ALPE DI LUNI - CAI CARRARA

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ALPE DI LUNI - CAI CARRARA
ALPE DI LUNI
Cénnano il Sagro e l’ardua Tambura
alla Pania che aerea distende
la groppa e tra lor vigili, un’oscura
solitudin di monti àrcasi e pende.
         Ceccardo Roccatagliata Ceccardi

 PERIODICO DELLA SEZIONE DI CARRARA DEL CLUB ALPINO ITALIANO FONDATA NEL 1888

       ANNO XVII - N. 2 AGOSTO 2020
ALPE DI LUNI - CAI CARRARA
Alpe di Luni 2 / 2020

    Memorandum del Presidente
    Il 2020 era iniziato sotto i migliori auspici, il Consiglio               ai volontari della sentieristica.
    aveva approvato con soddisfazione il bilancio consuntivo                  Altra bella notizia è la prossima inaugu-
    2019 e preventivo 2020 da portare all’assemblea dei soci                  razione della fontana a metà della scali-
    a marzo, il programma escursioni era ricco di opportunità                 nata ex littorio, per noi sentiero 152. Un
    per tutti e si pensava che avremmo potuto raggiungere                     progetto di grande spessore culturale,
    nel 2020 la quota storica di 700 soci. Poi è scoppiata la                 ambientale e artistico che rappresen-
    pandemia Sars Covid19 con la chiusura totale e il con-                    ta coi fatti la creatività che ci riconosce
    finamento domiciliare e per un club che vive di vita di                   come città l’Unesco. Pensiamo alle cen-
    gruppo in mezzo alla natura montana poteva rappresen-                     tinaia di scolari accompagnati in tanti
    tare l’inizio di un lungo blackdown. Ma da una sezione                    anni da noi e alla possibilità, oggi importante, di lezioni
    che da 130 anni è radicata nel territorio sono emersi il                  all’aperto, ai trekking organizzati in questi anni, alla sicu-
    civismo e lo spirito altruista insiti nel nostro DNA e questo             rezza per chi da solo vuole fare attività all’aria aperta in
    ha fatto sì che la solidarietà alpina diventasse cittadina.               un percorso sicuro e risanato dal degrado in città. E l’arte
    Ci siamo chiesti come intervenire per aiutare Carrara ed                  che entra nella natura può creare una galleria di opere
    è nata “Una Montagna di Aiuti”, iniziativa di raccolta                    che unisce bellezza alla bellezza. Tanta fatica e impegno
    fondi per il sostegno alimentare delle fasce più deboli                   organizzativo, compresa una lizzatura vera per portare
    e maggiormente colpite da questa emergenza sanita-                        per 300mt di discesa i pezzi della fontana e qui la guida
    ria, economica e sociale. Oltre alle offerte dei 680 soci                 di soci esperti è stata fondamentale. Il ripristino della
    si sono aggiunte con sorpresa tante altre donazioni di                    storica via dei tedeschi a Vinca fino alla teleferica per il
    famiglie,aziende,gruppi di cittadini che hanno ricono-                    Garnerone rappresenta un altro traguardo da raggiunge-
    sciuto la nostra serietà e capacità aggregativa e orga-                   re. Superate le verifiche tecniche e ambientali, speriamo
    nizzativa. “Siete del Cai? Allora ci fidiamo” quante volte                che si inizino al più presto e con convinzione i lavori che
    l’abbiamo sentito e così si è potuto confezionare e distri-               permetteranno di rifornire così la nostra capanna Garne-
    buire, in collaborazione con il CNSA , casa per casa,oltre                rone con la teleferica e di garantire un rapido intervento
    1200 pacchi da 30 kg da aprile fino ad oggi. Nella città                  in caso di incendi o urgenze sanitarie.
    semivuota i giubbotti arancioni del Cai hanno raggiunto                   Questo permetterà anche il rilancio della valle di Vinca
    oltre 100 famiglie e il “contatto” con queste persone ha                  per un turismo sostenibile e risponderemo coi fatti al
    rappresentato una “corda di sicurezza” che si e mante-                    caldo invito nel commiato del mio predecessore Ribolini:
    nuta “tesa” in questi lunghi mesi, ridando a tanti carrari-               “Adottiamo la valle di Vinca!”.
    ni dignità e calore umano .
                                                                              Concludo ringraziando tutti i soci attivi e anche chi non
2   Con la fase 2 qualche spiraglio di luce si è aperto per il no-            poteva, sostenitori “da casa”, che con coraggio hanno
    stro lavoro sezionale: abbiamo completato la tinteggia-                   permesso di vivere questo duro periodo con impegno ci-
    tura esterna del rifugio e della chiesetta di Campocecina                 vico a 360 gradi.
    ed è ripartito, con le dovute regole, il servizio caffetteria
                                                                              La gratitudine che le persone comuni ci riconoscono
    e ristoro. Purtroppo non è stato così per il Garnerone che,
                                                                              rappresenta ad oggi la ricchezza maggiore della nostra
    non essendo custodito, vive in un limbo di attesa riaper-
                                                                              sezione.
    tura, nonostante le numerose richieste, ma la pulizia in-
    terna e esterna e la sanificazione sono continuate, grazie                AD MAIORA

       Ricordo del premio del Cai «La Montagna» 1951
                                                                                                           Nei primi mesi del 1951 nella
                                                                                                    bacheca del CAI affissa in via Roma
                                                                                                        a Carrara fu messo l’avviso di un
                                                                                                    concorso aperto a tutti gli studenti
                                                                                                         delle scuole superiori della città
                                                                                                       con un tema intitolato «La Mon-
                                                                                                     tagna». Io frequentavo la seconda
                                                                                                         ragioneria all’Istituto Zaccagna,
                                                                                                      partecipai e vinsi il primo premio:
                                                                                                    una tessa di abbonamento CAI per
                                                                                                         un anno ed una gita in pullman
                                                                                                           al Lago Santo. Il premio mi fu
                                                                                                        consegnato ad aprile dal Preside
                                                                                                       del Liceo Classico prof. Vincenzo
                                                                                                      Da Milano, dal prof. Vico Perutelli
                                                                                                      e Plinio Volpi, come si può vedere
                                                                                                       dalle foto. La gita fu bellissima, e
                                                                                                     penso che anche oggi questa bella
                                                                                                      iniziativa sarebbe un bel esempio
                                                                                                     da imitare per indurre i giovani ad
                                                                                                    apprezzare ed amare la montagna.

        In copertina:                                                                                               Maria Luisa Marchi
    In copertina: Il MonteMonte   Pisanino,
                          Sagro versante       dalA.Passo
                                         NE (foto   Solieri) della   Focolaccia (foto: R.Bruschi)
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       Una montagna di aiuti!

I
  l 13 Marzo 2020 , ovvero a pochi giorni dall’inizio del      versi, la seconda era l’avvio di una campagna di raccolta
  lockdown o meglio, per dirla in Italiano, della chiusura     fondi per affrontare l’emergenza economica, in cui molti
  del nostro paese e del conclamarsi di una situazione di      si sarebbero potuti trovare a seguito del blocco di molte       3
emergenza che ormai purtroppo è tristemente nota, tra          attività lavorative.
i componenti del Consiglio della nostra Sezione cittadina      Nessuno di noi aveva le idee chiare su cosa sarebbe suc-
è iniziato uno scambio di messaggi , un embrione di tam        cesso nei giorni e nelle settimane a venire, ma confidava-
tam digitale che sostanzialmente ruotava attorno ad un         mo sui numeri : tra i nostri Soci, circa 680, non sarebbe
interrogativo : cosa possiamo fare per dare il nostro con-     stato difficile trovare un gruppo di volontari che si de-
tributo in questa situazione di emergenza?                     dicassero a fare la spesa per chi non era in condizioni di
Timidamente hanno cominciato a venir fuori proposte,           uscire di casa, così come non sarebbe stato difficile racco-
ovviamente ognuno di noi ha cercato di dare il proprio         gliere qualche migliaio di Euro da donare , e poi avrem-
contributo in termini di idee da sviluppare; con il passa-     mo visto come, a persone in difficoltà.
re delle ore ci siamo resi conto che rischiavamo di anna-      Questo progetto di base è diventato in realtà qualcosa
spare tra le decine di messaggi che si succedevano sulla       di molto più ampio, ed è un piacere potervene parlare
chat del Consiglio. E’ stato allora che abbiamo deciso di      adesso, vorrei a questo proposito ringraziare tutti i com-
organizzare per la sera stessa del 13 Marzo il primo Con-      ponenti del Consiglio che hanno non solo appoggiato
siglio straordinario. Consiglio straordinario che per ovvii    la mia idea iniziale, ma che hanno dato il loro contribu-
motivi non poteva tenersi in Sede , come di consueto,          to per svilupparla e farla divenire UNA MONTAGNA DI
ma doveva svolgersi on-line. E’ stato il primo di una lun-     AIUTI. Grazie ad Angela Rivieri, Lorenza Canali, grazie al
ga serie di Consigli straordinari, organizzato utilizzando     nostro Presidente Luigi Vignale ed al nostro vice Presi-
una piattaforma che personalmente utilizzavo (ed utiliz-       dente Giuseppe Poli, grazie ad Amerigo Puntelli, Fabrizio
zo) abitualmente per lavoro. Oggi (e sono passati pochi        Molignoni, Paolo Tonarelli, Nicola Lugarini, per tutte le
mesi) ognuno di noi ha utilizzato chissà quante volte          infinite ore che abbiamo trascorso in riunioni on-line ,
piattaforme dedicate a questo tipo di servizi, non dimen-      per il contributo in termini di idee, per il contributo reale
tichiamoci che solo prima del 9 Marzo 2020 moltissime          sul campo. Voglio inoltre ringraziare i nostri Revisori, Bru-
persone non conoscevano l’esistenza di buona parte di          nella Bologna, Pietro Todisco, Ceccardo Bianchi, per aver
questi strumenti, o semplicemente pur conoscendone l’e-        presenziato a quasi tutte le nostre riunioni ed aver veri-
sistenza evitavano di utilizzarli se non erano obbligati a     ficato la bontà delle idee e la serietà del nostro operato.
farlo per motivi di lavoro.                                    Grazie infine ad Andrea Solieri, che è stato coinvolto in
Comunque, durante questo primo Consiglio, abbiamo              più riunioni e che ha fornito un prezioso contributo per
iniziato a buttare giù proposte, ed è stato in quella oc-      l’organizzazione logistica dei volontari. Perdonatemi per
casione che si è presa la decisione che la nostra Sezione      questo momento di autocelebrazione, ma vi garantisco
CAI cittadina si sarebbe resa parte attiva per due diver-      che il lavoro svolto è stato tantissimo ed i risultati sono
se tipologie di attività, da noi individuate essenziali : la   stati estremamente appaganti, senza l’operato di tutti
prima attività consisteva nel contributo di persone che si     non sarebbe stato possibile ottenere i risultati raggiunti.
sarebbero potute dedicare a consegnare la spesa a casa,
a tutti coloro che non dovevano o non potevano muo-                                          continua a pagina 4
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    Sarei un bugiardo se vi dicessi che tutto è filato liscio, di
    intoppi ce ne sono stati molti e di discussioni e litigi ce ne
    sono stati altrettanti. Va detto però , e non è un dettaglio
    irrilevante, che nessuno di noi aveva esperienza nell’or-
    ganizzare qualcosa di simile, ci siamo dovuti inventare
    tutto.
    Il primo punto del progetto, e cioè la consegna della spe-
    sa a chi non aveva modo di uscire per farla in autonomia,
    non si è di fatto concretizzato: i punti vendita stessi si
    sono organizzati per le consegne a domicilio, la solida-
    rietà di amici, parenti e vicini di casa ha coperto abbon-
    dantemente il fabbisogno residuale, per cui noi su questo
    punto non siamo praticamente intervenuti.
    Lasciatemi allora raccontare della raccolta fondi, e di
    come gli stessi sono stati impiegati. Innanzitutto il Con-
    siglio ha deliberato che la nostra sezione contribuisse
    anche con una donazione diretta, per cui abbiamo desti-
    nato 1.500 euro alla campagna di raccolta fondi. Spera-
    vamo in una sorta di effetto volano, e questo è realmente
    accaduto come vedrete tra breve.
    Poi ci siamo posti il problema di come pubblicizzare il
    progetto e di come permettere ai donatori di dare il loro
    contributo.
    Ovviamente il ricorso alle piattaforme Social ci ha per-
    messo di raggiungere una vasta platea, inoltre ognuno di         Ad oggi sono stati consegnati complessivamente circa
4   noi si è organizzato nel modo più consono per diffonde-          500 tra pacchi e buoni spesa, ad oltre 250 persone diver-
    re l’iniziativa. Abbiamo predisposto una campagna sulla          se, il costo medio di ogni pacco è di 35 euro circa.
    piattaforma GOFUNDME , con versamento tramite carta              Sono stati inoltre donati 6.000 euro ad alcune parroc-
    di credito, ed abbiamo diffuso le coordinate bancarie per        chie, per consentire loro di aiutare parrocchiani in dif-
    chi avesse preferito effettuare un bonifico.                     ficoltà con il pagamento di utenze, si perché purtroppo
    I fondi raccolti, compresa la donazione di 1.500 euro            non era il cibo l’unica emergenza .
    effettuata dalla nostra Sezione, ammontano ad oltre              Abbiamo ancora a disposizione fondi per proseguire l’at-
    30.000 euro , dei quali circa 4.500 euro sono arrivati tra-      tività di sostegno iniziata, e continueremo fino a che non
    mite la piattaforma GOFUNDME e circa 26.000 euro tra-            avremo speso anche l’ultimo centesimo.
    mite bonifici sul conto corrente. In buona sostanza sia-         Non dimentichiamoci infine che tra le attività svolte dai
    mo andati ben oltre quelle qualche migliaia di Euro che          volontari della nostra Sezione in questi mesi vi è anche
    ipotizzavamo inizialmente !!                                     quella della consegna delle mascherine effettuate per
    Un grande risultato, per il quale bisogna ringraziare mol-       conto del Comune di Carrara, circa 40 nostri volonta-
    ti Soci della nostra Sezione, ma anche aziende e privati         ri hanno camminato per 3 giorni in lungo ed in largo,
    cittadini non Soci.                                              per raggiungere in modo capillare tutte le famiglie delle
    Il progetto esecutivo ci ha visto stringere collaborazioni       zone assegnateci.
    con la Caritas, con alcuni parroci, con l’assessorato ai Ser-    Torneremo piano piano alla tanto agognata normalità,
    vizi Sociali del Comune di Carrara, con la Protezione Ci-        e noi del CAI torneremo ad andare in montagna, chi a
    vile Comunale, e grazie a queste collaborazioni abbiamo          camminare, chi a scalare, chi a pulire sentieri chi perché
    predisposto elenchi di nominativi di persone bisognose di        è semplicemente bello frequentare l’ambiente montano.
    sostegno alimentare.                                             Ma una cosa è certa , ricordando il COVID19, il lockdown,
    Abbiamo dovuto affrontare problemi logistici per lo stoc-        le mille paure, le conferenze televisive del Presidente del
    caggio di pacchi alimentari, e ringraziamo a questo pro-         Consiglio, le autocertificazioni ed il delirio di norme con-
    posito il Soccorso Alpino per averci messo a disposizione        traddittorie , il tragico numero di morti, la sofferenza
    i locali della propria sede ad Avenza , per immagazzinare        di chi ha vissuto la malattia senza poter aver vicino una
    i primi 150 pacchi ed organizzare la prima distribuzione.        persona cara, il dolore di chi non ha potuto celebrare in
    Per le successive forniture di pacchi ringraziamo il CO-         modo consono la scomparsa di un parente o di un amico,
    NAD di Carrara, che ci ha messo a disposizione locali per        gli Eroi che con abnegazione hanno rischiato la loro vita
    lo stoccaggio.                                                   per salvarne altre, e parlo di Medici, Infermiere ed Infer-
    Il 4 Aprile abbiamo iniziato ad effettuare le prime con-         mieri, personale sanitario in genere, bè ricordando tutto
    segne, grazie a diversi equipaggi di 2 persone che, nel          questo assurdo periodo potremo comunque permettere
    pieno rispetto delle norme di sicurezza, dotati ovviamen-        al nostro cuore di sorridere un poco pensando che noi ,
    te di dispositivi di protezione nonché di autorizzazione         CAI CARRARA, qualcosa di buono l’abbiamo fatto.
    della Protezione Civile, si sono prodigati nonostante il                                                  Massimo Giananti
    lockdown per raggiungere persone bisognose.
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Alpe di Luni 2 / 2020

Una insolita escusione

I
  l Gruppo Terre Alte, per la sua attività di ricerca delle     Il lavoro di ricognizione ha avuto inizio dal cardine occi-
  tracce dell’uomo sulle montagne, aveva ritenuto inte-         dentale, dal porto di Marina di Carrara fino a Marinella di
  ressante un argomento apparentemente poco impe-               Sarzana ed il torrente Parmignola e poi al monte Barbu-
gnativo, ma che alla realizzazione si è rivelato complesso:     to, si è proceduto quindi lungo le colline di Fontia, Santa
le testimonianze visive della Linea Gotica nel territorio di    Lucia, Montia, Sorgnano, monte d’Arme, Castelpoggio
Massa e Carrara.                                                fino ai primi contrafforti delle Apuane.                        5
Oggi questo tema è stato riscoperto e trattato in varie         Una interessante quanto impegnativa indagine ha riguar-
pubblicazioni anche da parte di storici locali, ma la ricerca   dato le fortificazioni in territorio montano lungo la linea
del Gruppo resta peculiare, perché presenta un itinera-         dal Sagro al Grondilice, passando sotto il monte Cavallo
rio, alpinistico e non, ed una descrizione dettagliata delle    e proseguendo per il crinale del monte Tambura, Passo
tracce visive che ancora si possono osservare nel nostro        del Vestito e monte Altissimo, la zona del Folgorito ed il
territorio.                                                     cosiddetto Varco della Libertà, perché da lì passava clan-
Comunemente si intende per Linea Gotica il complesso            destinamente chi voleva o doveva abbandonare l’area
di fortificazioni costruite dai comandi tedeschi per ordine     di guerra ed andare nel territorio liberato; infine è stata
dello stesso Fùhrer e che si snodavano da Marina di Car-        esaminata la fascia litotanea fino al Cinquale.
rara a Riccione.                                                Particolarmente affascinante per le tecniche di costruzio-
La parte che riguarda la nostra provincia è particolarmen-      ne sono gli elementi difensivi, alcuni peraltro ben conser-
te interessante per le caratteristiche orografiche del terri-   vati: bunker, tobruk (un ricovero sotterraneo profondo di
torio e le forme aspre delle Apuane, in particolare è stato     forma circolare, in calcestruzzo senza sostegni metallici
difficoltoso riscoprire il cosiddetto Catenaccio di Carrara,    facilmente deteriorabili, perfettamente invisibile dall’alto
la parte cioè che va dalla foce del torrente Parmignola al      ed usato come posto sia di guardia che di difesa), trincee
monte Sagro, mentre più continuo, ma sempre molto in-           semplici e complesse, postazioni per armi pesanti, gal-
teressante, è il Catenaccio di Massa in cui la Linea Gotica     lerie ed osservatori ed infine nelle colline del Belvedere
si snoda secondo un tracciato più uniforme.                     il Dolmen, fortificazione inconsueta nelle Apuane, una
Il termine Catenaccio è appropriato, perche le Apuane           buca di forma particolare, profonda e lunga circa un me-
nella nostra zona costituiscono di per sé un sistema di         tro e mezzo, in cui erano posizionati i soldati votati alla
difesa naturale con due caposaldi: l’Altissimo a Massa          morte perché avevano il compito di resistere in caso di
ed il Sagro a Carrara, pertanto, opportunamente fortifi-        attacco, per agevolare la ritirata dei commilitoni: non a
cando e adattando alla struttura dei luoghi, era possibile      caso i Dolmen sono le antichissime costruzioni megaliti-
chiudere o permettere l’accesso dalla costa in quanto           che adibite a sepolcri.
gli alti comandi tedeschi avevano ipotizzato uno sbarco         Si ricorda che l’accesso e l’osservazione delle fortificazio-
delle truppe alleate sulla linea costiera per risalire verso    ni nelle terre alte dell Apuane non sono alpinisticamente
Nord. Ideata ed attuata dal feldmareciallo Kesserling che       alla portata di tutti, ma anche le parti che si snodano nel-
aveva dal ’43 il comando di tutte le truppe tedesche sul        la breve pianura costiera e lungo la linea collinare sono
territorio italiano, secondo uno studio accurato dei luo-       molto interessanti e meritano una piacevole escursione,
ghi ed una pianificazione razionale dove nulla era inutile      peraltro attenta e consapevole, perché, per trovare ed
o superfluo, la linea di fortificazioni sfruttava al massimo    osservare, è necessario conoscere l’esistenza di queste te-
i vantaggi offerti dall’ambiente naturale ed era munita,        stimonianze storiche, altrimenti, come spesso succede, ci
nel senso reale del termine, solo nei punti più accessibili     si avvicina a queste importanti tracce del passato senza
come lo sbocco delle valli e le pianure costiere.               vederle, poiché celate nel paesaggio naturale.
                                                                                                               Carla Breschi
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          A DIFESA
          DEL MONTE SERRONE
    I
      l CAI di Carrara, in particolare la «Commissione per la       ed inopportuno espandersi dell’area di escavazione di al-
      Tutela dell’Ambiente Montano», in una lettera inoltra-        cune cave sottostanti.
      ta dal Consiglio Direttivo della Sezione negli scorsi mesi    L’Amministrazione comunale, recependo le motivazioni
    al Sindaco di Carrara e agli organi comunali competenti,        di dette Associazioni, provvide ad apporre un vincolo di
    ha ribadito la necessità di una maggiore e puntuale tute-       tutela al Monte al fine di garantirne l’incolumità futura.
    la delle cime e dei crinali montani ponendo nello speci-
6                                                                   Questa Sezione del CAI aveva naturalmente visto con
    fico l’attenzione su una delle cime simbolo della città: il
                                                                    soddisfazione il provvedimento adottato. Provvedimento
    Campanile di Colonnata, quota 1.007, conosciuto anche
                                                                    che in tempi più recenti questa Sezione del CAI, ha potu-
    come Monte Serrone.
                                                                    to verificare, non senza un notevole dispiacere ed altret-
    Questo il testo della lettera che chiede l’apposizione di       tanta preoccupazione, essere stato inopportunamente
    un rigido vincolo per garantire la salvaguardia di questa       cancellato lasciando in tal modo il Monte Serrone espo-
    caratteristica cima delle Apuane.                               sto ad un serio ed immaginabile pericolo per l’incolumità
                                                                    della sua non comune struttura naturale.
                   Preg.mo Sig. Sindaco del Comune di Carrara       Il CAI di Carrara si rivolge quindi alla Sua persona, ai com-
                           Oggetto: tutela del Monte Serrone.       ponenti della Giunta che Lei presiede, ed ai Dirigenti de-
                                                                    gli Uffici comunali di competenza, affinchè per il Monte
                                                                    Serrone venga esaminata la opportunità di adottare nuo-
    L  a Sezione di Carrara del Club Alpino Italiano ha ritenu-
       to di rivolgere alla Sua cortese attenzione l’argomento
    che qui di seguito viene esposto, nella certezza di un Suo
                                                                    vamente il vincolo di tutela che garantirebbe nel futuro
                                                                    la conservazione di un bene paesistico ed ambientale che
                                                                    appartiene alla cittadinanza tutta.
    fattivo interessamento al riguardo.
                                                                    A facilitare l’adozione del nuovo auspicabile provvedi-
    Diversi, come noto, sono i profili montani che costituisco-     mento di tutela da parte della Amministrazione comu-
    no la non comune cornice paesaggistica alle spalle della        nale, si ritiene che il vincolo proposto non sarebbe di al-
    città di Carrara. Il più evidente per le sue caratteristiche,   cun ostacolo alla attività estrattiva in corso in quanto, ad
    anche se non il più notevole per dimensioni, è certamente       oggi, sulla sommità del Monte Serrone non vi sono cave
    quello del Monte Serrone la cui vetta si innalza slanciata      o altre lavorazioni in atto.
    ad oltre 1000 metri di altezza alla destra del Monte Mag-
                                                                    Grati già fin d’ora per l’attenzione che vorrà essere da Lei
    giore e al culmine del bacino marmifero di Canalgrande.
                                                                    riservata a quanto sopra esposto, Le comunichiamo inol-
    Questa aguzza piramide rocciosa, ben visibile già dal Via-      tre la nostra disponibilità, anche attraverso eventuali col-
    le XX Settembre nel tratto che precede l’ingresso in Car-       loqui di persona, rivolta a meglio approfondire, se neces-
    rara, nonchè da tutta la città, è contornata da cave che        sario, i motivi ed altri aspetti di questa nostra richiesta.
    lavorano più in basso e sul lato che guarda il bacino di
                                                                    Le porgiamo intanto i nostri più cordiali saluti.
    Colonnata.
                                                                                                                    Il Presidente
    Negli anni passati il Monte fu oggetto di una campagna
    promossa dalle Associazioni ambientaliste, e tra queste il                                              (Dott. Luigi Vignale)
    CAI, al fine di tutelarne l’integrità, e con essa le sue ca-
    ratteristiche naturali e paesaggistiche d’eccezione, sulle      Foto: Il Campanile di Colonnata, o Monte Serrone, visto
    quali erano sorti forti timori in relazione ad un eccessivo     dal centro città
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              RICORDANDO
G
       ià dai lontani mitici anni ’60 il problema della tu-      incontro ufficiale con la Commissione marmo della nuo-
       tela dell’ambiente montano divenne di primaria            va Amministrazione comunale, da parte del CAI e di Lega
       importanza fra gli scopi istituzionali del CAI e, in      Ambiente, nella quale sono state ampiamente fatte pre-
particolare, della sezione di Carrara soprattutto dopo           senti, sotto forma di un questionario, sostanzialmente le
che i giovani di allora, con una tormentosa lotta inter-         stesse proposte e osservazioni (vedere numero dell’Alpe
na, riuscirono a respingere una disastrosa valorizzazione        di Luni di aprile 2018).
turistica della zona di Campocecina voluta dalla vecchia         Non so se da allora vi siano stati altri ufficiosi abbocca-
dirigenza sezionale (vedere libro “In montagna da cento          menti, ma da cittadino ho la netta sensazione di un buio
anni” di G. Bezzi). Purtroppo non si riuscì ad impedire          totale tra un incomprensibile “bailamme” fra vari piani,
la grossolana costruzione di una strada fino alla Foce di        regole, deroghe, ripensamenti e rimpalli tra il Comune e
Pianza con la conseguente distruzione del bellissimo sen-        la Regione.
tiero del Morlungo, pietra miliare per l’accesso alla zona       Attualmente in un articolo curato da Lega Ambiente,
del Sagro.                                                       pubblicato in cronaca dal quotidiano “Il Tirreno” del 2
Qualcuno ricorderà successivamente la lunga opposizio-           agosto 2020 apprendiamo che la Regione Toscana ha al-
ne alla realizzazione della strada di collegamento fra Vin-      fine approvato il PRC (piano regionale cave) stravolgendo
ca e le cave del Sagro che portò a un duro scontro con i         ancor di più quelle regole che sembravano già stabilite, a
paesani.                                                         favore di una escavazione praticamente senza limiti.
I progetti, per lo più solo abbozzati, di nuove strade in        A questo punto, verificata l’attendibilità di quanto si ap-
quota rimasero e rimangono tutt’ora una costante mi-             prende a mezzo stampa, mi sembra opportuno che la
naccia per tutte le Apuane, ma nella zona di Carrara, il         sezione del CAI di Carrara, memore della sua tradizione,
problema principale della tutela eco-ambientale e, non           tramite la commissione TAM (sempre se ancora esistente)
dimentichiamo, paesaggistica fu ed è causato dalla cre-          prenda ufficialmente ancor di più una netta posizione
scita esponenziale della escavazione marmifera grazie            di contrasto, richiedendo semplicemente che vengano ri-
alle nuove tecnologie ed al grande “business” di quei            attivate e, o confermate le regole già precedentemente
detriti qualitativamente utili a produrre il famoso Carbo-       dichiarate e quindi verso uno sviluppo sostenibile delle
nato.                                                            escavazioni.
Tutto ciò in molti casi ha stravolto il tradizionale concetto    Inoltre, visti in generale i tempi poco felici per l’ambien-
della “coltivazione di cava”, mettendo persino a rischio         te, penso che lo stesso CAI dovrebbe dare degli esempi
l’esistenza stessa delle nostre montagne alle quali più o        di tutela e virtuosismo, specialmente là dove insistono i
meno tutti (compresi i veri cavatori) siamo affezionati.         propri rifugi e i propri sentieri, facendo opere di bonifica
In tempi recenti il Comune di Carrara, se non vado errato,       senza il sia pur minimo impatto ambientale e segnalando
aveva alfine pianificato alcune regole da rispettare men-        eventuali anomalie all’osannato Parco delle Apuane che,
tre a questo riguardo il CAI, tramite la commissione TAM,        sempre se non vado errato, dovrebbe scaglionare la fre-
aveva fornito alla competente dirigenza alcune richieste         quentazione delle zone protette e controllare che non vi
e suggerimenti segnalando le principali situazioni criti-        siano assembramenti, discariche di rifiuti, campeggi abu-         7
che (salvaguardia delle vette e delle creste, distruzione di     sivi. ecc. ecc.
storici sentieri, recupero ambientale delle cave dimesse,                                                 Andrea Marchetti
calcolo effettivo delle scaglie e degli scarti prodotti e loro
stoccaggio, ecc,)-
Nel novembre del 2017, a quanto mi risulta, vi è stato un

Cinquant’anni fa la sezione di Carrara
ospitava il Congresso nazionale CAI
P  roprio in questi giorni, 50 anni fa,
   la nostra Sezione presieduta allora
da Francesco Bianchi, ospitava a Car-
                                           re moderno” tenuta dal prof. Mario
                                           Barucci del CAI fiorentino in una af-
                                           follatissima Aula Magna della nostra
                                                                                     la intenda: sia quella di ammirare un
                                                                                     panorama, sia quella di ritrovare una
                                                                                     natura intatta, sia quella di aver vinto
rara l’82^ Congresso nazionale del         Accademia di Belle Arti, e della quale    la fatica e la paura. Crediamo insom-
CAI. cui presenziò anche il Presidente     ci piace riportare un breve sunto:        ma che l’alpinismo possa migliorare
generale del CAI e noto alpinista di       “L’alpinismo ha un profondo signi-        gli uomini e i rapporti tra gli uomini,
tempi passati, Renato Chabod.              ficato nella vita dell’uomo moderno       e crediamo nostro dovere comunica-
Fu una settimana di eventi che ebbe-       perché gli insegna ad agire in modo       re agli altri questo nostro sentimen-
ro risonanza anche al di fuori dell’am-    antieconomico, a sacrificarsi e a sof-    to., unito a quello di sentirsi anche
biente alpinistico carrarese.              frire per raggiungere un valore etico     in qualche modo responsabili di di-
                                           ed estetico. L’alpinismo può contribu-    fendere ed apprezzare la montagna
Grande fu la partecipazione delle Se-
                                           ire a difendere l’uomo moderno da         e di insegnare agli altri ad andare in
zioni CAI di buona parte d’Italia.
                                           questa civiltà dell’ansia offrendogli     montagna”.
Di tali eventi vogliamo qui ricordare
                                           la gioia della montagna, comunque                                  Giorgio Bezzi
la relazione “L’alpinismo nel vive-
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    Un lungo viaggio
    con la montagna nel cuore
    T
        esto tratto dal libro «1888-
        2018 una grande storia: un
        lungo viaggio con la monta-
    gna nel cuore».

    Gli anni dal 1888 al 1894.

    Con il titolo “l’Alpinismo a Car-
    rara”, viene dato il benvenuto
    all’iniziativa di aprire una Sezione
    C.A.I a Carrara. Il primo articolo fu
    pubblicato il 15 gennaio 1888 su
    «L’Eco del Carrione», con lo scopo
    di rendere pubblica la sua costitu-
    zione e con l’invito a partecipare
    alla riunione che si terrà il giorno
    seguente:
    «Abbiamo ricevuto la circolare di-
    ramata dai promotori per la costi-
    tuzione in Carrara di una Sezione
    del Club Alpino Italiano, e faccia-
    mo plauso all’operosità dei be-
    nemeriti promotori, che in breve
    tempo hanno saputo raccogliere
8   l’adesione di ben 100 cittadini, a
    divenire soci della Sezione stessa
    […]. L’invito alla geniale riunio-
    ne è per domani, lunedì, giorno
    16 corrente alle ore due pom. in
    uno dei locali a[l] primo piano del
    Palazzo Pisani in via Alberica (ex
    residenza dei RR. Carabinieri), a
    tal scopo gentilmente concesso
    dall’impareggiabile nostro sindaco
    (Cav. Agostino Marchetti n.d.r.); e
    noi, che ci andremo tra i primi, sa-
    remo ben lieti di dare il benvenuto
    a tutti quegli amici e conoscenti di
    ogni rango e condizione, che, con                              Con l’avvenuto riconoscimento la neonata Sezione aprì
    l’imponenza del loro numero e colla saggezza del loro          la sua prima sede in via Santa Maria, Casa Passani (non
    consiglio, vorranno intervenire per gettare le solide basi     distante dall’abitazione della famiglia Zaccagna) e stabilì
    per cui erigere la Sezione “Apuana” del Club Alpino Ita-       i seguenti orari di apertura: la domenica dalle 11 alle 13
    liano, con sede a Carrara».                                    e gli altri giorni della settimana dalle 18 alle 22, salvo
    Questo articolo fu il primo contatto che la futura Sezio-      poi essere rettificato alcuni giorno dopo con un nuovo
    ne ebbe con il mondo esterno. Il resoconto dell’adunata        orario: la domenica dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 21. Gli
    lo troviamo pubblicato sempre su “L’Eco del Carrione”          altri giorni dalle 16 alle 21. Tra fine luglio e i primi di ago-
    il 22 gennaio, in cui viene divulgato per intero il verba-     sto del 1888 la sede fu trasferita dallo stabile “Passani”
    le della seduta. I firmatari del verbale furono: Ing. Felice   a quello della signora Contessa Lazzoni in via Lunense,
    Momo, Ferdinando Franzoni, Archimede Stampa, Guido             secondo piano. Sul finire del 1891, probabilmente nel
    Murray Fabbricotti, avv. Giuseppe Baratta, Cherubino Bi-       mese di novembre, ci fu un altro trasferimento di Sede
    nelli. Fu letto e approvato lo schema di regolamento se-       al palazzo Binelli in via Alberica, l’abitazione dell’allora
    zionale redatto dal Consiglio provvisorio eletto durante       Presidente della Sezione Cherubino Binelli.
    la seduta. «[…]s’incominciò quindi la sottoscrizione della     Approvato il regolamento, il quale prevede che le cariche
    domanda da rivolgersi al Comitato Centrale, la quale fino      sociali abbiano la durata di un solo anno, salvo riconfer-
    ad oggi raccolse 120 firme. Sappiamo che la domanda            me, il primo incarico di Presidente della Sezione viene
    stessa sarà spedita a Torino domani lunedì (20 febbraio        dato a Domenico Zaccagna. Ancora prima del completa-
    1888 n.d.r.) per ottenere al più presto possibile l’autoriz-   mento del mandato, la Sezione riceve le sue dimissioni.
    zazione necessaria per costituirsi in Sezione autonoma».
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Siamo sul finire del 1888 e il suo posto viene preso           Vice Presidente: Binelli Cherubino,
dall’ing. Felice Momo direttore della scuola mineraria         Consiglieri: Contigli ing. Ademaro, Contivecchi ing. Ga-
di Carrara, il cui mandato copre il biennio 1889-90. Suc-      lileo, Franzoni Ferdinando, Gattini per. Andrea Marchet-
cessivamente sarà l’imprenditore del marmo Cherubino           ti not. Augusto, Salvini Enrico
Binelli a presenziare la Sezione negli anni che vanno dal      Cassiere: Baratta Alessandro di Jacopo
1891 al 1894/95. Oltre all’incarico di Presidente, Binelli     Segretario: Baratta avv. Giuseppe,
fu sindaco di Carrara e per due volte deputato al parla-       Vice Segretario: Negroni avv. Corrado
mento italiano. I motivi per cui D. Zaccagna lascia la pre-    Delegati all’assemblea: Fabbricotti Murray Guido, Mar-
sidenza sono legati ai suoi impegni di lavoro e per questa     chetti Cav. Agostino, Momo prof. Felice                         9
ragione si trasferì in Piemonte. Non abbandonò defini-         Revisori: Ascoli cav. Massimo, Triscornia Giuseppe o
tivamente la neonata Sezione, infatti, nel 1890 lo ritro-      Laerte, Mezzani Alfonso
viamo con l’incarico di delegato all’assemblea, mansione
che ricoprirà fino al 1894. Nell’anno della sua presidenza     A causa delle dimissioni di Domenico Zaccagna, avvenute
promosse un incontro che si tenne a Fantiscritti, invitan-     nel mese di ottobre dello stesso anno, si rende necessaria
do numerose delegazione delle Sezioni per discutere dei        una nuova adunanza per eleggere un nuovo Presiden-
problemi relativi al C.A.I. Andò di persona alla stazione      te. La richiesta di assemblea arriva puntuale alla testata
di Avenza a riceverle, e con la marmifera a vapore le ac-      giornalistica “L’Eco del Carrione” che la rende pubblica
compagnò a Fantiscritti. Dopo il pranzo all’aperto ci fu la    il 17 febbraio 1889, con l’invito a tutti i Soci di presen-
visita ai bacini marmiferi.                                    tarsi all’adunanza indetta per domenica 17 febbraio per
Nasce così, nel cuore delle Apuane, tra balze marmoree         «dimostrare colla loro presenza che la Sezione Apuana
aggettanti sulla città e il mare, la Sezione di Carrara. Per   non dovrà sparire come tante altre ma che essa dovrà
risalire alle sue origini bisogna attenersi a due importan-    vivere non solo ma dovrà emulare le altre consorelle».
ti documenti di archivio ancora esistenti all’interno della    Dall’assemblea furono decise le nuove cariche e risultaro-
Sezione. Il primo è un quadernetto compilato a mano            no eletti i seguenti Soci:
dove sono elencati i 129 cognomi e nomi di persone che,
nel «dichiarare piena adesione allo Statuto del Club Alpi-     Presidente: ing. Felice Momo
no Italiano, fanno istanza a codesto Onorevole Consiglio       Vice Presidente. Sig. Cherubino Binelli
(Sede Centrale) perché siano autorizzati a costituirsi in      Consiglieri: Caselli ing. Leonardo, Contivecchi prof. Ing.
Sezione, e trasmettono in pari tempo copia del Regola-         Galileo, Fossen Pietro aiuto ing Franzoni Ferdinando
mento approvato nell’Adunanza generale il giorno 13            Gattini Pietro Andrea Zanardi prof. Aristide
febbraio 1888» (attuale assemblea annuale dei Soci). Il        Cassiere: Alessandro Baratta di Iacopo
secondo è un volumetto a stampa il cui contenuto è divi-       Segretario: Stampa prof. Archimede
so in due parti: nella prima è riportato il Regolamento ap-    Vice segretario: Facini perito Angelo
provato il 13 febbraio 1888 seguito dalla composizione         Revisori: Mezzani Alfonso Triscornia Giuseppe
del Comitato provvisto nominato dall’Assemblea stessa.         Delegati alla Sede centrale: Marchetti cav. Agostino
Nella seconda parte è riportato invece il seguente orga-       Zaccagna Domenico
nigramma:
                                                               Questo l’organigramma del nuovo Direttivo pubblicato
Consiglio direttivo della Sezione di Carrara (Apuana)          su «L’Eco del Carrione». La preoccupazione manifestata
Presidente: Zaccagna ing. Domenico,                            dai Dirigenti e l’incertezza che aleggiava, come accen-
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     nato dall’articolo de «L’Eco del Carrione», accentuava i         «quando i soci si riducessero ad un numero inferiore a
     timori che la Sezione venisse soppressa, infatti, dal 1866,      venticinque, la Sezione si riterrà disciolta». Ma cosa portò
     nascita della prima Sezione (Aosta), al 1888, ben 19 fu-         a questa drastica riduzione di iscritti, in modo particolare
     rono soppresse.                                                  nell’ultimo periodo? A questo punto si potrebbe parlare
                                                                      di un conflitto sociale che avvenne all’interno della Se-
     1894-1895 si conclude un ciclo                                   zione dopo l’abbandono dell’ing. Domenico Zaccagna e
                                                                      successivamente del prof. Felice Momo.
     Prima di iniziare a raccontare ciò che avvenne tra il 1894-      Come anzidetto, a prendere le redini della Sezione fu
     5 è bene precisare che da minuziose ricerche già effetta-        Cherubino Binelli noto industriale del marmo e sindaco
     te da Giorgio Bezzi durante la stesura del suo libro, non        della città, il quale, dalla sua posizione, va in forte contra-
     emerge nulla che aiuti a capire i motivi per cui la Sezione      sto con quelle che sono le dure contestazioni e più diret-
     in quegli anni termini la sua attività. Gli archivi consultati   tamente con il movimento operaio, le cui lotte e fermenti
     sono quelli della Sede centrale e della Sezione di Carrara.      erano iniziati ancor prima del 1894. Nell’ultimo caso si
     Considerando il contesto storico di quel tempo si pos-           potrebbe parlare, dunque, di un fattore scatenante che
10   sono formulare alcune ipotesi abbastanza concrete che            furono le lotte sociali, e in parallelo la coincidenza di un
     hanno portato alla cessazione dell’attività. Quella più          industriale del marmo Presidente della Sezione e sindaco
     verosimile coincide con i Moti Anarchici della Lunigiana,        della città.
     che intercettarono le furiose proteste del movimento dei         Per la Sezione di Carrara si chiude un travagliato periodo
     Fasci Siciliani. Era il 13 gennaio 1894 quando a Carra-          storico; il faro ha sospeso la sua attività. Passeranno circa
     ra iniziarono i primi scioperi che culminarono presto in         40 anni prima che a Carrara si ricreino le condizioni per
     sanguinosi scontri. L’oggetto della protesta fu lo sfrut-        istituire una nuova Sezione e dare nuovamente alla città
     tamento della classe operaia da parte degli industriali,         un punto di riferimento per gli appassionati della mon-
     in particolare nei confronti dei cavatori e di un governo        tagna.
     centrale che aumentando in modo vertiginoso le tasse,
     porta le famiglie italiane in un periodo di restrizioni eco-     Dagli anni dell’oblio al riconoscimento ufficiale
     nomiche. Inoltre la repressione violenta perpetrata dalla
     provincia di Massa Carrara per reprimere la rivolta, se-         Sono due le date storiche della Sezione: il 1888 e il 1936,
     guita da processi e condanne eseguite nel tribunale di           entrambe ne segnano la nascita e la rinascita. Il Presi-
     guerra a Massa, contribuisce ad alimentare la violenza.          dente della ricostituita Sezione fu l’architetto Carlo Via-
     È in questa fase che probabilmente si gioca la soprav-           nello che resse l’incarico fino al 1944. Nel 1957, l’allora
     vivenza della Sezione. Le turbolenze socio politiche che         presidente della Sezione Plinio Volpi avvia ricerche per
     investirono Carrara furono di una tale portata che a pa-         studiare le motivazioni per cui la Sezione cessò l’attività e
     garne le conseguenze furono anche le associazioni sorte          presentare una documentazione convincente per ottene-
     in quel periodo che saranno soppresse d’autorità. Questa         re la retrodatazione della fondazione, dal momento che
     fu una probabile causa che portò alla soppressione della         la Sede centrale indicava il 1936 come anno di creazione.
     Sezione. Facciamo un passo indietro e risaliamo ai pri-          Per avere ulteriori approfondimenti in merito, Volpi fa
     mi iscritti del 1888. Sappiamo che questi erano 137 (Nel         una richiesta alla Sezione di Lucca per notizie aggiuntive;
     bollettino del Club Alpino Italiano per l’anno 1888-1889,        il 3 aprile 1957, Pierotti, bibliotecario e ricercatore scrive
     risultano iscritti al 31 dicembre 1888 137 Soci. È la tredi-     a Volpi: «come promesso, ho fatto delle ricerche nella
     cesima Sezione come numero di iscritti su un totale di 35        gloriosa biblioteca della nostra Sezione per la vecchia
     Sezioni); l’anno successivo scendono improvvisamente a           fondazione della Sezione di Carrara. Ecco cosa ho trovato
     60 per continuare in progressivo calo fino a raggiungere         di utile, e che ti servirà come ti ha so[u]ggerito domenica
     le 25 unità iscritte e registrate nel 1894 (Come vedremo         scorsa il Vice Presidente Bozzoli, a chiedere la retroda-
     nel capitolo successivo). Il regolamento della Sezione del       tazione della vecchia Sezione “Apuana-Carrara”». Tra
     13 febbraio 1888 stabilisce, all’articolo 17, quanto segue:      le testimonianze ritrovate dal Pierotti, sull’attività della
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Sezione in quegli anni, emerge la targa in
marmo affissa alla base del Monte Procinto
che ricorda il dono della scala per superare
quel breve tratto della base rocciosa: «que-
sta scala fu studiata avendo Italo de’ Santi
primo propugnato doversi rendere facile la
salita alla vetta inesplorata del Procinto».
In una seconda lettera del 7 aprile sempre
Pierotti compila un piccolo elenco estrapo-
lato dalle riviste mensili di quegli anni dove
appaiono, insieme ad altri articoli inerenti la
ricerca, il numero di Soci iscritti alla Sezio-
ne Apuana che riportiamo di seguito: «dal
primo gennaio 1888 gli aderenti sono 129,
che arrivano a numero di 135 il 25 giugno;
al 30 giugno 1889 i Soci ordinari sono 60; al
30 giugno 1890 i Soci ordinari sono 42; al
31 giugno 1891 i Soci ordinari sono 39; al
30 giugno 1883 i Soci ordinari sono 34 e al
1894 i Soci ordinari 25».
Questa prima ricerca stabilisce alcune impor-
tanti indicazioni sulle origini del Sodalizio,
ma ancora non sufficienti per richiedere la
retrodatazione. Le indagini proseguiranno
anche dopo le dimissioni di Plinio Volpi. Le                   Giacomo Priotto, Presidente Generale del Club Alpino
successive votazioni nominarono Francesco Bianchi alla         Italiano. Questa lettera, scritta con tanti anni di ritardo,
presidenza della Sezione che con la collaborazione del         giunge oggi sul Suo tavolo senza che la lunga attesa ne
Vice Presidente Aldo Andrei continuarono nelle ricerche        abbia minimamente attenuato il motivo ispiratore, anzi!
che non dettero tuttavia gli esiti sperati, come vedremo       Si tratta di una vecchia, sentita aspirazione: il riconosci-
di seguito.                                                    mento del 1888 come anno di fondazione per la nostra
Tra i mesi di gennaio e marzo 1968 tra la Sezione e il         Sezione. Infatti, sul n. 2 della R.M. del 29 febbraio 1888,
CAI Centrale ci fu un reciproco scambio di missive, con        a pagina 54, si legge che il Consiglio Direttivo, nella terza
all’ordine del giorno il riconoscimento della data in cui      adunanza del 22 febbraio, approvò la costituzione di una
fu istituita la Sezione di Carrara. Qui di seguito riportia-   nuova Sezione in Carrara, sotto il nome di Sezione Apua-
mo un tratto della lettera che Francesco Bianchi inviò alla    na, in seguito alla domanda di 129 aderenti, con l’effetto
Sede Centrale il 4 marzo 1968, dove nel primo capoverso        dal 1° gennaio 1888. Per la giovane Sezione, la prima
troviamo le scuse della Sezione per una mancata risposta       delle Apuane, è documentata una vivace attività fino al
alla circolare inviata da Milano il 31 gennaio 1968, che       1894; poi, in conseguenza dello stato di assedio imposto          11
chiedeva dati relativi alla costituzione della Sede: «il ri-   a Carrara per i Moti del 94, essa, come ogni altra associa-
tardo è dovuto alla incompletezza del nostro archivio se-      zione, fu soppressa d’autorità. Potremmo, se necessario,
zionale (ne diremo le ragioni) e alle difficoltà incontrate    spiegare il clima dell’epoca in questa terra e le circostan-
nelle ricerche, eseguite, purtroppo, con risultati negativi.   ze che impedirono, nel periodo alla Prima Guerra Mon-
Verso la fine dell’ultimo conflitto mondiale, in uno de-       diale, il ricostituirsi della Sezione (ciò avvenne nel 1936),
gli episodi della “guerra civile”, la nostra sede sociale fu   ma confidiamo che, analogamente a quanto verificatosi
devastata e tutto il materiale (documenti, foto, verbali,      ad altre Sezioni in situazioni simili, la nostra richiesta pos-
riviste ecc..) completamente disperse o distrutte […]. Di      sa essere favorevolmente accolta. La preghiamo, infine,
tale periodo unico documento in nostro possesso è una          di considerare con benevolenza questa nostra “ambizio-
tessera di cui alleghiamo copia fotostatica». La lettera       ne”, che altro non è che un segno di attaccamento al
continua spiegando le probabili cause che portarono alla       Sodalizio, e di voler adoperarsi affinché essa diventi una
chiusura della Sezione, e nell’ultimo capoverso conclude       felice realtà».
scrivendo: «la nostra volontà è di continuare la ricerca dei   La risposta non tardò ad arrivare, così il 26 giugno 1982
documenti dispersi che provvederemmo a trasmetterVi in         il CAI Centrale risponde: «Abbiamo letto con la nostra
caso di ritrovamento, e la nostra intenzione di chiedere al    migliore attenzione la vostra lettera del 2 giugno u.s.,
Consiglio Centrale il riconoscimento del 1888 quale anno       alla quale rispondiamo. Riteniamo che la Vostra Sezione
di fondazione della nostra Sezione di Carrara». La tesi        possa documentare – mediante la dicitura “fondata nel
ufficiale che verrà portata avanti dal Consiglio per avere     1888” o altra equivalente – da apporsi sulla propria carta
il giusto riconoscimento relativo alla primitiva datazione     intestata, la realtà storica della quale va legittimamente
fu la seguente: «[…] che a causa dei fatti del 1894 e al       fiera, aggiungendovi, eventualmente – ma non obbliga-
conseguente stato di assedio decretato nella Provincia di      toriamente – anche la dicitura “ricostituita nel 1936”».
Massa Carrara che sopprime d’autorità ogni associazione        Nell’ultimo capoverso della missiva viene però precisato
e tra queste anche la Sezione Apuana». Passeranno an-          che « […] la data a partire dalla quale ogni Sezione ha ini-
cora 14 anni prima di arrivare al riconoscimento ufficiale     ziato a funzionare senza interruzioni: in tale elenco con-
della primitiva Sezione. Sarà il 26 giugno 1982, l’anno        tinuerà pertanto ad essere registrata la data del 1936».
in cui fu riconosciuta come: Sezione di Carrara fondata        Alla pagina 169 del libro I cento anni del Club Alpino Ita-
nel 1888 e ricostruita nel 1936. Per ottenere il riconosci-    liano Tamari editori, si può leggere quanto segue: «il nu-
mento ufficiale da parte delle Sede Centrale riportiamo        mero dei soci nel 1888 aumentò straordinariamente, di
di seguito la lettera con le motivazioni scritta dall’allora   quasi 500 unità, sicché al 31 dicembre erano 4521. Oltre
Presidente Aldo Andrei e la successiva risposta del C.A.I      le Sezioni di Livorno e di Cremona ne sorsero altre due,
Centrale: «Carrara 2 giugno 1982. Egregio signor ing.          l’Apuana a Carrara e l’Abruzzese a Chieti».
                                                                                                         Guglielmo Bogazzi
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                     ROLWALING HIMAL:
     quasi una spedizione nella Beyül del Nepal

                                                                     della zona è stata fatta da Eric Shipton nel 1951 dopo di

     E
           ra già un po’ che non mi muovevo, siamo arrivati al       che la valle è stata di nuovo chiusa fino a pochi anni fa.
           rifugio, lo strappo finale per arrivare mi ha tolto il    Chiusa non si riferisce alle difficoltà di accesso, bensi’ alla
12         fiato, l’aria frizzante dei 3000 metri e la pigrizia di   sua sacralità. Infatti si trova all’ombra del GauriShankar,
     prendere i guanti nello zaino (ormai mancano pochi me-          montagna sacra, incarnazione di Shiva e Parvati; è l’uni-
     tri, siamo arrivati....!) mi hanno fatto perdere la sensibi-    ca valle nepalese ad andamento est-ovest; è sito di una
     lità delle dita, non riesco neppure a togliermi subito gli      grotta che alcuni buddisti considerano benedetta e che
     scarponi.                                                       raggiungono per meditare; è la valle del primo insedia-
     Finalmente una calda cena ristoratrice a tavola con Gior-       mento Sherpa in Nepal; l’isolamento ed i veti di accesso
     gio!.... parliamo del più e del meno, .....progetti di escur-   ne hanno conservato l’ambiente e la cultura, per cui solo
     sioni lontane .....percepisco che intende andare in Nepal,      i nepalesi con alcuni requisiti potevano entrarvi. Sono po-
     non ci sono mai stato, ....ma con chi vai? ...boh non so, il    che le guide che la conoscono e pochi stranieri ne hanno
     gruppo è da formare, ...così d’istinto...allora io vengo !!     sentito parlare.
     Ma Nepal dove? Rolwaling Valley, mai sentita dov’è? che         Tutto questo rende la valle una meta che stuzzica la cu-
     si vede? quanto è alta?                                         riosità di un viaggio da fare con occhi che cerchino di
     Scopro che è la così detta “valle nascosta”, chiusa per         vedere al di là delle apparenze e di capire modi di vivere
     molti anni al turismo forse perchétroppo vicina al confine      talmente diversi da quelli del mondo occidentale.
     col Tibet cinese cui scorre parallela per molti chilometri;     Inoltre c’è una parte alpinistica da non sottovalutare. In-
     vi si accede dalla valle del Tamakoshi River risalendo un       fatti, il Rolwaling Himal è una catena montuosa situa-
     ripido salto di 800 metri, tutto scalini! La valle è abitata    ta sul confine tra Nepal e Tibet. La montagna più alta
     dall’etnia Sherpa, gente di montagna che si è poi dedi-         è il Melungtse (7181 mt.), completamente in territorio
     cata ad accompagnare e supportare chiunque si voglia            tibetano, seguita dal Gauri Shankar (7135 mt.), situata
     cimentare con l’ambiente himalaiano. C’è un passo da            sul confine. Il gruppo racchiude un centinaio di vette tra
     superare, “solo” 5755 metri risalendo per due giorni la         i 5000 ed i 7000 metri, quasi tutte inviolate, tra ghiac-
     morena di due ghiacciai e con attendamenti a ben oltre i        ciai lunghi decine di chilometri, come il Trakarding ed il
     5000 metri, ce la farò? Visto come è andata oggi qui alla       Drolambau che abbiamo percorsi per una quindicina di
     Payer, chissà! Giorgio è già stato in Nepal più volte, mi       chilometri, prima di deviare verso il Tashi Lapcha La. Le
     parla convinto del suo progetto di trekking, è calmo e mi       uniche vie di uscita sono il Tashi Lapcha, uno dei passi
     rassicura sulle mie perplessità: dopo molte esitazioni ho       himalayani più alti e pericolosi (a detta di molti tra cui
     voluto cedere alla tentazione di vedere il Nepal, partiamo      Edmund Hillary) verso il Kumbu, e lo Yalung La, verso
     .... ed alla fine siamo solo in due, ....capisco subito che     diverse valli che conducono fino a Jiri. Il resto è territorio
     sarà un trekking molto particolare!                             quasi completamente vergine; cose da spedizioni esplo-
     Giorgio.- Il Rolwaling, “solco scavato con l’aratro”, mi ha     rative di inizio ‘900.
     stregato fin dalla prima volta che ne ho sentito parlare        Ho cercato invano di organizzare un simile viaggio per
     anni fa. E’ una valle (s)conosciuta come una delle beyül        qualche anno; questa volta grazie alla disponibilità di
     dell’Himalaya, luoghi sacri protetti da naturali fortezze di    Lorenzo sono riuscito a realizzare il mio sogno; anche
     roccia, neve e ghiaccio, situati in zone remote, impervie       perché l’essere una “spedizione leggera” ha molti van-
     e quasi irraggiungibili. La prima esplorazione occidentale      taggi. Innanzitutto si fa presto a confrontarsi e prendere
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                                                                si cominciano ad intravvedere le montagne lontane, ma
                                                                per apprezzare i panorami bisogna salire la mulattiera
                                                                che conduce agli unici due villaggi della valle, Beding e
                                                                Na, dove la valle si allarga e la vegetazione non ostruisce
                                                                più la vista.
                                                                Beding è il centro principale della valle, sede di un im-
                                                                portante monastero con annessa scuola pubblica, abban-
                                                                donata dal governo e recuperata dai monaci. Ironia del-
                                                                la sorte, gli Sherpa fuggiti dal Tibet perché insofferenti
                                                                dell’ordine monastico si ritrovano una scuola per monaci
                                                                riservata ai maschi a discapito delle femmine, in una so-
                                                                cietà matriarcale.
                                                                A Beding siamo ospiti di Tsering Sherpa che ci racconta
                                                                un po’ della vita sua e della sorella che ci ospiterà a Na.
                                                                Tra poco, con il sopraggiungere del rigido inverno, si tra-
                                                                sferiranno a Kathmandu per tornare quassù a primavera.
                                                                Sembra che il futuro del Rolwaling sia quello del turismo,
                                                                almeno fino allo Tso Rolpa, il lago glaciale che incombe
                                                                sulla vallata; del resto anche il Kumbu era così qualche
                                                                decennio fa. A Beding e poi sulla via per Na appaiono
                                                                anche i primi Yak, Nak e vacche che producono dell’otti-
                                                                mo combustibile di cui abbiamo avuto esperienza. Sono
                                                                contento di aver fatto in tempo di assaporare gli ultimi
                                                                baluginii di una civiltà che sta scomparendo.
                                                                A Na, che ci accoglie in un tripudio di bandiere colora-
                                                                te, siamo ospiti di Nima Sherpa, una sistemazione più
                                                                che decorosa tenuto conto del luogo dove ci troviamo.
                                                                Qui basta salire poco, accompagnati dalla brava guida
                                                                Dirgba, per scoprire montagne e spazi immensi che toc-
decisioni. Poi, soprattutto, si riesce molto più facilmente,    cheremo con mano nei prossimi giorni.
rispetto a comitive più numerose, a stabilire contatti con      A Na termina la prima parte del nostro viaggio, che di-
le persone che si incontrano per strada o che ci ospitano.      venta da qui in poi quasi una spedizione alpinistica per
Finché abbiamo mangiato e pernottato nelle locande,             via della quota e dei campi tendati su ghiacciaio. Rag-
anche grazie alla nostra guida Dirgba, molto conosciu-          giungere Na non è comunque una passeggiata: siamo
to, siamo sempre entrati nelle case, abbiamo condiviso          pur sempre oltre i 4000 metri anche se la mulattiera è           13
                                                                                                                                  9
il cibo, abbiamo visto come lo si prepara, ed abbiamo           agevole. Abbiamo preso circa 3500 di quota, ma ne ab-
cercato di stabilire dei rapporti che andassero al di là’       biamo superati molti di più di dislivello a causa dei sali-
del rapporto oste/avventore nel tentativo di capire di più      scendi per superare strettoie e speroni rocciosi. L’acclima-
della loro vita, compatibilmente con le difficoltà lingui-      tazione è perfetta. Salendo ulteriormente di quota, gole
stiche.                                                         profonde danno accesso ai circhi morenici della parte più
Penso che molte persone “occidentali” di fronte ad una          alta della valle che trova un passaggio verso il Kumbu e
simile esperienza tornerebbero a casa avendo riordinato         l’Everest attraverso il passo glaciale del Tashi Lapcha La.
completamente le loro priorità ed i loro bisogni.               Ci si addentra in una area che è priva di collegamenti
Lorenzo.- Ripensare e mettere in discussione le proprie         con la civiltà. Si passano più giorni sui ghiacciai e l’isola-
priorità di vita ...un esercizio assolutamente utile per pro-   mento e difficoltà di ritirata in caso di maltempo si fan-
vare a vivere serenamente in questo nostro strano mon-          no seri. L’impegno fisico è già di per se impegnativo, ma
do “occidentale”.                                               la situazione ambientale ne fa un trekking per persone
Riflettendo su questa nostra recente esperienza, voglio         predisposte mentalmente che si adattino agli ambienti
sottolineare come, in 3 settimane di cammino in luoghi          selvaggi.
dove la vita quotidiana è veramente faticosa e difficile,       La prima tappa oltre Na è di avvicinamento all’ambiente
non abbiamo mai sentito un tono di voce sopra le righe,         glaciale fino al Tsho Rolpa, uno dei più grandi laghi del
mai visto una faccia triste, ma sempre volti sorridenti, ge-    Nepal di origine glaciale. Si trova ad un’altitudine di 4.580
sti di attenzione e rispetto, sempre preceduti dal tradizio-    metri ed è cresciuto notevolmente negli ultimi 50 anni a
nale saluto “namaste”. Un esempio di stile di vita su cui       causa del ritiro del ghiacciaio del Trakarding. La superfi-
occorre riflettere!                                             cie del lago è cresciuta dai 0,25 km2 del 1957 agli attuali
G.- Dopo colazione, superate le ultime coltivazioni di riso,    1,6 Km2. Il lago, che minaccia tutta la valle nonché i paesi
miglio e fiori, ci si addentra nella foresta di rododendri e    che sorgono lungo il fiume Tamakoshi, è stato oggetto di
bambù con sottobosco di piante tropicali: siamo ancora          interventi che ne hanno abbassato il livello. Alcuni anni
bassi di quota. Via via che ci si alza, la vegetazione muta     fa è stato costruito uno scolmatore che riversa nel fiume
lentamente passando alle conifere, al ginepro e ai cespu-       Rolwaling le acque in eccesso. Inoltre, è stato realizzata,
gli di incenso dal profumo intenso, fino alle praterie al-      da parte di Cina ed India, una presa che alimenta una
pine. Non è il momento migliore per visitare la foresta;        delle centrali idroelettriche più grandi al mondo situata
a primavera è tutto un fiorire di colori che addobbano la       a Chhetchhet. Ci siamo passati accanto senza accorger-
montagna come rlung ta (bandierine).                            ci della centrale, molto discreta, che abbiamo scambiato
Gli insediamenti che si incontrano risalendo la valle sono      per un insediamento militare. È anche la prima notte che
solo punti di sosta dove si può all’occorrenza trovare ri-      passiamo in tenda a circa 4700 metri di quota.
paro. L’insediamento più grande è DonGaon che offre             Affrontiamo la salita al primo campo su ghiaccio. Si risale
la scelta tra la nostra casetta a due piani, un tipo motel      una morena gigantesca per 500 metri per ridiscenderli
o il prato dove montare le tende. Uscendo da DonGaon            tutti. Ne avremmo fatto volentieri a meno! Al campo del-
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