Sulle strade dell'esodo - Missionarie Secolari Scalabriniane
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SOMMARIO maggio- luglio EDITORIALE 2021 3 Una “casa” ... edizione italiana tutta porte e finestre Anno XLVI n. 3 Maria Grazia Luise maggio-luglio 2021 direzione e spedizione: 7 Tappe di vita Missionarie Secolari Scalabriniane Neckartalstr. 71, 70376 Stuttgart (D) P. Gabriele Bortolamai cs Tel. +49/711/541055 Marina Azzola redazione: M.G. Luise, L. Deponti, G. Civitelli 10 Dio è nostro Abbà M. Guidotti, A. Aprigliano P. Carlo Campiglia cs grafica e realizzazione tecnica: M. Fuchs, M. Bretzel, L. Deponti, 12 “I cieli immensi...” M.G. Luise, L. Bortolamai P. Gildo Baggio cs disegni e fotografie: Copertina e p. 26-27, 29, 35: Pixabay; 14 Caro P. Gabriele 3-9, 11-25, 30-35: archivio Missionarie Secolari Scalabriniane; p. 28: Gabriele a cura della redazione Ngatchou; p. 33: Joaquín Martínez; p. 35: Flickr. 26 Preghiera e ringraziamento di Adelia Per sostenere le spese di stampa e spedizione Adelia Firetti contiamo sul vostro libero contributo annuale a: Missionarie Secolari Scalabriniane LA PAROLA * c.c.p. n° 23259203 Milano -I- A MONDO COLORI o conti bancari: 28 Il nostro cammino *CH25 8097 6000 0121 7008 9 Gabriele Ngatchou Raiffeisenbank Solothurn -CH- Swift-Code: RAIFCH22 *DE30 6009 0100 0548 4000 08 PAROLE E IMMAGINI Volksbank Stuttgart -D- BIC: VOBADESS 29 Il mio migrare Maria Grazia Luise Le Missionarie Secolari Scalabriniane, Istituto Secolare nella Famiglia Scalabriniana, DAL MESSICO sono donne consacrate chia mate a condividere l‘esodo dei migranti. 30 Un invio di comunione Pubblicano questo periodico in quattro 20 anni di presenza lingue come strumento di dialogo e di missionaria in Messico incontro tra le diversità. Giuliana Fusi 34 PROSSIMAMENTE 2
aestro, dove abiti?” chiesero a Gesù i primi due di- scepoli attratti dal fascino delle sue parole. La risposta: “Venite e vedrete” (cfr. Gv 1,38.39). Un vedere nella fede che non si esaurisce mai e si lascia sorprendere, ogni volta, da una presenza nuova, inaspet- tata. Ma dove abita Gesù sempre in cammino e senza fissa dimora? Egli è eternamente “a casa” nell’amore infinito del Padre, dimora universale tutta porte e finestre! Gesù invita anche noi - dai diversi angoli della terra - ad abitare con Lui, perché possiamo conoscere l’amore che sorpassa ogni conoscenza e siamo ricolmi della pienezza di Dio (cfr. Ef 3,19): pienezza di un amore gratuito, aperto all’accoglienza oltre ogni barriera. Dio ha voluto farci partecipi del suo Amore sconfinato. Di questo Amore immortale e infinito ogni uomo ha profon- damente sete, anche se spesso - occupato nei propri af- fari - può dimenticare l’origine divina della propria esisten- 3
za, creata non fuori o accanto, ma dentro alla stessa dimora della comunione trinitaria. La sproporzione, allora, appartiene alla nostra origine e alla nostra meta, mentre lungo la strada siamo provocati ad allargare gli occhi, la mente e il cuore nello stupore… perché “c’è di più”! Già la nostra nascita ci ha fatto uscire dal grembo materno nello spazio del mondo, anzi dell’universo: un esodo che non finisce di trasformarci mentre camminiamo verso la nostra vera patria eterna umano-divina. Camminando, poi, l’appartenenza si allarga a tanti perché ci possiamo scoprire sempre più interconnessi con tante persone, come compagni di viaggio... Certo, per abitare dentro all’Amore di Dio - che ci salva unendo le nostre vite al Corpo mistico e universale di Cristo - è necessario lasciarci trasformare, offrendo la nostra stessa fragilità e impotenza alla misericordia di Dio, che ci porta oltre la nostra povertà, colmandoci della sua vita divina. Grazie al mistero dell’incarnazione di Gesù, l’amore di Dio non è lontano da ogni uomo, specialmente per chi cerca e cammina. Anzi si fa prossimo ad ognuno e a tutti e ci apre il Cielo, rivelandoci il mistero delle tre Persone di- vine, Padre, Figlio e Spirito Santo (cfr. Ef 3, 17-19), unite in un unico Amore nelle loro diversità infinite, mentre si donano reciprocamente senza conser- vare nulla per sé. Una vita-dono che possiamo ammirare nei santi i quali, attraverso la fede, la speranza e la carità, han- no vissuto nel tempo una vita feconda, trasparente dello stesso Amore di Dio. Ci raggiunge ancora oggi la testimonianza viva di amore del beato Giovanni Battista Scalabrini, vesco- vo e padre apostolo dei migranti. E Papa Francesco ci invita a riconoscere nella quo- tidianità anche tanti santi anonimi: “quelli della porta accanto” . In questo tempo, più vicino a noi, ci ha lasciato la sua testimonianza di fede, di amore e di speranza p. Gabriele Bortolamai: missionario scalabriniano che il Signore ha messo sulla nostra strada e che ci ha accompagnato nella nostra storia di Missionarie fino al giorno in cui egli ha compiuto il suo esodo totale al Padre: il 16 giugno scorso, durante la sua permanenza nella sede scalabriniana di Bassano del Grappa. A lui, come a tanti Missionari Scalabriniani, insieme ai Vescovi delle nostre Diocesi e ai Vicari Generali, noi Missionarie - arrivate al 60° anno della nostra storia - siamo profondamente riconoscenti per averci aiutato e illuminato nel nostro cammino missionario, specialmente nei momenti più difficili, favorendo sempre l’unione dell’Istituto verso una sintesi tra consacrazione, secolarità e 4
missione. Un processo formativo caratterizzato dall’esodo che ci porta a cam- minare migranti con i migranti, aperte ad ogni cultura e provenienza, nell’at- tenzione ai più svantaggiati ed emarginati. P. Gabriele, nonostante la nostra piccolezza, ha sempre creduto fin dall’inizio che il nostro carisma fosse un dono di Dio. Infatti, solo dopo pochi anni la Diocesi di Basilea approvava il nostro cammino… finché, nella Pasqua 1990, la Congregazione romana per gli Istituti di Vita Consacrata confermava il cari- sma, così che il nostro Istituto Secolare di Missionarie Secolari Scalabriniane veniva eretto nella Diocesi di Basilea e nella Chiesa universale. Certo l’amore gratuito di Dio era presente fin dall’inizio della nostra storia: quando, il 25 luglio del 1961, Adelia arrivata a Solothurn, di fronte ad un futuro che si chiudeva riguardo all’insegnamento ai figli degli immigrati italiani, non ritornò in Italia, ma consegnò perso- nalmente la sua vita a Gesù crocifisso «L’Eucaristia è il centro della Chiesa, il compen- e risorto, perché diventasse Lui il suo dio del culto divino, l’albero della vita piantato presente e il suo futuro. nel mezzo della Chiesa, le cui fronde danno re- In seguito, p. Gabriele, venendo a co- frigerio alle genti. È il fermento nascosto dalla noscere questo primo passo, pur nella Sapienza Incarnata in questo sacramento (…). sua intensa attività di missione in tut- Se questo fermento sarà immesso nella Chiesa to il Cantone di Solothurn, iniziava a per il ministero dei sacerdoti nei diversi strati condividere con Adelia, e via via con sociali, cioè nelle classi dirigenti, nella gioventù ciascuna di noi, la spiritualità scalabri- e nella società coniugale, renderà più giudizioso niana, interpretando la realtà migrato- questo mondo insipiente, radunerà le genti di- ria alla luce dell’intuizione profetica del sperse nell’unico corpo della Chiesa, e renderà beato G.B. Scalabrini, e spezzando costanti in ogni opera virtuosa quanti prima se ogni giorno il pane dell’Eucaristia: cen- ne stavano inerti di fronte al bene». tro vitale della sua e nostra missione. G.B. Scalabrini (tratto dal testo “Spiritualità Contemporaneamente, p. Gabriele fa- d’Incarnazione” di p. Mario Francesconi cs). voriva la nostra libertà nella diversa vo- 5
cazione secolare che via via emergeva e ci poneva in un cammino di condivi- sione nel mondo dei migranti. Inserite nei vari ambienti della società, potevamo crescere nell’attenzione alle sempre nuove situazioni migratorie, scoprendo nelle vicende del quotidiano “le possibilità cristiane ed evangeliche nascoste, ma già presenti e operanti nelle realtà del mondo” (EN 70). P. Gabriele - seguendo la spiritualità d’incarnazione del suo fondatore e nostro ispiratore: il beato G.B. Scalabrini - ci comunicava la certezza di fede che il regno di Dio si esprime anche attraverso tutte le realtà umane. Inoltre, proprio sulla via pasquale del Cristo crocifisso e risorto, ci aiutava a superare situazio- ni difficili di frontiera e contraddizioni più grandi di noi. Lungo il nostro cammino fra i tanti esodi dei migranti (italiani, turchi, brasiliani, latino-americani, africani, iracheni, siriani, e da tutto il mondo…), attraverso il loro stesso sacrificio, si faceva spazio allo Spirito Santo, l’autentico protagoni- sta che può unire popoli diversi e le persone nelle loro peculiarità, aprendoci a vivere, via via nel dono, una vita nuova di comunione e gioia. Il beato G.B. Scalabrini, uomo ponte tra rive diverse, aveva lasciato in eredità alla sua Famiglia Scalabriniana (Missionari Sacerdoti, Suore, Laici collaboratori ed infine il nostro Istituto Secolare) il dono prezioso di una visione globale, che può farsi concretamente cattolica, capace di favorire attraverso la missione an- che il processo dell’integrazione sociale dei migranti stessi, affinché possano sentirsi ovunque “a casa”, come tutte le voci nell’armonia di un coro. Il nostro Istituto di Missionarie Secolari Scalabriniane ha avu- to il dono, fin dai suoi inizi, di camminare sui passi di una spiri- tualità d’incarnazione scalabriniana, sem plicemente aperta e profonda. E così, dopo 60 anni di sto- ria, troviamo ancora vivo il desiderio di ri- cominciare da capo a camminare, per fare sempre più spazio allo Spirito in una nostra profonda gra titudine, che ci porta a vivere per ringra- ziare. Maria Grazia 6
Gabriele nacque a Sovizzo Colle (Vicenza) il 30 marzo 1932. Insieme al cugino, Albino Michelin, all’età di 11 anni, entrò nel Seminario dei Missionari Scalabriniani a Bassano del Grappa. Presto lo seguì anche il fratello Antonio, tuttora missionario scalabriniano in Brasile. Il 1° giugno 1957 venne ordinato sacerdote. Il suo primo invio missionario, dopo alcune settimane a Berna, fu a Solothurn. La Missione Cattolica Italiana era stata avviata tre anni prima da p. Tarcisio Rubin. In quegli anni l’immigrazione italiana verso la Svizzera andava inten- sificandosi in seguito alla crescente richiesta di manodopera e, a partire dagli anni ’60, anche in seguito ai ricongiungimenti famigliari. P. Gabriele e gli altri missionari erano impegnati a tutto campo per venire incontro ai bisogni dei migranti italiani. Grazie alla sensibilizzazione da loro operata, le autorità ecclesiali e cantonali misero a disposizione della Missione lo storico Hotel Adler che divenne un punto di incontro e di assistenza per i migranti italiani: mensa, scuola materna, ufficio di servizio sociale, biblioteca, salone per incontri formativi e rappresentazioni teatrali e musicali, ufficio di rappresentanza consolare, ecc. Su questo modello, vennero poi aperti altri centri a Grenchen, Balsthal e Gerlafingen. Ogni fine settimana p. Gabriele percorreva l’esteso territorio della Missione per celebrare le Messe, che erano anche l’occasione di incontrare i migranti che abitavano più lontano e che all’uscita della chiesa lo attendevano per chiedere aiuto nel disbrigo delle loro pratiche. La celebrazione dell’Eucaristia è sempre stata il cuore della vita di p. Gabriele: Eucarestia che si prolungava nella giornata, attraverso il dono di se stesso ne- 7
gli impegni dell’attività pastorale e negli incontri con i confratelli, con i migranti, con il personale della Missione, con le autorità ecclesiali e civili svizzere, con le giovani che andavano formando il primo nucleo delle Missionarie Secola- ri Scalabriniane. Prolungare la Messa estendendola a tutti i momenti della giornata significava prendersi cura del Corpo di Cristo anche nel corpo ferito, sfigurato, malato dei migranti, che spesso occupavano posti di lavoro pesanti e rischiosi. P. Gabriele ha sempre avuto a cuore la formazione umano-cristiana dei mi- granti secondo il binomio caro a G.B. Scalabrini: “Fede e cultura”. E questo anche attraverso la musica. La musica, infatti, da passione personale, era diventata per p. Gabriele uno strumento per formare le persone ad affinare la capacità di ascolto, ad accordare la propria voce con le altre voci in un’unica armonia, per suscitare il senso della bellezza, trasmettere i contenuti della fede, interpretare la vicenda migratoria. Già nel 1965 diede inizio alle settimane estive di formazione sulla realtà dell’e- migrazione, vista non solo come fenomeno sociologico, ma anche nelle sue implicazioni storiche e culturali, e nella sua valenza teologica. Un progetto formativo che vedeva insieme giovani provenienti dall’Italia e giovani migranti e il contributo altamente qualificato di diversi Missionari Scalabriniani. P. Gabriele ha sempre intrattenuto rapporti cordiali di amicizia e di collabora- zione con le diverse realtà ecclesiali sul posto, in particolare con i vescovi e i vicari generali della diocesi di Basilea e poi di Rottenburg-Stoccarda, con i sacerdoti, con le diverse istituzioni e con tanti amici. Tutti questi semi, gettati nel terreno dell’emigrazione in Svizzera, si andarono sviluppando nei successivi invii di p. Gabriele in Germania, a partire dal 1974. L’attenzione all’evolversi della situazione migratoria e l’esigenza di condivi- dere la vita con i migranti più sfavoriti portarono p. Gabriele - in accordo con i propri superiori - a tentare con coraggio strade nuove, iniziando, in- sieme alle Missionarie Secolari Scalabriniane, una presenza a Stoccarda-Bad Cannstatt come “comunità ecclesiale di base”, presenza comple- mentare a quella della Missione Cattolica Italiana. “Comunità ecclesiale di base” voleva dire partire dagli ultimi tra i migranti, che in quel momento era- no rappresentati dagli uomini degli alloggi collettivi, dai carcerati, dai malati più soli perché lontani dalla famiglia. Questi migranti, che inizialmente reagivano con diffidenza, diventarono nel tempo i più preziosi collaboratori sia per il sostegno di iniziative che andavano via via nascendo a favore dei migranti stessi (corsi serali a livello elementare, medio e su- periore), sia nella sensibilizzazione e formazione dei giovani. 8
Ogni anno p. Gabriele, in collaborazione con le Missionarie Secolari Scalabri- niane, proponeva campi estivi, sia nelle regioni di provenienza dei migranti, sia nei Paesi di arrivo, esperienze che suscitarono in numerosi giovani il de- siderio di avere un luogo dove potersi incontrare in ogni momento dell’anno per approfondire il senso della vita, la propria fede, la conoscenza diretta della realtà migratoria. L’ascolto dei giovani portò, nel 1982, alla nascita del Centro di Spiritualità, nel cuore di Stoccarda, in una casa messa a disposizione dalla diocesi di Rottenburg-Stoccarda. Il servizio di p. Gabriele si focalizzò così sull’accom- pagnamento dei giovani nel loro cammino di crescita e di scoperta del proget- to di Dio nella loro vita, mentre la dimensione dell’internazionalità caratterizzava sempre più gli incontri, rispecchiando il volto multietnico e multireligioso delle nostre città. In questo im- pegno formativo i migranti stessi, i carcerati, i richiedenti asilo si sono rivelati validi collabo- ratori. Spesso ripeteva: “L’obbedienza canta vittoria. Voglio tenere stretta la volontà di Dio nella mia vita”. Lo spartito musicale della sua vita era ricco di tante note, tra queste: - l’entusiasmo della fede, il non fermarsi da- vanti alle difficoltà, ma attraversarle con fidu- cia; diceva spesso: “Sempre avanti!”; - l’amore al carisma scalabriniano e alla sua congregazione; - la comunione come respiro della vita. Marina 9
a presenza fisica e spirituale di tanti confratelli scalabriniani ha accompagnato p. Gabriele nel momento dell’esodo verso l’incontro pieno con il suo Signore. Pubblichiamo alcuni stralci delle omelie pronunciate in occasione rispettivamente delle esequie, il 18 giu- gno nella chiesa del Centro Missionario Scalabrini a Bassano del Grappa, e della S. Messa, celebrata nella Chiesa dei Gesuiti il 22 giugno, giorno in cui p. Gabriele, su suo desiderio, è stato sepolto a Solothurn. La scoperta biblica che ha qualificato p. Gabriele donandogli pace è che DIO è nostro ABBÀ: Padre che dà amore e tenerezza. In occasione degli incontri dei giovani negli anni ’80, a Ludwigsburg, in carcere, con i detenuti italiani, gli domandai: “Perché credi in Gesù Cristo?”. Rispose: - perché lui ha parlato come persona con grande semplicità di ciò che ci sta a cuore: la vita, la morte, l’amore, la bellezza del mondo e l’avvenire; 10
- perché non ha mai flirtato con la menzogna né con l’adulazione, né con la codardia di fronte ai potenti, questo Cristo ha avuto paura quan- do si è sentito tradito, ma ha creduto con tutte le sue forze che nulla era perduto del mondo e dell’uomo; - perché parlava di un altro chiamandolo Padre – ABBÀ; - perché ai suoi occhi un banchiere, un capo di stato, un lebbroso ripu- gnante, un emigrato triste, una prostituta, un contadino, un bimbo dal sorriso buono, avevano tutti lo stesso colore, lo stesso cuore, la mede- sima sete di essere amati e di vivere. P. Gabriele ha amato la Chiesa, santa e peccatrice, non cedendo mai alla debolezza della critica amara di fronte a tutti gli scandali degli ultimi tempi. Era convinto che solo lo Spirito Santo, protagonista della santità, della bontà, dell’amore vero può dare un nuovo volto simpatico e gioio- so alla Chiesa. Nella sua vita ha scelto il viale dell’umiltà, non ha mai amato la popo- larità, semplicemente si è accontentato di “gridare” il Vangelo con tutto se stesso. P. Gabriele ci ha lasciato come ricordo l’invito a rischiare la nostra pic- cola vita per un grande Signore. p. Carlo Campiglia cs, a Bassano del Grappa 11
a morte ci porta il distacco. Distacco da tutte le cose materiali, da tutti i beni, ma questo distacco p. Gabriele lo aveva già fatto con la profes- sione religiosa. Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito» (Gv 16,7). Cosa vuol dire? Vuol dire che il distacco è il Paraclito stesso, lo Spirito di Dio, Dio stesso. Dio è la distanza tra me e il mio fra- tello e la mia sorella, lo spazio che ci permette di respirare. Se cerco la fusione con chi amo (e questa è la grande tentazione) mi distruggo, e distruggo. Vivere vuol dire vivere il distacco, la distanza, lo Spirito che è tra noi. Se Gesù fosse rimasto, i discepoli non sarebbero entrati in questa di- stanza, sarebbero rimasti attaccati alle loro emozioni, al Gesù che vo- lenti o nolenti ognuno immaginava alla propria maniera, non sarebbero mai arrivati al Gesù vero. Nella seconda lettera di S. Paolo ai Corinti leggiamo: «se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così» (5,16). Se la morte è entrare in questo distacco, questo è il grande regalo che la morte ci fa. Accettare la morte, vivere la morte è la venuta dello Spi- rito. 12
Celebrare l’Eucaristia per p. Gabriele vuol dire accettare il distacco: anche se lo abbia- mo conosciuto alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. C’è un lutto cristiano, espresso da San Francesco con le parole: “Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale…”; anche questo lutto passa attraverso i ricordi, ma li rielabora nello spazio di Dio. Di p. Gabriele a noi viene spontaneo raccon- tare le esibizioni canore. Anche p. Albino Mi- chelin lo ha scritto nel suo ricordo: “Voce da basso possente e profonda, nei convegni al- lietava i presenti con la ‘Calunnia’ del Rossini, e nei momenti religiosi dirigeva il salmo a quat- tro voci ‘I cieli immensi narrano’ di Benedetto Marcello, un elogio al creato”. Cosa ci dice oggi p. Gabriele in questo ricor- do? Ci dice che questa vita mortale è, nonostante i suoi travagli, i suoi oscuri misteri, le sue sofferenze, la sua fatale caducità, un fatto bellissi- mo, un prodigio sempre originale commovente, un avvenimento degno d’essere cantato: “I cieli immensi narrano…”. p. Gildo Baggio cs, a Solothurn (CH) 13
n seguito alla morte di p. Gabriele, ol- tre ai confratelli scalabriniani e alle suo- re scalabriniane, tanti giovani e amici da varie parti del mondo hanno voluto inviare messaggi e testimonianze per mail, posta, telefono, social media. Ne pubblichiamo alcuni stralci. La notizia della morte di p. Gabriele mi ren- de molto triste. Durante i tanti mesi di lockdown dovuti al coronavirus per tanto tempo non abbiamo purtroppo avuto la possibilità di interagire con lui, di ascoltarlo e imparare da lui. A noi studenti di Hohenheim mancherà moltissimo. studente dal Sud Sudan (Stoccarda) È stata una persona fantastica. Di lui ho dei ricordi belli. Il più bello è quando a Solothurn ha detto a me e alla mia amica che era molto contento che potessimo servire la Messa celebrata da due vescovi come chierichette. Questa frase la sen- to ogni volta che penso a lui. giovane tedesca (Stoccarda) Le mie preghiere e i miei pensieri sono con p. Gabriele, la sua famiglia e voi, mis- sionarie scalabriniane. Siamo uniti nella preghiera e nell’amore di Dio. studente indonesiano (Stoccarda) P. Gabriele lo ricordo come una persona sempre allegra e cordiale, un amico, animato da una grande energia, che l’essere in dialogo con Dio rinnovava in lui. Scherzava spesso, anche dei suoi malanni fisici, che sicuramente lo hanno messo 14
a dura prova, ma che da come li raccontava sembravano delle vicende passate su cui ridere sopra. Stare coi giovani lo entusiasmava e lui come direttore del Centro di Spiritualità ha insegnato a tanti di loro, me incluso, a vivere i valori evan- gelici dell’accoglienza al prossimo, dell’attenzione ai carcerati, del dialogo fra le nazioni e le religioni attraverso il suo esempio e impegno. Credo che il suo mini- stero sia stato in questo senso davvero straordinario e fecondo. Ringraziamo Dio per averlo conosciuto. giovane famiglia italiana (Stoccarda) Nella mia prima Scalabrini-Fest ho visto e sperimentato che la Chiesa può essere cattolica. È stata per me una grande gioia, motivo di profonda conversione. In questo p. Gabriele - con l’amore che irradiava sempre - è stato molto importante. amica tedesca (Berna) La morte di una persona come lui è una grande perdita per noi giovani. Lui ci ha sempre trasmesso tanta forza e il suo entusiasmo era contagioso. studente messicano (Stoccarda) Lo ricorderò con gratitudine anche nella S. Messa di oggi e pregherò per lui che instancabilmente ha annunciato con gioia e grande entusiasmo il Vangelo. sacerdote tedesco (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) Non ho nessun dubbio che p. Gabriele sia già un grande intercessore per noi. Ora che è più vicino a Dio può continuare a provvedere a tutti i migranti in un modo molto speciale. Mi rattrista che p. Gabriele non sia più in mezzo a noi, ma allo stesso tempo provo una profonda gratitudine e tanta gioia per aver incontrato un uomo di Dio con una testimonianza contagiosa. dottorando messicano (Stoccarda) Grazie p. Gabriele per tanto amore per i migranti. Sei indimenticabile e sappiamo che hai già raggiunto la meta finale: il cielo. studentessa colombiana (Stoccarda) Oggi con tanto dolore vi stavo accompagnando e abbracciando da lontano, vede- re voi e la chiesa mi ha regalato tanti ricordi. Senza dubbio oggi se ne è andata una persona con un cuore pieno di amore e saggezza, ma sono sicura che Dio ha voluto così perché ha compiuto la sua missione. Voi insieme a p. Gabriele avete riempito e trasformato i nostri cuori e aperto le nostre menti. Mi sento molto fortu- nata o benedetta per aver conosciuto p. Gabriele e aver ascoltato le sue Messe, e anche per aver condiviso con voi momenti di riflessione. Oggi con qualche 15
lacrima negli occhi lo ricordo con un sorriso. Vi mando tutto il mio amore e la mia forza, la Messa online è stata molto emozionante. giovane argentina (Buenos Aires) P. Gabriele nella sua vita ha ricevuto grandi talenti che ha saputo far fruttificare con sensibilità, intuito e intelligenza. La sua generosità e il suo amore per i fratelli più deboli lo hanno portato ad aprire nuovi orizzonti e nuove strade di incontro soprattutto con i giovani di tutto il mondo. giovane adulta italiana (Veneto) P. Gabriele era una persona molto cara e noi eravamo per lui come dei famigliari. giovane iracheno (Stoccarda) Accompagno voi e lui e ringrazio per la sua vita santa! giovane polacca (Rzeszòw) Sono certa che p. Gabriele sul serio ci accompagnerà sempre. Ho sempre stima- to molto la sua persona, il suo modo di relazionarsi, la sua premura e vicinanza. giovane tedesca (Bochum) P. Gabriele era un segno luminoso sulla via di tutti coloro che lo hanno incontrato. Ci ha sempre fatto sentire benvenuti. Preghiamo il Signore, perché vi dia forza e coraggio per proseguire il vostro meraviglioso viaggio. famiglia irachena (Stoccarda) Per anni ho collaborato molto volentieri con p. Gabriele. È sempre stato un par- tner e interlocutore corretto, piacevole e umile, che però sapeva portare avanti i ‘suoi’ obiettivi in modo coerente. In breve: per eccellenza un sacerdote amorevole e premuroso! collaboratore della Diocesi di Rottenburg-Stoccarda Ringrazio Dio per p. Gabriele e per avermi permesso di incrociare il suo cammi- no, di conoscerlo, di ascoltarlo e di condividere alcuni momenti con lui. Che il Dio onnipotente, nel quale ha creduto, che ha adorato e servito anche attraverso gli uomini, lo accolga nella sua casa, preparata per coloro che gli sono fedeli. Possa continuare a pregare e intercedere per noi che continuiamo il nostro cammino sui sentieri terreni. Lo portiamo in ogni modo e per sempre nei nostri cuori e mante- niamo così il legame con lui. Inoltre, attraverso di lui, rimaniamo uniti, anche nella preghiera. giovane famiglia togolese-austriaca (Berna) Lo ricordiamo con quel suo sorriso aperto e accogliente. Grazie per aver ricevuto la possibilità di essere con voi alla celebrazione eucaristica per la sepoltura di p. Gabriele. Ho partecipato con attenzione e commozione, ascoltando il testo che dipingeva la sua vita: quanto amore deve aver donato soprattutto ai più deboli, emarginati e sofferenti, agli ‘scarti’ della società, come ripete spesso papa Fran- cesco. famiglia italiana (Roma) P. Gabriele resterà sempre nel nostro cuore. amico italo-svizzero (Basilea) La sua stanza era piena di tanti ricordi di giovani che ha accompagnato nella sua vita. Una fecondità che è segno dell’amore di Dio che viveva profondamente. giovane messicana (Città del Messico) 16
Non è soltanto la vostra perdita, ma anche la nostra. P. Gabriele è stato una te- stimonianza viva del Cristo sofferente e risorto. Ogni suo gesto, ogni sua parola sono stati come un abbraccio a tutti noi. giovane adulto iracheno (Berna) Sarà sempre con noi e ora potrà pregare per noi dal cielo. studentessa indiana (Stoccarda) P. Gabriele è stata una persona fantastica. Mi ricorderò sempre del suono dell’e- spressione “che bello!” e quando giocava con me a calcio. giovane tedesca (Ravesburg) Che dono è stato per tutti noi! Nonostante il breve tempo nel quale l’ho conosciu- to, ricordo il suo tono di voce inconfondibile, la forza nelle sue strette di mano e la gioia nei suoi occhi. giovane italiano (Milano) Siamo di tutto cuore con voi. Non mi piace perdere qualcuno che mi è caro, non importa quale sia la sua età, perché p. Gabriele è importante. Allo stesso tempo so che è emigrato in cielo con il Signore dopo aver compiuto la meravigliosa missione che il Signore gli ha affidato. Ringrazio Dio per l’opera che ha realizzato attraverso p. Gabriele per far progredire il Suo Regno, per aiutare le persone bi- sognose. Ringrazio Dio per la sua vita. giovane famiglia togolese-francese (Francia) È triste che non sia più tra noi. Ma è tornato ‘a casa’ e ora prega anche per noi. giovane eritreo (Zurigo) Porterò nella mia memoria per sempre un’immagine molto bella di p. Gabriele. Con la sua presenza, con le sue conversazioni e omelie ci ha trasmesso pace, tenerezza e amore. Era un santo già in vita e ora riposa nell’eternità del Regno di Dio e da lì intercede davanti a Lui per noi tutti. giovane famiglia argentina-nicaraguense (Stoccarda) 17
La notizia della scomparsa del me- raviglioso p. Gabriele lascia un vuo- to nei nostri cuori, ma li ha talmente tanto riempiti del suo amore e del suo sorriso che, anche con la tristezza, sentiremo la sua voce sonora squil- lare per rincuorarci. Ti vogliamo bene caro p. Gabriele per tutto il bene che hai fatto!!! giovane famiglia italiana (Roma) Spero che p. Gabriele ora riposi in pace e che il Signore mandi tanti operai nella sua messe. studentessa vietnamita (Stoccarda) Gli sono molto grata per tante cose: per l’accompagnamento durante i campi, per la sua preghiera, per le messe che ha celebrato per i nostri genitori. Auguro a tutti tanta forza e consolazione e “sempre avanti”. amica tedesca (Biberach) P. Gabriele è stato un guerriero con tutto quello che ha sofferto… Ho un ricordo molto vivo di lui. Prima di essere stato un grande sacerdote, è stato un grande uomo. giovane italo-turco (Toscana) Con dolore abbiamo appreso la notizia che p. Gabriele ci ha lasciato. Possiamo dirlo perché dal giorno del nostro matrimonio, che ha celebrato con la gioia che contraddistingueva ogni sua azione, egli è stato con noi, nei nostri pensieri, nella nostra quotidianità di coppia e di famiglia. È stato un onore potergli fare conosce- re le nostre ragazze, a ottobre di un anno e mezzo fa. Anche in quell’occasione non erano mancati i suoi sorrisi e le sue carezze da padre affettuoso, anche verso le nostre figlie. Ricorderemo la sua voce, la stima che ci ha insegnato a dimostrare verso tutte le creature del mondo, soprattutto verso i più bisognosi, che lui ha servito fin dall’inizio della sua ‘carriera’. Sempre nei nostri cuori nella preghiera, con affetto. giovane famiglia italiana (Bergamo) Caro p. Gabriele, la tua presenza parlava di una grande umanità, grazie per la tua vita e il tuo esempio di servizio ai migranti! Prega per noi che rimaniamo, perché possiamo seguire il tuo esempio! amica messicana (Città del Messico) Il suo insegnamento e il suo concreto esempio di vita rimarranno per sempre e continueranno a guidarci. giovane famiglia italiana (Milano) Anche se addolorati dalla notizia della morte di p. Gabriele, ci sentiamo sollevati dalla certezza che ora, finalmente, può cantare in pienezza la gloria di Dio nei suoi Cieli Immensi! Per tutti i giovani e le famiglie che ha incontrato e soprattutto per voi missionarie, P. Gabriele rimarrà per sempre ‘il sorriso di Dio’. La profondi- tà delle sue parole e dei suoi pensieri resterà scolpita nei nostri cuori! giovane famiglia italiana (Milano) 18
Con immenso dolore e profondo di- spiacere apprendiamo che p. Gabrie- le non c’è più. Non vi nascondiamo che siamo molto provate a scrivere queste righe, perché abbiamo avu- to modo di viverlo, di conoscerlo, di ascoltare la sua storia, di vedere il suo grande lavoro e di ricevere sem- pre un pensiero. Era sempre bello ascol tarlo ed era bellissimo vede- re come si ricordava perfettamente di me e di mia sorella piccoline, di nonno, di papà, di tutti noi. Portere- mo per sempre con noi i suoi gesti e i suoi racconti, la delicatezza che aveva nel far sentire unico e speciale ognuno di noi. Porteremo per sempre con noi il ricordo della sua bellissima voce e ringraziamo per aver ricevuto il dono di conoscerlo. famiglia italiana (Isernia) P. Gabriele è stata una persona molto cara con tutti. studente ugandese (Stoccarda) La sua mitezza e il suo entusiasmo rimarranno nel nostro ricordo e nel nostro cuo- re. Siamo grati per gli incontri e i dialoghi che abbiamo potuto avere con p. Gabriele. Ora, che ci ha preceduto, sappiamo di avere un alleato presso il Padre celeste. giovane famiglia italo-tedesca (Francoforte) Se guardo indietro devo dire che ho conosciuto p. Gabriele sempre come per- sona aperta, gioiosa, convinta della sua fede che viveva in modo convincente. Il Signore l’ha chiamato velocemente a sé. Forse in cielo aveva bisogno di un buon cantante capace di cantare con fervore i brani delle diverse opere italiane. In ogni caso sappiamo che p. Gabriele è in buone mani. collaboratore della Diocesi di Rottenburg-Stoccarda Ricordo con affetto p. Gabriele e prego insieme a voi per lui. sacerdote congolese (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) Un grande dolore… e un messaggio che non avrei mai voluto leggere, ma che purtroppo per il volere di Dio accogliamo, e facciamo tesoro per tutto ciò che ci ha donato con la sua grande forza, fede e gioia interiore. Ieri la celebrazione è stata molto emozionante e toccante. Non mi sembrava vero che stessimo celebrando il funerale di p. Gabriele, percepivo ancora la sua voglia di far festa, di sorridere, di scherzare, di essere in mezzo ai giovani. Anche quando era stanco e affaticato, lui era lì senza badare alla sua salute, per non perdersi neanche un secondo in ogni incontro con i ragazzi. Ho pianto tanto, perché lui mi ha voluto molto bene così come voleva bene ai giovani. Ma con le parole pronunciate da voi missiona- rie, ho ritrovato la forza di ‘andare sempre avanti’ con coraggio, con serenità e con la gioia di Dio che ci abbraccia. P. Gabriele ci proteggerà da lassù immerso nel canto degli angeli. Me lo immagino mentre canta come gli è sempre piaciuto fare. ballerino della Scala (Milano) 19
Ho appreso la notizia con molto dispiacere. Quello di p. Ga- briele era uno sguardo amico che mi ha accompagnato, in- sieme ai sorrisi delle missionarie, lungo i miei viaggi ‘di fede’ in giro per l’Europa e per il mondo. amico italiano (Bergamo) Una notizia assai triste che ancora mi addolora profonda- mente per quel senso di vuoto che resterà anche in me e in tanta gente. P. Gabriele è stata una persona eccezionale, di umiltà infinita ed anche io ho avuto la possibilità di incontrar- lo nel cammino della mia vita. Non ho molte parole per espri- mere tutto quello che ho nel cuore, ma preferisco ricordarlo con il sorriso e con gratitudine per tutti i passi di bene che ha compiuto, per tutto l’Amore e l’attenzione verso gli altri che ha avuto. P. Gabriele aiutaci tutti da lassù a saperci donare come facevi tu. amica italiana (Valtellina) Grazie a p. Gabriele e a tutti coloro che portano e amplifica- no i suoi frutti! sacerdote italiano (Diocesi di Lodi) L’ho incontrato anch’io e ne conservo un buon ricordo. Adesso lui e don Bruno Maggioni avranno modo di parlarsi a lungo. giornalista italiana (Como) Ho fatto e continuo a fare per 40 giorni una preghiera specia- le per p. Gabriele. Era un essere umano vero. giornalista irachena/musulmana (Olanda) Ci ricordiamo ancora molto bene di p. Gabriele anche se era da tempo che non lo vedevamo e sentivamo. Siamo sempre rimasti impressionati non solo dalla sua splendida e potente voce, ma anche dal suo modo così gentile e affabile che è rimasto impresso nei nostri ricordi. Siamo certi che ora non perderà di vista noi che siamo ancora sulla terra. amici tedeschi (Stoccarda) Grazie per avermi avvisato del passaggio, dell’esodo di p. Gabriele. Lo ricordo nella Messa di oggi e sono con voi. Veramente una grande persona che mi ha aiutato anche nel discernimento del mio cammino. Ho seguito in streaming tutto il funerale. Siamo in comunione e soprattutto vogliamo cantare ancora una volta che i cieli sono sempre più immensi! Un ricordo, una preghiera e muita muita saudade! sacerdote italiano (Brasile) Mi mancherà. Era un buon sacerdote, questo l’ho potuto percepire dal primo istante. vicina di casa (Stoccarda) Ricordo sempre p. Gabriele con tanto affetto. Chiederò un’intercessione speciale per un bambino malato proprio a lui, uomo di Dio che di certo ora ci assiste dal cuore del Padre. giovane italiano (Milano) È un dolore grandissimo. Gli volevamo molto bene e sentiremo molto la sua mancanza. Lo accompagneremo sicuramente con la preghiera, ricordandolo con 20
immenso affetto! P. Gabriele era per noi come di famiglia e per me come un caro nonno. Ora lo avremo sempre accanto nello spirito. Chi ti ha incontrato, ti ha subito voluto bene. Ci mancherai immensamente, caro p. Gabriele. giovane italiana (Varese) Sono molto grato di averlo potuto conoscere. La sua atten- zione e il suo entusiasmo mi accompagneranno. operatore pastorale (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) La morte di p. Gabriele mi ha molto colpito. L’ho conosciuto e stimato come amico paterno. Ora è arrivato dal suo Signore. Egli riempia tutta la sua fede, la sua speranza e il suo amore. Lo ricorderò volentieri durante la celebrazione eucaristica e gli lascerò sempre uno spazio libero nel mio cuore. sacerdote tedesco (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) Caro p. Gabriele… quanta forza e quante belle parole mi ha donato! ballerina della Scala (Milano) Mi dispiace molto per la perdita di p. Gabriele, so che la sua assenza si farà sentire, ma sono certa che sentirete sempre anche la sua Presenza nel cuore! Sono grata a p. Gabriele per avermi voluto bene e per aver voluto bene alla vostra comunità, per aver contribuito a rendervi un dono speciale e prezioso per il mondo. Lo ricordo sorridente e orgoglioso mentre intona ‘i cieli immensi’. Sono grata del dono che ha fatto della sua vita a voi, ai migranti, ai giovani, e sono con- tenta di aver incrociato il suo cammino. La rosa appassisce ma la bellezza rimane. giovane italiana (Luino) P. Gabriele rimarrà sempre nei nostri cuori. Sono sicura che sta scherzando e che oggi ha tifato dal cielo per l’Italia per- ché ha vinto 3:0. Fisicamente non è più con noi, ma ha la- sciato una parte di sé stesso dentro i nostri cuori. giovane polacca (Varsavia) È stato un grande uomo e un grande sacerdote, amante di Dio e dell'umanità, soprattutto quella ferita. Pregheremo per lui e chiederemo a lui di renderci sempre più amici di Colui che ha dato la vita per l'umanità tutta. giovane famiglia italiana (Piacenza) ‘Il Signore ti porta’ è il messaggio che mi ha lasciato p. Gabriele. Me lo ha detto una volta mentre ero in partenza da Solothurn e mi aveva accompagnato fino ai binari. Voleva dirmi tante cose, si vedeva, ma si è risolto a pronunciare solo que- sta frase, come se essa riassumesse tutto - e in effetti è così. So che questa frase valeva per me ma vale per tutti, e verosimilmente p. Gabriele la ripeteva a molti perché descrive bene il desiderio di noi tutti di essere accompagnati per mano, anzi di essere portati in braccio nella vita. È ciò che accade con le parole di Gesù nel Vangelo: sono rivolte ai discepoli, al giovane ricco, a Pilato... ma in realtà sono per tutti noi. So di essere stato fortunato ad aver conosciuto p. Gabriele: ora dovrò 21
abituarmi a pregarlo e sono certo che, per avere portato tanti giovani a Dio, ora è davanti a Lui, faccia a faccia! giovane adulto italiano (Venegono) P. Gabriele è stato più di un amico, è stato un fratello, è stato p. Gabriele! amici italiani (Toscana) Sono molto riconoscente per aver po- tuto conoscere p. Gabriele. Un grande innamorato della vita e della musica. I nostri dialoghi sono sempre stati mol- to intensi. Mi ricordo che una volta ho avuto un mal di testa ‘buono’ cercando di assimilare le tante cose interessanti e importanti che lui mi aveva detto. giovane adulto brasiliano (S. Paolo) Siamo davvero uniti e la commozio ne è davvero tanta pensando alle molte esperienze insieme, alle sue parole, alla sua fortissima umanità; davvero ringraziamo il Signore di averlo messo sul nostro cammino!!! giovane famiglia italiana (Lecco) Lo affido al Signore nella preghiera con grande riconoscenza e stima. Sono sicuro che ha subito preso parte al coro celeste portando con sé quella letizia che ha sempre regalato a tutti, in particolare ai più deboli e poveri. sacerdote italiano (Diocesi di Milano) Ho avuto l’onore di conoscere il carissimo p. Gabriele e di vivere insieme a lui, alle carissime missionarie secolari scalabriniane, ai giovani e ai fratelli migranti, l’espe rienza della mia vita che più mi ha segnato. Grazie per tutto l’insegnamento e la testimonianza. P. Gabriele, sempre mi ricorderò con affetto di te che mi incorag giavi a cantare e ad affrontare le varie situazioni della vita dicendo: ‘Non avere paura’. giovane adulto brasiliano (S. Paolo) P. Gabriele fino alla fine ha donato la sua vita agli altri e così è diventato sé stesso. Ora è tra i giusti in cielo. Lo ricordiamo con tanto affetto. amico siriano (Stoccarda) Ci stringiamo a voi nella preghiera e con amicizia, e conserviamo preziosi nel cuore molti momenti significativi trascorsi insieme, molte sue parole di tenerezza e ‘indirizzo’ nei confronti nostri e di nostro figlio e il suo sguardo buono e sorridente su ciascuno. giovane famiglia italiana (Varese) Devo dire che è con immenso dolore che leggo questo vostro messaggio. P. Ga- briele era per me, ma per tutti noi, un dono, ed un dono dato da Dio rimane per sempre. Ripercorrendo ogni sua parola, sia attraverso la Messa che attraverso i suoi consigli e sorrisi, lo ricorderò nelle mie preghiere e nella mia vita di tutti i giorni. giovane dalla Costa d’Avorio (Milano) 22
Quando una persona che è stata punto di riferimento e che ci ha voluto bene ci lascia è un pezzo della nostra stessa esisten- za che ci viene strappato via. Vi siamo dunque vicini in questo giorno doloroso, benché ricco di una memoria preziosa. amici italiani (Como) Posso dirvi che gli incontri con lui sono stati per me sempre molto gradevoli e fraterni. Dio lo ripaghi per quello che ha do- nato agli uomini. missionario d’Africa tedesco (Colonia) È inevitabile oggi sentire una sensazione di grande vuoto alla notizia che ci avete riportato questa mattina, ed è un vuoto che resterà anche nel tempo a venire, ma al tempo stesso sentiamo un grande senso di gratitudine che riempie il nostro cuore per tutto il Bene e l’Amore che abbiamo vissuto insieme a p. Gabri- ele che ci ha sempre incoraggiati e aiutati nel nostro percorso, di scelta in scelta. giovane famiglia italiana (Milano) È stato una bella persona! Stasera lo ricorderò nella Messa. sacerdote italiano (Diocesi di Milano) P. Gabriele era della famiglia. Non si sa quali parole dire… era parte di tutta la famiglia. madre di famiglia brasiliana (Rio Grande do Sul) Con tristezza vengo a sapere che p. Gabriele ci ha lasciati, tristezza che si intrec- cia indissolubilmente con la gratitudine di averlo incontrato e di aver sperimentato la sua incredibile capacità di incontrare ciascuno di noi nel profondo. Possa il suo nuovo viaggio essere colmo della musica che tanto amava! amica italiana (Varese) Ogni volta che voi cantate, dal cielo canterà anche lui insieme a voi! amici italiani (Capo Verde) Gran corazón! Gran amigo! Adesso ho come un dolore in cuore, come un vuoto... amica cinese (Città del Messico-New York) P. Gabriele rimane sempre nel nostro cuore e rimaniamo collegati nell’amore che non muore mai! giovane famiglia italo-svizzera (Basilea) Abbiamo il ricordo di un uomo e sacerdote che ha dedicato la sua vita al prossimo, di una persona sensibile e fragile, ma con un grande cuore e una grande energia interiore. amico italiano (Basilea) È una notizia molto triste! A me e a tanti rimarrà un ricordo molto positivo di p. Gabriele. È stato un uomo fantastico pieno di gioia di vivere, un uomo con un grande cuore. giovane tedesca-ecuadoriana (Stoccarda) Con grande dispiacere ho appreso del ritorno a casa di p. Gabriele. È motivo di grande tristezza per noi tutti che lo abbiamo conosciuto. La sua anima mite riposi in pace. famiglia nigeriana (Stoccarda) P. Gabriele, un testimone di servizio al Signore con molta gioia e coraggio nello Spirito Santo. Mi ricordo delle volte che cantando “I cieli immensi narrano” la sua 23
gioia contagiava tutti noi. Il suo volto rifletteva la gioia del Signore mentre offriva ai migranti lo spettacolo di giovani uniti come dono gratuito di Gesù. Resta l’eredità di padre Gabriele, nella certezza che la sua missione continua a fianco di nostro Signore, e la gratitudine per averlo conosciuto. Lodo e ringrazio il Signore per tutto l’insegnamento, l’esperienza vissuta e la guida ricevuta. P. Gabriele adesso inter- cede per ciascuno di noi nella dimora eterna! giovane brasiliana (S. Paolo) Pregherò per p. Gabriele il Signore, perché possa riposare per sempre nella Sua pace e gioia. sacerdote iracheno (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) Caro p. Gabriele, ricorderò sempre quanto mi hai trasmesso in un solo giorno durante una visita nel carcere di Stoccarda. Mi hai insegnato cosa significa la com- passione e la fermezza: la compassione per il prossimo e la fermezza sui valori; in altre parole il significato del bene e del male, di cui abbiamo parlato e discusso a lungo. Questi valori che mi hai trasmesso mi stanno supportando nella vita quoti- diana e anche nel mio lavoro, fatto di persone ogni giorno. GRAZIE! giovane adulta italiana (Vicenza) Ci dispiace tantissimo… nei prossimi incontri delle scalabriniane sentiremo la mancanza di p. Gabriele e della sua gioia. giovane coppia svizzero-niguaraguense (Küssnacht) Prego per l’anima di p. Gabriele. giovane keniota (Kenya) Ora può vivere in pienezza tutto ciò che durante tutta la sua vita ha creduto e vis- suto. P. Gabriele è una persona impressionante che ha lasciato in tante persone, anche in me, un segno che rimarrà per sempre. Bello che lo abbiamo potuto avere, bello che lo potremo rivedere. operatore pastorale in un carcere (Germania) P. Gabriele, sono grata per averlo conosciuto e aver vissuto momenti tanto ricchi. Mi ricorderò sempre della sua gioia! Qui sentiremo la sua mancanza, ma il cielo è in festa! giovane brasiliana (S. Paolo) Vestiamo il cuore di festa perché il nostro p. Gabriele è emigrato fino all’Amore pieno, l’infinito di Dio. E la sua presenza e la sua essenza restano anche nel cuore e nel ricordo, i suoi insegnamenti, le omelie, i consigli, i sorrisi, le attenzioni per ognuno di noi che non dimenticheremo mai. Grazie per tanto ascolto, tanta gioia, forza ed entusiasmo che gli venivano dall’essere sempre con Dio. Grazie per tanto amore condiviso. amica messicana (Chiapas) Che notizia triste. Immagino che l’ultimo anno per lui sia stato faticoso, ma im- magino anche la sua accettazione, la sua tenacia e la sua gratitudine per ogni momento, che abbiamo visto ancor più forte dopo la malattia di anni fa. Quanto gli dobbiamo, tutti! E quanto siamo stati vicini nei momenti più importanti e belli, grazie anche alla sua presenza e testimonianza. Ci assisterà tutti con papà e don Bruno Maggioni, davanti a un sorso di vino celestiale! giovane famiglia italiana (Como) Speriamo con fiducia che possa vivere quello che ha profondamente creduto e annunciato: Cristo è risorto! In questa fede gli auguriamo un permanente incontro con Cristo nella gloria celeste. sacerdote tedesco (Diocesi di Rottenburg-Stoccarda) 24
E sono arrivati, tra i tanti, anche i seguenti messaggi: Ogni volta che lo incontravo, p. Gabriele mi affascinava con la sua cordialità, con il suo interesse e la sua partecipazione. Quando è nata la vostra bella comunità di missionarie secolari scalabriniane, lui era missionario per gli italiani a Solothurn. Da allora non vi ha mai fatto mancare il suo prezioso sostegno. Ringraziamo Dio per il dono prezioso che è stato e continuerà ad essere p. Gabriele con la sua vita e il suo operato. M. Gächter, vescovo ausiliare emerito della Diocesi di Basilea Negli scorsi 24 anni ho potuto sempre di nuovo incontrare p. Gabriele a Stoccarda, che per lui era diventata una vera patria. Tutti questi incontri erano caratterizzati da profonda fede e spiritualità, da una straordinaria cordialità e fraternità nel sa- cerdozio, come anche dal suo amore entusiasta verso le persone a lui affidate, soprattutto verso i migranti nelle loro diverse preoccupazioni ed esigenze. P. Ga- briele era un uomo ed un pastore straordinariamente umile, modesto, pieno di dedizione e amabile. Con lui la sua congregazione perde un buon sacerdote, ma il cielo guadagna un grande intercessore per i tanti costretti a vivere l’esperienza dell’emigrazione. Th. M. Renz, vescovo ausiliare della Diocesi di Rottenburg-Stoccarda Mi rattrista molto la notizia di p. Gabriele. Mi è da subito piaciuta la sua figura di sacerdote dal cuore grande e aperto alle necessità dei poveri. La sua mitezza, la sua discrezione velavano un uomo forte che sapeva guardare lontano. Chi sa che festa lassù e anche quaggiù perché ha lasciato le orme del suo passaggio. F. Montenegro, cardinale, arcivescovo emerito di Agrigento 25
reghiamo anzitutto per p. Gabriele perché possa ricevere cento volte il grande bene che ha seminato nella sua vita di Missionario Scalabriniano. E preghiamo per tutti i Missio- nari Scalabriniani e per tutti i migranti sparsi in diversi paesi del mondo. Desidero esprimere, anche a nome di tutte le Missionarie Secolari Scalabriniane, un GRAZIE profondo a p. Gabriele per la sua vita to- talmente donata a Dio nella sua missione tra i migranti, nella quale ha saputo unire una particolare cura scalabriniana per il nostro Istituto Secolare, che via via si andava formando… Sono state preziose fin dall’inizio le “chiavi di vita scalabriniana” che p. Ga- briele ci comunicava, mentre ci aprivano all’esodo e al cammino dei migranti. La comunità che pian piano si formava negli anni ’60 si riuniva nella realtà della Pasqua: il condividere i sacrifici dei migranti ci portava a valorizzare e a vivere personalmente le piccole e grandi croci quotidiane. Infatti p. Gabriele ci invitava a “vivere la Messa” nel nostro quotidiano, attra- verso il nostro stesso servizio missionario, fatto semplicemente nell’amore e con gioia, nel cammino dei voti di povertà, castità e obbedienza. “Vivere i tre momenti essenziali della Messa” nel quotidiano significa- va semplicemente: vivere l’offertorio con l’offerta della nostra vita; la consacrazione a Dio sulla via di Gesù povero, vergine e obbediente; la comunione fra le nostre diversità e fra le diversità dei migranti, secon- do le parole di Gesù: “Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20). E così, a poco a poco, si formava la nostra comunità secolare che, negli stessi ambienti dei migranti, voleva testimoniare la comunione fra le diversità: il sale e il lievito del Vangelo. 26
Vorrei terminare con degli esempi dello zelo di p. Gabriele che ha fatto spazio anche alla nostra missione: - Negli alloggi collettivi della ditta Mahle a Stoccarda abitavano centinaia di uomini soli, isolati dalla città, emigrati dal Sud-Italia. Nessuno poteva entrare, tanto meno le donne. P. Gabriele riuscì ad inserirsi attraverso relazioni sempli- ci, disarmate, piene di amore: così dalla stima che aveva guadagnato si aprì la strada della missione anche a noi e anche ai giovani che frequentavano il Centro di Spiritualità, da lui diretto. - La totalità del suo amore profondamente cristiano poteva sciogliere i ghiac- ciai dell’ateismo e delle ribellioni contro la Chiesa. Ricordiamo, tra i tanti mi- granti soli, Alberto: uomo molto acuto e intelligente che, a causa di una storia disastrosa e disperata, si stava lasciando morire… Ma poi in seguito agli in- contri con p. Gabriele si è fatto curare. Inoltre, a modo suo, Alberto è diventato poi un collaboratore della formazione dei giovani, per i quali pagava una stan- za in più dove li accoglieva e li apriva, nel dialogo, alla bellezza e alla serietà della vita, mentre coltivava l’ideale di un mondo più giusto e fraterno. Persona per persona, nessuno per Alberto era anonimo o generico, sull’esempio stes- so di p. Gabriele. Anche a nome di Alberto (che ti ha preceduto) e soprattutto delle Missionarie e di tanti giovani e amici, anche carcerati… a te, carissimo p. Gabriele, diciamo GRAZIE! 27
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l mio migrare riposa in Te, la vita mia appartiene a Te. La via e la meta sei Tu per me, eterno amore sei sui passi miei. Ti prego ascolta la preghiera della notte, piena di stelle che sorprendono i miei occhi, affretta l’alba del Tuo giorno per il mondo, io sto aspettando, come la sentinella il mattino. Ma il Tuo mattino verrà certo come non mai, ma il tuo mattino verrà e ogni cosa dirà la Tua luce. Maria Grazia (canzone della Scalabrini-Band) https://music.youtube.com/search?q=scalabrini-band 29
entre stiamo celebrando il 60° anniversario dell’inizio del nostro Istitu- to Secolare, ricordiamo anche i 20 anni della nostra presenza in Messi- co. Infatti, il 6 giugno 2001 Giuliana è partita da Stoccarda con un nuovo invio per Città del Messico con tanta gratitudine in cuore per il dono del nostro carisma di Missionarie Secolari Scalabriniane. A lei diamo la parola per ricordare questi 20 anni. Sfogliando il diario della prima partenza verso il Messico nel 2001 vengono in risalto alcune parole di Adelia, la prima missionaria della nostra comunità: “Il sogno di un nuovo campo di missione a Città del Messico si sta realizzando per noi. Certamente alla vigilia di questa partenza, noi missionarie ci sentiamo come una goccia nell’oceano, piccolissime di fronte a questo avvenimento e futuro missionario in Messico, ma lo Spirito del Risorto ci regala la Sua pre- senza: «Io sono con voi tutti i giorni» (Mt 28,20). E allora nella Sua potenza di Risorto, e con Lui, ci mettiamo in questa nuova avventura missionaria perché i colori, le genti e i popoli, i migranti e i giovani possano formare, come diceva 30
il Beato G.B. Scalabrini, «una sola famiglia» che ha il suo centro, il suo vero progresso in Gesù Crocifisso e Risorto, «Sole di fuoco» che riscalda, illumina, dà la vita ad ogni cuore. Lui ci invia in tutto il mondo, a tutti i popoli Questo «tutti» si sta realizzando. Stiamo superando i no- stri limiti e questa è la garanzia più forte della missiona- rietà. Non abbiamo appoggi e ci affidiamo a Lui, in un rap- porto totale e verticale. Questo dà fecondità ai passi che stiamo compiendo. Gesù ha portato la buona notizia e lo Spirito Santo la continua; portiamo l’amore e lo scandalo del Crocifisso, questo mistero di morte e resurrezione, unica realtà. Abbracciamo il Tutto che ci porta”. Durante la S. Messa d’invio, p. Gabriele Bortolamai dice- va: “Si diventa missionari quando si risponde a Dio, nella libertà di lasciare tutto. Gesù promette la vita in sovrab- bondanza. Allora non è la nostra vita che trasborda, ma la Sua: questo è l’annuncio”. Ben presto, dopo di me, altre missionarie hanno spicca- to il volo e si sono alternate nella nostra missione in terra messicana. Oltre a Città del Messico, dal 2015, abbiamo anche una comunità a Santiago de Querétaro. In questi venti anni di presenza in Messico le parole d’in- vio pronunciate da Adelia e p. Gabriele ci hanno sempre accompagnato, nei momenti di gioia e anche nelle difficoltà che fanno parte di ogni missione. Quest’anniversario è un’oc casione per ringraziare in primo luogo i Missiona- ri Scalabriniani che nel 2001 ci hanno accolto in Messico, aiutandoci con- cretamente a inserirci nel nuovo ambiente. Ricordiamo anche l’ami- cizia delle Suore Missio- narie Scalabriniane, l’ap- poggio ricevuto da tanti amici messicani, dalla comunità dei Domenicani del Centro Universitario Culturale, nonché dall’Ar- cidiocesi di Città del Mes- sico e poi dalla diocesi di Querétaro e dai Fratelli Maristi. 31
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