Conoscere l'Epilessia - Lega Italiana contro l'Epilessia Informati - www.lice.it
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Realizzato con il contributo non condizionato di Conoscere l’Epilessia Lega Italiana contro l’Epilessia Informati - www.lice.it
Lega Italiana contro l’Epilessia Conoscere l’epilessia A cura della Commissione per la Promozione della LICE Coordinatore Guido Rubboli Componenti Ettore Beghi, Giuseppe Capovilla, Oriano Mecarelli, Antonino Romeo, Paolo Tinuper
SOMMARIO Le cause e i possibili fattori scatenanti ...................................................6 La diagnosi ............................................................................................................ 7 La terapia medica ..............................................................................................9 La chirurgia dell’epilessia..............................................................................10 La ricerca ..............................................................................................................12 Il disagio psicologico ......................................................................................12 Il bambino e l’adolescente con epilessia................................................13 Le donne con epilessia ....................................................................................15 L’epilessia nella terza età ...............................................................................17 Epilessia e sport ................................................................................................ 20 Il mondo del lavoro ..........................................................................................21 Le professioni militari ....................................................................................22 L’invalidità civile ................................................................................................22 © 2009 L’esenzione dai ticket sanitari ....................................................................23 La patente di guida ..........................................................................................23 Tutti i diritti riservati Realizzazione editoriale: Wolters Kluwer Health Italy, Ltd Epilessia e religione: le false credenze ...................................................25 Via Lanino 5 – 20144 Milano Tel. +39.02.423.4562 Il genio ...................................................................................................................25 Via R. Gigante 20 - 00143 Roma Tel. +39.06.500.0432 www.wkhealth.it Le organizzazioni professionali ................................................................. 27 Finito di stampare nel mese di aprile 2009 presso Pirovano srl – San Giuliano Milanese (MI) Campagna “Epilepsy out of the shadows” .......................................... 30
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it Le epilessie si manifestano attraverso sintomi tra loro diversi, COSA È L’EPILESSIA? che costituiscono le cosiddette crisi. La parola epilessia deriva dal verbo greco Per crisi si intende un disturbo improvviso e transitorio, che έπιλαμβáνειν (epilambanein) che signifi- può essere caratterizzato da sintomi molto diversi tra loro. Esse ca “essere sopraffatti, essere colti di sor- dipendono da un’alterazione della funzionalità delle cellule ner- presa”. vose, i neuroni. I neuroni “comunicano” tra loro attraverso im- L’epilessia è una malattia neurologica pulsi “elettrici”, a loro volta generati da scambi biochimici tra le che si esprime in forme molto diverse tra cellule: se i neuroni, per qualche ragione, diventano “iperattivi” di loro. È più corretto quindi parlare di scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo e possono deter- epilessie al plurale, piuttosto che al sin- minare una crisi epilettica. golare. Le crisi epilettiche sono risposte non specifiche del cervello a Questa diversità di forme si traduce an- vari danni a carico del cervello; perciò le epilessie possono ave- che in prognosi diverse: alcune forme di re una moltitudine di cause differenti. Convenzionalmente una epilessia (la maggior parte) sono compa- diagnosi di epilessia richiede che il paziente abbia avuto almeno tibili con una vita assolutamente norma- due crisi spontanee. Ci possono essere crisi parziali o focali, le; altre (per fortuna più rare) sono inve- che iniziano in una zona circoscritta di cellule nervose in un ce di maggior gravità. emisfero del cervello da cui possono propagarsi ad altre aree L’epilessia è, tra le malattie neurologiche, cerebrali, e crisi generalizzate, che coinvolgono fin dall’inizio una delle più diffuse, tanto che è ricono- i due emisferi cerebrali. L’esempio paradigmatico della crisi ge- sciuta come malattia sociale. È probabile neralizzata, forse il più noto sebbene non il più frequente, è la che la sua frequenza sia sottostimata per- crisi convulsiva (cosiddetta di Grande Male), in cui il paziente ché spesso questa malattia viene tenuta perde coscienza improvvisamente, può emettere un urlo, cade nascosta per motivi psicologici e ambien- a terra irrigidito, dopodiché è colto da scosse su tutto il corpo, tali. Dai dati attualmente a disposizione può morsicarsi la lingua o perdere le urine. si sa comunque che nei Paesi industrializ- Altre distinzioni vengono fatte sulla base dei sintomi associati zati l’epilessia interessa circa 1 persona alla crisi, quali contrazioni dei muscoli, sensazioni alterate (sin- su 100: si stima che in Europa circa 6 mi- tomi soggettivi o aure), perdita di coscienza. La maggior parte lioni di persone abbiano un’epilessia in delle crisi epilettiche, che possono essere isolate o in serie, dura fase attiva (cioè con crisi persistenti e/o da pochi secondi a pochi minuti. tuttora in trattamento) e che la malattia Le sindromi epilettiche sono caratterizzate da una serie di sin- interessi in Italia circa 500.000 persone. tomi e segni che si manifestano insieme e costituiscono una I maggiori picchi di incidenza si hanno particolare condizione clinica; la loro classificazione permette di nei bambini e nei giovani adulti e negli indirizzare a una cura e determinare la prognosi. Si distinguono anziani. Nei Paesi in via di sviluppo l’in- epilessie generalizzate e localizzate, sintomatiche (dovute a mal- cidenza dell’epilessia è verosimilmente formazioni, traumi, tumori) e idiopatiche (causate da un difetto maggiore, anche se non vi sono dati epi- genetico); ci sono inoltre sindromi in cui l’insorgenza è in rela- demiologici sicuri. zione all’età e sindromi per cui non sussiste tale relazione. Se un individuo ha avuto una sola crisi epilettica, anche se dram- matica e preoccupante, non significa che abbia l’epilessia. Infat- ti, in seguito a varie situazioni scatenanti, molti di noi possono 4 5
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it avere nel corso della vita una crisi con le caratteristiche proprie sposti” all’epilessia, in cui questa suscettibilità agli stimoli visivi delle crisi epilettiche, che però può non ripetersi mai più. sia particolarmente spiccata, possono soffrire di crisi davanti L’epilessia è invece quella situazione in cui le crisi tendono a alla TV o mentre giocano ai videogame e questo è un fattore che ripetersi nel tempo in modo spontaneo, con frequenza diversa e preoccupa in genere molto i genitori di bambini con epilessia. In non sempre prevedibile. questi casi è utile seguire alcuni accorgimenti: Alcune forme di epilessia sono caratterizzate da un solo tipo di • illuminare l’ambiente circostante crisi, che si ripetono sempre allo stesso modo e spesso anche • non stare troppo in prossimità dello schermo nello stesso periodo della giornata. In altri casi invece le crisi si • dotarsi di schermi a 100 Hz e più modificano nel tempo: un soggetto può avere un tipo di crisi da • limitare il tempo trascorso davanti alla TV. bambino e un altro tipo nell’età adulta. Infine in certe forme di Nel caso dei videogame, oltre l’effetto della stimolazione lumi- epilessia un soggetto ha più tipi di crisi. nosa, va considerato anche il ruolo dello stress emotivo legato al gioco stesso e l’intensità e il tipo di colore delle immagini: so- prattutto in questo caso bisogna evitare che i bambini giochino troppo vicini allo schermo e per periodi troppo lunghi. Questa Attualmente si ritiene che cause genetiche siano alla base della importante sensibilità alla luce non è presente in tutte le for- maggior parte di quelle epilessie che fino a qualche anno fa ve- me di epilessia. Nella maggior parte dei casi la luce intermit- nivano definite senza causa apparente. tente non provoca le crisi. L’epilessia può però anche essere causata da un “danno” cere- brale che intercorre prima o subito dopo la nascita (per es. per un difetto di ossigenazione del cervello nei primi attimi di vita, o per un parto difficile), da malformazioni del cervello (per un Quando si sospetta un’epilessia, errore di sviluppo), da malattie infettive del sistema nervoso è preferibile rivolgersi a Centri e (encefaliti), da traumi cranici gravi (per es. per incidenti strada- Laboratori specialistici, che esi- li), da tumori cerebrali, da ictus (soprattutto negli anziani) e da stono in ogni città d’Italia, che malformazioni dei vasi cerebrali, ecc. sono in grado non solo di fare diagnosi di epilessia, ma anche Molti fattori esterni possono inoltre facilitare la comparsa, in di stabilire di che tipo di epiles- un soggetto predisposto, di una crisi epilettica e questi ovvia- sia soffre un paziente. In questo mente vanno evitati nei soggetti con epilessia. È noto che crisi epilettiche possono comparire, sempre però in soggetti predi- processo, l’interrogatorio clini- sposti, dopo stress psico-fisici eccessivi o in seguito a importanti co, spesso con l’ausilio dei fami- modificazioni del ciclo sonno-veglia (veglie prolungate, risvegli liari o di chi ha assistito alle crisi, precoci, ecc.). rimane una tappa fondamentale Anche l’eccessiva assunzione di alcool o di droghe (per es., la nel formulare le prime ipotesi cocaina) può facilitare la comparsa di crisi. diagnostiche. Infine occorre sapere che alcuni soggetti sono particolarmente Classicamente l’esame di labo- sensibili all’effetto di luci intermittenti sia artificiali, sia naturali. ratorio tuttora più valido e uti- Stimolazioni luminose intermittenti in natura sono frequentissi- lizzato in campo diagnostico è me (passaggio lungo un viale alberato, riflesso del sole sull’acqua l’elettroencefalogramma (EEG). o sulla neve, ecc.) ma ancora più frequenti sono quelle artificiali L’esame EEG standard è di facile (luci al neon, luci psichedeliche, schermi televisivi, ecc.). esecuzione, non provoca disagi A questo proposito va senz’altro ricordato che soggetti “predi- particolari al paziente, è poco 6 7
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it costoso e assolutamente non no- civo. L’EEG registra, attraverso gli Il primo approccio alla cura dell’epilessia è sempre farmaco- elettrodi posti sulla testa del pa- logico, basato quindi sull’utilizzo di farmaci specifici (antiepi- ziente, l’attività elettrica propria lettici). Fino al 1990 avevamo a disposizione soltanto pochi far- del cervello. Oltre l’EEG standard, maci antiepilettici (che ora sono definiti “tradizionali”) mentre esistono poi delle metodiche più in seguito sono entrate in commercio numerose altre molecole avanzate, in cui è possibile fil- (farmaci antiepilettici di nuova generazione). L’obiettivo della mare contemporaneamente il ricerca farmacologica applicata alla clinica è sempre quello di oggetto che si sta sottoponendo trovare il farmaco antiepilettico ideale che dovrebbe possedere a una registrazione EEG, visualiz- due caratteristiche fondamentali: zando in modo sincronizzato su • essere efficace su gran parte delle forme di epilessia; uno schermo sia l’immagine re- • indurre meno effetti collaterali possibile. ale del soggetto che il tracciato Ovviamente i farmaci si devono somministrare solo quando la in scorrimento. Questa tecnica, detta Video-EEG è sicuramente diagnosi è stata posta correttamente. molto utile quando è necessario filmare le crisi del paziente e analizzare le corrispondenti modificazioni dell’EEG. Premessa fondamentale per la buona riuscita del trattamento è La grande evoluzione tecnologica di questi ultimi decenni ha l’affidabilità e la collaborazione del paziente e dei suoi familia- permesso anche di commercializzare piccoli registratori porta- ri, la cosiddetta compliance. tili (tipo walkman) che consentono la registrazione EEG per pe- Per avere una buona compliance l’epilettologo (il medico specia- riodi molto prolungati (24-48 ore) in soggetti in movimento, che lizzato nella diagnosi e terapia dell’epilessia) deve spiegare con trascorrono una vita del tutto normale nel proprio ambiente chiarezza le basi fondamentali della cura antiepilettica: si tratta (EEG Dinamico). di una terapia molto lunga, generalmente di più anni, che non va mai interrotta e che deve essere assunta spesso anche in 2-3 Negli ultimi anni hanno acquistato sempre maggiore rilevanza dosi giornaliere, a intervalli piuttosto regolari. le metodiche neuroradiologiche, vale a dire la TAC cerebrale e soprattutto la risonanza magnetica (RM) cerebrale: tali metodi- È opportuno inoltre che il paziente conosca gli effetti dei farmaci che sono in grado di fornire sempre più sofisticate immagini del somministrati, sia quelli positivi sia quelli negativi (ogni farmaco cervello. Tali tecniche sono complementari agli studi EEG; infat- ne induce qualcuno) e le eventuali interazioni con altri farmaci ti, se l’EEG fornisce informazioni riguardo al funzionamento del che sta assumendo per altri disturbi. Il soggetto dovrà anche cervello, le neuroimmagini (TAC, RM) ci mostrano come esso è essere informato della necessità di eseguire periodiche analisi conformato dal punto di vista strutturale. Va sottolineato come del sangue per verificare gli effetti sull’organismo in generale e uno studio di neuroimmagini adeguato e correttamente esegui- per documentare il livello nel sangue del farmaco stesso. to, in particolare la RM, possa chiarire un quesito diagnostico Talvolta il problema fondamentale (che rende difficoltoso lo ed essere estremamente rilevante nella strategia terapeutica di svolgimento corretto della terapia) deriva soprattutto dal dover un’epilessia. Va ricordato inoltre che la RM è un esame assoluta- convincere un soggetto del tutto normale e che ha già ottenuto mente innocuo e può essere ripetuto più volte. un ottimo successo terapeutico (nel senso che le crisi sono su- Infine in alcune rare condizioni o sindromi epilettiche, il contri- bito scomparse dopo l’inizio del farmaco) a proseguire la cura buto di altre indagini, di laboratorio o genetiche, può contribu- per anni, ricordandosi una o più volte al giorno di prendere le ire all’inquadramento diagnostico. “pillole”. D’altronde per sperare in una guarigione, è necessario il rispetto di regole molto precise durante la cura, regole che il paziente deve conoscere adeguandovisi con convinzione. 8 9
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it Ma con i farmaci si guarisce con bassa probabilità di risposta al trattamento medico e una dall’epilessia? Per guarigione prognosi chirurgica favorevole dovrebbero essere prese in con- completa si dovrebbe ovviamen- siderazione precocemente per una terapia chirurgica. Questo te intendere quella situazione in sia per evitare che il trattamento continuato con farmaci privi cui, dopo la sospensione della o quasi di effetto terapeutico abbia conseguenze psichiche e terapia, le crisi non si ripresente- sociali gravi, sia per frenare l’evoluzione progressiva di alcune ranno più. In alcune condizioni sindromi o la comparsa di altre possibili complicazioni. epilettiche questo può verificar- Il successo della chirurgia dell’epilessia dipende da un’accurata si; tuttavia va rimarcato che in e approfondita valutazione prima dell’intervento, volta a indi- molte altre situazioni in cui si viduare la regione del cervello che genera le crisi del paziente, arriva a sospendere la cura, si dimostrando che può essere rimossa con sicurezza senza cau- possono avere delle ricadute (re- sare deficit inaccettabili. La chirurgia cosiddetta resettiva ha lo cidive). scopo di rimuovere questa zona, essendo efficace in circa il 60- Nonostante il trattamento ade- 70% dei casi. guato con tutti i farmaci a nostra La chirurgia dell’epilessia richiede la stretta collaborazione di un disposizione (“vecchi” e “nuovi”) gruppo di specialisti con competenze diverse; perciò deve essere nel 15-20% dei soggetti con epilessia non si riesce a ottenere eseguita in centri con personale e condizioni tecniche appro- un controllo soddisfacente delle crisi: in questi casi si parla di priate, che comprendono anche metodiche che prevedono regi- farmaco-resistenza, definendo con questo termine quella si- strazioni EEG mediante elettrodi posti direttamente all’interno tuazione in cui, pur essendo state tentate tutte le cure (anche del cervello, e che rispondano agli standard di qualità necessari con più farmaci in associazione e alla dose giusta) le crisi non per essere accreditati (cioè riconosciuti validi). scompaiono. A questo proposito va detto anche che può esistere Nonostante i notevoli progressi tecnici sia nella valutazione una farmacoresistenza “falsa”, dovuta cioè a diagnosi errata con prechirurgica sia nelle tecniche chirurgiche, esiste tuttora una scelta inadeguata del farmaco, a mancato impiego di farmaci forte differenza tra il grande numero di pazienti che trarrebbe potenzialmente indicati per quel tipo di epilessia, ad assunzione beneficio dall’intervento e il numero relativamente basso dei impropria della terapia da parte del paziente, ecc. trattamenti. Infatti, attualmente in Italia vengono operati circa Dei pazienti che sono “resistenti” ai farmaci, il 15-20% a sua volta 200-250 pazienti per anno mentre i possibili candidati si aggi- potrebbe giovarsi di un intervento neurochirurgico. rano attorno ai 7000-8000. Vi sono purtroppo anche pazienti con epilessie farmacoresisten- ti che non possono essere sottoposti a intervento di chirurgia La chirurgia dell’epilessia comprende qualsiasi intervento neu- resettiva (perché le crisi originano da più zone del cervello op- rochirurgico con lo scopo di migliorare un’epilessia non tratta- pure per il rischio di procurare danni neurologici). In queste bile con farmaci, abolendone o riducendone significativamente situazioni, possono essere proponibili terapie palliative che le crisi, senza procurare effetti collaterali neurologici. Va detto hanno lo scopo di diminuire le crisi e la somministrazione dei che il trattamento chirurgico è proponibile solo nelle epilessie farmaci. Un esempio di terapia alternativa è la Stimolazione farmacoresistenti con crisi focali. Considerazioni particolari si Vagale: tramite un pace-maker sottocutaneo posto a lato del applicano a bambini che presentano forme di epilessia partico- collo vengono inviati degli impulsi al nervo vago, che tendono larmente gravi. a diminuire la frequenza delle scariche elettriche del cervello, La tempestività della chirurgia dell’epilessia riveste un’impor- consentendo (purtroppo solo in una parte dei casi) un migliora- tanza cruciale: le persone che soffrono di sindromi epilettiche mento delle crisi. 10 11
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it l’altro, al di fuori delle crisi, può essere compatibile con un com- Le prime attività di ricerca pleto benessere fisico. Egli deve “tranquillizzarsi” sulle cause del sull’epilessia risalgono a 150 anni disturbo e aderire con convinzione alle cure che gli sono sta- fa e sono legate al nome di Hu- te prescritte, con un atteggiamento non passivo e improntato ghlings Jackson. Da allora ci sono all’ottimismo sulle prospettive di guarigione. Nei bambini va stati enormi progressi: nell’80% considerato il possibile effetto negativo dell’iperprotezione fa- circa dei casi le terapie disponi- miliare e delle possibili discriminazioni in ambiente scolastico, così come negli adulti gli ostacoli frapposti a una corretta inte- bili si rivelano adeguate o con grazione sociale per il radicato pregiudizio e la scarsa informa- prognosi favorevole, ma c’è an- zione sulla malattia. cora molto da fare per garantire alle persone affette da questa pa- Da tutto questo si può facilmente dedurre che il soggetto con tologia una cura adeguata. epilessia sviluppa con estrema facilità un “disagio” psichico da Le sfide attuali sono tese princi- considerare come un “effetto collaterale” della malattia stessa. palmente: L’epilettologo in genere non è preparato ad affrontarlo e quindi • allo sviluppo di nuovi farmaci un adeguato sostegno psicologico non può essere che auspica- per impedire il progredire verso bile, a patto che tra il medico e lo psicoterapeuta ci sia collabo- epilessie croniche gravi; razione e scambio continuo di informazioni. • alla prevenzione di esiti gravi Particolarmente utili, come in tutte le malattie croniche, sono attraverso interventi farmacolo- i gruppi di self-help (auto-aiuto) costituiti dai pazienti stessi o gici e/o chirurgici adeguati; dai loro familiari, che si riuniscono tra di loro per confrontare i • alla definizione del ruolo dei geni nelle epilessie di probabile problemi e tentare di risolverli insieme. Questa modalità di mu- origine genetica, derivanti da possibili interazioni tra fattori tuo soccorso tra pazienti e familiari è molto diffusa all’estero e genetici ambientali ed esterni. andrebbe stimolata anche nel nostro Paese, dove invece è molto La ricerca scientifica europea manca di un coordinamento cen- difficile convincere i pazienti, soprattutto quelli con epilessia, a trale. Tra le azioni per migliorarla, è importante creare banche discutere pubblicamente del proprio disturbo e di tutte le sue di materiale biologico (tessuto cerebrale ricavato da campioni implicazioni. chirurgici, DNA) e banche di dati molecolari e genomici a dispo- sizione dei progetti di studio collaborativi internazionali. Il bambino con l’epilessia ha spesso problemi di inserimento in ambito scolastico che per lo più derivano (almeno nelle for- Una premessa fondamentale va subito fatta: l’epilessia non è me meno gravi) da un atteggiamento sbagliato che i genitori, sinonimo di malattia mentale. gli insegnanti e i compagni sviluppano nei confronti di questa Il soggetto cui è stata diagnosticata una forma di epilessia, an- malattia. I genitori spesso hanno verso il proprio figlio un atteg- che se non sofferente di precedenti disturbi psicologici, viene giamento di iperprotezione che può sfociare in due direzioni: però fatalmente a trovarsi di fronte a svariate problematiche nel nascondere il disturbo anche agli insegnanti o nel parlarne psico-sociali che sono di frequente la causa di sintomi ansioso- “troppo” descrivendo il figlio come un “handicappato” e chie- depressivi i quali, a loro volta, possono anche rischiare di dive- dendo esenzioni da certe attività o trattamenti educativi perso- nire preponderanti rispetto alla patologia di base. nalizzati. Gli insegnanti a loro volta sono poco preparati sulle L’individuo deve innanzitutto accettare questa patologia “mi- problematiche di questa malattia e spesso tendono a dramma- steriosa e impalpabile”, localizzata nel proprio cervello, che tra tizzare, accrescendo il pregiudizio e contribuendo, anche invo- 12 13
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it lontariamente, a emarginare il altri aspetti. Il ragazzo spesso “non si piace” e le crisi epilettiche bambino. La paura fondamentale sono viste quindi come un’ulteriore “disgrazia” aggravando una consiste nel non sapere cosa fare preesistente visione pessimistica riguardo al futuro: è questa se succede una crisi epilettica in un’età di transizione in cui c’è ancora più bisogno di un soste- classe. I compagni possono con gno psicologico. facilità utilizzare informazioni distorte per “scherzare” anche pesantemente su questo tipo di L’epilessia colpisce sostanzialmente nella stessa percentuale uo- malattia affiancandola al “ritardo mini e donne ma questa malattia, e i farmaci utilizzati per la mentale”. Da tutto ciò derivano sua cura, pongono alla donna problemi particolari legati alla ripercussioni psicologiche nega- contraccezione, alla gravidanza, al parto, all’allattamento, ecc. tive sul bambino stesso, che già Innanzitutto va precisato che le donne con epilessia possono di per se ha ridotti livelli di au- tranquillamente assumere la pillola contraccettiva. Va ricordato tostima sentendosi “malato” ma tuttavia che alcuni farmaci con- non riuscendo a capire “come e tro l’epilessia (soprattutto quelli perché”. di “vecchia” generazione, quali Per facilitare quindi l’inserimen- la carbamazepina, la fenitoina e to scolastico del bambino con i barbiturici) riducono l’azione epilessia sono fondamentali gli contraccettiva della pillola stes- interventi educativi e formativi sa, rendendola meno “sicura”. che devono coinvolgere, a diversi Per aumentare il potere contrac- livelli, i genitori e gli insegnanti cettivo bisognerebbe quindi ri- da un lato e dall’altro il bambino correre a pillole con un più alto stesso e i suoi compagni. contenuto di ormoni estrogeni Queste riflessioni di carattere generale hanno bisogno nella re- oppure utilizzare altri sistemi altà di essere personalizzate, considerando che vi sono casi di per evitare il concepimento. I epilessie assolutamente “benigne” che necessitano pertanto di nuovi farmaci antiepilettici han- minor attenzione e forme di epilessia più gravi per le quali val- no invece minor interazioni con gono ovviamente considerazioni diverse, analoghe per altro a la pillola contraccettiva. molte altre malattie che provocano invalidità. Riguardo alla fertilità non esisto- L’epilessia di per sé quindi, almeno quando non è grave, non in- no chiare dimostrazioni scienti- cide significativamente sulle capacità di apprendimento, mentre fiche che la donna con epilessia le eventuali interferenze negative dipendono prevalentemente sia meno fertile delle altre, an- dall’ignoranza e dal pregiudizio collettivo. che se è indiscutibile che dalle Un discorso a parte invece va fatto riguardo agli effetti negativi donne con epilessia nascano meno figli rispetto alla popolazio- sull’apprendimento scolastico dei farmaci antiepilettici: alcuni ne femminile generale, probabilmente per l’influenza di fattori più di altri inducono disturbi cognitivi e di questo bisogna tener psico-sociali (difficoltà nel trovare un partner che accetti la ma- conto quando si somministrano a individui in età scolare. lattia, paura di generare un figlio con lo stesso problema, ecc). Nell’adolescente l’accettazione dell’epilessia è ancora più diffici- L’epilessia di per sé non crea problemi rilevanti né durante le, essendo questo un periodo della vita molto difficile anche per la gravidanza né durante il parto (che può avvenire tranquil- 14 15
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it lamente in modo naturale), con l’eccezione di tutte quelle si- correlazione con il ciclo me- tuazioni in cui le crisi sono molto frequenti e intense, tanto da struale, in genere con comparsa poter provocare aborti spontanei o parti prematuri. o aumento delle crisi proprio nel Il problema principale dei farmaci antiepilettici assunti durante periodo mestruale. Alcune don- la gravidanza riguarda la possibilità di indurre, solo nei primi tre ne hanno crisi solo ed esclusiva- mesi di gravidanza, malformazioni di varia gravità nel feto (il mente prima e durante il ciclo e rischio di malformazioni aumenta di 2-3 volte rispetto alla po- sono questi i casi in cui si parla polazione generale). Non tutti i farmaci inducono, però lo stesso di epilessia catameniale. rischio di malformazione (in termini medici si parla di “terato- genicità” dei farmaci) e di sicuro comunque alcuni lo sono più di altri. Infine, mentre conosciamo in maniera sufficientemente L’epilessia è maggiormente fre- approfondita la teratogenicità dei “vecchi” farmaci antiepiletti- quente nei bambini e negli an- ci, molto meno nota è quella riguardante i “nuovi” farmaci, che ziani e visto l’invecchiamento quindi andranno usati con cautela durante la gravidanza. generale della popolazione Alla luce di quanto detto è auspicabile che la gravidanza di una mondiale essa tenderà a essere donna con epilessia in trattamento con farmaci sia programma- sempre più rappresentata nella ta in modo da razionalizzare e semplificare la terapia. Durante terza età. tutta la gravidanza il monitoraggio dovrebbe essere attento e regolare con piena collaborazione tra epilettologo e ginecologo. La causa prevalente di epilessia negli anziani sono le lesioni cere- L’allattamento al seno non solo non è controindicato ma è brali dovute a disturbi di circola- consigliabile anche per i vantaggi psicologici che ne derivano. zione (ictus) ma crisi epilettiche I farmaci assunti dalla madre sono in genere scarsamente con- si possono anche riscontrare in centrati nel latte e solo nel caso dei barbiturici e delle benzodia- pazienti con demenza, tumori o zepine si potranno avere effetti sedativi nel bambino, transitori altre malattie. e di lieve entità. Da considerare inoltre che durante la gravi- La cura dell’anziano con epi- danza i farmaci assunti dalla madre arrivano comunque al feto lessia pone problemi del tutto attraverso il sangue e in realtà, se dopo la nascita il bambino particolari anche perché questo non viene allattato al seno, si potrà avere una vera e propria sin- disturbo spesso si associa ad drome da “astinenza”, forse più sgradita dell’eventuale effetto altre malattie che necessitano sedativo dei farmaci. anch’esse di farmaci. Bisognerà Ovviamente subito dopo il parto la donna è più esposta alle crisi quindi tenere in debito conto le interazioni tra i vari medicinali per fattori “ambientali” (perdita di sonno, stress, ecc) e le uniche e soprattutto scegliere il farmaco antiepilettico che, pur essendo precauzioni da prendere riguarderanno quindi l’evitare cadute capace di controllare le crisi, induca la minor quantità di effetti del bambino dalle proprie braccia, in caso di crisi. negativi, in particolare quelli di tipo sedativo. Gli anziani inol- Tutte le problematiche sopra descritte vanno tenute in gran- tre (come i bambini) talvolta reagiscono in modo esagerato ai de considerazione perché spesso provocano nella donna ansia farmaci e soprattutto i dosaggi vanno sempre personalizzati e e depressione, rendendo talvolta necessario un sostegno psico- ridotti al minimo. logico. Infine, l’anziano con epilessia più di ogni altro ha bisogno di per- Infine, al di là della gravidanza e del parto, è esperienza piuttosto sonale di supporto che eviti i rischi conseguenti alle cadute in comune che le crisi epilettiche abbiano nelle donne una qualche seguito a crisi e che controlli l’assunzione regolare dei farmaci. 16 17
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it ha bisogno di riprendersi con calma e certo l’assembramento di COSA FARE SE SI ASSISTE persone attorno non è di aiuto. A UNA CRISI EPILETTICA? Se queste sono le uniche manovre utili, bisognerà sottolineare Una crisi epilettica generalizzata di tipo cosa non fare: tonico-clonico (la “convulsione” o cosid- • non tentare di aprire la bocca per impedire il morso della detta crisi di Grande Male) costituisce un lingua o per evitarne il rovesciamento; evento drammatico che in genere spaven- • non tentare di inserire in bocca oggetti morbidi o rigidi; ta molto chi la osserva per la prima volta. • non bloccare braccia e gambe. In realtà questo tipo di crisi non costitu- Questi inutili interventi, oltre a provocare lesioni alle dita del isce un pericolo particolare, eccetto che soccorritore, potrebbero determinare nel soggetto in crisi lussa- per gli eventuali traumi conseguenti alla zioni mandibolari, fratture dentarie e intensi dolori muscolari. caduta improvvisa. Ma le crisi epilettiche, come abbiamo già detto, sono di diverso Prevenire la caduta a terra è quindi tipo e non sempre si manifestano in modo così chiaro. l’intervento fondamentale, che però ra- Nel caso delle assenze (il cosiddetto Piccolo Male) per esempio ramente è attuabile per ragioni contin- non occorre fare nulla, eccetto che segnalarle. genti. Se quindi il soggetto è già a terra, Altre crisi, come quelle del lobo temporale, si possono manife- occorre porre sotto il suo capo qualcosa stare con comportamenti “strani” e il livello di coscienza può di morbido, in modo che durante le con- essere parzialmente compromesso; in questi casi è inutile tenta- vulsioni egli non continui a battere ripe- re di far “tornare in sé” il soggetto tormentandolo con continue tutamente la testa sulla superficie dura. richieste (egli potrebbe anche comprendere ma essere incapace Terminate le scosse è utile slacciare il col- di esprimersi in modo corretto) così come è sconsigliabile limi- letto e ruotare la testa di lato per favori- targli i movimenti nella stanza (ciò potrebbe determinare rea- re la fuoriuscita della saliva e permettere zioni inconsulte). È opportuno limitarsi a vigilare attentamente una respirazione regolare. Altro suggeri- per evitare che durante la crisi il soggetto involontariamente mento importante è quello di evitare ca- non faccia del male a sé e agli altri. pannelli di persone; la crisi generalmente Quando le crisi, di qualsiasi tipo, sono brevi e isolate è inutile è di breve durata (in genere meno di un chiamare l’ambulanza per portare il paziente in Pronto Soccorso. minuto) ma una volta terminata il sog- Il ricovero in ambiente ospedaliero invece è d’obbligo quando getto frequentemente è confuso, può la crisi è molto prolungata e il soggetto non riprende coscienza, non rendersi subito conto dell’accaduto, oppure quando a una prima crisi, dopo qualche minuto, ne se- gue un’altra e un’altra ancora: questa condizione, definita stato di male epilettico, va affrontata in ambiente idoneo, con som- ministrazione di farmaci per via endovenosa ed eventuale assi- stenza da parte del rianimatore. In casa invece è preferibile non somministrare farmaci né du- rante la crisi né quando essa è terminata, soprattutto mediante iniezioni intramuscolari. Solo nel caso delle convulsioni febbrili i genitori potranno essere addestrati alla somministrazione di farmaci per via rettale attraverso piccoli clisteri già pronti in commercio. 18 19
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it laboratorio, da fermo. Durante EPILESSIA E SOCIETÀ l’esercizio fisico infatti, si verifi- cano delle modificazioni biochi- miche (come ad esempio la pro- In senso generale nessuno sport non ago- duzione di acido lattico da parte nistico andrebbe vietato in modo assolu- dei muscoli) che contrastano to alle persone con epilessia eccetto quel- gli effetti attivanti dell’iperven- li considerati estremi e comunque troppo tilazione, che potrebbero essere pericolosi (alpinismo, paracadutismo, au- responsabili dell’eventuale sca- tomobilismo, motociclismo, pugilato, im- tenamento delle crisi. mersioni subacquee, ecc). Qualche caute- la andrebbe anche rispettata nel nuoto, nello sci e nell’equitazione soprattutto quando praticati senza sorveglianza. Gli In campo sociale la discrimina- sport di gruppo sono comunque preferi- zione maggiore avviene proprio bili a quelli individuali. nel mondo lavorativo, soprattut- to per la scarsa attuazione delle La situazione è diversa nel caso dello norme contenute nella legge vi- sport agonistico: la diagnosi di epiles- gente riguardo all’inserimento sia non consente, in genere, il rilascio dell’idoneità sportiva da parte delle Au- occupazionale dei disabili (Legge torità competenti. Anche le semplici al- n.68 del 13/3/1999), che è in re- terazioni EEG impediscono a volte il con- altà una legge fortemente inno- seguimento dell’idoneità ma solo per gli vativa. Allo stato attuale il tasso sport considerati pericolosi. Non esiste di disoccupazione è più alto nei però una precisa regolamentazione del- soggetti con epilessia rispetto la materia ed è noto che nel mondo vari alla popolazione generale. atleti con epilessia hanno conseguito ri- Parlando in termini generali, l’epilessia di per sé non impedisce sultati sportivi da record: basti per tut- lo svolgimento di un normale lavoro, eccetto i casi in cui le crisi ti ricordare Salvatore Antibo, campione epilettiche siano uno dei sintomi di una malattia neurologica italiano di atletica leggera con successi più complessa, che comporta limitazioni nello svolgimento di internazionali, divenuto negli ultimi anni attività lavorative. testimonial della LICE. È ovvio però che alcuni lavori, pericolosi per sé e per gli altri, possano essere controindicati alle persone con epilessia, soprat- Un dubbio da chiarire riguarda l’effetto tutto quando le crisi siano frequenti e non controllate dai far- “scatenante” dell’iperventilazione (cioè la maci. È pur vero che in alcuni soggetti l’allerta necessaria per respirazione profonda), che rappresenta una prova di attivazione da eseguire in lo svolgimento di un’attività spesso inibisce le crisi, che compa- laboratorio per evidenziare alterazioni iono invece di preferenza in situazioni di rilassamento mentale EEG di tipo epilettico. In realtà l’iperven- e fisico. tilazione ottenuta durante un’attività fi- Il datore di lavoro, soprattutto se privato, è comunque comune- sica sostenuta non è attivante le scariche mente molto spaventato dalla semplice parola “epilessia” e ciò epilettiche come quella che si realizza in rende obiettivamente difficile l’inserimento occupazionale. 20 21
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it Questo atteggiamento dei datori Nei casi più gravi sono previsti anche l’assegno di accompagna- di lavoro può spingere il richie- mento e il riconoscimento dello status di “handicap grave”. dente a nascondere la propria malattia, esponendosi, in caso di crisi, al licenziamento (soprat- Secondo le norme emanate dal Ministero della Salute nel 2000 tutto per chi lavora in azien- la certificazione della diagnosi di epilessia da parte di una Strut- de con pochi dipendenti) o alla tura Pubblica o Privata Convenzionata con il Sistema Sanitario non-copertura assicurativa in Nazionale (SSN) permette di ottenere dalle ASL l’esenzione ti- caso di incidente. La sensibilità cket per quanto riguarda le visite e tutti quegli esami da ese- dei datori di lavoro riguardo al guire nell’ambito della malattia specifica (esami del sangue e problema-epilessia è scarsa tan- dosaggi, EEG in tutte le sue forme, TAC, RM). L’esenzione dura to che spesso i pazienti hanno due anni ed è rinnovabile. Nel tesserino di esenzione, per la tu- addirittura difficoltà a ottenere tela della privacy, non è indicata la malattia ma un codice (per il permesso per effettuare i con- l’epilessia cod. 017.345). trolli medici di routine. I farmaci antiepilettici (sia i “vecchi” che i “nuovi”) sono a totale carico del SSN in quanto considerati farmaci “salva-vita”. La diagnosi di epilessia impedi- sce l’arruolamento nelle forze In Italia, secondo il DPR n.575 pubblicato sulla G.U. n.240 del armate e solo in Polizia è previ- 13/10/1994, la diagnosi di epilessia consente il conferimento della sto l’inserimento di soggetti con Patente di Guida A e B, purché si dimostri, con un certificato del epilessia, ma in ruoli impiegatizi. Per entrare in Aereonautica proprio specialista di Struttura Pubblica, che non si hanno crisi o in altri corpi speciali è necessario comunque sottoporsi a un da almeno due anni (il fatto che il paziente continui ad assu- esame EEG (anche se non si è mai sofferto di crisi epilettiche) e mere una terapia antiepilettica eventuale, non ha importanza il rilievo di alterazioni dell’esame anche del tutto aspecifiche è ai fini del rilascio della patente). La Patente rilasciata dovrà poi sufficiente per determinare l’esclusione. essere rinnovata ogni due anni. Il concetto di guarigione non è ancora previsto. Anche chi non ha più crisi dovrà rinnovare la propria patente ogni due anni. Il soggetto con epilessia può richiedere il riconoscimento dell’invalidità civile che è assegnato in percentuale variabile te- nendo in considerazione solo il tipo di epilessia e la frequenza delle crisi (G.U. n. 43 del 5/2/1992). Se la percentuale di invalidità è uguale o superiore al 46%, essa consentirà di iscriversi alle liste di collocamento rientrando tra le categorie protette. In re- altà la nuova Legge contenente le Norme per il diritto al Lavoro dei disabili (Legge n.68 del 12/3/1999) ha permesso di superare la rigidità del “collocamento obbligatorio” per realizzare invece l’inserimento “mirato o consensuale” volto a favorire percorsi individuali di integrazione lavorativa, nell’ottica di inserire “la persona giusta al posto giusto”. 22 23
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it LA LOTTA AL PREGIUDIZIO Nell’antico mondo greco l’epilessia era considerata un morbo Un grande epilettologo americano, Len- sacro, provocato dagli Dei. nox, disse: “Il soggetto con epilessia sof- Nel mondo musulmano, a livello popolare, esiste la credenza nei fre più che per la sua malattia per tutto ginn, creature spirituali create dal fuoco da Dio, che si imposses- ciò che essa comporta, soprattutto a li- sano del corpo umano generandovi fenomeni paranormali tra vello sociale”. cui si annovera anche l’epilessia. Questa affermazione, pur essendo tra- Nella Bibbia, sia nel Nuovo sia nel Vecchio Testamento, si ritro- scorsi molti anni da quando è stata pro- vano molti passi in cui l’epilessia viene in qualche modo corre- nunciata, è ancora straordinariamente lata alla possessione demoniaca. Il concetto “epilessia = posses- vera! sione demoniaca” trovò comunque il massimo del suo sviluppo Già nell’antichità le persone con epilessia durante il Medioevo, durante il quale i soggetti con epilessia erano discriminate. Il famoso Codice di erano considerati oltre che indemoniati anche contagiosi tanto Hammurabi degli Assiro-Babilonesi (18° da essere spesso mandati al rogo. Il rifiuto di questa visione secolo a.C.) prevedeva precise limitazio- oscurantista iniziò al tempo dell’Illuminismo ma proseguì con ni sociali per i soggetti con epilessia e grandi difficoltà nell’ambito della Società civile; le stesse Autori- nell’Antico Egitto si vietava alle persone tà religiose d’altronde hanno continuato nei secoli successivi ad affette da epilessia l’ingresso nei templi. alimentare l’importanza dell’influenza del demonio. Quale curio- Nei millenni successivi la discriminazione sità va segnalato comunque che nel mondo cristiano occiden- (stigma) non è mai scomparsa comple- tale i pazienti con epilessia possono contare su circa cinquanta tamente, basti, infatti, ricordare che fino Santi Protettori e spesso si tratta di martiri decapitati! In Italia, a qualche decennio fa in alcune Nazioni nel Nord-Est, S. Valentino è venerato sia come protettore degli come l’Inghilterra e gli Stati Uniti era ad- innamorati sia degli epilettici (di “tutti i fuori di testa”, come dirittura proibito per legge il matrimonio qualcuno ha voluto ironicamente sottolineare). Nel Nord-Ovest alle persone con epilessia. dell’Italia invece si venera come Santo protettore degli epilettici S. Giovanni Battista (da cui “mal de Saint Jean”). Nel Sud d’Italia La discriminazione sociale tuttora esi- invece il protettore degli epilettici è San Donato e in suo onore stente spinge spesso i pazienti e le fami- fino a qualche anno fa (o forse tuttora) si celebravano nelle chie- glie a vivere la malattia con disagio e ver- se strani riti propiziatori come quello della “pesatura”. gogna e quindi a nasconderla. Per questo sono fondamentali le campagne di infor- mazione di massa che hanno l’obiettivo di sconfiggere il pregiudizio. Queste cam- Molti grandi uomini di ogni epoca (condottieri, imperatori, pagne dovrebbero interessare tutta la so- scrittori, pittori, ecc) soffrivano di epilessia, a significare che cietà civile e per prime, paradossalmente, epilessia non è sinonimo di ritardo mentale! dovrebbero essere dirette agli operatori Erano epilettici Alessandro Magno, Giulio Cesare, Pietro il Gran- dei mass-media: è frequentissimo ancor de, Richelieu, Giovanna d’Arco, Napoleone, e anche Petrarca, oggi che nei giornali o in TV l’epilessia sia Byron, Flaubert, Van Gogh, Dostoevskij. citata a sproposito quando per esempio L’epilessia non impedisce quindi di essere geni o di raggiun- si parla di fatti delinquenziali o scatenati gere le massime vette delle attività intellettive. Lo stesso Ce- genericamente dalla “follia”. sare Lombroso nell’Ottocento descriveva l’epilettico come un 24 25
CONOSCEREL’EPILESSIA CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it malato ma anche come un uomo di genio. CHI SI OCCUPA DI EPILESSIA Molti grandi scrittori hanno IN ITALIA? parlato dell’epilessia nelle loro opere, spesso sulla base di espe- rienze autobiografiche. Già Dan- In Italia, la Lega Italiana contro l’Epilessia te descrisse una crisi convulsiva (LICE) è la Società Scientifica, senza scopo nel XXIV Canto dell’Inferno. Sha- di lucro, che persegue esclusivamente la kespeare nella tragedia Giulio finalità di contribuire al miglioramento Cesare fece chiari riferimenti della diagnosi, terapia e assistenza del- al mal caduco dell’imperatore le persone con epilessia e al loro inse- (“È caduto a terra nel foro, con rimento nella società, promuovendo e la schiuma alla bocca ed è restato attuando ogni utile iniziativa per il con- senza favella”) e altrettanto fece seguimento di tali finalità. nell’Otello. Charles Dickens in al- L’Articolo 1 dello Statuto della LICE recita: cune sue novelle definì in modo “La LICE ha lo scopo di contribuire all’as- molto dettagliato sia i diversi sistenza e alla cura degli epilettici, non- tipi di crisi epilettica che le loro ché al loro inserimento nella società”. cause e conseguenze. Costituitasi una prima volta a Milano Lo scrittore che in modo più coinvolgente e realistico ha de- nel 1955 la Lega Italiana Contro l’Epilessia scritto le crisi epilettiche è stato Fjodor Dostoevskij che l’epi- fu rifondata in seguito nel 1972. Da quel lessia la sperimentò di persona: “… improvvisamente gli si spa- momento, la Lega è diventata uno degli lancò davanti come un abisso: una straordinaria luce interiore organismi scientifici italiani più vitali e gli illuminò l’anima. Quella sensazione durò forse un mezzo se- affiatati, costantemente volta a realizzare condo; nondimeno egli si ricordò in seguito con chiara consape- molteplici attività finalizzate a risponde- volezza il principio, la prima nota dell’urlo terribile che gli sfuggì re ai compiti istituzionali prefissati. At- dal petto… Poi la sua coscienza, in un attimo, si spense e suben- tualmente raccoglie circa 1000 specialisti trò una tenebra fitta. Era stato colto da un attacco di epilessia” italiani, in particolare neurologi, neurofi- (F. Dostoevskij, L’idiota, 1868). siopatologi, neuropsichiatri infantili, che si occupano di epilessia. In ogni Regione esiste una Sezione Regionale LICE, guida- ta da un Coordinatore, che organizza ini- ziative medico-scientifiche e divulgative volte sia a una migliore assistenza delle persone con epilessia sia a diffondere una corretta conoscenza di questa malattia. La LICE aderisce all’ILAE (Internatio- nal League Against Epilepsy), organi- smo internazionale costituito da medici e deputato a promuovere sia la ricerca scientifica per una migliore conoscenza 26 27
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it dell’epilessia, che la diffusione La lista seguente cerca di illustrare il panorama dell’associazio- di una più corretta e adeguata nismo laico in Italia: assistenza medica e di iniziative Associazione Italiana Contro l’Epilessia (AICE Onlus) volte al superamento di proble- Federazione Italiana Epilessie (FIE Onlus) mi di ordine sociale per i pazienti affetti da questa patologia. cui aderiscono: La LICE infine favorisce le sinergie • Associazione Piemontese Contro l’Epilessia tra il mondo medico e le associa- (A.Pi.CE. Onlus) zioni laiche, adoperandosi per il • Epilessia Lombardia (ELO Onlus) miglioramento degli aspetti so- • Associazione Regione Campania Epilessie ciali di chi soffre di epilessia. (A.R.C.E. Onlus) Accanto alla LICE operano, infat- ti, sul territorio nazionale varie • Associazione Laziale Contro l’Epilessia (A.L.C.E. Onlus) associazioni laiche, che raggrup- • Associazione Italiana Malati Epilessia (A.I.M.E. Onlus) pano generalmente pazienti, i • Associazione Ligure per la lotta contro l’Epilessia loro familiari e altre persone (LE… ALI Onlus) sensibilizzate riguardo questa • Associazione Venezia Mestre Onlus malattia, e che si occupano di as- sistere i soggetti con epilessia sul • Epilessia Abruzzo Molise Onlus (E.A.M.O. Onlus) versante dell’inserimento sociale, • Associazione Epilessia Piacenza Onlus (A.E.P.O. Onlus) delle problematiche concernenti • Associazione Marchigiana contro l’Epilessia (AMCE Onlus) l’attività lavorativa, e di divul- gare un’informazione adeguata che aiuti a combattere lo stigma. L’associazione laica italiana che per prima è sorta e che è affilia- ta all’IBE (International Bureau for Epilepsy, organizzazione laica internazionale) è l’AICE (Associa- zione Italiana Contro l’Epilessia). Altre associazioni grandi e picco- le, raggruppate nella Federazione Italiana Epilessie (FIE) sono co- munque presenti sull’intero ter- ritorio nazionale. 28 29
CONOSCERE L’EPILESSIA www.lice.it La LICE, come società aderen- te alla ILAE, è impegnata da La necessità di una maggiore diversi anni nella campagna consapevolezza e conoscenza informativa “epilessia – fuori sull’epilessia da parte dell’opi- dall’ombra”, promuovendo sul nione pubblica è evidenziata territorio nazionale una serie dalle numerose testimonianze di iniziative mirate a divulgare di persone con esperienza per- una corretta informazione e a sonale di questa patologia le cui contrastare pregiudizi e discri- condizioni non sono state capi- minazioni per i pazienti con te o sono state mal interpretate epilessia, e che culmina ogni e trattate in modo inadeguato. anno con la Giornata Naziona- L’informazione è ancora molto le per l’Epilessia che si tiene carente nonostante le varie cam- la prima domenica di maggio. pagne mirate, tese a informare e Fra le varie iniziative promosse, a cambiare gli atteggiamenti del nel 2007-2008 è stato attuato pubblico. un progetto per la produzione Su iniziativa della Lega Interna- di spot televisivi, indirizzati a zionale Contro l’epilessia (Inter- combattere l’ignoranza e l’er- national League Against Epilepsy rata informazione che grava - ILAE) e dell’International Bure- sull’epilessia, in collaborazio- au for Epilepsy (IBE - associazione ne con il Centro Sperimenta- laica internazionale a sostegno le di Cinematografia di Roma dei pazienti con epilessia) è sta- e Milano. Tra i quattro spot ta promossa da alcuni anni una realizzati, tutti patrocinati dal campagna mondiale denomina- Segretariato Sociale della Rai, ta Epilepsy out of the shadows lo Spot Crisi ha anche ricevuto (epilessia fuori dall’ombra) allo il patrocinio della Fondazione scopo di: Pubblicità Progresso. a) migliorare la consapevolez- Una campagna informativa za, da parte dei cittadini e degli che contribuisca a dissipare operatori sanitari del fatto che si l’ignoranza che ancora circon- tratta di una malattia del siste- da l’epilessia può sicuramen- ma nervoso e curabile; te contribuire a migliorare la b) innalzare il livello di accetta- qualità della vita delle persone zione della malattia nell’opinio- affette da questa malattia. ne pubblica; c) promuovere l’educazione dei cittadini e dei sanitari in tema di epilessia per contrastare miti, credenze e disinformazione. 30 31
Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) www.lice.it Direttivo in carica triennio 2008-2011 Past President Paolo TINUPER Presidente Ettore BEGHI Segretario Giuseppe CAPOVILLA Consiglieri Revisori dei Conti Umberto AGUGLIA Antonio GAMBARDELLA Stefano FRANCIONE Tiziana GRANATA Anna Teresa GIALLONARDO Angela LA NEVE Oriano MECARELLI Gian Carlo MUSCAS Dario PRUNA Antonino ROMEO Vito SOFIA Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE) www.lice.it Segreteria Amministrativa c/o PTS Congressi srl Via Nizza 45 - 00198 Roma Tel. 06/85355590 - 333 47 27 869 Fax 06/85356060 E-mail: segreteria.lice@ptsroma.it
Puoi anche leggere