VERGA GENERATION A noi la penna
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VERGA GENERATION A noi la penna Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche in un tema alle medie: lo immaginavo come un “vendicatore” capace di riparare torti e ingiustizie, ero convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire il mondo (Enzo Biagi) Piazza chiesa antica 5 Viagrande Siamo aperti anche la domenica Venite a trovarci !
Sommario INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT.SSA AGATA PATRIZIA NICOLINI pag. 3 INTERVISTA AL DOTT. PAOLO LICCIARDELLO pag. 6 ESSERE MIGRANTE NON VUOL DIRE ESSERE “DIVERSO” pag. 8 MIGRATION pag. 11 IQBAL E I DIRITTI DEI BAMBINI pag. 12 INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA pag. 14 LA FIERA DEL DOLCE RACCONTATA DALLE PROFESSORESSE LICCIARDELLO E TORRISI pag. 15 TEENAGERS AND MUSIC pag. 16 CONCERTO NATALIZIO pag. 17 MATTEO PUGLISI ENTRA A FAR PARTE DELL’ORCHESTRA SINFONICA REGIONALE pag. 18 INTERVISTA A MATTEO BALSAMO, CAMPIONE DI TIRO CON L’ARCO pag. 19 LA REDAZIONE pag. 20
INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT.SSA AGATA PATRIZIA NICOLINI Il progetto del Giornale scolastico ha l’obiettivo di fornire agli studenti le basi per la stesura di un articolo e, in generale, di portare avanti un’attività di collaborazione. Dare vita a un giornale significa avere la volontà di informare i propri lettori, che, naturalmente, devono mostrarsi interessati alle tematiche affrontate: proprio per questo motivo, il primo passo della redazione del Giornale è stato quello di trovare gli argomenti di maggiore interesse, attraverso la somministrazione di un questionario a tutti gli studenti della scuola. Le interviste, in particolare, sono risultate essere uno degli argomenti più scelti: è stato deciso, dunque, che sarebbe stata proprio un’intervista a costituire l’editoriale. Abbiamo pensato che non ci sarebbe stato modo migliore di inaugurare il nostro Giornale se non con un’intervista alla dott.ssa Agata Patrizia Nicolini, dirigente scolastico dell’Istituto, che si è dimostrata fin da subito molto disponibile e anche un po’ felicemente sorpresa dalla nostra decisione. Siamo stati accolti con un sincero sorriso, presente anche durante le domande dell’intervista riguardanti la carriera del dirigente, i motivi che l’hanno spinta a scegliere il lavoro che svolge, i suoi pareri riguardo all’Istituto “Giovanni Verga” e al progetto del Giornale. Le risposte ottenute ci hanno fornito più delle informazioni che ci aspettavamo, oltre a dei consigli che, sicuramente, ci saranno utili per tutta la nostra attività scolastica. Da quanti anni ricopre il ruolo di dirigente scolastico? Questo è il mio quarto anno. Sono felice di trovarmi qui, sceglierei ancora una volta di ricoprire il ruolo di dirigente in questa scuola, essendo molto lieta del lavoro che qui viene svolto, e anche delle modalità in cui viene svolto. Qual è la differenza tra essere un’insegnante ed essere un dirigente scolastico? La differenza principale consiste nel ruolo, così come nelle mansioni e nelle responsabilità: il docente si occupa della didattica, mentre il dirigente scolastico ha compiti essenzialmente gestionali e amministrativi, quindi le sue responsabilità riguardano l’organizzazione, la gestione dell’Istituto; il dirigente è, inoltre, il garante dei diritti di tutti coloro che agiscono all’interno della scuola. 3
Cosa le piace del ruolo che ricopre e cosa meno? Non trovo degli aspetti negativi nel mio ruolo: tutto quello che faccio è da me svolto con passione e determinazione, concentrandomi sempre sulle soluzioni piuttosto che sui problemi. Cosa ne pensa dell’Istituto Comprensivo “Giovanni Verga”? Io ho scelto di essere dirigente qui, a Viagrande, con la testa e con il cuore. Il nostro è un Istituto in cui si lavora bene, c’è un’ottima utenza e una grande professionalità da parte dei docenti. Non è stato frutto di una causalità il mio essere qui: tutto deriva da una scelta ponderata. Cosa ne pensa del corpo docente? Il nostro corpo docente è quanto di meglio si possa desiderare: i nostri docenti sono responsabili, preparati, propensi all’ascolto e al dialogo, sempre disponibili al confronto e desiderosi di rinnovare il loro bagaglio professionale in linea con le novità formative. Sono veramente orgogliosa. Ha dei progetti extrascolastici per le classi che verranno? Attualmente stiamo lavorando per un piano di offerta formativa relativo al triennio 2019-2021 che vuole tracciare una linea di continuità con ciò che già è stato fatto, ma al tempo stesso si punta a delle novità , ad esempio l’adeguamento degli elementi scolastici alle indicazioni provenienti dalla letteratura pedagogica, per cui c’è la volontà di creare degli spazi attrezzati per lo svolgimento di attività laboratoriali e utili allo sviluppo delle competenze. Che supporto vuole dare ai ragazzi che quest’anno sosterranno gli esami? La mia principale preoccupazione è di contribuire a un corretto orientamento degli alunni delle classi terze. Desidero che ciascuno segua un percorso a lungo termine che corrisponda tanto alle aspirazioni quanto agli obiettivi personali di ciascuno. Mi auguro dunque di fornire il giusto supporto in tale senso. Per quanto riguarda gli esami, la mia volontà è quella di creare tutte le condizioni affinchè i ragazzi possano affrontarli serenamente e riuscendo a dare il massimo. Cosa ne pensa del sistema di esami attuale? Cambierebbe qualcosa? Le attuali disposizioni del Decreto Legislativo 62 prevedono che il dirigente presieda agli esami di terza media. Credo che questa novità sia estremamente positiva, perchè permette ai ragazzi di vivere gli esami con meno ansia e al presidente di condurre il tutto tenendo in considerazione il percorso pregresso degli alunni, non limitando la sua conoscenza degli studenti a qualcosa di temporaneo; il fatto, inoltre, che il giudizio di commissione degli esami sia il risultato di tutto il percorso scolastico condotto dall’alunno nel corso del triennio fornisce maggiori garanzie agli alunni sull’essere giudicati in maniera obiettiva. 4
Cosa pensava della scuola, quando era una studentessa? Ho sempre avuto un giudizio positivo della scuola, riconoscendo in essa uno strumento di emancipazione: ho quindi sempre dato il massimo impegno nelle attività scolastiche. Ritengo, inoltre, che se uno studente riconosce la professionalità e l’autorevolezza dei propri docenti, riuscirà a trarre un vantaggio personale a lungo termine, nella vita professionale e in quella personale. Che metodo di studio consiglia ai suoi studenti? Il metodo di studio che consiglio è legato all’uso delle mappe concettuali e degli strumenti digitali, soprattutto basandosi anche su tecniche di memorizzazione che procedono per diversi canali, quindi visivo, uditivo, cinestetico; può essere utilizzato anche lo strumento della ricerca su Web e la collaborazione con i propri compagni, favorendo i lavori di gruppo. Cosa ne pensa della nostra generazione? Guardo con fiducia a questa generazione: credo che i ragazzi che ne fanno parte possiedano molte più opportunità per quanto riguarda il livello di preparazione scolastica; la tecnologia, inoltre, può aiutare nell’apprendimento. Purtroppo, però, tale generazione soffre di alcune mancanze da parte di quella precedente, e ciò costringe i giovani a una situazione che li porta a guardare con poca fiducia al settore lavorativo; tuttavia, credo che tutto sia superabile grazie alle competenze acquisite, come la conoscenza delle lingue straniere, che permetteranno ai ragazzi di imporsi in futuro nel mercato del lavoro adeguatamente. Naturalmente, noi adulti abbiamo in tutto questo una grande responsabilità: dobbiamo vigilare. Su cosa vorrebbe sensibilizzare noi studenti? Desidero che i miei studenti riescano a portare a termine i loro progetti con successo e auguro loro il meglio. Naturalmente, affinché tutto ciò si possa realizzare è necessario che si impegnino al massimo delle loro possibilità attraverso l’istruzione: mi auguro che, in futuro, possano svolgere il loro ruolo di cittadino, dando valore a se stessi e alla società. Cosa ne pensa del progetto del Giornale? Ritengo che sia un progetto di eccellenza della nostra scuola, perché consente ai nostri alunni di approcciarsi alla realtà in maniera obiettiva e, al tempo stesso, di fornire all’esterno degli elementi informativi su ciò che avviene nell’Istituto, contribuendo così alla trasparenza delle attività scolastiche. Vorrebbe contribuire al progetto del Giornale? Se sì, come? Questo progetto è stato ovviamente approvato dal Consiglio di Istituto per aumentare le competenze linguistiche e di cittadinanza degli studenti; il mio contributo è quello di promuovere delle iniziative che possano favorire il raggiungimento degli obiettivi fissati per la fine dell’anno scolastico, tra i quali c’è, appunto, il Giornale scolastico. Ha dei consigli per gli studenti del Giornale? Cosa si aspetta da questo nuovo progetto? I miei consigli riguardano la necessità di seguire le regole del giornalismo, cioè scrivere un pezzo basandosi sempre su dati certi, evitando opinioni che non trovano riscontro nella realtà e rispondendo sempre alle cinque domande alla base degli articoli di giornale. Mi aspetto da voi rigore, serietà, rispetto dei tempi, rispetto delle persone che vengono citate negli articoli, atteggiamento critico. Carbone JR, Pappalardo E, Sottile C Foto di Cosentino M 5
Intrevista al Dott. Paolo Licciardello Tra le persone interessate al progetto di Giornale scolastico dell’Istituto, abbiamo lietamente avuto modo di conoscere il Dott. Paolo Licciardello, giornalista e corrispondente per Viagrande da circa cinquant’anni. Nell’affermare con orgoglio di avere sempre svolto il ruolo di giornalista per diletto, pensando che il professionismo sia troppo vincolante, il Dott. Licciardello si definisce «la persona più odiata di Viagrande», in quanto devoto alla diffusione della verità, che spesso non è gradita a tutti; tuttavia un giornale, per Licciardello, deve essere sempre vicino alle notizie straordinarie e lontano dagli elogi, mirando invece a migliorare ciò che non funziona. Accettando subito la proposta di un’intervista, il giornalista ha anticipato le nostre domande specificando il proprio stato di “viagrandese DOC”: «chi non è nato a Viagrande» ci ha spiegato «spesso si offende per tale definizione. Il viagrandese DOC è colui che, durante la sfilata di San Mauro, si commuove, e non per il simulacro, ma perché in quel momento rivive anni di storia, ricordando genitori, nonni e amici. Il viagrandese DOC vive il suo paese, frequenta la Pro Loco, discute i problemi della città e aderisce alle iniziative, anche quelle non condivise». Cosa ne pensa della città di Viagrande? Il mio paese? Potrebbe andare meglio, esattamente come potrebbe andare meglio tutta l’Italia. Oggi Viagrande sta attraversando un periodo di stasi, ma non per colpa dell’amministrazione comunale, bensì per via delle vicende italiane che privano dei soldi per gli interventi che sarebbero necessari. Trova sempre del tempo libero da dedicare a se stesso e agli altri? Trovo molto tempo libero da dedicare a me stesso e agli altri, sì; leggo anche molto, almeno un libro a settimana. In questo momento sto leggendo La grande guerra, che tratta la “guerra” presso la Rai per la sostituzione dei vari direttori. Da quanti anni svolge il lavoro di giornalista? Dal 1969. Quando ho iniziato a fare il giornalista, il mondo era completamente diverso: la domanda per iscriversi all’albo dei giornalisti era presentata da non più di dieci persone all’anno, oggi invece gli aspiranti sono circa trecento, numero che manifesta una corsa dei giovani verso la carriera di giornalista che, però, non rispecchia le possibilità della situazione attuale. Mio malgrado, faccio parte del Consiglio nazionale della Federazione della stampa, e tutte le volte che bisogna concordare con il direttore i licenziamenti sappiamo che licenziare un lavoratore è come condannarlo a morte; ultimamente, in Sicilia sono andate a casa quattordici persone perché manca proprio lo spazio per farle lavorare, così come recentemente ha chiuso Ultima TV, con la conseguenza di lasciare senza lavoro altri giornalisti e tecnici. Oggi, a Catania, l’unica televisione rimasta a fare un po’ di comunicazione è Telecolor, oltre ad altre televisioni locali. 6
Aveva in mente qualcos’altro per il Suo futuro, prima di diventare un giornalista? Prima di svolgere il ruolo di giornalista, volevo fare il giornalista. Quando avevo otto anni, ho fatto La Gazzetta di Piano Gelsi con il ciclostile; sono stato anche il presidente di Azione Cattolica per quindici anni, e in quell’occasione ho contribuito al giornalino La sveglia, sul quale è stato scritto un libro a San Giovanni la Punta. Il giornalismo bisogna “averlo dentro”: devi avere la curiosità di capire cosa avviene attorno a te, la curiosità di scavare nell’animo delle persone, la curiosità di seguire gli avvenimenti più o meno importanti del tuo paese. Nella vita ha svolto lavori diversi da quello del giornalista? Nella mia vita ho fatto diversi lavori, non sono mai stato dipendente di nessuno e ho lavorato a fatture. Il più bel lavoro rimane, ovviamente, quello del giornalista, nonostante oggi una notizia normale venga pagata poco più di un euro, mentre una notizia di carattere nazionale sei euro: ciò è dovuto al fatto che i giornali vivono soprattutto di pubblicità, che invece attualmente circola su altri canali. Mario Ciancio, quaranta anni fa, diceva che «la pubblicità è una torta», per cui più i giornali aumentano, più la torta va divisa in piccolissime fette che non possono bastare. Senza contributi, inoltre, molti giornali chiuderanno, anche se la stampa è il vero baluardo della libertà. Senza stampa, non c’è democrazia. Ci sono aspetti negativi nel lavoro del giornalismo? I colleghi uccisi mi sembrano un aspetto negativo sufficiente. In questi giorni stiamo rendendo omaggio al giornalista Mario Francese, palermitano ammazzato per ciò che ha scritto; un altro caso che può essere ricordato è quello di Giuseppe Fava, e lo ricordo bene in quanto ho sentito gli spari che hanno portato alla sua morte. Normalmente, le categorie più colpite in questo senso sono i magistrati e i giornalisti. Quali tipi di articoli preferisce trattare e perché? Posso dire di aver fatto pochissima cronaca nera, che è la bestia nera del nostro mestiere: se un giornalista assiste a una rapina, non può scrivere quello che ha visto, può invece riferire solo quello che verrà denunciato. Per questo motivo, ho passato personalmente parecchi guai, in quanto ho assistito anche a degli omicidi sui quali ho scritto ciò che avevo effettivamente visto; la verità non è quella che vedi, dicono, ma quella che emerge dalle carte processuali. Da studente ho assistito al processo di un omicidio i cui fatti antecedenti conoscevo molto bene, solo per scoprire che tali fatti erano stati cambiati completamente! I giornali non dicono bugie, ma devono adeguarsi alle carte ufficiali per evitare denunce. Sappiate, inoltre, che i titoli dei giornali non sono mai decisi dai corrispondenti, e spesso sono proprio i titoli che inguaiano i corrispondenti stessi. Che cosa ne pensa del nostro progetto di Giornale scolastico? Vorrebbe darci alcuni consigli? Non dovete fare l’errore che fanno tutti: non ha senso parlare di ciò che dice il Papa o il Presidente della Repubblica, perché sono notizie che leggiamo in tutti i giornali! Dovete, invece, limitarvi alle attività locali. Per la Sicilia, sono previsti due tomi: uno a carattere nazionale, di cui la seconda parte parla di sport, mentre il secondo tomo esce in ogni provincia. Nel tomo di Catania, circa cinque pagine sono riservate alla cronaca di Catania, mentre le altre sono dedicate ad altre zone diverse da quella centrale: questo perché, ovviamente, ognuno è interessato alle notizie del proprio paese. Il vostro progetto è eccezionale! Dovete realizzarlo, e state certi che io vi seguirò. Borrelli A, La Rosa MC, Pappalardo E, Sessa C, Sottile C Foto di Cosentino M 7
ESSERE MIGRANTE NON VUOL DIRE ESSERE “DIVERSO” Chi può raccoglie per anni dei soldi, in modo Dal 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni da garantire un futuro migliore ai figli o Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata semplicemente a chi è in grado di affrontare internazionale per i diritti dei migranti. L’UNICEF, le difficoltà di un viaggio lungo e pericoloso. da tempo impegnata sui diritti dei migranti e Partono nella speranza di trovare un lavoro o sull’affermazione del principio di non semplicemente condizioni di vita migliori. Per discriminazione, celebra la ricorrenza odierna molti di loro, infatti, l’alternativa è la morte. cercando di mantenere accesi i riflettori sulla Nessuno si sofferma mai a pensare che condizione della popolazione di origine straniera, queste persone, non solo sono costretti ad in particolare di quella minorenne. I bambini, abbandonare la famiglia d’origine, le proprie infatti, sempre più spesso sono le “vittime tradizioni, la loro vita, ma anche che devono innocenti” di questa terribile realtà fatta di sopportare di essere “caricati” come pacchi in necessità, paura e privazione affettiva. Tutti gli barconi dove affrontano viaggi lunghi, pagati anni in questo giorno si organizzano con esose somme di denaro, e lasciati in mare manifestazioni, iniziative e altre attività dedicate ai per giorni senza alcun riguardo per le migranti in tutto il mondo per riconoscere non condizioni igienico-sanitarie. Arrivati nei “paesi solo il rispetto dei diritti umani fondamentali di d’accoglienza”, la loro sofferenza non è finita: questi popoli, ma anche far prendere coscienza ai devono infatti fare i conti con la mancanza di governi di tutto il mondo di quanto sia importante lavoro o con la presenza di soli lavori umili che il contributo che milioni di migranti danno allo noi italiani, il più delle volte, rifiutiamo di sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo. accettare, perché considerati “inferiori”. Papa Francesco, nel suo Messaggio per la Queste persone non solo accettano lavori Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato pagati in nero per pura necessità, ma sono 2018, ha sensibilizzato la comunità cristiana, costrette a vivere in centri di accoglienza o in parlando di “quattro azioni fondamentali” che case di lamiera dove le condizioni di vita devono essere attuati per i migranti e rifugiati: diventano precarie e dannose per la loro vita. accoglienza, protezione, promozione e È inammissibile che i rifugiati, in alcuni paesi, integrazione. Purtroppo, molti governi sembrano non vengano accettati. Quest’anno la nostra sordi a questi messaggi di solidarietà e aiuto e scuola, in occasione della “giornata del tentano di salvaguardare i propri paesi, migrante”, ha sensibilizzato noi alunni verso rimanendo indifferenti a tanto dolore. Eppure, questa tematica con riflessioni, pensieri e veri sappiamo bene che il fenomeno e propri dibattiti, volti a mettere in discussione dell’immigrazione è collegato ad eventi importanti, certi “pregiudizi” che ruotano attorno a questo come le guerre, la povertà, ma anche a seguito fenomeno, cercando di far maturare in noi un della diffusione di malattie mortali. nostro pensiero. 8
Un momento significativo che abbiamo vissuto è rinchiusa nei campi di concentramento stato durante la visione di un booktrailer, sterminata con atroci sofferenze, tra cui le realizzato dai nostri compagni, dedicato ad un camere a gas.Tra le vittime di una strage di capitolo del libro Le rose di Gerico della scrittrice tale portata, ovviamente, non mancarono i Barbara Mileto. Il capitolo, rappresentato con bambini. immagini, disegni e parole, riguarda la storia di L’intensa giornata ha infine visto anche la Salima, una ragazza che parte dalla Libia, da presenza dell’Amnesty International, sola, in uno dei tanti barconi che trasportano un’associazione che si occupa di diritti umani. uomini, donne, bambini e speranze che tante L’organizzazione fu fondata dall’avvocato volte affondano in fondo al mare. Abbiamo inglese Peter Benenson il 28 maggio 1961: ascoltato e visto in assoluto silenzio quel video, movimento mondiale che coinvolge persone di dove la voce narrante di Salima racconta la sua tutte le età e provenienti da tutto il mondo con storia, la separazione dalla famiglia, dalla un desiderio in comune, è sostenuto da tutti mamma, dai suoi fratelli, la paura di essere coloro che credono in un mondo in cui a schiacciata su una barca dove non c’è nessun ognuno possano essere riconosciuti i diritti volto familiare che ti sorride, che ti accoglie. Alla umani. fine del video eravamo tutti in silenzio, tristi e La nostra scuola ha avuto l’onore di ospitare i arrabbiati per quella storia che avrebbe potuto diciannovenni Andrea e Davide, membri essere anche la nostra. dell’Amnesty International, che hanno Sempre in occasione della giornata del 18 raccontato agli studenti parte della storia della dicembre, l’Istituto ha ospitato l’avv. Petrina, realtà di cui fanno parte, oltre a proiettare un responsabile del Progetto Legalità a scuola, il cortometraggio per gettare l’attenzione quale ha insistito su come l’uguaglianza, oggi sull’immigrazione, esempio di alcuni dei delicati garantita dall’articolo 3 della nostra Costituzione, temi di attualità. non sia stata, in passato, un diritto del tutto I ragazzi hanno spiegato a tutti noi quali sono scontato. L’avvocato ha ricordato le atroci le modalità di intervento che l’organizzazione decisioni che hanno caratterizzato la seconda mette in atto quando viene a conoscenza della guerra mondiale, tra cui le leggi razziali del 1938, mancanza del rispetto dei diritti fondamentali espressione della proposta da parte del governo dell’uomo: sfruttando le potenzialità della rete fascista di una distinzione delle razze di fronte e dei mass media, la pubblicazione di foto e alla legge, ponendo l’immaginaria razza ariana a video riguardanti fatti avvenuti che mai capo delle altre, poiché considerata “pura” e avrebbero dovuto manifestarsi, Amnesty considerando invece gli ebrei una razza inferiore, International fa conoscere al mondo intero in una razza che andava spogliata di tutti i propri poco tempo l’orrore che si verifica in alcune beni, allontanata dalle scuole pubbliche, privata parti del mondo. della possibilità di sposarsi e di lavorare (fu proprio l’essere ebreo che costrinse Einstein a dimettersi dal suo ruolo universitario), 9
L'obiettivo di Amnesty International, inoltre, è quello di spronare la gente a sentirsi parte della stessa realtà, coinvolgendo sempre più persone nello scopo comune, contribuendo così a cambiare il mondo che condividiamo, rendendolo un posto migliore in cui tutti possano privilegiare gli stessi diritti senza differenza di sesso,di età o di colore. Il simbolo dell’Amnesty International è una candela avvolta da un filo spinato: il filo simboleggia la violazione dei diritti umani, mentre la candela accesa indica la volontà di eliminare ogni singola discriminazione, in accordo con l’obiettivo dell’organizzazione di liberare ogni coscienza dall’oppressione. È bene sviluppare al più presto uno spirito di collaborazione, di unione, di aiuto, fin dalla più giovane età: come affermato da Davide, infatti, «anche tutti i grandi sono stati piccoli». Barnobi S, Giuffrida M, Leonardi N 10
MIGRATION is one of the hardest problems to face in our society today. We can talk of international migration in Italy, like in most of Europe, because migrants come from other countries, such as North Africa: Tunisia, Morocco, Algeria, Ivory Coast, Egypt, Libya, Mauritius; but also Asia: Syria, Iran, Pakistan, Afghanistan, China and India or Eastern Europe: Romania, Albania, Poland. In some cases, it’s voluntary migration because people migrate for economic or social reasons, for instance to find a better job, a better life, a better climate. But in most cases, it’s forced migration because people are forced to leave their country, children are forced to leave their family, in order to escape from extremely difficult situations such as a war, religious persecutions or poverty. These migrants are considered refugees and according to the international law and the UN, they have the right of political asylum and no country should deny them this right. The situation in their country is so desperate that they are ready to face long and dangerous journeys by boat in the Mediterranean and the number of people and children dying at sea is incredibly high. Some countries, like Malta or even Italy now, are closing their ports to the rescue ships full of migrants, denying them the permission to land. This has terrible consequences for the life of thousands of vulnerable men, women and children. Another negative result of this policy, is an increasing feeling of intolerance and racism towards migrants, which often degenerates into acts of violence against foreigners, such as the episodes of Italian people beating or shooting at black Africans, just because they are considered different and dangerous. We mustn’t forget though, that in the past a lot of Italians, our great-grandparents, migrated to America, Australia, Germany because of the difficult social and economic situation after the Unification of Italy or because of the dangerous political situation between the two world wars. But at that time, differently from today, they were given the opportunity to settle down and start a new life. Finally, people coming from other parts of the world always bring their traditions, food and language with them. This contributes to create a multicultural society, where the meeting of different people is synonymous of cultural enrichment and social growth, as it happened in the USA and in the UK. Istituto Comprensivo Statale “Giovanni Verga”, classe 3C 11
IQBAL E I DIRITTI DEI BAMBINI Il 18 dicembre, in occasione della Iqbal con il suo coraggio è riuscito a far celebrazione della Giornata internazionale per conoscere al mondo intero le condizioni di i diritti dei migranti, l’Istituto “Giovanni Verga” schiavitù minorile di tanti bambini che vivono ha reso omaggio anche alla trascorsa in condizioni di assoluta povertà. Celebre è Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia, stato il suo intervento a Boston nel 1995, celebrata il 20 novembre. dove davanti ai rappresentanti politici più Per tutelare i diritti dei bambini su ogni fronte importanti del mondo ha raccontato e è stata istituita, il 27 maggio 1991, la Carta denunciato non solo la sua storia, ma quella Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, firmata di tanti bambini poveri che non sono tutelati anche dal nostro Paese, portando avanti gli nei loro diritti fondamentali. La sua frase obiettivi che erano stati fissati già a partire dal celebre recita: «Nessun bambino dovrebbe 1924, anno in cui, grazie alla Società delle impugnare uno strumento di lavoro. Gli unici Nazioni, è stata creata la Carta dei diritti del strumenti di lavoro di che un bambino fanciullo, approvata dall’ONU il 20 Novembre dovrebbe tenere in mano sono penne e 1959 e successivamente dalla Convenzione matite». Iqbal fu assassinato nella sua città Internazionale sui diritti dell’infanzia il 20 natale nel 1995 per mano della “mafia dei Novembre 1989, a New York. tappeti”, che era stata fortemente I diritti dei bambini vedono in primo piano il danneggiata dalla sua lotta per la rispetto all’uguaglianza (senza alcuna liberazione dei “bambini schiavi”. A distinzione di razza, per esempio), conclusione del film e del dibattito che ne è all’alimentazione, alle cure, alla protezione, scaturito, le insegnanti hanno chiesto a noi all’istruzione, al soccorso, all’amicizia, alla alunni di scrivere su un foglio un pensiero, pace e, ovviamente, alla tutela contro la un’emozione, una considerazione su quanto discriminazione; a ciò, si è poi aggiunto il visto: ne è venuto fuori un bellissimo diritto allo sport, come previsto dalla Carta dei cartellone, “uno spazio pubblico dei nostri diritti dei ragazzi allo Sport, dichiarata a pensieri”. Guardare, leggere, meditare e Ginevra nel 1992. La nostra scuola, per riflettere: sono state queste le tappe che l’occasione, ha previsto la visione del film- hanno caratterizzato per noi la giornata del cartone sulla vita di Iqbal Masih, un bambino 20 Novembre. indiano che a soli quattro anni fu reso Leonardi M, Vassallo C “schiavo dai trafficanti di tappeti” del suo paese. 12
“Nessun bambino dovrebbe impugnare uno strumento di lavoro.Gli strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e matite” IQBAL MASIH Tutti i bambini hanno il diritto di poter divertirsi,di poter essere ascoltati ,di poter ricevere un istruzione ma sopratutto di poter essere amati LORENZO RICCIOLI Tanta ammirazione per Iqbal , un piccolo uomo che riuscì a liberare se stesso e i Bambini come lui dalla schiavitù LORENZO CONDORELLI Ognuno deve poter essere libero di desiderare GIORGIA MARLETTA Il film mi ha suscitato tristezza,perchè secondo me non è giusto che dei bambini piccoli vengano sottratti dai propri genitori per essere schiavizzati…ogni bambino dovrebbe avere Iqbal è stato coraggioso lui era schiavo a libertà di poter vivere in serenità ma riuscì con la sua forza a fuggire, per FRANCESCA COCO dire al mondo ciò che ha subito e che molti altri subiscono.Noi possiamo sentirci fortunati perchè alla nostra età questi bambini e ovviamente Iqbal vennero sottratti alla propria famiglia e usati per fabbricare tappeti. TOMMASO FRASCA TA, E U NA FA C A NAS IMA VOLT A MUOR E PR F AT ER LA UNA OR R IDE P BAM BINO INO S DI UN U N BAMB S OR RISO A CHE NE IL GN I VOLT NO SPEG O U UALC TA CHE Q VOL OGNI 13
Incontro con il Presidente della Repubblica Il 12 novembre è stata una giornata scuola e sia da quelli presenti e indimenticabile per l’Istituto Comprensivo appartenenti ad altri istituti. La figura del Giovanni Verga di Viagrande: infatti quattro Capo di Stato, così importante, eppure così studenti delle classi terze (Alessandra gentile e disponibile, rimarrà nei cuori di Cosentino, Andrea Palazzolo, Eleonora quanti, presenti, hanno avuto il privilegio di Patané, Agata Siclari), accompagnati dalla incontrarlo e di stringergli la mano; le sue Dirigente Agata Patrizia Nicolini e dalla parole, così composte, forbite e al tempo professoressa Serena Marino, referente del stesso semplici, serviranno da monito e da Progetto Legalità insieme all’avvocato esempio ai ragazzi per affrontare la vita nel Christian Petrina, che ha curato il progetto, miglior modo possibile. sono stati ricevuti dal Presidente della Palazzolo A Repubblica Sergio Mattarella presso il Foto di Cosentino A, Palazzolo A, Patanè E, Siclari A Quirinale. Prima dell’udienza il gruppo ha visitato il palazzo e i giardini del Quirinale, accompagnati da una guida. Felicità, stupore e incredulità sono i sentimenti che hanno illuminato gli occhi dei ragazzi e dei docenti, per tutta la giornata. Il Presidente ha risposto ad alcune domande a lui rivolte sia dagli studenti della nostra 14
LA FIERA DEL DOLCE RACCONTATA DALLE PROFESSORESSE LICCIARDELLO E TORRISI La fiera del dolce, promossa dall’Istituto “Giovanni Verga”, rappresenta un evento a tema annuale in occasione del quale gli studenti si occupano della vendita (affidata ai ragazzi e alle ragazze delle terze classi, in nome della loro responsabilità e del loro saluto all’Istituto) di svariati dolci, il cui ricavato viene poi sia devoluto in beneficenza (per la ricerca sulla fibrosi cistica, ad esempio), sia destinato a opportune migliorie dell’Istituto (l’anno scorso, infatti, con parte dei soldi raccolti è stata allestita l’aula di sostegno). Il tema di quest’anno è stato la fratellanza, in onore di uno dei valori più “abbracciati” dal nostro Istituto, promuovendo il dialogo tra le culture che si intrecciano nella scuola; l’evento, in particolare, negli ultimi quattro anni è sempre stato dedicato all’assistente amministrativo Maria Rita La Spina, persona solare, dolce e ricordata per la sua capacità di sorridere anche nei momenti più difficili, venuta a mancare qualche anno fa. La manifestazione di quest’anno, tenutasi il 19 dicembre, è stata organizzata principalmente dalla Prof.ssa Licciardello e dalla Prof.ssa Torrisi, seguendo le orme dell’iniziativa promossa, per la prima volta, da Padre Cavallaro negli anni novanta del secolo scorso. Nel corso di due interviste rivolte alle due professoresse, oltre alle informazioni circa la fiera è emersa anche l’attenzione di tutto il corpo docente verso temi di attualità che hanno senz’altro un profondo legame con la fratellanza: tra di questi, va sicuramente menzionato il bullismo, rispetto al quale gli studenti dovrebbero essere sensibilizzati e le scuole dovrebbero intervenire con una meticolosa prevenzione. Dai racconti delle professoresse sono emersi anche ricordi del passato riguardanti alcuni ex-alunni, con lo scopo di mostrarci come anche un piccolo gesto all’apparenza innocuo possa essere considerato un esempio di bullismo. «Sono sempre stata sensibile riguardo a questi tipi di argomenti, soprattutto perché nella nostra scuola sono presenti moltissimi ragazzi che provengono da altri paesi. Per noi è gratificante avere la possibilità di accoglierli»: la Prof.ssa Torrisi ha espresso con chiarezza il suo pensiero a tal riguardo, manifestando la propria passione per un lavoro che “ha copiato” dalle sue zie. In concomitanza con la fiera, si è svolto anche il concorso dei presepi (questi ultimi costruiti dagli studenti con oggetti riciclati), dedicato alla Prof.ssa Valeria Rumolino, una donna “che sapeva ascoltare”. Borrelli A, Carbone JR, Sottile C Foto di Cosentino M, Trovato S 15
TEENAGERS AND MUSIC Even though we don’t notice it,music represents a big part of our lives . Music is everywhere at everytime and it can be everything . For example our heartbeats,the wind blowing, the clock ticking. All these sounds are our everyday music and we couldn’t live without them. We can listen to music in different moments, for example during a trip by car, or simply when we have some free time. I listen to music even when I study because it helps me to concentrate. But music isn’t only a hobby, most of the times it is an attitude and singers become examples to follow. Sadly ,a lot of teenagers like and admire negative models like Sfera Ebbasta, a trap singer that I personally hate : I can’t judge but I think he isn’t a good example for teenagers. I feel like music belongs to me, because I play the piano and I really love creating music with my own hands. Playing an instrument is useful for many reasons : first of all it makes you smarter , but, let’s make this clear : you can’t play an instrument if you don’t have a passion for it. In my opinion music is important for everyone and it can be really helpful, especially for teenagers who are often misunderstood by their parents. They can find their only support in music. Music has the wonderful power to tell stories and communicate emotions, so everyone can find himself in a song. I think this is the reason why everybody like a different kind of music : it makes us think of our lives and we have all different memories, so it makes us fell so wonderful and special. Patanè E 16
In testimonianza dell’indirizzo musicale che l’Istituto “Giovanni Verga” può vantare a testa alta, il 20 Dicembre si è tenuto il Concerto di Natale, aperto alle famiglie dei ragazzi, con una replica il 21 Dicembre per tutti gli studenti della scuola. In occasione di tale evento è stato possibile mostrare la bravura tanto degli studenti dell’orchestra con i loro strumenti musicali (tra cui violino, percussioni, pianoforte e clarinetto), quanto del coro “Verga inCanto”, composto da voci splendide e di ogni genere. L’esibizione di quest’anno, inoltre, ha visto l’entrata in scena dei flauti dolci, voluta dal prof. Antonino Pulvirenti, che ha raccolto i ragazzi della scuola più volenterosi e desiderosi di suonare questo magnifico strumento, oltre a essere stato in grado di regalare uno spirito di allegria natalizia, coinvolgendo nei canti i A questo concerto (per la nostra scuola genitori degli alunni, il dirigente molto importante) hanno partecipato le scolastico e tutti i professori. CONCERTO classi prime, seconde e terze. L’orchestra, come gli anni precedenti, è stata coinvolgente. I brani eseguiti sono stati: Fantasia di Colonne Sonore (Forrest Gump, The conquest of paradise, La valse d’Amelie, Frozen - Let it go), Jingle NATALIZIO bells, Joy to the world, Christmas can- can, Let it snow. Palazzolo A, Ullo A Foto di Borrelli A, Leonardi M, Sottile C, Vassallo C 17
MATTEO PUGLISI ENTRA A FAR PARTE DELL’ORCHESTRA SINFONICA REGIONALE Recentemente un ragazzo della classe Infatti, sembra avere dei chiari progetti terza dell’Istituto “Giovanni Verga”, per il suo domani: Matteo Puglisi, ha partecipato a un’audizione «Voglio entrare al conservatorio, per entrare a far parte dell'orchestra studiare, diplomarmi e fare le serate di sinfonica regionale. Per stupire i giudici con il musica. È così che immagino il mio suo clarinetto, che suona dal primo anno futuro. Durante il conservatorio, delle scuole medie, Matteo ha scelto un comunque, vorrei fare anche il liceo, brano molto difficile, intitolato Studio primo, così da garantirmi altri sbocchi di Gaetano Donizetti, solitamente presentato lavorativi». Tutto l’Istituto si congratula in occasione del diploma. con Matteo, augurando a questo Si trattava di un’audizione molto complicata, giovanissimo musicista di soli tredici come confermato dallo stesso Matteo: «La anni, che è già riuscito a dare grandi paura di non entrare a fare parte soddisfazioni a se stesso e alla sua dell’orchestra era alta, ma alla fine ci sono scuola, un grande futuro. riuscito: dopo giorni di attesa, ho ottenuto la D’Agata A soddisfazione di avere superato l'audizione Foto di D’Agata A con un brano in cui ho messo il fegato». Matteo (che, oltre al clarinetto, studia anche il sassofono) non suona ancora al conservatorio, ma si sta preparando per farne parte. 18
Intervista a Matteo Balsamo, campione di tiro con l’arco Qual è la tua materia preferita Nella nostra scuola vengono svolte varie a scuola? La matematica non attività al termine delle lezioni, tra cui il mi piace molto, mentre tiro con l’arco. È proprio su questa apprezzo l’italiano. attività sportiva che abbiamo pensato di Quante volte ti alleni? soffermarci, dialogando con Matteo In base agli impegni di studio, Balsamo, di sedici anni, nato a Siracusa e di solito tutta la settimana attualmente residente a San Giovanni la tranne il sabato e la Punta, campione di tiro con l’arco e domenica. amante di questa disciplina olimpica che Cosa pensi dei sogni, intesi pratica da circa sei anni. Dopo tanti anni come desideri? di duro allenamento è riuscito a diventare Faccio caso ai sogni solo per due anni consecutivi campione relativamente, perché se penso nazionale: attualmente possiede cinque a un desiderio ho l’impressione medaglie nazionali e molte di altre di gare che possa non accadere mai: regionali e interregionali, ed è inoltre come ho detto prima, avviene titolare dell’attuale record nazionale con tutto da sé. 681 punti su 70 round. I tuoi genitori sono fieri di te? L’intervista di seguito rappresenta la Abbastanza. volontà di Matteo di raccontarci un po’ Hai una frase o un motto che della sua esperienza e del modo in cui ti piace dire? Sì: “Mai vive la sua realtà da sportivo. arrendersi”. Come è nata questa tua passione? A Tra la scuola e lo sport sei che età ? molto impegnato, ma la tua è Quando io avevo 10 anni e guardando i una passione: cosa pensi al miei fratelli. riguardo? Cosa sognavi di diventare quando eri Penso che lo studio sia la cosa più piccolo? più importante però se c’è la Quando ero più piccolo non avevo passione devi saper distribuire nessun sogno, poi è venuto tutto da sé. gli impegni. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Entrare a far parte di un gruppo sportivo militare. Hai qualche gara in questo periodo? Sì, la coppa del mondo a Roma. Qual è stata l’emozione più grande in tutta la tua vita? Vincere il mio primo campionato italiano ed entrare nella Nazionale. Cosa pensi riguardo alle sconfitte e alle vittorie? Riguardo alle sconfitte, penso che bisogna sempre lavorare, perché se ho perso c’è qualcosa che non va; riguardo alle vittorie, invece, penso che posso solo Lentini A, Sapienza S, Sessa C sentirmi soddisfatto. Foto di Sapienza S, Sessa C 19
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Ciao! Sono Sofia Barbera, una ragazza all’inizio un po’ timida ma che, non appena inizia a conoscere bene una persona, non smette più di parlare. Mi piacciono i giochi di società e i libri, soprattutto del genere fantasy, e come attività sportiva preferisco il tennis e andare a cavallo; inoltre, mi piace stare con la mia famiglia. Ciao! Mi chiamo Julia Regina Carbone, sono un’amante del rock and roll e la mia band preferita sono i Queen; mi piace cantare, ballare e scrivere, parecchio... per questo motivo, spero che i miei articoli vi piacciano! Ciao! Io sono Claudia Sessa, ragazza timida ma che, se vuole, riesce a parlare per molto tempo! Mi piace molto disegnare, ballare, cantare e leggere. Apprezzo stare con i miei amici e divertirmi insieme a loro, ma non va dimenticato che mi piace anche molto sognare, dormire e giocare in qualsiasi modo. Ciao! Io sono Maria Cosentino, ragazza molto allegra e simpatica ma a volte anche timida. Gradisco molto passare del tempo con i miei amici, giocando e scherzando. Mi piace molto ballare, ma quello che amo più di ogni cosa è fare foto e disegnare, ed è per questo che cerco sempre di coltivare queste mie passioni, migliorando le mie capacità continuamente. Ciao! Sono Natalia Leonardi, una ragazza abbastanza socievole ma anche un po’ timida. Amo ascoltare musica, le mie band preferite sono i Queen e i Pink Floyd. Suono il pianoforte e amo gli anime e le serie tv. Ciao! Mi chiamo Ettore Pappalardo. Sono un ragazzo molto socievole ed estroverso; amo molto ascoltare musica e guardare film e serie TV. Gioco a pallavolo e suono la tromba e il pianoforte. 21
Ciao! Sono Aurora Lentini, una ragazza simpatica, un po' timida e introversa, anche se, quando conosco bene qualcuno, non ho più nessuna paura, anzi, comincio a parlare non riuscendo più a smettere! Mi piace molto cantare, leggere, ascoltare musica e stare con i miei amici. Ciao! Sono Simone Gaetano Barnobi. Sono un ragazzo estroverso, mi piace il canto e la musica ma preferisco la lettura e la scrittura: spero, infatti, di poter contribuire a ogni articolo e per tale scopo mi impegnerò con costanza e, spero, con efficacia. Ciao! Sono Stefania Sapienza. Sono una ragazza molto timida e introversa, ma quando conosco una persona è difficile farmi smettere di parlare. Fin da piccola amo leggere e scrivere, inoltre mi piace moltissimo cantare, disegnare, pattinare, sognare ad occhi aperti e trascorrere del tempo con i miei amici. Ciao! Sono Chiara Sottile. Sono una ragazza che ama leggere, scrivere e ballare ma soprattutto che ama passare parecchio tempo su Netflix! Sono molto estroversa e solare, amo ridere e odio i musi lunghi; sono una gran chiacchierona, fatto non sempre ben accettato dagli altri...ma prima poi se ne faranno una ragione Ciao! Io sono Maria Chiara La Rosa, una ragazza molto socievole che apprezza coltivare nuove amicizie. Mi piace ascoltare la musica, leggere e ballare, oltre a passare del tempo con i miei amici, scherzare con loro e confidarmi, anche per avere un loro parere su vari argomenti. Ciao! Sono Aurora D’Agata, una ragazza molto socievole che fa amicizia facilmente. Adoro ascoltare musica, pratico pattinaggio sul ghiaccio, suono il pianoforte e amo fare attività a scuola. 22
Ciao! Sono Chiara Vassallo, ragazza molto semplice con la passione per lo shopping. La cosa he mi piace di più è stare sdraiata sul divano a guardare Netflix con un pacco di pop corn al mio fianco: amo infatti le serie tv, la mia preferita è Riverdale. Sono una grande sognatrice e sorrido sempre; il mio più grande difetto (perché lo ritengo un difetto) è il riuscire a trovare sempre il bello in ogni persona. La musica è la mia migliore amica, è colei che mi aiuta nei momenti difficili: quando sono giù di morale, ascolto la mia musica, mi disconnetto dal mondo e inizio a sognare a occhi aperti. Ciao! Mi chiamo Mariarita Leonardi e sono una ragazza socievole e divertente. Mi piace giocare,ballare,cantare, ascoltare musica e stare con gli amici. Ritengo che la vita non debba essere dedicata esclusivamente ai videogiochi o al telefono perché: credo che sia più divertente giocare alla vecchia maniera, per esempio con giochi di società. Ho scelto di prendere parte al Giornale della scuola perché mi piace condividere con gli altri quello che penso sulle cose che succedono intorno a noi. Ciao! Sono Alice Borrelli. Sono una ragazza che ama la musica, l'arte, la recitazione; il mio passatempo preferito è sdraiarmi comodamente a guardare serie TV, accompagnata ovviamente dagli immancabili pop corn. Sono molto timida e introversa; adoro sorridere perché, secondo me, è “l'arma migliore per sconfiggere il nemico”. Il mio più grande sogno è fare l'attrice. Amo confidarmi con la mia migliore amica, che considero il mio diario segreto Ciao! Mi chiamo Swami Trovato, sono una ragazza molto timida, mi piacciono le serie TV, mangiare, ascoltare musica, andare in bici con gli amici. Sono un’appassionata di fotografia. 23
Ciao! Sono Enrico Bongiovanni. Amo ascoltare musica, adoro anche scrivere canzoni, e fare grafica al computer (il mio ruolo nel giornale). Amo il calcio e suono il pianoforte. Ciao! Mi chiamo Andrea Palazzolo. Sembro molto vivace ma in realtà sono introverso e molto timido. Cerco di vincere il mio carattere mettendomi sempre in gioco. Amo ogni forma di Arte e Cultura (libri, musica, teatro, cinema). Sono un appassionato di musica, di qualunque tipo. Suono violino e pianoforte e adoro i Musicals, in particolare Jesus Christ Superstar di cui ho visto circa 30 repliche! Ciao! A tutti! Mi chiamo Andrea Ullo, e mi piace molto la musica Trap: sono infatti un patito di Sfera Ebbasta, Tedua e Ghali. Gioco a Fortnite e, anche se l’ho installato da poco, sono un pro. Mi piacciono anche i manga, il mio preferito si chiama Tokyo Ghoul. Il mio sport preferito è il calcio Ciao! Sono Marika Giuffrida, una ragazza molto socievole ma timida. Mi piace stare con gli amici e con la famiglia; nel mio tempo libero leggo molto, disegno e mi piace ascoltare la musica. Il mio hobby preferito è guardare la TV e i film insieme alla mia famiglia. Ciao! Sono Francesco Panebianco, mi piace molto guardare anime giapponesi e giocare alla playstation con i miei amici. Il mio sport preferito è la pallavolo e ascolto musica. Barbera S 24
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