NOVITÀ MARSILIO E SONZOGNO FEBBRAIO 2019 NARRATIVA - Marsilio Editori
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
NOVITÀ MARSILIO E SONZOGNO FEBBRAIO 2019 Marsilio NARRATIVA Sasha Marianna Salzmann, Fuori di sé Daniele Derossi, Non sono stato io Marina Mander, L’età straniera Edogawa Ranpo, La strana storia dell’Isola Panorama Anna Grue, Questioni di famiglia Federica Fantozzi, Il meticcio SAGGISTICA Paolo Ercolani, Figli di un Io minore. Dalla società aperta alla società ottusa Camillo Langone, Dei miei vini estremi. Un ebbro viaggio in Italia Enrico Carocci (a cura di), Stanley Kubrick Andrea De Luca, La scienza, la morte, gli spiriti. Le origini del romanzo noir in Italia fra Otto e Novecento Giuseppe Barbieri, I colli Euganei SONZOGNO Madaline Miller, Circe Paola Tavella, Il sesso magico. Perché le donne intelligenti sono stupide in amore Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Sasha Marianna Salzmann Fuori di sé Marsilio traduzione di Fabio Cremonesi collana: Romanzi e racconti pp. 368, euro 18,00 In libreria dal 28 febbraio 2019 Tra cronaca familiare e romanzo di formazione, l’esordio letterario di una grande voce internazionale, finalista al Deutscher Buchpreis e vincitrice del Premio Jürgen Ponto-Stiftung: dalla Russia post-sovietica a un campo per rifugiati politici nella Germania occidentale fino all’attuale Istanbul, Sasha Marianna Salzmann racconta la solidarietà e gli sconquassi di una famiglia, e della generazione più giovane dei “vagabondi della patria”, in cerca della propria identità linguistica, politica e sessuale. Sono sempre stati in due, Alissa e Anton. In due nel minuscolo appartamento di Mosca in cui vivevano con i genitori. In due sul treno che, dopo trentasei ore, li condusse in Germania, in fuga dall’antisemitismo di un’Unione Sovietica ormai in pezzi. In due a scuola, tra gli insulti razzisti dei compagni e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo. Quando Anton sparisce, l’unico indizio per seguirne le tracce è una cartolina che arriva da Istanbul, e anche se sopra non c’è scritto nulla, Ali sa che è lì che suo fratello si nasconde. Si lascia allora alle spalle la vita a Berlino, lo studio della matematica e gli allenamenti di box, e parte, impaziente di riunirsi al gemello – la persona che condivide i suoi ricordi, il suo specchio. Nella città sul Bosforo, le sue indagini cominciano nel mondo sotterraneo di una metropoli scintillante e tentacolare, profondamente lacerata – tra piazza Taksim e Gezi Park – da una violenza politica senza precedenti. La ricerca di Anton diventa per Ali l’occasione per scavare nella storia della sua famiglia, segnata dalle vicende che hanno scosso l’Europa del Novecento, ma anche dall’alcol e dalla violenza domestica, da incontri fortuiti, matrimoni combinati e grandi storie d’amore. E mentre intorno a lei parole come “casa”, “paese”, “lingua madre” e “genere” non hanno più alcun significato, Ali riesce a scavare anche dentro di sé e a interrogarsi su un corpo in cui non si riconosce, sull’eredità culturale che porta in dote e sui contorni di un avvenire senza certezze e senza confini. «Sasha Marianna Salzmann riflette con grande intelligenza su memoria, identità e migrazione, chiedendosi se la lingua, la nazionalità o il genere siano davvero fondamentali per definire chi siamo». World Literature Today - «Una nuova voce narrante, fresca e di grande talento, che conquista dalla prima all’ultima pagina». Die Zeit - «Salzmann sa fare teatro – questo l’ha dimostrato – ma anche prosa, con grande disinvoltura». Der Spiegel - «Un esordio grandioso». Frankfurter Allgemeine Zeitung - «Indimenticabile». Stern Sasha Marianna Salzmann è nata a Volgograd nel 1985, è cresciuta a Mosca e oggi vive tra Berlino e Istanbul. Emigrata con la famiglia in Germania nel 1995, ha studiato letteratura, teatro e comunicazione all’università di Hildesheim e oggi insegna scrittura creativa in Germania, Turchia, Spagna e negli Stati Uniti. I suoi racconti e poesie hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, le sue sceneggiature per il teatro sono state tradotte e messe in scena in più di venti paesi (è autrice al teatro Maxim Gorki di Berlino e fondatrice del Neue Institut für Dramatisches Schreiben. Fuori di sé, il suo primo romanzo, è stato nella sestina finalista al Deutscher Buchpreis, il più alto riconoscimento letterario tedesco e ha ricevuto Premio Jürgen Ponto-Stiftung. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Daniele Derossi Marsilio Non sono stato io collana: Romanzi e racconti pp. 160, euro 16,00 In libreria dal 21 febbraio 2019 L’autunno in un paesino di montagna del Piemonte, all’ombra di un vecchio castello. Nel vecchio castello l’ombra di un antico negromante. Non sono stato io racconta una storia di grandi impegnati a spettegolare di matrimoni e di politica, mentre un bambino, lasciato solo con le sue paure, si avventura tra i boschi, fino ai sotterranei del castello, dove sta il segreto che tiene sospeso il fiato di tutta la regione. «Se non avete un posto nella vostra libreria per Non sono stato io, tra Dürrenmatt e Ammaniti, trovatelo al più presto». Marcello Fois Giacomo ha dieci anni e il suo rapporto col mondo è problematico. Alla riapertura delle scuole, non è più a Londra, la città dove è cresciuto, ma a Serana, in Piemonte. Il paese è piccolo, gli abitanti sono pochi e tutti si conoscono. Tutti sanno che Ada, la madre di Giacomo, è tornata a vivere da sua madre, in paese, perché il matrimonio con Bashir, lo scienziato pakistano, è finito. E tutti sanno che è finito perché qualcosa è successo – e non è un tradimento. Tutti stanno in silenzio ma nessuno ha un segreto: questa è Serana. Guardano Ada, la seguono, bisbigliano, e solo Radames – il parrucchiere – e Mariella – la sua compagna di banco del liceo – le parlano. Quando però Jennifer, la figlia della verduraia, scompare e tutti accusano gli zingari di averla rapita, qualcuno confessa ad Antonia Del Corvo, la giornalista incaricata di seguire il caso, che a Serana le persone scompaiono da sempre e sempre scompariranno, perché Serana è un paese cresciuto all’ombra del castello del Negromante. Al contrario della madre, che ha cominciato un corso di ceramica e una relazione con un uomo sposato, Giacomo non si è ancora fatto molti amici, e di certo Jennifer, così smorfiosa, non gli era simpatica, e tanto meno Letizia, migliore amica di Jennifer e figlia di Mariella. Non gli piace andare alle feste: lui e Roby, il bambino con cui passa i pomeriggi a giocare, si annoiano, ma si annoiavano di più prima che Jennifer scomparisse. Ora in giro ci sono carabinieri e giornalisti, e la strada per il castello del Negromante è diventata avventurosa perché molto sorvegliata. E nessuno, da secoli, aveva ritrovato la porta per i sotterranei del castello, nemmeno i carabinieri... Daniele Derossi è nato a Torino. Dopo la laurea in Biologia, ha conseguito un dottorato di ricerca presso l’École Normale Supérieure di Parigi. Dal 2009 collabora con la coreografa Luigia Riva: insieme, hanno creato le performance Incorpore[o], Inretita e Intempo, presentate in vari spazi e teatri, tra cui il Centre Pompidou, il Théâtre National de Chaillot e il Museo Maxxi di Roma. Nel 2013 ha pubblicato con Bompiani il suo primo romanzo, Nel cuore dell’anatomista. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Marina Mander Marsilio L’età straniera collana: Romanzi e racconti pp. 176 ca., euro 16,00 In libreria dal 28 febbraio 2019 «Marina Mander conferma il suo grande talento nella costruzione di “voci” autentiche e originalissime. Leo, diciassettenne ironico, sensibile e dissacrante, è un mentore perfetto in un mondo sempre più straniero, da ogni punto di vista». Benedetta Tobagi Leo non studia molto, ma è bravo a scuola. Non fuma tanto ma un po’ d’erba sì. Ha una madre, Margherita, che lavora come assistente sociale e un padre che è stato matematico, è stato intelligente, è stato vivo l’ultima volta nel mare e poi è affogato con l’accappatoio e le ciabatte. Leo odia gli accappatoi, le ciabatte e pure il mare. Odia le cose fino a quando nella sua vita non arriva Florin, un ragazzino rumeno che non studia, non fuma, non ha madre né padre – o forse sì ma non ci sono – e si prostituisce. Florin si prostituisce e la madre decide di ospitarlo, sistemandolo in camera di Leo, perché la casa è piccola e perché «forse potete farvi bene l’un l’altro». Leo che non ha mai fatto l’amore con nessuno e Florin che fa l’amore con tutti rimangono nella stessa stanza. Leo pensa di odiare Florin, che comunque meglio di una cosa, è vivo. Leo è tutto cervello e Florin è tutto corpo, questo pensa Leo che racconta la storia. La scimmia lo chiama, come le tre scimmiette Iwazaru, la scimmia che non parla. In realtà entrambi sono tutto, perché sono adolescenti e perché hanno ferite profonde ma corpi e sentimenti giovani. Comincia così, tutta storta, l’avventura del loro viaggio a occidente: mistico per Leo (in continuo contatto con un tribunale immaginario che cerca di convincerlo di aver ucciso il padre) e fisico per Florin (in balia di uomini violenti in un mondo più violento ancora). Marina Mander, triestina, vive e lavora a Milano. Tra le sue opere di narrativa: Manuale di ipocondria fantastica (Transeuropa 2000, et al. 2012), Catalogo degli addii (Editions du Rouergue 2008, et al. 2010), La prima vera bugia (et al. 2011), pubblicato in diversi paesi europei e negli Stati Uniti e adattato per il teatro con il titolo “A corto di bugie”, Nessundorma (Mondadori 2013, finalista Premio Rapallo-Carige) e Il potere del miao. I gatti che mi hanno cambiato la vita (Mondadori 2015). Ha scritto per Il Piccolo, Vanity Fair e il New York Times. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Edogawa Ranpo Marsilio La strana storia dell’Isola Panorama A cura di Alberto Zanonato collana: Mille gru pp. 176 ca., euro 15,00 In libreria dal 28 febbraio 2019 Da uno dei più uno dei più grandi maestri della narrativa noir e d’investigazione giapponese, in prima traduzione italiana un romanzo mistery sul concetto di identità e sul disagio indotto dalla modernizzazione. La strana storia dell’Isola Panorama è un romanzo mistery che ben esemplifica le caratteristiche che hanno reso Edogawa Ranpo un classico del genere letterario: come nel romanzo Il principe e il povero di Mark Twain, l’intrigo prende le mosse dallo stratagemma narrativo dello scambio di identità, che permette all’indigente protagonista di venire catapultato in una condizione di estremo benessere economico e di accedere a un patrimonio smisurato. Lo scambio comporta tuttavia che la sua identità originale vada perduta, perché il personaggio a cui si va a sostituire è un facoltoso ex compagno di studi che è deceduto. Se l’incredibile somiglianza fisica sembrerebbe dunque non poter bastare per giustificare la resurrezione di un defunto, l’autore trova una convincente spiegazione nel fenomeno della sepoltura prematura, reso celebre dall’omonimo racconto di Edgar Allan Poe, che viene esplicitamente citato anche nel romanzo. Un intreccio ben congegnato che si sviluppa tra macabri dissotterramenti, occultamenti di cadaveri, omicidi efferati e suicidi simulati, folli utopie e crisi di onnipotenza conduce il lettore verso un finale pirotecnico in cui il protagonista, come in ogni mistery che si rispetti, dovrà affrontare la figura di un detective che sembra essere pronto a smascherarlo. Edogawa Ranpo, pseudonimo di Hirai Taro, è stato uno dei più rappresentativi e prolifici scrittori di detective stories. Vissuto tra il 1894 e il 1965, debutta nel 1923 sulle pagine della rivista Shinseinen con un nome d’arte che intende omaggiare uno dei suoi punti di riferimento letterari, Edgar Allan Poe, di cui rappresenta la pronuncia nipponizzata, e negli anni successivi scriverà più di cento tra romanzi e racconti brevi. Maestro del genere mistery e poliziesco, i temi principali intorno a cui è imperniata la sua poetica sono la problematizzazione del concetto di identità e il disagio indotto dalla modernizzazione e dal nuovo stile di vita metropolitano, intrisi di un’estetica decadentista macabra e grottesca. Alberto Zanonato (1991) ha conseguito la laurea magistrale in Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa mediterranea a Ca’ Foscari ed ha a lungo studiato in Giapppne, prima all’Università di Osaka e poi a Kyoto. Risiede a Tokio dal 2015. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Anna Grue Marsilio Questioni di famiglia Traduzione di Eva Valvo collana: Farfalle pp. 480, euro 18,50 In libreria dal 14 febbraio 2019 Dalla Danimarca, il quarto caso per Dan Sommerdahl, il Detective Calvo. Impegnato a contrastare uno stalker che tormenta la sua fidanzata, Dan Sommerdahl – brillante ex pubblicitario che un esaurimento nervoso ha spinto a lasciare una carriera di successo per indossare i panni dell’investigatore privato – viene contattato da un politico in vista che chiede il suo aiuto. Due dei suoi figli sono morti in circostanze poco chiare esattamente ventisette giorni dopo il loro sedicesimo compleanno. Una coincidenza inquietante, e ora che anche Malthe, il terzogenito, sta per compiere sedici anni, l’ansia cresce. Mentre Malthe, insieme ad altri settantamila giovani, si prepara a seguire il leggendario festival rock di Roskilde, per il Detective Calvo comincia il conto alla rovescia. «Dan Sommerdahl è tornato. Una buona notizia per chi l’ha già seguito. Chi non l’ha fatto, non potrà che rimanere sedotto da questo investigatore privato che mette il suo innato spirito d’osservazione e la sua tenacia a disposizione della verità. Personaggi accattivanti e intrigo perfetto». L’Est Éclair «I danesi hanno una nuova star del crime che può tranquillamente competere con Camilla Läckberg». Dagbladet Anna Grue (1957) è la più nota autrice di genere danese. Giornalista e scrittrice, ha raggiunto il successo con la serie del Detective Calvo, di cui Marsilio ha già pubblicato Nessuno conosce il mio nome, Il bacio del traditore e L’arte di morire. Dan Sommerdahl è diventato in Europa un beniamino del pubblico, celebrato dalla stampa per la sua arguzia e il suo calore. Anna Grue ha tre figli e vive con il marito nei pressi di Copenaghen. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Federica Fantozzi Marsilio Il meticcio collana: Farfalle pp. 256, euro 16,00 In libreria dal 28 febbraio 2019 Un collezionista di diamanti dal passato misterioso. Un nigeriano senza impronte digitali in fuga attraverso i continenti. Una montagna che nasconde un segreto pulsante come un cuore. Torna in libreria con una nuova indagine Amalia Pinter, la giovane giornalista protagonista del Logista. Roma, estate torrida del 2017. Durante un servizio di routine sulle misure di sicurezza a Fiumicino, Amalia manda a monte un’operazione del suo ex amico Alfredo Pani, poliziotto che ha fatto carriera nel nucleo di élite contro la criminalità organizzata. Per colpa sua, si perdono le tracce di Bambino, un corriere dell’Ascia Nera, la più pericolosa e spietata mafia nigeriana lanciata alla conquista dell’Europa continentale attraverso un patto con i clan siciliani. Nel frattempo, al Vero Investigatore, il piccolo quotidiano in cui lavora Amalia, le cose non vanno bene: le vendite calano, l’ansia cresce. Il Capo la spedisce a un’asta di pietre preziose dove un rarissimo diamante rosso viene acquistato da un tycoon brasiliano, Ezequiel Alves, che protegge in modo morboso la propria privacy. Lo chiamano “l’uomo dal tocco magico”, perché in pochi anni ha scalato il settore acquistando giacimenti esauriti per poi renderli produttivi. Quando inaspettatamente le due piste si incrociano, Amalia si ritrova “arruolata” come agente sotto copertura da un Palio di Siena particolarmente cruento al sole di Palermo. Dovrà inerpicarsi tra i tornanti e le ginestre del parco delle Madonie fino a una clinica sperduta. Per scoprire che cosa ha trasformato un bambino in un sopravvissuto. E per riavvolgere il filo che lega, da molto lontano, i protagonisti di un sogno trasformatosi in un sodalizio criminale che minaccia i mercati globali. Hanno detto de Il logista: «Una settimana con il fiato sospeso». Chiara Gamberale, Io Donna «Un tono che mescola thriller e commedia, una trama ben costruita che fa amare la protagonista dalla prima all’ultima pagina». Lara Crinò, L’Espresso Federica Fantozzi è nata a Roma. Giornalista politica e parlamentare per l’Unità, adesso scrive per Il Mattino e Il venerdì di Repubblica. Ha pubblicato per Marsilio i thriller Caccia a Emy (2000), Notte sul Negev (2001) e Il logista (2017), di cui Il meticcio rappresenta il seguito. Tutti i suoi libri traggono spunto da fatti di cronaca. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Paolo Ercolani Marsilio Figli di un Io minore Dalla società aperta alla società ottusa Collana: Ancora pp. 160, euro 12 In libreria dal 21 febbraio 2019 La filosofia che aiuta a decifrare il mondo: una piccola anatomia della vita quotidiana per ritrovare il senso dell’agire come individui e come società. Che fine ha fatto la società aperta descritta da Karl Popper? Il liberalismo propugnato dal pensatore austriaco ha davvero creato un uomo migliore? Secondo Paolo Ercolani quella che stiamo vivendo non è tanto una regressione verso una società chiusa, quanto la transizione verso un’inedita forma di società, che non esita a definire ottusa. Se cuore di quella aperta era il confronto tra gli individui dotati di pensiero riflessivo allo scopo di raggiungere il meglio per tutti, individuato nella democrazia, oggi i presupposti di questo modello – pensiero critico, conoscenza, l’idea stessa di democrazia – appaiono drammaticamente in crisi. Qual è la genesi di questa disfatta? Possiamo ritrovarne le tappe nella storia? Affrontando ciascuno di questi nodi con l’ausilio degli strumenti elaborati nel corso dei secoli dalla filosofia, Ercolani ci guida in un viaggio attraverso «la gaia incoscienza» dei milioni di utenti che ogni giorno adoperano le tecnologie illudendosi che siano meri strumenti al servizio della loro volontà. Cerca inoltre di individuare altrettante forme di resistenza che possono arrivare dall’informazione e dalla scuola, pensate e strutturate in modo nuovo, diametralmente opposto al prevalere delle mistificazioni e del conformismo attuali. Paolo Ercolani (Roma, 1972), filosofo, insegna all’Università Carlo Bo di Urbino. Scrive per varie testate tra cui La Lettura del Corriere della Sera, il manifesto, L’Espresso e Micromega. Cura il blog «L’urto del pensiero» e collabora con Rai Educational Filosofia. Ha pubblicato vari volumi, tra cui, per Marsilio, Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio (2016). Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Camillo Langone Marsilio Dei miei vini estremi Un ebbro viaggio in Italia Collana: Cartabianca pp. 128 ca., euro 15,00 In libreria dal 28 febbraio 2019 A cinquant’anni dai viaggi di Mario Soldati e Paolo Monelli, Camillo Langone si rimette alla ricerca dei territori e dei miracoli naturali, della bellezza, della grazia, della sincerità del vino italiano. Storie di donne e uomini dietro piccole e grandi imprese enologiche, territori, etichette più o meno famose, ma sempre irregolari, eccentriche, talvolta irriverenti. Cosa ci fa un lambruschista a Barbaresco? E un autoctonista con una bottiglia di Sassicaia? Il viaggio di Langone sulle strade del vino italiano parte da una provocazione e uno spiazzamento, è racconto esilarante, poco sensibile ai sentieri battuti ma affascinato dalla vera cultura della terra e della tradizione. Agli occhi di un devoto eterodosso e non riconciliato come l’autore, di fronte a una bottiglia di vino il degustatore di oggi ha come unico interesse la «trasparenza» delle etichette e l’«onestà» delle certificazioni biologiche. Sprovvisto di acume filosofico (o di fede), indifferente al suo stesso gusto, continua ad approcciarsi alla bevanda che mette in contatto uomini e dèi come un sonnambulo, inconsapevole di quanta verità e bellezza si dissipi tra finti supertuscans e barrique omologanti. Contro l’appiattimento del palato, la retorica stantia e le false promesse, in questo excursus tra prodotti e protagonisti della più umana e struggente delle culture Langone attraversa il paese con il rispetto religioso dell’appassionato, insofferente ai miti farlocchi del made in Italy e del «prodotto naturale» (con la consapevolezza che «l’unico vino davvero naturale è l’aceto»). L’autore di Bengodi e dei Pensieri del lambrusco disegna così una geografia dell’Italia eccentrica ed eterodossa, in cui accanto alle cantine più nobili e celebrate si trovano storie di vini eroici, rarissimi o comunissimi, comunque estremi. Camillo Langone vive a Parma dopo avere collezionato un buon numero di città (Potenza, Vicenza, Verona, Caserta, Viterbo, Pisa, Bologna, Reggio Emilia, Trani). Scrive su Il Foglio e su Il Giornale, occupandosi in particolar modo di letteratura, architettura, arte, enogastronomia e religione. Per Marsilio ha pubblicato Il collezionista di città (2006), La vera religione spiegata alle ragazze (2007), Bengodi. I piaceri dell’autarchia (2011), Eccellenti pittori. Gli artisti italiani di oggi da conoscere, ammirare, collezionare (2013) e Pensieri del lambrusco. Contro l’invasione (2016). Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Enrico Carocci (a cura di) Marsilio Stanley Kubrick Collana: Elementi pp. 192, euro 12,50 In libreria dal 14 febbraio 2019 A vent’anni dalla scomparsa di Kubrick, il libro ne analizza sei capolavori assoluti: Il dottor Stranamore, 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica, Barry Lyndon, Full Metal Jacket, Eyes Wide Shut. «Guardare un film è come fare un sogno a occhi aperti. Agisce su parti del cervello che vengono raggiunte solo dai sogni o dal teatro, e lì si possono esplorare le cose senza alcuna responsabilità della coscienza». Stanley Kubrick Stanley Kubrick è ancora senza dubbio l’autore cinematografico per eccellenza. I suoi film affascinano spettatori di tutte le generazioni. Il segreto risiede forse nella natura “mediana” del suo lavoro: Kubrick controllava ogni fase della realizzazione di un film, come un indipendente, ma rimase sempre nel quadro di un dialogo costante con le major hollywoodiane. Inoltre affrontava questioni filosofiche e tendeva all’astrazione del pensiero, ma lo faceva sollecitando le emozioni e i sensi del pubblico. La vitalità del suo cinema, intellettuale e popolare al tempo stesso, sembra ancora ben lontana dall’esaurirsi. Lo stile visivo, l’utilizzo delle musiche, i personaggi e le invenzioni narrative di Kubrick sono parte di un immaginario condiviso, che non smette di rigenerarsi e di nutrire la cultura visuale contemporanea. Enrico Carocci è professore associato presso l’Università Roma Tre, dove insegna Estetica del cinema e dei media e Interpretazione e analisi del film. È autore di articoli apparsi in riviste scientifiche e in volume, e di studi monografici tra cui Il sistema schermo-mente. Cinema narrativo e coinvolgimento emozionale (2018). Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Andrea De Luca Marsilio La scienza, la morte, gli spiriti Le origini del romanzo noir in Italia fra Otto e Novecento Collana: Saggi pp. 160, euro 16 In libreria dal 28 febbraio 2019 In Italia, la nascita del romanzo noir e d’indagine è a sua volta un giallo. Una genesi fortemente caratterizzata dal dualismo classico tra scienza e intuito, tra metodo e istinto che si perde in una giungla di etichette: noir, poliziesco, giudiziario, thriller. In questo scenario, Andrea De Luca analizza il lato oscuro della letteratura italiana e la fascinazione per la morte, ricostruendo quel “filo nero” che legava Conan Doyle con Francesco Mastriani, e che ha toccato, mettendoli in contatto, letterati come Pirandello e Capuana. In un mondo trasformato dal progresso tecnologico e dalle rivoluzioni industriali del XIX secolo, gli ambienti culturali più diversi sono dominati dal Positivismo e da un forte impulso a estendere le metodologie scientifiche alle scienze dell’uomo: antropologia, sociologia, demografia, politica. Nello stesso periodo, però, alla vasta ricognizione delle tradizioni popolari e dei culti ancestrali si accompagna una crescente curiosità per l’aldilà, per il mistero, per tutto ciò che non può essere spiegato con fredde leggi biologiche o meccaniche. All’ignoto, al mistero, all’occulto vengono allora applicate nuove metodologie d’indagine, fondate sulle scienze naturali: nasce così il romanzo di investigazione o giudiziario che sfrutta entrambe le tendenze, spiegare con la scienza il mistero della morte. Il presente saggio si incunea in questa terra di mezzo, dove la letteratura del mistero muove i suoi primi passi all’ombra dei grandi letterati tra Otto e Novecento. Luogo fondamentale di incontro erano i salotti medianici dove medium e tavole rotanti stabilivano contatti con altre dimensioni. Andrea De Luca è laureato in Lingue, Letterature e Culture Moderne all’Università d’Annunzio di Pescara. Dopo vari anni di docenza universitaria in Estonia, Francia e Slovacchia, vive e insegna in Belgio dove è membro della Società Dante Alighieri. Ha ottenuto un dottorato in Letterature Comparate con una ricerca sulle origini del romanzo giallo in Italia. Autore di numerosi articoli pubblicati in Italia e all’estero, i suoi principali interessi di ricerca sono il romanzo d’appendice, i circoli letterari ottocenteschi di Napoli, la moderna ricezione filmica dei classici italiani e il cinema italiano di genere. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Giuseppe Barbieri Marsilio I Colli Euganei A cura di Francesca Favaro Postfazione di Giulio Osto Collana: Giorni pp. 136, euro 14,00 In libreria dal 21 febbraio 2019 Un’edizione corredata di un ampio commento, il cui fine è quello di rendere più vicina un’opera significativa per la cultura del tempo, che contribuì fortemente a rendere Barbieri, poeta erudito e raffinato, l’incontrastato cantore dei Colli Euganei. Originario di Bassano del Grappa, Giuseppe Barbieri (1774-1852), religioso e docente, oratore sacro e poeta, allievo prediletto di Melchiorre Cesarotti, trascorse gran parte della sua vita a Padova e sui Colli Euganei. Alla cerchia delle alture euganee Barbieri dedicò un poemetto in endecasillabi sciolti, pubblicato per la prima volta nel 1806, che costituisce un’importante dimostrazione non solo del suo personale attaccamento al lembo di territorio veneto sul quale si sofferma e di cui percorre e attraversa le località, ma anche (e soprattutto) della sua spiccata propensione per una poesia descrittiva che, secondo il monito oraziano, sappia dilettare e insegnare al contempo. Di questo poemetto si propone ora una edizione corredata di un ampio commento, il cui fine è quello di rendere più vicina un’opera, significativa per la cultura del tempo, che contribuì fortemente a rendere Barbieri l’incontrastato cantore dei Colli Euganei. Francesca Favaro è dottore di ricerca in filologia ed ermeneutica italiana. Collabora con il Dipartimento di Studi linguistici e letterari dell’Università degli Studi di Padova. Ha pubblicato numerosi volumi e saggi su autori dal Seicento al Novecento. Ufficio stampa Marsilio Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Madeline Miller Sonzogno Circe Traduzione di Marinella Magrì pp. 416, euro 19 In libreria dal 14 febbraio 2019 Dall’autrice vincitrice dell’Orange Prize con il romanzo d’esordio La canzone d’Achille, moderna rielaborazione della storia di Achille e Patroclo e del loro amore proibito, una nuova rivisitazione del mito: con Circe Madeline Miller trasforma la più spietata figura femminile dell’Odissea in un’eroina a pieno titolo. Tra i libri da non perdere per il Guardian, Cosmopolitan, Boston Globe ed Esquire, con Circe Madeline Miller ha scalato ancora le classifiche di vendita rimanendo per mesi nella classifica dei libri più venduti del New York Times. Nella casa del dio Sole nasce una bambina, Circe, tanto diversa dai suoi genitori e fratelli divini. Ha un aspetto fosco, un carattere difficile e, soprattutto, preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Per queste sue eccentricità, e a seguito dei primi amori infelici, finirà esiliata sull’isola di Eea, dove affinerà le arti magiche, scoprirà le virtù delle piante e apprenderà ad addomesticare le bestie. Qui il suo destino si incrocerà con quello di alcuni dei principali eroi della mitologia classica: l’inventore Dedalo e il suo figlio ribelle Icaro, il mostruoso Minotauro, l’avventuroso Giasone e la tragica Medea, e poi, naturalmente, il suo amato Odisseo, ma anche il figlio di lui Telemaco e la moglie Penelope. Sulla base di una solida conoscenza delle fonti Madeline Miller ricostruisce la storia della stirpe del Sole, finora conosciuta per frammenti mai esaminati nelle loro relazioni, per raccontare una delle figure più affascinanti e misteriose del mito. «Sappiamo tutto della storia di Circe, la conosciamo da migliaia di anni, eppure nella lussureggiante riscrittura di Madeline Miller questa vicenda continua a turbarci e a sorprenderci. La luce femminista con cui Miller ha scelto di illuminarla rivela dettagli inediti e il destino di Circe ci appare al tempo stesso divino e mortale, inverosimile eppure autenticamente umano». The Washington Post «Miller costruisce un grande romanzo attraverso i frammenti che l’antichità ci ha lascito, valorizzando fonti classiche finora trascurate. Circe è scatenata, pura delizia, e un romanzo da divorare avidamente tutto d’un fiato». The Guardian «Una narrazione epica e intima, capace di illuminare una storia conosciuta con una nuova prospettiva e dare voce a un personaggio complesso e mutevole». The New York Times «Dopo il suo straordinario esordio, Madeline Miller restituisce in Circe la parola a un personaggio minore di Omero, risalendo fino al momento della sua nascita e restituendo un grande personaggio femminista». Le Monde Madeline Miller è nata a Boston nel 1978, ha un dottorato in Lettere classiche alla Brown University e ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi a Yale. Il suo primo romanzo, La canzone di Achille (Sonzogno 2013), è stato un bestseller internazionale, ha vinto l’Orange Prize ed è stato tradotto in venticinque lingue. Attualmente vive a Narberth, Pennsylvania, con il marito e i due figli. Ufficio stampa Sonzogno Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Paola Tavella Sonzogno Il sesso magico Perché le donne intelligenti sono stupide in amore pp. 208, euro 16 In libreria dal 14 febbraio 2019 Autobiografia immaginaria di Paola Tavella, giornalista, insegnante di yoga e attivista femminista da sempre, Il sesso magico traccia l’accidentato percorso di guarigione dai guai dell’amore. Ambientato in una miriade di luoghi e di tempi – dalla Londra agli albori del punk, dove la protagonista lavora in un topless bar, fino ai resort thailandesi in cui le occidentali vanno a nascondersi per dimenticare un divorzio, passando per Genova – questo non è soltanto il racconto di una vita femminile lunga e tumultuosa, ma piuttosto un bilancio erotico, sentimentale e spirituale, e il viaggio verso la meta di un deliziato disincanto. Lei ha sessant’anni, è femminista da quando ne aveva quindici, ha sempre praticato yoga e meditazione eppure niente l’ha salvata dal dolore e dai guai dell’amore. Si è innamorata per l’ultima volta a quarant’anni di un ennesimo uomo bello, bugiardo e traditore, e il disastro l’ha tramortita. Ma il suo maestro messicano di meditazione, Guru Dev, le ha sussurrato: «Nella vita hai due possibilità: soffri, o non soffri». Guru Dev ha cercato di insegnarle a non soffrire, perché essere fedeli non è nella natura degli uomini, nemmeno dei migliori, e una signora può sopravvivere lo stesso splendidamente accettando questa realtà. Ma sulla strada della guarigione – forse definitiva – sono state necessarie anche molte amiche assennate, oppure scriteriate, una feroce disamina dei propri errori, il ritorno alla chiave magica dell’infanzia, la compagnia dei cani. Paola Tavella, giornalista, scrittrice, insegnante di kundalini yoga e meditazione, ha sempre lavorato per quotidiani e riviste ed è stata due volte portavoce del ministero per le Pari opportunità. Ha scritto Il prigioniero, con Anna Laura Borghetti (Mondadori, 1998; Feltrinelli 2003), Gli ultimi della classe (Mondadori 2000; Feltrinelli 2007), I nuovi italiani, con Livia Turco (Mondadori 2005), Madri selvagge con Alessandra Di Pietro (Einaudi 2006). Ha due figli e vive a Roma, con un bassotto. Ufficio stampa Sonzogno Editori ufficio.stampa@marsilioeditori.it a.senes@marsilioeditori.it - c.destefani@marsilioeditori.it - c.tiveron@marsilioeditori.it tel. 0412406538
Puoi anche leggere