Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...

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Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
Consiglio Nazionale dei Geologi

        25 settembre 2019
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
Quotidiano

Ordine Nazionale Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
"In Italia 6.000
  morti all'anno
  causate
  dall'amianto"

È la stima della Società italiana di Medicina ambientale (Sima). Nel nostro Paese
sono 96 mila i siti contaminati censiti, e ci sono anche 2.400 scuole a rischio

                                                                                       24 settembre 2019

ROMA - L'amianto continua ad uccidere. "In Italia ogni anno circa 6 mila decessi sono da ricondursi a
questa fibra 'killer', mentre nel mondo, secondo l'Oms, sono 125 milioni le persone esposte a rischio
amianto e l'impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell'Ue (GB inclusa)
è pari allo 0.7 per cento del Pil dell'Unione europea (410miliardi/anno)". Lo ha ribadito Alessandro
Miani, presidente della Società italiana di Medicina ambientale (Sima), in occasione del Convegno
nazionale "Amianto: gestione del sistema e tutela della salute" svoltosi ieri a Roma al Cnr.

"In Italia sono 96 mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero
dell'Ambiente - ha proseguito Miani - Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria
un'azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo
coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali". Secondo il
presidente di Codacons con delega agli Affari istituzionali, Gianluca Di Ascenzo, "il pericolo amianto
continua a essere un rischio per la nostra salute nella vita quotidiana. Nonostante sia stato messo al
bando da 27 anni, secondo i dati del Codacons, sono ancora circa 2.400 le scuole italiane a rischio,
mettendo in pericolo 350 mila alunni e 50 mila docenti".
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
"L'amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto - ha commentato Vincenzo
Giovine, vice presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi - nonostante la normativa italiana in tema
di amianto sia tra le più avanzate in Europa e a distanza di quasi trent'anni dall'emanazione della legge
27 marzo 1992, numero 257, che stabilisce la cessazione dell'impiego di questa fibra (divieto di
estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo
contengono)".

"Nel territorio italiano sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il
Consiglio nazionale dei geologi, insieme alla Società italiana di medicina ambientale, intende trattare il
tema amianto sotto tutti gli aspetti, partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza
geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati
ed esperti della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall'esposizione a questa fibra killer, per
definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla
risoluzione definitiva del problema", ha concluso Vincenzo Giovine.
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
Amianto, il killer silenzioso
L'esposizione ad amianto causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e
ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi
sono da ricondursi a questa fibra killer

MICHELA CANZIO
24 Settembre 2019

"In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del
Ministero dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria
un’azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a
vario titolo coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e
ambientali”. Queste le parole di Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di
Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno Nazionale “Amianto: gestione del sistema e tutela
della salute” che si è svolto lunedì 23 settembre presso il CNR di Roma. “L'esposizione ad
amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da ricondursi a
questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono
125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal
lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento
del PIL dell’Unione europea (410miliardi/anno)" conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche
quello geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che
costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e
alla messa in sicurezza di tali aree. “L'amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un
problema irrisolto” commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei
Geologi “nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in
Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che
stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione,
esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono).
“Nel territorio italiano, infatti, - spiega Giovine - sono ancora presenti milioni di tonnellate di
materiali contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana
di Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla
natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni
sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si
sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della
situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione
definitiva del problema” aggiunge il Vice Presidente CNG.
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
Data     23-09-2019
Pagina   18:04
Foglio   1
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
Data     23-09-2019
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Foglio   1
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
In Italia ancora oltre 6000 persone all’anno
continuano a morire per l’amianto
CNG - Consiglio Nazionale dei Geologi - 24/09/2019

"In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto
censiti e presenti nel database del Ministero
dell’Ambiente.
Per affrontare il problema in modo strutturale è
necessaria un’azione coordinata che integri tra loro
tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a
vario titolo coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli
aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”.

Queste le parole di Alessandro Miani, Presidente della
Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al
Convegno Nazionale “Amianto: gestione del sistema
e tutela della salute” che si è svolto il23 settembre
presso il CNR di Roma. “L'esposizione ad amianto,
infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma
pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000
decessi sono da ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione
mondiale della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli
costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo
0.7 per cento del PIL dell’Unione europea (410miliardi/anno)" conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico.

La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e
la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un
pericolo per la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla messa in
sicurezza di tali aree.

“L'amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto” commenta Vincenzo
Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi “nonostante la normativa italiana in
tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della
legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di
estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti
che lo contengono). “Nel territorio italiano, infatti, - spiega Giovine - sono ancora presenti milioni
di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società
Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo
dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni
sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono
confrontati sui rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione
in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del
problema” aggiunge il Vice Presidente CNG
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
COMUNICATO STAMPA –ALESSANDRO MIANI, PRESIDENTE

SOCIETA' ITALIANA DI MEDICINA AMBIENTALE: IN ITALIA 6000

PERSONE ALL’ANNO CONTINUANO A MORIRE PER L’AMIANTO
by Redazione 23 Settembre 2019

(AGENPARL) – lun 23 settembre 2019 “AMIANTO: GESTIONE DEL SISTEMA E TUTELA DELLA
SALUTE”
23 SETTEMBRE 2019 – CNR (ROMA)
Alessandro Miani, Presidente Società Italiana di Medicina Ambientale: in Italia 6000 persone
all’anno continuano a morire per l’amianto
“In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del Ministero
dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria un’azione coordinata che
integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al fine di

integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”. Queste le parole di Alessandro
Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno Nazionale
“Amianto: gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto oggi 23 settembre presso il
CNR di Roma. “L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico),
laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi
sono da ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale
della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti
(ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per
cento del PIL dell’Unione europea (410miliardi/anno)” conclude Miani.
Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che
costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla
messa in sicurezza di tali aree. “L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema
irrisolto” commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
Consiglio Nazionale dei Geologi - 25 settembre 2019 - Consiglio Nazionale ...
“nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di
vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione
dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione,
produzione di amianto e di prodotti che lo contengono). “Nel territorio italiano, infatti, – spiega
Giovine – sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il
Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il
tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza
geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre.
Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione
all’amianto per definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che
possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema” aggiunge il Vice Presidente CNG.
Roma, 23 settembre 2019

Il Convegno Nazionale “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute”
Occorrono risorse dedicate e impianti dove poterlo smaltire in sicurezza

L’amianto continua a causare 6mila
morti all’anno in Italia, ma le bonifiche
sono al palo
Miani: «Sono 96.000 i siti contaminati censiti e presenti nel database del ministero
dell’Ambiente», mentre in Ue i costi diretti arrivano a 410 miliardi di euro all’anno
[24 Settembre 2019]

Il Cnr ha ospitato ieri a Roma il convegno nazionale Amianto:
gestione del sistema e tutela della salute, durante il quale è stato
fatto il punto sui pericoli che ancora oggi questo materiale
rappresenta dal punto di vista sanitario, nonostante nel nostro
Paese sia stato messo al bando da oltre un quarto di secolo.

«L’esposizione ad amianto – spiega Alessandro Miani, presidente
della Società italiana di medicina ambientale (Sima) – causa tumore
polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000
decessi sono da ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo,
secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le
persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti
(ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione europea (Uk
inclusa) è pari allo 0.7 per cento del Pil dell’Ue (410miliardi/anno)».

Un problema che ci tocca da vicino: si stima che nel nostro Paese ci siano infatti ancora dalle 32 (secondo Cnr-Inail) alle 40 milioni
di tonnellate (secondo l’Osservatorio nazionale amianto) d’amianto da bonificare. «In Italia – aggiunge Miani – sono 96.000 i siti
contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo strutturale è
necessaria un’azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al fine di
integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali».

È evidente infatti che monitorare non basta, occorre bonificare. Per farlo è però necessario poter disporre sia delle risorse
economiche necessarie, sia poter contare su un’adeguata infrastruttura industriale a supporto per smaltire in sicurezza i rifiuti
contenenti amianto derivanti dalle bonifiche.

Come spiegato dallo stesso ministero dell’Ambiente – nella figura di Laura D’Aprile – due anni fa alla Camera, durante un convegno
promosso dal Movimento 5 Stelle, «uno dei principali problemi è che mancano le discariche: a volte i monitoraggi non vengono
effettuati perché poi nasce il problema di dove poter smaltire l’amianto – spiegava per l’occasione D’Aprile – Ci sono regioni che
hanno fatto delibere definendosi a discarica zero e quindi quando faremo la programmazione del conferimento a livello nazionale ci
andremo a scontrare con queste regioni».
Amianto: un problema ancora preoccupante con
6mila morti ogni anno
Da Redazione clicMedicina - 24 Settembre 2019

In Italia sono 96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del Ministero

dell’Ambiente. “Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria un’azione
coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario
titolo coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”,
dichiara Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in
occasione del Convegno Nazionale “Amianto: Gestione del Sistema e Tutela della Salute”
svoltosi a Roma, presso la sede del Centro Nazionale delle Ricerche. “L’esposizione ad
amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
condizioni di fibrosi polmonare.”

In Italia ogni anno circa 6mila decessi sono da ricondursi a questa fibra killer, mentre nel
mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 125milioni le persone esposte a
rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28
Paesi dell’Unione Europea (Regno Unito incluso) è pari allo 0.7% del PIL dell’Unione europea
(410miliardi/anno).

Quello dell’amianto è un problema che tocca da vicino, oltre all’aspetto sanitario, anche
quello geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che
costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre, in modo da contribuire alla bonifica e
alla messa in sicurezza di tali aree. “L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un
problema irrisolto – commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei
Geologi – nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in
Europa e a distanza di quasi trent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257,
che stabilisce la cessazione dell’impiego di questa fibra (divieto di estrazione, importazione,
esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono).”
“Il pericolo amianto continua a essere un rischio per la nostra salute nella vita quotidiana.
Nonostante sia stato messo al bando da 27 anni, secondo i dati del Codacons, sono ancora
circa 2.400 le scuole italiane a rischio, mettendo in pericolo 350mila alunni e 50mila
docenti”, aggiunge il Presidente di Codacons, avv. Gianluca Di Ascenzo. “Nel territorio
italiano sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza”,
afferma Vincenzo Giovine. “Il Consiglio Nazionale dei Geologi, insieme alla Società Italiana
di Medicina Ambientale, intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti, partendo
dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle
implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti
della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per
definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano
contribuire alla risoluzione definitiva del problema.”
Denuncia amianto: 6mila morti all’anno
Apocalisse senza Fine
Di Redazione - 23 Settembre 2019

“In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per l’amianto“.

Sono queste le parole con cui Alessandro Miani, presidente della Società italiana di
medicina ambientale, ha scelto di introdurre le prime fasi del convegno medico Amianto:
Gestione del sistema e tutela della salute.

Dai dati resi noti, le persone esposte ai rischi legati alla sua esposizione sono quasi 125
milionisparsi per il pianeta; solo in Italia, ad essere contaminati, sono 100mila siti che figurano
nei database del ministero dell’Ambiente.

Se non si riesce ad attuare una politica di bonifica attiva ed efficace, le morti per tumori di tipo
polmonare, laringeo e ovarico sono destinati a salire con gli anni, fino a raggiungere numeri di
decessi sempre più alti.
L’amianto, in Italia fa 6mila morti all’anno
redazione
in Cronaca, News, Salute   24 Settembre 2019   70 Visite

                                                     “In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per l’amianto”. Così
                                                     il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima)
                                                     Alessandro Miani al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela
                                                     della salute’, al Cnr a Roma. “L’esposizione ad amianto, infatti, causa
                                                     tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
                                                     condizioni di fibrosi polmonare – osserva Miani -. Nel mondo, secondo
                                                     l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le persone
                                                     esposte a rischio amianto”. “L’impatto dell’amianto per i soli costi diretti
                                                     (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione europea (Gran
                                                     Bretagna inclusa) – continua – è pari allo 0,7% del Pil dell’Unione
                                                     europea”, circa 410 miliardi all’anno. “In Italia – sottolinea – ci sono
                                                     96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del
ministero dell’Ambiente”. “Per affrontare il problema in modo strutturale – conclude – è necessaria un’azione coordinata
che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, per integrare le azioni sugli
aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”. “L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto,
nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni
dall’emanazione della legge che stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione,
esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono)”. Così Vincenzo Giovine,
vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi, al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela della salute’, oggi
al Cnr a Roma. Il problema dell’amianto, spiega, “tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico. La
conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo da
contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree”. “Nel territorio italiano infatti – osserva Giovine – sono
ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza”. Per questo, conclude, “il Consiglio nazionale dei
geologi con la Società italiana di medicina ambientale (Sima) intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti
partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai
tragici effetti causati dalle sue fibre”.
Amianto: la gestione del sistema e la tutela della salute

                                               Alessandro
Miani, Presidente Società Italiana di Medicina
Ambientale: in Italia 6.000 persone all’anno continuano a
morire per l’amianto
“In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del Ministero
dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria un’azione coordinata che integri
tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al fine di integrare le
azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”. Queste le parole di Alessandro Miani, Presidente
della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) in occasione del Convegno Nazionale “Amianto:
gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto oggi a Roma, presso la sede del Centro
Nazionale delle Ricerche.

“L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre
a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da ricondursi a questa fibra
killer, mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono 125 milioni le persone
esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi
dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL dell’Unione europea
(410miliardi/anno)”, prosegue Miani.

Quello dell’amianto è un problema che tocca da vicino, oltre all’aspetto sanitario, anche quello geologico. La
conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre, in
modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree.

“L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto” – commenta Vincenzo
Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi – “nonostante la normativa italiana in tema
di amianto sia tra le più avanzate in Europa e a distanza di quasi trent’anni dall’emanazione della legge 27
marzo 1992, n. 257, che stabilisce la cessazione dell’impiego di questa fibra (divieto di estrazione,
importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono)”.

“Il pericolo amianto continua a essere un rischio per la nostra salute nella vita quotidiana. Nonostante sia
stato messo al bando da 27 anni, secondo i dati del Codacons, sono ancora circa 2.400 le scuole italiane a
rischio,   mettendo    in   pericolo 350.000      alunni    e   50.000      docenti”,   aggiunge   il   Presidente
di Codacons, Avvocato Gianluca Di Ascenzo.

“Nel territorio italiano sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il
Consiglio Nazionale dei Geologi, insieme alla Società Italiana di Medicina Ambientale, intende trattare il
tema amianto sotto tutti gli aspetti, partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza
geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed
esperti della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione a questa fibra killer, per
definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla
risoluzione definitiva del problema”, conclude Vincenzo Giovine.
Amianto, 96.000 i siti contaminati e oltre 6000 morti l'anno
     24 Settembre 2019

Alessandro Miani, Presidente Società Italiana di Medicina Ambientale: in Italia 6000 persone all’anno
continuano a morire per l’amianto.

“In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto
censiti e presenti nel database del Ministero
dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo
strutturale è necessaria un’azione coordinata che integri
tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a
vario titolo coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli
aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”. Queste le
parole di Alessandro Miani, Presidente della Società
Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno
Nazionale “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto oggi 23 settembre
presso il CNR di Roma. “L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma
pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000
decessi sono da ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale
della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro
dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL
dell’Unione europea (410miliardi/anno)” conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e
la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per
la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali
aree.“L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto” commenta Vincenzo
Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi “nonostante la normativa italiana in tema
di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27
marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione,
importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo
contengono). “Nel territorio italiano, infatti, – spiega Giovine – sono ancora presenti milioni di
tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società
Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla
natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute
ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati sui rischi
provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione in Italia e identificare
eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema” aggiunge il Vice
Presidente CNG.
Amianto, in Italia fa 6mila morti l'anno
Sima, 410 mld anno impatto costi in Ue

23 settembre 2019

ROMA

(ANSA) - ROMA, 23 SET - "In Italia 6mila persone all'anno continuano a morire per l'amianto". Così il presidente della
Società italiana di medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani al convegno 'Amianto: gestione del sistema e tutela della
salute', oggi al Cnr a Roma.

"L'esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni
di fibrosi polmonare - osserva Miani -. Nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le

persone esposte a rischio amianto". "L'impatto dell'amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28
Paesi dell'Unione europea (Gran Bretagna inclusa) - continua - è pari allo 0,7% del Pil dell'Unione europea", circa 410
miliardi all'anno. "In Italia - sottolinea - ci sono 96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del
ministero dell'Ambiente".
“Amianto: gestione del sistema e tutela della
salute” 23 settembre 2019 – CNR (Roma)
Redazione -

Alessandro Miani, Presidente Società Italiana di Medicina
Ambientale: in Italia 6000 persone all’anno continuano a
morire per l’amianto

“I     n Italia sono 96.000 i siti contaminati da
       amianto censiti e presenti nel database del
Ministero dell’Ambiente. Per affrontare il problema
in modo strutturale è necessaria un’azione
coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le
amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al
fine di integrare le azioni sugli aspetti sanitari,
previdenziali e ambientali”.      Queste le parole
di Alessandro Miani, Presidente della Società
Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno
Nazionale “Amianto: gestione del sistema e
tutela della salute” che si è svolto oggi 23 settembre presso il CNR di Roma. “L’esposizione ad
amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da ricondursi a
questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125
milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro,
cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL
dell’Unione europea (410miliardi/anno)” conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello
geologico. La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che
costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla
messa in sicurezza di tali aree. “L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema
irrisolto” commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
“nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a
distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la
cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione, esportazione,
commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono). “Nel territorio
italiano, infatti, – spiega Giovine – sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali
contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di Medicina
Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di
questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute
ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati sui
rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione in Italia e
identificare eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema”
aggiunge il Vice Presidente CNG.
Alessandro Miani, Presidente
SIMA: in Italia 6000 persone
all’anno continuano a morire per
l’amianto
 Consiglio Nazionale dei Geologi

“In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e
presenti nel database del Ministero dell’Ambiente.

Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria
un’azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le
amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al fine di
integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e
ambientali”. Queste le parole di Alessandro Miani, Presidente della
Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno
Nazionale “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto oggi
23 settembre presso il CNR di Roma.

“L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare
(mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di
fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da
ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo
l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le
persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti
(ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea
(UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL dell’Unione europea
(410miliardi/anno)” conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che
l’aspetto sanitario anche quello geologico. La conoscenza
geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire
l’identificazione e la mappatura dei siti caratterizzati dalla
presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la
diffusione delle fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla
messa in sicurezza di tali aree.

“L’amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema
irrisolto” commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio
Nazionale dei Geologi “nonostante la normativa italiana in tema di
amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni
dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce
la cessazione dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione,
importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di
amianto e di prodotti che lo contengono). “Nel territorio italiano,
infatti, – spiega Giovine – sono ancora presenti milioni di
tonnellate di materiali contenenti tale sostanza.

Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di
Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli
aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta
competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie
dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti
della materia si sono confrontati sui rischi provocati
dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della
situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano
contribuire alla risoluzione definitiva del problema” aggiunge il
Vice Presidente CNG.
Amianto, in Italia fa 6mila morti l’anno
Da Ansa News - 23 Settembre 2019

“In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per l’amianto”. Così il presidente della Società italiana di
medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela della salute’, oggi
al Cnr a Roma.

“L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a
condizioni di fibrosi polmonare – osserva Miani -. Nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono
125 milioni le persone esposte a rischio amianto”.

“L’impatto dell’amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione europea (Gran
Bretagna inclusa) – continua – è pari allo 0,7% del Pil dell’Unione europea”, circa 410 miliardi all’anno. “In Italia –
sottolinea – ci sono 96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero dell’Ambiente”.
Roma: al CNR, Convegno Nazionale “Amianto: gestione del sistema
e tutela della salute”
Inserito da DentroSalerno on 23 settembre 2019 – 07:53

                                                  “In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e
presenti nel database del Ministero dell’Ambiente. Per affrontare il problema in modo strutturale è necessaria
un’azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo
coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”. Queste le parole
di Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno
Nazionale “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto oggi 23 settembre presso il
CNR di Roma. “L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo
e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da ricondursi a
questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le
persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi
dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL dell’Unione europea (410miliardi/anno)”
conclude Miani.

Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico. La
conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in
modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree. “L’amianto nel nostro Paese
costituisce ancora oggi un problema irrisolto” commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio
Nazionale dei Geologi “nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa,
a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione
dell’impiego dell’amianto (divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione,
produzione di amianto e di prodotti che lo contengono). “Nel territorio italiano, infatti, – spiega Giovine –
sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei
Geologi con la Società Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti
partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni
sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati
sui rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione in Italia e identificare
eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema” aggiunge il Vice Presidente
CNG.
Amianto: Società medicina, in Italia fa 6mila morti all'anno Sima, 410 mld
anno impatto costi in Ue
- ROMA, 23 SET - "In Italia 6mila persone all'anno continuano a morire per l'amianto". Così il presidente della Società italiana di
medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani al convegno 'Amianto: gestione del sistema e tutela della salute', oggi al Cnr a
Roma. "L'esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di
fibrosi polmonare - osserva Miani -. Nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le persone
esposte a rischio amianto". "L'impatto dell'amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell'Unione
europea (Gran Bretagna inclusa) - continua - è pari allo 0,7% del Pil dell'Unione europea", circa 410 miliardi all'anno. "In Italia -
sottolinea - ci sono 96mila i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero dell'Ambiente". "Per affrontare
il problema in modo strutturale - conclude - è necessaria un'azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le
amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, per integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali".
Amianto: Società medicina, in Italia fa 6mila
morti all'anno
23 Settembre 2019

Sima, 410 mld anno impatto costi in Ue
(ANSA) – ROMA, 23 SET – “In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per
l’amianto”. Così il presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima)
Alessandro Miani al convegno ‘Amianto: gestione del sistema e tutela della salute’, oggi al
Cnr a Roma.
   “L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico),
laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare – osserva Miani -. Nel mondo,
secondo l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio
amianto”. “L’impatto dell’amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei
28 Paesi dell’Unione europea (Gran Bretagna inclusa) – continua – è pari allo 0,7% del Pil
dell’Unione europea”, circa 410 miliardi all’anno. “In Italia – sottolinea – ci sono 96mila i siti
contaminati da amianto censiti e presenti nel database del ministero dell’Ambiente”.
   “Per affrontare il problema in modo strutturale – conclude – è necessaria un’azione
coordinata che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario

titolo coinvolte, per integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”.
(ANSA).

[ Fonte articolo: ANSA ]
«Amianto: gestione del sistema e tutela della salute» 23
settembre 2019 - CNR (Roma)
LUNEDÌ 23 SETTEMBRE 2019 08:57 REDAZIONE*

Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale:
in Italia 6000 persone all'anno continuano a morire per l'amianto

Roma, 23 settembre 2019. - Redazione*

"In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti e presenti nel
database del Ministero dell'Ambiente. Per affrontare il problema in modo
strutturale è necessaria un'azione coordinata che integri tra loro tutti gli enti
statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, al fine di
integrare le azioni sugli aspetti sanitari, previdenziali e ambientali".

Queste le parole di Alessandro Miani, Presidente della Società Italiana di
Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno Nazionale "Amianto: gestione
del sistema e tutela della salute" che si è svolto oggi 23 settembre presso il
CNR di Roma. "L'esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare
(mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa
6.000 decessi sono da ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo l'Organizzazione mondiale
della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l'impatto dei soli costi diretti (ritiro dal
lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell'Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento del PIL dell'Unione
europea (410miliardi/anno)" conclude Miani.

Un problema quello dell'amianto che tocca da vicino, oltre che l'aspetto sanitario anche quello geologico. La
conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l'identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in modo
da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree. "L'amianto nel nostro Paese costituisce ancora
oggi un problema irrisolto" commenta Vincenzo Giovine, Vice Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi
"nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent'anni
dall'emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la cessazione dell'impiego dell'amianto (divieto
di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo
contengono). "Nel territorio italiano, infatti, - spiega Giovine - sono ancora presenti milioni di tonnellate di
materiali contenenti tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di Medicina
Ambientale intende trattare il tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di questo materiale di
stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue
fibre. Scienziati ed esperti della materia si sono confrontati sui rischi provocati dall'esposizione all'amianto per
definire un quadro della situazione in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla
risoluzione definitiva del problema" aggiunge il Vice Presidente CNG.

* comunicato
ALLARME AMIANTO: ''IN ITALIA
6 MILA MORTI L'ANNO, 96 MILA
SITI INQUINATI DA FIBRA KILLER''
Pubblicazione: 23 settembre 2019 alle ore 10:28
                                                 ROMA - "In Italia sono 96.000 i siti contaminati da amianto censiti
                                                 e presenti nel database del Ministero dell’Ambiente. Per affrontare
                                                 il problema in modo strutturale è necessaria un’azione coordinata
                                                 che integri tra loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali
                                                 a vario titolo coinvolte, al fine di integrare le azioni sugli aspetti
                                                 sanitari, previdenziali e ambientali”.
                                                 Queste le parole di Alessandro Miani, presidente della Società
                                                 Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) al Convegno Nazionale
                                                 “Amianto: gestione del sistema e tutela della salute” che si è svolto
                                                 oggi 23 settembre presso il CNR di Roma.
                                                    “L'esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare
                                                    (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre a condizioni di
                                                    fibrosi polmonare. In Italia ogni anno circa 6.000 decessi sono da
                                                    ricondursi a questa fibra killer; mentre nel mondo, secondo
l’Organizzazione mondiale della sanità sono 125 milioni le persone esposte a rischio amianto e l’impatto dei soli
costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi dell’Unione Europea (UK inclusa) è pari allo 0.7 per cento
del PIL dell’Unione europea (410miliardi/anno)”, conclude Miani.
Un problema quello dell’amianto che tocca da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico. La
conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura dei siti
caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle fibre in
modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree.
“L'amianto nel nostro Paese costituisce ancora oggi un problema irrisolto”, commenta Vincenzo Giovine, vice
presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, “nonostante la normativa italiana in tema di amianto sia tra le più
avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge 27 marzo 1992, n. 257 che stabilisce la
cessazione dell’impiego dell’amianto: divieto di estrazione, importazione, esportazione, commercializzazione,
produzione di amianto e di prodotti che lo contengono”.
“Nel territorio italiano, infatti, - spiega Giovine - sono ancora presenti milioni di tonnellate di materiali contenenti
tale sostanza. Il Consiglio Nazionale dei Geologi con la Società Italiana di Medicina Ambientale intende trattare il
tema amianto sotto tutti gli aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per
arrivare alle implicazioni sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre. Scienziati ed esperti della
materia si sono confrontati sui rischi provocati dall’esposizione all’amianto per definire un quadro della situazione
in Italia e identificare eventuali azioni che possano contribuire alla risoluzione definitiva del problema”, conclude il
vice presidente CNG.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ancora amianto: 96mila siti contaminati e 6mila vittime
l’anno
     Stela Xhunga 24 Settembre 2019

Ma qualche piccola buona notizia c’è

“In Italia 6mila persone all’anno continuano a morire per l’amianto e sono 96mila i siti contaminati da
amianto censiti e presenti nel database del ministero dell’Ambiente”. A denunciarlo è stato il presidente
della Società italiana di medicina ambientale (Sima) Alessandro Miani durante il convegno ‘Amianto:
gestione del sistema e tutela della salute’, tenutosi ieri al Cnr a Roma.

«L’esposizione ad amianto, infatti, causa tumore polmonare (mesotelioma pleurico), laringeo e ovarico, oltre
a condizioni di fibrosi polmonareha sottolineato Miani. Un problema serio che tuttavia ancora non gode
di un’agenda realmente condivisa tra le istituzioni e le amministrazioni locali e regionali: “Per
affrontare il problema in modo strutturale” secondo Miani, “è necessaria un’azione coordinata che integri tra
loro tutti gli enti statali e le amministrazioni territoriali a vario titolo coinvolte, per integrare le azioni sugli
aspetti sanitari, previdenziali e ambientali”.

Non è più possibile rimandare, anche a detta dei geologi, presenti al convegno tramite il portavoce
Vincenzo Giovine, vicepresidente del Consiglio nazionale dei geologi: “Nonostante la normativa italiana in
tema di amianto sia tra le più avanzate in Europa, a distanza di vent’anni dall’emanazione della legge che
stabilisce la cessazione dell’impiego dell’amianto (ndr. divieto di estrazione, importazione, esportazione,
commercializzazione, produzione di amianto e di prodotti che lo contengono), il problema dell’amianto tocca
da vicino, oltre che l’aspetto sanitario anche quello geologico”.

Quanto è determinante il lavoro dei geologi nella risoluzione del problema dell’amianto?

“La conoscenza geologica può essere, infatti, fondamentale per consentire l’identificazione e la mappatura
dei siti caratterizzati dalla presenza di rocce amiantifere che costituiscono un pericolo per la diffusione delle
fibre in modo da contribuire alla bonifica e alla messa in sicurezza di tali aree”, ha sottolineato Giovine.
L’amianto è infatti un minerale naturaleappartenente al gruppo dei silicati ampiamente utilizzato
nell’edilizia a partire dagli anni ’40, specie per la costruzione di tegole, canne fumarie e tubature per via della
grande resistenza al calore e del potere isolante, qualità che lo rendevano ideale per la realizzazione di
coperture in Eternit, una miscela di amianto e cemento. “Il Consiglio nazionale dei geologi con la Società
italiana di medicina ambientale (Sima)” ha proseguito Giovine, “intende trattare il tema amianto sotto tutti gli
aspetti partendo dalla natura di questo materiale di stretta competenza geologica per arrivare alle implicazioni
sanitarie dovute ai tragici effetti causati dalle sue fibre”.

E l’Europa?

Guardando specificatamente all’Unione europea, nonostante gli sforzi profusi dai singoli Stati
membri, inclusa l’Italia, la situazione rimane preoccupante con dati negativi anche in termini di costi
economici. L’impatto dell’amianto per i soli costi diretti (ritiro dal lavoro, cure e morte) nei 28 Paesi
dell’Unione europea (Gran Bretagna inclusa) copre lo 0,7% del Pil dell’Unione europea, circa 410
miliardi all’anno.
Non solo brutte notizie: stanziati 870mila euro

Durante lo scorso Governo sono stati stanziati 870 mila euro in oltre 100 Comuni italiani per rimuovere
l’amianto dagli edifici pubblici, per un totale di 140 interventi.

A fine agosto 2019 il Ministro dell’ambiente Sergio Costa annunciava l’avvenuta pubblicazione in Gazzetta
ufficiale della graduatoria dei primi progetti di bonifica che avrebbero goduto dei finanziamenti per liberare
dall’amianto le strutture pubbliche. Una manovra che, seppure modesta, avrebbe innestato un meccanismo

virtuoso tra gli enti pubblici, come lo stesso ex ministro Costa auspicava: “Invito tutti gli enti pubblici a
produrre progetti cantierabili che saranno finanziati”. Un passo in avanti che il nuovo Governo deve
impegnarsi a proseguire, il prima possibile
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