Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia

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Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia

                            TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA - BENEVENTO (ITALY)

anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021
  sped. in A.P. art. 2 comma 20/C - L. 662/96 - Filiale di Benevento
Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
SOMMARIO

                                                 - Con coraggio e gentilezza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  1
Trimestrale a cura dei Frati Minori                 del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi
     del Sannio e dell’Irpinia

ANNO XXXVII (NUOVA SERIE)                        - I primi cinquanta anni della Biblioteca
N. 1-2 - GENNAIO-GIUGNO 2021                       Le Grazie di Benevento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  3
     Reg. Trib. BN 1-12-1952, n. 16                 di Ernesto Russo

Editore
Ente Provincia Frati Minori                      - Centenario di Dante Alighieri. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  6
“S. Maria delle Grazie”                             di Fr. Davide Panella
Viale San Lorenzo, 8
82100 Benevento
                                                 - I miei ricordi di “Zia Ida” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  9
Sede di Redazione:
                                                    di Fr. Lino Barelli
Convento “Le Grazie”
Viale San Lorenzo, 8
82100 Benevento                                  - La devozione di Sant’Antonio
Tel. 0824.328211
                                                   a Montecalvo Irpino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Direttore Responsabile:                             di Fr. Franco Pepe
Fr. Sabino Iannuzzi

Direttore Editoriale:                            - Centenario della Regola non Bollata
Fr. Davide Fernando Panella
                                                   e del Capitolo delle Stuoie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
Ufficio Comunicazioni:                              di Fr. Antonio Latella
http://www.fratiminorisannioirpinia.it/
email: segreteria@fratiminorisannioirpinia.it
                                                 - Generazione Pro Vocazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Responsabile: Fr. Camillo Iovieno                   di Alessandra Marrone
Stampa:
PIESSE Grafica & Stampa s.n.c.
Via Crocevia Sala, 25/A - ( 0824.871359          - I nostri defunti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
FOGLIANISE (BN)
piesse@piessegrafica.it - www.piessegrafica.it
                                                    del Ministro provinciale Fr. Antonio Tremigliozzi

          AVVISO                                 - Notizie Varie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
    Contribuisci con la tua
   offerta alla pubblicazione                    - Pubblicazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
   di VOCE FRANCESCANA
        per l’anno 2021.
       con il C/C postale;                       - Ordinazione diaconale di Fr. Vincenzo Romano
     IBAN: IT65 J076 0115                          e Fr. Francesco Falco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
    0000 00013 030 820.
              Grazie.

 I di copertina: Liviu Balac, San Giuseppe, icona dipinta a mano su legno con fondo oro, Romania.
 IV di copertina: Scuola Napoletana sec. xviii, Il Beato transito di San Giuseppe, Curia provinciale “Le Grazie”, Benevento.
Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Con coraggio e gentilezza
                 ’8 dicembre 2020, in occa-           Come non sentirci, allora, interpellati
                 sione del 150° anniversario     da queste parole in questo tempo di diffi-
                 della dichiarazione di San      coltà e precarietà, quando tanti progetti e
                 Giuseppe a Patrono della        sicurezze sembrano vacillare?
                 Chiesa universale, Papa              La certezza di sperimentare la fiducia e
                 Francesco ha firmato la         la fedeltà da parte di Dio, ci permettono di
Lettera apostolica Patris corde (“Con            procedere nella vita con responsabilità, così da
cuore di padre”), nella quale, oltre ad          affrontare - con maggiore serenità - le sfide e
indire l’anno dedicato a San Giuseppe            le difficoltà del quotidiano.
(che si concluderà il prossimo 8 dicembre),           Quest’anno la Famiglia Francescana
ha condiviso «alcune riflessioni personali       sta ricordando anche altri significativi
su questa straordinaria figura, tanto vicina     anniversari, quali: l’ottavo centenario della
alla condizione umana di ciascuno di noi».       Regola non bollata, l’arrivo di Sant’Anto-
Nello specifico ha individuato sette carat-      nio di Padova in Italia ed il suo “primo”
teristiche fondamentali della sua “pater-        incontro con San Francesco ad Assisi. In
nità”, riconoscendolo come il padre              questo numero di Voce Francescana vi
amato, padre nella tenerezza, padre              sono alcuni contributi al riguardo.
nell’obbedienza, padre nell’accoglienza,              La vita di questi due Santi (Francesco
padre dal coraggio creativo, padre lavo-         d’Assisi e Antonio di Padova) ci conferma
ratore e padre nell’ombra.                       quanto detto dal Santo Padre: essi sono
      Significative, soprattutto per questo      stati come San Giuseppe dei “miracoli”
tempo particolare di pandemia, sono le           mediante i quali Dio ha voluto “custodire”
riflessioni sul “coraggio creativo”: «Esso -     la Sua Chiesa.
afferma il Papa sempre nella Patris corde             La loro testimonianza creativa ci
- emerge soprattutto quando si incontrano        interpella a considerare il contributo che
difficoltà. Infatti, davanti a una difficoltà    ciascuno, personalmente, oggi è chiamato
ci si può fermare e abbandonare il campo,        ad offrire nella Chiesa e nella società.
oppure ingegnarsi in qualche modo. Sono               Nell’enciclica Fratelli tutti Papa
a volte proprio le difficoltà che tirano fuori   Francesco ci parla di un “miracolo” alla
da ciascuno di noi risorse che nemmeno           portata di tutti: «Oggi raramente si tro-
pensavamo di avere. […] Giuseppe è               vano tempo ed energie disponibili per sof-
l’uomo mediante il quale Dio si prende           fermarsi a trattare bene gli altri, a dire
cura degli inizi della storia della reden-       “permesso”, “scusa”, “grazie”. Eppure,
zione. Egli è il vero “miracolo” con cui         ogni tanto si presenta il miracolo di una
Dio salva il Bambino e sua madre. Il             persona gentile, che mette da parte le sue
Cielo interviene fidandosi del coraggio          preoccupazioni e le sue urgenze per pre-
creativo di quest’uomo».                         stare attenzione, per regalare un sorriso,
      Questa fiducia Dio la rivolge anche a      per dire una parola di stimolo, per rendere
ciascuno di noi. Per questo il Papa sottoli-     possibile uno spazio di ascolto in mezzo a
nea: «Se certe volte Dio sembra non aiu-         tanta indifferenza» (n. 224).
tarci, ciò non significa che ci abbia abban-           È un “miracolo” di cui c’è tanto biso-
donati, ma che si fida di noi, di quello che     gno, a cominciare dalle famiglie e dalle
possiamo progettare, inventare, trovare».        nostre comunità cristiane.

                                                                                               1
Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Pietro Annigoni, San Giuseppe lavoratore, 1963, olio su tela. Firenze, San Lorenzo (Scala).

     È un “miracolo” che permette la                A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria
costruzione di una società più fraterna,            ripose la sua fiducia
tanto necessaria in questa pandemia che
stiamo affrontando.                                 con te Cristo diventò uomo.
     Viviamo, allora, con responsabilità,           O Beato Giuseppe,
coraggio e gentilezza questo tempo, affi-           mostrati padre anche per noi,
dandoci alla protezione di San Giuseppe:            e guidaci nel cammino della vita.
                                                    Ottienici grazia, misericordia e coraggio,
Salve, custode del Redentore,                       e difendici da ogni male. Amen.
e sposo della Vergine Maria.
                                                               FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
                                                                          Ministro provinciale

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Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
I primi cinquanta anni della
    Biblioteca “Le Grazie” di Benevento
                 a Biblioteca provinciale Le     il settore dedicato alle riviste francescane,
                 Grazie dei Frati Minori del     tra le quali: Antonianum, Vita Minorum,
                 Sannio e dell’Irpinia vede      Bibliographia Franciscana, Archivum
                 le sue origini nel 1949, in     Franciscanum Historicum, Analecta
                 concom itanza con il            TOR, Città di Vita, ma anche periodici
                 ritorno nel Convento di         molto rilevanti per la storia della chiesa e
Santa Maria delle Grazie dello Studen-           del cattolicesimo, utili per gli studiosi di
tato teologico a Benevento.                      teologia e di discipline ecclesiastiche: La
      L’antica biblioteca era stata distrutta,   Civiltà Cattolica, Studi Cattolici, La
durante la Seconda Guerra Mondiale, dai          Scuola Cattolica, Medicina e Morale,
bombardamenti nel mese di settembre              Credere Oggi, solo per citarne qualcuna.
1943 su Benevento. Con il Capitolo pro-                Nella sala di lettura, ubicata al primo
vinciale elettivo del 1968, su proposta del      piano, sono conservate le opere di prima
Visitatore generale, P. Eliseo Onorati, fu       consultazione; è divisa in due ambienti:
deciso di costituire nel Convento “Le Gra-       nel primo sono collocati e già registrati e
zie” in Benevento una biblioteca centrale e      catalogati i testi relativi alla Storia locale
fu nominato come responsabile, P. Dome-          ed ai testi scritti da Padri della Provincia
nico Tirone. Nel Capitolo intermedio suc-        dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia.
cessivo, giugno 1971, si ebbe l’apertura               Nell’ambiente più interno ed ampio
ufficiale della biblioteca nel salone a pian     sono stati sistemati, ed anch’essi registrati
terreno del Convento con la dicitura             e catalogati, i Dizionari, le Enciclopedie
Biblioteca francescana “Le Grazie”.              ed i mezzi scientifici di primo accesso; tra
      Nel 2004 fu deciso il trasferimento in     questi si rammentano: l’Enciclopedia Ita-
una sede più idonea alla conservazione e         liana di Scienze Lettere ed Arti dell’Isti-
consultazione dei testi, sempre più nume-        tuto dell’Enciclopedia Italiana fondato
rosi. Con il contributo del Comune di            da Ernesto Treccani, nell’edizione del
Benevento, nel 2006 furono iniziati i            1949; il Grande Dizionario Enciclopedico
lavori di messa in opera della scaffalatura      fondato da Pietro Fedele, ed edito dall’U-
e nel 2009 il trasferimento dei testi dai        TET di Torino, con tutti gli aggiorna-
locali a pianterreno del Convento alla           menti, e molte altre opere di grande
nuova sede.                                      importanza ed utilità, come manuali di
      La nuova biblioteca si compone di          diverse discipline.
una intera struttura articolata in tre piani.          La sala di consultazione, sita al
Al piano ammezzato si trova la sala perio-       secondo piano, raccoglie la maggior parte
dici, al primo piano la sala di lettura, al      del patrimonio librario, diviso in testi anti-
secondo l’ampia sala di consultazione.           chi e moderni.
      La sala dedicata ai periodici è divisa           È articolata in vari ambienti, cia-
in 3 ambienti e sono conservate gran parte       scuno dotato di ballatoio che consente la
delle riviste, con oltre cento testate di        presenza di ulteriori scaffalature.
diverse discipline. Di notevole importanza

                                                                                             3
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La presenza di tavoli e sedie per tutto       cato alla Letteratura, con collane complete
il perimetro consente di ospitare una               delle più importanti case editrici.
utenza di oltre 20 unità. Sono inoltre                    Il patrimonio librario della Biblioteca
distribuiti espositori per l’intera area, per       Le Grazie consta oggi di un ricchissimo
l’allestimento estemporaneo di mostre               fondo moderno, ma certamente appare
librarie e documentarie.                            molto ricco e prezioso il fondo antico, ubi-
      La raccolta libraria è organizzata            cato in fondo alla Sala di consultazione.
secondo una divisione in specifici settori                Sono stati qui raccolti, oltre ai testi
di carattere religioso, con una specializza-        posseduti dalla Biblioteca Le Grazie,
zione in talune discipline, quali: il France-       anche testi provenienti da altri conventi
scanesimo, la Mariologia, La Storia, la             del Sannio e dell’Irpinia (S. Maria di
Filosofia e la Letteratura.                         Loreto di Paduli, Sant’Antonio di Monte-
      Il Francescanesimo, a cui è dedicata          calvo Irpino, San Giovanni in Palco di
una intera area della sala, ospita opere di         Taurano, San Pasquale di Airola,
grande importanza, tra le quali l’Opera             Madonna delle Grazie di Montesarchio).
Omnia di Giovanni Duns Scoto edita                        Questa lodevole iniziativa, dovuta
dalla Tipografia Poliglotta Vaticana di             alla sensibilità dei Ministri provinciali che
Città del Vati-                                                                    si sono succe-
cano dal                                                                           duti in questi
1950, e curata                                                                     anni          ed
dalla Com-                                                                         all’impegno
missione Sco-                                                                      costante del
tistica, in 21                                                                     direttore
volumi; nella                                                                      responsabile
sez ione d i                                                                       dell’Archivio
Filosofia sono                                                                     e della Biblio-
presenti testi                                                                     teca, nonché
delle più                                                                          s t o r i c o
impor tanti                                                                        d el l’o r d i n e
case editrici,                                                                     Padre Davide
come        ad                                                                     Fernando
esempio l’in-       Benevento, Biblioteca provinciale “Le Grazie”: sala letture.   Panella, di
teressante                                                                         r a c c ogl iere
collana della Laterza dal titolo I Filosofi; il     presso un sola struttura idonea a tale
settore di Storia della Chiesa è molto ricco        scopo, ha permesso di salvaguardare l’an-
e presenta manuali e monografie di case             tico patrimonio bibliografico dell’Ordine
editrici specializzate, come la Storia della        dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia.
Chiesa curata da Agostino Fliche e Vitto-                 Tra i testi conservati si contano 34
rio Martin e pubblicata dalla editrice              incunabuli, circa 700 edizioni del XVI
S.A.I.E. di Torino, con tutti gli aggiorna-         secolo, oltre 1500 del XVII secolo, ed
menti; molto ampio anche il settore dedi-           oltre 4000 del XVIII secolo1.

1 Cfr. Incunaboli e cinquecentine delle Biblioteche dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, a cura di Davide
Fernando Panella. Foglianise (BN), Tip. PIESSE, 2004.

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Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Benevento, 15 maggio 2021, in questa giornata del FAI si sono avute molte visite alla
                               Biblioteca provinciale “Le Grazie”.
     Tra le tante opere citiamo alcuni testi                    Diversi i fondi presenti nella Biblio-
di notevole importanza:                                    teca Le Grazie, frutto di donazioni di
Hieronymus, santo. Epistolae. Romae, Conrad                famiglie devote e studiosi attratti dall’in-
Sweynheym & Arnold Pannartz2, 1470.                        gente e rilevante patrimonio presente nella
Formato: in folio, 300 cc. con iniziali fine-              biblioteca, nonché dalla organizzazione
mente miniate                                              attenta che i Frati hanno voluto dedicare
Proveniente dalla Biblioteca Francescana                   alla stessa; ma soprattutto ai lasciti dei
di Santa Maria di Loreto - Paduli.                         Frati defunti appartenenti alla Provincia.
                                                                Spesso infatti trattasi di raccolte
Augustinus Aurelius, santo. De Civitate
                                                           molto ricche dal punto di vista quantita-
Dei. Venetiis, da Nicola Jenson, 1475.
                                                           tivo ma soprattutto qualitativo, in quanto
Formato: in folio, 304 cc., con ricche
                                                           legato alle specializzazioni degli stessi,
xilografie.
                                                           talvolta esperti di particolari discipline.
Proveniente dalla Biblioteca Francescana
                                                                Un esempio particolare è dato dal
di Santa Maria di Loreto - Paduli.
                                                           Fondo lasciato da Padre Ambrogio Gia-
M agistris Johannes, de Quaestiones                        como Manno3, docente di Filosofia, presso
super totum cursus logicae. Venetiis,                      le Università di Bari e di Napoli.
Ottaviani Scoti, 1487.
Formato: 4°, c. 342.                                                                    ERNESTO RUSSO
Proveniente dalla Biblioteca del Convento
Sant’Angelo - Nola.

2 La tipografia fu introdotta in Italia tra il 1464 ed il 1465 dai maguntini Conrad Sweynheym e Arnold Pan-
nartz presso l’abbazia benedettina di Subiaco, e si diffuse a Roma dove i due prototipografi si trasferirono nel
1467. Il presente testo è considerato pertanto tra i primi presenti nell’Italia meridionale.
3 Per ulteriori approfondimenti cfr. P. Ambrogio Giacomo Manno: Bibliografia, a cura di Ernesto Russo. Bene-
vento, Edizioni Biblioteca “Le Grazie”, 2018, p. 87 (Mosaico di Vita Serafica).

                                                                                                              5
Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Centenario di Dante Alighieri
                 l VII Centenario della          tutto eguali in dignità ai potenti della
                 morte di Dante Alighieri        terra. Un altro tratto accomuna i due per-
                 (1321-2021) sta impri-          sonaggi: l’apertura alla bellezza e al valore
                 mendo un forte interesse        del mondo creaturale, specchio e vestigio
                 per l’opera del “Sommo          del suo Creatore. Come non riconoscere in
                 Poeta”, in particolare per      quel laudato sia ‘l tuo nome e ‘l tuo valore /
La Divina Commedia. Anche per il VI              da ogne creatura della dantesca parafrasi
Centenario della sua nascita (1265-1965)         al Padre nostro (Purg. XI, 4-5) un riferi-
si ebbe un notevole interesse. Nella nostra      mento al Cantico delle creature di San
Provincia dei Frati Minori del Sannio e          Francesco?”.
dell’Irpinia, allora le celebrazioni dante-           Ritornando alla relazione del prof.
sche ebbero un punto di riferimento nella        Vergineo va subito detto che la sua tesi è
relazione magistrale del prof. Gianni Ver-       molto suggestiva in quanto mette a con-
gineo al Cenacolo Bonaventuriano                 fronto l’Itenerarium mentis ad Deum di
dell’Oasi Maria Immacolata di Monte-             San Bonaventura con il Paradiso di
calvo Irpino (Av) dal 27 al 30 settembre         Dante. Presentiamo, pertanto, questa tesi
1996. Nell’occasione, il prof. Vergineo          nella sua parte essenziale e quella
parlò su “Il Misticismo di S. Bonaventura        conclusiva.
nel Paradiso dantesco”1, esprimendo in tal
modo un nesso molto stretto tra l’arte poe-      Analogia tra l’Itinerarium e il Paradiso
tica di Dante e la spiritualità francescana.
D’altra parte si sa che il giovane Dante, a           “Ci sono analogie più che casuali,
Firenze, frequentò il convento francescano       che fanno pensare ad un atteggiamento
di Santa Croce per istruirsi in filosofia e      programmatico analogo, pur nella diffe-
teologia, seguendo l’insegnamento del            renza del rispettivo habitus spirituale. L’a-
pensatore francescano Pietro di Giovanni         scesa al Paradiso è ritmata secondo i gradi
Olivi, maestro di teologia presso lo Stu-        di contemplazione dell’Itinerarium bona-
dium di Santa Croce tra il 1287 e il 12892.      venturiano: sensualitas (senso e immagi-
E Papa Francesco nella recente Lettera           nazione); cognitio per modum vestigii o
Apostolica Candor Lucis Aeternae, al n.          cogitatio: conoscenza che è fuori di noi
8, afferma: “C’è una profonda sintonia tra       (ragione e intelletto): conoscenza di ciò
San Francesco e Dante: il primo, insieme         che è dentro di noi; mens (intelligenza e
ai suoi, uscì dal chiostro, andò tra la gente,   synteresi); cognitio per modum similitudi-
per le vie di borghi e città, predicando al      nis o contemplatio: conoscenza di ciò che
popolo, fermandosi nelle case; il secondo        è sopra di noi. E tali tre stati corrispon-
fece la scelta, incomprensibile all’epoca,       dono perfettamente alla tripartizione dan-
di usare per il grande poema dell’aldilà la      tesca del Paradiso, che, come quella
lingua di tutti e popolando il suo racconto      dell’Inferno (incontinenza, violenza e
di personaggi noti e meno noti, ma del           frode) e quella del Purgatorio (disordine

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Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
d’amore per malo obietto, per poco e per                   questa fa piegare l’anima a sé per virtù del
troppo vigore) include ovviamente ulte-                    piacere che suscita il bonum percepito.
riori distinzioni e classificazioni: ogni sta-             Questo secondo grado in Dante è figurato
dio, ad esempio, si può suddividere in due                 dai restanti quattro cieli. L’ascesa dai sen-
gradi, così che possiamo avere nella                       sibili agli intelligibili raddrizza la vita
mistica ascesa sei principali momenti. Il                  attiva dell’uomo, che, retta prima dalla
primo grado comprende dunque il senso e                    ratio inferior o scientia, ci porta alla bea-
l’immaginazione. Il mondo, si sa, per                      titudo huius vitae con la prudenza (Sole),
Bonaventura è opera di Dio come un libro                   con la fortezza (Marte), con la giustizia
composto dalla sua mano sapiente, e in                     (Giove), e, guidata dalla ratio superior o
esso è scritto il poema della sua gloria che               sapienza, ci prepara mediante le virtù teo-
tutto muove e penetra e risplende in una                   logali la beatitudo vitae aeternae
parte più e meno altrove. Tutto ci parla                   (Saturno). Così la scala mistica si innalza
dello splendore di quell’idea che Dio par-                 sempre più verso Dio. Ai quattro gradini
torisce amando, perché tutto è riverbero                   delle virtù naturali o cardinali si aggiun-
della divina luce. Sommo Bene, Dio è per                   gono a perfezione i tre delle virtù teolo-
sua natura diffusivo: bonum diffusivum;                    gali, che completano l’umana aspirazione
si dà e si espande nel dono di sé, e ogni                  alla felicità: dalla vita attiva nasce e si svi-
cosa è l’effetto della sua inesauribile gene-              luppa la contemplativa. La scienza si sposa
rosità, e in quanto tale ci rimanda o                      alla sapienza e in essa si risolve: conoscere
richiama al senso di Dio. Se leggiamo per-                 e possedere il mondo non serve a nulla, se
ciò il libro della creazione con la mente                  si perde l’anima propria; ma serve all’ele-
rivolta alla sapienza dell’autore, l’anima                 vazione della vita, se nell’interpretazione
nostra si solleva dal sensibile all’intelligi-             del mondo non ci si dimentica del proprio
bile; altrimenti resta avvolta e perduta                   spirituale destino: la verità germina e frut-
nella greve materialità dei sensi. La parola               tifica in interiore homine”3.
delle cose è anch’essa parola sacra, liturgia
divina; e tutto il libro della natura è un’al-             Termine dell’Itinerarium e della poesia
tra fonte di rivelazione, un’altra bibbia. Nel             dantesca
suo ordine oggettivo allora tutto il reale ci
rivela un’orma o un vestigio di Dio: la più                      Il cammino dell’uomo è incessante e
umile creatura ci parla di potenza, di                     attraversa i gradi dello spirito, della mente
sapienza e di amore, come l’anima umana.                   fino a giungere all’estasi suprema e si attua
Questo grado sensibile è rappresentato da                  il rapimento totale, in cui l’intelletto trova
Dante nei primi tre cieli, ancora toccati                  requie e ogni affetto si riposa completa-
dal cono d’ombra della terra, e quindi                     mente in Dio. “Evidentemente non si tratta
dalle imperfezioni del nostro mondo.                       più di visione, ma immersione: non più di
      Il secondo grado è quello dell’imma-                 contemplazione, ma di possesso, per cui
ginazione, per cui la contemplazione di                    l’anima si unisce con Dio come una goc-
Dio non avviene attraverso le creature,                    cia d’acqua caduta nel vino si risolve in
ma in esse, in quanto il macrocosmo entra                  esso e assume il sapore e il colore del
nel microcosmo tramite l’ausilio del senso,                vino (S. Bernardo). Solo nella concezione
il mondo esterno si fa immagine interna, e                 cristiana di Dio è possibile una tale risolu-

3 “Incontri Bonaventuriani”, n. 3, Quaracchi - Firenze, 1967, pp. 21 - 23.

                                                                                                         7
Anno XXXVII (nuova serie) - n. 1-2 - gennaio-giugno 2021 - Trimestrale a cura dei Frati Minori del Sannio e dell'Irpinia - Frati minori Sannio Irpinia
Gustavo Doré, Dante e Beatrice nell’Empireo (Paradiso, XXXI), 1868, incisione (Bridgeman).
zione: solo in essa Dio è amore, e desidera                l’ansia di sapere e l’anelito del cuore, l’in-
di essere amato e posseduto. Egli non è,                   telligenza e la volontà, l’affetto e il senso.
come in Aristotele, puro astratto pensiero,                Cominciato dall’Amore l’itinerario della
estraneo all’uomo e alla vita, che si lascia               vita termina nell’Amore. Questa è la linea
amare, ma non ama, ma è anche umanità                      ideale su cui si svolge il misticismo di S.
e vita: si è fatto uomo per salvare la crea-               Bonaventura, dalla base del senso al ver-
tura, e ama l’uomo nell’atto stesso che                    tice dell’estasi.
vuol essere amato, perché la fonte di ogni                       Questo è anche l’arco mentale su cui
amore: l’amor che muove il sole e l’altre                  fiorisce la poesia del Paradiso”4.
stelle (Paradiso XXXIII,144). E nell’a-
more si conclude il dramma dell’uomo:                                          FR. DAVIDE PANELLA

4 “Incontri Bonaventuriani”, n. 3, Quaracchi - Firenze, 1967, p. 36.

8
I miei ricordi di “Zia Ida”
                           La storia di Armida Barelli è quella di una donna attiva in
                           una pluralità di settori (organizzazione della cultura, asso-
                           ciazionismo, vita religiosa e liturgica) riconducibili ad un
                           unico vissuto ricco d’iniziativa, di coraggio, di libera assun-
                           zione di responsabilità, di impegno, di devozione assoluta
                           alla gerarchia e di disciplina: una vita che ha come fine
                           quello del riconoscimento di un nuovo ruolo della donna cri-
                           stiana nel mondo. Nacque a Milano il 1° dicembre 1882 e
                           morì a Marzio (Varese) il 15 agosto 1952; il suo corpo riposa
                           nella Cripta dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in
                           Milano. Fu Amministratore unico dell’Editrice “Vita e Pen-
                           siero”, cofondatrice dell’Università Cattolica, fondatrice
                           della Gioventù femminile di Azione Cattolica, cofondatrice
       Armida Barelli      delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù
       diventa Beata
                           Cristo.
                           La futura Beata, per alcune volte venne a Benevento per fon-
  dare e animare la Gioventù Femminile di Azione Cattolica e costituire il primo nucleo
  di Missionarie della Regalità.

       Voce Francescana è lieta di presentare una testimonianza di “suo pro-nipote,
         Giorgio” (P. Lino Barelli), che vive nella comunità dei frati minori della
                          Madonna delle Grazie in Benevento.

                io padre, Giuseppe, livor-      apostolato. Numerosi erano i suoi nipoti e
                nese di nascita, fa cognome     soprattutto i pronipoti, che accompagnava
                Barelli, ma senza aver          con la preghiera, ma anche col farsi pre-
                legami di parentela con i       sente nei momenti importanti della loro
                Barelli di Milano, luogo di     vita. Nei riguardi poi di mia madre e della
                nascita di Armida.              nostra numerosa famiglia aveva un certo
      Fu Armida, d’accordo con una sorella      rapporto di predilezione; appena le era
di mio padre, Dina, appartenente all’Isti-      possibile, si riservava un tempo, anche se
tuto secolare delle Missionarie della Rega-     breve, per farci una visita. È stata lei la
lità di Cristo, a far incontrare sua nipote     mia madrina al Battesimo, che fu cele-
Ida Roggero (figlia della sorella Mary) con     brato il 4 febbraio 1934, tre giorni dopo la
mio padre in vista di un possibile fidanza-     mia nascita.
mento. Cosa che avvenne felicemente.                  Ogni anno a Natale o a Pasqua ci
      Armida, che noi pronipoti chiama-         portava o spediva da Milano un regalino
vamo familiarmente “zia Ida”, non trascu-       per ciascuno di noi. Erano in particolare
rava di coltivare i legami di parentela,        delle pubblicazioni dell’Opera della Rega-
nonostante i suoi molteplici impegni di         lità adatte a noi fanciulli, che leggevamo

                                                                                             9
volentieri, perché ricche di immagini e di           mio fratello gemello, feci la prima Comu-
racconti interessanti. Talvolta veniva in            nione, ella venne a trovarmi. Ricordo che,
compagnia delle sue collaboratrici, che              dopo aver partecipato con lei alla santa
per noi piccoli erano oggetto di curiosità e         Messa domenicale, mi chiese di starle
di attesa alquanto euforica. Una volta con           accanto in ginocchio a pregare. Oltre la
zia Ida dovevano venire la marchesina                sua lunga preghiera, mi colpì il suo amore
Teresa Pallavicino e la prof.ssa Maria               per la Chiesa e per il Papa. Zia Ida mi ha
Sticco e mia madre ci ammoniva: “Siate               seguito, anche se indirettamente, nel mio
buoni, non fate troppo chiasso, non fatemi           cammino vocazionale. La mia vocazione
fare brutta figura!”.                                                       è nata alla Verna,
E noi le chiede-                                                            dove nell’estate del
vamo: “Ma la mar-                                                           1950, all’età di 16
chesina viene con la                                                        anni, incontrai P.
corona?”. E mia                                                             Marciano Ciccarelli
madre, per incuterci                                                        della P rovincia
un certo timore                                                             Sannito-Irpina dei
riverenziale rispon-                                                        Frati Minori, il
deva: “Credo di sì”.                                                        quale predicava dei
Ma quando vennero                                                           Corsi di Esercizi
e bussarono al por-                                                         spirituali all’Oasi
tone e mamma andò                                                           “S. Francesco”.
ad aprire, noi lì                                                           Diventammo amici
sette bambini tutti                                                         e il Signore si servì
sch ierat i r i ma-                                                         di lui per farmi
nemmo delusi, tro-                                                          capire ciò che Egli
vandoci davanti una                                                         voleva d a me.
marchesina tutta                                                            Nell’estate del 1951,
s o r r id ent e, m a                                                       terminato il quarto
vestita nor ma l-                                                           a n no d i Liceo
mente e soprattutto                                                         scientifico, gli dissi
senza corona.                                                               che avevo il deside-
M a r i a S t i c c o,                                                      rio di consacrarmi
invece, ci riunì                                                            totalmente al
intorno a sé raccon-           Lettera di Armida Barelli del 24.9.1951      Signore. Lui mi
tandoci dei fatti a                                                         consigliò di conse-
lei capitati per farci stare buoni.                  guire prima il diploma di maturità e dopo
       Nella ricorrenza della Giornata per           ne avremmo riparlato. Manifestai questa
l’Università Cattolica del Sacro Cuore,              mia intenzione a zia Dina, che viveva in
sapendo che “zia Ida” ne era la “cassiera”,          famiglia insieme con noi, e lei lo scrisse a
per farla contenta ci impegnavamo a rac-             zia Ida, accludendo alla lettera una mia
cogliere i ciclamini o le viole mammole              foto. Zia Ida rispose da Erba con una let-
per farne dei piccoli mazzetti da dare ai            tera del 24.9.1951, scrivendo: “Cara Dina,
fedeli della parrocchia in cambio di una             ricevo oggi, rimandatami da Marzio, la
offerta e facevamo a gara a chi raccoglieva          tua del 18.9.51. Puoi capire la mia Gioia
di più. Quando a sette anni, insieme al              per la decisione di Giorgio [è il mio nome

10
Da sinistra, Armida Barelli, suo fratello Fausto, Mons. Arcangelo Mazzotti, P. Agostino Gemelli,
                Conte Ernesto Lombardi, Ludovico Necchi, Mons. Francesco Olgiati.
di battesimo] e la mia gratitudine al                    L’ultima volta che l’ho vista è stato
Signore per un figlioccio-pronipote sacer-          nel mese di ottobre del 1951. Sentendosi
dote. Sono qui per i miei esercizi con le           venire meno le forze, accompagnata da
sorelle del Consiglio e P. Gemelli e P. Cic-        due sue collaboratrici, volle andare un’ul-
carelli i quali, entrambi, consigliano che          tima volta a Roma dal Papa in udienza pri-
Giorgio finisca il liceo. Anzi, (a te lo dico,      vata (22 ottobre) e in quella occasione
ma non dirlo a Giorgio) tanto P. Gemelli            volle anche rivedere mia madre e noi suoi
che P. Ciccarelli dicono che sarebbe                pronipoti, fermandosi alla stazione di
meglio facesse anche l’Università e poi             Livorno per breve tempo e ripartendo col
andare in convento. P. Ciccarelli mi dice           treno successivo. Ci salutammo affettuo-
che ha visto Giorgio alla Verna e l’ha per-         samente, ma non mi chiese né mi disse
suaso a finire il liceo. E nelle vacanze            nulla a riguardo della mia intenzione di
andare all’estero per rendersi padrone              consacrarmi al Signore.
delle lingue. Se il ragazzo è intelligente e             L’anno successivo 1952, a giugno
studioso P. Gemelli lo valorizzerà e P. Cic-        conseguii il diploma di maturità. La zia
carelli lo seguirà spiritualmente. … Cari           Ida morì il 15 agosto. Nel mese di settem-
saluti a Ida e famiglia tutta e grazie per la       bre, dopo aver comunicato ufficialmente
foto di Giorgio. Care cose. La sorella mag-         ai miei la decisione di farmi frate minore
giore Armida Barelli”.                              e avuto il loro consenso, telefonai a P.
      P. Marciano, dopo la morte di zia Ida,        Marciano, che nel frattempo era stato
tra le sue carte ha trovato la mia foto unita       eletto Ministro provinciale, per chiedergli
con una graffetta a un pezzetto di carta e          se potevo recarmi da lui per iniziare il
me l’ha donato. Sul quel pezzetto di carta          noviziato nella sua Provincia Sannito-Ir-
ella aveva scritto: “Questo è mio figlioccio        pina. Mi disse di sì. Ed io, felice, partii.
pronipote Giorgio Barelli, di 17 anni che                Si realizzava così il desiderio di zia
vuol farsi frate minore; à finito la 4a liceo.      Ida, che io non conoscevo, ma rispondeva
P. Marciano e P. Gemelli dicono che è               al disegno di Dio.
meglio attenda di far l’Università e aver la
laurea. Io temo che perda la vocazione”.                                     FR. LINO BARELLI

                                                                                                 11
La devozione di
       Sant’Antonio a Montecalvo Irpino
                el 1221, un giovane frate,         mostrandosi più robusto di quanto in
                Antonio da Lisbona,                realtà non fosse, arrivò come poté al
                giunse per la prima volta in       luogo del Capitolo» (dalla Vita prima di
                Italia. Egli da pochi mesi         Sant’Antonio o Assidua).
                aveva abbracciato il cari-              Questi due centenari - l’arrivo di
                sma francescano, grazie            Sant’Antonio in Italia ed il suo incontro
alla testimonianza dei primi missionari            con San Francesco - rivestono un’impor-
francescani uccisi in Marocco. Entrato a           tanza particolare per il nostro Convento di
far parte dei seguaci di Francesco d’Assisi,       Montecalvo Irpino (AV), l’unico della
Antonio maturò una forte vocazione alla            nostra Provincia religiosa dedicato al
missione e, con questo ideale partì, alla          Santo di Padova.
volta del Marocco. In Africa, però, con-                I lavori per la sua costruzione risal-
trasse una grave malattia; per tale ragione,       gono al 1626; nel 1631 le opere di costru-
fu costretto a rimpatriare. Ma la nave su          zione furono portate a termine. Con la
cui viaggiava si imbatté in una tempesta e         venuta dei frati, la devozione a Sant’Anto-
fece naufragio sulle coste della Sicilia.          nio si diffuse rapidamente tanto che in un
     Siamo all’inizio del 1221. Nello              documento del 4 agosto 1647 viene preci-
stesso anno, egli poté partecipare ad Assisi       sato: «il Signor Governatore e tutta l’Uni-
al “Capitolo delle stuoie” ed incontrare           versità di Montecalvo tiene la festa di S.
San Francesco: «Intorno a quel tempo fu            Antonio per la principalissima solennità
deciso di riunire il capitolo generale             stimandolo suo Avvocato e Protettore:
presso Assisi. Antonio, venutone a cono-           quindi la giustizia vuole che si assegni
scenza per bocca dei frati di Messina,             una decente dote per il mantenimento e

          Montecalvo Irpino (AV), facciata e Chiesa dell’antico Convento “Sant’Antonio”.

12
offerte particolari (ducati 4) per il deco-
roso culto all’altare di S. Antonio».
      Il Governatore e il popolo in forma
solenne, ogni anno, salivano alla chiesa
del convento per dare inizio alla festività e
assistere al canto dei Primi vespri dell’Uf-
ficio del Santo Patrono. L’altare di
Sant’Antonio con la chiesa furono consa-
crati dal Cardinale Orsini, Arcivescovo di
Benevento, il 5 agosto 1695.
      Vari terremoti hanno minato l’im-
pianto architettonico originario del con-
vento. In particolare: i sismi del 1688,
1702, 1731, 1930. Il terremoto del 21 ago-
sto 1962 decretò la fine della struttura
seicentesca.
      Il nuovo Convento e la nuova Chiesa
furono consacrati dall’Arcivescovo di
Benevento Mons. Raffaele Calabria il 12
giugno 1971: 50 anni fa.
      Anche questo anniversario rende
ancora più speciale questo anno, e ci
spinge ad invocare con maggior fervore
l’aiuto e l’intercessione del nostro “Avvo-
cato e Protettore”.
                                                   Montecalvo Irpino (AV), Chiesa conventuale,
                                                          tredicina e festa in onore di
                       FR. FRANCO PEPE                      Sant’Antonio di Padova.

   Montecalvo Irpino (AV), 12 giugno 1971, Mons. Raffaele Calabria, Arcivescovo di Benevento,
                                   consacra la nuova Chiesa.

                                                                                            13
Centenario della Regola non Bollata
         e del Capitolo delle Stuoie
                           BENEVENTO, 20 MAGGIO 2021
                ell’anno del Signore 1221,          allora il beato Francesco abbia letto il
                il 23 maggio, nel santo             Vangelo e un altro frate l’Epistola.
                giorno della Pentecoste il               In questo Capitolo, il beato France-
                beato Francesco celebrò il          sco, scegliendo come tema le parole del
                Capitolo generale a Santa           Salmista: Benedetto il Signore, mio Dio,
                Maria della Porziuncola.            che addestra le mie mani alla battaglia,
      “Al Capitolo, secondo la consuetu-            predicò ai frati, insegnando le virtù, esor-
dine che allora vigeva nell’Ordine, con-            tandoli alla pazienza e a dare al mondo il
vennero tanto i professi che i novizi, e il         buon esempio.
numero dei frati convenuti fu valutato a                 Allo stesso modo parlava al popolo, e
circa tremila.                                      il popolo e il clero venivano edificati” (FF
      Al Capitolo fu presente il Signor             2339.2341).
Raniero, Cardinale diacono, con molti                    Con lo stesso spirito delle parole di
altri Vescovi e religiosi.                          Giordano da Giano, giovedì 20 maggio
      Per comando del Cardinale un                  2021, nella festa liturgica di San Bernar-
Vescovo celebrò la Messa e si crede che             dino da Siena e a pochi giorni dalla Pente-

            Benevento, Basilica “Le Grazie”, 20 maggio 2021, Mons. Felice Accrocca,
       Arcivescovo di Benevento tiene la sua riflessione sul Capitolo delle Stuoie del 1221.

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Benevento, Basilica “Le Grazie”, 20 maggio 2021, Ministro provinciale, Fr. Antonio Tremigliozzi
                         guida la preghiera comunitaria con i confratelli.

coste, la nostra Fraternità provinciale si è             A ciò, ha fatto seguito un momento
riunita presso la Basilica della Madonna            fraterno nel chiostro del Convento.
delle Grazie di Benevento, per fare memo-                Visibile la gioia sul volto dei frati e
ria dell’VIII Centenario della Regola non           palpabile nell’aria era il desiderio dei con-
Bollata e del Capitolo delle Stuoie.                venuti di incontrarsi dopo il lungo tempo
     L’incontro è stato caratterizzato dal          di pandemia, così come bella e significa-
momento celebrativo nella suddetta Basi-            tiva è stata anche la presenza dei novizi
lica, animato dai Professi temporanei e             della Casa di Noviziato Interprovinciale di
presieduto dal nostro Ministro provinciale,         Piedimonte Matese (CE) accompagnati
durante il quale S. Ecc. Mons. Felice               dai loro formatori.
Accrocca, Arcivescovo di Benevento, ha
offerto ai presenti una meditazione fran-                             FR. ANTONIO LATELLA
cescana, fornendo alcune riflessioni sul
dono della fraternità vissuta e sempre
attuale, elemento essenziale anche nell’iter
redazionale della stessa Regola non
Bollata.

                                                                                                15
Generazione Pro Vocazione
                o scorso 26 maggio a Vitu-
                lano, nella Basilica “SS.ma
                Annunziata e S. Antonio”,
                si è tenuta una veglia di
                preghiera organizzata dalla
                Pastorale Giovanile Voca-
zionale dei Frati della Provincia del San-
nio e dell’Irpinia. Abbiamo pregato riper-
correndo la vita di San Giuseppe, sotto gli
occhi misericordiosi di Gesù Eucarestia.
Giuseppe è l’uomo dei sogni, del servizio
e della fedeltà e, forse, nessuno più di lui
può essere da modello per noi giovani in
ricerca.
     Anche Giuseppe aveva tanti progetti
per il suo futuro e mai di certo avrebbe
immaginato di crescere il Figlio di Dio!
Davanti alle difficoltà e alle preoccupa-
zioni sceglie di dar retta a quel “non
temere”, dona la sua vita e inizia il cam-
mino che il Signore aveva preparato per
lui, pieno di nuovi e grandi sogni! Il
momento di preghiera è stato per me occa-
sione per rileggere la mia vita e trarre ispi-   alla vita, ad essere cristiani, a farci santi e,
razione. Ho riassaporato la gioia di essere      soprattutto, ad essere felici e che produce
in ascolto circondata dall’affetto degli         un frutto, che per me, ha il sapore
amici, uno in particolare verso cui tutti i      dell’eternità.
nostri occhi convergevano: Gesù.                       Mi rendo conto che può sembrar
     Sono tornata a casa con la consape-         strano immaginare dei ragazzi che, di
volezza - più volte sperimentata e ora sem-      mercoledì sera e il coprifuoco alle 23,
pre più forte - che Dio ci vuole uomini e        scelgano di ritrovarsi in chiesa a pregare.
donne coraggiosi, che abbiano fede in Lui,       Mi sorprendo ogni volta anche io di come
che non si lascino abbattere dalle difficoltà    quella chiamata alla preghiera sia sempre
e che sappiano che per ogni sogno infranto       più forte di una serata come tante tra-
il Signore ne sta preparando uno ancora          scorse a casa o tra locali. E questo non
più grande!                                      perché, come molti nostri coetanei pen-
     È difficile parlare di futuro ai ragazzi    sano, non sappiamo goderci la vita nel
ora, dopo che tanti nostri progetti non          mondo ma, al contrario, vogliamo goderci
sono andati magari nel verso giusto.             un mondo la vita!
Immaginate che spavento possa essere
parlare di vocazione, quel seme che Dio                          ALESSANDRA MARRONE
pianta in ciascuno di noi quando ci chiama

16
I NOSTRI DEFUNTI
                                                      Un sogno che padre Giuseppe ha vis-
                                                suto per il resto dei 79 anni, dei quali 78 di
                                                consacrazione religiosa e 71 di sacerdozio.
                                                      Padre Giuseppe attualmente era il
                                                decano della nostra Provincia, il frate più
                                                anziano. Ed è bello, in questo tempo di
                                                Natale, periodo molto difficile per l’uma-
                                                nità, parlare di sogni.
                                                      Siamo inoltre nell’anno giuseppino,
                                                che il Papa ha voluto dedicare proprio a
                                                San Giuseppe; e parlando di questo santo
                                                il Pontefice ha detto egli è stato «un uomo
                                                capace di sognare»; San Giuseppe è stato
                                                «il custode del sogno di Dio».
                                                      Per questo il Papa chiedeva al Signore
                                                di dare «a tutti noi la capacità di sognare,
                                                perché quando sogniamo le cose grandi, le
                                                cose belle, ci avviciniamo al sogno di Dio,
                                                le cose che Dio sogna su di noi».
                                                       Padre Giuseppe ha custodito nei suoi
       Fr. GIUSEPPE PISANELLI                   95 anni il sogno di Dio, nella concretezza
               1925 - 2021                      e nella laboriosità, con la dedizione al
«Dopo quattro anni di Collegio ho speri-        lavoro pastorale ma anche a quello
mentato di avere la vocazione all’Ordine        manuale: «La semplicità e l’operosità
francescano, e desidero, anzi bramo arden-      erano le sue caratteristiche, che gli hanno
temente, servire il Signore. Prego di volermi   permesso di essere amato e rispettato dai
accettare nel Serafico Ordine, affinchè         frati e dalla gente» (Cfr. Fr. Domenico
possa attendere, nella solitudine, alla mia     Tirone, I Frati Minori del Sannio e dell’Ir-
santificazione, e domani novello France-        pinia, 2011).
sco, percorrere il mondo, apportatore di              Padre Giuseppe è nato ad Apollosa
pace e di bene.                                 (BN) il 1° novembre 1925, da Gabriele e
Questo è stato il sogno della mia fanciul-      Giovannina Saggese; al fonte battesimale
lezza, ma ora sta per diventare realtà».        gli fu dato il nome di Berardino Lorenzo.
                                                      Il 18 ottobre 1937 è accolto come
     Con queste parole, il non ancora sedi-     aspirante nel Collegio serafico di Paduli
cenne p. Giuseppe, si rivolgeva al Ministro     (BN). Il 31 agosto 1941 a Vitulano (BN)
provinciale del tempo, il 29 luglio 1941,       indossa l’abito della prova ed inizia l’anno
chiedendo di ricevere il saio francescano e     di Noviziato, con il nome di Fr. Giuseppe.
di iniziare il noviziato, per realizzare il     Il 18 ottobre dell’anno successivo, sempre
sogno della sua fanciullezza: essere frate      in Vitulano, emette la prima professione
minore.                                         religiosa.

                                                                                          17
Il 1° dicembre 1946, nella Basilica                  Trascorso un triennio a Paduli, con il
“S. Maria delle Grazie” di Benevento,               Capitolo del 2007 è di nuovo trasferito a
consacra “per sempre” la sua vita al                Taurano, dove rimane per altri 12 anni.
Signore con la professione solenne ed il 10               Nel suo ministero sacerdotale, ha
luglio 1949, sempre in Benevento, è ordi-           svolto l’ufficio di Parroco in diverse comu-
nato presbitero per l’imposizione delle             nità: nella Parrocchia “S. Michele Arcan-
mani e la preghiera di consacrazione di S.          gelo” in Taurano; nella Parrocchia “SS.ma
Ecc. Mons. Agostino Mancinelli, Arcive-             Annunziata” in Fontenovella di Lauro
scovo di Benevento.                                 (AV); nella Parrocchia “S. Alfonso” in
     Svolge i primi anni del suo ministero          Forchia (BN) e nella Parrocchia del
sacerdotale a Circello (BN), mentre dal             “Cuore Immacolato di Maria” in San Bar-
1953 al 1959 è Superiore della Fraternità           tolomeo in Galdo.
di Zungoli (AV).                                          Nel 2019, in occasione del 70° di
     Dopo un triennio ad Airola (BN),               ordinazione sacerdotale, il 21 agosto ha
con il Capitolo del 1962 è trasferito a Tau-        partecipato all’Udienza generale di Papa
rano (AV), ove rimarrà fino al 1983, svol-          Francesco, che gli ha riservato un’acco-
gendo anche il servizio di Guardiano dal            glienza particolare.
1971 al 1974. Dal 1983 al 1989 è di Frater-               Con il Capitolo del 2019, considerata
nità ad Arpaia (BN), mentre con il Capi-            l’età e un’incipiente demenza senile, è tra-
tolo del 1989 è assegnato a San Bartolo-            sferito a Benevento, nella Ministruttura
meo in Galdo (BN), con l’ufficio di                 infermieristica, dove trascorre gli ultimi
Guardiano.                                          mesi della sua vita, in un progressivo
     Dal 1991 al 1997 è ad Airola; ritorna          decadimento cognitivo. Ieri, 8 gennaio,
poi a San Bartolomeo in Galdo come                  circondato dai confratelli della Fraternità
Guardiano della Fraternità fino al 2004.            di Benevento, si è addormentato nel
                                                    Signore, per contemplare la Luce vera.
                                                    Carissimo p. Giuseppe, ti affidiamo ora
                                                    alle braccia del Padre misericordioso.
                                                          Per te è davvero Tempo del Natale:
                                                    sei nato alla vita immortale, con Cristo sei
                                                    risorto.
                                                          Continua ad essere vicino a tutti noi,
                                                    e prega per il dono delle vocazioni. Sostie-
                                                    nici perché possiamo essere custodi del
                                                    “sogno di Dio” per ciascuno di noi.

                                                     (Dal saluto finale della celebrazione esequiale)
                                                               FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
                                                                                Ministro provinciale

  Città del Vaticano, all’udienza generale del 21
       agosto 2019 Papa Francesco saluta
       P. Giuseppe Pisanelli accompagnato
               da P. Franco Bigotto.

18
cità ed umiltà, trasmettendo serenità e
                                                  letizia.
                                                        Tutto questo è stato certamente frutto
                                                  degli Studi in Teologia Morale compiuti a
                                                  Roma, maturando un’attenzione partico-
                                                  lare alla formazione della coscienza,
                                                  “sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo
                                                  con Dio” (CCC 1795), perché - come
                                                  afferma il Catechismo - “la retta educa-
                                                  zione della coscienza garantisce la libertà
                                                  e genera la pace del cuore”; e questo è ciò
                                                  che è avvenuto nell’esperienza personale
                                                  di padre Enrico, e ne ha contraddistinto il
                                                  suo ministero.
                                                        Padre Enrico nacque a Montefalcone
                                                  Valfortore (BN) il 20 gennaio 1933 da
                                                  Antonio e Maria Sanità Vecchiolla; al
                                                  fonte battesimale gli fu dato il nome di
                                                  Pasquale.
                                                        Nel settembre 1943, terminate le
       Fr. ENRICO SACCHETTI                       scuole elementari fu ammesso al Collegio
             1933 - 2021                          Serafico di Airola (BN).
                                                        Qualche anno dopo lo seguirà anche
«Eccoti, o Signore, e per sempre,
                                                  il fratello, padre Lucio, morto nell’agosto
la mia giovinezza che tu mi chiedesti.
                                                  2013.
Sono stato generoso con Te:
                                                        Vestì il saio francescano il 15 agosto
ti chiedo soltanto l’aiuto d’essere fedele alla
                                                  1948, in Vitulano (BN), ed iniziò l’anno di
mia Rinunzia fino alla fine dei miei giorni.
                                                  Noviziato con il nome di Fr. Enrico; il 2
E la serenante letizia di Santo Francesco
                                                  ottobre 1949 emise la prima professione.
allieti il Sacrificio
                                                        Il 2 febbraio 1955, in questa Basilica
che la mia promessa esprime»                      “S. Maria delle Grazie” di Benevento,
                                                  nelle mani del M. R. P. Marciano M. Cic-
      Sono queste le parole che il 2 feb-         carelli, consacrò per sempre al Signore la
braio 1955 padre Enrico volle scrivere            sua vita con la Professione solenne.
sull’immaginetta, a ricordo della sua pro-              Il 24 marzo 1957, sempre qui, da S.
fessione solenne, in questa Basilica della        Ecc. Mons. Agostino Mancinelli, fu ordi-
Madonna delle Grazie; ed è stato pressoc-         nato presbitero.
ché impossibile trovare altri scritti perso-            Dopo il sacerdozio, iniziò gli studi
nali di padre Enrico, il quale non è stato        presso la Pontificia Università Antonia-
mai di molte parole.                              num di Roma, nella Facoltà di Teologia
      Eppure, in queste brevi righe si riesce     Morale, conseguendo il grado accademico
ad intravedere tutta l’esistenza di padre         di “Dottore in Teologia” il 27 novembre
Enrico; una vita vissuta in relazione con il      1962.
Suo Signore, e - per questo – egli è stato
sempre disponibile con tutti, con sempli-

                                                                                          19
Ritornato in Provincia, fu assegnato
alla Fraternità di Paduli (BN) come con-
fessore dei fratini del Collegio Serafico.
      Dal 1962 al 1969 fu di comunità a
Benevento “S. Maria delle Grazie”, dedi-
candosi all’insegnamento della Teologia
morale nel nostro Studio Teologico.
      Dal 1969 al 1980 fu a Lioni (AV);
poi dal 1980 al 2015 è stato a Circello,
paese in cui - il 27 febbraio 2010, insieme
a P. Ildefonso Iannella – ha ricevuto la cit-
tadinanza onoraria.
      A livello locale, oltre a ricoprire l’uf-
ficio di Guardiano per 9 anni a Circello
(1986-1995), è stato più volte Vicario ed
Economo locale.
      È stato, inoltre, Definitore provinciale                Circello, 2 luglio 2002,
per 9 anni (1968-1971 e 1995-2001).               P. Enrico Sacchetti riceve da Mons. Sprovieri,
      Il suo ministero pastorale si è con-                  Arcivescovo di Benevento,
traddistinto per la disponibilità all’ascolto          la Croce “Pro Ecclesia et Pontifice”.

delle confessioni e l’aiuto pastorale alle             In seguito alla frattura spontanea del
Parrocchie del clero secolare.                    femore subìta nel mese di novembre del
      Ma il suo principale impegno, ini-          2019, le sue condizioni sono peggiorate,
ziato subito dopo gli studi romani e prose-       ed è iniziato un lento ma continuo
guito per quasi 50 anni, è stato a servizio       calvario.
del Tribunale Ecclesiastico regionale                  Il decadimento organico e cognitivo
interdiocesano e di Appello di Benevento,         lo ha costretto a restare allettato, necessi-
con l’ufficio di Difensore del vincolo (dal       tando di continue cure, assistito dalla Fra-
1962 al 1983; e dal 1987 al 2009) e per un        ternità; fino a quando ieri, 1° marzo, alle
breve periodo anche di Giudice (dal 1983          prime luci dell’alba, è entrato nella luce
al 1987).                                         della Resurrezione.
      Proprio per i meriti acquisiti in que-           Carissimo p. Enrico, ti affidiamo ora
sto servizio, svolto con tanta attenzione e       alle braccia del Padre misericordioso; hai
rettitudine e di cui godeva di tanta stima,       portato a compimento la tua professione
su richiesta dell’Arcivescovo S. Ecc. Mons.       ed il tuo sacrificio, l’offerta della tua vita.
Serafino Sprovieri, il 7 maggio 2002, il          Continua ad essere vicino a tutti noi, ed
Santo Padre Giovanni Paolo II, gli conferì        intercedi per il dono delle vocazioni.
l’onorificenza ecclesiastica della Croce          Sostienici perché possiamo fare della
“Pro Ecclesia et Pontifice”.                      nostra vita un sacrificio al Signore, con
      Nel mese di ottobre del 2015, dopo          fedeltà, in semplicità e letizia.
un’operazione chirurgica e presentandosi i
primi evidenti segnali della demenza               (Dal saluto finale della celebrazione esequiale)
senile, fu accolto nella Ministruttura infer-                FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
mieristica di Benevento, dove ha trascorso                                    Ministro Provinciale
il resto dei suoi anni.

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Ma il Papa ha parlato anche di un’al-
                                                 tra caratteristica del sacerdote, che padre
                                                 Alfonso ha ben incarnato: la gioia e
                                                 l’umorismo.
                                                      Ha detto il Papa: “Con Cristo potete
                                                 essere apostoli della gioia. E con la gioia
                                                 va insieme il senso dell’umorismo. Imitate
                                                 quei grandi preti che ridono degli altri, di
                                                 sé stessi e anche della propria ombra: il
                                                 senso dell’umorismo è una delle caratteri-
                                                 stiche della santità”.
                                                      Così è stato padre Alfonso, così ha
                                                 incarnato il suo ministero: con il sorriso e
                                                 cercando di far sorridere, con aneddoti e
                                                 semplici battute. Infatti, con la simpatia -
                                                 che lo caratterizzava - riusciva subito a
                                                 relazionarsi con ogni tipo di persona,
                                                 istaurando ponti-relazionali con tutti.
                                                      “Non diventate malinconici come gli
                                                 ipocriti” ha esortato Gesù nel Vangelo; ed
        Fr. ALFONSO PICCOLI                      ancora San Paolo nella prima lettura ha
              1944 - 2021                        affermato: “Dio ama chi dona con gioia”.
                                                      Padre Alfonso ha vissuto la sua voca-
     Carissimi fratelli e sorelle,
                                                 zione francescana in questo modo, donan-
     abbiamo ascoltato le letture della
                                                 dosi con gioia nei diversi luoghi dove l’ob-
Messa di questo mercoledì dell’XI setti-
                                                 bedienza lo ha posto.
mana del Tempo Ordinario, e San Paolo ci
                                                      Ripercorro ora le tappe di questa
ha invitati a far “salire a Dio un inno di
                                                 vocazione. Padre Alfonso nacque a S.
ringraziamento”.
                                                 Agata de’ Goti il 18 settembre 1944, da
     Padre Alfonso ora è in cielo, ed
                                                 Alessio e Maria Grazia Cinelli: Alfonso è
innalza il suo canto di lode e di ringrazia-
                                                 il nome che gli viene dato col battesimo.
mento al Signore.
                                                 Nell’ottobre 1957 fu accolto come aspi-
     Quel ringraziamento che voleva
                                                 rante dapprima nel Collegio serafico di
manifestare anche qui in terra il prossimo
                                                 Airola (BN) e poi in quelli di Arpaia (BN)
1° agosto, data scelta per celebrare il giu-
                                                 e di Paduli (BN). L’8 ottobre 1963 a Vitu-
bileo sacerdotale.
                                                 lano (BN) iniziò l’anno di Noviziato, con
     La gratitudine deve essere una pecu-
                                                 il nome di Fr. Francesco; il 12 ottobre
liare caratteristica dei sacerdoti. Lo ha
                                                 dell’anno successivo, sempre a Vitulano,
ricordato Papa Francesco qualche giorno
                                                 emise la sua prima professione religiosa.
fa in un incontro, invitando i sacerdoti
                                                      Proseguì la formazione iniziale nelle
presenti a coltivare la riconoscenza e la
                                                 Case di Atripalda (AV) e Benevento. Il 1°
gratitudine: “Riconoscenza al Signore per
                                                 agosto 1970, in questa Basilica, consacrò
quello che siete gli uni per gli altri. Grati-
                                                 “per sempre” la sua vita al Signore con la
tudine per essere al servizio dei fratelli e
                                                 professione solenne, riprendendo il suo
della Chiesa”.
                                                 nome di battesimo: Fr. Alfonso.

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Andò poi a Gerusalemme per com-           gioia come caratteristica del suo sacerdo-
pletare gli studi teologici ed il 24 marzo      zio, un altro elemento indicato da Gesù nel
1971, nella Basilica dell’“Annunciazione”       Vangelo è stato incarnato da P. Alfonso: la
in Nazareth, fu ordinato presbitero.            discrezione e la riservatezza.
      Rientrato stabilmente in Italia, con il         Non amava apparire in prima linea,
Capitolo del 1971 fu assegnato alla Frater-     ma lavorava nel silenzio e dietro le quinte,
nità di Airola (BN), dove rimase fino al        nel segreto. “Il Padre tuo, che vede nel
1976 con l’incarico di Vice Rettore del         segreto, ti ricompenserà”, ci dice Gesù.
Collegio serafico.                                    Caro padre Alfonso, nel nostro
      Dopo un anno trascorso a Taurano          ultimo incontro, mi confidavi che la tua
(AV), dal 1977 al 1980 fu Guardiano della       vocazione aveva un legame particolare
Fraternità di San Bartolomeo in Galdo           con la Vergine Annunziata: la tua Parroc-
(BN). Nel 1980 dai Superiori fu assegnato       chia di origine è intitolata a lei; la vesti-
alla Fraternità di Arpaia e poi dal 1983 al     zione e la prima professione le hai cele-
1995 fu in questa Casa di Benevento.            brate a Vitulano, nella Basilica dell’An-
      Con il Capitolo del 1995 fu assegnato     nunziata, l’ordinazione sacerdotale l’hai
alla Fraternità di San Giorgio del Sannio       ricevuta proprio a Nazareth.
(BN), svolgendo anche il ministero di                 La Madonna hai invocato più volte
Assistente-Cappellano presso l’Ospedale         lunedì mattina (14 giugno), nel momento
dei Fatebenefratelli. Nel 1998 ritornò qui a    in cui ti ha colpito all’improvviso l’aneuri-
Benevento con l’ufficio di Guardiano.           sma addominale, e tanta era la sofferenza
      Dopo un triennio trascorso a Lioni        che provavi. La Madonna certamente ti
(AV), dal 2004 fu assegnato alla Fraternità     sarà stata accanto, quando sorella morte ti
di Avellino, dove rimase fino al 2019, col-     ha visitato, e ti avrà aiutato a pronunciare
laborando nella pastorale della Parrocchia      l’eccomi più importante, l’eccomi defini-
del “Cuore Immacolato di Maria”.                tivo, quello davanti alla chiamata alla vita
      Dal 2019 è ritornato a Benevento,         eterna. Come dicono le nostre Costitu-
dedicandosi principalmente al ministero         zioni Generali, “la morte è il passaggio
della riconciliazione.                          dalla vita terrena alla gloria del Signore, e
      A livello locale padre Alfonso è stato    l’ultima offerta della vita, con cui si com-
Guardiano, Vicario, Economo e Vicario           pie la professione” (CCGG 36).
parrocchiale; più volte, poi, è stato forma-          Ieri mattina, caro padre Alfonso, hai
tore, in diverse tappe formative: Maestro       donato la tua vita per sempre, hai detto
degli aspiranti, dei postulanti e dei pro-      l’ultimo “Eccomi”, hai portato a compi-
fessi temporanei, oltre che Vice Rettore        mento la tua professione religiosa.
nel Collegio di Airola.                               Sostieni tutti noi nel cammino della
      Per diversi anni si è dedicato con pas-   nostra vita, perché con gioia e gratitudine,
sione alla predicazione, alle missioni al       possiamo continuare a rispondere con
popolo, all’animazione di Corsi di Eser-        generosità alla nostra vocazione.
cizi spirituali.
      Ma non faceva mai mancare la sua               (Dall’Omelia della celebrazione esequiale)
disponibilità per il ministero della riconci-              FR. ANTONIO TREMIGLIOZZI
liazione e per gli ammalati, oltre che per                                Ministro provinciale
l’accompagnamento dell’Ordine france-
scano secolare. Se prima ricordavo la

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