ARCHITETTI NOTIZIE 01/2015 - Ordine Architetti Padova
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N O V I TA S Original sketch by Sou Fujimoto for Architetti Notizie ARCHITETTI NOTIZIE 01/2015 Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in legge 27/02/2004 - n.46) - Art. 1 - Comma 1 NE/PD TRIMESTRALE
N O V IN COPERTINA Sou Fujimoto Schizzo originale di Sou Fujimoto per Architetti Notizie. SEI DOMANDE A SOU FUJIMOTO I (pag. 10) Photo: UIG/Getty Images T A ARCHITETTI NOTIZIE Periodico edito dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti, CONSIGLIO DELL’ORDINE Presidente Giuseppe Cappochin Segretario S Pianificatori, Paesaggisti e Liliana Montin Conservatori della Provincia di Padova Tesoriere Giacomo Lippi Iscrizione al ROC n. 21717 Aut. Trib. Padova n. 1697 Consiglieri DIREZIONE, REDAZIONE E del 19 maggio 2000 Alberto Andrian, Nicla Bedin, Doris Castello, AMMINISTRAZIONE Gianluca De Cinti, Andrea Gennaro, Roberto Meneghetti, Giulio Muratori, Gloria Negri, Giovanna Osti, Paolo Stella, Alessandro Ordine degli Architetti Zaffagnini, Ranieri Zandarin. Pianificatori Paesaggisti e Conservatori Grafica ed impaginazione Direttore Responsabile della Provincia di Padova Felice Drapelli felicedrapelli@gmail.com Alessandro Zaffagnini Comitato di Redazione Stampa 35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20 Grafiche Turato sas Giovanni Furlan, Michele Gambato, tel. 049 662340 - fax 049 654211 Sou Fujimoto, Rubano (PD) Massimo Matteo Gheno, Pietro Leonardi, e-mail: architettipadova@awn.it padiglione della Serpentine Gallery, Edoardo Narne, Paolo Simonetto, Stampato su carta ecologica Londra, 2013 certificata FSC 100% reciclata Paolo Stella, Alessandro Zaffagnini www.pd.archiworld.it 3
URBANITÀ PAG. 22 INDEX INCONTRI PAG. 9 LIBRERIA PAG. 45 PILLOLE PAG. 35 GLI ARTICOLI E LE NOTE FIRMATE ESPRIMONO L'OPINIONE DEGLI AUTORI. LA RIVISTA E' EDITORIALE PAG. 6 APERTA A QUANTI, ARCHITETTI E NON INTENDANO OFFRIRE LA LORO COLLABORAZIONE. LA RIPRODUZIONE DI TESTI E IMMAGINI E' SE TUTTO CAMBIA CONSENTITA SOU FUJIMOTO Strategie emergenti CITANDO LA FONTE. interview per hackerare la a cura di Edoardo Narne professione. a cura di Massimo Matteo Gheno a cura della redazione abacO a cura di Elena Ostanel e Enrico Lain INNOVAZIONE PAG. 17 MONDO VOCI DAL PAG. 27 ANTEPRIMA PAG. 39 DALL’ORDINE NOTIZIE PAG. 47 VOGLIO ESSERE LIBERO. E VIVERE UNA VITA SENZA RIMPIANTO. Alessandro Zaffagnini Per notizie dell’ultima ora a cura di Paolo Simonetto HERMAN consigliamo di visitare il nostro sito internet AUTOPRODUTTORI HERTZBERGER www.pd.archiworld.it IN TUTTO E PER E RALPH ERSKINE TUTTO I maestri raggiungibili Izmade Massimiliano Botti a cura di Alessandro Zaffagnini a cura di Giovanni Furlan
EDITORIALE VOGLIO ESSERE LIBERO. E VIVERE UNA VITA SENZA RIMPIANTO. Alessandro Zaffagnini “… Conosco le statistiche, so che ci solo 5 start-up su 100 che Novìtas sono pertanto i cambiamenti che andremo ad in- st’anno riescono a sostenersi e a produrre quello per cui sono nate, dagare. Innovazioni che forse fanno capo a quel Massimo espe- la cogliamo fin dalla copertina. Quattro IN- ma a me basta pensare che la probabilità di prendere un Branzi che già dieci anni fa inventando la scheda elettro- rienze per un verso originali e asso- CONTRI con autorevoli professionisti del terno secco al lotto è una su 11.478: piuttosto che sperare nica Arduino e permettendo di creare rapidamente proto- lutamente nuove, al contempo coraggiose e nostro tempo daranno vero e proprio presti- nella fortuna, preferisco puntare sulle mie capacità, sulla tipi, ha dato una svolta epocale al mondo del progetto. vincenti. gio alla nostra rivista; oltre a rispondere ad mia passione, sulla mia determinazione, sul mio coraggio: Novìtas sono i termini che ‘da Branzi in poi’ si sono di una nostra intervista - che per tutti i nu- sono cose su cui posso sempre lavorare per migliorarle. Vo- forza impadroniti del mondo tecnico e non di solo quello: E Novìtas sarà anche VOCI DAL MONDO dove si meri vorremmo esporre ai quattro in ma- glio essere libero. E vivere una vita senza rimpianto.” la cultura dei makers, dell’imparare facendo in modalità di darà uno sguardo al di fuori del nostro paese per ve- niera pressoché identica al fine di accesso condiviso (open source), della ricerca di fondi at- rificare ambiti ai più di noi ancora sconosciuti. Per far individuarne le naturali distinzioni Lorenzo Di Ciaccio, fondatore di Pedius, la start-up nata traverso donazioni a progetto (crowdfunding). Termini ciò, accompagnati da prestigiosi redattori - Botti per nell’approccio professionale – essi fir- per permettere a chi è sordo di utilizzare il telefono, vinci- che stanno ad indicare nuovi approcci metodologici al l’Europa, Tamassociati per l’Africa, Cacciatore per il Sud meranno le quattro copertine con un trice del premio nazionale della GSVC (Global Social Ven- mondo del lavoro; un lavoro inteso secondo nuove logiche America, Mehrotra per l’Asia - ci accosteremo a nuovi loro schizzo. Iniziamo l’anno ospitando il noto architetto ture Competition). di scambi di conoscenze. Novìtas sono i nuovi soggetti modi di affrontare il lavoro professionale con un con- giapponese Sou Fujimoto che, a dispetto della giovane età, tecnologici coi quali, volenti o nolenti, dovremmo prestis- fronto a distanza con metodologie operativa di maestri di è già riconosciuto come uno dei principali e più interes- Ho trafugato questo breve scritto scoperto sul sito di In- simo convivere: droni, stampanti 3D o robot umanoidi ieri e di oggi. santi progettisti del nostro tempo. novAction Lab (uno dei cinque casi di maggior successo (iCub). Novìtas sono i luoghi deputati al nuovo lavoro, e mondiale nel campo della formazione imprenditoriale) penso ai coworking e ai fabLab, ossia fab-rication Lab-ora- E ancora Novìtas saranno le PILLOLE che il lettore ad Buona lettura. per anticipare ai lettori di Architetti Notizie quello che tory, praticamente dei laboratori di pura creatività, degli ogni numero troverà a sottolineare brevi notizie d’architet- sarà il nuovo corso editoriale: il filo conduttore del 2015 spazi di innovazione sociale, dove l’affitto della scrivania e tura e non solo, che la Redazione valuterà tra le più inte- sarà legato alla Novìtas. L’innovazione, il mutamento, la l’avere libero accesso ai più disparati e innovativi stru- ressanti. Una sorta di rassegna stampa o meglio, proprio trasformazione saranno i vocaboli che si ripeteranno menti tecnologici di ultima generazione sia alla portata di per la loro brevità, di re-tweet del meglio di. spesso nei redazionali che presenteremo nei prossimi tutti. In definitiva siamo di fronte a nuove realtà – novìtas mesi, come pure originale, insolito, singolare; tutto appar- - dove al centro di tutto, in tutti i casi, c’è e rimane sempre URBANITA’ sarà un’altra importante Novìtas; una rubrica terrà alla sfera della novità, sia essa professionale piuttosto l’individuo, con tutte le sue straordinarie aspettative e sor- dove verranno analizzati gli innovativi rapporti tra la Rete che produttiva, letteraria, artistica, scientifica. E alla base prendenti voglie di crescere, svilupparsi ed emergere, e la Città, rapporti che dal 1995 (anno di liberalizzazione di tutto ciò ci sarà quella voglia di emergere con coraggio, senza rimpianto. di Internet) hanno portato a un nuovo tipo di società ur- quella voglia di libertà, quella necessità di vivere senza bana (quella che Lefebvre chiama appunto “urbanità”). alcun rimpianto che Lorenzo Di Ciaccio ha saputo tra- Novìtas sarà quindi anche la nuova rubrica di Architetti Verranno esaminati alcuni filoni di ricerca e di azione che smettere nella start-up da lui creata che gli ha permesso Notizie che abbiamo chiamato INNOVAZIONE, dove an- stanno determinando occasioni di lavoro e proposti temi non solo di vincere il già citato premio ma di recarsi in se- dremo ad indagare esempi concreti costituiti da nuovi che aiutino il professionista a costruirsi una “mappa del guito negli Stati Uniti, in California, per presentare il suo studi, collettivi, associazioni che in Italia, in questo pe- possibile” per poter lavorare con il mondo che ci circonda. lavoro alla finale mondiale della GSVC. riodo così particolare per la nostra economia e produtti- vità, stanno riuscendo con non poca fatica a portare avanti Ma la più importante novità di Architetti Notizie que- Sou Fujimoto, padiglione della Serpentine Gallery, Londra, 2013 Photo: George Rex 6 7
INCONTRI a cura di Edoardo Narne (Hokkaido, 4 agosto 1971), si laurea nel 1994 presso il Dipartimento di architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Tokyo. Nel 2000 apre il proprio studio, la “Sou Fujimoto Architects”, lavorando, a inizio carriera, su piccoli progetti che caratterizzarono immediatamente la sua cifra stilistica. Contemporaneamente si dedica alla didattica all’Università delle Scienze di Tokyo (2001-), all’Università femminile Showa (2004-2008),all’Università di Kyoto (2007-), la Keio University (2009-) e alla stessa Università di Tokyo ( 2009-). I suoi lavori iniziano a essere riconosciuti nel 2005, quando vince l‘“Architectural Review Awards” nella categoria “Giovani architetti internazionali”, un premio che gli viene assegnato per tre anni consecutivi. Nel 2008 fa parte della giuria per l’assegnazione degli stessi “Architectural Review Sou Fujimoto Awards” e, sempre nel 2008, vince il “premio AIJ” (organizzato dall’Architectural Institute of Japan) e il più alto riconoscimento al “World Architecture Festival” nella categoria “Abitazioni private”. Nel 2009 la rivista Wallpaper lo fregia del “Design Award”. Nel 2011 vince il primo premio nel concorso organizzato dal Beton Hala Waterfront Center, mentre nel 2012 fa parte del team che si aggiudica il Leone d’oro alla Mostra di Architettura di Venezia. I suoi progetti sono caratterizzati da un approccio fresco e innovativo nel rapporto tra spazio architettonico e corpo umano. Nello sviluppo della sua ricerca, in gran parte ispirata alla natura, alcuni elementi e luoghi archetipi, quali grotte, foreste, o nidi, rivestono un ruolo chiave. Semplificabili a diagrammi, le sue proposte aspirano ad una chiarezza assoluta :” Desidero creare architetture che anche un bambino possa disegnare.” Questa stessa dimensione leggera, flessibile e per alcuni aspetti carica di ambiguità ce lo consegna come uno dei più interessanti progettisti del panorama contemporaneo. > Sou Fujimoto, padiglione della Serpentine Gallery, Londra, 2013 Photo: George Rex 9
Sou Fuijimoto, portrait - Photo: Jeremie Souteyrat SEI DOMANDE A SOU FUJIMOTO Edoardo Narne iniziato ad accostarmi ai progetti con cliente, è importante. Ma al tempo 1 strategie più diversificate e globali. Mi stesso, a livello macro, le domande risulta anche di grande ispirazione il che tengo sempre a mente riguardano Com’è cambiato il lavoro all’in- fatto di avere vari gruppi di progetta- come disporre ciascun progetto nella terno del suo Studio da quando zione in un grande spazio aperto. grande storia dell’architettura e come ha iniziato la professione ad Membri appartenenti a gruppi diversi renderlo adatto ai nostri tempi. Poi, oggi? interagiscono e a volte collaborano, il ciò che ho cercato di conseguire è la che secondo me rappresenta una ri- creazione di un’architettura in cui pia- Quando ho fondato il mio studio, la- sorsa essenziale che conduce a nuove nificazione, materiali e tecnologia – voravo per conto mio. Senza dubbio idee e intuizioni. elementi considerati micro – interagi- traevo piacere dal tempo speso pro- scano non solo con il concetto proget- gettando da solo, ma con il crescere tuale ma anche con ciò che si trova a dello studio e l’assunzione di più per- 2 livello macro. Il design di un dettaglio sonale, ho trovato una maggiore fonte accessorio finirebbe così per reinven- d’ispirazione per il design nel con- Cos’è importante per lei in un tare lo schema generale; il concetto fronto con il mio organico. Lavo- progetto, e a cosa non rinunce- progettuale ridefinirebbe anche un rando con il mio team negli anni ho rebbe? materiale e i suoi significati intrinseci. imparato ad apprezzare maggior- E, ben oltre quanto citato finora, io mente i frutti dell’impegno di gruppo Per quanto riguarda l’architettura, alla fine voglio arrivare a qualcosa di per ciò che spazia oltre il mio campo direi che tutto è importante. Ovvia- nuovo e innovativo: un nuovo valore, d’azione progettuale. mente il concetto progettuale, cui un nuovo stile di vita, o forse una Inoltre, visto che negli ultimi tempi il giungiamo dopo una sintesi rigorosa nuova visione del mondo. mio staff ha acquisito caratteristiche delle condizioni del sito, del contesto Sou Fujimoto, House NA demografiche più internazionali, ho del progetto e delle richieste del 11
3 4 Quali progettisti-maestri del Quali architetture, romanzi, passato, che lei considera forte- film, opere d’arte considera la mente attuali per il contempo- abbiano influenzata maggior- raneo, consiglierebbe ai mente nella messa a fuoco giovani di approfondire nei della sua idea di architettura? prossimi anni? e perché? Ce ne citi pure alcuni esempi a Jorge Luis Borges lei cari. In sostanza io ritengo che, in un modo o nell’altro, possiamo imparare sentirebbe di creare un nuovo futuro. Per un certo periodo sono stato molto dalla storia o dall’architettura e trarne Inoltre rappresenta la ragione per cui influenzato dalle teorie fisiche di Al- beneficio, che si tratti dell’architettura mi prefiggo di osservare le opere ar- bert Einstein, nella fattispecie il po- dell’antica Roma, di quella gotica, di chitettoniche nella storia dell’architet- tere di mettere in radicale discussione quella regionale più legata al locus, o tura senza pregiudizio alcuno. e di spiegare come noi sperimentiamo di quella contemporanea. Sono tutte il mondo, il tempo e lo spazio. Leg- degne di nota di per sé e, al tempo Se dovessi nominare i maestri dell’ar- gere le opere di Jorge Luis Borges mi stesso, ricche di significato per genti chitettura di tempi più volubili, direi ha permesso di meditare su ciò che è diverse in modi diversi, se non infi- Le Corbusier, Mies van Der Rohe, finito e infinito, temporale e perpe- niti. Io credo che al di là di ciò che Louis Kahn, Frank Lloyd Wright. Na- tuo, sulla storia e sul suo significato. l’architettura sia e di quanto essa turalmente oltre a questi quattro ci Anche la musica mi ha influenzato in possa sembrare irrilevante, se la os- sono molti altri grandi architetti le cui un qualche modo: quella dei Beatles e serviamo da vicino e con un obiettivo opere mi hanno anche ispirato e inco- di Glenn Gould che suona le opere di più creativo, scopriremo dunque raggiato a creare ciò che io definisco Bach. qualcosa di nuovo. Per me, ciò con- un futuro nuovo. < Musashino Art University Museum and Library. Photo: Marcello Galiotto < 5 6 Qual è l’opera architettonica e 21. secolo, con la loro epoca e il loro Ultima domanda… quali sugge- che, a suo avviso, meglio rap- contesto nel complesso. Forse ciò che rimenti offrire a chi intraprende presenta il XX-XXI secolo? e rappresenta lo spirito del 20. e 21. se- oggi il percorso professionale di perché? colo risulterebbe più evidente se lo architetto? guardassimo nel suo insieme. Questa è una domanda difficile. Fate un giro e guardate tutti i grandi Certamente potrei nominare le opere edifici della storia dell’architettura. di Mies o Le Corbusier, o il Guggen- Fate un giro e guardate varie città del heim Museum di Bilbao di Frank mondo. Gehry che per me rappresenta un Fate un giro e guardate l’abbondanza nuovo capitolo dell’architettura. della natura e i suoi paesaggi. Tuttavia risponderei: tutto il corpus di Siate appassionati di architettura ma opere architettoniche generato nel 20. siate umili davanti a essa. Guggenheim Bilbao Edificio Benetton a Teheran Gleen Gould 12 13
> Alcuni ringraziamenti doverosi da parte della redazione di Architetti Notizie a chi ha contribuito a questa intervista: Marcello Galiotto, Hugh Hsu e Nikki Minemura dello Studio Sou Fujimoto Architects e Giuseppe Tommaso Gervasio per la traduzione delle risposte. Musashino Art University House NA, plastico Museum and Library, Photo: Katrin Wißkirchen Photo: Marcello Galiotto 14 15
INNOVAZIONE a cura di Alessandro Zaffagnini Izmade è un collettivo torinese che, dal 2012, opera nel campo dell'ecodesign autoprodotto, realizzando arredi e complementi d'arredo in piccole serie o in edizioni limitate. Composto da cinque soci fondatori con provenienze e Autoproduttori competenze diverse (Giuseppe Vinci, architetto; Pasquale Onofrio, laurea in in tutto e per tutto disegno industriale; Alberto Rudellat, laurea in Izmade giurisprudenza; Alessandro Grella, architetto; Andrea Pasquarelli, ingegnere), Izmade gestisce direttamente l'intero processo produttivo, dalla definizione dell'idea fino alla sua realizzazione e distribuzione. Il nostro percorso inizia nel 2012 con voro, che ha posto grossi vincoli alla l’obiettivo di sviluppare un comune scelta degli spazi in cui produrre, o interesse legato ai temi del design e all’ambito fiscale, particolarmente della sostenibilità. Siamo partiti da complicato nel nostro Paese, in cui la un’idea e abbiamo cercato di concre- figura del “designer autoproduttore” tizzarla, trasformandola in un’attività non è prevista fiscalmente. A ciò si vera e propria. Volevamo creare ar- sono aggiunte le difficoltà tipiche redi utilizzando materiali sostenibili dell’avvio di qualsiasi attività, quali la e, quando possibile, direttamente ma- necessità di predisporre un business teriali di riuso, e volevamo seguire plan, di attribuire un prezzo ai pro- l’intero processo produttivo, dalla dotti, di scegliere le occasioni mi- progettazione alla realizzazione, sino gliore per promuoverli. alla comunicazione e alla vendita. In Siamo andati avanti a testa bassa, di- una parola, volevamo essere “auto- videndoci i compiti e cercando di oc- produttori” in tutto e per tutto. cuparci di tutti gli aspetti, senza Questa scelta ha comportato delle ovviamente togliere troppo tempo grosse difficoltà iniziali, perché ci ha alla progettazione e alla produzione. costretto a fare i conti con un serie di In questo, essere un gruppo piuttosto elementi dei quali sapevamo poco o numeroso e multidisciplinare ha aiu- nulla: penso ad esempio alla norma- tato molto: alcuni di noi si sono po- tiva sulla sicurezza nei luoghi di la- tuti concentrare sugli aspetti self-made furniture and accessories 16 17
MARTA, tavolino amministrativi e promozionali, men- spazi e design di interni e workshop tre gli altri hanno “continuato a fare i di autocostruzione, che rappresen- designer”. tano una parte importante del nostro lavoro e ci consentono di sperimen- A distanza di quasi tre anni, la nostra tare nuovi materiali e nuove soluzioni collezione è oggi composta da 11 tecnologiche. prodotti che rispecchiano il “manife- Abbiamo ad esempio realizzato una sto di Izmade”, sono il risultato di una parete divisoria composta di porte e ricerca sull’uso di materiali sostenibili finestre di recupero per Ombradifo- (certificati, innovativi, di recupero e glia, atellier specializzato in abiti da sottoprodotti) e sono realizzati con sposa, e allestito gli spazi interni del tecnologie artigianali. centro di aggregazione giovanile Fal- Tutti i nostri oggetti hanno caratteri- klab, entrambi a Torino. Abbiamo stiche peculiari che li rendono unici e inoltre organizzato e condotto diversi sono personalizzabili per colore o di- workshop durante i quali abbiamo la- mensioni, in base alle indicazioni vorato insieme ai partecipanti alla co- emerse nel corso del processo di struzione di arredi sostenibili o, in un ascolto del cliente. La cura che riser- caso, alla costruzione di una fresatrice viamo ai dettagli e alle finiture fa si a controllo numerico, assemblando i che anche i materiali meno pregiati diversi componenti dell’utensile. risultino nobilitati e in grado di tra- smettere tutta la passione che met- Non siamo ancora pronti per trac- tiamo nella realizzazione dei nostri ciare un bilancio di questi primi anni prodotti. di attività, ma senz’altro possiamo Alla produzione di arredi affian- dire che abbiamo imparato molto, sia chiamo le attività di allestimento di dal punto di vista della produzione ETTORE-SECONDO, cuccia 18 19
LILLI, mobiletto vera e propria che rispetto a tutti gli viste del settore, siti di e-commerce delle persone che li porti a compren- aspetti collaterali ma altrettanto im- specializzati e organizzatori di eventi dere il lavoro e la fatica che stanno portanti, come il marketing e la co- e fiere: nei limiti delle disponibilità dietro a questo tipo di prodotti e ad municazione. economiche non ci siamo mai tirati apprezzare il valore aggiunto della so- Negli anni, abbiamo avuto modo di indietro e per promuovere Izmade ab- stenibilità. conoscere e collaborare con altre re- biamo partecipato a numerose fiere altà che operano in questo stesso ed eventi nazionali (tra i quali Paratis- www.izmade.com campo e che come noi stanno fatico- sima e Turna a Torino e MeMe Ma- samente cercando di trasformare la kers Exposed a Ferrara). I nostri propria passione in lavoro. Il nostro prodotti, oltre che direttamente dal laboratorio è a Torino, all’interno nostro sito sono acquistabili in alcuni della falegnameria delle Officine negozi e su alcuni siti di e-commerce Creative presso l’Hub Multiculturale specializzati in design e autoprodu- Cecchi Point, un luogo legato alla va- zione, di cui è possibile trovare una lorizzazione dell’artigianato e della lista sul nostro sito. manualità, aperto e in continuo colle- gamento con il quartiere e la cittadi- Per il futuro ci auguriamo un’unica nanza. cosa: una maggiore riconoscibilità di Riteniamo che il confronto e la colla- chi lavoro nel campo del design auto- borazione siano fondamentali in un prodotto. Riconoscibilità in termini settore ancora in divenire e che ha bi- giuridici e fiscali, che rende più age- sogno di idee innovative, di compe- vole districarsi tra le maglie della bu- tenze diverse e di sempre nuovi rocrazia italiana. E, soprattutto, stimoli. riconoscibilità di quella che è a tutti Sin dall’inizio abbiamo ricevuto gli effetti un’attività lavorativa: un DAMA, libreria molto supporto da parte di blog e ri- cambiamento profondo nell’ottica PINOCCHIO, appendiabiti 21
URBANITÀ a cura di Elena Ostanel e Enrico Lain abacO | collaborative design studio | è uno studio di design e architettura, fondato da Alice Braggion e Alessandro Carabini. Nato nel 2013, a Parigi, dalla volontà di esplorare e connettere un flusso crescente di persone, idee, informazioni ed esperienze, abacO si distingue per un approccio transdisciplinare fortemente creativo e collaborativo. E’ cofondatore/organizzatore dei workshop formativi “Reaction” a Parigi, dove inoltre sta sviluppando il polo e la community d’architettura e design all'interno di Volumes, un nuovo spazio di coworking. abacO fa parte dell’equipe di WeWoW, un collettivo che lavora su comunicazione visiva e strategie grafiche al servizio dell’architettura. www.abaco.me Twitter: @abacOllab Facebook: /abacOllab SE TUTTO CAMBIA Strategie emergenti per hackerare la professione. abacO L’abbiamo pensato, detto e scritto in tanti: il momento in cui ci troviamo oggi URBANITÀ è caratterizzato dalla s. f. [dal lat. urbanĭtas -atis (der. di urbanus «urbano»), parola cambiamento. propr. «che appartiene al vivere in città»] Ci siamo dentro. Se lo leggiamo in Poche parole per presentarvi questa rubrica, che nasce oggi termini positivi, evi- dall’idea di raccontare frammenti di un cambiamento nel- tando l’accezione di l’ideare, gestire e reinventare la città come opera. crisi cui spesso è af- Vi proponiamo quindi di seguirci in una piccola esplorazione REINVENTARSI fiancato, possiamo ritenerci fortunati ad essere coinvolti in della nostra urbanità, fatta di edifici e di abitanti. Dopo aver messo in tasca una laurea magistrale in archi- una rivoluzione che molto probabilmente sta cambiando Per semplicità abbiamo posto nel 1995 il nostro ‘zero’, la nostra tettura, abbiamo letteralmente scoperto che non può es- totalmente i modi - di comunicare, di fare relazione, di partenza ideale: quando Internet divenne ufficialmente un sere una laurea a decidere che lavoro farai ma il lavoro che progettare, di abitare. bene comune, in grado, nel tempo, di catalizzare effetti econo- vuoi (e che puoi fare) a suggerirti cosa devi studiare. Design significa risolvere problemi. Il nostro mestiere - ci mici, sociali e urbani. L’apprendimento non termina il giorno della laurea, ma riteniamo designer globali - ci dà la possibilità di essere Anche grazie alla società dell’informazione oggi assistiamo ad comincia. E la propria professione, e professionalità, la si molto più che spettatori. un susseguirsi di prototipi, strategie e fenomeni diffusi che crea ogni giorno. hanno come contesto le città. Per noi si tratta di novità emer- Primo perchè implica una forte dose di curiosità. Proprio abacO ha raccolto la sfida. Non sapevamo bene da dove genti mirate alla gestione di uno spazio urbano che oggi è in come le città in cui viviamo e progettiamo evolvono in partire, quindi abbiamo cominciato con gli strumenti che contrazione (economica e sociale) e simultanea espansione (si maniera continua, noi dobbiamo essere i primi ad esplo- avevamo a disposizione: la nostra creatività, la nostra cu- prevede che nel 2050 il 70% della popolazione mondiale risie- rare e captare i rumori emergenti. riosità, la nostra rete di relazioni e una connessione a In- derà in aree urbane). Secondo perchè è necessario avere coraggio. Mettere da ternet. URBANITA’ intende così presentarvi un piccolo set di strategie parte ogni certezza e in dubbio lo status quo è la chiave Il nostro progetto abacO è nato così, dalla nostra volontà progettuali, culturali e di impresa che stanno cambiando il per entrare in collisione con l’innovazione. ma soprattutto dalla contingenza di dover far convergere modo di vedere (e fare) città, con l’obiettivo ambizioso di rac- Infine bisogna essere creativi. Specialmente quando i para- le nostre idee in un’unica box che le potesse contenere e contarvi qui (grazie ad alcuni ospiti) un panorama positivo, in digmi, ad ogni livello, perdono consistenza e richiedono organizzare. cui inventare nuovamente anche le nostre professioni. un update, diventano fondamentali l’intuizione e la capa- Secondo noi, per hackerare la città è necessario hackerare la professione. Ovvero ripensare un modello obsoleto e, at- cità d’immaginare nuovi scenari e costruire nuovi modelli. (Elena, Enrico e il collettivo di Be City Smart). traverso la combinazione e l’incrocio di input e feedback provenienti dall’intersezione di spazi, persone e tecnolo- gie, in-formare il processo creativo. 22 23
ESSERE ONLINE/OFFLINE Un altro aspetto su cui abbiamo sempre posto molta attenzione e che quotidiana- mente analizziamo criticamente è la nostra presenza, la nostra identità, le relazioni che stabiliamo dentro e fuori la rete. abacO è on- line/offline. Nonostante sappiamo quanto sia necessario mantenere un legame con la realtà fisica, la FARE RICERCA maggior parte del nostro lavoro avviene on- Ci siamo chiesti come un professionista possa line. Attraverso gli strumenti di comunica- continuare il suo percorso di apprendimento e zione che abbiamo a disposizione riusciamo aggiornamento, e la risposta che ci siamo dati ESSERE IMPRENDITORI non soltanto a curare i contatti con clienti e colleghi ma so- risiede nell’importanza che riveste per noi il Quando abbiamo deciso di investire tempo ed ener- prattutto a sviluppare una comunità attorno a noi e al nostro fare ricerca. gie in questo che è un progetto nostro sapevamo che lavoro. Il valore di questo network risiede nel fatto che la geo- Certo la ricerca è sempre esistita nella nostra avremmo dovuto gestire autonomamente un pro- grafia e le distanze non esistono e abbiamo la possibilità di professione, tanto da fondersi nel lavoro e ren- cesso molto complesso. Stabilire gli obiettivi, le stabilire delle collaborazioni o scambiare conoscenze, anche derne ambigui e sfumati i confini. Ma oggi, e tappe di sviluppo della nostra attività, scrivere con persone che non potremmo incontrare nella nostra città. ciò è dovuto alle molteplicità potenziali che CONTAMINARSI un’agenda. La responsabilità del fallimento o del Inoltre, il valore aumenta esponenzialmente quando le rela- quotidianamente invadono il sistema molto Se tutto cambia, cambiano anche il modo e i luoghi successo dipende esclusivamente – o quasi – dalla zioni virtuali ritrovano una loro “fisicità” permettendoci di spesso sotto forma di innovazione del lavoro. nostra capacità di individuare i giusti percorsi da incontrare e lavorare offline con i nostri colleghi. scientifico/tecnologica, la ricerca trova sempre Le idee abbandonano le università per contaminarsi intraprendere, dalla nostra volontà e capacità di ge- Essere in rete offre inoltre l’opportunità di sfruttare una più rifugio in strutture fortemente ibride, aperte all’interno di spazi residuali della città e a piatta- stione, e da una buona dose di coraggio a mettersi quantità di strumenti e di avere a disposizione una quantità e responsive. forme virtuali transdisciplinari, abbracciando nuovi in gioco. Sempre. Questo tipo di atteggiamento si di dati e informazioni che fino a qualche anno fa erano im- Sempre di più sono gli studi che investono nella modelli collaborativi. può maturare soltanto nel momento in cui si co- pensabili e ogni giorno diventano più accessibili. ricerca e lavorano in maniera collaborativa Lo studio d’architettura come siamo stati abituati a mincia a creare un proprio progetto d’impresa. Per Il nostro lavoro non può prescindere da tutti questi fattori coinvolgendo una moltitudine di menti e pro- concepirlo è oggigiorno obsoleto, la prova è che solo noi è oramai abitudine pensare in termini di busi- che ci indicano la strada per una progettazione più aperta, fessionalità. i grossi studi riescono a sopravvivere. Diventa indi- ness plan. Cerchiamo continuamente di trasfor- partecipata, collaborativa e dinamica. Per noi, ad esempio, significa convincere l’am- spensabile ripensare queste strutture verso un’orga- nizzazione e un’infrastruttura più leggera. mare le nostre idee in prodotti, di rendere proficui i ministrazione a finanziare degli studi urbani nostri progetti dotandoli di un ciclo di vita e pen- Reinventarsi. Fare ricerca. Contaminarsi. Essere imprenditori. che crediamo possano portare a costruire un Da questo punto di vista, abacO ha una struttura sando al modello e alle figure necessarie per realiz- Essere online/offline. catalogo di soluzioni abitative ottimizzate. Op- flessibile, mobile, economica. Lavora in spazi condi- zarli. Essere architetti oggi vuol dire essere Queste sono le nostre chiavi di lettura per interpretare la con- pure significa ottenere da un’industria un robot visi e iperconnessi come i coworking e può potenzial- imprenditori. temporaneità. Vivere il cambiamento, non rifiutarlo. E pro- per realizzare un allestimento. mente spostarsi laddove è necessario, secondo i prio come la città e il territorio, il progettista del nuovo diversi progetti in cui è coinvolto. Funziona esatta- millennio deve saperlo assorbire e integrare nella quotidia- mente come un network, i cui nodi e le risorse della nità. rete sono ovunque e si possono attivare in ogni mo- Ciò è fondamentale per poter guidare nuovi processi e imma- mento. ginare nuove direzioni. 24 25
VOCI DAL MONDO a cura di Giovanni Furlan Herman Hertzberger e Ralph Erskine I maestri raggiungibili Massimiliano Botti Massimiliano Botti Herman Hertzberger e Ralph Erskine ma lo è meno se si ammette che è più in un linguaggio autografo, ma che ri- (Udine, 1971), architetto e dottore di rappresentano due casi di maestri facile prendere a prestito modelli che mane disponibile per assumere con- ricerca, insegna Caratteri morfologici, “raggiungibili”. Non inarrivabili leg- apprendere, soppesandoli, dei prin- notazioni formali sempre differenti. tipologici e distributivi dell’Architettura presso l’Università degli Studi di gende dell’architettura, ma riferimenti cipi. Vocazione didattica, si è detto. A ben vedere, l’architettura stessa di Brescia. Ha al suo attivo utili per mettere mano al proprio pro- Uno dei contributi più evidenti in tal Hertzberger, “antigraziosa”1, mutevole pubblicazioni e partecipazioni a getto, e il cui insegnamento – sottile, senso lo dobbiamo a Herman Her- negli anni, ha sempre incarnato al- convegni internazionali. Un’intensa arguto e permeato di umanità – è tzberger. Lezioni di architettura (edito cune caratteristiche (di attenzione alla attività professionale lo ha portato a lavorare su numerosi progetti, tra i pronto all’uso, come un pratico uten- in Italia da Laterza nel 1996, a cura di ricerca sul tipo, di consapevolezza in quali la Casa protetta per anziani sile che non tradisce. Sono anche due Michele Furnari, e ora non più dispo- merito alla necessità della sostenibi- "Nuovo Roverella" a Cesena, la maestri non troppo noti, la cui le- nibile in commercio, il che dovrebbe lità economica degli interventi, ecc.) Cittadella della giustizia e la sede dell’Autorità portuale a Venezia, il zione sottotraccia emerge con chia- dare luogo a qualche sollevazione po- che la rendevano, più che replicabile restauro dell’ex Pretura a Sacile e rezza in alcuni autori nostri polare per riportarlo sugli scaffali nelle forme, esemplificativa di alcune l'aeroporto de L'Espérance a Saint contemporanei ma che, non essendo delle librerie) è un volume di grande istanze, sociali prima e progettuali Martin (Antille francesi). legata alla codifica di un linguaggio chiarezza, con un apparato iconogra- poi. Le residenze sperimentali e le evidente, è nel tempo risultata di dif- fico mai banale, che nasce e si pro- scuole realizzate in Olanda nel corso ficile trasmissione. Il che sarebbe ab- pone in forma di sequenza di del tempo, gli edifici per anziani o gli VOCI bastanza sorprendente, se si pensa “lezioni” come un manifesto di poe- uffici, sono altrettanti esempi di una alla vocazione didattica dei Nostri, tica, in grado di tradursi ovviamente continua osmosi tra l’indagine tipolo- DAL MONDO 26 R. Erskine, Edificio e Wall, Svappaara. Fronte sud 27
H. Hertzberger, Scuola Montessori, Del. Ingresso H. Hertzberger, Scuole Apollo, Amsterdam. Scala / gradonata polifunzionale H. Hertzberger, Scuola Montessori, Del. Piattaforma / teatro gica e la riflessione sull’uso degli edi- aspetti su cui si esercita il lavoro di in- mento a una residenza di Alberto dei mezzi espressivi. ma un riferimento – perfettibile – è le condizioni climatiche peggiori; fici e degli spazi all’intorno, uso pen- dagine di Herman Hertzberger. Un Campo Baeza); al contrario, dal pro- La vocazione didattica di Ralph Er- testimoniato da almeno due fattori: spazi serviti, aperture e terrazze verso sato per le persone, e che dalle lavoro che parte con l’osservazione e getto è assorbita e da questa raffor- skine procede per strade più acciden- nonostante le dimensioni inusuali sud e l’intorno urbano), si difende er- attitudini, desideri e atteggiamenti la prefigurazione degli usi possibili di zato, in una sorta di ju-jitsu tate, ma non è meno chiara. non ha mai fatto la sua comparsa in gendo una barriera fisica la quale, delle persone parte. uno spazio, o di un suo singolo ele- architettonico6. Un lavoro, infine, che E soprattutto, permea il suo lavoro. nessun elenco di capi d’accusa contro proprio perché tipologicamente inec- Come cambiano lo sguardo e lo mento, da parte delle persone. Un la- interviene incessantemente sulla tipo- Quasi che il timore di essere frainteso l’architettura moderna, al contrario di cepibile, può svolgere il suo ruolo con scambio di saluti a seconda della po- voro che mira costantemente a offrire logia: la scala-gradinata delle scuole7, porti l’architetto a donarsi in toto a altri complessi che incarnando l’uto- efficacia e semplicità. Diventando ra- sizione che si ha (eretta, seduta) o opportunità a chi vivrà gli edifici pro- il nocciolo duro dei servizi che rende chi, da sempre, rappresenta il deute- pia e inseguendo l’autosufficienza pidamente un simbolo. della quota alla quale ci si trova in re- gettati, per poter intervenire sull’ar- il resto degli spazi abitativi modifica- ragonista in ogni avventura architet- (anche linguistica) dimenticavano di Donarsi al proprio committente, si di- lazione al proprio interlocutore, come chitettura. Questo è un punto bile senza interferire sulla struttura, le tonica: il destinatario dell’opera, sia svolgere la propria funzione di “case”; ceva. Ralph Erskine inventa la figura si possono accogliere i genitori che at- decisivo: Hertzberger non pretende di variazioni sul sistema degli accessi esso un privato o una comunità. non rappresenta un caso isolato, nem- dell’architetto condotto. Durante tendono l’uscita dei propri figli da “disegnare la vita degli altri”, ma com- alla residenza per rendere condivisi – Ralph Erskine ha progettato molti meno nella produzione del suo au- l’epopea di Byker, in cui progetta la una scuola2, quali spazi imprevisti of- bina gli elementi dei suoi edifici per- e quindi curati – alcuni spazi di riusciti edifici nella sua carriera, ma il tore. Ralph Erskine ha realizzato altri sequenza della demolizione di decine frire perché i bambini possano co- ché offrano molteplici possibilità di norma abbandonati a se stessi8, la suo nome rimane legato all’esperienza due Wall Building, in Lapponia e in di edifici e la loro sostituzione siste- struire una socialità per così dire utilizzo, e intervento, all’interno di grande copertura come elemento uni- di Byker, il quartiere nei pressi di Canada, come altrettante soluzioni matica, si preoccupa che le persone segreta («anche i bambini hanno i una serie ragionata di alternative. In ficatore che offre senso e misura al- Newcastle-upon-Tyne costruito come alle questioni poste dal contesto, e dai “non vivano troppo a lungo in un loro incontri e i loro appuntamenti»), parte prevedibili (e su questa “previ- l’esuberanza degli episodi funzionali o la paziente ricucitura di un tessuto suoi dati climatici11. Nel Regno Unito cantiere”. Per avviare e rendere stabile come si riesce a rendere disponibile al sione” si costruisce il sistema delle va- assume il ruolo di segno identitario di esistente e degradato10. Il simbolo più così come nel profondo nord del e organizzato il dialogo con gli abi- cambiamento un appartamento sulla riazioni possibili) e in parte un intero quartiere9 sono il risultato appariscente del quartiere, l’edificio mondo, occorreva difendersi e difen- tanti, suddivisi in gruppi riferiti ai scorta delle esigenze – mutevoli nel imprevedibili. Tuttavia, e il caso delle di quell’osservazione e prefigurazione, noto come The Wall, ha costituito un dere (dal traffico di una superstrada, nuovi nuclei residenziali in fase di de- tempo – di un nucleo famigliare3, case Diagoon a Delft è esemplare in che arriva – poiché pure deve arrivare paradigma (spesso mal compreso) di dai venti dominanti). A queste due finizione, installa il suo studio, dotato come permettere di guardare quando questo senso, l’aggressione gentile – al linguaggio. Linguaggio che non come si possa edificare una “grande istanze basiche Erskine offre risposte di grandi vetrate, al piano terra di un serve (magari proprio figlio che gioca degli abitanti non sfigura il progetto offre appigli perché sempre trasfor- casa” per molti, anche se rappresenta tipologiche: ci si difende operando edificio nei locali prima occupati da in terrazza mentre si sta cucinando4) (come accadrebbe in un edificio dise- mativo, e in quanto tale a tutti gli effetti una risposta perfino scelte chiare e rispolverando categorie un’impresa di pompe funebri12. E ap- e non essere visti quando non lo si gnato con altri presupposti: pensiamo costringe(rebbe) un adepto acritico a ovvia a una serie di questioni non ri- kahniane spesso ignorate (spazi ser- pende i disegni ai vetri delle finestre, vuole, e così via5: sono alcuni degli a un volume autocostruito in amplia- un continuo e faticoso aggiornamento mandabili. Che non sia un unicum venti e piccole chiusure verso nord e in modo che le persone li possano ve- 28 29
R. Erskine, Byker, Edificio e Wall, Newcastle-upon-Tyne. Fronte nord H. Hertzberger, H. Hertzberger, Diagoon R. Erskine, Byker, Edificio e Wall, R. Erskine, Byker, Newcastle-upon-Tyne. Diagoon Houses, Houses, Del. Dettaglio di Newcastle-upon-Tyne. Fronte sud Planimetria generale Del. Interno un ingresso dere e si possano tenere aggiornate su corte per le residenze, la separazione quanto sta per accadere ai propri luo- dei flussi di traffico, i passaggi porti- ghi. Studio che diventa il fulcro per la cati che mettono in comunicazione realizzazione del nuovo insediamento, spazi pubblici e semi-privati, la co- letteralmente la costruzione di una struzione o meno di edifici accessori, porzione di città su se stessa. Questa ecc.). Cerca insistentemente il coin- volontà di ricostruzione appare oggi volgimento degli abitanti nelle scelte una forma di rigenerazione urbana alle diverse scale (quali adottare tra ante litteram, le cui mosse partono da strade a tracciato continuo o a cul-de- una comprensione profonda e disin- sac, che tinte adoperare, quali essenze cantata degli insegnamenti derivanti piantare, che versi di apertura delle da precedenti esperienze “rivoluzio- porte preferire, ecc.) e definisce con narie” per costituirne, al termine del cura il disegno degli spazi esterni, di- processo, l’antitesi13. stinguendo ciò che si deve conside- H. Hertzberger, Diagoon Houses, R. Erskine, Edificio e Wall, Del. Vista delle terrazze Resolute Bay. Fronte nord Ralph Erskine inventa un metodo di rare permanente (i materiali di lavoro che si basa sul confronto con le pavimentazione, le recinzioni, ecc.) e Istituzioni (definite più volte da lui quello che gli abitanti stessi possono modo che apparissero complete – stesso “abbastanza illuminate”) e sul installare o sostituire (alberature mi- anche le aree vacanti destinate a es- dialogo con gli abitanti. Mette a punto nute e siepi, panchine, ecc.). La durata sere ristrutturate in una fase più avan- un disegno con un buon grado di dei lavori, il tema della sicurezza nelle zata»14. Sulla base delle osservazioni adattabilità che prende la mosse dalla zone limitrofe a quelle in corso di de- sulle parti già costruite corregge il realizzazione dal progetto-pilota del molizione, suggeriscono di terminare progetto di quelle la cui realizzazione nucleo di Janet Street per testare pregi le opere esterne «parallelamente, e è prevista successivamente, mettendo e difetti di alcune delle soluzioni pre- qualche volta in anticipo, rispetto alle a punto un sistema di monitoraggio viste. Investiga i pro e i contro delle opere di costruzione; e anche di siste- dei risultati, basato anche sull’uso di decisioni progettuali (l’impianto a mare – provvisoriamente, ma in questionari e gruppi di lavoro, che an- R. Erskine, Resolute Bay. Planimetria generale 30 31
cora oggi in Italia viene auspicato – e fra loro»18. e pazienza. E implica che l’altro mi in- H. Hertzberger, in altri paesi attuato – in ogni pro- Il lavoro dei progettisti è cambiato, e teressi. La buona notizia è che, non Complesso residenziale, Duren. cesso di rinnovamento urbano consa- da molti indizi non in meglio. Vo- consegnando un abbecedario di Dettaglio di un pevole15. E se oggi osserviamo con lendo sintetizzare, dalla nota defini- forme, una volta che lo si è accolto si ingresso agli alloggi giusta ammirazione gli esempi di pia- zione lecorbusieriana dell’attività piega al volere del singolo progettista, nificazione che provengono dal nord dell’architetto come di una “ricerca e diventa il propellente per la formu- dell’Europa, sarà utile ricordare che paziente” l’aggettivo dovrebbe proba- lazione di invenzioni linguistiche non appartengono a un filone di ricerca bilmente essere espunto19. Il lavoro di più arbitrarie ma fondate su un pro- mai realmente interrotto, che Erskine Hertzberger ed Erskine (e di Fathy) è, cesso di concatenazioni causali, a par- stesso – dopo aver collaborato molto al contrario, un lavoro che necessita tire da un assunto libero e fortemente H. Hertzberger, giovane al progetto per la città giar- di una grande disponibilità di tempo etico. Complesso dino di Welwyn – affronterà trasfe- residenziale, Duren. rendosi per anni in Svezia sulle orme Vista aerea dei vari Asplund, Markelius e Lewe- rentz, e che altri oggi stanno prose- H. Hertzberger, Complesso residenziale, guendo16. Haarlem. Vista d'insieme In breve: Ralph Erskine non attiva vaghe e salvifiche (e paternalistiche) forme di partecipazione dal basso, ma cerca il confronto – e se necessario lo scontro – costante, da cui viene la co- noscenza puntuale dei problemi dei singoli. In questo raccogliendo il te- stimone da Hassan Fathy (di cui si è scritto qualche tempo fa su queste pa- gine17), il quale sottolineava come i dati statistici la cui raccolta precede la costruzione degli insediamenti «si li- mitano a dire quanti figli ha Zeid o se Ebeid ha un asino e non sanno indi- care se Zeid e Ebeid vanno d’accordo NOTE 1 Il termine viene qui usato per assonanza, re- 99). di riqualificazione (a opera della società/collet- stando il suo significato autentico legato alla 8 Cfr. il complesso residenziale a Duren tivo Urban Splash) che ha operato tuttavia un critica d’arte. Si intende quindi la programma- (1993-97). robusta gentrification del complesso, gli altri tica rinuncia alla piacevolezza, che comporta il 9 Cfr. il teatro Chassé e la biblioteca pubblica e due hanno subito un ben più mesto destino. delegare molte scelte formali all’utente, porta- centro per la musica e la danza a Breda (rispet- 14 R. Erskine e V. Gracie, Housing, Byker, in «Spa- tore di una sua propria idea di “bello” connessa tivamente 1995 e 1991-96) e le residenze a zio e Società», n. 2, aprile 1978, pp. 24-27. anche al variare dell’uso. Duren. 15 Cfr. AA.VV., Rigenerazione urbana sostenibile 2 Cfr. la scuola Montessori a Delft (1960-81). 10 La lezione di Ralph Erskine viene accolta in Ita- ed eco quartieri / Sustainable Urban Regenera- 3 Cfr. le residenze sperimentali Diagoon a Delft lia da Giancarlo De Carlo, che nel 1978 dedica tion and European Eco-districts, in G. Cappo- (1967-71). al progetto di Byker, allora in fase di realizza- chin, M. Botti, G. Furlan, S. Lironi (a cura di), 4 Cfr. le residenze Haarlemmer Houttuinen ad zione, buona parte del secondo numero della ri- Ecoquartieri / EcoDistricts, strategie e tecniche di Amsterdam (1978-82). vista trimestrale «Spazio e Società», da lui rigenerazione urbana in Europa / Strategies and 5 Louis I. Kahn affrontava la questione delle di- diretta. Techniques for Urban Regeneration in Europe, mensioni di un pianerottolo tra due rampe di 11 I due Wall Building a Svappaara in Lapponia Marsilio, Venezia 2014. scale in questo modo: se un bambino e suo (1963-64) e a Resolute Bay in Canada (1973-77) 16 Klas Tham, il capo-progetto del quartiere Bo01 nonno salgono assieme il bambino sarà più ve- costituiscono altrettanti “muri di case” destinati a Malmö, è stato per anni allievo e collaboratore loce, ma se il pianerottolo è grande a suffi- a contribuire alla protezione degli insediamenti di Ralph Erskine (per un approfondimento del cienza, e c’è lo spazio per una piccola panca e da condizioni climatiche estreme. progetto cfr. G. Rosberg, C. Larsson, Malmö: magari per qualche libro, il nonno potrà ripo- 12 Sulle cui pareti esterne fa dipingere delle mon- Western Harbour. La città del domani / Malmö: sarsi un attimo guardando con il nipote qualche golfiere colorate. Western Harbour. City of tomorrow, in ivi, pp. illustrazione in un volume. Lo spirito di questo 13 Per restare al solo ambito inglese, dall’inizio 49-57). aneddoto che Kahn proponeva ai suoi studenti degli anni Sessanta agli anni Settanta del Nove- 17 M. Botti, Hassan Fathy, i punti fermi di una è il medesimo che ritroviamo nelle oltre 260 pa- cento vengono realizzati tra gli altri i quartieri frontiera mobile, in «Architetti Notizie», n.1, gine delle Lezioni di Architettura del maestro di Park Hill a Sheffield (Jack Lynn e Ivor gennaio-marzo 2012. olandese. Smith), Runcorn tra Liverpool e Manchester 18 H. Fathy, Costruire con la gente, Jaca Book, 6 Da questo deriva l’aspetto di “semilavorati” di (James Stirling e Michael Wilford) e Thame- Milano 1985, p. 91. alcuni progetti di Herman Hertzberger, il che smead a Londra (GLC/Robert Rigg), che nel 19 Per tacere del mutamento di senso del costituisce un’interessante anticipazione della tempo in seno all’opinione pubblica hanno rap- sostantivo. ricerca di Alejandro Aravena sulle case a bassis- presentato per l’edilizia residenziale “progres- simo costo Elemental in Cile. siva” quello che Brasilia ha significato per 7 Cfr. le scuole Apollo e il collegio Montessori ad l’architettura “moderna”. E se il primo dei tre in- Amsterdam (rispettivamente 1980-83 e 1993- terventi citati vive da tempo un’interessante fase 32 33
pillole PILLOLE a cura di Massimo Matteo Gheno EXPO 2015 AQUAE VENEZIA Come oramai è ben noto dal primo dal Comitato mente, Maggio al 31 Ottobre avrà luogo la Expo Venezia, si mentre 8 prossima Esposizione Universale con sta sviluppando a sosterranno le tema: “Nutrire il pianeta, energia per pochi passi dalla La- pareti perimetrali la vita”. A Milano, la città designata ad guna uno “spin-off ” di avvolte da un guscio accogliere l’evento internazionale, fer- Expo dedicato all’acqua, localizzato metallico. Gli eventi che vi si vono giorno e notte i lavori per ulti- sui sedimi delle aree dismesse di svolgeranno faranno parte di “Aquae mare i padiglioni che ospiteranno le Porto Marghera, in prossimità del Venezia 2015” e del programma “Ve- 145 nazioni invitate a declinare il Parco Scientifico Tecnologico VEGA nice to Expo” e saranno curati da Da- tema di Expo, attraverso la propria e del Ponte della Libertà. Si tratta di vide Rampello, il quale, oltre ad espressione locale. Il nostro Paese, che un padiglione, all’oggi in fase avanzata occuparsi del Padiglione Zero e del in questa manifestazione gioca con di realizzazione su progetto dell’archi- palinsesto degli eventi milanesi, ha tutta evidenza un ruolo cruciale, ha tetto Michele De Lucchi (progettista ispirato le scenografie interne del pa- sviluppato diverse attività collaterali del Padiglione Zero a Milano), rap- diglione veneziano, progettate dallo ad Expo, promosse come occasioni presentato da un edificio che si esten- Studio Gris e Dainese. nazionali di rilancio, non solo per le derà per 14.000 mq e potrà contare su Terminata la kermesse espositiva in- tematiche al centro dell’esposizione, 10.000 mq di area espositiva per una ternazionale il padiglione resterà alla ma anche per le città e gli spazi che le superficie, compreso lo spazio Città gestito da Expo Venice S.p.a. e al ospitano. Tra gli obiettivi di queste esterno, di 50.000 mq in affaccio sul- suo interno verranno ospitate fiere, iniziative vi è dunque anche quello di l’acqua. La struttura, una volta ulti- esposizioni, eventi culturali e sportivi, cogliere un’opportunità internazionale mata, sarà costituita da 12 pilastri che i quali rappresenteranno un’ulteriore per dare nuovi orizzonti, prospettive sorreggeranno una maglia metallica opportunità di rilancio per una delle capaci di innescare occasioni di rige- situata a 14 metri d’altezza rispetto ad aree più complesse della Città lagu- nerazione economica, urbana e so- un basamento rialzato; di questi 12 nare. ciale. Con questo spirito, promosso pilastri: 4 saranno collocati central- 34 35
PILLOLE IN CINA IL PIÙ GRANDE LA CITTÀ AZIENDALE 2.0 EDIFICIO STAMPATO IN 3D DI ZUCKERBERG Alcune settimane fa, tra gli articoli dell’espres- largo tetti giardino coperti di querce, i quali delle più importanti teste giornalisti- sione archi- 10 e nel loro insieme restituiscono un che nazionali ed interazionali, è ap- tettonica, alto 6,60, lungo manto verde interamente svi- parsa con un certo risalto una notizia quanto invece stratifica, luppato al disopra degli spazi abitati. più che spiazzante per i progettisti per la potenzialità con movi- Il progetto di questa città, parallela- cresciuti nella tradizione costruttiva delle tecniche di pro- menti elaborati mente ad iniziative analoghe svilup- che ha caratterizzato fino ad oggi il duzione edilizia che informaticamente, pate da altre grandi aziende nel nostro tempo. A Suhzou, metropoli di stanno muovendo passi signifi- una gittata principal- mondo, si appresta a riabilitare il con- 10 milioni di abitanti nella Cina cativi, non solo in estremo oriente, mente composta da cemento a presa cetto delle città aziendali (company orientale, distante poco meno di 100 ma un po’ in tutto il mondo. rapida, materiali di scarto ed additivi. town) che hanno fatto la storia indu- km da Shanghai, è stato infatti co- Nello specifico l’esperimento realiz- I robots sono così in grado di ripro- striale statunitense, salvo poi dissol- struito, o per meglio dire assemblato, zato in Cina ha riguardato una palaz- durre, strato dopo strato, le compo- versi nel cambio dei modelli di vita e il più alto edificio interamente realiz- zina di 5 piani per una superficie nenti dell’edificio con una precisione lavoro della società americana dei zato con processi robotizzati di totale di 1100 mq, le cui componenti pressoché totale. Le varie parti sono primi del ‘900. La possibilità di un ri- stampa tridimensionale. Non si tratta strutturali e strutturanti sono state poi assemblate manualmente in loco, torno a questo paradigma rappresenta del primo esperimento completato a prodotte con un metodo definito con tecniche del tutto analoghe a l’opportunità per rileggere e rinnovare scala globale, ma di un’evoluzione come countour crafting, analogo a quelle utilizzate per il montaggio di in chiave contemporanea un modello delle tecniche fino ad ora sviluppate quanto sperimentato negli Stati Uniti strutture prefabbricate, completate Menlo Park, a circa 50 chilometri da perficie di 80 ettari recentemente ac- di relazione tra società e spazi del la- che ha consentito di comporre la dai ricercatori dalla Southern Califor- poi con l’installazione di rinforzi in San Francisco in California, è la citta- quisita a poca distanza dal campus, su voro, rivolto a garantire una maggiore prima struttura abitabile multipiano. nia University ad inizio dello scorso acciaio, isolanti, cavi elettrici e le altre dina che dal 2011 ospita la sede di Fa- progetto dello studio Californiano ca- qualità della vita per chi contribuisce La costruzione, di modeste caratteri- anno. In sostanza, mediante una serie componenti impiantistiche. In questi cebook, colosso dell’economia “social” pitanato da Frank O. Gehry. al successo economico su scala glo- stiche progettuali e al più anonima, di ugelli robotici di estrusione, un im- termini la proposta cinese si presenta da oltre di 1,3 miliardi di utenti L’idea discussa tra l’Architetto cana- bale dell’azienda di cui è parte attiva. non stupisce per le particolari qualità ponente macchinario, lungo 40 metri, come una soluzione ibrida, capace di iscritti. Mark Zuckerberg, il trentenne dese ed il CEO di Facebook consiste catalizzare ulteriormente i processi fondatore della società con più di nel realizzare un complesso urbano già rapidi che caratterizzano le tecni- 6500 collaboratori alle dipendenze, autosufficiente, dotato di spazi com- che di prefabbricazione ed assemblag- sta da qualche tempo ragionando sul merciali, ricreativi e strutture ricet- gio disponibili attualmente, come coniugare l’impegno lavorativo tive. Le architetture immaginate dimezzando rispettivamente i mate- dei suoi impiegati con una vita privata sono accomunate dalla predo- riali di scarto, i tempi di costruzione che possa essere più agevole e confor- minanza della vegetazione, ed i costi totali per la realizzazione di tevole. Con questo incipit ha preso posta come elemento un progetto. In un Paese come la piede l’idea di far progettare, dopo fondativo degli spazi Cina, ma del resto anche nella mag- aver trasformato la vecchia sede ope- pubblici localizzati a gior parte dei paesi in via di sviluppo, rativa in un campus multifunzionale, quota strada, ma so- dove le città si popolano a ritmi frene- una vera e propria città aziendale ca- prattutto individuata tici, non vi è dubbio che le prospettive pace di associare uffici, abitazioni, come protagonista date dalla stampa 3D siano più che un servizi e spazi pubblici per un’ipote- delle sommità degli semplice esperimento: esse infatti si tica popolazione di 10.000 abitanti. edifici previsti. attestano a rappresentare la possibile La vasta area residenziale, sopranno- I plastici preparatori risposta per un’immanente necessità, minata “Zee Town” per via del co- mostrati da Gehry ri- soluzione destinata a prassi sulla gnome del fondatore del noto sito producono, infatti, strut- scorta delle concrete aspettative fu- web, dovrebbe svilupparsi in una su- ture sovrastate da ampi ture. 36 37
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