ALPE DI LUNI - CAI CARRARA
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ALPE DI LUNI Cénnano il Sagro e l’ardua Tambura alla Pania che aerea distende la groppa e tra lor vigili, un’oscura solitudin di monti àrcasi e pende. Ceccardo Roccatagliata Ceccardi PERIODICO DELLA SEZIONE DI CARRARA DEL CLUB ALPINO ITALIANO FONDATA NEL 1888 ANNO XVII - N. 2 AGOSTO 2020
Alpe di Luni 2 / 2020 Memorandum del Presidente Il 2020 era iniziato sotto i migliori auspici, il Consiglio ai volontari della sentieristica. aveva approvato con soddisfazione il bilancio consuntivo Altra bella notizia è la prossima inaugu- 2019 e preventivo 2020 da portare all’assemblea dei soci razione della fontana a metà della scali- a marzo, il programma escursioni era ricco di opportunità nata ex littorio, per noi sentiero 152. Un per tutti e si pensava che avremmo potuto raggiungere progetto di grande spessore culturale, nel 2020 la quota storica di 700 soci. Poi è scoppiata la ambientale e artistico che rappresen- pandemia Sars Covid19 con la chiusura totale e il con- ta coi fatti la creatività che ci riconosce finamento domiciliare e per un club che vive di vita di come città l’Unesco. Pensiamo alle cen- gruppo in mezzo alla natura montana poteva rappresen- tinaia di scolari accompagnati in tanti tare l’inizio di un lungo blackdown. Ma da una sezione anni da noi e alla possibilità, oggi importante, di lezioni che da 130 anni è radicata nel territorio sono emersi il all’aperto, ai trekking organizzati in questi anni, alla sicu- civismo e lo spirito altruista insiti nel nostro DNA e questo rezza per chi da solo vuole fare attività all’aria aperta in ha fatto sì che la solidarietà alpina diventasse cittadina. un percorso sicuro e risanato dal degrado in città. E l’arte Ci siamo chiesti come intervenire per aiutare Carrara ed che entra nella natura può creare una galleria di opere è nata “Una Montagna di Aiuti”, iniziativa di raccolta che unisce bellezza alla bellezza. Tanta fatica e impegno fondi per il sostegno alimentare delle fasce più deboli organizzativo, compresa una lizzatura vera per portare e maggiormente colpite da questa emergenza sanita- per 300mt di discesa i pezzi della fontana e qui la guida ria, economica e sociale. Oltre alle offerte dei 680 soci di soci esperti è stata fondamentale. Il ripristino della si sono aggiunte con sorpresa tante altre donazioni di storica via dei tedeschi a Vinca fino alla teleferica per il famiglie,aziende,gruppi di cittadini che hanno ricono- Garnerone rappresenta un altro traguardo da raggiunge- sciuto la nostra serietà e capacità aggregativa e orga- re. Superate le verifiche tecniche e ambientali, speriamo nizzativa. “Siete del Cai? Allora ci fidiamo” quante volte che si inizino al più presto e con convinzione i lavori che l’abbiamo sentito e così si è potuto confezionare e distri- permetteranno di rifornire così la nostra capanna Garne- buire, in collaborazione con il CNSA , casa per casa,oltre rone con la teleferica e di garantire un rapido intervento 1200 pacchi da 30 kg da aprile fino ad oggi. Nella città in caso di incendi o urgenze sanitarie. semivuota i giubbotti arancioni del Cai hanno raggiunto Questo permetterà anche il rilancio della valle di Vinca oltre 100 famiglie e il “contatto” con queste persone ha per un turismo sostenibile e risponderemo coi fatti al rappresentato una “corda di sicurezza” che si e mante- caldo invito nel commiato del mio predecessore Ribolini: nuta “tesa” in questi lunghi mesi, ridando a tanti carrari- “Adottiamo la valle di Vinca!”. ni dignità e calore umano . Concludo ringraziando tutti i soci attivi e anche chi non 2 Con la fase 2 qualche spiraglio di luce si è aperto per il no- poteva, sostenitori “da casa”, che con coraggio hanno stro lavoro sezionale: abbiamo completato la tinteggia- permesso di vivere questo duro periodo con impegno ci- tura esterna del rifugio e della chiesetta di Campocecina vico a 360 gradi. ed è ripartito, con le dovute regole, il servizio caffetteria La gratitudine che le persone comuni ci riconoscono e ristoro. Purtroppo non è stato così per il Garnerone che, rappresenta ad oggi la ricchezza maggiore della nostra non essendo custodito, vive in un limbo di attesa riaper- sezione. tura, nonostante le numerose richieste, ma la pulizia in- terna e esterna e la sanificazione sono continuate, grazie AD MAIORA Ricordo del premio del Cai «La Montagna» 1951 Nei primi mesi del 1951 nella bacheca del CAI affissa in via Roma a Carrara fu messo l’avviso di un concorso aperto a tutti gli studenti delle scuole superiori della città con un tema intitolato «La Mon- tagna». Io frequentavo la seconda ragioneria all’Istituto Zaccagna, partecipai e vinsi il primo premio: una tessa di abbonamento CAI per un anno ed una gita in pullman al Lago Santo. Il premio mi fu consegnato ad aprile dal Preside del Liceo Classico prof. Vincenzo Da Milano, dal prof. Vico Perutelli e Plinio Volpi, come si può vedere dalle foto. La gita fu bellissima, e penso che anche oggi questa bella iniziativa sarebbe un bel esempio da imitare per indurre i giovani ad apprezzare ed amare la montagna. In copertina: Maria Luisa Marchi In copertina: Il MonteMonte Pisanino, Sagro versante dalA.Passo NE (foto Solieri) della Focolaccia (foto: R.Bruschi)
Alpe di Luni 2 / 2020 Una montagna di aiuti! I l 13 Marzo 2020 , ovvero a pochi giorni dall’inizio del versi, la seconda era l’avvio di una campagna di raccolta lockdown o meglio, per dirla in Italiano, della chiusura fondi per affrontare l’emergenza economica, in cui molti del nostro paese e del conclamarsi di una situazione di si sarebbero potuti trovare a seguito del blocco di molte 3 emergenza che ormai purtroppo è tristemente nota, tra attività lavorative. i componenti del Consiglio della nostra Sezione cittadina Nessuno di noi aveva le idee chiare su cosa sarebbe suc- è iniziato uno scambio di messaggi , un embrione di tam cesso nei giorni e nelle settimane a venire, ma confidava- tam digitale che sostanzialmente ruotava attorno ad un mo sui numeri : tra i nostri Soci, circa 680, non sarebbe interrogativo : cosa possiamo fare per dare il nostro con- stato difficile trovare un gruppo di volontari che si de- tributo in questa situazione di emergenza? dicassero a fare la spesa per chi non era in condizioni di Timidamente hanno cominciato a venir fuori proposte, uscire di casa, così come non sarebbe stato difficile racco- ovviamente ognuno di noi ha cercato di dare il proprio gliere qualche migliaio di Euro da donare , e poi avrem- contributo in termini di idee da sviluppare; con il passa- mo visto come, a persone in difficoltà. re delle ore ci siamo resi conto che rischiavamo di anna- Questo progetto di base è diventato in realtà qualcosa spare tra le decine di messaggi che si succedevano sulla di molto più ampio, ed è un piacere potervene parlare chat del Consiglio. E’ stato allora che abbiamo deciso di adesso, vorrei a questo proposito ringraziare tutti i com- organizzare per la sera stessa del 13 Marzo il primo Con- ponenti del Consiglio che hanno non solo appoggiato siglio straordinario. Consiglio straordinario che per ovvii la mia idea iniziale, ma che hanno dato il loro contribu- motivi non poteva tenersi in Sede , come di consueto, to per svilupparla e farla divenire UNA MONTAGNA DI ma doveva svolgersi on-line. E’ stato il primo di una lun- AIUTI. Grazie ad Angela Rivieri, Lorenza Canali, grazie al ga serie di Consigli straordinari, organizzato utilizzando nostro Presidente Luigi Vignale ed al nostro vice Presi- una piattaforma che personalmente utilizzavo (ed utiliz- dente Giuseppe Poli, grazie ad Amerigo Puntelli, Fabrizio zo) abitualmente per lavoro. Oggi (e sono passati pochi Molignoni, Paolo Tonarelli, Nicola Lugarini, per tutte le mesi) ognuno di noi ha utilizzato chissà quante volte infinite ore che abbiamo trascorso in riunioni on-line , piattaforme dedicate a questo tipo di servizi, non dimen- per il contributo in termini di idee, per il contributo reale tichiamoci che solo prima del 9 Marzo 2020 moltissime sul campo. Voglio inoltre ringraziare i nostri Revisori, Bru- persone non conoscevano l’esistenza di buona parte di nella Bologna, Pietro Todisco, Ceccardo Bianchi, per aver questi strumenti, o semplicemente pur conoscendone l’e- presenziato a quasi tutte le nostre riunioni ed aver veri- sistenza evitavano di utilizzarli se non erano obbligati a ficato la bontà delle idee e la serietà del nostro operato. farlo per motivi di lavoro. Grazie infine ad Andrea Solieri, che è stato coinvolto in Comunque, durante questo primo Consiglio, abbiamo più riunioni e che ha fornito un prezioso contributo per iniziato a buttare giù proposte, ed è stato in quella oc- l’organizzazione logistica dei volontari. Perdonatemi per casione che si è presa la decisione che la nostra Sezione questo momento di autocelebrazione, ma vi garantisco CAI cittadina si sarebbe resa parte attiva per due diver- che il lavoro svolto è stato tantissimo ed i risultati sono se tipologie di attività, da noi individuate essenziali : la stati estremamente appaganti, senza l’operato di tutti prima attività consisteva nel contributo di persone che si non sarebbe stato possibile ottenere i risultati raggiunti. sarebbero potute dedicare a consegnare la spesa a casa, a tutti coloro che non dovevano o non potevano muo- continua a pagina 4
Alpe di Luni 2 / 2020 Una montagna di aiuti! continua da pagina 3 Sarei un bugiardo se vi dicessi che tutto è filato liscio, di intoppi ce ne sono stati molti e di discussioni e litigi ce ne sono stati altrettanti. Va detto però , e non è un dettaglio irrilevante, che nessuno di noi aveva esperienza nell’or- ganizzare qualcosa di simile, ci siamo dovuti inventare tutto. Il primo punto del progetto, e cioè la consegna della spe- sa a chi non aveva modo di uscire per farla in autonomia, non si è di fatto concretizzato: i punti vendita stessi si sono organizzati per le consegne a domicilio, la solida- rietà di amici, parenti e vicini di casa ha coperto abbon- dantemente il fabbisogno residuale, per cui noi su questo punto non siamo praticamente intervenuti. Lasciatemi allora raccontare della raccolta fondi, e di come gli stessi sono stati impiegati. Innanzitutto il Con- siglio ha deliberato che la nostra sezione contribuisse anche con una donazione diretta, per cui abbiamo desti- nato 1.500 euro alla campagna di raccolta fondi. Spera- vamo in una sorta di effetto volano, e questo è realmente accaduto come vedrete tra breve. Poi ci siamo posti il problema di come pubblicizzare il progetto e di come permettere ai donatori di dare il loro contributo. Ovviamente il ricorso alle piattaforme Social ci ha per- messo di raggiungere una vasta platea, inoltre ognuno di Ad oggi sono stati consegnati complessivamente circa 4 noi si è organizzato nel modo più consono per diffonde- 500 tra pacchi e buoni spesa, ad oltre 250 persone diver- re l’iniziativa. Abbiamo predisposto una campagna sulla se, il costo medio di ogni pacco è di 35 euro circa. piattaforma GOFUNDME , con versamento tramite carta Sono stati inoltre donati 6.000 euro ad alcune parroc- di credito, ed abbiamo diffuso le coordinate bancarie per chie, per consentire loro di aiutare parrocchiani in dif- chi avesse preferito effettuare un bonifico. ficoltà con il pagamento di utenze, si perché purtroppo I fondi raccolti, compresa la donazione di 1.500 euro non era il cibo l’unica emergenza . effettuata dalla nostra Sezione, ammontano ad oltre Abbiamo ancora a disposizione fondi per proseguire l’at- 30.000 euro , dei quali circa 4.500 euro sono arrivati tra- tività di sostegno iniziata, e continueremo fino a che non mite la piattaforma GOFUNDME e circa 26.000 euro tra- avremo speso anche l’ultimo centesimo. mite bonifici sul conto corrente. In buona sostanza sia- Non dimentichiamoci infine che tra le attività svolte dai mo andati ben oltre quelle qualche migliaia di Euro che volontari della nostra Sezione in questi mesi vi è anche ipotizzavamo inizialmente !! quella della consegna delle mascherine effettuate per Un grande risultato, per il quale bisogna ringraziare mol- conto del Comune di Carrara, circa 40 nostri volonta- ti Soci della nostra Sezione, ma anche aziende e privati ri hanno camminato per 3 giorni in lungo ed in largo, cittadini non Soci. per raggiungere in modo capillare tutte le famiglie delle Il progetto esecutivo ci ha visto stringere collaborazioni zone assegnateci. con la Caritas, con alcuni parroci, con l’assessorato ai Ser- Torneremo piano piano alla tanto agognata normalità, vizi Sociali del Comune di Carrara, con la Protezione Ci- e noi del CAI torneremo ad andare in montagna, chi a vile Comunale, e grazie a queste collaborazioni abbiamo camminare, chi a scalare, chi a pulire sentieri chi perché predisposto elenchi di nominativi di persone bisognose di è semplicemente bello frequentare l’ambiente montano. sostegno alimentare. Ma una cosa è certa , ricordando il COVID19, il lockdown, Abbiamo dovuto affrontare problemi logistici per lo stoc- le mille paure, le conferenze televisive del Presidente del caggio di pacchi alimentari, e ringraziamo a questo pro- Consiglio, le autocertificazioni ed il delirio di norme con- posito il Soccorso Alpino per averci messo a disposizione traddittorie , il tragico numero di morti, la sofferenza i locali della propria sede ad Avenza , per immagazzinare di chi ha vissuto la malattia senza poter aver vicino una i primi 150 pacchi ed organizzare la prima distribuzione. persona cara, il dolore di chi non ha potuto celebrare in Per le successive forniture di pacchi ringraziamo il CO- modo consono la scomparsa di un parente o di un amico, NAD di Carrara, che ci ha messo a disposizione locali per gli Eroi che con abnegazione hanno rischiato la loro vita lo stoccaggio. per salvarne altre, e parlo di Medici, Infermiere ed Infer- Il 4 Aprile abbiamo iniziato ad effettuare le prime con- mieri, personale sanitario in genere, bè ricordando tutto segne, grazie a diversi equipaggi di 2 persone che, nel questo assurdo periodo potremo comunque permettere pieno rispetto delle norme di sicurezza, dotati ovviamen- al nostro cuore di sorridere un poco pensando che noi , te di dispositivi di protezione nonché di autorizzazione CAI CARRARA, qualcosa di buono l’abbiamo fatto. della Protezione Civile, si sono prodigati nonostante il Massimo Giananti lockdown per raggiungere persone bisognose.
Alpe di Luni 2 / 2020 Una insolita escusione I l Gruppo Terre Alte, per la sua attività di ricerca delle Il lavoro di ricognizione ha avuto inizio dal cardine occi- tracce dell’uomo sulle montagne, aveva ritenuto inte- dentale, dal porto di Marina di Carrara fino a Marinella di ressante un argomento apparentemente poco impe- Sarzana ed il torrente Parmignola e poi al monte Barbu- gnativo, ma che alla realizzazione si è rivelato complesso: to, si è proceduto quindi lungo le colline di Fontia, Santa le testimonianze visive della Linea Gotica nel territorio di Lucia, Montia, Sorgnano, monte d’Arme, Castelpoggio Massa e Carrara. fino ai primi contrafforti delle Apuane. 5 Oggi questo tema è stato riscoperto e trattato in varie Una interessante quanto impegnativa indagine ha riguar- pubblicazioni anche da parte di storici locali, ma la ricerca dato le fortificazioni in territorio montano lungo la linea del Gruppo resta peculiare, perché presenta un itinera- dal Sagro al Grondilice, passando sotto il monte Cavallo rio, alpinistico e non, ed una descrizione dettagliata delle e proseguendo per il crinale del monte Tambura, Passo tracce visive che ancora si possono osservare nel nostro del Vestito e monte Altissimo, la zona del Folgorito ed il territorio. cosiddetto Varco della Libertà, perché da lì passava clan- Comunemente si intende per Linea Gotica il complesso destinamente chi voleva o doveva abbandonare l’area di fortificazioni costruite dai comandi tedeschi per ordine di guerra ed andare nel territorio liberato; infine è stata dello stesso Fùhrer e che si snodavano da Marina di Car- esaminata la fascia litotanea fino al Cinquale. rara a Riccione. Particolarmente affascinante per le tecniche di costruzio- La parte che riguarda la nostra provincia è particolarmen- ne sono gli elementi difensivi, alcuni peraltro ben conser- te interessante per le caratteristiche orografiche del terri- vati: bunker, tobruk (un ricovero sotterraneo profondo di torio e le forme aspre delle Apuane, in particolare è stato forma circolare, in calcestruzzo senza sostegni metallici difficoltoso riscoprire il cosiddetto Catenaccio di Carrara, facilmente deteriorabili, perfettamente invisibile dall’alto la parte cioè che va dalla foce del torrente Parmignola al ed usato come posto sia di guardia che di difesa), trincee monte Sagro, mentre più continuo, ma sempre molto in- semplici e complesse, postazioni per armi pesanti, gal- teressante, è il Catenaccio di Massa in cui la Linea Gotica lerie ed osservatori ed infine nelle colline del Belvedere si snoda secondo un tracciato più uniforme. il Dolmen, fortificazione inconsueta nelle Apuane, una Il termine Catenaccio è appropriato, perche le Apuane buca di forma particolare, profonda e lunga circa un me- nella nostra zona costituiscono di per sé un sistema di tro e mezzo, in cui erano posizionati i soldati votati alla difesa naturale con due caposaldi: l’Altissimo a Massa morte perché avevano il compito di resistere in caso di ed il Sagro a Carrara, pertanto, opportunamente fortifi- attacco, per agevolare la ritirata dei commilitoni: non a cando e adattando alla struttura dei luoghi, era possibile caso i Dolmen sono le antichissime costruzioni megaliti- chiudere o permettere l’accesso dalla costa in quanto che adibite a sepolcri. gli alti comandi tedeschi avevano ipotizzato uno sbarco Si ricorda che l’accesso e l’osservazione delle fortificazio- delle truppe alleate sulla linea costiera per risalire verso ni nelle terre alte dell Apuane non sono alpinisticamente Nord. Ideata ed attuata dal feldmareciallo Kesserling che alla portata di tutti, ma anche le parti che si snodano nel- aveva dal ’43 il comando di tutte le truppe tedesche sul la breve pianura costiera e lungo la linea collinare sono territorio italiano, secondo uno studio accurato dei luo- molto interessanti e meritano una piacevole escursione, ghi ed una pianificazione razionale dove nulla era inutile peraltro attenta e consapevole, perché, per trovare ed o superfluo, la linea di fortificazioni sfruttava al massimo osservare, è necessario conoscere l’esistenza di queste te- i vantaggi offerti dall’ambiente naturale ed era munita, stimonianze storiche, altrimenti, come spesso succede, ci nel senso reale del termine, solo nei punti più accessibili si avvicina a queste importanti tracce del passato senza come lo sbocco delle valli e le pianure costiere. vederle, poiché celate nel paesaggio naturale. Carla Breschi
Alpe di Luni 2 / 2020 A DIFESA DEL MONTE SERRONE I l CAI di Carrara, in particolare la «Commissione per la ed inopportuno espandersi dell’area di escavazione di al- Tutela dell’Ambiente Montano», in una lettera inoltra- cune cave sottostanti. ta dal Consiglio Direttivo della Sezione negli scorsi mesi L’Amministrazione comunale, recependo le motivazioni al Sindaco di Carrara e agli organi comunali competenti, di dette Associazioni, provvide ad apporre un vincolo di ha ribadito la necessità di una maggiore e puntuale tute- tutela al Monte al fine di garantirne l’incolumità futura. la delle cime e dei crinali montani ponendo nello speci- 6 Questa Sezione del CAI aveva naturalmente visto con fico l’attenzione su una delle cime simbolo della città: il soddisfazione il provvedimento adottato. Provvedimento Campanile di Colonnata, quota 1.007, conosciuto anche che in tempi più recenti questa Sezione del CAI, ha potu- come Monte Serrone. to verificare, non senza un notevole dispiacere ed altret- Questo il testo della lettera che chiede l’apposizione di tanta preoccupazione, essere stato inopportunamente un rigido vincolo per garantire la salvaguardia di questa cancellato lasciando in tal modo il Monte Serrone espo- caratteristica cima delle Apuane. sto ad un serio ed immaginabile pericolo per l’incolumità della sua non comune struttura naturale. Preg.mo Sig. Sindaco del Comune di Carrara Il CAI di Carrara si rivolge quindi alla Sua persona, ai com- Oggetto: tutela del Monte Serrone. ponenti della Giunta che Lei presiede, ed ai Dirigenti de- gli Uffici comunali di competenza, affinchè per il Monte Serrone venga esaminata la opportunità di adottare nuo- L a Sezione di Carrara del Club Alpino Italiano ha ritenu- to di rivolgere alla Sua cortese attenzione l’argomento che qui di seguito viene esposto, nella certezza di un Suo vamente il vincolo di tutela che garantirebbe nel futuro la conservazione di un bene paesistico ed ambientale che appartiene alla cittadinanza tutta. fattivo interessamento al riguardo. A facilitare l’adozione del nuovo auspicabile provvedi- Diversi, come noto, sono i profili montani che costituisco- mento di tutela da parte della Amministrazione comu- no la non comune cornice paesaggistica alle spalle della nale, si ritiene che il vincolo proposto non sarebbe di al- città di Carrara. Il più evidente per le sue caratteristiche, cun ostacolo alla attività estrattiva in corso in quanto, ad anche se non il più notevole per dimensioni, è certamente oggi, sulla sommità del Monte Serrone non vi sono cave quello del Monte Serrone la cui vetta si innalza slanciata o altre lavorazioni in atto. ad oltre 1000 metri di altezza alla destra del Monte Mag- Grati già fin d’ora per l’attenzione che vorrà essere da Lei giore e al culmine del bacino marmifero di Canalgrande. riservata a quanto sopra esposto, Le comunichiamo inol- Questa aguzza piramide rocciosa, ben visibile già dal Via- tre la nostra disponibilità, anche attraverso eventuali col- le XX Settembre nel tratto che precede l’ingresso in Car- loqui di persona, rivolta a meglio approfondire, se neces- rara, nonchè da tutta la città, è contornata da cave che sario, i motivi ed altri aspetti di questa nostra richiesta. lavorano più in basso e sul lato che guarda il bacino di Le porgiamo intanto i nostri più cordiali saluti. Colonnata. Il Presidente Negli anni passati il Monte fu oggetto di una campagna promossa dalle Associazioni ambientaliste, e tra queste il (Dott. Luigi Vignale) CAI, al fine di tutelarne l’integrità, e con essa le sue ca- ratteristiche naturali e paesaggistiche d’eccezione, sulle Foto: Il Campanile di Colonnata, o Monte Serrone, visto quali erano sorti forti timori in relazione ad un eccessivo dal centro città
Alpe di Luni 2 / 2020 RICORDANDO G ià dai lontani mitici anni ’60 il problema della tu- incontro ufficiale con la Commissione marmo della nuo- tela dell’ambiente montano divenne di primaria va Amministrazione comunale, da parte del CAI e di Lega importanza fra gli scopi istituzionali del CAI e, in Ambiente, nella quale sono state ampiamente fatte pre- particolare, della sezione di Carrara soprattutto dopo senti, sotto forma di un questionario, sostanzialmente le che i giovani di allora, con una tormentosa lotta inter- stesse proposte e osservazioni (vedere numero dell’Alpe na, riuscirono a respingere una disastrosa valorizzazione di Luni di aprile 2018). turistica della zona di Campocecina voluta dalla vecchia Non so se da allora vi siano stati altri ufficiosi abbocca- dirigenza sezionale (vedere libro “In montagna da cento menti, ma da cittadino ho la netta sensazione di un buio anni” di G. Bezzi). Purtroppo non si riuscì ad impedire totale tra un incomprensibile “bailamme” fra vari piani, la grossolana costruzione di una strada fino alla Foce di regole, deroghe, ripensamenti e rimpalli tra il Comune e Pianza con la conseguente distruzione del bellissimo sen- la Regione. tiero del Morlungo, pietra miliare per l’accesso alla zona Attualmente in un articolo curato da Lega Ambiente, del Sagro. pubblicato in cronaca dal quotidiano “Il Tirreno” del 2 Qualcuno ricorderà successivamente la lunga opposizio- agosto 2020 apprendiamo che la Regione Toscana ha al- ne alla realizzazione della strada di collegamento fra Vin- fine approvato il PRC (piano regionale cave) stravolgendo ca e le cave del Sagro che portò a un duro scontro con i ancor di più quelle regole che sembravano già stabilite, a paesani. favore di una escavazione praticamente senza limiti. I progetti, per lo più solo abbozzati, di nuove strade in A questo punto, verificata l’attendibilità di quanto si ap- quota rimasero e rimangono tutt’ora una costante mi- prende a mezzo stampa, mi sembra opportuno che la naccia per tutte le Apuane, ma nella zona di Carrara, il sezione del CAI di Carrara, memore della sua tradizione, problema principale della tutela eco-ambientale e, non tramite la commissione TAM (sempre se ancora esistente) dimentichiamo, paesaggistica fu ed è causato dalla cre- prenda ufficialmente ancor di più una netta posizione scita esponenziale della escavazione marmifera grazie di contrasto, richiedendo semplicemente che vengano ri- alle nuove tecnologie ed al grande “business” di quei attivate e, o confermate le regole già precedentemente detriti qualitativamente utili a produrre il famoso Carbo- dichiarate e quindi verso uno sviluppo sostenibile delle nato. escavazioni. Tutto ciò in molti casi ha stravolto il tradizionale concetto Inoltre, visti in generale i tempi poco felici per l’ambien- della “coltivazione di cava”, mettendo persino a rischio te, penso che lo stesso CAI dovrebbe dare degli esempi l’esistenza stessa delle nostre montagne alle quali più o di tutela e virtuosismo, specialmente là dove insistono i meno tutti (compresi i veri cavatori) siamo affezionati. propri rifugi e i propri sentieri, facendo opere di bonifica In tempi recenti il Comune di Carrara, se non vado errato, senza il sia pur minimo impatto ambientale e segnalando aveva alfine pianificato alcune regole da rispettare men- eventuali anomalie all’osannato Parco delle Apuane che, tre a questo riguardo il CAI, tramite la commissione TAM, sempre se non vado errato, dovrebbe scaglionare la fre- aveva fornito alla competente dirigenza alcune richieste quentazione delle zone protette e controllare che non vi e suggerimenti segnalando le principali situazioni criti- siano assembramenti, discariche di rifiuti, campeggi abu- 7 che (salvaguardia delle vette e delle creste, distruzione di sivi. ecc. ecc. storici sentieri, recupero ambientale delle cave dimesse, Andrea Marchetti calcolo effettivo delle scaglie e degli scarti prodotti e loro stoccaggio, ecc,)- Nel novembre del 2017, a quanto mi risulta, vi è stato un Cinquant’anni fa la sezione di Carrara ospitava il Congresso nazionale CAI P roprio in questi giorni, 50 anni fa, la nostra Sezione presieduta allora da Francesco Bianchi, ospitava a Car- re moderno” tenuta dal prof. Mario Barucci del CAI fiorentino in una af- follatissima Aula Magna della nostra la intenda: sia quella di ammirare un panorama, sia quella di ritrovare una natura intatta, sia quella di aver vinto rara l’82^ Congresso nazionale del Accademia di Belle Arti, e della quale la fatica e la paura. Crediamo insom- CAI. cui presenziò anche il Presidente ci piace riportare un breve sunto: ma che l’alpinismo possa migliorare generale del CAI e noto alpinista di “L’alpinismo ha un profondo signi- gli uomini e i rapporti tra gli uomini, tempi passati, Renato Chabod. ficato nella vita dell’uomo moderno e crediamo nostro dovere comunica- Fu una settimana di eventi che ebbe- perché gli insegna ad agire in modo re agli altri questo nostro sentimen- ro risonanza anche al di fuori dell’am- antieconomico, a sacrificarsi e a sof- to., unito a quello di sentirsi anche biente alpinistico carrarese. frire per raggiungere un valore etico in qualche modo responsabili di di- ed estetico. L’alpinismo può contribu- fendere ed apprezzare la montagna Grande fu la partecipazione delle Se- ire a difendere l’uomo moderno da e di insegnare agli altri ad andare in zioni CAI di buona parte d’Italia. questa civiltà dell’ansia offrendogli montagna”. Di tali eventi vogliamo qui ricordare la gioia della montagna, comunque Giorgio Bezzi la relazione “L’alpinismo nel vive-
Alpe di Luni 2 / 2019 Un lungo viaggio con la montagna nel cuore T esto tratto dal libro «1888- 2018 una grande storia: un lungo viaggio con la monta- gna nel cuore». Gli anni dal 1888 al 1894. Con il titolo “l’Alpinismo a Car- rara”, viene dato il benvenuto all’iniziativa di aprire una Sezione C.A.I a Carrara. Il primo articolo fu pubblicato il 15 gennaio 1888 su «L’Eco del Carrione», con lo scopo di rendere pubblica la sua costitu- zione e con l’invito a partecipare alla riunione che si terrà il giorno seguente: «Abbiamo ricevuto la circolare di- ramata dai promotori per la costi- tuzione in Carrara di una Sezione del Club Alpino Italiano, e faccia- mo plauso all’operosità dei be- nemeriti promotori, che in breve tempo hanno saputo raccogliere 8 l’adesione di ben 100 cittadini, a divenire soci della Sezione stessa […]. L’invito alla geniale riunio- ne è per domani, lunedì, giorno 16 corrente alle ore due pom. in uno dei locali a[l] primo piano del Palazzo Pisani in via Alberica (ex residenza dei RR. Carabinieri), a tal scopo gentilmente concesso dall’impareggiabile nostro sindaco (Cav. Agostino Marchetti n.d.r.); e noi, che ci andremo tra i primi, sa- remo ben lieti di dare il benvenuto a tutti quegli amici e conoscenti di ogni rango e condizione, che, con Con l’avvenuto riconoscimento la neonata Sezione aprì l’imponenza del loro numero e colla saggezza del loro la sua prima sede in via Santa Maria, Casa Passani (non consiglio, vorranno intervenire per gettare le solide basi distante dall’abitazione della famiglia Zaccagna) e stabilì per cui erigere la Sezione “Apuana” del Club Alpino Ita- i seguenti orari di apertura: la domenica dalle 11 alle 13 liano, con sede a Carrara». e gli altri giorni della settimana dalle 18 alle 22, salvo Questo articolo fu il primo contatto che la futura Sezio- poi essere rettificato alcuni giorno dopo con un nuovo ne ebbe con il mondo esterno. Il resoconto dell’adunata orario: la domenica dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 21. Gli lo troviamo pubblicato sempre su “L’Eco del Carrione” altri giorni dalle 16 alle 21. Tra fine luglio e i primi di ago- il 22 gennaio, in cui viene divulgato per intero il verba- sto del 1888 la sede fu trasferita dallo stabile “Passani” le della seduta. I firmatari del verbale furono: Ing. Felice a quello della signora Contessa Lazzoni in via Lunense, Momo, Ferdinando Franzoni, Archimede Stampa, Guido secondo piano. Sul finire del 1891, probabilmente nel Murray Fabbricotti, avv. Giuseppe Baratta, Cherubino Bi- mese di novembre, ci fu un altro trasferimento di Sede nelli. Fu letto e approvato lo schema di regolamento se- al palazzo Binelli in via Alberica, l’abitazione dell’allora zionale redatto dal Consiglio provvisorio eletto durante Presidente della Sezione Cherubino Binelli. la seduta. «[…]s’incominciò quindi la sottoscrizione della Approvato il regolamento, il quale prevede che le cariche domanda da rivolgersi al Comitato Centrale, la quale fino sociali abbiano la durata di un solo anno, salvo riconfer- ad oggi raccolse 120 firme. Sappiamo che la domanda me, il primo incarico di Presidente della Sezione viene stessa sarà spedita a Torino domani lunedì (20 febbraio dato a Domenico Zaccagna. Ancora prima del completa- 1888 n.d.r.) per ottenere al più presto possibile l’autoriz- mento del mandato, la Sezione riceve le sue dimissioni. zazione necessaria per costituirsi in Sezione autonoma».
Alpe di Luni 2 / 2020 Siamo sul finire del 1888 e il suo posto viene preso Vice Presidente: Binelli Cherubino, dall’ing. Felice Momo direttore della scuola mineraria Consiglieri: Contigli ing. Ademaro, Contivecchi ing. Ga- di Carrara, il cui mandato copre il biennio 1889-90. Suc- lileo, Franzoni Ferdinando, Gattini per. Andrea Marchet- cessivamente sarà l’imprenditore del marmo Cherubino ti not. Augusto, Salvini Enrico Binelli a presenziare la Sezione negli anni che vanno dal Cassiere: Baratta Alessandro di Jacopo 1891 al 1894/95. Oltre all’incarico di Presidente, Binelli Segretario: Baratta avv. Giuseppe, fu sindaco di Carrara e per due volte deputato al parla- Vice Segretario: Negroni avv. Corrado mento italiano. I motivi per cui D. Zaccagna lascia la pre- Delegati all’assemblea: Fabbricotti Murray Guido, Mar- sidenza sono legati ai suoi impegni di lavoro e per questa chetti Cav. Agostino, Momo prof. Felice 9 ragione si trasferì in Piemonte. Non abbandonò defini- Revisori: Ascoli cav. Massimo, Triscornia Giuseppe o tivamente la neonata Sezione, infatti, nel 1890 lo ritro- Laerte, Mezzani Alfonso viamo con l’incarico di delegato all’assemblea, mansione che ricoprirà fino al 1894. Nell’anno della sua presidenza A causa delle dimissioni di Domenico Zaccagna, avvenute promosse un incontro che si tenne a Fantiscritti, invitan- nel mese di ottobre dello stesso anno, si rende necessaria do numerose delegazione delle Sezioni per discutere dei una nuova adunanza per eleggere un nuovo Presiden- problemi relativi al C.A.I. Andò di persona alla stazione te. La richiesta di assemblea arriva puntuale alla testata di Avenza a riceverle, e con la marmifera a vapore le ac- giornalistica “L’Eco del Carrione” che la rende pubblica compagnò a Fantiscritti. Dopo il pranzo all’aperto ci fu la il 17 febbraio 1889, con l’invito a tutti i Soci di presen- visita ai bacini marmiferi. tarsi all’adunanza indetta per domenica 17 febbraio per Nasce così, nel cuore delle Apuane, tra balze marmoree «dimostrare colla loro presenza che la Sezione Apuana aggettanti sulla città e il mare, la Sezione di Carrara. Per non dovrà sparire come tante altre ma che essa dovrà risalire alle sue origini bisogna attenersi a due importan- vivere non solo ma dovrà emulare le altre consorelle». ti documenti di archivio ancora esistenti all’interno della Dall’assemblea furono decise le nuove cariche e risultaro- Sezione. Il primo è un quadernetto compilato a mano no eletti i seguenti Soci: dove sono elencati i 129 cognomi e nomi di persone che, nel «dichiarare piena adesione allo Statuto del Club Alpi- Presidente: ing. Felice Momo no Italiano, fanno istanza a codesto Onorevole Consiglio Vice Presidente. Sig. Cherubino Binelli (Sede Centrale) perché siano autorizzati a costituirsi in Consiglieri: Caselli ing. Leonardo, Contivecchi prof. Ing. Sezione, e trasmettono in pari tempo copia del Regola- Galileo, Fossen Pietro aiuto ing Franzoni Ferdinando mento approvato nell’Adunanza generale il giorno 13 Gattini Pietro Andrea Zanardi prof. Aristide febbraio 1888» (attuale assemblea annuale dei Soci). Il Cassiere: Alessandro Baratta di Iacopo secondo è un volumetto a stampa il cui contenuto è divi- Segretario: Stampa prof. Archimede so in due parti: nella prima è riportato il Regolamento ap- Vice segretario: Facini perito Angelo provato il 13 febbraio 1888 seguito dalla composizione Revisori: Mezzani Alfonso Triscornia Giuseppe del Comitato provvisto nominato dall’Assemblea stessa. Delegati alla Sede centrale: Marchetti cav. Agostino Nella seconda parte è riportato invece il seguente orga- Zaccagna Domenico nigramma: Questo l’organigramma del nuovo Direttivo pubblicato Consiglio direttivo della Sezione di Carrara (Apuana) su «L’Eco del Carrione». La preoccupazione manifestata Presidente: Zaccagna ing. Domenico, dai Dirigenti e l’incertezza che aleggiava, come accen-
Alpe di Luni 2 / 2020 nato dall’articolo de «L’Eco del Carrione», accentuava i «quando i soci si riducessero ad un numero inferiore a timori che la Sezione venisse soppressa, infatti, dal 1866, venticinque, la Sezione si riterrà disciolta». Ma cosa portò nascita della prima Sezione (Aosta), al 1888, ben 19 fu- a questa drastica riduzione di iscritti, in modo particolare rono soppresse. nell’ultimo periodo? A questo punto si potrebbe parlare di un conflitto sociale che avvenne all’interno della Se- 1894-1895 si conclude un ciclo zione dopo l’abbandono dell’ing. Domenico Zaccagna e successivamente del prof. Felice Momo. Prima di iniziare a raccontare ciò che avvenne tra il 1894- Come anzidetto, a prendere le redini della Sezione fu 5 è bene precisare che da minuziose ricerche già effetta- Cherubino Binelli noto industriale del marmo e sindaco te da Giorgio Bezzi durante la stesura del suo libro, non della città, il quale, dalla sua posizione, va in forte contra- emerge nulla che aiuti a capire i motivi per cui la Sezione sto con quelle che sono le dure contestazioni e più diret- in quegli anni termini la sua attività. Gli archivi consultati tamente con il movimento operaio, le cui lotte e fermenti sono quelli della Sede centrale e della Sezione di Carrara. erano iniziati ancor prima del 1894. Nell’ultimo caso si Considerando il contesto storico di quel tempo si pos- potrebbe parlare, dunque, di un fattore scatenante che 10 sono formulare alcune ipotesi abbastanza concrete che furono le lotte sociali, e in parallelo la coincidenza di un hanno portato alla cessazione dell’attività. Quella più industriale del marmo Presidente della Sezione e sindaco verosimile coincide con i Moti Anarchici della Lunigiana, della città. che intercettarono le furiose proteste del movimento dei Per la Sezione di Carrara si chiude un travagliato periodo Fasci Siciliani. Era il 13 gennaio 1894 quando a Carra- storico; il faro ha sospeso la sua attività. Passeranno circa ra iniziarono i primi scioperi che culminarono presto in 40 anni prima che a Carrara si ricreino le condizioni per sanguinosi scontri. L’oggetto della protesta fu lo sfrut- istituire una nuova Sezione e dare nuovamente alla città tamento della classe operaia da parte degli industriali, un punto di riferimento per gli appassionati della mon- in particolare nei confronti dei cavatori e di un governo tagna. centrale che aumentando in modo vertiginoso le tasse, porta le famiglie italiane in un periodo di restrizioni eco- Dagli anni dell’oblio al riconoscimento ufficiale nomiche. Inoltre la repressione violenta perpetrata dalla provincia di Massa Carrara per reprimere la rivolta, se- Sono due le date storiche della Sezione: il 1888 e il 1936, guita da processi e condanne eseguite nel tribunale di entrambe ne segnano la nascita e la rinascita. Il Presi- guerra a Massa, contribuisce ad alimentare la violenza. dente della ricostituita Sezione fu l’architetto Carlo Via- È in questa fase che probabilmente si gioca la soprav- nello che resse l’incarico fino al 1944. Nel 1957, l’allora vivenza della Sezione. Le turbolenze socio politiche che presidente della Sezione Plinio Volpi avvia ricerche per investirono Carrara furono di una tale portata che a pa- studiare le motivazioni per cui la Sezione cessò l’attività e garne le conseguenze furono anche le associazioni sorte presentare una documentazione convincente per ottene- in quel periodo che saranno soppresse d’autorità. Questa re la retrodatazione della fondazione, dal momento che fu una probabile causa che portò alla soppressione della la Sede centrale indicava il 1936 come anno di creazione. Sezione. Facciamo un passo indietro e risaliamo ai pri- Per avere ulteriori approfondimenti in merito, Volpi fa mi iscritti del 1888. Sappiamo che questi erano 137 (Nel una richiesta alla Sezione di Lucca per notizie aggiuntive; bollettino del Club Alpino Italiano per l’anno 1888-1889, il 3 aprile 1957, Pierotti, bibliotecario e ricercatore scrive risultano iscritti al 31 dicembre 1888 137 Soci. È la tredi- a Volpi: «come promesso, ho fatto delle ricerche nella cesima Sezione come numero di iscritti su un totale di 35 gloriosa biblioteca della nostra Sezione per la vecchia Sezioni); l’anno successivo scendono improvvisamente a fondazione della Sezione di Carrara. Ecco cosa ho trovato 60 per continuare in progressivo calo fino a raggiungere di utile, e che ti servirà come ti ha so[u]ggerito domenica le 25 unità iscritte e registrate nel 1894 (Come vedremo scorsa il Vice Presidente Bozzoli, a chiedere la retroda- nel capitolo successivo). Il regolamento della Sezione del tazione della vecchia Sezione “Apuana-Carrara”». Tra 13 febbraio 1888 stabilisce, all’articolo 17, quanto segue: le testimonianze ritrovate dal Pierotti, sull’attività della
Alpe di Luni 2 / 2020 Sezione in quegli anni, emerge la targa in marmo affissa alla base del Monte Procinto che ricorda il dono della scala per superare quel breve tratto della base rocciosa: «que- sta scala fu studiata avendo Italo de’ Santi primo propugnato doversi rendere facile la salita alla vetta inesplorata del Procinto». In una seconda lettera del 7 aprile sempre Pierotti compila un piccolo elenco estrapo- lato dalle riviste mensili di quegli anni dove appaiono, insieme ad altri articoli inerenti la ricerca, il numero di Soci iscritti alla Sezio- ne Apuana che riportiamo di seguito: «dal primo gennaio 1888 gli aderenti sono 129, che arrivano a numero di 135 il 25 giugno; al 30 giugno 1889 i Soci ordinari sono 60; al 30 giugno 1890 i Soci ordinari sono 42; al 31 giugno 1891 i Soci ordinari sono 39; al 30 giugno 1883 i Soci ordinari sono 34 e al 1894 i Soci ordinari 25». Questa prima ricerca stabilisce alcune impor- tanti indicazioni sulle origini del Sodalizio, ma ancora non sufficienti per richiedere la retrodatazione. Le indagini proseguiranno anche dopo le dimissioni di Plinio Volpi. Le Giacomo Priotto, Presidente Generale del Club Alpino successive votazioni nominarono Francesco Bianchi alla Italiano. Questa lettera, scritta con tanti anni di ritardo, presidenza della Sezione che con la collaborazione del giunge oggi sul Suo tavolo senza che la lunga attesa ne Vice Presidente Aldo Andrei continuarono nelle ricerche abbia minimamente attenuato il motivo ispiratore, anzi! che non dettero tuttavia gli esiti sperati, come vedremo Si tratta di una vecchia, sentita aspirazione: il riconosci- di seguito. mento del 1888 come anno di fondazione per la nostra Tra i mesi di gennaio e marzo 1968 tra la Sezione e il Sezione. Infatti, sul n. 2 della R.M. del 29 febbraio 1888, CAI Centrale ci fu un reciproco scambio di missive, con a pagina 54, si legge che il Consiglio Direttivo, nella terza all’ordine del giorno il riconoscimento della data in cui adunanza del 22 febbraio, approvò la costituzione di una fu istituita la Sezione di Carrara. Qui di seguito riportia- nuova Sezione in Carrara, sotto il nome di Sezione Apua- mo un tratto della lettera che Francesco Bianchi inviò alla na, in seguito alla domanda di 129 aderenti, con l’effetto Sede Centrale il 4 marzo 1968, dove nel primo capoverso dal 1° gennaio 1888. Per la giovane Sezione, la prima troviamo le scuse della Sezione per una mancata risposta delle Apuane, è documentata una vivace attività fino al alla circolare inviata da Milano il 31 gennaio 1968, che 1894; poi, in conseguenza dello stato di assedio imposto 11 chiedeva dati relativi alla costituzione della Sede: «il ri- a Carrara per i Moti del 94, essa, come ogni altra associa- tardo è dovuto alla incompletezza del nostro archivio se- zione, fu soppressa d’autorità. Potremmo, se necessario, zionale (ne diremo le ragioni) e alle difficoltà incontrate spiegare il clima dell’epoca in questa terra e le circostan- nelle ricerche, eseguite, purtroppo, con risultati negativi. ze che impedirono, nel periodo alla Prima Guerra Mon- Verso la fine dell’ultimo conflitto mondiale, in uno de- diale, il ricostituirsi della Sezione (ciò avvenne nel 1936), gli episodi della “guerra civile”, la nostra sede sociale fu ma confidiamo che, analogamente a quanto verificatosi devastata e tutto il materiale (documenti, foto, verbali, ad altre Sezioni in situazioni simili, la nostra richiesta pos- riviste ecc..) completamente disperse o distrutte […]. Di sa essere favorevolmente accolta. La preghiamo, infine, tale periodo unico documento in nostro possesso è una di considerare con benevolenza questa nostra “ambizio- tessera di cui alleghiamo copia fotostatica». La lettera ne”, che altro non è che un segno di attaccamento al continua spiegando le probabili cause che portarono alla Sodalizio, e di voler adoperarsi affinché essa diventi una chiusura della Sezione, e nell’ultimo capoverso conclude felice realtà». scrivendo: «la nostra volontà è di continuare la ricerca dei La risposta non tardò ad arrivare, così il 26 giugno 1982 documenti dispersi che provvederemmo a trasmetterVi in il CAI Centrale risponde: «Abbiamo letto con la nostra caso di ritrovamento, e la nostra intenzione di chiedere al migliore attenzione la vostra lettera del 2 giugno u.s., Consiglio Centrale il riconoscimento del 1888 quale anno alla quale rispondiamo. Riteniamo che la Vostra Sezione di fondazione della nostra Sezione di Carrara». La tesi possa documentare – mediante la dicitura “fondata nel ufficiale che verrà portata avanti dal Consiglio per avere 1888” o altra equivalente – da apporsi sulla propria carta il giusto riconoscimento relativo alla primitiva datazione intestata, la realtà storica della quale va legittimamente fu la seguente: «[…] che a causa dei fatti del 1894 e al fiera, aggiungendovi, eventualmente – ma non obbliga- conseguente stato di assedio decretato nella Provincia di toriamente – anche la dicitura “ricostituita nel 1936”». Massa Carrara che sopprime d’autorità ogni associazione Nell’ultimo capoverso della missiva viene però precisato e tra queste anche la Sezione Apuana». Passeranno an- che « […] la data a partire dalla quale ogni Sezione ha ini- cora 14 anni prima di arrivare al riconoscimento ufficiale ziato a funzionare senza interruzioni: in tale elenco con- della primitiva Sezione. Sarà il 26 giugno 1982, l’anno tinuerà pertanto ad essere registrata la data del 1936». in cui fu riconosciuta come: Sezione di Carrara fondata Alla pagina 169 del libro I cento anni del Club Alpino Ita- nel 1888 e ricostruita nel 1936. Per ottenere il riconosci- liano Tamari editori, si può leggere quanto segue: «il nu- mento ufficiale da parte delle Sede Centrale riportiamo mero dei soci nel 1888 aumentò straordinariamente, di di seguito la lettera con le motivazioni scritta dall’allora quasi 500 unità, sicché al 31 dicembre erano 4521. Oltre Presidente Aldo Andrei e la successiva risposta del C.A.I le Sezioni di Livorno e di Cremona ne sorsero altre due, Centrale: «Carrara 2 giugno 1982. Egregio signor ing. l’Apuana a Carrara e l’Abruzzese a Chieti». Guglielmo Bogazzi
Alpe di Luni 2 / 2020 ROLWALING HIMAL: quasi una spedizione nella Beyül del Nepal della zona è stata fatta da Eric Shipton nel 1951 dopo di E ra già un po’ che non mi muovevo, siamo arrivati al che la valle è stata di nuovo chiusa fino a pochi anni fa. rifugio, lo strappo finale per arrivare mi ha tolto il Chiusa non si riferisce alle difficoltà di accesso, bensi’ alla 12 fiato, l’aria frizzante dei 3000 metri e la pigrizia di sua sacralità. Infatti si trova all’ombra del GauriShankar, prendere i guanti nello zaino (ormai mancano pochi me- montagna sacra, incarnazione di Shiva e Parvati; è l’uni- tri, siamo arrivati....!) mi hanno fatto perdere la sensibi- ca valle nepalese ad andamento est-ovest; è sito di una lità delle dita, non riesco neppure a togliermi subito gli grotta che alcuni buddisti considerano benedetta e che scarponi. raggiungono per meditare; è la valle del primo insedia- Finalmente una calda cena ristoratrice a tavola con Gior- mento Sherpa in Nepal; l’isolamento ed i veti di accesso gio!.... parliamo del più e del meno, .....progetti di escur- ne hanno conservato l’ambiente e la cultura, per cui solo sioni lontane .....percepisco che intende andare in Nepal, i nepalesi con alcuni requisiti potevano entrarvi. Sono po- non ci sono mai stato, ....ma con chi vai? ...boh non so, il che le guide che la conoscono e pochi stranieri ne hanno gruppo è da formare, ...così d’istinto...allora io vengo !! sentito parlare. Ma Nepal dove? Rolwaling Valley, mai sentita dov’è? che Tutto questo rende la valle una meta che stuzzica la cu- si vede? quanto è alta? riosità di un viaggio da fare con occhi che cerchino di Scopro che è la così detta “valle nascosta”, chiusa per vedere al di là delle apparenze e di capire modi di vivere molti anni al turismo forse perchétroppo vicina al confine talmente diversi da quelli del mondo occidentale. col Tibet cinese cui scorre parallela per molti chilometri; Inoltre c’è una parte alpinistica da non sottovalutare. In- vi si accede dalla valle del Tamakoshi River risalendo un fatti, il Rolwaling Himal è una catena montuosa situa- ripido salto di 800 metri, tutto scalini! La valle è abitata ta sul confine tra Nepal e Tibet. La montagna più alta dall’etnia Sherpa, gente di montagna che si è poi dedi- è il Melungtse (7181 mt.), completamente in territorio cata ad accompagnare e supportare chiunque si voglia tibetano, seguita dal Gauri Shankar (7135 mt.), situata cimentare con l’ambiente himalaiano. C’è un passo da sul confine. Il gruppo racchiude un centinaio di vette tra superare, “solo” 5755 metri risalendo per due giorni la i 5000 ed i 7000 metri, quasi tutte inviolate, tra ghiac- morena di due ghiacciai e con attendamenti a ben oltre i ciai lunghi decine di chilometri, come il Trakarding ed il 5000 metri, ce la farò? Visto come è andata oggi qui alla Drolambau che abbiamo percorsi per una quindicina di Payer, chissà! Giorgio è già stato in Nepal più volte, mi chilometri, prima di deviare verso il Tashi Lapcha La. Le parla convinto del suo progetto di trekking, è calmo e mi uniche vie di uscita sono il Tashi Lapcha, uno dei passi rassicura sulle mie perplessità: dopo molte esitazioni ho himalayani più alti e pericolosi (a detta di molti tra cui voluto cedere alla tentazione di vedere il Nepal, partiamo Edmund Hillary) verso il Kumbu, e lo Yalung La, verso .... ed alla fine siamo solo in due, ....capisco subito che diverse valli che conducono fino a Jiri. Il resto è territorio sarà un trekking molto particolare! quasi completamente vergine; cose da spedizioni esplo- Giorgio.- Il Rolwaling, “solco scavato con l’aratro”, mi ha rative di inizio ‘900. stregato fin dalla prima volta che ne ho sentito parlare Ho cercato invano di organizzare un simile viaggio per anni fa. E’ una valle (s)conosciuta come una delle beyül qualche anno; questa volta grazie alla disponibilità di dell’Himalaya, luoghi sacri protetti da naturali fortezze di Lorenzo sono riuscito a realizzare il mio sogno; anche roccia, neve e ghiaccio, situati in zone remote, impervie perché l’essere una “spedizione leggera” ha molti van- e quasi irraggiungibili. La prima esplorazione occidentale taggi. Innanzitutto si fa presto a confrontarsi e prendere
Alpe di Luni 2 / 2020 si cominciano ad intravvedere le montagne lontane, ma per apprezzare i panorami bisogna salire la mulattiera che conduce agli unici due villaggi della valle, Beding e Na, dove la valle si allarga e la vegetazione non ostruisce più la vista. Beding è il centro principale della valle, sede di un im- portante monastero con annessa scuola pubblica, abban- donata dal governo e recuperata dai monaci. Ironia del- la sorte, gli Sherpa fuggiti dal Tibet perché insofferenti dell’ordine monastico si ritrovano una scuola per monaci riservata ai maschi a discapito delle femmine, in una so- cietà matriarcale. A Beding siamo ospiti di Tsering Sherpa che ci racconta un po’ della vita sua e della sorella che ci ospiterà a Na. Tra poco, con il sopraggiungere del rigido inverno, si tra- sferiranno a Kathmandu per tornare quassù a primavera. Sembra che il futuro del Rolwaling sia quello del turismo, almeno fino allo Tso Rolpa, il lago glaciale che incombe sulla vallata; del resto anche il Kumbu era così qualche decennio fa. A Beding e poi sulla via per Na appaiono anche i primi Yak, Nak e vacche che producono dell’otti- mo combustibile di cui abbiamo avuto esperienza. Sono contento di aver fatto in tempo di assaporare gli ultimi baluginii di una civiltà che sta scomparendo. A Na, che ci accoglie in un tripudio di bandiere colora- te, siamo ospiti di Nima Sherpa, una sistemazione più che decorosa tenuto conto del luogo dove ci troviamo. Qui basta salire poco, accompagnati dalla brava guida Dirgba, per scoprire montagne e spazi immensi che toc- decisioni. Poi, soprattutto, si riesce molto più facilmente, cheremo con mano nei prossimi giorni. rispetto a comitive più numerose, a stabilire contatti con A Na termina la prima parte del nostro viaggio, che di- le persone che si incontrano per strada o che ci ospitano. venta da qui in poi quasi una spedizione alpinistica per Finché abbiamo mangiato e pernottato nelle locande, via della quota e dei campi tendati su ghiacciaio. Rag- anche grazie alla nostra guida Dirgba, molto conosciu- giungere Na non è comunque una passeggiata: siamo to, siamo sempre entrati nelle case, abbiamo condiviso pur sempre oltre i 4000 metri anche se la mulattiera è 13 9 il cibo, abbiamo visto come lo si prepara, ed abbiamo agevole. Abbiamo preso circa 3500 di quota, ma ne ab- cercato di stabilire dei rapporti che andassero al di là’ biamo superati molti di più di dislivello a causa dei sali- del rapporto oste/avventore nel tentativo di capire di più scendi per superare strettoie e speroni rocciosi. L’acclima- della loro vita, compatibilmente con le difficoltà lingui- tazione è perfetta. Salendo ulteriormente di quota, gole stiche. profonde danno accesso ai circhi morenici della parte più Penso che molte persone “occidentali” di fronte ad una alta della valle che trova un passaggio verso il Kumbu e simile esperienza tornerebbero a casa avendo riordinato l’Everest attraverso il passo glaciale del Tashi Lapcha La. completamente le loro priorità ed i loro bisogni. Ci si addentra in una area che è priva di collegamenti Lorenzo.- Ripensare e mettere in discussione le proprie con la civiltà. Si passano più giorni sui ghiacciai e l’isola- priorità di vita ...un esercizio assolutamente utile per pro- mento e difficoltà di ritirata in caso di maltempo si fan- vare a vivere serenamente in questo nostro strano mon- no seri. L’impegno fisico è già di per se impegnativo, ma do “occidentale”. la situazione ambientale ne fa un trekking per persone Riflettendo su questa nostra recente esperienza, voglio predisposte mentalmente che si adattino agli ambienti sottolineare come, in 3 settimane di cammino in luoghi selvaggi. dove la vita quotidiana è veramente faticosa e difficile, La prima tappa oltre Na è di avvicinamento all’ambiente non abbiamo mai sentito un tono di voce sopra le righe, glaciale fino al Tsho Rolpa, uno dei più grandi laghi del mai visto una faccia triste, ma sempre volti sorridenti, ge- Nepal di origine glaciale. Si trova ad un’altitudine di 4.580 sti di attenzione e rispetto, sempre preceduti dal tradizio- metri ed è cresciuto notevolmente negli ultimi 50 anni a nale saluto “namaste”. Un esempio di stile di vita su cui causa del ritiro del ghiacciaio del Trakarding. La superfi- occorre riflettere! cie del lago è cresciuta dai 0,25 km2 del 1957 agli attuali G.- Dopo colazione, superate le ultime coltivazioni di riso, 1,6 Km2. Il lago, che minaccia tutta la valle nonché i paesi miglio e fiori, ci si addentra nella foresta di rododendri e che sorgono lungo il fiume Tamakoshi, è stato oggetto di bambù con sottobosco di piante tropicali: siamo ancora interventi che ne hanno abbassato il livello. Alcuni anni bassi di quota. Via via che ci si alza, la vegetazione muta fa è stato costruito uno scolmatore che riversa nel fiume lentamente passando alle conifere, al ginepro e ai cespu- Rolwaling le acque in eccesso. Inoltre, è stato realizzata, gli di incenso dal profumo intenso, fino alle praterie al- da parte di Cina ed India, una presa che alimenta una pine. Non è il momento migliore per visitare la foresta; delle centrali idroelettriche più grandi al mondo situata a primavera è tutto un fiorire di colori che addobbano la a Chhetchhet. Ci siamo passati accanto senza accorger- montagna come rlung ta (bandierine). ci della centrale, molto discreta, che abbiamo scambiato Gli insediamenti che si incontrano risalendo la valle sono per un insediamento militare. È anche la prima notte che solo punti di sosta dove si può all’occorrenza trovare ri- passiamo in tenda a circa 4700 metri di quota. paro. L’insediamento più grande è DonGaon che offre Affrontiamo la salita al primo campo su ghiaccio. Si risale la scelta tra la nostra casetta a due piani, un tipo motel una morena gigantesca per 500 metri per ridiscenderli o il prato dove montare le tende. Uscendo da DonGaon tutti. Ne avremmo fatto volentieri a meno! Al campo del-
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