Se volessimo ancora tentare di salvare la Terra

Pagina creata da Giuseppe Di Maio
 
CONTINUA A LEGGERE
Se volessimo ancora tentare di salvare la Terra
...Se volessimo
    ancora tentare di
     salvare la Terra

 “Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a
nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di
pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato,
perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre
                   con grande rispetto e gratitudine.”

                          Papa Francesco

                                                                   1
Tivoli, Scuderie Estensi
    6 settembre / 16 settembre 2022

2                                     3
Roma, Palazzo Santa Chiara
     22 settembre / 23 ottobre 2022

4                                     5
Roma, Sala Spadolini,
    Ministero della Cultura
      Convegno Internazionale
        30 settembre 2022

6                               7
Un ringraziamento al direttivo del Centro Antinoo:

                                                                                    Luigi Romiti, presidente Centro Antinoo per l’Arte - M. Yourcenar
                                                                                                   Vincenzo Parma, presidente onorario
                                                                                          Laura Monachesi, fondatrice - vice presidente vicario
                                                                                           Massimo Domenicucci, architetto - socio fondatore
                                                                              Paolo Saluzzi, tesoriere - vice presidente e primo accademico per le arti visive
                            Con il patrocinio di:                                                      Accademia Romana delle Arti
                                                                                                    Daniela Nonnis, consigliere artistico
                                                                                           Giovanni De Santis, fondatore - direttore culturale
                                                                                                  Corrado Sabato, fondatore - consigliere
                                                                                                     Gemma Umani Ronchi, segretario
                                                                                                Lina Lo Giudice Sergi, consigliere culturale
                                                                                  Monica Paletti, responsabile Archivio Centro Antinoo - M. Yourcenar
                                                                                                   Giulio Lotti, coordinamento editoriale

                                                                                     Un particolare ringraziamento per la preziosa collaborazione a
                                                                                 Paolo Zacchera, Roberto Meomartini, Sabrina Bertoldi, Gabriele Amici

                                Presentano:                                            Le foto delle opere di Mario Moretti sono di Massimo Rossi

        ...Se volessimo ancora tentare
               di salvare la Terra
        Tivoli, Scuderie Estensi - 6 settembre / 16 settembre 2022
       Roma, Palazzo Santa Chiara - 22 settembre / 23 ottobre 2022
     Roma, Sala Spadolini, Ministero della Cultura - 30 settembre 2022

                          da un’idea di Laura Monachesi
              catalogo a cura di Laura Monachesi e Michele Amici
                    organizzazione generale Michele Amici
                   con il prezioso contributo di Pierluigi Sassi
progetto allestimento mostra Arch. Massimo Domenicucci - Chiara Domenicucci
                   editor grafica digitale Carmine Di Stefano
— Introduzione                                                                                                                                   Presentazione di Luigi Romiti

 Nell’inedita lettera di Paolo Zacchera all’universale scrittrice francese Margueri-   Il titolo di questa importante mostra “...Se volessimo ancora tentare di salvare la
 te Yourcenar vi sono elementi fondanti di un naturalismo e di un rispetto per la      Terra” è tratto dal discorso della scrittrice Marguerite Yourcenar del 30 settembre
 bellezza del paesaggio: quasi un novello “Cantico delle Creature” con parole che      1987, da Lei stessa pronunciato, presso l’Università Laval (Canada) Facoltà di Di-
“toccano sempre le corde più risposte nell’animo”.                                     ritto: “diritto alla qualità dell’ambiente, un diritto in divenire, un diritto da definire”.
                                                                                       Il testo integrale, è stato pubblicato dal Centro Antinoo - Marguerite Yourcenar
La Mostra “...Se volessimo ancora tentare di salvare la Terra” onora il nostro Co-     per la prima volta in Italia nel volume “Come l’ombra - inseparabilità di vita e am-
mune di Tivoli e le sue Ville patrimonio dell’UNESCO, per “dare al nostro respiro      biente in Marguerite Yourcenar” nell’anno 2004 per interessamento del Professor
una dimensione umana e universale”.                                                    Yvon Bernier al quale, ancora oggi, va tutta la nostra gratitudine.
Un messaggio di notevole importanza per il senso più profondo dell’altissima ani-      La mostra di cui sopra è composta dalle opere pittoriche dedicate all’ambiente
ma ambientale, nel più autentico significato comunicativo.                             del Maestro Mario Moretti (1937 - 2017), e ha luogo nelle Scuderie Estensi - Ti-
                                                                                       voli, territorio ricco di fauna, flora con ville patrimonio UNESCO: Villa d’Este, Vil-
                                                                                       la Gregoriana, Villa Adriana, quest’ultima molto amata dalla scrittrice Marguerite
                                                                 Giuseppe Proietti     Yourcenar che ne rimase affascinata durante la visita con il padre Michel René de
                                                                  Sindaco di Tivoli    Crayencour nel 1924, ed oggetto dei suoi studi negli anni che seguirono, viag-
                                                                                       giando nei luoghi percorsi dall’imperatore, consultando biblioteche e, ciò che ap-
                                                                                       profondiva la personalità colta e controversa dell’uomo, governatore del mondo
                                                                                       antico.

                                                                                       “Memorie di Adriano” è senza dubbio il romanzo storico considerato più famoso
                                                                                        nel mondo, tradotto in oltre 35 lingue e dal quale sono stati assegnati premi pre-
                                                                                        stigiosi: Femina Vacaresco, Erasmo, Combat, ecc.
                                                                                        Nel 1981 la scrittrice è stata eletta “Accademica di Francia”, prima donna a con-
                                                                                        seguire detto titolo voluto nel 1635 dall’allora potente Cardinale de Richelieu, en-
                                                                                        trando così a far parte degli “Immortali” della letteratura.
                                                                                        I nostri ringraziamenti al Sindaco di Tivoli Dott. Giuseppe Proietti che, con sensibi-
                                                                                        lità, ha accolto il progetto ospitandoci negli spazi delle Scuderie Estensi; alla Dott.
                                                                                        ssa Carla Mazzoni, compagna nella vita del Maestro Mario Moretti che ha messo
                                                                                        a disposizione le opere pittoriche dell’artista per la mostra; al Dott. Pierluigi Sassi,
                                                                                        presidente Earth Day Italia, al nostro Dott. Michele Amici e a tutti coloro che con
                                                                                        il loro prezioso contributo hanno fatto sì che l’evento si realizzasse, rafforzando
                                                                                        lo scopo principale posto “sensibilizzare più persone possibile al rispetto dell’am-
                                                                                        biente”.

                                                                                                                                                                Luigi Romiti
                                                                                                                                       Presidente Centro Antinoo - Yourcenar

 10                                                                                                                                                                           11
Testo di Pierluigi Sassi

                                                                         Cara Marguerite,

                                                                         ad una donna che ha saputo incantare il mondo con la lucida pas-
                                                                         sione per la realtà della vita non posso certo nascondere la veri-
                                                                         tà. Quando mi sono addentrato nella tua conoscenza pensavo di
                                                                         trovare “solo” un’abile scrittrice, maestra indiscussa nella capacità
                                                                         di ridare vita al passato, esplorando al contempo aspetti profondi
                                                                         dell’esistenza umana.
                                                                         Capirai quindi la mia sorpresa quando ho scoperto soprattutto una
                           Sezione 1                                     donna capace, come pochi altri, di vivere l’incanto del Creato, verso

       Ambiente
                                                                         il quale ha dimostrato di provare un amore travolgente.

                                                                         Forse qualcuno potrà giudicarmi ambientalista fazioso, ma sono
                                                                         addirittura arrivato a “leggere” nell’amore per la Natura la fonte
                                                                         stessa del tuo genio letterario. Leggendoti, o meglio ancora sen-
                                                                         tendoti, percepivo infatti una grande e naturale intimità; non dovuta
                                                                         unicamente alla profondità del testo, quanto piuttosto ad un amore
                                                                         per l’altro, per la creatura che suscitava e nutriva la tua esplorazione
                                                                         spirituale e letteraria.

                                                                         E così per offrire un umile omaggio al tuo spirito di fratellanza uni-
                                                                         versale, ho pensato di scrivere “a te” anziché scrivere “di te”.

                                                                         Mi hanno colpito molto le parole che il presidente del Centro Inter-
                                                                         nazionale Antinoo per l’Arte ti ha dedicato nel centenario della tua
                                                                         nascita. Parlando del Parco Nazionale di Acadia, negli Stati Uniti,
                                                                         dove hai scelto di vivere, il professor Carlo Savini ha dipinto per te
                                                                         questo affresco incantevole: “un mondo di foreste, di fioriture, di
                                                                         animali selvatici in piena libertà e fertilità. Un luogo che si fa angolo
                                                                         intimo della specie umana e al tempo stesso osservatorio incom-
                                                                         parabile, in senso orizzontale e verticale, fra terra e cielo, in cui si
                                                                         immerge partecipe l’esistenza di Marguerite … Qui lei si concentra,
                                                                         si libera, riflette, si ispira, ama. Sono i suoi momenti più belli, che
                                                                         confiderà considerare più significativi di quelli dei grandi riconosci-
   “Per anni i miei occhi hanno contemplato le scene mutevoli            menti internazionali”.
  dell’Autunno ho parlato a sufficienza al chiaro di luna. Non mi
domandate più niente. Prestaste ascolto alle voci dei pini e dei cedri   In questo difficile 2022, funestato da guerre e pandemie che fanno
                       quando il vento tace”.                            fare tanti passi indietro nella lotta al cambiamento climatico e ai di-
                                                                         sastri umanitari che ne conseguono, abbiamo voluto ricordare il ru-
                                                                         vido discorso che hai pronunciato in difesa della Natura, in occasio-
                                                                         ne della quinta Conferenza Internazionale di Diritto Costituzionale.
                          Poema di Rio Nan,
        letto alla cerimonia funebre di Marguerite Yourcenar             Tre passaggi di quel testo appassionato, mi sono rimasti particolar-
                                                                         mente impressi.

                                                                         Nel primo mostravi all’assemblea un Atlante del 1903 – proprio l’an-
                                                                         no della tua nascita – nel quale uno scienziato concludeva il volume

12                                                                                                                                            13
— Ambiente                                                                                                                              Testo di Pierluigi Sassi

             esortando le generazioni a non lasciarsi mai sopraffare dall’avidità        strato tu stessa in quel consesso - in parte presi da un assurdo sen-
             nella gestione delle risorse naturali, perché questo avrebbe certa-         timento di concorrenza economica, in parte travolti da ritmi sociali e
             mente messo a rischio la sopravvivenza stessa del genere umano,             lavorativi ogni giorno più incalzanti, in parte spaventati – e questo è
             privandolo di quegli elementi che gli sono vitali. Sottolineavi così        forse il dato più tragico – da un’emergenza che si fa sempre più ur-
             l’oggettività di un dato sconvolgente quale la perfetta consapevo-          gente e che tendiamo più comodamente a considerare inesorabile
             lezza che la scienza aveva dei rischi ambientali già all’inizio del ‘900.   e indipendente dalle nostre scelte.

             Nel secondo passaggio, dopo aver ripercorso i disastri ecologici            Forse per ritrovare il senso delle cose, avremmo tutti bisogno di un
             più drammatici del tuo tempo - dei quali rilevavi soprattutto la di-        pizzico di quel tuo “amore sacro” per la Natura.
             sarmante indifferenza con la quale erano stati trattati dall’opinione       Forse nel cuore di alcuni esseri umani questo “amore sacro” è già
             pubblica mondiale - rivolgevi a tutti una domanda che considero             vivo e sta generando la speranza di cui abbiamo bisogno. Come fu
             fondamentale: “Da dove proviene realmente questo smarrimento                un tempo per il tuo amato San Francesco. Come è oggi per que-
             della coscienza umana?”                                                     sto Papa straordinario il quale, senza mai stancarsi, rivolge il suo
             Qui la tua risposta è stata di quelle che fanno correre un brivido          profetico sguardo di padre all’umanità smarrita, sempre intento a
             lungo la schiena.                                                           scongiurarne l’infelicità.
             In primo luogo certamente dalla bramosia dell’uomo, che vuole               Forse un giorno tutti noi faremo nostro l’auspicio con il quale quel
             sfruttare al massimo ogni ricchezza. Quindi dalla concorrenza spie-         giorno volesti concludere il tuo coraggioso discorso: “la Terra ap-
             tata che questo atteggiamento genera, trasformando l’altro in un            partiene a tutti gli organismi viventi e noi dipendiamo da questi. Ci
             rivale, piuttosto che nel fratello con il quale si condivide l’unica casa   salveremo o moriremo con lei. Se siamo Cristiani allora, pensiamo
             comune.                                                                     che Dio ha fatto di noi i custodi e non gli approfittatori e i distrut-
             Ma quello che davvero spaventa è che questo sentimento, dal quale           tori del pianeta. Se apparteniamo alle grandi religioni non cristiane,
             nascono guerre e devastazioni, tende a peggiorare nel tempo con             pensiamo a non distruggere l’armonia della Natura. E anche a sal-
             l’avvicinarsi del pericolo e con il timore di non poter più trovare         vare questa falda acquifera che è la nostra Anima, nella quale Cielo
             insieme le migliori soluzioni. Esiste dunque un “effetto paradosso”         e Terra si contemplano”.
             per il quale più si avvicina l’irreparabile più tendiamo umanamente
             ad allontanarci dal problema e dalle sue soluzioni. Come fossimo                                                                Con devota stima
             attratti da una spirale egoistica distruttiva, ogni giorno più fatale e                                                            Pierluigi Sassi
             ineludibile.

             Il terzo toccante passaggio infine, riguarda la tua amara considera-
             zione sulla memoria sempre più corta della società moderna: “Gli
             avvenimenti si succedono così rapidamente che l’interesse non si
             accresce, ma le diverse emozioni sembrano annullarsi a vicenda”.

             Mia preziosa Marguerite, a distanza di 35 anni dal tuo storico di-
             scorso mi trovo purtroppo a constatare l’impressionate esattezza
             della tua “impietosa” analisi. Mi piacerebbe davvero tanto poterti
             deliziare con il racconto di un’umanità finalmente ravveduta, che
             sta ponendo fine al suo folle comportamento predatorio verso la
             Natura. Ma la drammatica verità è che, per l’avidità di pochi e l’in-
             differenza di molti, abbiamo lasciato che il cambiamento climatico
             superasse la soglia dell’irreversibilità, generando strazianti disastri
             ecologici ed umanitari.

             Sappiamo perfettamente che continuare su questa strada metterà
             presto a rischio anche la nostra stessa sopravvivenza, eppure con-
             tinuiamo ad aumentare le emissioni di gas-serra - come ci hai mo-

 14                                                                                                                                                         15
Testo di Michele Amici

                        “Comunicare un’espressione che non si potrà più dimenticare”
                         Marguerite Yourcenar
                        — Michele Amici

                        L’occasione di una mostra può essere veicolo di molteplici obiettivi:
                        di memoria storica, di approfondimento tematico, di denuncia, di
                        ricerca, di linguaggi appassionati, di visioni e contenuti.
                        Tutti elementi presenti in questo evento, il cui titolo “…se volessimo
                        ancora tentare di salvare la Terra” riprende uno dei tanti “messag-
                        gi” lasciati dall’attività letteraria e dall’impegno sociale di Marguerite
                        Yourcenar.
                        La mostra apre questo evento con l’opera pittorica di Mario Moretti,
                        ospitata nel territorio del Comune di Tivoli, luogo a noi del Centro
                        Antinoo molto caro per tutto quello che riconduce alla storia della
                        nostra associazione, dove il nostro archivio e le nostre attività ci
                        hanno visti attivi presso gli spazi di Villa Adriana, luogo dove è nota
                        e sentita la “presenza” di Marguerite Yourcenar.
                        La relazione fra l’imperatore Adriano e il giovane Antinoo ha del
                        leggendario e Villa Adriana è forse uno dei territori che meglio rac-
                        conta questa leggenda.
                        La storia dell’imperatore con Antinoo è divenuta leggendaria grazie
                        anche al bellissimo racconto che ne fa Marguerite Yourcenar nel suo
                        romanzo “Memorie di Adriano”.

                         Un grazie al Comune di Tivoli nella persona del Sindaco Dott. Giu-
                         seppe Proietti per averci concesso uno spazio mostra così straor-
                         dinario come le seicentesche Scuderie Estensi di Tivoli ed in occa-
                         sione del nostro incontro per la preparazione dell’evento, oltre a
                         condividere un momento di piacevole confronto, ho avuto il piacere
                         di conoscere una persona con una sensibilità culturale non facile
                         da incontrare. Grazie per il Suo tempo e per la gradevole conver-
                         sazione tra noi, la disponibilità, e ovviamente con la partecipazione
                         e coinvolgimento dei suoi collaboratori, ha reso più facile il nostro
                         lavoro organizzativo.
                         È motivo di orgoglio essere ospiti di una città che può vantare,
                         avendo un territorio relativamente piccolo, ben due siti UNESCO su
                         un totale di 55 in Italia, quali:
                        - Villa Adriana, costruita a partire dal 117 d.C
                        - Villa d’Este, realizzata per volere del cardinale Ippolito II d’Este.
Villa d’Este - Tivoli
 16                                                                                          17
— Ambiente                                                                                                                                Testo di Michele Amici

             La preparazione della mostra mi ha visto a confronto con Carla Maz-          Èva Peron o le scarpe della signora Marcos, il piccolo titillamento
             zoni (gallerista e compagna nella vita dell’artista), la quale, è riuscita   sessuale prodotto dall’annuncio del decimo matrimonio di una star,
             a contagiarmi con il suo entusiasmo e con la capacità di tramettere la       tutto ciò sembra interessare molto più le folle che questo dramma
             sua conoscenza del mondo dell’arte.                                          della terra, dell’aria e dell’acqua del quale ci occupiamo. Tutto ciò
             Cara Carla, è un piacere lavorare con te.                                    occupa la prima pagina dei giornali e dei media e poca gente, leg-
             La mostra proseguirà a Roma, Palazzo Santa Chiara e il 30 settembre          gendo queste notiziole del giorno, pensa alla distinzione irreparabile,
             2022 avrà luogo un convegno internazionale presso il Ministero della         che prosegue nel momento stesso in cui parlo, di migliaia di specie
             Cultura (Sala Spadolini), che coincide con la ricorrenza storica che         animali e vegetali che hanno impiegato secoli a nascere e svilupparsi
             vede protagonista Marguerite Yourcenar, da sempre impegnata a de-            con la forma che avevano ancora ieri. Tutti quelli che hanno cercato
             nunciare e a portare in evidenza i temi della salvaguardia del pianeta.      di richiamare l’attenzione e di dare l’esempio al livello della nostr a
                                                                                          vita quotidiana, che è così importante, nella quale possiamo tanto,
             Ricorso storico è il discorso pronunciato il 30 settembre 1987 in            tanto bene o tanto male, si sono accorti che la maggior parte delle
             occasione dell’apertura della V Conferenza Internazionale di Diritto         menti su questo argomento mostra una sorta di inerzia. Ma come!
             Costituzionale che verteva sulla qualità dell’ambiente.                      Usare solo un foglio di Kleenex laddove eravamo soliti prenderne
             Tra i vari passaggi del suo intervento evidenziava che:                      una manciata; separare con cura i resti del nostro cibo per restituire
             per anni, abbiamo visto in ogni paese, o quasi, il timore della guerra,      alla terra ciò che appartiene alla terra; non servirsi, noi donne, di
             il timore delle rivoluzioni, o a volte l’auspicio delle rivoluzioni, ab-     prodotti cosmetici ottenuti spesso grazie ad inutili sofferenze ani-
             biamo sofferto per il dramma delle classi e delle razze. Questi vari         mali; non tagliare l’albero che bonifica l’aria senza sostituirlo con un
             timori sono per così dire sospesi ad altro timore, infinitamente più         altro albero che avremo la gioia di veder crescere, impedire all’ac-
             vasto, che va crescendo: quello della distruzione della Terra stessa,        qua di scorrere inutilmente nell’acquaio perché quest’acqua è la vita
             sfruttata e inquinata da noi; quello dell’acqua, della superficie mari-      stessa del mondo!
             na circa tre volte più grande della superficie terrestre, che inquinia-      Così poco, eppure è a partire da questo poco che l’ecologia si radica
             mo ogni giorno di più;                                                       nella vita di ciascuno di noi, e che abbiamo imparato ad essere dei
             quello delle falde acquifere che penetrano sempre più nel suolo e vi         consumatori riflessivi invece che dei predatori che non riflettono.
             si esauriscono o, per effetto di uno sfruttamento deplorevole, quel-         Mi direte che questo argomento è di tutti i tempi. Sì, certo. Ma noi di-
             lo dell’acqua che ricade sotto forma di pioggia trascinando con sé           sponiamo oggi di mezzi tecnici infinitamente più potenti di un tem-
             gli acidi devastatori prodotti da civiltà industriali mal gestite; quello    po che potrebbero servire al bene, che servono a volte al bene, ma
             dell’aria, con i suoi allarmi per l’ozono, dei climi e dei terreni che de-   la cui potenza è anche abusata a fin di male, mentre i nostri avi cono-
             vastiamo con la distruzione delle foreste umide della zona tropicale;        scevano per lo più solo errori limitati, a volte, non sempre, riparabili…
             e infine quello della sovrappopolazione sfrenata della razza umana,
             che spinge inevitabilmente verso nuovi conflitti, essi stessi fautori di     Marguerite Yourcenar fu la prima donna ad essere stata eletta mem-
             distruzione, e rende la nostra competitiva pace pericolosa quanto            bro dell’Académie Française, spalancando le porte al cambiamento.
             la guerra. Dalle foreste canadesi alla campagna tedesca o francese,          E proprio come il suo amato Adriano ha conquistato molto e lascia-
             dall’India al Senegai, dal Marocco alla Cina, ovunque ritroviamo l’im-       to altrettanto.
             menso avanzare dei deserti, la sparizione del villaggio a favore delle       Ella è ricordata come una donna che amava camminare, esplorare.
             città che non elimina, non per molto almeno, certi problemi tipici           Per tutta la vita fu viaggiatrice appassionata e instancabile della
             dei villaggi, come la scarsità o l’inquinamento dell’acqua, che molti-       geografia del mondo, delle idee e della storia. Nei suoi Taccuini di
             plica gli effetti di una società di consumo che di fatto è una società       appunti si rinvengono «mattinate a Villa Adriana; sere innumerevoli
             di spreco, e sfocia non solo in un deterioramento della condizione           trascorse nei piccoli caffè attorno all’Olympieion; andirivieni inces-
             sociale e psicologica dell’uomo, ma anche del deterioramento della           sante sui mari della Grecia; strade dell’Asia Minore.
             terra.
             Ho sempre l’impressione che questo dramma tocchi poche perso-                    “Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se an-
             ne, anche se la vostra presenza benevola testimonia l’esistenza in                che raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perdu-
             tutti i paesi di individui preoccupati da questo dramma nuovo che                 to la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare
             non è, si potrebbe dire che non è stato finora, a misura dell’uomo.               l’universo”
             Il minimo scandalo di un uomo politico, il piccolo lusso barbaro ed
             eccessivo di qualche moglie di uomini celebri, come le “toilette” di                                                     Marguerite Yourcenar

 18                                                                                                                                                           19
— Ambiente                                                                                                                          Testo di Michele Amici

             Ebbene, i temi e gli obiettivi di questo evento non potevano vedere      mi ritrovo dopo un lungo periodo ad essere in prima linea nell’or-
             al nostro fianco un partner migliore e più qualificato di Earth Day      ganizzazione di un evento. La mia assenza per motivi professionali
             Italia, che mi vede partecipe nel ruolo di collaboratore del comitato    in questo periodo è stata solo fisica in quanto la mia amica e impa-
             direttivo degli eventi.                                                  gabile socia fondatrice Laura Monachesi, aggiornandomi sulla vita
                                                                                      dell’associazione, mi ha fatto sentire sempre parte attiva di ogni
             La mia presenza in Earth Day nasce da una vecchia amicizia con il        iniziativa.
             presidente Pierluigi Sassi, per il quale nutro profonda stima perso-     Su Laura faccio fatica a trovare gli aggettivi giusti per descrivere
             nale e professionale, oltre a sincero affetto.                           l’impegno che da sempre mette in campo per il Centro Antinoo.
             La prima volta che ho parlato con Laura di questo evento ho impie-       Tutti noi siamo consapevoli che dobbiamo a Lei l’esistenza e la vita
             gato un decimo di secondo per pensare che questo appuntamento            di questa associazione. L’amore per i progetti, la caparbietà e la ca-
             non poteva non essere concepito con un partner al fianco del Cen-        pacità di perseguire gli obiettivi sono pregi di persone speciali. La
             tro Antinoo come Earth Day Italia. Oltretutto conoscendo le perso-       gioia nelle cose che fa la si legge sempre nei suoi occhi ed è sempre
             ne che ne fanno parte e i valori che caratterizzano il loro pensiero e   contagiosa…
             le loro finalità, la scelta era a dir poco semplice ed inevitabile.      A te mia cara amica di sempre va tutto il mio grande affetto e tutta
             Dirlo a Pierluigi è stato poi facilissimo… Grazie mio caro amico e       la mia stima. Sei unica.
             grazie al mondo Earth Day.                                               Grazie Laura.
             Ovviamente questa mia doppia veste associativa mi rende partico-
             larmente soddisfatto e consapevole dell’importanza strategica di             “Lo scopo di ogni scrittore: comunicare un’espressione che
             aver trovato un dialogo tra mondo dell’arte e movimento di sensi-             non si potrà più dimenticare”
             bilizzazione ambientale. Insieme possiamo rafforzare e promuovere
             le tematiche legate alla salvaguardia del pianeta.                                                                 Marguerite Yourcenar
             In questa occasione la denuncia e la presa di posizione di Margueri-
             te Yourcenar con l’intervento del 30 settembre 1987 e il messaggio
             attraverso le opere di Mario Moretti sono stati occasione per creare
             delle opportunità di sinergie future.

             Per questo lavoro un grazie a Rosa Aulisa, collega, amica e collabo-
             ratrice da anni, che in occasione di questo evento si è avvicinata al
             Centro Antinoo.
             È bastato “l’impatto” con Laura e tutto quanto ruota intorno al mon-
             do Antinoo per sentirsi coinvolta con entusiasmo all’iniziativa. Quel
             sentirsi uniti e partecipi in un contesto di sana pazzia, di sano pro-
             tagonismo del fare e di promuovere momenti per il mondo dell’arte.
             Grazie Rosa, benvenuta tra noi.
             Un ringraziamento speciale a Carmine Di Stefano, mio amico da
             sempre, compagno di tante iniziative culturali e persona sempre di-
             sponibile per ogni giusta causa. La nostra proverbiale capacità di
             lavorare senza budget è ormai a noi nota…
             Il suo contributo nella realizzazione grafica e nel montaggio della
             mostra digitale è stato importante e come sempre il prodotto rea-
             lizzato è di altissima qualità.
             Un caro abbraccio Carmine e grazie per il tuo consueto e prezioso
             supporto.

             Lascio in ultimo un pensiero speciale per Laura Monachesi.
             E qui per me è difficile trovare le parole e gli aggettivi giusti.
             Come socio fondatore del Centro Internazionale Antinoo per l’Arte

20                                                                                                                                                     21
Testo di Massimo Domenicucci

                     COME L’OMBRA
                     Inseparabilità tra vita e ambiente in Marguerite Yourcenar
                     MOSTRA ALL’ARCHIVIO CENTRALE DELLO STATO

                     — Massimo Domenicucci

                     Tra l’anno 2000 ed il 2010, esordiva il secondo millennio, si instaura
                     una proficua collaborazione tra il Centro Internazionale Antinoo per
                     l’Arte - Marguerite Yourcenar e la Camera di Commercio di Roma,
                     che porterà alla realizzazione di numerose mostre, ricerche e pub-
                     blicazioni, eventi che la distanza temporale e la partecipazione di
                     esclusive testimonianze da parte di illustri studiosi internazionali
                     rendono ancora più unici.
                     Grazie alla sensibilità ed al mecenatismo della dirigenza della Ca-
                     mera di Commercio furono ospitati, nella prestigiosa sede del Tem-
                     pio di Adriano, una serie di originali esposizioni dedicate all’opera
                     della grande scrittrice a poco più di un decennio dalla sua scompar-
                     sa avvenuta nel 1987.

                     Con la realizzazione di eventi espositivi non destinati solo a studiosi
                     ed appassionati lettori, il Centro allargherà al grande pubblico la
                     conoscenza di un personaggio la cui statura travalica le seppur stra-
                     ordinarie qualità letterarie, la cui esistenza sarà il manifesto di una
                     visione globale del proprio tempo, denunciando con grande antici-
                     po i disastri ambientali, ed operando concretamente per la tutela e
                     salvaguardia della natura.
                     Manifesto e denuncia che porteranno al famoso discorso, forse l’ul-
                     timo, il più sentito “…Se volessimo ancora tentare di salvare la ter-
                     ra…” (Québec 30 settembre 1987 - Quinta conferenza internaziona-
                     le di diritto costituzionale dedicato, per la prima volta, all’Ambiente.
                     Pochi mesi prima dalla scomparsa della scrittrice).
                     Questo ulteriore aspetto consente di delineare la portata di un per-
                     sonaggio di levatura internazionale, che anche grazie al proprio im-
                     pegno civile assumerà una dimensione che solo raramente accade
                     di incontrare.
                     Le sue denunce e battaglie per la salvaguardia dell’ambiente, forse
                     un tempo ritenute “stravaganze di intellettuali” oggi, come è sotto
                     gli occhi di tutti, sono divenute emergenze ormai non più recupera-
                     bili con danni globali incalcolabili.
Rocca Pia - Tivoli
 22                                                                                     23
— Ambiente                                                                                                                                   Testo di Françoise Fiquet

             Contemporaneamente agli eventi che hanno riguardato la valoriz-
             zazione dell’opera letteraria, proprio per delinearne in modo più          La sensibilità ecologica di Marguerite Yourcenar
             completo la figura, il Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, pro-
             pose nel 2004, al Ministero peri Beni Culturali ed Ambientali, la rea-     — Françoise Fiquet
             lizzazione della mostra “COME L’OMBRA - Inseparabilità tra vita ed
             ambiente in Marguerite Yourcenar” Titolo di rara efficacia.
             L’esposizione di oltre mille metri quadri, progettata da chi scrive, fu
             realizzata a Roma presso l’Archivio Centrale dello Stato, istituzio-
             ne preposta alla conservazione, divulgazione e valorizzazione del-         “Chiudere entro il 2030 le industrie legate alle fonti fossili di energia”
             la memoria storica del nostro Paese. L’Istituto conserva tra le sue         è la richiesta più rivoluzionaria che è uscita dalla Youth4Climate, la
             carte numerosi documenti e leggi sui temi ambientali, tra tutte la          conferenza dei giovani sul clima1 tenutasi a Milano alla fine di set-
             Costituzione Italiana - art. 9 “…la Repubblica tutela l’ambiente, la        tembre2. La richiesta figura nel documento finale, presentato il 30
             biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future ge-        settembre all’apertura della Pre-Cop26, sempre a Milano, il meeting
             nerazioni…” ma anche opere artistiche tra le quali la straordinaria         preparatorio della conferenza annuale dell’ONU sul clima, la Cop263,
             collezione ideata per gli spazi monumentali dell’Esposizione Uni-           alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e
             versale Romana del 1942 (in buona parte mai realizzate a causa              del Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
             degli eventi bellici), tra queste opere di Funi, Basaldella, Capizzano,     Il surriscaldamento del pianeta, la desertificazione di intere regioni,
             Saetti e numerosi altri. Per questo evento furono scelte le “attività       l’estinzione di migliaia di forme di vita ci preoccupano sempre di
             umane e sociali” di Siro Penagini (“cartoni preparatori” dei mosaici        più e molti si sono convinti che è “arrivato il momento di inverti-
             del sottoportico dello stesso edificio).                                    re la rotta passando dalle pratiche di sfruttamento distruttivo della
             Nella mostra insieme ad inserti letterari, fotografici e video, per         natura ai comportamenti virtuosi, alle terapie per la guarigione del
             dare testimonianza del tema furono selezionati alcuni artisti. L’in-        pianeta”.4
             troduzione fu affidata ad una ampia riflessione sull’opera di Jose-         Molte delle opere di Marguerite Yourcenar (1903-1987), scrittrice di
             ph Beuys. Furono esposte installazioni di land art di Randoll Coate,        origini francesi, e cittadina americana dal 1947, testimoniano la sua
             arazzi di Enrico Accatino, quadri di Akalay Akim, Giuseppe Calonaci,        profonda sensibilità ecologica e la salvaguardia della natura è stata
             Bertina Lopes, Adriano F. Manocchia, Leonella Masella, Luca Maria           al centro del suo ultimo intervento pubblico, quando ha riaffermato
             Patella, Giuseppe Ragazzini, George Van Hook, Alberto Zanazzo,              che “se l’umanità continua a violentare la terra, si troverà in estremo
             una monumentale installazione di Arnaldo Pomodoro.                          pericolo e forse ad un punto di non ritorno”. 5
             Opere che insieme agli autorevoli testi furono pubblicate in uno ma-
             gnifico catalogo, curato da Laura Monachesi e Claudio Crescentini,
                                                                                        1#Youth4Climate: Driving Ambition (Milano, 28 set 2021 – 30 set 2021).
             la cui copertina e l’inserto ritraggono una composizione di giacinti,
             i fiori preferiti dalla Yourcenar, ripresi in una suggestiva opera foto-   2#“La Provincia” (Cremona), 30 settembre 2021, p. 38, corrispondenza da Roma.
             grafica appositamente realizzata dallo studio Face2Face di Abbre-          3#La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021,
             scia – Santinelli.                                                         conosciuta anche come COP26, è la XXVI Convenzione quadro delle Nazioni Unite
                                                                                        sui cambiamenti climatici, programmata a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre
                                                                                        2021, sotto la presidenza del Regno Unito.
                                                                                        4#FRANCESCA SANTOLINI, “Dieci anni per guarire il pianeta”, in “Un cuore
                                                                                        Verde per terra”, p. 2; supplemento a “La Stampa”, 5 giugno 2021. Lo slogan
                                                                                        dell’Earth Day 2021 è stato: Restore Our Earth™, which focuses on natural
                                                                                        processes, emerging green technologies, and innovative thinking that can restore
                                                                                        the world’s ecosystems.
                                                                                        5#MARGUERITE YOURCENAR, “…Si nous voulons encore sauver la terre”,
                                                                                        in NICOLE DUPLÉ (éd.), Le droit à la qualité de l’environnement: un droit en
                                                                                        devenir, un droit à définir, Vieux-Montréal, Québec, éditions Québec-Amérique,
                                                                                        1988, pp. 23-33. Questo discorso pronunciato dalla scrittrice il 30 settembre
                                                                                        1987 a Québec, in occasione della Quinta Conferenza di Diritto Costituzionale,
                                                                                        dedicata per la prima volta all’ambiente, è stato pubblicato in edizione bilingue
                                                                                        dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte, con il Preambolo di Yvon Bernier,
                                                                                        nel catalogo della mostra Come l’ombra. Inseparabilità di vita e ambiente in

24                                                                                                                                                                      25
— Ambiente                                                                                                                                           Testo di Françoise Fiquet

             La romanziera soffriva nel vedere le città inquinate, i litorali cosparsi            Marguerite Yourcenar si è impegnata a favore dell’ambiente ricor-
             di olio, la riduzione delle specie animali e il comportamento degli                  rendo ad ogni mezzo legale, non esitando a mandare lettere e tele-
             esseri umani,che seguono regole sempre più deprecabili e, sin dagli                  grammi agli eletti del suo stato.
             anni 1970, ha denunciato con forza, in diverse interviste radiofoni-                 Ha dato il suo sostegno ad un centinaio di associazioni umanitarie11,
             che o televisive, l’inquinamento dell’aria, della terra e dell’acqua, la             e ha firmato la petizione del gennaio 1954 che tentava di mettere
             distruzione delle grandi foreste tropicali e la sovrappopolazione che                un termine alla rovina della via Appia a Roma. Il suo nome figu-
             trasforma il pianeta in un vero termitaio6.                                          ra accanto a quelli di Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Vitaliano
             Lei non aveva una grande propensione per l’azione diretta, ma era                    Brancati, Emilio Cecchi, Ugo La Malfa, Carlo Levi e Alberto Moravia,
             convinta che uno scrittore può intervenire ed avere una certa in-                    per citarne soltanto alcuni.
             fluenza sui suoi lettori. In un passo di Souvenirs pieux, il primo vo-               Nel 1968, ha scritto una lunga lettera all’attrice Brigitte Bardot, pre-
             lume delle sue “cronache familiari” edito nel 1974 (in Italia l’opera è              gandola di far leva sul suo nome e sulla sua fama per mettere fine
             uscita nel 1981 con il titolo: Care memorie), la scrittrice evoca una                al massacro delle baby-foche in Canada e, qualche anno più tardi,
             stampa del Castello di Flémalle7. Sembra che sia stata questa stam-                  ha sollecitato l’intervento del Presidente della Repubblica Georges
             pa – appartenuta a sua madre – a darle l’idea di visitare questa lo-                 Pompidou, per impedire il declassamento di una parte del Parco
             calità della regione di Liegi in occasione di un suo ritorno in Belgio.              della Vanoise nel sud della Francia.12
             Al posto del castello, appartenuto a lungo a dei parenti della madre                 La particolare attenzione che la scrittrice aveva per l’ambiente è
             Fernande, e passato nell’Ottocento alla potente Compagnia carbo-                     sicuramente legata, credo, alla sua scelta di stabilirsi, nel 1950, a
             nifera, non ha trovato che rovine. La descrizione che fa del suo viag-               Northeast Harbor, un piccolo paese dell’isola di Mount Desert, al lar-
             gio da Liegi a Flémalle, nel 1956, e l’evocazione dell’“interminabile                go delle coste del Maine, negli Stati Uniti. Su quell’isolotto roccioso,
             strada di periferia operaria, grigia e nera, senza un albero o un filo               coperto di betulle. di pini e ancora popolato di cervi, di capretti e di
             d’erba”8 , suggeriscono i danni causati dallo sfruttamento del carbo-                diversi tipi di scoiattoli, si sentiva vicina alla natura e al “primordiale”.
             ne nella regione. Del Castello di Flémalle, che è stato privato del suo              La sua casa “Petite Plaisance”, era modesta ma molto accoglien-
             parco e, delle aiuole ideate sul modello di quelle dei giardini di Ver-              te e circondata da un giardino e da un piccolo bosco. La scrittrice
             sailles, non rimane più niente: “La bella vista sulla Mosa era ostruita:             amava curare l’orto e gli alberi da frutta, come traspare dalla sua
             l’industria pesante metteva tra il fiume e l’agglomerato operaio la                  corrispondenza.
             sua topografia infernale”.9                                                          In una lettera indirizzata a Jeanne Carayon, correttrice delle bozze
             La scrittrice non esita a confessare la profonda amarezza che prova                  dei suoi libri presso l’editore Gallimard, Marguerite Yourcenar par-
             davanti ad uno spettacolo così desolante: “Rimpiangevo non tanto                     la della raccolta delle ciliegie, alla quale ha provveduto con l’aiuto
             la fine di una casa e dei viali alberati di un giardino quanto la fine               dell’amica Grace Frick, con la quale condivideva la casa di “Petite
             della terra, uccisa dall’industria come per effetto di una guerra di                 Plaisance”. Nell’evocare la scena la scrittrice precisa che Grace era
             logoramento, la morte dell’acqua e dell’aria, altrettanto inquinate a                sulla scala e lei a terra con un lungo ramo di bambù “per avvicinare
             Flémalle come a Pittsburgh, a Sidney o Tokyo”.10                                     delicatamente il rami sovraccarichi”.13 Nella stessa lettera aggiunge
                                                                                                  che per il giardino non usano prodotti chimici salvo qualche ferti-
             Marguerite Yourcenar (Archivio Centrale dello Stato, Roma, Piazzale degli Archivi,   lizzante dei più innocui. Per lei “si tratta[va] di proteggere non so-
             dal 24 giugno al 15 luglio 2004), a cura di CLAUDIO CRESCENTINI e LAURA              lamente le persone ma anche i nostri amici non umani, le bestiole
             MONACHESI; traduzione di RITA JOSÉ SCANDALIATO, Roma, Tipografica                    del bosco, gli uccelli, le api, Zoé [si riferisce al suo cane] e i cani in
             Artigiana, 2004, pp. 21-32.
                                                                                                  visita”.14
             6#JEAN CHALON: “Seule une ‘fatalité du bien’pourrait sauver le monde”, Le            Marguerite Yourcenar era convinta della necessità di restare vicini
             Figaro Littéraire, n° 1460, 11-18 mai 1974, p. 1.
             7#Questa stampa di Flémalle, tratta da Les Délices du pays de Liège [Le delizie
             della regione di Liegi], pubblicato nel Settecento (in 5 volumi, 1738-1744), che     11#Sono elencate nel Bulletin n. 2 del CIDMY (ottobre 1990)
             faceva parte dell’eredità della madre è conservata nella sua casa di “Petite
             Plaisance”.                                                                          12#MARGUERITE YOURCENAR, Lettere ai contemporanei, Edizione stabilita e
                                                                                                  annotata da MICHÈLE SARDE e JOSEPH BRAMI. Introduzione di LIDIA STORONI
             8#MARGUERITE YOURCENAR, Care memorie, Torino, Einaudi, 1981, p. 86.                  MAZZOLANI, edizione italiana a cura di VALERIA GIANOLIO, Torino, Einaudi, 1995,
             Traduzione di GRAZIELLA CILLARIO.                                                    p. 154-158.
             9#Ibidem, p. 73.                                                                     13#Ibid., p. 238.
             10#Ibidem, p. 74.                                                                    14#Ibid.

26                                                                                                                                                                          27
— Ambiente                                                                                                                                                  Testo di Françoise Fiquet

              a tutto quanto collega gli esseri umani al loro destino planetario                     1984, scritta in francese dove la scrittrice evoca il suo recente viag-
              ed è, credo, una delle ragioni per le quali si è sentita molto in sin-                 gio in Kenya: “Le paysage – savanes, montagnes, rivières – entourées
              tonia con Paolo Zacchera, un giovane floricoltore di Pallanza-Ver-                     de grands arbres tropicaux, est admirable et les lacs entourés de
              bania sul Lago Maggiore, che è venuto a farle visita nel febbraio                      buissons de papyrus [cespugli di papiri] et peuplés d’hippopotames
              1979, un anno prima della sua elezione all’Académie française. Con                     et d’oiseaux m’ont donné de l’Égypte antique une image plus exacte
              lui ha scambiato un’abbondante corrispondenza, della quale 13 do-                      que la vue de l’Égypte d’aujourd’hui” [l’Egitto odierno].
              cumenti (lettere e cartoline postali) sono finora stati pubblicati nel
              volume Un’amicizia particolare. Corrispondenza e incontri con Mar-                     L’amore di Marguerite Yourcenar per gli alberi
              guerite Yourcenar, racconto di Paolo Zacchera pubblicato nel 2013
              dalle edizioni Apeiron (Sant’Oreste-Roma).                                              Marguerite Yourcenar era cosciente dei pericoli che minacciano la
              Nelle missive indirizzate a Paolo ricorre spesso l’argomento “natu-                     terra, sempre più inquinata e si preoccupava della distruzione delle
              ra”. Citerò di seguito alcuni esempi tratti da lettere ancora inedi-                    grandi foreste tropicali. Affronta l’argomento in un’intervista realiz-
              te, che Zacchera mi ha recentemente affidato prima di farne dono                       zata per una radio canadese nel 1981, rimpiangendo il tempo in cui
              alla Société Internationale d’Études Yourcenariennes, presieduta da                    “uno scoiattolo poteva percorrere il continente dal Canada all’Ame-
              Rémy Poignault,professore di Studi latini presso l’Università di Cler-                  rica centrale”.17
              mont-Ferrand.15                                                                         Quando nomina le grandi foreste americane, ha sicuramente in
              Per esempio, alla fine della lettera del 26 novembre 1981, redatta                      mente quella dell’Amazzonia, una terra in grave pericolo, e non
              in italiano, la scrittrice augura a Paolo: “molti belli vesperi per lui e               c’è dubbio che avrebbe apprezzato la mostra “Sebastião Salgado,
              belle albe sul suo giardino”.                                                          Amazônia”, aperta dal 1 ottobre 2021 al MAXXI (Museo Nazionale
              In una missiva del primo aprile 1982, gli scrive che la camelia che lui                 delle arti del XXI secolo) di Roma, dove sono esposte più di 200
              le aveva regalata alla fine di febbraio, quando gli ha fatto visita a                   opere dell’artista, che documentano “l’Amazzonia brasiliana, la fo-
              Pallanza e Stresa (al ritorno da una crociera in Egitto) è stata pian-                  resta, i fiumi, le montagne e le persone che vi abitano”.18
              tata a Saint-Paul-de-Vence, nel giardino di un suo amico, e che “sta
              benissimo”. Precisa: “L’amico [si tratta di James Baldwin, come pre-                    Marguerite Yourcenr era giunta alla convinzione che “ogni civiltà
              ciserà nella sua lettera del 7 luglio] mi ha telefonato l’altra settimana               spinta all’eccesso porta con sé la sua Nemesi, la distruzione dei luo-
              che ha cinque grandi fiori. Spero che dovenera (sic) un vero albero”.                   ghi” 19, e cita l’esempio della costa dalmata disboscata dalla Repub-
              Darà ancora notizie di questa camelia in altre due lettere: il 7 lu-                    blica di Venezia, che aveva bisogno di materiali per costruire la città,
              glio 1982 precisa che la camelia cresce bene “e porta molti fiori nel                  “una città che sta per morire a causa dell’inquinamento industriale”. 20
              giardino di James Baldwin a Saint-Paul de Vence” e il 20 marzo 84                       Certo, questo sfruttamento sfrenato della terra non è nuovo, ne era
              (lettera in francese) scrive a Zacchera: “Votre camélia […] est bien
              soigné et couvert de bourgeons”.16                                                     17#JEAN FAUCHER, Propos et confidences, Production Société Radio-Canada,
              Nella lettera del primo aprile 1982 troviamo una notizia che riguarda                  1981, seconda puntata dedicata all’ecologia.
              direttamente Firenze. Yourcenar, che amava molto la città, dice che                    18#Dal testo di presentazione della mostra sul sito del Maxxi:
              è molto contenta che le azalee di Paolo siano state scelte per ralle-                  https://www.maxxi.art/events/sebastiao-salgado-con-mario-calabresi/
              grare la piazza della Signoria; cito le sue parole, scritte in italiano:               La mostra, a cura di LÉLIA WANICK SALGADO, moglie dell’artista “ci immerge
                                                                                                     nell’universo della foresta mettendo insieme le impressionanti fotografie di
             “Mi piace pensare che la bella ma sombra (è un francesismo) piazza                      Salgado con i suoni concreti della foresta che saranno riprodotti in mostra. Il
              della Signoria è tutta rallegrata per i azalei suoi (sic!)”.                           fruscio degli alberi, le grida degli animali, il canto degli uccelli o il fragore delle
              Citerò ancora un passo che fa capire quanto la scrittrice amasse i                     acque che scendono dalla cima delle montagne, raccolti in loco, compongono un
              paesaggi naturali e gli alberi. È tratto da una lettera del 20 marzo                   paesaggio sonoro, creato da Jean-Michel Jarre”, si legge sul sito del Maxxi. Sono
                                                                                                     stata colpita in particolare dalle seguenti foto: Arcipelago fluviale di Mariuá. Rio
                                                                                                     Negro. Stato di Amazonas, Brasile, 2019; Indigeni Marubo. Stato di Amazonas,
                                                                                                     Brasile, 1998; Sciamano Yanomami dialoga con gli spiriti prima della salita al monte
             15#La donazione è avvenuta durante l’Assemblea Generale della società, che si           Pico da Neblina. Stato di Amazonas, Brasile, 2014.
             è tenuta all’inizio di novembre a Napoli in occasione del Convegno “Marguerite
             Yourcenar et les passions de l’âme ” (Napoli-Sorrento, 5-6-7 novembre 2020),            19#Intervista con JEAN FAUCHER, Propos et confidences, cit.
             organizzato dall’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Università
             della Basilicata (4-6 nov. 2021), il Centro Internazionale “Antinoo per l’Arte” e        20#Ibid.; alla fine di Archivi del Nord, pubblicato nel 1977 e tradotto in italiano
             l’Istituto “Torquato Tasso” di Sorrento.                                                 nel 1982 da GABRIELLA CILLARIO, la scrittrice evoca i danni arrecati a Venezia
                                                                                                     “imputridita dai residui chimici”, Archivi del Nord, Torino, “Einaudi Tascabili.
             16#La sua camelia è curata bene ed è coperta di gemme.                                   Letteratura”, n° 89, 1992, p. 239.

28                                                                                                                                                                                     29
— Ambiente                                                                                                                                             Testo di Françoise Fiquet

             ben cosciente, ma si assiste oggi ad una accelerazione preoccupan-                  Nonostante le sue preoccupazioni per lo stato della terra, non si è
             te del fenomeno, che viene evocata alla fine di Archivi del Nord, in                lasciata scoraggiare e ha continuato a credere fino in ultimo che, per
             un passo che è una vera denuncia della follia umana:                                salvaguardare la bellezza e la diversità dell’universo, bisogna cessa-
                                                                                                 re di essere dei predatori, diventare dei consumatori consapevoli ed
                  Centinaia di specie animali riuscite a sopravvivere fin dal                    iniziare a ricostruire, come ad esempio piantare un albero nuovo al
                  tempo della giovinezza del mondo, in pochi anni saran-                         posto di ogni albero tagliato26.
                  no annientate per motivi di lucro o per semplice brutalità;                    La scrittrice ha sostenuto fortemente la creazione di una fondazione
                  l’uomo sradicherà i suoi propri polmoni, le grandi foreste                     franco-belga di protezione della natura nei “Monts-de-Flandre”, che
                  verdi. L’acqua, l’aria, e lo strato protettivo di ozono, prodi-                è stata istituita grazie alla collaborazione della Regione Nord-Passo
                  gi quasi unici che hanno permesso la vita sulla terra, sa-                     di Calais e di alcuni Comuni del Nord della Francia e del Belgio, fon-
                  ranno contaminati e dispersi. Si afferma che in certe epo-                     dazione che porta il suo nome.
                  che Shiva danzi sul mondo, abolendo le forme. Ciò che                          Una prima riserva, creata al Mont-Noir in due terreni alberati, è stata
                  oggi danza sul mondo è la stupidità, la violenza e l’avidità                   inaugurata nella cittadina di Bailleul il sabato prima di Pasqua alla
                  dell’uomo. 21                                                                  presenza della scrittrice, tornata in Europa per alcuni mesi. Ho ri-
                                                                                                 letto recentemente il discorso pronunciato in quell’occasione dalla
             Turbata dai mutamenti del paesaggio italiano che aveva potuto os-                   scrittrice e mi è sembrato significativo che, oltre a rivolgersi agli an-
             servare durante i suoi viaggi, non ha esitato ad affermare in una                   ziani della comunità di Saint-Jans-Cappel che avevano conosciuto i
             conversazione con il giornalista Matthieu Galey: “ora che l’Italia dei              suoi genitori e si ricordavano ancora di lei bambina, ha ringraziato i
             Romantici, l’Italia di cui si amava ancora l’immagine trent’anni fa,                giovani, dicendo: “Ringrazio soprattutto i giovani che accettano di
             non è più che un mito, e che al posto degli alberi ci sono dei tralicci,            occuparsi di quest’opera, che importa ancora di più a loro che a noi
             si vede un mondo che sta per morire”. 22                                            perché dovranno vivere in questa natura che noi dobbiamo “rénov-
                                                                                                 er” se non vogliamo morire con lei”.
             La scrittrice aveva una vera venerazione per gli alberi, come fa capi-              Il verbo “rénover” - usato dalla scrittrice -, che si può tradurre “rin-
             re, per esempio, il breve saggio “Scritto in un giardino”23, pubblicato             novare” in italiano è l’equivalente del verbo “restore” dell’espressio-
             nel 1980 presso una piccola casa editrice francese, con una stampa                  ne “restore our earth”, scelta come slogan della giornata della terra
             di Pierre Albuisson che rappresenta un albero24.                                    del 2021.
             Marguerite Yourcenar era molto sensibile alla bellezza degli alberi,                Dopo aver espresso le sue preoccupazioni per la grave situazione
             che si può osservare soprattutto in autunno, quando rivelano i loro                 della terra27, Marguerite Yourcenar ha terminato il suo discorso con
             colori specifici. Nel Maine, dove risiedeva gran parte dell’anno, era               un messaggio di speranza, ricordando alcune frasi di un filosofo ci-
             affascinata dal color biondo dorato delle betulle, dal rosso-arancio                nese. Mi limito a citare l’ultima: “Una foresta inizia da un piccolo
             degli aceri e dal color di bronzo e di ferro delle querce. Ammirava                 seme (une toute petite graine) che si mette nella terra”. Lei stessa
             la maestà degli alberi che le davano l’impressione di alzarsi al cielo              ha piantato diversi alberi nel terreno che circondava la sua casa e
             come fiamme.
                  Le radici affondate nel suolo, i rami tutelari dei giochi del-                 1980), Il tempo, grande scultore, Torino, Einaudi, p. 186. Traduzione di GIUSEPPE
                  lo scoiattolo, del nido e dei cinguettii degli uccelli, l’ombra                GUGLIELMI.
                  concessa alle bestie e agli uomini, la cima che si leva nel                    26#JACQUES CHANCEL, Radioscopie, cit., 2a puntata; cfr. anche LAURENCE
                  cielo. Conosci una maniera più saggia e benefica di esi-                       COSSÉ, op. cit., intervista in cui Marguerite Yourcenar accenna alla creazione di
                  stere?25                                                                       una riserva naturale nella regione dei “Monts-de-Flandres”, dove ha trascorso la
                                                                                                 sua infanzia.
                                                                                                 27#“Sappiamo che la biosfera, che l’acqua presentata da San Francesco come
             21#MARGUERITE YOURCENAR, Archivi del Nord, cit., p. 259-260.
                                                                                                 la cosa più umile e la più preziosa al mondo, che le piante, gli animali, la terra
             22#MATTHIEU GALEY, “C’est une reine Yourcenar...”, Réalités, 1974, p. 73.           stessa della quale viviamo, sono mortali”, come le civiltà la scrittrice si riferisce
                                                                                                 ad una frase di Valéry]. Sappiamo che dipende da noi se distruggerli ancora di
             23#Evoca già gli alberi in un testo dedicato ad una mostra su Poussin allestita a   più di quanto abbiamo fatto sinora oppure, al contrario, se fare marcia indietro
             New York nel 1940.                                                                  e riprendere contatti amichevoli con ciò che ci circonda, con tutto ciò che ci fa
             24#Il testo è stato ristampato nel volume Le Temps, ce grand sculpteur (Paris,      vivere e ricostituire una terra dove vivremo più felici”. Discorso citato in Marguerite
             Gallimard, 1983).                                                                   Yourcenar, pubblicazione bilingue (francese e fiammingo) senza indicazioni
                                                                                                 tipografiche, distribuita al “Petit Musée Yourcenar”, Saint-Jans-Cappel nel Nord
             25#MARGUERITE YOURCENAR, “Scritto in un giardino” (“Écrit dans un jardin”,          della Francia, paese d’origine di Marguerite Yourcenar.

30                                                                                                                                                                                 31
— Ambiente                                                                                                                                       Testo di Rémy Poignault

             un tiglio a Kemmel, davanti alla segreteria della sede belga della
             Fondazione che porta il suo nome.                                                      Deux lettres, naturellement:
             Riforestare terreni è quello che ha fatto anche – su terreni molto più
             vasti – il fotografo Sebastião Salgado. Alla fine degli anni ’90, assie-               Marguerite Yourcenar et Paolo Zacchera
             me alla moglie Lélia Deluiz Wanick Salgado, ha lanciato un grande
             progetto: ripiantare una parte di foresta nello stato di Minas Gerais                  — Rémy Poignault
             nel Sud-est del Brasile, per ridare vita al suo luogo d’origine. Il pro-
             getto ha avuto un grande successo28: sono stati recuperati quasi
             1502 ettari di foresta pluviale nella fattoria Bulcão ad Aimorés, Mi-
             nas Gerais e piantate oltre due milioni di piantine di 290 specie di
             alberi, dando così una risposta forte alla deforestazione e ai cam-                    En 1980, avec «Écrit dans un jardin» (Le Temps, ce grand sculpteur,
             biamenti climatici. Inoltre “è stato creato un Centro per l’educazione                 Essais et Mémoires, p. 404-407), Marguerite Yourcenar compose
             e il restauro ambientale (CERA), che ha come obiettivo quello di                       un véritable hymne à la louange de l’arbre, qui «inclut dans son
             sensibilizzare l’opinione pubblica verso uno sviluppo sostenibile”. 29                 hiéroglyphe» les quatre éléments; «Accroché au sol, abreuvé d’air
                                                                                                    et d’eau, il monte pourtant au ciel comme une flamme; il est flamme
                                                                                                    verte avant de finir un jour, flamme rouge, dans les cheminées, les
                                                                                                    incendies de forêts, et les bûchers». Qu’elle se soit liée d’amitié avec
                                                                                                    Paolo Zacchera, pépiniériste et lettré, habitant à Pallanza-Verbania,
                                                                                                    près du Lac Majeur et consacrant sa vie aux plantes et aux arbres,
                                                                                                    semble ainsi tout à fait dans l’ordre des choses. Lecteur conquis par
                                                                                                    Mémoires d’Hadrien et L’Œuvre au Noir, il a rendu, jeune homme, vi-
                                                                                                    site à Marguerite Yourcenar, l’année précédente, en janvier 1979. Ce
                                                                                                    fut le début d’une solide amitié: c’est, d’ailleurs, lui que Marguerite
                                                                                                    Yourcenar, après la mort de Jerry Wilson, avait choisi pour l’accom-
                                                                                                    pagner en Inde dans un voyage de deux mois qui devait commencer
                                                                                                    le 23 décembre 1987; mais la mort de l’écrivain empêcha la réalis-
                                                                                                    ation de ce projet. Paolo Zacchera a fait le récit cette expérience
                                                                                                    exceptionnelle, «De l’île des Monts-Déserts au Monterosso. Corre-
                                                                                                    spondance et rencontres avec Marguerite Yourcenar» dans le Bul-
                                                                                                    letin de la Société Internationale d’Études Yourcenariennes n° 30
                                                                                                    (déc. 2009).
                                                                                                    Pendant les huit dernières années de sa vie, Marguerite Yourcenar
                                                                                                    échangea avec Paolo Zacchera plus d’une trentaine de lettres et
                                                                                                    cartes postales, ce qui fait de lui un correspondant privilégié. Paolo
                                                                                                    Zacchera a eu la générosité d’offrir l’ensemble de cette correspon-
                                                                                                    dance à la Société Internationale d’Études Yourcenariennes (SIEY)
                                                                                                    grâce à l’entremise de Françoise Bonali Fiquet, fervente chercheuse
                                                                                                    yourcenarienne qui a publié une partie des lettres de Marguerite
             28#L’idea di questo progetto gli è venuta quando, tornando in patria dopo
             un periodo trascorso all’estero, “ha scoperto che non restava che una minima           Yourcenar à Paolo Zacchera dans un ouvrage édité chez Apeiron
             percentuale, lo 0,5 della foresta pluviale, che pochi decenni prima occupava più       en 2013 en langue italienne (Paolo Zacchera, Un’amicizia particola-
             della metà di quel territorio, e allora ha deciso di piantare una foresta in Brasile   re. Corrispondenza e incontri con Marguerite Yourcenar 1978-1987),
             per ridare vita al suo luogo d’origine: il ranch che il padre aveva gestito fino al    avec une version en langue française (Paolo Zacchera, Une amitié
             momento della sua morte, vicino alla città di Aimorés, nello stato di Minas Gerais.
             Una terra impoverita, deforestata, con pascoli ormai brulli e sabbiosi dove un         particulière. Correspondance et rencontres avec Marguerite Your-
             tempo verdeggiava uno dei più estesi polmoni verdi del pianeta”. Informazioni          cenar 1978-1987); elle va, en outre, faire paraître intégralement cet-
             tratte dal sito: https://www.greenme.it/approfondire/buone-pratiche-a-case-            te correspondance croisée, dans le Bulletin de la SIEY n°43 (déc.
             history/salgado-riforestazione/                                                        2022), en y incluant les lettres écrites par Paolo Zacchera.
             29#Ibid.                                                                               Les deux lettres qui sont publiées ici sont révélatrices de la sympa-

32                                                                                                                                                                     33
Puoi anche leggere