BES e DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO - Prof. Adrio Savini - Istituto ...

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BES e DISTURBI
DELL'APPRENDIMENTO
     Prof. Adrio Savini
BES: Bisogni Educativi Speciali
     - Il concetto di BES è una macrocategoria, che
 comprende, al suo interno, tutte le possibili difficoltà
 educative - apprenditive degli alunni (sia le disabilità
mentale, fisica, sensoriale, che i deficit in apprendimenti
   significativi, la dislessia, il deficit di attenzione, il
                   contesto culturale….)

- Si definiscono BES i bisogni di tutti quegli alunni dotati
      di particolarità che impediscono loro il normale
 apprendimento e richiedono interventi individualizzati.
BISOGNO

   ↨

DIRITTO
Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può
manifestare dei Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici,
biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali,
    rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano
              adeguata e personalizzata risposta
Esempi di cause di BES possono essere : lutto, malattia,
            povertà, difficoltà di apprendimento
non certificabili, separazione dei genitori, crisi affettiva,
                        immigrazione.
  È esteso a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla
          personalizzazione dell’apprendimento.
1) Alunni con disabilità previste dalla legge 104/1992;
   per questi alunni esiste documentazione medica.
2) Alunni con disturbi evolutivi specifici, ossia disturbi
   dell’apprendimento, deficit del linguaggio o della
         coordinazione motoria, ADHD; anche
   per questi alunni esiste documentazione medica.
3) Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico o
  culturale previsto dalla direttiva ministeriale del 27
dicembre 2012 e dalla circolare n. 8 del 6 marzo 2013;
per questi alunni può esistere documentazione medica,
  dettagliata documentazione pedagogica e didattica,
        nonché segnalazione dei servizi sociali.
- Certificati 104/92 art.3
- Relazioni / ex certificati soft
- Svantaggio

                   Tutti hanno diritto a :

- GL inclusione
 - P.E.I. /P.D.I. o P.D.I.P. ( speriamo si possa arrivare
   al “Progetto di Vita” )
- Misure dispensative e strumenti compensativi
NORMATIVA
  - Direttiva Ministeriale del 27 dicembre
 2012 “Strumenti di intervento per alunni
      con Bisogni Educativi Speciali e
organizzazione territoriale per l’inclusione
                 scolastica”;
  - Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo
                    2013
              - Legge 170/2010
La circolare 8/2013 …..

- enuncia come doverosa l’indicazione, da parte dei
Consigli di classe e dei team docenti nelle scuole
primarie, dei casi in cui si ritenga opportuna e necessaria
l’adozione di una personalizzazione della didattica e di
eventuali misure compensative e dispensative, nella
prospettiva di una presa in carico globale e inclusiva.
- Sono confermate le procedure di certificazione per gli
alunni con disabilità e con un disturbo specifico di
apprendimento.
- I docenti sono chiamati a formalizzare i percorsi
personalizzati attraverso il Piano Didattico
Personalizzato, deliberato dai Consigli di classe e dai
team docenti e firmato dal Dirigente scolastico (o da
docente specificamente delegato), dai docenti e dalla
famiglia.
Il D.lgs. n. 66/2017 detto Nuove norme in materia di
        inclusione degli studenti disabili certificati,
    promuovendo la partecipazione della famiglia e
  delle associazioni di riferimento, quali interlocutori
      dei processi di inclusione scolastica e sociale.
   L’alunno/studente riconosciuto come persona con
      disabilità dalla Commissione integrata (legge
        104/1992, art. 4), necessita al fine della sua
    integrazione scolastica del Profilo descrittivo di
       funzionamento completo (ex DF e PDF) che
  raccoglie informazioni su diagnosi ICD 10, funzioni
     e strutture corporee, attività e partecipazione,
   fattori ambientali e personali, punto di vista della
              persona, elementi progettuali)
Decorrenze – nota MIUR 1553 del 4 agosto 2017
                DAL 1 SETTEMBRE 2017
 - Art. 9, commi 2 e 8: gruppo lavoro interistituzionale
                    regionale (GLIR) e
            gruppo lavoro per inclusione (GLI)
   -Art. 15: istituzione Osservatorio permanente per
                          l’inclusione
scolastica con compiti di proposta, parere, consulenza e
                      monitoraggio.
Il D.Lgs 96/2019,
             96/2019 Disposizioni integrative e correttive al
   decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante: «Norme
  per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti
    con disabilit». Tra le principali modifiche e correzioni:
     - Circoscrizione più puntuale del Piano Educativo
       Individualizzato. Si specifica che il documento deve
       essere redatto dal Gruppo di Lavoro Operativo per
     l’Inclusione e deve contenere una quantificazione delle
   ore e delle risorse necessarie per il sostegno, nonché tutti
        gli strumenti, le strategie e gli interventi educativi.
- Coinvolgimento diretto dello studente con disabilità nel
            progetto di inclusione in virtù del suo diritto
  all’autodeterminazione; il decreto, infatti, specifica che la
       “partecipazione attiva” di tali studenti deve essere
   “assicurata” all’interno del Gruppo di Lavoro Operativo
        per l’Inclusione, in sede di definizione del proprio
                  progetto educativo individuale.
Con il decreto interministeriale 29 dicembre 2020, n. 182
  sono definite le nuove modalità per l'assegnazione delle
     misure di sostegno, previste dal decreto legislativo
  66/2017, e i modelli di piano educativo individualizzato
  (PEI), da adottare da parte delle istituzioni scolastiche.

In considerazione dell’avvio inoltrato dell’anno scolastico,
      le istituzioni scolastiche potranno, ancora per l’anno
    scolastico 2020/21, continuare ad utilizzare i modelli di
    PEI attualmente in uso, anche se risulta opportuno un
    passaggio progressivo ai nuovi modelli, per verificarne,
     come del resto è stato in parte già fatto nel corso della
    redazione del provvedimento, con la collaborazione di
             numerosi insegnanti, la piena operatività.
IL PDP, introdotto con la legge 170/2010 sui Disturbi
Specifici di Apprendimento, consente a tutti gli alunni,
attraverso una didattica personalizzata, di raggiungere il
successo formativo. Contiene la metodologia didattica e le
modifiche che, per ciascun docente, si rendono necessarie
nel singolo caso, attraverso:
• misure dispensative (lettura ad alta voce, riduzione dei
compiti, tempi maggiorati per svolgere le verifiche...)
• strumenti compensativi (ad es. sintesi vocale,
registratore, programmi di videoscrittura, calcolatrice,
mappe concettuali...)
In particolare, le funzioni dei CTSupporto sono:
-istruzione e formazione (per docenti, studenti e famiglie)
 -consulenza su didattiche e tecnologie specifiche per gli
                           insegnanti;
           - gestione degli ausili e comodato d’uso;
  - raccolta e promozione di buone pratiche e attività di
                   ricerca e sperimentazione;
        - definizione del Piano annuale d’intervento;
     - gestione delle risorse economiche per istruzione,
                    formazione e consulenza.
 Una grande novità nella normativa è costituita, infine, dai Centri
 Territoriali per l’Inclusione (CTI), che devono assorbire le varie
      configurazioni presenti nelle singole realtà territoriali
Il GLH di istituto diventa GRUPPO DI LAVORO PER
L’INCLUSIONE (GLI), svolgendo le seguenti funzioni:

- rilevazione dei BES presenti nella scuola;
- focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai
colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;
- rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di
inclusività
 - Documentazione degli interventi didattico-educativi già
attuati in passato che diventano le buone prassi della
Scuola.
 - Focus/confronto su casi, consulenza e supporto ai
colleghi su strategie/metodologie di gestione delle classi
Il GLO (Gruppo di lavoro operativo) si trasforma in un
    organo collegiale, ai sensi dell’articolo 37 del DLgs
     297/1994 e si occuperà della progettazione degli
     interventi inclusivi per le alunne e gli alunni con
                          disabilità.

Il Ministero, con apposito comunicato, ha precisato “Nel
     nuovo modello di PEI non vi sarà alcuna riduzione a
    prescindere dell’orario scolastico […] Come da sempre
   previsto, ci sarà invece una puntuale pianificazione delle
   attività didattiche per alunne e alunni con disabilità, che
    potrà essere personalizzata rispetto all’organizzazione
     oraria dell’intero gruppo classe, nel pieno rispetto del
    principio di individualizzazione e personalizzazione del
                       percorso scolastico.”
- Raccolta e documentazione degli interventi didattico-
  educativi posti in essere anche in funzione di azioni di
   apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in
  rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;
 -A settembre adattamento del Piano alle nuove situazioni
      -Assegnazione definitiva risorse funzionali (DS)

    - Elaborazione di una proposta di Piano Annuale per
l’Inclusività (PAI, che è parte integrante del POF) riferito a
tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno
              scolastico (entro il mese di giugno).
   - Approvazione del Piano da parte del Collegio Docenti
TIPOLOGIA                          DIRITTI
  BES

Disabilità         Legge        PF   P.E.I      GLO   GLI
certificato        104 art.3
Integrazione
Disturbi           Relazione    PF   P.D.I.P.         GLI
evolutivi          cert. soft
Specifici:
ADHD
DOP,DSA, …..

Svantaggio:        Analisi           P.D.I.P.         GLI
-socio-econom      insegnan
-linguist-cultur   ti
-disagio comp.
   e relazionale
- altro
I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

o L’apprendimento è la capacità di modificare
     il proprio funzionamento mentale in
     conseguenza dell’esposizione a un
     evento o esperienza.
o E’ un fenomeno attivo in cui il soggetto
     interviene direttamente sul materiale da
     apprendere, usando i meccanismi
     mentali a sua disposizione, diverse nelle
     varie fasi dello sviluppo.
I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

o I primi apprendimenti scolastici sono legati
     soprattutto all’integrità delle
     competenze neuropsicologiche di base
     che condizionano l’acquisizione di
     lettura, scrittura e calcolo. Le richieste
     più complesse della scuola media
     inferiore e superiore richiedono il
     funzionamento di meccanismi cognitivi
     più generali (capacità di elaborazione
     complessa, attivazione di conoscenze
     preesistenti, attitudini strategiche più
     elevate)
I DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

o Nella normalità i rapporti integrati tra
     questi livelli costituiscono i diversi stili di
     apprendimento. Nella patologia
     dell’apprendimento c’è il deficit di uno o
     più livelli ed il fallimento di meccanismi
     di compenso.
o L’apprendimento richiede una complessa
     attivazione e interazione dei diversi
     livelli di funzionamento , è una funzione
     di sintesi delle competenze
     neuropsicologiche e cognitive con i
     fattori emotivi ed affettivi
Disturbi specifici
         dell’apprendimento

o Sono espressione di un disfunzionamento
    neuropsicologico specifico senza
    interessamento del livello cognitivo
    generale o metacognitivo. Le capacità
    cognitive appaiono normali sia dal punto
    di vista quantitativo che qualitativo.
Disturbi specifici
            dell’apprendimento

●
    I DSA rappresentano il 20-30% dei disturbi
    trattati dai servizi sanitari per l’età
    evolutiva
●
    La dislessia è il più importante tra i DSA
●
    La gestione dei DSA, nonostante i notevoli passi
    in avanti fatti negli ultimi anni, è ancora
    disomogenea
●
    L’aiuto a questi bambini richiede una
    collaborazione sinergica tra insegnanti-servizi
    sanitari per l’età evolutiva- pediatra- famiglia
 Disturbi specifici dell’apprendimento

 Disturbi non specifici dell’apprendimento
E’ opportuno distinguere tra Disturbo Specifico di
Apprendimento e Difficoltà di apprendimento

Con il termine Difficoltà di apprendimento si fa riferimento a
qualsiasi tipo di difficoltà incontrata da uno studente
durante la sua carriera scolastica e che è causa di scarso
rendimento.
Le difficoltà di apprendimento possono essere DOVUTE A:
Disturbi affettivi primari (emotivo-relazionali,familiari, …)
Deficit intellettivi (ritardo o insufficienza mentale, ..)
Non opportunità di imparare
Deficit sensoriali (sordità, cecità, ..)
Disturbi non specifici
    dell’apprendimento

●
    Ritardo mentale
●
    ADHD
●
    Autismo ad alto funzionamento
●
    Disprassia
●
    Disturbi d’ansia
●
    Alcuni quadri di Disturbi Distimici
●
    Livello cognitivo bordereline
●
    Cause socio-affettive
I DSA sono..
    ●
        Disturbi di origine neurobiologica
         ●
             In soggetti in età evolutiva
●
   Permangono per tutto il corso della vita del
soggetto, anche se la compromissione funzionale
  assume diversa espressività in funzione della
              gravità del disturbo
IL BAMBINO CON DSA...
   A SCUOLA                  FUORI DELLA SCUOLA
   Svogliato,Demotivato      Sicuro
   Discontinuo               Ottimista
   Poco affidabile           Socievole
   Deludente                 Allegro
   Insicuro                  Motivato
   Ha scarso impegno         Autonomo
   Poco intelligente         Partecipativo
   Si stanca subito          Creativo
   Fragile                   Intelligente
A scuola                                      Problematico

  Fuori della scuola                            Come gli altri

  Mancanza di: marcatori biologici comportamentali
  o sociali che identifichino la dislessia fuori dalla scuola

SPESSO NON RICONOSCIUTI                       DIAGNOSI TARDIVA
A scuola il bambino con DSA
mostra tutte le sue
difficoltà...

    Dalla segnalazione all'invio:
                  Insegnati

                  Famiglia

              Servizi specialistici
I Disturbi specifici
 dell'Apprendimento:

 Dislessia (disturbo della lettura)
 Disortografia      (disturbo       della
  competenza ortografica) e Disgrafia
  (disturbo nell’esecuzione del tratto
  grafico)
 Discalculia (difficoltà nel calcolo e
  nell’elaborazione numerica)
Definizioni nosografiche DSA
                     DSM IV - ICD 10

  A. Il livello raggiunto nell’abilità specifica (lettura, scrittura,
     calcolo) sostanzialmente al di sotto in rapporto all’ età
       cronologica, al livello di intelligenza e di istruzione
  - Deve esserci un divario di più di 2 deviazioni standard tra i
                      risultati dei test ed il QI

B. interferenza significativa con l’apprendimento scolastico o con
                  le attività della vita quotidiana

C. Se presente un deficit sensoriale le difficoltà specifiche vanno
           al di là di quelle di solito associate ad esso
Definizioni nosografiche DSA
                         DSM V

          Nel DSM V vi è una macro-categoria diagnostica,
                    i disturbi del neurosviluppo
Difficoltà significativa e persistente nell’acquisizione e
nel controllo del codice scritto (lettura, scrittura, calcolo)
che
- Interferisce con il funzionamento adattivo in presenza di
Normodotazione intellettiva
Adeguate opportunità di apprendimento
in assenza di
disturbi neuromotori o sensoriali
disturbi psicopatologici (pre-esistenti)
DSM V : criteri

A – Difficoltà di apprendimento e nell’uso di abilità scolastiche,
come indicato dalla presenza di almeno uno dei seguenti
sintomi che sono persistenti per almeno 6 mesi, nonostante
la messa a disposizione d’interventi mirati su tali difficoltà:
1. Lettura delle parole imprecisa o lenta e faticosa;
2.Difficoltà nella comprensione del significato di ciò che viene letto;
3.Difficoltà nello spelling;
4.Difficoltà con l’espressione scritta;
5.Difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati numerici
o il calcolo;
6. Difficoltà nel ragionamento aritmetico
Definizioni nosografiche DSA
                          DSM V

B – Le abilità scolastiche colpite sono notevolmente e
quantificabilmente al di sotto di quelle attese per l’età cronologica
dell’individuo e causano una significativa interferenza con il
rendimento scolastico o lavorativo o con la attività della vita
quotidiana,come confermato da misurazioni standardizzate
somministrate individualmente dei risultati raggiunti e da
valutazioni cliniche complete.
Definizioni nosografiche DSA
                           DSM V

C – Le difficoltà di apprendimento iniziano durante gli anni
scolastici, ma possono non manifestarsi pienamente fino a che la
richiesta rispetto a queste capacità scolastiche colpite supera le
limitate capacità dell’individuo
D – Le difficoltà di apprendimento non sono meglio giustificate da
disabilità intellettive, acuità visiva o
uditiva alterata, altri disturbi mentali o neurologici,
avversità psico-sociali, mancata conoscenza della
lingua dell’istruzione scolastica o istruzione
scolastica inadeguata
      È richiesto di esprimersi sulla gravità del disturbo
                   (lieve, moderata, severa)
Quello che appare compromesso in presenza di DSA è il
    PROCESSO di AUTOMATIZZAZIONE delle
 procedure di LETTURA- SCRITTURA- CALCOLO

    Per questo la loro caratteristica fondamentale non
       è l’incapacità di eseguire questi compiti ma:
la LENTEZZA e/o la SCARSA ACCURATEZZA con cui
                         li si svolge
DISLESSIA EVOLUTIVA

E’ un disturbo specifico dell’apprendimento della lettura
che si manifesta in un soggetto in età evolutiva in
assenza di deficit neurologici, cognitivi, sensoriali,
relazionali e con adeguate condizioni socio-culturali e
scolastiche. La DE è una forma congenita di supposta
origine costituzionale, in quanto si presenta in assenza di
lesioni cerebrali clinicamente evidenziabili, che può
esordire in vari modi ma permane per tutto il corso della
vita del soggetto, anche se la compromissione funzionale
assume diversa espressività in funzione della gravità del
disturbo, del livello cognitivo del soggetto e degli stimoli
ricevuti.
● Gli studi sulla dislessia hanno individuato come centrali le
carenze nei processi di decodifica fonologica e le abilità
di tipo visuopercettivo.

● Nei bambini che in età prescolare mostrano disturbi del
linguaggio (soprattutto di tipo fonologico) è prevedibile la
difficoltà nelle operazioni metafonologiche indispensabili per
imparare la letto-scrittura ed un successivo disturbo della
lettura.

● Ciò è molto importante ai fini preventivi e riabilitativi, in
quanto un precoce individuazione delle difficoltà ed
intervento sulle abilità metafonologiche può ridurre le difficoltà
iniziali nell’apprendimento della lettoscrittura.
Nella lettura il modello attualmente più accettato è quello
“a due vie” che prevede che il buon lettore utilizzi due
strategie per leggere:

 la via fonologica (o strategia dell’accesso indiretto)
    che richiede l’analisi delle singole subunità della
    parola e la conversione grafema-fonema che
    consente di leggere le parole incontrate per la
    prima volta e quelle inventate, ma è più lenta

 la via lessicale ( o di accesso diretto) attraverso la
    quale viene riconosciuta globalmente la parola che
    viene riconosciuta all’interno del repertorio
    lessicale del soggetto; è una strategia più rapida
    ma limitata alle parole conosciute
Applicando questo modello ai disturbi di lettura sono
stati identificati due sottotipi di dislessia:

 dislessia fonologica (o di tipo P): i soggetti presentano una
 lettura abbastanza rapida ma inaccurata, incontrano difficoltà
 con le parole irregolari o con le non-parole in quanto usano solo
 l’accesso visivo diretto con iperattivazione delle strategie
 linguistiche (es. “tirare ad indovinare”); sarebbe sostenuta da
 una disfunzione della funzionalità dell’emisfero dx e la lettura
 sarebbe sostenuta dall’attività dominante dell’emisfero sin.

 Dislessia superficiale (o di tipo L): i soggetti presentano
 una lettura più accurata ma lenta, non mostra vantaggio per le
 parole più frequenti; sarebbe determinata da uno scarso
 sviluppo della funzionalità dell’emisfero sinistro (processi
 linguistici) e la lettura è sostenuta dall’attività dominante
 dell’emisfero dx.
TRATTAMENTO

• L’obbiettivo dell’intervento non deve essere quello di
guarire il bambino dalla sua disabilità ma di aiutarlo a
ridurre gli effetti sull’acquisizione di lettura, scrittura e
calcolo.
• L’intervento va collocato durante tutto il processo di
sviluppo adeguando flessibilmente e in modo mirato le
strategie riabilitative nelle diverse fasi dello sviluppo,
evitando terapie indiscriminate ed interminabili.
• L’intervento riabilitativo deve essere intensivo nei primi
tre anni di scuola e poi il problema deve essere affidato
agli insegnanti con supervisioni periodiche, introducendo
strumenti compensativi (computer etc.) o dispensativi
(riduzione dell’impegno).
DISORTOGRAFIA EVOLUTIVA

Disturbo della rappresentazione della struttura fonologica
del linguaggio verbale. Difficoltà nei processi di codifica:
trasformazione di stringhe di fonemi in stringhe di
grafemi.
Significativa compromissione della automatizzazione
delle regole ortografiche.
La scrittura è costellata di errori e caratterizzata da
lentezza.
.. Disortografia Evolutiva

• L’apprendimento della lingua scritta è una acquisizione
complessa e graduale che si estende in un continuum
dalla produzione dei primi segni grafici alla capacità di
controllare le competenze strumentali (ortografia) fino
all’utilizzo della scrittura per creare e trasformare
conoscenza (espressione scritta).
• I prerequisiti sono una buona coordinazione visuo-
motoria e canali percettivi non deficitari per la
realizzazione del gesto grafico.
I processi linguistici e cognitivi sono necessari per il
controllo ortografico (relazione tra struttura del
linguaggio ed i simboli atti a rappresentarlo).
Processi metalinguistici di controllo e di conoscenza della
realizzazione scritta delle proprie intenzioni
.. Disortografia Evolutiva

Difficoltà nei processi di codifica: trasformazione di
stringhe di fonemi in stringhe di grafemi.

Come per la dislessia, si distingue una disortografia
superficiale ed una fonologica, in accordo ai
“modelli a due vie” anche dei processi di scrittura. La
disgrafia superficiale implica una compromissione della
via semantico-lessicale (accesso diretto) e si manifesta
con difficoltà di codifica di parole meno frequenti o
irregolari. La disgrafia fonologica è determinata dalla
compromissione della via sublessicale (acceso indiretto)
e comporta difficoltà per parole prive di significato o non
apparteneti al proprio lessico.
Per un adeguato accesso alla lettura e
scrittura occorrono i seguenti prerequisiti:
- buona padronanza del linguaggio orale
- corrette capacità visuo-spaziali
- adeguate funzioni di attenzione e
memoria
- buona consapevolezza fonologica
.. Disortografia Evolutiva : trattamento

I metodi di trattamento si differenziano a secondo
dello scopo che vogliono raggiungere.

Interventi di tipo psicomotorio. Pongono
attenzione al momento di passaggio delle
conoscenze dal livello non linguistico o motorio a
quello linguistico, ponendo attenzione allo
sviluppo prussico ed in particolare agli aspetti di
organizzazione, controllo e rappresentazione del
movimento
.. Disortografia Evolutiva: trattamento

Interventi basati su un approccio psicopedagogico.
Segnalati studi sull’efficacia della lettura
accompagnata dall’ascolto registrato del testo.

Programmi psicolinguistici. I dati indicano l’efficacia di
intereventi che sviluppano le competenze linguistiche
e fonologiche carenti.
Disgrafia

Disturbo del processo di trasformazione dei fonemi nei
corrispondenti grafemi . Il bambino ha difficoltà a ricordare
come si formano le lettere e a riprodurle nelle diverse modalità.

Difficoltà :     a scrivere le parole nell’ordine giusto
                 ad orientarsi nello spazio grafico
                 a rispettare i margini del foglio
                 a lasciare gli spazi corretti tra i grafemi e le parole
                 a seguire le linee di scrittura
                 nel tenere in modo corretto la penna

 Le lettere tracciate sono di forma irregolare e a tratti quasi illegibili .
Discalculia

      Disturbo di apprendimento delle abilità numeriche ed
        aritmetiche che impedisce al soggetto di raggiungere
      adeguati livelli di rapidità ed accuratezza in operazioni di
                  calcolo e processamento numerico

– incapacità di comprendere i concetti di base di particolari operazioni;
– mancanza di comprensione dei termini o dei segni matematici;
 – mancato riconoscimento dei simboli numerici; difficoltà ad allineare
correttamente i numeri o ad inserire decimali o simboli durante i calcoli;
 – scorretta organizzazione spaziale dei calcoli;
– incapacità ad apprendere in modo soddisfacente le «tabelline» della
moltiplicazione o i fatti aritmetici
Discalculia

I Disturbi evolutivi del calcolo sono stati meno
studiati degli altri disturbi specifici
dell’apprendimento.
Le capacità compromesse possono essere:
linguistiche, percettive, attentive e matematiche.
Problemi di conteggio possono essere già presenti
in età prescolare ma la diagnosi di DC può essere
fatta solo dopo un periodo di insegnamento
formale.
Discalculia : possibili cause

   •Sembra che entrambi gli emisferi giochino un ruolo
   importante nell’acquisizione delle abilità aritmetiche e
   che la compromissione maggiore si verifichi nelle
   difunzioni dell’emisfero sin.

L’approccio psicosociale: attribuisce il Dc a fattori di ridotta
intelligenza e al contesto psicosociale.
L’approccio psicopedagogico: secondo cui le metodiche
didattiche della moderna matematica aumenterebbero le
difficoltà dei bambini con difficoltà di apprendimento, dedicando
poco spazio a contenuti praticabili e trasferiti nel reale.
Discalculia : possibili cause

Verosimilmente nel singolo caso si verifica un
concorso di vari fattori.
Tre forme di discalculia:
  •Dislessia per le cifre: incapacità di lettura e scrittura
  dei numeri
  •Discalculia procedurale: difficoltà di acquisizione delle
  procedure e degli algoritmi del calcolo, con errori di
  incolonnamento, riporto e prestito ma senza errori nella
  processazione numerica e dei fatti aritmetici
  •Discalculia per i fatti aritmetici: difficoltà di recupero
  dei fatti aritmetici.
Discalculia : possibili cause

Quindi è’ utile valutare in modo distinto:
  •-   le   abilità di conteggio
  •-   la   lettura e scrittura di numeri
  •-   la   comparazione di quantità (valore) tra numeri
  •-   la   conoscenza degli algoritmi del calcolo
  •-   la   memorizzazione dei fatti numerici
  •-   la   capacità di soluzione dei problemi
Epidemiologia: popolazione scolastica

 ITALIA: 3,6% DELLA POPOLAZIONE IN ETÀ SCOLARE
 (CIRCA 1.500.000 SOGGETTI DISLESSICI) (STELLA 1998)

 STATI UNITI: 7,3%

  LA PREVALENZA DI QUESTO DISTURBO DIPENDE DALLE
  CARATTERISTICHE DELLA LINGUA
Ipotesi fonologica

Disturbi del Linguaggio e Disturbi dell’Apprendimento

     Il 75% dei Disturbi di linguaggio
      si trasforma in DSA
Diagnosi: parametri di valutazione

I parametri essenziali per la diagnosi di dislessia e disortografia
    nei sistemi verbali trasparenti sono:
 La velocità: lettura/scrittura lenta, stentata
 La correttezza: lettura/scrittura costellata di errori

                LA COMPRENSIONE DEL TESTO NON
                CONCORRE ALLA FORMULAZIONE
                DELLA DIAGNOSI DI DISLESSIA, ANCHE
                SE FORNISCE INFORMAZIONI UTILI
                SULL’EFFICIENZA DEL LETTORE
Diagnosi: parametri di valutazione

Solo al termine della seconda elementare
        Non esistono indicatori di dislessia che consentano
         previsioni prima del periodo di alfabetizzazione

Ipotesi di diagnosi prima della seconda elementare
          Indicatori di rischio con buon valore predittivo
      DIFFICOLTÀ NELLE COMPETENZE COMUNICATIVO-LINGUISTICHE
       MOTORIO-PRASSICHE UDITIVE-VISUOSPAZIALI
       DIFFICOLTÀ ASSOCIAZIONE GRAFEMA/FONEMA E VICEVERSA MANCATO
       RAGGIUNGIMENTO COTROLLO SILLABICO IN LETTURA E SCRITTURA
      ECCESSIVA LENTEZZA NELLA LETTURA E SCRITTURA
      INCAPACITÀ PRODURRE LETTERE IN STAMPATO MAIUSCOLO
      FAMILIARITA’
Predittori della Dislessia

 I Disturbi del linguaggio sono il
  predittore più affidabile della dislessia   (Stella 2008)

 I bambini che a 4 anni presentano alterazioni
  fonologiche hanno l'80% di probabilità di
  sviluppare DSA
  (Bishop 1992, Stella 2004)
Comorbidità

 I DSA possono essere presenti in
   comorbidità
Grado di sovrapposizione tra DSA e ADHD
range 25-40%
Depressione: 3-6 volte superiore
Ansia-depressione: 10-25% dei casi
Disturbo oppositivo-provocatorio
Disturbi secondari

Rifiuto di leggere; evitamento di attività che mettono a confronto con i
limiti;
Comportamenti – problema: bambino iperattivo, provocatorio,
disturbante, contenimento gravoso;
Ansia: timore/rifiuto della scuola, demotivazione, sintomi
neurovegetativi come mal di testa, di pancia, vomito, diarrea, tachicardia
etc.;
Depressione: ritiro in sé stessi, insicurezza, timore;
Impotenza appresa, autoetichettamenti negativi, senso di inadeguatezza,
di indegnità, di incapacità (bambino che “getta la spugna”, non vale la
pena impegnarsi);
Strategie di evitamento: “fa il simpatico”, giocherella, riempie i discorsi
di facezie, sciocchezze, o comunque di argomenti non pertinenti.
L'intervento dei DSA

- Il 60% dei DSA compensa o ha remissione dei
                     sintomi
               - Il 40% persiste

   L’intervento è necessario per aumentare il numero
   dei soggetti che in età adulta compensa o ha la
   remissione dei sintomi
L'intervento dei DSA

                                     ABILITATIVO/   COMPENSATIVO/
      PREVENTIVO
                                    RIABILITATIVO     DISPENSATIVO

                                 AUTOMATIZZARE                UTILIZZARE
IDENTIFICAZIONE
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
                PRECOCE DEL
                         DEL                                  UTILIZZARE
      DISTURBO
      DISTURBO
RAFFORZAMENTO
RAFFORZAMENTO DELLE
                 DELLE ABILITÀ
                       ABILITÀ   I PROCESSI DI           STRUMENTI
                                                         STRUMENTI E
                                                                   E TECNICHE
                                                                     TECNICHE
      META-FONOLOGICHE
      META-FONOLOGICHE                              ALTERNATIVE/ELIMINARE
                                                    ALTERNATIVE/ELIMINARE STRATEGIE
                                                                          STRATEGIE
                                 LETTO-SCRITTURA               INEFFICACI
                                                               INEFFICACI
COSA FARE?

►Seconda infanzia: riabilitare il disturbo specifico di linguaggio.
► Scuola elementare I°ciclo: interventi specifici intensivi e mirati
(trattamento logopedico, lavoro a scuola su competenze fonologiche e
metafonologiche).
► Scuola elementare II ciclo:
- Misure compensative (protesi quali libri parlati, sintesi vocali
computerizzate, software didattici di più avanzata generazione,
calcolatrice).
- Misure dispensative (riduzione materiale di studio, dispensa da
verifiche scritte a favore di quelle orali, dispensa da lingue straniere
scritte a favore di verifiche orali, utilizzo di schemi e mappe
concettuali, ecc).
► Scuola media e superiore: misure dispensative e compensative.
Misure dispensative e strumenti compensativi

Le misure dispensative esonerano l’alunno con BES
dall’effettuazione di alcune prestazioni, soprattutto a
carattere strumentale, tra le quali troviamo: evitare letture
ad alta voce, evitare l’uso del corsivo, non prendere appunti,
non eseguire prove a tempo, interrogazioni programmate.
Esonerano, quindi, l’alunno da determinate prestazioni.

Gli strumenti compensativi permettono di compensare la
debolezza derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione di
compiti automatici. Tra i principali strumenti compensativi
possiamo trovare: utilizzo di tabelle, agevolazione del calcolo
attraverso la calcolatrice, lettura agevolata da un carattere
più grande, scrittura agevolata dall’uso un registratore.
MISURE DISPENSATIVE

DISPENSARE significa esentare l’alunno da un impegno, da un
obbligo, da un’attività che si sa potere essere fallimentare poiché
non dipende dall’impegno profuso dall’alunno.Le misure dispensative
sono dei facilitatori formali, necessarie per colmare alcune carenze
difficilmente colmabili.

• DISPENSA DALLA LETTURA AD ALTA VOCE, A MENO CHE EGLI NON
LO RICHIEDA ESPRESSAMENTE
• DISPENSA DALLA COPIATURA ALLA LAVAGNA
• DISPENSA DALLA SCRITTURA VELOCE SOTTO DETTATURA
• DISPENSA DALLO STUDIO MNEMONICO (VERBI, TABELLINE,
FORMULE, POESIE)
• DISPENSA DALL’USO DEL VOCABOLARIO
• DISPENSA, OVE È NECESSARIO, DALLO STUDIO DELLA LINGUA
STRANIERA IN FORMA SCRITTA
• PROGRAMMAZIONE DI TEMPI PIÙ LUNGHI PER PROVE SCRITTE E PER
LO STUDIO A CASA
• ORGANIZZAZIONE DI INTERROGAZIONI PROGRAMMATE
• VALUTAZIONE DELLE PROVE SCROITTE E ORALI CON MODALITÀ CHE
TENGANO CONTO DEL CONTENUTO E NON DELLA FORMA
-   L'importanza delle MAPPE CONCETTUALI
-   Registrare LA SINTESI della lezione
-   Prediligere verifiche orali
-   Attuare l’apprendimento cooperativo che facilita lo sviluppo cognitivo
-
La memoria emozionale e visuo-spaziale nei
 dislessici è assolutamente prevalente rispetto a
                   quella verbale.
Tecniche di memorizzazione: essendo l’immaginazione
vivissima nei dislessici, è possibile aiutarli a visualizzare
nella mente immagini ben definite, coloratissime, in
movimento. Convertire l’informazione/contenuto da
ricordare in immagine visiva significativa per lo studente
(è un ottimo stimolo per tutta la classe ad esercitare la
creatività per un rinforzo mnemonico della lezione).

Tecnica associativa.
1. capire ciò che si vuole ricordare
2. Gli apprendimenti devono essere emozionalmente coinvolgenti per
concatenare gli eventi
3. visualizzare ed enfatizzare le parole in questione
4. ripetere l’intera storia con tutte le sfumature
Il diritto al certificato-relazione e al profilo
     funzionale nasce dall’accordo stato
                regioni del 2012.

          Attenzione alle offerte
          dei “messaggi” di tipo
               miracolistico,
         attenzione ai trattamenti
              senza diagnosi
- Avere la diagnosi ed il certificato/relazione
non significa evitare la bocciatura e/o avere
diritto alla promozione, e non dà diritto
all'insegnante di dire “non sono d'accordo e
faccio come mi pare!”

- Il certificato-relazione non dà il diritto al
sostegno perché è stato rotto il ragionevole
legame
Disturbi dell’apprendimento

Disturbi dell’insegnamento
Bibliografia

 - D. Ianes, Bisogni Educativi Speciali e inclusione: strategie di integrazione e
   inclusione per le disabilità e i bisogni educativi speciali, Erickson, Trento 2006
 - D. Ianes, S. Cramerotti (a cura di), Alunni con BES – Bisogni Educativi Speciali:
    indicazioni operative per promuovere l’inclusione scolastica sulla base della
    DM 27/12/2012 e della CM n. 8, 6/3/2013, Erickson, Trento 2013
 - S. Tabarelli, F. Pisanu, Elementi generali di approfondimento sui Bisogni
    Educativi Speciali nel contesto italiano, Loescher, Torino 2013
 - Capuano, F. Storace, L. Ventriglia, BES e DSA: la scuola di qualità per tutti,
    Libri Liberi, Firenze 2013
DOMANDE A SEGUITO DI SEMINARIO SUI BES
             A VIGNANELLO OTTOBRE 2013
   ∎ Come si riconoscono i bisogni educativi ?
         ∎ A quale tutele hanno diritto ?
  ∎ Quali procedure devono essere seguite per
 applicare, in maniera corretta, queste tutele ?
 ∎ Come si può personalizzare l'apprendimento
            per ogni tipologia di BES ?
   ∎ Come si redigono i piani personalizzati ?
       ∎ Come si modifica la valutazione ?
∎ Quali strategie è opportuno mettere in atto per
        potenziare la didattica inclusiva ?
    ∎ Come si costruisce il piano annuale per
                   l'inclusività?
Il bambino e la scuola

    “Solo chi conosce
       il bambino,
  chi conosce la scuola
   e vive nella scuola
   può fare qualcosa
          di utile”
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