Archivio notizie - VERTUS
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Indice 2018 Convegno TMA Italia all’Umanitaria di Roma 4 Rinascita 4.0 in Trentino con OMR 5 I robot in Germania hanno creato più lavoro di quanto ne abbiano sostituito 5 Workers buyout: nuovo caso di successo 7 Sostenibilità: elettrodomestici ricondizionati 8 Partnership con BSA Academy: al Business Day parliamo di internazionalizzazione ed M&A 9 Hrc Community: Best Practice Tour – Bari 15 Marzo 2018 10 Fondo di 200 milioni a sostegno dei processi di reindustrializzazione 11 Clamore per le multinazionali che dismettono…ma oggi ci sono 300 multinazionali in più rispetto 12 a 10 anni fa…e gli imprenditori italiani non stanno a guardare NPL Non-Performing Loans: opportunità o sfida? Londra 18 gennaio 2018 14 2017 Investire nel turnaround, l’opportunità della reindustrializzazione 16 Contratto di Solidarietà: decontribuzione in costanza di rapporto di lavoro 17 Convegno Nazionale TMA Italia: Vertus partecipa alla tavola rotonda 18 Digital transformation: il cloud protagonista del reshoring 19 Tempi più brevi per le reindustrializzazioni nelle aree di crisi complessa 20 Reindustrializzazione: dai carrelli elevatori alla minicar elettrica. Un bel nuovo caso. 21 Ammortizzatori sociali: il Ministero sostiene imprese e lavoratori 22 Intervista ad Alessandro Ielo: fare impresa è un atto eroico? 23 Autoimprenditorialità, un successo per l’Outplacement 24 Reindustrializzazione: un bel caso a Caserta, dalle lavatrici alle celle al litio 25 Tirreno Power: il nostro progetto di reindustrializzazione procede e partono i lavori 26 per l’abbattimento di una ciminiera Anpal a sostegno delle politiche attive 27 Reindustrializzazione per superare la crisi, avviando uno sviluppo stabile 28 Reindustrializzazione: un bel caso a Borghetto di Avio, in Trentino 29 Imprenditivo: così evolve il lavoratore della fabbrica 4.0 30 Il robot riporta le fabbriche in patria e fa ripartire la old economy 31 Fabbrica intelligente e tecnologie abilitanti in Emilia Romagna: un programma per oltre 33 mille aziende. L’innovazione digitale non sostituirà il lavoro umano. 34 Reshoring per le biciclette Five: prima in Cina, oggi “Made in Italy” 35 Reshoring e nuove tecnologie anche per Safilo 36 Industria 4.0: la “fabbrica” del futuro di Adidas è in Europa, non in Cina. 37 Diminuiscono i capitali esteri in Italia; +38% nelle operazioni di M&A 38 In Cina le tute blu guadagnano più dei compagni in Brasile e Messico 39 2016 Reindustrializzare: l’imperativo più cool del momento 41 Confindustria: “Occorrono politiche di sostegno flessibili per favorire la reindustrializzazione 43 delle aree di crisi” Reindustrializzazione: risoluzione dell’Ue 45 È nata in Germania la prima scarpa fatta dai robot 47 Pmi, gli incentivi spingono l’innovazione 48 Bologna modello per la nuova industria 50
archivio notizie Convegno TMA Italia all’Umanitaria di Roma 04.07.2018 “La gestione della forza lavoro nel superamento della crisi d’impresa: strumenti innovativi ed esperienze innovative” Siamo intervenuti al Convegno TMA Italia Piscitelli (Eureka SERvizi alla COOPerazione di Roma, presso l’Umanitaria, parlando de “La e all’Impresa Sociale Srl – Confcooperative reindustrializzazione: una scelta complementare Insubria), Mauro Frangi (CFI Cooperazione Finanza ai processi di ristrutturazione”. Impresa), Roger Olivieri (Bignami Associati) e Durante il Convegno Turnaround Management Maurizio Del Conte (Università Bocconi e ANPAL). Association – TMA Italia, si è parlato anche Alla tavola rotonda, moderata da Giovanni di esperienze di Workers Buyout e di imprese Medioli (Gruppo Sole 24 Ore), hanno partecipato: confiscate alla mafia; non sono mancati gli interventi Federico Castelnuovo (TIM Management), Marco del mondo accademico e forense. Carlizi (Banca Popolare Etica), Donatella Cungi Sono intervenuti: Emanuela Nespoli (Toffoletto (Toffoletto De Luca Tamajo e Soci) e Andrea De Luca Tamajo e Soci), Alessandro Ielo (Vertus), Pazzona (Manpower Group). Roberto Ciambrone (Turnaround Manager), Michele
archivio notizie Rinascita 4.0 in Trentino con OMR 11.06.2018 Dove prima c’erano le vernici, ora ci sono i componenti Alfa Romeo per Giulia e Stelvio. È di Mariani Spa (Gruppo Officine Meccaniche Trentino Sviluppo si è infatti accollata i lavori Rezzatesi) la fabbrica che rischiava di essere di ristrutturazione, per un valore complessivo trasferita nel bresciano per impossibilità di ampliare di circa 5 milioni di euro: ha concluso i lavori lo stabilimento di Ledro; è stata invece ricostruita di ristrutturazione con diverse aziende locali nell’ex Gallox di Rovereto. Il complesso ospita oggi impegnate per un anno nei lavori di recupero sofisticati sistemi industria 4.0 ed impegnerà oltre di oltre 20 mila metri quadrati di spazi dismessi. 200 addetti. Mariani ha invece investito 10 milioni di euro Ci si attende che Mariani, con la produzione nell’impiantistica elettrica e meccanica dell’intero di componenti per il mercato automotive, diventi compendio, oltre che nell’acquisto di nuovi una fabbrica modello: è stata infatti impostata macchinari ed impianti tecnologici; si è anche fin dall’inizio sulla filosofia dell’Industria 4.0, con impegnata ad assumere altri 50 addetti rispetto macchine e tecnologie nuove, altamente sofisticate, ai lavoratori presenti in Val di Ledro, arrivando e connessione di dati in tempo reale per realizzare quindi a 200 occupati complessivi. prodotti sempre più performanti e ad elevato Vertus, grazie all’esperienza ormai decennale valore aggiunto. maturata nella reindustrializzazione, affianca Si tratta di una bella operazione che si è anche le amministrazioni che intendano rilanciare resa possibile, ancora una volta, pure grazie lo sviluppo di aree industriali dismesse o in al significativo contributo –anche finanziario– dismissione: un problema questo riscontrato di Trentino Sviluppo. su vasta scala. Fonte: Agenzia giornalistica Opinione del 10 giugno 2018
archivio notizie I robot in Germania hanno creato più lavoro di quanto ne abbiano sostituito 04.05.2018 Ricerche hanno dimostrato che l’impiego di robot può creare più posti di lavoro di quanti ne distrugga… e meglio pagati. Con 309 unità robotizzate ogni 10.000 posti Internet delle cose, big data, robot: un terzo di lavoro, la Germania è la terza industria al mondo delle aziende tedesche ha già completato la per automazione. Eppure l’occupazione tedesca transizione all’industria 4.0, soprattutto in settori ha raggiunto, nel 2017, 44 milioni di posti di lavoro: come marketing, comunicazione e produzione il livello più alto dalla riunificazione del Paese nel industriale. Per un altro 17,6% le nuove tecnologie 1990. In questo cambiamento l’automazione e l’uso sono parte centrale del loro modello produttivo, sempre maggiore di robot hanno giocato un ruolo come evidenziato dal Sole 24 Ore. chiave, portando a un aumento dell’occupazione La sfida, ancora una volta, è quella della tra il 2011 ed il 2016 dell’1% annuo. trasformazione del lavoro e delle competenze “Complessivamente, la digitalizzazione tra il richieste: raramente chi perde il lavoro a causa 2011 e il 2016 ha in realtà contribuito alla crescita dell’automazione viene ricollocato con le stesse per almeno l’1%”, nota nella ricerca Terry Gregory, mansioni. Anche per i progetti di reindustrializzazione membro del dipartimento di ricerca sul mercato del quindi, che non potranno fare a meno delle nuove lavoro dell’istituto tedesco. Secondo le stime dello tecnologie ed innovazioni produttive, sarà sempre più ZEW, la digitalizzazione dell’industria trainerà una necessaria formazione adeguata per supportare il crescita dell’occupazione pari all’1,8% nel 2021. cambiamento, non solo digitale. Prospettiva che ricalca l’esperienza già vissuta con il boom dell’informatica negli anni Ottanta e Novanta. Fonte: Il Sole 24 Ore del 2 maggio 2018 e AGI Economia del 7 settembre 2017
archivio notizie Workers buyout: nuovo caso di successo 23.04.2018 All’Alcoa i lavoratori – a fianco di un investitore industriale – diventano azionisti dell’azienda ed ottengono un posto nel comitato di sorveglianza. Succede all’ex Alcoa di Portovesme, nel Sulcis: eventuali altri 50 in caso di riavvio di un la fabbrica di alluminio, rilevata dalla svizzera ulteriore impianto. Sider Alloys, riprenderà l’attività anche grazie ad Secondo i dati di Cooperazione Finanza Impresa un’operazione di workers buyout così particolare (CFI) –l’investitore istituzionale cooperativo nato da essere la prima in Italia. a seguito della Legge Marcora- sono una cinquantina I lavoratori, infatti, deterranno il 5% delle le imprese salvate negli ultimi cinque anni con lo partecipazioni azionarie di Sider Alloys ed avranno strumento del workers buyout, per 1.200 posti di un rappresentante all’interno del comitato di lavoro e 178 milioni di euro di giro d’affari rimasti sorveglianza. Anche Invitalia s’inserisce nella sul mercato. compagine con il 20%, partecipando all’aumento Ci sembra interessante rilevare come questo di capitale. approccio possa rappresentare una soluzione Il programma di rilancio prevede un piano di anche nei processi di reindustrializzazione che si investimenti da 135 milioni di euro, l’inserimento riscontrano in tanti altri casi del territorio offrendo di circa 370 lavoratori diretti e 70 a contratto, più un’alternativa valida ad operazioni tradizionali. Fonte: il Sole 24 Ore del 10 aprile 2018
archivio notizie Sostenibilità: elettrodomestici ricondizionati 27.03.2018 Si chiama “Ri-generation” la società che ha investito in questo business in forte espansione in Lombardia e Piemonte Nuova vita agli elettrodomestici, nel segno ed immettendoli nuovamente sul mercato a prezzi della sostenibilità. L’idea di ricondizionare lavatrici, concorrenziali; ed anche ridare lavoro a chi lo frigoriferi ed elettrodomestici simili è nata da un ha perso, iniziando con alcuni operai e addetti imprenditore (tra i principali distributori europei dell’indotto licenziati dopo la chiusura dello di ricambi per elettrodomestici) e da una fondazione stabilimento Indesit di None. nata per opere caritative che è cresciuta con A dicembre 2016 veniva presentato il progetto cooperative di produzione e lavoro in Italia e all’estero, Ri-generation, a maggio 2017 inaugurato a Torino il operando anche nelle filiere commerciali virtuose, primo negozio di elettrodomestici “ricondizionati”. energie rinnovabili e tecnologie ecocompatibili. Ora si parla non solo dell’apertura di un polo Ri-generation aspira a diventare una nuova catena logistico in Lombardia ma anche di una possibile commerciale e a diffondersi nel resto del Paese. espansione del laboratorio in Piemonte; l’e- L’obiettivo è duplice: dare nuova vita agli commerce, naturalmente, è già operativo. elettrodomestici “rottamati”, riparandoli Che dire… Bravi!
archivio notizie Partnership con BSA Academy: al Business Day parliamo di internazionalizzazione ed M&A 23.03.2018 Vertus, partner di BSA Academy, speaker al business day di alta formazione dedicato a Selling e Relationship 4.0 BSA Academy si rivolge a imprenditori e manager Partendo dalla fotografia della situazione italiana, nel Business Day del 23 marzo 2018. All’interno brevemente raffrontata con quella tedesca, si passa del modulo “Marketing strategico per la vendita”, alla descrizione del treno dell’innovazione e alle vie Alessandro Ielo parla di internazionalizzazione ed per lo sviluppo… un treno da non perdere!! M&A come imperativi di crescita per le PMI italiane.
archivio notizie Hrc Community: Best Practice Tour – Bari 15 Marzo 2018 12.03.2018 Convegno HRC Community a Bari giovedì 15 marzo in Bosch: Labour & Industrial Relations Interverremo per una technical overview, Sono previsti gli interventi di Marco Gallo (HRC parlando di “Reindustrializzazione: dalla crisi alla Community), Francesco Basile (Bosch – Tecnologie nuova impresa”. Diesel), Alessandro Ielo (Vertus), Luigi Palmieri All’interno del Best Practice Tour 2018 di HRC (Avio-Aero / General Electric Aviation) e Francesco Community, si parlerà in Bosch a Bari di Labour & Arbore (Birra Peroni). Industrial Relation.
archivio notizie Fondo di 200 milioni a sostegno dei processi di reindustrializzazione 02.03.2018 Ci sembra una buona notizia, ma esiste un piano? Nel bel mezzo della crisi Embraco – e solo un da vicino di come l’Italia abbia perso competitività giorno prima della recente tornata elettorale – viene verso quei Paesi dove il costo del lavoro (ma non varato un fondo da 200 milioni per il contrasto solo) è più basso. Non parliamo solo di Cina, ma alle delocalizzazioni per affrontare i processi di anche di diversi Paesi Europei, quali ad esempio reindustrializzazione, transizioni e crisi industriali. la Slovacchia che ha saputo attrarre l’Embraco. Il Cipe ha stanziato, inoltre, 850 milioni (sempre Secondo noi la soluzione del problema non a valere sul Fondo di sviluppo e coesione) per è solo stanziare 200 milioni (ben vengano, se il rifinanziamento del Contratto di Sviluppo che verranno investiti per la reindustrializzazione!) ma favorisce i grandi investimenti, soprattutto nel che finiscono anche presto, bensì ripensare a tutto Mezzogiorno. Le nuove risorse serviranno a far tondo al nostro sistema di attrattività industriale fronte ai numerosi progetti di investimento che (che senz’altro c’è) con misure semplici, partendo Invitalia riceve da gruppi industriali italiani ed esteri. dai settori chiave. Ad esempio lavorando con “La politica industriale di sviluppo rappresentata gli Istituti di Innovazione Tecnologica dei vari da Impresa 4.0, dal piano straordinario Made in Italy Politecnici per identificare le filiere tecnologiche e dalla Strategia Energetica Nazionale, viene ora sostenibili, lavorando ad una mappatura chiara affiancata da una politica industriale di protezione degli stabilimenti dismessi o in dismissione idonei per i lavoratori e le aziende spiazzate da innovazione ad una nuova industrializzazione e favorendone il tecnologica e globalizzazione”, aveva dichiarato matching, promuovendo sistemi di defiscalizzazione qualche giorno fa il Ministro dello Sviluppo / decontribuzione mirata etc… Economico, Carlo Calenda. Certo sarà comunque difficile competere con la Per quanto ci riguarda, pur ricevendo con grande Germania che eroga milioni di Euro a fondo perduto interesse questa notizia, non possiamo non rilevare per occupare le proprie fabbriche dismesse nell’Est, come questa ci sembri una misura che non si ma è pur sempre meglio che lamentarsi che le inserisce in un progetto di reindustrializzazione su nostre aziende chiudono ed erogare milioni di Euro larga scala, quanto piuttosto uno strumento a tutela in politiche passive, fondi e strumenti finanziari vari di qualche caso specifico, a cominciare proprio senza una chiara progettualità… se non nel nome di da Embraco. una forse fumosa Industria 4.0 o del tanto decantato Operando da ormai dieci anni nel campo della Made in Italy o di quel poco che ne rimane. reindustrializzazione, da tempo ci rendiamo conto Fonte: Il Sole 24 Ore del 28 febbraio 2018
archivio notizie Clamore per le multinazionali che dismettono…ma oggi ci sono 300 multinazionali in più rispetto a 10 anni fa…e gli imprenditori italiani non stanno a guardare 23.02.2018 Si contano circa 25 dismissioni estere all’anno negli ultimi dodici anni, ma negli ultimi 10 anni il saldo netto è positivo per circa 300 unità. Non solo dunque casi come Embraco ed Honeywell…. Ci sembra interessante fare il punto sulla in passato anche quando siamo stati bravi a situazione degli investimenti delle multinazionali catturare capitali stranieri spesso li abbiamo persi, in Italia, anche alla luce dei clamorosi casi di nel migliore dei casi sostituiti da nuovi investitori delocalizzazione di Embraco ed Honeywell degli italiani. Resta l’immagine di un Paese che spesso ultimi giorni. non è riuscito a trattenere gli investimenti. A volte si Tra chiusure, cessazioni dell’attività produttiva, è scoperto in ritardo la natura speculativa di alcune liquidazioni, fallimenti e commissariamenti, sono operazioni, in altri casi è subentrato l’offshoring stati 268 i casi di investimenti diretti esteri, effettuati verso Paesi extra Ue a minori costi di produzione, in Italia, che negli ultimi 12 anni si sono volatilizzati: in altre situazioni ancora le complicazioni di un è quanto emerge da un’elaborazione dei dati della contesto tortuoso (instabilità politica, processi banca dati “Italia multinazionale-Reprint” gestita da amministrativi barocchi, veti locali, costo R&P in collaborazione con il Politecnico di Milano dell’energia troppo alto) hanno spento gli entusiasmi e l’Istituto per il Commercio Estero. di chi era arrivato con grandi ambizioni. Resta la Come scrive Carmine Fotina sul Sole 24 Ore consolazione, per quasi la metà delle operazioni, di oggi, “è l’altra faccia della nostra attrattività: di aver trovato una via d’uscita italiana.” →
archivio notizie Ma dieci anni fa le multinazionali estere con Questo è il mercato europeo che abbiamo partecipazioni in industrie italiane erano poco costruito, che funziona con le regole fissate da meno di 1.600, oggi sono oltre 1.900. Quindi, il noi: le abbiamo pensate, teoricamente giustificate, saldo è comunque positivo. Oltretutto fino al 2009 ideologizzate infine. Non le abbiamo accettate i disinvestimenti hanno pesato molto sul bilancio, queste regole, bensì desiderate, volute. In Italia per poi iniziare a calare. come in nessun altro paese in Europa. Abbiamo Quanto alla conquista di nuovi investimenti, nel visto come una benedizione il capitale straniero 2011-2015 (complice la crisi), l’Italia ha ottenuto in arrivare, senza chiedergli conto della sua media solo 151 progetti per anno, molto lontana responsabilità sociale (questo capitale che arriva degli oltre 250 del 2008. Ora vediamo una non-importa-da-dove è responsabile del suo ripresa, con il +35% dell’ultimo anno censito per rendimento nei confronti di chi lo possiede, non 181 operazioni, valore massimo post crisi che ha certo degli operai o della comunità locale). Non c’è prodotto flussi in entrata per 29 miliardi di dollari ragione per stupirsi, tutto previsto, prevedibile”. (+50%). Sono stati attivati 9 Desk all’estero per Oggi ci indigniamo per chi lascia, pur nel rispetto l’attrazione ed è stato costituito, presso l’ICE, un delle regole, e lascia senza lavoro centinaia di unico ufficio per questa missione (in cui lavorano operai. Ma ci siamo chiesti quanti posti di lavoro ora anche otto persone di Invitalia). sono stati creati dalle 300 nuove multinazionali che Oggi fanno molto clamore (forse troppo, ma invece sono entrate in Italia? E poi, siamo proprio forse le elezioni vicine aiutano) e ci indigniamo per sicuri che i fondi strutturali Europei non siano stati le multinazionali che lasciano a casa centinaia di utilizzati in passato in Italia esattamente come sta lavoratori italiani a favore di insediamenti produttivi facendo oggi la Slovacchia? in altri Paesi Europei. Ma – come scrive secondo noi Secondo noi sarebbe più costruttivo ragionare giustamente Il Fatto Quotidiano / Blog Sostenitore da una parte su come salvaguardare con sistemi – “accusare gli slovacchi, e poi, andare a chiedere di politiche attive e carico delle Multinazionali (ad a Bruxelles di “verificare”, è senza ragione: perché esempio con la legislazione, come in Francia) sono in Europa come noi, perché hanno un reddito e su come supportare finanziariamente interventi pro-capite più basso del nostro, perché hanno di reindustrializzazione, come sembra il Ministro bisogno di posti di lavoro come tutti, perché usano Calenda sia intenzionato a fare, dall’altra su come i fondi strutturali come li abbiamo usati noi e gli altri. creare un ecosistema per mantenere in Italia gli Perché stanno nel mercato unico europeo come investimenti produttivi, esteri e non. ci stiamo noi. Sperando che dopo il 4 marzo tutto questo interesse per i lavoratori resti alla base di un nuovo programma di politica industriale che da troppi anni manca. Fonte: Il Sole 24 Ore del 23 febbraio 2018, Il Fatto Quotidiano del 22 febbraio 2018
archivio notizie NPL Non-Performing Loans: opportunità o sfida? Londra 18 gennaio 2018 12.01.2018 Seminario BM&T ed ERS-European Restructuring Solutions a Londra giovedì 18 gennaio 2018: Update on European Restructuring Developments Il focus è impostato su “NPL Non-Performing Matt Quade, Faramalala Rakotonjanahary, Volker Loans di Grecia, Romania e CEE: opportunità Beissenhertz, Catalin Nichifor, Alessandro Ielo o sfida” e Manuel Gordillo. Successivamente, si parlerà ai professionisti Il seminario di aggiornamento sugli sviluppi inglesi di “mito e realtà” in Italia, Germania, europei nel settore delle ristrutturazioni aziendali Spagna e Francia. si terrà giovedì 18 gennaio 2018 presso “The Sono in programma gli interventi di: David Bryan, Clubhouse” in St. James Square.
archivio notizie 2017
archivio notizie Investire nel turnaround, l’opportunità della reindustrializzazione 27.11.2017 Convegno nazionale TMA Italia: “Investire nel turnaround: come rendere le aziende in procedura interessanti per gli investitori. Esperienze e suggerimenti dei principali attori.” Giovedì 23 novembre Vertus è intervenuta Riccardo Martinelli, partner Vitale&Co al convegno nazionale TMA Italia organizzato a Andrea Marinoni, co-managing partner Roland Bergamo sul tema dell’investire nel turnaround. Berger Italy Alessandro Ielo ha partecipato alla tavola rotonda Linda Morellini, partner Giovanardi Pototshnig moderata dal professor Alessandro Danovi, & Associati direttore dell’Osservatorio permanente in materia Gianni Lemmetti, Assessore Bilancio Comune di Crisi e Risanamento delle Imprese. di Roma. Nel corso del pomeriggio, a seguito Come ha esposto Alessandro Ielo, le operazioni dell’introduzione di Paola Tondelli, Presidente TMA di reindustrializzazione seguite da Vertus nascono Italia, sono stati illustrati casi e punti di vista di dalla volontà di dare continuità industriale ad uno diversi attori operanti nelle “special situations”, stabilimento (o parte di esso) che deve cessare tra cui: la produzione e, conseguentemente, chiudere. Stefano Focaccia, partner del Fondo QuattroR Secondo questo approccio d’investimento nel Marco Fumagalli, co-fondatore di Capital turnaround, si riesce a presentare un progetto for Progress industriale sostenibile, anche socialmente, per Lorenzo Manca, Azionista e AD del Gruppo un sito in dismissione e ad individuare uno o più Sicuritalia soggetti interessati ad esercitarvi nuova impresa Massimo Racca, responsabile Credito fruendo di condizioni vantaggiose e spesso anche Anomalo Banco BPM di strumenti di finanza agevolata. Ermanno Sgravato, commissario straordinario I partecipanti si sono dichiarati molto interessati Alessandro Triscornia, commissario alla soluzione della reindustrializzazione, che offre un straordinario ponte sul futuro degli stabilimenti, dei loro lavoratori Italo Soncini, director Alvarez & Marsal e, conseguentemente, dei territori industriali.
archivio notizie Contratto di Solidarietà: decontribuzione in costanza di rapporto di lavoro 14.11.2017 Decreto interministeriale n. 2 del 27 settembre 2017 – il parere del nostro Carlo Balzarini Con il Decreto interministeriale n. 2 del 27 finalizzato a superare le inefficienze gestionali o del settembre 2017 sono state stanziate le risorse processo produttivo. a favore della decontribuzione del Contratto di Dal 30 novembre 2017, invece, potranno Solidarietà che abbia previsto sospensioni dal usufruire della decontribuzione del 35% tutti i datori lavoro superiori al 20%. i cui dipendenti siano stati sospesi dal lavoro, con L’impianto del decreto sembra voler finalmente ricorso al Contratto di Solidarietà, per più del 20% rendere continuativa la misura di riduzione del costo del proprio orario. del Contratto di Solidarietà: rispetto agli analoghi Inoltre sarà onere del datore di lavoro indicare provvedimenti degli anni precedenti, infatti, gli artt. l’importo presunto della decontribuzione, il cui 3 e 4 paiono definire e consolidare un procedimento ammontare effettivo sarà definito a posteriori di richiesta dei benefici che ha l’unico limite nella dall’INPS, a valle delle verifiche puntuali: anche disponibilità delle risorse. questa un’interessante novità rispetto al passato. Ciò che colpisce favorevolmente nel Il provvedimento è coerente con le dichiarazioni decreto è la soppressione di ogni riferimento ad governative di contenimento del costo del lavoro investimenti produttivi, che erano la condizione, ed è un’ulteriore esplicitazione della “preferenza” in passato, per l’accesso al beneficio della che il Legislatore manifesta a favore del Contratto decontribuzione. I decreti interministeriali del di Solidarietà fra gli ammortizzatori in costanza di 2014 e 2015, infatti, prevedevano che fossero rapporto di lavoro. destinatarie dell’agevolazione le imprese che Vertus, advisor in processi di ristrutturazione avessero individuato strumenti volti a realizzare complessa, pur preferendo strumenti di politica un miglioramento della produttività di entità attiva, guarda comunque con favore nuove forme analoga allo sgravio contributivo spettante sulla di agevolazione con l’obiettivo della preservazione base dell’accordo, ovvero un piano di investimenti occupazionale.
archivio notizie Convegno Nazionale TMA Italia: Vertus partecipa alla tavola rotonda 03.11.2017 Giovedì 23 novembre, ore 14, si svolgerà presso l’Università degli Studi di Bergamo il Convegno Nazionale di TMA Italia – Turnaround Management Association Convegno Nazionale di TMA Italia: “Investire Marinoni di Roland Berger Italy e Linda Morellini di nel turnaround: come rendere le aziende in Giovanardi-Pototshnig & Associati, sarà ospite della procedura interessanti per gli investitori. Esperienze Tavola Rotonda moderata da Alessandro Danovi. e suggerimenti dei principali attori” Questo il titolo del prossimo convegno di TMA Bergamo, 23 novembre 2017, ore 14:00 Italia, al quale Vertus partecipa ogni anno. La novità Aula Galeotti dell’Università degli Studi di Bergamo di quest’anno è che Alessandro Ielo di Vertus, Via dei Caniana 2, Bergamo insieme a Riccardo Martinelli di Vitale&Co, Andrea
archivio notizie Digital transformation: il cloud protagonista del reshoring 12.10.2017 Sono sempre meno i trasferimenti degli impianti produttivi in Stati dove la manodopera costa poco. Grazie alla digital transformation stiamo già persone. Oggi, però, solo il 3,6% della forza lavoro assistendo al fenomeno del back reshoring, cioè UE ha almeno una specializzazione nelle nuove del rientro alla casa madre di quelle imprese o tecnologie e soltanto il 56% degli europei può produzioni precedentemente delocalizzate. Ne vantare delle “competenze digitali di base”. abbiamo già parlato, raccontando dei casi nazionali “Il diffondersi dei software intelligenti apre di Benetton, Safilo, Biciclette Five, oltre a quello anche per l’Italia un futuro fatto di reshoring, ha internazionale di Adidas. dichiarato Andrea Majoli, partner di A.T. Kearney: Questo non solo per via dei grandi risparmi nuova occupazione di fascia alta si creerà nel nostro offerti dalla digital transformation attraverso il cloud Paese per scrivere e gestire questi nuovi sistemi computing e le altre tecnologie 4.0 (Internet of informatici automatizzati.” Things, big data, automazione, robotica), ma anche Le figure più richieste per la digital per ridurre tempi e costi di disponibilità dei prodotti transformation saranno amministratori di (avvicinando le produzioni alla casa madre), per il sistema, programmatori, esperti di sicurezza controllo di qualità, per l’instabilità di molte aree del e microelettronica: si tratta di professioni con pianeta, per le oscillazioni dei costi dell’energia, per skills e retribuzioni elevate. il costo del lavoro in crescita anche nei Paesi finora Col back reshoring, le fabbriche torneranno più poveri. anche a riqualificare le aree dismesse. Buona notizia Un recente studio di A.T. Kearney ha calcolato anche per le operazioni di reindustrializzazione: che, grazie alla crescente automazione, nei prossimi si amplierà gradualmente il bacino di imprese cinque anni sarebbero oltre 400.000 i posti di potenzialmente interessate a nuovi siti produttivi lavoro che si potrebbero perdere solo tra India, anche in Paesi come il nostro. Ma la crescita delle Filippine e Polonia. competenze professionali digitali è un imperativo La buona notizia è che, secondo l’Unione e il gap di competenze va colmato molto Europea, già entro il 2020 ci sarà una domanda di rapidamente, se non vogliamo perdere un’altra nuovi occupati nel solo settore ICT per 700 mila occasione per il nostro Paese. Fonte: Il Sole 24 Ore – Impresa & Territori 9 ottobre 2017
archivio notizie Tempi più brevi per le reindustrializzazioni nelle aree di crisi complessa 06.10.2017 Giovedì 23 novembre, ore 14, si svolgerà presso l’Università degli Studi di Bergamo il Convegno Nazionale di TMA Italia – Turnaround Management Association Nel corso dell’anno sono state approvate diverse nel corso degli anni presentavano soluzioni diverse norme volte a mitigare alcune rigorosità del Decreto in base alla precedente provenienza dei singoli 148/15 applicativo del Jobs Act: raccontiamo lavoratori. dell’esempio nelle aree di crisi complessa. Oggi, tutte le imprese operanti in tutte le aree Il legislatore, che già aveva lasciato qualche di crisi complessa possono prorogare l’intervento spiraglio nella norma, ha preso atto della necessità dell’ammortizzatore sociale, alle condizioni previste di adeguare le disposizioni alle diverse situazioni dalla circolare ministeriale 7/17, fino ad un massimo e casistiche che la quotidianità presenta. di 12 mesi. È interessante il recente intervento legislativo Il provvedimento era atteso dagli operatori, sulle cosiddette “aree di crisi complessa”, in quanto le procedure amministrative per il terminologia burocratica che indica alcune zone rilancio delle varie aree hanno tempistiche molto italiane particolarmente segnate dalle difficoltà differenziate e non coincidenti con le effettive economiche: con l’articolo 3 del DL 244/16e esigenze di tutela dei lavoratori. Si rischiava con il successivo Decreto Interministeriale di attrarre investimenti, da un lato, e di avere 12/2017, si è passati da un occasionale intervento licenziamenti collettivi dall’altro… ad hoc sulle singole situazioni locali ad un Ora assistiamo anche ad un’apprezzata provvedimento uniforme che consente a tutte le accelerazione dei vari iter all’interno del Ministero imprese interessate di poter accedere alle stesse dello Sviluppo Economico: oggi servono circa 8/10 opportunità. mesi per concludere il processo, dall’approvazione Il salto culturale rispetto al passato, dove del Piano di risanamento dell’area all’acquisizione spesso gli interventi di “emergenza” derivavano delle proposte vincolanti di investimento. dal maggiore potere contrattuale delle parti, è in Vertus, leader in Italia nelle reindustrializzazioni, linea con la recente consapevolezza, non solo del è attivamente presente nell’area di crisi complessa legislatore, dell’uguaglianza dei lavoratori (e delle del Savonese e segue da vicino lo sviluppo imprese) indipendentemente dalla dimensione delle diverse fasi anche nella risposta alla “call” dell’impresa o dal settore economico: gli interventi di Invitalia recentemente pubblicata. Siamo a di riforma dell’indennità di disoccupazione, con disposizione delle aziende interessate, anche il passaggio alla NASPI, nascevano proprio dal a supporto dell’individuazione e della richiesta superamento dei molteplici sostegni al reddito che di finanziamenti, a fondo perduto e non.
archivio notizie Reindustrializzazione: dai carrelli elevatori alla minicar elettrica. Un bel nuovo caso. 20.09.2017 Alla Om Still di Modugno ci si è riconvertiti alla mobilità sostenibile, valorizzando l’esperienza nelle tecnologie per la trazione con accumulatori elettrici. Raccontiamo volentieri una nuova storia di batterie per l’avviamento dell’automobile, le minicar rilancio industriale nel segno dell’innovazione, della utilizzano la medesima tipologia di accumulatori. mobilità sostenibile e del Made in Italy: dalla crisi Si è trattato di fare tesoro dell’esperienza del allo sviluppo, grazie alla reindustrializzazione. passato per proiettarsi su un mercato nuovo che La storica Om, con 3 stabilimenti in Italia, si sta ancora formando. realizzò i primi carrelli elevatori nel 1951. Dopo Con un investimento previsto intorno ai 50 alcune vicissitudini all’interno del Gruppo Fiat, nel milioni, di cui 20 ottenuti anche grazie al supporto 2006 la società viene acquisita, insieme a Still e di Regione Puglia, il progetto è stato controfirmato Linde, dal gruppo tedesco Kion che, a seguito di dalle autorità locali. L’auto elettrica è la minicar a una riorganizzazione, nel 2011 sposta la produzione batteria Tua/Ambra, presentata 10 giorni fa alla Fiera di carrelli elevatori ad Amburgo, chiudendo lo del Levante di Bari. Dopo il prototipo, l’obiettivo è stabilimento di Modugno (Bari). arrivare alla produzione seriale dopo dicembre, Grande azienda, macchine trasferite, fabbrica quando scadrà la cassa integrazione. chiusa, oltre 200 dipendenti in cassa integrazione: Ancora una volta, la tecnologia nel segno della ma c’erano tutti gli elementi per dare un futuro a sostenibilità, anche ambientale, rappresenta questa realtà industriale, non mancando know-how l’elemento di successo di questa bella operazione e disponibilità a reindustrializzare. di riconversione industriale. Dopo un processo non breve, Tua Industries Vertus, leader nella reindustrializzazione in Italia, -appartenente al fondo statunitense Lev Capital da oltre 10 anni affianca le imprese interessate a Management- ha proposto la riconversione dello dare un futuro ai propri siti produttivi in dismissione, stabilimento attraverso il progetto di realizzazione individuando business compatibili e ricercando e di minicar a batteria. selezionando soggetti imprenditoriali, con progetti In effetti, i muletti (utilizzati negli stabilimenti espansivi, interessati a subentrare per generare uno e più in generale nella logistica) sono alimentati sviluppo sostenibile. da pacchi di batterie da trazione. A differenza delle Fonte: il Sole 24 Ore del 14 settembre 2017, pag. 13
archivio notizie Ammortizzatori sociali: il Ministero sostiene imprese e lavoratori 14.09.2017 Un caso concreto di equilibrio tra rigore e flessibilità, in tema di ammortizzatori sociali, a due anni dall’emanazione del Jobs Act. La recente circolare del Ministero del Lavoro di aziende e di lavoratori, già alle prese con e delle Politiche Sociali 28 agosto 2017, n. 16, in le difficoltà che hanno costretto ad accedere materia di ammortizzatori sociali (“Articolo 22, all’ammortizzatore sociale. comma 4, del decreto legislativo 14 settembre 2015, L’ultimo più recente esempio è costituito dalla n. 148. Causali di crisi aziendale e riorganizzazione circolare Ministero del Lavoro e delle Politiche aziendale e limite massimo di cassa integrazioni Sociali n. 16/2017, che fornisce le indicazioni in merito guadagni straordinaria autorizzabili”), interpreta la all’applicazione dell’art. 22 c. 4 del DLgs 148/15, norma con creatività ed efficienza. relativo al tetto massimo di ore di sospensione Due anni fa, di questi tempi, avevamo per le dal lavoro: il monte ore a disposizione dell’azienda mani il nuovo testo del Decreto sugli ammortizzatori è limitato all’80% delle ore lavorabili, ma non vi sociali, una pedina importante della riforma del è alcun obbligo riferito al singolo lavoratore; di mercato del lavoro definita Jobs Act. conseguenza, l’azienda potrà sospendere anche E, fra le diverse componenti del mondo totalmente il lavoratore dal lavoro, nel rispetto delle del lavoro, fiorivano le interpretazioni più varie ore complessivamente autorizzate. e discordanti: se buona parte degli operatori Pensiamo al caso di un importante intervento condivideva la nascita di un “testo unico” che riuniva di ristrutturazione, che progressivamente riguardi in modo organico una trentina d’anni di legislazione più reparti: il calcolo previsto dalla circolare 16/2017, di emergenza e di prassi amministrative, in molti riferendo il totale delle ore lavorabili all’intera ci chiedevamo se i propositi di rigorosità espressi popolazione aziendale, consente di sospendere dai consulenti governativi avrebbero retto alla i diversi lavoratori per la durata dei lavori che molteplicità di situazioni che la concreta realtà riguardano le rispettive linee, senza costringere avrebbe proposto con l’andar del tempo. a spostamenti di reparto o mutamenti di mansione, Di fatto, oggi possiamo sostenere che i per rispettare un numero minimo di ore da lavorare. tecnici ministeriali, a quotidiano contatto con Vertus, partner delle aziende che hanno in le problematiche di aziende e lavoratori, hanno corso processi di restructuring, non può che essere interpretato con molta attenzione la normativa favorevole a questa impostazione ministeriale. Siamo a e, senza stravolgere i principi di fondo, hanno disposizione delle aziende interessate ad approfondire cercato di attenuare le disposizioni che avrebbero contenuti e modalità della nostra consulenza, anche comportato pesanti ricadute sull’attività quotidiana sul ricorso agli ammortizzatori sociali. Carlo Balzarini – Industrial relations manager
archivio notizie Intervista ad Alessandro Ielo: fare impresa è un atto eroico? 29.08.2017 A seguito dell’edizione 2017 di “The Italian Best Companies” Intervista sulla Rivoluzione 4.0 quale strumento “Sono ottimista se guardo alle aziende con cui strategico per un futuro di valore e di sviluppo ci confrontiamo ogni giorno: vedo grandi capacità economico in Italia. Il nostro managing partner, e voglia di fare che sono di gran lunga superiori già speaker in occasione dell’evento di giugno, ha ai difetti tipici del nostro tessuto imprenditoriale. espresso la sua visione circa le necessità e le sfide Non posso dire lo stesso se allargo lo sguardo al dell’impresa contemporanea. contesto istituzionale e normativo che dovrebbe Nell’intervista, Alessandro Ielo spazia stare al fianco delle imprese (ma non con dall’individuazione degli strumenti e delle capacità il protezionismo, che avrebbe effetti opposti richieste all’impresa per far fronte ai cambiamenti e deleteri sullo sviluppo).” e alle trasformazioni del mercato, al nuovo concetto L’intervista è pubblicata su ESG89 del fare impresa, concludendo con uno sguardo al futuro economico del nostro Paese: fare impresa è un atto eroico?
archivio notizie Autoimprenditorialità, un successo per l’Outplacement 03.08.2017 Quando la fabbrica insegna l’innovazione delle tecniche e incentiva l’autoimprenditorialità; e il lavoratore ha la grinta e il coraggio di affrontare un’avventura tutta nuova (e tutta sua). Un caso virtuoso di politiche attive a carico dei privati. Seguiamo tanti casi di ricollocamento Electrolux ha messo a disposizione un e non sempre siamo immediati nel cogliere, significativo incentivo all’autoimprenditorialità ma, tra i lavoratori che ci vengono affidati, la vocazione per poterne fruire, Marica ha dovuto presentare un all’autoimprenditorialità. Certo, il bilancio di business plan e, una volta ottenuta l’approvazione competenze può offrire qualche spunto. dell’azienda, ha dovuto imparare le tecniche di Saranno la forma mentale orientata alla coltivazione, l’utilizzo (o meno) dei fitofarmaci, continuità contrattuale o la paura del nuovo, la guida del trattore… una bella sfida! o entrambe, a rendere difficile il cogliere le La scelta di valorizzare un appezzamento non caratteristiche-tipo che deve avere la persona molto esteso è intelligentemente caduta sulle giusta. Il più delle volte l’idea di buttarsi in qualcosa produzioni di nicchia: prima le fragole e, dopo non di proprio, e talvolta anche di completamente nuovo, molto, anche lamponi, more, mirtilli, bacche di emerge col tempo. E dall’idea alla realizzazione goji e aronia melanocarpa. Questo grazie anche il cammino è impegnativo e richiede tenacia alla fiducia degli esercizi commerciali della zona e determinazione. (pasticcerie, gelaterie e ristoranti) e dei privati che, Riportiamo volentieri un caso, anche se non a partire dagli ex-colleghi, hanno generato un seguito direttamente da noi. Si tratta della storia virtuoso passa-parola. di Marica Turchetto che, dopo 18 anni da operaia Ora la novità sono le api: dopo l’apicoltura, all’Electrolux di Porcia (Pordenone), ha saputo Marica Turchetto sta ultimando la sistemazione aprire un’azienda agricola oggi di successo: del laboratorio per produrre il miele che verrà la Roverberries. Solo 2 anni fa Marica ha iniziato commercializzato già il prossimo autunno. con 1.500 piantine di fragole ed oggi ha più che Il prossimo passo? le marmellate… e assumere decuplicato la produzione, l’ha diversificata e si sta alcuni ex colleghi in difficoltà. Complimenti Marica! affacciando all’apicoltura, con la previsione Il nostro lavoro nei processi di ricollocamento è di anche di un laboratorio per la produzione di miele. sempre volto a valorizzare queste caratteristiche ed Il tutto all’insegna dei trend più attuali: green, km ad offrire ai lavoratori alternative valide e sostenibili. zero, bio. Per questo pensiamo che la nostra attività sia una forma un po’ evoluta di outplacement… Fonte: Il Messaggero Veneto del 2 luglio 2017
archivio notizie Reindustrializzazione: un bel caso a Caserta, dalle lavatrici alle celle al litio 14.07.2017 A Teverola (Caserta) sorgerà una giga-factory al posto dello stabilimento Whirlpool dove venivano prodotte lavatrici. Il gruppo campano Seri, leader nella produzione di batterie al litio, realizzerà il primo stabilimento italiano di produzione di celle al litio che, con 500 megawatt l’anno, sarà il maggiore centro europeo. Reindustrializzazione in Campania: alla Indesit Con conseguenze molto positive sul versante (oggi Gruppo Whirlpool) dove si producevano dell’occupazione: dalla soglia minima di 75 lavatrici, nascerà il più grande polo di produzione dipendenti ex Whirlpool riassunti da Seri, si di celle a litio d’Europa. Il tutto attraverso un dovrebbe infatti arrivare alle 150 unità lavorative. progetto di riconversione industriale che metterà in Un passo in avanti per il programma di investimento campo, tra risorse private, credito e fondi pubblici, che ha preso quota a marzo scorso, quando circa 95 milioni di euro. Seri ha sottoscritto con Ministero dello Sviluppo Ai 57,2 milioni di risorse proprie messe finora Economico e sigle metalmeccaniche l’accordo per sul piatto dalla famiglia Civitillo, entro fine luglio si la reindustrializzazione dello stabilimento. aggiungeranno altri 37 milioni, in virtù dell’accordo Una bella storia, tutta italiana!… A conferma che di programma che l’impresa sottoscriverà con la reindustrializzazione è un’alternativa molto valida Invitalia, l’Agenzia nazionale del MISE per l’attrazione per progetti di dismissione e rilancio industriale. degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. Questo Da oltre 10 anni Vertus è impegnata in progetti consente di aumentare notevolmente il progetto di impact restructuring e reindustrializzazione industriale che il gruppo ha disegnato per Teverola: da affiancando grandi gruppi industriali nei loro una capacità di produzione da 200 megawatt l’anno processi di dismissione e sviluppo. di celle al litio, si arriverà a quota 500 megawatt. Fonte: Il Sole 24 Ore del 14 luglio 2017, pagina 12
archivio notizie Tirreno Power: il nostro progetto di reindustrializzazione procede e partono i lavori per l’abbattimento di una ciminiera 26.06.2017 A un anno dalla presentazione del progetto in Confindustria Savona, Tirreno Power fa il punto sulla reindustrializzazione della centrale di Vado Ligure L’area su cui insiste la Centrale è stata divisa in Al termine dell’operazione dovrebbero essere 5 lotti e, in questo anno d’intenso lavoro di Tirreno reimpiegate circa 100 persone. Power e Vertus, sono state numerose le visite Vertus è impegnata sia nella ricerca delle di aziende interessate ai vari spazi. Enrico Erulo, aziende interessate ad insediarsi in uno o più lotti Direttore Relazioni Esterne, ha dichiarato: “Ad oggi il sia nel sostegno ai lavoratori di Vado Ligure: stiamo, sito è stato visitato da più di 30 aziende tra straniere, infatti, sviluppando un percorso di outplacement italiane e locali ed alcune hanno già iniziato a stilare complementare alla reindustrializzazione. progetti dettagliati e a colloquiare con i nostri Nel frattempo, è stato inaugurato il cantiere che, dipendenti. Una delle nostre richieste è infatti il in circa sei mesi, compirà la demolizione di una delle riassorbimento dei lavoratori nelle nuove realtà”. due ciminiere della centrale, alta 200 metri. L’opera, I settori dei soggetti interessati spaziano del costo di circa 2 milioni di euro, è inserita nel dall’ambiente alla logistica, dal manifatturiero alla processo di reindustrializzazione del sito dopo chimica. Se per le attività più complesse serviranno la chiusura -disposta dal tribunale- dei gruppi ancora due anni, alcune aziende che riutilizzeranno a carbone. blocchi di fabbrica già esistenti potranno essere operative già entro dicembre. Fonte: la Repubblica del 22 giugno 2017
archivio notizie Anpal a sostegno delle politiche attive 09.06.2017 Stanziati oltre 2 miliardi di euro, per circa la metà a valere sul Fondo Sociale Europeo 2014-2020. Sono finanziabili, in particolare al Sud: le azioni per l’occupazione, quelle per la formazione, per l’assistenza tecnica e l’implementazione delle capacità istituzionali. La dotazione finanziaria del PON (Piano Gli incentivi alle assunzioni nel Mezzogiorno, Operativo Nazionale) SPAO (Sistemi di Politiche grazie al cosiddetto “Bonus Sud”, costituiscono gli Attive per l’Occupazione) recentemente presentato interventi di maggior rilievo, anche finanziario, attuati dall’Anpal, l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive con SPAO: nei primi quattro mesi del 2017 sono già del Lavoro, ammonta a circa 2,2 miliardi di euro, state 47mila le assunzioni effettuate col “Bonus Sud”. di cui oltre il 54% a valere sul Fondo sociale Vertus offre da diversi anni attività di consulenza europeo 2014-2020. Il Piano è finalizzato ad e supporto operativo alle aziende che intendono azioni di supporto alle riforme strutturali in tema servirsi degli strumenti di politiche attive del lavoro, di politiche attive del lavoro, rivolte a: implementare in particolare attraverso il ricollocamento, su l’occupazione (1,8 miliardi, pari all’84% del totale), tutto il territorio nazionale: proponiamo il servizio formare capitale umano, aumentare la produttività di outplacement collettivo e individuale, con la e modernizzare il mercato del lavoro. specifica modalità della ricollocazione attiva. Gli interventi finanziati con il PON SPAO Il crescente interesse delle aziende per la presentato dall’Anpal sono concentrati per l’85% Corporate Social Responsibility ed il conseguente nelle regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, orientamento verso operazioni etiche, uniti al concreto Campania, Puglia e Sicilia), per il 3% in quelle in contributo economico delle Politiche Attive pubbliche, transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) e per stanno generando un aumento della domanda di il 12% nelle restanti regioni (più sviluppate). servizi di ricollocamento che volentieri incontriamo con la nostra offerta di ricollocazione attiva. Fonte: Avvenire del 7 giugno 2017
archivio notizie Reindustrializzazione per superare la crisi, avviando uno sviluppo stabile 30.05.2017 Al Ft Circular Economy Summit di Londra si è parlato dell’economia circolare come nuovo modello per la reindustrializzazione in Europa. Il parallelismo è interessante: così come il rifiuto stimolo per tutti i Paesi europei e le regioni”. viene recuperato e valorizzato per essere riutilizzato Il lavoro fatto dalla Commissione europea e quello (anche come “materia prima secondaria”), i siti del Parlamento europeo “spingono ad obiettivi deindustrializzati si ri-ottimizzano: occorrono traenti, che sono quelli che occorrono in questo tecnologie molto innovative, a basso impatto, momento, sia per rilanciare l’economia sia per collegate ai territori e alla loro cultura. Anche a attaccare il problema della decarbonizzazione Ecomondo di Rimini avevamo colto moltissimi e dello sviluppo sostenibile”. esempi davvero virtuosi di ottimizzazione. Anche con riferimento al nostro incarico per la Lo sviluppo, ha affermato Catia Bastioli, AD di reindustrializzazione della centrale Tirreno Power di Novamont e Presidente di Terna, deve premiare “la Vado Ligure (gruppi a carbone), l’economia circolare diversificazione dei territori e puntare sulla qualità rappresenta un ambito di sicuro potenziale interesse differenziata e non sulla quantità indifferenziata”, per opportunità connesse di rilancio industriale. tipica del “modello dissipativo” dell’economia Vertus è da anni attivamente impegnata per lineare. In questo senso il pacchetto di economia proporre progetti sostenibili di reindustrializzazione, circolare avviato dall’Unione Europea è un “grande anche in questo campo. Fonte: Adnkronos del 25 maggio 2017
archivio notizie Reindustrializzazione: un bel caso a Borghetto di Avio, in Trentino 19.05.2017 Dalla ex Malgara Chiari & Forti nasce un nuovo stabilimento della Bertagni 1882: salvati fabbrica e personale con una bella operazione di reindustrializzazione. Raccontiamo volentieri di un bel caso di Quanto agli investimenti, ammonta a 4 milioni reindustrializzazione: i lavoratori della ex “Malgara di Euro l’impegno di Trentino Sviluppo, che stipulerà Chiari e Forti” potranno presto riprendere a lavorare con il subentrante il suo primo contratto di “rent nella fabbrica, lasciata a gennaio 2016. A Borghetto to buy” sull’immobile, mentre il gruppo vicentino di Avio nascerà, infatti, il nuovo polo trentino investirà almeno 8 milioni di Euro. Gli investimenti dell’agroalimentare dove già sono presenti: Pastificio riguarderanno nuovi macchinari, nuove linee Felicetti, Menz&Gasser (confetture e semilavorati produttive ed anche nuovi progetti di ricerca e di frutta) e Dr. Schär (alimenti privi di glutine). sviluppo in partnership con centri di ricerca del La nuova proprietà si chiama Bertagni 1882: ha territorio, specializzati nell’agroalimentare, quali sede ad Arcugnano, in provincia di Vicenza, dove quelli presenti all’interno dell’Università degli Studi produce 400 diversi tipi di tortellini per i principali di Trento e della Fondazione Edmund Mach di San marchi mondiali del settore. Occupa 220 persone e Michele all’Adige. fattura 50 milioni di Euro, esportando in oltre 40 Paesi. Si tratta, certamente, di una bella operazione che Saranno almeno 80 le persone ad essere si è resa possibile anche grazie al fattivo contributo assorbite in Bertagni 1882. Le prime assunzioni –pure finanziario- di Trentino Servizi. avverranno entro l’estate. Vertus, grazie alla decennale esperienza L’operazione è frutto dell’impegno di oltre un maturata in ambito privato, è anche al fianco anno di lavoro da parte di Provincia e Trentino delle amministrazioni che intendano rilanciare lo Sviluppo che hanno svolto un’attività che in Vertus sviluppo industriale dei loro territori / capannoni ben conosciamo: analisi del sito, individuazione dismessi, che costituiscono un problema purtroppo di attività industriali compatibili, attività mirata di riscontrato, oggi, su vasta scala. scouting abbinata a presentazione del territorio. Fonte: il Sole 24 Ore del 15 maggio 2017
archivio notizie Imprenditivo: così evolve il lavoratore della fabbrica 4.0 10.05.2017 Relazioni Industriali 4.0. Più competenze, più welfare e più partecipazione stanno generando una trasformazione delle relazioni tra dipendenti, imprenditori e rappresentanti sindacali. È stata presentata da pochi giorni a Roma la “Abbiamo intrapreso –ha dichiarato infatti Storchi- terza edizione dell’indagine di Federmeccanica una via italiana alla partecipazione, e nelle nostre “Mol – Monitor sul lavoro”: le tipiche categorie aziende si cercano opportunità di crescita “manuale” e “intellettuale”, pressoché rigide nella professionale, con i lavoratori che vogliono veder fabbrica tradizionale, nell’industria 4.0 si stanno premiati i risultati anche collegando i salari alla fondendo e perdono di significato. produttività, puntando quindi su innovazione Nel teamworking le persone apprendono e valore”. e sviluppano competenze diversificate, problem In un contesto attuale di crisi di rappresentatività solving incluso. Utilizzano tecnologie complesse delle tradizionali relazioni industriali, sta quindi e prendono decisioni in autonomia. emergendo un modello di lavoratore più evoluto, Queste caratteristiche, tipiche del lavoro detto appunto imprenditivo, a conferma che la autonomo, hanno suggerito a Federmeccanica “rivoluzione” industriale in atto sta portando con sé di qualificare come imprenditivo il lavoratore della anche positive conseguenze culturali e di approccio fabbrica 4.0. al lavoro, anche in fabbrica, tradizionalmente il L’applicazione delle nuove tecnologie produttive contesto maggiormente rigido. Operando da oltre sta mutando non solo i diversi profili professionali, 10 anni nel campo delle ristrutturazioni socialmente ma anche i valori legati alla sfera lavorativa. sostenibili, siamo certi che questo approccio Fabio Storchi, Presidente di Federmeccanica, evoluto possa essere non solo di stimolo per un ha sottolineato i capisaldi del nuovo CCNL: la nuovo sistema di rappresentanza sindacale, ma consapevolezza dell’impresa come bene comune anche la base delle prossime operazioni italiane e la centralità della persona. di reindustrializzazione. Fonte: Il Sole 24 Ore del 5 maggio 2017
Puoi anche leggere