2022 l'Assemblea-Sinodo Verso - PINEROLO VALDESE
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Supplemento a RIFORMA n. 3 del 22 gennaio 2021 Reg. Trib. Pinerolo n. 176/1951. Resp. ai sensi di legge: Luca Maria Negro Edizioni Protestanti srl, via San Pio V n. 15, 10125 Torino Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova Mondovì (CN) Verso l’Assemblea-Sinodo appunti di un viaggio lungo un secolo 2022 Torre Pellice, agosto 2000: i cortei battista e valdese si incontrano per l’apertura dell’Assemblea-Sinodo
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni C Sommario are sorelle e cari fratelli, vogliamo, attraverso questo inserto di Riforma, illustrare e con- dividere il cammino di preparazione delle chiese battiste, metodiste e valdesi all’appun- tamento con l’Assemblea/Sinodo fissato per il 2022. La nostra commissione, istituita dagli esecutivi delle tre Chiese, con il primo incontro si prefiggeva di fare il punto sulla relazione tra le nostre Chiese, raccontandone la storia, Il Congresso del 1920 di Emilio Florio 3 individuandone le caratteristiche salienti, per poi volgere an- che uno sguardo verso gli anni a venire. Un sogno e un cammino Abbiamo scelto di volgere il nostro sguardo in primo luo- per il protestantesimo italiano go a una lettura critica dello sviluppo storico delle relazioni di Gianna Urizio 7 tra le nostre Chiese a cento anni dal primo Convegno delle Per un polo forte protestante italiano chiese evangeliche italiane (a cura di Emilio Florio) e poi di Claudio Paravati 10 abbiamo chiesto uno sguardo prospettico sui rapporti tra le nostre Chiese e sul lavoro comune nei prossimi anni, con una Un punto di vista dall’estero visione anche esterna ai nostri confini (a cura di John Brem- di John Bremner 13 ner, Claudio Paravati e Gianna Urizio). Essere chiesa insieme di Yann Redalié 15 In questo inserto desideriamo presentare le relazioni del convegno del 21 novembre 2020, che ha avuto una nutrita Quattro tesi per un’interculturalità partecipazione, e al tempo stesso iniziare un dibattito, che sostenibile vorremmo il più largo possibile, in vista di un secondo ap- di Raffaele Volpe 18 puntamento in forma di workshop che speriamo di poter Storie di vita, percorsi di formazione tenere in presenza in primavera. Per fare questo abbiamo di Cristina Arcidiacono 20 identificato tre aree che ci sono sembrate importanti all’in- terno del percorso BMV e abbiamo chiesto ad alcune so- Quale formazione? Per quale chiesa? relle e alcuni fratelli di darci il loro contributo per iniziare di Stanislao Calati 22 la discussione. Troverete così all’interno del numero alcuni Quale formazione, per quali ministeri spunti su tre diverse aree tematiche: «Essere chiesa Insie- della Parola me e Intercultura», «Collaborazioni territoriali», «Quale di Fulvio Ferrario 24 formazione in vista di quale chiesa». Chiese flessibili in una società liquida Auspichiamo nei prossimi mesi una discussione, sia nelle di Italo Benedetti 26 chiese sia sulle pagine di Riforma, e vi invitiamo a contat- Un cammino sul sentiero della reciproca tare noi e la redazione di Riforma per condividere il vostro conoscenza contributo. di Barbara Marchione 28 Collaborazione territoriale: l’esperienza di Il gruppo di lavoro BMV Catania di Carla Sueri 30 Daniele Podestà (B) Alessandro Spanu (B) Peter Ciaccio (M) Le foto del presente fascicolo Mirella Manocchio (M) sono a cura di Pietro Romeo Italo Pons (V) Davide Rostan (V) 2
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Il Congresso del 1920 Emilio Florio* uguaglianza fra i culti. Vincenzo Nit- moderatore Ernesto Giampiccoli, ti (metodista episcopale) e Carmelo avvenuta l’anno dopo il Congresso, Q Rapicavoli (battista) sottolinearono farà prevalere questa posizione più uando, il 9 novembre come al senso comune, che conside- conservatrice. 1920, circa 400 delegati rava “stranieri” i protestanti, si do- Le poche decisioni prese al Con- si riunirono a Roma nel vesse rispondere valorizzando l’op- gresso ebbero scarso seguito. Non si primo Congresso evan- posizione al potere curiale di figure realizzò un periodico comune, non gelico, dell’auspicata Chiesa evangeli- come Arnaldo da Brescia e Dante: vennero fuse le Facoltà di Teologia ca d’Italia non si parlava già più: i diri- ciò mostrava che la Riforma prote- come invece era stato auspicato; genti delle Chiese si erano dati come stante si inseriva in una precedente la Federazione, principale obietti- obiettivo massimo quello di una Fe- tradizione nazionale. vo del Congresso, non si realizzò derazione, ossia di un coordinamen- L’oggetto reale del Congresso, (ma qui influì anche l’avvento del to. I temi discussi al Congresso ruota- però, benché affrontato solo inci- fascismo che pose tutto il mondo rono intorno a tre principali questio- dentalmente, può essere riassunto evangelico sulla difensiva). L’unico ni: quale tipo di coordinamento adot- nei seguenti termini: cinquant’anni risultato fu, nel 1922, la pubblicazio- tare, come tutelare la libertà religiosa dopo l’unione di Roma all’Italia, la ne dell’Innario cristiano, comune a in Italia, quali iniziative intraprendere speranza di vedere, con la fine del tutte le chiese evangeliche italiane: nell’ambito culturale. potere temporale dei papi, la realiz- generazioni di evangelici avrebbero La prima questione fu trattata zazione del “sogno di un’Italia prote- espresso la loro fede con le stesse dal battista Lodovico Paschetto che stante” era sfumata. Gli italiani resta- parole e le stesse melodie: era co- si dichiarò favorevole alla concentra- vano attaccati alla tradizione catto- munque un passo significativo sulla zione dinamica (le attività sociali) e lica oppure erano “liberi pensatori” via dell’unità. alla concentrazione tattica, in cui sem- laici, ma pochi diventavano evan- L’insufficiente riflessione teolo- brò alludere a un’azione culturale gelici. Che fare? Le chiese battiste e gica e la ristrettezza confessionale comune ma non alla concentrazione metodiste proponevano il modello della maggioranza dei protagonisti organica, cioè all’unificazione tra le missionario, fatto di opere sociali e del Congresso del 1920 sono evi- chiese: essa sarebbe arrivata in futu- di polemica anticattolica. In questa denti; ma ancor più grave fu l’inca- ro, quando a Dio fosse piaciuto. Sul- prospettiva l’unificazione delle chie- pacità di analizzare realisticamente la libertà religiosa il valdese Davide se evangeliche non sembrava utile: la situazione dell’Italia postbellica. Jahier trattò la questione dell’art. 1 un po’ di sana concorrenza missiona- La guerra e il dopoguerra avevano ri- dello Statuto Albertino che definiva ria non poteva che giovare alla causa. portato in primo piano l’aspirazione il cattolicesimo «sola religione dello Da parte sua, la Chiesa valdese era alla giustizia sociale delle masse ope- Stato». Constatando che l’art. 1 era favorevole alla nascita della Chiesa raie e contadine e le chiese evange- stato superato dal Codice penale Za- evangelica d’Italia, considerata uno liche venivano coinvolte in vicende nardelli che considerava le varie fedi strumento più efficace in vista del la- su cui sarebbe stata necessaria una su un piano paritario, Jahier sugge- voro di evangelizzazione. Ma perma- riflessione: la formazione di gruppi riva di non promuovere un’impro- neva in essa una parte legata al picco- evangelici nella Marsica, in Puglia, in babile modifica statutaria ma di raf- lo mondo delle Valli, meno abituata Sicilia, nella valle Padana, coincideva forzare il risultato già acquisito con a fare i conti con l’ambiente culturale spesso con situazioni di conflitto con una legge che assicurasse la piena e spirituale “italiano”. La morte del il clero locale, accusato di appoggia- 3
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni re i “signori” o di essere esso stesso interessi attraverso la lotta dei partiti, dese dal particolarismo chiesastico cal- la controparte sociale. Come parlare è lì che un movimento di riforma ita- vinista in funzione di un’“italianiz- dell’Evangelo in questo contesto? La liana deve essere presente. La demo- zazione” delle sue dottrine e forme religiosità popolare, la superstizione crazia ha bisogno di un’anima: ecco liturgiche. Il contesto valdese lo ri- magica, richiedevano certamente il ruolo del protestantesimo, inteso spettava ma non lo seguiva. Quando un’evangelizzazione e quindi uno da Gangale come una ripresa del a esempio Janni presentò al Sinodo sforzo di mediazione linguistica, li- pensiero teologico e sociale di Calvi- del 1933 il lavoro della Commissio- turgica, pastorale: di questo il Con- no. Una volta realizzata questa rifor- ne permanente sull’Innario, di cui gresso non discusse e questo fu, a ma morale, capace di dare sostanza era presidente, comunicando di aver conti fatti, il maggiore suo limite, etica ai movimenti politici, la Chiesa ottenuto la collaborazione di mu- dovuto, forse, alla convinzione che Evangelica d’Italia sarebbe stata una sicisti italiani (in maggioranza non rivolgersi alle classi colte fosse la realtà. La riflessione di Gangale tro- evangelici) fu criticato per l’idea di strategia missionaria vincente. vò un interlocutore (esterno) in Pie- rifarsi, nei testi e nelle melodie, alla Alcuni fra gli evangelici, come le ro Gobetti, che inquadrava il prote- tradizione popolare italiana. comunità dei Fratelli, avevano una stantesimo italiano nel suo disegno Arturo Muston, già presidente teologia che, per quanto letteralista, di riforma morale e intellettuale del del Comitato di evangelizzazione conteneva una proposta di vita co- paese: l’etica del lavoro, l’indipen- valdese, svolse delle considerazioni munitaria, popolare, egualitaria; un denza morale, il rispetto della legge in parte simili: in una relazione al discorso analogo si può fare per le tipici del protestantesimo dovevano Sinodo del 1931 Sull’opera di evan- nascenti comunità pentecostali. Pur- incontrarsi con gli operai educati alla gelizzazione in Italia si soffermava troppo entrambe queste chiese non libera lotta e alla morale del lavoro; gli sulla preparazione dei pastori e sulla parteciparono al Congresso: il prote- evangelici dovevano opporsi invece loro scarsa disposizione evangelisti- stantesimo italiano si sviluppava così all’imperante conformismo picco- ca. Appena costituito un gruppetto in due direzioni diverse e distanti. lo-borghese: così non sarebbero stati evangelico in una città, sosteneva, portatori di un’ideologia d’importa- l’evangelista si disponeva al più tran- zione ma forze vive della nuova Italia. quillo ruolo di pastore ripiegando su I Protestanti “stranieri” e la Un luogo comune del protestan- attività istituzionali. In questa dina- “Riforma italiana” tesimo italiano fa discendere i mali mica Muston vedeva il risultato di Le chiese evangeliche avevano del Paese dalla sua “mancata Rifor- una preparazione teologica forgiata tutte interiorizzato il paradigma at- ma”: Gangale (e Gobetti!) chiama- secondo gli schemi delle Facoltà traverso il quale si erano formate: vano gli evangelici italiani non a teologiche straniere, concepiti per quello missionario. Ciò valeva per i sconsolate riflessioni sul passato ma situazioni in cui il protestantesimo Battisti e i Metodisti, ma in misura a incidere creativamente nel mondo era maggioritario. Muston criticava rilevante anche per i Valdesi. Queste contemporaneo. anche il linguaggio utilizzato, l’igno- chiese erano percepite come stranie- Ugo Janni, valdese proveniente ranza sul cattolicesimo, la prepara- re (e su questo si basava la polemica dalla Chiesa vecchio-cattolica, in- zione troppo teorica dei pastori, e cattolica) e l’essere stranieri diventa- quadrava la questione in una pro- si domandava se «rivolgendosi alle va inconsciamente una percezione spettiva più specificamente pasto- masse popolari […] gli evangelizza- di sé nonostante la retorica patriot- rale, criticando la modalità, spesso tori ne intesero sempre la psiche, se tica di molti. grossolana, con cui molti evangelici seppero immedesimarsi colle sofferen- Dopo il 1920 si sviluppò una ri- si rapportavano al cattolicesimo. ze loro, coi loro bisogni colle loro aspi- flessione, che seguiva percorsi diver- La vera riforma, sosteneva, è com- razioni». Il riflusso missionario in si e spesso distanti, su come superare prensiva e fraterna verso lo spirito atto cercava giustificazioni elevate: il paradigma missionario rendendo religioso italiano, non è la riproposi- «Colgonsi forse uve dalle spine o fichi “italiana” la Riforma. Il battista Giu- zione libresca della Riforma del XVI dai triboli?»; Muston si chiedeva, seppe Gangale sottolineava che la secolo. La presenza evangelica in Ita- tuttavia, se fosse lecito vedere nella Riforma del XVI secolo, come tutti i lia doveva stimolare il cattolicesimo realtà italiana soltanto pruni e rovi. grandi movimenti storici, si era rea- ab intra, facendo emergere quanto in Questa riflessione trovò nel regi- lizzata in connessione con le trasfor- esso vi era ancora di autenticamente me fascista il suo limite. Con i Patti mazioni sociali. Poiché, sosteneva, cristiano. Janni si definiva assertore Lateranensi Mussolini consolidava il le masse moderne esprimono i loro tenace della liberazione della idea val- suo potere riconoscendo alla Chiesa 4
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni cattolica un ruolo privilegiato (non dai vertici delle Chiese e aveva funzio- più noto di una serie di esperienze era stata fuori luogo la riflessione ni essenzialmente pratiche. che proponevano il lavoro e la vita del 1920 sull’art. 1 dello Statuto!): il Fu Giorgio Spini nel 1949, con un comunitaria come percorso di fede clero cattolico poteva disporre delle articolo su Protestantesimo, a ripren- e riconciliazione dopo i traumi della forze di polizia contro gli evangelici: dere la riflessione sulla presenza evan- guerra. Tullio Vinay sottolineava l’a- di qui la chiusura di luoghi di culto, gelica in Italia. Gli italiani non erano pertura ecumenica e sociale di Aga- l’allontanamento dei pastori, la per- da considerarsi come dei “pagani”, ma pe; condivisione e comunità erano pa- secuzione dei Pentecostali, conside- dei cristiani che avevano dimenticato role molto usate nel mondo giovani- rati un pericolo “per l’integrità fisica il messaggio liberante del Cristiane- le evangelico di quegli anni: la fede e psichica della razza” come diceva simo; erano “Galati insensati” a cui doveva essere vissuta in “comunità la circolare del ministero dell’Inter- l’Apostolo chiedeva di non tornare confessanti” capaci di dare alla fede no del 1935 che aprì questa vicenda alla precedente schiavitù, bisognosi un senso concreto. Le distinzioni tragica e poco conosciuta. quindi non di “evangelizzazione” ma confessionali sembravano a molti di Riforma, cioè del ritorno alle fonti giovani anacronistiche: fu proprio il della fede. La Riforma del ’500 non mondo giovanile a dare un seguito La “comunità” del dopoguerra aveva cercato di fare qualche proseli- concreto al dibattito sulla presenza Il ritorno alla democrazia non fu to, come fanno le sette, ma di modi- protestante in Italia. Il Congresso un ritorno al passato liberale; la Co- ficare l’insieme della società; attua- giovanile (interdenominazionale) di stituzione repubblicana che garan- lizzare la Riforma significava dunque Milano del 1951 espresse con forza tiva la libertà religiosa confermava non chiedere agli italiani l’abbandono l’idea che l’unità evangelica era per comunque, con l’art. 7 l’impianto della Chiesa cattolica, ma di opporsi i giovani già una realtà; essa non era giuridico della “Chiesa di stato”. La al clericalismo politico e sociale. Que- raggiungibile per via teorica: il con- presenza del Partito cattolico al go- sto messaggio sarebbe stato percepito fronto e la collaborazione, recita la verno, saldamente sostenuto dall’A- come autorevole e avrebbe portato dichiarazione finale, «ci hanno fatto merica “protestante” modificava tut- dei frutti; in caso contrario la stessa sperimentare la già esistente unità del- ti gli schemi tradizionali: gli evange- Chiesa valdese, pur così radicata in la nostra Chiesa Evangelica in Italia e lici, formatisi sul mito del necessario Italia, sarebbe rimasta per gli italiani ci hanno fatto sentire che i motivi che declino del cattolicesimo nel mondo «una rispettabile straniera che parla un portarono un tempo al sorgere delle moderno, registravano l’egemonia linguaggio troppo difficile ed inconsueto nostre denominazioni non sono stati di una chiesa cattolica che non solo per essere capito». sentiti come motivo di divisione». usciva indenne da un ventennio di In quello stesso anno Giovanni I successivi congressi giovanili ambigua convivenza con il fascismo, Miegge, in un articolo su La Luce insistettero sulla necessità della Fe- ma si proponeva come il riferimento riguardante «Le due Riforme», derazione evangelica, e sull’urgenza del “mondo libero” alleato degli Usa quella di orientamento pauperistico dell’apertura alla società; sarà infine in funzione anticomunista. incarnata dai movimenti medieva- il Congresso del 1962 a rivolgere un In un tale contesto si creò tempe- li e poi dagli Anabattisti e quella di appello solenne al Consiglio Federale stivamente un coordinamento delle matrice luterana, osservava che la per la convocazione, entro il 1963, chiese (la persecuzione dei Penteco- Chiesa valdese, erede di entrambe le di un congresso Evangelico Italiano stali aveva pur insegnato qualcosa sul riforme, dovesse considerare come finalizzato alla realizzazione di una valore dell’unità…). Nel 1946, nacque sua vocazione il dialogo con «l’in- organica unione evangelica. il Consiglio federale evangelico, con il tensa fermentazione di movimenti compito di promuovere la Federazio- spontanei di natura schiettamente po- Il Secondo Congresso ne (ma questo obiettivo fu ben presto polare ai margini delle Chiese Evange- messo in soffitta), fungere da colle- liche costituite», superando forme di evangelico gamento con il nascente Consiglio conservatorismo istituzionale. Al secondo Congresso, svolto a ecumenico delle Chiese, difendere la L’articolo alludeva a un nuovo Roma fra il 26 e il 30 maggio del 1965 libertà religiosa. Fu quest’ultima la sua attivismo del mondo evangelico; parteciparono ADI, AMEI, Aposto- attività principale, svolta dall’Ufficio esso, però, non si manifestava solo lici, Metodisti, Valdesi, Esercito della legale guidato da Giorgio Peyrot. Il nella ripresa delle chiese pente- Salvezza, Battisti e Avventisti. Nei Consiglio federale, a differenza di una costali ma anche nel fermento del Documenti preparatori emerge una Federazione evangelica era composto mondo giovanile. Agape è l’esempio certa inquietudine di fronte a una si- 5
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni tuazione in cui, scriveva Luigi Santini, blica sul tema «Cattolicesimo e pre- ralmente sulla libertà religiosa, il Protestantesimo italiano aveva gli senza protestante in Italia». Queste ma a condizione che ciò non anni contati in mancanza di una testi- due posizioni sul cattolicesimo divide- costituisse situazioni di privile- monianza concretamente sintonizzata ranno gli evangelici italiani impedendo gio. Invitava inoltre le chiese a con l’ambiente religioso e umano nel una chiara presa di posizione ecumeni- condurre le necessarie trattati- quale è chiamato a operare. Pur non ca per molti anni ancora. ve in forma unitaria. considerando plausibile il vecchio Un altro fenomeno che si mani- • Federazione: venne sancito il anticlericalismo, la relazione Santini festava nello stesso periodo, la seco- passaggio dal “fare insieme” del riteneva irrealistica la prospettiva di larizzazione, non fu colto in modo Consiglio evangelico allo “stare un rinnovamento del cattolicesimo. adeguato nel suo enorme rilievo. Si insieme” della Federazione; per Lo scenario, però, era in rapida evo- profilava non la tanto sperata crisi non essere l’unione dei vertici luzione: il Concilio Vaticano II, che della chiesa cattolica, ma l’eclis- questa avrebbe dovuto dotarsi teneva le sue ultime sessioni proprio si della stessa “ipotesi Dio” presso di un’Assemblea federale elet- in quell’anno, promuoveva l’“aggior- masse sempre più vaste. I documen- tiva e di un Consiglio esecuti- namento” della chiesa cattolica rispet- ti preparatori del Congresso, che vo e fornire “servizi comuni” in to al mondo, protestanti compresi. Gli pure avevano colto questa tendenza continuità col precedente Con- evangelici italiani assistevano increduli di fondo, non mostrano di averne siglio Federale. Questo spirito al passaggio dal conflitto al dialogo. Il compreso il carattere dirompente. unitario era però bilanciato dal problema era complicato dalla natura Non è dunque nei documenti sul riaffermato rispetto dell’auto- stessa del cattolicesimo, una realtà mol- contesto sociale e religioso che van- nomia delle chiese aderenti. to meno monolitica di quanto amava no cercati i risultati più importanti Non fu accolta la proposta di (e ama) mostrare, e dalle dinamiche del Congresso, ma nell’inizio di una definire “Comunità di Chiese” stesse del Concilio, una sede in cui le collaborazione duratura e proficua la futura Federazione; questa aperture pastorali erano costantemen- tra gli evangelici italiani. definizione, proposta dai setto- te bilanciate dalla riconferma delle Il secondo Congresso si espresse ri giovanili, sembrava indicare tradizionali posizioni dogmatiche. Era sui seguenti argomenti: l’unione più che la collabora- facile comporre la contraddizione e ve- • Ecclesiologia: si osservò che i zione: una fuga in avanti, secon- dervi una doppiezza ben studiata. Solo punti di convergenza (natura do il relatore Neri Giampiccoli. pochi, come Valdo Vinay, vedevano nel missionaria della Chiesa, sacer- Il Congresso fissò per il 1967 la Concilio l’occasione attesa di poter tro- dozio universale, molteplicità costituzione della Federazione. vare nel cattolicesimo un interlocutore, dei doni e dei ministeri, prima- • Altri Ordini del Giorno riguar- non nel senso del “ritorno a Roma” ma to della comunità locale sulle davano temi vari tra cui l’obie- in quello della Riforma ab intra di cui sovrastrutture ecclesiastiche) zione di coscienza al servizio aveva già parlato Janni. Vinay metteva erano largamente superiori ai militare, le migrazioni, la scuo- in rilievo come il cattolicesimo non si motivi di dissenso. la; particolare importanza fu dovesse valutare sulla base delle dichia- • Situazione religiosa: “dissenso” riservata ai mass media. razioni del card. Ottaviani e salutava con la Chiesa romana ma sensi- L’unità degli evangelici, attesa con speranza la riscoperta biblica in bilità rispetto al «travaglio delle dal 1920, non seguì il percorso li- corso nella Chiesa di Roma. Questa coscienze cattoliche». Apertura neare della conquista “missionaria” posizione era però minoritaria: la valu- al mondo non religioso. ma quello del servizio alla società. tazione di Vittorio Subilia, che eviden- • Situazione sociale: lotta contro La Federazione non sarà la Chiesa ziava le contraddizioni, sopra menzio- «l’idolatria del denaro e del pre- evangelica d’Italia, ma un efficace nate, tra l’atteggiamento dialogante e stigio» e invito alle comunità strumento di testimonianza e un l’immutato assolutismo teologico, era ad «assumere la causa degli op- fattore di avvicinamento fra i prote- largamente condivisa. I due, colleghi pressi e degli sfruttati». stanti italiani, che negli anni si sono alla Facoltà valdese di Teologia, ebbe- • Rapporti con lo Stato: Il Con- scoperti sempre più “Uniti per l’E- ro un ruolo importante nel Congresso gresso accettò che si utilizzas- vangelo” come recitava il motto del evangelico: a Vinay fu affidata la predi- se lo strumento delle Intese, Congresso del 1965. cazione inaugurale sul testo di I Corinzi (previsto dall’art. 8 della Co- 9, 16. «Guai a me se non evangelizzo!»; stituzione) per impedire che lo * docente di storia e filosofia – il secondo tenne una conferenza pub- Stato potesse legiferare unilate- chiesa valdese di Milano 6
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Un sogno e un cammino per il protestantesimo italiano Gianna Urizio* Noi protestanti italiani dell’ambiente e non dimenticherei il tentativo di questi ultimi anni di V cercare delle risposte sul grande Cominciamo da noi, noi prote- orrei iniziare la mia ri- tema dell’immigrazione). Su questo stanti italiani siamo pochi, anche di- flessione con due pa- tema, oltre che una risposta a livello visi, pieni di buona volontà, animati role: sogno e cammino. apicale, c’è stata una buona parteci- da una buona teologia, mediamente Sognare vuol dire pazione delle realtà locali. conflittuali, ma in modo educato. Se pensare qualcosa che vorremmo si penso agli ultimi 50 anni, anni in cui Anche a livello teologico, in am- realizzasse; il sogno può anche far sono stata attiva in questo ambito, biti ecumenici, abbiamo contribuito compiere delle svolte. Riflettere su il nostro percorso è sempre stato in modo significativo alla conoscen- che cosa cambiare ovvero su quello correlato a quanto succedeva nella za della teologia protestante, anche che va cambiato. Questo comporta società, e questo è un bene, ma an- di Oltralpe, ma più sottovoce credo immaginare come lavorare per rea- che un limite per essere una chiesa abbiamo anche contribuito a ac- lizzarle e soprattutto quale cammi- confessante. cendere delle luci sui temi etici, nel no intraprendere. Come protestanti italiani, tutto nostro dialogo ecumenico, in prima In questa riflessione oserei dire sommato non conosciamo divisio- istanza con il cattolicesimo. che sogno per i protestanti italiani ni, nel nostro percorso ecumenico Ciononostante da anni decre- di riuscire a essere una chiesa con- interno. Anzi, siamo testimoni di sciamo con costanza, abbiamo sco- fessante o meglio quello che nel un percorso che ci ha avvicinato, e perto la bellezza dei campanili, che nostro immaginario ha rappresen- negli anni abbiamo messo a fuoco non ci consente di crescere. In ritar- tato la Chiesa confessante: oggi una temi importanti per noi e per la so- do abbiamo messo a fuoco i danni chiesa che si interroga sulla giusti- cietà italiana. Sono poi aumentate e che l’emigrazione italiana interna ed zia sociale ed economica e che lot- strutturate le collaborazione tra gli esterna ha provocato nella vita e nel- ta per realizzarla, che sa cogliere esecutivi, ma anche le collaborazio- la consistenza delle nostre comunità l’importanza delle differenze, della ni territoriali. L’ultimo Nev ha fatto e quindi non abbiamo costruito una pluralità nella quale ci si incontra e un’ottima sintesi di questo percorso strategia di risposta. Le città si sono si cambia. Perché è l’incontro che mostrando come le varie tematiche ingrandite per questa immigrazio- provoca il cambiamento. si sono evolute nel corso degli anni, ne e noi abbiamo perso molti pro- Due sono i contesti su cui vor- spesso in sintonia con le domande testanti per strada. Noi protestanti rei riflettere e collegare, secondo che emergevano dalla società oltre delle città siamo diventati una vera una consolidata tradizione prote- che una maturazione propria, tal- e propria diaspora. Insomma ab- stante italiana, Bibbia e giornale: volta in anticipo sulla società (pen- biamo vissuto una trasformazione noi protestanti italiani nel contesto so a esempio al tema del testamen- sociologica corrispondente a quella in cui viviamo. to biologico, dell’omosessualità, degli altri italiani, solo che noi ce lo 7
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni potevamo permettere solo in parte. tema della violenza di genere che ha meccanismo anzi, in qualche modo Abbiamo visto le chiese svuotarsi, conquistato spazi sempre più ampi, lo rafforzano. Pensiamo a esempio avvinghiate al loro glorioso passato, anche negli odg, anche grazie alla all’8x1000 in Italia, importante, ci con dei locali sovradimensionati ri- Fdei e alle sue iniziative, ma non ri- ha fatto conoscere e se non amare, spetto ai membri effettivi. esce a entrare e modificare spesso le ammirare, da migliaia di persone, Dopo l’emorragia dell’emigra- relazioni di genere. Su questo c’è an- di fatto contribuisce a far sopravvi- zione che abbiamo sottovalutato, cora molto da fare. A cominciare da- vere un Terzo settore che supplisce le nostre chiese sono state travolte gli studi teologici di genere che non o ha reso più economici – grazie a dall’immigrazione. Le risposte sono sono metodo comune, ma riserva stipendi sempre più bassi – i servizi state plurime. Ci sono chiese che delle donne. Eppure anche sull’ap- che dovrebbero essere erogati dallo oramai sono solo colorate, spesso a proccio di genere, nonostante tutto, Stato. maggioranza di credenti immigrati, ritengo, che le nostre chiese siano In qualche modo la filosofia neo- ci sono realtà evangeliche etniche, ci un pochino più avanti della nostra liberista, con tutte le sue conseguen- sono incontri etnici che hanno molti società. ze, che abbiamo nei fatti accettato, è più partecipanti dei nostri Sinodi. E E infine alcune riflessioni sul stata quella di «meno Stato, più im- questo succede oramai già dagli anni contesto in cui siamo chiamati a es- presa». Qualsiasi altra ipotesi è di- ’90 anche se inizialmente in sordi- sere chiesa confessante: la società ventata irrazionale o eresia. Keynes na. Su questo cambiamento in atto, italiana. è stato dimenticato. Così oggi, in Ita- ci sono state risposte diverse. Tra La crisi Covid ha evidenziato lia, come negli altri paesi del mondo, queste importante il progetto «Es- con forza e in modo drammatico la c’è un aumento esponenziale della sere Chiesa Insieme». Che talvolta crisi che attraversa già da prima la concentrazione della ricchezza in ha disvelato problemi che avevano nostra società italiana e che richiede poche mani e un aumento generale bisogno di soluzioni e risposte col- non risposte contingenti ma una re- della povertà unito alla perdita di lettive su problemi teologici, eccle- visione profonda del modello di svi- reddito del ceto medio. siologici ed etici, ma non solo. luppo economico, sociale e umano Questo modello neoliberista ha Infine i giovani. Da anni la Fgei e che non si potrà modificare in un permeato l’intera società. La paro- lavora sull’inclusione, affrontando giorno e richiederà fantasia, fatica e la solidarietà è stata sostituita dalla temi propri, legati all’età e al futu- anche conflitti. parola competizione. Vinci se sei ro, che in definitiva ci coinvolgono La pandemia sta rivelando le gra- aggressivo, determinato. Se sei ca- tutti. La Fgei si è segnalata per ap- vi deficienze del nostro sistema pae- pace di mostrare i muscoli, quanto procci inclusivi, tra denominazioni, se, in primis l’arretramento o snatu- sei capace. Abbiamo perso il valore ma anche tra diverse provenienze, ramento delle funzioni dello Stato, dell’inclusività. Inoltre siamo diven- sviluppando metodologie efficaci e che non si è fatto più mediatore delle tati la società del NOW. Vivi e con- divertenti. diseguaglianze. Anche noi abbiamo suma perché la società ha bisogno Quindi passi indietro ma anche vissuto in silenzio, anzi partecipan- di questo. Se si parla di futuro è per passi avanti. Talvolta mi è capitato do, alla sempre maggiore privatizza- pensare a quale macchina comprare, di pensare che forse un altro limi- zione dei servizi. Così si è affermata quale vacanza fare, non a quale so- te è che nelle nostre chiese ci sono una società sempre più basata sulla cietà vogliamo costruire. Poco im- troppi generali e pochi soldati (non competitività e non sulla solidarietà. porta quante conseguenze ha questo a caso parlo al maschile) perché non Grandi gruppi, in mano a oligarchie modello di sviluppo per l’ambiente, dimentico, last but not least, il tema e grandi manager, l’hanno fatta da per gli esseri umani, per i nostri figli di genere. padroni anche su temi di interesse e nipoti. Le nostre chiese oggi vedono comune come a esempio l’acqua... La pandemia ha rivelato tutto molte donne nei ruoli apicali, ne- senza cura per il bene comune. Tutte questo. Eppure in Italia sta circolan- gli esecutivi e nei comitati a livello le iniziative che da anni si prendono, do un manifesto «per una società nazionale e locale. Tutto bene dun- contro la disoccupazione, il lavoro della cura». Si direbbe quasi un lin- que? La capacità delle donne si è precario, sull’immigrazione, sulle guaggio femminile. In conclusione affermata. È diventata visibile, fino condizioni di vita, sull’ambiente, se viene detto: «Vogliamo una società all’assunzione di ruoli di direzione va bene sono toppe su buchi che si che metta al centro la vita e la sua fondamentali. Si sono diffusi temi allargano invece di chiudersi e che dignità, che sappia di essere interdi- portati avanti dalle donne come il sostanzialmente non modificano il pendente con la natura, che costrui- 8
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni sca sul valore d’uso le sue produzio- mo. Quali riflessioni compiere, quali Assemblea/Sinodo, dovremmo co- ni, sul mutualismo i suoi scambi, le alleanze costruire, con chi cammina- minciare a coniugare le nostre po- sue relazioni, sulla partecipazione le re. Questo forse vuol dire essere una chezze, ma anche la nostra fede, per sue decisioni». chiesa confessante. Una chiesa che pensare che cosa significa oggi essere Potrebbe essere un odg delle no- intreccia Bibbia e giornale, fede in chiesa confessante in Italia, che cosa stre assemblee. Vale a dire, sembra Gesù Cristo e scelta di campo. significa cercare di reinventare – in- un’utopia, o appunto “un sogno”. Un Per concludere vorrei citare un sieme ad altri – una società che non sogno per una società più giusta che passo che io amo molto della lettera sarà forse come la sogniamo, come oggi rispetto ai discorsi pubblici sto- agli Ebrei (cap. 11), scritta in anni di la vorremmo, ma sperarlo e lavorare na, sembra anacronistica, non ha più grandi difficoltà per i primi cristiani: per realizzarla, servirà a renderla mi- il linguaggio crudo e sensato dell’e- Or la fede è certezza di cose che si gliore. E qui comincia il lavoro, che conomia e della politica di destra o sperano, dimostrazione di realtà che non potrà che essere collettivo e che di sinistra. non si vedono. Per fede... Per fede richiederà le energie e intelligenze di E qui vorrei tornare al sogno. Al anche Sara, benché fuori di età, ri- tutte e tutti. sogno per sapere quale cammino cevette forza di concepire, perché intraprendere. Non è detto che ci ritenne fedele colui che aveva fatto arriviamo, ma serve per sapere dove la promessa. Per fede… * già regista di Protestantesimo andare. Per decidere che cosa voglia- Dopo ben 13 anni dall’ultima (Rai 2) – pensionata attiva Torre Pellice, agosto 2000: l’Assemblea-Sinodo al Palaghiaccio 9
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Per un polo forte protestante italiano Claudio Paravati* di stampo religioso, dall’altra nel non ci si chiede del senso), e questa quotidiano incontrando per le stra- sofferenza generalizzata, la caduta I de europee il post-secolare fatto di dei vecchi punti d’appoggio dati per l protestantesimo dove- agnostici razionalisti, tradizionalisti, assodati, ha influito anche sulle chie- va scuotere l’Italia e la sua nuovi movimenti religiosi, missioni se cristiane, in tutto il mondo. Non coscienza, per costruire “di ritorno”, laicisti, meditazione e possiamo far finta che per noi que- un paese moderno, libe- yoga, New Age e “altro” non meglio sto non sia avvenuto. Mi pare che gli ro dalle superstizioni e dal potere specificato. effetti siano evidenti, dato che gli ul- ideologico e temporale del Papa. Queste molteplicità di vedute, timi trent’anni corrispondono a una Sappiamo come è finita: quel so- fedi e non fedi sono totalmente di- generazione (la mia, tra l’altro) che gno si è rapidamente infranto, verse dal vecchio scontro “ideolo- si è trovata a fare i conti con un mon- confermando l’anima cattolica del gico” tra “visioni del mondo”. Oggi do nuovo, nel quale però si trova per Paese. Insieme a quel sogno se ne la “visione del mondo” che va per lo più fuori luogo e disorientata, che infrangeva un altro, quello dell’u- la maggiore è quella di “non avere a proprio agio; più frequentemente nità del fronte protestante. Il pro- una precisa visione del mondo”. Un in burnout che operosa e rivoluzio- testantesimo che si consolida nel errore comune che ci capita ancora naria; più vittima che protagonista, Dopoguerra è denominalizzato, si di commettere, mi pare, è quello di infantilizzata che valorizzata, stanca articola in proposte diverse, più o pensare a come giocare le prossi- che creativa. Non è questo un pro- meno attratte le une verso le altre. me mosse, senza accorgersi che è la blema da poco. In questo quadro i protestanti si scacchiera a non esserci più. Tornando in Italia, passando alle sono dovuti riposizionare. Non più Le stime ci dicono che, nel mon- religioni, più di una persona su die- il sogno di un’Italia protestante ma do cosiddetto occidentale, circa ci appartiene a un credo religioso il realismo di un protestantesimo la metà è la percentuale di chi non non cristiano cattolico; sia le ricer- di minoranza in un’Italia cattolica. crede, punto e basta; ma non è il che Granelli di Senape, sia, in cam- Oggi, invece? blocco degli atei razionalisti convin- po cattolico, Gente di poca fede (ma Più che di Italia cattolica, parlia- ti, anti-religiosi. Metà delle persone anche Dio a modo mio, e Piccoli atei mo oggi di Italia plurale, nella qua- di oggi non si pone nemmeno la crescono), e infine Il Dio dei migranti le quella protestante non è che una domanda, e non sa neanche bene il mostrano una varietà di combina- delle schegge del mosaico, ampio e perché. zioni inedite tra credere e apparte- talvolta difficile da comprendere, di Il muro di Berlino, cadendo, ha nere. proposte religiose e confessionali tra seppellito con sé le strutturate ide- Oggi dunque, ci si trova a collo- tradizioni, nuove religioni e “altro”. ologie della Guerra fredda; il diso- carsi tra: le chiese vuote, le sugge- Torna il religioso in varie forme, da rientamento che ne è venuto appres- stioni etiche di papa Francesco e la una parte con la Turchia, la Polo- so è evidente nei dati sopra ricordati sua proposta sociale, e… i rosari di nia, l’Ungheria e i loro populismi (non ci si pone neanche la domanda, Salvini. 10
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Come ci posizioniamo? stiana debbano fungere da pungolo tradizioni diverse, che però come costante per le nostre, invecchiate, protestanti evangelici si riconosco- Anche noi, seppur cristiani cre- certezze. no anche oggi nella stessa vocazio- denti nella risurrezione, abbiamo ne. Dobbiamo ricominciare dalla paura di morire. I dati della popo- vocazione comune, e non – solo – lazione ecclesiastica nel mondo, La risposta identitaria dall’organizzazione. Come conservo ovunque, e specialmente per le Il populismo in politica è la ver- quel che ho, quel che sono, affinché chiese storiche, sono impietosi: la sione del vecchio nazionalismo in serva gli altri (e le altre chiese)? Af- diagnosi è, quando va bene, quel- salsa post-ideologica; è una rispo- finché serva il mio prossimo e la mia la di una “stabile decrescita”. Gli entusiasti della “decrescita felice” sta identitaria che antepone il “noi” prossima? forse se ne rallegreranno; io invece, a “loro”, come vuole Carl Schmitt, Qui l’accento vorrebbe essere te- no. Alla “paura” le chiese di tutto il quando ci ricorda che la politica è ologico anche perché organizzativo, mondo hanno spesso reagito come il distinguere tra amici e nemici (il ed è organizzativo perché teologico. potevano, e sovente ricorrendo alla “noi” e il “loro”). Siamo finiti anche Una viva teologia, una teologia della “risposta identitaria”: chi sono io? noi col replicare, involontariamente, chiesa che vive. Che cosa ho da dire? Che cosa ci dif- un errore simile, quando ci siamo Può essere una ripartenza ma in ferenzia dagli altri? messi a rincorrere la “corsa all’i- che direzione? Primo: fare i conti Questo meccanismo di “profila- dentità del noi”. Abbiamo trovato con la storia, adesso però per porre zione” mi pare del tutto comprensi- ogni buona scusa per rifugiarci nel l’accento sul futuro, e non sul pas- bile, ma i suoi effetti sono stati tal- nostro piccolo mondo, antico, che sato. La testa non sempre rivolta al volta controproducenti. Come dire, nessuno o in pochi – evidentemen- passato, in cerca di “autore”, ma al buona l’intenzione, non sempre ec- te! – capiscono. Tutta un’altra serie futuro, in risposta alla chiamata che cellente la realizzazione, anzi. Nella di risposte “fatte in casa”, buone per proviene. Secondo: ripartire dai la- nostra Italia protestante ha prodotto ogni uso: meglio pochi ma buoni; il boratori viventi di BMV (tendenti una, se possibile, ancora maggiore mondo non ci capisce, si accontenta al BMVL), che sono la Federazione frammentazione delle chiese, ognu- di risposte facili, noi invece abbiamo giovanile evangelica in Italia e la Fa- na rivolta a costruire una propria quelle difficili; la colpa è del sistema, coltà valdese di Teologia di Roma; la rinnovata identità denominaziona- del mercato e altro ancora. Mi pare Claudiana editrice, e Riforma. Gio- le, con la testa rivolta al passato, più che il problema è il mondo, perché vani, formazione e cultura: mi sem- che al futuro. Risultato: abbiamo non sappiamo più stare lì in mezzo. bra un buon piano di investimento, continuato a decrescere, e per di più, Ci siamo chiusi in casa; come se le su cui porre la priorità assoluta di forse, anche più separati e più deboli nostre comunità fossero il mondo risorse e energie. di prima. intero. Così facendo il pericolo è Non va così ovunque, è bene quasi quello di santificarle; di creare piccole isole chiuse, “micromondi” Chiesa unita o unità di chiese? ricordarlo. Ci sono chiese cristia- ne i cui culti domenicali contano con i propri santi e poeti; mondi che Sì, ma chiesa unita o unità di centinaia e centinaia di giovani. Mi – guardiamo l’effetto sulle genera- chiese? Credo sia opportuno ripen- riferisco alla pentecostalizzazione zioni più giovani, numeri alla mano! sare non una chiesa unita, ma un’u- delle comunità, che è un fenomeno – diventano asfissianti, respingenti, nità di chiese. Proporrei un lavoro forte, al suo interno articolato e di- invece che essere luoghi di libera- di potenziamento dell’unità, cedere versificato, e, soprattutto “post”-de- zione; la parrocchia non è il nostro qualcosa per creare qualcosa d’altro. nominazionale; trasversale alle de- mondo, è il mondo la nostra parroc- Un’ipotesi che val la pena mettere nominazioni, e tocca infatti le stesse chia. Da qui ricomincerei. sul piatto potrebbe essere così for- chiese storiche. Non mi pare che si mulata: costruire un polo forte del possa continuare a posizionarsi nei protestantesimo italiano. O nel mondo, o non sarete Che cos’è un polo protestante? È confronti di tale fenomeno o con l’aria di sufficienza di chi ha sul co- Insomma, non abbiamo scelta: quello che rivendica la Riforma, che modino la Dogmatica di Barth, o, al si riparte oggi dalla vocazione extra si riconosce in un metodo teologico contrario, di chi si sente trasalire per nos che abbiamo ricevuto. Che cosa ed ermeneutico, che si ritrova attor- l’euforia della salvezza. Credo, inve- dobbiamo dire agli italiani? Che no a una precisa idea della moderni- ce, che queste esperienze di vita cri- cos’è la grazia di Gesù Cristo? Siamo tà, della scienza, dei diritti, dei gene- 11
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni ri. Questa azione di predicazione, di vite trasformate, quotidianamente, menticati. La Parola di Dio e la sua servizio e di cultura mi pare possa nell’incontro comunitario. azione di trasformazione sono anco- essere il cuore del progetto prote- Oggi si deve porre il tema: a ra la risposta al grido di dolore che stante italiano. questa prospettiva manca la lettera proviene da chi soffre dell’ingiusti- Un’idea di predicazione: la no- elle, dei luterani. Se polo protestante zia, della malattia e della solitudine. stra teologia; un’idea di servizio: deve essere, non può non compren- La sua Parola è viva, la missione diaconia, attenzioni agli ultimi, col- dere la CELI in una rinnovata unità per servirla è il più bel progetto che laborazioni nei territori; un’idea cul- con battisti, metodisti e valdesi. abbiamo di fronte, nella nostra vita turale: diritti umani, scienza, politi- Forse oggi tanto è cambiato – personale, e nella vita delle nostre ca e bene comune. Fare l’elenco per forse –, ma rimane potente l’istanza chiese. separare questi temi serve solo per della Parola. È cambiata la politica nominarli, ma l’azione di partenza è del mondo, la struttura sociale, la ri- * direttore della rivista Confronti, unità: l’unità della chiamata dell’E- voluzione del digitale, ma non sono già membro del Comitato vangelo, che per noi risuona nelle cambiati gli ultimi, i bisognosi, i di- permanente Opcemi Roma, novembre 2007: il culto di apertura dell’Assemblea-Sinodo 12
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Un punto di vista dall’estero John Bremner* valdese la storia è un po’ diversa; portante, sul rapporto tra le comuni- ma anche qui, il 1848 fu l’inizio di tà evangeliche BMV? V un nuovo modo di essere Chiesa Senza dubbio, gli sviluppi del orrei iniziare questo evangelica valdese, e anche quella progetto BMV negli anni ’80 e ’90 intervento ricordan- chiesa doveva cambiare, adattarsi, erano storicamente all’avanguar- do che il mio soggior- per evangelizzare l’Italia. Cambiare dia in termini di riconoscimento no in Italia è avvenuto i modelli con cui le Chiese evange- reciproco di membri di chiese e negli anni ’90 del secolo scorso, e liche in Italia lavorano, quindi, non di pastori. Per i battisti italiani in mi rendo conto che tante cose sono è una novità. Il contesto cambia, e le particolare, questo rimane un fat- cambiate. chiese evangeliche devono cambia- tore importante – questo ricono- L’invito a contribuire con qual- re, adattarsi, affinché possano fare scimento non è una cosa ovvia in che riflessione per questo seminario quello che sono chiamate a fare. tanti altri paesi. Per esempio, le online è venuto con la domanda «Se- L’Italia evangelica del 2020 non è Chiese evangeliche battiste non condo te, questa proposta “folle” del quella del 1990, quando ci fu la prima sempre fanno parte delle organiz- BMV, avrebbe senso di andare avan- Assemblea/Sinodo; né tantomeno è zazioni ecumeniche internazionali ti?». Fu questo un invito coraggioso, l’Italia evangelica del 1920, quando e nazionali. Spesso non riconosco- da persone che volevano sentire “da si tenne il primo Congresso evan- no il battesimo celebrato da altre fuori” un parere sulle prospettive per gelico italiano. A esempio, il mondo Chiese; bisogna dire anche che i un’Italia protestante, e il futuro della evangelico in Italia ha visto la fami- loro pastori non sono sempre rico- proposta BMV, e vi ringrazio sia per glia pentecostale diventare un inter- nosciuti da altre chiese. l’invito sia per il vostro coraggio. locutore validissimo per le chiese Ma perché nacque questo pro- Cominciamo con il contesto. storiche – per esempio, tante Chiese getto? Forse si potrebbe dire che il Ogni contesto ha le sue peculiari- pentecostali vogliono imparare qual- progetto “BMV” fu indirizzato più tà: qui stiamo parlando dell’Italia, e cosa della storia valdese –; e, allo a livello pratico, comunitario, che dell’Italia evangelica con la sua storia stesso tempo, delle caratteristiche teologico. E quindi la domanda si particolare. Per le chiese evangeliche pentecostali sono diventate parte del pone: era tutto questo, dagli anni storiche d’Italia, il cambiamento e culto in tante comunità evangeliche ’80 in poi, soltanto una politica di l’adattarsi non sono una cosa nuova. storiche. E come possiamo parlare comodità? Era praticamente limi- Le chiese evangeliche metodiste e dell’Evangelismo italiano di oggi, tato, questo progetto, al bisogno battiste nacquero in un altro mondo, senza parlare dell’immigrazione di di rispondere alle difficoltà trova- un mondo diverso dall’Italia – un tanti evangelici, spesso con eredità te dagli esecutivi quando cercava- mondo protestante, nord-europeo, metodista, battista e presbiteriana no pastore/i per le comunità? Era britannico, o almeno anglofono – e (ma anche pentecostale)? Quando soltanto un riconoscimento che da da lì sono venute in Italia. E qui, in oggi si parla dell’Evangelismo italia- soli non ce la facevamo, in senso Italia, hanno dovuto adattarsi a un no, di che cosa si parla? Certamente pratico? No. Non era e non è così. ambiente diverso dal mondo da cui non dell’Italia di cent’anni fa! Non era così perché ci fu anche la arrivavano. Hanno capito dall’inizio In questo contesto che cambia, collaborazione a tutti i livelli loca- (o quasi!) che bisognava cambia- che cosa possiamo dire sul rapporto li e spesso regionali: il lavoro con re alcuni dei modelli con cui era- tra le chiese in termini di denomi- i giovani; la testimonianza comune no cresciute altrove. Per la Chiesa nazioni BMV, e, forse anche più im- nelle grandi città; la diaconia ecc. 13
Verso l’Assemblea Sinodo 2022 - Appunti di un viaggio lungo un secolo le relazioni Abbiamo già sentito parlare sta- straniero trova la Chiesa metodista pensate che sia arrivato il tempo di mattina del “Supermercato delle re- o battista che ha conosciuto a casa dire “Basta!”, se bisogna terminare ligioni”, ed è vero! Viviamo in una – o almeno fino a un certo punto. questo progetto, così sia. Se non ser- società che, in certi modi, ha più in Non sa, forse, che cosa sia la Chiesa ve più, è inutile continuare soltanto comune con l’Impero romano dei valdese, ma la parola “Riformata” o per continuare. Non è un fallimento, primi due secoli cristiani che con “Presbiteriana” significa qualcosa di riconoscere che un progetto è servi- l’Europa dell’800, per non parlare riconoscibile. Ripeto: i legami con to nel passato ma non serve più. In- del ’500 o ’600. Ci sono in Europa le chiese sorelle nelle diverse tradi- vece, sarebbe follia continuare a fare oggi più confessioni religiose, non zioni BMV sono sorgenti di rinno- quello che non serve più, quando le soltanto cristiane, provenienti da vamento e di sostegno delle diverse nostre energie sarebbero meglio in- ogni parte del mondo; e ci sono tradizioni. Per quanto ho capito, dirizzate a un progetto nuovo. tante persone che oggi dicono di quindi, e per quanto nel mio picco- L’Italia si cambia, e l’Italia evan- non credere in niente, o almeno lo ho vissuto questo progetto BMV, gelica si cambia. Se è arrivato il tem- niente che si potrebbe definire “re- mi pare che esso abbia sempre si- po di fermare il Progetto BMV (e ligione classica”. Essere evangeli- gnificato un arricchimento comune, non dico che sia così; pongo soltanto ca/o in Europa – essere cristiana/o non una diluizione delle specificità. la domanda), senz’altro verrà fuori in Europa, se per questo intendia- E bisogna dire che, nel resto un altro progetto, più adatto ai biso- mo gente che capisce qualcosa del dell’Europa, o almeno in Gran Bre- gni di oggi e di domani. Chi lo sa? Bi- Vangelo – vuol dire fare parte di tagna, dove le Chiese evangeliche sogna essere aperti a ogni eventuali- una minoranza sempre più piccola. si sono impegnate a condividere tà, sotto la guida dello Spirito Santo. Questo è il contesto in cui vivia- un progetto simile, non vedo sem- E qui vorrei ricordarvi una cosa mo, in cui si trova la proposta BMV pre questo arricchimento mutuale fondamentale quando le nostre Chie- oggi. E quindi, secondo me, già ne- che fluisce da una consapevolezza se evangeliche cercano di parlare alla gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, viva delle tradizioni incarnate nel- società in cui si trovano. Passano gli le chiese evangeliche BMV in Italia le diverse chiese evangeliche locali. anni e tante cose cambiano, ma quel- hanno potuto porre una domanda Spesso il progetto diventa qualcosa lo che rimane è il bisogno di parlare chiave alle Chiese più grandi del che vuole dimenticare il passato, che di Dio, e della croce di Cristo. Tan- Nord: che cos’è più importante – riduce il senso dell’importanza dei te persone e organizzazioni possono essere evangelico/a (si potrebbe doni (“carismi”) specifici. Quindi, vi parlare dell’ingiustizia sociale, econo- anche dire essere cristiano/a), in chiederei di non sottovalutare quello mica o politica. Nostro compito è di quest’Europa sempre meno cristia- che avete fatto insieme in questi ul- dire chiaramente che cosa pensa Dio na, o mantenere le nostre divisioni? timi quarant’anni. A me sembra che di queste cose. E come diceva sempre La collaborazione, il progetto BMV, il Progetto BMV sia stato una sfida un mio professore durante il corso di era, e rimane tutt’ora, secondo me, lanciata a tutte le chiese evangeliche studi sulla preparazione dei sermoni: una sfida e un segno di speranza per europee, una sfida che non ha rice- «Dovete sempre chiedervi: dove si il futuro della Chiesa in Europa. vuto il riconoscimento che meritava. trova, che significato ha, la croce di Però, questa collaborazione in Ma rimane il problema del «So- Cristo in tutto questo?». un’Italia che cambia non vuol dire gno di un’Italia protestante…», ov- Qualunque cosa succeda nel che i legami con le chiese sorelle vero, c’è il problema dell’Italia che futuro, vi ringrazio per l’invito di all’estero, e una conoscenza e va- cambia, ma non cambia nel modo in contribuire con alcuni pensieri “da lorizzazione delle loro tradizioni cui si sperava cent’anni o centocin- fuori” mentre cominciate a prepa- siano meno importanti. Le tre chie- quanta anni fa. Non tocca a me dire rare l’Assemblea/Sinodo che si terrà se – battista, metodista e valdese – se il sogno di un’Italia protestante nel 2022. Che Dio vi benedica con hanno tutte e tre molto da condivi- sia qualcosa che dovrebbe conti- saggezza e coraggio. dere le une con le altre; ma trovano nuare oggi; o, se lo è, se il Progetto anche sostegno e incoraggiamento BMV sia il modo migliore di farlo dalle loro chiese sorelle all’estero. continuare. Però, mi ricordo due ri- * pastore della United Reformed Quest’appartenenza facilita il rin- ghe di un poeta inglese, Tennyson, Church in Gran Bretagna. Già pasto- novamento costante dell’identità che scrisse: «I nostri piccoli proget- re delle chiese metodiste di Cremona specifica, e anche l’integrazione di ti hanno il loro tempo; hanno il loro e Piacenza e membro del gruppo resi- coloro che vengono da fuori. Lo tempo e poi cessano di esistere». Se dente del Centro ecumenico Agape 14
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