SARA ACCORSI Le nostre idee per migliorare Persiceto, Decima e tutte le frazioni - ELEZIONI COMUNALI 3/4 OTTOBRE 2021

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SARA ACCORSI Le nostre idee per migliorare Persiceto, Decima e tutte le frazioni - ELEZIONI COMUNALI 3/4 OTTOBRE 2021
ELEZIONI COMUNALI
                                  3/4 OTTOBRE 2021

                                                      Committente responsabile: Sara Accorsi
IL NOS TRO
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SARA ACCORSI
Candidata Sindaca Elezioni 2021
SARA ACCORSI Le nostre idee per migliorare Persiceto, Decima e tutte le frazioni - ELEZIONI COMUNALI 3/4 OTTOBRE 2021
ELEZIONI COMUNALI 3/4 OTTOBRE 2021

SOMMARIO
1. ECONOMIA CIRCOLARE: AMBIENTE E RIFUTI                                       2
   Benessere animale                                                           3

2. VIABILITÀ E MOBILITÀ SOSTENIBILE                                            4
   Viabilità                                                                   4
   Mobilità sostenibile                                                        5

3. RIGENERAZIONE URBANA E URBANISTICA                                          6

4. COMUNITÀ                                                                    7

5. PARTECIPAZIONE                                                              9

6. POLITICHE ECONOMICHE E DI BILANCIO                                         10

7. SALUTE                                                                     11

8. SCUOLA                                                                     12

9. CULTURA                                                                    13

10. SPORT                                                                     15

11. FORMAZIONE, LAVORO E ATTIVITÀ PRODUTTIVE                                  16
   Commercio                                                                  17
   Agricoltura                                                                18

12. MARKETING TERRITORIALE                                                    19

13. SICUREZZA                                                                 20

14. L’UNIONE TERRED’ACQUA                                                     21

15. INNOVAZIONE TECNOLOGICA                                                   21

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PERSICETO, DECIMA E FRAZIONI:
UN TERRITORIO CAPACE DI FUTURO
Amministrare il territorio di San Giovanni in Persiceto nei prossimi 5 anni sarà una appassionante
sfida in cui non sarà più ammesso progettare azioni che ripartano da dove eravamo rimasti prima
del Covid. Occorre mettere in campo cambi di rotta che siano radicali e partecipati, senza la logica
di rivoluzioni repentine a breve termine, ma con percorsi che coinvolgano tutta la cittadinanza in
progetti di cammino comune a lungo termine.
Il Comune di San Giovanni in Persiceto, che con i suoi attuali 28.002 abitanti è 6° nell’area me-
troplitana per numero di abitanti, è chiamato a rivestire un ruolo di grande importanza nell’ambito
dell’area di riferimento delle Terre d’Acqua e della città metropolitana.
L’ampiezza territoriale, l’importanza storica quale centro di ubicazione di importanti servizi rivolti
alla persona, le caratteristiche demografiche e la struttura economico/sociale conferiscono al nostro
territorio la vocazione ad essere un importante attore di proposta, progettazione, attivazione, speri-
mentazione e consolidamento di esperienze innovative in tanti e diversi ambiti.
In questi ultimi cinque anni, nei luoghi istituzionali di definizione delle scelte strategiche che inci-
dono e condizionano lo sviluppo delle azioni e della gestione dei servizi sul territorio, si è registrata
l’assenza della voce, un tempo autorevole, del nostro Comune.
Occorre che il nostro Comune si riappropri del ruolo di motore e di laboratorio, di proposta e speri-
mentazione a garanzia del benessere dei propri cittadini, della tenuta e del continuo miglioramento
dei servizi a loro disposizione. Un obiettivo ambizioso, per raggiungere il quale occorre una visione
globale su tutto il territorio sia del capoluogo che delle frazioni, che dell’area della città metropo-
litana.
Occorre conoscere il territorio nella sua interezza per attivare proposte calibrate alle realtà centrali e
periferiche, distinguendo i bisogni e le risposte, facendo attenzione alle diverse fasce di popolazio-
ne che nei diversi quartieri abitano e sui diversi quartieri gravitano. Occorre mantenere vivo e vivace
l’ascolto e il confronto con le persone, le associazioni, le imprese e tutte le realtà che compongono
il territorio per costruire idee vincenti.
Tra cinque anni il nostro territorio merita di tornare ad essere una rinomata comunità di vitalità e
innovazione in campo sociale, economico, ambientale e culturale, una comunità in cui anche la
storia e le tradizioni profumano di futuro!

                                                                                             Sara Accorsi

SARA ACCORSI Candidata Sindaca Elezioni 2021                                                                 1
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1. ECONOMIA CIRCOLARE:
   AMBIENTE E RIFUTI
Il recentissimo Patto per il Lavoro e per il Clima voluto dalla Regione Emilia Romagna è una strategia che
si pone l’obiettivo di superare l’annoso conflitto fra sviluppo e ambiente, raggiungere la decarbonizzazione
prima del 2050 e passare al 100% di energie rinnovabili entro il 2035. Mette al centro la realizzazione
della transizione ecologica generando lavoro di qualità, con un carattere di piena trasversalità in tutti i
diversi settori. Si delinea un percorso sfidante che stabilisce impegni e responsabilità di ciascuno dei 55
sottoscrittori (amministrazioni pubbliche, associazioni imprenditoriali e professionali, rappresentanze sin-
dacali, istituzioni culturali, terzo settore), si identificano 4 obiettivi strategici (Conoscenza e saperi, Transi-
zione Ecologica, Diritti e Doveri, Lavoro, Imprese e Opportunità) e le relative linee d’intervento prioritarie,
4 processi trasversali di forte portata (Trasformazione digitale, Semplificazione, Legalità e Partecipazione)
che fungeranno da volano per l’attuazione del Patto.
Questo dovrà essere l’ambito di riferimento entro il quale sviluppare politiche e interventi locali, ora che
finalmente si prende atto di quanto il cambiamento climatico colpisca ogni settore, dall’agricoltura alla
salute, alla sicurezza idrogeologica e costringa tante persone ad emigrare dai loro paesi a causa di siccità
e fenomeni atmosferici estremi.
Nel persicetano non partiamo da zero, grazie ad un proficuo percorso partecipato ed inclusivo scaturito
dal Patto dei Sindaci - iniziativa della Commissione Europea che prevede l’impegno delle comunità locali
nella riduzione dell’impiego di fonti fossili, allineando le azioni individuali e collettive con quelle europee e
individuando il territorio come luogo privilegiato per ridisegnare un’economia volta alla tutela degli interessi
della collettività locale – che ha dato vita allo strumento del Paes – Piano d’azione per l’energia sosteni-
bile,approvato nel 2014 da tutti i Comuni di Terre d’Acqua, ma che in quest’ultima legislatura è rimasto
praticamente inattuato. Il processo per attuare il Piano, che oggi si dovrebbe evolvere nel Paese – Piano
Energia-Clima dei Comuni (a tal scopo la Regione ha erogato all’Unione un finanziamento di 60.000 euro)
non è ancora stato intrapreso. L’Unione dei Comuni di Terre d’Acqua ha istituito nel 2016 lo “Sportello
Energia Terre d’Acqua” con il compito di attuare il Paes dei Comuni aderenti, sensibilizzare e informare
sulle tematiche energetiche, fornire consulenza gratuita sui vantaggi economici ed energetici, nonché sulle
agevolazioni fiscali e finanziarie previste dalla legge, connessi all’uso delle fonti rinnovabili. Lo Sportello è
itinerante e la sua gestione è in capo al Comune di San Giovanni in Persiceto, che ha pertanto la respon-
sabilità diretta sull’efficienza di tale servizio per i cittadini e le imprese ma che in questo quinquennio
non è stato messo nelle condizioni di agire in piena operatività. Su questa iniziativa quanto mai attuale è
necessario agire con tempestività.

• Ridurre il nostro impatto sull’ambiente, investendo risorse per l’attivazione di campagne di sensibi-
  lizzazione sui temi ambientali rivolte sia alla popolazione adulta che alla popolazione in età scolare,
  coinvolgendo gli istituti scolastici del territorio
• Redigere con urgenza il PAES-C entro la data del 1 ottobre 2022 (Piano d’Azione per l’Energia Sosteni-
  bile e il Clima), unico strumento per poter accedere con certezza alle richieste di finanziamenti pubblici,
  che ha come scopo la programmazione e il controllo sul territorio per quanto riguarda il consumo, la pro-
  duzione ed il dispacciamento dell’energia e l’elaborazione di forme di incentivazione di buone pratiche
  in materia energetica. Attivazione di iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema attraverso
  la costruzione dei percorsi partecipati.
• Riprendere con decisione alcune delle azioni che le amministrazione del nostro territorio aveva avviato
  con lungimiranza anni fa. Qualche esempio? Lotta alle zanzare, bonifica dell’amianto, qualità e gestione
  delle acque
• Favorire la partecipazione della comunità nella gestione differenziata dei rifiuti. Il nostro territorio rag-
  giunge l’86% di rifuti differenziati e di questo 86%, il 73% entra nel virtuoso circuito del recupero.
  Sono numeri raggiunti attraverso una politica di stretta concertazione tra l’amministrazione e Geovest,
  in cui i cittadini e le giovani generazioni devono essere ancora di più protagonisti attivi.

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• prevedere sgravi fiscali per comportamenti virtuosi da parte di cittadini, famiglie e imprese
• potenziare il servizio di ritiro di ingombranti a domicilio, facilitando le situazioni in cui il cittadino non
  ha la possibilità di smaltire ingombrati portandoli autonomamente ai centri raccolta o non rientranti
  nel normale servizio di raccolta porta a porta. Riconoscendo e, per quanto di competenza comunale,
  favorendo l’opera meritoria del “Centro Missionario”, riteniamo dovere della amministrazione pubblica
  non ignorare questa necessità. Ci faremo parte attiva per concordare con Geovest ritiri su chiamata in
  tempi brevi e certi.
• nell’ottica di riqualificazione dell’ex Area Razzaboni, valutare la creazione di un nuovo punto di raccolta
  del frascame/rifiuto verde al fine di alleggerire il carico di mezzi insistente attualmente sull’area del
  Muzzinello
• Custodiamo e promuoviamo il verde pubblico, valorizzando le aree protette già presenti e incentivando
  la creazione di nuove aree dedicate a importanti progetti di riforestazione urbana, nell’ottica di conte-
  nere l’effetto delle isole di calore. In quest’ottica, riattivare l’iniziativa “un albero per ogni nato”, come
  da normativa vigente. Incentivare iniziative di piantumazione anche in ambito privato.
• occorre rivedere il sistema di programmazione e gestione delle vasche di laminazione, soluzione ancora
  migliore nelle nuove urbanizzazioni, al fine di mitigare l’impatto in caso di eventi atmosferici ecceziona-
  li. Le vasche esistenti possono essere utilizzate anche come nuove aree di piantumazione o destinarle
  ad altri usi.
• incentivare la valorizzazione dei maceri privati per la loro conservazione come elemento tipico del ter-
  ritorio
• Realizzare un centro visite attrezzato nei laghetti di Tivoli
• Intervenire sul “Cavone” a San Matteo della Decima per ridarle un ruolo come area protetta
• Consapevoli che vi sono molti luoghi privati di fatto abbandonati o in condizioni non diversamente uti-
  lizzabili fare bandi comunali per farne altre zone da destinare ad area protetta.
• Completare la rete fognaria ove ancora mancante facendo una diffusa opera di manutenzione che è
  certamente meno” visibile” come operatività, ma che se non adeguatamente effettuata determina i
  ripetuti episodi di criticità che si sono evidenziati negli ultimi anni.
• intervenire in maniera sistemica, non occasionale, tecnicamente validata, sulla rete fognaria di San
  Matteo della Decima che in questi anni più volte si è dimostrata inadeguata creando inondazioni in vari
  settori dell’abitato. Ogni eventuale futuro insediamento edilizio dovrà prestare la massima attenzione a
  non aggravare la attuale criticità.
• raggiungere l’obiettivo di collegare ogni abitato alla rete fognaria preso atto che almeno il 15% degli
  edifici tuttora non utilizza la rete fognaria pur potendolo fare.
• manutenzione dei canali deve costituire una priorità che al momento è disattesa. Pertanto ci impegne-
  remo,in collaborazione con chi ne ha ruolo oltre la competenza comunale, su questi punti:
  - asportare con adeguata periodicità i materiali che si depositano nei fondali
  - determinare le condizioni affinchè la cura della presenza vegetale nel suo insieme debba avere
       l’obiettivo di non impedire il buon scorrimento delle acque, essere funzionale alla fitodepurazione,
       contribuire alla lotta contro l’inquinamento dell’aria, favorire la biodiversità.

Benessere animale
• favorire, in collaborazione con esperti del settore e del succitato volontariato, una campagna informa-
  tiva per evitare che una inadeguata gestione degli animali di affezione da parte di singoli privati possa
  recare danni a persone, a cose, all’igiene e al decoro pubblico o addirittura agli animali stessi. La cam-
  pagna informativa pur doverosa non potrà evitare la stesura di regolamenti che sanzioneranno chi avrà
  comportamenti inadeguati.
• far rispettare le normative vigenti, anche in forza degli episodi già verificatisi sul territorio
• riqualificare le colonie feline e le aree di sgambamento esistenti, prevedendo alberature e zone d’om-
  bra, dotandole tutte di punta acqua

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• vigilare, unitamente agli altri ruoli di competenza, affinchè gli allevamenti di animali destinati all’uso
  alimentare siano gestiti in maniera massimamente rispettosa della legislazione attuale e degli animali
  come esseri sensibili.
• favorire la biodiversità con azioni di tutela delle aree umide e naturistiche esistenti (aree GIAPP) e con
  azioni di monitoraggio degli eventuali effetti collaterali negativi

2. VIABILITÀ E MOBILITÀ SOSTENIBILE
La viabilità è da tempo una delle principali criticità di San Giovanni in Persiceto.
È pertanto un tema che non può essere ignorato da chi si candida per attuare quel salto di qualità di cui
San Giovanni in Persiceto ha urgente bisogno.
Alcuni punti di riferimento che non si possono ignorare:
1) San Giovanni in Persiceto è geograficamente situata in un crocevia di importanti collegamenti viari:
    Bologna, Ferrara, Modena, è vicina al nodo autostradale più importante d’Italia, è vicina all’aeroporto,
    ha un buon collegamento ferroviario.
    Sono fattori che ne hanno favorito lo sviluppo, ma parimenti sono causa di una maggiore intensità di
    traffico sia di passaggio che di arrivo;
2) la rete viaria dell’insieme territoriale è sostanzialmente quella storica, fatto salvo l’importante circonval-
    lazione esterna che, sia pure incompleta, ha diminuito il traffico di passaggio nel centro abitato;
3) la rete viaria periferica, a parte l’opera di asfaltatura delle cosiddette “strade bianche” effettuata negli
    anni cinquanta /sessanta, è strutturalmente rimasta adatta ad una società agricola tradizionale; di
    conseguenza è divenuta nel tempo inadeguata al notevole aumento del traffico automobilistico locale e
    ancor più al passaggio degli attuali mezzi di lavoro utilizzati in agricoltura.
4) è fortemente aumentata negli ultimi anni l’attenzione per la difesa dell’ambiente con particolare riferi-
    mento al risparmio del consumo di suolo, alla viabilità ciclabile e all’uso dei mezzi pubblici.

Viabilità
• Analisi aggiornate e approfondite del piano traffico per capire i flussi di viabilità più consistenti e della
  qualità dell’aria, nell’ottica di effettuare interventi lungimiranti
• Priorità alla ristrutturazione e all’ammodernamento della rete viaria esistente, evitando, nei limiti mas-
  simi possibili, la realizzazione di nuovi percorsi stradali lesivi per la vocazione agricola del territorio;
• analisi dello stato di fatto delle asfaltature di tutte le strade del territorio, analisi sul campo delle criti-
  cità e delle situazioni oggettive, programmazione pluriennale degli interventi con momenti di informa-
  zione e confronto con la cittadinanza;
• investire risorse sulle azioni di controllo per il rispetto del codice della strada e per la tutela della via-
  bilità a velocità ridotta
• Interventi di mitigazione della velocità lungo gli assi viari più trafficati e negli incroci di immissioni
  delle strade laterali sulle provinciali utilizzando anche soluzioni incisive di tracciato e di arredo urbano,
  considerando che il ricorso eccessivo ai dossi presenta criticità
• Completamento della tangenziale di San Giovanni congiungendo la rotonda di Via Cento con la rotonda
  di via Crevalcore, realizzando il sottopasso della ferrovia.
• Al fine di mitigare il tracciato di tutta la linea delle tangenziali presenti nel capoluogo e nelle frazioni,
  proponiamo la realizzazione di pareti arboree, quando non boschi urbani, creando così un orizzonte ver-
  de per chi transita sul nostro territorio e una barriera anche acustica per chi risiede vicino al tracciato.
• Amola: occorre un incisivo intervento all’ingresso e all’uscita dell’abitato che costringa tutti i mezzi
  in passaggio a rallentare. Quanto fatto finora rivela gni giorno la sua inefficacia. Occorre inoltre con

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  urgenza un percorso pedonale protetto lungo tutto l’abitato che insiste Via Crevalcore e occorrono at-
  traversamenti pedonali che facilitino il passaggio tra i due lati della strada per una degna vivibilità della
  frazione.
• Le Budrie: la frazione è spaccata in due dalla provinciale. È urgente avviare un percorso partecipato e
  uno studio di fattibilità, supportato da dati concreti, per abbattere il traffico sia sull’asse del casello di
  Valsamoggia che da e per Bologna attraverso via di Mezzo. In attesa di questa soluzione, è necessario
  intervenire con azioni consistenti sulla provinciale creando percorsi che obbligano a mitigare la velocità.
  L’azione sulla viabilità non può prescindere da interventi e iniziative volte a rivitalizzare la frazione, per
  evitare il lento e già in atto calo dell’attrattività residenziale della frazione stessa.
• Ca Basse: al fine di mitigare il carico urbanistico sulla viabilità esistente, verificare la possibilità della
  rinegoziazione della dotazione di infrastrutture del comparto in accordo con il privato. Il fine è quello
  di salvaguardare via Castagnolo e spostare l’accessibilità del nuovo quartiere verso la rotonda di via
  Budrie, senza variare in alcun modo l’impianto residenziale già previsto.
• San Matteo della Decima: rivedere la viabilità della frazione, alla luce delle nuove esigenze su alcuni
  tratti cittadini (ad esempio Via Nuova o l’incrocio di Via Cento con Calcina Nuova) e in relazione al tran-
  sito di mezzi connessi alla vocazione agricola del territorio

Mobilità sostenibile
Nel concetto del muoversi in maniera sostenibile sul proprio territorio entrano due significati di sostenibi-
lità: la sostenibilità di tipo sociale che si collega ai miglioramenti nelle condizioni di vita e vivibilità di un
territorio, e la sostenibilità di tipo ambientale che si connette all’impatto sull’ambiente. Progettare il nostro
territorio nei termini della mobilità sostenibile significa avere chiaro l’obiettivo che Persiceto, Decima e le
altre frazioni devono diventare luoghi in cui lo spostarsi per motivi di necessità (accesso a servizi, scuola e
lavoro) e per motivi di piacere (attività fisica, esplorazione del territorio, tempo libero) non trovi alcun limite
in termini di sicurezza e di accessibilità, né sia occasione di impattare sull’ambiente in maniera negativa.
Vogliamo che i nostri passi, le nostre pedalate, i nostri spostamenti siano a rischio e ad impatto zero.
• per aumentare la vivibilità dei centri abitati di Persiceto e di tutte le frazioni è necessario creare una re-
    te senza interruzioni sia di marciapiedi universalmente accessibili sia di percorsi ciclabili, realizzandoli,
    ove possibile, come percorsi alternativi alle strade comunali
• valorizzando tracciati già presenti e ideando nuove soluzioni a basso impatto ambientale, è prioritario
    potenziare la rete di collegamento ciclabile tra tutte le frazioni del territorio e il capoluogo, dotandole
    di illuminazione, con particolare attenzione a:
    - collegamento tra San Matteo della Decima e Persiceto su tracciato di Ex-veneta
    - collegamento tra Castagnolo e Persiceto e Tivoli e Persiceto
    - collegamento tra il centro de Le Budrie. Borgata Città, La Villa
    - completamento della via ciclabile dell’Amola lungo via San Bernardino, creando un asse aggiuntivo
        verso il cimitero
• operare in rete con i comuni limitrofi nell’ottica di ampliare la rete ciclabile e in questa direzione rite-
    niamo prioritari due interventi:
    - recuperare e valorizzare il progetto del GECT (ciclabile Nonantola-Pieve di Cento), coinvolgendo le
        Partecipanze dei cinque comuni, al fine di creare una rete ciclabile a forte vocazione turistica per i
        comuni attraversati
    - creare un accordo con il Comune di Crevalcore per intervenire sul tratto di Via dei Conti – Via Ran-
        gona: il ripristino della piena funzionalità del Ponte di Guazzaloca permetterebbe il collegamento di
        San Matteo della Decima con la Ciclovia del Sole.
• potenziare il trasporto pubblico di collegamento tra Persiceto e tutte le frazioni nell’ottica di rispondere
    sia alle esigenze degli studenti e delle studentesse, ma anche a tutte le persone che tutti i giorni della
    settimana, a diversi orari e per diverse necessità vogliono recarsi nel capoluogo e in stazione, all’ospe-
    dale e ad altri luoghi sensibili (es. cimiteri), anche creando nuove fermate sicure e confortevoli
• potenziare il dialogo con la Regione per ampliare l’offerta del trasporto pubblico ferroviario verso Bologna

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• contribuire con risorse aggiuntive comunali aumentando gli incentivi già previsti a livello regionale per
  favorire l’utilizzo di trasporto pubblico e biciclette nei tragitti casa-lavoro, casa-scuola
• conversione del parco auto comunale, comprendendo trasporto scolastico e eventuali mezzi di lavoro,
  all’elettrico, anche richiedendolo come requisito nei bandi in caso di servizi appaltati all’esterno
• favorire la massima diffusione sul nostro territorio di punti di ricarica elettrica con particolare attenzione
  alle aree di sosta antistanti i luoghi di lavoro (zona artigianale)
• favorire il collegamento bike-sharing all’interno del capoluogo e tra capoluogo e frazioni, prevedendo
  anche la presenza di mezzi adatti ad un utilizzo in caso di disabilità motoria
• costruire un accordo con una società che gestisca un servizio di car sharing elettrico sul territorio

3. RIGENERAZIONE URBANA E
   URBANISTICA
Non è possibile parlare di rigenerazione urbana ed urbanistica senza partire da due dati essenziali: le leggi
nazionali e regionali sul consumo di suolo e le aree attualmente decretate edificabili secondo gli strumenti
urbanistici comunali in vigore.
All’interno di queste due direttive e ponendo al centro il rispetto dell’ambiente e la ricerca costante di una
migliore vivibilità di San Giovanni in Persiceto (capoluogo e frazioni) nasce l’idea di un’azione sul territorio
capace di fare la differenza per l’oggi, ma soprattutto per il domani, peraltro in un momento così cruciale
come quello attuale: è in corso, infatti, nel nostro Comune il progetto per la formazione del nuovo Piano
Urbanistico Generale (PUG) definito dall’art. 31 della L.R. 24/2017. Per progettare il nostro territorio di
domani, occorre però mettere al centro delle priorità amministrative anche la rigenerazione di spazi e luo-
ghi di Persiceto, Decima e delle altre frazioni, con la consapevolezza che rigenerare significa non sprecare
occasioni per arricchire la socialità, contrastare il degrado e aumentare la sicurezza.

• Investire risorse affinché i progetti di rigenerazione nascano con percorsi partecipati con la cittadinanza
  e delineare un piano pluriennale dei lavori pubblici condiviso con i cittadini
• I progetti di rigenerazione urbana mettano al centro sia complessi immobiliari che spazi aperti in cui
  generare boschi urbani
• Prioritaria la rigenerazione di alcuni luoghi con progetti a servizio della comunità e coinvolgimento del
  terzo settore e dell’associazionismo, partendo da una convinta ricerca di accordo tra l’amministrazione e
  le proprietà attuali: Complesso dell’Ex caserma dei carabinieri (già di proprietà comunale), Bagni Pub-
  blici, Casa del Fascio - Le Budrie, Villa Fontana, Ex macello e ex scuole elementari (San Matteo della
  Decima), scuole di Amola e Tivoli, Palazzaccio - Casa dell’Abate, Complesso Orsi Mangelli (Le Budrie)
• La rigenerazione di complessi immobiliari dovrà essere occasione anche per una politica della casa
  che risponda alle diverse fragilità presenti nella comunità e sia centrale nei percorsi di emancipazione,
  favorire l’utilizzo degli stabili per interventi di cohousing per giovani famiglie attente alla sostenibilità.
• Riqualificazione di pavimentazioni e manti stradali in alcuni percorsi significativi sia del centro storico
  (es.Corso Italia) che in altre zone del capoluogo e delle frazioni
• Riqualificazione del centro storico del capoluogo affinché abitarci sia un’opportunità per la qualità di
  vita e visitarlo sia invitante e accogliente
• Riqualificazione delll’edilizia residenziale pubblica (ERP) esistente, al fine di garantire la piena assegna-
  zione degli alloggi a chi ne ha diritto
• Attivare importanti azioni di defiscalizzazione e premialità, sostegno nelle pratiche burocratiche per:
  - aziende interessate a ridare vita a capannoni vuoti ed abbandonati;
  - cittadini interessati a scegliere abitazioni sfitte e in vendita;
• Eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e spazi pubblici, nei luoghi sensibili (es. stazio-

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  ne) pur se non comunali, nella edilizia privata sia con lo strumento di atti amministrativi sia con incentivi
• Convertire gli immobili delle proprietà comunali migliorandoli sia dal punto di vista dell’efficentamento
  energetico che dal punto di vista della bioedilizia
• Rivedere l’elenco degli edifici privati che in base a trasparenti criteri storici, tecnici, culturali non po-
  tranno essere abbattuti e sostituiti da costruzioni che ne cancellino esteriormente la storia: sì alla loro
  ristrutturazione, mai più un caso “Villa Rosa “
• Non aumentare ulteriormente le aree edificabili con aggravamento della cementificazione del nostro ter-
  ritorio. Nei limiti di quanto consentito dalla legge ridurre le aree che sono attualmente individuate come
  edificabili, come realistica presa di atto che negli ultimi decenni è profondamente mutata la sensibilità
  di chi amministra i territori e di gran parte dei cittadini verso una “cementificazione” diffusa.
• incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente, gli interventi nei vuoti urbani e nelle aree da
  riqualificare
• favorire la riqualificazione delle aree produttive incentivando il recupero delle strutture inutilizzate con
  particolare riferimento all’area artigianale di San Matteo della Decima.

4. COMUNITÀ
La prospettiva dell’andamento demografico dei prossimi anni è quella di un aumento importante della
popolazione fragile (anziani, disabili, adulti) associata ad una sempre maggiore solitudine dovuta all’isola-
mento sociale ed alla progressiva ed inesorabile contrazione (se non addirittura, in alcuni casi, scomparsa)
delle reti famigliari di riferimento. La realtà attuale vede già presenti questi fenomeni in modo importante
soprattutto nelle città, ma di certo la realtà di Persiceto non ne è esente.
Tali dinamiche sono destinate ad aumentare e rendersi sempre più evidenti e pressanti anche nella nostra
realtà comunale. A questi fenomeni sono associate dinamiche di crescita di problematiche di gestione
della fragilità e della non-autosufficienza (fasi sempre più ampie nella vita delle persone), della maggiore
presenza di patologie cronico-degenerative che necessitano di particolari azioni di prevenzione, educazione
e sorveglianza sul piano sanitario, di maggiore incidenza di patologie legate al deterioramento cognitivo ed
alle forme di demenza che necessitano di supporti specifici anche rivolti al sostegno delle famiglie e dei
care-giver.
L’attuale pandemia e le condizioni di restrizione delle socialità e della vita di comunità hanno inoltre posto
sotto la lente le fragilità legate al disagio giovanile e della popolazione adulta e tutte le problematiche
riconducibili alle difficoltà economiche delle famiglie e dei singoli in una situazione di crisi della quale, al
momento, siamo già in grado di percepire la reale dirompente portata.
In questo quadro occorre essere comunità attenta e plurale, comunità capace di dare ascolto, indagando
i bisogni con impegno e capillarità e anticipando le richieste, con strumenti efficaci per rispondere alle
esigenze delle persone. I bambini e le bambine, gli adolescenti e le adolescenti, gli anziani e le anziane,
i diversi nuclei familiari, le persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive, meritano un territorio
armonico, in cui ci sono risposte per le esigenze di tutti e tutte e in cui c’è spazio per la realizzazione di sé
e come parte attiva della comunità.

• realizzare l’ampliamento dell’offerta di risposte e sostegni domiciliari alle necessità di persone anziane
  e disabili in condizione di fragilità o lieve non autosufficienza con particolare riferimento alla gestione
  di percorsi di sollievo, anche facendo ricorso a figure nuove quali l’assistente di comunità, o tramite
  un servizio di assistenza qualificata in situazioni abitative innovative anche in presenza di lievi disturbi
  cognitivi (es. progetto Cà Nostra realizzato a Modena o altre iniziative di seniorhousing o di abitare soli-
  dale) o, con particolare riferimento ai disabili, di percorsi finalizzati al sostegno alla vita indipendente ed
  al mantenimento al domicilio anche in situazioni di assenza o di invecchiamento dei genitori (cohousing,
  abitare solidale, Dopo di noi e Durante noi);

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•    sostenere e promuovere luoghi di ascolto ed aiuto “informale” dei cittadini che possano essere punto
    di riferimento competente in una logica di sussidiarietà rispetto all’attività del servizio pubblico (sportelli
    di ascolto, gruppi di auto-mutuo-aiuto, iniziative di educazione e self-help);
•    sostenere iniziative, in collaborazione con le associazioni del territorio, volte a promuovere la cultura
    della pace e dell’antifascismo
•   realizzare risposte innovative alle necessità di sostegno, accoglienza, socializzazione ed integrazione
    sociale di persone anziane, disabili o adulti in condizioni di fragilità che necessitano di supporti flessibili
    e personalizzati anche di tipo extra-famigliare (es. progetti IESA);
•   Realizzare attività di contrasto alla disparità di genere con particolare riferimento ad azioni di sostegno
    a nuclei famigliari composti da donne sole con figli in situazione di povertà o a rischio di povertà, a
    donne vittime di violenza famigliare (es. assistenza legale). Sarà inoltre importante la attivazione anche
    in collaborazione con la scuola e con l’associazionismo di iniziative di sensibilizzazione e di promozione
    rivolte ai giovani ed alla popolazione tutta sui temi della parità di genere, dei ruoli famigliari, del con-
    trasto alla violenza infra ed extra familiare;
•   realizzare azioni di sostegno economico rivolto alle giovani coppie ed alle famiglie con particolare (ma
    non unico) riferimento al sostegno delle spese di affitto, all’accesso ai servizi ed alle opportunità educa-
    tive rivolte alla infanzia, al sostegno economico per i costi di mobilità legati al raggiungimento del posto
    di lavoro. Le azioni di sostegno economico dovranno essere improntate alla valorizzazione della capacità
    di restituzione nel tempo da parte dei beneficiari e di progressiva autonomizzazione degli stessi anche
    attraverso politiche attive ed azioni di inserimento e reinserimento lavorativo;
•   Rendere concretamente operativo il Tavolo delle Fragilità, che coinvolge trasversalmente i soggetti che
    operano a tutela delle fasce deboli (Servizi sociali, Azienda USL, Azienda per i Servizi alla Persona,
    Terzo settore e tutte le altre realtà costituite presenti sul territorio) per farne uno spazio vero di co-pro-
    gettazione;
•    è urgente ripensare agli spazi disponibili sul territorio perchè non può mancare a Persiceto:
    - uno spazio polifuzionale per gli Adolescenti in cui ci sia una proposta differenziata a seconda delle
        fasce di età, cioè con spazi autogestiti da chi li frequenta e spazi gestiti da educatori ed educatrici,
        con spazi diversificati per le diverse attività ricreative;
    - un centro Bambini e Famiglie, per favorire la socialità sia tra i piccoli che tra le famiglie
•   realizzare, in collaborazione con il mondo dell’Associazionismo e del Volontariato, forme di aggregazione
    di giovani che, attraverso percorsi di solidarietà intergenerazionale e interculturale, offrano supporto alle
    fasce di popolazione fragile ed in difficoltà nell’ambito di progetti organici di valenza comunale;
•   Realizzare di un bilancio di genere del Comune di Persiceto: uno strumento che attraverso l’elaborazio-
    ne di dati, analisi e statistiche consente all’amministrazione di valutare se i propri servizi contribuiscono
    o meno alla riduzione delle disuguaglianze di genere;
•   in un’ottica di sussidiarietà, anche al fine di realizzare sul nostro territorio quanto previsto dal Piano
    Nazionale di Rinascita e Resilienza, quindi poter usufruire dei finanziamenti appositamente previsti,
    nella definizione ed esecuzione dei progetti a valenza sociale, in particolare dove le condizioni di disagio
    sociale e di vulnerabilità sono più diffuse, l’azione dell’Amministrazione dovrà rafforzarsi avvalendosi
    altresì del contributo del Terzo Settore; la pianificazione in co-progettazione dei servizi sfruttando siner-
    gie tra impresa sociale, volontariato ed Amministrazione, consente infatti una lettura più coerente dei
    disagi, dei bisogni e delle nuove marginalità, così da fornire servizi più innovativi, in un reciproco scam-
    bio di competenze ed esperienze che arricchiranno sia il Comune che il Terzo Settore ed il volontariato;
•   potenziare i servizi di trasporto disabili e anziani
•   Sostegno alla creazione della Banca del tempo
•   creazione delle Sportello Antidiscriminazione e bullismo: un punto di ascolto e consulenza rivolto a chi
    ha subito discriminazioni (Razzismo, Omotransfobia, Xenofobia, Sessismo) e anche antibullismo. Da
    attivare come organismo che veda in sinergia associazioni e amministrazione comunale.
•   creazione di un Parco Giochi sensoriale: crediamo che anche i bambini co n disabilità abbiano il diritto
    a spazi attrezzati per loro così da favorire anche l’inclusione.
•   promozione di percorsi di inclusione che favoriscano l’autonomia potenziando le competenze (linguisti-
    che, culturali e di cittadinanza), l’accompagnamento al lavoro, l’interazione e la reciproca conoscenza

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• essere parte attiva nei processi dell’accoglienza diffusa, valutando l’adesione al SAI (sistema di ac-
  coglienza integrazione) per dare piena attuazione all’art.10 della Costituzione, in sinergia con il Terzo
  Settore e collaborare alle iniziative analoghe sviluppate in Città Metropolitana
• promuovere la progettazione di interventi di microcredito e/o di istituzione di Family card al fine di atti-
  vare percorsi di autonomia, facendo uscire le persone coinvolte dal mero ruolo di assistite
• realizzare, in sinergia con tutte le realtà presenti sul territorio (associazioni sportive, culturali, ambien-
  tali scuola, parrocchie) iniziative di socializzazione ed educazione rivolte ai giovani adolescenti che
  vedano anche la presenza e l’intervento di professionisti specializzati (educatori professionali, psicologi,
  pedagogisti) con particolare riferimento alla gestione del tempo libero, al contrasto della dispersione
  scolastica attraverso azioni mirate al sostegno alla attività ed alle competenze scolastiche;
• promuovere la creazione e/o il potenziamento di centri sociali di aggregazione nelle frazioni
• occorre che i sostegni alle famiglie siano progettati per tempo per favorire l’organizzazione delle famiglie
  stesse, per favorire l’accesso e la frequenza ai centri estivi, indipendentemente dalla situazione occu-
  pazionale delle famiglie stesse
• sostenere le realtà degli empori solidali (alimentare e non), creando nuove sinergie con le associazioni
  del territorio es. Carpi, sperimentando soluzioni es. Banca del Tempo, e valutare la possibilità di aprire
  sul territorio una cucina popolare, sull’esempio di Bologna.

5. PARTECIPAZIONE
Amministrare il territorio significa avere a cuore anche la partecipazione attiva della comunità alla vita del
territorio stesso. È pertanto centrale costruire un’azione amministrativa che favorisce le occasioni di con-
fronto e partecipazione della cittadinanza, sia come liberi cittadini e libere cittadini che operante all’interno
del tessuto associativo.

• mantenere attivi l’ascolto e il dialogo con la cittadinanza, attraverso la creazione di percorsi partecipati
  e/o di forum digitali moderati da facilitatori, con particolare attenzione al dialogo con i giovani
• istituire il Consiglio comunale dei ragazzi
• Puntare sull’inclusione e la cittadinanza attiva, coinvolgendo i rappresentanti dei gruppi etnici e le tante
  associazioni di volontariato, laiche e interreligiose, attive sui diritti.
• creare occasioni informative per i nuovi residenti o domiciliati al fine di presentare le realtà del territorio
• ampliamento dei momenti destinati all’educazione civica, anche con il supporto delle istituzioni scolastiche
• rilanciare l’attività delle Consulte tematiche (es. Cultura, Socio-Assistenziale, Ambiente-Benessere Ani-
  male, ecc.) ridando voce alle associazioni che le compongono, al fine di recuperare i percorsi decisionali
  partecipativi indispensabili per generare strategie, condivisione sugli obbiettivi e sui progetti del mondo
  del volontariato ed ottenere un coordinamento efficace, così da fornire indirizzi precisi all’Amministra-
  zione sulle priorità;
• riconsiderare il progetto “Casa delle Associazioni”, in particolare per quanto attiene le norme di as-
  segnazione degli spazi, soprattutto in merito alla durata ed alle competenze economiche in capo alle
  associazioni assegnatarie, così da assicurare alle stesse reali possibilità di sviluppo, se non di vera
  e propria sopravvivenza; a tal fine, nei bandi di assegnazione dovranno essere individuati criteri di
  preferenza legati più ai bisogni reali di rinascita della comunità che alle strategie “di convenienza”
  dell’Amministrazione; la “Casa delle Associazioni” dovrà quindi essere vissuta come fulcro di una rete
  diffusa che comprenderà tutte le sedi associative di proprietà comunale, riqualificando quest’ultime
  strutturalmente ed ottimizzandone il loro pieno utilizzo;
• potenziare con forza la collaborazione e la messa in rete di tutte le associazioni, così da unire le forze
  per creare e gestire progetti condivisi, condividere informazioni ed ottimizzare il coordinamento;

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• sempre in tale ambito intensificare la collaborazione con l’Associazione Pro Loco recentemente rin-
  novatasi, così da riuscire a rispondere alle esigenze della cittadinanza e delle realtà commerciali e
  produttive, aumentare l’attrattività turistica del nostro territorio, altresì con particolare attenzione alla
  promozione degli aspetti ambientali;
• istituzionalizzare la manifestazione “Città del Volontariato”, come occasione annuale di convinto ri-
  conoscimento delle esperienze dell’associazionismo del nostro territorio, come pure di una più forte
  aggregazione di tutto il movimento;
• fornire alle associazioni strumenti tecnici di supporto per la gestione degli aspetti amministrativi e ge-
  stionali conseguenti alla nuova normativa inerente il Terzo Settore.

6. POLITICHE ECONOMICHE E DI BILANCIO
Il Comune di Persiceto ha sempre avuto come priorità quella di tenere i conti in ordine, soprattutto in anni
in cui è stato necessario e fondamentale gestire le risorse economiche con rigore e oculatezza nel pieno
rispetto del patto di stabilità, garantendo un buon livello di servizi alla città in periodi di crisi economica.
In questi 5 anni fortunatamente le amministrazioni locali hanno avuto maggiori risorse da spendere e l’im-
postazione dell’Unione Europea è stata quella di fronteggiare la crisi sanitaria offrendo risorse e dando la
possibilità di fare investimenti a chi avesse progetti importanti e utili per la collettività. Inoltre nel 2018,
oltre allo sblocco del patto di stabilità, sono entrati nelle casse del comune ulteriori 600.000 euro dal
recupero di evasione degli anni passati a cui si sono aggiunti 400.000 euro per la vittoria in una causa per
abuso edilizio in Consiglio di Stato iniziata dalla scorsa Amministrazione e portata avanti in questi anni.
Una strada, quella della collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, che si dovrà
percorrere con decisione anche nei prossimi anni, per controllare eventuali posizioni contributive da loro
stessi segnalate e fornirgli elementi di verifica.
Questo aumento di risorse non ha però portato in questi 5 anni ad una diminuzione fiscale per le spese
gravanti sulla collettività, soprattutto per quanto riguarda le fasce più deboli e maggiormente colpite dalla
crisi pandemica. Non ha portato a investimenti importanti su opere pubbliche improntate allo sviluppo so-
stenibile del territorio, per le imprese, i giovani, le realtà associative, ecc. Pensiamo quindi che anche nella
nostra realtà si debba tornare a investire in settori strategici e in progetti di lungo respiro, lavorando altresì
per garantire l’equità fiscale e una maggiore progressività tariffaria dei servizi comunali.
Abbiamo detto che vogliamo recuperare la partecipazione come tratto distintivo dell’amministrazione del
nostro paese. Questa caratteristica vale anche quando si parla di bilancio del Comune, in particolare del
bilancio di previsione, cioè il provvedimento più importante per un’Amministrazione comunale. È qui che
infatti si decidono le linee di investimento e le politiche conseguenti da adottare per il territorio su sociale,
scuola, ambiente, lavoro, welfare, infrastrutture, insomma dove tutto viene affrontato e discusso.

• Bilancio partecipato delle frazioni
• Istituire la progressività tariffaria e fiscale
• Far accrescere l’informazione e la partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, favorendo l’accesso a
  dati contabili e amministrativi del Comune e delle sue società controllate.

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7. SALUTE
È fondamentale che nell’ambito del Comitato di Distretto di Pianura Ovest, nell’ambito dell’Assemblea dei
Soci di ASP Seneca, nell’ambito dell’Unione delle Terre d’Acqua il ruolo dell’Amministrazione comunale
sia nuovamente agito in termini di rappresentanza e di salvaguardia reale della comunità, di proposta e di
impegno nel continuo miglioramento ed adeguamento dei Servizi.
L’emergenza pandemica ha messo in evidenza i limiti organizzativi dei servizi attuali che, inevitabilmente,
necessitano di essere ripensati alla luce delle nuove necessità di tutela della salute di utenti, di operatori,
di caregivers (coloro che prestano aiuto e supporto a familiari disabili).

• potenziamento della dimensione domiciliare dell’assistenza sanitaria, con ridefinizione della qualifica-
  zione e flessibilizzazione oraria nella risposta assistenziale in riferimento alla gestione di interventi di
  sostegno ad anziani e disabili soli ed alle necessità dei caregivers anche in considerazione delle neces-
  sità di conciliazione dei tempi di vita e di cura,
• potenziamento della dimensione sanitaria all’interno delle case di residenza per anziani
• interventi di nuove residenze protette, anche in relazione all’aumento delle malattie croniche-degenerative;
• Ospedale:
  - richiesta urgente agli enti sovraordinati di riqualificazione e potenziamento dei reparti, dal Pronto
      soccorso alla Chirurgia, a tutti i servizi ambulatoriali con ampliamento delle fasce orarie di visita, con
      particolare attenzione alla chirurgia ambulatoriale e all’oculistica,
  - prevedere la costituzione di un Centro di terapia del Dolore e dei percorsi di Cure Palliative,
  - aumento di almeno 15 posti letto aggiuntivi da gestire in modo flessibile quale risposta assistenziale
      intermedia nell’ambito di percorsi di integrazione ospedale/territorio e di continuità di cura
  - promuovere ed implementare la Geriatria ambulatoriale e percorsi specialistici di monitoraggio a
      domicilio in favore di pazienti fragili con particolare, ma non unico, riferimento alla geriatria e car-
      diologia;
• promuovere l’ampliamento degli spazi a disposizione dei servizi territoriali presenti a San Giovanni al
  fine di garantirne la loro migliore funzionalità ed organizzazione (es. Consultorio Famigliare, Assistenza
  Domiciliare etc) in una logica organizzativa che privilegi il rapporto e l’integrazione tra i servizi stessi per
  la presa in carico integrata e la continuità nella gestione di pazienti multiproblematici,
• attivazione nel nostro territorio della figura dell’Infermiere di famiglia quale figura professionale di ambi-
  to sanitario che completa, in una logica di approccio globale ai bisogni della persona e di sviluppo della
  medicina territoriale e di comunità, l’integrazione con le figure professionali di ambito socio/sanitario e
  con il MMG/PLS;
• potenziare il servizio di guardia medica e di guardia medica pediatrica
• creazione di uno sportello unico della disabilità, volto a promuovere, sostenere e consolidare iniziative
  di sostegno e supporto ai caregivers che si occupano di persone di ogni età in condizione di non auto-
  sufficienza e fragilità. Lo Sportello potrà:
  - garantire il massimo supporto territoriale/domiciliare, anche di tipo educativo, in favore di disabili
      consolidando esperienze innovative di gestione di interventi in favore di cittadini portatori di disabi-
      lità e promuovendo forme di solidarietà tra famiglie di utenti e tra utenti per la gestione di percorsi
      finalizzati alla autonomia di vita,
  - individuare specifici percorsi finalizzati al supporto ai caregivers ed al trattamento di giovani disabili
      portatori di patologie gravi e che presentano problematiche comportamentali
• al termine della conclusione dei lavori che AUSL sta facendo nella palazzina di Viale Dante, trovare
  adeguati spazi per il parcheggio utilizzando ad esempio anche il cortile dell’ex Caserma dei Carabinieri;
• realizzare, per quanto di competenza e necessario, la piena funzionalità degli spazi ristrutturati del
  Poliambulatorio di Circonvallazione Dante garantendo tutti i necessari servizi di supporto della fruibilità
  e dell’accesso dei cittadini alla struttura (es: Commissione invalidi civili, Centro AVIS);
• Per San Matteo della Decima e Le Budrie è urgente individuare una soluzione per gli ambulatori dei
  medici di base. L’individuazione di luoghi confortevoli e accoglienti per la medicina di base e la pedia-

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  tria di comunità può facilitare anche la scelta da parte del personale medico dei posti disponibili per la
  medicina di base messi a bando dall’Ausl;
• Per San Matteo della Decima: Occorre progettare con coraggio una vita nuova per lo stabile delle vec-
  chie scuole elementari, così da renderlo un nuovo luogo della comunità, in cui creare ambienti adatti
  all’attività dei medici di base, dei pediatri di comunità, ma anche all’accoglienza degli anziani, senza
  timore di progettare soluzioni per dare risposte alle disabilità presenti sul territorio, soluzioni di supporto
  alle famiglie, anche nell’ottica del ‘Dopo di noi’.

8. SCUOLA
La pandemia ci ha reso chiaro e tangibile un concetto: la scuola non è un microcosmo chiuso all’interno di aule
e cortili, ma è parte integrante della comunità in cui è inserita ed è comunità educante solo se riconosciuta co-
me tale da tutto il territorio in cui i diversi plessi sono ubicati. I mesi di chiusura e ancora di più la ripresa della
didattica in maniera continuativa, le azioni volte al tracciamento dei contagi hanno ridonato evidenza all’assoluta
necessità di integrare la scuola nella visione complessiva della crescita della comunità, non solo riducendola a
una voce di bilancio di un microcosmo proprio. Soltanto se la scuola non resta un mero capitolo, pur se con-
sistente, del bilancio comunale, la comunità avrà fatto anche sulla scuola tesoro di questo tempo pandemico.
All’interno del territorio di Persiceto c’è una ricca offerta scolastica, generata da realtà pubbliche, paritarie
e private. Occorre però tener conto che, accanto ad un quasi costante incremento della popolazione resi-
dente (1000 abitanti in più dal 2010 al 2019), il saldo naturale è stato anche nel 2019 negativo e pari a
-135. I dati del 2019 rilevano che il 24,2 % della popolazione di Persiceto ha più di 65 anni mentre il 26,5
della popolazione ha dai 0 ai 29 anni, di cui il 13,1 ha tra i 0 e i 14 anni. È un dato imprescindibile per
parlare di scuola, è un dato imprescindibile per comprendere come il futuro delle tante realtà scolastiche
ubicate sul territorio dovrà ragionare su questi dati anche in termini di sopravvivenza. Per questo riteniamo
necessario che, nella assoluta salvaguardia dell’autonomia didattica delle singole realtà, si lavori per:

• l’amministrazione comunale deve tornare ad essere una voce propositiva sul territorio, in dialogo con le istituzio-
  ni scolastiche, per investire risorse in percorsi di approfondimento, in progetti estivi e del tempo libero, con lo
  scopo di creare occasioni di dialogo, confronto e integrazione tra i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze,
  - agendo sul territorio anche con un’azione di prevenzione di fenomeni di bullismo, vandalismi e vio-
       lenze, anche con progetti sperimentali (es. metodo Kiva)
  - sostenere e incoraggiare progetti didattici legati all’educazione alimentare - intesa come conoscen-
       za dei prodotti, delle etichette, della provenienza degli alimenti, della pericolosità del cibo e delle
       bevande con scarso apporto nutrizionale, del corretto consumo, dello stile di vita attivo, nonchè
       dell’importanza dei prodotti tipici, biologici, a Km zero e Km utile, per accrescere negli studenti il
       senso di responsabilità verso la propria salute e l’ambiente, in quanto conoscenze imprescindibili;
  - favorendo l’avvio di progetti sperimentali intergenerazionali in cui far convivere bambini e anziani
  - creando occasioni di confronto e ascolto per rispondere alle esigenze di gruppi di genitori che voglio-
       no dare istruzione alternativa ai loro figli
• occorre rivedere il sistema delle rette e dei servizi scolastici. Mensa, trasporto scolastico, anticipo e
  posticipo sono preziosi servizi da potenziare in base alle nuove richieste delle famiglie, così come è
  importante investire risorse in attività come il pedibus o riorganizzando in base alle nuove esigenze del
  territorio il servizio del trasporto pubblico a chiamata (prontobus)
• Nidi gratis per ISEE fino a 40.000,00 euro
• l’istituzione di un tavolo permanente con tutte le realtà scolastiche del territorio per:
  - sperimentare percorsi che rispondano alla crescita dell’offerta formativa, pur nella diminuzione di
       studenti, creando sinergie in termini di competenze, strumenti e risorse
  - ideare nuove proposte di vivibilità degli spazi, sia interni che delle aree esterne (giardini e cortili): è

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      diventato prioritario realizzare un piano di intervento per gli immobili scolastici volto alla riqualifica-
      zione delle aule con l’obbiettivo di riprogettare e ampliare questri spazi didattici. Dai corridoi si può
      recuperare spazio didattico come accade nelle scuole del Nord Europa che li usano come ambienti
      di apprendimento con panche, puff, lavagne o aree per lo studio individuale. Bisogna creare più
      spazi versatili che si adattino alle esigenze della didattica e investiremo su arredi polifunzionali.
  - l’azione dell’amministrazione come raccordo di progetti tra le realtà scolastiche e le realtà culturali
      del territorio, a partire dalle biblioteche, dall’Archivio e dai musei di competenza comunale, così che
      le proposte rivolte possano nascere in sinergia con quanto messo in campo dalle realtà scolastiche.
      In questo modo anche il tempo della scuola può diventare incentivo a vivere gli spazi pubblici
• creare una VERA palestra per le Scuole Quaquarelli del capoluogo e per le Garagnani della frazione
  delle Budrie.

9. CULTURA
San Giovanni e le sue frazioni hanno un già ricco patrimonio di luoghi, ambienti, paesaggi e tradizioni che
vanno valorizzati, con scelte politiche che sappiano tutelare l’esistente, ideare interventi volti ad esaltarne
le peculiarità, avere piani chiari, anche economici, per mantenere il patrimonio vivace e attrattivo. In que-
sto modo ogni investimento riporterà ricchezza e risorse sul territorio stesso.
Investire soldi pubblici in ambito culturale è una scelta politica e, come tale, significa dare a quella scelta
il compito di generare una ricaduta sulla comunità, in termini di messa in circolo di nuove idee, nuove pro-
spettive. L’azione culturale di un’amministrazione non può esaurirsi nel numero di nastri tagliati o in eventi
organizzati: occorre avere un’idea chiara sulle destinazioni verso cui si vuole accompagnare la comunità,
sulle sensibilità che in quella comunità si vogliono stimolare. Occorre creare tavoli di discussione capaci di
far dialogare insieme le persone, le associazioni, le consulte e l’amministrazione non solo per organizzare
tempisticamente ad esempio un cartellone estivo, ma per mettere in dialogo menti e prospettive per far
crescere la comunità.
Negli interventi di arredo urbano, nel ridisegnare gli spazi, nelle proposte culturali occorre avere una ten-
sione continua alla bellezza dell’incontro. Negli anni passati, eventi come Arte&Città o Suoni del mondo
sono stati capaci di sollecitare idee e riflessioni, anche spazi di critica, ma sono state occasioni per aprirsi
al mondo contemporaneo. Dobbiamo riprogettare azioni e processi culturali inclusivi, in cui le tipicità del
nostro territorio, della nostra comunità si raccontino, mettendosi in dialogo con chi nel nostro territorio
arriva, come turista o come nuovo potenziale residente

• Accompagnare gli interventi sul patrimonio “fisico” ad un importante sforzo per la digitalizzazione di
  quanto custodito in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura, così da consentire a cittadini e
  operatori di settore di esplorare nuove forme di fruizione del patrimonio culturale e di avere un più sem-
  plice ed efficace rapporto con la pubblica amministrazione.
• Sostenere la creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto
  da parte di imprese culturali/creative e start-up innovative, con l’obiettivo finale di stimolare un’econo-
  mia basata sulla circolazione della conoscenza
• Individuazione e utilizzo sistematico di contenitori culturali adeguati all’esposizione di produzioni arti-
  stiche ed intellettuali (concerti, conferenze, presentazioni, …), continuando a valorizzare la chiesa di
  Sant’Apollinare e il complesso di S.Francesco (chiesa e chiostro) come polo culturale polifunzionale per
  mostre ed eventi culturali
• Rinnovare l’esperienza di un comitato di esperti attenti a creare sul territorio occasioni di esposizioni
  anche per i giovani artisti
• Lavorare per rimuovere le barriere che ancora esistono e che limitano la percezione dell’esperienza
  culturale: barriere fisiche e architettoniche, ma anche percettive, culturali e cognitive.

SARA ACCORSI Candidata Sindaca Elezioni 2021                                                                        13
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