Un'educazione paperopolese - Il Saggiatore
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Valentina De Poli Un’educazione paperopolese Dizionario sentimentale della nostra infanzia In ogni casa ce n’è almeno uno, basta solo guardare bene: sono nascosti sugli scaffali della sala, con le coste gialle che si intravedono dietro a tomi seriosi e capolavori della lette- ratura; spuntano fuori a sorpresa da un portariviste, tra un quotidiano e un settimanale politico. Da quelle pagine tra- boccano becchi e orecchie tonde, investigatori improvvisati e criminali da strapazzo, ghette e cappelli a cilindro, bretelle e giubbe alla marinara, risate e sganassoni; tutti i «quack» e gli «yuk» di cui è fatta la nostra vita. Valentina De Poli, che della rivista è stata prima assidua let- trice, per poi diventare per un trentennio redattrice e infi- ne direttrice, ci racconta la sua lunga storia d’amore con il In libreria dal 5 maggio mondo dei Paperi e dei Topi. Dagli episodi memorabili, co- me «L’inferno di Topolino», i «Promessi Paperi» o la serie di Pk, ai riti degli appassionati – l’attesa del nuovo numero il mercoledì, le lettere dei lettori, i numeri del passato scovati € 19,00 | pp. 264 sulle bancarelle –; dai grandi maestri, quali Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi, Giorgio Cavazzano e Silvia Ziche, Valentina De Poli (Milano, 1968) è una gior-na- all’indimenticabile lessico topolinese fatto di onomatopee, lista specializzata in editoria per ragazzi e edito- italiano desueto e neologismi. ria a fumetti. Ha lavorato per trent’anni a Topoli- Di avventura in avventura De Poli ci conduce attraverso i no, di cui è stata direttrice dal 2007 al 2018. Nel corridoi e le scrivanie degli autori che hanno scritto e di- 2019 ha realizzato con storielibere.fm il podcast segnato i nostri personaggi del cuore, facendoci rivivere da Vita tra i paperi tutti i punti di vista l’epopea del giornalino più amato d’Ita- lia e della sua infinita galassia di personaggi. Un’educazione paperopolese è il diario personale e collettivo di un sogno a colori sognato da un paese intero. Un’opera sulla nostra in- fanzia e i suoi eroi, e su come ci hanno fatto diventare quelli che siamo oggi: un ritratto unico delle piume e delle codine che, sotto a giacche eleganti, tailleur e cravatte, portiamo ancora oggi tutti i giorni con noi.
Marco Granata Bestiario invisibile Guida agli animali delle nostre città Non siamo soli nelle nostre città. Confuse tra i fiori dei bal- coni volteggiano farfalle variopinte; al limitare della strada, volpi furtive sgusciano e si nascondono fra gli arbusti dei parchi, scomparendo nel loro labirintico sottobosco in cer- ca di cibo; nel buio della notte metropolitana, una civetta va a caccia, padrona delle ombre. Per quanto impressionante ci possa sembrare, ognuno di loro – zanzare e topi compresi – contribuisce a mantenere in equilibrio un ecosistema unico e che perlopiù ci è igno- to, sebbene proliferi sotto i nostri occhi. Il biologo Marco Granata ci apre le pagine di questo sorprendente bestiario urbano. Il suo è un inedito manuale illustrato dell’ecosiste- ma cittadino, che ci porta alla scoperta degli animali che abitano gli spazi a noi più prossimi, raccontandoci in che modo si siano adattati alla nostra presenza: dalle cornac- In libreria dal 5 maggio chie, che hanno imparato a riconoscere le luci dei semafori per farsi aprire le noci dalle automobili, alle vespe, la cui femmina dopo la fecondazione inizia da sola la costruzione del proprio nido nei sottotetti o nelle cavità dei muri in ce- € 22,00 | pp. 312 mento; dai grandi scarabei eremiti che profumano di pesca alle testuggini dalle orecchie rosse, alieni che hanno invaso Marco Granata (Rivoli, 1995), biologo, si oc- i laghetti dei nostri parchi. Un racconto scientifico in prima cupa di ecologia e conservazione degli animali. persona dei misteriosi collegamenti che la biologia intesse tra la sala e il tetto, tra le grondaie e le fognature, tra i campi di periferia e le grandi piazze. Bestiario invisibile ci svela i segreti delle città selvatiche, dell’universo che vive silenziosamente accanto a noi. Un’o- pera che ci mostra come in ogni momento e in ogni conte- sto sia possibile trovare qualcosa di straordinario nascosto nelle pieghe dell’ordinario, perfino sotto la terra di un vaso o tra i fili d’erba al centro di una rotonda.
Il libro della memoria Dimore, stanze, oggetti. Dove abitano i ricordi Entriamo nelle pagine di questo libro come si entra in un paesaggio, in una casa, in una stanza. Riscopriamo, nei punti in cui il nostro sguardo si posa, nei luoghi del passato e negli oggetti, i paradossi della memoria, ci aggrappiamo a tutto ciò che testimonia il passato, e lasciamo che sia il passato a disegnare senza requie il presente e il futuro. An- tonella Tarpino ci guida in questo processo di riscoperta del valore memoriale delle cose, in un libro fluido e in movi- mento, che si costruisce come un contrappunto tra le paro- le della curatrice e le parole dei grandi della letteratura che hanno raccontato la memoria, il suo incessante divenire. Niente più della letteratura è infatti in grado di rivelare la verità originaria che si nasconde negli oggetti, nelle dimore, e nelle rovine del nostro comune passato. Ponendo in dialo- go gli scritti dei grandi autori di ogni tempo – da Cicerone a Kafka, da Stendhal a Sebald, da Henry James a DeLillo – In libreria dal 10 maggio con la propria voce autoriale, Antonella Tarpino ci invita a riscoprire il potere della memoria di salvare ciò che crede- vamo perso. € 19,00 | pp. 312 Il libro della memoria è il racconto collettivo di un incessan- te divenire: un viaggio alla ricerca del tempo perduto attra- A cura di Antonella Tarpino verso i luoghi dell’anima e i simboli universali della vita, per trovare le radici di ciò che siamo diventati. Antonella Tarpinio (Ivrea, 1953) è storica e scrittrice, cofondatrice della fondazione Nuto DAL LIBRO Revelli. Tra i suoi ulitmi libri ricordiamo Geogra- fie della memoria (Einaudi, 2008). Spaesati (Ei- Nel punto di incrocio tra memoria breve dell’individuo e me- naudi, 2012), Il paesaggio fragile (Einaudi, 2016) moria collettiva finiscono per essere proprio gli oggetti, che e Memoria imperfetta (Einaudi, 2020) ci osservano nei luoghi domestici, a riportare nel presente il tempo perduto del passato. Così che, investite di emozioni e simboli, le cose non sono soltanto cose ma recano tracce umane, costituiscono il nostro stesso prolungamento.
Giuliana Sgrena Donne ingannate Il velo come identità, religione e libertà Ci sono donne che non sanno cosa significa sentire il vento tra i capelli. E sono costrette a coprire il volto con un dop- pio velo: uno fatto di tessuto e imposto da una tradizione religiosa fondamentalista; l’altro, metaforico, che racconta l’ipocrisia – culturale e ideologica – con cui le loro battaglie vengono frenate. Il vento che ti scompiglia entrando dal fi- nestrino, la sorpresa nello scoprirsi diverse dopo un nuovo taglio, sono per loro sensazioni sconosciute. È partendo dalla riflessione sul tema del velo, tra scelta e imposizione, che Giuliana Sgrena affronta uno dei nodi cruciali del contemporaneo: il rapporto tra libertà e religio- ne. Lo fa attraverso la voce delle donne che ha incontrato durante i suoi reportage in Medio Oriente: ragazze e donne meno giovani, guerrigliere e prigioniere politiche, che rac- contano qui la storia delle loro lotte, delle loro detenzioni e, In libreria dal 12 maggio in alcuni casi, delle violenze che hanno subito a causa dei loro desideri e della loro voglia di indipendenza. Sgrena ci conduce nell’Afghanistan dei taleban, nell’Iran di Khame- nei, nel Maghreb delle rivoluzioni fallite, rivelando il volto € 18,00 | pp. 192 più reazionario di una società che impedisce alle donne di esprimersi, con diktat che vanno dal vestiario al rapporto Giuliana Sgrena (Masera, 1948) è giornalista e con gli altri, dal sesso fino all’amore. La sua critica si spinge scrittrice. Storica inviata del manifesto, ha realiz- però molto oltre, puntando il dito contro chi in Occidente zato numerosi reportage dai teatri di guerra del afferma di fatto, in nome del relativismo culturale, la legitti- Medio Oriente e dell’Africa, tra cui l’Iraq, l’Afgha- mità dell’oppressione femminile nelle scuole e per le strade; nistan, l’Algeria e la Somalia. Per il Saggiatore ha e questo, nonostante i tanti femminicidi perpetrati ai danni pubblicato Rivoluzioni violate (2014), Dio odia le di donne musulmane di seconda generazione. donne (2016) e Manifesto per la verità (2019). Donne ingannate è un pamphlet lucido e sferzante, che ci ri- vela quanto ancora oggi sia complesso opporsi alle richieste dei padri, dello Stato, della Chiesa o dell’imam. Quello di Giuliana Sgrena è un accalorato invito ad aprire gli occhi, a rifiutare l’inganno e a squarciare il velo.
Piergiorgio Bellocchio Diario del Novecento Quante pagine servono per contenere un secolo? Da più di quarant’anni il critico Piergiorgio Bellocchio tiene un diario in cui raccoglie appunti di lettura e confessioni soggettive, analisi e ritagli di giornali, foto e immagini di ogni tipo: una mole disorganica di riflessioni sul contemporaneo e sul pas- sato meno recente che è arrivata a riempire nel tempo oltre duecento quaderni. Duecento quaderni nei quali è tracima- to tutto ciò che ha catturato la sua attenzione, dai necrologi COPERTINA di sconosciuti agli annunci pubblicitari, dalle recensioni di IN LAVORAZIONE film alle citazioni dai Vangeli, in una totale commistione di alto e basso, centrale e marginale che rappresenta una sum- ma della sua riflessione intellettuale. Diario del Novecento è una selezione critica dei suoi tac- cuini, una miscellanea di immagini e testi dalla quale si può ricavare una lettura quanto mai inedita e originale del se- colo appena trascorso. Tra letteratura e politica, storia e fi- losofia, momenti privati ed eventi pubblici, ogni pagina si In libreria dal 19 maggio riempie di un disordine che è tale solo apparentemente; di una vertiginosa sequenza di accostamenti inusuali –ma mai del tutto casuali –, all’interno della quale ci si può muovere € 28,00 | pp. 500 a piacimento avanti e indietro come dei flâneur: da Marcel Proust a Giorgio Morandi, da Collodi a Tangentopoli, da Marlon Brando a Mussolini, da Umberto Eco a Bernardo Piergiorgio Bellocchio (Piacenza, 1931) è un Bertolucci, da Pasolini a papa Giovanni Paolo II, dall’arte critico letterario e scrittore. Ha fondato le riviste contemporanea al trash, dalla riflessione sulla lingua alla Quaderni piacentini (nel 1962, insieme a Grazia crisi della sinistra, dal viso etereo di Alida Valli alle rughe Cherchi) e Diario (nel 1985, insieme ad Alfonso Berardinelli) e ha collaborato con Panorama, di una contadina. Tempo illustrato, l’Unità e altre testate. Tra le sue Piergiorgio Bellocchio strappa, ritaglia e incolla pezzi di numerose pubblicazioni ricordiamo la raccolta presente assemblandoli con sguardo critico in una forma di racconti I piacevoli servi (Mondadori, 1966) e nuova: un’immagine del Novecento composta dai volti, le opere saggistiche Dalla parte del torto (Einau- dalle parole, dai gesti, dalle fotografie, dai disegni, dalle se- di, 1989), L’astuzia delle passioni (Rizzoli, 1995), quenze di chi lo ha attraversato. Un affascinante resoconto Oggetti smarriti (Baldini&Castoldi, 1996), Al di personale di una storia collettiva. sotto della mischia (Scheiwiller, 2007), Un seme di umanità (Quodlibet, 2020).
Luciano Canova L’elefante invisibile Come affrontare l'inatteso ed evitare di esserne travolti Un’antica leggenda indiana racconta di un elefante giunto un giorno in un villaggio sperduto. I saggi ciechi della co- munità gli andarono incontro per capire che cosa fosse e ognuno di loro, toccando una parte diversa del pachider- ma, ne ottenne una diversa descrizione: chi aveva toccato la proboscide credette a un serpente, chi la zanna a una lancia, chi le zampe pensò di trovarsi davanti a un tempio. Nessuno però seppe dire correttamente di cosa si trattava, nonostan- te l’animale si trovasse proprio davanti a loro, in tutta la sua imponenza. Ciò di cui forse non ci rendiamo conto è che quei ciechi sia- mo tutti noi, ogni giorno, di fronte all’inatteso della nostra vita, pronto a schiacciarci se non sappiamo identificarlo. Luciano Canova ci conduce a un confronto con le pericolo- In libreria dal 19 maggio se trappole mentali che da sempre ci impediscono di rico- noscere e affrontare i grandi problemi del nostro tempo. Il suo è un illuminante manuale che, alternando scienze com- portamentali ed economia, psicologia e cultura pop, ci svela € 19,00 | pp. 208 le fallacie mentali e i bias che ci costringono all’incertezza verso il futuro, aiutandoci a ribaltarne gli effetti: dal ragio- Luciano Canova (Sondrio, 1978), economista e namento binario, che inibisce il nostro immaginare sistemi divulgatore scientifico, insegna economia com- complessi, all'euristica dell'ancoraggio, che in base alle in- portamentale alla Scuola Enrico Mattei, ed è do- formazioni parziali già in nostro possesso ci spinge a scelte cente a contratto presso l’Università Bocconi e l’Università di Pavia. Collabora con Il Sole 24 Ore, errate; dall'overconfidence, all'istinto alla negatività. lavoce.info e Gli Stati Generali. Tra le sue pubblica- L'elefante invisibile ci sfida a rivoluzionare la nostra visione zioni ricordiamo Il metro della felicità (Mondadori, del mondo e di noi stessi, aiutandoci a prendere consapevo- 2019) e Favolosa economia (HarperCollins, 2021). lezza dei nostri limiti e ad affrontare con una nuova speranza il domani. Perchè la prossima volta che ci troveremo davanti a una minaccia travolgente, sia possibile prevederla, preve- nirla e, al suo passaggio, spostarci tranquillamente di lato.
Olivia Laing Everybody Un libro sui corpi e sulla libertà Tutto è corpo, il corpo è tutto. Il corpo ci rende potenti e vitali, ci umilia e ci offende. Il corpo è una vittima. Il corpo è un oppressore. Il corpo è violato, straziato, ucciso. Il corpo è arma di protesta, strumento di piacere. Il corpo nasce, sof- fre, gode, muore. Il corpo è vulnerabile; ma la vulnerabilità del corpo è una forza di liberazione. Olivia Laing ha capito di essere corpo innumerevoli volte nel corso della sua vita: ogni volta che è scesa in piazza a manife- stare, in ogni rapporto sessuale, ogni volta che ha temuto per la sua incolumità. Soprattutto, però, lo ha capito grazie alla scrittura: Everybody è un viaggio personale, letterario e poli- tico attraverso i corpi, nell’incontro e confronto con chi pri- ma di lei e accanto a lei ne ha subito i limiti e sperimentato le possibilità, da Susan Sontag a Nina Simone, dall’arte femmi- nista di Ana Mendieta alle perversioni del marchese de Sade, In libreria dal 19 maggio fino alle proteste di Black Lives Matter. Quella di Olivia Laing è una grande narrazione collettiva sul corpo come motore di unione e trasformazione: perché è solo nel corpo, e con il corpo, che esiste sulla Terra il mutamento. € 19,00 | pp. 348 Traduzione di Alessandra Castellazzi DAL LIBRO Olivia Laing (Chalfont St Peter, 1977) è una «L'elemento del corpo che più mi interessava era l'esperienza di scrittrice e critica letteraria inglese. Collabo- viverci dentro, di abitare un veicolo fragile, preda inaffidabile ra con The Guardian, New Statesman e Fireze di piacere e dolore, odio e desiderio. Ero cresciuta in una ed è stata responsabile della sezione «Libri» famiglia gay negli anni ottanta, sotto il grigio malevolo dell'Observer. Il Saggiatore ha pubblicato il best della sezione 28, una legge omofoba che vietava alle scuole seller internazionale Città sola (2018), Viaggio a Echo Spring (2019), Gita al fiume (2020) e Crudo di insegnare "l'omosessualità come presunta relazione (2021). familiare". Sapere che lo Stato teneva in tal considerazione la mia famiglia mi ha insegnato una lezione potente sulla posizione assegnata ai corpi in una scala di valori, su come le loro libertà siano garantite o limitate in base ad attributi più o meno ineluttabili, dal colore della pelle alla sessualità.»
I posti sinceri di Milano Trattorie, bocciofile e altri luoghi che ancora resistono Conoscete Milano? La città affascinante, liberty e cosmopo- lita, glamour e luccicante dei lustrini e degli aperitivi a 20 euro? Bene, dimenticatela. Sotto le paillettes e le luci, lonta- no dalla gentrificazione e dalle sfilate, dai grattacieli e dalla finanza, batte il cuore di un mondo arcaico. Trattorie con muri perlinati e menù scritti a mano giorno dopo giorno. Bocciofile in cui il silenzio è rotto solo dalle imprecazioni quando qualcuno sbaglia un lancio. Bar dai tavolini in le- gno, sui quali si giocano sfide a carte senza fine. Un univer- so brulicante di vita che convive nascosto fianco a fianco al glamour e alle luci della città. I posti sinceri di Milano ci fa scoprire locali che hanno at- traversato il tempo rimanendo integri nei loro riti e arredi, nei loro prezzi, piatti e gestori. All’interno del libro, il lettore troverà decine di luoghi da visitare e dove bere un bianchi- no o mangiare un piatto di polpette. Un libro da portare con In libreria dal 26 maggio sé in ogni momento, quando si è a Milano, per scoprire che dietro ogni angolo può nascondersi un pezzetto, più che di una città, di una civiltà dimenticata. Un'opera che è, assie- € 14,90 | pp. 304 me, una cartografia e un'esortazione: a perderci tra questi rifugi di un mondo lontano che continua, nonostante tutto, a resistere al presente. Posti sinceri è un collettivo anonimo nato nel 2018 con la pagina Instagram @postisinceri, che si pone come obiettivo quello di mappare i bar, le trattorie e i circolini di Milano allo scopo di far conoscere questi luoghi nella loro impor- tanza sociale e umana.
Dave Goulson La terra silenziosa Come possiamo, e perché dobbiamo, evitare che gli insetti scompaiano A guardarli da lontano possono sembrare creature spaven- tose, composte da zampette formicolanti, orride antenne e piccole ali ronzanti, che passano la loro esistenza guizzando e svolazzando tra la polvere e il buio. Eppure se solo si prova ad avvicinarsi, ecco che appaiono iridescenze arcobaleno, corpi color smeraldo e ali blu violaceo maculate di crema. Ecco che i loro movimenti si fanno ordinati e organizza- ti come quelli di un esercito, le loro strategie rivelano un acume geniale, la loro forza si mostra sorprendente. Ecco che davanti ai nostri occhi si manifesta un microcosmo af- fascinante e meraviglioso, del cui ruolo fondamentale nella sopravvivenza della vita sul nostro pianeta non ci rendiamo sufficientemente conto. David Goulson ci porta a scoprire l'universo degli insetti, in In libreria dal 26 maggio tutta la sua complessività e vulnerabilità: dalla loro impor- tanza evoluzionistica e di tutela degli ecosistemi, fino alle loro sorprendenti abilità: come i bruchi delle licene azzurre € 23,00 | pp. 388 del timo, che si fingono larve di formica rossa per farsi nu- trire con l'inganno, o i paffuti bombi, in grado di memo- Traduzione di Emiliano R. Veronesi rizzare le posizioni di punti di riferimento e tappeti fioriti. Dave Goulson (Shropshire, 1965) è professore Tra storia e biologia, confronto dei dati e proposte concrete, di Biologia presso l'Università del Sussex. Spe- quella di Goulson è una dettagliata analisi dei gravi pericoli cializzato nello studio dei bombi, nel 2006 ha che gli insetti stanno correndo – basti pensare che in soli fondato il Bumblebee Conversation Trust allo cinquant'anni l'impoverimento dei terreni e l'uso massiccio scopo di monitorare le varietà inglesi e preser- varne l'ecosistema. Nel 2015 per il suo impegno di pesticidi ne hanno ridotto la popolazione del 75% – delle è stato nominato «conservation hero» dalla rivi- ripercussioni che questo ha sulla nostra stessa esistenza e sta Bbc Wildlife. Ha pubblicato diversi libri di di- delle azioni che ognuno di noi può compiere personalmen- vulgazione sulla vita degli insetti, tra i quali Bee te e attraverso le istituzioni, per invertire la tendenza fatale. Quest (2017), The Garden Jungle (2019) e Garde- Terra silenziosa ci spinge a guardare con rinnovato interes- ning for Bumblebees (2021). se e partecipazione ai piccoli esseri che si muovono in ogni istante attorno a noi e ai modi in cui siamo interconnessi: perchè dare vita a un ambiente più verde, variegato e bruli- cante di insetti non è solo possibile, è necessario.
Yeo-Sun Kwon Lemon Nell'estate del 2002 la Corea del Sud è un paese in festa: sta ospitando i Mondiali di calcio e nell'aria vibrano eccitazio- ne ed entusiasmo. L'incantesimo si spezza quando viene ri- trovato il corpo senza vita della bellissima studentessa Kim Hae-on. Vengono subito fermati due sospettati: un ricco compagno di scuola, sulla cui macchina la ragazza è stata vista poche ore prima del delitto, e un ragazzo delle conse- gne, che pare sia stato l'ultimo a vederla viva, ma non ven- gono trovate prove, e il caso resta insoluto. Passano dicias- sette lunghi anni, in cui il dolore e la mancanza di giustizia crescono come un cancro nei cuori di chi voleva bene a Kim Hae-on: la sorella Da-on in particolare non riesce ad andare avanti con la propria vita e decide di scoprire la verità una volta per tutte. Con Lemon, il Saggiatore presenta un best seller internazio- nale, un thriller conturbante e mozzafiato che è anche una profonda riflessione sul dolore e la perdita, sull'ingiustizia In libreria dal 26 maggio e il privilegio, e che ricorda le atmosfere del film premio Oscar Parasite. Un libro che, come ogni grande storia del mistero, si legge in fretta ma non si può più dimenticare. € 17,00 | pp. 136 Traduzione di Benedetta Merlini DAL LIBRO Il dettaglio di una testa piccola dai capelli mossi, morbidi Yeo-Sun Kwon è una delle più apprezzate scrit- e lucenti non avrebbe certamente modificato il fatto che trici sudcoreane. Ha vinto numerosissimi premi, tra cui il Sangsang Literary Award, l'Oh Yeongsu era stata colpita al capo con un mattone. Era logico che Literature Award, lo Yi Sang Literary Prize, quel tipo di dettaglio non fosse preso in considerazione dal l'Hankook Ilbo Literary Award, il Tong‑ni Litera- poliziotto intento a interrogare il sospettato nella sala degli ture Prize e il Lee Hyo-seok Literary Award. Le- interrogatori. Era più normale che il suo pensiero andasse mon, suo primo libro a essere tradotto all'estero, alla bellezza ammaliante di mia sorella e al suo corpo privo di è stato pubblicato negli Stati Uniti da Penguin, vita. Non riesco ancora a liberarmi di tutto ciò. Anche se sono diventando immediatamente un bestseller. passati sedici anni sono ancora legata a quei dettagli chiari, nitidi e superflui. Non riesco a sottrarmi al ricordo perenne della bellezza di mia sorella che mi ha portato a sottopormi a una plastica al viso tanto da assomigliare a un’opera rudimentale.
Pamela Paul 100 cose che abbiamo perso per colpa di internet C’era una volta una cosa chiamata noia: una sensazione uni- versale che avvolgeva gli esseri umani ogni volta che si tro- vavano bloccati in una situazione – in una fila, nel traffico, nella sala d’attesa del medico – senza avere nulla da fare, e dalla quale potevano nascere idee sbalorditive. Era un tempo in cui ci si poteva smarrire con facilità sconcertante in ogni città, perfino nella propria, e in cui non sapere se domani ci sarebbe stato sole o pioggia era del tutto normale: un tempo fatto di numeri di telefono imparati a memoria e appunta- menti al buio, messaggi lasciati in segreteria e rullini di foto sfocate. Poi qualcuno ha inventato internet, e da allora tutto ciò che credevamo eterno ha smesso rapidamente di esistere. Pamela Paul ci riporta nel «Preinternettiano», l’epoca in cui nessuno aveva idea di che cosa fosse un sito, uno smart- phone o un’app digitale, per farci scoprire che cosa abbiamo In libreria dal 26 maggio perso o stiamo perdendo con l’avvento dell’online. Il suo è un affascinante inventario degli oggetti, delle emozioni e delle consuetudini che, senza che nemmeno ce ne accor- gessimo, sono sparite dalle nostre vite, attraverso il quale € 16,00 | pp. 296 ritrovare una parte di noi che abbabiamo dimenticato: dal telefono in cucina al timore che nessuno si ricordasse il no- Traduzione di Fabio Galimberti stro compleanno, dalle lettere scritte a mano alla libertà di non avere i genitori sempre addosso, dalle enciclopedie in Pamela Paul (1971) è giornalista e scrittrice. Edi- volumi allo spostarsi in un luogo ignoto armati solo di una tor di The New York Times Book Review e editoria- mappa sbrindellata, dall'incubo di perdere un biglietto ae- lista di The New York Times, ha collaborato con le reo al fare conversazione con uno sconosciuto su un treno, riviste Time e The Economist. Tra le sue pubblica- dopo essersi guardati intensamente negli occhi. zioni ricordiamo My Life with Bob (2018), How to 100 cose che abbiamo perso per colpa di internet ci mostra Raise a Reader (2019), Pornified (2021) e il libro per bambini Rectangle Time (2021). con ironia e profondità di analisi come appariva il mondo prima che chiudessimo il nostro sguardo e le nostre emo- zioni dentro al rettangolo di uno schermo. Un'opera illu- minante, che ci invita a ripensare le nostre giornate iper- connesse perchè possano tornare a riempirsi di creatività e smarrimento, lentezza ed empatia.
Giorgio Strehler Shakespeare Goldoni Brecht «Shakespeare, Goldoni, Brecht. Essi sono le voci che, con maggiore continuità, mi hanno guidato mentre attraversa- vo l’universo immenso del teatro.» Il rapporto di Giorgio Strehler con le opere di William Shakespare, Carlo Goldoni e Bertold Brecht è qualcosa di molto più intimo e molto più alto del consueto dialogo tra un autore e i testi teatrali. So- no infatti il cuore della sua intera vita artistica: è nella loro messa in scena, nel ragionamento su copioni e adattamenti, nel confronto stesso con le figure di questi tre grandi mae- stri provenienti da tre secoli diversi, che Strehler è riuscito a portare la sua ricerca e il suo sguardo verso territori prima inesplorati. Questo volume raccoglie le riflessioni di Strehler sul teatro e il proprio mestiere espresse in cinquant’anni di carriera durante la rappresentazione di dodici opere di Shakespeare, otto di Goldoni e sette di Brecht. Un filo ininterrotto di pen- sieri e bilanci, analisi e dubbi disseminati tra conferenze, In libreria dal 19 maggio libretti discografici, appunti e presentazioni di programmi teatrali: dal complesso rapporto tra traduttore e regista alla scelta del punto di vista con cui raccontare una storia sul € 16,00 | pp. 288 palco, dai rovelli su come si possa trasformare in sceneg- giatura televisiva un’opera nata in una forma estremamente Prefazione di Maurizio Porro distante, come i Mémoires di Goldoni, alle funzioni dram- Giorgio Strehler (Trieste, 1921 - Lugano, 1997), maturgiche dei costumi in una trasposizione teatrale maestreo del teatro del Novecento, ha diretto Shakespeare Goldoni Brecht ci offre l’occasione unica di oltre duecento spettacoli di prosa e lirica, pre- guardare all’interno della cassetta degli attrezzi di uno dei diligendo autori come Goldoni, Shakespeare e più grandi registi del xx secolo: un libro che, attraversan- Brecht e compositori quali Verdi e Mozart. Nel 1947, con Paolo Grassi e Nina Vinchi, ha fondato do maschere e ombre, armigeri vestiti di tutto punto e pal- il Piccolo Teatro di Milano. Nei primi anni no- chi innevanti, ci mostra passo dopo passo la maturazione vanta e Parigi ha dato vita all'Unione dei Teatri artistica di Strehler e i suoi molteplici tentativi di non so- d'Europa. È stato parlamentare europeo per il vrapporsi agli autori ma anzi di completarli. Un’opera delle Psi (1983-1984) e senatore nelle file della Sini- opere, che rivela il lavoro senza fine necessario a raggiunge- stra Indipendente (1987-1992). Nel 2021 il Sag- re la piena espressione di quello che lui chiamava il «teatro giatore ha pubblicato le sue Lettere agli italiani. umano».
Pascal Rambert Due amici Charles e Stan, una coppia di attori e amanti, si stanno pre- parando per mettere in scena Molière utilizzando, come lui stesso faceva, solo un tavolo, un bastone e due sedie. Le pro- ve avanzano tra sublimi dichiarazioni sul potere del teatro e attimi in cui l’eros li domina trascinandoli in una passione animale e violenta. La loro fede nel valore della bellezza e la loro ferocia carnale sono due espressioni, simili e opposte, di una condivisione di principi e ideali; una compartecipa- zione umana e artistica che però è meno solida di quanto i due credano. Così quando Charles legge sul cellulare di Stan un messag- gio che non avrebbe dovuto vedere, inviato da un altro uo- mo, tutto ciò su cui hanno costruito il loro sodalizio inizia a crollare. Ciò che seguirà sarà la messa in scena di una de- flagrazione: uno scontro in cui gli orizzonti che separano aspirazioni universali e limiti individuali esploderanno, e al termine del quale Charles e Stan dovranno fronteggiare una In libreria dal 19 maggio differenza di prospettive forse insuperabile. Due amici racconta, in un fulminante atto unico, la crisi di due volti dell’amore: l’intangibile afflato per l’arte e il de- € 12,00 | pp. 80 siderio possessivo e carnale. Introdotta dalla prefazione di Chiara Elefante, l’opera di Rambert è una riflessione lirica Traduzione e prefazione attorno al rapporto tra cultura, politica e passionalità con- di Chiara Elefante dotta con una lingua elettrica e innovativa. Una sfida aperta Pascal Rambert (Nizza, 1962) è scrittore, coreo- sul senso dell’esistenza, e di tutto ciò con cui arricchiamo la grafo e regista teatrale e cinematografico. Part- nostra vita. ner e artista residente di alcuni teatri europei (tra gli altri, il Théâtre des Bouffes du Nord di Pa- rigi, il Teatro Nazionale di Strasburgo e il Piccolo Teatro di Milano), ha creato spettacoli presenta- ti in Europa, Centro e Sud America, Nord Africa, Russia, Asia, Medio Oriente. I suoi testi hanno ricevuto moltissimi premi e sono stati tradotti e pubblicati in più di trenta paesi.
Marcus Lindeen Trilogia dell’identità L’aventure invisible - Orlando et Mikael - Wild Minds Margareta è rimasta sposata per undici anni senza raccon- tare nulla del proprio cambio di sesso al marito, mentre Mi- kaela nella sua transizione da uomo a donna ha cercato le- gittimazione per una sensibilità considerata dagli altri poco virile. Ora che i loro nomi sono tornati a essere Orlando e Mikael – quelli con cui sono nati –, i due si confessano a vi- cenda il rimpianto per la scelta fatta e riflettono assieme su chi siano oggi, sulle speanze di essere amati e sul desiderio di trovare se stessi. La storia di Orlando e Mikael è forse la più emblematica delle tre opere teatrali raccolte nella Trilogia dell’identità di Markus Lindeen: un’esplorazione del complesso rapporto tra psiche e identità sul piano intimo, sociale ed esistenzia- le. In questi testi, onirici ed estremamente veri, è sempre In libreria dal 26 maggio il dialogo a costruire ponti tra i protagonisti, portandoli a interrogarsi e a confrontarsi in una riflessione collettiva in cui la visione di ognuno è sempre e solo un punto di arrivo € 17,00 | pp. 160 in uno spettro di possibilità. Così per esempio avviene per i «sognatori» a occhi aperti di Wild Minds, che si inventano Traduzione di Chiara Elefante complessi mondi fittizi disegnati nei minimi dettagli fino al punto di non riuscire più a riconoscere il confine tra sogno Prefazione di Jonathan Bazzi e realtà e a dover ricorrere a un supporto psicologico. Così Marcus Lindeen è uno scrittore e regista svede- accade anche in L’avventura invisibile, dove il primo uomo se che lavora sia nel campo teatrale sia in quello al mondo a subire un trapianto totale di faccia, una neuroa- cinematografico. Dal 2021 Marcus è artista as- natomista che perde la memoria dopo un ictus e un regista sociato alla Comédie de Caen in Normandia in- queer che usa l’arte come rituale di morte dialogano attorno sieme alla sua collaboratrice artistica Marianne Segol-Samoy. al corpo e a come esso ci definisce. Introdotta da una prefazione di Jonathan Bazzi, la Trilogia delle identità raccoglie tre drammaturgie scritte a partire da interviste reali e situazioni realmente accadute. Un’opera che attraversa il genere e il corpo, l’interiorità e le azioni individuali per tentare di illuminare il labirinto che si spa- lanca al termine della frase «Io sono…».
Tiago Rodrigues Teatro Figlio di una madre medico e di un padre giornalista, Tia- go Rodrigues si è domandato spesso perchè avesse scelto di raccontare il mondo piuttosto che cambiarlo intervenendo in modo più concreto. Dobbiamo salvare il mondo o ro- manzarlo? Dobbiamo buttarci nella battaglia o denunciar- la? Agire direttamente sulla realtà o raccontarla? Queste riflessioni emergono dalle drammaturgie qui raccolte, so- spese tra amore, solidarietà, empatia e lotta politica. Per scrivere Dans la mesure de l’impossibile, Tiago Rodri- gues si immerge nella Ginevra internazionale per incontra- re gli uomini e le donne che hanno fatto del lavoro umanita- rio la loro professione. Incontra le equipe della Croce Rossa internazionale e di Medici senza frontiere, tenta di guardare il mondo attraverso gli occhi di queste persone impegna- te. Nasce per lui in questo modo la necessità di scrivere un testo che attraversi il loro intimo come un prisma. «Tutte le professioni sono importanti – spiega Rodrigues – ma ai In libreria dal 26 maggio miei occhi quelle basate sulla cura sono le più sacre. La vi- cinanza alla violenza, al pericolo, alla sofferenza, ma anche alla dignità e alla resilienza, conferisce a chi le pratica una € 16,00 | pp. 100 lettura del mondo di cui noi siamo incapaci». Ispirato dalle loro testimonianze, questo spettacolo multi- A cura di Vincenzo Arsillo lingue espone i dilemmi di donne e uomini che vanno e Traduzioni di Vincenzo Arsillo vengono tra tormentate zone di intervento e un pacifico ri- e Valeria Illuminati torno «a casa». Cosa spinge un essere umano a scegliere di rischiare la propria vita per aiutare gli altri? Come affron- Prefazione di Yves Daccord tare la questione dell'appartenenza e della «casa»? Quando Tiago Rodrigues è drammaturgo, coreografo e tutto ciò rappresenta un problema di fronte al caos globale? insegnante di teatro. È stato direttore del Teatro Come, questa doppia vita fra zone di crisi e di conflitto e il Nacional D. Maria II di Lisbona dal 2015 al 2021 ritorno in un Paese in pace modifica lo sguardo sul mondo ed è stato nominato prossimo direttore del prestigioso Festival di Avignone (da settembre e sulla propria vita personale? 2022).
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