Tutto il trasporto pubblico sciopera il 24 luglio. Tutto il trasporto aereo il 26 luglio - CGIL Rimini
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Tutto il trasporto pubblico sciopera il 24 luglio. Tutto il trasporto aereo il 26 luglio Comunicato stampa. Sarà il primo sciopero nazionale, dopo vent’anni, il prossimo 24 luglio, in tutti i settori del trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo e porti, autostrade, taxi, autonoleggio e il 26 luglio in tutto il trasporto aereo. Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dell’Emilia Romagna con questo sciopero intendono dare sostegno alla piattaforma unitaria di proposte ‘Rimettiamo in movimento il Paese’ indirizzata al Governo. Questo Governo, che si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi aziendali. A seguito di questo bisogno di scelte si deve aprire immediatamente un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto Nazionale per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci. L’Italia, dal punto di vista infrastrutturale, sta rischiando di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le
opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico, una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora. Nel trasporto pubblico locale resta l’incognita dei 58 Mln di euro che non sono previsti dal DEF a copertura degli eventi di malattia degli addetti al settore. Allo stesso tempo nel settore ferroviario la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i Paesi europei. Inoltre le dichiarazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti destano inquietudine per i provvedimenti che dovrebbero colpire la Soc. Rfi, mentre non è ben chiaro cosa esattamente il governo intende per “aggiornamento del rapporto concessorio per le autostrade”. Il nostro Paese ha bisogno di regole, pianificazione e programmazione. Questo è uno sciopero politico contro l’immobilismo di questo Governo. Nel settore dell’autotrasporto delle merci, nelle spedizioni e nella logistica la durata dello sciopero sarà dell’intera prestazione lavorativa, per sottolineare l’importanza e l’attenzione che questo segmento della produzione merita, visto che lo sviluppo della digitalizzazione e dell’informatizzazione dei processi di vendita on line, ha incrementato rapidamente i volumi dei fatturati dei grandi player internazionali mutando radicalmente le condizioni di lavoro degli addetti. Si stima infatti che siano circa un milione i lavoratori legati all’E-commerce, con un valore del PIL nazionale vicino all’8%.
E’ il momento in cui parte di questa ricchezza prodotta venga redistribuita a chi questa ricchezza la produce. Infine noi scioperiamo perché i lavoratori dei trasporti vogliono rivendicare il rinnovo dei contratti. Perché senza trasporti moderni ed efficienti e senza i lavoratori tutelati dai Ccnl, questo Paese non potrà ripartire. Massimo Colognese – Segretario generale FIL CGIL Emilia Romagna Appalto pulizie Poste Italiane. Proclamato lo sciopero per il 17 e 18 luglio Comunicato stampa. Non sono più disagi, sono vere e proprie difficoltà quelle che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto pulizie di Poste Italiane. 60 giorni senza retribuzione, famiglie allo sbando, mutui e affitti da pagare e le lavoratrici non riescono a raggiungere il lavoro perché non ci sono i soldi per il carburante. Ancora una volta le promesse dell’azienda NUOVA IDEA SRL, facente parte del Consorzio Meridionale, sono state disattese: la lettera formale di Idea Servizi in cui assicurava il pagamento delle retribuzioni entro il 15 Luglio è rimasta una promessa non mantenuta!!! Ad oggi non c’è la retribuzione di Maggio 2019 nonché Giugno 2019 e la Quattordicesima 2019 e neppure i cedolini paga.
Le organizzazioni sindacali FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTRASPORTI- UIL dei territori di CESENA, FORLI’ e RIMINI congiuntamente alle RSA, alle lavoratrici e ai lavoratori sono sconcertati, delusi e arrabbiati e dopo lo stato di agitazione proclamato il 23 aprile 2019 e la giornata di sciopero già effettuata il giorno 26 giugno 2019, proclamano SCIOPERO PER I GIORNI 17 E 18 LUGLIO 2019. Come OO.SS abbiamo sempre denunciato la condizione di questi lavoratori che hanno subito negli anni continui tagli alle ore rendendo le loro vite precarie al limite del non sostentamento. Non vogliamo e non possiamo lasciare proseguire questa offesa alle dignità delle persone. Scioperiamo con presidio mercoledì 17 luglio, presso la sede di Poste Italiane SPA di Bologna via Zanardi, 25 alle ore 10:30 per porre ancora una volta l’attenzione sui LAVORATORI E LAVORATRICI e sui loro diritti! E’ ORA DI PRENDERSI LE PROPRIE RESPONSABILITA’ E DI SBLOCCARE QUESTA INCRESCIOSA SITUAZIONE DANDO IMMEDIATA RISPOSTA AI LAVORATORI! FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTRASPORTI-UIL dei territori di CESENA, FORLI e RIMINI vogliono, con questa comunicazione, sensibilizzare tutta la cittadinanza in merito alla grave situazione di questi lavoratori e lavoratrici che da anni subiscono riduzioni degli orari di lavoro e cambi appalto che non garantiscono i loro diritti e delle degne retribuzioni. 14 Giugno. Sciopero generale
dei metalmeccanici I lavoratori metalmeccanici sciopereranno in tutta Italia venerdì 14 giugno con tre grandi manifestazioni in contemporanea a Milano, Firenze e Napoli per chiedere al Governo e alle imprese di mettere al centro il lavoro, i salari, i diritti. Una decisione determinata dalla sempre maggiore incertezza sul futuro vista la contrazione della produzione industriale, la perdita di valore del lavoro, l’aumento degli infortuni e dei morti sul lavoro. I lavoratori riminesi parteciperanno alla manifestazione di Firenze. Il Governo e le imprese non possono scaricare sui lavoratori la nuova crisi che stiamo vivendo: per affrontare la situazione sono necessari investimenti pubblici e privati per l’innovazione, le competenze, l’ecosostenibilità, l’occupazione, la prevenzione e la salvaguardia di salute e sicurezza. Per rilanciare il mercato interno è indispensabile aumentare i salari, ridurre la tassazione, garantire lo stato sociale. E’ necessario che Governo e sistema delle imprese riconoscano il ruolo dei lavoratori. Il Governo deve adottare politiche mirate a contrastare delocalizzazioni e le chiusure di stabilimenti, a partire dal Mezzogiorno, ancora una volta, duramente colpito dalla crisi e a sostenere i buoni motivi per attrarre investimenti industriali. Vanno rafforzati i vincoli della responsabilità sociale delle imprese verso i lavoratori e il territorio. Occorre investire per creare occupazione per i giovani disoccupati, attraverso il consolidamento di alcuni settori in cui il nostro paese ha una leadership e incentivi per l’ecosostenibilità del nostro sistema industriale. Per Fim Fiom e Uilm, le politiche pubbliche devono concentrarsi su ciò
che crea lavoro, sull’occupazione, sulla qualità e la dignità del lavoro e in questo contesto misure come il reddito di cittadinanza non possono essere sostitutive di questo impegno e soprattutto non possono essere il solo strumento di lotta alla povertà. Serve subito un cambio di rotta, sia da parte del governo che delle imprese e agire con urgenza sui seguenti elementi: FUTURO PER L’INDUSTRIA Difendere e aumentare l’occupazione con gli investimenti pubblici e privati, per produrre con qualità e sostenibilità sociale e ambientale, per rilanciare settori strategici del paese e reindustrializzare le aree di crisi; AUMENTARE I SALARI E’ necessario aumetare i salari con i contratti nazionali e di secondo livello, e attraverso la riduzione delle tasse sul lavoro dipendente; DIRITTI PER IL LAVORO Contrastare la precarietà con la stabilizzazione dell’occupazione, applicare i contratti erga omnes, ed estendere i diritti ai lavoratori degli appalti, allargare la rappresentanza e la partecipazione collettiva dei lavoratori; CONTRATTARE L’INNOVAZIONE Redistribuire la produttività delle nuove tecnologie per creare nuovo lavoro e aumentare i salari, diminuire gli orari di lavoro attraverso le opportunità che la tecnologia mette a disposizione; EQUITÀ FISCALE Diminuire le tasse sul lavoro dipendente, lotta all’evasione, basta condoni che premiano i furbi; GIUSTIZIA SOCIALE Riformare l’iniqua legislazione sulle pensione, estendere e
qualificare gli ammortizzatori sociali, garantire a tutti salute e istruzione di qualità; SALUTE E SICUREZZA Investire sulla salute dei lavoratori e sull’ambiente di lavoro, combattere gli infortuni con la prevenzione e la formazione professionale. Locandina /f Locandina r Metro Italia Cash & Carry. Sciopero per il Contratto Integrativo Aziendale Comunicato stampa. Per la prima volta, dopo decenni di relazioni sindacali strutturate e di contrattazione integrativa, l’attuale dirigenza di Metro non ha voluto sottoscrivere con le Organizzazioni Sindacali il Contratto Integrativo Aziendale. Un atto grave che si è consumato dopo mesi di trattativa surreale, in cui l’impresa ha esclusivamente ribadito le proprie posizioni in un monologo sordo alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori. A ottobre del resto, il nuovo gruppo dirigente si è permesso, senza neanche aver mai visto un magazzino e, per stessa ammissione dell’impresa, non avendo ancora definito gli obiettivi, di disdettare il contratto integrativo.
Quattro i punti principali su cui l’impresa non ha voluto ascoltare il sindacato: 1. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO 2. PREMIO VARIABILE 3. ORARIO DI LAVORO 4. RISTRUTTURAZIONI E CHIUSURE DI PUNTI VENDITA Davanti alle pregiudiziali poste dall’azienda ogni mediazione è risultata impossibile e gli effetti che la disdetta produrrà saranno a carico delle lavoratrici e dei lavoratori, l’ennesimo atto dell’azienda che punta a tagliare sul costo del lavoro. Le Segreterie Nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs – unitamente alla delegazione trattante e alle strutture territoriali – non possono esimersi dal chiamare le lavoratrici e i lavoratori alla lotta affinché l’azienda muti radicalmente il proprio atteggiamento. Conseguentemente si proclama una giornata di sciopero nazionale per il 19 aprile 2019 e si dispone un pacchetto di ulteriori 8 ore di sciopero da organizzarsi a livello territoriale e di magazzino secondo le modalità ritenute più opportune e consone. A Rimini è perciò proclamato sciopero per i 31 dipendenti della filiale di Via Tolemaide per l’intero turno di lavoro del 19 aprile 2019. FILCAMS CGIL RIMINI – FISASCAT CISL ROMAGNA – UILTUCS UIL RIMINI Mirco Botteghi – Monica Pino – Daniela Giorgini Rimini, 28/03/2019
Crisi del settore Costruzioni. Manifestazione a Roma Circa 200 lavoratori e disoccupati del territorio della provincia di Rimini del settore partiranno con i pullman per manifestare a Roma in piazza del Popolo, a sostegno delle proposte dei sindacati di categoria delle costruzioni di CGIL, CISL, UIL. Per rilanciare il nostro Paese serve una seria politica industriale, in grado di fare ripartire l’intera filiera dell’edilizia. Vogliamo affrontare questo tema per dare una risposta agli oltre 3.300 edili che hanno perso il lavoro a livello locale e a tanti che rischiano di perderlo. Siamo passati dai 7.000 addetti del 2018 ai 3.700 attuali. Un territorio che ha visto in 10 anni ridurre le ore lavorate nel settore edile da 6 milioni a 3 milioni dell’ultimo anno. Una crisi da mancanza di lavoro e di liquidità che continua a colpire anche le aziende locali. Ne è un esempio la crisi finanziaria della cooperativa CMC di Ravenna impegnata nel consorzio di imprese che lavorano nel cantiere del PSBO di piazzale Kennedy a Rimini, difficoltà economiche che hanno investito anche aziende a lei collegate, come la Società Adriatica impianti e cave con sede a Santarcangelo che la settimana scorsa ha presentato concordato con riserva. Lo stesso settore del legno purtroppo non è da meno. Proprio la settimana scorsa abbiamo siglato un accordo di cassa straordinaria per cessazione di attività alla Comeca, azienda leader del settore delle porte.
Intanto anche in Emilia Romagna il Governo ha deciso di fermare opere che si era già deciso di realizzare, bloccando di fatto la crescita e a scapito dell’occupazione. Al contrario, sarebbe necessario, per esempio, promuovere un grande piano di messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico. Un’emergenza che riguarda anche i Comuni del nostro territorio essendo classificati come zona sismica di medio rischio. Inoltre, nel nostro territorio si sarebbero già dovuti cantierizzare importanti interventi come quelli previsti nel Bando periferie o sulla Statale 16 che a causa di ritardi inconcepibili da parte del Ministero competente non si sa quando partiranno. Infine siamo fortemente preoccupati dalla recente modifica del Codice degli Appalti nazionale che prevede che si aumentino le soglie per procedere all’affidamento dei lavori senza gara, con il rischio di incrementare la corruzione. Anche per questi motivi tanti lavoratori delle aziende del territorio saranno “in trasferta” a Roma per chiedere lavoro e sviluppo, con la consapevolezza che se non riparte il settore delle costruzioni non ripartirà il Paese”. I Segretari generali di Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal UIL di Rimini – Renzo Crociati, Roberto Casanova, Francesco Lorusso Locandina Il 14 giugno scioperano i lavoratori in appalto MARR
Romagna Comunicato stampa. La politica di esternalizzazioni e appalti, messa in atto da tempo dalla MARR, ha generato un pesante peggioramento delle condizioni dei lavoratori coinvolti a fronte di un andamento dell’azienda che nel 2017 ha raggiunto un utile netto di 65,5 milioni di euro. Oggi sono i circa 80 lavoratori occupati nell’appalto MARR ROMAGNA assunti, dopo l’ennesimo cambio di appalto, dalla ditta ONEBUSINESS, a chiedere che venga rispettato il verbale di accordo siglato lo scorso 8 marzo, verbale che prevedeva, tra l’altro, il rispetto del CCNL Multiservizi per i primi tre mesi e in seguito l’applicazione del CCNL Merci Logistica. Alla scadenza dei tre mesi, infatti, la risposta ricevuta da ONEBUSINESS è stata di non voler dare seguito agli impegni proponendo qualche aggiustamento alle attuali condizioni contrattuali e agli errori nelle buste paga che vedono fra l’altro molti lavoratori sotto inquadrati. Tali proposte risultano largamente insufficienti, tenuto conto della provenienza dei lavoratori che precedentemente erano giustamente inquadrati da Marr con il Contratto Collettivo Nazionale del Terziario Distribuzione e Servizi, e anche del fatto che si è in una fase lavorativa in cui sono richieste flessibilità e disponibilità di lavoro notturno, festivo, straordinario etc., a fronte di inquadramenti contrattuali e retribuzioni del tutto inadeguate. I lavoratori, attraverso le Organizzazioni Sindacali, hanno già chiesto da tempo un incontro a MARR, su cui grava la responsabilità dell’appalto, ma finora non hanno avuto risposta quando invece sarebbe necessario un intervento
immediato per risolvere il problema. Dopo anni di appalti e cambi di gestione da un lato e di utili per gli azionisti dall’altro, è tempo di ridare valore al lavoro! Pertanto, l’assemblea dei lavoratori è stata concorde nel proclamare lo stato di agitazione con un primo pacchetto di ore di SCIOPERO di 24 ore a partire da GIOVEDI’ 14 GIUGNO dalle ore 7,00. per FILCAMS CGIL -FISASCAT CISL Romagna – UILTRASPORTI Lora Parmiani – Monica Succi – Saverio Messina Sciopero della fame alla Castelfrigo. La solidarietà della FLAI CGIL di Rimini Nono giorno dello
sciopero della fame davanti alla Castelfrigo di Castelnuovo Rangone (Modena). Tre operai (un cinese, un albanese, e un ivoriano) e un sindacalista italiano della Flai-Cgil hanno messo in atto questa forma di sciopero contro i 127 licenziamenti decisi dai prestanome di due false cooperative utilizzate dalla Castelfrigo per macellare la carne suina. Questa mattina una delegazione della FLAI CGIL di Rimini, capeggiata dal Segretario Mauro Rossi, è andata a Castelnuovo Rangone a portare solidarietà ai lavoratori in lotta. Di seguito la dichiarazione del Segretario regionale della categoria Umberto Franciosi. Castelfrigo: per risolvere la vertenza servono soluzioni concrete e parole chiare di condanna, non solo contro le false cooperative, ma anche nei confronti della committenza “Bene tutti gli attestati di solidarietà, la preoccupazione per le sorti dei lavoratori in sciopero ad oltranza da dal 17 ottobre 2017 e, tra questi, tre in sciopero della fame dal 19 dicembre più il segretario generale della Flai Cgil di Modena Marco Bottura, che giungono da tutte le istituzioni e forze politiche. Bene le dichiarazioni, che stiamo sentendo da ormai troppo tempo, d’istituire a livello regionale tavoli di confronto per contrastare le illegalità delle false cooperative. Ricordo che un Tavolo di confronto del genere fu già attivato in provincia di Modena, dopo la prima vertenza Castelfrigo del febbraio 2016, il quale doveva trovare soluzioni per risolvere le medesime condizioni di illegalità e irregolarità nel sistema degli appalti che da anni stiamo denunciando. Quel Tavolo provinciale, però, produsse scarsi risultati pratici e generiche dichiarazioni. Mancano ancora dichiarazioni chiare e nette su come vengono prodotte queste illegalità, cioè tramite appalti spesso di dubbia legittimità, non solo a false cooperative, ma anche ad
Srl. Manca, come nel caso della Castelfrigo, un chiaro segnale di condanna e censura nei confronti di questo genere di committenza, anch’essa corresponsabile come le false cooperative appaltatrici. Bene, se alcune imprese, si faranno avanti per cercare di collocare gli espulsi delle cooperative appaltatrici della Castelfrigo, ma permane sempre l’assordante silenzio di chi, queste imprese, dovrebbe rappresentarle, cioè le associazioni d’impresa sul tema degli appalti di dubbia legittimità. La mobilitazione dei lavoratori continuerà fino a quando non ci saranno soluzioni concrete e dignitose per quanto riguarda la loro collocazione lavorativa, all’interno della Castelfrigo ed, eventualmente, nelle altre imprese del distretto alimentare.” In pericolo il lavoro e i servizi. 6 Ottobre Sciopero nazionale unitario dei lavoratori delle Province Comunicato stampa. 6 ottobre 2017 Sciopero nazionale del personale delle Province e delle Città metropolitane indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl.
Presidio davanti alla Prefettura di Rimini dalle ore 11.00 alle 13.00 Tale scelta si è resa inevitabile a causa della riforma che ha investito questi Enti, della quale, gli unici risultati tangibili sono stati i tagli delle risorse senza una adeguata valutazione delle possibili conseguenze. Infatti, ciò ha fortemente compromesso la possibilità di garantire quelle funzioni fondamentali che essi assicuravano, come gli interventi nell’edilizia scolastica e la manutenzione delle strade. In particolare, con la scadenza dei termini per l’approvazione dei bilanci degli enti locali – (30 settembre scorso), come accaduto negli ultimi anni, il sistema di Comuni e soprattutto Province e Città metropolitane non riesce in gran parte dei casi, a chiudere i bilanci in regola. La violazione di vincoli di bilancio comporta per questi enti, piani di rientro che colpiscono immediatamente i cittadini attraverso l’incremento della tasse e, nei fatti, una riduzione della garanzia di diritti fondamentali. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno da sempre contestato il merito e le modalità della riforma di questi enti, perché, anche se persuasi della necessità della loro riorganizzazione, non hanno condiviso un approccio che è sembrato più propagandistico, che di merito, e che di fatto ha portato pressoché, alla totale paralisi dell’azione amministrativa di Province e Città Metropolitane. Le nostre OO.SS propongono come possibile soluzione quella di cogliere l’occasione della prossima legge di Bilancio per rivedere le modalità e l’entità dei tagli fin qui inflitti a Province e Città Metropolitane. É necessario trovare soluzioni di buon senso che consentano di evitare le situazioni di dissesto degli enti, per le quali di certo, il prezzo più grande sarebbe pagato, come al solito, dai soggetti più deboli: cittadini e lavoratori. Elisabetta Morolli FP CGIL Rimini – Giuseppe Bernardi CISL FP Romagna – Nicoletta Perno UIL FPL Rimini
Astensione dal lavoro nelle giornate festive pasquali, serve una Legge Nelle giornate festive pasquali, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS-UIL regionali proclamano lo sciopero per il giorno 16 Aprile e l’astensione dal lavoro per il 17 Aprile INVITANDO i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le attività svolte all’interno dei centri commerciali AD ADERIRE ASTENENDOSI DAL LAVORO NELLE FESTIVITA’! La disponibilità al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e lavoratori. Recenti sentenze confermano questa nostra impostazione secondo la quale il datore di lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva e definisce illegittima l’eventuale sanzione disciplinare, quale punizione del rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso di quest’ultimo. Com’è noto la LIBERALIZZAZIONE degli orari introdotta nel 2011 con il Decreto “Salva Italia” ha eliminato ogni vincolo e regola in materia di orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi
prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro famiglie. E’ necessario che la discussione in Parlamento per una nuova regolamentazione delle aperture commerciali si riattivi! Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento nella X° Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato, se da una parte potranno permettere agli Enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente non risolveranno il problema. Le liberalizzazioni sono sbagliate, non aiutano la crescita economica, non creano nuova occupazione, producono dumping tra piccola e grande distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle città a favore delle ‘cittadelle’ del consumo, sviliscono la qualità del lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti ad orari ben poco concilianti con le necessità di riposo. Per queste ragioni, le Segreterie regionali invitano i/le lavoratrici/tori ad astenersi dal lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate, ricordando ai lavoratori, che sulla base delle norme contrattuali vigenti e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione, potranno rifiutarsi di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza incorrere in nessuna sanzione. FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTuCS UIL Emilia Romagna GAS-ACQUA. Il 17 marzo Sciopero Generale per il
rinnovo del Contratto “Dalle controparti risposte inaccettabili” Dopo l’esito negativo presso il ministero del Lavoro del tentativo di conciliazione, Filctem-Cgil, Femca- Cisl, Uiltec Uil hanno indetto per venerdì 17 marzo una giornata di sciopero in tutto il settore gas-acqua (interessati oltre 45 mila lavoratori) per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2015. Contestualmente i sindacati di categoria hanno dichiarato lo stato di agitazione con conseguente sospensione di ogni prestazione straordinaria, unitamente al blocco delle relazioni sindacali in tutto il settore. I sindacati hanno programmato assemblee in tutti i luoghi di lavoro, presidi di fronte alle aziende e iniziative di mobilitazione in tutti i territori finalizzate a sbloccare il negoziato per il rinnovo del contratto nazionale. Due gli appuntamenti in Emilia Romagna. Il primo è a Bologna (ore 10), con un presidio davanti alla sede centrale della multiutility Hera (in viale Berti Pichat 2/4). Il secondo è a Parma
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