20 USA - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ALCOLICHE Giugno 2020 Agenzia ICE New York - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ...

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20 USA - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ALCOLICHE Giugno 2020 Agenzia ICE New York - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ...
USA - SCHEDA DI MERCATO
SETTORE VINI E BEVANDE ALCOLICHE
Giugno 2020
Agenzia ICE New York

20
20                     Ministry of Foreign Affairs
                       and International Cooperation
20 USA - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ALCOLICHE Giugno 2020 Agenzia ICE New York - SCHEDA DI MERCATO SETTORE VINI E BEVANDE ...
INDICE

QUADRO MACROECONOMICO DEL PAESE ............................................................. 3

  L’INFLUENZA DELLA SITUAZIONE POLITICO-ECONOMICA SUL MERCATO

  DELLE BEVANDE ALCOLICHE IMPORTATE ........................................................... 4

MERCATO USA: LA DOMANDA ................................................................................... 5

L’OFFERTA DOMESTICA .............................................................................................. 6

L’IMPORT DAL MONDO ................................................................................................ 8

L’IMPORT DALL’ITALIA .............................................................................................. 10

PRINCIPALI CANALI DISTRIBUTIVI ........................................................................... 11

TENDENZE DEL SETTORE ......................................................................................... 12

REGOLAMENTI DOGANALI ........................................................................................ 14

PRINCIPALI EVENTI DEL SETTORE .......................................................................... 15

PRINCIPALI RIVISTE E SITI DI INFORMAZIONE DEL SETTORE ............................. 17

RIEPILOGO FONTI....................................................................................................... 19

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Quadro Macroeconomico del Paese

L'economia statunitense ha confermato il trend di crescita in atto iniziato nel 2009 per 10
anni consecutivi. Il PIL reale è aumentato del 2,3% nel 2019, mentre il PIL in dollari
correnti del 4,1% nel 2019, pari a US$ 21.430 miliardi, registrando comunque una crescita
più lenta rispetto a quella del 2018.
La crescita del PIL nel 2019 è stata sostenuta da una domanda interna sospinta
soprattutto dalla spesa per consumi personali (+2,8%), investimenti fissi delle aziende
(+1,3%) e dalla ripresa della spesa pubblica (+2,3%).
In trend opposto, nel 2019 il settore estero ha registrato una forte contrazione. Le
esportazioni di beni (+0,2%) e servizi (-0,4%) si sono azzerate rispetto al +3% del 2018.
Contemporaneamente vi è stato un forte rallentamento nella crescita nelle importazioni
di beni e servizi (+1%) rispetto al +4,4% del 2018.
Nel 2019 il tasso di inflazione negli Stati Uniti è salito al 2,3% su base annua, sostenuto
da un forte rimbalzo dei costi energetici, mentre il tasso di disoccupazione si è attestato
al 3,5%, il livello più basso in 50 anni. Si tratta di un livello che gli economisti considerano
inflazionistico.
Le politiche di riduzione fiscale (anche a favore dei produttori domestici di bevande
alcoliche) e le revisioni normative applicate negli ultimi anni hanno contribuito a stimolare
gli investimenti e le assunzioni delle imprese e far crescere il Paese.
L'inflazione è stata al di sotto della crescita salariale, portando i consumatori americani a
disporre di un reddito in proporzione maggiore rispetto al passato.
Questo quadro positivo si e’ scontrato con l’impatto del Covid, la cui emergenza e’ stata
decretata a livello federale il 13 Marzo 2020.
Nota Covid-19: Al tempo della stesura della nota, 40 milioni di americani hanno richiesto
il sostegno di disoccupazione e il governo federale ha approvato il CARES Act
(Coronavirus Aid, Relief, and Economic Security) mettendo a disposizione 2 trilioni
(migliaia di miliardi) di dollari per aiutare l’economia.

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L’INFLUENZA DELLA SITUAZIONE POLITICO-ECONOMICA SUL                              MERCATO
DELLE BEVANDE ALCOLICHE IMPORTATE

Il mercato delle bevande alcoliche ha vissuto un 2019 in buona salute, almeno fino
all’ultimo quadrimestre dell’anno: i consumatori avevano più potere di spesa e hanno
cercato bevande alcoliche nuove e innovative. I marchi premium hanno continuato la loro
ascesa.
Alcune difficoltà nel lato dell’offerta dei prodotti importati sono iniziate nel quarto
quadrimestre del 2019 quando alcuni prodotti sono stati colpiti da dazi doganali aggiuntivi
del 25% sul valore. Fortunatamente, per quanto riguarda i prodotti italiani, solamente la
categoria dei Liquors & Cordials (HTS 22.09.70) e’ stata colpita, lasciando invece illesi il
vino, la grappa, il vermouth e tutte le altre bevande alcoliche bianche (Gin, Vodka, ecc..)
Per quanto riguarda il vino si era ottenuto un vantaggio competitivo rispetto a Francia,
Spagna, Inghilterra e Germania. Nei primi 2 mesi del 2020, le importazioni sono
aumentate in maniera molto superiore rispetto agli stessi mesi del 2019 anche, e
soprattutto, per il possibile rischio di introduzione di dazi anche sui prodotti Italiani (che
poi non e’ stata attuata). Da metà Marzo 2020 il settore beverage ha subito rallentamenti
nelle vendite a seguito della chiusura delle attività della ristorazione. Nei prossimi mesi si
potrà analizzare quanto questo abbia influenzato le importazioni.
Per quanto riguarda gli spirits, invece, i Liquors e Cordials sono le categorie in cui si
concentra l’import dall’Italia ($161 milioni nel 2019). Gli importatori avevano anticipato gli
acquisti prima che i dazi venissero applicati. Pochi mesi dopo l’emergenza sanitaria il
mercato ha subito una frenata.

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Mercato USA: La Domanda

La popolazione nella Legal Drinking Age (21+) conta circa 245 milioni di persone.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ il consumo pro capite si attesta sui 9.8
litri (contro i 7.5 dell’Italia)1.
Il fatturato del settore conta poco più di 253 miliardi di dollari ed equivale a 30.078 milioni
di litri in vendite e i market share in quantità sono così divisi:2
       o Birra 78% - 23.5 miliardi di litri (consumi in diminuzione per l’industriale, in crescita
         per l’artigianale)
       o Vino 11% - 3.2 miliardi di litri
       o Spirits 7% - 2.1 miliardi di litri
       o RTD (Ready to Drink) 3% - poco meno di 1 miliardo di litri
       o Cider/Perry (equivalente del Cider fatto con le pere) 1% - 0.23 miliardi di litri

La suddivisione dei consumi tra i diversi prodotti alcolici si può declinare in base ad
indicatori generazionali:
    • I Gen Z (nati dal 1995 in poi - 27% della popolazione) stanno entrando nella Legal
       Drinking Age e mostrano preferenza per i low alcohol. In generale per il momento
       questa generazione beve in maniera molto limitata, alcuni studi dicono che sia per
       paura di perdere il controllo e di essere pubblicati sui social media. Sicuramente
       sono influenzati dalla tendenza salutista in cui sono cresciuti. Questa è la
       generazione piu’ multiculturale presente negli Stati Uniti.
    • I millennials (22%) sono i più esploratori (bevono un po’ in modo trasversale, non
       sono molto fedeli ai brand e sono attratti dai prodotti alternativi come i low alcohol
       e gli hard seltzer). Per molto tempo i millennials sono stati considerati la speranza
       per il settore vino, ma il Napa Valley State of the Wine Industry Report 2019 riporta
       che questa generazione sta ancora faticando con difficoltà economiche e che,
       anche se sono già consumatori di beni di lusso, il vino non si è ancora affermato
       molto tra loro, che preferiscono infatti la birra e i prodotti alcolici artigianali.
    • I Gen X (20,6%) si focalizzano sulla ricerca dell'autenticità, sono estremamente
       pragmatici e analitici. Ricercano occasioni formative, particolarmente per il vino.
       Sono abbastanza fedeli nella scelta dei loro drinks.
    • I Baby Boomers (22%) continuano a mantenere un buon consumo, specialmente
       in vino, ma la generazione sta invecchiando e gli acquisti stanno moderatamente
       diminuendo anno dopo anno, sia in termini di volume che di qualità.

1
    Source WHO - Total alcohol per capita (15+ years) consumption, in liters of pure alcohol
2
    Dati Passport Euromonitor

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Mercato USA: L’Offerta Domestica

Birra
Per dare un ordine di misura, nel 2018 il consumo pro capite annuo di birra è stato di
20,44 galloni (poco più di 77 litri).
La produzione americana è esplosa negli anni 1970 -1980, fino ad arrivare nel 2019 a
179.72 milioni di barili (21 miliardi di litri). I marchi domestici più venduti sono Bud Light,
Coors Light, Miller Lite, Budweiser e Michelob.
Secondo il Beer Institute, la piu' grande lobby del settore, il comparto conta piu' di 7.000
aziende tra produttori e importatori e 4.829 distributori, con un giro d'affari di $328 miliardi
e da' lavoro a piu' di 2 milioni di Americani. (fonte Beer Institute).
Secondo poi la Brewery Association che rappresenta i produttori artigianali, nel 2019 le
aziende censite sono 8.275, di cui 2.058 microbirrifici, 3.011 birrifici, 2.966 birrifici con
birreria annessa e 240 birrifici artigianali regionali. Il loro giro di affari e’ di $ 29.3 miliardi,
totale stimato delle vendite al dettaglio3.

Vino
Gli Stati Uniti sono un Paese produttore di rilievo. Le zone produttive più note sono
California (più di 4.600 produttori), Oregon e Washington State (con poco più di 800
aziende vinicole ciascuna), New York e Texas (con circa 410 cantine l’una) Pennsylvania
e Virginia (con circa 300 aziende ciascuna). In totale negli USA si contavano circa 10.700
aziende nel 20194.
La produzione è di circa 900 miliardi di galloni (34 milioni di ettolitri), di cui 84% avviene
in California
L’export dei vini USA ha totalizzato $1.46 miliardi nel 2018: i primi 5 Paesi di destinazione
sono Europa, Canada, Hong Kong, Giappone e Cina. Il 95% di questo export è attribuito
alla California.
Secondo Wines & Vines su dati del TTB, le aziende produttrici possono essere cosi
suddivise in base alle quantita' prodotte (casse da 12 bottiglie):
      •    Large (500.000+): 72
      •    Medium (50.000 – 499.999): 269
      •    Small (5.000 – 49.999): 1.673

3
    https://www.brewersassociation.org/press-releases/brewers-association-releases-annual-growth-report-for-2019/
4
    https://winesvinesanalytics.com/statistics/winery/)

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•   Very Small (1.000 – 4.999): 3.744
   •   Limited Production (< 1.000): 4.714
Le grandissime aziende nel settore contano pero' fatturati enormi:
   •   E.J Gallo: $ 5 miliardi (e piu' di 1.000 impiegati)
   •   Constellation Brands: $ 2.37miliardi (per la parte vino)
Si stima che il comparto dia lavoro a piu' di 1.5 milioni di persone.

Spirits
Whisky e Bourbon sono i distillati della tradizione americana. Ciò nonostante, adesso si
possono trovare nel mercato un pò tutte le tipologie di prodotti, made in USA: Gin, Vodka,
Rum, Amari, Liquori, perfino Grappa.
Nella classifica 2019 dei primi 10 brand con le maggiori vendite nel mercato, solo tre sono
americani: Tito’s Vodka (al 1°posto $331 M), Jack Daniels’ Whiskey (al 3°posto $318M)
e Jim Bean Whiskey (al 6°posto $223 M) come aziende domestiche.
Secondo il Distilled Spirit Council, nel 2019 il settore ha dato lavoro a piu' di 1.6 milioni di
persone e ha generato $190 miliardi di impatto nell'economia americana. La produzione
artiginiale (craft) conta piu' di 1.600 distillerie.
Nota Covid-19: Molti distillatori americani hanno convertito la loro produzione in hand
sanitizer e altri prodotti disinfettanti.

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L’import dal Mondo

Birra

Il Messico è il primo Paese da cui gli Stati Uniti importano in valore, ma è anche tra i primi
mercati di destinazione per le birre americane. Questo primato potrebbe essere dovuto
alla spiccata componente latina, crescente all’interno della società americana (17%).

Vino

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L’Italia a fine 2019 si è posizionata al secondo posto come paese fornitore di vino in
termini di valore, ma al primo posto in termini di volume. Le quantità nel 2019 sono
lievemente cresciute (+2,4%) rispetto all’anno precedente, sfiorando i 3.46 milioni di
ettolitri; in calo i prezzi medi che passano da 5,8 Usd/litro del 2018 a 5,6 Usd/litro del
2019, seguendo il trend generale dei prezzi medi dei vini importati negli USA.
L’Italia è il primo fornitore per i vini bianchi con una quota del 38% ed è prima anche per
i vini rossi con una quota del 32,3%. Nel settore dei vini spumanti e frizzanti l’Italia, con
una quota di mercato del 34,7%, è il secondo fornitore in valore dopo la Francia (56,8%),
anche se mantiene sempre il primato in quantita’.
Per i vini rosati la quota di mercato è dell’ 8,7% (molto distaccati dalla Francia che detiene
il 79,6%).

Spirits

Nella lista dei fornitori USA per l’Italia l’ottavo posto, con 177.9 milioni di Usd e una quota
di mercato del 1,9%, principalmente derivante dalle categorie dei Liquori e Cordials e dei
Distillati, dove l’Italia è più competitiva.
Il settore dei Liquori e Cordials ha un peso del 90% su tutto l’export di spirits italiani negli
Stati Uniti. L’Italia nel 2019 è stata il 4° fornitore con 161.3 milioni di Usd e una quota di
mercato del 15,5%. In generale nel 2019 è stata registrata una crescita del 13% nella
quantità di liquori e cordials importati; in lieve calo invece il valore con un -1%. Ottimo
l’andamento del settore dei distillati in cui l’Italia cresce del 7,9% in valore e del 13,7% in
quantità, occupando il 5° posto.

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L’import dall’Italia

Vino

Valori in milioni di US - Fonte: Elaborazioni ICE su dati di US Department of Commerce

Spirits

Valori in milioni di US - Fonte: Elaborazioni ICE su dati di US Department of Commerce

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Principali Canali Distributivi
La distribuzione delle bevande alcoliche negli USA è divisa in 3 livelli (Three-Tier
System) ben distinti: produttori/importatori – distributori – dettaglianti. In questo sistema,
soltanto l’ultimo livello (dettagliante e/o ristoratore) può effettuare la vendita diretta ai
consumatori.
    1. Per avere accesso al mercato USA, l’importatore è quindi il riferimento prioritario
       per l’introduzione della merce importata.
       L’importatore assume il rischio per l’importazione, provvede all’acquisto,
       all’importazione, allo sdoganamento e al pagamento dei dazi doganali ed eventuali
       altre tasse federali.
    2. Le licenze di distribuzione sono spesso singole in ogni Stato, quindi ogni operatore
       può decidere se distribuire birra, vino o spirits. Solitamente i distributori di birra si
       focalizzano solo su questo prodotto (e purtroppo il mercato è dominato dai due
       grandi players Anheuser-Busch/InBev e Miller Coors, che coprono il 70% del
       mercato). Alcuni distributori si focalizzano poi solo su vino o solo su spirits ma
       esistono anche distributori con la doppia licenza per vino e spirits.
    3. Il terzo tier e’ diviso tra on-premise (es. ristoranti e bar) dove la bevanda può
       essere servita e degustata e off-premise (es. negozi) dove si compra la bottiglia e
       la si consuma a casa. La vendita online è consentita solo attraverso una licenza di
       dettagliante ed è permessa solo in alcuni Stati e vietata in altri.

NB: Negli USA esistono anche 18 monopoli statali, il più importante dei quali è la
Pennsylvania, in cui lo Stato compra gli alcolici e ne gestisce la distribuzione.

Adeguamenti e modifiche del sistema distributivo riguardo il Covid-19:
* La ristorazione è stata chiusa ma in alcuni Stati è stato permesso il cibo da asporto e
molti Stati stanno permettendo ai ristoranti di vendere anche gli alcolici insieme al cibo.
* Di fatto, l’unico vero sbocco sul mercato al momento disponibile sono i liquor stores e i
portali e-commerce.
* Il 17 Marzo 2020, la Pennsylvania ha attuato la chiusura dei suoi negozi (598 + 13
licenziatari). Il PLCB aveva diffuso la notizia il 13 Marzo. Nei giorni prima della chiusura
le vendite hanno raggiunto 114 milioni di dollari con una media di 20-30 milioni al giorno.
Il PLCB, qualche settimana dopo, ha consentito di fare ordini online con quantità limitate.
* A partire dal 23 Marzo, 8 stati avevano chiuso, al 30 Marzo il numero era salito a 28. Al
7 Aprile 42 stati su 50 erano in lockdown.
* A partire da giugno molti stati si stanno preparando ad aprire i ristoranti e bar utilizzando
quanto piu’ possibile gli spazi all’aperto e con le capacità all’interno ridotte. Alla stesura
della presente nota la città di New York non è ancora stata autorizzata ad una totale
riapertura, per mancanza degli indicatori – requisiti minimi stabiliti dal Governatore
Cuomo.

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Tendenze del Settore
Dall’osservazione del mercato e da varie fonti statistiche, qui di seguito un sommario di
alcuni trend già stabilizzati e che continuano a crescere:

   1.   Health Oriented + Low/Zero Alcohol
   2.   Hard seltzer- FMB (Flavored Malted Beverage)
   3.   Rose’
   4.   Alternative Packaging (Lattine/Bag in Box)
   5.   Cannabis
   6.   E-commerce
   7.   Climate Change
   8.   Social Responsibility

Health Oriented + Low/Zero Alcohol
La vita frenetica delle grandi città sta spingendo sempre più i consumatori a ricercare
prodotti, non solo alimentari, che aiutano a mantenere il corpo sano ma anche a calmare
stress e ansia. Il contenuto alcolico non si sposa sempre con questa ricerca e quindi molti
consumatori sono attratti dalle bevande low o zero alcohol che però diano la stessa
esperienza in termine di gusto.

Hard seltzer- FMB (Flavored Malted Beverage)
Hard Seltzers è una nuova categoria che si è fatta strada negli ultimi anni. Combina in sé
molte delle caratteristiche degli altri trends: è una bevanda low alcohol, spesso in lattina,
con packaging che attira l’attenzione, volta al pubblico millennial e che può essere infusa
con molti aromi. Le maggiori aziende di birra stanno pianificando nuovi lanci anche nel
2020.

Rose’
Il colore rosa è sempre più amato. Dopo gli exploit nel vino, guidati in primis dalla
Provenza, anche molti marchi di sidro, birra, gin e vodka rilasciano varianti di rosé. La
sfumatura più “richiesta” è il rosa pallido/trasparente, quindi più chiaro dei nostri rosati
italiani ma la categoria potrebbe avere ancora spazio per nuovi players.

Alternative Packaging (Lattine/Bag in Box)
Le lattine sono una delle forme di confezionamento di vino alternativo in più rapida
crescita sul mercato, insieme ai bag-in-box e al Tetra Pack. Nel 2018, le vendite di vino
in lattina sono aumentate del 69%, arrivando a oltre 69 milioni di dollari (dati Nielsen).
Occorre segnalare che nel 2012 le vendite erano pari a $2 milioni. La generazione
millennial sta guidando gran parte della crescita del vino in lattina, attirata dalla sua
confezione portatile e riciclabile. Le lattine sono anche più leggere e più resistenti delle
bottiglie e si può bere direttamente dal contenitore, rendendole più adatte al parco, alla
spiaggia e ai festival rispetto al vetro.

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Cannabis
Finora negli USA 33 Stati hanno legalizzato la marijuana per scopi medici, e di questi 11
Stati l'hanno legalizzata anche per uso ricreativo. Questo ha portato ad una esplosione
di nuovi prodotti infusi, sia per bevande analcoliche sia con sperimentazioni in birra, vino
e alcolici. E’ importante distinguere tra THC, che è la sostanza responsabile della
sensazione di “sbandamento” tipica della droga, e CBD che ha le proprietà benefiche
senza la perdita di lucidità.

E-commerce
Esistono 4 canali principali per la vendita di alcolici online negli USA: online grocery (il
canale dei supermercati es. Walmart, Kroger), DTC (Direct to Consumer: la possibilità per
i produttori domestici di vendere direttamente al consumatore finale), alcohol marketplace
(tutte le app che aiutano il consumatore ad ordinare prodotti alcolici e farseli consegnare
a casa, es. Drizly, Instacart, Vivino) e il vero e proprio e-commerce (quindi negozi virtuali
o catene di negozi fisici che vendono anche online, es. Wine.com e Total Wine & More). Il
vino rappresenta la parte principale delle vendite online di alcolici, con una stima del vino
e-commerce totale di circa $ 2.6 miliardi5 attraverso tutti e 4 i canali nel 2019. I negozi
online vendono circa 1.1 miliardi di dollari di vino, le vendite di vini DTC hanno raggiunto
un nuovo massimo (+ 9%) nel 2019 con $ 950 milioni, mentre marketplaces e online
grocery contribuiscono rispettivamente $265 milioni e $ 295 milioni.
PS: Durante l’emergenza Covid-19, l’e-commerce sta crescendo in tutti e 4 i canali, aumentando
sicuramente il vantaggio dei negozi virtuali veri e propri (il fatturato di Wine.com per esempio ha
registrato +122% a Marzo 2020 e +349% ad Aprile). Durante l’emergenza, le vendite di spirits
stanno crescendo più velocemente del vino.

Climate Change
Sempre più alta è l’attenzione al cambiamento climatico ed al surriscaldamento globale.
Questa tendenza sta spingendo i consumatori a ricercare quei prodotti più sostenibili in
termini di processo produttivo e packaging.

Social Responsibility
Il “Buy Local” è una tendenza che da anni sta coinvolgendo sempre più i consumatori di
tutto il mondo. La convinzione che “local” sia sinonimo di qualità è sempre più diffusa.
Questo è rafforzato dai dati che emergono sui sistemi di riciclaggio e sulla sempre più
marcata globalizzazione delle multinazionali.

5   Fonte: Rabobank https://research.rabobank.com/far/en/sectors/beverages/the-2020-alcohol-e-commerce-playbook.html

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Regolamenti Doganali
E' importante tenere presente che gli importatori di bevande alcoliche (birra, vini e
distillati) devono per legge essere in possesso del permesso federale di importazione
(“Basic Importer’s Permit”). Anche i distributori di questi prodotti devono avere licenze di
distribuzione per ogni Stato dove intendono operare. Infine, anche i dettaglianti di
bevande alcoliche, per rifornirsi, devono disporre della licenza di vendita statale tramite
i distributori specializzati, con sede nello Stato stesso. In questo sistema a piramide,
soltanto l’ultimo livello (il dettagliante e/o il ristoratore) è autorizzato ad effettuare la
vendita diretta di bevande alcoliche ai consumatori.

L’operazione di export di vini dall’Italia deve essere cosi strutturata:
    1. individuare l‘interesse di un importatore il quale provvede all’acquisto,
       importazione e sdoganamento dei vini;
    2. l’importatore a sua volta vende il prodotto ad una rete di distributori statali (uno per
       Stato o per più Stati nel caso che il distributore abbia licenza di distribuzione in più
       Stati);
    3. i distributori rivendono a loro volta il prodotto a negozi, ristoranti, alberghi, clubs,
       ecc., negli Stati di loro competenza.
    4.
Va tenuto presente inoltre che le leggi variano da uno Stato all'altro. Infatti, 18 dei 50 Stati
dell’Unione esercitano varie forme di monopolio sulla commercializzazione delle bevande
alcoliche e tutelano quindi, con maggiore discrezione, l’attività svolta dai loro distributori
e dettaglianti.

IMPORTANTE:

   1) Tutte le spedizioni di bevande alcoliche, inclusa la campionatura, devono
      rispettare i provvedimenti delle leggi FDA sul bioterrorismo (registrazione e
      prior notice), sugli allergeni e sui grassi trans.
      Dal 2016 sono entrati in vigore i provvedimenti della legge FDA Food Safety
      Modernization Act (FSMA). Le regole della FSMA si applicano a tutte le strutture
      produttive di alimenti e bevande per il consumo umano o animale.

   2) Le etichette per il mercato americano devono riportare la seguente dicitura:
      GOVERNMENT WARNING: (A) ACCORDING TO THE SURGEON GENERAL,
      WOMEN SHOULD NOT DRINK ALCOHOLIC BEVERAGES DURING
      PREGNANCY BECAUSE OF THE RISK OF BIRTH DEFECTS. (B)
      CONSUMPTION OF ALCOHOLIC BEVERAGES IMPAIRS YOUR ABILITY TO
      DRIVE A CAR OR OPERATE MACHINERY, AND MAY CAUSE HEALTH
      PROBLEMS.”

                                                                                             14
3) Per alcune bevande alcoliche (tranne il vino, il Vermouth e la Grappa) può essere
      richiesta dal TTB (Alcohol and Tobacco Tax and Trade Bureau) la pre-
      approvazione della formula (ricetta) accompagnata a volte anche dall’invio di un
      campione.

Per maggiori informazioni sulla FSMA, le regole di etichettatura, la pre-
approvazione e gli altri adempimenti di legge, contattare ICE New York - Sett.
Agroalimentare: newyork@ice.it

Principali Eventi del Settore

Birra
Il settore della birra negli USA presenta eventi solo focalizzati sul consumatore attraverso
diversi festival locali.

L’evento piu’ strutturato risulta essere:
World Expo of Beer - Frankenmuth, Michigan - https://www.worldexpoofbeer.com/

Vino
Negli Stati Uniti non esiste un vero e proprio evento nazionale che possa attirare
importatori e distributori da tutti gli Stati. L’unico player che ci sta provando da qualche
anno è Vinexpo con un appuntamento di 2 giorni a New York, ma con risultati ancora
modesti. Un altro evento che merita una menzione è USA Trade Tasting, che si svolge a
New York solitamente a Maggio ed è abbastanza frequentato, ma la maggior parte dei
visitatori e’ di New York e Stati limitrofi.

Tutti gli altri eventi negli USA sono territoriali e molto spesso rivolti al consumatore e
quindi l’azienda vinicola, per esporvi, deve essere già presente sul mercato.

Buon riscontro hanno alcuni eventi organizzati solamente per aziende italiane e spesso
collegati a pubblicazioni/critici enologici: Gambero Rosso, Slow Wine, IEEM, James
Suckling e Taste of Italy sono alcuni tra questi.

Esistono degli eventi B2B creati da organizzatori internazionali, tra questi citiamo World
Wine Meeting.

                                                                                         15
Ecco qui di seguito gli appuntamenti trade più importanti:

   -   Vinexpo New York https://www.vinexpo.com/events/#vinexpo-ny
   -   WSWA www.wswaconvention.com
   -   USA Trade Tasting www.usatradetasting.com
   -   International Bulk Wine and Spirits Show - San Francisco https://ibwsshow.com/

Da citare anche alcuni eventi dedicati a sommelier e wine educator che sono solitamente
aperti a sponsorizzazioni solo per aziende già distribuite negli Stati Uniti:

   -   TexSom https://texsom.com/
   -   Sommelier Choice Awards https://sommelierschoiceawards.com/
   -   Society of Wine Educator conference
       http://www.societyofwineeducators.org/index.php/conference
   -   Wine Media Conference https://www.winemediaconference.org/

Rivolti ai consumatori, e quindi aperti solo a vini già presenti nel mercato, ci sono infine
gli eventi di Food&Wine Magazine https://www.foodandwine.com/promo/events e di Bon
Appetit. Sono eventi molto costosi che solitamente sono accessibili solo a marchi con
grossi volumi.

Spirits
Anche per gli spirits molti eventi sono focalizzati sul consumatore attraverso diversi
festival locali. Esistono però appuntamenti molto rilevanti per la comunità dei
bartender/mixologists, tra questi menzioniamo:

   -   Aspen Après Ski Cocktail Classic - https://apresskicocktailclassic.com/
   -   Thirst Boston - https://thirstboston.com/
   -   Bar Convent Brooklyn - https://www.barconventbrooklyn.com/
   -   Tales of the Cocktail - https://talesofthecocktail.org/
   -   USBG Conferences - https://www.usbg.org/home

                                                                                         16
Principali Riviste e Siti di Informazione del Settore

Birra
  -    BeerAdvocate https://www.beeradvocate.com
  -    PUNCH http://punchdrink.com
  -    Brewbound http://www.brewbound.com
  -    Tipsy Bartender http://www.tipsybartender.com
  -    CraftBeer.com http://www.craftbeer.com
  -    SevenFifty Daily https://daily.sevenfifty.com/
  -    Craft Brewing Business http://www.craftbrewingbusiness.com
  -    BeerStreetJournal http://beerstreetjournal.com
  -    Hop Culture https://www.hopculture.com/
  -    October https://www.oct.co
  -    Beer and Wine Journal http://beerandwinejournal.com
  -    American Craft Beer http://americancraftbeer.com
  -    The Full Pint http://thefullpint.com
  -    The Brew Enthusiast http://www.thebrewenthusiast.com

Vino
  -    Wine Spectator (+ Impact + Market Watch) https://www.mshanken.com/
  -    Wine Enthusiast http://www.winemag.com
  -    Wine & Spirits https://www.wineandspiritsmagazine.com/
  -    Robert Parker https://www.robertparker.com/
  -    James Suckling https://www.jamessuckling.com/
  -    Food & Wine http://www.foodandwine.com
  -    Bon Appetit https://www.bonappetit.com/
  -    Vinepair https://vinepair.com/
  -    Sevenfifty Daily https://daily.sevenfifty.com/
  -    Tasting Panel http://www.tastingpanelmag.com
  -    The Somm Journal https://www.sommjournal.com/

                                                                            17
Spirits
  -   Food & Wine Online http://www.foodandwine.com
  -   Liquor.com http://www.liquor.com
  -   Wine Enthusiast http://www.winemag.com
  -   Distiller https://distiller.com/
  -   The Whiskey Wash http://thewhiskeywash.com
  -   PUNCH http://punchdrink.com
  -   Whisky Advocate http://whiskyadvocate.com
  -   Tipsy Bartender http://www.tipsybartender.com
  -   Drinkhacker http://www.drinkhacker.com
  -   SevenFifty Daily https://daily.sevenfifty.com/
  -   Bourbon Review, The http://www.gobourbon.com
  -   Whiskey Reviewer, The http://whiskeyreviewer.com
  -   Drink Nation, The http://thedrinknation.com
  -   Bevvy https://bevvy.co/
  -   Alcohol Professor, The https://www.alcoholprofessor.com/
  -   Busted Wallet http://www.bustedwallet.com
  -   Thirsty. https://thirstymag.com
  -   Distiller Magazine http://distilling.com/publications/distiller-magazine
  -   Shanken News Daily http://www.shankennewsdaily.com/
  -   Wine & Spirits http://www.wineandspiritsmagazine.com
  -   Tasting Panel, The http://www.tastingpanelmag.com

                                                                                 18
Riepilogo Fonti
Alcoholic Drinks In The Us- Analysis – Euromonitor Passport | July 2019

Alcoholic Beverages in the United States – Statista Report

Beverage Alcohol State of the Industry Webinar – BMC Strategic Associates

Brewer’s Association

Distilled Spirits Council

IWSR US Alcoholic Beverage Report 2019

Napa Valley State of the Wine Industry report 2019

RaboResearch | US Online Alcohol Sales Reach USD 2.6bn | December 2019

WHO - Total alcohol per capita (15+ years) consumption

Wines & Vines Analytics

                                                                            19
Ministry of Foreign Affairs
                                                                  and International Cooperation

ITALIAN TRADE AGENCY OFFICES IN THE UNITED STATES
New York                 Chicago                  Houston                          Los Angeles                    Miami
33 East 67th Street      401 N. Michigan Avenue   777 Post Oak Boulevard           1900 Avenue of the Stars       1 Southeast 3rd Avenue,
New York, NY 10065       Suite 1720               Suite 320                        Suite 350                      Suite 1000
Tel: +1 212.980.1500     Chicago, IL 60611        Houston, TX 77056                Los Angeles, CA 90067          Miami, FL 33131
Fax: +1 212.758.1050     Tel: +1 312.670.4360     Tel: +1 281.888.4288             Tel: +1 323.879.0950           Tel: +1 305.461.3896
E-mail: newyork@ice.it   Fax: +1 312.670.5147     Fax: +1 281.974.3100             Fax: +1 323.203.8335           Fax: +1 786.497.8900
                         E-mail: chicago@ice.it   E-mail: houston@ice.it           E-mail: losangeles@ice.it      E-mail: miami@ice.it

                                                                   Italian Trade Agency                   ITA - Italian Trade Agency

                                                                       @ITAtradeagency                            @itatradeagency
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