VERGA GENERATION A noi la penna

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VERGA GENERATION A noi la penna
VERGA GENERATION
                                 A noi la penna

   Ho sempre sognato di fare il giornalista, lo scrissi anche
   in un tema alle medie: lo immaginavo come un
   “vendicatore” capace di riparare torti e ingiustizie, ero
   convinto che quel mestiere mi avrebbe portato a scoprire
   il mondo (Enzo Biagi)

    Piazza chiesa antica 5
         Viagrande
Siamo aperti anche la domenica
      Venite a trovarci !
VERGA GENERATION A noi la penna
Grafica di:
Panebianco F.- Bongiovanni E.- Barbera S.
VERGA GENERATION A noi la penna
Sommario
INTERVISTA AL DIRIGENTE SCOLASTICO
DOTT.SSA AGATA PATRIZIA NICOLINI                           pag. 3

INTERVISTA AL DOTT. PAOLO LICCIARDELLO                     pag. 6

ESSERE MIGRANTE NON VUOL DIRE ESSERE “DIVERSO”             pag. 8

MIGRATION                                                  pag. 11

IQBAL E I DIRITTI DEI BAMBINI                              pag. 12

INCONTRO CON IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA                pag. 14

LA FIERA DEL DOLCE RACCONTATA
DALLE PROFESSORESSE LICCIARDELLO E TORRISI                 pag. 15

TEENAGERS AND MUSIC                                        pag. 16

CONCERTO NATALIZIO                                         pag. 17

MATTEO PUGLISI
ENTRA A FAR PARTE
DELL’ORCHESTRA SINFONICA REGIONALE                         pag. 18

INTERVISTA A MATTEO BALSAMO, CAMPIONE DI TIRO CON L’ARCO   pag. 19

LA REDAZIONE                                               pag. 20
VERGA GENERATION A noi la penna
INTERVISTA AL DIRIGENTE
                            SCOLASTICO
                            DOTT.SSA AGATA PATRIZIA NICOLINI

Il progetto del Giornale scolastico ha l’obiettivo di fornire agli studenti le basi per la stesura di un
articolo e, in generale, di portare avanti un’attività di collaborazione. Dare vita a un giornale
significa avere la volontà di informare i propri lettori, che, naturalmente, devono mostrarsi
interessati alle tematiche affrontate: proprio per questo motivo, il primo passo della redazione del
Giornale è stato quello di trovare gli argomenti di maggiore interesse, attraverso la
somministrazione di un questionario a tutti gli studenti della scuola. Le interviste, in particolare,
sono risultate essere uno degli argomenti più scelti: è stato deciso, dunque, che sarebbe stata
proprio un’intervista a costituire l’editoriale.
Abbiamo pensato che non ci sarebbe stato modo migliore di inaugurare il nostro Giornale se non
con un’intervista alla dott.ssa Agata Patrizia Nicolini, dirigente scolastico dell’Istituto, che si è
dimostrata fin da subito molto disponibile e anche un po’ felicemente sorpresa dalla nostra
decisione. Siamo stati accolti con un sincero sorriso, presente anche durante le domande
dell’intervista riguardanti la carriera del dirigente, i motivi che l’hanno spinta a scegliere il lavoro
che svolge, i suoi pareri riguardo all’Istituto “Giovanni Verga” e al progetto del Giornale. Le
risposte ottenute ci hanno fornito più delle informazioni che ci aspettavamo, oltre a dei consigli
che, sicuramente, ci saranno utili per tutta la nostra attività scolastica.
                                             Da quanti anni ricopre il ruolo di dirigente
                                             scolastico?
                                             Questo è il mio quarto anno. Sono felice di trovarmi
                                             qui, sceglierei ancora una volta di ricoprire il ruolo di
                                             dirigente in questa scuola, essendo molto lieta del
                                             lavoro che qui viene svolto, e anche delle modalità
                                             in cui viene svolto.
                                           Qual è la differenza tra essere un’insegnante ed
                                           essere un dirigente scolastico?
                                           La differenza principale consiste nel ruolo, così
                                           come nelle mansioni e nelle responsabilità: il
                                           docente si occupa della didattica, mentre il dirigente
                                           scolastico ha compiti essenzialmente gestionali e
                                           amministrativi, quindi le sue responsabilità
                                           riguardano l’organizzazione, la gestione dell’Istituto;
                                           il dirigente è, inoltre, il garante dei diritti di tutti coloro
                                           che agiscono all’interno della scuola.                            3
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Cosa le piace del ruolo che ricopre e cosa meno?
Non trovo degli aspetti negativi nel mio ruolo: tutto quello che
faccio è da me svolto con passione e determinazione,
concentrandomi sempre sulle soluzioni piuttosto che sui
problemi.
Cosa ne pensa dell’Istituto Comprensivo “Giovanni
Verga”?
Io ho scelto di essere dirigente qui, a Viagrande, con la testa
e con il cuore. Il nostro è un Istituto in cui si lavora bene, c’è
un’ottima utenza e una grande professionalità da parte dei
docenti. Non è stato frutto di una causalità il mio essere qui:
tutto deriva da una scelta ponderata.
Cosa ne pensa del corpo docente?
Il nostro corpo docente è quanto di meglio si possa
desiderare: i nostri docenti sono responsabili, preparati,
propensi all’ascolto e al dialogo, sempre disponibili al
confronto e desiderosi di rinnovare il loro bagaglio
professionale in linea con le novità formative. Sono
veramente orgogliosa.
Ha dei progetti extrascolastici per le classi che verranno?
Attualmente stiamo lavorando per un piano di offerta formativa relativo al triennio 2019-2021 che
vuole tracciare una linea di continuità con ciò che già è stato fatto, ma al tempo stesso si punta a
delle novità , ad esempio l’adeguamento degli elementi scolastici alle indicazioni provenienti dalla
letteratura pedagogica, per cui c’è la volontà di creare degli spazi attrezzati per lo svolgimento di
attività laboratoriali e utili allo sviluppo delle competenze.
Che supporto vuole dare ai ragazzi che quest’anno sosterranno gli esami?
La mia principale preoccupazione è di contribuire a un corretto orientamento degli alunni delle
classi terze. Desidero che ciascuno segua un percorso a lungo termine che corrisponda tanto alle
aspirazioni quanto agli obiettivi personali di ciascuno. Mi auguro dunque di fornire il giusto
supporto in tale senso. Per quanto riguarda gli esami, la mia volontà è quella di creare tutte le
condizioni affinchè i ragazzi possano affrontarli serenamente e riuscendo a dare il massimo.

                                             Cosa ne pensa del sistema di esami attuale?
                                             Cambierebbe qualcosa?
                                             Le attuali disposizioni del Decreto Legislativo 62
                                             prevedono che il dirigente presieda agli esami di terza
                                             media. Credo che questa novità sia estremamente
                                             positiva, perchè permette ai ragazzi di vivere gli esami
                                             con meno ansia e al presidente di condurre il tutto
                                             tenendo in considerazione il percorso pregresso degli
                                             alunni, non limitando la sua conoscenza degli studenti
                                             a qualcosa di temporaneo; il fatto, inoltre, che il
                                             giudizio di commissione degli esami sia il risultato di
                                             tutto il percorso scolastico condotto dall’alunno nel
                                             corso del triennio fornisce maggiori garanzie agli
                                             alunni sull’essere giudicati in maniera obiettiva.

                                                                                                    4
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Cosa pensava della scuola, quando era una studentessa?
Ho sempre avuto un giudizio positivo della scuola, riconoscendo in essa uno strumento di
emancipazione: ho quindi sempre dato il massimo impegno nelle attività scolastiche. Ritengo,
inoltre, che se uno studente riconosce la professionalità e l’autorevolezza dei propri docenti,
riuscirà a trarre un vantaggio personale a lungo termine, nella vita professionale e in quella
personale.
Che metodo di studio consiglia ai suoi studenti?
Il metodo di studio che consiglio è legato all’uso delle mappe concettuali e degli strumenti digitali,
soprattutto basandosi anche su tecniche di memorizzazione che procedono per diversi canali,
quindi visivo, uditivo, cinestetico; può essere utilizzato anche lo strumento della ricerca su Web e
la collaborazione con i propri compagni, favorendo i lavori di gruppo.
Cosa ne pensa della nostra generazione?
Guardo con fiducia a questa generazione: credo che i ragazzi che ne fanno parte possiedano
molte più opportunità per quanto riguarda il livello di preparazione scolastica; la tecnologia, inoltre,
può aiutare nell’apprendimento. Purtroppo, però, tale generazione soffre di alcune mancanze da
parte di quella precedente, e ciò costringe i giovani a una situazione che li porta a guardare con
poca fiducia al settore lavorativo; tuttavia, credo che tutto sia superabile grazie alle competenze
acquisite, come la conoscenza delle lingue straniere, che permetteranno ai ragazzi di imporsi in
futuro nel mercato del lavoro adeguatamente. Naturalmente, noi adulti abbiamo in tutto questo
una grande responsabilità: dobbiamo vigilare.
Su cosa vorrebbe sensibilizzare noi
studenti?
Desidero che i miei studenti riescano a portare a
termine i loro progetti con successo e auguro
loro il meglio. Naturalmente, affinché tutto ciò si
possa realizzare è necessario che si impegnino
al massimo delle loro possibilità attraverso
l’istruzione: mi auguro che, in futuro, possano
svolgere il loro ruolo di cittadino, dando valore a
se stessi e alla società.
Cosa ne pensa del progetto del Giornale?
Ritengo che sia un progetto di eccellenza della nostra scuola, perché consente ai nostri alunni di
approcciarsi alla realtà in maniera obiettiva e, al tempo stesso, di fornire all’esterno degli
elementi informativi su ciò che avviene nell’Istituto, contribuendo così alla trasparenza delle
attività scolastiche.
Vorrebbe contribuire al progetto del Giornale? Se sì, come?
Questo progetto è stato ovviamente approvato dal Consiglio di Istituto per aumentare le
competenze linguistiche e di cittadinanza degli studenti; il mio contributo è quello di promuovere
delle iniziative che possano favorire il raggiungimento degli obiettivi fissati per la fine dell’anno
scolastico, tra i quali c’è, appunto, il Giornale scolastico.
Ha dei consigli per gli studenti del Giornale? Cosa si aspetta da questo nuovo progetto?
I miei consigli riguardano la necessità di seguire le regole del giornalismo, cioè scrivere un pezzo
basandosi sempre su dati certi, evitando opinioni che non trovano riscontro nella realtà e
rispondendo sempre alle cinque domande alla base degli articoli di giornale. Mi aspetto da voi
rigore, serietà, rispetto dei tempi, rispetto delle persone che vengono citate negli articoli,
atteggiamento critico.
                                                          Carbone JR, Pappalardo E, Sottile C
                                                          Foto di Cosentino M                           5
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Intrevista al Dott.
 Paolo Licciardello

Tra le persone interessate al progetto di Giornale scolastico dell’Istituto, abbiamo lietamente
avuto modo di conoscere il Dott. Paolo Licciardello, giornalista e corrispondente per Viagrande da
circa cinquant’anni. Nell’affermare con orgoglio di avere sempre svolto il ruolo di giornalista per
diletto, pensando che il professionismo sia troppo vincolante, il Dott. Licciardello si definisce «la
persona più odiata di Viagrande», in quanto devoto alla diffusione della verità, che spesso non è
gradita a tutti; tuttavia un giornale, per Licciardello, deve essere sempre vicino alle notizie
straordinarie e lontano dagli elogi, mirando invece a migliorare ciò che non funziona. Accettando
subito la proposta di un’intervista, il giornalista ha anticipato le nostre domande specificando il
proprio stato di “viagrandese DOC”: «chi non è nato a Viagrande» ci ha spiegato «spesso si
offende per tale definizione. Il viagrandese DOC è colui che, durante la sfilata di San Mauro, si
commuove, e non per il simulacro, ma perché in quel momento rivive anni di storia, ricordando
genitori, nonni e amici. Il viagrandese DOC vive il suo paese, frequenta la Pro Loco, discute i
problemi della città e aderisce alle iniziative, anche quelle non condivise».

Cosa ne pensa della città di Viagrande?
Il mio paese? Potrebbe andare meglio, esattamente come potrebbe andare meglio tutta l’Italia.
Oggi Viagrande sta attraversando un periodo di stasi, ma non per colpa dell’amministrazione
comunale, bensì per via delle vicende italiane che privano dei soldi per gli interventi che sarebbero
necessari.

Trova sempre del tempo libero da dedicare a se stesso e agli altri?
Trovo molto tempo libero da dedicare a me stesso e agli altri, sì; leggo anche molto, almeno un
libro a settimana. In questo momento sto leggendo La grande guerra, che tratta la “guerra” presso
la Rai per la sostituzione dei vari direttori.

Da quanti anni svolge il lavoro di giornalista?
Dal 1969. Quando ho iniziato a fare il giornalista, il mondo era completamente diverso: la domanda
per iscriversi all’albo dei giornalisti era presentata da non più di dieci persone all’anno, oggi invece
gli aspiranti sono circa trecento, numero che manifesta una corsa dei giovani verso la carriera di
giornalista che, però, non rispecchia le possibilità della situazione attuale. Mio malgrado, faccio
parte del Consiglio nazionale della Federazione della stampa, e tutte le volte che bisogna
concordare con il direttore i licenziamenti sappiamo che licenziare un lavoratore è come
condannarlo a morte; ultimamente, in Sicilia sono andate a casa quattordici persone perché
manca proprio lo spazio per farle lavorare, così come recentemente ha chiuso Ultima TV, con la
conseguenza di lasciare senza lavoro altri giornalisti e tecnici. Oggi, a Catania, l’unica televisione
rimasta a fare un po’ di comunicazione è Telecolor, oltre ad altre televisioni locali.                  6
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Aveva in mente qualcos’altro per il Suo futuro, prima di diventare un giornalista?
Prima di svolgere il ruolo di giornalista, volevo fare il giornalista. Quando avevo otto anni, ho fatto
La Gazzetta di Piano Gelsi con il ciclostile; sono stato anche il presidente di Azione Cattolica per
quindici anni, e in quell’occasione ho contribuito al giornalino La sveglia, sul quale è stato scritto
un libro a San Giovanni la Punta. Il giornalismo bisogna “averlo dentro”: devi avere la curiosità di
capire cosa avviene attorno a te, la curiosità di scavare nell’animo delle persone, la curiosità di
seguire gli avvenimenti più o meno importanti del tuo paese.

Nella vita ha svolto lavori diversi da quello del giornalista?
Nella mia vita ho fatto diversi lavori, non sono mai stato dipendente di nessuno e ho lavorato a
fatture. Il più bel lavoro rimane, ovviamente, quello del giornalista, nonostante oggi una notizia
normale venga pagata poco più di un euro, mentre una notizia di carattere nazionale sei euro: ciò
è dovuto al fatto che i giornali vivono soprattutto di pubblicità, che invece attualmente circola su
altri canali. Mario Ciancio, quaranta anni fa, diceva che «la pubblicità è una torta», per cui più i
giornali aumentano, più la torta va divisa in piccolissime fette che non possono bastare. Senza
contributi, inoltre, molti giornali chiuderanno, anche se la stampa è il vero baluardo della libertà.
Senza stampa, non c’è democrazia.

Ci sono aspetti negativi nel lavoro del giornalismo?
I colleghi uccisi mi sembrano un aspetto negativo sufficiente. In questi giorni stiamo rendendo
omaggio al giornalista Mario Francese, palermitano ammazzato per ciò che ha scritto; un altro
caso che può essere ricordato è quello di Giuseppe Fava, e lo ricordo bene in quanto ho sentito
gli spari che hanno portato alla sua morte. Normalmente, le categorie più colpite in questo senso
sono i magistrati e i giornalisti.

Quali tipi di articoli preferisce trattare e perché?
Posso dire di aver fatto pochissima cronaca nera, che è la bestia nera del nostro mestiere: se un
giornalista assiste a una rapina, non può scrivere quello che ha visto, può invece riferire solo
quello che verrà denunciato. Per questo motivo, ho passato personalmente parecchi guai, in
quanto ho assistito anche a degli omicidi sui quali ho scritto ciò che avevo effettivamente visto; la
verità non è quella che vedi, dicono, ma quella che emerge dalle carte processuali. Da studente
ho assistito al processo di un omicidio i cui fatti antecedenti conoscevo molto bene, solo per
scoprire che tali fatti erano stati cambiati completamente! I giornali non dicono bugie, ma devono
adeguarsi alle carte ufficiali per evitare denunce. Sappiate, inoltre, che i titoli dei giornali non sono
mai decisi dai corrispondenti, e spesso sono proprio i titoli che inguaiano i corrispondenti stessi.

Che cosa ne pensa del nostro progetto di Giornale scolastico? Vorrebbe darci alcuni
consigli?
Non dovete fare l’errore che fanno tutti: non ha senso parlare di ciò che dice il Papa o il
Presidente della Repubblica, perché sono notizie che leggiamo in tutti i giornali! Dovete, invece,
limitarvi alle attività locali. Per la Sicilia, sono previsti due tomi: uno a carattere nazionale, di cui la
seconda parte parla di sport, mentre il secondo tomo esce in ogni provincia. Nel tomo di Catania,
circa cinque pagine sono riservate alla cronaca di Catania, mentre le altre sono dedicate ad altre
zone diverse da quella centrale: questo perché, ovviamente, ognuno è interessato alle notizie del
proprio paese. Il vostro progetto è eccezionale! Dovete realizzarlo, e state certi che io vi seguirò.

                                             Borrelli A, La Rosa MC, Pappalardo E, Sessa C, Sottile C
                                                                                 Foto di Cosentino M

                                                                                                           7
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ESSERE MIGRANTE NON
VUOL DIRE ESSERE
“DIVERSO”
                                                        Chi può raccoglie per anni dei soldi, in modo
Dal 2000 l’Assemblea Generale delle Nazioni             da garantire un futuro migliore ai figli o
Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata             semplicemente a chi è in grado di affrontare
internazionale per i diritti dei migranti. L’UNICEF,    le difficoltà di un viaggio lungo e pericoloso.
da tempo impegnata sui diritti dei migranti e           Partono nella speranza di trovare un lavoro o
sull’affermazione del principio di non                  semplicemente condizioni di vita migliori. Per
discriminazione, celebra la ricorrenza odierna          molti di loro, infatti, l’alternativa è la morte.
cercando di mantenere accesi i riflettori sulla         Nessuno si sofferma mai a pensare che
condizione della popolazione di origine straniera,      queste persone, non solo sono costretti ad
in particolare di quella minorenne. I bambini,          abbandonare la famiglia d’origine, le proprie
infatti, sempre più spesso sono le “vittime             tradizioni, la loro vita, ma anche che devono
innocenti” di questa terribile realtà fatta di          sopportare di essere “caricati” come pacchi in
necessità, paura e privazione affettiva. Tutti gli      barconi dove affrontano viaggi lunghi, pagati
anni in questo giorno si organizzano                    con esose somme di denaro, e lasciati in mare
manifestazioni, iniziative e altre attività dedicate ai per giorni senza alcun riguardo per le
migranti in tutto il mondo per riconoscere non          condizioni igienico-sanitarie. Arrivati nei “paesi
solo il rispetto dei diritti umani fondamentali di      d’accoglienza”, la loro sofferenza non è finita:
questi popoli, ma anche far prendere coscienza ai devono infatti fare i conti con la mancanza di
governi di tutto il mondo di quanto sia importante lavoro o con la presenza di soli lavori umili che
il contributo che milioni di migranti danno allo        noi italiani, il più delle volte, rifiutiamo di
sviluppo e al benessere di molti paesi del mondo.       accettare, perché considerati “inferiori”.
Papa Francesco, nel suo Messaggio per la                Queste persone non solo accettano lavori
Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato          pagati in nero per pura necessità, ma sono
2018, ha sensibilizzato la comunità cristiana,          costrette a vivere in centri di accoglienza o in
parlando di “quattro azioni fondamentali” che           case di lamiera dove le condizioni di vita
devono essere attuati per i migranti e rifugiati:       diventano precarie e dannose per la loro vita.
accoglienza, protezione, promozione e                   È inammissibile che i rifugiati, in alcuni paesi,
integrazione. Purtroppo, molti governi sembrano         non vengano accettati. Quest’anno la nostra
sordi a questi messaggi di solidarietà e aiuto e        scuola, in occasione della “giornata del
tentano di salvaguardare i propri paesi,                migrante”, ha sensibilizzato noi alunni verso
rimanendo indifferenti a tanto dolore. Eppure,          questa tematica con riflessioni, pensieri e veri
sappiamo bene che il fenomeno                           e propri dibattiti, volti a mettere in discussione
dell’immigrazione è collegato ad eventi importanti, certi “pregiudizi” che ruotano attorno a questo
come le guerre, la povertà, ma anche a seguito      fenomeno, cercando di far maturare in noi un
della diffusione di malattie mortali.                   nostro pensiero.                                    8
VERGA GENERATION A noi la penna
Un momento significativo che abbiamo vissuto è rinchiusa nei campi di concentramento
stato durante la visione di un booktrailer,    sterminata con atroci sofferenze, tra cui le
realizzato dai nostri compagni, dedicato ad un          camere a gas.Tra le vittime di una strage di
capitolo del libro Le rose di Gerico della scrittrice   tale portata, ovviamente, non mancarono i
Barbara Mileto. Il capitolo, rappresentato con          bambini.
immagini, disegni e parole, riguarda la storia di       L’intensa giornata ha infine visto anche la
Salima, una ragazza che parte dalla Libia, da           presenza dell’Amnesty International,
sola, in uno dei tanti barconi che trasportano          un’associazione che si occupa di diritti umani.
uomini, donne, bambini e speranze che tante             L’organizzazione fu fondata dall’avvocato
volte affondano in fondo al mare. Abbiamo               inglese Peter Benenson il 28 maggio 1961:
ascoltato e visto in assoluto silenzio quel video,      movimento mondiale che coinvolge persone di
dove la voce narrante di Salima racconta la sua         tutte le età e provenienti da tutto il mondo con
storia, la separazione dalla famiglia, dalla            un desiderio in comune, è sostenuto da tutti
mamma, dai suoi fratelli, la paura di essere            coloro che credono in un mondo in cui a
schiacciata su una barca dove non c’è nessun            ognuno possano essere riconosciuti i diritti
volto familiare che ti sorride, che ti accoglie. Alla   umani.
fine del video eravamo tutti in silenzio, tristi e      La nostra scuola ha avuto l’onore di ospitare i
arrabbiati per quella storia che avrebbe potuto         diciannovenni Andrea e Davide, membri
essere anche la nostra.                                 dell’Amnesty International, che hanno
Sempre in occasione della giornata del 18               raccontato agli studenti parte della storia della
dicembre, l’Istituto ha ospitato l’avv. Petrina,        realtà di cui fanno parte, oltre a proiettare un
responsabile del Progetto Legalità a scuola, il         cortometraggio per gettare l’attenzione
quale ha insistito su come l’uguaglianza, oggi          sull’immigrazione, esempio di alcuni dei delicati
garantita dall’articolo 3 della nostra Costituzione,    temi di attualità.
non sia stata, in passato, un diritto del tutto         I ragazzi hanno spiegato a tutti noi quali sono
scontato. L’avvocato ha ricordato le atroci             le modalità di intervento che l’organizzazione
decisioni che hanno caratterizzato la seconda           mette in atto quando viene a conoscenza della
guerra mondiale, tra cui le leggi razziali del 1938, mancanza del rispetto dei diritti fondamentali
espressione della proposta da parte del governo dell’uomo: sfruttando le potenzialità della rete
fascista di una distinzione delle razze di fronte       e dei mass media, la pubblicazione di foto e
alla legge, ponendo l’immaginaria razza ariana a        video riguardanti fatti avvenuti che mai
capo delle altre, poiché considerata “pura” e           avrebbero dovuto manifestarsi, Amnesty
considerando invece gli ebrei una razza inferiore, International fa conoscere al mondo intero in
una razza che andava spogliata di tutti i propri   poco tempo l’orrore che si verifica in alcune
beni, allontanata dalle scuole pubbliche, privata       parti del mondo.
della possibilità di sposarsi e di lavorare (fu
proprio l’essere ebreo che costrinse Einstein a
dimettersi dal suo ruolo universitario),
                                                                                                      9
L'obiettivo di Amnesty International, inoltre, è quello di spronare la gente a sentirsi parte della
stessa realtà, coinvolgendo sempre più persone nello scopo comune, contribuendo così a
cambiare il mondo che condividiamo, rendendolo un posto migliore in cui tutti possano
privilegiare gli stessi diritti senza differenza di sesso,di età o di colore.

 Il simbolo dell’Amnesty International è una candela avvolta da un filo spinato: il filo simboleggia
 la violazione dei diritti umani, mentre la candela accesa indica la volontà di eliminare ogni
 singola discriminazione, in accordo con l’obiettivo dell’organizzazione di liberare ogni coscienza
 dall’oppressione.
 È bene sviluppare al più presto uno spirito di collaborazione, di unione, di aiuto, fin dalla più
 giovane età: come affermato da Davide, infatti, «anche tutti i grandi sono stati piccoli».

                                                                     Barnobi S, Giuffrida M, Leonardi N

                                                                                                     10
MIGRATION

         is one of the hardest problems to face in our society today. We can talk of
international migration in Italy, like in most of Europe, because migrants come from
other countries, such as North Africa: Tunisia, Morocco, Algeria, Ivory Coast, Egypt,
Libya, Mauritius; but also Asia: Syria, Iran, Pakistan, Afghanistan, China and India or
Eastern Europe: Romania, Albania, Poland.
In some cases, it’s voluntary migration because people migrate for economic or social
reasons, for instance to find a better job, a better life, a better climate. But in most
cases, it’s forced migration because people are forced to leave their country, children
are forced to leave their family, in order to escape from extremely difficult situations
such as a war, religious persecutions or poverty. These migrants are considered
refugees and according to the international law and the UN, they have the right of
political asylum and no country should deny them this right.
The situation in their country is so desperate that they are ready to face long and
dangerous journeys by boat in the Mediterranean and the number of people and
children dying at sea is incredibly high.
Some countries, like Malta or even Italy now, are closing their ports to the rescue ships
full of migrants, denying them the permission to land. This has terrible consequences
for the life of thousands of vulnerable men, women and children.
Another negative result of this policy, is an increasing feeling of intolerance and racism
towards migrants, which often degenerates into acts of violence against foreigners,
such as the episodes of Italian people beating or shooting at black Africans, just
because they are considered different and dangerous.
We mustn’t forget though, that in the past a lot of Italians, our great-grandparents,
migrated to America, Australia, Germany because of the difficult social and economic
situation after the Unification of Italy or because of the dangerous political situation
between the two world wars. But at that time, differently from today, they were given the
opportunity to settle down and start a new life.
Finally, people coming from other parts of the world always bring their traditions, food
and language with them. This contributes to create a multicultural society, where the
meeting of different people is synonymous of cultural enrichment and social growth, as
it happened in the USA and in the UK.
                                   Istituto Comprensivo Statale “Giovanni Verga”, classe 3C
                                                                                              11
IQBAL E I DIRITTI DEI
BAMBINI
Il 18 dicembre, in occasione della                    Iqbal con il suo coraggio è riuscito a far
celebrazione della Giornata internazionale per        conoscere al mondo intero le condizioni di
i diritti dei migranti, l’Istituto “Giovanni Verga”   schiavitù minorile di tanti bambini che vivono
ha reso omaggio anche alla trascorsa                  in condizioni di assoluta povertà. Celebre è
Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia,          stato il suo intervento a Boston nel 1995,
celebrata il 20 novembre.                             dove davanti ai rappresentanti politici più
Per tutelare i diritti dei bambini su ogni fronte     importanti del mondo ha raccontato e
è stata istituita, il 27 maggio 1991, la Carta        denunciato non solo la sua storia, ma quella
Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, firmata     di tanti bambini poveri che non sono tutelati
anche dal nostro Paese, portando avanti gli           nei loro diritti fondamentali. La sua frase
obiettivi che erano stati fissati già a partire dal   celebre recita: «Nessun bambino dovrebbe
1924, anno in cui, grazie alla Società delle          impugnare uno strumento di lavoro. Gli unici
Nazioni, è stata creata la Carta dei diritti del      strumenti di lavoro di che un bambino
fanciullo, approvata dall’ONU il 20 Novembre          dovrebbe tenere in mano sono penne e
1959 e successivamente dalla Convenzione              matite». Iqbal fu assassinato nella sua città
Internazionale sui diritti dell’infanzia il 20        natale nel 1995 per mano della “mafia dei
Novembre 1989, a New York.                            tappeti”, che era stata fortemente
I diritti dei bambini vedono in primo piano il        danneggiata dalla sua lotta per la
rispetto all’uguaglianza (senza alcuna                liberazione dei “bambini schiavi”. A
distinzione di razza, per esempio),                   conclusione del film e del dibattito che ne è
all’alimentazione, alle cure, alla protezione,        scaturito, le insegnanti hanno chiesto a noi
all’istruzione, al soccorso, all’amicizia, alla       alunni di scrivere su un foglio un pensiero,
pace e, ovviamente, alla tutela contro la             un’emozione, una considerazione su quanto
discriminazione; a ciò, si è poi aggiunto il          visto: ne è venuto fuori un bellissimo
diritto allo sport, come previsto dalla Carta dei     cartellone, “uno spazio pubblico dei nostri
diritti dei ragazzi allo Sport, dichiarata a          pensieri”. Guardare, leggere, meditare e
Ginevra nel 1992. La nostra scuola, per               riflettere: sono state queste le tappe che
l’occasione, ha previsto la visione del film-         hanno caratterizzato per noi la giornata del
cartone sulla vita di Iqbal Masih, un bambino         20 Novembre.
indiano che a soli quattro anni fu reso                                     Leonardi M, Vassallo C
“schiavo dai trafficanti di tappeti” del suo
paese.

                                                                                                     12
“Nessun bambino dovrebbe impugnare
                                                         uno strumento di lavoro.Gli strumenti di
                                                        lavoro che un bambino dovrebbe tenere
                                                             in mano sono penne e matite”
                                                                                          IQBAL MASIH

                                                    Tutti i bambini hanno il diritto di
                                                    poter divertirsi,di poter essere
                                                    ascoltati ,di poter ricevere un
                                                    istruzione ma sopratutto di poter
                                                    essere amati
                                                            LORENZO RICCIOLI

         Tanta ammirazione per Iqbal ,
           un piccolo uomo che riuscì
        a liberare se stesso e i Bambini
             come lui dalla schiavitù
                LORENZO CONDORELLI

                                                    Ognuno deve poter essere
                                                    libero di desiderare
                                                    GIORGIA MARLETTA
 Il film mi ha suscitato
 tristezza,perchè secondo me non
è giusto che dei bambini piccoli vengano
 sottratti dai propri genitori per essere
schiavizzati…ogni bambino dovrebbe avere             Iqbal è stato coraggioso lui era schiavo
a libertà di poter vivere in serenità                ma riuscì con la sua forza a fuggire, per
 FRANCESCA COCO                                      dire al mondo ciò che ha subito e che
                                                     molti altri subiscono.Noi possiamo sentirci
                                                     fortunati perchè alla nostra età questi
                                                     bambini e ovviamente Iqbal vennero
                                                     sottratti alla propria famiglia e usati per
                                                     fabbricare tappeti.
                                                     TOMMASO FRASCA

                                                                              TA,
                                                                     E U NA FA
                                                                   C
                                                             A NAS
                                                     IMA VOLT              A MUOR
                                                                                  E
                                                  PR                   F AT
                                            ER LA                 UNA
                                 OR R IDE P              BAM BINO
                           INO S                   DI UN
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Incontro con il Presidente
della Repubblica
Il 12 novembre è stata una giornata               scuola e sia da quelli presenti e
indimenticabile per l’Istituto Comprensivo        appartenenti ad altri istituti. La figura del
Giovanni Verga di Viagrande: infatti quattro      Capo di Stato, così importante, eppure così
studenti delle classi terze (Alessandra           gentile e disponibile, rimarrà nei cuori di
Cosentino, Andrea Palazzolo, Eleonora             quanti, presenti, hanno avuto il privilegio di
Patané, Agata Siclari), accompagnati dalla        incontrarlo e di stringergli la mano; le sue
Dirigente Agata Patrizia Nicolini e dalla         parole, così composte, forbite e al tempo
professoressa Serena Marino, referente del        stesso semplici, serviranno da monito e da
Progetto Legalità insieme all’avvocato            esempio ai ragazzi per affrontare la vita nel
Christian Petrina, che ha curato il progetto,     miglior modo possibile.
sono stati ricevuti dal Presidente della                                                   Palazzolo A
Repubblica Sergio Mattarella presso il            Foto di Cosentino A, Palazzolo A, Patanè E, Siclari A
Quirinale. Prima dell’udienza il gruppo ha
visitato il palazzo e i giardini del Quirinale,
accompagnati da una guida. Felicità,
stupore e incredulità sono i sentimenti che
hanno illuminato gli occhi dei ragazzi e dei
docenti, per tutta la giornata. Il Presidente
ha risposto ad alcune domande a lui rivolte
sia dagli studenti della nostra

                                                                                                  14
LA FIERA DEL DOLCE RACCONTATA DALLE
PROFESSORESSE LICCIARDELLO E TORRISI

La fiera del dolce, promossa dall’Istituto “Giovanni Verga”, rappresenta un evento a
tema annuale in occasione del quale gli studenti si occupano della vendita (affidata ai
ragazzi e alle ragazze delle terze classi, in nome della loro responsabilità e del loro
saluto all’Istituto) di svariati dolci, il cui ricavato viene poi sia devoluto in beneficenza
(per la ricerca sulla fibrosi cistica, ad esempio), sia destinato a opportune migliorie
dell’Istituto (l’anno scorso, infatti, con parte dei soldi raccolti è stata allestita l’aula di
sostegno). Il tema di quest’anno è stato la fratellanza, in onore di uno dei valori più
“abbracciati” dal nostro Istituto, promuovendo il dialogo tra le culture che si intrecciano
nella scuola; l’evento, in particolare, negli ultimi quattro anni è sempre stato dedicato
all’assistente amministrativo Maria Rita La Spina, persona solare, dolce e ricordata
per la sua capacità di sorridere anche nei momenti più difficili, venuta a mancare
qualche anno fa. La manifestazione di quest’anno, tenutasi il 19 dicembre, è stata
organizzata principalmente dalla Prof.ssa Licciardello e dalla Prof.ssa Torrisi,
seguendo le orme dell’iniziativa promossa, per la prima volta, da Padre Cavallaro
negli anni novanta del secolo scorso. Nel corso di due interviste rivolte alle due
professoresse, oltre alle informazioni circa la fiera è emersa anche l’attenzione di tutto
il corpo docente verso temi di attualità che hanno senz’altro un profondo legame con
la fratellanza: tra di questi, va sicuramente menzionato il bullismo, rispetto al quale gli
studenti dovrebbero essere sensibilizzati e le scuole dovrebbero intervenire con una
meticolosa prevenzione. Dai racconti delle professoresse sono emersi anche ricordi
del passato riguardanti alcuni ex-alunni, con lo scopo di mostrarci come anche un
piccolo gesto all’apparenza innocuo possa essere considerato un esempio di
bullismo. «Sono sempre stata sensibile riguardo a questi tipi di argomenti, soprattutto
perché nella nostra scuola sono presenti moltissimi ragazzi che provengono da altri
paesi. Per noi è gratificante avere la possibilità di accoglierli»: la Prof.ssa Torrisi ha
espresso con chiarezza il suo pensiero a tal riguardo, manifestando la propria
passione per un lavoro che “ha copiato” dalle sue zie.
In concomitanza con la fiera, si è svolto anche il concorso dei presepi (questi ultimi
costruiti dagli studenti con oggetti riciclati), dedicato alla Prof.ssa Valeria Rumolino,
una donna “che sapeva ascoltare”.
                                                                Borrelli A, Carbone JR, Sottile C
                                                                Foto di Cosentino M, Trovato S

                                                                                                    15
TEENAGERS                                           AND                    MUSIC

Even though we don’t notice it,music represents a big part of our lives . Music is everywhere at
everytime and it can be everything . For example our heartbeats,the wind blowing, the clock
ticking. All these sounds are our everyday music and we couldn’t live without them.
We can listen to music in different moments, for example during a trip by car, or simply when we
have some free time. I listen to music even when I study because it helps me to concentrate. But
music isn’t only a hobby, most of the times it is an attitude and singers become examples to
follow. Sadly ,a lot of teenagers like and admire negative models like Sfera Ebbasta, a trap singer
that I personally hate : I can’t judge but I think he isn’t a good example for teenagers.
I feel like music belongs to me, because I play the piano and I really love creating music with my
own hands. Playing an instrument is useful for many reasons : first of all it makes you smarter ,
but, let’s make this clear : you can’t play an instrument if you don’t have a passion for it.
In my opinion music is important for everyone and it can be really helpful, especially for teenagers
who are often misunderstood by their parents. They can find their only support in music. Music
has the wonderful power to tell stories and communicate emotions, so everyone can find himself
in a song. I think this is the reason why everybody like a different kind of music : it makes us think
of our lives and we have all different memories, so it makes us fell so wonderful and special.

                                                                                            Patanè E

                                                                                                  16
In testimonianza dell’indirizzo musicale che
l’Istituto “Giovanni Verga” può vantare a
testa alta, il 20 Dicembre si è tenuto il
Concerto di Natale, aperto alle famiglie dei
ragazzi, con una replica il 21 Dicembre per
tutti gli studenti della scuola. In occasione di
tale evento è stato possibile mostrare la
bravura tanto degli studenti dell’orchestra
con i loro strumenti musicali (tra cui violino,
percussioni, pianoforte e clarinetto),

                                                        quanto del coro “Verga inCanto”,
                                                        composto da voci splendide e di ogni
                                                        genere. L’esibizione di quest’anno,
                                                        inoltre, ha visto l’entrata in scena dei
                                                        flauti dolci, voluta dal prof. Antonino
                                                        Pulvirenti, che ha raccolto i ragazzi
                                                        della scuola più volenterosi e
                                                        desiderosi di suonare questo magnifico
                                                        strumento, oltre a essere stato in grado
                                                        di regalare uno spirito di allegria
                                                        natalizia, coinvolgendo nei canti i
A questo concerto (per la nostra scuola                 genitori degli alunni, il dirigente
molto importante) hanno partecipato le                  scolastico e tutti i professori.

                                                        CONCERTO
classi prime, seconde e terze.
L’orchestra, come gli anni precedenti, è
stata coinvolgente. I brani eseguiti sono
stati: Fantasia di Colonne Sonore (Forrest
Gump, The conquest of paradise, La
valse d’Amelie, Frozen - Let it go), Jingle                        NATALIZIO
bells, Joy to the world, Christmas can-
can, Let it snow.
                                 Palazzolo A, Ullo A

Foto di Borrelli A, Leonardi M, Sottile C, Vassallo C

                                                                                                   17
MATTEO PUGLISI
ENTRA A FAR PARTE
DELL’ORCHESTRA
SINFONICA REGIONALE

Recentemente un ragazzo della classe                Infatti, sembra avere dei chiari progetti
terza dell’Istituto “Giovanni Verga”,               per il suo domani:
Matteo Puglisi, ha partecipato a un’audizione       «Voglio entrare al conservatorio,
per entrare a far parte dell'orchestra              studiare, diplomarmi e fare le serate di
sinfonica regionale. Per stupire i giudici con il   musica. È così che immagino il mio
suo clarinetto, che suona dal primo anno            futuro. Durante il conservatorio,
delle scuole medie, Matteo ha scelto un             comunque, vorrei fare anche il liceo,
brano molto difficile, intitolato Studio primo,     così da garantirmi altri sbocchi
di Gaetano Donizetti, solitamente presentato        lavorativi». Tutto l’Istituto si congratula
in occasione del diploma.                           con Matteo, augurando a questo
Si trattava di un’audizione molto complicata,       giovanissimo musicista di soli tredici
come confermato dallo stesso Matteo: «La            anni, che è già riuscito a dare grandi
paura di non entrare a fare parte                   soddisfazioni a se stesso e alla sua
dell’orchestra era alta, ma alla fine ci sono       scuola, un grande futuro.
riuscito: dopo giorni di attesa, ho ottenuto la                                     D’Agata A
soddisfazione di avere superato l'audizione                                Foto di D’Agata A
con un brano in cui ho messo il fegato».
Matteo (che, oltre al clarinetto, studia anche
il sassofono) non suona ancora al
conservatorio, ma si sta preparando per
farne parte.

                                                                                                  18
Intervista a Matteo Balsamo,
campione di tiro con l’arco
                                                Qual è la tua materia preferita
Nella nostra scuola vengono svolte varie        a scuola? La matematica non
attività al termine delle lezioni, tra cui il   mi piace molto, mentre
tiro con l’arco. È proprio su questa            apprezzo l’italiano.
attività sportiva che abbiamo pensato di        Quante volte ti alleni?
soffermarci, dialogando con Matteo              In base agli impegni di studio,
Balsamo, di sedici anni, nato a Siracusa e      di solito tutta la settimana
attualmente residente a San Giovanni la         tranne il sabato e la
Punta, campione di tiro con l’arco e            domenica.
amante di questa disciplina olimpica che        Cosa pensi dei sogni, intesi
pratica da circa sei anni. Dopo tanti anni      come desideri?
di duro allenamento è riuscito a diventare      Faccio caso ai sogni solo
per due anni consecutivi campione               relativamente, perché se penso
nazionale: attualmente possiede cinque          a un desiderio ho l’impressione
medaglie nazionali e molte di altre di gare     che possa non accadere mai:
regionali e interregionali, ed è inoltre        come ho detto prima, avviene
titolare dell’attuale record nazionale con      tutto da sé.
681 punti su 70 round.                          I tuoi genitori sono fieri di te?
L’intervista di seguito rappresenta la          Abbastanza.
volontà di Matteo di raccontarci un po’         Hai una frase o un motto che
della sua esperienza e del modo in cui          ti piace dire? Sì: “Mai
vive la sua realtà da sportivo.                 arrendersi”.
Come è nata questa tua passione? A              Tra la scuola e lo sport sei
che età ?                                       molto impegnato, ma la tua è
Quando io avevo 10 anni e guardando i           una passione: cosa pensi al
miei fratelli.                                  riguardo?
Cosa sognavi di diventare quando eri            Penso che lo studio sia la cosa
più piccolo?                                    più importante però se c’è la
Quando ero più piccolo non avevo                passione devi saper distribuire
nessun sogno, poi è venuto tutto da sé.         gli impegni.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Entrare a far parte di un gruppo sportivo
militare.
Hai qualche gara in questo periodo?
Sì, la coppa del mondo a Roma.
Qual è stata l’emozione più grande in
tutta la tua vita?
Vincere il mio primo campionato italiano
ed entrare nella Nazionale.
Cosa pensi riguardo alle sconfitte e
alle vittorie?
Riguardo alle sconfitte, penso che
bisogna sempre lavorare, perché se ho
perso c’è qualcosa che non va; riguardo
alle vittorie, invece, penso che posso solo     Lentini A, Sapienza S, Sessa C
sentirmi soddisfatto.                           Foto di Sapienza S, Sessa C
                                                                                    19
20
Ciao!     Sono Sofia Barbera, una ragazza all’inizio un po’ timida ma che,
non appena inizia a conoscere bene una persona, non smette più di parlare.
Mi piacciono i giochi di società e i libri, soprattutto del genere fantasy, e
come attività sportiva preferisco il tennis e andare a cavallo; inoltre, mi piace
stare con la mia famiglia.

Ciao! Mi chiamo Julia Regina Carbone, sono un’amante del rock and roll
e la mia band preferita sono i Queen; mi piace cantare, ballare e scrivere,
parecchio... per questo motivo, spero che i miei articoli vi piacciano!

Ciao! Io sono Claudia Sessa, ragazza timida ma che, se vuole, riesce a
parlare per molto tempo! Mi piace molto disegnare, ballare, cantare e
leggere. Apprezzo stare con i miei amici e divertirmi insieme a loro, ma non
va dimenticato che mi piace anche molto sognare, dormire e giocare in
qualsiasi modo.

Ciao! Io sono Maria Cosentino, ragazza molto allegra e simpatica ma a
volte anche timida. Gradisco molto passare del tempo con i miei amici,
giocando e scherzando. Mi piace molto ballare, ma quello che amo più di
ogni cosa è fare foto e disegnare, ed è per questo che cerco sempre di
coltivare queste mie passioni, migliorando le mie capacità continuamente.

Ciao!     Sono Natalia Leonardi, una ragazza abbastanza socievole ma
anche un po’ timida. Amo ascoltare musica, le mie band preferite sono i
Queen e i Pink Floyd. Suono il pianoforte e amo gli anime e le serie tv.

 Ciao! Mi chiamo Ettore Pappalardo. Sono un ragazzo molto socievole
ed estroverso; amo molto ascoltare musica e guardare film e serie TV. Gioco
a pallavolo e suono la tromba e il pianoforte.

                                                                                    21
Ciao! Sono Aurora Lentini, una ragazza simpatica, un po' timida e
introversa, anche se, quando conosco bene qualcuno, non ho più nessuna
paura, anzi, comincio a parlare non riuscendo più a smettere! Mi piace molto
cantare, leggere, ascoltare musica e stare con i miei amici.

Ciao! Sono Simone Gaetano Barnobi. Sono un ragazzo estroverso, mi
piace il canto e la musica ma preferisco la lettura e la scrittura: spero, infatti,
di poter contribuire a ogni articolo e per tale scopo mi impegnerò con
costanza e, spero, con efficacia.

Ciao! Sono Stefania Sapienza. Sono una ragazza molto timida e
introversa, ma quando conosco una persona è difficile farmi smettere di
parlare. Fin da piccola amo leggere e scrivere, inoltre mi piace moltissimo
cantare, disegnare, pattinare, sognare ad occhi aperti e trascorrere del
tempo con i miei amici.

Ciao! Sono Chiara Sottile. Sono una ragazza che ama leggere, scrivere e
ballare ma soprattutto che ama passare parecchio tempo su Netflix! Sono
molto estroversa e solare, amo ridere e odio i musi lunghi; sono una gran
chiacchierona, fatto non sempre ben accettato dagli altri...ma prima poi se
ne faranno una ragione

Ciao! Io sono Maria Chiara La Rosa, una ragazza molto socievole che
apprezza coltivare nuove amicizie. Mi piace ascoltare la musica, leggere e
ballare, oltre a passare del tempo con i miei amici, scherzare con loro e
confidarmi, anche per avere un loro parere su vari argomenti.

Ciao! Sono Aurora D’Agata, una ragazza molto socievole che fa amicizia
facilmente. Adoro ascoltare musica, pratico pattinaggio sul ghiaccio, suono il
pianoforte e amo fare attività a scuola.

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Ciao! Sono Chiara Vassallo, ragazza molto semplice con la passione per
lo shopping. La cosa he mi piace di più è stare sdraiata sul divano a guardare
Netflix con un pacco di pop corn al mio fianco: amo infatti le serie tv, la mia
preferita è Riverdale. Sono una grande sognatrice e sorrido sempre; il mio
più grande difetto (perché lo ritengo un difetto) è il riuscire a trovare sempre il
bello in ogni persona. La musica è la mia migliore amica, è colei che mi aiuta
nei momenti difficili: quando sono giù di morale, ascolto la mia musica, mi
disconnetto dal mondo e inizio a sognare a occhi aperti.

Ciao! Mi chiamo Mariarita Leonardi e sono una ragazza socievole e
divertente. Mi piace giocare,ballare,cantare, ascoltare musica e stare con gli
amici. Ritengo che la vita non debba essere dedicata esclusivamente ai
videogiochi o al telefono perché: credo che sia più divertente giocare alla
vecchia maniera, per esempio con giochi di società. Ho scelto di prendere
parte al Giornale della scuola perché mi piace condividere con gli altri quello
che penso sulle cose che succedono intorno a noi.

Ciao! Sono Alice Borrelli. Sono una ragazza che ama la musica, l'arte, la
recitazione; il mio passatempo preferito è sdraiarmi comodamente a guardare
serie TV, accompagnata ovviamente dagli immancabili pop corn. Sono molto
timida e introversa; adoro sorridere perché, secondo me, è “l'arma migliore
per sconfiggere il nemico”. Il mio più grande sogno è fare l'attrice. Amo
confidarmi con la mia migliore amica, che considero il mio diario segreto

Ciao! Mi chiamo Swami Trovato, sono una ragazza molto timida, mi
piacciono le serie TV, mangiare, ascoltare musica, andare in bici con gli
amici. Sono un’appassionata di fotografia.

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Ciao! Sono Enrico Bongiovanni. Amo ascoltare musica, adoro anche
scrivere canzoni, e fare grafica al computer (il mio ruolo nel giornale). Amo il
calcio e suono il pianoforte.

Ciao! Mi chiamo Andrea Palazzolo. Sembro molto vivace ma in realtà
sono introverso e molto timido. Cerco di vincere il mio carattere mettendomi
sempre in gioco. Amo ogni forma di Arte e Cultura (libri, musica, teatro,
cinema). Sono un appassionato di musica, di qualunque tipo. Suono violino e
pianoforte e adoro i Musicals, in particolare Jesus Christ Superstar di cui ho
visto circa 30 repliche!

Ciao!     A tutti! Mi chiamo Andrea Ullo, e mi piace molto la musica Trap:
sono infatti un patito di Sfera Ebbasta, Tedua e Ghali. Gioco a Fortnite e,
anche se l’ho installato da poco, sono un pro. Mi piacciono anche i manga, il
mio preferito si chiama Tokyo Ghoul. Il mio sport preferito è il calcio

Ciao! Sono Marika Giuffrida, una ragazza molto socievole ma timida. Mi
piace stare con gli amici e con la famiglia; nel mio tempo libero leggo molto,
disegno e mi piace ascoltare la musica. Il mio hobby preferito è guardare la
TV e i film insieme alla mia famiglia.

Ciao! Sono Francesco Panebianco, mi piace molto guardare anime
giapponesi e giocare alla playstation con i miei amici. Il mio sport preferito è
la pallavolo e ascolto musica.

                                                         Barbera S

                                                                                   24
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