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Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. ANTONIO P. LEONE PAOLO MAGLIULO PAOLO BENVENUTI NATALIA LEONE GUIDO LEONE FULVIO FRAGNITO GIOVANNI CANTILENA 71
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. ABSTRACT scopi specifici del PUC, hanno consentito di The valorisation of agricultural areas, parti- land use map and a number of morphometric caratterizzare e cartografare il territorio co- cularly of high-value vineyard districts, can- maps (elevation, slope, aspect, insolation, to- munale in esame dal punto di vista dell’uso not disregard the correct analysis of the “na- pographic wetness index and topographic ero- La valorizzazione dei comprensori agricoli del suolo, geomorfologico-morfometrico, fi- tural” components of the landscape (relief, sion factor), deriving from a digital elevation di pregio, in particolare di quelli viti-vinico- siografico e pedologico. In particolare, sono soils and underlying geolithology, climate). model (DEM), were produced. Subsequently, li, non può prescindere dalla corretta anali- state prodotte: una Carta dell’uso del suo- These latter, interacting and with each other a map of the Winkler bioclimatic Index was si delle componenti “naturali” del paesaggio lo, le Carte morfometriche delle quote, delle and with the anthropic management, deter- generated, taking into account the relation- (rilievo, suoli e sottostante geolitologia, cli- pendenze, delle esposizioni, dell’insolazione, mine the productive potentials and limita- ships between elevation and temperature. ma) che, interagendo tra di loro e con la ge- dell’indice topografico di umidità e del fattore tions of use of these areas and their aesthetic Considering the morphometric features of the stione antropica, determinano le potenzialità topografico di erosione. Le Carte morfometri- appearance. Therefore, these components re- area, a map of the landscape Units was com- produttive e le limitazioni d’uso dei predetti che sono state realizzate a partire da un mo- present the fundamental elements considered piled, based on the spatial variability of lan- comprensori, oltre ad influenzarne l’aspet- dello digitale del terreno. Tenuto conto delle in a territorial planning which is based on dforms and dominant lithology. The soils of to estetico. Tali componenti rappresentano, relazioni quote-temperature, è stata realizzata the balance of agronomic validity, landscape each landscape Unit were investigated to cre- pertanto, gli elementi fondamentali da consi- una Carta dell’indice bioclimatico di Ameri- quality, sustainable development and enhan- ate a soil map. A map of land suitability for derare nella pianificazione del territorio fon- ne e Winkler. È stata prodotta una Carta del- cement of urban and rural areas. Since 1996, viticulture was created crossing the informa- data sull’equilibrio tra validità agronomica e le Unità di paesaggio, basata sulla variabilità the National Association of Wine Cities has tion contained in the soil and slope maps with qualità paesaggistica, sviluppo sostenibile e spaziale delle forme del rilievo e della litologia been working to identify some methodologi- the vine requirements. In addition, the rela- valorizzazione delle aree urbane e rurali. Per dominante, tenuto conto degli aspetti morfo- cal guidelines for the valorisation of high-va- tionship between soil-landscape Units and the offrire alle Amministrazioni locali uno stru- metrici. Ciascuna Unità di paesaggio è stata lue vineyard districts, within the land and grape composition of the Falanghina cultivar mento urbanistico multidisciplinare attento a caratterizzata dal punto di vista pedologico, urban planning, in order to provide local ad- has been statistically investigated, to produce questi obiettivi, a partire dal 1996 l’Associa- per produrre una Carta dei suoli. Incrocian- ministrations with a multidisciplinary urban a zonation map of the cultivar. Finally, a map zione Nazionale delle Città del Vino si è im- do le informazioni contenute nelle Carte dei planning tool. of the normalised difference vegetation index pegnata nell’individuazione di alcune linee suoli e delle pendenze con le esigenze della Castelvenere, the richest vineyards commu- (NDVI), which is closely related to vine ve- guida metodologiche per la valorizzazione vite, desunte dalla letteratura specialistica, è nal territory in the Campania region (about getative growth (vigour), was produced from dei comprensori vitivinicoli di qualità nella stata generata una Carta delle attitudini del 67% of the communal territory is occupied satellite images. All the maps produced were disciplina territoriale e urbanistica. territorio alla viticoltura. Inoltre, sono state by vineyards), has taken in consideration the organized into a GIS-based geodatabase and, Alle linee guida proposte dalle Città del Vino studiate statisticamente le relazioni tra Unità guidelines of the City of Wine for the realiza- in this format, used as structural elements in ha fatto riferimento Castelvenere, il Comune suolo-paesaggio e caratteristiche compositive tion of its Urban Planning Plan (UPP). support of the UPP. più vitato della Campania (circa il 67% del delle uve della cultivar Falanghina, per pro- The adoption of the guidelines implies the The methodology adopted for the purposes of territorio comunale è occupato da vigneti) durre una Carta della zonazione viticola della acquisition and/or the availability of correct the UPP of Castelvenere, rather than a mere per la realizzazione del suo Piano Urbanisti- stessa cultivar. Infine, utilizzando immagini information regarding the characteristics and list of rules, could be used as a practical exam- co Comunale. telerilevate da satellite, è stata realizzata una spatial distribution (cartography) of the va- ple to carry out investigations in support to L’adozione delle linee guida implica l’acqui- Carta dell’indice normalizzato di vegetazio- rious “natural” components of the landscape. land and urban planning of vineyard districts sizione e/o la disponibilità di corrette infor- ne, strettamente correlato al vigore vegetati- In the realization of the UPP, the Municipali- and, more generally, of agricultural districts. mazioni riguardanti le caratteristiche e la vo dei vigneti. Tutti gli elaborati cartografici ty of Castelvenere has benefitted from a con- distribuzione spaziale (cartografia) delle di- sono stati organizzati in un GIS-geodatabase siderable amount of information produced verse componenti “naturali” del paesaggio. e, in questo formato, utilizzati come elementi by researches covering the entire territory of Nella realizzazione del PUC, il Comune di strutturali in supporto alla realizzazione del Sannio Beneventano. The researches has been Castelvenere si è potuto avvantaggiare di una PUC. carried out by the Institute for Agricultural considerevole mole di informazioni prodotte La metodologia adottata per il PUC di Castel- and Forestry Systems in the Mediterranean da ricerche riguardanti l’intero territorio del venere, piuttosto che una mera elencazione of the National Research Council of Italy, in Sannio Beneventano, realizzate dall’Istituto di regole, potrebbe rappresentare un esempio collaboration with other national and Inter- per i Sistemi Agricoli e Forestali del Medi- pratico da seguire nella realizzazione di altre national Research Institutes and Universities. terraneo (ISAFoM) del Consiglio Nazionale indagini finalizzate alla pianificazione terri- Such information, reworked and integrated delle Ricerche (CNR), in collaborazione con toriale e urbanistica dei comprensori viticoli with the additional investigations carried Istituzioni di ricerca ed universitarie nazio- e, più in generale, di quelli agricoli. out by the UPP, allowed to characterize and nali ed internazionali. Parole chiave: paesaggio viticolo, cartogra- map the municipal territory of Castelvenere Tali informazioni, rielaborate ed integrate da fia delle componenti naturali del paesaggio, considering land use, geomorphology-mor- quelle prodotte da indagini realizzate per gli piano urbanistico comunale. phometry, physiography and soils. At first, a 72 73
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. 1. INTRODUZIONE un elemento importante del paesaggio agri- Proprio per offrire alle amministrazioni locali anticipando le misure europee per il periodo colo. Infatti, l’interazione della viticoltura uno strumento urbanistico multidisciplinare 2014-2020 fondate sulla definizione delle aree La Campania è terra di antiche tradizioni vi- con l’ambiente fisico ha prodotto scenari di attento a questi obiettivi, a partire dal 1996 rurali come aree funzionalmente interconnes- ti-vinicole. Attualmente, la superficie vitata notevole bellezza, che necessitano di essere l’Associazione Nazionale delle Città del Vino se e interdipendenti. Ricordiamo ad esempio di questa regione ricopre circa 17.000 ha, dei valorizzati e tutelati con regole urbanistiche (ANCV) si è impegnata nell’individuazione la firma nel 2013 di un Protocollo d’intesa per quali ben 11.000 (64% del totale regionale) adeguate a preservare e garantire alle nuove di alcune linee guida dedicate ad una piani- lo sviluppo sostenibile dell’economia del vino, ricadono nella sola provincia di Benevento generazioni le peculiarità del paesaggio e a ficazione comunale fondata sull’equilibrio tra dei servizi e della governance territoriale. (Tab. 1). I vigneti di questa terra, distribui- sostenere le numerose esigenze del compar- validità agronomica e qualità paesaggistica, Nello stesso anno, il Comune di Castelvenere, ti prevalentemente tra la Valle Telesina e le to vitivinicolo italiano, sempre più stretto sviluppo sostenibile del territorio e valoriz- uno dei tredici comuni firmatari del Proto- Colline del Taburno (Fig. 1), oltre ad essere tra competitività, rinnovamento, riqualifi- zazione delle aree urbane e rurali. Uno sforzo collo, adottando le linee guida delle Città del una fonte rilevante di reddito, rappresentano cazione e contrasto al consumo del suolo. che trova un riscontro diretto nella missione Vino, ha vinto l’edizione speciale del Concor- dell’Associazione, fortemente consapevole, fin so per il Miglior Piano Regolatore delle Città Tab. 1 – Distribuzione della superficie vitata tra le province della Campania. dalle sue origini, del ruolo di equilibrio delle del Vino con un PUC incentrato sulla difesa, Provincia Sup. vitata (ha) % Sup. vitata regionale aree rurali nel rapporto fra comunità insedia- la tutela, la riqualificazione e il ripensamento ta e ambiente. Istituita a Siena nel 1987 con del paesaggio vitivinicolo millenario, per tra- Benevento 11157 63.9 l’obiettivo di promuovere le risorse ambienta- sformarlo in una opportunità di sviluppo eco- Avellino 3181 18.2 li, paesaggistiche, artistiche, storiche e turisti- nomico e culturale e per contribuire a rendere Salerno 1791 10.3 che dei territori legati al vino per tradizione e la comunità locale responsabile e consapevole cultura, l’ANCV attualmente rappresenta una dell’importanza del binomio territorio-vino Caserta 1091 6.3 rete di oltre 430 tra Comuni, Province, Strade per la propria crescita. Napoli 244 1.4 del vino, Parchi e Comunità Montane a voca- Nella programmazione urbanistica e territo- Informazioni estratte da: “CUAS, Carta dell’Utilizzazione Agricola dei Suoli della zione vitivinicola. Le prime linee metodologi- riale, Castelvenere ha fatto proprio il presup- Campania (Regione Campania, 2009)”. che del “Piano Regolatore (oggi Piano Urba- posto che la pianificazione di una Città del nistico Comunale, PUC) delle Città del Vino” Vino debba risolvere complessi problemi di sono state continuamente aggiornate ed ar- conoscenza e valutazione delle risorse territo- ricchite: dall’inserimento della zonizzazione riali per raggiungere l’obiettivo generale della vitivinicola e del paesaggio nel 2007 (con spe- qualità dei prodotti, dei processi produttivi, cifici contenuti in tema di paesaggio, misure del territorio e, quindi, della vita di un’inte- d’adattamento al deterioramento climatico, ra comunità; il che significa affrontare temi aggiornamento delle tecniche per gestire il come il rinnovo dei vigneti o l’impianto di vigneto, qualità dell’architettura rurale e dei nuovi, la tutela dei vigneti considerati “storici”, riflessi che tutto ciò ha sul governo del territo- l’uso sostenibile del suolo agrario, il controllo rio) alle energie rinnovabili in campagna nel dell’erosione, la tutela idrogeologica, la salva- 2011 (relativamente alle fonti - fotovoltaico, guardia dell’ambiente e del paesaggio rurale eolico, biomasse - e all’uso del suolo rurale) ma anche l’adeguamento dell’architettura ru- fino all’introduzione, nel 2017, di elementi rale alla specificità del paesaggio viticolo. come sostenibilità, accessibilità, cambiamenti Nell’adozione delle linee guida proposte delle climatici e Urban Food Planning. Città del Vino, il Comune di Castelvenere si Con la visione di una programmazione con- è potuto avvantaggiare di una considerevole divisa e la consapevolezza che la qualità del mole di informazioni prodotte da ricerche vino dipende anche dalla specificità ambien- realizzate dall’Istituto i per Sistemi Agricoli tale del territorio, i Sindaci dei comuni della e Forestali del Mediterraneo (ISAFoM) del “wine valley” del Sannio (Guardia Sanframon- Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), di, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, Ponte, in collaborazione con altre prestigiose Isti- Torrecuso, Foglianise, Paupisi, Vitulano, So- tuzioni di ricerca ed universitarie nazionali lopaca, Castelvenere, Cerreto Sannita, Telese ed internazionali (tra cui il Dipartimento di Terme e Benevento), molti dei quali associati Agraria dell’Università di Napoli Federico II, Fig. 1 - Superficie vitata (in rosso tratteggiato) dei comprensori della Valle Telesina e delle Colline del Taburno all’ANCV, sono da tempo sostenitori di politi- l’Università degli Studi della Campania Luigi (provincia di Benevento). che virtuose rispetto al governo del territorio, Vanvitelli, i Dipartimenti di Scienze e Tecno- 74 75
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. 3. LO STUDIO REALIZZATO ED I I risultati ottenuti hanno confermato che RISULTATI OTTENUTI la classe di uso del suolo prevalente nel territorio comunale di Castelvenere è il vi- Come precedentemente accennato, le in- gneto (1018 ha, 66.45% dell’intero territo- dagini realizzate sono state basate sulla rio comunale), coltivato “in purezza” (960 raccolta e sulla rielaborazione di informa- ha, 62.64%) o consociato a oliveto (58 ha, zioni disponibili, derivanti soprattutto dai 3.81%) (Fig. 4). Una discreta estensione del- risultati di specifiche attività di ricerca, in- la superficie comunale, invece, è coltivata a tegrate con informazioni acquisite ex-novo oliveto (190 ha, 12.41%) (Fig. 3); seguono, che hanno portato alla realizzazione di una per estensione, gli ambienti urbanizzati e le serie di Carte tematiche, di base e derivate, superfici artificiali (129 ha, 8.42%). I boschi, riguardanti, specificamente, l’uso del suolo, costituiti prevalentemente da querceti, oc- alcuni importanti elementi morfometrici cupano solo 128 ha, (7.86% della superficie (altimetria, esposizione, pendenze, indice comunale). Circa 30 ha (1.95% della superfi- topografico di umidità), il bioclima (indi- cie comunale) sono occupati da aree a rico- ce di Amerine e Winkler), i suoli e la loro lonizzazione naturale. Un’analoga superficie attitudine alla viticoltura (land suitability), (29.00 ha, 1,87%) è occupata da aree incolte. l’indice normalizzato di vegetazione (Nor- La rilevanza delle aree viticole, nelle quali è malised Difference Vegetation Index, NDVI). immerso il territorio urbanizzato di Castel- L’analisi delle relazioni tra ambiente fisico venere, giustifica ampiamente la scelta fatta (suoli in particolare) e composizione delle dall’Amministrazione comunale di utilizza- Fig. 2 – Inquadramento geografico del Comune di Castelvenere nel contesto mediterraneo, nazionale, regionale e uve ha portato alla produzione di una prima re il presente studio come “elemento strut- provinciale. Carta della zonazione viticola del Comune turale” nella realizzazione del Piano Urbani- di Castelvenere. stico Comunale. logie e di Diritto Economia Management e todologia adottata, piuttosto che una mera Tutte le Carte realizzate sono state restitu- Metodi Quantitativi dell’Università degli Stu- elencazione di regole, possa rappresentare un ite in formato digitale (vettoriale o raster), di del Sannio e l’Unité Expérimentale Vigne et esempio pratico da considerare nella realizza- georeferite rispetto al sistema di coordinate Vin de l’Institut National de la Recherche Agro- zione di altre indagini finalizzate alla piani- piane UTM WGS84 zona 33 e organizzate in nomique di Angers, Francia). ficazione territoriale e urbanistica delle aree un geodatabase. Le informazioni disponibili, integrate con agricole. state utilizzate per una prima identificazione e delimitazio- ne (cartografia) delle principali tipologie d’uso del suolo. Il indagini specifiche, hanno consentito di ana- 3.1. Carta dell’uso del suolo risultato della fotointerpretazione è stato la produzione di lizzare e cartografare i principali elementi 2. LOCALIZZAZIONE DELL’AREA DI La Carta dell’uso del suolo è l’unico docu- una Carta preliminare dell’uso del suolo. dell’ambiente fisico e le loro relazioni con l’uso STUDIO mento tematico richiesto all’agronomo in La fotointerpretazione è stata preceduta da una serie di ri- antropico. Tale analisi è stata utilizzata come lievi di campo, in gran parte realizzati in concomitanza con supporto alla realizzazione di un PUC. Nel il lavoro di fotointerpretazione, per la verifica dei limiti e “elemento strutturale” per la realizzazione del Castelvenere (41°14’ lat. nord, 14°32’ long. nostro caso, invece, essa ha rappresentato dei contenuti delle diverse unità d’uso del suolo. Piano Urbanistico Comunale di Castelvene- est) è uno dei più importanti comuni viticoli soltanto il documento di partenza di un’in- Nel corso di una seconda fase d’indagine, i limiti e i con- re (PUC)1. Di essa si riporta una sintesi nel tenuti della Carta preliminare sono stati riverificati e, dove della provincia di Benevento e, certamen- dagine molto più complessa. necessario, modificati attraverso un attento e accurato la- presente Capitolo, con l’auspicio che la me- te, quello con la più elevata concentrazione La Carta dell’uso del suolo del territorio voro di fotointerpretazione, combinato con ulteriori rilievi di vigneti per unità di superficie comunale comunale di Castelvenere (Fig. 3) è stata diretti di campo. Come accennato in precedenza, la Carta dell’uso del suolo, dell’intera regione Campania e, forse, d’Ita- realizzata mediante fotointerpretazione a anche se richiesta in scala 1:5.000, è stata fotointerpretata 1) È doveroso ricordare che il lavoro prodotto nasce del- lia. Esteso circa 1530 ha, è localizzato nella video, in ambiente GIS, di ortofoto a colori e digitalizzata ad una scala di maggiore dettaglio (1:1.000 la decisa volontà e dal desiderio di innovazione dell’allora porzione occidentale della predetta Provin- a grande scala, acquisite nel mese di giugno o maggiore). Sindaco di Castelvenere, dr. Alessandro Di Santo. È altret- Per la delimitazione in ambiente GIS delle diverse tipologie tanto doveroso sottolineare che il lavoro illustrato nel pre- cia (Fig. 2). L’idrografia è dominata dall’asta 2011. Inoltre, sono state utilizzate, come dati d’uso del suolo si è proceduto nel modo seguente: a) di- sente Capitolo non sarebbe stato realizzato senza la condi- del torrente Seneta, ad andamento nord-est ancillari, le ortofoto del 2004 a grande scala gitalizzazione delle linee (archi) corrispondenti ai confini visione dei progettisti del PUC, arch. Vincenzo Carbone, sud-ovest, passante ai piedi dell’abitato del prodotte dalla Regione Campania e una se- delle unità cartografiche; b) produzione di uno shape-file Ing. Antonio Napoli, Ing. Marco Della Porta, Ing. Gaetano di punti identificativi delle singole unità cartografiche; c) De Nigris; del dr. Michele Pacelli che ha curato gli aspetti paese. Un breve tratto del fiume Calore lam- rie di immagini storiche Google Earth2. controllo e correzione di eventuali errori di digitalizzazio- agronomici del Piano, della dott.ssa Cinzia Verrillo, che ne bisce la parte meridionale del territorio co- ne e attribuzione dei punti ai temi (unità cartografiche); d) ha curato gli aspetti geologici e dell’Arch. Vincenzo Plenzi- trasformazione dello shape-file di linee e punti in uno sha- ck, responsabile unico del procedimento. munale. 2) Le ortofoto a colori e le immagini Google Earth sono pe-file di poligoni. 76 77
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. 3.2. Clima e bioclima temperatura (T) e di evapotraspirazione po- 3.2.1. Clima tenziale (ETP) relativi al periodo 2000 - 2012. Il clima esercita una considerevole influenza Per quanto riguarda l’irraggiamento solare, è sulle attività fisiologiche della vite e, quindi, stata prodotta una Carta della distribuzione sulla composizione delle uve e dei vini che ne spaziale di tale parametro, di cui si parlerà in derivano3; inoltre, esso è uno dei fattori prin- seguito. L’ETP è stata calcolata a partire dai cipali di pedogenesi (formazione del suolo). dati di temperatura, utilizzando la formula Il territorio di Castelvenere è stato caratteriz- di Hargreaves-Samani [Hargreaves e Sorani, zato, dal punto di vista climatico, utilizzando 1985]. I dati di precipitazione e di tempera- i dati medi mensili di precipitazione (P), di tura sono quelli registrati da una stazione del servizio agrometeorologico della Regione Campania ricadente nel territorio comunale 3) Le principali variabili climatiche influenti sulle perfor- di Castelvenere. maces della vite sono la temperatura dell’aria (T), le precipi- Gli andamenti delle precipitazioni e delle tazioni (P), l’irraggiamento solare (Ir) e l’evapotraspirazione potenziale (ETP). temperature sono stati utilizzati anche per La temperatura dell’aria è una variabile critica dello sviluppo la costruzione di un climogramma di Ba- della vite e della maturazione dei grappoli. La fotosintesi del- gnouls-Gaussen4, comunemente impiegato la vite è massimizzata intorno a 25°C [Alleweldt et al., 1982]. Le concentrazioni di potassio e di prolina nell’uva aumenta- per valutare la durata dei periodi di “aridità no linearmente con le temperature, mentre la concentrazio- climatica” [Landi, 1999]. ne di acido malico diminuisce. La relazione tra temperatura La Figura 5 riporta l’andamento mensile dei e concentrazione di zuccheri è curvilinea, con un massimo a temperature comprese tra 25° e 30°C. Il range ottimale per valori di P, ETP e 2T e consente di definire la l’accumulo di antociani è 17-26°C [Pirie, 1977]. Basse tem- durata dei periodi di deficit idrico climatico e di Fig. 3 – Carta dell’uso del suolo. perature, soprattutto notturne, favoriscono la colorazione aridità, secondo i criteri riportati nella nota “4”. delle uve a bacca rossa [Kliewer e Torres, 1972] e l’espressio- ne aromatica dei vini [Ewart, 1985]. Le temperature sono fortemente influenzate dalla morfome- tria (quota, esposizione). In regioni montagnose, esse dimi- nuiscono di circa 0.65°C per ogni 100 m di quota [Guyot, 1997]. Tuttavia, possono verificarsi inversioni termiche, particolarmente per le temperature minime, poiché l’aria fredda può scorrere verso il basso ed accumularsi nelle aree sottoposte [Dumas et al., 1997; Guyot, 1997]. Pertanto, viti impiantate nelle valli possono essere più soggette a danni da gelate primaverili rispetto a quelle localizzate sui versanti. Le masse umide hanno un effetto mitigante sulla temperatura, favorendo la diminuzione di quelle massime e l’aumento di quelle minime [Bois et al., 2008]. La brezza marina favori- sce la riduzione del deficit di saturazione e della temperatura dell’aria, determinando un allungamento del periodo otti- male di fotosintesi [Carey e Bannadot, 2004]. La pioggia causa un aumento del rischio di malattie, parti- colarmente della peronospora e dell’oidio. Anche se qualche pioggia è benefica per lo sviluppo del grappolo, la produzio- Fig. 5 - Andamento delle precipitazioni (P), delle ne di vini di alta qualità, espressione del terroir, richiede al- temperature (T) e dell’evapotraspirazione poten- meno un moderato periodo di stress idrico in una fase della stagione di crescita. ziale (ETP). Medie del periodo 2000-2012. Sono Il comportamento della vite (crescita, sviluppo, produzione, indicati i periodi di deficit e di surplus idrico, sulla composizione dei grappoli) è strettamente dipendente dalla base dell’andamento delle P e dell’ETP e il periodo radiazione solare disponibile; infatti, tutte le fasi del ciclo an- di aridità, sulla base dell’andamento delle P e delle T nuale dei fenomeni fisiologici, biochimici e metabolici che (climogramma di Bagnouls-Gaussen). in essa si verificano sono governate da processi fotosintetici Fig. 4 – Carta dell’uso del suolo: super- indissolubilmente connessi alla radiazione solare [Tomasi et ficie vitata (vigneti e vigneti consociati al., 2013]. 4) Il climogramma viene costruito riportando su un asse a oliveti) e ambiente urbanizzato. Poco è stato pubblicato circa gli effetti dell’evapotraspira- delle ordinate i valori delle P e su un secondo asse delle zione di riferimento (ETo o ETP) sullo sviluppo della vite. ordinate il doppio delle T (2T). Un mese si considera “ari- Comunque, l’ETo è un importante variabile climatica, dato do” quando il valore della precipitazione media mensile è il suo ruolo nel bilancio idrico (la traspirazione della vite au- uguale o inferiore al doppio del valore della temperatura menta con l’ETo) [van Leeuwen, 2010]. media mensile (P ≤ 2T). 78 79
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. L’analisi dei dati climatici indica che il territo- lizzato è quello proposto da Amerine e Win- seguito) e dalle relazioni tra l’altimetria e il 3.3. Morfometria 6 rio di Castelvenere è caratterizzato da precipi- kler [1944], definito dalla sommatoria delle predetto indice, definite da studi specifici per Utilizzando un modello digitale del terreno tazioni e temperature medie annue rispettiva- temperature medie giornaliere detratte di l’intero territorio della Campania [Bonfante (Digital Terrain Model, DTM)7, con riso- mente di 768 mm e 14.8°C. L’andamento delle 10°C (zero di vegetazione), ovvero delle tem- et al., 2011]. Sulla base dei valori dell’Indice di luzione (dimensione del pixel) di 5 x 5 m, P e delle T (e con esse dell’ETP) è quello tipico perature medie attive nel periodo 1 aprile – 31 Amerine e Winkler è possibile attribuire il sono state prodotte le Carte delle principa- dell’ambiente mediterraneo: le precipitazioni ottobre. Questo indice, espresso in gradi gior- territorio viticolo di Castelvenere alla Regio- li variabili morfometriche8 potenzialmente eccedono le temperature e l’ETP nel periodo no (gg), si basa sul presupposto che qualsiasi ne Climatica I5. Come regola generale, i più influenti sull’evoluzione e sulle proprietà autunno-invernale (dagli inizi di ottobre alla vitigno esprime al meglio le sue potenzialità pregiati vini da tavola provengono da uve di dei suoli, sul microclima, sulla fisiologia fine di marzo); il contrario si verifica nel pe- quali-quantitative quando è inserito in un con- alta qualità prodotte nelle Regioni climati- della vite e, in definitiva, sulla produzione riodo primaverile-estivo, con condizioni di testo nel quale le disponibilità termiche sono che I e II, mentre i migliori vini da dessert e sulle caratteristiche compositive dell’uva. elevato deficit idrico climatico, soprattutto nei simili ai suoi fabbisogni. Infatti, nelle situazio- o a più alto grado alcolico sono prodotti da In particolare, sono state generate le Carte mesi di luglio e agosto. Il periodo di aridità ni caratterizzate da una maggiore disponibilità uve allevate nelle Regioni IV e V. La Regione delle pendenze e delle esposizioni. Per gli climatica, in accordo con il climogramma di termica, i processi di maturazione si svolgono III è di transizione. scopi del presente Capitolo, in aggiunta alle Bagnouls-Gaussen, è compreso tra giugno e rapidamente e, di conseguenza, occorre pre- Uno studio realizzato da Scaglione e Pa- predette Carte, sono state prodotte anche le settembre. stare particolare attenzione all’individuazione squarella [2002], ha consentito di definire Carte di altre importanti variabili morfome- del momento ottimale di raccolta. Viceversa, le esigenze termiche delle principali culti- triche, quali l’indice topografico di umidità 3.2.2. Bioclima nelle situazioni dove è minore la disponibili- var di uva da vino della Campania, tra cui (Topographyc Wetness Index, TWI), il fattore L’influenza del clima sulla coltura della vite è tà termica, la vite incontra chiare difficoltà di quelle coltivate nel territorio del Comune di erosione LS e l’insolazione, ritenute mol- efficacemente sintetizzata e rappresentata da raggiungimento della completa e soddisfacen- di Castelvenere (Tab. 2). Il confronto dei to utili alla gestione dei vigneti come, fra “indici bioclimatici”, in base ai quali è possibile te maturazione delle uve. risultati del predetto lavoro con la Carta l’altro, ampiamente discusso [Leone et al., differenziare e delimitare varie zone viticole, Per gli scopi del PUC di Castelvenere è stata dell’Indice di Winkler (Fig. 6) evidenzia, per 2017] in un recente Volume sui “Paesaggi impiegando informazioni riguardanti la tem- prodotta una Carta dell’Indice di Amerine il territorio in esame, una disponibilità ter- rurali” [Del Prete e Leone, 2017], pubblicato peratura, l’illuminazione e le precipitazioni. e Winkler (Fig. 6), a partire da un modello mica decisamente superiore a quella richiesta dalla Regione Campania. L’indice bioclimatico più frequentemente uti- digitale del terreno (DTM) (di cui si dirà in dalle cultivar considerate. Tale disponibilità, La pendenza è una variabile morfometrica in accordo con quanto detto in precedenza, primaria che misura il grado di cambiamen- se da un lato consente una completa matura- to dell’altitudine nella direzione più ripida zione delle uve, dall’altro impone particolare del versante ed è generalmente espressa in attenzione nella scelta del periodo di raccolta. percento o in gradi. La sua importanza in vi- ticoltura è legata alla sua influenza sull’umi- Tab. 2 – Esigenze termiche testate per alcune cultivar, in differenti località della Campania e dità del suolo, che, come già detto, è un fat- risposta in tenore zuccherino tore rilevante dell’“effetto terroir”. Quando la Zuccheri Esigenze Vitigno (°Brix) termiche (°GG) 6) La geomorfometria, o semplicemente morfometria, è la Aglianico 18 1804 scienza che si occupa dell’analisi quantitativa della super- Agostinella 20 1798 ficie della Terra [Pike, 1995, 2001; Rasemann et al., 2004]. Essa rappresenta un moderno criterio analitico-cartogra- Falanghina 20 1736 fico, utile per rappresentare la topografia della terra nuda attraverso la manipolazione al computer delle quote [To- Fiano 18 1625 bler, 1976, 2000]. Malvasia di C. 21 1880 7) Un DTM, detto anche modello di elevazione del terreno Piedirosso 20 1700 (Digital Elevation Model, DEM) – input primario per l’a- nalisi quantitativa della superficie della Terra (geomorfo- Trebbiano T. 18 1650 metria) [Wilson e Gallant, 2000] – è la rappresentazione della distribuzione delle quote di un territorio in formato da Scaglione e Pasquarella, 2002, mod. digitale. Esso raffigura la superficie della Terra così come appare, senza vegetazione, edifici e altri manufatti. Fig. 6 - Carta dell’Indice bioclimatico 8) I descrittori quantitativi della superficie della Terra, ol- di Amerine e Winkler, (in gradi giorno, tre che come “variabili morfometriche” [Shary et al., 2002], gg). 5) Regioni climatiche proposte da Amerine e Winkler: Re- sono stati definiti come “attributi topografici” [Wilson e gione I (< 2500 gg), Regione II (2500 – 3000 gg), Regione Gallant, 2000], “attributi del terreno” [Bishop e Minasny, III (300 – 3500 gg), Regione IV (3500 – 4000 gg), Regione 2006], “parametri della forma del rilievo” [Speight, 1968], V (> 4000 gg). “attributi geomorfometrici” [Schmidt e Dikau, 1999]. 80 81
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. pendenza aumenta anche la velocità dell’ac- Il TWI, combinando le metriche della pen- qua aumenta; di conseguenza, le precipi- denza con la Catchment Area (CA), può ul- tazioni ricevute per unità di superficie e la teriormente migliorare la descrizione dei loro infiltrazione diminuiscono, il deflusso prerequisiti morfometrici per la distribu- superficiale cresce e, dunque, il contenuto di zione spaziale dell’umidità del suolo [Moore umidità del suolo decresce [Zakharov, 1913; et al., 1993]. Ciò in quanto esso prende in 1940]. Per contro, aumentano le perdite di considerazione sia la geometria locale del- suolo per erosione. la pendenza, sia la posizione relativa di un L’esposizione è l’orientamento delle linee di dato punto nel paesaggio. Quando la CA e la maggiore pendenza del versante ed è gene- pendenza aumentano, anche il TWI e l’umi- ralmente espressa in gradi, rispetto al nord, dità del suolo aumentano [Florinsky, 2012]. in senso orario. Essa agisce sul bilancio idri- La correlazione del contenuto di umidità co del suolo in quanto, in associazione con la con il TWI è più elevata, in valore assoluto, pendenza, influenza l’insolazione [Kondra- rispetto a quella del contenuto di umidità tyev et al., 1978], di cui parleremo in seguito, con la CA e con la pendenza [Thompson e e l’evapotraspirazione [Romanova, 1977]. Moore, 1996]. Il TWI è stato vantaggiosa- L’indice topografico di umidità (Topographic mente utilizzato nella zonazione viticola a Wetness Index, TWI), chiamato anche “To- scala di tenuta [Priori et al., 2012]. pographic Index” o “Compound Topographic Il fattore topografico LS della USLE (Univer- Index” [Quinn e Beven, 1993, Quinn et al., sal Soil Loss Equation, Equazione universale 1995] è un parametro che descrive la ten- della perdita del suolo) [Wischmeier e Smi- Fig. 7 – Carta delle quote. denza di una cella (pixel) ad accumulare th, 1978] fornisce una stima del rischio di acqua9. perdita di suolo per erosione idrica superfi- ciale dipendente dalla lunghezza (L) e dalla pendenza (S) del versante. L’entità dell’ero- 9) Il TWI è definito da ln(SCA/tanb) dove ln = logaritmo sione generalmente aumenta all’aumentare Il Fattore LS è adimensionale ed ha valori debole (21%) a moderata (35% della super- naturale, SCA = Specific Catchment Area e b=angolo di della pendenza e della lunghezza dei ver- uguali o maggiori di zero. ficie territoriale) a rilevante (17%). Seguono pendenza locale. La Catchment Area (CA) (chiamata anche bacino di dre- santi. Ciò in conseguenza di un più rilevan- L’insolazione, considerata una “variabile le superfici pianeggianti e sub-pianeggian- naggio, flow accumulation o upslope area) di qualsiasi punto te movimento verso il basso delle particelle morfometrica solare”, è una misura dell’il- ti (14%) e quelle a forte pendenza (10%). nel paesaggio è quell’area che fornisce acqua al punto stesso di suolo sollevate dall’effetto battente della luminazione della superficie topografica Scarsamente rappresentate, se non del tutto attraverso un flusso laterale superficiale o sotterraneo. Essa è usualmente delimitata lateralmente dagli spartiacque de- pioggia, di una più elevata velocità di scor- da parte del flusso solare [Florinsky, 2012]. trascurabili, sono le superfici con pendenza terminati dalla superficie topografica e, nella parte più bas- rimento superficiale e di un maggiore volu- Strettamente correlata alla pendenza e alla molto forte (2.3%), scoscesa (0.4%) o ripida sa (a valle), dal tratto di curva di livello (W) passante per il me di deflusso [Giordano e Zanchi, 1995]. esposizione del versante esercita, come già (0.03%). predetto punto e congiungente gli spartiacque. Il rapporto Ca/W definisce la Specific Catchment Area (SCA) [Gallant detto, una forte influenza sulla fisiologia del- Le superfici in pendenza sono prevalente- e Hutchinson, 2011]. Con riferimento ad un grid (quale un la vite. mente esposte (Fig. 9) a sud-est e ad ovest DTM), la Catchment Area è definita come l’area al disopra La suddivisione del modello digitale del ter- (64%). Le superfici esposte a nord-ovest e di una certa cella (o pixel) che contribuisce al flusso idrico una soltanto delle otto possibili direzioni, separate tra loro attraverso la cella stessa. La Catchment Area si misura in di 45°. Ciò ha motivato lo sviluppo di altri metodi, tra cui reno in fasce altimetriche (Fig. 7) mostra ad est occupano il rimanente 36% del ter- m2: maggiore è il suo valore, maggiore è la grandezza del il “multiple flow directions”, il “random direction”, e lo “stre- che la maggior parte del territorio di Castel- ritorio. flusso attraverso la cella alla quale essa si riferisce. In una am tube” [Costa-Cabral e Burges, 1994; Tarboton, 1997]. venere (81%) è confinato nella fascia altime- La Carta dell’insolazione del territorio co- mappa della Catchment Area, i valori più alti corrispon- Per gli scopi del presente lavoro è stato utilizzato un me- dono a una più alta intensità dei flussi idrici; per contro, todo stream tube (canale di flusso) denominato DEMON trica compresa tra 100 e 175 m s.l.m., con munale di Castelvenere (Fig. 10) mostra va- i valori più bassi corrispondono ad una più bassa intensità (Digital Elevation Model Network) [Costa-Cabral e Bur- prevalenza delle quote comprese tra 125 e lori elevati, se comparati con quelli di una del flusso idrico. ges, 1994]. Questo metodo costruisce le linee di flusso da 150 m s.l.m. superficie piana nella stessa area, ad ecce- La stima della Catchment Area è dipendente da quella della ciascun angolo delle celle; dette linee continuano verso la direzione del flusso (flow direction), per il cui calcolo sono parte bassa del pendio, seguendo l’esposizione in ogni pun- La Carta delle pendenze (Fig. 8) evidenzia zione delle limitate superfici vitate esposte possibili differenti metodi. Quello più frequentemente uti- to, fino a quando non viene raggiunta una depressione o il la prevalenza dei versanti con acclività10 da a nord, di quelle ricadenti nelle vallecole a lizzato consiste nell’assegnare il flusso da ciascuna cella del bordo del DEM. Le linee definite dall’algoritmo DEMON fondo piatto del torrente Seneta e di quelle grid (DTM) ad una delle otto celle vicine, nelle direzioni non devono rispettare i bordi delle celle e pertanto esse for- cardinale o diagonale, secondo la maggiore pendenza. niscono una rappresentazione molto migliore del percorso 10) Classi di pendenza in uso per la valutazione delle terre: delle incisioni delle superfici sommitali dei Questo metodo, largamente utilizzato e designato come del flusso superficiale rispetto al trasferimento da cella a da pianeggiante a sub-pianeggiante (pendenza < 2%), de- terrazzi alluvionali di I e II ordine del fiume D8 (per le otto direzioni del flusso), è stato introdotto da cella che caratterizza altri metodi. Esso fornisce un’accurata bole (3-5%), moderata (6-13%), rilevante (14-20%), forte Calore, di cui si parlerà in seguito. O’Callagahan e Mark [1984]. L’approccio D8 ha tuttavia al- rappresentazione della dispersione del flusso in aree diver- (21-35%), molto forte (36-60%), scoscesa (61-90%), ripida cuni svantaggi derivanti dalla discretizzazione del flusso in genti ed evita dispersioni in aree convergenti. (>90%) [da Costantini, 2007]. Anche la Carta dell’indice topografico di 82 83
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. Fig. 10 – Carta dell’insolazione. Fig. 8 – Carta delle pendenze. umidità (Fig. 11) evidenzia le strette relazio- re (C9), nelle paleoscarpate di erosione flu- ni tra alcune Unità di paesaggio (Fig. 13), di viale (A8), sui versanti delle vallecole incise cui si parlerà dettagliatamente in seguito, e in Ignimbrite Campana del torrente Seneta la tendenza dei suoli ad approfondirsi e ad (C16), oltre che sui versanti dei rilievi colli- accumulare acqua. In particolare, le aree a nari a bassa energia (C30 e C32). maggiore propensione all’accumulo di ac- qua corrispondono, sostanzialmente, alle 3.4. Paesaggi e suoli superfici debolmente acclivi dei glacis (Uni- È largamente riconosciuto che il suolo è un tà C25 della Carta delle Unità di paesaggio, fattore ambientale di notevole influenza sul- Fig. 13), ai terrazzi in Ignimbrite Campana le caratteristiche delle uve e dei vini che ne (C15), ai fondi delle vallecole in Ignimbri- derivano [van Leeuwen e Seguin, 2006]. In- te Campana del torrente Seneta (C16), alle sieme al clima, esso è il principale elemento parti basse delle superfici sommitali dei ter- del terroir [Morlat e Bodin, 2006]11. Pertan- razzi alluvionali di II e III ordine del fiume Calore (C7), alle superfici pianeggianti de- posizionali di origine fluviale (C2, C3 e C4). 11) Il suolo esplica un’azione rilevante sulla morfologia del sistema radicale [Morlat e Jacquet, 1993] e sulle sue diffe- La propensione all’erosione, dipendente dal- renti funzioni, con conseguenze importanti sulla fisiologia la lunghezza (L) e dalla pendenza (S) dei e sulla produttività della vite [Morlat, 1989; Lanyon et al., versanti (Fig. 12), è particolarmente rilevan- 2004]. Morlat [2010] considera il sistema radicale il fulcro dell’“effetto terroir”. te su quelli dei lembi relitti di glacis (Unità Le radici assorbono e conducono gran parte dell’acqua e C28 della Carta delle Unità di paesaggio, dei nutritivi richiesti dalle parti aeree della pianta. Di con- Fig. 9 – Carta delle esposizioni (espresse Fig. 13), nelle incisioni delle superfici som- seguenza, le loro dimensioni e le loro condizioni di salute in gradi nord). governano il vigore e le performances della chioma [Smart, mitali fortemente rimodellate dei terrazzi 1995; Southey, 1992]. alluvionali di I e II ordine del fiume Calo- Il vigore vegetativo ha un impatto rilevante sulla qualità 84 85
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. to, la conoscenza dei suoli e della loro distri- buzione sul territorio (cartografia)12 riveste dell’uva. La qualità ottimale viene raramente raggiunta se le una notevole importanza in viticoltura e, viti sono eccessivamente vigorose. In tali condizioni, durante più in generale, nella gestione agricola e non la fase di maturazione, la pianta sottrae zuccheri ai grappoli agricola del territorio, considerate le mol- per utilizzarli nell’attività vegetativa. Per contro, in condizio- ni di moderato sviluppo della chioma, è favorito il regolare teplici funzioni che questa risorsa esplica13 deposito di zuccheri e di altri componenti organici nelle bac- che che, pertanto, perdono totalmente i caratteri dello stato erbaceo [Fregoni, 1999]. Tuttavia, viti con un ridotto svilup- come delle rocce, sull’effetto terroir’. Morlat [2010] sostiene po dell’apparato radicale ed una ridotta vigoria non neces- che certe idee, secondo le quali il gusto del vino proverrebbe sariamente producono frutti di alta qualità [Van Huysteen dai macroelementi e dagli oligoelementi assorbiti dalle radi- e Weber, 1980]. ci, dovrebbero essere messe in discussione. Lo sviluppo dell’apparato radicale della vite è influenzato Le proprietà chimiche, fisiche e mineralogiche influenzano soprattutto dalle proprietà fisiche del suolo. Morlat e Jaquet il colore dei suoli [Leone ed Escadafal, 2001] che, a sua volta, [1993] hanno studiato le relazioni statistiche tra queste pro- può condizionare le performances della vite e la qualità del- prietà e il numero di radici per m2, calcolato sul piano verti- la produzione [Fregoni, 1999]. In generale, suoli chiari, più cale di diversi profili di suolo. I risultati delle analisi hanno riflettenti, determinerebbero una minore lunghezza dei ger- mostrato che la capacità di ritenzione idrica del suolo ha il mogli ed un maggiore periodo di accrescimento [Fregoni, peso più importante sullo sviluppo delle radici, con un effet- 1999]. Inoltre, suoli più chiari indurrebbero una maggiore to positivo sulla loro densità. Precedentemente, anche Van quantità di fenoli nelle bucce di uva rossa [Stoll et al., 2008]. Rooyen et al. [1980] avevano dimostrato che il regime idri- 12) Per descrivere la variabilità dei suoli, sono di norma uti- co elevato favorisce la crescita delle radici. Taylor e Gardner lizzati due modelli [Webster, 2004]: il modello “continuo” e il [1963] hanno rilevato che l’allungamento radicale è ostaco- modello “discreto” (o “convenzionale”). lato dal forte disseccamento del suolo che, peraltro, rafforza Fig. 11 – Carta dell’indice topografico di Il modello “continuo”, più frequentemente utilizzato per lo la resistenza meccanica alla penetrazione. Secondo Van Zyl umidità. studio della variabilità dei suoli a grande scala, di aree di [1988], il numero di radici per unità di superficie aumenta estensione relativamente limitata (es. superficie aziendale), con un tenore idrico uguale al 50% della riserva utilizzabile considera il suolo come una suite di variabili continue (le (stress idrico moderato). Questo valore diminuisce nei casi proprietà del suolo) e cerca di descriverne la continuità in in cui l’umidità del suolo rappresenta solo il 25% della ri- termini di dipendenza spaziale. Tale modello è sostanzial- serva (stress idrico molto elevato). Secondo Morlat e Jaquet mente basato sull’interpolazione delle proprietà dei suoli mi- [1993] l’intensità dell’idromorfismo, responsabile di ipossia surate su campioni raccolti in corrispondenza di punti geo- del mezzo radicale, ha un’influenza negativa sul numero di graficamente identificati. L’interpolazione dei dati puntuali è radici. Altre proprietà fisiche influenti sullo sviluppo radi- generalmente realizzata utilizzando metodi geostatistici. cale sono la resistenza meccanica alla penetrazione, di cui Il modello “discreto”, più frequentemente utilizzato per lo si è già accennato, e la massa volumica apparente. Entram- studio della variabilità dei suoli a media scala (ambiti co- be hanno un’azione nefasta sulla densità radicale della vite munali e comprensoriali) e piccola scala (ambiti provinciali [Taylor e Gardner, 1963; Taylor et al., 1966; Van Huyssteen, e regionali), è basato sulla delimitazione del territorio d’in- 1988]. teresse in aree geografiche omogenee (Unità di paesaggio) Un ruolo importante sullo sviluppo radicale è esercitato dal- dal punto di vista dei fattori che presiedono alla formazione la struttura del substrato geologico di origine dei suoli (pa- del suolo. All’interno di ciascuna Unità di pedo-paesaggio i rent material): se questo materiale non è una roccia dura, le suoli sono campionati in maniera soggettiva in punti ritenuti radici possono estendere il loro sviluppo in profondità, oltre rappresentativi. gli orizzonti alterati dai processi pedogenetici. Ciò può au- Questo modello assume che i cambiamenti avvengano in mentare la quantità di acqua disponibile per la vite [van Le- maniera netta (“abrupta”), al limite tra due tipologie di suolo euwen, 2010]. Dunque, la natura del substrato pedogenetico e che all’interno delle singole delimitazioni la variabilità sia può migliorare l’espressione del terroir nei suoli superficiali. limitata, di modo che l’Unità di paesaggio rappresenti un’a- Anche la differenziazione tessiturale tra gli orizzonti può in- rea omogenea in termini di suolo, costituita da individui (o fluenzare negativamente lo sviluppo radicale. Ad esempio, i pedon) simili [Soil Survey Staff, 1999, 2010]. suoli con orizzonti superiori impoveriti di argilla ed orizzon- ti profondi arricchiti di questa frazione tessiturale esercitano 13) Il suolo è una risorsa cruciale per la vita sulla Terra. un effetto negativo sul numero di radici [Morlat, 2010]. Oltre a supportare la crescita delle piante superiori, soprat- I fattori chimici giocano un ruolo secondario sullo svilup- tutto come mezzo per lo sviluppo delle radici e fornendo gli po delle radici, salvo nei casi di suoli molto acidi [Morlat, elementi nutritivi essenziali per la vita delle piante stesse, 2010], praticamente inesistenti nelle nostre realtà viticole. controlla il destino dell’acqua nel sistema idrologico: perdi- Generalmente, nella gestione del vigneto non viene attribui- ta, uso, contaminazione e purificazione dell’acqua sono tutti ta grande importanza allo stato nutrizionale dei suoli. Certa- processi controllati dal suolo; funziona come sistema natu- Fig. 12 – Carta del rischio topografico di mente, l’eccessiva carenza di macroelementi (azoto, potassio, rale di riciclo, assimilando, al suo interno, rifiuti e corpi mor- erosione (fattore LS; lunghezza x pen- magnesio) o di oligoelementi (ferro, manganese, zinco, ecc.), ti di piante e animali, rendendo disponibili i loro elementi denza del versante). comporta disordini fisiologici che perturbano la fotosintesi, di base per la vita delle future generazioni; fornisce l’habi- la fecondazione e la crescita delle bacche. Tuttavia, al difuori tat per miriadi di organismi viventi, dai piccoli mammiferi di tali situazioni, piuttosto rare nei vigneti attuali, general- e rettili, ai minuscoli insetti, alle microscopiche cellule di mente sottoposti a concimazione, alcun ruolo significativo inimmaginabile numero e diversità; gioca un ruolo impor- sembra debba essere accordato ai fattori chimici del suolo, tante come mezzo ingegneristico. Il suolo non è soltanto un 86 87
Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità Linee metodologiche per la valorizzazione dei comprensori vitivinicoli di qualità nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. nella disciplina territoriale e urbanistica. Il caso studio del PUC di Castelvenere. [Brady e Weil, 2002]. risultati di analisi di campioni superficiali e Per gli scopi del PUC di Castelvenere il ter- sub-superficiali dei suoli, realizzate per uno ritorio è stato innanzitutto suddiviso in Uni- studio riguardante le relazioni tra vitigno e tà di paesaggio (Fig. 13) omogenee dal punto ambiente [Leone et al., 2010; Amenta et al., di vista dei principali fattori agenti sulle ca- 2012]. In tal modo, è stata prodotta una Car- ratteristiche e sulle proprietà dei suoli, ovve- ta dei suoli del territorio comunale di Castel- ro il substrato geologico e la fisiografia14. Le venere, in scala 1:50.000 (Fig. 14). Ciascuna Unità di paesaggio sono state suddivise per Unità di paesaggio raggruppa associazioni e gruppi di appartenenza ad entità territoriali consociazioni di suoli17. Le tipologie di suolo più ampie, corrispondenti a Sottosistemi di delle differenti associazioni e consociazio- paesaggio15. Le caratteristiche (meso-)clima- ni sono state classificate in accordo con il tiche, alla scala di rilevamento considerata, sistema internazionale della Soil Taxonomy sono influenzate dalla fisiografia e, pertanto, USDA [1999, 2010]. Sia la Carta delle Unità risultano indirettamente considerate. di paesaggio, sia la Carta dei suoli sono state La suddivisione del territorio in esame in identificate con gli stessi codici numerici uti- Unità di paesaggio è stata fondamentalmen- lizzati nella Carta dei Suoli della Valle Telesi- te derivata dalla Carta dei suoli della Valle na [Regione Campania, 2009], preceduti dal- Telesina, prodotta dalla Regione Campania la lettera “A” o dalla lettera “C”, a seconda che Fig. 13 – Limiti delle Unità di paesaggio [2009] e modificata nei limiti di alcune Unità l’Unità cartografica corrispondesse, rispetti- del territorio comunale di Castelvenere sulla base delle informazioni contenute nelle vamente, ad associazioni o a consociazioni su un modello digitale del terreno. La descrizione delle Unità è riportata nella Carte geomorfologica e geologica realizzate di suoli. L’intersezione, in ambiente GIS, del- Tabella 3. per gli scopi specifici del PUC di Castelve- la Carta della superficie vitata (estratta dalla nere. Carta dell’uso del suolo, Fig. 4) con la Carta Ciascuna Unità di paesaggio è stata carat- delle Unità suolo-paesaggio (Fig. 14) ha con- terizzata dal punto di vista pedologico, te- sentito di produrre una Carta delle Unità di nuto conto delle informazioni contenute suolo-paesaggio viticolo (Fig. 15). Le diffe- nella predetta Carta dei suoli16 integrate dai renti Unità, raggruppate per Sottosistemi, sono di seguito descritte, considerando sol- tando le Unità caratterizzate dalla presenza importante materiale da costruzione ma fornisce virtual- di una superficie vitata minima superiore al mente le fondazioni per ogni strada, casa, ferrovia. 3% della superficie vitata dell’intero territo- 14) La fisiografia (sinonimo di morfologia) è un parame- rio comunale (Tab. 4). tro del territorio che esprime le forme e gli aspetti fisici del- lo stesso [Gisotti, 2011]. 15) I Sottosistemi di paesaggio sono delimitati ad una sca- la di minore dettaglio, rispetto a quella delle Unità di pae- saggio, considerando variazioni fisiografiche di significato pedologico. 16) La Carta dei suoli della Valle Telesina, disponibile in formato cartaceo, è stata acquisita in formato digitale, come shape-file, operando nel modo seguente: a) scansio- 17) L’associazione di suoli è un tipo di Unità cartografica ne e produzione di un file-immagine formato TIF; b) ge- pedologica all’interno della quale almeno la metà dei pedon oreferenziazione in ambiente ENVI del file-immagine; c) di ogni delineazione appartiene alla medesima Unità tasso- digitalizzazione in ambiente ArcView delle linee (archi) nomica. L’associazione di suoli è un tipo di Unità cartogra- corrispondenti ai confini delle unità cartografiche; d) pro- fica pedologica dove due o più Unità tassonomiche di suolo duzione di uno shape-file di punti identificativi delle singole sono associate geograficamente secondo una distribuzione unità cartografiche; e) controllo e correzione di eventuali spaziale nota, costante e caratteristica. Queste componen- errori di digitalizzazione f) attribuzione dei punti ai temi ti sono cartografate come singola Unità a causa della scala (unità cartografiche); g) trasformazione degli shape-file di della carta ma potrebbero essere evidenziate singolarmente linee e di punti in uno shape-file di poligoni. con un rilevamento a scala maggiore. La Carta geomorfologica e quella geologica, già disponibili Il pedon, dal greco suolo, rappresenta l’unità minima di ri- in formato TIF non georeferenziato, sono state georeferite ferimento della pedologia, come minimo volume che può in ambiente ENVI (Environment for Visualizing Image) vers. essere definito “suolo”. È un’entità tridimensionale, tale da Fig. 14 – Carta dei suoli. 4.4. consentire l’osservazione di tutti gli orizzonti presenti. 88 89
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