Un affascinante viaggio tra le 1001 ritualità del vino: pronto a partire? - Amazon S3
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Quadrimestrale • Ottobre 2020 • Copia omaggio • www.despar.it del vino: 1001 ritualità viaggio tra le Un affascinante pronto a partire? DeVino magazine Ottobre 2020
DeVino L’editoriale La nostra In un periodo come quello che stiamo vivendo squadra abbiamo riscoperto dettagli della quotidianità a cui, forse, un tempo non davamo eccessiva importanza. Ecco allora celebrare “il rito” dell’aperitivo in famiglia, Giuseppe Cordioli magari collegati via smartphone, con gli amici Giornalista e Direttore responsabile più intimi. di Di Vita magazine, Casa Di Vita e La storia ci insegna che riti sacri e profani si perdono Premiata Macelleria nella notte dei tempi. La Chiesa cattolica ha riservato un posto preminente al vino, che viene definito “frutto della vite e del lavoro dell’uomo”: così, durante la celebrazione della messa, Silvia Elena Trevisan si utilizza il vino al momento dell’eucarestia. Giurista sulla carta, giornalista nell’anima Nell’antichità il vino si usava come dono propiziatorio e social media strategist. e veniva versato per richiedere l’intercessione divina Scrive (anche) di vino (rito conosciuto come Libagione). Quello di versare del vino per “benedire” è un gesto sopravvissuto per millenni e replicato in molte forme. Basti pensare al varo di una nave: quando Roberto Anesi una madrina lancia una bottiglia di vino contro la prua Sommelier, ristoratore, e se non s’infrange, il cattivo presagio è preso molto wine writer e relatore seriamente. per AIS dal 2008. Miglior sommelier d’Italia 2017 Il rituale dell’apertura della bottiglia è una pratica che, ancora ai giorni nostri, consente di presentare e apprezzare meglio il prezioso contenuto. Non è solo una questione di stile o di formalità, significa prima Emanuele Cenghiaro di tutto assicurarsi che la bottiglia sia in perfetto stato e che, di conseguenza, non si riscontrino difetti o altro. Sommelier e relatore FISAR, collaboratore della Il gesto del brindisi è un rito ormai radicato rivista Il Sommelier nella cultura occidentale, con mille sfumature diverse. Nel tempo non sempre è stato così, l’usanza del brindisi si è evoluta sulla spinta della preoccupazione per possibili avvelenamenti, anche lo sbattere dei bicchieri doveva servire a far sì che il vino passasse da un bicchiere all’altro. E come non evidenziare i riti nelle tradizioni popolari: tra gli Ebrei nei matrimoni si usa rompere iamo il bicchiere dopo il brindisi, a ricordo della distruzione Brindeme del tempio di Gerusalemme. Tra gli Ortodossi insi numero la rottura del bicchiere evoca la fine della vita ovo da celibe, per i Russi, invece, lanciarlo all’indietro al nui DeVino: è considerato un gesto per lasciare spazio d a s a lute! a un altro brindisi. al l Troverai molte altre curiosità tra le pagine di questo nuovo numero...
Vino è rito Storia di Marisa, la prima Bianco o rosso? in tutto il mondo Comunione e il vino Il colore del vino nei riti 4 10 16 Un rito moderno: Il vino rituale Birra: 7 riti, tradizioni l’aperitivo di festa e credenze popolari 6 12 18 Dai Baccanali al rito DeVino Degustazioni, Consigli del dopo pasto per scoprire il buon vino di lettura e film 8 14 20 Registrazione Tribunale di Padova Direttore responsabile Progetto grafico nr. 2447 del 15.09.2017 Giuseppe Cordioli AD 010 Srl Periodico quadrimestrale Editore Stampa AD 010 Srl Mediagraf S.p.A. via San Marco, 9/M - 35129 Padova viale Navigazione Interna, 89 T. 049 8071966 35129 Noventa Padovana (PD) www.ad010.com - redazione@ad010.com T. 049 8991511 - www.mediagrafspa.it Coordinamento generale Il prossimo numero Aspiag Service Srl ti aspetta a novembre Redazione in tutti i punti vendita AD 010 Srl
Indovina Il paroliere Legenda quale (vino) sono… dionisiaco 22 24 Bianco fermo Chardonnay Bianco Flûte frizzante Cita-Vino Soluzioni nascosta Rosso Borgogna 24 25 fermo Dolce Baloon Chi cerca trova… Birra Sauternes la vendemmia 24 S p c u o n p to r i nel tuo vendit a Tumbler cia di fidu nto time l’assor nibile! spo vini di Chi siamo Scopri molte altre novità su www.despar.it Despar - Aspiag Service Srl è la più grande Seguici anche su delle aziende del Consorzio Despar Italia. Despar Nordest Fa parte del gruppo internazionale SPAR Austria, che gestisce il marchio SPAR anche @desparnordest in Austria, Slovenia, Croazia e Ungheria, ed è inserito in SPAR International, la catena Despar Nordest di distribuzione alimentare più diffusa al mondo. Con i quasi 600 punti vendita www.casadivita.it Despar, Eurospar e Interspar presenti in Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Scarica l’App Veneto ed Emilia-Romagna, Despar è sempre accanto ai propri clienti. 3
DeVino Vino è rito in tutto il mondo Testi Roberto Anesi Nella mia vita ho viaggiato tanto. aprono le proprie porte ai visitatori di incontri con i più influenti personaggi Ho conosciuto e assaggiato tanto. che possono così toccare con mano del mondo del vino. I lotti che vengono E ho scoperto ancora di più. e visitare le strutture dove nascono proposti dalla casa d’aste possono Ho scoperto che il vino, come pochi le bottiglie che i consumatori hanno raggiungere cifre di 140/150 mila euro altri, sa raccontare di territori, occasione di assaggiare durante l’anno. per poche bottiglie! di tradizioni e di storia, di gesti In tantissimi borghi, infine, l’autunno e di ritualità. porta in dote momenti di festa legati Una particolare installazione di botti E oggi voglio portarti un po’ in giro a questo rito, come nella bella cittadina di vini provenienti dalla Francia, ancora per il mondo alla scoperta dei riti di Montefalco in Umbria, dove una volta dalla Borgogna, del vino. il momento dell’inizio della vendemmia fa mostra di sé all’interno dei bellissimi Anche se quest’anno sarà un po’ veniva anticamente e pubblicamente giardini Meiji Jingu nel parco diverso e molte feste non ci saranno, sancito nella piazza del paese. Yoyogi (Tokyo), luogo in cui si trova immaginiamo intanto di viaggiare il tempio scintoista più frequentato assieme aspettando di vivere dal vivo Celebrare la fine del raccolto dagli abitanti della megalopoli queste emozioni. non è solo tradizione rispettata giapponese. Una passeggiata in questi all’interno dei confini nazionali giardini posizionati a poche centinaia Il periodo della vendemmia ma è abitudine ben diffusa anche di metri dalla frenetica vita è il momento nel quale l’attività in altri Paesi del mondo. Voliamo della città più popolata al mondo offre del vignaiolo giunge al culmine dopo in Perù: una delle attrazioni principali un’esperienza davvero indimenticabile un anno di lavoro, è l’ora di raccoglierne del “Festival de la Vendimia” è la sfilata per via del silenzio e della tranquillità i frutti e, una volta terminata di bellezza della regina. Scelta tra che questo giardino sa offrire. la vendemmia, si fa festa per celebrare le giovani ragazze della città, la regina Qui una batteria di vecchie botti il raccolto. All’interno delle cantine compie la sfilata per poi calpestare di Sakè è contrapposta a una di botti si usa suggellare questo momento i grappoli in una tinozza ed estrarre di pregiati vini francesi, a sancire con lunghe tavolate attorno alle quali il vino della festa. un reciproco augurio di prosperità. si riuniscono tutti gli operai che hanno Nel rispetto della cultura nipponica contribuito alla raccolta, Spostiamoci ora in Borgogna non si fanno feste popolari si stappano bottiglie vecchie delle dove si svolge la famosa asta di vini ma il momento viene celebrato annate precedenti e si ricordano, per raccogliere fondi a scopo benefico: in forma strettamente privata magari tra i vendemmiatori più esperti uno dei più grandi eventi “charity” tra i rappresentanti dei due territori. e anziani, le caratteristiche più o meno del mondo, se non il più grande. fortunate di quell’annata della quale L’asta dei grandi vini degli Hospices si degustano i vini prodotti. E pensa, de Beaune, un antico ospedale fondato Vino e festa, dunque. anche nelle famiglie che producono alla metà del ‘400 dall’allora cancelliere Quante volte sento dire qualche bottiglia per tradizione si usa del Duca di Borgogna, si prefigge da amici e da conoscenti celebrare il raccolto prima che questo l’obiettivo di raccogliere fondi venga trasformato in vino. per il mantenimento degli Hospices, “conservo in cantina gli edifici che dall’inizio degli anni ‘70 una bottiglia di vino ma Inizio il viaggio dal mio Paese, sono stati abbandonati in quanto l’Italia, dalla più antica festa dedicata la struttura ospedaliera che questi aspetto il momento giusto al vino: si svolge a Soave da oltre ospitavano venne spostata in un per aprirla”: io credo che un secolo e sfilate in costume, edificio più adatto e attrezzato. bande musicali e momenti di allegria Tre giorni di festa, di sfilate, stappare una bottiglia sia ne sono l’ingrediente fondamentale. colori ma anche di degustazioni sempre il giusto pretesto Con la manifestazione “Cantine nelle quali si possono assaggiare Aperte”, poi, le aziende agricole bottiglie introvabili e annate mitiche, per “far festa”. 4
consiglia Il vi racc no o territ nta tradi ori, zio gesti ni, ritua , lità Pinot Noir Laforêt Joseph Drohuin Bourgogne AOC Pinot Noir 12,5% 14° Aspetto Rosso rubino intenso Profumi Ribes nero Lamponi Cacao Abbinamento Boeuf bourguignon, spalla di cervo ai mirtilli, formaggio a pasta molle 5
DeVino Un rito moderno: l’aperitivo Testi Silvia Elena Trevisan È una delle cose che più mi sono Il giorno prima del nostro “sacro Quando è nato mancate durante il lockdown. rito”, dopo aver verificato di avere Nel periodo clou dell’emergenza una bottiglia per l’occasione in casa, l’aperitivo? da Coronavirus ho lavorato in smart e magari pure qualche stuzzichino, working quattro giorni su cinque. abbiamo diligentemente scaricato l’app Dal latino aperitivus (che apre), Il venerdì andavo in ufficio. per le videochat di gruppo Houseparty, tradizionalmente precede In pieno centro storico. rimpiazzandola, poco dopo, il pasto principale, “aprendo” Uscire alle 18:30 e vedere le strade con la “cugina” Zoom perché per tutti lo stomaco. Si racconta che vuote e i locali deserti, sentire la videochiamata era migliore. quel silenzio assordante… Così, quel venerdì, in orario aperitivo, nel V secolo il medico greco mi angosciava da morire. smartphone alla mano, ci siamo tutti Ippocrate per alleviare i disturbi Mascherina sul viso, guanti alle mani, ritrovati in chat, ciascuno con il proprio di inappetenza dei pazienti passo veloce verso la macchina, calice di vino o long drink in mano. somministrava loro una direzione casa. Ci siamo raccontati la giornata, bevanda amarognola a base Mi mancavano i miei amici. abbiamo commentato i dati In modo indicibile. Che nostalgia sul contagio e le dirette del Premier, di vino bianco, fiori di dittamo, pazzesca di quel rito settimanale, abbiamo pure provato a giocare assenzio e ruta. e di tutto quello che lo precedeva. a Trivial Pursuit. Ma niente. Tale miscuglio venne poi Per me quello non era il rito tramandato di secolo in secolo, I messaggi su Whatsapp verso le 17, dell’aperitivo. “Arrivo direttamente al bar alle 18:45”, fino ai giorni nostri. L’aperitivo “Chi mi passa a prendere?” “Camilla E nemmeno per Maurizio, Camilla, (moderno) è nato, infatti, più e io, invece, vi raggiungiamo più tardi”… Giorgio, Stefano, Tommaso, Andrea. di 200 anni fa a Torino Gli abbracci e le pacche sulle spalle C’era il vino, e pure buono, c’era anche per mano di Antonio Benedetto davanti al locale di Mirko o a casa la birra di qualità, ma…mancavano Carpano, distillatore. Fu lui di Chiara, che ha una taverna immensa. gli abbracci, quelli veri, gli sguardi Il Martini Americano di Chiara, l’Aperol di complicità, le pacche sulle spalle, a inventare il celebre Vermouth, di Tommaso, il Prosecco gli intrecci di emozioni e sensazioni un vino bianco moscato Extra Dry Millesimato di Stefano, di serenità che quel nostro rituale aromatizzato con oltre la birra rossa doppio malto di Andrea, ci aveva sempre regalato. 30 varietà di erbe e spezie, il centrifugato alla frutta di Maurizio che per un mese e mezzo si è votato da consumare prima dei pasti, all’alcol-free, il Campari per me. con la funzione, appunto, E poi...le risate, i commenti sul nuovo di stimolare la fame. capo di Maurizio, il programma Con il passare del tempo per il weekend in montagna con tre l’aperitivo, accompagnato prenotazioni a cancellazione gratuita su Booking da mettere ai voti da stuzzichini, è diventato per trovare la sistemazione migliore, un vero e proprio rito sociale, i preparativi per il matrimonio per rilassarsi e stare di Camilla e Giorgio, le battute in compagnia, sorseggiando sulla vicina di casa di Andrea… Tutto improvvisamente annullato. un calice di vino, soprattutto Così, dopo settimane dall’ultimo prosecco, o un cocktail, happy hour abbiamo deciso di provare anche analcolico e, perché no, l’aperitivo “a distanza”. anche una pinta di birra! 6
consiglia diamo Ci prencktail un co e? insiem etta ric Per te lalassico di un c eritivo dell’ap no italia Martini Americano 12% Ingredienti 4 cl di Martini Rosso 3 cl di Martini Bitter 1 fettina di arancia Buccia di limone q.b. Cubetti di ghiaccio q.b. Spruzzata di soda a piacere Miscela tutti gli ingredienti e servi in un bicchiere Old Fashioned. 7
Dai Baccanali al rito del dopo pasto Testi Emanuele Cenghiaro Hai mai pensato a quale vino avresti più che mature, oppure lasciate utilizzato per festeggiare una ricorrenza appassire, in cantina o sulle viti se fossi vissuto un secolo fa, oppure due, medesime, facendone concentrare cinque, mille o duemila anni prima d’ora? zuccheri e altre sostanze nell’acino, Immagino di no! E penso che in grado quindi di dare origine ti verrebbe difficile ipotizzare di stappare a un prodotto che, anche dopo una bottiglia diversa da quella la fermentazione naturale, conserva che sceglieresti oggi: un Cartizze, un elevato residuo zuccherino. uno Champagne, un Franciacorta. I più noti vini passiti dell’antichità, Insomma, il pensiero andrebbe spesso provenienti da isole greche, facilmente su vini che abbiano come Chio, celebre perché le uve una particolare cosa in comune: sostavano nell’acqua del mare prima il “perlage”, volgarmente chiamato di essere messe ad asciugare al sole, “bollicine”. Ma non è sempre stato così; dando al vino un sapore di zucchero anzi, non è mai stato così se non e sale inimitabile, attraversavano negli ultimi secoli, da quando il Mediterraneo in lungo e in largo lo Champagne è diventato il principe per arrivare alle tavole dei re e dei ricchi dei vini, il re delle serate mondane, mercanti, da Roma a Marsiglia. il sultano delle corti regali. Un vino di questo genere aveva tante caratteristiche che lo rendevano nobile Nei Baccanali degli antichi Greci, e adatto a occasioni di festa. I passiti insomma, non si alzava il gomito da sempre sono, infatti, considerati vini a base di Prosecco, perché i vini “speciali”: hanno un discreto grado con le bollicine come li conosciamo oggi alcolico, sono capaci di conservarsi sono un’invenzione piuttosto recente. più degli altri vini, presentano colori La si fa risalire al caro abate ambrati o dorati degni degli dei Dom Perignon, sul finire del Seicento, e al tatto sono corposi e vellutati. anche se di certo esistevano Sono poi frutto di procedimenti lunghi anche prima. e laboriosi e se ne possono produrre Il vero vino per la festa, oserei dire solo quantità piuttosto limitate. da sempre e per millenni, era soprattutto quello fermo e dolce, che un tempo Ma il vino dolce attraversa la storia significava principalmente vino passito, del gusto anche in altre forme, spesso anche se gli antichi non disdegnavano legate al mondo spirituale. di aromatizzare e dolcificare i vini Quello dolce o abboccato è il più anche con miele e spezie, non fosse utilizzato nelle celebrazioni cattoliche. altro che per nasconderne il sapore Vin Santo è chiamato il noto passito di aceto che non tardava ad arrivare. toscano, Vino Santo quello trentino; Sagrantino è il vino di Montefalco, Il vino passito dolce è il frutto che si usava regalare o aprire della vinificazione di uve raccolte nei giorni di festa.
DeVino consiglia Prova anc h io ti consige tu: un Marsala lio con un pe zzettino di cioccola to Quanto alle nostre bollicine, spesso si dimentica come, fino all’Ottocento inoltrato, lo stesso Champagne fosse consumato in forma dolce: sembra Grecale dolce Marsala siano stati gli Inglesi, appassionati liquoroso Garibaldi dolce di spumanti tanto da volerli bere Cantine Florio 1833 Cantine Pellegrino a tutto pasto, a richiedere al mercato una versione poco o per nulla Sicilia DOC Marsala Superiore DOC zuccherina, ma che continuasse Chardonnay Grillo, Catarratto, Inzolia a stuzzicare i loro palati. 13,0% 18,0% Se la cucina speziata, agrodolce, con utilizzo di frutta fresca e secca, diffusa in passato, ben si addiceva 12° 12° all’accompagnamento con vini che non fossero secchi, oggi tendiamo Aspetto Aspetto a riservare il vino dolce al momento Color oro brillante con riflessi Ambrato intenso del dolce, seguendo in questo topazio e corpo consistente una regola di abbinamento ben nota a tutti i sommelier e gourmet. Profumi Profumi C’è però chi lo azzarda nell’aperitivo o con i cocktail, mentre a tavola si usa abbinare la morbidezza del passito Salvia Frutta secca ad alcuni formaggi erborinati e muffati come Roquefort e Gorgonzola, o a cibi particolarmente aromatici e fini quali il foie gras. Oppure, c’è chi li prova con la cucina orientale. Il vino dolce è anche un elegante Albicocca Rovere dopo pasto che si può bere da solo come “vino da meditazione”: e si dice che anche qualche monaco non disdegnasse un buon passito prima di immergersi in lunga contemplazione. Fico secco Cacao Abbinamento Abbinamento Cannoli siciliani, taralli glassati Millefoglie alla crema, gelato, al limone, crostata di frutta pasticceria secca 9
DeVino Storia di Marisa, la prima Comunione e il vino Testi Silvia Elena Trevisan Marisa odiava il vino. Le veniva da vomitare solo a sentirne l’odore. si svolgeva la vendemmia, ci aveva fatto scoprire le botti di legno in cui Cosa “Non farò mai la Prima Comunione”. era conservato il vino prima di venire imbottigliato. Ma niente. Mia sorella spiegò Lo ribadiva da settimane a mia mamma mentre ci portava non ne voleva sapere. don Ernesto dalla sarta a provare il vestito per l’occasione, al ristorante Al punto che con la caparbietà che ancor oggi la contraddistingue, a Marisa? a prenotare il pranzo con i parenti, qualche giorno prima della Comunione, in negozio a scegliere la bomboniera. al termine di una lezione di Catechismo, “Puzza e sa di cantina degli zii! Marisa aveva chiesto a don Ernesto di Nella tradizione Io non vado!”. potergli parlare a proposito del “ruolo del vino in quel rito” proponendogli cristiana, Da giorni mamma la rassicurava che che fosse sostituito con acqua, tè, coca con il rito avrebbe chiesto a don Ernesto che cola. Qualsiasi altra cosa, purché non durante la Messa intingesse giusto fosse il vino. della Prima un attimo l’ostia consacrata nel vino. “È un rito, Marisa, che si ripete così Non ho mai saputo cosa il don disse Comunione da secoli per celebrare un Sacramento a Marisa in quell’occasione. si rievoca l’Ultima importantissimo per la Chiesa. So solo che arrivò quel giorno e, Non puoi decidere tu di levare il vino con grande stupore di mamma, Cena di Gesù “perché non ti piace”. oltre che mio, Marisa non solo si offrì di portare il vino all’altare come simbolo con gli Apostoli, Ma a mia sorella il pensiero di dover del rito che si sarebbe compiuto durante la quale ingurgitare anche solo un goccio di lì a poco, ma non batté neppure di quella strana bevanda proprio ciglio quando don Ernesto le porse il vino si trasforma non andava giù. l’ostia intinta nel vino. nel sangue Nelle settimane precedenti l’evento, Sono passati 30 anni da quel giorno. di Cristo, simbolo per cercare di smorzare l’ostilità Marisa si è sposata con Enrico. di Marisa verso il vino, il nonno ci aveva Con lui gestisce una cantina, del suo sacrificio accompagnato nel vigneto davanti a casa, ci aveva mostrato i grappoli tra le migliori del Padovano. Ovviamente non concepisce come per salvare d’uva maturi spiegandoci come una persona possa essere astemia. l’umanità. 10
Il vino rituale di festa Testi Pier Ottavio Daniele, collaboratore di Slow Food Editore e autore de «Il Baccanale. Guida alle feste del vino in Italia» Le radici del vino affondano in tempi arcaici e ci conducono in un lungo itinerario contornato di emozioni e ritualità. Dalle feste dionisiache della Grecia antica passando per il baccanale romano, attraversando manifestazioni animate da riti pagani e carri allegorici, fino ad arrivare ai giorni nostri, il vino è l’indiscusso protagonista, l’elemento essenziale. Papa Francesco, durante una pubblica udienza recentemente si è espresso con chiarezza: “Senza il vino non c’è festa” e, considerate le origini monferrine della sua famiglia, la dichiarazione assume un valore culturale anche didattico. Il vino si rivela un intramontabile elemento sociale che, oltre a caratterizzare gli aspetti spensierati e festaioli della vita, ne traccia il percorso e scandisce gli eventi indimenticabili a suon di calici: battesimo, laurea, amore, salute, vittoria, cosa sarebbero senza un brindisi? Ma attenzione, il vino ha un’anima che va rispettata, così come bisogna tenere conto del valore del lavoro dei vignaioli “sensibili”, coloro che lo producono con spirito artigiano, tesi a realizzare un’opera gustosa, raffinata, in grado di arricchire le emozioni di chi lo beve – in poche parole potremmo sostenere che bere un buon bicchiere di vino almeno una volta al giorno equivale a concedersi un momento di sana festa. Se all’interno di ogni festa non può mancare il vino, c’è da dire che l’Italia contemporanea si distingue per la presenza di una moltitudine di feste del vino; ogni area di produzione vitivinicola, infatti, si esprime almeno
consiglia Il vino ha un’anima che va rispettata una volta all’anno con Insomma, una manifestazione di carattere enoico – se ne contano almeno 200 il vino è sinonimo dislocate da nord a sud del Belpaese, ambientate in una quarantina di buonumore, di territori del vino. Nel 2020 molte gioia e convivialità iniziative sono state annullate o realizzate in format riveduti e ridotti e per fortuna Bricco dell’Uccellone Braida per via dell’emergenza sanitaria, rappresenta anche tuttavia ogni realtà sta già pensando Barbera d’Asti DOCG al prossimo anno e alla possibilità un importante pilastro di tornare a godere appieno di questi eventi. dell’economia italiana: Barbera 15,0% Tra le feste più affermate e originali, milioni e milioni dove gli aspetti folkloristici e conviviali di bottiglie 18° viaggiano di pari passo, incontriamo a fine settembre quelle dell’uva sono il simbolo Aspetto di Marino (RM) dove al tramonto dalle fontane cittadine sgorga vino di una terra del vino Rosso rubino intenso al posto dell’acqua per circa un’ora che si distingue con sfumature granata e tutti possono attingerne; “Sagralea” a Salea, frazione di Albenga (SV) per la forza e l’unicità Profumi a metà agosto, festa dedicata al vino Pigato contornata da un mare dei vitigni autoctoni di trofie al pesto; sempre a metà agosto che insieme More a Manduria (TA) “Pizzica e Primitivo” mette in scena il folklore salentino tra si ritrovano su ritmo e buon vino; la “Sagra dell’Uva” di Donnas (AO) a metà ottobre una grande arca organizza il pranzo della domenica della biodiversità insieme ai vignerons; a Menfi (AG) a fine giugno di ogni anno scorre che ci fa apprezzare Vaniglia un programma fitto di appuntamenti sulla strada del vino Terre Sicane; in tutto il mondo a Calamandrana (AT) “Vite Spericolata” e ci rende orgogliosi a metà settembre celebra i vini eroici con i racconti dei vignaioli abbinati di coltivare emozioni. Liquirizia al teatro di celebri attori; a Duino- Aurisina (TS) “Mare e Vitovska” a metà giugno riunisce al castello di Duino i produttori storici ed emergenti del Carso, territorio animato delle “osmize”, la tradizionale Abbinamento temporanea forma di accoglienza Orecchiette al sugo di agnello, delle cantine familiari. brasato di manzo, Parmigiano Reggiano 48 mesi 13
DeVino DeVino Degustazioni, per scoprire il buon vino Tutti possiamo imparare a degustare. agosto e termineranno a dicembre, È una cosa che facciamo da quando con cadenza quindicinale. Il bello siamo nati, forse senza saperlo: è che ci si può inserire in ogni quando mangiamo e quando beviamo, momento, perché sono incontri godibili utilizziamo tutti i nostri sensi. anche se presi a sé stante, dove c’è Questo in fin dei conti fa il sommelier, sempre un argomento nuovo quando analizza un vino: utilizza da sviscerare ma si ripercorrono gli stessi strumenti, solo che magari daccapo i canoni della degustazione, lo fa con maggiore cognizione di causa anche perché si tratta di vini diversi: ed esperienza. rossi e bianchi, fermi e spumanti, dolci e secchi, metodi classici e charmat… Interspar ha pensato di favorire questa Con il vino, non ci si annoia mai! ri-scoperta delle nostre capacità Il fatto che il degustatore sia presente sensoriali organizzando un calendario solo in modo digitale non è di degustazioni on line con la un problema: la possibilità di sommelier Elisa De Nardo, docente interagire, comunicare, fare domande, Slow Food per i master del vino rimane intatta. L’importante, invece, e di educazione sensoriale, è premunirsi dello stesso vino in coordinatrice e degustatrice della degustazione durante l’appuntamento: Guida Slow Wine per il Friuli Venezia sono sempre bottiglie facilmente Giulia. reperibili nei punti vendita Interspar. Come funziona? Ci si iscrive e si riceve E, possibilmente, di un calice, non il link per il collegamento, si acquista necessariamente professionale ma che quindi il vino prescelto per la “puntata”, sia trasparente. ci si collega all’ora stabilita, si stappa e si degusta insieme. Più facile a farsi La storia del vino e di chi lo produce Le prossime che a dirsi! viene raccontata da un rappresentante DeVino dell’azienda, un’accortezza che viene Ogni appuntamento è in primo luogo particolarmente apprezzata dai Degustazioni un momento piacevole di assaggio e, partecipanti. Ecco poi che le bottiglie allo stesso tempo, una breve lezione, si stappano assieme, si versano, accattivante e professionale ma si impara a osservarne il colore Sono già 250 le persone per nulla pesante, che introduce e la trasparenza attraverso il vetro; che hanno partecipato al mondo del gusto e dei profumi si “gioca” quindi a riconoscerne alle prime 5 degustazioni: del vino. Un mondo magico perché i profumi e la complessità del bouquet; sorprende e perché, quando si conosce infine, si passa alla fase più importante, partecipa anche tu! il lavoro, la fatica, la passione l’assaggio in bocca e le sensazioni e la complessità di ciò che sta “dietro” retrolfattive. Iscriviti su e “dentro” un calice di vino, non si può Al termine di questo breve ma intenso www.despar.it/degustazioni/ che rimanerne estasiati. Con la voglia viaggio nelle sensazioni, ognuno di mandare giù un altro sorso, ma può continuare a esplorare il proprio o inquadra il QRCODE anche di saperne di più. vino magari facendo prove con lo smartphone per di abbinamento con i cibi che vengono accedere subito. Questi appuntamenti di introduzione suggeriti di volta in volta. ai segreti del vino sono iniziati in 14
consiglia Marseghina Ville di Antanè Verona IGT Garganega Veronese 13,0% 10° Aspetto Giallo paglierino intenso Profumi Vino Data Pesca Spumante Ferrari Brut 15 ottobre Amarone Masi Costasera DOCG 29 ottobre Vaniglia Barolo DOCG Riserva Terre Da Vino 12 novembre Schioppettino Cof DOC Colli Poianis 26 novembre Abbinamento Vellutata di piselli, pesce di lago, Spumante Prosecco Valdobbiadene coniglio alla cacciatora 10 dicembre Jeio Bisol Brut DOCG 15
Bianco o rosso? Il colore del vino nei riti Testi Silvia Elena Trevisan Nei riti, soprattutto di stampo religioso, il vino ha un forte significato simbolico ed è un elemento importante della liturgia. Ma di quale colore: bianco o rosso? Riti greci Riti e romani ebraici Nel mondo classico, greco e romano, Fin dall’antichità in Israele, il vino come bevanda alcolica aveva come in tutti i Paesi che si affacciano sostituito la birra, diffusa in Egitto sul Mediterraneo, il vino ha avuto e in Mesopotamia. Era considerato un ruolo importante nel rituale liturgico. il “sangue di Dioniso”, il dio del vino A differenza dei seguaci di Dioniso, (per i Romani Bacco). però, bere vino era un piacere pieno Di colore rosso, il vino era molto denso di pericoli e quindi da concedersi e veniva diluito con acqua per essere in modo controllato. Una quantità bevuto. A questo scopo veniva versato modesta di vino era prescritta per da anfore in crateri, grandi vasi, nei la celebrazione di vari riti. Ancora oggi quali si aggiungevano anche spezie, il sabato ebraico inizia con un atto radici, fiori e foglie di rosa. Il vino era di benedizione, il kiddush, che prevede al centro del symposium, un rito la recita di una preghiera con un calice durante il quale i greci amavano di vino dal quale beve tutta la famiglia. non solo “bere insieme”, ma anche Nella Pasqua ebraica si bevono discutere e filosofeggiare. quattro calici di vino, due ai matrimoni e uno alle circoncisioni. Anticamente durante i funerali alla famiglia del defunto veniva offerta una coppa “della consolazione” consistente in dieci bicchieri di vino. Ma...di che colore era il vino? Un tempo era per lo più rosso e dolce, anche se durante la cena di celebrazione della Pasqua ebraica Il vino ha era consentito usare il vino bianco un forte in modo tale che gli ebrei non fossero sospettati di bere sangue cristiano. significato Si racconta, infatti, che nel Medioevo simbolico i cristiani accusassero ingiustamente gli Ebrei di praticare omicidi rituali di Cristiani al fine di ricavare il sangue da usare nella preparazione della matzah (il pane piatto non lievitato che si mangia durante la cena di Pasqua).
DeVino consiglia Riti Montepirolo Falanghina cattolici San Patrignano Feudi di San Gregorio Colli di Rimini DOC Sannio DOC Nel Codice di diritto canonico e nell’Ordinamento generale Cab. Sauvignon, Merlot, Cab. Franc Primitivo del Messale non si dice nulla sul colore 13,5% 14,5% o sul sapore del vino da usare durante la messa né si specifica se il vino debba essere mosso o fermo. Il colore 18° 8° rosso richiama più facilmente il sangue di Cristo, ma per motivi pratici (eventuali macchie sulla tovaglia Aspetto Aspetto dell’altare) spesso si preferisce Rosso rubino intenso Giallo paglierino intenso il bianco. Inoltre, il vino usato nella Messa “deve essere naturale, Profumi Profumi del frutto della vite, genuino, non alterato, né commisto a sostanze estranee”; deve essere conservato “in perfetto stato” perché “non diventi Ribes Pesca gialla aceto”. Maggiorana Melone Liquirizia Fiori di acacia Abbinamento Abbinamento Brasato di manzo al vino rosso, Aperitivo con stuzzichini di mare. tagliere salumi e formaggi insalata di polpo, spaghetti zucca stagionati e mazzancolle 17
DeVino Birra: 7 riti, tradizioni e credenze popolari Testi Silvia Elena Trevisan 1 5 La prima birra? Grazie a una donna Hai il ciclo? Puoi influenzare negativamente e a un rito per gli dei la fermentazione dei lieviti Lo sapevi che la prima birra è nata proprio per mano Nei Paesi nordici, dove la produzione della birra femminile durante un rito propiziatorio per gli dei? era affidata alle donne, veniva bandita loro Precisamente in Mesopotamia, nel 4.500 a.C. la possibilità di predisporre e gestire la fermentazione. In un villaggio sconosciuto tra il Tigri e l’Eufrate, Si pensava, infatti, che a causa del ciclo mestruale una donna prepara una ciotola colma d’orzo come potessero influenzare negativamente la vita dono agli dei e la colloca all’aria aperta. Pioggia e sole degli “spiriti che trasformavano il mosto della birra fanno fermentare l’orzo ed ecco la prima birra. in alcol” (i lieviti) e, di conseguenza, il prodotto finito. Si racconta che in questa regione la birra venisse Il processo di trasformazione delle bevande alcoliche considerata un alimento, proprio come il pane, veniva, infatti, rielaborato in termini “soprannaturali” e la sua produzione fosse affidata alle donne tanto dalla cultura popolare. che nel corredo di ogni sposa non potevano mancare strumenti e ingredienti per prepararla. 6 No birra, no matrimonio (né...funerale)! 2 Al matrimonio o al funerale di un uomo non poteva Se Dioniso è il dio del vino, mancare la birra. Dove? In Norvegia. La birra veniva chi è la dea della birra? associata, infatti, a riti di passaggio fondamentali Fin dall’antichità la birra è sempre stata associata della vita. Per quanto riguarda il matrimonio e altre alla fertilità, al rito delle messi e alle divinità femminili celebrazioni importanti, l’ideale è che fosse scura, come Ninkasi, venerata dai Sumeri e considerata dea corposa, strutturata. Per quanto riguarda i funerali, della birra. Gli Egizi, invece, consideravano Hathor, invece, era usanza che gli anziani prendessero parte la dea dell’arte brassicola (l’insieme delle procedure al processo di produzione della birra che parenti e per produrre la birra). amici avrebbero poi consumato al rito funebre degli stessi anziani. A volte capitava che il rito funebre venisse posticipato a causa della fermentazione 3 Okorei, lo spiritello della birra ancora incompleta. Nella tradizione nordica, Okorei era un terribile 7 spiritello che di notte entrava nei locali dove Se sbatti la porta, la birra va a male si produceva la birra e la rubava, facendo inacidire quella che non riusciva a portare con sé. Per rimediare Secondo una tradizione popolare, per produrre allora, i mastri birrai lasciavano nei birrifici un gatto una buona birra non bisogna sbattere la porta che aveva il compito di tenere a debita distanza o provocare forti vibrazioni nei locali destinati il dispettoso spiritello. alla fermentazione. In realtà questa curiosa superstizione ha un fondamento logico: affinché la fermentazione vada a buon fine bisogna fare 4 Fermentazione cattiva? in modo che non il prodotto non subisca scossoni In arrivo disgrazie per la famiglia che potrebbero rendere più complicato il deposito Secondo una credenza popolare, dall’andamento del lievito. della fermentazione della birra si capiva in anticipo il destino della famiglia: se l’inizio della fermentazione stentava a partire bene, erano attesi dispiaceri e brutte notizie mentre se il mosto veniva alterato da qualche fattore esterno si temevano gravi disgrazie. 18
DeVino consiglia Mariage Parfait Boon Brouwerij Lambic /Geuze 8,0% 12° Caratteristiche Birra a fermentazione spontanea, non filtrata e non pastorizzata Aspetto Giallo intenso e velato, con riflessi aranciati, schiuma compatta e persistente Amarezza Moderata, ma elevata acidità Profumi Agrumi Pane Sapori Chiodi Lime di garofano Abbinamento Cruditè di pesce e crostacei, spezzatino di vitello alla lambic, pasticceria secca 19
DeVino Perché siamo Consigli Confesso che ho bevuto. ciò che Racconti sul vino beviamo e sul piacere del bere di lettura Autori vari Derive-Approdi e film Un libro che è un continuo brindisi, una spumeggiante collezione di racconti sul piacere del vino. 30 autori (tra loro anche Gianni Mura, Francesco Guccini e Roberto Benigni) svelano le proprie memorie ed emozioni, cercando di trasferire sulla carta la complessa meravigliosa esperienza sensoriale del bere vino. Da non perdere! Birra e formaggio Quando l’abbinata è di Simone Cantoni e Flavio Romboli azzeccata Marchetti Editore Vuoi sapere come si prepara il birramisù e scoprire i migliori formaggi DOP da abbinare alla birra? Un meraviglioso viaggio tra le specialità casearie italiane e internazionali e le birre artigianali. Un libro per accrescere la voglia di sperimentare concretamente, a tavola, le affinità elettive tra formaggi e pinte. Per Wine Sound System i cultori di Donpasta di musica e vino Kowalski Cosa avrà bevuto Bob Dylan mentre scriveva “Like a Rolling Stone”? Con quale vino è meglio assistere a un concerto di Tom Waits? Con Candide, l’allegro bevitore “inesperto”, ascolterai il suono della vigna, la melodia del vino, il respirare del contadino. Andrai a caccia di vini ricchi di leggende, di affabulatori, di santi bevitori, di contadini biodinamici. Per Vineide scoprire di Giovanni Negri e Roberto Cipresso “il mistero Edizioni Piemme del vino” Un viaggio immaginario tra secoli e Paesi lontani: un giornalista interroga i più affascinanti personaggi storici con la medesima domanda: qual è il mistero Inquadra il QRCODE del vino? A rispondere Marilyn Monroe, Galileo Galilei, e prenota il tuo libro Marco Polo, Ulisse e tanti altri. Perché, in fondo, se il vino è lo specchio dell’uomo, allo stesso modo anche l’uomo direttamente su è lo specchio del vino. bookstore.despar.it 20
A chi combatte Barolo boys per cambiare Regia di Paolo Casalis e Tiziano Gaia le cose Cast: Oscar Farinetti, Carlo Petrini, Joe Bastianich, Chiara Boschis Trama: in un paese tra le colline del Barolo, Elio Altare, giovane contadino stanco delle misere condizioni di vita, scende nella cantina del padre e con una motosega demolisce le vecchie botti per l’affinamento dei vini. È la scintilla che fa scoppiare il fuoco rivoluzionario nel mondo del vino nelle Langhe. Un gruppo di giovani viticoltori, che passeranno alla storia col nome di “Barolo Boys”, introdurranno innovazioni tecniche nel modo di produrre il vino che faranno del Barolo, quasi sconosciuto fino agli anni ’70, uno dei migliori vini rossi al mondo. Perché vederlo: è la storia di un gruppo di amici e dei loro sogni: “Volevano fare il vino più buono del mondo” e...ci sono riusciti. Un film documentario ben realizzato con personaggi piacevolissimi e un sottile velo di malinconia nel finale: “Avevamo il potere di cambiare le cose - dice, a un certo punto del film, Chiara Boschis - che è la cosa più bella nella vita”. Per chi Il sommelier crede Regia di Prentice Pennyn nei propri sogni Cast: Mamoudou Athie, Courtney B. Vance, Niecy Nash, Matt McGorry, Gil Ozeri, Sasha Compère e Kelly Jenrette Trama: il ventenne Elijah si divide tra due lavori. Il primo come sommelier in un negozio di vini e liquori, il secondo nel ristorante di famiglia dove il padre Louis lo vorrebbe titolare. Ma Elijah sogna di diventare un Master Sommelier e nonostante l’evidente disapprovazione del padre, decide di sostenere l’esame di ammissione, superandolo. Una storia di riscatto e inseguimento dei propri sogni, con elemento centrale il vino. Perché vederlo: è un elogio al vino, visto come metafora di vita, come il sogno da perseguire, ma è anche un racconto familiare semplice e leggero sul tema del rapporto padre-figlio. Molto curate le ambientazioni, da Memphis a Parigi, intense le scene, soprattutto i silenzi tra padre e figlio, così espressivi ed emozionanti da rendere superflui i dialoghi.
DeVino Indovina quale (vino) sono… “Indovina chi” è uno dei giochi che abbiamo imparato fin da bambini e del quale Cosa ti serve esistono varie versioni. Oggi te ne proponiamo una...con il vino! amici, genitori, fratelli, cugini, nonni, zii (più si è, più è divertente!) una buona connessione Internet Si può giocare a partire da 2 persone, un’app per fare videochiamate di gruppo anche a distanza! Verifica con i tuoi amici (fino a 4 Whatsapp, da 4 in su Messenger, di avere una buona connessione Internet Houseparty, Zoom) e un’app per fare videochiamate di gruppo. DeVino magazine Le regole del gioco sono semplici: ogni concorrente prende un pezzo di carta carta abbastanza grande e scrive il nome di 6 vini tra quelli presenti in questo numero della rivista scotch o, per rendere più frizzante la sfida, anche tra i vini pennarello nelle edizioni precedenti di DeVino. Lo scrive con un pennarello dal tratto largo e marcato (così sarà ben visibile in videochiamata) e lo ripiega bene. Lista dei vini A turno, pesca un bigliettino e se lo attacca di questo numero sulla fronte e chiede “Indovina, quale vino sono?”. PAG. PAG. PAG. Chi ha il foglio di carta attaccato sulla fronte 5 7 9 non conosce il nome del vino scritto e deve Pinot Noir Martini Grecale indovinarlo chiedendo indizi agli amici in Laforêt dolce liquoroso videochiamata (ad esempio, il colore è rosso rubino intenso? Si può abbinare a formaggi freschi stagionati?). Ovviamente vale la regola che bisogna PAG. PAG. PAG. fare soltanto domande che prevedano 9 13 15 la risposta con un sì o un no. Marsala Bricco Marseghina Garibaldi dolce dell’Uccellone Chi vince? Chi indovina il vino con il minor numero di indizi! Buon divertimento! PAG. PAG. PAG. 17 17 19 Montepirolo Falanghina Mariage Parfait Esempi di domande • Ha un colore rosso rubino intenso? • Si può abbinare a formaggi freschi stagionati? • Al naso si percepiscono note agrumate? • Ha una gradazione alcolica pari a 13%? • La temperatura ottimale di servizio è di 10 °C? 22
DeVino Varianti del gioco 1. Chi deve indovinare il vino e non è molto esperto, durante il gioco può consultare le schede tecniche dei vini presenti su DeVino magazine. 2. Per aumentare la difficoltà della sfida i vini possono essere scelti anche tra i numeri precedenti di DeVino e si può cercare di indovinare senza sbirciare nella rivista. 3. Per vivacizzare il gioco, le domande possono essere riferite solo all’aspetto dei vini o al loro profumo o, contemporaneamente, agli abbinamenti e all’aspetto. 23
DeVino Trovi le so nell’edizioneluzioni Cita-Vino di DeVino m online aga su despar.it zine nascosta ! Completando lo schema con la seguente serie di lettere scoprirai S E M P R P R una famosa frase sul vino di Bertolt Brecht, drammaturgo e poeta tedesco: T O A U A O V I D AAAEEEONNNNNRTUV A E D U N I C O I O Chi cerca trova… la vendemmia 9 parole legate all’ancestrale rito della vendemmia sono state suddivise TA PI VEL DI LO in gruppi di 2, 3 o 4 lettere e sparpagliati nella griglia. Quali sono? Attento! TU RAC CE GRAP STA Alcune sillabe possono essere utilizzate per comporre più parole CON FE VI NO STO (es. me-la, la-va-re). C E STA RA GIA COL MO PO Il paroliere dionisiaco Mettiti alla prova con questo paroliere dedicato al dio del vino, Dioniso, L M P D V e ai suoi riti. Lo scopo è trovare parole in tema attraversando caselle contigue V I N O E orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente; ogni lettera R B S I D può concorrere a formare una stessa parola anche più di una volta. B E A G L È consentito declinare sostantivi e aggettivi. Noi abbiamo trovato 16 parole. E tu? Buon divertimento! U Z Z N E VINI 24
DeVino Soluzioni Cita-Vino nascosta SOLUZIONE S E M P R E P R Sempre pronto a una nuova idea e ad un antico vino. O N T O A U N A N U O V A I D E A E A D U N A N T I C O V I N O Chi cerca trova…la vendemmia SOLUZIONE TA PI VEL DI LO Contadino Mosto TU RAC CE GRAP STA Pigiatura Novello Cesta Vino CON FE VI NO STO Festa Raccolta Grappolo RA GIA COL MO PO Il paroliere dionisiaco SOLUZIONE L M P D V Libagioni Ebbri Simposio Dei Dioniso Gioia V I N O E Liber Dio Ebbrezza Brindo R B S I D Vini Giove Vino Odi Bere Ode B E A G L U Z Z N E 25 25
Puoi anche leggere