Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
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Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - BENEVENTO (ITALY) anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 sped. in A.P. art. 2 comma 20/C - L. 662/96 - Filiale di Benevento
SOMMARIO - Con coraggio e gentilezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1 Trimestrale a cura dei Frati Minori del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi del Sannio e dell’Irpinia ANNO XXXVII (NUOVA SERIE) - I primi cinquanta anni della Biblioteca N. 1-2 - GENNAIO-GIUGNO 2021 Le Grazie di Benevento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3 Reg. Trib. BN 1-12-1952, n. 16 di Ernesto Russo Editore Ente Provincia Frati Minori - Centenario di Dante Alighieri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 “S. Maria delle Grazie” di Fr. Davide Panella Viale San Lorenzo, 8 82100 Benevento - I miei ricordi di “Zia Ida” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Sede di Redazione: di Fr. Lino Barelli Convento “Le Grazie” Viale San Lorenzo, 8 82100 Benevento - La devozione di Sant’Antonio Tel. 0824.328211 a Montecalvo Irpino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Direttore Responsabile: di Fr. Franco Pepe Fr. Sabino Iannuzzi Direttore Editoriale: - Centenario della Regola non Bollata Fr. Davide Fernando Panella e del Capitolo delle Stuoie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 Ufficio Comunicazioni: di Fr. Antonio Latella http://www.fratiminorisannioirpinia.it/ email: segreteria@fratiminorisannioirpinia.it - Generazione Pro Vocazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 Responsabile: Fr. Camillo Iovieno di Alessandra Marrone Stampa: PIESSE Grafica & Stampa s.n.c. Via Crocevia Sala, 25/A - ( 0824.871359 - I nostri defunti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 FOGLIANISE (BN) piesse@piessegrafica.it - www.piessegrafica.it del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi AVVISO - Notizie Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23 Contribuisci con la tua offerta alla pubblicazione - Pubblicazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 di VOCE FRANCESCANA per l’anno 2021. con il C/C postale; - Ordinazione diaconale di Fr. Vincenzo Romano IBAN: IT65 J076 0115 e Fr. Francesco Falco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 0000 00013 030 820. Grazie. I di copertina: Liviu Balac, San Giuseppe, icona dipinta a mano su legno con fondo oro, Romania. IV di copertina: Scuola Napoletana sec. xviii, Il Beato transito di San Giuseppe, Curia provinciale “Le Grazie”, Benevento.
Con coraggio e gentilezza ’8 dicembre 2020, in occa- Come non sentirci, allora, interpellati sione del 150° anniversario da queste parole in questo tempo di diffi- della dichiarazione di San coltà e precarietà, quando tanti progetti e Giuseppe a Patrono della sicurezze sembrano vacillare? Chiesa universale, Papa La certezza di sperimentare la fiducia e Francesco ha firmato la la fedeltà da parte di Dio, ci permettono di Lettera apostolica Patris corde (“Con procedere nella vita con responsabilità, così da cuore di padre”), nella quale, oltre ad affrontare - con maggiore serenità - le sfide e indire l’anno dedicato a San Giuseppe le difficoltà del quotidiano. (che si concluderà il prossimo 8 dicembre), Quest’anno la Famiglia Francescana ha condiviso «alcune riflessioni personali sta ricordando anche altri significativi su questa straordinaria figura, tanto vicina anniversari, quali: l’ottavo centenario della alla condizione umana di ciascuno di noi». Regola non bollata, l’arrivo di Sant’Anto- Nello specifico ha individuato sette carat- nio di Padova in Italia ed il suo “primo” teristiche fondamentali della sua “pater- incontro con San Francesco ad Assisi. In nità”, riconoscendolo come il padre questo numero di Voce Francescana vi amato, padre nella tenerezza, padre sono alcuni contributi al riguardo. nell’obbedienza, padre nell’accoglienza, La vita di questi due Santi (Francesco padre dal coraggio creativo, padre lavo- d’Assisi e Antonio di Padova) ci conferma ratore e padre nell’ombra. quanto detto dal Santo Padre: essi sono Significative, soprattutto per questo stati come San Giuseppe dei “miracoli” tempo particolare di pandemia, sono le mediante i quali Dio ha voluto “custodire” riflessioni sul “coraggio creativo”: «Esso - la Sua Chiesa. afferma il Papa sempre nella Patris corde La loro testimonianza creativa ci - emerge soprattutto quando si incontrano interpella a considerare il contributo che difficoltà. Infatti, davanti a una difficoltà ciascuno, personalmente, oggi è chiamato ci si può fermare e abbandonare il campo, ad offrire nella Chiesa e nella società. oppure ingegnarsi in qualche modo. Sono Nell’enciclica Fratelli tutti Papa a volte proprio le difficoltà che tirano fuori Francesco ci parla di un “miracolo” alla da ciascuno di noi risorse che nemmeno portata di tutti: «Oggi raramente si tro- pensavamo di avere. […] Giuseppe è vano tempo ed energie disponibili per sof- l’uomo mediante il quale Dio si prende fermarsi a trattare bene gli altri, a dire cura degli inizi della storia della reden- “permesso”, “scusa”, “grazie”. Eppure, zione. Egli è il vero “miracolo” con cui ogni tanto si presenta il miracolo di una Dio salva il Bambino e sua madre. Il persona gentile, che mette da parte le sue Cielo interviene fidandosi del coraggio preoccupazioni e le sue urgenze per pre- creativo di quest’uomo». stare attenzione, per regalare un sorriso, Questa fiducia Dio la rivolge anche a per dire una parola di stimolo, per rendere ciascuno di noi. Per questo il Papa sottoli- possibile uno spazio di ascolto in mezzo a nea: «Se certe volte Dio sembra non aiu- tanta indifferenza» (n. 224). tarci, ciò non significa che ci abbia abban- È un “miracolo” di cui c’è tanto biso- donati, ma che si fida di noi, di quello che gno, a cominciare dalle famiglie e dalle possiamo progettare, inventare, trovare». nostre comunità cristiane. 1
Pietro Annigoni, San Giuseppe lavoratore, 1963, olio su tela. Firenze, San Lorenzo (Scala). È un “miracolo” che permette la A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria costruzione di una società più fraterna, ripose la sua fiducia tanto necessaria in questa pandemia che stiamo affrontando. con te Cristo diventò uomo. Viviamo, allora, con responsabilità, O Beato Giuseppe, coraggio e gentilezza questo tempo, affi- mostrati padre anche per noi, dandoci alla protezione di San Giuseppe: e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, Salve, custode del Redentore, e difendici da ogni male. Amen. e sposo della Vergine Maria. FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI Ministro provinciale 2
I primi cinquanta anni della Biblioteca “Le Grazie” di Benevento a Biblioteca provinciale Le il settore dedicato alle riviste francescane, Grazie dei Frati Minori del tra le quali: Antonianum, Vita Minorum, Sannio e dell’Irpinia vede Bibliographia Franciscana, Archivum le sue origini nel 1949, in Franciscanum Historicum, Analecta concom itanza con il TOR, Città di Vita, ma anche periodici ritorno nel Convento di molto rilevanti per la storia della chiesa e Santa Maria delle Grazie dello Studen- del cattolicesimo, utili per gli studiosi di tato teologico a Benevento. teologia e di discipline ecclesiastiche: La L’antica biblioteca era stata distrutta, Civiltà Cattolica, Studi Cattolici, La durante la Seconda Guerra Mondiale, dai Scuola Cattolica, Medicina e Morale, bombardamenti nel mese di settembre Credere Oggi, solo per citarne qualcuna. 1943 su Benevento. Con il Capitolo pro- Nella sala di lettura, ubicata al primo vinciale elettivo del 1968, su proposta del piano, sono conservate le opere di prima Visitatore generale, P. Eliseo Onorati, fu consultazione; è divisa in due ambienti: deciso di costituire nel Convento “Le Gra- nel primo sono collocati e già registrati e zie” in Benevento una biblioteca centrale e catalogati i testi relativi alla Storia locale fu nominato come responsabile, P. Dome- ed ai testi scritti da Padri della Provincia nico Tirone. Nel Capitolo intermedio suc- dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia. cessivo, giugno 1971, si ebbe l’apertura Nell’ambiente più interno ed ampio ufficiale della biblioteca nel salone a pian sono stati sistemati, ed anch’essi registrati terreno del Convento con la dicitura e catalogati, i Dizionari, le Enciclopedie Biblioteca francescana “Le Grazie”. ed i mezzi scientifici di primo accesso; tra Nel 2004 fu deciso il trasferimento in questi si rammentano: l’Enciclopedia Ita- una sede più idonea alla conservazione e liana di Scienze Lettere ed Arti dell’Isti- consultazione dei testi, sempre più nume- tuto dell’Enciclopedia Italiana fondato rosi. Con il contributo del Comune di da Ernesto Treccani, nell’edizione del Benevento, nel 2006 furono iniziati i 1949; il Grande Dizionario Enciclopedico lavori di messa in opera della scaffalatura fondato da Pietro Fedele, ed edito dall’U- e nel 2009 il trasferimento dei testi dai TET di Torino, con tutti gli aggiorna- locali a pianterreno del Convento alla menti, e molte altre opere di grande nuova sede. importanza ed utilità, come manuali di La nuova biblioteca si compone di diverse discipline. una intera struttura articolata in tre piani. La sala di consultazione, sita al Al piano ammezzato si trova la sala perio- secondo piano, raccoglie la maggior parte dici, al primo piano la sala di lettura, al del patrimonio librario, diviso in testi anti- secondo l’ampia sala di consultazione. chi e moderni. La sala dedicata ai periodici è divisa È articolata in vari ambienti, cia- in 3 ambienti e sono conservate gran parte scuno dotato di ballatoio che consente la delle riviste, con oltre cento testate di presenza di ulteriori scaffalature. diverse discipline. Di notevole importanza 3
La presenza di tavoli e sedie per tutto cato alla Letteratura, con collane complete il perimetro consente di ospitare una delle più importanti case editrici. utenza di oltre 20 unità. Sono inoltre Il patrimonio librario della Biblioteca distribuiti espositori per l’intera area, per Le Grazie consta oggi di un ricchissimo l’allestimento estemporaneo di mostre fondo moderno, ma certamente appare librarie e documentarie. molto ricco e prezioso il fondo antico, ubi- La raccolta libraria è organizzata cato in fondo alla Sala di consultazione. secondo una divisione in specifici settori Sono stati qui raccolti, oltre ai testi di carattere religioso, con una specializza- posseduti dalla Biblioteca Le Grazie, zione in talune discipline, quali: il France- anche testi provenienti da altri conventi scanesimo, la Mariologia, La Storia, la del Sannio e dell’Irpinia (S. Maria di Filosofia e la Letteratura. Loreto di Paduli, Sant’Antonio di Monte- Il Francescanesimo, a cui è dedicata calvo Irpino, San Giovanni in Palco di una intera area della sala, ospita opere di Taurano, San Pasquale di Airola, grande importanza, tra le quali l’Opera Madonna delle Grazie di Montesarchio). Omnia di Giovanni Duns Scoto edita Questa lodevole iniziativa, dovuta dalla Tipografia Poliglotta Vaticana di alla sensibilità dei Ministri provinciali che Città del Vati- si sono succe- cano dal duti in questi 1950, e curata anni ed dalla Com- all’impegno missione Sco- costante del tistica, in 21 direttore volumi; nella responsabile sez ione d i dell’Archivio Filosofia sono e della Biblio- presenti testi teca, nonché delle più s t o r i c o impor tanti d el l’o r d i n e case editrici, Padre Davide come ad Fernando esempio l’in- Benevento, Biblioteca provinciale “Le Grazie”: sala letture. Panella, di teressante r a c c ogl iere collana della Laterza dal titolo I Filosofi; il presso un sola struttura idonea a tale settore di Storia della Chiesa è molto ricco scopo, ha permesso di salvaguardare l’an- e presenta manuali e monografie di case tico patrimonio bibliografico dell’Ordine editrici specializzate, come la Storia della dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia. Chiesa curata da Agostino Fliche e Vitto- Tra i testi conservati si contano 34 rio Martin e pubblicata dalla editrice incunabuli, circa 700 edizioni del XVI S.A.I.E. di Torino, con tutti gli aggiorna- secolo, oltre 1500 del XVII secolo, ed menti; molto ampio anche il settore dedi- oltre 4000 del XVIII secolo1. 1 Cfr. Incunaboli e cinquecentine delle Biblioteche dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, a cura di Davide Fernando Panella. Foglianise (BN), Tip. PIESSE, 2004. 4
Benevento, 15 maggio 2021, in questa giornata del FAI si sono avute molte visite alla Biblioteca provinciale “Le Grazie”. Tra le tante opere citiamo alcuni testi Diversi i fondi presenti nella Biblio- di notevole importanza: teca Le Grazie, frutto di donazioni di Hieronymus, santo. Epistolae. Romae, Conrad famiglie devote e studiosi attratti dall’in- Sweynheym & Arnold Pannartz2, 1470. gente e rilevante patrimonio presente nella Formato: in folio, 300 cc. con iniziali fine- biblioteca, nonché dalla organizzazione mente miniate attenta che i Frati hanno voluto dedicare Proveniente dalla Biblioteca Francescana alla stessa; ma soprattutto ai lasciti dei di Santa Maria di Loreto - Paduli. Frati defunti appartenenti alla Provincia. Spesso infatti trattasi di raccolte Augustinus Aurelius, santo. De Civitate molto ricche dal punto di vista quantita- Dei. Venetiis, da Nicola Jenson, 1475. tivo ma soprattutto qualitativo, in quanto Formato: in folio, 304 cc., con ricche legato alle specializzazioni degli stessi, xilografie. talvolta esperti di particolari discipline. Proveniente dalla Biblioteca Francescana Un esempio particolare è dato dal di Santa Maria di Loreto - Paduli. Fondo lasciato da Padre Ambrogio Gia- M agistris Johannes, de Quaestiones como Manno3, docente di Filosofia, presso super totum cursus logicae. Venetiis, le Università di Bari e di Napoli. Ottaviani Scoti, 1487. Formato: 4°, c. 342. ERNESTO RUSSO Proveniente dalla Biblioteca del Convento Sant’Angelo - Nola. 2 La tipografia fu introdotta in Italia tra il 1464 ed il 1465 dai maguntini Conrad Sweynheym e Arnold Pan- nartz presso l’abbazia benedettina di Subiaco, e si diffuse a Roma dove i due prototipografi si trasferirono nel 1467. Il presente testo è considerato pertanto tra i primi presenti nell’Italia meridionale. 3 Per ulteriori approfondimenti cfr. P. Ambrogio Giacomo Manno: Bibliografia, a cura di Ernesto Russo. Bene- vento, Edizioni Biblioteca “Le Grazie”, 2018, p. 87 (Mosaico di Vita Serafica). 5
Centenario di Dante Alighieri l VII Centenario della tutto eguali in dignità ai potenti della morte di Dante Alighieri terra. Un altro tratto accomuna i due per- (1321-2021) sta impri- sonaggi: l’apertura alla bellezza e al valore mendo un forte interesse del mondo creaturale, specchio e vestigio per l’opera del “Sommo del suo Creatore. Come non riconoscere in Poeta”, in particolare per quel laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore / La Divina Commedia. Anche per il VI da ogne creatura della dantesca parafrasi Centenario della sua nascita (1265-1965) al Padre nostro (Purg. XI, 4-5) un riferi- si ebbe un notevole interesse. Nella nostra mento al Cantico delle creature di San Provincia dei Frati Minori del Sannio e Francesco?”. dell’Irpinia, allora le celebrazioni dante- Ritornando alla relazione del prof. sche ebbero un punto di riferimento nella Vergineo va subito detto che la sua tesi è relazione magistrale del prof. Gianni Ver- molto suggestiva in quanto mette a con- gineo al Cenacolo Bonaventuriano fronto l’Itenerarium mentis ad Deum di dell’Oasi Maria Immacolata di Monte- San Bonaventura con il Paradiso di calvo Irpino (Av) dal 27 al 30 settembre Dante. Presentiamo, pertanto, questa tesi 1996. Nell’occasione, il prof. Vergineo nella sua parte essenziale e quella parlò su “Il Misticismo di S. Bonaventura conclusiva. nel Paradiso dantesco”1, esprimendo in tal modo un nesso molto stretto tra l’arte poe- Analogia tra l’Itinerarium e il Paradiso tica di Dante e la spiritualità francescana. D’altra parte si sa che il giovane Dante, a “Ci sono analogie più che casuali, Firenze, frequentò il convento francescano che fanno pensare ad un atteggiamento di Santa Croce per istruirsi in filosofia e programmatico analogo, pur nella diffe- teologia, seguendo l’insegnamento del renza del rispettivo habitus spirituale. L’a- pensatore francescano Pietro di Giovanni scesa al Paradiso è ritmata secondo i gradi Olivi, maestro di teologia presso lo Stu- di contemplazione dell’Itinerarium bona- dium di Santa Croce tra il 1287 e il 12892. venturiano: sensualitas (senso e immagi- E Papa Francesco nella recente Lettera nazione); cognitio per modum vestigii o Apostolica Candor Lucis Aeternae, al n. cogitatio: conoscenza che è fuori di noi 8, afferma: “C’è una profonda sintonia tra (ragione e intelletto): conoscenza di ciò San Francesco e Dante: il primo, insieme che è dentro di noi; mens (intelligenza e ai suoi, uscì dal chiostro, andò tra la gente, synteresi); cognitio per modum similitudi- per le vie di borghi e città, predicando al nis o contemplatio: conoscenza di ciò che popolo, fermandosi nelle case; il secondo è sopra di noi. E tali tre stati corrispon- fece la scelta, incomprensibile all’epoca, dono perfettamente alla tripartizione dan- di usare per il grande poema dell’aldilà la tesca del Paradiso, che, come quella lingua di tutti e popolando il suo racconto dell’Inferno (incontinenza, violenza e di personaggi noti e meno noti, ma del frode) e quella del Purgatorio (disordine 6
d’amore per malo obietto, per poco e per questa fa piegare l’anima a sé per virtù del troppo vigore) include ovviamente ulte- piacere che suscita il bonum percepito. riori distinzioni e classificazioni: ogni sta- Questo secondo grado in Dante è figurato dio, ad esempio, si può suddividere in due dai restanti quattro cieli. L’ascesa dai sen- gradi, così che possiamo avere nella sibili agli intelligibili raddrizza la vita mistica ascesa sei principali momenti. Il attiva dell’uomo, che, retta prima dalla primo grado comprende dunque il senso e ratio inferior o scientia, ci porta alla bea- l’immaginazione. Il mondo, si sa, per titudo huius vitae con la prudenza (Sole), Bonaventura è opera di Dio come un libro con la fortezza (Marte), con la giustizia composto dalla sua mano sapiente, e in (Giove), e, guidata dalla ratio superior o esso è scritto il poema della sua gloria che sapienza, ci prepara mediante le virtù teo- tutto muove e penetra e risplende in una logali la beatitudo vitae aeternae parte più e meno altrove. Tutto ci parla (Saturno). Così la scala mistica si innalza dello splendore di quell’idea che Dio par- sempre più verso Dio. Ai quattro gradini torisce amando, perché tutto è riverbero delle virtù naturali o cardinali si aggiun- della divina luce. Sommo Bene, Dio è per gono a perfezione i tre delle virtù teolo- sua natura diffusivo: bonum diffusivum; gali, che completano l’umana aspirazione si dà e si espande nel dono di sé, e ogni alla felicità: dalla vita attiva nasce e si svi- cosa è l’effetto della sua inesauribile gene- luppa la contemplativa. La scienza si sposa rosità, e in quanto tale ci rimanda o alla sapienza e in essa si risolve: conoscere richiama al senso di Dio. Se leggiamo per- e possedere il mondo non serve a nulla, se ciò il libro della creazione con la mente si perde l’anima propria; ma serve all’ele- rivolta alla sapienza dell’autore, l’anima vazione della vita, se nell’interpretazione nostra si solleva dal sensibile all’intelligi- del mondo non ci si dimentica del proprio bile; altrimenti resta avvolta e perduta spirituale destino: la verità germina e frut- nella greve materialità dei sensi. La parola tifica in interiore homine”3. delle cose è anch’essa parola sacra, liturgia divina; e tutto il libro della natura è un’al- Termine dell’Itinerarium e della poesia tra fonte di rivelazione, un’altra bibbia. Nel dantesca suo ordine oggettivo allora tutto il reale ci rivela un’orma o un vestigio di Dio: la più Il cammino dell’uomo è incessante e umile creatura ci parla di potenza, di attraversa i gradi dello spirito, della mente sapienza e di amore, come l’anima umana. fino a giungere all’estasi suprema e si attua Questo grado sensibile è rappresentato da il rapimento totale, in cui l’intelletto trova Dante nei primi tre cieli, ancora toccati requie e ogni affetto si riposa completa- dal cono d’ombra della terra, e quindi mente in Dio. “Evidentemente non si tratta dalle imperfezioni del nostro mondo. più di visione, ma immersione: non più di Il secondo grado è quello dell’imma- contemplazione, ma di possesso, per cui ginazione, per cui la contemplazione di l’anima si unisce con Dio come una goc- Dio non avviene attraverso le creature, cia d’acqua caduta nel vino si risolve in ma in esse, in quanto il macrocosmo entra esso e assume il sapore e il colore del nel microcosmo tramite l’ausilio del senso, vino (S. Bernardo). Solo nella concezione il mondo esterno si fa immagine interna, e cristiana di Dio è possibile una tale risolu- 3 “Incontri Bonaventuriani”, n. 3, Quaracchi - Firenze, 1967, pp. 21 - 23. 7
Gustavo Doré, Dante e Beatrice nell’Empireo (Paradiso, XXXI), 1868, incisione (Bridgeman). zione: solo in essa Dio è amore, e desidera l’ansia di sapere e l’anelito del cuore, l’in- di essere amato e posseduto. Egli non è, telligenza e la volontà, l’affetto e il senso. come in Aristotele, puro astratto pensiero, Cominciato dall’Amore l’itinerario della estraneo all’uomo e alla vita, che si lascia vita termina nell’Amore. Questa è la linea amare, ma non ama, ma è anche umanità ideale su cui si svolge il misticismo di S. e vita: si è fatto uomo per salvare la crea- Bonaventura, dalla base del senso al ver- tura, e ama l’uomo nell’atto stesso che tice dell’estasi. vuol essere amato, perché la fonte di ogni Questo è anche l’arco mentale su cui amore: l’amor che muove il sole e l’altre fiorisce la poesia del Paradiso”4. stelle (Paradiso XXXIII,144). E nell’a- more si conclude il dramma dell’uomo: FR. DAVIDE PANELLA 4 “Incontri Bonaventuriani”, n. 3, Quaracchi - Firenze, 1967, p. 36. 8
I miei ricordi di “Zia Ida” La storia di Armida Barelli è quella di una donna attiva in una pluralità di settori (organizzazione della cultura, asso- ciazionismo, vita religiosa e liturgica) riconducibili ad un unico vissuto ricco d’iniziativa, di coraggio, di libera assun- zione di responsabilità, di impegno, di devozione assoluta alla gerarchia e di disciplina: una vita che ha come fine quello del riconoscimento di un nuovo ruolo della donna cri- stiana nel mondo. Nacque a Milano il 1° dicembre 1882 e morì a Marzio (Varese) il 15 agosto 1952; il suo corpo riposa nella Cripta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano. Fu Amministratore unico dell’Editrice “Vita e Pen- siero”, cofondatrice dell’Università Cattolica, fondatrice della Gioventù femminile di Azione Cattolica, cofondatrice Armida Barelli delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù diventa Beata Cristo. La futura Beata, per alcune volte venne a Benevento per fon- dare e animare la Gioventù Femminile di Azione Cattolica e costituire il primo nucleo di Missionarie della Regalità. Voce Francescana è lieta di presentare una testimonianza di “suo pro-nipote, Giorgio” (P. Lino Barelli), che vive nella comunità dei frati minori della Madonna delle Grazie in Benevento. io padre, Giuseppe, livor- apostolato. Numerosi erano i suoi nipoti e nese di nascita, fa cognome soprattutto i pronipoti, che accompagnava Barelli, ma senza aver con la preghiera, ma anche col farsi pre- legami di parentela con i sente nei momenti importanti della loro Barelli di Milano, luogo di vita. Nei riguardi poi di mia madre e della nascita di Armida. nostra numerosa famiglia aveva un certo Fu Armida, d’accordo con una sorella rapporto di predilezione; appena le era di mio padre, Dina, appartenente all’Isti- possibile, si riservava un tempo, anche se tuto secolare delle Missionarie della Rega- breve, per farci una visita. È stata lei la lità di Cristo, a far incontrare sua nipote mia madrina al Battesimo, che fu cele- Ida Roggero (figlia della sorella Mary) con brato il 4 febbraio 1934, tre giorni dopo la mio padre in vista di un possibile fidanza- mia nascita. mento. Cosa che avvenne felicemente. Ogni anno a Natale o a Pasqua ci Armida, che noi pronipoti chiama- portava o spediva da Milano un regalino vamo familiarmente “zia Ida”, non trascu- per ciascuno di noi. Erano in particolare rava di coltivare i legami di parentela, delle pubblicazioni dell’Opera della Rega- nonostante i suoi molteplici impegni di lità adatte a noi fanciulli, che leggevamo 9
volentieri, perché ricche di immagini e di mio fratello gemello, feci la prima Comu- racconti interessanti. Talvolta veniva in nione, ella venne a trovarmi. Ricordo che, compagnia delle sue collaboratrici, che dopo aver partecipato con lei alla santa per noi piccoli erano oggetto di curiosità e Messa domenicale, mi chiese di starle di attesa alquanto euforica. Una volta con accanto in ginocchio a pregare. Oltre la zia Ida dovevano venire la marchesina sua lunga preghiera, mi colpì il suo amore Teresa Pallavicino e la prof.ssa Maria per la Chiesa e per il Papa. Zia Ida mi ha Sticco e mia madre ci ammoniva: “Siate seguito, anche se indirettamente, nel mio buoni, non fate troppo chiasso, non fatemi cammino vocazionale. La mia vocazione fare brutta figura!”. è nata alla Verna, E noi le chiede- dove nell’estate del vamo: “Ma la mar- 1950, all’età di 16 chesina viene con la anni, incontrai P. corona?”. E mia Marciano Ciccarelli madre, per incuterci della P rovincia un certo timore Sannito-Irpina dei riverenziale rispon- Frati Minori, il deva: “Credo di sì”. quale predicava dei Ma quando vennero Corsi di Esercizi e bussarono al por- spirituali all’Oasi tone e mamma andò “S. Francesco”. ad aprire, noi lì Diventammo amici sette bambini tutti e il Signore si servì sch ierat i r i ma- di lui per farmi nemmo delusi, tro- capire ciò che Egli vandoci davanti una voleva d a me. marchesina tutta Nell’estate del 1951, s o r r id ent e, m a terminato il quarto vestita nor ma l- a n no d i Liceo mente e soprattutto scientifico, gli dissi senza corona. che avevo il deside- M a r i a S t i c c o, rio di consacrarmi invece, ci riunì totalmente al intorno a sé raccon- Lettera di Armida Barelli del 24.9.1951 Signore. Lui mi tandoci dei fatti a consigliò di conse- lei capitati per farci stare buoni. guire prima il diploma di maturità e dopo Nella ricorrenza della Giornata per ne avremmo riparlato. Manifestai questa l’Università Cattolica del Sacro Cuore, mia intenzione a zia Dina, che viveva in sapendo che “zia Ida” ne era la “cassiera”, famiglia insieme con noi, e lei lo scrisse a per farla contenta ci impegnavamo a rac- zia Ida, accludendo alla lettera una mia cogliere i ciclamini o le viole mammole foto. Zia Ida rispose da Erba con una let- per farne dei piccoli mazzetti da dare ai tera del 24.9.1951, scrivendo: “Cara Dina, fedeli della parrocchia in cambio di una ricevo oggi, rimandatami da Marzio, la offerta e facevamo a gara a chi raccoglieva tua del 18.9.51. Puoi capire la mia Gioia di più. Quando a sette anni, insieme al per la decisione di Giorgio [è il mio nome 10
Da sinistra, Armida Barelli, suo fratello Fausto, Mons. Arcangelo Mazzotti, P. Agostino Gemelli, Conte Ernesto Lombardi, Ludovico Necchi, Mons. Francesco Olgiati. di battesimo] e la mia gratitudine al L’ultima volta che l’ho vista è stato Signore per un figlioccio-pronipote sacer- nel mese di ottobre del 1951. Sentendosi dote. Sono qui per i miei esercizi con le venire meno le forze, accompagnata da sorelle del Consiglio e P. Gemelli e P. Cic- due sue collaboratrici, volle andare un’ul- carelli i quali, entrambi, consigliano che tima volta a Roma dal Papa in udienza pri- Giorgio finisca il liceo. Anzi, (a te lo dico, vata (22 ottobre) e in quella occasione ma non dirlo a Giorgio) tanto P. Gemelli volle anche rivedere mia madre e noi suoi che P. Ciccarelli dicono che sarebbe pronipoti, fermandosi alla stazione di meglio facesse anche l’Università e poi Livorno per breve tempo e ripartendo col andare in convento. P. Ciccarelli mi dice treno successivo. Ci salutammo affettuo- che ha visto Giorgio alla Verna e l’ha per- samente, ma non mi chiese né mi disse suaso a finire il liceo. E nelle vacanze nulla a riguardo della mia intenzione di andare all’estero per rendersi padrone consacrarmi al Signore. delle lingue. Se il ragazzo è intelligente e L’anno successivo 1952, a giugno studioso P. Gemelli lo valorizzerà e P. Cic- conseguii il diploma di maturità. La zia carelli lo seguirà spiritualmente. … Cari Ida morì il 15 agosto. Nel mese di settem- saluti a Ida e famiglia tutta e grazie per la bre, dopo aver comunicato ufficialmente foto di Giorgio. Care cose. La sorella mag- ai miei la decisione di farmi frate minore giore Armida Barelli”. e avuto il loro consenso, telefonai a P. P. Marciano, dopo la morte di zia Ida, Marciano, che nel frattempo era stato tra le sue carte ha trovato la mia foto unita eletto Ministro provinciale, per chiedergli con una graffetta a un pezzetto di carta e se potevo recarmi da lui per iniziare il me l’ha donato. Sul quel pezzetto di carta noviziato nella sua Provincia Sannito-Ir- ella aveva scritto: “Questo è mio figlioccio pina. Mi disse di sì. Ed io, felice, partii. pronipote Giorgio Barelli, di 17 anni che Si realizzava così il desiderio di zia vuol farsi frate minore; à finito la 4a liceo. Ida, che io non conoscevo, ma rispondeva P. Marciano e P. Gemelli dicono che è al disegno di Dio. meglio attenda di far l’Università e aver la laurea. Io temo che perda la vocazione”. FR. LINO BARELLI 11
La devozione di Sant’Antonio a Montecalvo Irpino el 1221, un giovane frate, mostrandosi più robusto di quanto in Antonio da Lisbona, realtà non fosse, arrivò come poté al giunse per la prima volta in luogo del Capitolo» (dalla Vita prima di Italia. Egli da pochi mesi Sant’Antonio o Assidua). aveva abbracciato il cari- Questi due centenari - l’arrivo di sma francescano, grazie Sant’Antonio in Italia ed il suo incontro alla testimonianza dei primi missionari con San Francesco - rivestono un’impor- francescani uccisi in Marocco. Entrato a tanza particolare per il nostro Convento di far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi, Montecalvo Irpino (AV), l’unico della Antonio maturò una forte vocazione alla nostra Provincia religiosa dedicato al missione e, con questo ideale partì, alla Santo di Padova. volta del Marocco. In Africa, però, con- I lavori per la sua costruzione risal- trasse una grave malattia; per tale ragione, gono al 1626; nel 1631 le opere di costru- fu costretto a rimpatriare. Ma la nave su zione furono portate a termine. Con la cui viaggiava si imbatté in una tempesta e venuta dei frati, la devozione a Sant’Anto- fece naufragio sulle coste della Sicilia. nio si diffuse rapidamente tanto che in un Siamo all’inizio del 1221. Nello documento del 4 agosto 1647 viene preci- stesso anno, egli poté partecipare ad Assisi sato: «il Signor Governatore e tutta l’Uni- al “Capitolo delle stuoie” ed incontrare versità di Montecalvo tiene la festa di S. San Francesco: «Intorno a quel tempo fu Antonio per la principalissima solennità deciso di riunire il capitolo generale stimandolo suo Avvocato e Protettore: presso Assisi. Antonio, venutone a cono- quindi la giustizia vuole che si assegni scenza per bocca dei frati di Messina, una decente dote per il mantenimento e Montecalvo Irpino (AV), facciata e Chiesa dell’antico Convento “Sant’Antonio”. 12
offerte particolari (ducati 4) per il deco- roso culto all’altare di S. Antonio». Il Governatore e il popolo in forma solenne, ogni anno, salivano alla chiesa del convento per dare inizio alla festività e assistere al canto dei Primi vespri dell’Uf- ficio del Santo Patrono. L’altare di Sant’Antonio con la chiesa furono consa- crati dal Cardinale Orsini, Arcivescovo di Benevento, il 5 agosto 1695. Vari terremoti hanno minato l’im- pianto architettonico originario del con- vento. In particolare: i sismi del 1688, 1702, 1731, 1930. Il terremoto del 21 ago- sto 1962 decretò la fine della struttura seicentesca. Il nuovo Convento e la nuova Chiesa furono consacrati dall’Arcivescovo di Benevento Mons. Raffaele Calabria il 12 giugno 1971: 50 anni fa. Anche questo anniversario rende ancora più speciale questo anno, e ci spinge ad invocare con maggior fervore l’aiuto e l’intercessione del nostro “Avvo- cato e Protettore”. Montecalvo Irpino (AV), Chiesa conventuale, tredicina e festa in onore di FR. FRANCO PEPE Sant’Antonio di Padova. Montecalvo Irpino (AV), 12 giugno 1971, Mons. Raffaele Calabria, Arcivescovo di Benevento, consacra la nuova Chiesa. 13
Centenario della Regola non Bollata e del Capitolo delle Stuoie BENEVENTO, 20 MAGGIO 2021 ell’anno del Signore 1221, allora il beato Francesco abbia letto il il 23 maggio, nel santo Vangelo e un altro frate l’Epistola. giorno della Pentecoste il In questo Capitolo, il beato France- beato Francesco celebrò il sco, scegliendo come tema le parole del Capitolo generale a Santa Salmista: Benedetto il Signore, mio Dio, Maria della Porziuncola. che addestra le mie mani alla battaglia, “Al Capitolo, secondo la consuetu- predicò ai frati, insegnando le virtù, esor- dine che allora vigeva nell’Ordine, con- tandoli alla pazienza e a dare al mondo il vennero tanto i professi che i novizi, e il buon esempio. numero dei frati convenuti fu valutato a Allo stesso modo parlava al popolo, e circa tremila. il popolo e il clero venivano edificati” (FF Al Capitolo fu presente il Signor 2339.2341). Raniero, Cardinale diacono, con molti Con lo stesso spirito delle parole di altri Vescovi e religiosi. Giordano da Giano, giovedì 20 maggio Per comando del Cardinale un 2021, nella festa liturgica di San Bernar- Vescovo celebrò la Messa e si crede che dino da Siena e a pochi giorni dalla Pente- Benevento, Basilica “Le Grazie”, 20 maggio 2021, Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento tiene la sua riflessione sul Capitolo delle Stuoie del 1221. 14
Benevento, Basilica “Le Grazie”, 20 maggio 2021, Ministro provinciale, Fr. Antonio Tremigliozzi guida la preghiera comunitaria con i confratelli. coste, la nostra Fraternità provinciale si è A ciò, ha fatto seguito un momento riunita presso la Basilica della Madonna fraterno nel chiostro del Convento. delle Grazie di Benevento, per fare memo- Visibile la gioia sul volto dei frati e ria dell’VIII Centenario della Regola non palpabile nell’aria era il desiderio dei con- Bollata e del Capitolo delle Stuoie. venuti di incontrarsi dopo il lungo tempo L’incontro è stato caratterizzato dal di pandemia, così come bella e significa- momento celebrativo nella suddetta Basi- tiva è stata anche la presenza dei novizi lica, animato dai Professi temporanei e della Casa di Noviziato Interprovinciale di presieduto dal nostro Ministro provinciale, Piedimonte Matese (CE) accompagnati durante il quale S. Ecc. Mons. Felice dai loro formatori. Accrocca, Arcivescovo di Benevento, ha offerto ai presenti una meditazione fran- FR. ANTONIO LATELLA cescana, fornendo alcune riflessioni sul dono della fraternità vissuta e sempre attuale, elemento essenziale anche nell’iter redazionale della stessa Regola non Bollata. 15
Generazione Pro Vocazione o scorso 26 maggio a Vitu- lano, nella Basilica “SS.ma Annunziata e S. Antonio”, si è tenuta una veglia di preghiera organizzata dalla Pastorale Giovanile Voca- zionale dei Frati della Provincia del San- nio e dell’Irpinia. Abbiamo pregato riper- correndo la vita di San Giuseppe, sotto gli occhi misericordiosi di Gesù Eucarestia. Giuseppe è l’uomo dei sogni, del servizio e della fedeltà e, forse, nessuno più di lui può essere da modello per noi giovani in ricerca. Anche Giuseppe aveva tanti progetti per il suo futuro e mai di certo avrebbe immaginato di crescere il Figlio di Dio! Davanti alle difficoltà e alle preoccupa- zioni sceglie di dar retta a quel “non temere”, dona la sua vita e inizia il cam- mino che il Signore aveva preparato per lui, pieno di nuovi e grandi sogni! Il momento di preghiera è stato per me occa- sione per rileggere la mia vita e trarre ispi- alla vita, ad essere cristiani, a farci santi e, razione. Ho riassaporato la gioia di essere soprattutto, ad essere felici e che produce in ascolto circondata dall’affetto degli un frutto, che per me, ha il sapore amici, uno in particolare verso cui tutti i dell’eternità. nostri occhi convergevano: Gesù. Mi rendo conto che può sembrar Sono tornata a casa con la consape- strano immaginare dei ragazzi che, di volezza - più volte sperimentata e ora sem- mercoledì sera e il coprifuoco alle 23, pre più forte - che Dio ci vuole uomini e scelgano di ritrovarsi in chiesa a pregare. donne coraggiosi, che abbiano fede in Lui, Mi sorprendo ogni volta anche io di come che non si lascino abbattere dalle difficoltà quella chiamata alla preghiera sia sempre e che sappiano che per ogni sogno infranto più forte di una serata come tante tra- il Signore ne sta preparando uno ancora scorse a casa o tra locali. E questo non più grande! perché, come molti nostri coetanei pen- È difficile parlare di futuro ai ragazzi sano, non sappiamo goderci la vita nel ora, dopo che tanti nostri progetti non mondo ma, al contrario, vogliamo goderci sono andati magari nel verso giusto. un mondo la vita! Immaginate che spavento possa essere parlare di vocazione, quel seme che Dio ALESSANDRA MARRONE pianta in ciascuno di noi quando ci chiama 16
I NOSTRI DEFUNTI Un sogno che padre Giuseppe ha vis- suto per il resto dei 79 anni, dei quali 78 di consacrazione religiosa e 71 di sacerdozio. Padre Giuseppe attualmente era il decano della nostra Provincia, il frate più anziano. Ed è bello, in questo tempo di Natale, periodo molto difficile per l’uma- nità, parlare di sogni. Siamo inoltre nell’anno giuseppino, che il Papa ha voluto dedicare proprio a San Giuseppe; e parlando di questo santo il Pontefice ha detto egli è stato «un uomo capace di sognare»; San Giuseppe è stato «il custode del sogno di Dio». Per questo il Papa chiedeva al Signore di dare «a tutti noi la capacità di sognare, perché quando sogniamo le cose grandi, le cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio, le cose che Dio sogna su di noi». Padre Giuseppe ha custodito nei suoi Fr. GIUSEPPE PISANELLI 95 anni il sogno di Dio, nella concretezza 1925 - 2021 e nella laboriosità, con la dedizione al «Dopo quattro anni di Collegio ho speri- lavoro pastorale ma anche a quello mentato di avere la vocazione all’Ordine manuale: «La semplicità e l’operosità francescano, e desidero, anzi bramo arden- erano le sue caratteristiche, che gli hanno temente, servire il Signore. Prego di volermi permesso di essere amato e rispettato dai accettare nel Serafico Ordine, affinchè frati e dalla gente» (Cfr. Fr. Domenico possa attendere, nella solitudine, alla mia Tirone, I Frati Minori del Sannio e dell’Ir- santificazione, e domani novello France- pinia, 2011). sco, percorrere il mondo, apportatore di Padre Giuseppe è nato ad Apollosa pace e di bene. (BN) il 1° novembre 1925, da Gabriele e Questo è stato il sogno della mia fanciul- Giovannina Saggese; al fonte battesimale lezza, ma ora sta per diventare realtà». gli fu dato il nome di Berardino Lorenzo. Il 18 ottobre 1937 è accolto come Con queste parole, il non ancora sedi- aspirante nel Collegio serafico di Paduli cenne p. Giuseppe, si rivolgeva al Ministro (BN). Il 31 agosto 1941 a Vitulano (BN) provinciale del tempo, il 29 luglio 1941, indossa l’abito della prova ed inizia l’anno chiedendo di ricevere il saio francescano e di Noviziato, con il nome di Fr. Giuseppe. di iniziare il noviziato, per realizzare il Il 18 ottobre dell’anno successivo, sempre sogno della sua fanciullezza: essere frate in Vitulano, emette la prima professione minore. religiosa. 17
Il 1° dicembre 1946, nella Basilica Trascorso un triennio a Paduli, con il “S. Maria delle Grazie” di Benevento, Capitolo del 2007 è di nuovo trasferito a consacra “per sempre” la sua vita al Taurano, dove rimane per altri 12 anni. Signore con la professione solenne ed il 10 Nel suo ministero sacerdotale, ha luglio 1949, sempre in Benevento, è ordi- svolto l’ufficio di Parroco in diverse comu- nato presbitero per l’imposizione delle nità: nella Parrocchia “S. Michele Arcan- mani e la preghiera di consacrazione di S. gelo” in Taurano; nella Parrocchia “SS.ma Ecc. Mons. Agostino Mancinelli, Arcive- Annunziata” in Fontenovella di Lauro scovo di Benevento. (AV); nella Parrocchia “S. Alfonso” in Svolge i primi anni del suo ministero Forchia (BN) e nella Parrocchia del sacerdotale a Circello (BN), mentre dal “Cuore Immacolato di Maria” in San Bar- 1953 al 1959 è Superiore della Fraternità tolomeo in Galdo. di Zungoli (AV). Nel 2019, in occasione del 70° di Dopo un triennio ad Airola (BN), ordinazione sacerdotale, il 21 agosto ha con il Capitolo del 1962 è trasferito a Tau- partecipato all’Udienza generale di Papa rano (AV), ove rimarrà fino al 1983, svol- Francesco, che gli ha riservato un’acco- gendo anche il servizio di Guardiano dal glienza particolare. 1971 al 1974. Dal 1983 al 1989 è di Frater- Con il Capitolo del 2019, considerata nità ad Arpaia (BN), mentre con il Capi- l’età e un’incipiente demenza senile, è tra- tolo del 1989 è assegnato a San Bartolo- sferito a Benevento, nella Ministruttura meo in Galdo (BN), con l’ufficio di infermieristica, dove trascorre gli ultimi Guardiano. mesi della sua vita, in un progressivo Dal 1991 al 1997 è ad Airola; ritorna decadimento cognitivo. Ieri, 8 gennaio, poi a San Bartolomeo in Galdo come circondato dai confratelli della Fraternità Guardiano della Fraternità fino al 2004. di Benevento, si è addormentato nel Signore, per contemplare la Luce vera. Carissimo p. Giuseppe, ti affidiamo ora alle braccia del Padre misericordioso. Per te è davvero Tempo del Natale: sei nato alla vita immortale, con Cristo sei risorto. Continua ad essere vicino a tutti noi, e prega per il dono delle vocazioni. Sostie- nici perché possiamo essere custodi del “sogno di Dio” per ciascuno di noi. (Dal saluto finale della celebrazione esequiale) FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI Ministro provinciale Città del Vaticano, all’udienza generale del 21 agosto 2019 Papa Francesco saluta P. Giuseppe Pisanelli accompagnato da P. Franco Bigotto. 18
cità ed umiltà, trasmettendo serenità e letizia. Tutto questo è stato certamente frutto degli Studi in Teologia Morale compiuti a Roma, maturando un’attenzione partico- lare alla formazione della coscienza, “sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio” (CCC 1795), perché - come afferma il Catechismo - “la retta educa- zione della coscienza garantisce la libertà e genera la pace del cuore”; e questo è ciò che è avvenuto nell’esperienza personale di padre Enrico, e ne ha contraddistinto il suo ministero. Padre Enrico nacque a Montefalcone Valfortore (BN) il 20 gennaio 1933 da Antonio e Maria Sanità Vecchiolla; al fonte battesimale gli fu dato il nome di Pasquale. Nel settembre 1943, terminate le Fr. ENRICO SACCHETTI scuole elementari fu ammesso al Collegio 1933 - 2021 Serafico di Airola (BN). Qualche anno dopo lo seguirà anche «Eccoti, o Signore, e per sempre, il fratello, padre Lucio, morto nell’agosto la mia giovinezza che tu mi chiedesti. 2013. Sono stato generoso con Te: Vestì il saio francescano il 15 agosto ti chiedo soltanto l’aiuto d’essere fedele alla 1948, in Vitulano (BN), ed iniziò l’anno di mia Rinunzia fino alla fine dei miei giorni. Noviziato con il nome di Fr. Enrico; il 2 E la serenante letizia di Santo Francesco ottobre 1949 emise la prima professione. allieti il Sacrificio Il 2 febbraio 1955, in questa Basilica che la mia promessa esprime» “S. Maria delle Grazie” di Benevento, nelle mani del M. R. P. Marciano M. Cic- Sono queste le parole che il 2 feb- carelli, consacrò per sempre al Signore la braio 1955 padre Enrico volle scrivere sua vita con la Professione solenne. sull’immaginetta, a ricordo della sua pro- Il 24 marzo 1957, sempre qui, da S. fessione solenne, in questa Basilica della Ecc. Mons. Agostino Mancinelli, fu ordi- Madonna delle Grazie; ed è stato pressoc- nato presbitero. ché impossibile trovare altri scritti perso- Dopo il sacerdozio, iniziò gli studi nali di padre Enrico, il quale non è stato presso la Pontificia Università Antonia- mai di molte parole. num di Roma, nella Facoltà di Teologia Eppure, in queste brevi righe si riesce Morale, conseguendo il grado accademico ad intravedere tutta l’esistenza di padre di “Dottore in Teologia” il 27 novembre Enrico; una vita vissuta in relazione con il 1962. Suo Signore, e - per questo – egli è stato sempre disponibile con tutti, con sempli- 19
Ritornato in Provincia, fu assegnato alla Fraternità di Paduli (BN) come con- fessore dei fratini del Collegio Serafico. Dal 1962 al 1969 fu di comunità a Benevento “S. Maria delle Grazie”, dedi- candosi all’insegnamento della Teologia morale nel nostro Studio Teologico. Dal 1969 al 1980 fu a Lioni (AV); poi dal 1980 al 2015 è stato a Circello, paese in cui - il 27 febbraio 2010, insieme a P. Ildefonso Iannella – ha ricevuto la cit- tadinanza onoraria. A livello locale, oltre a ricoprire l’uf- ficio di Guardiano per 9 anni a Circello (1986-1995), è stato più volte Vicario ed Economo locale. È stato, inoltre, Definitore provinciale Circello, 2 luglio 2002, per 9 anni (1968-1971 e 1995-2001). P. Enrico Sacchetti riceve da Mons. Sprovieri, Il suo ministero pastorale si è con- Arcivescovo di Benevento, traddistinto per la disponibilità all’ascolto la Croce “Pro Ecclesia et Pontifice”. delle confessioni e l’aiuto pastorale alle In seguito alla frattura spontanea del Parrocchie del clero secolare. femore subìta nel mese di novembre del Ma il suo principale impegno, ini- 2019, le sue condizioni sono peggiorate, ziato subito dopo gli studi romani e prose- ed è iniziato un lento ma continuo guito per quasi 50 anni, è stato a servizio calvario. del Tribunale Ecclesiastico regionale Il decadimento organico e cognitivo interdiocesano e di Appello di Benevento, lo ha costretto a restare allettato, necessi- con l’ufficio di Difensore del vincolo (dal tando di continue cure, assistito dalla Fra- 1962 al 1983; e dal 1987 al 2009) e per un ternità; fino a quando ieri, 1° marzo, alle breve periodo anche di Giudice (dal 1983 prime luci dell’alba, è entrato nella luce al 1987). della Resurrezione. Proprio per i meriti acquisiti in que- Carissimo p. Enrico, ti affidiamo ora sto servizio, svolto con tanta attenzione e alle braccia del Padre misericordioso; hai rettitudine e di cui godeva di tanta stima, portato a compimento la tua professione su richiesta dell’Arcivescovo S. Ecc. Mons. ed il tuo sacrificio, l’offerta della tua vita. Serafino Sprovieri, il 7 maggio 2002, il Continua ad essere vicino a tutti noi, ed Santo Padre Giovanni Paolo II, gli conferì intercedi per il dono delle vocazioni. l’onorificenza ecclesiastica della Croce Sostienici perché possiamo fare della “Pro Ecclesia et Pontifice”. nostra vita un sacrificio al Signore, con Nel mese di ottobre del 2015, dopo fedeltà, in semplicità e letizia. un’operazione chirurgica e presentandosi i primi evidenti segnali della demenza (Dal saluto finale della celebrazione esequiale) senile, fu accolto nella Ministruttura infer- FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI mieristica di Benevento, dove ha trascorso Ministro Provinciale il resto dei suoi anni. 20
Ma il Papa ha parlato anche di un’al- tra caratteristica del sacerdote, che padre Alfonso ha ben incarnato: la gioia e l’umorismo. Ha detto il Papa: “Con Cristo potete essere apostoli della gioia. E con la gioia va insieme il senso dell’umorismo. Imitate quei grandi preti che ridono degli altri, di sé stessi e anche della propria ombra: il senso dell’umorismo è una delle caratteri- stiche della santità”. Così è stato padre Alfonso, così ha incarnato il suo ministero: con il sorriso e cercando di far sorridere, con aneddoti e semplici battute. Infatti, con la simpatia - che lo caratterizzava - riusciva subito a relazionarsi con ogni tipo di persona, istaurando ponti-relazionali con tutti. “Non diventate malinconici come gli ipocriti” ha esortato Gesù nel Vangelo; ed Fr. ALFONSO PICCOLI ancora San Paolo nella prima lettura ha 1944 - 2021 affermato: “Dio ama chi dona con gioia”. Padre Alfonso ha vissuto la sua voca- Carissimi fratelli e sorelle, zione francescana in questo modo, donan- abbiamo ascoltato le letture della dosi con gioia nei diversi luoghi dove l’ob- Messa di questo mercoledì dell’XI setti- bedienza lo ha posto. mana del Tempo Ordinario, e San Paolo ci Ripercorro ora le tappe di questa ha invitati a far “salire a Dio un inno di vocazione. Padre Alfonso nacque a S. ringraziamento”. Agata de’ Goti il 18 settembre 1944, da Padre Alfonso ora è in cielo, ed Alessio e Maria Grazia Cinelli: Alfonso è innalza il suo canto di lode e di ringrazia- il nome che gli viene dato col battesimo. mento al Signore. Nell’ottobre 1957 fu accolto come aspi- Quel ringraziamento che voleva rante dapprima nel Collegio serafico di manifestare anche qui in terra il prossimo Airola (BN) e poi in quelli di Arpaia (BN) 1° agosto, data scelta per celebrare il giu- e di Paduli (BN). L’8 ottobre 1963 a Vitu- bileo sacerdotale. lano (BN) iniziò l’anno di Noviziato, con La gratitudine deve essere una pecu- il nome di Fr. Francesco; il 12 ottobre liare caratteristica dei sacerdoti. Lo ha dell’anno successivo, sempre a Vitulano, ricordato Papa Francesco qualche giorno emise la sua prima professione religiosa. fa in un incontro, invitando i sacerdoti Proseguì la formazione iniziale nelle presenti a coltivare la riconoscenza e la Case di Atripalda (AV) e Benevento. Il 1° gratitudine: “Riconoscenza al Signore per agosto 1970, in questa Basilica, consacrò quello che siete gli uni per gli altri. Grati- “per sempre” la sua vita al Signore con la tudine per essere al servizio dei fratelli e professione solenne, riprendendo il suo della Chiesa”. nome di battesimo: Fr. Alfonso. 21
Andò poi a Gerusalemme per com- gioia come caratteristica del suo sacerdo- pletare gli studi teologici ed il 24 marzo zio, un altro elemento indicato da Gesù nel 1971, nella Basilica dell’“Annunciazione” Vangelo è stato incarnato da P. Alfonso: la in Nazareth, fu ordinato presbitero. discrezione e la riservatezza. Rientrato stabilmente in Italia, con il Non amava apparire in prima linea, Capitolo del 1971 fu assegnato alla Frater- ma lavorava nel silenzio e dietro le quinte, nità di Airola (BN), dove rimase fino al nel segreto. “Il Padre tuo, che vede nel 1976 con l’incarico di Vice Rettore del segreto, ti ricompenserà”, ci dice Gesù. Collegio serafico. Caro padre Alfonso, nel nostro Dopo un anno trascorso a Taurano ultimo incontro, mi confidavi che la tua (AV), dal 1977 al 1980 fu Guardiano della vocazione aveva un legame particolare Fraternità di San Bartolomeo in Galdo con la Vergine Annunziata: la tua Parroc- (BN). Nel 1980 dai Superiori fu assegnato chia di origine è intitolata a lei; la vesti- alla Fraternità di Arpaia e poi dal 1983 al zione e la prima professione le hai cele- 1995 fu in questa Casa di Benevento. brate a Vitulano, nella Basilica dell’An- Con il Capitolo del 1995 fu assegnato nunziata, l’ordinazione sacerdotale l’hai alla Fraternità di San Giorgio del Sannio ricevuta proprio a Nazareth. (BN), svolgendo anche il ministero di La Madonna hai invocato più volte Assistente-Cappellano presso l’Ospedale lunedì mattina (14 giugno), nel momento dei Fatebenefratelli. Nel 1998 ritornò qui a in cui ti ha colpito all’improvviso l’aneuri- Benevento con l’ufficio di Guardiano. sma addominale, e tanta era la sofferenza Dopo un triennio trascorso a Lioni che provavi. La Madonna certamente ti (AV), dal 2004 fu assegnato alla Fraternità sarà stata accanto, quando sorella morte ti di Avellino, dove rimase fino al 2019, col- ha visitato, e ti avrà aiutato a pronunciare laborando nella pastorale della Parrocchia l’eccomi più importante, l’eccomi defini- del “Cuore Immacolato di Maria”. tivo, quello davanti alla chiamata alla vita Dal 2019 è ritornato a Benevento, eterna. Come dicono le nostre Costitu- dedicandosi principalmente al ministero zioni Generali, “la morte è il passaggio della riconciliazione. dalla vita terrena alla gloria del Signore, e A livello locale padre Alfonso è stato l’ultima offerta della vita, con cui si com- Guardiano, Vicario, Economo e Vicario pie la professione” (CCGG 36). parrocchiale; più volte, poi, è stato forma- Ieri mattina, caro padre Alfonso, hai tore, in diverse tappe formative: Maestro donato la tua vita per sempre, hai detto degli aspiranti, dei postulanti e dei pro- l’ultimo “Eccomi”, hai portato a compi- fessi temporanei, oltre che Vice Rettore mento la tua professione religiosa. nel Collegio di Airola. Sostieni tutti noi nel cammino della Per diversi anni si è dedicato con pas- nostra vita, perché con gioia e gratitudine, sione alla predicazione, alle missioni al possiamo continuare a rispondere con popolo, all’animazione di Corsi di Eser- generosità alla nostra vocazione. cizi spirituali. Ma non faceva mai mancare la sua (Dall’Omelia della celebrazione esequiale) disponibilità per il ministero della riconci- FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI liazione e per gli ammalati, oltre che per Ministro provinciale l’accompagnamento dell’Ordine france- scano secolare. Se prima ricordavo la 22
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