2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Supplemento a RIFORMA n. 3 del 22 gennaio 2021
                                                                        Reg. Trib. Pinerolo n. 176/1951. Resp. ai sensi di legge: Luca Maria Negro
                                                                                         Edizioni Protestanti srl, via San Pio V n. 15, 10125 Torino
                                                                                         Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova Mondovì (CN)

Verso
l’Assemblea-Sinodo
 appunti di un viaggio
 lungo un secolo                                                                                  2022

Torre Pellice, agosto 2000: i cortei battista e valdese si incontrano
per l’apertura dell’Assemblea-Sinodo
2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                                   le relazioni

C                                                                                                          Sommario
               are sorelle e cari fratelli, vogliamo, attraverso
               questo inserto di Riforma, illustrare e con-
               dividere il cammino di preparazione delle
               chiese battiste, metodiste e valdesi all’appun-
tamento con l’Assemblea/Sinodo fissato per il 2022.
    La nostra commissione, istituita dagli esecutivi delle tre
Chiese, con il primo incontro si prefiggeva di fare il punto
sulla relazione tra le nostre Chiese, raccontandone la storia,
                                                                                     Il Congresso del 1920
                                                                                        di Emilio Florio                                  3
individuandone le caratteristiche salienti, per poi volgere an-
che uno sguardo verso gli anni a venire.                                             Un sogno e un cammino
    Abbiamo scelto di volgere il nostro sguardo in primo luo-                        per il protestantesimo italiano
go a una lettura critica dello sviluppo storico delle relazioni                         di Gianna Urizio                                  7
tra le nostre Chiese a cento anni dal primo Convegno delle
                                                                                     Per un polo forte protestante italiano
chiese evangeliche italiane (a cura di Emilio Florio) e poi
                                                                                        di Claudio Paravati                              10
abbiamo chiesto uno sguardo prospettico sui rapporti tra le
nostre Chiese e sul lavoro comune nei prossimi anni, con una                         Un punto di vista dall’estero
visione anche esterna ai nostri confini (a cura di John Brem-                           di John Bremner                                  13
ner, Claudio Paravati e Gianna Urizio).
                                                                                     Essere chiesa insieme
                                                                                        di Yann Redalié                                  15
     In questo inserto desideriamo presentare le relazioni del
convegno del 21 novembre 2020, che ha avuto una nutrita                              Quattro tesi per un’interculturalità
partecipazione, e al tempo stesso iniziare un dibattito, che                         sostenibile
vorremmo il più largo possibile, in vista di un secondo ap-                             di Raffaele Volpe                                18
puntamento in forma di workshop che speriamo di poter
                                                                                     Storie di vita, percorsi di formazione
tenere in presenza in primavera. Per fare questo abbiamo
                                                                                        di Cristina Arcidiacono                          20
identificato tre aree che ci sono sembrate importanti all’in-
terno del percorso BMV e abbiamo chiesto ad alcune so-                               Quale formazione? Per quale chiesa?
relle e alcuni fratelli di darci il loro contributo per iniziare                        di Stanislao Calati                              22
la discussione. Troverete così all’interno del numero alcuni                         Quale formazione, per quali ministeri
spunti su tre diverse aree tematiche: «Essere chiesa Insie-                          della Parola
me e Intercultura», «Collaborazioni territoriali», «Quale                               di Fulvio Ferrario                               24
formazione in vista di quale chiesa».
                                                                                     Chiese flessibili in una società liquida
    Auspichiamo nei prossimi mesi una discussione, sia nelle                            di Italo Benedetti                               26
chiese sia sulle pagine di Riforma, e vi invitiamo a contat-                         Un cammino sul sentiero della reciproca
tare noi e la redazione di Riforma per condividere il vostro
                                                                                     conoscenza
contributo.
                                                                                        di Barbara Marchione                             28
                                                                                     Collaborazione territoriale: l’esperienza di
                                   Il gruppo di lavoro BMV                           Catania
                                                                                        di Carla Sueri                                   30
                                       Daniele Podestà (B)
                                     Alessandro Spanu (B)
                                          Peter Ciaccio (M)                                                   Le foto del presente fascicolo
                                    Mirella Manocchio (M)                                                       sono a cura di Pietro Romeo
                                              Italo Pons (V)
                                        Davide Rostan (V)

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                                le relazioni

Il Congresso del 1920
Emilio Florio*                                 uguaglianza fra i culti. Vincenzo Nit-     moderatore Ernesto Giampiccoli,
                                               ti (metodista episcopale) e Carmelo        avvenuta l’anno dopo il Congresso,

Q
                                               Rapicavoli (battista) sottolinearono       farà prevalere questa posizione più
                 uando, il 9 novembre          come al senso comune, che conside-         conservatrice.
                 1920, circa 400 delegati      rava “stranieri” i protestanti, si do-          Le poche decisioni prese al Con-
                 si riunirono a Roma nel       vesse rispondere valorizzando l’op-        gresso ebbero scarso seguito. Non si
                 primo Congresso evan-         posizione al potere curiale di figure      realizzò un periodico comune, non
gelico, dell’auspicata Chiesa evangeli-        come Arnaldo da Brescia e Dante:           vennero fuse le Facoltà di Teologia
ca d’Italia non si parlava già più: i diri-    ciò mostrava che la Riforma prote-         come invece era stato auspicato;
genti delle Chiese si erano dati come          stante si inseriva in una precedente       la Federazione, principale obietti-
obiettivo massimo quello di una Fe-            tradizione nazionale.                      vo del Congresso, non si realizzò
derazione, ossia di un coordinamen-                L’oggetto reale del Congresso,         (ma qui influì anche l’avvento del
to. I temi discussi al Congresso ruota-        però, benché affrontato solo inci-         fascismo che pose tutto il mondo
rono intorno a tre principali questio-         dentalmente, può essere riassunto          evangelico sulla difensiva). L’unico
ni: quale tipo di coordinamento adot-          nei seguenti termini: cinquant’anni        risultato fu, nel 1922, la pubblicazio-
tare, come tutelare la libertà religiosa       dopo l’unione di Roma all’Italia, la       ne dell’Innario cristiano, comune a
in Italia, quali iniziative intraprendere      speranza di vedere, con la fine del        tutte le chiese evangeliche italiane:
nell’ambito culturale.                         potere temporale dei papi, la realiz-      generazioni di evangelici avrebbero
     La prima questione fu trattata            zazione del “sogno di un’Italia prote-     espresso la loro fede con le stesse
dal battista Lodovico Paschetto che            stante” era sfumata. Gli italiani resta-   parole e le stesse melodie: era co-
si dichiarò favorevole alla concentra-         vano attaccati alla tradizione catto-      munque un passo significativo sulla
zione dinamica (le attività sociali) e         lica oppure erano “liberi pensatori”       via dell’unità.
alla concentrazione tattica, in cui sem-       laici, ma pochi diventavano evan-               L’insufficiente riflessione teolo-
brò alludere a un’azione culturale             gelici. Che fare? Le chiese battiste e     gica e la ristrettezza confessionale
comune ma non alla concentrazione              metodiste proponevano il modello           della maggioranza dei protagonisti
organica, cioè all’unificazione tra le         missionario, fatto di opere sociali e      del Congresso del 1920 sono evi-
chiese: essa sarebbe arrivata in futu-         di polemica anticattolica. In questa       denti; ma ancor più grave fu l’inca-
ro, quando a Dio fosse piaciuto. Sul-          prospettiva l’unificazione delle chie-     pacità di analizzare realisticamente
la libertà religiosa il valdese Davide         se evangeliche non sembrava utile:         la situazione dell’Italia postbellica.
Jahier trattò la questione dell’art. 1         un po’ di sana concorrenza missiona-       La guerra e il dopoguerra avevano ri-
dello Statuto Albertino che definiva           ria non poteva che giovare alla causa.     portato in primo piano l’aspirazione
il cattolicesimo «sola religione dello         Da parte sua, la Chiesa valdese era        alla giustizia sociale delle masse ope-
Stato». Constatando che l’art. 1 era           favorevole alla nascita della Chiesa       raie e contadine e le chiese evange-
stato superato dal Codice penale Za-           evangelica d’Italia, considerata uno       liche venivano coinvolte in vicende
nardelli che considerava le varie fedi         strumento più efficace in vista del la-    su cui sarebbe stata necessaria una
su un piano paritario, Jahier sugge-           voro di evangelizzazione. Ma perma-        riflessione: la formazione di gruppi
riva di non promuovere un’impro-               neva in essa una parte legata al picco-    evangelici nella Marsica, in Puglia, in
babile modifica statutaria ma di raf-          lo mondo delle Valli, meno abituata        Sicilia, nella valle Padana, coincideva
forzare il risultato già acquisito con         a fare i conti con l’ambiente culturale    spesso con situazioni di conflitto con
una legge che assicurasse la piena             e spirituale “italiano”. La morte del      il clero locale, accusato di appoggia-

                                                                                                                                    3
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Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                     le relazioni
    re i “signori” o di essere esso stesso     interessi attraverso la lotta dei partiti,   dese dal particolarismo chiesastico cal-
    la controparte sociale. Come parlare       è lì che un movimento di riforma ita-        vinista in funzione di un’“italianiz-
    dell’Evangelo in questo contesto? La       liana deve essere presente. La demo-         zazione” delle sue dottrine e forme
    religiosità popolare, la superstizione     crazia ha bisogno di un’anima: ecco          liturgiche. Il contesto valdese lo ri-
    magica, richiedevano certamente            il ruolo del protestantesimo, inteso         spettava ma non lo seguiva. Quando
    un’evangelizzazione e quindi uno           da Gangale come una ripresa del              a esempio Janni presentò al Sinodo
    sforzo di mediazione linguistica, li-      pensiero teologico e sociale di Calvi-       del 1933 il lavoro della Commissio-
    turgica, pastorale: di questo il Con-      no. Una volta realizzata questa rifor-       ne permanente sull’Innario, di cui
    gresso non discusse e questo fu, a         ma morale, capace di dare sostanza           era presidente, comunicando di aver
    conti fatti, il maggiore suo limite,       etica ai movimenti politici, la Chiesa       ottenuto la collaborazione di mu-
    dovuto, forse, alla convinzione che        Evangelica d’Italia sarebbe stata una        sicisti italiani (in maggioranza non
    rivolgersi alle classi colte fosse la      realtà. La riflessione di Gangale tro-       evangelici) fu criticato per l’idea di
    strategia missionaria vincente.            vò un interlocutore (esterno) in Pie-        rifarsi, nei testi e nelle melodie, alla
        Alcuni fra gli evangelici, come le     ro Gobetti, che inquadrava il prote-         tradizione popolare italiana.
    comunità dei Fratelli, avevano una         stantesimo italiano nel suo disegno              Arturo Muston, già presidente
    teologia che, per quanto letteralista,     di riforma morale e intellettuale del        del Comitato di evangelizzazione
    conteneva una proposta di vita co-         paese: l’etica del lavoro, l’indipen-        valdese, svolse delle considerazioni
    munitaria, popolare, egualitaria; un       denza morale, il rispetto della legge        in parte simili: in una relazione al
    discorso analogo si può fare per le        tipici del protestantesimo dovevano          Sinodo del 1931 Sull’opera di evan-
    nascenti comunità pentecostali. Pur-       incontrarsi con gli operai educati alla      gelizzazione in Italia si soffermava
    troppo entrambe queste chiese non          libera lotta e alla morale del lavoro; gli   sulla preparazione dei pastori e sulla
    parteciparono al Congresso: il prote-      evangelici dovevano opporsi invece           loro scarsa disposizione evangelisti-
    stantesimo italiano si sviluppava così     all’imperante conformismo picco-             ca. Appena costituito un gruppetto
    in due direzioni diverse e distanti.       lo-borghese: così non sarebbero stati        evangelico in una città, sosteneva,
                                               portatori di un’ideologia d’importa-         l’evangelista si disponeva al più tran-
                                               zione ma forze vive della nuova Italia.      quillo ruolo di pastore ripiegando su
      I Protestanti “stranieri” e la
                                                    Un luogo comune del protestan-          attività istituzionali. In questa dina-
           “Riforma italiana”                  tesimo italiano fa discendere i mali         mica Muston vedeva il risultato di
         Le chiese evangeliche avevano         del Paese dalla sua “mancata Rifor-          una preparazione teologica forgiata
    tutte interiorizzato il paradigma at-      ma”: Gangale (e Gobetti!) chiama-            secondo gli schemi delle Facoltà
    traverso il quale si erano formate:        vano gli evangelici italiani non a           teologiche straniere, concepiti per
    quello missionario. Ciò valeva per i       sconsolate riflessioni sul passato ma        situazioni in cui il protestantesimo
    Battisti e i Metodisti, ma in misura       a incidere creativamente nel mondo           era maggioritario. Muston criticava
    rilevante anche per i Valdesi. Queste      contemporaneo.                               anche il linguaggio utilizzato, l’igno-
    chiese erano percepite come stranie-            Ugo Janni, valdese proveniente          ranza sul cattolicesimo, la prepara-
    re (e su questo si basava la polemica      dalla Chiesa vecchio-cattolica, in-          zione troppo teorica dei pastori, e
    cattolica) e l’essere stranieri diventa-   quadrava la questione in una pro-            si domandava se «rivolgendosi alle
    va inconsciamente una percezione           spettiva più specificamente pasto-           masse popolari […] gli evangelizza-
    di sé nonostante la retorica patriot-      rale, criticando la modalità, spesso         tori ne intesero sempre la psiche, se
    tica di molti.                             grossolana, con cui molti evangelici         seppero immedesimarsi colle sofferen-
         Dopo il 1920 si sviluppò una ri-      si rapportavano al cattolicesimo.            ze loro, coi loro bisogni colle loro aspi-
    flessione, che seguiva percorsi diver-     La vera riforma, sosteneva, è com-           razioni». Il riflusso missionario in
    si e spesso distanti, su come superare     prensiva e fraterna verso lo spirito         atto cercava giustificazioni elevate:
    il paradigma missionario rendendo          religioso italiano, non è la riproposi-      «Colgonsi forse uve dalle spine o fichi
    “italiana” la Riforma. Il battista Giu-    zione libresca della Riforma del XVI         dai triboli?»; Muston si chiedeva,
    seppe Gangale sottolineava che la          secolo. La presenza evangelica in Ita-       tuttavia, se fosse lecito vedere nella
    Riforma del XVI secolo, come tutti i       lia doveva stimolare il cattolicesimo        realtà italiana soltanto pruni e rovi.
    grandi movimenti storici, si era rea-      ab intra, facendo emergere quanto in             Questa riflessione trovò nel regi-
    lizzata in connessione con le trasfor-     esso vi era ancora di autenticamente         me fascista il suo limite. Con i Patti
    mazioni sociali. Poiché, sosteneva,        cristiano. Janni si definiva assertore       Lateranensi Mussolini consolidava il
    le masse moderne esprimono i loro          tenace della liberazione della idea val-     suo potere riconoscendo alla Chiesa

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                              le relazioni
cattolica un ruolo privilegiato (non         dai vertici delle Chiese e aveva funzio-    più noto di una serie di esperienze
era stata fuori luogo la riflessione         ni essenzialmente pratiche.                 che proponevano il lavoro e la vita
del 1920 sull’art. 1 dello Statuto!): il          Fu Giorgio Spini nel 1949, con un      comunitaria come percorso di fede
clero cattolico poteva disporre delle        articolo su Protestantesimo, a ripren-      e riconciliazione dopo i traumi della
forze di polizia contro gli evangelici:      dere la riflessione sulla presenza evan-    guerra. Tullio Vinay sottolineava l’a-
di qui la chiusura di luoghi di culto,       gelica in Italia. Gli italiani non erano    pertura ecumenica e sociale di Aga-
l’allontanamento dei pastori, la per-        da considerarsi come dei “pagani”, ma       pe; condivisione e comunità erano pa-
secuzione dei Pentecostali, conside-         dei cristiani che avevano dimenticato       role molto usate nel mondo giovani-
rati un pericolo “per l’integrità fisica     il messaggio liberante del Cristiane-       le evangelico di quegli anni: la fede
e psichica della razza” come diceva          simo; erano “Galati insensati” a cui        doveva essere vissuta in “comunità
la circolare del ministero dell’Inter-       l’Apostolo chiedeva di non tornare          confessanti” capaci di dare alla fede
no del 1935 che aprì questa vicenda          alla precedente schiavitù, bisognosi        un senso concreto. Le distinzioni
tragica e poco conosciuta.                   quindi non di “evangelizzazione” ma         confessionali sembravano a molti
                                             di Riforma, cioè del ritorno alle fonti     giovani anacronistiche: fu proprio il
                                             della fede. La Riforma del ’500 non         mondo giovanile a dare un seguito
 La “comunità” del dopoguerra                aveva cercato di fare qualche proseli-      concreto al dibattito sulla presenza
     Il ritorno alla democrazia non fu       to, come fanno le sette, ma di modi-        protestante in Italia. Il Congresso
un ritorno al passato liberale; la Co-       ficare l’insieme della società; attua-      giovanile (interdenominazionale) di
stituzione repubblicana che garan-           lizzare la Riforma significava dunque       Milano del 1951 espresse con forza
tiva la libertà religiosa confermava         non chiedere agli italiani l’abbandono      l’idea che l’unità evangelica era per
comunque, con l’art. 7 l’impianto            della Chiesa cattolica, ma di opporsi       i giovani già una realtà; essa non era
giuridico della “Chiesa di stato”. La        al clericalismo politico e sociale. Que-    raggiungibile per via teorica: il con-
presenza del Partito cattolico al go-        sto messaggio sarebbe stato percepito       fronto e la collaborazione, recita la
verno, saldamente sostenuto dall’A-          come autorevole e avrebbe portato           dichiarazione finale, «ci hanno fatto
merica “protestante” modificava tut-         dei frutti; in caso contrario la stessa     sperimentare la già esistente unità del-
ti gli schemi tradizionali: gli evange-      Chiesa valdese, pur così radicata in        la nostra Chiesa Evangelica in Italia e
lici, formatisi sul mito del necessario      Italia, sarebbe rimasta per gli italiani    ci hanno fatto sentire che i motivi che
declino del cattolicesimo nel mondo          «una rispettabile straniera che parla un    portarono un tempo al sorgere delle
moderno, registravano l’egemonia             linguaggio troppo difficile ed inconsueto   nostre denominazioni non sono stati
di una chiesa cattolica che non solo         per essere capito».                         sentiti come motivo di divisione».
usciva indenne da un ventennio di                 In quello stesso anno Giovanni             I successivi congressi giovanili
ambigua convivenza con il fascismo,          Miegge, in un articolo su La Luce           insistettero sulla necessità della Fe-
ma si proponeva come il riferimento          riguardante «Le due Riforme»,               derazione evangelica, e sull’urgenza
del “mondo libero” alleato degli Usa         quella di orientamento pauperistico         dell’apertura alla società; sarà infine
in funzione anticomunista.                   incarnata dai movimenti medieva-            il Congresso del 1962 a rivolgere un
     In un tale contesto si creò tempe-      li e poi dagli Anabattisti e quella di      appello solenne al Consiglio Federale
stivamente un coordinamento delle            matrice luterana, osservava che la          per la convocazione, entro il 1963,
chiese (la persecuzione dei Penteco-         Chiesa valdese, erede di entrambe le        di un congresso Evangelico Italiano
stali aveva pur insegnato qualcosa sul       riforme, dovesse considerare come           finalizzato alla realizzazione di una
valore dell’unità…). Nel 1946, nacque        sua vocazione il dialogo con «l’in-         organica unione evangelica.
il Consiglio federale evangelico, con il     tensa fermentazione di movimenti
compito di promuovere la Federazio-          spontanei di natura schiettamente po-
                                                                                               Il Secondo Congresso
ne (ma questo obiettivo fu ben presto        polare ai margini delle Chiese Evange-
messo in soffitta), fungere da colle-        liche costituite», superando forme di
                                                                                                     evangelico
gamento con il nascente Consiglio            conservatorismo istituzionale.                   Al secondo Congresso, svolto a
ecumenico delle Chiese, difendere la              L’articolo alludeva a un nuovo         Roma fra il 26 e il 30 maggio del 1965
libertà religiosa. Fu quest’ultima la sua    attivismo del mondo evangelico;             parteciparono ADI, AMEI, Aposto-
attività principale, svolta dall’Ufficio     esso, però, non si manifestava solo         lici, Metodisti, Valdesi, Esercito della
legale guidato da Giorgio Peyrot. Il         nella ripresa delle chiese pente-           Salvezza, Battisti e Avventisti. Nei
Consiglio federale, a differenza di una      costali ma anche nel fermento del           Documenti preparatori emerge una
Federazione evangelica era composto          mondo giovanile. Agape è l’esempio          certa inquietudine di fronte a una si-

                                                                                                                                    5
2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                       le relazioni
    tuazione in cui, scriveva Luigi Santini,     blica sul tema «Cattolicesimo e pre-             ralmente sulla libertà religiosa,
    il Protestantesimo italiano aveva gli        senza protestante in Italia». Queste             ma a condizione che ciò non
    anni contati in mancanza di una testi-       due posizioni sul cattolicesimo divide-          costituisse situazioni di privile-
    monianza concretamente sintonizzata          ranno gli evangelici italiani impedendo          gio. Invitava inoltre le chiese a
    con l’ambiente religioso e umano nel         una chiara presa di posizione ecumeni-           condurre le necessarie trattati-
    quale è chiamato a operare. Pur non          ca per molti anni ancora.                        ve in forma unitaria.
    considerando plausibile il vecchio               Un altro fenomeno che si mani-            • Federazione: venne sancito il
    anticlericalismo, la relazione Santini       festava nello stesso periodo, la seco-           passaggio dal “fare insieme” del
    riteneva irrealistica la prospettiva di      larizzazione, non fu colto in modo               Consiglio evangelico allo “stare
    un rinnovamento del cattolicesimo.           adeguato nel suo enorme rilievo. Si              insieme” della Federazione; per
         Lo scenario, però, era in rapida evo-   profilava non la tanto sperata crisi             non essere l’unione dei vertici
    luzione: il Concilio Vaticano II, che        della chiesa cattolica, ma l’eclis-              questa avrebbe dovuto dotarsi
    teneva le sue ultime sessioni proprio        si della stessa “ipotesi Dio” presso             di un’Assemblea federale elet-
    in quell’anno, promuoveva l’“aggior-         masse sempre più vaste. I documen-               tiva e di un Consiglio esecuti-
    namento” della chiesa cattolica rispet-      ti preparatori del Congresso, che                vo e fornire “servizi comuni” in
    to al mondo, protestanti compresi. Gli       pure avevano colto questa tendenza               continuità col precedente Con-
    evangelici italiani assistevano increduli    di fondo, non mostrano di averne                 siglio Federale. Questo spirito
    al passaggio dal conflitto al dialogo. Il    compreso il carattere dirompente.                unitario era però bilanciato dal
    problema era complicato dalla natura             Non è dunque nei documenti sul               riaffermato rispetto dell’auto-
    stessa del cattolicesimo, una realtà mol-    contesto sociale e religioso che van-            nomia delle chiese aderenti.
    to meno monolitica di quanto amava           no cercati i risultati più importanti            Non fu accolta la proposta di
    (e ama) mostrare, e dalle dinamiche          del Congresso, ma nell’inizio di una             definire “Comunità di Chiese”
    stesse del Concilio, una sede in cui le      collaborazione duratura e proficua               la futura Federazione; questa
    aperture pastorali erano costantemen-        tra gli evangelici italiani.                     definizione, proposta dai setto-
    te bilanciate dalla riconferma delle             Il secondo Congresso si espresse             ri giovanili, sembrava indicare
    tradizionali posizioni dogmatiche. Era       sui seguenti argomenti:                          l’unione più che la collabora-
    facile comporre la contraddizione e ve-        • Ecclesiologia: si osservò che i              zione: una fuga in avanti, secon-
    dervi una doppiezza ben studiata. Solo             punti di convergenza (natura               do il relatore Neri Giampiccoli.
    pochi, come Valdo Vinay, vedevano nel              missionaria della Chiesa, sacer-           Il Congresso fissò per il 1967 la
    Concilio l’occasione attesa di poter tro-          dozio universale, molteplicità             costituzione della Federazione.
    vare nel cattolicesimo un interlocutore,           dei doni e dei ministeri, prima-        • Altri Ordini del Giorno riguar-
    non nel senso del “ritorno a Roma” ma              to della comunità locale sulle             davano temi vari tra cui l’obie-
    in quello della Riforma ab intra di cui            sovrastrutture ecclesiastiche)             zione di coscienza al servizio
    aveva già parlato Janni. Vinay metteva             erano largamente superiori ai              militare, le migrazioni, la scuo-
    in rilievo come il cattolicesimo non si            motivi di dissenso.                        la; particolare importanza fu
    dovesse valutare sulla base delle dichia-      • Situazione religiosa: “dissenso”             riservata ai mass media.
    razioni del card. Ottaviani e salutava             con la Chiesa romana ma sensi-            L’unità degli evangelici, attesa
    con speranza la riscoperta biblica in              bilità rispetto al «travaglio delle   dal 1920, non seguì il percorso li-
    corso nella Chiesa di Roma. Questa                 coscienze cattoliche». Apertura       neare della conquista “missionaria”
    posizione era però minoritaria: la valu-           al mondo non religioso.               ma quello del servizio alla società.
    tazione di Vittorio Subilia, che eviden-       • Situazione sociale: lotta contro        La Federazione non sarà la Chiesa
    ziava le contraddizioni, sopra menzio-             «l’idolatria del denaro e del pre-    evangelica d’Italia, ma un efficace
    nate, tra l’atteggiamento dialogante e             stigio» e invito alle comunità        strumento di testimonianza e un
    l’immutato assolutismo teologico, era              ad «assumere la causa degli op-       fattore di avvicinamento fra i prote-
    largamente condivisa. I due, colleghi              pressi e degli sfruttati».            stanti italiani, che negli anni si sono
    alla Facoltà valdese di Teologia, ebbe-        • Rapporti con lo Stato: Il Con-          scoperti sempre più “Uniti per l’E-
    ro un ruolo importante nel Congresso               gresso accettò che si utilizzas-      vangelo” come recitava il motto del
    evangelico: a Vinay fu affidata la predi-          se lo strumento delle Intese,         Congresso del 1965.
    cazione inaugurale sul testo di I Corinzi          (previsto dall’art. 8 della Co-
    9, 16. «Guai a me se non evangelizzo!»;            stituzione) per impedire che lo               * docente di storia e filosofia –
    il secondo tenne una conferenza pub-               Stato potesse legiferare unilate-                  chiesa valdese di Milano

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                            le relazioni

Un sogno e un cammino per il
protestantesimo italiano
Gianna Urizio*                                   Noi protestanti italiani              dell’ambiente e non dimenticherei
                                                                                       il tentativo di questi ultimi anni di

V
                                                                                       cercare delle risposte sul grande
                                                Cominciamo da noi, noi prote-
               orrei iniziare la mia ri-                                               tema dell’immigrazione). Su questo
                                            stanti italiani siamo pochi, anche di-
               flessione con due pa-                                                   tema, oltre che una risposta a livello
                                            visi, pieni di buona volontà, animati
               role: sogno e cammino.                                                  apicale, c’è stata una buona parteci-
                                            da una buona teologia, mediamente
                   Sognare vuol dire                                                   pazione delle realtà locali.
                                            conflittuali, ma in modo educato. Se
pensare qualcosa che vorremmo si            penso agli ultimi 50 anni, anni in cui         Anche a livello teologico, in am-
realizzasse; il sogno può anche far         sono stata attiva in questo ambito,        biti ecumenici, abbiamo contribuito
compiere delle svolte. Riflettere su        il nostro percorso è sempre stato          in modo significativo alla conoscen-
che cosa cambiare ovvero su quello          correlato a quanto succedeva nella         za della teologia protestante, anche
che va cambiato. Questo comporta            società, e questo è un bene, ma an-        di Oltralpe, ma più sottovoce credo
immaginare come lavorare per rea-           che un limite per essere una chiesa        abbiamo anche contribuito a ac-
lizzarle e soprattutto quale cammi-         confessante.                               cendere delle luci sui temi etici, nel
no intraprendere.                               Come protestanti italiani, tutto       nostro dialogo ecumenico, in prima
    In questa riflessione oserei dire       sommato non conosciamo divisio-            istanza con il cattolicesimo.
che sogno per i protestanti italiani        ni, nel nostro percorso ecumenico              Ciononostante da anni decre-
di riuscire a essere una chiesa con-        interno. Anzi, siamo testimoni di          sciamo con costanza, abbiamo sco-
fessante o meglio quello che nel            un percorso che ci ha avvicinato, e        perto la bellezza dei campanili, che
nostro immaginario ha rappresen-            negli anni abbiamo messo a fuoco           non ci consente di crescere. In ritar-
tato la Chiesa confessante: oggi una        temi importanti per noi e per la so-       do abbiamo messo a fuoco i danni
chiesa che si interroga sulla giusti-       cietà italiana. Sono poi aumentate e       che l’emigrazione italiana interna ed
zia sociale ed economica e che lot-         strutturate le collaborazione tra gli      esterna ha provocato nella vita e nel-
ta per realizzarla, che sa cogliere         esecutivi, ma anche le collaborazio-       la consistenza delle nostre comunità
l’importanza delle differenze, della        ni territoriali. L’ultimo Nev ha fatto     e quindi non abbiamo costruito una
pluralità nella quale ci si incontra e      un’ottima sintesi di questo percorso       strategia di risposta. Le città si sono
si cambia. Perché è l’incontro che          mostrando come le varie tematiche          ingrandite per questa immigrazio-
provoca il cambiamento.                     si sono evolute nel corso degli anni,      ne e noi abbiamo perso molti pro-
    Due sono i contesti su cui vor-         spesso in sintonia con le domande          testanti per strada. Noi protestanti
rei riflettere e collegare, secondo         che emergevano dalla società oltre         delle città siamo diventati una vera
una consolidata tradizione prote-           che una maturazione propria, tal-          e propria diaspora. Insomma ab-
stante italiana, Bibbia e giornale:         volta in anticipo sulla società (pen-      biamo vissuto una trasformazione
noi protestanti italiani nel contesto       so a esempio al tema del testamen-         sociologica corrispondente a quella
in cui viviamo.                             to biologico, dell’omosessualità,          degli altri italiani, solo che noi ce lo

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                    le relazioni
    potevamo permettere solo in parte.        tema della violenza di genere che ha       meccanismo anzi, in qualche modo
    Abbiamo visto le chiese svuotarsi,        conquistato spazi sempre più ampi,         lo rafforzano. Pensiamo a esempio
    avvinghiate al loro glorioso passato,     anche negli odg, anche grazie alla         all’8x1000 in Italia, importante, ci
    con dei locali sovradimensionati ri-      Fdei e alle sue iniziative, ma non ri-     ha fatto conoscere e se non amare,
    spetto ai membri effettivi.               esce a entrare e modificare spesso le      ammirare, da migliaia di persone,
         Dopo l’emorragia dell’emigra-        relazioni di genere. Su questo c’è an-     di fatto contribuisce a far sopravvi-
    zione che abbiamo sottovalutato,          cora molto da fare. A cominciare da-       vere un Terzo settore che supplisce
    le nostre chiese sono state travolte      gli studi teologici di genere che non      o ha reso più economici – grazie a
    dall’immigrazione. Le risposte sono       sono metodo comune, ma riserva             stipendi sempre più bassi – i servizi
    state plurime. Ci sono chiese che         delle donne. Eppure anche sull’ap-         che dovrebbero essere erogati dallo
    oramai sono solo colorate, spesso a       proccio di genere, nonostante tutto,       Stato.
    maggioranza di credenti immigrati,        ritengo, che le nostre chiese siano             In qualche modo la filosofia neo-
    ci sono realtà evangeliche etniche, ci    un pochino più avanti della nostra         liberista, con tutte le sue conseguen-
    sono incontri etnici che hanno molti      società.                                   ze, che abbiamo nei fatti accettato, è
    più partecipanti dei nostri Sinodi. E          E infine alcune riflessioni sul       stata quella di «meno Stato, più im-
    questo succede oramai già dagli anni      contesto in cui siamo chiamati a es-       presa». Qualsiasi altra ipotesi è di-
    ’90 anche se inizialmente in sordi-       sere chiesa confessante: la società        ventata irrazionale o eresia. Keynes
    na. Su questo cambiamento in atto,        italiana.                                  è stato dimenticato. Così oggi, in Ita-
    ci sono state risposte diverse. Tra            La crisi Covid ha evidenziato         lia, come negli altri paesi del mondo,
    queste importante il progetto «Es-        con forza e in modo drammatico la          c’è un aumento esponenziale della
    sere Chiesa Insieme». Che talvolta        crisi che attraversa già da prima la       concentrazione della ricchezza in
    ha disvelato problemi che avevano         nostra società italiana e che richiede     poche mani e un aumento generale
    bisogno di soluzioni e risposte col-      non risposte contingenti ma una re-        della povertà unito alla perdita di
    lettive su problemi teologici, eccle-     visione profonda del modello di svi-       reddito del ceto medio.
    siologici ed etici, ma non solo.          luppo economico, sociale e umano                Questo modello neoliberista ha
         Infine i giovani. Da anni la Fgei    e che non si potrà modificare in un        permeato l’intera società. La paro-
    lavora sull’inclusione, affrontando       giorno e richiederà fantasia, fatica e     la solidarietà è stata sostituita dalla
    temi propri, legati all’età e al futu-    anche conflitti.                           parola competizione. Vinci se sei
    ro, che in definitiva ci coinvolgono           La pandemia sta rivelando le gra-     aggressivo, determinato. Se sei ca-
    tutti. La Fgei si è segnalata per ap-     vi deficienze del nostro sistema pae-      pace di mostrare i muscoli, quanto
    procci inclusivi, tra denominazioni,      se, in primis l’arretramento o snatu-      sei capace. Abbiamo perso il valore
    ma anche tra diverse provenienze,         ramento delle funzioni dello Stato,        dell’inclusività. Inoltre siamo diven-
    sviluppando metodologie efficaci e        che non si è fatto più mediatore delle     tati la società del NOW. Vivi e con-
    divertenti.                               diseguaglianze. Anche noi abbiamo          suma perché la società ha bisogno
         Quindi passi indietro ma anche       vissuto in silenzio, anzi partecipan-      di questo. Se si parla di futuro è per
    passi avanti. Talvolta mi è capitato      do, alla sempre maggiore privatizza-       pensare a quale macchina comprare,
    di pensare che forse un altro limi-       zione dei servizi. Così si è affermata     quale vacanza fare, non a quale so-
    te è che nelle nostre chiese ci sono      una società sempre più basata sulla        cietà vogliamo costruire. Poco im-
    troppi generali e pochi soldati (non      competitività e non sulla solidarietà.     porta quante conseguenze ha questo
    a caso parlo al maschile) perché non      Grandi gruppi, in mano a oligarchie        modello di sviluppo per l’ambiente,
    dimentico, last but not least, il tema    e grandi manager, l’hanno fatta da         per gli esseri umani, per i nostri figli
    di genere.                                padroni anche su temi di interesse         e nipoti.
         Le nostre chiese oggi vedono         comune come a esempio l’acqua...                La pandemia ha rivelato tutto
    molte donne nei ruoli apicali, ne-        senza cura per il bene comune. Tutte       questo. Eppure in Italia sta circolan-
    gli esecutivi e nei comitati a livello    le iniziative che da anni si prendono,     do un manifesto «per una società
    nazionale e locale. Tutto bene dun-       contro la disoccupazione, il lavoro        della cura». Si direbbe quasi un lin-
    que? La capacità delle donne si è         precario, sull’immigrazione, sulle         guaggio femminile. In conclusione
    affermata. È diventata visibile, fino     condizioni di vita, sull’ambiente, se      viene detto: «Vogliamo una società
    all’assunzione di ruoli di direzione      va bene sono toppe su buchi che si         che metta al centro la vita e la sua
    fondamentali. Si sono diffusi temi        allargano invece di chiudersi e che        dignità, che sappia di essere interdi-
    portati avanti dalle donne come il        sostanzialmente non modificano il          pendente con la natura, che costrui-

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                               le relazioni
sca sul valore d’uso le sue produzio-        mo. Quali riflessioni compiere, quali      Assemblea/Sinodo, dovremmo co-
ni, sul mutualismo i suoi scambi, le         alleanze costruire, con chi cammina-       minciare a coniugare le nostre po-
sue relazioni, sulla partecipazione le       re. Questo forse vuol dire essere una      chezze, ma anche la nostra fede, per
sue decisioni».                              chiesa confessante. Una chiesa che         pensare che cosa significa oggi essere
     Potrebbe essere un odg delle no-        intreccia Bibbia e giornale, fede in       chiesa confessante in Italia, che cosa
stre assemblee. Vale a dire, sembra          Gesù Cristo e scelta di campo.             significa cercare di reinventare – in-
un’utopia, o appunto “un sogno”. Un              Per concludere vorrei citare un        sieme ad altri – una società che non
sogno per una società più giusta che         passo che io amo molto della lettera       sarà forse come la sogniamo, come
oggi rispetto ai discorsi pubblici sto-      agli Ebrei (cap. 11), scritta in anni di   la vorremmo, ma sperarlo e lavorare
na, sembra anacronistica, non ha più         grandi difficoltà per i primi cristiani:   per realizzarla, servirà a renderla mi-
il linguaggio crudo e sensato dell’e-        Or la fede è certezza di cose che si       gliore. E qui comincia il lavoro, che
conomia e della politica di destra o         sperano, dimostrazione di realtà che       non potrà che essere collettivo e che
di sinistra.                                 non si vedono. Per fede... Per fede        richiederà le energie e intelligenze di
     E qui vorrei tornare al sogno. Al       anche Sara, benché fuori di età, ri-       tutte e tutti.
sogno per sapere quale cammino               cevette forza di concepire, perché
intraprendere. Non è detto che ci            ritenne fedele colui che aveva fatto
arriviamo, ma serve per sapere dove          la promessa. Per fede…                           * già regista di Protestantesimo
andare. Per decidere che cosa voglia-            Dopo ben 13 anni dall’ultima                      (Rai 2) – pensionata attiva

  Torre Pellice, agosto 2000: l’Assemblea-Sinodo al Palaghiaccio

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2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
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     Per un polo forte
     protestante italiano
     Claudio Paravati*                          di stampo religioso, dall’altra nel        non ci si chiede del senso), e questa
                                                quotidiano incontrando per le stra-        sofferenza generalizzata, la caduta

     I
                                                de europee il post-secolare fatto di       dei vecchi punti d’appoggio dati per
              l protestantesimo dove-           agnostici razionalisti, tradizionalisti,   assodati, ha influito anche sulle chie-
              va scuotere l’Italia e la sua     nuovi movimenti religiosi, missioni        se cristiane, in tutto il mondo. Non
              coscienza, per costruire          “di ritorno”, laicisti, meditazione e      possiamo far finta che per noi que-
              un paese moderno, libe-           yoga, New Age e “altro” non meglio         sto non sia avvenuto. Mi pare che gli
     ro dalle superstizioni e dal potere        specificato.                               effetti siano evidenti, dato che gli ul-
     ideologico e temporale del Papa.                Queste molteplicità di vedute,        timi trent’anni corrispondono a una
     Sappiamo come è finita: quel so-           fedi e non fedi sono totalmente di-        generazione (la mia, tra l’altro) che
     gno si è rapidamente infranto,             verse dal vecchio scontro “ideolo-         si è trovata a fare i conti con un mon-
     confermando l’anima cattolica del          gico” tra “visioni del mondo”. Oggi        do nuovo, nel quale però si trova per
     Paese. Insieme a quel sogno se ne          la “visione del mondo” che va per          lo più fuori luogo e disorientata, che
     infrangeva un altro, quello dell’u-        la maggiore è quella di “non avere         a proprio agio; più frequentemente
     nità del fronte protestante. Il pro-       una precisa visione del mondo”. Un         in burnout che operosa e rivoluzio-
     testantesimo che si consolida nel          errore comune che ci capita ancora         naria; più vittima che protagonista,
     Dopoguerra è denominalizzato, si           di commettere, mi pare, è quello di        infantilizzata che valorizzata, stanca
     articola in proposte diverse, più o        pensare a come giocare le prossi-          che creativa. Non è questo un pro-
     meno attratte le une verso le altre.       me mosse, senza accorgersi che è la        blema da poco.
     In questo quadro i protestanti si          scacchiera a non esserci più.                   Tornando in Italia, passando alle
     sono dovuti riposizionare. Non più              Le stime ci dicono che, nel mon-      religioni, più di una persona su die-
     il sogno di un’Italia protestante ma       do cosiddetto occidentale, circa           ci appartiene a un credo religioso
     il realismo di un protestantesimo          la metà è la percentuale di chi non        non cristiano cattolico; sia le ricer-
     di minoranza in un’Italia cattolica.       crede, punto e basta; ma non è il          che Granelli di Senape, sia, in cam-
     Oggi, invece?                              blocco degli atei razionalisti convin-     po cattolico, Gente di poca fede (ma
         Più che di Italia cattolica, parlia-   ti, anti-religiosi. Metà delle persone     anche Dio a modo mio, e Piccoli atei
     mo oggi di Italia plurale, nella qua-      di oggi non si pone nemmeno la             crescono), e infine Il Dio dei migranti
     le quella protestante non è che una        domanda, e non sa neanche bene il          mostrano una varietà di combina-
     delle schegge del mosaico, ampio e         perché.                                    zioni inedite tra credere e apparte-
     talvolta difficile da comprendere, di           Il muro di Berlino, cadendo, ha       nere.
     proposte religiose e confessionali tra     seppellito con sé le strutturate ide-           Oggi dunque, ci si trova a collo-
     tradizioni, nuove religioni e “altro”.     ologie della Guerra fredda; il diso-       carsi tra: le chiese vuote, le sugge-
     Torna il religioso in varie forme, da      rientamento che ne è venuto appres-        stioni etiche di papa Francesco e la
     una parte con la Turchia, la Polo-         so è evidente nei dati sopra ricordati     sua proposta sociale, e… i rosari di
     nia, l’Ungheria e i loro populismi         (non ci si pone neanche la domanda,        Salvini.

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Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                             le relazioni
     Come ci posizioniamo?                  stiana debbano fungere da pungolo           tradizioni diverse, che però come
                                            costante per le nostre, invecchiate,        protestanti evangelici si riconosco-
     Anche noi, seppur cristiani cre-
                                            certezze.                                   no anche oggi nella stessa vocazio-
denti nella risurrezione, abbiamo
                                                                                        ne. Dobbiamo ricominciare dalla
paura di morire. I dati della popo-
                                                                                        vocazione comune, e non – solo –
lazione ecclesiastica nel mondo,                 La risposta identitaria                dall’organizzazione. Come conservo
ovunque, e specialmente per le
                                                Il populismo in politica è la ver-      quel che ho, quel che sono, affinché
chiese storiche, sono impietosi: la
                                            sione del vecchio nazionalismo in           serva gli altri (e le altre chiese)? Af-
diagnosi è, quando va bene, quel-
                                            salsa post-ideologica; è una rispo-         finché serva il mio prossimo e la mia
la di una “stabile decrescita”. Gli
entusiasti della “decrescita felice”        sta identitaria che antepone il “noi”       prossima?
forse se ne rallegreranno; io invece,       a “loro”, come vuole Carl Schmitt,              Qui l’accento vorrebbe essere te-
no. Alla “paura” le chiese di tutto il      quando ci ricorda che la politica è         ologico anche perché organizzativo,
mondo hanno spesso reagito come             il distinguere tra amici e nemici (il       ed è organizzativo perché teologico.
potevano, e sovente ricorrendo alla         “noi” e il “loro”). Siamo finiti anche      Una viva teologia, una teologia della
“risposta identitaria”: chi sono io?        noi col replicare, involontariamente,       chiesa che vive.
Che cosa ho da dire? Che cosa ci dif-       un errore simile, quando ci siamo               Può essere una ripartenza ma in
ferenzia dagli altri?                       messi a rincorrere la “corsa all’i-         che direzione? Primo: fare i conti
     Questo meccanismo di “profila-         dentità del noi”. Abbiamo trovato           con la storia, adesso però per porre
zione” mi pare del tutto comprensi-         ogni buona scusa per rifugiarci nel         l’accento sul futuro, e non sul pas-
bile, ma i suoi effetti sono stati tal-     nostro piccolo mondo, antico, che           sato. La testa non sempre rivolta al
volta controproducenti. Come dire,          nessuno o in pochi – evidentemen-           passato, in cerca di “autore”, ma al
buona l’intenzione, non sempre ec-          te! – capiscono. Tutta un’altra serie       futuro, in risposta alla chiamata che
cellente la realizzazione, anzi. Nella      di risposte “fatte in casa”, buone per      proviene. Secondo: ripartire dai la-
nostra Italia protestante ha prodotto       ogni uso: meglio pochi ma buoni; il         boratori viventi di BMV (tendenti
una, se possibile, ancora maggiore          mondo non ci capisce, si accontenta         al BMVL), che sono la Federazione
frammentazione delle chiese, ognu-          di risposte facili, noi invece abbiamo      giovanile evangelica in Italia e la Fa-
na rivolta a costruire una propria          quelle difficili; la colpa è del sistema,   coltà valdese di Teologia di Roma; la
rinnovata identità denominaziona-           del mercato e altro ancora. Mi pare         Claudiana editrice, e Riforma. Gio-
le, con la testa rivolta al passato, più    che il problema è il mondo, perché          vani, formazione e cultura: mi sem-
che al futuro. Risultato: abbiamo           non sappiamo più stare lì in mezzo.         bra un buon piano di investimento,
continuato a decrescere, e per di più,      Ci siamo chiusi in casa; come se le         su cui porre la priorità assoluta di
forse, anche più separati e più deboli      nostre comunità fossero il mondo            risorse e energie.
di prima.                                   intero. Così facendo il pericolo è
     Non va così ovunque, è bene            quasi quello di santificarle; di creare
                                            piccole isole chiuse, “micromondi”
                                                                                        Chiesa unita o unità di chiese?
ricordarlo. Ci sono chiese cristia-
ne i cui culti domenicali contano           con i propri santi e poeti; mondi che            Sì, ma chiesa unita o unità di
centinaia e centinaia di giovani. Mi        – guardiamo l’effetto sulle genera-         chiese? Credo sia opportuno ripen-
riferisco alla pentecostalizzazione         zioni più giovani, numeri alla mano!        sare non una chiesa unita, ma un’u-
delle comunità, che è un fenomeno           – diventano asfissianti, respingenti,       nità di chiese. Proporrei un lavoro
forte, al suo interno articolato e di-      invece che essere luoghi di libera-         di potenziamento dell’unità, cedere
versificato, e, soprattutto “post”-de-      zione; la parrocchia non è il nostro        qualcosa per creare qualcosa d’altro.
nominazionale; trasversale alle de-         mondo, è il mondo la nostra parroc-         Un’ipotesi che val la pena mettere
nominazioni, e tocca infatti le stesse      chia. Da qui ricomincerei.                  sul piatto potrebbe essere così for-
chiese storiche. Non mi pare che si                                                     mulata: costruire un polo forte del
possa continuare a posizionarsi nei                                                     protestantesimo italiano.
                                               O nel mondo, o non sarete                     Che cos’è un polo protestante? È
confronti di tale fenomeno o con
l’aria di sufficienza di chi ha sul co-         Insomma, non abbiamo scelta:            quello che rivendica la Riforma, che
modino la Dogmatica di Barth, o, al         si riparte oggi dalla vocazione extra       si riconosce in un metodo teologico
contrario, di chi si sente trasalire per    nos che abbiamo ricevuto. Che cosa          ed ermeneutico, che si ritrova attor-
l’euforia della salvezza. Credo, inve-      dobbiamo dire agli italiani? Che            no a una precisa idea della moderni-
ce, che queste esperienze di vita cri-      cos’è la grazia di Gesù Cristo? Siamo       tà, della scienza, dei diritti, dei gene-

                                                                                                                                    11
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                            le relazioni
         ri. Questa azione di predicazione, di        vite trasformate, quotidianamente,        menticati. La Parola di Dio e la sua
         servizio e di cultura mi pare possa          nell’incontro comunitario.                azione di trasformazione sono anco-
         essere il cuore del progetto prote-              Oggi si deve porre il tema: a         ra la risposta al grido di dolore che
         stante italiano.                             questa prospettiva manca la lettera       proviene da chi soffre dell’ingiusti-
             Un’idea di predicazione: la no-          elle, dei luterani. Se polo protestante   zia, della malattia e della solitudine.
         stra teologia; un’idea di servizio:          deve essere, non può non compren-             La sua Parola è viva, la missione
         diaconia, attenzioni agli ultimi, col-       dere la CELI in una rinnovata unità       per servirla è il più bel progetto che
         laborazioni nei territori; un’idea cul-      con battisti, metodisti e valdesi.        abbiamo di fronte, nella nostra vita
         turale: diritti umani, scienza, politi-          Forse oggi tanto è cambiato –         personale, e nella vita delle nostre
         ca e bene comune. Fare l’elenco per          forse –, ma rimane potente l’istanza      chiese.
         separare questi temi serve solo per          della Parola. È cambiata la politica
         nominarli, ma l’azione di partenza è         del mondo, la struttura sociale, la ri-       * direttore della rivista Confronti,
         unità: l’unità della chiamata dell’E-        voluzione del digitale, ma non sono                    già membro del Comitato
         vangelo, che per noi risuona nelle           cambiati gli ultimi, i bisognosi, i di-                      permanente Opcemi

Roma, novembre 2007: il culto di apertura dell’Assemblea-Sinodo

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Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo
                                                            le relazioni

Un punto di vista dall’estero
John Bremner*                               valdese la storia è un po’ diversa;        portante, sul rapporto tra le comuni-
                                            ma anche qui, il 1848 fu l’inizio di       tà evangeliche BMV?

V
                                            un nuovo modo di essere Chiesa                 Senza dubbio, gli sviluppi del
                 orrei iniziare questo      evangelica valdese, e anche quella         progetto BMV negli anni ’80 e ’90
                 intervento ricordan-       chiesa doveva cambiare, adattarsi,         erano storicamente all’avanguar-
                 do che il mio soggior-     per evangelizzare l’Italia. Cambiare       dia in termini di riconoscimento
                 no in Italia è avvenuto    i modelli con cui le Chiese evange-        reciproco di membri di chiese e
negli anni ’90 del secolo scorso, e         liche in Italia lavorano, quindi, non      di pastori. Per i battisti italiani in
mi rendo conto che tante cose sono          è una novità. Il contesto cambia, e le     particolare, questo rimane un fat-
cambiate.                                   chiese evangeliche devono cambia-          tore importante – questo ricono-
    L’invito a contribuire con qual-        re, adattarsi, affinché possano fare       scimento non è una cosa ovvia in
che riflessione per questo seminario        quello che sono chiamate a fare.           tanti altri paesi. Per esempio, le
online è venuto con la domanda «Se-              L’Italia evangelica del 2020 non è    Chiese evangeliche battiste non
condo te, questa proposta “folle” del       quella del 1990, quando ci fu la prima     sempre fanno parte delle organiz-
BMV, avrebbe senso di andare avan-          Assemblea/Sinodo; né tantomeno è           zazioni ecumeniche internazionali
ti?». Fu questo un invito coraggioso,       l’Italia evangelica del 1920, quando       e nazionali. Spesso non riconosco-
da persone che volevano sentire “da         si tenne il primo Congresso evan-          no il battesimo celebrato da altre
fuori” un parere sulle prospettive per      gelico italiano. A esempio, il mondo       Chiese; bisogna dire anche che i
un’Italia protestante, e il futuro della    evangelico in Italia ha visto la fami-     loro pastori non sono sempre rico-
proposta BMV, e vi ringrazio sia per        glia pentecostale diventare un inter-      nosciuti da altre chiese.
l’invito sia per il vostro coraggio.        locutore validissimo per le chiese             Ma perché nacque questo pro-
    Cominciamo con il contesto.             storiche – per esempio, tante Chiese       getto? Forse si potrebbe dire che il
Ogni contesto ha le sue peculiari-          pentecostali vogliono imparare qual-       progetto “BMV” fu indirizzato più
tà: qui stiamo parlando dell’Italia, e      cosa della storia valdese –; e, allo       a livello pratico, comunitario, che
dell’Italia evangelica con la sua storia    stesso tempo, delle caratteristiche        teologico. E quindi la domanda si
particolare. Per le chiese evangeliche      pentecostali sono diventate parte del      pone: era tutto questo, dagli anni
storiche d’Italia, il cambiamento e         culto in tante comunità evangeliche        ’80 in poi, soltanto una politica di
l’adattarsi non sono una cosa nuova.        storiche. E come possiamo parlare          comodità? Era praticamente limi-
Le chiese evangeliche metodiste e           dell’Evangelismo italiano di oggi,         tato, questo progetto, al bisogno
battiste nacquero in un altro mondo,        senza parlare dell’immigrazione di         di rispondere alle difficoltà trova-
un mondo diverso dall’Italia – un           tanti evangelici, spesso con eredità       te dagli esecutivi quando cercava-
mondo protestante, nord-europeo,            metodista, battista e presbiteriana        no pastore/i per le comunità? Era
britannico, o almeno anglofono – e          (ma anche pentecostale)? Quando            soltanto un riconoscimento che da
da lì sono venute in Italia. E qui, in      oggi si parla dell’Evangelismo italia-     soli non ce la facevamo, in senso
Italia, hanno dovuto adattarsi a un         no, di che cosa si parla? Certamente       pratico? No. Non era e non è così.
ambiente diverso dal mondo da cui           non dell’Italia di cent’anni fa!           Non era così perché ci fu anche la
arrivavano. Hanno capito dall’inizio             In questo contesto che cambia,        collaborazione a tutti i livelli loca-
(o quasi!) che bisognava cambia-            che cosa possiamo dire sul rapporto        li e spesso regionali: il lavoro con
re alcuni dei modelli con cui era-          tra le chiese in termini di denomi-        i giovani; la testimonianza comune
no cresciute altrove. Per la Chiesa         nazioni BMV, e, forse anche più im-        nelle grandi città; la diaconia ecc.

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          Abbiamo già sentito parlare sta-    straniero trova la Chiesa metodista        pensate che sia arrivato il tempo di
     mattina del “Supermercato delle re-      o battista che ha conosciuto a casa        dire “Basta!”, se bisogna terminare
     ligioni”, ed è vero! Viviamo in una      – o almeno fino a un certo punto.          questo progetto, così sia. Se non ser-
     società che, in certi modi, ha più in    Non sa, forse, che cosa sia la Chiesa      ve più, è inutile continuare soltanto
     comune con l’Impero romano dei           valdese, ma la parola “Riformata” o        per continuare. Non è un fallimento,
     primi due secoli cristiani che con       “Presbiteriana” significa qualcosa di      riconoscere che un progetto è servi-
     l’Europa dell’800, per non parlare       riconoscibile. Ripeto: i legami con        to nel passato ma non serve più. In-
     del ’500 o ’600. Ci sono in Europa       le chiese sorelle nelle diverse tradi-     vece, sarebbe follia continuare a fare
     oggi più confessioni religiose, non      zioni BMV sono sorgenti di rinno-          quello che non serve più, quando le
     soltanto cristiane, provenienti da       vamento e di sostegno delle diverse        nostre energie sarebbero meglio in-
     ogni parte del mondo; e ci sono          tradizioni. Per quanto ho capito,          dirizzate a un progetto nuovo.
     tante persone che oggi dicono di         quindi, e per quanto nel mio picco-             L’Italia si cambia, e l’Italia evan-
     non credere in niente, o almeno          lo ho vissuto questo progetto BMV,         gelica si cambia. Se è arrivato il tem-
     niente che si potrebbe definire “re-     mi pare che esso abbia sempre si-          po di fermare il Progetto BMV (e
     ligione classica”. Essere evangeli-      gnificato un arricchimento comune,         non dico che sia così; pongo soltanto
     ca/o in Europa – essere cristiana/o      non una diluizione delle specificità.      la domanda), senz’altro verrà fuori
     in Europa, se per questo intendia-           E bisogna dire che, nel resto          un altro progetto, più adatto ai biso-
     mo gente che capisce qualcosa del        dell’Europa, o almeno in Gran Bre-         gni di oggi e di domani. Chi lo sa? Bi-
     Vangelo – vuol dire fare parte di        tagna, dove le Chiese evangeliche          sogna essere aperti a ogni eventuali-
     una minoranza sempre più piccola.        si sono impegnate a condividere            tà, sotto la guida dello Spirito Santo.
     Questo è il contesto in cui vivia-       un progetto simile, non vedo sem-               E qui vorrei ricordarvi una cosa
     mo, in cui si trova la proposta BMV      pre questo arricchimento mutuale           fondamentale quando le nostre Chie-
     oggi. E quindi, secondo me, già ne-      che fluisce da una consapevolezza          se evangeliche cercano di parlare alla
     gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso,    viva delle tradizioni incarnate nel-       società in cui si trovano. Passano gli
     le chiese evangeliche BMV in Italia      le diverse chiese evangeliche locali.      anni e tante cose cambiano, ma quel-
     hanno potuto porre una domanda           Spesso il progetto diventa qualcosa        lo che rimane è il bisogno di parlare
     chiave alle Chiese più grandi del        che vuole dimenticare il passato, che      di Dio, e della croce di Cristo. Tan-
     Nord: che cos’è più importante –         riduce il senso dell’importanza dei        te persone e organizzazioni possono
     essere evangelico/a (si potrebbe         doni (“carismi”) specifici. Quindi, vi     parlare dell’ingiustizia sociale, econo-
     anche dire essere cristiano/a), in       chiederei di non sottovalutare quello      mica o politica. Nostro compito è di
     quest’Europa sempre meno cristia-        che avete fatto insieme in questi ul-      dire chiaramente che cosa pensa Dio
     na, o mantenere le nostre divisioni?     timi quarant’anni. A me sembra che         di queste cose. E come diceva sempre
     La collaborazione, il progetto BMV,      il Progetto BMV sia stato una sfida        un mio professore durante il corso di
     era, e rimane tutt’ora, secondo me,      lanciata a tutte le chiese evangeliche     studi sulla preparazione dei sermoni:
     una sfida e un segno di speranza per     europee, una sfida che non ha rice-        «Dovete sempre chiedervi: dove si
     il futuro della Chiesa in Europa.        vuto il riconoscimento che meritava.       trova, che significato ha, la croce di
          Però, questa collaborazione in          Ma rimane il problema del «So-         Cristo in tutto questo?».
     un’Italia che cambia non vuol dire       gno di un’Italia protestante…», ov-             Qualunque cosa succeda nel
     che i legami con le chiese sorelle       vero, c’è il problema dell’Italia che      futuro, vi ringrazio per l’invito di
     all’estero, e una conoscenza e va-       cambia, ma non cambia nel modo in          contribuire con alcuni pensieri “da
     lorizzazione delle loro tradizioni       cui si sperava cent’anni o centocin-       fuori” mentre cominciate a prepa-
     siano meno importanti. Le tre chie-      quanta anni fa. Non tocca a me dire        rare l’Assemblea/Sinodo che si terrà
     se – battista, metodista e valdese –     se il sogno di un’Italia protestante       nel 2022. Che Dio vi benedica con
     hanno tutte e tre molto da condivi-      sia qualcosa che dovrebbe conti-           saggezza e coraggio.
     dere le une con le altre; ma trovano     nuare oggi; o, se lo è, se il Progetto
     anche sostegno e incoraggiamento         BMV sia il modo migliore di farlo
     dalle loro chiese sorelle all’estero.    continuare. Però, mi ricordo due ri-              * pastore della United Reformed
     Quest’appartenenza facilita il rin-      ghe di un poeta inglese, Tennyson,          Church in Gran Bretagna. Già pasto-
     novamento costante dell’identità         che scrisse: «I nostri piccoli proget-        re delle chiese metodiste di Cremona
     specifica, e anche l’integrazione di     ti hanno il loro tempo; hanno il loro       e Piacenza e membro del gruppo resi-
     coloro che vengono da fuori. Lo          tempo e poi cessano di esistere». Se            dente del Centro ecumenico Agape

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