WANDA Casa di sollievo - Caritas Roma
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Casa Wanda La Caritas ha sviluppato l’idea di dar vita a Nelle parrocchie che hanno dato la disponibilità sono stati attivati degli incontri specifici. Casa Wanda mette a disposizione dei malati di Alzheimer e dei loro caregiver alcuni servizi utili ad affrontare la malattia: Roma a una struttura appositamente dedicata un centro di ascolto, aperto dal lunedì al venerdì ai malati di Alzheimer, Casa Wanda. Si tratta per contatti telefonici o incontri diretti in sede, di una Casa di Sollievo, localizzata all’interno supporto psicologico alla popolazione che di Villa Glori, per anziani affetti soprattutto da invecchia e che presenta un declino cognitivo. Alzheimer ma anche da altre forme di demenza. il malato a Casa Wanda viene valutato da personale Un progetto a lungo elaborato che finalmente è stato realizzato esperto e qualificato. all’inizio del 2017 dalla Caritas Diocesana grazie al sostegno della Fondazione Wanda, nato con l’intento di individuare la possibilità per l’anziano affetto da questa pato- approcci sempre più efficaci alla gestione di persone affette logia di partecipare, eventualmente insieme al da queste patologie e offrire un valido supporto alle famiglie caregiver, alle attività di Casa Wanda, consistenti coinvolte. in momenti aggregativi e riabilitativi attraverso l’inserimento nel Centro Diurno o nei diversi labo- Si tratta di un progetto che si articola lungo alcuni capisaldi: ratori. Uno dei laboratori, gestito assieme all’As- • è continuativo e non episodico, ciò non vuol dire che non sociazione Alzheimer Roma, è rivolto a persone possa subire cambiamenti in corso d’opera dettati dall’e- affette da Alzheimer in età precoce. sperienza fatta sul campo • è innovativo e sperimentale in quanto è la prima volta che Nel pensare e avviare un Centro diurno per malati di Alzheimer a Roma la Caritas si cimenta con queste problematiche “gravi”, l’obiettivo è “prendersi cura” (to care in inglese), cioè • è pensato come servizio al territorio sia delle realtà sociali la capacità di rispondere nel modo più adeguato possibile ma soprattutto delle comunità: poter intercettare, attra- alla necessità di una persona che presenta una “malattia” o verso le parrocchie, le situazioni meno visibili e ripensare un danno. Oltre che assistere le persone nei loro bisogni, è assieme ad esse una rete di sostegno, una comunità che necessario creare un ambiente accogliente, anche grazie alla accoglie e di conseguenza si prende cura. preparazione e all’atteggiamento di chi assiste. Le parrocchie a cui ci si è rivolti sono quelle limitrofe per terri- Questo progetto può essere ambizioso per un singolo indi- torio, cioè della sesta prefettura di Roma, che sono state viduo o per un singolo servizio, ma se pensato in modo comu- contattate prima tramite una mail del direttore Caritas che ha nitario potrà dare una risposta efficace a una delle patologie introdotto il servizio e successivamente con contatti telefonici con maggiore impatto sulla nostra “vecchia” società. e incontri diretti con i Parroci. Salvatore 2 MAG2019
Un’ area grigia sanitario anche un dramma- La demenza nelle sue tico problema sociale (basti pen- diverse forme è la malattia sare al frequente abbandono del lavoro neurodegenerativa più da parte dei familiari, specie donne), frequente nell’età avanzata: il sistema pubblico (ASL, comune e intorno al 3% di casi fra tutti regione) dà una risposta ‘a mac- gli over 65, circa il 30% degli chia di leopardo’, con un tenta- ultraottantenni e quasi metà tivo ancora in fieri di realizzare degli ultranovantenni. una rete di supporto di servizi socio-sanitari. A questo scopo Questo significa che in una città come viene definita una scala di ‘gra- Roma i casi ‘attesi’ sono circa 25.000. vità’ legata principalmente al Fra questi 5.000 presentano disturbi grado di deterioramento cogni- ‘comportamentali’, quali delirium, vaga- tivo, cercando di definire una bondaggio ecc. che sono l’aspetto più selezione ‘qualitativa’. drammatico e destruente della malattia. Questo tipo di selezione è funzio- Negli ultimi anni, da quando cioè nale all’attribuzione ai diversi Set- maggiore attenzione è stata posta alla ting assistenziali, (strutture diurne diagnosi precoce e a modalità innovative per forme lievi/moderate, con un mag- di assistenza, la durata media della giore azione ‘riabilitativa’, strutture resi- malattia si è notevolmente allungata, denziali per soggetti con gravi disabilità passando in meno di un ventennio da fisiche, assistenza domiciliare). 3 anni agli 8/10 attuali, rendendo così necessaria una profonda revisione La forma di assistenza diurna, con incentivazione alla socializza- GLI OBBIETTIVI? di assistenza e terapie; è inoltre ben dimostrato che un’assistenza adeguata zione, interventi riabilitativi 1 e laboratori di ‘stimolazione Il mantenimento delle capacità cognitive resi- porta ad una significativa riduzione extra verbale’, è sicuramente due, attraverso una socializzazione fortemente dei disturbi comportamentali e del quella che dà i migliori risul- supportata. conseguente uso di farmaci psicoattivi, tati, in termini di prevenzione ad un contenimento delle complicanze dei disturbi comportamen- 2 (prima di tutto le cadute) e del disagio dei tali, di rallentamento della La cura della motricità, e la precoce identificazione di segni di peggioramento. caregivers (familiari prima di tutto). progressione di malattia, e di Ricordiamo che i numerosi farmaci ‘per sollievo al caregiver. Tuttavia, 3 la demenza’ che dall’inizio degli anni nelle condizioni più gravi (così Il sollievo del caregiver, anche attraverso ’90 hanno invaso il mercato, purtroppo definite da tests prevalentemente il coinvolgimento nei momenti di hanno inciso ben poco sul decorso della cognitivi) attualmente è quasi inesi- socializzazione. malattia, tradendo il più delle volte le stente un’offerta pubblica di servizi. speranze che medici e familiari dei malati Casa Wanda si vuole inserire in questa avevano posto in essi. ‘area grigia’ per dare un contributo ade- Per dare una risposta ad una condizione guato alla rete pubblica dei servizi. che rappresenta, oltre che un problema Claudio MAG2019 3
Si può fare... È con estremo piacere che condividiamo la conoscenza di una nuova realtà legata a “Casa Wanda”, primo Centro Diurno per disturbi cognitivi , Alzheimer e non, che si avvale a Roma della figura di un’Osteopata fisioterapista. I nostri pazienti spesso non possono facoltà intellettive non significa quindi di tutte le professionalità coinvolte. L’ef- spiegare verbalmente i propri disagi e soltanto accoglierla emotivamente, ficacia delle cure assistenziali passa attra- dolori fisici. L’alterazione della perce- “coccolarla”, ma attuare attraverso il PAI verso il benessere fisico, psichico, rela- zione del dolore può causare un peggiora- (PROGETTO ASSISTENZIALE INDIVI- zionale e affettivo della persona, tenendo mento del quadro clinico, della deambu- DUALE) il miglior percorso possibile per conto dei suoi bisogni e risorse. lazione o dello svolgimento delle attività ogni paziente tramite la collaborazione quotidiane, cui segue una chiusura ulte- riore che viene frequentemente imputata Il programma assistenziale di “Casa Wanda” prevede: al peggioramento della malattia. Per esempio, persone che durante il 1 Valutazioni e giorno o di notte inciampano o cadono terapie individuali dal letto a causa di una posizione scor- osteopatiche. retta, possono andare incontro ad una disfunzione muscolo-scheletrica (ad esempio) che non è sempre visibile ai parenti, ma che altera e aumenta il disa- 2 Gruppi di stimolazione cognitiva e motoria. Lavorare in gruppo con i gio nelle fasi avanzate di malattia. pazienti diventa fondamentale per accrescere l’efficacia della terapia. Attra- verso il rispecchiamento e la condivisione di “limiti” e “ opportunità” infatti Perché l’osteopatia? si riescono a stimolare al massimo le potenzialità ancora presenti. I care- L’osteopata, in questo contesto, senza giver possono partecipare, se lo desiderano, alle attività di gruppo. Questo bisogno di un feedback verbale, grazie a permette loro di comprendere meglio alcuni meccanismi propri della valutazione e “diagnosi differenziale oste- malattia ed imparare nuove,ul- opatica”, è in grado di rilevare e trattare teriori strategie per la gestione la disfunzione contribuendo al miglio- domiciliare. ramento della qualità di vita. Attraverso L’OSTEOPATIA un contatto consapevole si riescono a superare le barriere dell’isolamento e ad aprire un canale di comunicazione psico- 3 Formazione è una disciplina sanitaria nata nel 1874 e da lungo tempo riconosciuta corporea. L’obiettivo primario è la valoriz- sulla corretta e diffusa negli Stati Uniti, Canada, zazione della vita del paziente in tutta la mobilizzazione Australia e in molti paesi europei sua dignità. a parenti e tra cui l’Italia. Si opera attraverso badanti e sul riconoscimento e l’uso esclusivo delle mani senza Prendersi cura della persona con dete- gestione del disagio/dolore del utilizzare farmaci o macchinari rioramento grave e irreparabile delle proprio caro. elettromedicali. Sieva 4 MAG2019
Le parole non servono… L’arte permette un’espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non passa attraverso l’intelletto. Le Artiterapia consistono nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri, vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità, che possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani. Non credo sia necessario approfondire ulteriormente l’im- dove sei e ti aiuta ad entrare in contatto con le parti più portanza dell’utilizzo delle arti-terapie, e quanto siano fonda- profonde di te. mentali tra le attività svolte in un centro come il nostro che Attraverso l’utilizzo di questo modo di comunicare è possibile prevalentemente si occupa di demenza. sperimentare con i nostri pazienti una capacità di espressione I laboratori avvengono svolgendo attività collettive ed hanno che in altro modo non potremmo cogliere. lo scopo di favorire ogni processo cognitivo ed esperienziale, Quale scoperta gratificante quella di attraversare la barriera al fine del suo potenziamento e conservazione. della malattia e mettersi in contatto, superare la barriera del In questo spazio vorrei soffermarmi sulla musicoterapia e verbale e provare, con stupore, un linguaggio comune, fatto sugli obiettivi che questa tecnica ci permette di conseguire. di suoni! La musicoterapia utilizzando strumenti musicali, il canto e Attraverso l’espressione musicale, ci è possibile accogliere la musica crea uno spazio totalmente libero dove esprimere emozioni, comunicare ed esprimerci. Possiamo interpretare il tutto ciò che abbiamo dentro, ma soprattutto il bisogno di bisogno non espresso. essere accolto, compreso e accompagnato dall’altro. Non ultima una considerazione sul valore umano e motiva- Attraverso il suono niente è dovuto al caso e si può comu- zionale del contesto in cui si svolge questa esperienza. nicare senza parlare. Si possono accogliere messaggi inibiti Attraverso la relazione di sostegno, si favorisce il reciproco dalla malattia, lontani dal nostro modo di pensare e diversi scambio, la promozione dell’individualità, della sua unicità, la dalla nostra logica. dignità, l’affettività e il dovuto e sempre necessario sostegno La musica trasmette emozioni, permette di metterci in ai familiari. contatto con gli altri. Il tentativo di colmare, anche solo per un attimo, quell’oblio La musica consente di avere un mezzo comunicativo nuovo, che avvolge l’esistenza. piacevole e interessante che per un attimo ti fa dimenticare Anche quando, come nel nostro caso, le parole non servono... Massimo MAG2019 5
Testimonianze Volontari & Familiari Oggi è Lunedì Appena si lascia la strada e si entra a Villa Glori dal cancello dell’ingresso principale, cessa il rumore della città. Il verde delle piante e degli alberi sovrasta ogni cosa. Il tragitto a piedi per raggiungere il complesso dell’ex Colonia Marchiafava dove c’è anche Casa Wanda dura pochi minuti. È lì che devo andare. Il tratto di strada interna inizia con una salita. Una salita ripida, dritta, aspra, lunga che ti toglie il fiato, ti fa capire subito quello che ti aspetta. Salgo passo dopo passo con un po’ di fatica; intanto ascolto la musica. Qui si sente bene, non ci sono i rumori del traffico. La musica che ascolto deve essere lieve, mi deve accarezzare i sentimenti. Mi deve aiutare ad essere dello spirito giusto per mettere a disposizione il meglio di me stesso. La salita termina e la strada diventa piene di dignità. Chi può fa piccoli lavo- Sempre appropriata all’attività che viene pianeggiante, passa sotto un ponti- retti e tutti sono assistiti da operatori e svolta. Lunedì scorso le ouverture di cello e di fronte a me, più avanti, vedo volontari che si curano premurosamente Rossini riempivano, una dopo l’altra, gli il cancello del complesso. Tra poco sarò di loro, li aiutano, li confortano, cercano spazi di “crescendo”. nel luogo dove ci sono “loro”. Quelli di rendere loro meno gravoso il lento Entro nella sala e mi avvicino ad ognuno meno fortunati. Quelli a cui ad un certo trascorrere delle ore della giornata. degli ospiti per salutarli: gli tengo per un punto è profondamente e drammatica- Mi lascio alle spalle le casette, cammino momento la mano o gli accarezzo il viso, mente cambiata la vita. Come pure alle per il vialetto ed eccomi che entro in Casa gli parlo lievemente, gli sorrido. A C. e loro famiglie. Wanda: è tutto nuovo, pulito. Il bianco ad A. dò un piccolo bacio sulla guancia. Il cancello è chiuso. Mi tolgo le cuffiette, predomina insieme al colore morbido Chiedo: “Come stai oggi?”; “Lo sai che suono il campanello. Il cancello si apre e dell’arredamento. Le due grandi sale ti sei graziosa con questa collana?”; “Acci- rimango subito colpito dalla maestosità danno un senso di accoglienza. Le ampie denti, hai fatto proprio un bel lavoro!”; di un albero dalle fronde armoniose, vetrate fanno entrare una luce pulita e “Volevo dirti che mi fa proprio piacere dai colori dei fiori, dai tanti ulivi, dal intravedere l’orto solidale. rivederti”. Sembra non ascoltino, profumo delicato delle siepi di mortella. Sono le 11 e mezza passate. Tutti gli non sentano, ma io invece penso loro Ora ci sono le margherite nel prato. È ospiti sono seduti intorno ad una fila di sentano, ascoltino. primavera. tavoli. Lavorano uno a fianco all’altro Pochi sono gli ospiti che riescono ad Subito sulla destra tante casette in legno assistiti da operatori e volontari. Dise- esprimersi in maniera compiuta. I più ordinate: le Case Famiglia per i malati gnano oppure colorano, modellano la fanno faticosi tentativi di comunicare. di AIDS che non hanno più il supporto creta che poi nei giorni successivi dipin- Le loro frasi sono disarticolate, confuse, familiare. Piccole residenze per persone geranno, creano fiori di carta, lavorano le parole praticamente incomprensibili. oggi non più giovani i cui corpi portano le la carta pesta per fare maschere. La Si aiutano con il linguaggio degli occhi cicatrici della malattia. Persone sensibili e manualità li aiuta. Intanto c’è la musica. e con i movimenti delle mani. Sentono il 6 MAG2019
bisogno di comunicare. Cerco di interpretare quello che vogliono dire e rispondo loro tentando di dare un minimo di senso alla conversazione che porto avanti fin tanto è possibile. Ti viene da pensare alle loro vite trascorse, alle loro occupazioni passate, ai loro affetti, a quello che è stato il loro ruolo nella società. Pensi alle loro famiglie così duramente colpite. A volte poi ti accorgi che uno di loro ti sta guardando e viene da chiederti: cosa penserà? Tra poco arriverà il pasto di mezzogiorno. Bisogna preparare la tavola, far lavare le mani agli ospiti, farli accomodare ai loro posti, preparare loro il cibo nei piatti per poi aiutarli a mangiare e a bere. Anche questo è un modo per dar loro un po’ di sollievo. Oggi è lunedì. Di solito il lunedì per due ore faccio qualcosa per “loro”. Poi, quando ho finito, sono appagato e mi rendo conto che le due ore le ho spese tutte per me. Sergio Vincitore di numerosi Oscar, i suoi film mondiale) accompagnato da 4 bellissime spaziano dalla fantascienza all’anima- donne/bambole guerriere combatte con- zione mantenendo sempre un’atmosfera tro i ricordi confusi e dolorosi dei suoi fiabesca e leggera che li rende adatti a un aggressori (raffigurati come dei nazisti). pubblico di tutte le età. Mark riprende con la sua macchina foto- “Benvenuti a Marwen” racconta la storia grafica le scene che ambienta in questo vera dell’artista Mark Hogancamp che villaggio e nel film queste scene con le perse la memoria a seguito di un violento bambole si animano e raccontano la sua pestaggio da parte di cinque uomini in battaglia interiore ma anche il rapporto Approfondimenti artistici un bar che lo attaccarono dopo averlo che ha con la cittadina e le poche persone sentito dire da ubriaco che gli piaceva che hanno una relazione con lui. indossare scarpe da donna. L’aver perso Nella realtà queste foto fatte da Mark BENVENUTI A la memoria circa la sua vita precedente al sono state esposte in vari musei degli MARWEN pestaggio lo fa vivere isolato in una citta- dina del Midwest americano, in uno stato Stati Uniti ed hanno contribuito al suo percorso di riabilitazione e di recupero Film 2018 di paura degli altri che soltanto pochis- dal grave stress post traumatico subito. Di Robert Zemeckis sime persone riescono a valicare. L’arte come sempre si rivela un percorso Nel giardino della sua casa Mark ha alle- riabilitativo efficace e questo film lo docu- “Benvenuti a Marwen” è un film del 2018 stito un villaggio per bambole (Marwen menta appieno ed è un’ottima visione di Robert Zemeckis, regista noto per la appunto) in stile seconda guerra mon- sulla dimensione interiore di confusione trilogia di“Ritorno al Futuro” per “Chi ha diale dove ambienta delle avventure in e sofferenza e su come la fantasia possa incastrato Roger Rabbit” e per “Forrest cui il suo alter ego (pilota di caccia dell’a- aiutare a navigare meglio questo mare Gump”. viazione americana della seconda guerra agitato interiore. Flavio MAG2019 7
Testimonianze Volontari & Familiari La sempre con noi, i ricordi preziosi di tutto quello che abbiamo vissuto insieme e di tutto quello che ci ha mostrato, insegnato, bomba trasmesso e raccontato anche, ed è questo che ci accompagna - che mi accompagna - mentre tante parti di lui inesorabilmente evaporano. Parti di lui, ma non lui. Una differenza enorme. La bomba ha avuto un effetto anche sui tanti amici che mio padre, persona socievolissima, aveva. Tanti amici semplice- Una bomba, deflagrante e silenziosa. mente scomparsi. Loro sì, evaporati, specie quelli cattolici, L’effetto è stato questo. Prendere quelli con cui aveva condiviso tante messe, tanti ritiri, tante consapevolezza che quella malattia, preghiere. Nulla, vuoto assoluto. Mai più né visti né sentiti. incontrata tante volte nei romanzi, Il non cattolico, furioso anti-clericale, ateo convinto e disin- era finita sul cammino di mio padre cantato, lui invece - nonostante viva dall’altra parte dell’oceano non è stato facile. – passa. Scrive, si informa, soffre con noi. In questo nuovo e improvviso deserto, mia sorella un giorno Dopo mesi in cui gli incubi notturni mi ci ha raccontato del progetto Casa Wanda della Caritas a Villa facevano urlare, e solo perché cullata Glori. Eravamo in cucina, io, lei e i miei genitori. Io, che a Fede pazientemente dalle braccia di mio e Luce ho imparato la forza che dà il-non-essere-soli, ci ho marito, riuscivo a smettere di creduto subito. piangere sono stata finalmente Andare a Villa Glori ha significato sentirsi di nuovo parte di una capace di dire ad altra voce: “Il comunità. Nuovi amici capaci di trattare mio padre non come mio amatissimo babbo ha un malato, ma come una persona. Come un uomo con la sua l’Alzheimer”. storia, il suo carattere, i suoi desideri. Così la vita è tornata a Il suo sorriso, i suoi essere piena di nomi – i nomi di chi frequenta Villa Glori, come occhi azzurri sono mio padre e la mia famiglia; e i nomi di chi fa Villa Glori. Così Casa Wanda è ormai anche casa nostra. Giulia Galeotti COME CONTRIBUIRE Facendo una donazione a Fondazione Caritas Roma CAUSALE: Casa Wanda MEDIANTE C/C POSTALE Numero di conto corrente postale 001021945793 intestato a Fondazione “Caritas Roma” - ONLUS MEDIANTE BONIFICO BANCARIO Banco Posta IBAN: IT 50 F 07601 03200 001021945793 MEDIANTE CARTA DI CREDITO (circuito Paypal) - vai su www.caritasroma.it Casa di sollievo MEDIANTE OFFERTA DIRETTA Cittadella della Carità “Santa Giacinta” Via Casilina Vecchia 19, I piano, WANDA Ufficio Raccolta Fondi e Donazioni. Complesso dell’ex Colonia Marchiafava Dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 16.30 Parco “Villa Glori” - Via Venezuela 27 - ROMA [e] centroalzheimer@caritasroma.it [t] 06.88815 650 - 339.6997 558 Seguici su Facebook Seguici su Twitter WWW.CARITASROMA.IT CARITAS DI ROMA CARITASROMA
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