WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma

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WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
MAGGIO 2019

              Casa di sollievo
              WANDA
                per anziani affetti da
              demenza e da Alzheimer
WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
Casa
Wanda
La Caritas ha sviluppato l’idea di dar vita a
                                                                       Nelle parrocchie che hanno dato la disponibilità sono stati
                                                                       attivati degli incontri specifici.
                                                                       Casa Wanda mette a disposizione dei malati di Alzheimer e dei
                                                                       loro caregiver alcuni servizi utili ad affrontare la malattia:

Roma a una struttura appositamente dedicata                                        un centro di ascolto, aperto dal lunedì al venerdì
ai malati di Alzheimer, Casa Wanda. Si tratta                                      per contatti telefonici o incontri diretti in sede,
di una Casa di Sollievo, localizzata all’interno                                   supporto psicologico alla popolazione che
di Villa Glori, per anziani affetti soprattutto da                                 invecchia e che presenta un declino cognitivo.
Alzheimer ma anche da altre forme di demenza.
                                                                                   il malato a Casa Wanda viene valutato da personale
Un progetto a lungo elaborato che finalmente è stato realizzato                    esperto e qualificato.
all’inizio del 2017 dalla Caritas Diocesana grazie al sostegno
della Fondazione Wanda, nato con l’intento di individuare                          la possibilità per l’anziano affetto da questa pato-
approcci sempre più efficaci alla gestione di persone affette                      logia di partecipare, eventualmente insieme al
da queste patologie e offrire un valido supporto alle famiglie                     caregiver, alle attività di Casa Wanda, consistenti
coinvolte.                                                                         in momenti aggregativi e riabilitativi attraverso
                                                                                   l’inserimento nel Centro Diurno o nei diversi labo-
Si tratta di un progetto che si articola lungo alcuni capisaldi:                   ratori. Uno dei laboratori, gestito assieme all’As-
• è continuativo e non episodico, ciò non vuol dire che non                        sociazione Alzheimer Roma, è rivolto a persone
     possa subire cambiamenti in corso d’opera dettati dall’e-                     affette da Alzheimer in età precoce.
     sperienza fatta sul campo
• è innovativo e sperimentale in quanto è la prima volta che           Nel pensare e avviare un Centro diurno per malati di Alzheimer
     a Roma la Caritas si cimenta con queste problematiche             “gravi”, l’obiettivo è “prendersi cura” (to care in inglese), cioè
• è pensato come servizio al territorio sia delle realtà sociali       la capacità di rispondere nel modo più adeguato possibile
     ma soprattutto delle comunità: poter intercettare, attra-         alla necessità di una persona che presenta una “malattia” o
     verso le parrocchie, le situazioni meno visibili e ripensare      un danno. Oltre che assistere le persone nei loro bisogni, è
     assieme ad esse una rete di sostegno, una comunità che            necessario creare un ambiente accogliente, anche grazie alla
     accoglie e di conseguenza si prende cura.                         preparazione e all’atteggiamento di chi assiste.
Le parrocchie a cui ci si è rivolti sono quelle limitrofe per terri-   Questo progetto può essere ambizioso per un singolo indi-
torio, cioè della sesta prefettura di Roma, che sono state             viduo o per un singolo servizio, ma se pensato in modo comu-
contattate prima tramite una mail del direttore Caritas che ha         nitario potrà dare una risposta efficace a una delle patologie
introdotto il servizio e successivamente con contatti telefonici       con maggiore impatto sulla nostra “vecchia” società.
e incontri diretti con i Parroci.
                                                                                                                            Salvatore

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WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
Un’   area
    grigia                                     sanitario anche un dramma-
La demenza nelle sue
                                               tico problema sociale (basti pen-
diverse forme è la malattia                    sare al frequente abbandono del lavoro
neurodegenerativa più                          da parte dei familiari, specie donne),
frequente nell’età avanzata:                   il sistema pubblico (ASL, comune e
intorno al 3% di casi fra tutti                regione) dà una risposta ‘a mac-
gli over 65, circa il 30% degli                chia di leopardo’, con un tenta-
ultraottantenni e quasi metà                   tivo ancora in fieri di realizzare
degli ultranovantenni.                         una rete di supporto di servizi
                                               socio-sanitari. A questo scopo
Questo significa che in una città come         viene definita una scala di ‘gra-
Roma i casi ‘attesi’ sono circa 25.000.        vità’ legata principalmente al
Fra questi 5.000 presentano disturbi           grado di deterioramento cogni-
‘comportamentali’, quali delirium, vaga-       tivo, cercando di definire una
bondaggio ecc. che sono l’aspetto più          selezione ‘qualitativa’.
drammatico e destruente della malattia.        Questo tipo di selezione è funzio-
Negli ultimi anni, da quando cioè              nale all’attribuzione ai diversi Set-
maggiore attenzione è stata posta alla         ting assistenziali, (strutture diurne
diagnosi precoce e a modalità innovative       per forme lievi/moderate, con un mag-
di assistenza, la durata media della           giore azione ‘riabilitativa’, strutture resi-
malattia si è notevolmente allungata,          denziali per soggetti con gravi disabilità
passando in meno di un ventennio da            fisiche, assistenza domiciliare).
3 anni agli 8/10 attuali, rendendo così
necessaria una profonda revisione
                                               La forma di assistenza diurna, con
                                               incentivazione alla socializza-
                                                                                                    GLI OBBIETTIVI?
di assistenza e terapie; è inoltre ben
dimostrato che un’assistenza adeguata
                                               zione, interventi riabilitativi                                          1
                                               e laboratori di ‘stimolazione
                                                                                              Il mantenimento delle capacità cognitive resi-
porta ad una significativa riduzione           extra verbale’, è sicuramente                 due, attraverso una socializzazione fortemente
dei disturbi comportamentali e del             quella che dà i migliori risul-                                    supportata.
conseguente uso di farmaci psicoattivi,        tati, in termini di prevenzione
ad un contenimento delle complicanze           dei disturbi comportamen-
                                                                                                                        2
(prima di tutto le cadute) e del disagio dei   tali, di rallentamento della                La cura della motricità, e la precoce identificazione
                                                                                                          di segni di peggioramento.
caregivers (familiari prima di tutto).         progressione di malattia, e di
Ricordiamo che i numerosi farmaci ‘per         sollievo al caregiver. Tuttavia,                                         3
la demenza’ che dall’inizio degli anni         nelle condizioni più gravi (così                  Il sollievo del caregiver, anche attraverso
’90 hanno invaso il mercato, purtroppo         definite da tests prevalentemente                      il coinvolgimento nei momenti di
hanno inciso ben poco sul decorso della        cognitivi) attualmente è quasi inesi-                            socializzazione.
malattia, tradendo il più delle volte le       stente un’offerta pubblica di servizi.
speranze che medici e familiari dei malati     Casa Wanda si vuole inserire in questa
avevano posto in essi.                         ‘area grigia’ per dare un contributo ade-
Per dare una risposta ad una condizione        guato alla rete pubblica dei servizi.
che rappresenta, oltre che un problema
                                                                                Claudio

                                                                                            MAG2019                                  3
WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
Si
                                                                                                    può
                                                                                                  fare...
                                                                                             È con estremo piacere che
                                                                                  condividiamo la conoscenza di una
                                                                                nuova realtà legata a “Casa Wanda”,
                                                                         primo Centro Diurno per disturbi cognitivi ,
                                                                    Alzheimer e non, che si avvale a Roma della figura
                                                                                       di un’Osteopata fisioterapista.
I nostri pazienti spesso non possono           facoltà intellettive non significa quindi    di tutte le professionalità coinvolte. L’ef-
spiegare verbalmente i propri disagi e         soltanto accoglierla emotivamente,           ficacia delle cure assistenziali passa attra-
dolori fisici. L’alterazione della perce-      “coccolarla”, ma attuare attraverso il PAI   verso il benessere fisico, psichico, rela-
zione del dolore può causare un peggiora-      (PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVI-              zionale e affettivo della persona, tenendo
mento del quadro clinico, della deambu-        DUALE) il miglior percorso possibile per     conto dei suoi bisogni e risorse.
lazione o dello svolgimento delle attività     ogni paziente tramite la collaborazione
quotidiane, cui segue una chiusura ulte-
riore che viene frequentemente imputata        Il programma assistenziale di “Casa Wanda” prevede:
al peggioramento della malattia.
Per esempio, persone che durante il
                                               1     Valutazioni e
giorno o di notte inciampano o cadono                terapie individuali
dal letto a causa di una posizione scor-             osteopatiche.
retta, possono andare incontro ad una
disfunzione muscolo-scheletrica (ad
esempio) che non è sempre visibile ai
parenti, ma che altera e aumenta il disa-      2     Gruppi di stimolazione cognitiva e motoria. Lavorare in gruppo con i
gio nelle fasi avanzate di malattia.                 pazienti diventa fondamentale per accrescere l’efficacia della terapia. Attra-
                                                     verso il rispecchiamento e la condivisione di “limiti” e “ opportunità” infatti
Perché l’osteopatia?                                 si riescono a stimolare al massimo le potenzialità ancora presenti. I care-
L’osteopata, in questo contesto, senza               giver possono partecipare, se lo desiderano, alle attività di gruppo. Questo
bisogno di un feedback verbale, grazie a             permette loro di comprendere meglio alcuni meccanismi propri della
valutazione e “diagnosi differenziale oste-          malattia ed imparare nuove,ul-
opatica”, è in grado di rilevare e trattare          teriori strategie per la gestione
la disfunzione contribuendo al miglio-               domiciliare.
ramento della qualità di vita. Attraverso                                                       L’OSTEOPATIA
un contatto consapevole si riescono a
superare le barriere dell’isolamento e ad
aprire un canale di comunicazione psico-
                                               3     Formazione
                                                                                                è una disciplina sanitaria nata nel
                                                                                                1874 e da lungo tempo riconosciuta
corporea. L’obiettivo primario è la valoriz-         sulla corretta                             e diffusa negli Stati Uniti, Canada,
zazione della vita del paziente in tutta la          mobilizzazione                             Australia e in molti paesi europei
sua dignità.                                         a parenti e                                tra cui l’Italia. Si opera attraverso
                                                     badanti e sul riconoscimento e             l’uso esclusivo delle mani senza
Prendersi cura della persona con dete-               gestione del disagio/dolore del            utilizzare farmaci o macchinari
rioramento grave e irreparabile delle                proprio caro.                              elettromedicali.

                                                                                                                              Sieva
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WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
Le
parole
   non
servono…
L’arte permette un’espressione diretta, immediata,
spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non
passa attraverso l’intelletto.
Le Artiterapia consistono nella ricerca del benessere
psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri,
vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità, che
possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle
sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei
contesti quotidiani.

Non credo sia necessario approfondire ulteriormente l’im-          dove sei e ti aiuta ad entrare in contatto con le parti più
portanza dell’utilizzo delle arti-terapie, e quanto siano fonda-   profonde di te.
mentali tra le attività svolte in un centro come il nostro che     Attraverso l’utilizzo di questo modo di comunicare è possibile
prevalentemente si occupa di demenza.                              sperimentare con i nostri pazienti una capacità di espressione
I laboratori avvengono svolgendo attività collettive ed hanno      che in altro modo non potremmo cogliere.
lo scopo di favorire ogni processo cognitivo ed esperienziale,     Quale scoperta gratificante quella di attraversare la barriera
al fine del suo potenziamento e conservazione.                     della malattia e mettersi in contatto, superare la barriera del
In questo spazio vorrei soffermarmi sulla musicoterapia e          verbale e provare, con stupore, un linguaggio comune, fatto
sugli obiettivi che questa tecnica ci permette di conseguire.      di suoni!
La musicoterapia utilizzando strumenti musicali, il canto e        Attraverso l’espressione musicale, ci è possibile accogliere
la musica crea uno spazio totalmente libero dove esprimere         emozioni, comunicare ed esprimerci. Possiamo interpretare il
tutto ciò che abbiamo dentro, ma soprattutto il bisogno di         bisogno non espresso.
essere accolto, compreso e accompagnato dall’altro.                Non ultima una considerazione sul valore umano e motiva-
Attraverso il suono niente è dovuto al caso e si può comu-         zionale del contesto in cui si svolge questa esperienza.
nicare senza parlare. Si possono accogliere messaggi inibiti       Attraverso la relazione di sostegno, si favorisce il reciproco
dalla malattia, lontani dal nostro modo di pensare e diversi       scambio, la promozione dell’individualità, della sua unicità, la
dalla nostra logica.                                               dignità, l’affettività e il dovuto e sempre necessario sostegno
La musica trasmette emozioni, permette di metterci in              ai familiari.
contatto con gli altri.                                            Il tentativo di colmare, anche solo per un attimo, quell’oblio
La musica consente di avere un mezzo comunicativo nuovo,           che avvolge l’esistenza.
piacevole e interessante che per un attimo ti fa dimenticare       Anche quando, come nel nostro caso, le parole non servono...

                                                                                                                      Massimo

                                                                                      MAG2019                               5
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Testimonianze Volontari & Familiari

                                                                                                      Oggi è
                                                                                                      Lunedì
                                                                                   Appena si lascia la strada e si entra a
                                                                                  Villa Glori dal cancello dell’ingresso
                                                                                  principale, cessa il rumore della città.
                                                                                 Il verde delle piante e degli alberi
                                                                                sovrasta ogni cosa. Il tragitto a piedi per
                                                                               raggiungere il complesso dell’ex Colonia
                                                                              Marchiafava dove c’è anche Casa Wanda
                                                                             dura pochi minuti. È lì che devo andare.

                                                                        Il tratto di strada interna inizia con una salita. Una salita
                                                                     ripida, dritta, aspra, lunga che ti toglie il fiato, ti fa capire subito
                                                                   quello che ti aspetta. Salgo passo dopo passo con un po’ di fatica;
                                                               intanto ascolto la musica. Qui si sente bene, non ci sono i rumori del
                                                           traffico. La musica che ascolto deve essere lieve, mi deve accarezzare
                                                       i sentimenti. Mi deve aiutare ad essere dello spirito giusto per mettere a
                                                   disposizione il meglio di me stesso.

La salita termina e la strada diventa           piene di dignità. Chi può fa piccoli lavo-      Sempre appropriata all’attività che viene
pianeggiante, passa sotto un ponti-             retti e tutti sono assistiti da operatori e     svolta. Lunedì scorso le ouverture di
cello e di fronte a me, più avanti, vedo        volontari che si curano premurosamente          Rossini riempivano, una dopo l’altra, gli
il cancello del complesso. Tra poco sarò        di loro, li aiutano, li confortano, cercano     spazi di “crescendo”.
nel luogo dove ci sono “loro”. Quelli           di rendere loro meno gravoso il lento           Entro nella sala e mi avvicino ad ognuno
meno fortunati. Quelli a cui ad un certo        trascorrere delle ore della giornata.           degli ospiti per salutarli: gli tengo per un
punto è profondamente e drammatica-             Mi lascio alle spalle le casette, cammino       momento la mano o gli accarezzo il viso,
mente cambiata la vita. Come pure alle          per il vialetto ed eccomi che entro in Casa     gli parlo lievemente, gli sorrido. A C. e
loro famiglie.                                  Wanda: è tutto nuovo, pulito. Il bianco         ad A. dò un piccolo bacio sulla guancia.
Il cancello è chiuso. Mi tolgo le cuffiette,    predomina insieme al colore morbido             Chiedo: “Come stai oggi?”; “Lo sai che
suono il campanello. Il cancello si apre e      dell’arredamento. Le due grandi sale ti         sei graziosa con questa collana?”; “Acci-
rimango subito colpito dalla maestosità         danno un senso di accoglienza. Le ampie         denti, hai fatto proprio un bel lavoro!”;
di un albero dalle fronde armoniose,            vetrate fanno entrare una luce pulita e         “Volevo dirti che mi fa proprio piacere
dai colori dei fiori, dai tanti ulivi, dal      intravedere l’orto solidale.                    rivederti”. Sembra non ascoltino,
profumo delicato delle siepi di mortella.       Sono le 11 e mezza passate. Tutti gli           non sentano, ma io invece penso loro
Ora ci sono le margherite nel prato. È          ospiti sono seduti intorno ad una fila di       sentano, ascoltino.
primavera.                                      tavoli. Lavorano uno a fianco all’altro         Pochi sono gli ospiti che riescono ad
Subito sulla destra tante casette in legno      assistiti da operatori e volontari. Dise-       esprimersi in maniera compiuta. I più
ordinate: le Case Famiglia per i malati         gnano oppure colorano, modellano la             fanno faticosi tentativi di comunicare.
di AIDS che non hanno più il supporto           creta che poi nei giorni successivi dipin-      Le loro frasi sono disarticolate, confuse,
familiare. Piccole residenze per persone        geranno, creano fiori di carta, lavorano        le parole praticamente incomprensibili.
oggi non più giovani i cui corpi portano le     la carta pesta per fare maschere. La            Si aiutano con il linguaggio degli occhi
cicatrici della malattia. Persone sensibili e   manualità li aiuta. Intanto c’è la musica.      e con i movimenti delle mani. Sentono il

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WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
bisogno di comunicare. Cerco di interpretare quello
   che vogliono dire e rispondo loro tentando di dare
   un minimo di senso alla conversazione che porto
   avanti fin tanto è possibile.
   Ti viene da pensare alle loro vite trascorse, alle
   loro occupazioni passate, ai loro affetti, a quello
   che è stato il loro ruolo nella società. Pensi alle
   loro famiglie così duramente colpite. A volte poi ti
   accorgi che uno di loro ti sta guardando e viene da
   chiederti: cosa penserà?
   Tra poco arriverà il pasto di mezzogiorno. Bisogna
   preparare la tavola, far lavare le mani agli ospiti,
   farli accomodare ai loro posti, preparare loro il cibo
   nei piatti per poi aiutarli a mangiare e a bere. Anche
   questo è un modo per dar loro un po’ di sollievo.
   Oggi è lunedì. Di solito il lunedì per due ore faccio
   qualcosa per “loro”. Poi, quando ho finito, sono
   appagato e mi rendo conto che le due ore le ho
   spese tutte per me.

   Sergio

                                             Vincitore di numerosi Oscar, i suoi film          mondiale) accompagnato da 4 bellissime
                                             spaziano dalla fantascienza all’anima-            donne/bambole guerriere combatte con-
                                             zione mantenendo sempre un’atmosfera              tro i ricordi confusi e dolorosi dei suoi
                                             fiabesca e leggera che li rende adatti a un       aggressori (raffigurati come dei nazisti).
                                             pubblico di tutte le età.                         Mark riprende con la sua macchina foto-
                                             “Benvenuti a Marwen” racconta la storia           grafica le scene che ambienta in questo
                                             vera dell’artista Mark Hogancamp che              villaggio e nel film queste scene con le
                                             perse la memoria a seguito di un violento         bambole si animano e raccontano la sua
                                             pestaggio da parte di cinque uomini in            battaglia interiore ma anche il rapporto
    Approfondimenti artistici                un bar che lo attaccarono dopo averlo             che ha con la cittadina e le poche persone
                                             sentito dire da ubriaco che gli piaceva           che hanno una relazione con lui.
                                             indossare scarpe da donna. L’aver perso           Nella realtà queste foto fatte da Mark
            BENVENUTI A                      la memoria circa la sua vita precedente al        sono state esposte in vari musei degli
               MARWEN                        pestaggio lo fa vivere isolato in una citta-
                                             dina del Midwest americano, in uno stato
                                                                                               Stati Uniti ed hanno contribuito al suo
                                                                                               percorso di riabilitazione e di recupero
                      Film 2018              di paura degli altri che soltanto pochis-         dal grave stress post traumatico subito.
             Di Robert Zemeckis              sime persone riescono a valicare.                 L’arte come sempre si rivela un percorso
                                             Nel giardino della sua casa Mark ha alle-         riabilitativo efficace e questo film lo docu-
“Benvenuti a Marwen” è un film del 2018      stito un villaggio per bambole (Marwen            menta appieno ed è un’ottima visione
di Robert Zemeckis, regista noto per la      appunto) in stile seconda guerra mon-             sulla dimensione interiore di confusione
trilogia di“Ritorno al Futuro” per “Chi ha   diale dove ambienta delle avventure in            e sofferenza e su come la fantasia possa
incastrato Roger Rabbit” e per “Forrest      cui il suo alter ego (pilota di caccia dell’a-    aiutare a navigare meglio questo mare
Gump”.                                       viazione americana della seconda guerra           agitato interiore.
                                                                                                                                   Flavio

                                                                                              MAG2019                                7
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Testimonianze Volontari & Familiari

     La                                                          sempre con noi, i ricordi preziosi di tutto quello che abbiamo
                                                                 vissuto insieme e di tutto quello che ci ha mostrato, insegnato,

    bomba                                                        trasmesso e raccontato anche, ed è questo che ci accompagna
                                                                 - che mi accompagna - mentre tante parti di lui inesorabilmente
                                                                 evaporano. Parti di lui, ma non lui. Una differenza enorme.
                                                                 La bomba ha avuto un effetto anche sui tanti amici che mio
                                                                 padre, persona socievolissima, aveva. Tanti amici semplice-
    Una bomba, deflagrante e silenziosa.                         mente scomparsi. Loro sì, evaporati, specie quelli cattolici,
     L’effetto è stato questo. Prendere                          quelli con cui aveva condiviso tante messe, tanti ritiri, tante
      consapevolezza che quella malattia,                        preghiere. Nulla, vuoto assoluto. Mai più né visti né sentiti.
       incontrata tante volte nei romanzi,                       Il non cattolico, furioso anti-clericale, ateo convinto e disin-
         era finita sul cammino di mio padre                     cantato, lui invece - nonostante viva dall’altra parte dell’oceano
           non è stato facile.                                   – passa. Scrive, si informa, soffre con noi.
                                                                 In questo nuovo e improvviso deserto, mia sorella un giorno
               Dopo mesi in cui gli incubi notturni mi           ci ha raccontato del progetto Casa Wanda della Caritas a Villa
                facevano urlare, e solo perché cullata           Glori. Eravamo in cucina, io, lei e i miei genitori. Io, che a Fede
                  pazientemente dalle braccia di mio             e Luce ho imparato la forza che dà il-non-essere-soli, ci ho
                     marito, riuscivo a smettere di              creduto subito.
                       piangere sono stata finalmente            Andare a Villa Glori ha significato sentirsi di nuovo parte di una
                          capace di dire ad altra voce: “Il      comunità. Nuovi amici capaci di trattare mio padre non come
                             mio amatissimo babbo ha             un malato, ma come una persona. Come un uomo con la sua
                               l’Alzheimer”.                     storia, il suo carattere, i suoi desideri. Così la vita è tornata a
                                   Il suo sorriso, i suoi        essere piena di nomi – i nomi di chi frequenta Villa Glori, come
                                       occhi azzurri sono        mio padre e la mia famiglia; e i nomi di chi fa Villa Glori. Così
                                                                 Casa Wanda è ormai anche casa nostra.

                                                                                                                  Giulia Galeotti
COME
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Facendo una donazione a Fondazione Caritas Roma
CAUSALE: Casa Wanda

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          Numero di conto corrente postale 001021945793
          intestato a Fondazione “Caritas Roma” - ONLUS

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          IT 50 F 07601 03200 001021945793

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          MEDIANTE OFFERTA DIRETTA
          Cittadella della Carità “Santa Giacinta”
          Via Casilina Vecchia 19, I piano,
                                                                                                        WANDA
          Ufficio Raccolta Fondi e Donazioni.                                                 Complesso dell’ex Colonia Marchiafava
          Dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 16.30                             Parco “Villa Glori” - Via Venezuela 27 - ROMA
                                                                                                [e] centroalzheimer@caritasroma.it
                                                                                                [t] 06.88815 650 - 339.6997 558

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