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A Villa Diamante, gli Artisti del Gusto È per stasera alle ore 19, l’appuntamento alla Posillipo a Villa Diamante con la terza edizione del salotto enogastronomico Festival Artisti del gusto. Vi prendono parte produttori, chef, pizzaioli, panificatori e pasticceri, La kermesse enogastronomica firmata da Angela Merolla, riservato agli operatori del settore è esclusivamente ad invito e si svolgerà nel rispetto delle linee guida Covid 19. A presentare sarà il conduttore televisivo salernitano Andrea Bignardi. Accompagnamento musicale della “Son Music Live”; a Zebby animation Events e balloon di Napoli il compito di curare la direzione artistica e gli allestimenti del
percorso degustativo. I protagonisti dell’evento saranno in abiti della Goeldlin Collection A supportare l’evento con i suoi monouso, l’azienda HORECA Pascarella. Particolarmente impegnato nelle sue importanti mansioni ospitanti, l’executive chef di Villa Diamante, Luigi Barone con la sua brigata di cucina e così pure lo staff di sala. La villa dichiarata migliore location dell’anno – “Awards 2021” di “Food & Travel Italia” – sorge in un antico convento restaurati, situato sulla collina di Posillipo. Il Festival Artisti del gusto festeggia lo sforzo e l’abnegazione di produttori, chef, pizzaioli, panificatori, pasticceri e quanti nel settore si dedicano con passione a realizzare eccellenze che, in occasione del Festival riceveranno un attestato di riconoscimento con menzione “Artisti del gusto”, uomini e donne che con professionalità, quotidianamente preservano qualità, tradizione, artigianalità con un concreto sguardo al futuro. Ecco gli chef partecipanti che hanno assicurato la loro presenza: Paolo Gramaglia*-Ristorante President–Pompei; Mariano Armonia – Ristorante Armonia-Pozzuoli NA; Rosa Barone-Villa Diamante- Napoli; Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori; Rosario Consalvo – Villa Imperiale -Marechiaro-NA; Gianluca Criscuolo- News Machiavelli Restaurant & Lounge-Pompei; Alfonso De Luca- Napoli; Raffaele Della Rocca – Masseria La Casella- Pontecagnano Faiano SA; Giusy DiCastiglia- Ristorante La Scottona–NA; Luigi Di Martino-Praiano SA; Armando Di Nardo- Phoenix Luxury Restaurant –Pozzuoli NA; Francesco Erba-MA Life Lounge&Restaurant-San Giuseppe Vesuviano; Giuseppe Fasulo- Nonn’Elena-Antica Trattoria Contemporanea-Nola; Luca Fattoruso-Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento; Biagio Federico–Ristorante La Pineta-Castelvenere; Vincenzo Ferro-
Ristorante Country House l’Antica Franconia-Taurano; Francesco Fusco-Il Moera-Avella ; Paolo Iovieno-Ristorante-Hotel Pupetto-Positano; Antonio La Marca–Ristorante Nonna Lorenza- Nola NA; Franco Marino-Paestum SA; Pasquale Masullo-Ristorante La Tana di Tano-Aversa; Giovanni Minopoli-Villa del Vecchio Pozzo a Posillipo; Antonio Morinelli-Ristorante Suscettibile – SA; Gennaro Pagano-Bistrò Rei-San Gennaro Ves.; Gianluca Peranio – Ristorante Da Giorgio – Capri; Domenico Savio Pezzella–Phoenix Luxury Restaurant–Pozzuoli NA; Francesco Restivo-Ristorante Il Chiostro-Cimitile; Giuseppe Sorrentino- Napoli; Mario Siano-Nia Restaurant-Palma Campania; Vincenzo Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano; Giuseppe Zaccaria- Ristorante Dal Pescatore–Vietri sul Mare. Alfredo Condusi chef-blogger. I pasticcieri: Gianluca Cecere-Pasticceria Cecere Visionary Dessert-Frattaminore; Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro; Matteo Cutolo-Pasticceria Generoso-Ercolano; Adriano Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria Capua Vetere; Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè Romano- Solofra. I Pizzaioli: Luca Cillo-Pizzeria Cillo-Benevento; Nicola Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino-Napoli. I Fornai: Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio- Pompei; Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno. Sommelier Nello Gatti. Aziende: Zara Cereali-Mafalda CB; 28 Pastai-Gragnano; Pastificio Del Prete- Cesa; Gratifico l’arte della pasta di Bologna-Minerbio BO; Il Moera-Avella; La Bottarga S.N.C.- Siniscola NU; La Perla del Mediterraneo-Capaccio Paestum; Solania- Campania; Manè-Excellence Made in Puglia Cisternino; Molara-Zungoli; HORECA Pascarella – Giugliano in Campania NA; MycroLeaf – Napoli; Gerli – Quality Frozen Food-Striano; Az Agricola Cerullo-Marano; GianniTessari-Roncà VR; Sant’Umberto-
TV; Acqua Minerale Maniva; Antica Distilleria Petrone- Mondragone; Print Art Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera- Superiore; Studio 92-Food Branding Design – Casavatore. Durante la serata si potrà degustare lo squisito lievitato tipico delle prossime festività, firmato dallo chef Luigi Barone, panettone artigianale partenopeo, presentato nella bella scatola natalizia oro e bianco, come il logo che caratterizza le iniziali della sua società di catering. Un buon panettone artigianale dalle molteplici sfumature di sapore, con un l’impasto soffice e gustoso, proposto nella versione tradizionale e nei farciti con frutta candita o glassa in vari gusti. Armando Giuseppe Mandile CAMPIONATO MONDIALE PIZZA ETICA e VEGANA: 4a EDIZIONE A
BACOLI Lunedì 6 dicembre, quarta edizione del Campionato Mondiale di pizza Etica e Vegana, in programma fino al 7 a Villa Eubea, Bacoli (NA), a cura dell’Istituto francese “Greg Brotcorne Pizza School” di Lille (Francia), in collaborazione con il Label Qualitè “Compagnon Pizzaiolo”. Ancora, dal 9 all’11 dicembre, esclusive (sold out) a cura dei giudici di gara, sugli argomenti riguardanti le rispettive competenze e specialità, in materia di pizza e cucina etica. Questo il programma. 6 dicembre 2021 ore 9h30 Inaugurazione ore 10h inizio della gara di Pizza Etica ore 19h premiazione Al termine, cooking-show con degustazione, all’insegna della tradizione partenopea, a cura della chef Angelina: Pasta con ceci di Cicerale biologici, Presidio Slow Food, in collaborazione con Pastificio Marulo di Torre Annunziata. 7 dicembre 2021 ore 10h Inizio della gara di Pizza Vegana ore 18h Premiazione In serata, “Pizzata” per festeggiare il quarto anniversario della nomina dell’Arte del pizzaiuolo napoletano come
patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, con la partecipazione del vice Campione del Mondo 2019 Pizza napoletana STG, Mario Matarazzo. A supportare la kermesse ospitata nella location situata nel meraviglioso contesto del Parco Regionale dei Campi Flegrei, sono associazioni ed aziende, locali e regionali, che, come sottolinea la coordinatrice chef Angela D’Esposito, “hanno sposato in pieno la filosofia che il maestro pizzaiolo Gregory Brotcorne e la sua partner, Loredana Murenu, da oltre 10 anni portano in giro per il Mondo”. Sostenitore del cibo sano, della salvaguardia delle specie (animali e vegetali) in via di estinzione, delle secolari tradizioni contadine e dell’artigianalità, vegano da sempre. Forte di studi approfonditi sulla tradizione della pizza napoletana e sulle farine, e di una grande passione per l’arte bianca, persegue lo scopo di ottenere un prodotto finale buono e sano, quello “dei nostri nonni e dei nostri padri: impasto artigianale con lievito madre vivo o fermentazione controllata, utilizzando una farina ‘sana’, a basso contenuto di fitosanitari agricoli, capace di ottimizzare l’assimilazione di carboidrati e glutine”. Nasce così il suo blend di farina napoletana, con il marchio, “Rockstar”, “accuratamente studiato al fine di ottenere un prodotto di massima qualità. Con esso il maestro percorre le strade, attraverso il mondo, riscuotendo riscontri positivi e
di successo presso tutti i professionisti dell’arte bianca che l’hanno adottata”, come ricorda la stessa chef Angela. “La ricetta culinaria di una pizza etica o vegana è strettamente legata ai territori, con l’utilizzo di prodotti di stagione, lavorati in modo artigianale e nel rispetto delle regole di salvaguardia e sostenibilità. Non a caso la scelta dei Campi Flegrei per ospitare l’evento – precisa la coordinatrice – Sono state numerose le visite compiute dagli organizzatori, alla scoperta delle eccellenze del nostro territorio e delle secolari tradizioni perpetrate dai produttori locali che, colpiti positivamente, hanno deciso di condividere le loro scoperte con il resto dei ‘compagnon pizzaiolo’, in arrivo da ogni dove, per un confronto con i professionisti italiani, i quali, a loro volta, avranno modo di scoprire ciò che di meglio le piccole produzioni dell’ esagono hanno da offrire”. A Bacoli sarà promosso un gemellaggio Italia-Francia all’insegna dell’alta qualità, contraddistinto dall’etica quale “vera e propria filosofia di vita, nel rispetto della salute, dell’ambiente e della biodiversità”. La manifestazione prevede pure la presentazione della birra artigianale napoletana Rockstar, indirizzata da Brotcorne al mercato estero, realizzata in collaborazione con i migliori artigiani birrai napoletani. Il coordinamento del Campionato è curato dalla chef partenopea Angela D’Esposito, personal chef di volti noti dello showbiz francese e italiani, food writer, già imprenditrice parigina. La giuria è presieduta da Luca Doro, maestro pizzaiuolo di spicco dell’arte bianca, ambasciatore del Gusto e pure dell’ Italian Taste per il Consolato Italiano in Francia, sostenitore dei presidi Slow Food e portavoce nel mondo della salvaguardia dei grani antichi, dei cereali particolari e della biodiversità dei territori. Inoltre, è sostenitore delle
“terre di lavoro” e al suo attivo ricordiamo la pizza dell’ Alleanza 81047, (codice postale della sua terra natia, Macerata Campania CE), concepita con lo scopo di riunire e salvaguardare l’operato dei piccoli produttori locali, altrimenti destinati a scomparire”. In giuria anche chef Angela D’Esposito e i maestri pizzaioli Errico Porzio, Mario Matarazzo, Alain Leclercq-Polveche, Salvatore Catapano, Saverio Miranda, Emanuele Contardi, Enzo De Paolis. Partners: Institut Greg Brotcorne Pizza School Compagnon Pizzaiolo; Rockstar birra e farina napoletana; Molini Pizzuti; Forni Visciano; Sud Forni; Forni Murenu; Cumadoro (frutti della terra dei Campi Flegrei); Associazione Pomodoro Cannellino Flegreo; Sammy pomodoro San Marzano DOP; Pastificio Marulo; Muntlion di Raffaele Ragosta artigiano del legno Made in Italy; Novalberg; Caseificio Ponticorvo; Vigne Sannite; Villa Eubea Foodmakers.it (media partner) Info ed iscrizione: loredana@compagnon-pizzaiolo.com tel. +33 6 43 61 93 27 Coordinator: chef Angela D’Esposito Tel. +39 3923152635 Chefangelina@libero.it @chefangelina_official Accesso solo su invito. Teresa Lucianelli
ARTISTI DEL GUSTO: FESTIVAL A VILLA DIAMANTE Complice uno dei panorami più belli al Mondo, Villa Diamante ospita quale location d’eccezione, martedì 30 novembre, dalle ore 19 l’attesissima terza edizione del salotto enogastronomico Festival Artisti del gusto. L’ incantevole villa posillipina, riconosciuta quale migliore location dell’anno – “Awards 2021” di “Food & Travel Italia” – sorge in un antico convento restaurati, situato sulla collina di Posillipo. Immersa nel verde dell’elegante giardino, ancora una volta offrirà ai suoi ospiti un panorama di incredibile bellezza dalle due terrazze in plein air e dalle sale interne, sul Golfo di Napoli con Castel dell’Ovo sull’isola di Megaride, l’immancabile Vesuvio protagonista, la Penisola sorrentina, lì lontananza l’isola di Capri.
Partecipano produttori, chef, pizzaioli, panificatori e pasticceri, impegnati in un percorso enogastronomico di eccellenza, spesso in abbinamenti azienda/chef presenteranno quesite pietanze nazionali. L’evento, ideato dalla poliedrica Angela Merolla, riservato agli operatori del settore è esclusivamente ad invito e si svolgerà nel rispetto delle linee guida Covid 19. A presentare la serata, sarà il conduttore televisivo Andrea Bignardi. Di sottofondo, la buona musica della “Son Music Live”, mentre Zebby animation Events e balloon di Napoli cureranno direzione artistica e allestimenti del percorso degustativo. I protagonisti dell’evento saranno vestiti dalla Goeldlin Collection. A supportare l’evento con i suoi monouso, l’azienda HORECA Pascarella. In prima linea l’executive chef di Villa Diamante, Luigi Barone con la sua brigata di cucina insieme all’altrettanto dinamico staff di sala. Questi gli chef partecipanti che hanno assicurato la loro presenza: Paolo Gramaglia*-Ristorante President–Pompei; Mariano Armonia – Ristorante Armonia-Pozzuoli NA; Rosa Barone-Villa Diamante- Napoli; Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori; Rosario Consalvo – Villa Imperiale -Marechiaro-NA; Gianluca
Criscuolo- News Machiavelli Restaurant & Lounge-Pompei; Alfonso De Luca- Napoli; Raffaele Della Rocca – Masseria La Casella- Pontecagnano Faiano SA; Giusy DiCastiglia- Ristorante La Scottona–NA; Luigi Di Martino-Praiano SA; Armando Di Nardo- Phoenix Luxury Restaurant –Pozzuoli NA; Francesco Erba-MA Life Lounge&Restaurant-San Giuseppe Vesuviano; Giuseppe Fasulo- Nonn’Elena-Antica Trattoria Contemporanea-Nola; Luca Fattoruso-Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento; Biagio Federico–Ristorante La Pineta-Castelvenere; Vincenzo Ferro- Ristorante Country House l’Antica Franconia-Taurano; Francesco Fusco-Il Moera-Avella ; Paolo Iovieno-Ristorante-Hotel Pupetto-Positano; Antonio La Marca–Ristorante Nonna Lorenza- Nola NA; Franco Marino-Paestum SA; Pasquale Masullo-Ristorante La Tana di Tano-Aversa; Giovanni Minopoli-Villa del Vecchio Pozzo a Posillipo; Antonio Morinelli-Ristorante Suscettibile – SA; Gennaro Pagano-Bistrò Rei-San Gennaro Ves.; Gianluca Peranio – Ristorante Da Giorgio – Capri; Domenico Savio Pezzella–Phoenix Luxury Restaurant–Pozzuoli NA; Francesco Restivo-Ristorante Il Chiostro-Cimitile; Giuseppe Sorrentino- Napoli; Mario Siano-Nia Restaurant-Palma Campania; Vincenzo Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano; Giuseppe Zaccaria- Ristorante Dal Pescatore–Vietri sul Mare. Alfredo Condusi chef-blogger. I pasticcieri: Gianluca Cecere-Pasticceria Cecere Visionary Dessert-Frattaminore; Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro; Matteo Cutolo-Pasticceria Generoso-Ercolano; Adriano Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria Capua Vetere; Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè Romano- Solofra. I Pizzaioli: Luca Cillo-Pizzeria Cillo-Benevento; Nicola Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino-Napoli. I Fornai: Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio- Pompei; Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno.
Sommelier Nello Gatti. Aziende: Zara Cereali-Mafalda CB; 28 Pastai-Gragnano; Pastificio Del Prete- Cesa; Gratifico l’arte della pasta di Bologna-Minerbio BO; Il Moera-Avella; La Bottarga S.N.C.- Siniscola NU; La Perla del Mediterraneo-Capaccio Paestum; Solania- Campania; Manè-Excellence Made in Puglia Cisternino; Molara-Zungoli; HORECA Pascarella – Giugliano in Campania NA; MycroLeaf – Napoli; Gerli – Quality Frozen Food-Striano; Az Agricola Cerullo-Marano; GianniTessari-Roncà VR; Sant’Umberto- TV; Acqua Minerale Maniva; Antica Distilleria Petrone- Mondragone; Print Art Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera Superiore; Studio 92-Food Branding Design – Casavatore. Il Festival Artisti del gusto festeggia lo sforzo e l’abnegazione di produttori, chef, pizzaioli, panificatori, pasticceri e quanti nel settore si dedicano con passione a realizzare eccellenze che, in occasione del Festival riceveranno un attestato di riconoscimento con menzione “Artisti del gusto”, uomini e donne che con professionalità, quotidianamente preservano qualità, tradizione, artigianalità e rivolti al futuro si concedono a tocchi innovativi. Nel corso della serata sarà anche possibile degustare lo squisito lievitato tipico delle prossime festività, firmato dallo chef Luigi Barone, panettone artigianale del tutto partenopeo. Il logo, color oro e bianco, caratterizza le iniziali e quelle della sua società di catering, sotto un cappello da chef. Si presenta come un’autentica tentazione per gli appassionati del buon panettone artigianale, ricco di sfumature dal sapore intenso, grazie ad un’esperienza di ven 15 anni all’attivi dello chef Barone che ormai da diversi anni realizza il suo panettone nel rispetto della lavorazione tipica del lievitato. Particolarmente curato l’impasto. È proposto nella versione tradizionale come nei farciti con
frutta candita o glassa dai vari gusti. Teresa Lucianelli Coltivazione verticale per gli ortaggi di qualità nella cucina di Helbiz Annunciata la partnership fra Helbiz Kitchen prima azienda del settore quotata al Nasdaq e Planet Farms per valorizzare gusto e apporto nutritivo nei piatti come insalate, poke e burger Helbiz Kitchen, business unit di Helbiz primo nel suo settore ad essere quotato al Nasdaq (HLBZ) è leader globale nei servizi di micro-mobilità e di live streaming, compresa la
consegna di cibo con la sua app mobile, ha annunciato la partnership con Planet Farms, società leader nel vertical farming, per la fornitura di materie prime di qualità. La Planet Farms, sorta a Milano nel 2018 con impianti a Cavenago di Brianza (MB), ha sviluppato un sistema di coltivazione verticale unico al mondo, in grado di armonizzare perfettamente tutti i parametri fondamentali per la crescita degli ortaggi, ottenendo un prodotto dal gusto sorprendente e ricco di proprietà nutritive. L’azienda ha fin da subito puntato ad una sostenibilità a 360°: ambientale, sociale ed economica, grazie ad un approccio volto a massimizzare la produttività garantendo un risparmio di oltre il 95% di acqua e il 90% di suolo rispetto all’agricoltura in campo aperto, evitando completamente l’uso di pesticidi o diserbanti e minimizzando gli sprechi alimentari lungo l’intero processo produttivo. I prodotti si conservano freschi più a lungo in modo del tutto naturale con una filiera completamente integrata che parte dal seme fino al prodotto confezionato di massima qualità. I principali ortaggi coltivati con il nuovo modernissimo metodo sono: il Lattughino, il basilico ed altri mix di insalate. Vengono utilizzate sementi pure e non trattate chimicamente o geneticamente. La Planet Farms usa la tecnologia del vertical farming per creare un mondo ideale e sostenibile intorno alle colture: le piante ricevono l’ideale intensità e tonalità di luce grazie a speciali lampade LED ad alta efficienza e risparmio energetico; la temperatura e l’umidità sono ottimali grazie a un sofisticato sistema di climatizzazione e al filtraggio dell’aria che blocca l’ingresso di parassiti, di microrganismi e particolato (la stessa tecnologia utilizzata nelle camere bianche), nessun pesticida, erbicida o altro agro-farmaco è necessario; l’acqua di irrigazione e i sali minerali vengono riciclati, riducendone il consumo ed evitandone la dispersione nell’ambiente. La coltivazione per tutto l’anno avviene su più piani; altra caratteristica è quella che gli impianti sono in prossimità dei luoghi di distribuzione, riducendo in tal modo
il consumo di suolo e l’impatto dei trasporti. La collaborazione con la società di “agricoltura verticale” dimostra ancora una volta l’impegno e l’attenzione di Helbiz Kitchen verso la filiera agroalimentare innovativa. Helbiz Kitchen si avvale infatti di fornitori di eccellenza, con l’obiettivo di offrire i migliori prodotti presenti sul mercato, con un’attenzione particolare verso la sostenibilità ed il territorio di provenienza, nel rispetto della migliore cultura alimentare e tradizione agricola italiana. In quest’ottica, Helbiz Kitchen ha scelto Planet Farms come collaboratore per la fornitura di materie prime di elevata qualità, che verranno utilizzate per la preparazione dei piatti come insalate, poke e burger. «Avere al nostro fianco un partner come Planet Farms non solo è motivo di orgoglio, ma è anche una importante conferma che vogliamo dare ai nostri clienti: ci impegniamo giornalmente nella ricerca di materie prime eccellenti, per poter essere certi di offrire sempre un prodotto di alto livello. Planet Farms offre una risposta concreta al bisogno di prodotti agricoli sani, di alta qualità e a bassissimo impatto ambientale» ha commentato Paolo Scocco, COO di Helbiz Kitchen con alle spalle 15 anni di esperienza in realtà internazionali come quella di general manager da Cipriani a New York. «Con Helbiz Kitchen condividiamo lo stesso obiettivo: quello di fornire al consumatore un prodotto buono, sano e attento all’ambiente. In Planet Farms abbiamo sviluppato un sistema di coltivazione verticale innovativo, che permette di armonizzare perfettamente tutti i parametri fondamentali per la crescita degli ortaggi nel rispetto della fisiologia della pianta – ha dichiarato Luca Travaglini, Co-Founder e Co-CEO con Daniele Benatoff di Planet Farms. «Creiamo le condizioni ideali attorno alle nostre colture, salvaguardando l’ambiente, il palato e la salute dei consumatori. Dobbiamo lavorare con la natura responsabilmente, studiando soluzioni alternative per migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse» ha concluso Travaglini. Le ordinazioni per scegliere e avere a casa le sei specialità
gastronomiche si possono fare ogni giorno dalle 11 alle 23 direttamente sull’app Helbiz Kitchen, che consente di scegliere il mezzo migliore di micromobilità, con un unico ordine e un’unica consegna. L’utilizzo di prodotti ottenuti con la coltivazione verticale è unico al mondo e consente di ottenere prodotti agricoli sani, di alta qualità e a bassissimo impatto ambientale, i parametri di crescita permettono in tal modo di valorizzare gusto e apporto nutritivo come mai prima d’ora. Harry di Prisco Bianco: Baccalà che passione!
Acquistare stocco e baccalà di alta qualità, lavorato con alta competenza specifica e senza il rischio che in cottura “allaghi” il tegame, scaricando liquidi imprevisti, è possibile e molto più facile di quanto si possa immaginare! Basta rivolgersi al fornitore giusto, meglio ancora se al top del top in Italia, ovvero al più antico centro di lavorazione e vendita nazionale. Quella di “Bianco”, della famiglia De Filippo, è infatti una storia lunga 260 anni! È dal 1761 che gli avi di Nino Gaetano De Filippo detengono il primato nel settore. Nino, in particolare, è considerato tra i massimi esperti, tanto da essere stato il deus ex machina del disciplinare specifico ed è tuttora apprezzato docente della materia. Insomma, una vera autorità nel campo. Ma Bianco è molto di più di un laboratorio con alle spalle una grande e antichissima storia, fornito dell’autorizzazione ministeriale per la trasformazione dello stoccafisso in baccalà: la lavorazione è eseguita tutt’oggi attraverso metodi uguali a quelli utilizzati tre secoli anni or sono. Nel ristorante sono cosi garantite la massima qualità e l’assoluta freschezza degli alimenti di altissima qualità. È pure un eccellente ristorante dove è possibile degustare non soltanto baccalà e stoccafisso di qualità extra: le specialità partenopee qui vengono preparate con massimo rispetto delle materie prime e grande attenzione e massima cura dei particolari, sempre all’insegna del gusto vincente partenopeo
che la rende unica e ineguagliabile ovunque sui cinque continenti. Spaghetti a vongole, all’astice, allo scoglio, con frutti di mare appena pescati; pesce scelto locale, contorni variegati con verdure tipiche del territorio, pietanze caratteristiche e proposte innovative, frutta assortita, dolci preparati con passione e amore. Tantissime è sempre eccellenti le pietanze classiche partenopee, servite con garbo dal simpaticissimo ed efficiente personale di Sala. Chef Alfonso De Filippo, giovane ma già valente e molto apprezzato dalla vasta clientela, nell’accogliente locale alla vecchia rotonda di Arzano, ovvero a Secondigliano (a poca distanza dal Quadrivio) è sempre pronto a soddisfare le molteplici richieste culinarie, anche le più complicate e particolari, con il suo smagliante sorriso di sempre e l’entusiasmo che lo contraddistingue notoriamente. Perché “chi ama il suo lavoro è sempre e comunque felice”. Biancobaccalà è un ristorante, con annesso laboratorio di lavorazione del pesce nordico e vendita all’ingrosso e al dettaglio, dove è infatti possibile degustare tantissimi piatti ricchi di sapore, all’insegna dell’assoluta genuinità e del buon gusto vincente. Location d’indubbio spessore, dedicata sicuramente a chi ama baccalà e stoccafisso di alta qualità – ma non solo – preparati con metodiche tradizionali e pure con un’impostazione moderatamente innovativa, mirata ad esaltare sapore e profumi nel rispetto delle proprietà organolettiche. Mussillo, coroniello, baccalà, stocco, ventriciello, fella, morzelle, ecc: tutti bocconi prelibati, secolarmente molto graditi dalla popolazione campana, grande consumatrice ed estimatrice da secoli e secoli. Inoltre, le tante altre squisitezze tipiche della cucina partenopea di terra e di mare, per rendere soddisfatto e felice ogni commensale.
Come dicevamo, la famiglia De Filippo, autentica eccellenza in materia con il capofamiglia Gaetano, per gli amici Nino, patron del locale, è altamente specializzata dal XVIII secolo, come testimonia un documento ufficiale risalente al 1761, nella lavorazione di baccalà e stoccafisso. I discendenti lo custodiscono gelosamente, pronti a mostrarlo quale indiscussa garanzia di una grande tradizione che li vede ai vertici nazionali. Ai loro avi, va il giusto tributo per il secolare impegno profuso, grazie al quale ancora oggi nel territorio napoletano si continua a dissalare e a commerciare all’ingrosso e al dettaglio il migliore pesce nordico d’Italia. Dalla Sanità, quartiere di origine della famiglia, i De Filippo si sono trasferiti con l’ultra secolare attività alla Rotonda di Arzano, in posizione privilegiata per accesso e parcheggio e anche relax, lontano dal caos cittadino eppure in posto della città facilmente raggiungibile. Al menu di mare, si affiancano molteplici proposte di terra, a testimonianza della vocazione del locale dei De Filippo, per la Cucina caratteristica partenopea, con offerte culinarie assolutamente variegate, per ogni palato ed esigenza. Continua ed entusiasmante è la sfida che il giovane chef di Bianco, Alfonso De Filippo, sostiene con serenità ogni giorno. Erede dell’antica famiglia di baccalajuoli, Alfonso con la sua bravura e versatilità, garantisce ai suoi estimatori che puntualmente giungono da ogni parte, pietanze deliziose che fanno dimenticare ogni affanno e riempiono di gioia ogni avventore. Ampia l’offerta in carta, dalle specialità della Casa, a base di pesce nordico, alle pietanze marinare, alle partenopee di terra e di carne e, ancora, alle minestre, ai tanti contorni e agli squisiti dolci caratteristici campani, tra i massimi simboli della nostra pasticceria nel Mondo.
Tra i piatti più richiesti: il marinato alle erbette miste, il carpaccio con arance e frutti di bosco, il crocché su fonduta alla scamorza, il rocher con ricotta e su salsa alla nocciola, il mantecato con crostino e germogli di rapa rossa, il tataki con purea di patata viola, la polpetta con lardo su coulis di pomodoro, le stuzzicanti e irresistibili zeppoline, i bocconcini prelibati; l’esclusivo Baccalacciuolo – baccalà scottato alla griglia avvolto in provola di agerola e verza – la proposta di gratinato al forno con grana padana, il fantastico coronello in cassuola secondo tradizione, con olive nere capperi di pantelleria e pomodoro San Marzano. Autentiche bontà! Tanti piatti in varianti innovative, eppure assolutamente rispettose delle caratteristiche del prodotto, presentati in abbinamenti assolutamente irresistibili. Teresa Lucianelli
La Ricetta: Ravioli di stracciata e granella di pistacchio conditi con guanciale e crema di zucchina I ravioli richiamano indubbiamente alla mia infanzia ed adolescenza, a quei ravioli spettacolari che preparava nonna ripieni di ricotta, uova e mozzarella e conditi con un buonissimo sugo di pomodoro. I classici ravioli che ho sempre amato e preparato. Mi piace però anche variare e sperimentare e quindi, aprendo il frigo, ho visto cosa c’era ed è venuto fuori questo piatto davvero buonissimo! Ingredienti per circa 25 ravioli: 300 gr di farina 00, 3 uova, sale quanto basta, 500 gr di stracciata di bufala, granella di pistacchio quanto basta, un po’ di olio evo, 80 gr di guanciale a cubetti, una zucchina, 20 gr di formaggio grattugiato, un pizzico di pepe. Preparazione: disporre la farina a fontana ed aggiungere le uova, un po’ di sale ed impastare tutto fino ad ottenere un panetto. Lasciarlo riposare mezz’ora. Nel frattempo preparare il condimento. In una padella con un po’ di olio evo, far andare il guanciale per 1 minuto a fiamma alta, toglierlo dalla padella e tenere da parte. Nella stessa padella
aggiungere la zucchina tagliata a rondelle sottili e far andare a fiamma vivace per 5 minuti. Dopodiché aggiungere un po’ di acqua calda ed abbassare la fiamma facendo cuocere fino a far ammorbidire la zucchina. Passarla quindi al mixer per ottenere una crema, regolare di sale, pepe e formaggio ed aggiungere quindi anche il guanciale tenuto da parte. A questo punto stendere l’impasto, fare tanti mucchietti con un po’ di stracciata e una spolverata di granella di pistacchio, formare quindi i ravioli e tagliarli con l’apposito taglia pasta. Quando sarà necessario impastare e tirare di nuovo la sfoglia per formare così altri ravioli fino ad esaurimento della pasta. Cuocerli quindi in abbondante acqua salata in ebollizione, scolarli ed amalgamarli in padella con il composto, facendo attenzione a girarli piano per evitare che si rompano. Annamaria Leo Una dichiarazione d’amore per Diego Maradona: un anno dalla scomparsa del Pibe de Oro Una vera e propria dichiarazione d’amore per Diego e per la sua città quella di Angela, un’attestazione di appartenenza a una città che ha lasciato da circa venti anni, ma alla quale sente di appartenere dal profondo proprio come Diego, il più
napoletano dei non napoletani. A un anno dalla scomparsa del PIBE DE ORO, queste parole descrivono i sentimenti di tanti napoletani che come Angela erano e sono innamorati del “ragazzo dai capelli ricci”. Mi hanno chiesto chi è Diego per me. Già Diego. Perché da che ho memoria io non l’ho mai chiamato Maradona ma Diego. Ho quarantotto anni e da quaranta sono malata di Napoli e del Napoli, quando mi chiedono :” ma tu sei tifosa del Napoli?Io rispondo sempre no, io so malat ru napul” o quando mi dicono Forza Napoli io rispondo “Sempre!!” DIEGO è entrato nella mia vita ancora prima che mettesse piede a Napoli, avevo quasi undici anni. I giornali parlavano di questo calciatore mezzo rotto che il Barcellona vendeva perché non all’ altezza del blasone dei blu grana e che Ferlaino stava facendo il possibile e l’ impossibile per portarlo a Napoli. A quel punto il presidente del Barcellona gli disse:” ti do molti più soldi, resta a Barcellona” Diego rispose. “ho un popolo che mi aspetta..i napoletani mi aspettano, io non vado dietro ai soldi ma dietro al cuore” Ecco cosa era,il cuore. Ancora prima del suo magico sinistro, dei goal e delle sue “malattie” che faceva in campo: il cuore. Diego ci aveva scelto. Aveva scelto noi, i napoletani che agli occhi dell’ Italia e del mondo erano i “mariuoli” i camorristi, i nullafacenti e i furbi. Diego ci aveva scelto e amati ancora prima di conoscerci e fu per quello che Diego divenne subito figlio di Napoli, ancora prima degli scudetti. Non era ancora arrivato a Napoli che già lo amavamo, si parlava solo di lui, ovunque andavo era .” Oh Maradon ven a Napul”. Avevo le musicassette con le canzoni dedicate a lui(che ancora oggi ricordo a memoria) di sottofondo e i libri sulla sua vita nascosti nei testi di scuola, facevo finta di studiare ma imparavo la sua vita a memoria. La domenica del ventinove giugno del 1986 c’era la comunione di mio cugino. Finale di coppa del mondo, io con la mia radiolina. Diego campione del mondo, piangevo di felicità perché lui era campione, pensavo a quanto fosse felice lui e lo ero anch’io, pensavo a lui come a uno di famiglia che aveva
raggiunto un grandissimo traguardo ed ero felice, poi arrivarono gli scudetti, le coppe, il mondo ci rispettava,ci “vedeva” ci invidiava, il più grande aveva continuato a scegliere e a stare a Napoli nonostante avesse avuto offerte faraoniche, ma lui si sa, lui va dietro al cuore. Lui sceglieva Napoli ogni giorno. Si mostrava per ciò che era, senza nascondersi, non ci ha mai mentito, è sempre stato trasparente. Diego, i suoi lati oscuri non li ha mai nascosti, io provavo per lui “un amore sconfinato” proprio per questo in un mondo dove ognuno cercava e cerca di mostrarsi migliore di ciò che è, lui si mostrava per ciò che realmente era, un uomo sensibile,fragile, con le sue debolezze, un’ anima pura. Tre luglio 1990, io ero al San Paolo, semifinale di coppa del mondo Italia -Argentina, tifavo Argentina, l’ appartenenza è una cosa seria. “Chiedono ai napoletani per una sera di essere italiani quando poi per 364 giorni l’anno li chiamano terroni”ecco le parole di Diego, ancora oggi ci dite che non siamo italiani….ecco . Tre luglio 1990, stadio San Paolo, io tifavo Argentina. L’ appartenenza è una cosa seria, il resto è cronaca, chi pensa che Napoli e il Napoli sono due cose divise sbaglia secondo me. Per raccontare la città si critica la squadra e viceversa. Per me sono una sola cosa. Napoli è il Napoli, questo è ciò che ci distingue dagli altri, giusto o sbagliato che sia. Il calciatore Diego lasciò Napoli ma l’ uomo Diego non ha mai lasciato i Napoletani, ci ha sempre difeso, amato. Diego ha vissuto anche la parte oscura di Napoli,facendosi del male ma ha sempre amato la parte sana bella e solare di Napoli e dei napoletani. Napoli e il Napoli non sono solo una città e una squadra, è un modo di vivere parlare pensare, amare. Il venticinque novembre 2020 ero a lavoro, mi chiama mio fratello (colui che è stato l’artefice da quando avevo otto anni del mio amore per il Napoli) ” Oh dove sei? Voce strana. Inizio a preoccuparmi “Hai saputo? No cos’ è successo? Diego … e senza finire la frase, ho capito..Diego….ho iniziato a piangere…Diego…il mio Diego…il mio ragazzo dai capelli ricci…il mio amico di adolescenza…. Il
mio calciatore, colui che quarant’ anni prima ci aveva scelto a dispetto di tutto e tutti, non c’era più,piangevo. Torno a Napoli…e la prima cosa che faccio è andare ai quartieri. Ma Diego vive. Diego è in ogni angolo della città, si respira, si tocca, si sente. Chi è Diego per me? Un legame puro,vero, imprescindibile. Senza se e senza ma…senza compromessi. Diego ci ha scelto, ci ha voluto, ci ha difeso, i successi vengono dopo. Io ho amato e amo prima Diego uomo,il Diego calciatore dopo, è il mio tallone d Achille. Insieme a Napoli e il Napoli, Diego, il mio Diego, un sorriso e un sinistro che facevano danzare l’ anima di tutti. Perché lui Diego, il mio Diego correva dietro al pallone e al cuore, non dietro ai soldi. Maria Palma Gramaglia Melito, “rompiamo il silenzio” in occasione della
Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne “Rompiamo il silenzio” è il titolo dell’iniziativa che l’associazione Nirvana promuove in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”. Il 25 novembre nella sala consiliare del comune di Melito avrà luogo l’iniziativa con le testimonianze di Manuela Del Frate, Rosanna Carbone vittime di violenza. Di luna Anna, fotografa, presenterà una mostra fotografica il cui intento è quello di porre l’attenzione verso un problema che non dovrebbe essere ignorato ma bensì di portare alla luce l’esperienza di chi ancora oggi porta le cicatrici nel corpo e nell’anima. A dare voce a chi è stata vittima di femminicidio è Patrizia Casola madre di Annamaria Sorrentino uccisa dal marito. Diego Sanchez attore, cantante e regista napoletano da sempre impegnato in prima linea nella battaglia alla violenza contro le donne in occasione di tale giornata presenterà un video clip utilizzando una canzone storica di Nino D’Angelo cantata dallo stesso Sanchez e ci spiegherà la particolarità del progetto che vede coinvolte all’interno del video clip oltre cinquanta donne di ogni età, etnia e ceto sociale. Per l’occasione Nirvana invita la cittadinanza tutta alla partecipazione dell’iniziativa e nel contempo chiede un minuto di silenzio con il coinvolgimento delle scuole del territorio per ricordare tutte quelle ragazze, donne che sono state vittime di violenza e femminicidi. L’obiettivo è quello fermarci a riflettere e a portare alla luce questa piaga sociale affinché si possa sviluppare la cultura del rispetto e della parità di genere, volgendo uno sguardo particolare alle nuove generazioni affinché vengano accompagnati ed educati a comprendere l’importanza nell’accettare se stessi e l’altro nella diversità. Il 25 novembre è una giornata che impegna tutti ad interrogarsi e ad agire per facilitare il cambiamento attraverso una rivoluzione culturale affinché gli stereotipi
che alimentano la violenza vengano debellato. Violenza sulle donne: la lotta continua Walter Di Munzio Dati, attualità e riflessioni insieme Walter Di Munzio, psichiatra di chiara fama e noto giornalista di settore Sul Pianeta, il 35% circa delle donne ha subito una forma di violenza fisica o sessuale – di varia entità – e il 38% dei femminicidi è stato compiuto dal partner della vittima, dati Evidence Brief 2019, OMS.
Nemmeno la nostra civilissima nazione fa eccezione: i report dell’ISTAT 2015 e 2018, ci dicono che il 31,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni è stata bersaglio di violenza fisica o sessuale e il 54,9% dei femminicidi è stato perpetrato da un marito/compagno/fidanzato oppure da un ex che non si è rassegnato a essere messo da parte. Ciò che colpisce maggiormente è che non si tratta di violenze insensate di questo o quel singolo individuo, ma delle conseguenze di una “cultura sessista e criminale” che giustifica e “normalizza” la violenza. Consumo di alcol e stupefacenti, stress, colpevolizzazione della vittima, malattie mentali influiscono, però dai dati ufficiali risulta che sono presenti soltanto nel 10% dei casi e possono esasperare tensioni già presenti, non esserne la causa assoluta. Un quadro drammatico che accende i riflettori sull’Italia e chi la abita. Il Mondo. Elementi che fanno rabbrividire e dovrebbero fare riflettere tutti noi. Non soltanto in questo 25 novembre 2021, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, designata nel 1999 su proposta degli Stati Uniti, dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare e promuovere in questo preciso giorno iniziative ed attività mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema (art.1/1993) che si presenta tutt’oggi di una portata agghiacciante. Nel 2021 finora sono stati commessi 109 femminicidi… La pandemia, poi, ha esasperato animi e situazioni già in bilico, con il lockdown, la reclusione forzata tra le mura domestiche e quindi la convivenza esasperata, lo stress, i problemi economici e per tanti anche la perdita del lavoro. Tutti fattori aggravanti che hanno spinto le Nazioni Unite a parlare di “Shadow Pandemic” ovvero “Pandemia nell’ombra”. Nell’80% delle nazioni è notevolmente lievitato il numero delle chiamate alle helpline, nel 50% dei Paesi si è verificato un aumento delle telefonate e delle denunce alla
polizia: dati dal report 30 luglio 2020, Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Donne che hanno provato sulla loro pelle “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”. Dietro tutto questo, sussistono antichi retaggi: basti pensare che lo stupro è diventato reato contro la persona soltanto nel 1996, mentre prima era considerato reato contro la morale pubblica. Ancora una volta, la giurisprudenza di una nazione è indicativa della mentalità della sua gente… Anche se attualmente se ne parla sempre di più è sono attivi sempre un maggior numero di movimenti, i cambiamenti concreti tardano a giungere perché richiedono molto tempo e ancora tante battaglie dovranno essere portate avanti, finché si potrà finalmente raggiungere un risultato soddisfacente e rendere le donne di ogni continente libere dalla violenza. Innanzitutto va precisato che nel momento in cui incomincia a emergere la violenza all’interno di una coppia si deve denunciare. Attendere è del tutto controproducente: quando viene travalicato gravemente il limite del rispetto per l’altro, non c’è speranza che si torni indietro, senza adeguati supporti specialistici. Si dovrebbe “prendere in carico, dal punto di vista medico-psicologico, la donna vittima di violenza, per avviare con lei un lavoro serio di rafforzamento della struttura personologica” – afferma il
dott. Walter Di Munzio, psichiatra, direttore scientifico Fondazione CeRPS, Centro Ricerche su Psichiatria e Scienze umane. In pratica, favorire l’aumento dell’autostima minata dagli atti di violenza sofferti e soprattutto aiutarla a superare anche i sensi di colpa, che spesso derivano dalla distorta percezione di non aver fatto/fare adeguatamente il proprio dovere, cioè quello che è stato trasmesso come tale e per cui sono state educate attraverso insegnamenti diretti o indiretti già dalla più tenera età. “Bisognerebbe occuparsi – preferibilmente separatamente – dei maschi violenti” Come? Garantendo loro strumenti che li possano aiutare a comprendere gli errori fatti e “a ridefinire il loro ruolo e affrontare le loro insicurezze” in maniera adeguata, sollecitando quindi una presa di coscienza di quanto commesso e delle conseguenze generate. Va ricordato a tale proposito che capita spesso che gli uomini violenti siano stati a loro volta vittime di violenza in età adolescenziale. Come individuare il tipo violento? Va chiarito che è davvero difficile per una donna comprendere che maschio ha davanti a sé, perché “frequentemente l’approccio cambia repentinamente. Anche un uomo che può apparire gentile e buono può improvvisamente virare verso comportamenti violenti, a causa di una sorta di distorsione della realtà. Questa innesca pensieri patologici di tipo paranoico: una parola, un gesto possono essere infatti vissuti come rivelatori di un retropensiero da parte della propria donna. Ciò può succedere però soltanto se era presente già prima un nucleo psicotico nell’uomo in questione, che poteva pure non essere ancora evidente. In altri casi ci si trova di fronte alle reazioni aggressive di un uomo solo e insicuro, che vede crollare tutto il mondo degli affetti e delle sudditanze che credeva di aver costruito. In queste situazioni, capita spesso che siano le persone che gravitano attorno alla donna oggetto di violenza, ad accorgersi dell’esistenza di tali pericoli, e se sono a lei legate da un rapporto di profondo affetto, in genere riescono
a distinguere chiaramente gli atti di amore da quelli di possesso” che le sono riservati dal “maschio padrone” – spiega lo psichiatra. La violenza e con essa la furia assassina finisce con il coinvolgere frequentemente anche altre persone, innanzitutto gli stessi figli della coppia: gli uomini violenti colpiscono in questo modo con precisa determinazione il bene più prezioso che una madre possa avere: i propri figli! Altre volte ad essere aggredite sono le madri perché vengono considerate complici delle proprie figlie che tentano semplicemente di proteggerle e/o di salvare. Questa manifestazione prevaricatrice in effetti “sancisce e rivela una crisi di ruolo e un sentimento di confusione, associati alla difficoltà degli aggressori di ridefinire la propria collocazione nella società ed all’interno di un sistema di relazioni che non li vede più in posizione centrale nella rete dei rapporti familiari e sociali” – spiega lo specialista. “Oltre che un atto di pura violenza, la furia omicida è un atto irrazionale che rasenta per un solo istante l’inconsapevolezza. Può seguire ad esso altra violenza che investe coloro che sono testimoni del proprio atto” quindi familiari, figli o altri soggetti in qualche modo vicini alla donna destinataria di violenza. Alla base dell’insano desiderio che porta alcuni uomini a voler cancellare dal mondo la propria donna che non vuole più essere sua, privandola della vita, c’è innanzitutto “l’onnipotenza maschile che contraddistingue tutt’oggi alcuni maschi della specie umana, un sentimento sovrastrutturale di tipo culturale che deriva da un vissuto di proprietà verso la donna” – continua Walter Di Munzio, La donna viene vista dunque come “cosa propria”, del quale il maschio sente pressante il diritto di proprietà. Quindi è convinto che le appartenga, “è sua”. Parliamo, come chiarisce Di Munzio, di “una sovrastruttura assolutamente infondata,
generata da condizionamenti, spesso inculcati ai figli maschi dalle stesse famiglie, anche dalla componente materna, femminile di esse” tempi addietro, a cui “si aggiungeva a un’antica disposizione alla remissività, fortemente esistente in alcune donne per gli identici motivi”. La famiglia e l’intera società sono state dominate per millenni in quasi tutte le civiltà dalle figure maschili, in quanto condizionate da tali atteggiamenti, derivati dalla stessa cultura e influenza socioculturale. Così è stato “fino alla rivoluzione culturale del ’68, che ha registrato l’avvio di un movimento di liberazione delle donne, unitamente ad un radicale cambiamento dei costumi che è tuttora in corso e che ha segnato una profonda crisi del ruolo maschile, vissuto con difficoltà crescente dall’uomo” che ha condotto in alcuni, principalmente “nei più fragili e negli ignoranti, una risposta violenta ad ogni azione di emancipazione femminile, fino a giungere all’aggressione violenta nei confronti di colei che si ribella al suo dominio”. E va ricordato e attentamente valutato che l’incultura e l’incertezza dei propri obiettivi di vita, la sostanziale sfiducia nelle proprie capacità sono alla base della brama di possesso e dell’insoddisfazione che generano violenza, sofferenza, sangue, morti innocenti. Teresa Lucianelli
Salone Nautico Internazionale Napoli: ingresso libero e prove in mare Napoli. Posillipo e Mergellina: due splendide sedi per la 34’ edizione del Salone Nautico Internazionale di Napoli del meglio della produzione nautica attuale in programma da sabato 20 a domenica 28 novembre 2021. Otre 100 imbarcazioni esposte e ingresso libero per i visitatori; previste anche alcune prove libere in mare, in modo da poter provare gratuitamente le imbarcazioni prima di acquistarle. La cerimonia d’inaugurazione di Navigare si svolgerà sabato 20 novembre, alle ore 11, al Circolo Nautico Posillipo. La banda musicale dell’Arma dei Carabinieri accoglierà le Autorità per il rituale taglio del nastro, sulle note dell’inno di Mameli. Qui, saranno ospitate nella darsena circa 60 imbarcazioni dai
5 a 10 metri; invece, al Molo Luise di Mergellina, gestito dalla società internazionale Gruppo Luise, ci saranno i modelli dai 12 metri a salire. Stand in darsena e sul molo. In bella mostra, gozzi, gommoni, motoscafi e yachts; molte anteprime. Tra i gommoni, segmento particolarmente atteso dagli appassionati della nautica, le più recenti produttività di Oromarine, Italiamarine, Sea Prop Novamares. Per i gozzi, particolare attenzione è rivolta a quelli di Cantieri Mimì, Nautica Baia, Nautical Esposito. Riguardo le barche: Tornado Yachts, Evo, Rio Yachts; ancora, gli Azimuth, Fiart, Cranchi, Itama. Le novità del nuovo Salone Internazionale sono due: BCC Napoli e Molo Luise. L’inserimento del molo di sopraflutto di Mergellina va a completare il progetto internazionale del Navigare, fortemente voluto dal manager e socio del Gruppo Luise, Massimo Luise, mirato a “potenziare un indotto che ha già delle buone prospettive e che farà da volano a tante altre attività correlate” e, allo stesso tempo “comprendere che in maniera solitaria non si arriva da nessuna parte”, ma è “con la sinergia che si va avanti”. La principale prerogativa del salone rimane quella di poter provare gratuitamente le imbarcazioni esposte, in modo da offrire ai visitatori la possibilità di affrontare convinti l’acquisto. L’organizzazione, presieduta da Gennaro Amato, ha siglato per l’occasione anche una partnership con la Banca di Credito Cooperativo di Napoli, presieduta da Amedeo Manzo – anche a capo del Gruppo campano – che, oltre ad essere main sponsor del salone, sarà disponibile ad affiancare produttori ed acquirenti, con una serie di azioni specifiche a supporto dell’intero comparto. Tra le proposte della BCC di Napoli due opportunità: una in favore di chi intende compare una barca, la seconda per gli imprenditori del comparto nautico per investimenti di acquisto macchinari, attrezzature, strutture e
immobili ecc. È lo stesso Amato, presidente Afina, Associazione Filiera Italiana della Nautica, a ricordare che la Campania, “ha un valore aggiunto grazie alla nautica”. Si può dire che “genera quasi il secondo PIL regionale”. È infatti alto numero di cantieri e di servizi legati alla filiera in questo territorio. La Campania è leader del settore nautico, al primo posto, nella produttività di barche tra i 5 e 16 metri e per il 2021 registra un bel +8.3% di fatturato, mentre le altre regioni italiane non superano il 7.2%. Ma, nella graduatoria del registro immatricolazioni, risulta alle spalle della Liguria, e posti barca scende oltre il settimo posto. In pratica, purtroppo Napoli non ha ormeggi. Attualmente, infatti, per 10 barche vendute ci sono soltanto 6 posti ormeggio: di conseguenza, 4 armatori non sanno dove tenere le proprie imbarcazioni. Come sottolinea lo stesso Amato, la a produttività nautica è vincente grazie al PIL campano, però mancano i Marina inversi: “l’impresa privata cresce e migliora le percentuali di produttività regionale sul mercato nazionale, ma le istituzioni non si adeguano realizzando strutture e soluzioni per i lavoratori del comparto”. Gli acquisti di barche sono in aumento, ma i posti barca per l’ormeggio diminuiscono, a causa di concessioni non rinnovate e per l’impossibilità di ampliare le attuali. Appare evidente che le Istituzioni dovrebbero guardare alle necessità di Napoli dove da decenni non si realizza un Marina o si ampliano o migliorano quelli esistenti, ed intervenire a supporto della nautica, come hanno già fatto in altre parti della regione.
Teresa Lucianelli Illuminiamoci d’azzurro per i diritti dei bambini “È veramente incredibile il numero di adesioni che abbiamo registrato per questo nostro progetto di sensibilizzazione e di solidarietà sociale. Sapere che da Bolzano a Palermo, il 20 novembre, per i diritti dei bambini si accenderanno migliaia di luci azzurre in una sorta di catena luminosa di speranza, dimostra ancora una volta non solo il grande cuore degli Italiani ma che l’Italia è unica ed indivisibile, sempre pronta a fare squadra per i più deboli”: è quanto dichiara il presidente nazionale, prof. Umberto Palma in merito alle iniziative italiane per la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Celebrazioni oggi 20 novembre, in tutto il mondo. In particolare, per quanto inguardabile la nostra nazione, il Consiglio Nazionale Diritti Infanzia e Adolescenza – CONADI promuove l’evento “ILLUMINIAMOCI D’AZZURRO PER I DIRITTI”: si accende di luce l’Italia intera dalle Alpi alla Sicilia, per sensibilizzare le istituzioni ed i semplici cittadini, sull’importanza dei diritti dei bambini, che sono sanciti dalla Convezione ONU ratificata da ben 194 paesi sui 196 del
Mondo. In Campania oggi 20 s’illumineranno per i Diritti, la Reggia di Caserta, gli Scavi di Ercolano, la Casina Vanvitelliana di Bacoli, il Rione Terra di Pozzuoli, il Palazzo Baronale e le Cento Fontane di Torre del Greco, gli archi di Palazzo Catena di Procida, la piazzetta di Capri, la sede della Camera di Commercio, la Piazza degli Irpini di Montella, e decine e decine di sedi istituzionali: Regione Campania, Napoli, Salerno, Caserta, Capri, Sorrento, Pompei, Procida, Paestum, Pozzuoli, Bacoli, Portici, Avella, Ercolano, Torre del Greco, Aversa, Montella e centinaia di Scuole e Piazze. Partecipano centinaia di città, scuole, aziende, enti, associazioni che hanno aderito alla campagna lanciata dal CONADI, organizzazione umanitaria no-profit tra i punti di riferimento nel settore del sociale e dell’aiuto diretto e concreto a bambini e adolescenti, attraverso il cosiddetto “strabismo umanitario” che punta ad aiutare contemporaneamente i bambini della lontana Africa come quelli che vivono nella nostra vicina realtà, ovvero “sotto casa nostra”: tutti loro, nel silenzio della sofferenza attendono aiuti concreti e soprattutto il rispetto dei propri diritti per un futuro migliore, più giusto, votato a una vita equa e dignitosa. Ambasciatori e testimonial Conadi: Veronica Maya, Patrizio Rispo, Andrea Sannino, i Desideri, Angelo Di Gennaro, Monica Sarnelli, le Sex and Sud, gli Ungrassed, Manila Nazzaro tutti in prima fila in eventi di presentazione all’opinione pubblica ed alla stampa, del Rapporto Infanzia 2021 e di celebrazione della Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che si svolgeranno per tutta la settimana in centinaia di location italiane alla presenza di autorità civili, religiose, militari e dell’intero Pianeta dell’imprenditoria e della cultura. Sul sito ufficiale www.conadi.it e su quelli di diverse
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