336 Monovolume | Architecture & Design
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336 Steven Holl GRAPHO Forma, materia & luce Steven Holl Form, matter & light La luce dei maestri Piero Castiglioni The light of the masters Piero Castiglioni Daan Roosegaarde Poste Italiane spa – Sped.in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n°46) art. 1,comma 1, LO/MI –ISSN 1828-0560 e Carlo d’Alesio Tra luce e natura Daan Roosegaarde and Carlo d’Alesio Between light and nature La nostra nuova soluzione per l’illuminazione d’accento delle facciate, pensata per valorizzare e disegnare con la luce gli scenari urbani notturni. Anno / year 59 – n.336 2021 Sablé 100 noir Bianco RAL9003 Grigio RAL9006 Corten trimestrale / quarterly – € 15
Direttore responsabile / Editor-In-Chief Art Director Pubblicità e Promozione / Silvano Oldani Mario Piazza Advertising & Promotion Mariella Di Rao Comitato dei Garanti / Board of Responsabile di redazione / Head editor T +39 3357831042 Supervisors Stephanie Carminati mdirao@gmail.com Laura Bellia (Responsabile Comitato redazione@rivistaluce.it Scientifico AIDI e CIE ITALIA), Amministrazione / Administration Aldo Bigatti (Presidente ASSIL), Grafica e impaginazione / Graphic design Roberta Mascherpa Paolo Di Lecce (Presidente CIE ITALIA), and layout aidi@aidiluce.it Pietro Palladino (Presidente APIL), Anchora, Milano Anna Pellegrino (Politecnico di Torino), Direzione e redazione - Amministrazione / Gian Paolo Roscio (Presidente AIDI Collaboratori / Contributors Main office - Administration e AIDI Editore), Maurizio Rossi Carla Balocco, Laura Bellia, Via Pietro Andrea Saccardo 9, 20134 (Politecnico di Milano, POLI.design), Paolo Calafiore (Teatro), Milano, Italy Mattia Sica (Direttore Settore Energia Andrea Calatroni, Federica Capoduri, T +39 02 87389237 / 02 87390100 Utilitalia). Jacqueline Ceresoli (Light Art), redazione@rivistaluce.it Direttore: Alvaro Andorlini Francesco Ciulli, Carlo D’Alesio, www.luceweb.eu (Segretario Generale AIDI) Arturo dell’Acqua Bellavitis, Marcello Filibeck (Spettacolo), Silvia Longo (Berlino), Pietro Mezzi, Monica Moro, Fulvio Musante, Alberto Pasetti, Anna Pellegrino, Andrew Peterson, Alessandra Reggiani, Maurizio Rossi, Francesca Tagliabue Fondata ABBONAMENTI E ARRETRATI TRIMESTRALE - 4 NUMERI ANNO / EDIZIONE DIGITALE / DIGITAL EDITION da AIDI nel 1962 SUBSCRIPTIONS AND PAST ISSUES QUARTERLY - 4 ISSUES PER YEAR Abbonamento / Subscription € 16,99 Founded Singola uscita / Single issue € 5,49 in 1962 by AIDI Per abbonamenti, anche digitali, L’abbonamento può decorrere e acquisto copie arretrati / For da qualsiasi numero / The subscription ARRETRATI / PAST ISSUES may start from any number subscriptions, including digital ones, Copia cartacea, singola uscita / and purchasing back copies Printed copy, one issue € 15,00* abbonamenti@rivistaluce.it ABBONAMENTO ITALIA / SUBSCRIPTIONS ITALY www.luceweb.eu/acquista/ 1 anno / 1 year € 60,00 * il prezzo si intende comprensivo di Studenti / Students\ € 40,00 spedizione in Italia / The price includes shipping within Italy ABBONAMENTO ESTERO / INTERNATIONAL SUBSCRIPTION Europe and Mediterranean € 92,00 Africa / America / Asia / Oceania € 112,00 Modalità di pagamento Banca Popolare di Sondrio - Milano Payments IBAN IT58M0569601600000010413X67 Presidente / Chairman Consiglio / Board Gian Paolo Roscio Alvaro Andorlini (segretario generale), Roberto Barbieri, Michele Bassi, Editore / Publisher Vice Presidente / Deputy Chairman Alessandro Battistini, Dante Cariboni Laura Bellia (responsabile scientifico), Aldo Bigatti, Clotilde Binfa, Raffaele Bonardi, Dante Cariboni, Paolo Di Lecce, Gianni Drisaldi, Massimiliano Guzzini, Anna Pellegrino, Luca Pellizzari, Lorella Primavera, Alessandra Reggiani, Luca Rufolo, Alberto Scalchi, Ubaldo Schiavi, Andrea Solzi, Margherita Suss, Daniel Tatini, Antonino Toro, Alessia Usuelli, Alessandro Visentin Stampa / Printer Arti Grafiche Bianca&Volta, Truccazzano (Mi) © LUCE Copyright AIDI Editore, via Pietro Andrea Saccardo 9, Milano ISSN 1828-0560 Registrazione presso il Registro della stampa del Tribunale di Milano n. 77 del 25/2/1971 Repertorio ROC n. 23184 Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La riproduzione totale o parziale di testi e foto è vietata senza l’autorizzazione dell’editore. Si permettono solo brevi citazioni indicando la fonte. In questo numero la pubblicità non supera il 45%. Il materiale non richiesto non verrà restituito. LUCE è titolare del trattamento dei dati personali presenti nelle banche dati di uso redazionali. Gli interessati possono esercitare i diritti previsti dal D.LGS. 196/2003 in materia di protezione dei dati personali presso T +39 02 87390100 - aidi@aidiluce.it The total or partial reproduction of text and pictures without permission from the publisher, is prohibited. Only brief quotations, indicating the source, are allowed. In this issue, the advertisement does not exceed 45%. The unsolicited material will not be returned. LUCE is the controller of the personal data stored in the editorial databases. Persons concerned may exercise their rights provided in Legislative Decree 196/2003 concerning protection of personal data by: T +39 02 87390100 - aidi@aidiluce.it 8 LUCE 336
SOMMARIO / HEADLINES EDITORIALE 30 Ricordo di Eleonora Fiorani. Presenza e pensiero EDITORIAL In memory of Eleonora Fiorani: Presence and thought – Jacqueline Ceresoli ASSOCIAZIONI 32 Fare sistema per un’impresa più forte e innovativa. Intervista ad Aldo Bigatti, ASSOCIATIONS neo-presidente ASSIL Cooperating for a strong and more innovative company: Interview with Aldo Bigatti, new president of ASSIL – Silvano Oldani TACCUINI DI LUCE 38 Gli effetti dell’ambiente sulla mente LUCE’S NOTEBOOKS Effects of environment on the mind – Derek Clements-Croome PROGETTARE LA LUCE 42 Steven Holl. Forma, materia & luce DESIGNING LIGHT Steven Holl. Form, matter & light – Alessandra Reggiani 48 Un armonioso progetto di luce per il Museo del Duomo di Milano A harmonious lighting project for the Duomo Museum of Milan – Massimo Gozzi 53 Illuminazione della volta del Salone d’Onore del Palazzo Ducale di Modena The lighting of the vault of the Hall of Honour in the Ducal Palace in Modena 336 – Giordana Arcesilai Anno / Year 59 57 La nuova illuminazione della Cattedrale di Novara Giugno / June 2021 The new lighting of the Novara Cathedral – Andrea Carson COVER PHOTO 61 L’Ipogeo di Santa Maria in Stelle a Verona. Fare luce sul passato Steven Holl The Hypogeum of Santa Maria in Stelle, Verona: Shedding light on the past Cité de l’Océan et du Surf, Biarritz – Alessandra Visentin Photo © Iwan Baan I MAESTRI 65 La luce dei maestri. L’incontro con Piero Castiglioni MASTERS The light of the masters: The encounter with Piero Castiglioni – Francesco Ciulli INCONTRI 71 Daan Roosegaarde e Carlo D’Alesio. Convergenze progettuali tra Luce e Natura INTERVIEWS Daan Roosegaarde and Carlo D’Alesio: Dialogue and confrontation between Light and Nature – Jacqueline Ceresoli 77 monovolume architecture + design. L’architettura dai pixel luminosi monovolume architecture + design: Architecture with light pixels – Andrea Calatroni Revetec CIE ITALIA 81 CIE Italia, l’appello dei coordinatori delle Divisioni 2 e 3, Pietro Fiorentin sostiene la rivista LUCE / CIE ITALY e Anna Pellegrino supports LUCE magazine CIE Italy, the appeal of the coordinators of Divisions 2 and 3, Pietro Fiorentin and Anna Pellegrino – Pietro Mezzi SPECIALE 85 Apparecchi di illuminazione: nuove tecnologie e nuovi prodotti. Ne parlano Anna Magni, SPECIAL REPORT Giovanni Bonazzi, Isacco Neri e Julian Rymaz Lighting fixtures: new technologies and new products. Contributions by Anna Magni, Giovanni Bonazzi, Isacco Neri and Julian Rymaz – Laura Bellia, Andrea Calatroni DESIGNERS 91 Incontro con Luca Nichetto. Acqua e luce tra Venezia e Stoccolma The meeting with Luca Nichetto: Between water and light, in Venice and Stockholm – Monica Moro 96 Il senso del design tra tenacia e ascolto. Intervista a Giulio Iacchetti The sense of design, between tenacity and listening: Interview with Giulio Iacchetti – Federica Capoduri LIGHTING DESIGNERS 100 La “dolce luce” di Barbora Nacarova The “sweet light” of Barbora Nacarova – Federica Capoduri 104 Nathan Thompson. Il lighting design è un puzzle CREDITS Nathan Thompson: Lighting design is a puzzle – Andrew Peterson AUTORI / AUTHORS Giordana Arcesilai, Laura Bellia, Andrea LANTERNA MAGICA 108 Alessandro Serra. Estetica e magia Calatroni, Federica Capoduri, Andrea Carson, MAGIC LANTERN Alessandro Serra: Aesthetic and magic Jacqueline Ceresoli, Francesco Ciulli, Derek – Marcello Filibeck Clements-Croome, Marcello Filibeck, Massimo Gozzi, Pietro Mezzi, Monica Moro, Silvano MAKING OF 113 Hilow: disegnare la semplicità Oldani, Andrew Peterson, Alessandra Hilow: designing simplicity Reggiani, Alessandra Visentin – Andrea Calatroni FOTOGRAFI / PHOTOGRAPHERS 117 Passo: elegante Solovetro Patrik Andersson, Iwan Baan, Yasmin Passo: the elegant Solovetro Bouharras, Viviana Berti, Derek Clements- – Andrea Calatroni Croome, Daniele Cortese, Simon Costantini, Willem De Kam, Luce Della Foglia, Alex Filz, Massimo Gardone, Zhu Hai, Ruben Hamelink, Pim Hendriksen, Hiroshi Iwasaki, Byan Ku, Saverio Lombardi Vallauri, Paolo Lorenzi, Geoff Lung, Pirje Mykkaenen, Rolf Nachbar, Neni Studio, Alessandro Paderni, Ari Palm, Massimiliano Pintus, Alessandra Reggiani, René Riller, Ivan Rossi, Andy Ryan, Alessandro Serra, Piero Simonetto, Ossip van Duivenbode, Paul Warchol, Andrea Zanchi TRADUTTORI / TRANSLATORS Stephanie Carminati, Monica Moro LUCE 336 11
Photo © Rolf Nachbar ¶ INCONTRI scultura adagiata sul fondo della Val d’Isarco. Una struttura capace di dialogare, per contrasto, monovolume con le montagne circostanti. Ce la raccontate? Per prima cosa ci siamo confrontati con la committenza, con le loro richieste, desideri e il architecture+design programma funzionale e spaziale. Abbiamo studiato prima di tutto la ditta Durst, per capire cosa producono, la loro storia, i loro obbiettivi. Poi siamo passati a visionare il lotto e l’edificio di Othmar Barth al quale bisognava mettere mano. L’architettura dai pixel luminosi Devo ammettere che inizialmente il confronto ci metteva un po’ di timore. La dirigenza, infatti, di / by Andrea Calatroni dopo ulteriori approfondimenti ci aveva espresso il desiderio di costruire una torre. Ci sono stati proposti degli schizzi volumetrici di un edificio a C on Patrik Pedó e Jury Anton Pobitzer di rifrazione sui materiali scelti. Sono le accurate torre posizionato nel punto dove noi poi monovolume architecture+design abbiamo distanze e gli intagli contemporanei a l’abbiamo progettato. Più che una torre, in realtà parlato di luce naturale e architettura evidenziare le trasparenze in facciata. Come lo schizzo mostrava un cubo, tanto alto quanto digitale e di come queste si relazionano col ultimo step, a supporto della luce naturale largo, più o meno alto cinque piani. Siamo paesaggio. andiamo a scegliere fonti di illuminazione quindi partiti dalle esigenze di superfici, volumi artificiale che pongano l’attenzione ad aspetti e dalle loro intenzioni formali. Sono andato Osservando le vostre architetture si nota naturali, quali la scelta della vegetazione, e agli all’ufficio tecnico di Bressanone per verificare i un’attenzione particolare alla luce, naturale o ambienti living. disegni, trovando una mole considerevole di artificiale che sia. L’illuminazione disegna i documenti. Ho passato un’intera giornata a volumi e definisce le trasparenze. Che rapporto Seguendo la prima domanda, alcuni edifici sono fotografare e scansionare disegni, e vedendo i avete con la luce? l’evidente concretizzazione di questo rapporto. progetti con la torre abbiamo intuito qual era Ci piace pensare alla luce naturale come una Penso alle tre residenze EB, P2 o T. È così? stata l’intenzione di Barth. Vi era addirittura la caratteristica portante del progetto. Prima di È proprio così. Soprattutto in queste tre concessione edilizia dell’edificio a torre di tutto, studiamo lo stato di fatto, come ruota la abitazioni, abbiamo cercato di liberare la luce, completamento, ma non è mai stato realizzato. fonte solare in quella determinata area, qual è il facendola scendere dall’alto e diffondendola Oltre ai progetti abbiamo dovuto valutare lo stato suo orientamento, come cambiano le ombre verso tutti i piani dell’edificio. Per noi la attuale dell’opera. Il rapporto tra l’idea iniziale durante l’arco della giornata, come cambia la trasparenza è anche sinonimo di privacy. Gli con ciò che è stato costruito, con ciò che non è luce durante l’arco delle stagioni, senza spessori volumetrici e le lamiere in metallo dimenticare di analizzare anche le altre fonti di dividono lo spazio esterno da quello interno, Durst Phototechnik luce circostanti che potrebbero influenzare le garantendo al proprietario il proprio spazio Vista notturna con giochi di luce grazie alle superfici del progetto che andremo a realizzare. personale. aperture a pixel distribuite in facciata / Night Come secondo step, cerchiamo di utilizzare al view with play of light from the pixel-shaped massimo la luce solare, analizzandone la sua L’edificio per Durst Phototechnik è una grande openings scattered across the facad INTERVIEWS / LUCE 336 77
Photo © Simon Costantini Centrale idroelettrica Wilnnebach / Wilnnebach hydroelectric power station Vista notturna con le linee luminose in evidenza e vista diurna con la sala macchine visibile / Night view with the luminous lines in evidence and day view with the visible engine room mai stato completato e con le parti che negli corpo, che si sviluppa in modo organico da Originariamente accoglieva le officine di anni sono andate perdute. In sintesi, il disegno, edificio orizzontale a torre verticale, sono stati produzione degli ingranditori fotografici, o l’intenzione originale di Barth, non era più posizionati i laboratori, lo showroom e l’entrata successivamente è stato modificato totalmente leggibile. Inoltre, è cambiato l’accesso al sito, è clienti. Il posizionamento del corpo a torre ora per accogliere gli uffici. Prende la luce da stata modificata la strada, sostituita con una maschera l’area smistamento merci migliorando entrambi i lati e funziona ancora benissimo, rotatoria insensata. Per contro, l’uscita originaria l’impatto visivo per chi si approccia all’edificio. molto meglio di tanti altri edifici successivi, ma prevista da Othmar Barth aveva il grosso limite di Studiando la storia della Durst ci siamo soffermati ovviamente non era adeguato dal punto di poter essere utilizzata solo come uscita verso sul passaggio tecnologico delle stampanti di vista microclimatico. Poi, abbiamo Bressanone. Negli anni ‘60, con un carico di grandi dimensioni. Si è passati da un approfondito il metodo costruttivo della traffico molto limitato, questa soluzione poteva procedimento analogico a quello digitale. La prefabbricazione. Prendiamo come esempio il funzionare, ora non più. Questa limitazione d’uso Durst è una delle poche ditte che è riuscita a controsoffitto con tiranti annegati nel solaio e dell’accesso all’area rappresentava per noi un compiere questo step, mentre Agfa o Kodak, per pannelli intonacati appesi, utilizzato per il problema da risolvere. Avvertivamo, inoltre, una esempio, sono sparite durante questa fase di passaggio delle tubazioni. L’edificio era problematicità riguardo l’impatto visivo evoluzione tecnologica. simbolo di quell’epoca e dovendo affiancargli sull’edificio. La prima cosa che un osservatore un corpo nuovo, abbiamo tentato di non fare vedeva arrivando dalla rotatoria era il lato corto La Durst Phototechnik è riuscita, al contrario di qualcosa di banale e semplice ma, passati dell’edificio di Barth manomesso altre realtà, a compiere felicemente il nell’epoca del digitale, di usare gli strumenti dall’applicazione di un capotto isolante, oltre alle passaggio tra analogico e digitale. Come lo progettuali e i metodi costruttivi innovativi casse di trasporto ed altri elementi di disordine avete reso in architettura? della progettazione parametrica. La visivo. Un primo approccio progettuale è stato Volevamo trasportare questo passaggio progettazione parametrica permette di limitare quindi la volontà di modificare l’area d’entrata dall’analogico al digitale nell’architettura i costi, pur sviluppando forme curve e dividendola dalla zona di manovra carico/scarico. dell’edificio. Abbiamo deciso di non toccare il organiche. In sintesi abbiamo liberato il piano terra e corpo di Othmar Barth del 1963, di mantenerlo rettificato il prospetto togliendo le sporgenze, come testimonianza della fase analogica e L’illuminazione per Durst Phototechnik, è stata rientranze e superfetazioni accumulate col tempo affiancargli un nuovo edificio che progettata da Eurolicht. Come avete operato? per comporre una facciata vetrata unitaria, lunga rappresentasse il metodo digitale presente e Abbiamo voluto creare un tutt’uno; l’attività 160 metri. Come terzo ragionamento progettuale futuro della Durst. Operando questo confronto che accade dentro all’edificio, quale la stampa abbiamo affrontato il tema della torre. Nel nuovo abbiamo studiato il corpo di fabbrica esistente. digitale e la produzione tecnologica, è stata disegnata anche in facciata con un effetto pixel. L’edifico dalla forma organica si Photo © Alex Filz distingue per le sue finestre, che richiamano la forma di un pixel: nicchie concave di tre dimensioni dalla forma rettangolare, con angoli arrotatati. Insieme a Eurolicht abbiamo studiato appositamente un sistema di illuminazione in facciata adatto alla visibilità dell’edificio anche durante le ore più buie del giorno. Il sistema delle finestre è composto da un triplo vetro; in quello centrale sono stati incisi dei piccoli fori al laser mentre nella parte superiore del vetro è stata inserita una linea Led perimetrale. Questa soluzione riflette la luce e fa sì che quella colorata si diffonda in modo uniforme. La luce è un elemento importante anche nei piccoli progetti, come le centrali idroelettriche Winnebach e Punibach. In che relazione sono col paesaggio? Per la centrale idroelettrica di Winnebach ci Patrik Pedó e / and Jury Anton Pobitzer 78 LUCE 336 / INCONTRI
Casa T / House T Photo © Andrea Zanchi Vista dal giardino del grande volume scatolare e del portico traforato in cemento / View from the garden of the large box-shaped volume and of the pierced concrete portico siamo lasciati ispirare dal paesaggio circostante. Essa rappresenta una roccia che spunta dal pendio retrostante. L’impressione che si tratti di vera roccia viene evidenziata per mezzo dei diversi livelli inclinati di cemento e dalle venature luminose che attraversano tutto l’edificio. Queste “crepe” sono dei fasci di luce che permettono di intravedere le dinamiche interne. Le venature sono delle lastre di vetro float stratificate, sostenute da una guida di acciaio Corten e inserite nel cemento. Grazie a questi fasci luminosi, avvicinandosi alla struttura è possibile osservare la sala macchina situata un piano sotto la linea di terra. La centrale idroelettrica di Punibach, invece, rappresenta una frattura nel paesaggio. Integrata perfettamente nella pendenza del monovolume pendio, si apre come un crepaccio che svela la funzione intera, la produzione di elettricità utilizzando la forza naturale dell’acqua. Nelle architecture+design ore notturne il suo aspetto muta, il paesaggio Architecture with light pixels circostante scompare nel buio, mentre l’interno della struttura si accende, illuminando il versante della valle e rendendola visibile dalla strada sul pendio opposto. La luce si espande dall’interno verso l’esterno, grazie ai pannelli in W ith Patrik Pedó and Jury Anton Pobitzer of monovolume architecture+design we talked about natural light and digital sculpture lying at the bottom of the Isarco Valley; a structure capable of dialoguing, by contrast, with the surrounding mountains. Can you tell us policarbonato che rivestono l’intera centrale. architecture, and how they relate to the about it? Questa fonte luminosa è un segno vitale nel landscape. First of all, we talked to the clients, listening to paesaggio. their requests, wishes and the functional and Looking at your architecture, it is easy to notice a spatial programme. Then, to begin with, we Questo strano periodo che nuova special attention to the light, whether natural or studied the Durst company in order to consapevolezza ha portato con sé? artificial. The lighting designs the volumes and understand what they produce, their history and L’architettura si lega all’esperienza. In questo defines the transparencies. What is your their goals. We then moved on to view the plot ultimo periodo le persone hanno dovuto relationship with light? and the Othmar Barth building that we needed cambiare le proprie abitudini, i propri tempi e i We like to think of natural light as a key feature to work on. I must admit that at first we were a propri spazi. C’è però un aspetto che più di altri of the project. First of all, we study the actual little afraid of the comparison. In fact, the ci ha fatto riflettere: la condivisione. Il state of the place, how the sun moves across the management, after further investigation, had condividere uno spazio con i propri componenti sky in that particular area, what its orientation expressed the desire to build a tower. We were famigliari, quanto il condividere uno spazio con is, how the shadows change during the day, presented with the volumetric sketches of a i propri colleghi, è in costante evoluzione, e how the light changes during the seasons, tower building, positioned at the point where credo che questa trasformazione sia una without forgetting to analyse the other we then placed it. More than a tower, the sketch opportunità per ripensare gli spazi di oggi. Lo surrounding light sources that could influence actually showed a cube, as high as it was wide, spazio domestico non è più un luogo da vivere the surfaces of the project we are going to more or less five storeys high. So we started from solo per alcune ore durante la giornata, è realise. As a second step, we try to make the requirements of surfaces and volumes and diventato uno spazio in cui più generazioni maximum use of the sunlight, analysing its from their formal intentions. I went to the coesistono per lunghi tempi. Ogni generazione refraction on the materials we have chosen. It is technical office in Brixen/Bressanone to check ha delle proprie esigenze – chi ama leggere, chi the careful spacing and the contemporary the drawings and found a considerable amount pratica sport, chi deve concentrarsi per studiare, carvings that highlight the transparencies in the of documents. I spent a whole day chi deve isolarsi per fare una chiamata di lavoro façade. As a final step, to support the natural photographing and scanning drawings, and –, e questo ha fatto sì che anche le richieste dei light we choose artificial lighting sources that seeing the plans with the tower. We understood progetti a cui stiamo lavorando rispondano a put the attention on the natural aspects, such as what Barth’s intention had been. There was questa nuova dinamicità. Lo spazio di lavoro the choice of vegetation, and on living spaces. even the building permit for the tower building come eravamo soliti pensare si sta trasformando to be completed, even if it was never built. In e ci è richiesto di ripensare allo spazio Following on from the first question, some addition to the project plans, we had to assess lavorativo come uno luogo ibrido, pensato per buildings are the obvious embodiment of this the current state of the work; that is the la collettività, in cui lo “star bene” del relationship. I’m thinking of the three houses relationship between the initial idea and what dipendente è il cuore delle scelte. Le aree che named EB, P2 or T. Is that right? was built, between what was never completed stiamo ridisegnando hanno come concetto di That’s right. Especially in these three houses, we and the parts that were lost over the years. In base l’incontro/scambio: aree open space tried to free the light, bringing it down from short, the design, or Barth’s original intention, convivono con sale riunioni piccole per incontri above and spreading it to all the floors of the was no longer legible. In addition, the access to con un numero ristretto di persone e sale building. For us, transparency is also the site had been changed and the road altered riunioni di grandi dimensioni per una capienza synonymous with privacy. The volumetric and replaced with a nonsensical roundabout. On maggiore. La scrivania, oggi “share-desk”, è thicknesses and the metal sheets divide the the other hand, the original exit planned by una zona di confronto, in cui competenze outside space from the inside space, Othmar Barth had the major limitation that it diverse sono in scambio continuo. Sopra a ogni guaranteeing the owner his own personal space. could only be used as an exit towards Brixen. In scrivania, la luce agevola la sensazione di the 1960s, with a very limited traffic load, this comfort e benessere. The building for Durst Phototechnik is a large solution might have worked, but now no longer. INTERVIEWS / LUCE 336 79
Centrale idroelettrica Punibach / Punibach hydroelectric power station Vista della centrale inserita nel contesto della valle / View of the power station nestled into the valley sotto / below Dettaglio dell'apertura in cemento e legno / Detail of the concrete and wooden opening inclined levels of concrete and the luminous streaks running through the whole building. These “cracks” are beams of light that allow you Photo © René Riller to have a glimpse of the internal dynamics. The streaks are made of sheets of laminated float glass, supported by a Corten steel guide rail and inserted into the concrete. Thanks to these light beams, when you approach the structure, you can observe the machine room located one floor This limitation of access to the area was a the ceiling and the plaster panels hanging down, below the ground line. Meanwhile, the Punibach problem for us to solve. We also saw a problem used for the passage of the pipes. The building hydroelectric power station represents a fracture with the visual impact of the building. The first was a symbol of that era and since we had to in the landscape. Perfectly integrated into the thing an observer would see when coming from place a new construction next to it, we tried not slope of the hillside, it opens up like a crevasse, the roundabout was the short side of Barth’s to do something banal and simple but, having revealing its entire function, namely the building, which had been tampered with by the passed into the digital age, to use the innovative production of electricity using the natural power application of an insulation layer, as well as the design tools and construction methods of the of water. At night, its appearance changes, the transport boxes and other elements of visual parametric design. The parametric design allows surrounding landscape disappears into darkness, clutter. Our initial design approach was therefore us to reduce the costs while developing curved while the inside of the structure lights up, to modify the entrance area by dividing it from and organic shapes. illuminating the valley side and making it visible the loading/unloading manoeuvring area. In from the road on the opposite slope. The light summary, we freed the ground floor and Staying with Durst Phototechnik, expands from the inside out, thanks to the rectified the façade by removing the protrusions, the lighting was designed by Eurolicht. polycarbonate panels that cover the entire plant. recesses and superfetations accumulated over How did you work together? This light source is a sign of pulsating life in the time to compose a unified glass facade, 160 We wanted to create a whole impression, so we landscape. meters long. The third reasoning behind the designed on the façade with a pixel effect also design was the theme of the tower. In the new the activity that goes on inside the building, such What new awareness has this strange period construction, which develops organically from a as the digital printing and the technological brought with it? horizontal building to a vertical tower, the production. The organically shaped building is Architecture is linked to experience. In this last laboratories, showroom and customer entrance distinguished by its windows, which recall the period, people have had to change their habits, find place. The positioning of the tower now shape of a pixel; they are three dimensional their times and their spaces. But there is one masks the goods sorting area, improving the concave niches of rectangular shape, with aspect that has made us stop and think more visual impact for those who approach the rounded corners. Together with Eurolicht, we than others, and it is the “sharing”. Sharing a building. While studying the history of Durst, we designed a specific façade lighting system that space with one’s family members, as much as looked at the technological shift in large-format ensures that the building is visible even during sharing a space with one’s colleagues, is printers. They went from an analogue to a digital the darkest hours of the day. The window system something that is constantly evolving. I believe process, and Durst is one of the few companies consists of triple glazing, with small laser holes that this transformation is an opportunity to that managed to make this step, as Agfa or engraved in the central pane; a perimeter LED rethink today’s spaces. The domestic space is no Kodak, for example, disappeared during this line has been inserted in the upper part of the longer a place to live in only for a few hours phase of technological evolution. glass, which reflects the light and ensures that during the day, it has become a space where the coloured light is uniformly diffused. several generations coexist over a long period of Unlike other companies, Durst Phototechnik was time. Each generation has its own needs; there able to successfully make the transition from Light is an important element even in small are those who like to read, those who play analogue to digital. How did you represent it in projects like the Winnebach and Punibach power sports, those who have to concentrate to study, architecture? stations. How do they relate to the landscape? and also those who have to isolate themselves We wanted to communicate this transition from For the Winnebach hydroelectric power station to make a work call. This has meant that also the analogue to digital in the architecture of the we were inspired by the surrounding landscape. projects we are working on must respond to this building. We decided not to touch Othmar It represents a rock, which sticks out of the new dynamism. The workspace we used to think Barth’s 1963 building, to keep it as a testimony to hillside behind it. The impression that it is a real of is undergoing a transformation, and we are the analogue phase and to place a new building rock is emphasised by means of the different required to rethink the working space as a next to it that would represent Durst’s present hybrid place, designed for the community, Photo © René Riller and future digital methods. In making this where the “well-being” of the employee is at comparison, we studied the existing building. It the heart of the choices. The areas we are originally housed the production workshops for redesigning have “meeting/exchange” as their photographic enlargers, and was later totally basic concept. The open space areas coexist with modified to house the offices. It gets light from small meeting rooms for meetings with a small both sides and still works very well, much better number of people and large meeting rooms for a than many other later buildings, but it was larger capacity. And the desk, today’s “share- obviously not adequate at a microclimate level. desk”, is a place to meet in, where different Then, we delved into the prefabrication skills are in continuous exchange. Above each construction method. Let’s take as an example desk, the lighting facilitates a feeling of comfort the false ceiling with the tie rods embedded in and well-being. 80 LUCE 336 / INCONTRI
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