PERCOTO CANTA 2020 SPECIAL - EDITION - Grande successo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per l'evento di gala del concorso canoro nazionale
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PERCOTO CANTA 2020 SPECIAL EDITION – Grande successo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine per l’evento di gala del concorso canoro nazionale Grande successo per l’evento Percoto Canta Special Edition, andato in scena sabato 3 ottobre al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. Il concorso canoro nazionale, che in questo 2020 non si è potuto svolgersi regolarmente a causa dell’emergenza Covid-19, ha lasciato spazio a una serata di gala che ha visto ospiti nomi musicali di livello nazionale e alcuni talenti che in passato hanno calcato il palco di Percoto Canta, facendosi successivamente conoscere anche al grande pubblico mediante la partecipazione ad altre importanti kermesse di canto, talent show, concorsi e programmi televisivi come “Amici”, “Area Sanremo”, “Io canto”, “Festival di Castrocaro”, “The Voice”, “Ti lascio una canzone”, Italia’s Got Talent”, “Tu si que vales”, “Sanremo giovani”, tra gli altri. Presentata dalla giornalista Giorgia Bortolossi e dal regista teatrale Luca Ferri, che ha curato
anche la regia, la serata si è snodata piacevolmente fra esibizioni canore e interventi di istituzioni, ospiti e partner della manifestazione. Applauditissime sono state le esibizioni di tutti i giovani talenti che si sono susseguiti sul palco: Serena Rizzetto con “È Tutto Un Attimo”, Elena e Mattia Marchesan con “King Of Pain”, Margherita Pettarin con “A Volte”, Federico Martello con “Meraviglioso”, il coro Colori&Musica con “Beautiful City Medley” e “Il Colore della Musica”, Debora e Nicol Manenti con “Word Up”, Roberta Natalini “If I Ain’t Got You”, Federica Copetti e Matija Crneç con “The Prayer” e Alessia Gerardi “Proud Mary”.
L’accompagnamento puntuale alle esibizioni è stato quello della Percoto Canta Band, diretta dal M° Nevio Lestuzzi, arricchita dalla sezione archi de I Filarmonici Friulani e dai fiati dell’Italian Brass guidati da Francesco Minutello. A catalizzare l’attenzione del pubblico sono state poi le esibizioni di Rossana Casale, che ha interpretato tre dei suoi più grandi successi, “Brividi”, “A che servono gli Dei” e “Terra”, e di Luca Colombo, chitarrista, didatta, arrangiatore, che ha eseguito “Sunderland” e “Rock’n Ball”. Nel corso della serata, andata in onda in diretta su Radio Gioconda e che andrà prossimamente in differita su UdinewsTV, c’è stato spazio anche per un sentito omaggio al grande compositore M° Ennio Morricone: una toccante interpretazione del brano “Your Love” (tratto dal film “C’era una volta in America”) con la voce di Elisabetta Casanova Fuga e l’accompagnamento strumentale della Percoto Canta Band. Oltre che di musica l’evento Percoto Canta Special Edition si è occupato anche di solidarietà, grazie alla collaborazione con AISLA Onlus, associazione italiana che si occupa di aiuto e sostegno alle persone ammalate di questa terribile malattia e alle loro famiglie, presente con un punto dedicato nel foyer del teatro. La serata è stata organizzata rispettando a pieno le attuali
normative in merito di contenimento del Covid-19. Il concorso canoro nazionale Percoto Canta, nato nel 1988 e giunto al suo 33° anno di vita, dà l’arrivederci al suo pubblico e ai suoi artisti e musicisti e rinnova l’appuntamento al 2021, anno in cui c’è l’auspicio di poter ripartire con il format collaudato della manifestazione, che richiama ogni anno decine di voci da tutta Italia. Percoto Canta 2020 – Special Edition è organizzato in collaborazione con Pavia di Udine Impresa, UdineseTV, Radio Gioconda, Showgroup, PromoturismoFVG e con il sostegno di Regione FVG, Comune di Udine, Comune di Pavia di Udine, Fondazione Friuli, BancaTER, ABS, ATOMAT e numerosissimi altri sponsor. foto della serata a cura di Paolo Sant Grotta nuova di Villanova sabato 10 ottobre concerto GRANDE CONCERTO NELLE GROTTE DI VILLANOVA PER DARE IL BENVENUTO AL GIRO D’ITALIA 2020 E PER CELEBRARE IL 95° DELLA SCOPERTA DELLA GROTTA NUOVA
L’evento è in programma per sabato 10 ottobre, alle ore 11 LUSEVERA – Evento nell’evento: per celebrare il passaggio, per la prima volta nella storia, del Giro d’Italia per l’Alta Val Torre e, nel contempo, per solennizzare il 95° anniversario della scoperta della Grotta Nuova di Villanova, l’amministrazione comunale di Lusevera e il Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova hanno organizzato, in coordinamento con il Comitato Locale di tappa della Corsa Rosa, un grande evento musicale proprio in grotta. In scena nella suggestiva e grandiosa ambientazione sotterranea della Sala Regina Margherita di Savoia, alle 11 di sabato 10 ottobre, l’Orchestra Giovanile Filarmonici Friulani, che eseguirà l’ouverture de “La grotta di Fingal” di Felix Mendelssohn, il preludio op.28 n.15 “La goccia d’acqua” di Fryderyk Chopin e “La Moldava” di Bedrich Smetana. L’esibizione musicale, che avrà una durata di 40 minuti, è imperniata sul tema dell’acqua: i tre brani saranno collegati fra loro dalle improvvisazioni di un percussionista che, con la tecnica della water percussion, farà “suonare” la grotta stessa, servendosi di strumenti classici immersi nell’acqua e utilizzati in modi non convenzionali, con l’effetto di un sicuro coinvolgimento del pubblico. La partecipazione è gratuita ma con ingresso contingentato per rispettare scrupolosamente i protocolli anti-Covid: in grotta potranno accedere al massimo 100 persone. C’è dunque l’obbligo di prenotazione. Gli interessati dovranno registrarsi all’indirizzo mail eventi@grottedivillanova.it. Al termine della performance, nella piazza panoramica coperta di Villanova delle Grotte verrà proposta una degustazione di prelibatezze enogastronomiche locali. Info a eventi@grottedivillanova.it o al numero 320 4554597.
LA STORIA DELLE GROTTE. Nel lontano 1925 alcuni paesani di Villanova in Monti, così si chiamava il paese allora, scoprirono la Grotta Nuova di Villanova, calandosi con delle corde in un pozzo profondo oltre 50 metri, apertosi al centro del paese durante la realizzazione delle fondamenta di una casa. Con mezzi di fortuna cominciarono a esplorare le varie gallerie di quella che poi denominarono, appunto, Grotta Nuova, per differenziarla dalle tante altre presenti in zona. Iniziarono dal ramo principale, per poi seguire quelli secondari, numerosi. Le meraviglie sotterranee che si mostravano via via ai loro occhi indussero i “pionieri” del sottosuolo a fondare il Gruppo Esploratori e Lavoratori Grotte di Villanova (Gelgv), il quale, certo che la straordinaria scoperta avrebbe portato lavoro e vantaggi economici al poverissimo paese, sperduto in mezzo ai boschi alle pendici del Monte Bernadia, acquistarono autotassandosi i materiali e le attrezzature per proseguire con le esplorazioni e per scavare una galleria artificiale, creando un ingresso che permettesse di entrare nella grotta senza doversi sempre calare dal pozzo. Da lì fecero entrare anche altri paesani e le autorità locali. Le bellezze e l’importanza della scoperta entusiasmarono al punto che fu perfino cambiato il nome al borgo, da Villanova in Monti a Villanova delle Grotte. Iniziarono le visite turistiche, che diedero lavoro a parecchi paesani fino a quando la seconda guerra mondiale e la conseguente emigrazione, che trasformò Villanova quasi in un abitato fantasma, fece calare l’oblio sulle cavità naturali. Solo negli anni Settanta, prima del terremoto, tre ragazzi del paesino, poco più che quindicenni – Gianni Lovo, Marco Pinosa e Mauro Pinosa (quest’ultimo nipote di Guerrino Pinosa, uno degli scopritori della Grotta Nuova e fondatore del Gelgv) -, decisero di rifondare il Gruppo come associazione senza fini di lucro e far rinascere l’interesse per la Grotta Nuova. E fu un passo felice, perché l’amministrazione comunale, affiancata dalla Regione, capì le grandi potenzialità di sviluppo che le grotte avrebbero portato al comprensorio e riuscì a ottenere i
finanziamenti necessari per scavare, negli anni Ottanta, un ingresso artificiale che comunicava direttamente con le zone più interne e più belle. Ma l’ambizione degli scopritori è sempre stata quella di arrivare con il percorso turistico nel salone più imponente della grotta, dedicato alla regina Margherita di Savoia: nonno Guerrino lo disse più volte al nipote e quello, così, divenne il chiodo fisso del ragazzo, che oggi è presidente del Gelv (carica rivestita da oltre 25 anni) oltre che vicesindaco di Lusevera. Grazie all’allora assessore regionale Enrico Bertossi Pinosa trovò i finanziamenti non solo per realizzare le opere e gli impianti per raggiungere la Sala Regina Margherita, ma anche per scavare una nuova galleria di accesso lunga ben 160 metri e con un diametro di oltre 5. A 95 anni dalla scoperta, insomma, il sogno degli scopritori della Grotta Nuova si è avverato. Fadiesis Accordion Festival 2020 sfida il covid e diventa internazionale Dopo il gemellaggio con Matera, che prosegue anche quest’anno con due concerti il 9 e 10 ottobre, il Fadiesis Accordion Festival – promosso dall’associazione Fadiesis col sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e Comune di Pordenone e realizzato in collaborazione con i comuni che ospitano i concerti e numerosi enti, associazioni e sponsor privati – in regione dal 16 ottobre al 14 novembre con 7 concerti e una mostra, sfida l’emergenza sanitaria in corso ampliando la rete di collaborazioni e facendosi internazionale. Tre sono le
nazioni che Aida Talliente ospiteranno quest’anno il “Faf outside” con una propria originale programmazione, anche se la conferma delle date rimane legata fino all’ultimo all’evoluzione della gestione delle misure anti Covid dei rispettivi governi: la Slovenia (Tolmino), la Svizzera (Mendrisio) e il Giappone (Okawa, con cui Pordenone è gemellata da 30 anni). Purtroppo il Giappone a oggi non ha ancora riavviato le attività di pubblico spettacolo e dunque il debutto nipponico è rimandato al prossimo anno. Rimane invariato lo spirito che anima da sempre il festival, diretto da Gianni Fassetta: andare oltre i luoghi comuni che confinano la fisarmonica nel territorio del folklore; proiettarla in altri e inesplorati orizzonti musicali (dalla classica al jazz, dalla musica sacra a quella moderna); rafforzare la sua forza simbolica e sociale; valorizzare la sua preziosa ricchezza di sfumature. Una dichiarazione d’amore, immutata negli anni allo strumento “che respira” attraversando lo spazio, i generi, le culture. Ma non mancano le novità: un meeting con allievi e allieve dei Conservatori di Udine e Trieste, con la Scuola di musica di Tolmino e l’Accademia fisarmonicistica Fancelli di Pordenone; la mostra con la ricca collezione di fisarmoniche dell’artigiano Adelio Corti (il 22 e il 23 ottobre nel convento di San Francesco); uno spettacolo che
Adolfo Del Cont celebra la poesia friulana. Il programma è stato illustrato dal direttore artistico Gianni Fassetta, alla presenza dell’assessora regionale Tiziana Gibelli, particolarmente affascinata dalla fisarmonica, che ha rinnovato l’invito ad accedere alle opportunità dell’Art bonus regionale aperto anche alle attività culturali, che permette sgravi fiscali immediati ai mecenati (fino al 40%) e dell’assessore pordenonese Pietro Tropeano, che ha rimarcato importanza del lavoro culturale delle associazioni e in particolare di Fadiesis, dimostrata anche dal salto internazionale. Gorni Kramer Quartet Primo appuntamento venerdì 16 ottobre nel Castello di Villalta
(Fagagna) con il Gorni Kramer Quartet, che trascinerà il pubblico a ritmo di swing attraverso una rilettura raffinata e coinvolgente dei brani di Kramer. Sabato 17 ottobre il tradizionale appuntamento con “Mantice Sacro”, nell’abbazia di Sesto al Reghena, vedrà il Corocastel di Conegliano (accompagnato dalle fisarmoniche di Roberto Caberlotto e Gilberto Meneghin) affrontare un percorso tra canto patriarchino e villotta, tra sacro e profano, guardando allo storico passaggio dal Patriarcato di Aquileia all’avvento della Serenissima. Giovedì 22 ottobre nel Convento di San Francesco a Pordenone con lo spettacolo “Animis Vivis” protagonista sarà la poesia in lingua friulana (da Cappello a Tavan, da Cantarutti a Vallerugo): alla fisarmonica Gianni Fassetta, al violoncello Riccardo Pes, voce recitante Aida Talliente. Il giorno successivo il Convento ospiterà il primo Meeting di scuole e conservatori, improntato al confronto e allo scambio. L’ospite d’onore dell’edizione 2020 del Fadiesis Accordion festival sarà il pianista e Remo Anzovino – Gianni Fassetta compositore Remo Anzovino, che eseguirà le proprie musiche in duo con Fassetta il 25 ottobre a Cordenons (auditorium Aldo Moro, prevendita vivaticket). Grazie al Fai l’antica pieve di Montereale Valcellina, aprirà le proprie porte due volte: il 13 novembre all’incontro tra generazioni sul filo della memoria con i giovani allievi dell’Accademia Fancelli e gli ospiti della comunità alloggio La Selina; il 14 novembre ai
suoni moderni proposti da Adolfo Del Cont, col suo bajan. L’ingresso ai concerti è libero, previa prenotazione allo 0434 43693 (solo per Fagagna 340 6819389) Il rider, la nonna e l’Intelligenza Artificiale Leo è un ventottenne orfano, rider/portapizze per la società DreamEat. Leo da piccolo era un naziskin incallito con la forte passione per i puzzle e i film e le canzoni Disney. Leo vive in casa con l’affettuosa e curiosa nonna Armida. Leo lotta con se stesso e i suoi impulsi repressi e si rapporta con la voce di Alex (versione maschile dell’intelligenza artificiale Alexa) che lo aiuta a scoprire un mondo diverso e il suo orientamento sessuale. Leo, come la principessa Elsa di Frozen, cerca di accettare se stesso:: “Può sembrare un salto enorme ma io lo affronterò. Non è un difetto, è una virtù, e non la fermerò mai più. Nessun ostacolo per me, perché d’ora in poi troverò la mia vera identità e vivrò, sì, vivrò per sempre in libertà…”. Poi accade che Alex, pur essendo intelligenza artificiale, si innamora di Leo. La nonna tenta di capire cosa sta accadendo. Solo alla fine si scoprirà come andrà a finire la ricerca di Leo su se stesso e il suo rapporto con Alex. Lo spettacolo è un dialogo semicomico a tre ma che “fisicamente” non si incontrano mai: un esempio di teatro
classico e nuove tecnologie ai tempi del coronavirus. Il rider, la nonna e l’Intelligenza Artificiale, fa parte della “Trilogia sulle Intelligenze Artificiali” di Giuseppe Nicodemo ed è il secondo spettacolo dopo Il Bonsai hai i rami corti, già presentato a Fiume nel 2020 e che andrà in scena al Teatro Miela il 19 novembre prossimo. Prodotto NHK “Ivan pl. Zaijc” – Dramma Italiano per arrivare l’anno prossimo alla
coproduzi Il terzo e ultimo spettacolo sarà Il wellness delle intelligenze: le intelligenze artificiali dialogheranno a debita distanza, distese sui lettini di un centro wellness.
Cosa penseranno Alex e Alexa, le terribili e tormentate intelligenze artificiali, quando non lavorano e non parlano oppure quando vengono interpellate dai loro “padroni”? Con un sorriso sulle labbra ci si interroga su quali potranno essere i nuovi rapporti tra esseri umani e intelligenze artificiali: cosa vuol dire la comunicazione apparentemente univoca con questi strumenti? quando un monologo interiore o un soliloquio diventano dei dialoghi con qualcosa che è altro da noi? Le intelligenze artificiali sono una proiezione di noi stessi o siamo noi che veniamo plasmati da loro? organizzazione: Bonawentura Informazioni e prenotazioni: biglietteria@miela.it, tel. 040365119 da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 17.00. E’ gradita la prenotazione. ASSEGNATO A TERESA DE SIO A SPILIMBERGO IL PREMIO ALLA CARRIERA FOLKEST 2020 ULTIMA SERATA PER FOLKEST OGGI 5 OTTOBRE CON IL PREMIO AI NUOVI TALENTI DELLA WORLD MUSIC ALBERTO CESA Nell’ambito di Folkest è stato conferito, sabato 3
ottobre, il Premio alla Carriera Folkest 2020 a Teresa De Sio “per l’accorta navigazione tra le note della tradizione popolare della sua terra, il Mediterraneo e la canzone d’autore”. A consegnare il Premio sul palco del Teatro Miotto di Spilimbergo – dopo l’esibizione degli otto finalisti che in questi giorni si contendono il Premio Alberto Cesa 2020, rivolto ai nuovi talenti della world music – l’assessore alla cultura del Comune di Spilimbergo Ester Filipuzzi, Andrea Del Favero, direttore artistico di Folkest, e Lino Mian della Friulovest Banca. Folkest assegna questo Premio dal 1996 a chi abbia lasciato – nel corso della propria carriera artistica – un segno indelebile nella musica e nella società. Negli anni è stato attribuito, a partire da Ian Anderson dei Jethro Tull, ad artisti di grande calibro come Joan Baez, Noa, Branduardi, Alice, The Chieftains, Edoardo De Angelis, Riccardo Tesi.Teresa De Sio dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk, testimoniata da dischi che hanno venduto complessivamente oltre due milioni e mezzo di copie, collaborazioni importanti con musicisti come Eugenio Bennato, Brian Eno, Paul Buckmaster, Michael Brook e Pino Daniele. E inoltre, il docu-film Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, i fortunati romanzi Metti il diavolo a ballare e L’attentissima.
L’artista si è poi esibita a Spilimbergo in concerto riportando brani del suo ultimo disco “Puro Desiderio” . Oggi 5 ottobre, ultima serata per Folkest a Spilimbergo, al Teatro Miotto, alle 20.30, con la finale della competizione del Premio Alberto Cesa, rivolto ai nuovi talenti della world music, che vanta per l’artista vincitore una significativa dotazione, elargita dal Nuovo Imaie, per la realizzazione di una tournée. In gara il triestino Bratiska, i toscani Calimani, Carlo Pestelli dal Piemonte, la Little Train Band dal Veneto, i Mesudì dal Lazio, i lombardi Musica Spiccia, i Politikos – gruppo italo greco – e i Violoncelli Itineranti featuring Ana Pilat, connubio musicale italo croato e sloveno. Ad assumersi l’arduo compito di decretare il vincitore la giuria di giornalisti, musicisti e produttori, composta da John Vignola, Elisabetta Malantrucco, Duccio Pasqua, Claudia
Brugnetta, Alessandro Nobis, Daniel Spizzo , Maurizio Bettelli, Edoardo De Angelis, Teresa De Sio, Elena Ledda, Alessandro d’Alessandro, Silvio Orlandi e Mauro Palmas. A conclusione della serata, dopo la consegna del Premio Alberto Cesa 2020, sul palco salirà la regina della musica della Sardegna, la direttrice artistica del Premio Parodi Elena Ledda, insieme a Mauro Palmas. Enrico Liotti LA PAZZA DI CHAILLOT di J.GIRAUDOUX, per la regia di FRANCO PERÒ Teatro Rossetti dal 6 ottobre Inaugurazione di Stagione nel segno dell’attenzione all’ambiente, alla giustizia sociale, all’etica: sono i temi che animano “La pazza di Chaillot” di Jean Giraudoux, la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che – interpretata da una straordinaria Manuela Mandracchia assieme a Giovanni Crippa e ad un cast di 13 attori diretti da Franco Però – debutta in prima nazionale al Politeama Rossetti, martedì 6 ottobre alle 20.30. Ma l’impegno non percorre solo i contenuti drammaturgici: lo spettacolo è innanzitutto frutto dell’impegno, davvero grande, di una compagine artistica numerosa e di alta professionalità,
che – in tempi non facili – ha lavorato affrontando in modo duttile e creativo, limiti e necessità inedite. Ed è contemporaneamente segno della dedizione e dell’entusiasmo del Teatro Stabile, che ha fatto ogni possibile sforzo per ritornare “dal vivo”, garantendo ai propri spettatori sicurezza e piacevolezza. E dunque si alza il sipario, su “La pazza di Chaillot”, dove c’è un mondo da cambiare e si scoprirà che si tratta proprio del nostro mondo. «Jean Giraudoux – commenta il regista Franco Però – nel 1943, durante l’occupazione tedesca, scrive, quasi a premonizione dei tempi a venire, questa folle, ecologica, politica, poetica ed ingenua commedia fantastica, “La folle de Chaillot” (…) Un lavoro in cui c’è tanta consapevolezza della direzione che avrebbero preso le nostre società». Il regista riflette su come oggi, soprattutto per i giovani, l’impegno politico e civile si sia allontanato dai modelli del passato per legarsi invece proprio ai temi e alle idealità evocati dallo spettacolo: le fragilità del pianeta, le specula.
© Simone Di Luca «La storia, le dinamiche di potere che descrive, la relazione tra élite autoproclamate e classi popolari, l’appetito cieco del mondo degli affari verso le risorse del pianeta sono più che attuali: sono il seme del mondo in cui viviamo. Sono il punto zero, l’alba del mondo che conosciamo (…)» evidenzia Letizia Russo, la drammaturga cui Però ha affidato l’adattamento del testo originale. «Ecco, “La pazza di Chaillot” racconta proprio questo: come tutto è cominciato. Non è attuale, quindi, nel senso stretto del termine. Perché leggerla, rappresentarla, rianimarla dal punto di vista drammaturgico significa non tanto guardare quello che siamo, ma capire perché lo siamo diventati. E riderne, possibilmente, tenendo stretto l’amaro che quella risata porta con sé». La commedia è ambientata a Parigi, dove vive Aurelie (Manuela Mandracchia), una donna un po’ stravagante, un po’ fuori dal mondo, ma amata da tutte le persone umili del suo quartiere: quando intuisce che un gruppo di cinici industriali e finanzieri hanno scoperto immensi giacimenti di petrolio nel
sottosuolo, e intendono distruggere la città per riuscire a sfruttarli, non può esimersi dall’intervenire. Convoca allora altre amiche – come lei al limite fra normalità e follia – e assieme ad un gruppo di personaggi poetici, borderline, ma ricchi di passione e verità, decide di sequestrare e giustiziare quegli uomini aridi e avventurieri. Una trama che è quasi una favola, ma che allude chiaramente – attraverso un’ironia surreale – alla parabola di un mondo che ha perso il suo legame vivifico con la natura e la bellezza e che guarda con più attenzione al cinico e ansiogeno interesse dei mercati, che all’incanto spontaneo ed essenziale di una fioritura… È un mondo che ha scelto di comportarsi da “fantino” del pianeta e non da suo ospite, senza rispetto, come si dice nella commedia. Aurelie lo ritrae perfettamente in una battuta: «Cammino, Fabrice. E osservo i malvagi di Chaillot. Le loro labbra grigie. Gli occhi sfuggenti. E il riflesso di morte sul loro viso. I nemici degli alberi. I nemici degli animali. Li osservo mentre entrano dal barbiere, nelle saune. E ne escono sudici. Con le barbe finte. Leggo dentro di loro il progetto di abbattere il platano della piazza. Di gettare veleno ai cani di strada». Un mondo popolato da cloni neri senz’anima, mossi dal cinismo e dalle ragioni del denaro, a cui la fantasia di Giraudoux oppone la forza dirompente, sincera dell’umanità un po’ ingenua, un po’ matta, un po’ clochard capitanata da Aurelie. Sul palcoscenico del Rossetti questi personaggi si muoveranno su un pendio erboso (creata dallo scenografo Domenico Franchi) e saranno coloratissimi, come appaiono – per necessità e non per scelta – gli homeless, i veri poveri di oggi, abituati – sottolinea il costumista Andrea Viotti – a raccattare e accostare gli indumenti più diversi… La loro immagine fantasiosa e variopinta è un immediato contrasto al “nero” degli affaristi.
Lo spettacolo – con le luci di Pasquale Mari e le musiche di Antonio Di Pofi – conta su una compagnia numerosa, piena di energia che incarna con generosità i molti personaggi della pièce: accanto alla Aurelie della pluripremiata Manuela Mandracchia (una delle migliori attrici del panorama nazionale, reduce fra l’altro dal recente Festival del Cinema di Venezia per il film “I predatori”), e al Cenciaiolo di Giovanni Crippa saranno in scena Filippo Borghi (Martial), Emanuele Fortunati (Pierre), Ester Galazzi (Gabrielle), Andrea Germani (Prospettore), Mauro Malinverno (Barone), Riccardo Maranzana (Speculatore/Guardia), Francesco Migliaccio (Presidente), Jacopo Morra (Sordomuto/Jadin/Fognaiolo), Zoe Pernici (Irma), Maria Grazia Plos (Constance), Miriam Podgornik (Fioraia/Piccola Risparmiatrice/Salvatrice). A Trieste lo spettacolo replica alle ore 20.30 fino dal 6 al 10 ottobre e domenica 11 ottobre alle ore 16. Per biglietti e prenotazioni e per acquistare nuovi abbonamenti si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511. Rievocazione storica sulla Rocca di Monfalcone
La Rievocazione storica sulla Rocca di Monfalcone, dopo il successo – nonostante il maltempo – della prima giornata, prosegue domani, domenica 4 ottobre, come da programma originale. Appuntamento quindi alle ore 10.00 e alle ore 15.00 in Rocca per lo spettacolo con bandiere e tamburi del Gruppo Sb&andieratori di Palmanova e con i duelli e le sfide tra rievocatori a cura della Compagnia d’Arme Malleus. Per gli appassionati della storia di Monfalcone, alle ore 10.30, in Galleria d’Arte Contemporanea si terrà la conferenza dal titolo “Arriva Napoleone. La fine della Serenissima a Monfalcone nelle lettere di un ufficiale francese” a cura dello storico dottor Paolo Foramitti, esperto del periodo Napoleonico in Friuli Venezia Giulia, che ricorderà la presenza francese in città come descritta in alcuni documenti inediti. Servizio Roccabus gratuito con partenza dal centro città Info e dettagli: 3346000121 o via mail a booking@comune.monfalcone.go.it LINK FESTIVAL DEL GIORNALISMO CHIUDE A TRIESTE DOMENICA 4
OTTOBRE TRIESTE – Si parla di bellezza, di sostenibilità, di economia nell’ultima giornata di Link Festival del giornalismo nella giornata conclusiva, domenica 4 ottobre: un’indagine a più voci per capire “che mondo farà” dopo gli eventi del 2020 pandemico ed esplorare ricette utili ad affrontare e rilanciare nell’anno del covid. L’attrice Simona Marchini per la prima volta presenta a Trieste il suo progetto di “bellezza” per le giovani generazioni, si parlerà di “buonismo” e buonisti con Geppi Cucciari e Luca Bottura, ci si chiederà se “La nave va” con il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che in video collegamento dialogherà con l’AD Fincantieri Giuseppe Bono, il direttore del quotidiano Il Piccolo Enrico Grazioli, il responsabile della sede ANSA FVG Francesco De Filippo, la presidente FriulAdria Crédit Agricole Chiara Mio. Appuntamento dalle 10 nella Fincantieri Newsroom di Piazza Unità a Trieste: si parte con Buongiorno Trieste: protagonisti i giornalisti Marco Stabile di Telequattro, Francesca Busolini di Radio Punto Zero, Riccardo Pilat di Triestecafè, assieme ad Alessandro Martegani, segretario di Assostampa Fvg. Alle 11, il neodirettore di Rainews24 Andrea Vianello, racconterà la sua esperienza dopo l’ictus che lo ha colpito più di un anno fa, nel libro “Ogni Parola che sapevo” (Mondadori), un viaggio in un inferno molto diffuso, l’ictus e i suoi danni, che a volte presenta un percorso terapeutico e riabilitativo che non esclude il ritorno. Il libro di Andrea Vianello racconta e dimostra che le parole perdute sono state, in qualche modo, tutte recuperate: non solo, a quelle che già sapeva ne ha aggiunte di nuove.. “Quale domani?” titola il panel delle 12 che vedrà
protagonista il Governatore della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervistato dalla giornalista e conduttrice del programma Rai1 “Oggi è un altro giorno”, Serena Bortone. Ma chi salverà le nuove generazioni dal vuoto, dalla violenza e dal degrado della società moderna se non l’arte, la cultura e la bellezza? Proprio questi sono i presupposti del progetto di formazione che Simona Marchini, attrice e regista teatrale, impegnata e appassionata promotrice della cultura, per la prima volta presenterà pubblicamente a Link Festival domani alle 16, in dialogo con la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, presidente della Fondazione Movimento Bambino, che sarà in video collegamento. Sul piano non solo economico, ma anche degli scenari futuri del Nord Est d’Italia nel contesto di una difficile ripresa, spicca la tavola rotonda delle 18 che vedrà protagonista il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, impegnato in video collegamento nel confronto con l’AD Fincantieri Giuseppe Bono, la Presidente di FriulAdria Crédit Agricole Chiara Mio, il direttore del quotidiano Il Piccolo Enrico Grazioli e il responsabile della sede FVG dell’Agenzia ANSA, Francesco De Filippo. Gran finale di Link 2020, domani alle 19 nella Fincantieri Newsroom, all’insegna della verve e dell’ironia di Geppi Cucciari e Luca Bottura, a Trieste per un dialogo che prende spunto proprio dall’ultimo libro di Bottura “Buonisti un Cazzo” (Feltrinelli): un racconto divertente e spietato di quel disorientato pezzo d’Italia che non si sente sovranista. “Non è vero che c’è da vergognarsi per aver studiato – spiega Bottura – Pagare le tasse non è da sfigati. L’Europa non è una prigione. Non dobbiamo aiutarli a casa loro: dobbiamo accogliere chi abbiamo contribuito ad affamare. Imitare i populisti non farà vincere le elezioni a nessuno”. Bottura ha scritto una biografia collettiva di quel pezzo di Paese, un racconto autoironico, demoralizzato ma non vinto, pronto a
ridere dei propri nemici e dei propri amici. Link Festival del giornalismo è organizzato da Prandicom e promosso in partnership con Fincantieri, con la collaborazione della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste e di Crédit Agricole Friuladria, Link Festival è curato da Francesca Fresa e realizzato sotto l’egida della FNSI e dell’Ordine dei Giornalisti e con la RAI main media partner. Link Festival del giornalismo si svolge in collaborazione con il Festival dello Sviluppo Sostenibile 2020, in programma fino all’8 ottobre in tutta Italia e in rete per iniziativa della Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile(ASviS), che riunisce oltre 270 organizzazioni del mondo economico e sociale, impegnata sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu. Una manifestazione concepita per mobilitare tutta la popolazione, i territori, le imprese, le università e le scuole, le istituzioni e i media per diffondere nel Paese la cultura della sostenibilità, obiettivo che Link Festival 2020 ha fatto proprio attraverso questa adesione. Link 2020 aderisce a “No women, No panel” la campagna promossa dalla Commissione Europea che prevede la presenza di almeno una figura femminile per ogni incontro o convegno negli eventi programmati e punta a sensibilizzare sia gli stakeholders che l’opinione pubblica in merito all’equilibro di genere nei panel ed eventi pubblici. L’ingresso alla Fincantieri Newsroom è libero e gratuito fino a esaurimento dei posti a sedere. È possibile prenotare il proprio posto con la compilazione e la firma del modulo di autocertificazione anticovid, disponibile presso Ticket Point in corso italia 6/c: Da giovedì 1 ottobre a partire dalle 17 e
per tutta la durata del festival, le prenotazioni si possono effettuare al desk ticket point all’ingresso della Fincantieri Newsroom (lato Caffè degli Specchi). Teatro Verdi Gorizia 23 spettacoli con 35 recite nella stagione 2020-2021 Gorizia, 2 ottobre 2020 – Divertente, toccante, profonda, travolgente, in altre parole emozionante: è la stagione artistica 2020/2021 del Teatro comunale Giuseppe Verdi di Gorizia. Otto gli spettacoli di Prosa, ognuno con una replica, sei quelli di Musica e balletto, di cui due con doppia rappresentazione, due gli Eventi, ognuno con due serate, quattro gli appuntamenti della finestra sulla nuova drammaturgia Off Box e tre le Pomeridiane per famiglie e bambini del percorso Verdi Young, per un totale di 23 spettacoli con 35 recite: questo il cartellone della ripartenza preparato dal direttore artistico, Walter Mramor, con l’introduzione di repliche appunto per permettere di trovare un posto a tutti, sia abbonati che spettatori che prediligono il biglietto singolo. Una stagione che sarà diversa dalle precedenti, nel rispetto delle normative anti covid, ma comunque coinvolgente. Tanti i nomi di spicco, tra graditi ritorni sul palco goriziano e artisti che lo calcheranno per la prima volta, insieme a compagnie prestigiose, alcune delle quali erano già in programma al Verdi la scorsa primavera, quando il lockdown ha bloccato la stagione. L’inaugurazione è fissata sabato 14 novembre alle 20.45 con un’anteprima nazionale: In-Canto di un mito – Omaggio a Ennio Morricone vedrà come protagonista il soprano
Silvia Dolfi, insieme dieci elementi dell’Orchestra della Toscana, in un concerto-spettacolo che ripercorrerà le grandissime colonne sonore del maestro. Ricordando le difficoltà attraversate in questo momento dagli operatori del settore dello spettacolo, a illustrare il cartellone è stato il direttore artistico Mramor: “C’è una grande voglia di tornare a teatro e noi accoglieremo tutti i nostri spettatori in sicurezza. Ho pensato a una stagione che volgesse al buonumore, per infondere serenità in un momento tanto complicato per tutti, ma senza perdere profondità”. In occasione della presentazione il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha invece rimarcato: “Si tratta di una stagione importante per il nostro Teatro, con tante repliche e di altissima qualità. Il direttore artistico Mramor ancora una volta ha intercettato i desideri del nostro pubblico”, L’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti, ha aggiunto: “Ancora una volta dimostriamo con i fatti che il Teatro Verdi è per tutti. Per questo abbiamo voluto mantenere i prezzi delle stagioni passate per biglietti e abbonamenti”. Presente per la Fondazione Carigo, che insieme alla Regione sostiene la stagione artistica del Verdi, il vicepresidente, Georg Meyr: “Gorizia ha un elevato profilo culturale, si merita una stagione teatrale di questo spessore”. La campagna abbonamenti prenderà il via giovedì 8 ottobre, con modalità inevitabilmente diverse rispetto al passato. Sarà operativa sia la biglietteria di via Garibaldi, da lunedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, sia il botteghino di corso Italia, da lunedì a sabato dalle 10 alle 13. Fino al 31 ottobre l’accesso al botteghino e alla biglietteria potrà avvenire solo su appuntamento, prenotabile da lunedì 5 ottobre tramite il sito internet del Teatro (http://www1.comune.gorizia.it/teatro/) oppure telefonando allo 0481-383602 da lunedì a venerdì dalle 17 alle 19. Dall’8 al 17 spazio ai vecchi abbonati, dal 19 in poi potranno
accedere i nuovi. I biglietti singoli saranno in vendita dal 2 novembre, con accesso libero al botteghino, dalle 17 alle 19 da lunedì a venerdì e sabato dalle 10.30 alle 12.30. Si potranno acquistare i biglietti singoli a partire da 15 giorni lavorativi prima della data della rappresentazione. Sul sito saranno riportate tutte le informazioni utili per l’acquisto di abbonamenti e biglietti. Prosa Alle 5 da me, di Pierre Chesnot, con Gaia De Laurentiis e Ugo Dighero, in cartellone martedì 24 e domenica 25 novembre, è una commedia esilarante che racconta i disastrosi incontri sentimentali di un uomo in cerca di stabilità affettiva e di una donna alla ricerca spasmodica di un essere di sesso opposto che le possa garantire una procreazione senza l’uso di provette. Martedì 5 e mercoledì 6 gennaio il pubblico sarà travolto dal nuovo sfavillante “varietà” firmato Lillo e Greg , con i cavalli di battaglia della famosa coppia comica, tratti non soltanto dal loro repertorio teatrale ma anche da quello televisivo e radiofonico. Martedì 19 e mercoledì 20 gennaio sarà proposta la spumeggiante commedia Se devi dire una bugia dilla grossa di Ray Cooney, nella versione italiana di Iaia Fiastri, interpretata da Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Paola Quattrini, con la partecipazione di Paola Barale. L’allestimento è ispirato a quello originale firmato dalla ditta Garinei e Giovannini, con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la hall dell’albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda del Ministro De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extraconiugali con un membro femminile dell’opposizione. La situazione gli sfuggirà subito di mano, dando il via a una girandola di equivoci, battibecchi e colpi di scena sempre più fitti. Un viaggio notturno verso l’ignoto sarà vissuto dagli spettatori con Dracula, chesbarcherà al Verdi martedì 2 e mercoledì 3 febbraio, interpretato da Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini, con quest’ultimo anche nella veste di regista. Giovedì 25 e
venerdì 26 febbraio ci sarà un gradito ritorno per il Teatro di Gorizia: Emilio Solfrizzi sarà Il malato immaginario di Molière. Una commedia nera, in equilibrio tra farsa e noir, tensione e puro divertimento: è Arsenico e vecchi merletti, in cartellone sabato 6 e domenica 7 marzo. Geppy Gleijeses, ispirandosi liberamente alla prima regia teatrale di Mario Monicelli, dirige due monumenti del teatro italiano: Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzarini, già muse di Zeffirelli e Strehler. La storia è quella ben conosciuta grazie al film cult diretto da Frank Capra nel 1944, interpretato da Cary Grant. Un altro gradito ritorno sarà quello, sabato 27 e domenica 28 marzo, di Veronica Pivetti, come Jolanda La figlia del Corsaro Nero. Infine sabato 10 e domenica 11 aprile la commedia Liolà di Luigi Pirandello vedrà un don Giovanni senza morale scombussolare l’apparentemente morigerata società in cui si muove. A interpretarlo Giulio Corso, affiancato da Enrico Guarneri. Musica e balletto Sarà In-Canto di un mito – Omaggio a Ennio Morricone del soprano Silvia Dolfi, insieme a un’orchestra dal vivo, ad aprire sabato 14 novembre la stagione artistica 2020/2021, con replica domenica 15. Il concerto-spettacolo, con la regia di Fabrizio Angelini, omaggia le grandissime colonne sonore del maestro traendo spunto dalle versioni cantate del suo repertorio, avvalendosi anche di contributi video e fotografici. Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde, in scena sabato 12 dicembre, è un’opera dedicata al tema dell’origine della cultura mediterranea, un lavoro definito dalla stampa internazionale spettacolare, sublime, e superlativo. Con questo spettacolo, il coreografo franco- algerino Hervé Koubi ha concepito un gioiello che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione di un balletto classico e affronta la paura ancestrale del barbaro, portando agli occhi del pubblico ciò che di più affascinante c’è nell’incontro fra culture e religioni. Doppia serata,
sabato 19 e domenica 20 dicembre, per Canzone per te, l’omaggio a Sergio Endrigo di Simone Cristicchi e della Fvg Orchestra diretta dal maestro Valter Sivilotti. Venerdì 29 gennaio la straordinaria bravura di Ivan Bessonov, pianista classe 2002 di San Pietroburgo, lascerà a bocca aperta il pubblico del Teatro Verdi in Russian Beauty. La MM Contemporary Dance Company, compagnia di danza contemporanea diretta dal coreografo Michele Merola, nata nel 1999 come centro di produzione di eventi e spettacoli e come promotrice di rassegne e workshop con l’obiettivo di favorire scambi e alleanze fra artisti italiani e internazionali, sabato 20 febbraio porterà a Gorizia Bolero/Gershwin Suite. Giovedì 18 marzo l’icona di stile nonchè musa di grandi fotografi e stilisti Drusilla Foer sarà Eleganzissima, in un recital che racconta con humour tagliente e commovente aneddoti e ricordi della sua vita straordinaria, tra il reale e il verosimile. Eventi Un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere, La mia vita raccontata male segnala che, se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo indietro la strada è ben segnalata da una scia di scelte, intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli, spesso tragicomici o paradossali. Attingendo dall’enorme e variegato patrimonio letterario di Francesco Piccolo, Claudio Bisio martedì 16 e mercoledì 17 febbraio si dipanerà in una eccentrica sequenza di racconti e situazioni che inesorabilmente e giocosamente costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti. Dopo i grandi successi televisivi, Virginia Raffaele torna al suo primo amore, ovvero il teatro. Giovedì 11 e venerdì 12 marzo con Samusà porterà il pubblico nel mondo fantastico in cui è ambientata la sua infanzia: il luna park, da cui prende le mosse tutto il suo modo di divertire, emozionare e stupire.
Verdi Young Pomeridiane Domenica 29 novembre sbarcherà al Verdi Il Gruffalò, spettacolo musicale per famiglie. Il Fantateatro domenica 3 gennaio metterà in scena il family show La regina delle nevi, mentre domenica 31 gennaio sarà la volta di Proscenio Teatro con Cenerentola in bianco e nero, con pupazzi e figure animate che affiancheranno gli attori. Verdi Off Box Lunedì 25 gennaio in Perlasca – Il coraggio di dire no, scritto e interpretato da Alessandro Albertin, sarà ripercorsa la storia di Giorgio Perlasca, un giusto tra le nazioni, un uomo semplice e normale che, nella Budapest del 1944, si mise al servizio dell’Ambasciata di Spagna. Affrontando la morte ogni giorno, si trovò faccia a faccia con Adolf Eichmann e si finse console spagnolo per salvare la vita a molte persone. La riscrittura ironica de Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare martedì 2 marzo vedrà in scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti. Le lettere d’amore che il Cavaliere Falstaff invia identiche alle signore Page e Ford sono lo stimolo per trasformare il solito barboso e very british pomeriggio con il tè in uno scatenato gioco dell’immaginazione, del desiderio, del divertimento. Mercoledì 31 marzo sarà la volta di Miracoli metropolitani, racconto di solitudine sociale e personale: in una vecchia carrozzeria riadattata a cucina, specializzata in cibo a domicilio per intolleranti alimentari, si muovono otto personaggi, in un’oasi di diversità apparente. Martedì 20 aprile, nella traduzione di Costantino della Ghirardesca, sarà in scena The boys in the band di Mart Crowley, considerata una pietra miliare nella storia del teatro, in quanto prima commedia a tematica gay scritta per il grande pubblico.
WEEKEND DI FUOCO PER FOLKEST: DAL 3 OTTOBRE IN PROGRAMMA LA CONSEGNADEL PREMIO ALLA CARRIERA A TERESA DE SIO Spilimbergo – Giornata densa di appuntamenti quella di sabato 3 ottobre per Folkest che entra nel gran finale. Grande attesa per Teresa De Sio alla quale verrà consegnato il Premio Folkest alla Carriera di quest’anno, scelta “per l’accorta navigazione tra le note della tradizione popolare della sua terra, il Mediterraneo e la canzone d’autore”. Folkest assegna questo Premio dal 1996 a chi abbia lasciato – nel corso della propria carriera artistica – un segno indelebile nella musica e nella società. Negli anni è stato attribuito, a partire da Ian Anderson dei Jethro Tull, ad artisti di grande calibro come Joan Baez, Noa, Branduardi, Alice, The Chieftains, Edoardo De Angelis, Riccardo Tesi. Teresa De Sio dopo una intensa ricerca e divulgazione sulla musica folk, testimoniata da dischi che hanno venduto complessivamente oltre due milioni e mezzo di copie, collaborazioni importanti con musicisti come Eugenio Bennato, Brian Eno, Paul Buckmaster, Michael Brook e Pino Daniele. E inoltre, il docu-film Craj premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 2005, i fortunati romanzi Metti il diavolo a ballare e “L’attentissima”. Teresa De Sio col suo ultimo disco “Puro Desiderio” porterà
a Spilimbergo il suo mondo musicale e poetico intimo. Largo spazio sarà dato inoltre sabato 3 ottobre alla competizione del Premio Alberto Cesa, rivolto ai nuovi talenti della world music, che vanta per l’artista vincitore una significativa dotazione grazie al Nuovo Imaie, per la realizzazione di una tournée. In gara il triestino Bratiska, i toscani Calimani, Carlo Pestelli dal Piemonte, la Little Train Band dal Veneto, i Mesudì dal Lazio, i lombardi Musica Spiccia, i Politikos – gruppo italo greco – e i Violoncelli Itineranti featuring Ana Pilat, connubio musicale italo croato e sloveno. Anticipa questa prima selezione Silvio Orlandi che, alle 20.30, per l’appuntamento “La ghironda di Michèle”, dedicherà un omaggio alla grande ghirondista Michèle Fromentau, recentemente scomparsa, esibendosi su una stupenda ghironda del Berry che proprio l’artista francese scelse perché fosse regalata a Spilimbergo in occasione del gemellaggio tra la cittadina del mosaico e la città di La Châtre. Un dono prezioso che Spilimbergo potrà ascoltare grazie alle sapienti mani di Silvio Orlando, un musicista che all’attività concertistica affianca quella di artigiano liutaio, costruttore di ghironde in particolare, e di insegnante di questo affascinante strumento che ci arriva direttamente dal passato disperso nelle nebbie della tradizione. Anche quest’anno Folkest ripropone “Parole e Musica” in cui dedica una due giorni di appuntamenti, sempre dal 3 ottobre, ricchi di incontri con produttori, musicisti e scrittori ma anche operatori dello spettacolo per analizzare il mondo della musica nei suoi vari ambiti. Nel Salone di Palazzo Tadea il 3 ottobre a partire dalle 16 incontro con Francesco
Giunta e il suo Troppu Very Well, trent’anni di vita e musica rivisitati con Andrea Del Favero. A seguire I Beatles di Pirano con Slobodan Simič – Sime, Sergio Settomini e Fulvio Lacovich, un incontro che ripercorre la storia della scena rock a Pirano, nata anni ’50 e infine l’incontro con Alessandro D’Alessandro, organetto solista e coordinatore artistico dell’Orchestra Bottoni, il cui disco d’esordio è stato finalista al Premio Tenco 2015 e secondo miglior disco al Premio Loano 2014. Il 4 ottobre primo appuntamento, sempre a Palazzo Tadea, alle 11 con la presentazione di Diritti connessi e i diritti dei musicisti in tempo di COVID-19 a cura dell’Associazione Note Legali in cui si analizzano i diritti che tutelano attività che permettono la fruizione e la diffusione dell’opera musicale, chiamati diritti connessi, come i diritti di produzione fonografica, di produzione cinematografica, di emissione radiofonica e televisiva, nel contesto attuale. Nel pomeriggio alle 16, presentazione con Nara Gavioli Costanzini e Maurizio Bettelli di Le scimmie e le donne rock a Modena pubblicato da Artestampa in cui si narra l’avventura della prima band tutta al femminile attiva dalla metà degli anni ‘60 fino al 1974. Appuntamento inoltre, alle 17 con Ballando le parole con Francesca Fedrizzi, counselor e tangoterapeuta e Matteo Sgobino, chitarrista e cantante, membro di varie formazioni in Friuli Venezia Giulia, tra le quali i Lune Troublante e i Mocambo Swing, per raccontare come il “linguaggio del Tango” può dare la possibilità di entrare in una comunicazione profonda con le persone colpite da afasia e del suo effetto terapeutico. Senza dimenticare l’incontro con Silvio Orlandi, insieme
al direttore artistico di Folkest Andrea Del Favero e a Marco Salvadori alle 18, incentrato sulla grande ghirondista Michèle Fromentau, che come già anticipato, scelse per Spilimbergo la ghironda del Berry con cui si è esibito Silvio Orlandi per Folkest il 3 ottobre. Dal 4 ottobre, al Teatro Miotto dalle 20.30, si susseguiranno inoltre tutta una serie di grandi artisti del folk: dal siciliano Francesco Giunta (in collaborazione con il festival Frattempi – i segni del tempo), i Suonno d’Ajere, splendidi vincitori del Premio Cesa nel 2019 e la Fanfara Station, trionfatori del Premio Parodi 2019, alla regina della musica della Sardegna, la direttrice artistica del Premio Parodi Elena Ledda, il 5 ottobre, – a Spilimbergo anche per condurre un seminario organizzato in collaborazione con Associazione Musicale Gottardo Tomat ed Ecomuseo Lis Aganis nell’arco delle giornate del 3 e 4 ottobre – il cui concerto insieme a Mauro Palmas siglerà la chiusura della competizione Premio Cesa con la proclamazione del vincitore. E.L.
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