Un affascinante viaggio tra le 1001 ritualità del vino: pronto a partire? - Amazon S3

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Un affascinante viaggio tra le 1001 ritualità del vino: pronto a partire? - Amazon S3
Quadrimestrale • Ottobre 2020 • Copia omaggio • www.despar.it

del vino:
1001 ritualità
viaggio tra le
Un affascinante

pronto a partire?
DeVino              magazine                                 Ottobre 2020
Un affascinante viaggio tra le 1001 ritualità del vino: pronto a partire? - Amazon S3
Un affascinante viaggio tra le 1001 ritualità del vino: pronto a partire? - Amazon S3
DeVino

L’editoriale                                                                La nostra
In un periodo come quello che stiamo vivendo                                squadra
abbiamo riscoperto dettagli della quotidianità a cui,
forse, un tempo non davamo eccessiva importanza.
Ecco allora celebrare “il rito” dell’aperitivo in famiglia,                 Giuseppe Cordioli
magari collegati via smartphone, con gli amici                                        Giornalista e
                                                                                      Direttore responsabile
più intimi.
                                                                                      di Di Vita magazine,
                                                                                      Casa Di Vita e
La storia ci insegna che riti sacri e profani si perdono                              Premiata Macelleria
nella notte dei tempi.
La Chiesa cattolica ha riservato un posto preminente
al vino, che viene definito “frutto della vite e del lavoro
dell’uomo”: così, durante la celebrazione della messa,                      Silvia Elena Trevisan
si utilizza il vino al momento dell’eucarestia.
                                                                                      Giurista sulla carta,
                                                                                      giornalista nell’anima
Nell’antichità il vino si usava come dono propiziatorio                               e social media strategist.
e veniva versato per richiedere l’intercessione divina                                Scrive (anche) di vino
(rito conosciuto come Libagione). Quello di versare
del vino per “benedire” è un gesto sopravvissuto
per millenni e replicato in molte forme.
Basti pensare al varo di una nave: quando                                   Roberto Anesi
una madrina lancia una bottiglia di vino contro la prua
                                                                                      Sommelier, ristoratore,
e se non s’infrange, il cattivo presagio è preso molto
                                                                                      wine writer e relatore
seriamente.                                                                           per AIS dal 2008. Miglior
                                                                                      sommelier d’Italia 2017
Il rituale dell’apertura della bottiglia è una pratica che,
ancora ai giorni nostri, consente di presentare
e apprezzare meglio il prezioso contenuto. Non è solo
una questione di stile o di formalità, significa prima                      Emanuele Cenghiaro
di tutto assicurarsi che la bottiglia sia in perfetto stato e che,
di conseguenza, non si riscontrino difetti o altro.                                   Sommelier
                                                                                      e relatore FISAR,
                                                                                      collaboratore della
Il gesto del brindisi è un rito ormai radicato                                        rivista Il Sommelier
nella cultura occidentale, con mille sfumature diverse.
Nel tempo non sempre è stato così, l’usanza del brindisi
si è evoluta sulla spinta della preoccupazione per possibili
avvelenamenti, anche lo sbattere dei bicchieri doveva
servire a far sì che il vino passasse da un bicchiere
all’altro. E come non evidenziare i riti nelle tradizioni
popolari: tra gli Ebrei nei matrimoni si usa rompere
                                                                                iamo
il bicchiere dopo il brindisi, a ricordo della distruzione
                                                                        Brindeme
del tempio di Gerusalemme. Tra gli Ortodossi
                                                                          insi numero
la rottura del bicchiere evoca la fine della vita
                                                                           ovo
da celibe, per i Russi, invece, lanciarlo all’indietro               al nui DeVino:
è considerato un gesto per lasciare spazio                               d
                                                                              a  s a lute!
a un altro brindisi.                                                     al l
Troverai molte altre curiosità tra le pagine
di questo nuovo numero...
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Vino è rito                         Storia di Marisa, la prima            Bianco o rosso?
in tutto il mondo                   Comunione e il vino                   Il colore del vino nei riti

4                                   10                                    16
Un rito moderno:                    Il vino rituale                       Birra: 7 riti, tradizioni
l’aperitivo                         di festa                              e credenze popolari

6                                   12                                    18
Dai Baccanali al rito               DeVino Degustazioni,                  Consigli
del dopo pasto                      per scoprire il buon vino             di lettura e film

8                                   14                                    20

Registrazione Tribunale di Padova   Direttore responsabile                Progetto grafico
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Indovina                                         Il paroliere                                 Legenda
quale (vino) sono…                               dionisiaco

22                                               24                                             Bianco
                                                                                                fermo
                                                                                                            Chardonnay

                                                                                                Bianco
                                                                                                            Flûte
                                                                                                frizzante
Cita-Vino                                        Soluzioni
nascosta                                                                                        Rosso
                                                                                                            Borgogna

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                                                                                                fermo

                                                                                                Dolce       Baloon

Chi cerca trova…                                                                                Birra       Sauternes
la vendemmia

24                                           S
                                             p
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                                                         spo
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DeVino

Vino
è rito in tutto
il mondo
Testi Roberto Anesi

Nella mia vita ho viaggiato tanto.           aprono le proprie porte ai visitatori        di incontri con i più influenti personaggi
Ho conosciuto e assaggiato tanto.            che possono così toccare con mano            del mondo del vino. I lotti che vengono
E ho scoperto ancora di più.                 e visitare le strutture dove nascono         proposti dalla casa d’aste possono
Ho scoperto che il vino, come pochi          le bottiglie che i consumatori hanno         raggiungere cifre di 140/150 mila euro
altri, sa raccontare di territori,           occasione di assaggiare durante l’anno.      per poche bottiglie!
di tradizioni e di storia, di gesti          In tantissimi borghi, infine, l’autunno
e di ritualità.                              porta in dote momenti di festa legati        Una particolare installazione di botti
E oggi voglio portarti un po’ in giro        a questo rito, come nella bella cittadina    di vini provenienti dalla Francia, ancora
per il mondo alla scoperta dei riti          di Montefalco in Umbria, dove                una volta dalla Borgogna,
del vino.                                    il momento dell’inizio della vendemmia       fa mostra di sé all’interno dei bellissimi
Anche se quest’anno sarà un po’              veniva anticamente e pubblicamente           giardini Meiji Jingu nel parco
diverso e molte feste non ci saranno,        sancito nella piazza del paese.              Yoyogi (Tokyo), luogo in cui si trova
immaginiamo intanto di viaggiare                                                          il tempio scintoista più frequentato
assieme aspettando di vivere dal vivo        Celebrare la fine del raccolto               dagli abitanti della megalopoli
queste emozioni.                             non è solo tradizione rispettata             giapponese. Una passeggiata in questi
                                             all’interno dei confini nazionali            giardini posizionati a poche centinaia
Il periodo della vendemmia                   ma è abitudine ben diffusa anche             di metri dalla frenetica vita
è il momento nel quale l’attività            in altri Paesi del mondo. Voliamo            della città più popolata al mondo offre
del vignaiolo giunge al culmine dopo         in Perù: una delle attrazioni principali     un’esperienza davvero indimenticabile
un anno di lavoro, è l’ora di raccoglierne   del “Festival de la Vendimia” è la sfilata   per via del silenzio e della tranquillità
i frutti e, una volta terminata              di bellezza della regina. Scelta tra         che questo giardino sa offrire.
la vendemmia, si fa festa per celebrare      le giovani ragazze della città, la regina    Qui una batteria di vecchie botti
il raccolto. All’interno delle cantine       compie la sfilata per poi calpestare         di Sakè è contrapposta a una di botti
si usa suggellare questo momento             i grappoli in una tinozza ed estrarre        di pregiati vini francesi, a sancire
con lunghe tavolate attorno alle quali       il vino della festa.                         un reciproco augurio di prosperità.
si riuniscono tutti gli operai che hanno                                                  Nel rispetto della cultura nipponica
contribuito alla raccolta,                   Spostiamoci ora in Borgogna                  non si fanno feste popolari
si stappano bottiglie vecchie delle          dove si svolge la famosa asta di vini        ma il momento viene celebrato
annate precedenti e si ricordano,            per raccogliere fondi a scopo benefico:      in forma strettamente privata
magari tra i vendemmiatori più esperti       uno dei più grandi eventi “charity”          tra i rappresentanti dei due territori.
e anziani, le caratteristiche più o meno     del mondo, se non il più grande.
fortunate di quell’annata della quale        L’asta dei grandi vini degli Hospices
si degustano i vini prodotti. E pensa,       de Beaune, un antico ospedale fondato
                                                                                          Vino e festa, dunque.
anche nelle famiglie che producono           alla metà del ‘400 dall’allora cancelliere   Quante volte sento dire
qualche bottiglia per tradizione si usa      del Duca di Borgogna, si prefigge            da amici e da conoscenti
celebrare il raccolto prima che questo       l’obiettivo di raccogliere fondi
venga trasformato in vino.                   per il mantenimento degli Hospices,          “conservo in cantina
                                             gli edifici che dall’inizio degli anni ‘70   una bottiglia di vino ma
Inizio il viaggio dal mio Paese,             sono stati abbandonati in quanto
l’Italia, dalla più antica festa dedicata    la struttura ospedaliera che questi          aspetto il momento giusto
al vino: si svolge a Soave da oltre          ospitavano venne spostata in un              per aprirla”: io credo che
un secolo e sfilate in costume,              edificio più adatto e attrezzato.
bande musicali e momenti di allegria         Tre giorni di festa, di sfilate,
                                                                                          stappare una bottiglia sia
ne sono l’ingrediente fondamentale.          colori ma anche di degustazioni              sempre il giusto pretesto
Con la manifestazione “Cantine               nelle quali si possono assaggiare
Aperte”, poi, le aziende agricole            bottiglie introvabili e annate mitiche,
                                                                                          per “far festa”.

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                                            14°

                Aspetto
                Rosso rubino intenso

                Profumi

                              Ribes nero

                              Lamponi

                              Cacao

                Abbinamento
                Boeuf bourguignon, spalla
                di cervo ai mirtilli, formaggio
                a pasta molle
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DeVino

Un rito
moderno:
l’aperitivo
Testi Silvia Elena Trevisan

È una delle cose che più mi sono            Il giorno prima del nostro “sacro            Quando è nato
mancate durante il lockdown.                rito”, dopo aver verificato di avere
Nel periodo clou dell’emergenza             una bottiglia per l’occasione in casa,       l’aperitivo?
da Coronavirus ho lavorato in smart         e magari pure qualche stuzzichino,
working quattro giorni su cinque.           abbiamo diligentemente scaricato l’app       Dal latino aperitivus (che apre),
Il venerdì andavo in ufficio.               per le videochat di gruppo Houseparty,       tradizionalmente precede
In pieno centro storico.                    rimpiazzandola, poco dopo,                   il pasto principale, “aprendo”
Uscire alle 18:30 e vedere le strade        con la “cugina” Zoom perché per tutti        lo stomaco. Si racconta che
vuote e i locali deserti, sentire           la videochiamata era migliore.
quel silenzio assordante…                   Così, quel venerdì, in orario aperitivo,     nel V secolo il medico greco
mi angosciava da morire.                    smartphone alla mano, ci siamo tutti         Ippocrate per alleviare i disturbi
Mascherina sul viso, guanti alle mani,      ritrovati in chat, ciascuno con il proprio   di inappetenza dei pazienti
passo veloce verso la macchina,             calice di vino o long drink in mano.         somministrava loro una
direzione casa.                             Ci siamo raccontati la giornata,
                                                                                         bevanda amarognola a base
Mi mancavano i miei amici.                  abbiamo commentato i dati
In modo indicibile. Che nostalgia           sul contagio e le dirette del Premier,       di vino bianco, fiori di dittamo,
pazzesca di quel rito settimanale,          abbiamo pure provato a giocare               assenzio e ruta.
e di tutto quello che lo precedeva.         a Trivial Pursuit. Ma niente.                Tale miscuglio venne poi
                                            Per me quello non era il rito                tramandato di secolo in secolo,
I messaggi su Whatsapp verso le 17,         dell’aperitivo.
“Arrivo direttamente al bar alle 18:45”,                                                 fino ai giorni nostri. L’aperitivo
“Chi mi passa a prendere?” “Camilla         E nemmeno per Maurizio, Camilla,             (moderno) è nato, infatti, più
e io, invece, vi raggiungiamo più tardi”…   Giorgio, Stefano, Tommaso, Andrea.           di 200 anni fa a Torino
Gli abbracci e le pacche sulle spalle       C’era il vino, e pure buono, c’era anche     per mano di Antonio Benedetto
davanti al locale di Mirko o a casa         la birra di qualità, ma…mancavano
                                                                                         Carpano, distillatore. Fu lui
di Chiara, che ha una taverna immensa.      gli abbracci, quelli veri, gli sguardi
Il Martini Americano di Chiara, l’Aperol    di complicità, le pacche sulle spalle,       a inventare il celebre Vermouth,
di Tommaso, il Prosecco                     gli intrecci di emozioni e sensazioni        un vino bianco moscato
Extra Dry Millesimato di Stefano,           di serenità che quel nostro rituale          aromatizzato con oltre
la birra rossa doppio malto di Andrea,      ci aveva sempre regalato.                    30 varietà di erbe e spezie,
il centrifugato alla frutta di Maurizio
che per un mese e mezzo si è votato                                                      da consumare prima dei pasti,
all’alcol-free, il Campari per me.                                                       con la funzione, appunto,
E poi...le risate, i commenti sul nuovo                                                  di stimolare la fame.
capo di Maurizio, il programma                                                           Con il passare del tempo
per il weekend in montagna con tre
                                                                                         l’aperitivo, accompagnato
prenotazioni a cancellazione gratuita
su Booking da mettere ai voti                                                            da stuzzichini, è diventato
per trovare la sistemazione migliore,                                                    un vero e proprio rito sociale,
i preparativi per il matrimonio                                                          per rilassarsi e stare
di Camilla e Giorgio, le battute                                                         in compagnia, sorseggiando
sulla vicina di casa di Andrea…
Tutto improvvisamente annullato.                                                         un calice di vino, soprattutto
Così, dopo settimane dall’ultimo                                                         prosecco, o un cocktail,
happy hour abbiamo deciso di provare                                                     anche analcolico e, perché no,
l’aperitivo “a distanza”.                                                                anche una pinta di birra!

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        diamo
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        Martini
        Americano
        12%

        Ingredienti

        4 cl di Martini Rosso
        3 cl di Martini Bitter
        1 fettina di arancia
        Buccia di limone q.b.
        Cubetti di ghiaccio q.b.
        Spruzzata di soda a piacere

        Miscela tutti gli ingredienti e servi
        in un bicchiere Old Fashioned.

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Dai Baccanali
al rito del
dopo pasto
Testi Emanuele Cenghiaro

Hai mai pensato a quale vino avresti           più che mature, oppure lasciate
utilizzato per festeggiare una ricorrenza      appassire, in cantina o sulle viti
se fossi vissuto un secolo fa, oppure due,     medesime, facendone concentrare
cinque, mille o duemila anni prima d’ora?      zuccheri e altre sostanze nell’acino,
Immagino di no! E penso che                    in grado quindi di dare origine
ti verrebbe difficile ipotizzare di stappare   a un prodotto che, anche dopo
una bottiglia diversa da quella                la fermentazione naturale, conserva
che sceglieresti oggi: un Cartizze,            un elevato residuo zuccherino.
uno Champagne, un Franciacorta.                I più noti vini passiti dell’antichità,
Insomma, il pensiero andrebbe                  spesso provenienti da isole greche,
facilmente su vini che abbiano                 come Chio, celebre perché le uve
una particolare cosa in comune:                sostavano nell’acqua del mare prima
il “perlage”, volgarmente chiamato             di essere messe ad asciugare al sole,
“bollicine”. Ma non è sempre stato così;       dando al vino un sapore di zucchero
anzi, non è mai stato così se non              e sale inimitabile, attraversavano
negli ultimi secoli, da quando                 il Mediterraneo in lungo e in largo
lo Champagne è diventato il principe           per arrivare alle tavole dei re e dei ricchi
dei vini, il re delle serate mondane,          mercanti, da Roma a Marsiglia.
il sultano delle corti regali.                 Un vino di questo genere aveva tante
                                               caratteristiche che lo rendevano nobile
Nei Baccanali degli antichi Greci,             e adatto a occasioni di festa. I passiti
insomma, non si alzava il gomito               da sempre sono, infatti, considerati vini
a base di Prosecco, perché i vini              “speciali”: hanno un discreto grado
con le bollicine come li conosciamo oggi       alcolico, sono capaci di conservarsi
sono un’invenzione piuttosto recente.          più degli altri vini, presentano colori
La si fa risalire al caro abate                ambrati o dorati degni degli dei
Dom Perignon, sul finire del Seicento,         e al tatto sono corposi e vellutati.
anche se di certo esistevano                   Sono poi frutto di procedimenti lunghi
anche prima.                                   e laboriosi e se ne possono produrre
Il vero vino per la festa, oserei dire         solo quantità piuttosto limitate.
da sempre e per millenni, era soprattutto
quello fermo e dolce, che un tempo             Ma il vino dolce attraversa la storia
significava principalmente vino passito,       del gusto anche in altre forme, spesso
anche se gli antichi non disdegnavano          legate al mondo spirituale.
di aromatizzare e dolcificare i vini           Quello dolce o abboccato è il più
anche con miele e spezie, non fosse            utilizzato nelle celebrazioni cattoliche.
altro che per nasconderne il sapore            Vin Santo è chiamato il noto passito
di aceto che non tardava ad arrivare.          toscano, Vino Santo quello trentino;
                                               Sagrantino è il vino di Montefalco,
Il vino passito dolce è il frutto              che si usava regalare o aprire
della vinificazione di uve raccolte            nei giorni di festa.
DeVino

                                                                                 consiglia

           Prova anc
                       h
            io ti consige tu:
             un Marsala  lio
          con un pe
                     zzettino
           di cioccola
                         to

Quanto alle nostre bollicine, spesso
si dimentica come, fino all’Ottocento
inoltrato, lo stesso Champagne fosse
consumato in forma dolce: sembra           Grecale dolce                                     Marsala
siano stati gli Inglesi, appassionati      liquoroso                                         Garibaldi dolce
di spumanti tanto da volerli bere          Cantine Florio 1833                               Cantine Pellegrino
a tutto pasto, a richiedere al mercato
una versione poco o per nulla
                                           Sicilia DOC                                       Marsala Superiore DOC
zuccherina, ma che continuasse
                                           Chardonnay                                        Grillo, Catarratto, Inzolia
a stuzzicare i loro palati.
                                           13,0%                                             18,0%
Se la cucina speziata, agrodolce,
con utilizzo di frutta fresca e secca,
diffusa in passato, ben si addiceva                                     12°                                                12°

all’accompagnamento con vini
che non fossero secchi, oggi tendiamo      Aspetto                                           Aspetto
a riservare il vino dolce al momento       Color oro brillante con riflessi                  Ambrato intenso
del dolce, seguendo in questo              topazio e corpo consistente
una regola di abbinamento ben nota
a tutti i sommelier e gourmet.             Profumi                                           Profumi
C’è però chi lo azzarda nell’aperitivo
o con i cocktail, mentre a tavola si usa
abbinare la morbidezza del passito                       Salvia                                           Frutta secca
ad alcuni formaggi erborinati e muffati
come Roquefort e Gorgonzola, o a cibi
particolarmente aromatici e fini quali
il foie gras. Oppure, c’è chi li prova
con la cucina orientale.
Il vino dolce è anche un elegante
                                                         Albicocca                                        Rovere
dopo pasto che si può bere da solo
come “vino da meditazione”:
e si dice che anche qualche monaco
non disdegnasse un buon passito prima
di immergersi in lunga contemplazione.

                                                         Fico secco                                       Cacao

                                           Abbinamento                                       Abbinamento
                                           Cannoli siciliani, taralli glassati               Millefoglie alla crema, gelato,
                                           al limone, crostata di frutta                     pasticceria secca

                                                                                                                                 9
DeVino

Storia di Marisa,
la prima
Comunione
e il vino
Testi Silvia Elena Trevisan

Marisa odiava il vino. Le veniva
da vomitare solo a sentirne l’odore.
                                             si svolgeva la vendemmia, ci aveva
                                             fatto scoprire le botti di legno in cui      Cosa
“Non farò mai la Prima Comunione”.           era conservato il vino prima di venire
                                             imbottigliato. Ma niente. Mia sorella        spiegò
Lo ribadiva da settimane
a mia mamma mentre ci portava
                                             non ne voleva sapere.
                                                                                          don Ernesto
dalla sarta a provare il vestito
per l’occasione, al ristorante
                                             Al punto che con la caparbietà
                                             che ancor oggi la contraddistingue,          a Marisa?
a prenotare il pranzo con i parenti,         qualche giorno prima della Comunione,
in negozio a scegliere la bomboniera.        al termine di una lezione di Catechismo,
“Puzza e sa di cantina degli zii!            Marisa aveva chiesto a don Ernesto di        Nella tradizione
Io non vado!”.                               potergli parlare a proposito del “ruolo
                                             del vino in quel rito” proponendogli
                                                                                          cristiana,
Da giorni mamma la rassicurava che           che fosse sostituito con acqua, tè, coca     con il rito
avrebbe chiesto a don Ernesto che            cola. Qualsiasi altra cosa, purché non
durante la Messa intingesse giusto           fosse il vino.                               della Prima
un attimo l’ostia consacrata nel vino.
“È un rito, Marisa, che si ripete così       Non ho mai saputo cosa il don disse
                                                                                          Comunione
da secoli per celebrare un Sacramento        a Marisa in quell’occasione.                 si rievoca l’Ultima
importantissimo per la Chiesa.               So solo che arrivò quel giorno e,
Non puoi decidere tu di levare il vino       con grande stupore di mamma,                 Cena di Gesù
“perché non ti piace”.                       oltre che mio, Marisa non solo si offrì
                                             di portare il vino all’altare come simbolo
                                                                                          con gli Apostoli,
Ma a mia sorella il pensiero di dover        del rito che si sarebbe compiuto             durante la quale
ingurgitare anche solo un goccio             di lì a poco, ma non batté neppure
di quella strana bevanda proprio             ciglio quando don Ernesto le porse           il vino si trasforma
non andava giù.                              l’ostia intinta nel vino.                    nel sangue
Nelle settimane precedenti l’evento,         Sono passati 30 anni da quel giorno.         di Cristo, simbolo
per cercare di smorzare l’ostilità           Marisa si è sposata con Enrico.
di Marisa verso il vino, il nonno ci aveva   Con lui gestisce una cantina,                del suo sacrificio
accompagnato nel vigneto davanti
a casa, ci aveva mostrato i grappoli
                                             tra le migliori del Padovano.
                                             Ovviamente non concepisce come
                                                                                          per salvare
d’uva maturi spiegandoci come                una persona possa essere astemia.            l’umanità.

10
Il vino
rituale
di festa
Testi Pier Ottavio Daniele,
collaboratore di Slow Food Editore
e autore de «Il Baccanale. Guida
alle feste del vino in Italia»

Le radici del vino affondano in tempi
arcaici e ci conducono in un lungo
itinerario contornato di emozioni
e ritualità. Dalle feste dionisiache
della Grecia antica passando per
il baccanale romano, attraversando
manifestazioni animate da riti pagani
e carri allegorici, fino ad arrivare
ai giorni nostri, il vino è l’indiscusso
protagonista, l’elemento essenziale.
Papa Francesco, durante una pubblica
udienza recentemente si è espresso
con chiarezza: “Senza il vino non
c’è festa” e, considerate le origini
monferrine della sua famiglia,
la dichiarazione assume un valore
culturale anche didattico.

Il vino si rivela un intramontabile
elemento sociale che,
oltre a caratterizzare gli aspetti
spensierati e festaioli della vita,
ne traccia il percorso e scandisce
gli eventi indimenticabili a suon
di calici: battesimo, laurea, amore,
salute, vittoria, cosa sarebbero senza
un brindisi? Ma attenzione, il vino ha
un’anima che va rispettata,
così come bisogna tenere conto del
valore del lavoro dei vignaioli “sensibili”,
coloro che lo producono con spirito
artigiano, tesi a realizzare un’opera
gustosa, raffinata, in grado di arricchire
le emozioni di chi lo beve – in poche
parole potremmo sostenere che bere
un buon bicchiere di vino almeno
una volta al giorno equivale
a concedersi un momento di sana
festa.

Se all’interno di ogni festa non può
mancare il vino, c’è da dire che l’Italia
contemporanea si distingue per
la presenza di una moltitudine di feste
del vino; ogni area di produzione
vitivinicola, infatti, si esprime almeno
consiglia

                                                              Il vino
                                                          ha un’anima
                                                             che va
                                                           rispettata

una volta all’anno con                        Insomma,
una manifestazione di carattere
enoico – se ne contano almeno 200             il vino è sinonimo
dislocate da nord a sud del Belpaese,
ambientate in una quarantina
                                              di buonumore,
di territori del vino. Nel 2020 molte         gioia e convivialità
iniziative sono state annullate
o realizzate in format riveduti e ridotti     e per fortuna              Bricco dell’Uccellone
                                                                         Braida
per via dell’emergenza sanitaria,
                                              rappresenta anche
tuttavia ogni realtà sta già pensando                                    Barbera d’Asti DOCG
al prossimo anno e alla possibilità           un importante pilastro
di tornare a godere appieno
di questi eventi.                             dell’economia italiana:    Barbera
                                                                         15,0%

Tra le feste più affermate e originali,
                                              milioni e milioni
dove gli aspetti folkloristici e conviviali   di bottiglie                                          18°
viaggiano di pari passo, incontriamo
a fine settembre quelle dell’uva              sono il simbolo
                                                                         Aspetto
di Marino (RM) dove al tramonto dalle
fontane cittadine sgorga vino
                                              di una terra del vino      Rosso rubino intenso
al posto dell’acqua per circa un’ora          che si distingue           con sfumature granata
e tutti possono attingerne; “Sagralea”
a Salea, frazione di Albenga (SV)             per la forza e l’unicità   Profumi
a metà agosto, festa dedicata al vino
Pigato contornata da un mare
                                              dei vitigni autoctoni
di trofie al pesto; sempre a metà agosto      che insieme                            More
a Manduria (TA) “Pizzica e Primitivo”
mette in scena il folklore salentino tra      si ritrovano su
ritmo e buon vino; la “Sagra dell’Uva”
di Donnas (AO) a metà ottobre
                                              una grande arca
organizza il pranzo della domenica            della biodiversità
insieme ai vignerons; a Menfi (AG)
a fine giugno di ogni anno scorre             che ci fa apprezzare                   Vaniglia

un programma fitto di appuntamenti
sulla strada del vino Terre Sicane;
                                              in tutto il mondo
a Calamandrana (AT) “Vite Spericolata”        e ci rende orgogliosi
a metà settembre celebra i vini eroici
con i racconti dei vignaioli abbinati         di coltivare emozioni.
                                                                                     Liquirizia
al teatro di celebri attori; a Duino-
Aurisina (TS) “Mare e Vitovska” a metà
giugno riunisce al castello di Duino
i produttori storici ed emergenti
del Carso, territorio animato
delle “osmize”, la tradizionale                                          Abbinamento
temporanea forma di accoglienza                                          Orecchiette al sugo di agnello,
delle cantine familiari.                                                 brasato di manzo, Parmigiano
                                                                         Reggiano 48 mesi
                                                                                                          13
DeVino

DeVino
Degustazioni,
per scoprire
il buon vino
Tutti possiamo imparare a degustare.         agosto e termineranno a dicembre,
È una cosa che facciamo da quando            con cadenza quindicinale. Il bello
siamo nati, forse senza saperlo:             è che ci si può inserire in ogni
quando mangiamo e quando beviamo,            momento, perché sono incontri godibili
utilizziamo tutti i nostri sensi.            anche se presi a sé stante, dove c’è
Questo in fin dei conti fa il sommelier,     sempre un argomento nuovo
quando analizza un vino: utilizza            da sviscerare ma si ripercorrono
gli stessi strumenti, solo che magari        daccapo i canoni della degustazione,
lo fa con maggiore cognizione di causa       anche perché si tratta di vini diversi:
ed esperienza.                               rossi e bianchi, fermi e spumanti, dolci
                                             e secchi, metodi classici e charmat…
Interspar ha pensato di favorire questa      Con il vino, non ci si annoia mai!
ri-scoperta delle nostre capacità            Il fatto che il degustatore sia presente
sensoriali organizzando un calendario        solo in modo digitale non è
di degustazioni on line con la               un problema: la possibilità di
sommelier Elisa De Nardo, docente            interagire, comunicare, fare domande,
Slow Food per i master del vino              rimane intatta. L’importante, invece,
e di educazione sensoriale,                  è premunirsi dello stesso vino in
coordinatrice e degustatrice della           degustazione durante l’appuntamento:
Guida Slow Wine per il Friuli Venezia        sono sempre bottiglie facilmente
Giulia.                                      reperibili nei punti vendita Interspar.
Come funziona? Ci si iscrive e si riceve     E, possibilmente, di un calice, non
il link per il collegamento, si acquista     necessariamente professionale ma che
quindi il vino prescelto per la “puntata”,   sia trasparente.
ci si collega all’ora stabilita, si stappa
e si degusta insieme. Più facile a farsi     La storia del vino e di chi lo produce
                                                                                          Le prossime
che a dirsi!                                 viene raccontata da un rappresentante        DeVino
                                             dell’azienda, un’accortezza che viene
Ogni appuntamento è in primo luogo           particolarmente apprezzata dai               Degustazioni
un momento piacevole di assaggio e,          partecipanti. Ecco poi che le bottiglie
allo stesso tempo, una breve lezione,        si stappano assieme, si versano,
accattivante e professionale ma              si impara a osservarne il colore             Sono già 250 le persone
per nulla pesante, che introduce             e la trasparenza attraverso il vetro;        che hanno partecipato
al mondo del gusto e dei profumi             si “gioca” quindi a riconoscerne
                                                                                          alle prime 5 degustazioni:
del vino. Un mondo magico perché             i profumi e la complessità del bouquet;
sorprende e perché, quando si conosce        infine, si passa alla fase più importante,   partecipa anche tu!
il lavoro, la fatica, la passione            l’assaggio in bocca e le sensazioni
e la complessità di ciò che sta “dietro”     retrolfattive.                               Iscriviti su
e “dentro” un calice di vino, non si può     Al termine di questo breve ma intenso        www.despar.it/degustazioni/
che rimanerne estasiati. Con la voglia       viaggio nelle sensazioni, ognuno
di mandare giù un altro sorso, ma            può continuare a esplorare il proprio
                                                                                          o inquadra il QRCODE
anche di saperne di più.                     vino magari facendo prove                    con lo smartphone per
                                             di abbinamento con i cibi che vengono        accedere subito.
Questi appuntamenti di introduzione          suggeriti di volta in volta.
ai segreti del vino sono iniziati in

14
consiglia

                                                    Marseghina
                                                    Ville di Antanè
                                                    Verona IGT
                                                    Garganega Veronese
                                                    13,0%

                                                                                 10°

                                                    Aspetto
                                                    Giallo paglierino intenso

                                                    Profumi

Vino                                  Data                       Pesca

Spumante Ferrari Brut                 15 ottobre

Amarone Masi Costasera DOCG           29 ottobre                 Vaniglia

Barolo DOCG Riserva Terre Da Vino     12 novembre

Schioppettino Cof DOC Colli Poianis   26 novembre   Abbinamento
                                                    Vellutata di piselli, pesce di lago,
Spumante Prosecco Valdobbiadene                     coniglio alla cacciatora
                                      10 dicembre
Jeio Bisol Brut DOCG

                                                                                       15
Bianco
  o rosso?
  Il colore del
  vino nei riti
  Testi Silvia Elena Trevisan

  Nei riti, soprattutto di stampo religioso, il vino ha un forte significato simbolico
  ed è un elemento importante della liturgia. Ma di quale colore: bianco o rosso?

  Riti greci                                    Riti
  e romani                                      ebraici
  Nel mondo classico, greco e romano,           Fin dall’antichità in Israele,
  il vino come bevanda alcolica aveva           come in tutti i Paesi che si affacciano
  sostituito la birra, diffusa in Egitto        sul Mediterraneo, il vino ha avuto
  e in Mesopotamia. Era considerato             un ruolo importante nel rituale liturgico.
  il “sangue di Dioniso”, il dio del vino       A differenza dei seguaci di Dioniso,
  (per i Romani Bacco).                         però, bere vino era un piacere pieno
  Di colore rosso, il vino era molto denso      di pericoli e quindi da concedersi
  e veniva diluito con acqua per essere         in modo controllato. Una quantità
  bevuto. A questo scopo veniva versato         modesta di vino era prescritta per
  da anfore in crateri, grandi vasi, nei        la celebrazione di vari riti. Ancora oggi
  quali si aggiungevano anche spezie,           il sabato ebraico inizia con un atto
  radici, fiori e foglie di rosa. Il vino era   di benedizione, il kiddush, che prevede
  al centro del symposium, un rito              la recita di una preghiera con un calice
  durante il quale i greci amavano              di vino dal quale beve tutta la famiglia.
  non solo “bere insieme”, ma anche             Nella Pasqua ebraica si bevono
  discutere e filosofeggiare.                   quattro calici di vino, due ai matrimoni
                                                e uno alle circoncisioni. Anticamente
                                                durante i funerali alla famiglia
                                                del defunto veniva offerta una coppa
                                                “della consolazione” consistente in dieci
                                                bicchieri di vino. Ma...di che colore era
                                                il vino? Un tempo era per lo più rosso
                                                e dolce, anche se durante la cena
                                                di celebrazione della Pasqua ebraica
 Il vino ha                                     era consentito usare il vino bianco
  un forte                                      in modo tale che gli ebrei non fossero
                                                sospettati di bere sangue cristiano.
significato                                     Si racconta, infatti, che nel Medioevo
simbolico                                       i cristiani accusassero ingiustamente
                                                gli Ebrei di praticare omicidi rituali
                                                di Cristiani al fine di ricavare il sangue
                                                da usare nella preparazione della
                                                matzah (il pane piatto non lievitato che
                                                si mangia durante la cena di Pasqua).
DeVino

                                                                             consiglia

Riti                                       Montepirolo                                   Falanghina
cattolici                                  San Patrignano                                Feudi di San Gregorio
                                           Colli di Rimini DOC                           Sannio DOC
Nel Codice di diritto canonico
e nell’Ordinamento generale                Cab. Sauvignon, Merlot, Cab. Franc            Primitivo
del Messale non si dice nulla sul colore   13,5%                                         14,5%
o sul sapore del vino da usare durante
la messa né si specifica se il vino
debba essere mosso o fermo. Il colore
                                                                    18°                                                8°
rosso richiama più facilmente il sangue
di Cristo, ma per motivi pratici
(eventuali macchie sulla tovaglia          Aspetto                                       Aspetto
dell’altare) spesso si preferisce          Rosso rubino intenso                          Giallo paglierino intenso
il bianco. Inoltre, il vino usato
nella Messa “deve essere naturale,         Profumi                                       Profumi
del frutto della vite, genuino, non
alterato, né commisto a sostanze
estranee”; deve essere conservato
“in perfetto stato” perché “non diventi                Ribes                                         Pesca gialla
aceto”.

                                                       Maggiorana                                    Melone

                                                       Liquirizia                                    Fiori di acacia

                                           Abbinamento                                   Abbinamento
                                           Brasato di manzo al vino rosso,               Aperitivo con stuzzichini di mare.
                                           tagliere salumi e formaggi                    insalata di polpo, spaghetti zucca
                                           stagionati                                    e mazzancolle
                                                                                                                            17
DeVino

Birra: 7 riti,
tradizioni e credenze
popolari
Testi Silvia Elena Trevisan

1                                                                        5
         La prima birra? Grazie a una donna                                  Hai il ciclo? Puoi influenzare negativamente
         e a un rito per gli dei                                             la fermentazione dei lieviti
         Lo sapevi che la prima birra è nata proprio per mano                Nei Paesi nordici, dove la produzione della birra
         femminile durante un rito propiziatorio per gli dei?                era affidata alle donne, veniva bandita loro
         Precisamente in Mesopotamia, nel 4.500 a.C.                         la possibilità di predisporre e gestire la fermentazione.
         In un villaggio sconosciuto tra il Tigri e l’Eufrate,               Si pensava, infatti, che a causa del ciclo mestruale
         una donna prepara una ciotola colma d’orzo come                     potessero influenzare negativamente la vita
         dono agli dei e la colloca all’aria aperta. Pioggia e sole          degli “spiriti che trasformavano il mosto della birra
         fanno fermentare l’orzo ed ecco la prima birra.                     in alcol” (i lieviti) e, di conseguenza, il prodotto finito.
         Si racconta che in questa regione la birra venisse                  Il processo di trasformazione delle bevande alcoliche
         considerata un alimento, proprio come il pane,                      veniva, infatti, rielaborato in termini “soprannaturali”
         e la sua produzione fosse affidata alle donne tanto                 dalla cultura popolare.
         che nel corredo di ogni sposa non potevano mancare
         strumenti e ingredienti per prepararla.

                                                                         6
                                                                             No birra, no matrimonio (né...funerale)!

2
                                                                             Al matrimonio o al funerale di un uomo non poteva
         Se Dioniso è il dio del vino,                                       mancare la birra. Dove? In Norvegia. La birra veniva
         chi è la dea della birra?                                           associata, infatti, a riti di passaggio fondamentali
         Fin dall’antichità la birra è sempre stata associata                della vita. Per quanto riguarda il matrimonio e altre
         alla fertilità, al rito delle messi e alle divinità femminili       celebrazioni importanti, l’ideale è che fosse scura,
         come Ninkasi, venerata dai Sumeri e considerata dea                 corposa, strutturata. Per quanto riguarda i funerali,
         della birra. Gli Egizi, invece, consideravano Hathor,               invece, era usanza che gli anziani prendessero parte
         la dea dell’arte brassicola (l’insieme delle procedure              al processo di produzione della birra che parenti e
         per produrre la birra).                                             amici avrebbero poi consumato al rito funebre degli
                                                                             stessi anziani. A volte capitava che il rito funebre
                                                                             venisse posticipato a causa della fermentazione

3
         Okorei, lo spiritello della birra                                   ancora incompleta.
         Nella tradizione nordica, Okorei era un terribile

                                                                         7
         spiritello che di notte entrava nei locali dove                     Se sbatti la porta, la birra va a male
         si produceva la birra e la rubava, facendo inacidire
         quella che non riusciva a portare con sé. Per rimediare             Secondo una tradizione popolare, per produrre
         allora, i mastri birrai lasciavano nei birrifici un gatto           una buona birra non bisogna sbattere la porta
         che aveva il compito di tenere a debita distanza                    o provocare forti vibrazioni nei locali destinati
         il dispettoso spiritello.                                           alla fermentazione. In realtà questa curiosa
                                                                             superstizione ha un fondamento logico: affinché
                                                                             la fermentazione vada a buon fine bisogna fare

4
         Fermentazione cattiva?                                              in modo che non il prodotto non subisca scossoni
         In arrivo disgrazie per la famiglia                                 che potrebbero rendere più complicato il deposito
         Secondo una credenza popolare, dall’andamento                       del lievito.
         della fermentazione della birra si capiva in anticipo
         il destino della famiglia: se l’inizio della fermentazione
         stentava a partire bene, erano attesi dispiaceri
         e brutte notizie mentre se il mosto veniva alterato
         da qualche fattore esterno si temevano gravi disgrazie.

18
DeVino

                         consiglia

Mariage Parfait
Boon Brouwerij

Lambic /Geuze
8,0%

                            12°

Caratteristiche
Birra a fermentazione spontanea,
non filtrata e non pastorizzata

Aspetto
Giallo intenso e velato, con riflessi aranciati,
schiuma compatta e persistente

Amarezza
Moderata, ma elevata acidità

Profumi

               Agrumi                     Pane

Sapori

                                          Chiodi
               Lime
                                          di garofano

Abbinamento
Cruditè di pesce e crostacei, spezzatino di vitello
alla lambic, pasticceria secca

                                                         19
DeVino

                                                                              Perché
                                                                               siamo

Consigli
                         Confesso che ho bevuto.                              ciò che
                         Racconti sul vino                                   beviamo
                         e sul piacere del bere

di lettura               Autori vari
                         Derive-Approdi

e film                   Un libro che è un continuo brindisi, una spumeggiante
                         collezione di racconti sul piacere del vino. 30 autori (tra loro
                         anche Gianni Mura, Francesco Guccini e Roberto Benigni)
                         svelano le proprie memorie ed emozioni, cercando di
                         trasferire sulla carta la complessa meravigliosa esperienza
                         sensoriale del bere vino. Da non perdere!

                         Birra e formaggio                                    Quando
                                                                           l’abbinata è
                         di Simone Cantoni e Flavio Romboli                  azzeccata
                         Marchetti Editore

                         Vuoi sapere come si prepara il birramisù
                         e scoprire i migliori formaggi DOP da abbinare
                         alla birra? Un meraviglioso viaggio tra le specialità casearie
                         italiane e internazionali e le birre artigianali. Un libro
                         per accrescere la voglia di sperimentare concretamente,
                         a tavola, le affinità elettive tra formaggi e pinte.

                                                                                 Per
                         Wine Sound System                                    i cultori
                         di Donpasta                                         di musica
                                                                               e vino
                         Kowalski

                         Cosa avrà bevuto Bob Dylan mentre scriveva
                         “Like a Rolling Stone”? Con quale vino è meglio assistere
                         a un concerto di Tom Waits? Con Candide, l’allegro
                         bevitore “inesperto”, ascolterai il suono della vigna,
                         la melodia del vino, il respirare del contadino.
                         Andrai a caccia di vini ricchi di leggende, di affabulatori,
                         di santi bevitori, di contadini biodinamici.

                                                                                Per
                         Vineide                                             scoprire
                         di Giovanni Negri e Roberto Cipresso               “il mistero
                         Edizioni Piemme                                     del vino”

                         Un viaggio immaginario tra secoli e Paesi lontani:
                         un giornalista interroga i più affascinanti personaggi
                         storici con la medesima domanda: qual è il mistero
Inquadra il QRCODE       del vino? A rispondere Marilyn Monroe, Galileo Galilei,
e prenota il tuo libro   Marco Polo, Ulisse e tanti altri. Perché, in fondo, se il vino
                         è lo specchio dell’uomo, allo stesso modo anche l’uomo
direttamente su          è lo specchio del vino.
bookstore.despar.it

20
A chi
                                                    combatte
Barolo boys                                            per
                                                    cambiare
Regia di Paolo Casalis e Tiziano Gaia                le cose
Cast: Oscar Farinetti, Carlo Petrini,
Joe Bastianich, Chiara Boschis
Trama: in un paese tra le colline del Barolo, Elio Altare,
giovane contadino stanco delle misere condizioni di vita,
scende nella cantina del padre e con una motosega demolisce
le vecchie botti per l’affinamento dei vini. È la scintilla
che fa scoppiare il fuoco rivoluzionario nel mondo del vino
nelle Langhe. Un gruppo di giovani viticoltori, che passeranno
alla storia col nome di “Barolo Boys”, introdurranno innovazioni
tecniche nel modo di produrre il vino che faranno del Barolo,
quasi sconosciuto fino agli anni ’70, uno dei migliori vini rossi
al mondo.
Perché vederlo: è la storia di un gruppo di amici
e dei loro sogni: “Volevano fare il vino più buono del mondo”
e...ci sono riusciti. Un film documentario ben realizzato
con personaggi piacevolissimi e un sottile velo di malinconia
nel finale: “Avevamo il potere di cambiare le cose - dice,
a un certo punto del film, Chiara Boschis - che è la cosa
più bella nella vita”.

                                                    Per chi
Il sommelier                                         crede
Regia di Prentice Pennyn                           nei propri
                                                     sogni
Cast: Mamoudou Athie, Courtney B. Vance,
Niecy Nash, Matt McGorry, Gil Ozeri,
Sasha Compère e Kelly Jenrette
Trama: il ventenne Elijah si divide tra due lavori. Il primo
come sommelier in un negozio di vini e liquori, il secondo
nel ristorante di famiglia dove il padre Louis lo vorrebbe
titolare. Ma Elijah sogna di diventare un Master Sommelier e
nonostante l’evidente disapprovazione del padre, decide di
sostenere l’esame di ammissione, superandolo. Una storia di
riscatto e inseguimento dei propri sogni, con elemento centrale
il vino.
Perché vederlo: è un elogio al vino, visto come metafora
di vita, come il sogno da perseguire, ma è anche un racconto
familiare semplice e leggero sul tema del rapporto padre-figlio.
Molto curate le ambientazioni, da Memphis a Parigi, intense
le scene, soprattutto i silenzi tra padre e figlio, così espressivi
ed emozionanti da rendere superflui i dialoghi.
DeVino

Indovina
quale (vino)
sono…
“Indovina chi” è uno dei giochi che abbiamo
imparato fin da bambini e del quale
                                                          Cosa ti serve
esistono varie versioni.
Oggi te ne proponiamo una...con il vino!                       amici, genitori, fratelli, cugini, nonni, zii
                                                               (più si è, più è divertente!)
                                                               una buona connessione Internet
Si può giocare a partire da 2 persone,                         un’app per fare videochiamate di gruppo
anche a distanza! Verifica con i tuoi amici                    (fino a 4 Whatsapp, da 4 in su Messenger,
di avere una buona connessione Internet                        Houseparty, Zoom)
e un’app per fare videochiamate di gruppo.
                                                               DeVino magazine
Le regole del gioco sono semplici:
ogni concorrente prende un pezzo di carta                      carta
abbastanza grande e scrive il nome di 6 vini
tra quelli presenti in questo numero della rivista             scotch
o, per rendere più frizzante la sfida, anche tra i vini        pennarello
nelle edizioni precedenti di DeVino.
Lo scrive con un pennarello dal tratto largo
e marcato (così sarà ben visibile in videochiamata)
e lo ripiega bene.
                                                          Lista dei vini
A turno, pesca un bigliettino e se lo attacca
                                                          di questo numero
sulla fronte e chiede “Indovina, quale vino sono?”.       PAG.               PAG.              PAG.
Chi ha il foglio di carta attaccato sulla fronte          5                  7                 9
non conosce il nome del vino scritto e deve               Pinot Noir         Martini          Grecale
indovinarlo chiedendo indizi agli amici in                Laforêt                             dolce liquoroso
videochiamata (ad esempio, il colore è rosso
rubino intenso? Si può abbinare a formaggi freschi
stagionati?). Ovviamente vale la regola che bisogna       PAG.               PAG.              PAG.
fare soltanto domande che prevedano                       9                  13                15
la risposta con un sì o un no.                            Marsala            Bricco           Marseghina
                                                          Garibaldi dolce    dell’Uccellone
Chi vince? Chi indovina il vino con il minor numero
di indizi! Buon divertimento!
                                                          PAG.               PAG.              PAG.
                                                          17                 17                19
                                                          Montepirolo        Falanghina       Mariage Parfait

                                                          Esempi di domande
                                                          •    Ha un colore rosso rubino intenso?
                                                          •    Si può abbinare a formaggi freschi
                                                               stagionati?
                                                          •    Al naso si percepiscono note agrumate?
                                                          •    Ha una gradazione alcolica pari a 13%?
                                                          •    La temperatura ottimale di servizio
                                                               è di 10 °C?
22
DeVino

Varianti del gioco
1. Chi deve indovinare il vino
   e non è molto esperto,
   durante il gioco può
   consultare le schede
   tecniche dei vini presenti
   su DeVino magazine.

2. Per aumentare la difficoltà
   della sfida i vini possono
   essere scelti anche
   tra i numeri precedenti
   di DeVino e si può cercare
   di indovinare senza
   sbirciare nella rivista.

3. Per vivacizzare il gioco,
   le domande possono
   essere riferite solo
   all’aspetto dei vini
   o al loro profumo o,
   contemporaneamente,
   agli abbinamenti
   e all’aspetto.

                               23
DeVino

                                                                     Trovi le so
                                                                  nell’edizioneluzioni
Cita-Vino                                                         di DeVino m online
                                                                                aga
                                                                       su despar.it zine

nascosta
                                                                                   !

Completando lo schema
con la seguente serie di lettere scoprirai     S        E    M       P         R            P        R
una famosa frase sul vino di Bertolt
Brecht, drammaturgo e poeta tedesco:                         T      O          A    U                A
                                                             O       V              I       D
AAAEEEONNNNNRTUV
                                               A        E           D          U                     N
                                                        I    C      O               I                O

Chi cerca trova…
la vendemmia
9 parole legate all’ancestrale rito
della vendemmia sono state suddivise               TA       PI           VEL        DI          LO
in gruppi di 2, 3 o 4 lettere e sparpagliati
nella griglia. Quali sono? Attento!                TU       RAC          CE        GRAP         STA
Alcune sillabe possono essere utilizzate
per comporre più parole                        CON          FE           VI        NO           STO
(es. me-la, la-va-re).

C E STA
                                                   RA       GIA          COL       MO           PO

Il paroliere
dionisiaco
Mettiti alla prova con questo paroliere
dedicato al dio del vino, Dioniso,                 L        M             P         D           V
e ai suoi riti. Lo scopo è trovare parole
in tema attraversando caselle contigue             V         I           N          O            E
orizzontalmente, verticalmente
o diagonalmente; ogni lettera                      R         B            S             I       D
può concorrere a formare una stessa
parola anche più di una volta.
                                                   B         E           A          G            L
È consentito declinare sostantivi
e aggettivi. Noi abbiamo trovato
16 parole. E tu? Buon divertimento!                U         Z            Z         N            E

VINI

24
DeVino

Soluzioni
Cita-Vino nascosta
                                                       SOLUZIONE
  S        E    M    P         R    E     P        R
                                                       Sempre pronto a una nuova idea
                                                       e ad un antico vino.
  O        N    T    O         A    U     N        A

  N        U    O    V         A    I     D        E
 A         E    A    D         U    N     A        N

  T        I    C    O         V    I     N        O

Chi cerca trova…la vendemmia
                                                       SOLUZIONE
      TA       PI        VEL        DI        LO       Contadino      Mosto

      TU       RAC       CE        GRAP       STA      Pigiatura      Novello
                                                       Cesta          Vino
  CON          FE        VI        NO         STO      Festa          Raccolta
                                                       Grappolo
      RA       GIA       COL       MO         PO

Il paroliere dionisiaco
                                                       SOLUZIONE
      L        M          P         D         V        Libagioni      Ebbri
                                                       Simposio       Dei
                                                       Dioniso        Gioia
      V         I        N          O          E
                                                       Liber          Dio
                                                       Ebbrezza       Brindo
      R         B         S         I         D        Vini           Giove
                                                       Vino           Odi
                                                       Bere           Ode
      B         E        A          G          L

      U         Z         Z         N          E
                                                                                           25

                                                                                           25
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