A Villa Diamante, gli Artisti del Gusto - New ...

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A Villa Diamante, gli Artisti
del Gusto
                              È per stasera alle ore 19,
                              l’appuntamento alla Posillipo a
                              Villa Diamante con     la terza
                              edizione     del        salotto
                              enogastronomico Festival Artisti
                              del gusto.

Vi prendono parte   produttori, chef, pizzaioli, panificatori e
pasticceri,

La kermesse enogastronomica firmata da Angela Merolla,
riservato agli operatori del settore è esclusivamente ad
invito e si svolgerà nel rispetto delle linee guida Covid 19.

A presentare sarà il conduttore televisivo salernitano Andrea
Bignardi. Accompagnamento musicale della “Son Music Live”; a
 Zebby animation Events e balloon di Napoli il compito di
 curare la    direzione artistica e gli allestimenti del
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percorso degustativo. I protagonisti dell’evento saranno in
abiti della Goeldlin Collection

A supportare l’evento con i suoi monouso, l’azienda HORECA
Pascarella.

Particolarmente impegnato nelle sue importanti mansioni
ospitanti, l’executive chef di Villa Diamante, Luigi Barone
con la sua brigata di cucina e così pure lo staff di sala.

La villa dichiarata migliore location dell’anno – “Awards
2021” di “Food & Travel Italia” – sorge in un antico convento
restaurati, situato sulla collina di Posillipo.

Il   Festival   Artisti   del   gusto   festeggia   lo   sforzo   e
l’abnegazione di produttori, chef, pizzaioli, panificatori,
pasticceri e quanti nel settore si dedicano con passione a
realizzare eccellenze che, in occasione del Festival
riceveranno un attestato di riconoscimento con menzione
“Artisti del gusto”, uomini e donne che con professionalità,
quotidianamente preservano qualità, tradizione, artigianalità
con un concreto sguardo al futuro.

Ecco gli chef partecipanti che hanno assicurato la loro
presenza:

Paolo Gramaglia*-Ristorante President–Pompei; Mariano Armonia
– Ristorante Armonia-Pozzuoli NA; Rosa Barone-Villa Diamante-
Napoli; Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori;
Rosario Consalvo – Villa Imperiale -Marechiaro-NA; Gianluca
 Criscuolo- News Machiavelli Restaurant & Lounge-Pompei;
Alfonso De Luca- Napoli; Raffaele Della Rocca – Masseria La
Casella- Pontecagnano Faiano SA; Giusy DiCastiglia- Ristorante
La Scottona–NA; Luigi Di Martino-Praiano SA; Armando Di Nardo-
Phoenix Luxury Restaurant –Pozzuoli NA; Francesco Erba-MA Life
Lounge&Restaurant-San Giuseppe Vesuviano; Giuseppe Fasulo-
Nonn’Elena-Antica    Trattoria    Contemporanea-Nola;     Luca
Fattoruso-Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento; Biagio
Federico–Ristorante La Pineta-Castelvenere; Vincenzo Ferro-
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Ristorante Country House l’Antica Franconia-Taurano; Francesco
Fusco-Il Moera-Avella ; Paolo Iovieno-Ristorante-Hotel
Pupetto-Positano; Antonio La Marca–Ristorante Nonna Lorenza-
Nola NA; Franco Marino-Paestum SA; Pasquale Masullo-Ristorante
La Tana di Tano-Aversa; Giovanni Minopoli-Villa del Vecchio
Pozzo a Posillipo; Antonio Morinelli-Ristorante Suscettibile –
SA; Gennaro Pagano-Bistrò Rei-San Gennaro Ves.; Gianluca
Peranio – Ristorante Da Giorgio – Capri; Domenico Savio
Pezzella–Phoenix Luxury Restaurant–Pozzuoli NA; Francesco
Restivo-Ristorante Il Chiostro-Cimitile; Giuseppe Sorrentino-
Napoli; Mario Siano-Nia Restaurant-Palma Campania; Vincenzo
Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano; Giuseppe Zaccaria-
Ristorante Dal Pescatore–Vietri sul Mare.

Alfredo Condusi chef-blogger.

I pasticcieri: Gianluca Cecere-Pasticceria Cecere Visionary
Dessert-Frattaminore; Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro;
Matteo   Cutolo-Pasticceria    Generoso-Ercolano;    Adriano
Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria Capua
Vetere; Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè
Romano- Solofra.

I Pizzaioli: Luca Cillo-Pizzeria Cillo-Benevento; Nicola
Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino-Napoli.

I Fornai: Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio-
Pompei; Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno.

Sommelier Nello Gatti.

Aziende: Zara Cereali-Mafalda CB; 28 Pastai-Gragnano;
Pastificio Del Prete- Cesa; Gratifico l’arte della pasta di
Bologna-Minerbio BO; Il Moera-Avella; La Bottarga S.N.C.-
Siniscola NU; La Perla del Mediterraneo-Capaccio Paestum;
Solania- Campania; Manè-Excellence Made in Puglia Cisternino;
Molara-Zungoli; HORECA Pascarella – Giugliano in Campania NA;
MycroLeaf – Napoli; Gerli – Quality Frozen Food-Striano; Az
Agricola Cerullo-Marano; GianniTessari-Roncà VR; Sant’Umberto-
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TV; Acqua Minerale Maniva; Antica Distilleria Petrone-
Mondragone; Print Art Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera-
 Superiore; Studio 92-Food Branding Design – Casavatore.

Durante la serata si potrà degustare lo squisito lievitato
tipico delle prossime festività, firmato dallo chef Luigi
Barone, panettone artigianale partenopeo, presentato nella
bella scatola natalizia

oro e bianco, come il logo che caratterizza   le iniziali della
sua società di catering.

Un buon panettone artigianale dalle molteplici sfumature di
sapore, con un l’impasto soffice e gustoso, proposto nella
versione tradizionale e nei farciti con frutta candita o
glassa in vari gusti.

                                     Armando Giuseppe Mandile

CAMPIONATO MONDIALE PIZZA
ETICA e VEGANA: 4a EDIZIONE A
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BACOLI
                             Lunedì 6 dicembre, quarta
                             edizione del Campionato Mondiale
                             di pizza Etica e Vegana, in
                             programma fino al 7 a Villa
                             Eubea, Bacoli (NA), a cura
                             dell’Istituto francese “Greg
                             Brotcorne Pizza School” di Lille
                             (Francia), in collaborazione con
                             il Label Qualitè      “Compagnon
                             Pizzaiolo”.

Ancora, dal 9 all’11 dicembre, esclusive (sold out) a cura dei
giudici di gara, sugli argomenti riguardanti le rispettive
competenze e specialità, in materia di pizza e cucina etica.

Questo il programma.

6 dicembre 2021

ore 9h30 Inaugurazione

ore 10h inizio della gara di Pizza Etica

ore 19h premiazione

Al termine, cooking-show con degustazione, all’insegna della
tradizione partenopea, a cura della chef Angelina: Pasta con
ceci di Cicerale biologici, Presidio Slow Food, in
collaborazione con Pastificio Marulo di Torre Annunziata.

7 dicembre 2021

ore 10h Inizio della gara di Pizza Vegana

ore 18h Premiazione

In serata, “Pizzata” per festeggiare il quarto anniversario
della nomina dell’Arte del pizzaiuolo napoletano come
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patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO, con la
partecipazione del vice Campione del Mondo 2019 Pizza
napoletana STG, Mario Matarazzo.

A supportare la kermesse ospitata nella location situata nel
meraviglioso contesto del Parco Regionale dei Campi Flegrei,
sono associazioni ed aziende, locali e regionali, che, come
sottolinea la coordinatrice chef Angela D’Esposito, “hanno
sposato in pieno la filosofia che il maestro pizzaiolo Gregory
Brotcorne e la sua partner, Loredana Murenu, da oltre 10 anni
portano in giro per il Mondo”. Sostenitore del cibo sano,
della salvaguardia delle specie (animali e vegetali) in via di
estinzione, delle secolari tradizioni contadine e
dell’artigianalità, vegano da sempre. Forte di studi
approfonditi sulla tradizione della pizza napoletana e sulle
farine, e di una grande passione per l’arte bianca, persegue
lo scopo di ottenere un prodotto finale buono e sano, quello
“dei nostri nonni e dei nostri padri: impasto artigianale con
lievito madre vivo o fermentazione controllata, utilizzando
una farina ‘sana’, a basso contenuto di fitosanitari agricoli,
capace di ottimizzare l’assimilazione di carboidrati e
glutine”.

Nasce così il suo blend di farina napoletana, con il marchio,
“Rockstar”, “accuratamente studiato al fine di ottenere un
prodotto di massima qualità. Con esso il maestro percorre le
strade, attraverso il mondo, riscuotendo riscontri positivi e
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di successo presso tutti i professionisti dell’arte bianca che
l’hanno adottata”, come ricorda la stessa chef Angela.

“La ricetta culinaria di una pizza etica o vegana è
strettamente legata ai territori, con l’utilizzo di prodotti
di stagione, lavorati in modo artigianale e nel rispetto delle
regole di salvaguardia e sostenibilità. Non a caso la scelta
dei Campi Flegrei per ospitare l’evento – precisa la
coordinatrice – Sono state numerose le visite compiute dagli
organizzatori, alla scoperta delle eccellenze del nostro
territorio e delle secolari tradizioni perpetrate dai
produttori locali che, colpiti positivamente, hanno deciso di
condividere le loro scoperte con il resto dei ‘compagnon
pizzaiolo’, in arrivo da ogni dove, per un confronto con i
professionisti italiani, i quali, a loro volta, avranno modo
di scoprire ciò che di meglio le piccole produzioni dell’
esagono hanno da offrire”.

A   Bacoli   sarà   promosso   un   gemellaggio   Italia-Francia
all’insegna dell’alta qualità, contraddistinto dall’etica
quale “vera e propria filosofia di vita, nel rispetto della
salute, dell’ambiente e della biodiversità”.

La manifestazione prevede pure la presentazione della birra
artigianale napoletana Rockstar, indirizzata da Brotcorne al
mercato estero, realizzata in collaborazione con i migliori
artigiani birrai napoletani.

Il coordinamento del Campionato è curato dalla chef partenopea
Angela D’Esposito, personal chef di volti noti dello showbiz
francese e italiani, food writer, già imprenditrice parigina.

La giuria è presieduta da Luca Doro, maestro pizzaiuolo di
spicco dell’arte bianca, ambasciatore del Gusto e pure dell’
Italian Taste per il Consolato Italiano in Francia,
sostenitore dei presidi Slow Food e portavoce nel mondo della
salvaguardia dei grani antichi, dei cereali particolari e
della biodiversità dei territori. Inoltre, è sostenitore delle
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“terre di lavoro” e al suo attivo ricordiamo la pizza dell’
Alleanza 81047, (codice postale della sua terra natia,
Macerata Campania CE), concepita con lo scopo di riunire e
salvaguardare l’operato dei piccoli produttori locali,
altrimenti destinati a scomparire”. In giuria anche chef
Angela D’Esposito e i maestri pizzaioli Errico Porzio, Mario
Matarazzo, Alain Leclercq-Polveche, Salvatore Catapano,
Saverio Miranda, Emanuele Contardi, Enzo De Paolis.

Partners: Institut Greg Brotcorne Pizza School Compagnon
Pizzaiolo; Rockstar birra e farina napoletana; Molini Pizzuti;
Forni Visciano; Sud Forni; Forni Murenu; Cumadoro (frutti
della terra dei Campi Flegrei); Associazione Pomodoro
Cannellino Flegreo; Sammy pomodoro San Marzano DOP; Pastificio
Marulo; Muntlion di Raffaele Ragosta artigiano del legno Made
in Italy; Novalberg; Caseificio Ponticorvo; Vigne Sannite;
Villa Eubea

Foodmakers.it (media partner)

Info ed iscrizione:

loredana@compagnon-pizzaiolo.com tel. +33 6 43 61 93 27

Coordinator: chef Angela D’Esposito

Tel. +39 3923152635 Chefangelina@libero.it

@chefangelina_official

Accesso solo su invito.

                                             Teresa Lucianelli
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ARTISTI DEL GUSTO: FESTIVAL A
VILLA DIAMANTE
                      Complice uno dei panorami più belli al
                      Mondo, Villa Diamante ospita quale
                      location d’eccezione, martedì 30
                      novembre, dalle ore 19 l’attesissima
                      terza    edizione     del   salotto
                      enogastronomico Festival Artisti del
                      gusto.

L’ incantevole villa posillipina, riconosciuta quale migliore
location dell’anno – “Awards 2021” di “Food & Travel Italia” –
sorge in un antico convento restaurati, situato sulla collina
di Posillipo.

Immersa nel verde dell’elegante giardino, ancora una volta
offrirà ai suoi ospiti un panorama di incredibile bellezza
dalle due terrazze in plein air e dalle sale interne, sul
Golfo di Napoli con Castel dell’Ovo sull’isola di Megaride,
l’immancabile Vesuvio protagonista, la Penisola sorrentina, lì
lontananza l’isola di Capri.
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Partecipano produttori, chef, pizzaioli, panificatori e
pasticceri, impegnati in un percorso enogastronomico di
eccellenza, spesso in abbinamenti azienda/chef presenteranno
quesite pietanze nazionali.

L’evento, ideato dalla poliedrica Angela Merolla, riservato
agli operatori del settore è esclusivamente ad invito e si
svolgerà nel rispetto delle linee guida Covid 19.

A presentare la serata, sarà il conduttore televisivo Andrea
Bignardi.

Di sottofondo, la buona musica della “Son Music Live”, mentre
Zebby animation Events e balloon di Napoli cureranno direzione
artistica e allestimenti del percorso degustativo. I
protagonisti dell’evento saranno vestiti dalla Goeldlin
Collection.

A supportare l’evento con i suoi monouso, l’azienda HORECA
Pascarella.

In prima linea l’executive chef di Villa Diamante, Luigi
Barone con la sua brigata di cucina insieme all’altrettanto
dinamico staff di sala.

Questi gli chef partecipanti che hanno assicurato la loro
presenza:

Paolo Gramaglia*-Ristorante President–Pompei; Mariano Armonia
– Ristorante Armonia-Pozzuoli NA; Rosa Barone-Villa Diamante-
Napoli; Pasquale Cerchia- Ristorante Masaniello Maiori;
Rosario Consalvo – Villa Imperiale -Marechiaro-NA; Gianluca
Criscuolo- News Machiavelli Restaurant & Lounge-Pompei;
Alfonso De Luca- Napoli; Raffaele Della Rocca – Masseria La
Casella- Pontecagnano Faiano SA; Giusy DiCastiglia- Ristorante
La Scottona–NA; Luigi Di Martino-Praiano SA; Armando Di Nardo-
Phoenix Luxury Restaurant –Pozzuoli NA; Francesco Erba-MA Life
Lounge&Restaurant-San Giuseppe Vesuviano; Giuseppe Fasulo-
Nonn’Elena-Antica    Trattoria    Contemporanea-Nola;     Luca
Fattoruso-Ristorante O’ Parrucchiano-Sorrento; Biagio
Federico–Ristorante La Pineta-Castelvenere; Vincenzo Ferro-
Ristorante Country House l’Antica Franconia-Taurano; Francesco
Fusco-Il Moera-Avella ; Paolo Iovieno-Ristorante-Hotel
Pupetto-Positano; Antonio La Marca–Ristorante Nonna Lorenza-
Nola NA; Franco Marino-Paestum SA; Pasquale Masullo-Ristorante
La Tana di Tano-Aversa; Giovanni Minopoli-Villa del Vecchio
Pozzo a Posillipo; Antonio Morinelli-Ristorante Suscettibile –
SA; Gennaro Pagano-Bistrò Rei-San Gennaro Ves.; Gianluca
Peranio – Ristorante Da Giorgio – Capri; Domenico Savio
Pezzella–Phoenix Luxury Restaurant–Pozzuoli NA; Francesco
Restivo-Ristorante Il Chiostro-Cimitile; Giuseppe Sorrentino-
Napoli; Mario Siano-Nia Restaurant-Palma Campania; Vincenzo
Toppi-Ristorante Amor Mio-Brusciano; Giuseppe Zaccaria-
Ristorante Dal Pescatore–Vietri sul Mare.

Alfredo Condusi chef-blogger.

I pasticcieri: Gianluca Cecere-Pasticceria Cecere Visionary
Dessert-Frattaminore; Luigi Conte-Vanily Patisserie-Carinaro;
Matteo   Cutolo-Pasticceria    Generoso-Ercolano;    Adriano
Iannaccone-Pasticceria La Dolce Sosta-Santa Maria Capua
Vetere; Raffaele-Gianfranco Romano-Pasticceria Gran Caffè
Romano- Solofra.

I Pizzaioli: Luca Cillo-Pizzeria Cillo-Benevento; Nicola
Sannino-Trattoria-Pizzeria Sannino-Napoli.

I Fornai: Carmelo Esposito-Panifico Esposito Mastro Fornaio-
Pompei; Nicola Guariglia- Panificio Mater- Salerno.
Sommelier Nello Gatti.

Aziende: Zara Cereali-Mafalda CB; 28 Pastai-Gragnano;
Pastificio Del Prete- Cesa; Gratifico l’arte della pasta di
Bologna-Minerbio BO; Il Moera-Avella; La Bottarga S.N.C.-
Siniscola NU; La Perla del Mediterraneo-Capaccio Paestum;
Solania- Campania; Manè-Excellence Made in Puglia Cisternino;
Molara-Zungoli; HORECA Pascarella – Giugliano in Campania NA;
MycroLeaf – Napoli; Gerli – Quality Frozen Food-Striano; Az
Agricola Cerullo-Marano; GianniTessari-Roncà VR; Sant’Umberto-
TV; Acqua Minerale Maniva; Antica Distilleria Petrone-
Mondragone;    Print   Art   Grafica-Stampa-Edizioni-Nocera
Superiore; Studio 92-Food Branding Design – Casavatore.

Il   Festival   Artisti   del   gusto   festeggia   lo   sforzo   e
l’abnegazione di produttori, chef, pizzaioli, panificatori,
pasticceri e quanti nel settore si dedicano con passione a
realizzare eccellenze che, in occasione del Festival
riceveranno un attestato di riconoscimento con menzione
“Artisti del gusto”, uomini e donne che con professionalità,
quotidianamente preservano qualità, tradizione, artigianalità
e rivolti al futuro si concedono a tocchi innovativi.

Nel corso della serata sarà anche possibile degustare lo
squisito lievitato tipico delle prossime festività, firmato
dallo chef Luigi Barone, panettone artigianale del tutto
partenopeo.

Il logo, color oro e bianco, caratterizza le iniziali e quelle
della sua società di catering, sotto un cappello da chef.

Si presenta come un’autentica tentazione per gli appassionati
del buon panettone artigianale, ricco di sfumature dal sapore
intenso, grazie ad un’esperienza di ven 15 anni all’attivi
dello chef Barone che ormai da diversi anni realizza il suo
panettone nel rispetto della lavorazione tipica del lievitato.
Particolarmente curato l’impasto.

È proposto nella versione tradizionale come nei farciti con
frutta candita o glassa dai vari gusti.

                                            Teresa Lucianelli

Coltivazione verticale per
gli ortaggi di qualità nella
cucina di Helbiz
                    Annunciata la partnership fra Helbiz
                    Kitchen prima azienda del settore quotata
                    al Nasdaq e Planet Farms per valorizzare
                    gusto e apporto nutritivo nei piatti come
                    insalate, poke e burger

Helbiz Kitchen, business unit di Helbiz primo nel suo settore
ad essere quotato al Nasdaq (HLBZ) è leader globale nei
servizi di micro-mobilità e di live streaming, compresa la
consegna di cibo con la sua app mobile, ha annunciato la
partnership con Planet Farms, società leader nel vertical
farming, per la fornitura di materie prime di qualità. La
Planet Farms, sorta a Milano nel 2018 con impianti a Cavenago
di Brianza (MB), ha sviluppato un sistema di coltivazione
verticale unico al mondo, in grado di armonizzare
perfettamente tutti i parametri fondamentali per la crescita
degli ortaggi, ottenendo un prodotto dal gusto sorprendente e
ricco di proprietà nutritive. L’azienda ha fin da subito
puntato ad una sostenibilità a 360°: ambientale, sociale ed
economica, grazie ad un approccio volto a massimizzare la
produttività garantendo un risparmio di oltre il 95% di acqua
e il 90% di suolo rispetto all’agricoltura in campo aperto,
evitando completamente l’uso di pesticidi o diserbanti e
minimizzando gli sprechi alimentari lungo l’intero processo
produttivo. I prodotti si conservano freschi più a lungo in
modo del tutto naturale con una filiera completamente
integrata che parte dal seme fino al prodotto confezionato di
massima qualità.
I principali ortaggi coltivati con il nuovo modernissimo
metodo sono: il Lattughino, il basilico ed altri mix di
insalate. Vengono utilizzate sementi pure e non trattate
chimicamente o geneticamente. La Planet Farms usa la
tecnologia del vertical farming per creare un mondo ideale e
sostenibile intorno alle colture: le piante ricevono l’ideale
intensità e tonalità di luce grazie a speciali lampade LED ad
alta efficienza e risparmio energetico; la temperatura e
l’umidità sono ottimali grazie a un sofisticato sistema di
climatizzazione e al filtraggio dell’aria che blocca
l’ingresso di parassiti, di microrganismi e particolato (la
stessa tecnologia utilizzata nelle camere bianche), nessun
pesticida, erbicida o altro agro-farmaco è necessario; l’acqua
di irrigazione e i sali minerali vengono riciclati,
riducendone il consumo ed evitandone la dispersione
nell’ambiente. La coltivazione per tutto l’anno avviene su più
piani; altra caratteristica è quella che gli impianti sono in
prossimità dei luoghi di distribuzione, riducendo in tal modo
il consumo di suolo e l’impatto dei trasporti. La
collaborazione con la società di “agricoltura verticale”
dimostra ancora una volta l’impegno e l’attenzione di Helbiz
Kitchen verso la filiera agroalimentare innovativa.
Helbiz Kitchen si avvale infatti di fornitori di eccellenza,
con l’obiettivo di offrire i migliori prodotti presenti sul
mercato, con un’attenzione particolare verso la sostenibilità
ed il territorio di provenienza, nel rispetto della migliore
cultura alimentare e tradizione agricola italiana. In
quest’ottica, Helbiz Kitchen ha scelto Planet Farms come
collaboratore per la fornitura di materie prime di elevata
qualità, che verranno utilizzate per la preparazione dei
piatti come insalate, poke e burger. «Avere al nostro fianco
un partner come Planet Farms non solo è motivo di orgoglio, ma
è anche una importante conferma che vogliamo dare ai nostri
clienti: ci impegniamo giornalmente nella ricerca di materie
prime eccellenti, per poter essere certi di offrire sempre un
prodotto di alto livello. Planet Farms offre una risposta
concreta al bisogno di prodotti agricoli sani, di alta qualità
e a bassissimo impatto ambientale» ha commentato Paolo Scocco,
COO di Helbiz Kitchen con alle spalle 15 anni di esperienza in
realtà internazionali come quella di general manager da
Cipriani a New York.
«Con Helbiz Kitchen condividiamo lo stesso obiettivo: quello
di fornire al consumatore un prodotto buono, sano e attento
all’ambiente. In Planet Farms abbiamo sviluppato un sistema di
coltivazione verticale innovativo, che permette di armonizzare
perfettamente tutti i parametri fondamentali per la crescita
degli ortaggi nel rispetto della fisiologia della pianta – ha
dichiarato Luca Travaglini, Co-Founder e Co-CEO con Daniele
Benatoff di Planet Farms. «Creiamo le condizioni ideali
attorno alle nostre colture, salvaguardando l’ambiente, il
palato e la salute dei consumatori. Dobbiamo lavorare con la
natura responsabilmente, studiando soluzioni alternative per
migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse» ha concluso
Travaglini.
Le ordinazioni per scegliere e avere a casa le sei specialità
gastronomiche si possono fare ogni giorno dalle 11 alle 23
direttamente sull’app Helbiz Kitchen, che consente di
scegliere il mezzo migliore di micromobilità, con un unico
ordine e un’unica consegna. L’utilizzo di prodotti ottenuti
con la coltivazione verticale è unico al mondo e consente di
ottenere prodotti agricoli sani, di alta qualità e a
bassissimo impatto ambientale, i parametri di crescita
permettono in tal modo di valorizzare gusto e apporto
nutritivo come mai prima d’ora.

                                             Harry di Prisco

Bianco: Baccalà che passione!
Acquistare stocco e baccalà di alta
                          qualità,     lavorato    con   alta
                          competenza specifica e senza il
                          rischio che in cottura “allaghi” il
                          tegame,     scaricando      liquidi
                          imprevisti, è possibile e molto più
                          facile    di   quanto    si   possa
                          immaginare!

Basta rivolgersi al fornitore giusto, meglio ancora se al top
del top in Italia, ovvero al più antico centro di lavorazione
e vendita nazionale.

Quella di “Bianco”, della famiglia De Filippo, è infatti una
storia lunga 260 anni!

È dal 1761 che gli avi di Nino Gaetano De Filippo detengono il
primato nel settore. Nino, in particolare, è considerato tra i
massimi esperti, tanto da essere stato il deus ex machina del
disciplinare specifico ed è tuttora apprezzato docente della
materia. Insomma, una vera autorità nel campo.

Ma Bianco è molto di più di un laboratorio con alle spalle una
grande e antichissima    storia, fornito dell’autorizzazione
ministeriale per la trasformazione dello stoccafisso in
baccalà: la lavorazione è eseguita tutt’oggi attraverso metodi
uguali a quelli utilizzati tre secoli anni or sono. Nel
ristorante sono cosi garantite la massima qualità e l’assoluta
freschezza degli alimenti di altissima qualità.

È pure un eccellente ristorante dove è possibile degustare non
soltanto baccalà e stoccafisso di qualità extra: le specialità
partenopee qui vengono preparate con massimo rispetto delle
materie prime e grande attenzione e massima cura dei
particolari, sempre all’insegna del gusto vincente partenopeo
che la rende unica e ineguagliabile ovunque sui cinque
continenti.

Spaghetti a vongole, all’astice, allo scoglio, con frutti di
mare appena pescati; pesce scelto locale, contorni variegati
con verdure tipiche del territorio, pietanze caratteristiche e
proposte innovative, frutta assortita, dolci preparati con
passione e amore. Tantissime è sempre eccellenti le pietanze
classiche partenopee, servite con garbo dal simpaticissimo ed
efficiente personale di Sala. Chef Alfonso De Filippo, giovane
ma già valente e molto apprezzato dalla vasta clientela,
nell’accogliente locale alla vecchia rotonda di Arzano, ovvero
a Secondigliano (a poca distanza dal Quadrivio) è sempre
pronto a soddisfare le molteplici richieste culinarie, anche
le più complicate e particolari, con il suo smagliante sorriso
di sempre e l’entusiasmo che lo contraddistingue notoriamente.
Perché “chi ama il suo lavoro è sempre e comunque felice”.

Biancobaccalà è un ristorante, con annesso laboratorio di
lavorazione del pesce nordico e vendita all’ingrosso e al
dettaglio, dove è infatti possibile degustare tantissimi
piatti ricchi di sapore, all’insegna dell’assoluta genuinità e
del buon gusto vincente.

Location d’indubbio spessore, dedicata sicuramente a chi ama
baccalà e stoccafisso di alta qualità – ma non solo
– preparati con metodiche tradizionali e pure con
un’impostazione moderatamente innovativa, mirata ad esaltare
sapore e profumi nel rispetto delle proprietà organolettiche.

Mussillo, coroniello, baccalà, stocco, ventriciello, fella,
morzelle, ecc: tutti bocconi prelibati, secolarmente molto
graditi dalla popolazione campana, grande consumatrice ed
estimatrice da secoli e secoli.

Inoltre, le tante altre squisitezze tipiche della cucina
partenopea di terra e di mare, per rendere soddisfatto e
felice ogni commensale.
Come dicevamo, la famiglia De Filippo, autentica eccellenza in
materia con il capofamiglia Gaetano, per gli amici Nino,
patron del locale, è altamente specializzata dal XVIII
secolo, come testimonia un documento ufficiale risalente al
1761, nella lavorazione di baccalà e stoccafisso. I
discendenti lo custodiscono gelosamente, pronti a mostrarlo
quale indiscussa garanzia di una grande tradizione che li vede
ai vertici nazionali.

Ai loro avi, va il giusto tributo per il secolare impegno
profuso, grazie al quale ancora oggi nel territorio napoletano
si continua a dissalare e a commerciare all’ingrosso e al
dettaglio il migliore pesce nordico d’Italia. Dalla Sanità,
quartiere di origine della famiglia, i De Filippo si sono
trasferiti con l’ultra secolare attività alla Rotonda di
Arzano, in posizione privilegiata per accesso e parcheggio e
anche relax, lontano dal caos cittadino eppure in posto della
città facilmente raggiungibile.

Al menu di mare, si affiancano molteplici proposte di terra, a
testimonianza della vocazione del locale dei De Filippo, per
la Cucina caratteristica partenopea, con offerte culinarie
assolutamente variegate, per ogni palato ed esigenza.

Continua ed entusiasmante è la sfida che il giovane chef di
Bianco, Alfonso De Filippo, sostiene con serenità ogni giorno.
Erede dell’antica famiglia di baccalajuoli, Alfonso con la sua
bravura e versatilità, garantisce ai suoi estimatori che
puntualmente giungono da ogni parte, pietanze deliziose che
fanno dimenticare ogni affanno e riempiono di gioia ogni
avventore.

Ampia l’offerta in carta, dalle specialità della Casa, a base
di pesce nordico, alle pietanze marinare, alle partenopee di
terra e di carne e, ancora, alle minestre, ai tanti contorni e
agli squisiti dolci caratteristici campani, tra i massimi
simboli della nostra pasticceria nel Mondo.
Tra i piatti più richiesti: il marinato alle erbette miste, il
carpaccio con arance e frutti di bosco, il crocché su fonduta
alla scamorza, il rocher con ricotta e su salsa alla
nocciola, il mantecato con crostino e germogli di rapa rossa,
il tataki con purea di patata viola, la polpetta con lardo su
coulis di pomodoro, le stuzzicanti e irresistibili zeppoline,
i bocconcini prelibati; l’esclusivo Baccalacciuolo – baccalà
scottato alla griglia avvolto in provola di agerola e verza
– la proposta di gratinato al forno con grana padana, il
fantastico coronello in cassuola secondo tradizione, con olive
nere capperi di pantelleria e pomodoro San Marzano. Autentiche
bontà!

Tanti piatti in varianti innovative, eppure assolutamente
rispettose delle caratteristiche del prodotto, presentati in
abbinamenti assolutamente irresistibili.

                                             Teresa Lucianelli
La   Ricetta:    Ravioli   di
stracciata e granella di
pistacchio     conditi    con
guanciale e crema di zucchina
I ravioli richiamano indubbiamente alla mia infanzia ed
adolescenza, a quei ravioli spettacolari che preparava nonna
ripieni di ricotta, uova e mozzarella e conditi con un
buonissimo sugo di pomodoro. I classici ravioli che ho sempre
amato e preparato. Mi piace però anche variare e sperimentare
e quindi, aprendo il frigo, ho visto cosa c’era ed è venuto
fuori questo piatto davvero buonissimo!
Ingredienti per circa 25 ravioli: 300 gr di farina 00, 3 uova,
sale quanto basta, 500 gr di stracciata di bufala, granella di
pistacchio quanto basta, un po’ di olio evo, 80 gr di
guanciale a cubetti, una zucchina, 20 gr di formaggio
grattugiato, un pizzico di pepe.
Preparazione: disporre la farina a fontana ed aggiungere le
uova, un po’ di sale ed impastare tutto fino ad ottenere un
panetto. Lasciarlo riposare mezz’ora. Nel frattempo preparare
il condimento. In una padella con un po’ di olio evo, far
andare il guanciale per 1 minuto a fiamma alta, toglierlo
dalla padella e tenere da parte. Nella stessa padella
aggiungere la zucchina tagliata a rondelle sottili e far
andare a fiamma vivace per 5 minuti. Dopodiché aggiungere un
po’ di acqua calda ed abbassare la fiamma facendo cuocere fino
a far ammorbidire la zucchina. Passarla quindi al mixer per
ottenere una crema, regolare di sale, pepe e formaggio ed
aggiungere quindi anche il guanciale tenuto da parte.
A questo punto stendere l’impasto, fare tanti mucchietti con
un po’ di stracciata e una spolverata di granella di
pistacchio, formare quindi i ravioli e tagliarli con
l’apposito taglia pasta. Quando sarà necessario impastare e
tirare di nuovo la sfoglia per formare così altri ravioli fino
ad esaurimento della pasta.
Cuocerli quindi in abbondante acqua salata in ebollizione,
scolarli ed amalgamarli in padella con il composto, facendo
attenzione a girarli piano per evitare che si rompano.
                                                  Annamaria Leo

Una dichiarazione d’amore per
Diego Maradona: un anno dalla
scomparsa del Pibe de Oro
Una vera e propria dichiarazione d’amore per Diego e per la
sua città quella di Angela, un’attestazione di appartenenza a
una città che ha lasciato da circa venti anni, ma alla quale
sente di appartenere dal profondo proprio come Diego, il più
napoletano dei non napoletani. A un anno dalla scomparsa del
PIBE DE ORO, queste parole descrivono i sentimenti di tanti
napoletani che come Angela erano e sono innamorati del
“ragazzo dai capelli ricci”.

Mi hanno chiesto chi è Diego per me. Già Diego. Perché da che
ho memoria io non l’ho mai chiamato Maradona ma Diego. Ho
quarantotto anni e da quaranta sono malata di Napoli e del
Napoli, quando mi chiedono :” ma tu sei tifosa del Napoli?Io
rispondo sempre no, io so malat ru napul” o quando mi dicono
Forza Napoli io rispondo “Sempre!!” DIEGO è entrato nella mia
vita ancora prima che mettesse piede a Napoli, avevo quasi
undici anni. I giornali parlavano di questo calciatore mezzo
rotto che il Barcellona vendeva perché non all’ altezza del
blasone dei blu grana e che Ferlaino stava facendo il
possibile e l’ impossibile per portarlo a Napoli. A quel
punto il presidente del Barcellona gli disse:” ti do molti più
soldi, resta a Barcellona” Diego rispose. “ho un popolo che mi
aspetta..i napoletani mi aspettano, io non vado dietro ai
soldi ma dietro al cuore” Ecco cosa era,il cuore. Ancora prima
del suo magico sinistro, dei goal e delle sue “malattie” che
faceva in campo: il cuore. Diego ci aveva scelto. Aveva scelto
noi, i napoletani che agli occhi dell’ Italia e del mondo
erano i “mariuoli” i camorristi, i nullafacenti e i furbi.
Diego ci aveva scelto e amati ancora prima di conoscerci e fu
per quello che Diego divenne subito figlio di Napoli, ancora
prima degli scudetti. Non era ancora arrivato a Napoli che già
lo amavamo, si parlava solo di lui, ovunque andavo era .” Oh
Maradon ven a Napul”. Avevo le musicassette con le canzoni
dedicate a lui(che ancora oggi ricordo a memoria) di
sottofondo e i libri sulla sua vita nascosti nei testi di
scuola, facevo finta di studiare ma imparavo la sua vita a
memoria. La domenica del ventinove giugno del 1986 c’era la
comunione di mio cugino. Finale di coppa del mondo, io con la
mia radiolina. Diego campione del mondo, piangevo di felicità
perché lui era campione, pensavo a quanto fosse felice lui e
lo ero anch’io, pensavo a lui come a uno di famiglia che aveva
raggiunto un grandissimo traguardo ed ero felice, poi
arrivarono gli scudetti, le coppe, il mondo ci rispettava,ci
“vedeva” ci invidiava, il più grande aveva continuato a
scegliere e a stare a Napoli nonostante avesse avuto offerte
faraoniche, ma lui si sa, lui va dietro al cuore.

Lui sceglieva Napoli ogni giorno. Si mostrava per ciò che era,
senza nascondersi, non ci ha mai mentito, è sempre stato
trasparente. Diego, i suoi lati oscuri non li ha mai nascosti,
io provavo per lui “un amore sconfinato” proprio per questo in
un mondo dove ognuno cercava e cerca di mostrarsi migliore di
ciò che è, lui si mostrava per ciò che realmente era, un uomo
sensibile,fragile, con le sue debolezze, un’ anima pura. Tre
luglio 1990, io ero al San Paolo, semifinale di coppa del
mondo Italia -Argentina, tifavo Argentina, l’ appartenenza è
una cosa seria. “Chiedono ai napoletani per una sera di essere
italiani quando poi per 364 giorni l’anno li chiamano
terroni”ecco le parole di Diego, ancora oggi ci dite che non
siamo italiani….ecco . Tre luglio 1990, stadio San Paolo, io
tifavo Argentina. L’ appartenenza è una cosa seria, il resto è
cronaca, chi pensa che Napoli e il Napoli sono due cose divise
sbaglia secondo me. Per raccontare la città si critica la
squadra e viceversa. Per me sono una sola cosa. Napoli è il
Napoli, questo è ciò che ci distingue dagli altri, giusto o
sbagliato che sia. Il calciatore Diego lasciò Napoli ma l’
uomo Diego non ha mai lasciato i Napoletani, ci ha sempre
difeso, amato. Diego ha vissuto anche la parte oscura di
Napoli,facendosi del male ma ha sempre amato la parte sana
bella e solare di Napoli e dei napoletani. Napoli e il Napoli
non sono solo una città e una squadra, è un modo di vivere
parlare pensare, amare. Il venticinque novembre 2020 ero a
lavoro, mi chiama mio fratello (colui che è stato l’artefice
da quando avevo otto anni del mio amore per il Napoli) ” Oh
dove sei? Voce strana. Inizio a preoccuparmi “Hai saputo? No
cos’ è successo? Diego … e senza finire la frase, ho
capito..Diego….ho iniziato a piangere…Diego…il mio Diego…il
mio ragazzo dai capelli ricci…il mio amico di adolescenza…. Il
mio calciatore, colui che quarant’ anni prima ci aveva scelto
a dispetto di tutto e tutti, non c’era più,piangevo.

Torno a Napoli…e la prima cosa che faccio è andare ai
quartieri. Ma Diego vive. Diego è in ogni angolo della città,
si respira, si tocca, si sente.

Chi è Diego per me? Un legame puro,vero, imprescindibile.
Senza se e senza ma…senza compromessi. Diego ci ha scelto, ci
ha voluto, ci ha difeso, i successi vengono dopo. Io ho amato
e amo prima Diego uomo,il Diego calciatore dopo, è il mio
tallone d Achille. Insieme a Napoli e il Napoli, Diego, il mio
Diego, un sorriso e un sinistro che facevano danzare l’ anima
di tutti. Perché lui Diego, il mio Diego correva dietro al
pallone e al cuore, non dietro ai soldi.

                                         Maria Palma Gramaglia

Melito,     “rompiamo     il
silenzio” in occasione della
Giornata Nazionale contro la
violenza sulle donne
“Rompiamo il silenzio” è il titolo dell’iniziativa che
l’associazione Nirvana promuove in occasione della “Giornata
internazionale contro la violenza sulle donne”. Il 25 novembre
nella sala consiliare del comune di Melito avrà luogo
l’iniziativa con le testimonianze di Manuela Del Frate,
Rosanna Carbone vittime di violenza. Di luna Anna, fotografa,
presenterà una mostra fotografica il cui intento è quello di
porre l’attenzione verso un problema che non dovrebbe essere
ignorato ma bensì di portare alla luce l’esperienza di chi
ancora oggi porta le cicatrici nel corpo e nell’anima. A dare
voce a chi è stata vittima di femminicidio è Patrizia Casola
madre di Annamaria Sorrentino uccisa dal marito. Diego Sanchez
attore, cantante e regista napoletano da sempre impegnato in
prima linea nella battaglia alla violenza contro le donne in
occasione di tale giornata presenterà un video clip
utilizzando una canzone storica di Nino D’Angelo cantata dallo
stesso Sanchez e ci spiegherà la particolarità del progetto
che vede coinvolte all’interno del video clip oltre cinquanta
donne di ogni età, etnia e ceto sociale. Per l’occasione
Nirvana invita la cittadinanza tutta alla partecipazione
dell’iniziativa e nel contempo chiede un minuto di silenzio
con il coinvolgimento delle scuole del territorio per
ricordare tutte quelle ragazze, donne che sono state vittime
di violenza e femminicidi. L’obiettivo è quello fermarci a
riflettere e a portare alla luce questa piaga sociale affinché
si possa sviluppare la cultura del rispetto e della parità di
genere, volgendo uno sguardo particolare alle nuove
generazioni affinché vengano accompagnati ed educati a
comprendere l’importanza nell’accettare se stessi e l’altro
nella diversità. Il 25 novembre è una giornata che impegna
tutti ad interrogarsi e ad agire per facilitare il cambiamento
attraverso una rivoluzione culturale affinché gli stereotipi
che alimentano la violenza vengano debellato.

Violenza sulle                         donne:          la
lotta continua

Walter Di Munzio

Dati, attualità e riflessioni insieme Walter Di Munzio,
psichiatra di chiara fama e noto giornalista di settore

Sul Pianeta, il 35% circa delle donne ha subito una forma di
violenza fisica o sessuale – di varia entità – e il 38% dei
femminicidi è stato compiuto dal partner della vittima, dati
Evidence Brief 2019, OMS.
Nemmeno la nostra civilissima nazione fa eccezione: i report
dell’ISTAT 2015 e 2018, ci dicono che il 31,5% delle donne fra
i 16 e i 70 anni è stata bersaglio di violenza fisica o
sessuale e il 54,9% dei femminicidi è stato perpetrato da un
marito/compagno/fidanzato oppure da un ex che non si è
rassegnato a essere messo da parte.
Ciò che colpisce maggiormente è che non si tratta di violenze
insensate di questo o quel singolo individuo, ma delle
conseguenze di una “cultura sessista e criminale” che
giustifica e “normalizza” la violenza.
Consumo di alcol e stupefacenti, stress, colpevolizzazione
della vittima, malattie mentali influiscono, però dai dati
ufficiali risulta che sono presenti soltanto nel 10% dei casi
e possono esasperare tensioni già presenti, non esserne la
causa assoluta.
Un quadro drammatico che accende i riflettori sull’Italia e
chi la abita. Il Mondo. Elementi che fanno rabbrividire e
dovrebbero fare riflettere tutti noi. Non soltanto in questo
25 novembre 2021, Giornata internazionale per l’eliminazione
della violenza contro le donne, designata nel 1999 su proposta
degli Stati Uniti, dall’Assemblea generale delle Nazioni
Unite, che ha invitato i governi, le organizzazioni
internazionali e le ONG a organizzare e promuovere in questo
preciso giorno iniziative ed attività mirate a sensibilizzare
l’opinione pubblica su questo problema (art.1/1993) che si
presenta tutt’oggi di una portata agghiacciante.
Nel 2021 finora sono stati commessi 109 femminicidi…

La pandemia, poi, ha esasperato animi e situazioni già in
bilico, con il lockdown, la reclusione forzata tra le mura
domestiche e quindi la convivenza esasperata, lo stress, i
problemi economici e per tanti anche la perdita del lavoro.
Tutti fattori aggravanti che hanno spinto le Nazioni Unite a
parlare di “Shadow Pandemic” ovvero “Pandemia nell’ombra”.
Nell’80% delle nazioni è notevolmente lievitato il numero
delle chiamate alle helpline, nel 50% dei Paesi si è
verificato un aumento delle telefonate e delle denunce alla
polizia: dati dal report 30 luglio 2020, Assemblea Generale
delle Nazioni Unite.
Donne che hanno provato sulla loro pelle “qualsiasi atto di
violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o
sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne,
comprese le minacce di tali atti, la coercizione o la
privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella
vita pubblica che in quella privata”.

Dietro tutto questo, sussistono antichi retaggi: basti pensare
che lo stupro è diventato reato contro la persona soltanto nel
1996, mentre prima era considerato reato contro la morale
pubblica. Ancora una volta, la giurisprudenza di una nazione è
indicativa della mentalità della sua gente…
Anche se attualmente se ne parla sempre di più è sono attivi
sempre un maggior numero di movimenti, i cambiamenti concreti
tardano a giungere perché
richiedono molto tempo e ancora
tante battaglie dovranno essere
portate avanti, finché si potrà
finalmente  raggiungere  un
risultato  soddisfacente  e
rendere le     donne di ogni
continente     libere  dalla
violenza.

Innanzitutto va precisato che nel momento in cui incomincia a
emergere la violenza all’interno di una coppia si deve
denunciare. Attendere è del tutto controproducente: quando
viene travalicato gravemente il limite del rispetto per
l’altro, non c’è speranza che si torni indietro, senza
adeguati supporti specialistici. Si dovrebbe “prendere in
carico, dal punto di vista medico-psicologico, la donna
vittima di violenza, per avviare con lei un lavoro serio di
rafforzamento della struttura personologica” – afferma il
dott. Walter Di Munzio, psichiatra, direttore scientifico
Fondazione CeRPS, Centro Ricerche su Psichiatria e Scienze
umane.
In pratica, favorire l’aumento dell’autostima minata dagli
atti di violenza sofferti e soprattutto aiutarla a superare
anche i sensi di colpa, che spesso derivano dalla distorta
percezione di non aver fatto/fare adeguatamente il proprio
dovere, cioè quello che è stato trasmesso come tale e per cui
sono state educate attraverso insegnamenti diretti o indiretti
già dalla più tenera età.
“Bisognerebbe occuparsi – preferibilmente separatamente – dei
maschi violenti” Come? Garantendo loro strumenti che li
possano aiutare a comprendere gli errori fatti e “a ridefinire
il loro ruolo e affrontare le loro insicurezze” in maniera
adeguata, sollecitando quindi una presa di coscienza di quanto
commesso e delle conseguenze generate. Va ricordato a tale
proposito che capita spesso che gli uomini violenti siano
stati a loro volta vittime di violenza in età adolescenziale.

Come individuare il tipo violento? Va chiarito che è davvero
difficile per una donna comprendere che maschio ha davanti a
sé, perché “frequentemente l’approccio cambia repentinamente.
Anche un uomo che può apparire gentile e buono può
improvvisamente virare verso comportamenti violenti, a causa
di una sorta di distorsione della realtà. Questa innesca
pensieri patologici di tipo paranoico: una parola, un gesto
possono essere infatti vissuti come rivelatori di un
retropensiero da parte della propria donna. Ciò può succedere
però soltanto se era presente già prima un nucleo psicotico
nell’uomo in questione, che poteva pure non essere ancora
evidente. In altri casi ci si trova di fronte alle reazioni
aggressive di un uomo solo e insicuro, che vede crollare tutto
il mondo degli affetti e delle sudditanze che credeva di aver
costruito. In queste situazioni, capita spesso che siano le
persone che gravitano attorno alla donna oggetto di violenza,
ad accorgersi dell’esistenza di tali pericoli, e se sono a lei
legate da un rapporto di profondo affetto, in genere riescono
a distinguere chiaramente gli atti di amore da quelli di
possesso” che le sono riservati dal “maschio padrone” – spiega
lo psichiatra.

La violenza e con essa la furia assassina finisce con il
coinvolgere frequentemente anche altre persone, innanzitutto
gli stessi figli della coppia: gli uomini violenti colpiscono
in questo modo con precisa determinazione il bene più prezioso
che una madre possa avere: i propri figli! Altre volte ad
essere aggredite sono le madri perché vengono considerate
complici delle proprie figlie che tentano semplicemente di
proteggerle e/o di salvare.
Questa manifestazione prevaricatrice in effetti “sancisce e
rivela una crisi di ruolo e un sentimento di confusione,
associati alla difficoltà degli aggressori di ridefinire la
propria collocazione nella società ed all’interno di un
sistema di relazioni che non li vede più in posizione centrale
nella rete dei rapporti familiari e sociali” – spiega lo
specialista.
“Oltre che un atto di pura violenza, la furia omicida è un
atto irrazionale che rasenta per un solo istante
l’inconsapevolezza. Può seguire ad esso altra violenza che
investe coloro che sono testimoni del proprio atto” quindi
familiari, figli o altri soggetti in qualche modo vicini alla
donna destinataria di violenza.

Alla base dell’insano desiderio che porta alcuni uomini a
voler cancellare dal mondo la propria donna che non vuole più
essere sua, privandola della vita, c’è innanzitutto
“l’onnipotenza maschile che contraddistingue tutt’oggi alcuni
maschi della specie umana, un sentimento sovrastrutturale di
tipo culturale che deriva da un vissuto di proprietà verso la
donna” – continua Walter Di Munzio,
La donna viene vista dunque come “cosa propria”, del quale il
maschio sente pressante il diritto di proprietà. Quindi è
convinto che le appartenga, “è sua”. Parliamo, come chiarisce
Di Munzio, di “una sovrastruttura assolutamente infondata,
generata da condizionamenti, spesso inculcati ai figli maschi
dalle stesse famiglie, anche dalla componente materna,
femminile di esse” tempi addietro, a cui “si aggiungeva a
un’antica disposizione alla remissività, fortemente esistente
in alcune donne per gli identici motivi”.
La famiglia e l’intera società sono state dominate per
millenni in quasi tutte le civiltà dalle figure maschili, in
quanto condizionate da tali atteggiamenti, derivati dalla
stessa cultura e influenza socioculturale. Così è stato “fino
alla rivoluzione culturale del ’68, che ha registrato l’avvio
di un movimento di liberazione delle donne, unitamente ad un
radicale cambiamento dei costumi che è tuttora in corso e che
ha segnato una profonda crisi del ruolo maschile, vissuto con
difficoltà crescente dall’uomo” che ha condotto in alcuni,
principalmente “nei più fragili e negli ignoranti, una
risposta violenta ad ogni azione di emancipazione femminile,
fino a giungere all’aggressione violenta nei confronti di
colei che si ribella al suo dominio”.
E va ricordato e attentamente valutato che l’incultura e
l’incertezza dei propri obiettivi di vita, la sostanziale
sfiducia nelle proprie capacità sono alla base della brama di
possesso e dell’insoddisfazione che      generano   violenza,
sofferenza, sangue, morti innocenti.

                                            Teresa Lucianelli
Salone Nautico Internazionale
Napoli: ingresso libero e
prove in mare
                             Napoli. Posillipo e Mergellina:
                             due splendide sedi per la 34’
                             edizione del Salone Nautico
                             Internazionale di Napoli del
                             meglio della produzione nautica
                             attuale in programma da sabato
                             20 a domenica 28 novembre 2021.
                             Otre 100 imbarcazioni esposte e
ingresso libero per i visitatori; previste anche alcune prove
libere in mare, in modo da poter provare gratuitamente le
imbarcazioni prima di acquistarle.

La cerimonia d’inaugurazione di Navigare si svolgerà sabato 20
novembre, alle ore 11, al Circolo Nautico Posillipo. La banda
musicale dell’Arma dei Carabinieri accoglierà le Autorità per
il rituale taglio del nastro, sulle note dell’inno di Mameli.

Qui, saranno ospitate nella darsena circa 60 imbarcazioni dai
5 a 10 metri; invece, al Molo Luise di Mergellina, gestito
dalla società internazionale Gruppo Luise, ci saranno i
modelli dai 12 metri a salire. Stand in darsena e sul molo.

In bella mostra, gozzi, gommoni, motoscafi e yachts; molte
anteprime. Tra i gommoni, segmento particolarmente atteso
dagli appassionati della nautica, le più recenti produttività
di Oromarine, Italiamarine, Sea Prop Novamares. Per i gozzi,
particolare attenzione è rivolta a quelli di Cantieri Mimì,
Nautica Baia, Nautical Esposito. Riguardo le barche: Tornado
Yachts, Evo, Rio Yachts; ancora, gli Azimuth, Fiart, Cranchi,
Itama.

Le novità del nuovo Salone Internazionale sono due: BCC Napoli
e Molo Luise. L’inserimento del molo di sopraflutto di
Mergellina va a completare il progetto internazionale del
Navigare, fortemente voluto dal manager e socio del Gruppo
Luise, Massimo Luise, mirato a “potenziare un indotto che ha
già delle buone prospettive e che farà da volano a tante altre
attività correlate” e, allo stesso tempo “comprendere che in
maniera solitaria non si arriva da nessuna parte”, ma è “con
la sinergia che si va avanti”.

La principale prerogativa del salone rimane quella di poter
provare gratuitamente le imbarcazioni esposte, in modo da
offrire ai visitatori la possibilità di affrontare convinti
l’acquisto.

L’organizzazione, presieduta da Gennaro Amato, ha siglato per
l’occasione anche una partnership con la Banca di Credito
Cooperativo di Napoli, presieduta da Amedeo Manzo – anche a
capo del Gruppo campano – che, oltre ad essere main sponsor
del salone, sarà disponibile ad affiancare produttori ed
acquirenti, con una serie di azioni specifiche a supporto
dell’intero comparto. Tra le proposte della BCC di Napoli due
opportunità: una in favore di chi intende compare una barca,
la seconda per gli imprenditori del comparto nautico per
investimenti di acquisto macchinari, attrezzature, strutture e
immobili ecc.

È lo stesso Amato, presidente Afina, Associazione Filiera
Italiana della Nautica, a ricordare che la Campania, “ha un
valore aggiunto grazie alla nautica”. Si può dire che “genera
quasi il secondo PIL regionale”. È infatti alto numero di
cantieri e di servizi legati alla filiera in questo
territorio. La Campania è leader del settore nautico, al primo
posto, nella produttività di barche tra i 5 e 16 metri e per
il 2021 registra un bel +8.3% di fatturato, mentre le altre
regioni italiane non superano il 7.2%.

Ma, nella graduatoria del registro immatricolazioni, risulta
alle spalle della Liguria, e posti barca scende oltre il
settimo posto. In pratica, purtroppo Napoli non ha ormeggi.

Attualmente, infatti, per 10 barche vendute ci sono soltanto 6
posti ormeggio: di conseguenza, 4 armatori non sanno dove
tenere le proprie imbarcazioni.

Come sottolinea lo stesso Amato, la

a produttività nautica è vincente grazie al PIL campano, però
mancano i Marina

inversi: “l’impresa privata cresce e migliora le percentuali
di produttività regionale sul mercato nazionale, ma le
istituzioni non si adeguano realizzando strutture e soluzioni
per i lavoratori del comparto”.

Gli acquisti di barche sono in aumento, ma i posti barca per
l’ormeggio diminuiscono, a causa di concessioni non rinnovate
e per l’impossibilità di ampliare le attuali.

Appare evidente che le Istituzioni dovrebbero guardare alle
necessità di Napoli dove da decenni non si realizza un Marina
o si ampliano o migliorano quelli esistenti, ed intervenire a
supporto della nautica, come hanno già fatto in altre parti
della regione.
Teresa Lucianelli

Illuminiamoci d’azzurro per i
diritti dei bambini
“È veramente incredibile il numero di adesioni che abbiamo
registrato per questo nostro progetto di sensibilizzazione e
di solidarietà sociale. Sapere che da Bolzano a Palermo, il 20
novembre, per i diritti dei bambini si accenderanno migliaia
di luci azzurre in una sorta di catena luminosa di speranza,
dimostra ancora una volta non solo il grande cuore degli
Italiani ma che l’Italia è unica ed indivisibile, sempre
pronta a fare squadra per i più deboli”: è quanto dichiara il
presidente nazionale, prof. Umberto Palma in merito alle
iniziative italiane per la Giornata dei Diritti dell’Infanzia
e dell’Adolescenza.

Celebrazioni oggi 20 novembre, in tutto il mondo. In
particolare, per quanto inguardabile la nostra nazione, il
Consiglio Nazionale Diritti Infanzia e Adolescenza – CONADI
promuove l’evento “ILLUMINIAMOCI D’AZZURRO PER I DIRITTI”: si
accende di luce l’Italia intera dalle Alpi alla Sicilia, per
sensibilizzare le istituzioni ed i semplici cittadini,
sull’importanza dei diritti dei bambini, che sono sanciti
dalla Convezione ONU ratificata da ben 194 paesi sui 196 del
Mondo.

In Campania oggi 20 s’illumineranno per i Diritti, la Reggia
di Caserta, gli Scavi di Ercolano, la Casina Vanvitelliana di
Bacoli, il Rione Terra di Pozzuoli, il Palazzo Baronale e le
Cento Fontane di Torre del Greco, gli archi di Palazzo Catena
di Procida, la piazzetta di Capri, la sede della Camera di
Commercio, la Piazza degli Irpini di Montella, e decine e
decine di sedi istituzionali: Regione Campania, Napoli,
Salerno, Caserta, Capri, Sorrento, Pompei, Procida, Paestum,
Pozzuoli, Bacoli, Portici, Avella, Ercolano, Torre del Greco,
Aversa, Montella e centinaia di Scuole e Piazze.

Partecipano centinaia di città, scuole, aziende, enti,
associazioni che hanno aderito alla campagna lanciata dal
CONADI, organizzazione umanitaria no-profit tra i punti di
riferimento nel settore del sociale e dell’aiuto diretto e
concreto a bambini e adolescenti, attraverso il cosiddetto
“strabismo umanitario” che punta ad aiutare contemporaneamente
i bambini della lontana Africa come quelli che vivono nella
nostra vicina realtà, ovvero “sotto casa nostra”: tutti loro,
nel silenzio della sofferenza attendono aiuti concreti e
soprattutto il rispetto dei propri diritti per un futuro
migliore, più giusto, votato a una vita equa e dignitosa.

Ambasciatori e testimonial Conadi: Veronica Maya, Patrizio
Rispo, Andrea Sannino, i Desideri, Angelo Di Gennaro, Monica
Sarnelli, le Sex and Sud, gli Ungrassed, Manila Nazzaro tutti
in prima fila in eventi di presentazione all’opinione pubblica
ed alla stampa, del Rapporto Infanzia 2021 e di celebrazione
della Giornata Universale dei Diritti dell’Infanzia e
dell’Adolescenza che si svolgeranno per tutta la settimana in
centinaia di location italiane alla presenza di autorità
civili, religiose, militari e dell’intero

Pianeta dell’imprenditoria e della cultura.

Sul sito ufficiale www.conadi.it e su quelli di diverse
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