VIVA MARIA - Calabria.Live

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fondato e diretto da Santo Strati                     IL PIÚ AUTOREVOLE QUOTIDIANO WEB-DIGITALE DEI CALABRESI NEL MONDO

 SPECIALE FESTA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE DI REGGIO – www.calabria.live – 12 Settembre 2020 – ISSN 2611-8963 - ROC 33726 - Reg. Trib. di CZ 4/2016

                                     VIVA MARIA
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                       EDIZIONE SPECIALE                     SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

LA FESTA SALTA, LA DEVOZIONE RIMANE
D
        ifficile spiegare a un                                                                  gine Santa, la Mamma celeste che
                                                    di SANTO STRATI
        non-reggino il significa-                                                               richiede la presenza dei suoi figli.
        to della festa mariana di                                                               Per questa ragione, la Festa di
settembre, della devozione della           avviene molto più spesso di quel-                    quest’anno intristisce i reggini,
Madonna della Consolazione. È              lo che si possa pensare. Non esiste                  perché è – giustamente – impedi-
naturalmente un problema di fe-            reggino che non senta il bisogno di                  to loro di celebrare la loro Mamma
de: chi ce l’ha crede nell’immenso         inginocchiarsi davanti alla Madon-                   secondo la tradizione: niente pro-
amore che la Madonna dell’Eremo            na della Consolazione per avvertire                  cessione, nemmeno l’esposizione
ha verso questa città e chi la abita.      il suo abbraccio, quella carezza che                 sul sagrato del Duomo. Troppo
È il simbolo di una sensibilità e di       solo una mamma riesce a dare in                      pericoloso per l’insidia del conta-
una devozione senza eguali che fa          maniera inconfondibile ai propri                     gio nell’inevitabile e prevedibile as-
battere forte il cuore ai credenti e       figli.                                               sembramento che ci sarebbe.
ispira un qualche dubbio tra laici         Sì, perché, nella magia della Fe-                    Ciononostante, i reggini devoti sono
e indifferenti. Pochi, per la verità,      sta, c’è lei, protagonista assoluta,                 con la preghiera e lo spirito presen-
al cospetto della Vergine, tanto da        la Madonna della Consolazione                        ti in una processione immaginaria,
suscitare invidiabili sentimenti di        nel quadro del 1547 che un reggino                   nel ricordo di quelle passate e nel-
cristianità e amore per una così           devoto commissionò al pittore reg-                   la speranza di poter tornare prima
lampante dimostrazione di fede as-
soluta.
La carezza della Vergine celeste
che tutti cercano, soprattutto nella
settimana della Festa, è un senti-
mento che travalica ogni ragione: è
l’espressione di una fede che viene
allo scoperto, con orgoglio e devo-
zione, secondo un’innata attitudine
tramandata dalle famiglie, di gene-
razione in generazione.
Festa di Madonna – come dicono a
Reggio – è in realtà una festa della
famiglia che si riunisce nel suo atto
genuino di devozione verso la Pa-          gino Nicolò Andrea Capriolo. Il vol-                 possibile alla normalità perduta.
trona, non solo della città, ma del        to, bellissimo, di una mamma che                     È l’anima di una città che, nella
cuore dei suoi abitanti. Secondo           “consola” ma soprattutto invita alla                 tradizione, accompagna in Catte-
la leggenda, per gli agnostici, ma         fede e alla venerazione.                             drale la Sacra Effigie, per poterla
più precisamente secondo la storia         Quella, per esempio, straordinaria,                  venerare nei tre mesi in cui sarà
raccontata la Madonna della Con-           unica, eccezionale, dei portatori                    sull’altare centrale del Duomo, e
solazione ha salvato la città dalla        della pesantissima Vara che si fan-                  poi la riaccompagna, a novembre
peste, dalle guerre, dalle incursio-       no carico di portare la Madonna in                   nel suo Eremo, nella casa dei Frati
ni saracene e turche, da mille altre       processione da e per l’Eremo e lun-                  Cappuccini, dove svetta nella bel-
avversità, ed è diventata un simbo-        go il corso principale, tra una marea                lissima pala dorata dello scultore
lo irrinunciabile e straordinario di       di folla indescrivibile e spaventosa-                Alessandro Monteleone per i rima-
Reggio. La Festa è un momento di           mente affascinante.                                  nenti nove mesi.
commozione intensa, la chiamata a          Partecipare alla processione ha un                   Quest’anno, la Sacra Effigie arri-
raccolta per esibire la fede e trasci-     significato particolare per tutti i reg-             verà, dunque, in Duomo di notte, a
nare anche il più lontano dei non          gini, ancor di più per i tantissimi che              bordo di un’auto, la notte di vener-
credenti ad avvicinarsi alla Sacra         tornano apposta da ogni parte del                    dì 11 settembre, in forma privata,
Effigie e lasciarsi conquistare. E         mondo per celebrare Maria, la Ver-
                                                                                                                                              >>>
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                        EDIZIONE SPECIALE                 SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

senza pubblicizzare il momento del
trasporto, per evitare gli inevitabili e
pericolosi assembramenti dei fede-
li. E sabato mattina la Sacra Effigie,
                                            LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO
recata a mano da due portatori, sarà
consegnata dal Padre provinciale
                                             GIUSEPPE FIORINI MOROSINI
dei Cappuccini all’Arcivescovo.
                                            La situazione attuale è quella che è e si presenta ancora come una
Non sarà la stessa cosa, ma la devo-
                                            minaccia pendente, la pandemia non è finita e la minaccia del Coro-
zione rimane immutata e immuta-
                                            navirus ancora è incombente su di noi e questo ci deve responsabiliz-
bile, il popolo reggino ha capito la
                                            zare. E’ la prima cosa che a cuore aperto dico a tutti, lo diciamo noi
gravità della situazione e ha accet-
                                            istituzioni che ci siamo responsabilizzati nei giorni precedenti incon-
tato di rinunciare alla processione.
                                            trandoci tra di noi, oggi lo diciamo a tutti e invitiamo tutta la popola-
Andranno in tantissimi – con la
                                            zione a sentire questo senso di responsabilità che alla fine ritorna su
mascherina, per il dovuto rispetto
                                            ciascuno di noi perchè è una responsabilità che tocca il bene comune
delle norme anticovid - a venera-
                                            e il bene comune non è qualcosa di estraneo al bene individuale.
re il Quadro, con una preghiera in
                                            Abbiamo cercato di salvare tutto ciò che era salvabile delle nostre
più: che finisca quest’incubo e che
                                            tradizioni, tradizioni che i rappresentanti attuali delle istituzioni che
si ritorni alla vita normale.
                                            non sono reggini, già l’anno scorso hanno saputo e hanno voluto ap-
                                            prezzare e sanno che sono tradizioni radicate nel cuore della gente,
                                            abbiamo cercato tutti assieme di salvaguardare ciò che era salva-
                                            bile e vorrei dire ai fe-
                                            deli che tutto ciò che
                                            non abbiamo potuto
                                            salvare vorrei che fos-
                                            se preso non come una
                                            proibizione o un impe-
                                            dimento. Le istituzioni
                                            quest’anno non proi-
                                            biscono o impediscono
                                            nulla ma dicono sola-
                                            mente alla cittadinanza
                                            che è un atto di amore
                                            verso tutti i cittadini non fare certe cose perchè la città non piombi
                                            nella situazione di disagio e paura dei mesi scorsi. Attraverso questo
                                            discorso a cuore aperto chiediamo una collaborazione a tutti i citta-
                                            dini per quelle indicazioni che daremo, collaborazione che deve essere
Del poeta dialettale Ciccio Errigo          un atto di amore verso la città e verso noi stessi perchè se passeremo
restano - a suggello dell’orgoglio          indenni questa festa e impediremo che Reggio piombi in una situa-
dei fedeli – le sue rime:                   zione di focolai che si riaccendono, penso che sarà merito di tutti noi
  Cu terremoti, cu guerra, cu paci          perchè abbiamo amato noi stessi e la nostra città anche se il contesto
   sta festa si fici, sta festa si faci     è diverso però ricordo una celebre frase “I Romani non hanno amato
L’aveva scritta il poeta reggino sul        Roma perchè è grande ma i romani hanno reso grande Roma perchè
muro di una vecchia casa che si af-         l’hanno amata”, vorrei che nella nostra mente rimanesse questo pen-
faccia sul percorso della processio-        siero. Tutto ciò che faremo e che non faremo e che dovremo accettare,
ne, in una delle tante fermate della        le modalità all’interno delle quali noi vivremo la Festa quest’anno sia
vara issata sulle spalle di oltre 100       un atto di amore per la nostra città, perchè la nostra città rimanga
devotissimi portatori. La cui voce          nella serenità senza tornare a vivere la paura dei mesi scorsi. Ci ten-
,che quest’anno non si potrà ascol-         go anche a correggere certe affermazioni che arrivano e che non sono
tare, si alza forte lungo tutto il per-     legittime dal punto di vista della fede “facciamo tutto come gli altri
corso della processione:                    anni tanto la Madonna ci protegge”, non è giusto dire questo e un è
 Gridamulu cu’ tuttu u cori:                un atto di fede questo. ¢                                    (12 luglio 2020)

 oggi e sempre Viva Maria
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                        EDIZIONE SPECIALE     SUPPLEMENTO DIGITALE ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DI CALABRIA.LIVE

LA GRANDE DEVOZIONE FILIALE
CERCANDO LA CAREZZA DELLA MADONNA
L
        a devozione del popolo reg-                                                                    Si è cercato, per esempio, di ac-
                                             di Padre GIUSEPPE SINOPOLI
        gino verso la Vergine Maria,                                                                   certare l’epoca di realizzazione, lo
        Madre della Consolazione, è                                                                    stile, la postura, le dimensioni e
davvero singolare. Sono tantissime          Quel viso dolcissimo e teneramen-                          l’autore dell’originale piccolo qua-
le persone che, nel corso dell’anno,        te materno della Vergine seduce ed                         dro, di cui si sa solo che si trovava
salgono, alla spicciolata o in grup-        incanta da sempre chiunque lo in-                          nella cappelletta di Giovan Bernar-
po, al Santuario dell’Eremo per so-         contra, provocando emozioni indi-                          do Mileto, il primo benefattore dei
stare un po’ con Lei e chiedere una         menticabili.                                               cappuccini, allorquando il vescovo
carezza consolatrice per sé o per           Un incontro che perpetua questo                            Gerolamo Centelles li aveva invi-
i propri cari. Preghiere semplici,          coinvolgente, speciale e fruttuoso                         tati, nel 1532-33, a trasferirsi da
formulate, quasi sempre, nella più          legame spirituale e umano, e che,                          Sant’Angelo di Valletuccio a Reggio
assorta intimità dello sguardo e del        sovente, allarga l’orizzonte dell’ap-                      Calabria, allo scopo di contribuire
cuore, e, qualche vol-                                                                                               alla rinascita spiritua-
ta, anche su un appo-                                                                                                le del clero e della po-
sito Registro.                                                                                                       polazione, come viene
In occasione dei tra-                                                                                                evidenziato nelle ope-
dizionali sette sabati                                                                                               re, rispettivamente, di
il flusso dei devoti                                                                                                 Tommaso Vitriolo (ed.
e dei pellegrini, che                                                                                                1840) e di Mons. Anto-
ricorrono alla Ma-                                                                                                   nio Maria De Lorenzo
donna della Con-                                                                                                     (ed. 1885).
solazione, aumenta                                                                                                   Non si conosce ancora
progressivamente al                                                                                                  né l’esatta provenienza
punto da non trovare                                                                                                 e né la destinazione fi-
posto nella Basilica.                                                                                                nale, dopo che Camillo
Impressionante, poi,                                                                                                 Diano l’aveva ottenuto
la folla che accompa-                                                                                                in dono per aver fatto
gna la sacra Effigie,                                                                                                realizzare una copia,
portata a spalla, nella                                                                                              con l’aggiunta - in se-
sontuosa cornice del-                                                                                                gno di gratitudine
la vara, da circa 110                                                                                                verso gli umili frati
portatori, dal San-                                                                                                  cappuccini che con
tuario dell’Eremo al-                                                                                                ammirevole zelo e
la Cattedrale.                                                                                                       spirito d’abnegazione
Si rivivono, in questo                                                                                               servivano il popolo
commovente pelle-                                                                                                    reggino nei loro biso-
grinaggio, i momen-                                                                                                  gni spirituali, umani e
ti più significativi della storia del       profondimento e della ricerca,                             sociali - di san Francesco d’Assisi
popolo reggino, specie quelli meno          anche dal punto di vista storico,                          e di sant’Antonio di Padova, corri-
felici (peste, terremoti, carestie, in-     figurativo ed artistico, forse per un                      spondente al quadro attuale, le cui
vasioni, tumulti, guerre, malattie…),       maggiore bisogno di appartenenza.                          misure non s’identificano con quel-
durante i quali la Vergine Maria ha         Specialisti, studiosi e semplici de-                       le riportate nei testi degli specialisti
svolto un ruolo così premuroso e            voti si sono già cimentati in meri-                        e degli studiosi, e cioè 120 cm per
provvidenziale che il popolo reggi-         to, scoprendo notizie interessanti                         lato, disegnando un quadrato. In
no l’ha voluta eleggere sua Patrona         e controverse e ipotizzandone altre
e Protettrice.                              da verificare.                                                                               >>>
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
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segue dalla pagina precedente         • Sacra Effigie

realtà il quadro accusa cm 129,50
di larghezza e cm 135,00 di altezza,
esclusa la cornice protettiva in fer-
ro (con la cornice in ferro, infatti,
esso misura cm 137,06 di larghezza
e cm 143,00 di altezza).
Interessante la lettura iconografica
che sta elaborando Caterina Mar-
ra, la quale da tempo si impegna in
questo settore. Una lettura a tutto
campo, senza naturalmente trascu-
rare l’elemento ispiratore sia arti-
stico che devozionale.
Nella circostanza - convenuta ella,
con il marito, qui all’Eremo e chie-
staci un’immagine, la più grande
possibile, della Vergine della Con-
solazione per meglio ri-osservarla
nei particolari, in quanto, come già
detto, stava ultimando nuove ricer-
che per uno studio ben definito e di                    nelle braccia il Bambino Gesù; e,                    no rivelato che non si tratterebbe
alta qualità contributiva nel campo                     subito dopo, su nostra proposta,                     del libro della Regola, come pa-
della lettura conoscitiva e artistica                   anche sulla scritta che appare sulle                 re si sia tramandato, per iscritto
del sacro dipinto - ci si è soffermati,                 due pagine del libro che sorregge,                   e oralmente, fino ai nostri giorni,
inizialmente, su quanto si riesce a                     con la mano destra, san Francesco                    bensì della Bibbia. D’altronde l’ac-
leggere sul cartiglio, posto sotto la                   d’Assisi.                                            costamento della Regola, anziché
base del trono, sul quale siede la                      Le parole scritte sulle pagine del                   del libro della Parola biblica, alla
Madonna della Consolazione con                          libro in mano a san Francesco han-                                                                 >>>

Ore 2 del 12 settembre 2020: l’arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini davanti alla Sacra Effigie che sarà portata in auto in Cattedrale (courtesy ReggioTv)

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segue dalla pagina precedente         • Sacra Effigie   del Signor nostro Gesù Cristo, che                  e l’inesattezza grafica e stilistica,
                                                        abbiamo fermamente promesso”.                       trascrive, infatti, il primo versetto
figura del fondatore riusciva, all’e-                   Salvo il fatto che l’autore del dipin-              del primo capitolo del Libro della
poca del nuovo Quadro, abbastan-                        to non abbia inteso, di sua spon-                   Genesi.
za naturale, alla luce delle ragioni                    tanea iniziativa, raffigurare il libro              La trascrizione è stata, quindi,
per cui, da qualche anno, anche in                      della Regola e scrivervi una delle                  sottoposta, dalla prof.ssa Marra,
Calabria, era nata una nuova rami-                      citazioni bibliche più popolarmen-                  all’attenzione del noto studioso e
ficazione del Primo Ordine, e cioè                      te conosciute, e cioè: In Principio                 specialista in lingua greca e latina
quella dei cappuccini, il cui tenore                    Creavit Deus Celum. Terra Auctem                    prof. Franco Mosino, il quale, do-
di vita era fedelmente improntato                       Erat Inanis Et Vacua.                               po averla attentamente esaminata,
al rigore del primitivo spirito della                   Tale decodificazione è stata pos-                   ha controfirmato l’esattezza della
regolare osservanza. Per cui la cita-                   sibile concretizzarla grazie all’au-                lettura, che in italiano si traduce:
zione rilevata sembrerebbe non in                       silio di idonei strumenti tecnici. E                “In principio Dio creò il cielo (e la

perfetta simbiosi con il contesto, e                    dopo alcuni passaggi multimediali                   terra). Ma la terra era informe e de-
specificamente con la Regola, la cui                    ed opportuni ingrandimenti grafici                  serta”.
ispirazione e il cui fondamento so-                     e cartacei, la scritta, pur con qual-               Riguardo al contenuto del cartiglio,
no comunque e da sempre radicati                        che lettera indecisa e qualche altra                si evidenziano - usando medesi-
nella Parola di Dio, come si legge al                   quasi scomparsa, si è presentata                    me tecnico-metodologiche e ricor-
capitolo primo della stessa: “La Re-                    allo sguardo non secondo i dettami                  rendo a qualche foto d’archivio in
gola e la vita dei Frati Minori è que-                  dell’immaginario comune o secon-                    bianco e nero - tre righe (poste,
sta, cioè osservare il santo Vangelo                    do gli usuali segni convenzionali,                  peraltro, sulla parte angolare di
del Signore nostro Gesù Cristo, vi-                     ma con caratteri grafici di chiara                  sinistra in alto), di cui alla prima
vendo in obbedienza, senza nulla                        natura biblica, individuati pronta-                 si legge con chiarezza: “Opus fieri
di proprio e in castità”; e al capito-                  mente, nella loro esatta citazione                  con…; alla seconda: Andria C...; e
lo dodicesimo: “... soggetti ai piedi                   testuale, dall’esperto in materia p.                alla terza: pitturi; poco più in basso,
della medesima santa Chiesa, stabi-                     Michele Mazzeo.                                     e spostata un tantino sulla destra,
li nella fede cattolica, osserviamo la                  L’autore dell’opera, pur con l’evi-                 la data: 1547. Si sta cercando di ri-
povertà, l’umiltà e il santo Vangelo                    dente approssimazione selettiva                                                                   >>>
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Uno dei momenti più intensi delle Feste Mariane di Reggio: la Sacra Effigie lascia l’altare della Basilica dell’Eremo per avviarsi in processione al Duomo

segue dalla pagina precedente         • Sacra Effigie   tale richiesto, assicurandoci che                    riprodotto dall’originale veramente
                                                        avrebbe continuato a cercare tra le                  dal pittore Nicolò Andrea Capriolo.
costruire, attraverso accorgimenti                      numerosissime minute che il papà                     È una domanda che continua a
strumentali e ricerche scientifiche,                    aveva raccolte in alcune cartelle.                   provocare la mente dello scrupolo-
la parte mancante del contenuto                         La “C”, che segue il nome Andria                     so ricercatore, dell’attento studio-
dello stesso cartiglio.                                 (oggi Andrea), corrisponderebbe,                     so e di alcuni prudenti esperti, ma
Nella “copia conforme all’origi-                        pertanto, alla lettera iniziale del                  che, quasi per incanto, si dissolve
nale eseguita dal Pittore Vakalis                       cognome del pittore reggino, le cui                  se pensiamo al valore storico e, so-
Dem. (Demetrio) nell’anno 1972                          notizie sul paese natio, sulla da-                   prattutto, spirituale che lo sguardo
per ordinazione del Superiore del                       ta di nascita e di morte e sulla sua                 del cuore popolare, affascinato ed
Convento P. Mariano Stilo”, sul                         identità artistica si rivelano ancora                estatico, sa cogliere e custodire,
cartiglio si legge Andria Capriolo.                     scarsissime, frammentarie e ipote-                   come uno dei tesori più prezio-
Di tale riproduzione e del conte-                       tiche, e quindi, tutte da verificare.                si, nel silenzio della sua anima o
stuale restauro (di quest’ultimo ci                     C’è, inoltre, da precisare che il di-                nell’esultanza della sua emozionata
stiamo occupando da qualche anno                        pinto, contrariamente a quanto                       preghiera verso la cara Patrona e
con una ricerca scientifica mirata)                     affermato da alcuni studiosi, non                    Protettrice. ¢
abbiamo chiesto notizie, apposita                       è stato realizzato su un’unica tavo-
relazione ed eventuale materia-                         la, bensì su un piano composto da                            (Padre Giuseppe Sinopoli, francescano cap-
le fotografico alla figlia, la signora                  quattro tavole, non di dimensioni                            puccino, già Guardiano alla Basilica dell’E-
Sofia Vakalis, la quale, espletate le                   perfettamente uguali.                                        remo, è oggi è Superiore e Rettore del
ricerche anche nella casa paterna                       Rimangono, pertanto, pressoché                               Santuario di Sant’ Antonio a Lamezia Ter-
romana, ci ha comunicato, dopo                          intatte le perplessità sull’autore del                       me. Ha pubblicato diversi libri dedicati alla
qualche settimana, l’inesistenza, al                    Quadro attuale, tanto caro al cuore                          Madonna della Consolazione di Reggio)
momento, del materiale documen-                         dei reggini, e cioè se sia stato o no

                                                                          •7•
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30 MAGGIO 1533, IN GINOCCHIO
I CAPPUCCINI DI FRONTE ALLA MADONNA
L
       a prima volta che i cappuc-
       cini s’inginocchiarono da-
       vanti al piccolo quadro della
Vergine della Consolazione situato
nell’omonima chiesetta dell’Eremo
a circa tre chilometri dal centro cit-
tadino, fu il 30 maggio del 1533.
Il convento era stato fondato un
anno prima e i fratelli, lasciata la
comunità di Sant’Angelo di Val-
letuccio (definita il “Rivotorto dei
Cappuccini calabresi, come riferi-
sce Francesco Russo in un libro del
1961), andarono in quel luogo po-
vero e angusto, quasi ignorato, con
al centro a sovrastare l’altare, una
piccola immagine mariana.
Quella Sacra Effigie ha catturato,
seducendoli come un colpo di ful-
mine, gli occhi e i cuori di religiosi      Un disegno che raffigura il primo convento con la “Chiesicciola” nell’area denominata in seguito “Eremo”
e laici di cui narrano gli storici, già
nei primi anni di vita del convento.        colo quadro raffigurante la Madon-                         e costruire una nuova chiesa, grazie
Accanto al convento era sorta una           na col Bambino seduta sul trono                            anche alle donazioni di quello che
“chiesicciola” detta “Porziuncola           regale, incoronata da due angeli in                        sarebbe stato definito il “Monte
dell’Eremo” “dono del nobil uomo            atteggiamento di Madre di Conso-                           della Madonna”.
Roberto Monsolini, cui la figlia di         lazione verso i suoi figli.                                Il vecchio quadretto che era vene-
ser Giovanni Mileto lo aveva reca-          In seguito giunsero in quel luogo                          rato nella cappella dei cappuccini,
to in dote”. I frati calabresi l’hanno      di preghiera sette sacerdoti Cap-                          venne poi sostituito nel 1547, per
accolta come un vero e proprio te-          puccini e cinque conversi, su invito                       iniziativa del “gentiluomo reggi-
soro da amare, da custodire e con-          dell’Arcivescovo Mons. Gerolimo                            no, il signor Camillo Diano” con
dividere nel segno della santità e          Centelles, per formare una nuova                           quello dipinto da un altro reggino
della provvidenza divina.                   comunità. Su ispirazione e modello                         Nicolò Andrea Capriolo, il quale
Gli uomini del piccolo drappello            di San Francesco d’Assisi, i primi                         ritrasse da un lato San Francesco
spirituale vennero chiamati dal po-         fraticelli cappuccini hanno eletto la                      d’Assisi con le sacre stimmate e con
polo Romiti e il luogo Eremo dove           chiesetta cuore e centro della loro                        in mano il libro aperto della rego-
nel corso dei secoli passati trova-         devozione, erigendovi all’intorno,                         la e una croce di legno e dall’altro
rono adeguata risonanza le espe-            per loro abitazione, in omaggio allo                       Sant’Antonio di Padova col giglio e
rienze grecaniche e la spiritualità         spirito della povertà e della peni-                        il libro della scienza teologica, con
bizantina nella solitudine e nel si-        tenza, piccole capanne con vimini                          due angeli librati in aria che sosten-
lenzio del sito.                            e fango, avendo per letto una du-                          gono con le loro destre una corona
Venne costruita una piccola Chie-           ra tavola o una ruvida stuoia e per                        sul mio capo e nell’altra mano una
sa (a Cresiola) nel verde del bosco         guanciale una tegola o un pezzo di                         palma. È la Sacra Effigie che viene
denominata all’origine Chiesetta            legno.                                                     portata in processione dall’Eremo
della Presentazione e in seguito            Il loro stile di vita suscitò l’ammira-                    al Duomo e viceversa e raccoglie la
Chiesetta della Consolazione. In            zione e la simpatia della gente, tan-                      devozione di tutta la città. ¢
Essa infatti veniva venerato un pic-        to che si poté allargare il convento
                                                                  •8•
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                           EDIZIONE SPECIALE       SUPPLEMENTO DIGITALE ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DI CALABRIA.LIVE

LA TRADIZIONALE PROCESSIONE
UNA REGOLA SOSPESA PER IL COVID-19
I
    festeggiamenti di settembre                                                                             sorretto dalle sue braccia materne,
                                                 di Padre BERNARDINO GUALTIERI
    in onore della Madonna della                                                                            incoronati entrambi di aurei diade-
    Consolazione a Reggio Calabria                                                                          mi incastonati di pietre preziose, con
hanno la loro massima espressio-                 essere presente per incontrarsi per                        a fianco, in piedi, le devote figure di
ne nella tradizionale, solennissima              le strade cittadine con la Madon-                          S. Francesco d’Assisi e S. Antonio di
processione.                                     na dell’Eremo, che dalla nascita ha                        Padova, collocato sull’artistica Vara
Essa si sviluppa in due giorni e mo-             imparato a considerare come par-                           di bronzo e d’argento, non si muova
menti diversi: la mattina di sabato              te integrante della sua vita. Senza                        sospinta, oltre che dalle braccia ro-
dopo l’8 settembre, il primo; il po-             peraltro trascurare di dire che nei                        buste dei “cento marinai”, dal grido
meriggio del martedì successivo, il              quattro giorni suddetti affluisce a                        lacerante di mille gole, di mille cuori,
secondo.                                         Reggio Calabria gente dalla Sicilia,                       che grideranno per tutto il percor-
Tutto il resto, che i vari Comitati or-          particolarmente da Messina, che                            so, dall’Eremo al Duomo: “...e ora e
ganizzatori dei festeggiamenti set-              con Reggio condivide una fortissi-                         sempre, evviva Maria!”. Sentirle gri-
tembrini hanno saputo preparare,                 ma passione mariana, e da tutti i                          dare queste poche parole nel dialetto

Un’immagine della processione dello scorso anno: nel 2019 nessuno poteva immaginare che si sarebbe potuta interrompere una tradizione di secoli

è stato sempre, ed è ancora, un bel              paesi della Diocesi e dalla Provincia                      reggino, somigliano all’inno di gioia
corollario a quanto il popolo reggi-             reggina.                                                   più grande e più festoso che possa
no sa tributare alla sua Madonna                 Alle 8 di mattina di quell’ormai sto-                      mai riecheggiare nel cielo dalla Città
nei quattro giorni che vanno, come               rico sabato la Basilica della Madon-                       della Fata Morgana.
detto sopra, dalla mattina di saba-              na all’Eremo della Consolazione è                          Fuori della Chiesa, in tutti gli spa-
to dopo l’8 settembre, alla sera del             gremita fino all’inverosimile di gen-                      zi, gente assiepata con gli occhi ri-
martedì successivo. La festa della               te, che, per tutta la notte, ha veglia-                    volti a quella porta da dove, da un
Madonna della Consolazione, dun-                 to e pregato in attesa del momento                         momento all’altro, dovrà apparire
que, sono questi quattro giorni, ed              magico in cui, il sacro quadrato di                        Lei, la Madre della Consolazione. È
in essi i due momenti processiona-               tavola del Capriolo, raffigurante la                       gente che piange, che implora, che
li, in cui, forse anche nu-merica-               Madonna in trono col Bambino Gesù                          spera, che esulta nella beatitudine
mente, il popolo di Reggio, al di là                                                                        di quel momento da sempre atteso:
persino di una personale convin-                   Questo testo di padre Gualtieri è presente sul sito      “a scinduta do Quatru”.
zione religiosa, sente il bisogno di                   www.madonna della consolazione.com
                                                                                                                                              >>>
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
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segue dalla pagina precedente          • Processione

E lungo la strada, non breve, che
dall’Eremo porta al Parco Caserta,
altre folle che aspettano, e man ma-
no che la Vara avanza, una fiumana
di teste di uomini, donne, bambini,
giovani, anziani costituisce lo spet-
tacolo più bello in una cornice di
mandorli e fichi d’india, di luce e
di trasparenze nel cielo settembri-
no a Reggio, che si specchia nelle
acque glauche del mare dello stret-
to. È una colata di lava umana che
scende pacifica verso il piano, qua-
si a far concorrenza a quella rossa
dell’Etna che le colline dell’Eremo
hanno di fronte.
Il fragore di mille mortaretti, per
chi dovesse trovarsi lontano ad
aspettare, lo avvertirebbe che anco-
ra la processione è a S. Giovannel-                    consegnano simbolicamente al Ve-                           amato e venerato come custode
lo, il quartiere periferico di Reggio                  scovo, il quale provvederà a custo-                        della loro Riforma, la quale par-
lungo il percorso che accoglie così il                 dirlo per due mesi e più nella sua                         torirà grandi figure di Religiosi,
passaggio della Madonna.                               Cattedrale, dove i reggini, in tutto                       apostoli di carità e maestri di vita
La domenica dopo il 21 novem-                          questo tempo, andranno a lodare                            cristiana eroica: B. Molizzi, L. Co-
bre, quella gente sarà sempre lì ad                    Dio per le cose belle e grandi che                         mi, Gesualdo Malacrinò, Antonino
aspettare la Madonna che ritorna                       nel tempo ha operato a loro favore                         Tripodi, alcuni tra i tanti.
alla sua casa, pronta ad accoglierla                   per mezzo dell’intercessione della                         Sono giorni in cui questa gente vuo-
allo stesso modo, come sta facendo                     Vergine SS.ma della Consolazione.                          le così ricordare quante volte nel
adesso.                                                Ciò che abbiamo brevemente rac-                            passato ha goduto della protezione
L’arrivo della Vara in fondo al Par-                   contato va al di là di ciò che gli oc-                     della Madonna in tempi di carestia,
co Caserta, al punto in cui la via                     chi possono vedere o la mente di                           di guerra, di pestilenza, di terremo-
Cardinale Portanova incrocia viale                     chi non sa possa immaginare. E’                            ti e tante altre calamità naturali.
Amendola, prolungamento di Cor-                        la città di Reggio che racconta uno                        Sono giorni in cui questa Città rin-
so Garibaldi, è quanto di meno si                      scorcio non breve della sua storia                         nova il suo patto alla Vergine di
possa dire di questa tradizionale,                     ad imperitura memoria, perché                              attenta, filiale devozione e consa-
secolare processione per ciò che                       tutti sappiano che la Madonna del-                         crazione, sicura di essere ancora da
esprime: gioia piena di una popola-                    la Consolazione è sua Madre, Pa-                           Lei benedetta in tutte le attese della
zione intera, perché la sua Madon-                     trona e Avvocata, e in questi giorni                       propria esistenza.
na, la Madre della Consolazione, è                     i reggini si stringono a Lei in modo                       Continuerà questa processione fi-
finalmente arrivata nel vivo della                     particolare, come popolo devoto e                          no a trasformare il Corso Garibal-
sua Città, in mezzo al suo popolo.                     fedele.                                                    di, arteria principale e magnifica
Ad accoglierla è l’Arcivescovo con                     Sono giorni in cui la fede di questa                       di questa città, in un chilometrico
tutti i suoi Canonici, Curiali e rap-                  gente si esalta, ma la stessa rimane                       fiume di teste ondeggianti, che si
presentati del Clero Diocesano; le                     fresca, profonda ed autentica: fede                        esaurisce man mano fino a quando
Autorità civili e militari e questa im-                in Dio Padre, che si fa Madre degli                        le canne dell’organo della Catte-
mensa marea di gente devota, oran-                     uomini anche attraverso il mistero                         drale non si sostituiranno alla gola
te e plaudente alla celeste Regina.                    della divina Maternità di Maria.                           stanca degli uomini per proseguire
Il Superiore dei Cappuccini e i frati                  Sono giorni in cui questa gen-                             nel canto di lode a Maria, Avvocata
tutti dell’Eremo, che lì sono arriva-                  te racconta ai posteri la storia dei                       del popolo reggino. ¢
ti accompagnando il venerato Qua-                      Cappuccini a Reggio, che questa                                               (courtesy Santuario Basilica Madonna
dro nella sua discesa trionfale, lo                    immagine, essi per primi, hanno                                              della Consolazione di Reggio Calabria)

                                                                             • 10 •
VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                             EDIZIONE SPECIALE                        SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

LA FESTA E IL CULTO DI MARIA
I
    l culto della Madonna della
    Consolazione a Reggio, si fa ri-
    salire ad una famiglia genovese
                                                   L’ASSOCIAZIONE PORTATORI DELLA VARA
che tra la dine del 1400 e l’inizio del
                                                                                                             Ha finalità di carità e solidarietà su
1500 si trasferì nella nostra città
                                                                                                             ispirazione della Madonna della Con-
portandovi un’immagine di questa
                                                                                                             solazione, l’Associazione dei Portato-
Madonna, alla quale era molto de-                                                                            ri della Vara. ormai un’istituzione a
voto.                                                                                                        Reggio che raccoglie i portatori di ieri
Per custodire questo quadro, fu co-                                                                          e quelli futuri. Ci sono alcune cen-
struita una cappelletta sulla collina                                                                        tiaia di aderenti, tutti portatori della
detta “La Botte”, e i terziari france-                                                                       Vara. Alla processione partecipano in
scani ne ebbero la custodia (i ter-                                                                          cento, divisi in gruppi di quattro che
ziari furono detti Romiti e da qui il                                                                        si danno il cambio a a ognuna delle
nome di Eremo al luogo che acco-                                                                             quattro “stanghe” (ovvero le fermate
                                                                                                             che il sacro Quadro compie durante il
glieva la cappella).
                                                                                                             percorso dall’Eremo alla Cattedrale).
In seguito alla venuta dei Cappuc-
                                                                                                             Di grande suggestione il momento
cini a Reggio, la custodia del qua-                                                                          in cui, davanti al sagrato del Duomo
dro fu affidata ad essi.                                                                                     la pesante Vara viene girata di 360
Nel 1547 il pittore reggino Niccolò                                                                          gradi per entrare in Cattedrale.
Andrea Capriolo riprodusse, per in-
carico del nobile Camillo Diano, la
primitiva immagine della Madonna,                 Questo testo è stato realizzato da alcune insegnanti del Plesso Elementare di Trapezi (Croce Valanidi
in un quadro di dimensioni notevol-               - R. C.) e pubblicato nel sito della Madonna della Consolazione a cura di padre Giuseppe Sinopoli. Gli
mente maggiori, e vi inserì le figure             insegnanti che hanno partecipato alle ricerche sono: Vittoria Landro, Rachele Liotta, Teresa Chirico,
di S. Antonio e S. Francesco.                     Giovanna Belmonte e Gabriele Napolitano.
Il quadro originario venne tratte-
nuto dalla famiglia Diano e di que-              Nel 1569 sorge la prima chiesa sulla                    La festa della Madonna della Con-
sto si persero le tracce in occasione            collina dell’Eremo e il culto si dif-                   solazione ricorre la seconda dome-
del suo trasferimento a Malta.                   fonde.                                                  nica di settembre.
                                                 Negli anni successivi tante calamità                    Nei tempi più antichi i festeggia-
                                                 minacciano la popolazione: terre-                       menti cominciavano col primo dei
  Festa ‘i Maronna                               moti, assalti dei Turchi, pestilenze                    sette sabati precedenti la data sta-
  di Ciccio Errigo
                                                 gravissime, ma Reggio è sempre sal-                     bilita.
  Cu terremoti, cu guerri, cu paci               vaguardata per la protezione di Maria                   Gran parte della popolazione si re-
  Sta festa si fici e sta festa si faci.         che viene invocata con tanta fede e                     cava all’Eremo per onorare la Ver-
                                                 che, nei momenti di maggior pericolo                    gine nel suo santuario.
  Sta gran festa riggitana                       viene portata in città, facendola scen-                 Nella mattinata la città era anima-
  Fatta i luci e d’armonia                       dere dal suo Eremo.                                     ta dal suono dei tamburi, mentre
  Quando all’eremu si nchiana                    Già nel 1576 i Reggini avevano procla-                  a sera era illuminata tutta da luci
  Para tutta puisia                              mato Maria della Consolazione patro-                    sospese ai balconi e da fuochi piro-
                                                 na della città, nel 1752 se ne conferma                 tecnici chiamati “palombelle”. Ciò
  Addiu cresia da vecchia matrici                solennemente il patrocinio.                             avveniva anche per tutti i sabati
  Quando u mundu era tuttu na paci.              Il terremoto del 1908 distrugge la                      successivi, fino a che si arrivava al-
  Era u tempu du fusu e telaru                   chiesa dell’Eremo e il convento che,                    la festa.
  Ciaurrina, schiticchi e nzuddaru,
                                                 subito dopo, vengono ricostruiti in                     Venditori di giocattoli, di cappelli,
  era u tempu di quando a crianza
  dava fedi… curaggiu e spiranza,                maniera provvisoria.                                    di vasellame arrivavano da fuori
  era u tempu di quandu Maria                    Solo nel 1965 viene inaugurato il                       e schieravano la loro merce nelle
  era a luci di st’anima mia…                    nuovo santuario, fatto costruire da                     piazze e lungo i due lati del corso.
                                                 Mons. Giovanni Ferro.                                                                                 >>>
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                                EDIZIONE SPECIALE                      SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

segue dalla pagina precedente              • La Festa

In particolare la piazza Vittorio
Emanuele veniva occupata da que-
sti venditori.
Ad una estremità del corso si po-
neva un grande dipinto, che la se-
ra veniva illuminato, che mostrava
alcuni dei più celebri prodigi della
Madonna.
Il venerdì precedente il primo gior-
no della festa,il santuario diventava
meta di una gran quantità di gente
che da posti vicini e lontani arriva-
va cantando e suonando. Spesso al
suono si univa la danza sul sagrato
del Santuario.
Per tutta la notte era un continuo
movimento: lucerne e fuochi di le-                       Da Ricordi della vecchia Reggio                       Viniti furisteri
gna illuminavano i posti di vendita                      di Guido Miggiano                                     sutt’a stu celu d’oru
di bibite, frutta e altri cibi, mentre                                                                         nda sta Città ncantata
una gran folla di gente cantava,                         Festa ‘i Maronna                                      ch’è mugghiu’i’nu trisoru.
suonava, ballava.
All’interno del Santuario l’immagi-                      Addiu cresia da vecchia matrici                       Quandu spunta a bagnarota
ne di Maria era vegliata dai fedeli                      quando u mundu era tuttu na paci.                     già la festa è incominciata
in preghiera, tra centinaia di ceri                      Era u tempu du fusu e telaru                          ca suttana fatta a rrota
ardenti.                                                 ciaurrina, schiticchi e nzuddaru,                     e a candila consumata.
La mattina di sabato, tutta la gran                      era u tempu di quando a crianza
folla accompagnava Maria che la-                         dava fedi… curaggiu e spiranza,                       … vegli all’Eremu nda notti
sciava il suo Eremo per raggiunge-                       era u tempu di quandu Maria                           pirchì chistu è lu so vutu
re la città.                                             era a luci di st’anima mia.                           e si batti’u pettu forti…
Reggio accoglieva la sua patrona in                                                                            pi sso’ figghiu surdu e mutu.
un’atmosfera di gran festa: alle due                     O ch’è bella ‘sta jornata,
estremità del corso si ponevano                          simu tutti ‘ncumpagnia,                               Pacchiani e cardoleddhi
due archi di trionfo che venivano,                       simu figghi di Maria                                  vistiti di villutu
la sera, illuminati ad olio (questi                      e Maria ‘ndavi a jutari.                              scindunu a frotti a Riggiu
stavano ad indicare le due antiche                                                                             e scindunu pi vutu.
porte della città: porta Mesa e por-                     O ch’è bellu ‘stu mazzettu
ta S. Filippo).                                          chi Maria si porta ‘mmanu                             Nda Piazza d’a Matrici
Mentre gli strati sociali più modesti                    manda sciauru sovranu                                 ch’è tutta illuminata,
accompagnavano a piedi (a volte a                        ‘p’addurari sta città.                                Rosa, Meluzza e Turi
piedi nudi, per grazia ricevuta) la                                                                            s’a fannu ‘na ballata.
Madonna, le classi nobili e ricche                       O ch’è bellu stu cannistru
sfilavano sulle loro carrozze, che,                      ch’ndi gira tutt’antornu                              Stu mari ‘mbrillantatu
per l’occasione, venivano infiorate                      quando veni lu’ so jornu                              di sti riflessi i luna
mirabilmente.                                            chi gran festa chi si fà!                             viniri ccà a settembri
Un’altra usanza particolare era la                                                                             è propri una fortuna.
consegna della sacra Immagine, da                        Azzurru è tutt’u celu
parte dei cappuccini al clero reggi-                     u suli sprinduria                                     Pari chi ogni stidda
no; questa avveniva alla fine della                      sta festa settembrina                                 cchiù forti sprinduria
via Cardinale Portanova, alla pre-                       è tutta fantasia.                                     pi dari luci ‘nterra
senza di un notaio che stipulava un                                                                            p’a festa di Maria.
vero e proprio atto di consegna. ¢

                                                                      • 12 •
VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                       EDIZIONE SPECIALE                   SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

IL PRIMO SETTENARIO IN ONORE
DELLA MADONNA DELLA CONSOLAZIONE
I
     l primo settenario in onore del-
     la Madonna della Consolazione,
     si deve alla «creativa intuizione
dell’intelligenza – ha detto mons.
Antonino Denisi nella concelebra-
zione del 6 settembre 2006 - del
nuovo superiore e parroco padre
Giuseppe Sinopoli. Questo settena-
rio ci prepara alla processione del
quadro della nostra Patrona dalla
Basilica dell’Eremo alla Cattedra-
le».
Era la prima volta, infatti, che si
celebrava un settenario all’interno
dei sette Sabati e la risposta dei fe-
deli è stata davvero imponente. La
celebrazione della Messa è stata
presieduta ogni sera, alle ore 19, da
un sacerdote diocesano o religioso
diverso ed è stata animata, a turno,
dai Cori polifonici o da una Schola
cantorum parrocchiale, alcuni dei
quali hanno omaggiano la Vergine           mora abituale, il Santuario dell’E-                del nostro culto un impegno di vita
di un concerto, deliziando gli ap-         remo dei cappuccini.                               (cfr. MC 21). Accompagnandoci a
passionati di musica sacra.                La materna protezione della Madre                  Lei con cuore penitente ed orante,
Ma i devoti non hanno mancato              della Consolazione                                 ci poniamo sotto la Sua materna
di far visita alla sacra Effigie an-       È stata una provvidenziale ispira-                 protezione e testimoniamo al mon-
che durante il giorno. In centinaia,       zione quella di intensificare la pre-              do la gioia di essere cristiani”.
infatti, si sono portati nel Santua-       ghiera mariana con un settenario,                  In migliaia, alla spicciolata o a folti
rio per una preghiera, un omaggio          che ha preso il via il 3 settembre                 gruppi, sono convenuti nella Basi-
floreale, molti dei quali, vista la        2006 e si è concluso la sera del 9                 lica per un momento d’intimità con
premurosa disponibilità dei padri          con la solenne veglia di preghie-                  la Madre della Consolazione per
cappuccini, si sono accostati al sa-       ra, presieduta dal nostro Pastore,                 una carezza, uno sguardo di tene-
cramento della Riconciliazione.            mons. Vittorio Modello. “Per me-                   rezza, un’ispirazione rigenerante.
Il settenario ha registrato il punto       glio prepararci alla tradizionale                  Ammalati, accompagnati dai fa-
culminante con la solenne celebra-         «discesa» dell’Effigie della Madon-                miliari, anziani, giovani, coniugi,
zione della Veglia di preghiera ma-        na della Consolazione – così nel                   mamme, da sole o con i loro figli,
riana, presieduta da mons. Vittorio        manifesto pubblicato per l’occasio-                e, quasi tutte, con un cero od una
Mondello, Arcivescovo metropolita          ne - e per rinvigorire la nostra fe-               composizione di fiori, da deporre ai
di Reggio Calabria-Bova, all’inizio        de nel Cristo Gesù, il Figlio del Dio              suoi piedi.
della quale il presidente dei Porta-       vivente, vogliamo onorare la nostra                Struggente il volto di una giovane
tori della vara, a nome dell’Asso-         Protettrice con la celebrazione di                 mamma con stretta sul cuore la sua
ciazione omonima, ha offerto un            un Settenario, durante il quale La                 bambina aggredita da un cancro
cero votivo alla Madonna, il quale         contempliamo come maestra di                       implacabile: “Guariscimila!”, ha
rimarrà acceso fino al ritorno della       vita spirituale, per fare, come Lei,               implorato, guardando fissa negli
Protettrice e Patrona nella sua di-        della nostra vita un culto a Dio e                                                   >>>
                                                          • 13 •
VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                                EDIZIONE SPECIALE                            SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

segue dalla pagina precedente            • Settenario                                                          cerdoti, ad incominciare da mons.
                                                                                                               Giovanni Latella, che, a turno, han-
occhi della Vergine e la voce con-
                                                                                                               no presieduto l’Eucaristia durante il
sunta dal dolore. “Non puoi spe-
                                                                                                               Settenario e, in modo ancor più au-
gnere la luce della mia maternità.                                                                             torevole, dalla parola magisteriale
Dìllo al tuo figlio Gesù, che tieni                                                                            di mons. Mondello durante la veglia
sulle ginocchia”.                                                                                              mariana.
Qualche ora più tardi, ed ecco un’al-                                                                          Lo zelo dei Ministri di Cristo è stato
tra mamma entrare nel Santuario                                                                                davvero edificante, segno della pro-
con un fascio di settanta rose nelle                                                                           fonda devozione che nutrono verso
mani e gli occhi accerchiati da un                                                                             la Protettrice, come pure quello dei
alone nero, come la sua sofferenza.                                                                            fedeli e pellegrini, a dimostrazio-
Senza pronunciare una parola, ha                                                                               ne di quanto sia “cara” al cuore di
deposto sull’altare della Madonna                                                                              ognuno tale dolce presenza di Ma-
il fascio di rose, sostando per alcuni                                                                         dre consolatrice. Non posso sorvo-
minuti in assorta orazione. “Padre,                                                                            lare, nel concludere questa breve
dite una preghiera per mia figlia                                                                              testimonianza, su un’altra singolare
gravemente ammalata”.                                                                                          iniziativa che ha suscitato generali
Accanto a queste singolari ed esem-                                                                            consensi: l’offerta di un cero votivo
plificative testimonianze di vita,                                                                             a cura dell’Associazione Portatori
fortemente provata dalla sofferen-                      il banchetto nuziale, si è portata                     della Vara nella persona dell’allora
za, ve ne sono state tantissime altre                   in chiesa per offrire alla Madon-                      suo Presidente, Agostino Cacur-
di visibile esultanza, come quella                      na il mazzetto floreale, mentre i                      ri. Un cero, acceso dalla veglia fino
di un giovane che, per ringraziare                      presenti, inizialmente sorpresi, si                    alla “salita” dell’Immagine della
la Madonna di una grazia ricevuta,                      scioglievano, poi, in un lungo e ca-                   Madonna della Consolazione, a
ha salito l’ultimo tratto di scale in                   loroso applauso.                                       simboleggiare, nello specifico, la fe-
ginocchio; o quel bambino di cin-                       L’affidamento a Maria, Madre                           de e l’amore devozionale mariano di
que anni che ha condotto per mano                       della Consolazione, è stato sensi-                     ogni portatore. ¢
il suo papà davanti all’Immagine                        bilmente incoraggiato da tutti i sa-
della Madonna dicendogli: “Papà,
io voglio che tu mi porti la Dome-
nica a trovare la Madonna, come
mi porti ogni sabato pomeriggio
a vedere nonna. Promettimelo” –
diceva il bambino al papà, strat-
tonandolo dalla mano; o, ancora,
quell’anziano che, liberatosi dalla
morsa dell’emarginazione, è ve-
nuto a ringraziare la Madonna per
avergli fatto incontrare delle perso-
ne che lo hanno aiutato a sorridere
nuovamente alla vita e a sentirsi
utile agli altri.
Piccole storie che brillano nel fir-
mamento delle meraviglie di Dio.
L’importante è affidarsi a Colei, la
cui materna e tenera premura ci av-
volge di serenità e di sicuro punto
di riferimento, specie nei momenti
di particolare disagio spirituale e
materiale. Affidarsi con cuore do-
cile e festante, come quella coppia
di giovani sposi, che, terminato                        Padre Giuseppe Sinopoli anche lui tra i portatori della Vara: è stato Padre Guardiano della Basilica

                                                                            • 14 •
VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                         EDIZIONE SPECIALE                    SUPPLEMENTO ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DEL QUOTIDIANO WEB-DIGITALE CALABRIA.LIVE

CENACOLO MARIA CONSOLATRICE
NELLA DEVOZIONE DEGLI ANTICHI PADRI
L
       ’istituzione del Cenacolo Ma-         sa universale, perché essa possa as-                a ciò delegato, con il quale concor-
       ria Consolatrice, costituito          solvere, accompagnata dalla Beata                   dano i momenti di approfondimen-
       presso la Parrocchia basili-          Vergine Maria, madre della Chiesa,                  to evangelico-dottrinale secondo
cale dell’Eremo dei Cappuccini in            al ministero apostolico di condurre                 un itinerario di catechesi aperto a
Reggio Calabria, voluta da padre             l’universo umano a Cristo in modo                   mirate iniziative di evangelizzazio-
Giuseppe Sinopoli, serviva a intra-          che si faccia “un solo gregge e un                  ne e di carità sul territorio, in per-
prendere il cammino di formazione            solo pastore” (Gv 10,16). Al Cena-                  fetta sinergia con il piano pastorale
e perfezione evangelico-mariana              colo vi possono aderire, mediante                   della Chiesa nazionale, regionale,
col fine di promuovere la devozione          domanda scritta, tutti i fedeli che                 particolare e foraniale” .
e il culto della Madre della Conso-          intendono far proprio nella concre-                 Inizialmente il gruppo era costitui-
lazione, secondo le direttive della          tezza della vita, infuocati e fortifi-              to da 12 iscritti, i quali convenivano
Chiesa, facendone un modello della           cati dallo Spirito Santo, l’esempio                 presso la Basilica dell’Eremo o in
propria vita. Il Cenacolo è partito il       della primitiva comunità cristiana,                 luogo idoneo tre giorni la settima-
13 maggio del 2012.                          la quale era assidua:                               na, dalle ore 20.45 alle ore 23.00
Esso si è voluto porre, “con cuore
umile e docile, in continuità con la
fervente devozione che i nostri an-
tichi padri, frati Cappuccini (tra i
quali il ven. padre Gesualdo) e po-
polo reggino, hanno nutrito verso
la Vergine Maria, fino ad eleggerla
– come si legge nello Statuto all’art.
1 - a Patrona e Protettrice della Cit-
tà dello Stretto”.
“Ne deriva l’impegno di sensibi-
lizzare nella comunità cristiana
e civile i valori della famiglia, sul
modello della famiglia di Nazareth,
della pace, del perdono, della mise-
ricordia, della gioia dello stare in-
sieme, nell’ascolto e nel farsi dono
soprattutto a chi è più abbandona-
to ed emarginato, della salvaguar-
dia del creato e della cultura della
legalità.
                                             - nell’ascoltare l’insegnamento de-                 circa, per le prove dei canti allo
Onde rendere più credibile ed ef-
                                             gli apostoli                                        scopo di animare con devozione e
ficace tale ministero diaconale
                                             - nell’unione fraterna                              competenza le sacre Azioni liturgi-
occorre farsi guidare dalla Parola
                                             - nella frazione del pane                           che, le Veglie di preghiera e la reci-
biblica, dal magistero della Chiesa,
                                             - e nelle preghiere (cfr. At 2,42).                 ta del santo Rosario meditato. Tale
dalle testimonianze umane e cri-
                                             I componenti del Cenacolo, pertan-                  momento formativo si concludeva
stiane di san Francesco d’Assisi e
                                             to, s’impegnano nella cura scrupo-                  con la Compieta, il Padre nostro,
dei suoi figli, tra i quali il ven. padre
                                             losa della loro formazione umana,                   per le persone sofferenti nel corpo
Gesualdo.
                                             spirituale, liturgica e pastorale,                  e nell’anima e per le famiglie in dif-
Gli iscritti si prodigano nel pro-
                                             partecipando agli incontri mensili                  ficoltà, e la preghiera di Affidamen-
muovere in se stessi e negli altri la
                                             curati dal parroco o da un sacerdote                to a Maria Consolatrice. ¢
gioia di essere e sentirsi con la Chie-
                                                             • 15 •
VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                       EDIZIONE SPECIALE    SUPPLEMENTO DIGITALE ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DI CALABRIA.LIVE

REGGIO E LA SUA CONSOLATRICE
IL MISTERO DEL QUADRO DELLA VERGINE
L
       e prime notizie dell’arrivo del quadro di S. Maria              le loro povere capanne
       Madre della Consolazione in Reggio Calabria, in                 attorno alla Cappelli-
       dimensioni molto più ridotte e senza le immagi-                 na dell’Eremo, offerta
ni di san Francesco d’Assisi e di sant’Antonio di Pado-                loro in dono dal nobile
va, pare siano avvolte dal mistero.                                    Bernardo Mileto. A ta-
                                                                       le pregevole donazio-
                                                                       ne si aggiungono, nel
                                                                       corso degli anni, quelle
                                                                       di Giovanni Domeni-
                                                                       co Cumbo, Francesco
                                                                       Mantica e Paolo Cum-
                                                                       bo.
                                                                       A invitare, sul finire
                                                                       del 1532, i cappuccini
                                                                       a Reggio Calabria era
                                                                       stato l’Arcivescovo Mons. Gerolamo Centelles, vedendo
                                                                       in essi dei validi collaboratori al suo progetto pastorale
                                                                       di rinascita spirituale, sociale e culturale del clero e del
                                                                       popolo.
Al momento le ipotesi formulate dagli storici si collo-                1547 – Il nobile Camillo Diano commissiona al pittore
cano nella fascia temporale tra la fine del secolo XV e                Niccolò Andrea Capriolo la riproduzione dell’immagine
l’inizio del secolo XVI. Secondo alcuni il piccolo Quadro              della Madon-
è stato portato da una famiglia, la cui identità continua              na della Con-
a rimanere misteriosa, trasferitasi da Genova nella città              solazione     su
dello Stretto. Secondo altri, tra i quali l’autorevole Pa-             tavole telate di
risio, pare sia stato Elia lo Speleota a donarlo alla fa-              dimensioni più
miglia Laboccetta, nel cui territorio è stata eretta una               grandi, così co-
cappellina eremitica, all’interno della quale si è costrui-            me le vediamo
to l’altare dove è stato collocato il piccolo Quadro.                  oggi.
Successivamente, per via ereditaria, la cappellina, con                1548 – il 6
annesso la proprietà territoriale, è passata alla famiglia             gennaio il nuo-
Diano.                                                                 vo Quadro vie-
1518 – I padri Ludovico Comi o Cumi e Barnardino                       ne benedetto,
Molizzi, dell’Ordine degli Osservanti di san Francesco                 nella     Chiesa
d’Assisi, danno inizio alla Riforma cappuccina. La loro                Cattedrale,
fama di scienza e di santità inducono diversi confratelli              dall’Arcivesco-
a seguirli nell’esperienza religiosa secondo la genuina                vo Mons. D’Agostino, alla presenza dei Duchi Gonzaga
forma della Regola dettata dal Fondatore.                              di Monza. Terminato il rito, il nuovo Quadro viene por-
1533 – Sette sacerdoti cappuccini: Ludovico Comi,                      tato processionalmente alla chiesetta dell’Eremo.
Bernardino Molizzi detto il Girgio, Francesco Palemo-                  1569 – l’Arcivescovo Mons. Gaspare Del Fosso (Ric-
ne e Ludovichello (tutti nativi di Reggio), Michele da                 ciullo) consacra la nuova chiesa.
Castrovillari e Francesco da San Martino cinque fra-                   1576 – Reggio viene contagiata dal morbo della peste.
telli non chierici lasciano Velletuccio; e cinque fratelli             Circa settecento persone perdono la vita.
non chierici: f. Angelo da Calanna, e i reggini f. Matteo              1577 – l’annuncio della cessazione della peste è dato
Sacco, f. Giovanni Candela, f. Antonino Tripodi e f. Bo-               dalla Vergine della Consolazione a fra Antonino Tripo-
naventura, lasciano l’eremo di Valletuccio per piantare                                                                       >>>
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VIVA MARIA - LA FESTA DELLA MADONNA DI REGGIO
                                EDIZIONE SPECIALE              SUPPLEMENTO DIGITALE ALL’EDIZIONE DEL 12 SETTEMBRE 2020 DI CALABRIA.LIVE

segue dalla pagina precedente                       • Reggio e la sua Consolatrice        sionalmente il quadro della Vergine della Consolazione
                                                                                          in città e con penitenze e orazioni continue la invocano
di, religioso di santa vita, invitandolo a recarsi dall’Au-                               perchè li preservi dalla peste. La grazia è concessa. Per
torità cittadina per un pellegrinaggio di ringraziamento                                  l’occasione si rinnova il voto del cero.
alla chiesa dell’Eremo. Nella circostanza si offre un                                     1672 – Una terribile carestia s’abbatte sulla città. La
grosso cero alla Madonna. Fra Giacomo Foti da Reg-                                        gente arriva a cibarsi di carne di cavallo e di cane. Si
gio, padre Geronimo Migliore da S. Giorgio Morgeto e                                      porta il Quadro in Cattedrale e mentre si prega giunge
padre Girolamo da Montesoro cadono vittime di carità                                      la notizia dell’arrivo di navigli carichi di grano.
nell’assistere gli appestati.                                                             1693 – La terra torna ripetutamente a tremare. Il po-
1592 – Le Autorità cittadine, con atto pubblico, deli-                                    polo si reca in processione penitenziale alla chiesetta
berano che la festa del 21 novembre in onore della Ma-                                    dell’Eremo e mentre vi si celebra la Messa una poderosa
donna della Consolazione sia festa cittadina.                                             scossa tellurica fa emettere un urlo di panico dai pre-
                                                                                          senti. Un padre cappuccino esorta alla calma e all’ab-
                                                                                          bandono nella bontà misericordiosa divina. Quindi si
                                                                                          scende il Quadro in Duomo, ornandolo di una corni-
                                                                                          ce d’argento, con le offerte del popolo. E di due corone
                                                                                          d’argento. Si trasferisce la festa da novembre a settem-
                                                                                          bre, preceduta da sette sabati, da celebrarsi all’Eremo.
                                                                                          1696 – ltra carestia, che viene scongiurata con l’arrivo
                                                                                          di bastimenti in giorno di sabato.
                                                                                          1706 - Nuovi terremoti flagellano la Calabria. Il Qua-
                                                                                          dro viene accompagnato in Cattedrale, dando inizio ad
                                                                                          una fervente testimonianza di fede popolare con segni
                                                                                          penitenziali.
                                                                                          1719 - L’ufficiale dell’esercito tedesco, colpito alle gam-
                                                                                          be nella battaglia contro gli spagnoli, viene trasporta-
                                                                                          to nell’ospedale di Reggio. Guarisce dalle gravi ferite,
                                                                                          ma non può camminare che con le stampelle. Saputo
1594 – Il 4 settembre attracca al molo di Pellaro una                                     dei prodigi della Vergine della Consolazione, si porta al
flotta ottomana, invadendo la città. I frati cappuccini,                                  Santuario e, con le lacrime agli occhi, implora la guari-
aiutati da un gruppo di reggini, si pongono a difesa del                                  gione, che gli è accordata da Dio per intercessione della
venerato Quadro anche a rischio della vita. Alla fine de-                                 Madonna. Lascia le grucce in voto al Santuario.
cidono di nasconderlo, fino al ritiro definitivo del ne-                                  1722 – Il 15 settembre si pongono, donate dal Capitolo
mico.                                                                                     della Basilica di S. Pietro in Vaticano, sul capo di Gesù
1602 – Si rinnova il voto del pellegrinaggio.                                             Bambino e della Madonna due splendide corone d’oro.
1606-1607 – la regione è sconvolta da continue scos-                                      Con le due precedenti si disegna la grande M che si vede
se telluriche con danni ingenti. La città dello Stretto,                                  sul retro della Vara.
grazie alla protezione di Maria della Consolazione, non
soffre alcuna perdita umana e non accusa danni.
1636 - Un’epidemia mortale stringe nella morsa mol-
ti paesi; appena si evidenzia qualche caso nella nostra
Città, vi si porta subito il Quadro della Vergine e l’epi-
demia cessa.
1638 – È un anno in cui la forza tellurica si scatena, se-
minando morte e distruzione in circa 150 centri urbani e
rurali. Si contano circa dodicimila vittime umane. Il Qua-
dro è condotto in Cattedrale e collocato nella Cappella del
Santissimo Sacramento, rimanendovi per due anni. Reg-
gio ha il dono dell’incolumità. Le Autorità cittadine, con
due atti pubblici, a firma notarile, del 26 e del 30 aprile,
istituzionalizzano l’offerta del cero e un pellegrinaggio an-
nuale da farsi il 26 aprile d’ogni anno.
1657 – Ancora una volta i reggini conducono proces-                                                                                             >>>
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