Trento, al cinema Astra la cinematografica

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Trento, al cinema Astra la cinematografica
Trento, al cinema Astra la
rassegna    cinematografica
“Ultima Visione”

Un’occasione per riflettere sul tema del
fine   vita,   dell’accompagnamento    e
dell’elaborazione del lutto
TRENTO – Torna anche quest’anno “Ultima visione”, la rassegna
cinematografica che attraverso tre pellicole d’autore mira a
sensibilizzare       il    pubblico      sulla    questione
dell’accompagnamento dei malati terminali e dell’elaborazione
del lutto.

L’evento, giunto ormai alla sua 4° edizione, ha l’obiettivo di
mettere in dialogo amministrazione e società civile e di
costituire un momento di formazione per il cittadino e gli
addetti del settore rispetto al delicato tema del rapporto
individuale e collettivo con la morte.

Promossa grazie alla collaborazione del Comune di Trento,
Servizi Funerari e Servizio Attività sociali, assieme alla
Trento, al cinema Astra la cinematografica
Fondazione Hospice Trentino onlus, l’Associazione AMA, il
Gruppo Spes e il Cinema Astra l’iniziativa rientra nelle
attività avviate da qualche anno dai Servizi Funerari per
valorizzare il patrimonio storico-artistico e culturale
presente nel cimitero monumentale di Trento. Con l’intento di
superare atteggiamenti di inconscio rifiuto che impediscono la
frequentazione del cimitero fuori dai momenti canonici
(partecipazione a un funerale o visita a un defunto).

In ragione dell’attuale fase emergenziale, per evitare
assembramenti i film in programma il 21 ottobre, il 28 ottobre
e il 4 novembre, saranno proiettati al cinema Astra in due
orari distinti per ogni giornata: alle 18 e alle 21.

I film in programma sono:

     Mercoledì 21 ottobre: Al Dio ignoto di Rodolfo Bisatti.
     Italia 2020.
     Mercoledì 28 ottobre: Una bugia buona di Lulu Wang.
     Usa,Cina 2019.
     Mercoledì 4 novembre: Il meglio deve ancora venire di
     Alexandre de La Patelliere. Francia 2019.

Confermando una consolidata tradizione, a ogni proiezione
seguirà un significativo momento per condividere, assieme ad
operatori del settore e volontari, qualche riflessione su una
tematica delicata che al giorno d’oggi è stata quasi del tutto
rimossa dalla vita quotidiana.

L’iniziativa è a costo zero per l’amministrazione, il Cinema
Astra si autofinanzierà con il biglietto d’ingresso.
Trento, al cinema Astra la cinematografica
Gaeta, tutto pronto per la 9°
edizione di “Visioni Corte
International    Short   Film
Festival”

Dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020 sia
Trento, al cinema Astra la cinematografica
online che in presenza al Cinema Teatro
Ariston
GAETA (LT) – Sono in totale 107 i cortometraggi selezionati
per la 9^ edizione di Visioni Corte International Short Film
Festival, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Sogno di
Ulisse”, che si terrà a Gaeta dal 26 Novembre al 5 Dicembre
2020.

L’edizione di quest’anno avrà la particolarità di svolgersi
sia in presenza, presso il Cinema Teatro Ariston, rispettando
le norme di sicurezza previste dal Governo per contrastare
l’emergenza Covid-19, che online, per mezzo di una piattaforma
attiva sul sito ufficiale del festival.
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Altra grande novità riguarda la presenza di tre sezioni non
competitive che affiancheranno la selezione ufficiale del
concorso che prevede le sezioni di animazione, documentario,
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fiction internazionale e italiana. Accanto ai 55 cortometraggi
in concorso, dunque, compaiono ben 52 opere fuori concorso che
sono state selezionate per le sezioni non competitive. Si
tratta di “Germogli di Cinema”, composta da cortometraggi
considerati innovativi e meritevoli di interesse ed
estremamente particolari; “Kiddos – Kids of the World”,
dedicata prettamente a bambini e adolescenti protagonisti con
storie tutte diverse tra loro e spesso difficili; “Meridiani”,
un focus che ogni anno sarà dedicato a cortometraggi
provenienti da un singolo Stato, quest’anno sarà dedicato agli
USA.

La nona edizione di Visioni Corte International Short Film
Festival, con la direzione artistica di Gisella Calabrese,
vede 40 Nazioni rappresentate e figurano ben 47 registe donne,
un vero record di presenze femminili dietro la macchina da
presa. Inoltre, tanto spazio ai generi cinematografici –
quest’anno, in particolar modo, la fantascienza la fa da
padrone – ma anche tanta commedia e un’attenzione particolare
a tematiche attuali come i diritti umani, identità sessuale,
diritto all’infanzia, rapporti familiari e la guerra.

Purtroppo per quest’anno, a causa del Coronavirus, la sezione
CortoVirtual, dedicata ai cortometraggi in realtà virtuale che
tanto successo aveva riscosso nella scorsa edizione, non si
potrà svolgere ed è quindi rimandata al 2021.

Visioni Corte International Short Film Festival è realizzato
con il contributo della Direzione Generale Cinema e
Audiovisivo del Mibact e della Regione Lazio, gode dell’Alto
patrocinio del Parlamento Europeo, e dei patrocini di Enit –
Agenzia Nazionale del Turismo, Provincia di Latina e Comune di
Gaeta e fa parte di AFIC – Associazione Festival Italiani di
Cinema, FEDIC – Federazione Italiana Cineclub e Coordinamento
Festival Cinematografici Campania.
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Festival del Cinema di Roma:
la Polizia di Stato presente
con   il  documentario   “La
misura del Tempo”

La Polizia di Stato ha presentato, nella giornata di apertura
della 15° edizione della Festa del Cinema di Roma, presso la
sala Deluxe della Casa del Cinema, il documentario “La misura
del Tempo”, realizzato dal regista Stefano Ribaldi.

La proiezione è stata preceduta dall’indirizzo di saluto di
Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma
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e del regista che ha spiegato come il documentario sia nato
una sera di 6 anni fa nella Questura di Palermo dove,
aspettando uno degli uomini della mobile di Ninni Cassarà, per
la realizzazione di un altro documentario “vidi passare un
mondo, una umanità che non sarebbe bastata tutta la montagna
incantata di Mann per raccontarla. E pensai che forse oltre le
fiction con gli attori di successo doveva essere nostro
compito narrare quanto lavoro, quanta professionalità, quanta
dedizione c’è nell’affrontare certe situazioni, certe
frontiere della nostra società”.

Il cortometraggio è un omaggio al quotidiano lavoro discreto e
silenzioso delle donne e degli uomini della Polizia di Stato,
al loro “esserci sempre” al servizio dei cittadini.
Trento, al cinema Astra la cinematografica
Trento, al cinema Astra la cinematografica
Storie di vita di poliziotti come quella di Nicola Barbato
che, costretto su una sua sedia a rotelle a seguito di un
attentato, confida la sua preoccupazione per il dilagare dei
baby camorristi, o come Luca Iobbi, accorso fra i primi ad
Amatrice, per scavare con coraggio tra le macerie.

Ci sono poi i poliziotti della Questura di Bergamo che hanno
aiutato gli operatori sanitari    nei soccorsi ai malati di
Covid.

Queste sono solo alcune delle storie che il film ha raccontato
con l’intento di far conoscere il volto umano che c’è dietro
ad un’uniforme.

Presente anche la Signora Teresa Turazza, madre di Davide e
Massimiliano Turazza, i due poliziotti uccisi in due conflitti
a fuoco a Verona.

Al termine della proiezione la giornalista Myrta Merlino ha
condotto un dibattito commentando la proiezione con il Capo
della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza,
Franco Gabrielli e Walter Veltroni.
Il Capo della Polizia Franco Gabrielli nell’esprimere la sua
preoccupazione per l’aumento dei contagi e sottolineando la
sua attenzione sulle conseguenze che tale situazione possa
avere sul versante dell’ordine pubblico vista la complessa
situazione economica ha ribadito “ io chiedo alle mie donne e
ai miei uomini in questo momento di essere empatici, di
intercettare le sofferenze di chi hanno davanti”.

Roma, “Obiettivo Globale”:
svelata a Palazzo Merulana
l’opera di Marco Tamburro
dedicata al premio Oscar
Vittorio Storaro
Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar
– per Apocalypse Now di Francis Ford
Coppola, per Reds di Warren Beatty e per
L’ultimo    Imperatore    di   Bernardo
Bertolucci
ROMA – La fisionomia del globo terrestre impressa
sull’obiettivo di una macchina fotografica che, a sua volta,
‘inquadra’ lo skyline di una città nordamericana: si chiama
“Obiettivo Globale” ed è l’opera su tela realizzata
dall’artista contemporaneo Marco Tamburro dedicata al
direttore della fotografia Vittorio Storaro.

E’ stata svelata sabato sera (10 ottobre) alla presenza di
Storaro e di Tamburro, nell’ambito di “Vittorio Storaro:
Scrivere con la Luce”, la mostra foto-cinematografica (fino al
1 novembre a Palazzo Merulana, via Merulana 121) che racconta,
attraverso la fotografia, il lavoro di ricerca figurativa
compiuto nei primi 50 anni di carriera di Vittorio Storaro,
tre volte Premio Oscar – per Apocalypse Now di Francis Ford
Coppola, per Reds di Warren Beatty e per L’ultimo Imperatore
di Bernardo Bertolucci-.
Da oggi, dunque, di fianco alle 70 installazioni presenti a
Palazzo Merulana – tra “cavalletti luminosi”, cine-fotografie
originali e dipinti che hanno ispirato la ricerca figurativo-
cinematografica – ci sarà anche l’omaggio che l’artista romano
Tamburro ha voluto dedicare a Vittorio Storaro. “Quello che ho
voluto raffigurare è una lente sul mondo, un’opera che imprime
su tela la carriera straordinaria del Maestro Vittorio
Storaro”, ha spiegato Tamburro a margine della presentazione.
“Ho voluto omaggiare Storaro e il suo lavoro perché sono un
grande appassionato di cinema (io stesso ho scritto la
sceneggiatura e il soggetto di un Film, “Alcol”) e di
fotografia: il Maestro incarna entrambe le mie passioni”, ha
concluso.

Vendemmia di Roma 2020: c’è
anche il Frascati Doc

Avrà anche il sapore del Frascati Doc la Vendemmia di Roma
2020, l’evento che porta il vino nei prestigiosi spazi di
Piazza di Spagna.
Torna la Vendemmia di Roma, uno degli eventi più prestigiosi
della Capitale dedicati al mondo
vitivinicolo, e quest’anno avrà anche il sapore del Frascati
Doc e Docg. Nella prestigiosa sede di
Palazzo Patrizi a Roma, martedì 13 ottobre 2020 alle 17, si
terrà una degustazione dei migliori
vini della Doc Frascati e della Doc Roma, davanti ad un
parterre di giornalisti, di esperti e di
addetti al settore. In totale le aziende presenti saranno
circa 12 e faranno degustare le loro
referenze migliori, raccontando il territorio e la crescita
qualitativa che il Frascati ha fatto
segnare negli ultimi dieci anni. L’evento è patrocinato
dall’Associazione Dimore Storiche
Italiane.
«Si tratta di un’operazione di marketing molto importante che
il Consorzio ha voluto
promuovere ad ogni costo – dichiara il Presidente del
Consorzio Felice Gasperini -. Il parterre
della Vendemmia di Roma è di assoluta eccellenza e accoglie i
vini delle migliori cantine
italiane e internazionali, quindi non potevano assolutamente
mancare i Frascati Doc e Docg,
che grazie al lavoro degli enologi, dei produttori e delle
aziende vinicole stanno dimostrando il
potenziale del nostro territorio e la qualità raggiunta».

Matteo Garrone, “A Rai Storia
il mio omaggio a papà”
Si capisce subito che la cosa a cui tiene di più è ‘L’altro
teatro’, un documentario firmato dal padre, Nico Garrone,
insieme a Giuseppe Bartolucci e Maria Bosio. Un omaggio al
papà critico di Repubblica scomparso 11 anni fa.

“Ho suggerito io di metterlo in palinsesto”, dice Matteo
Garrone raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Il palinsesto a
cui fa riferimento è quello di “Domenica con” il programma di
Rai Storia firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo
Fontana che domenica 11 ottobre il regista di Dogman dirigerà
dalle 14 alle 24 con le sue personali scelte. “Ci tengo molto
a quel documentario dedicato al teatro sperimentale a Roma tra
gli anni ’60 e i primi anni ’80 che racconta da Piero Panza,
pioniere del teatro di avanguardia, fino ai “teatri di
cantina”. È stato un momento culturale molto bello con
personaggi straordinari come Renato Nicolini e Simone Carella.
Un documentario da cui, tra l’altro – aggiunge Garrone -, ho
preso spunto per il mio ‘Estate romana’ dove racconto ancora
quel mondo, ma venti anni dopo”. Tra i film scelti dal regista
per la sua domenica: ‘Le avventure di Pinocchio di Luigi
Comencini del 1972 (“un lavoro a cui sono molto legato come
ero affezionato allo stesso Comencini a cui, tra l’altro, ho
fatto due ritratti quando ancora dipingevo”) e il suo
‘Reality’ film del 2012 con protagonista un uomo semplice che
sogna di partecipare al Grande Fratello. “Avrei messo anche
Gomorra nel palinsesto – dice – se non ne avessi appena fatta
un’altra versione che devo ancora presentare. In realtà mio
figlio Nicola di 15 anni mi ha fatto notare che alcune cose
non erano troppo chiare e così ho rimontato tutto, ho tagliato
sei minuti e aggiunto anche alcune nuove sequenze e scritte
esplicative. Questa nuova versione, sicuramente più fluida e
comprensibile da qualsiasi spettatore di qualsiasi paese del
mondo, dopo un passaggio tv dovrebbe approdare in sala”.

Garrone piuttosto schivo verso la tv (“non ci vado davvero
mai”) ha accettato di fare il direttore creativo per un giorno
“solo per gratitudine verso Rai Storia di cui sono da sempre
un utente affezionato e che mi fatto scoprire tante cose”. Il
regista che dopo il corto ‘Le Mythe Dior’ che celebra la
bellezza degli abiti della maison con un’ambientazione da
favola mitologica non ha ancora progetti.

“Sono come un pescatore che aspetta che il pesce abbocchi, ma
non è ancora accaduto. Dico così perché spesso vado con Nicola
a pesca nei laghetti più sperduti e mi diverto anche molto.
Eppure durante il Lockdown ho letto molto e visto tanti film,
ma per ora niente”, dice. Sviluppare l’ambientazione davvero
da favola di Le Mythe Dior? “A volte ci ho pensato che forse
ci potrei tornare su”.

Vincent Van Gogh a Padova, un
viaggio nel tempo attraverso
i colori e i suoi personaggi
Al via l’attesissima esposizione “Van Gogh, I colori della
vita” a Padova nel Centro Culturale/San Gaetano visitabile
fino all’11 aprile 2021.

L’exhibition ospita ben oltre 90 opere dell’artista olandese
ed è una narrazione della vita del pittore incompreso, la
curatela è di Marco Goldin in           collaborazione       con
l’associazione “Linea d’ombra”.

 L’exposition space “Van Gogh, I colori della vita” si trova
nel cuore della città veneta, ed è stata possibile grazie a
prestiti internazionali di importanti poli museali, tra questi
il Kroller-Muller Museum ed il Van Gogh Museum.

La mostra offre ai fruitori di vivere l’epoca dell’artista
attraverso il percorso espositivo, un viaggio verso la fine
del diciannovesimo secolo attraverso le pennellate e i colori
forti, ma al tempo stesso tenue. Il percorso offre una chiara
lettura dei conflitti interiori attraverso gli occhi dei suoi
autoritratti ed i suoi personaggi e capire meglio noi stessi e
il mondo com’era nell’Ottocento.

Padova e il significato dell’esposizione dopo il lockdown.
La città veneta chiamata anche Ars Antiqua ha un’importante
offerta museale per “viaggiatori” che vogliono vivere
un’esperienza culturale notevole, tra i beni si possono
visitare gli affreschi di Giotto della Cappella degli
Scrovegni del 1303 – 05 e per la grande Basilica di
Sant’Antonio del XII sec.

“Van Gogh, I colori della vita” è stata fortemente voluta dopo
i mesi drammatici    dell’emergenza dovuta al Covid-19. Gli
organizzatori scommettono molto sulla mostra dell’artista che
vuole essere ad alto valore simbolico oltre dell’importanza
culturale.

Van Gogh, la vita, le opere e il valore finanziario.

 Vincent Willem Van Gogh è molto identificato per le opere “I
girasoli” e   “La Notte stellata” e dopo la sua morte, la
reputazione di Van Gogh è cresciuta notevolmente, attualmente
sui social è una vera star, un tweet ogni 5 minuti, infatti è
ritenuto fra gli artisti più Pop a livello mondiale.

Le sue opere, realizzate tra l’arte moderna e il Post
Impressionismo, hanno ispirato le correnti dei Fauves e degli
espressionisti tedeschi e tra gli altri stili d’avanguardia.

 Ma nel corso della sua vita Vincent Willem Van Gogh la sua
arte di non fu ben accolta e compresa, tanto da ricorrere
all’affidamento finanziario di suo fratello Theo.

Nel mondo gli appassionati delle opere dell’artista incompreso
possono fruire oltre al Van Gogh Museum di Amsterdam, al Yale
University Art Gallery, New Haven, Connecticut al Albright-
Knox Art Gallery, a Buffalo, New York; il Museo Statale di
Belle Arti Pushki, Mosca ed infine il Museum of Modern Art di
New York, che ospita l’opera “Notte stellata” del 1889, un
anno prima del suo decesso, una delle immagini più
riconoscibili dell’artista e di tutta la storia dell’arte.

 La performance all’asta di Van Gogh nella Casa d’Asta
Sotheby’s di New York nel 1987 ha fatto scalpore sin dalla
vendita dell’opera chiamata “Iris”, per 53,9 milioni di
dollari, rappresentando un cambio di paradigma nel mercato
dell’arte; Iris è ora nella collezione del J. Paul Getty
Museum di Los Angeles. Attualmente le quotazioni delle opere
dell’artista olandese restano forti e la domanda è elevata.

 Secondo il Professore Mei Moses di Sotheby’s, tra i più
importanti riguardanti gli studi dell’arte, il rendimento
medio annuo composto per Vincent van Gogh rivenduto all’asta
tra il 2003 e il 2017 è stato del 10,1% con il 93,6% di 47
opere di questo tipo in aumento.

Tivoli, Petrarca va in scena
tra antico e moderno: Rino
Caputo e Mario Alberti tra
musiche e parole

Sabato 10 ottobre 2020 alle ore 18 a Rocca Pia, Tivoli si
confronta con la figura di Francesco Petrarca, una delle tre
corone della storia delle letteratura nostrana e padre della
lingua italiana.
“Veteribus nova permisce, Petrarca a Tivoli” è il titolo
dell’evento a cura dell’associazione La Terzina che grazie
alla collaborazione con la Pro Loco e il patrocinio del Comune
di Tivoli è stato inserito nel cartellone di eventi del
Settembre Tiburtino.
Ne parlerà Il professor Rino Caputo, presidente del Centro
Studi Ars Nova Italiana di Certaldo, già Ordinario di
Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Roma Tor Vergata.
Accompagneranno il dialogo, le note dei musicisti Mario
Alberti ai flauti, Franco Menichelli al liuto e alla chitarra
a dieci corde con la partecipazione dell’attrice Daniela
Sistopaolo che reciterà versi petrarcheschi.
“Petrarca è uomo di ogni tempo, in grado di scrivere delle
lettere a Cicerone e Virgilio come se fossero suoi
contemporanei e al tempo stesso di prevedere persino noi come
suoi coevi” spiega il professor Rino Caputo introducendo
l’incontro in programma a Tivoli.
“Nell’interessante attacco della sua Lettera ai posteri dice
proprio: “Avrai forse inteso dire alcuna cosa di me…” dando
per scontato che lui avrebbe resistito ai secoli, arrivando
fino al nostro tempo, a noi che oggi guardiamo alla sua
poesia. Da questo nasce il titolo scelto per l’evento di
Tivoli. In latino ma molto fresco.
Petrarca, infatti, a differenza di Dante che esalta il
volgare, pensa e scrive in latino. Con Petrarca il volgare
diventa quasi un’ esperienza sofisticata, raffinata. Basti
pensare, appunto, al Canzoniere che infatti ha un titolo in
latino Rerum vulgarium fragmenta ma poi è tutto in italiano:
la lingua del petrarchismo, arrivata fino a noi che con il suo
modello ha influenzato il modo di fare poesia in tutta Europa
e dura per quasi tre secoli”.
“Senza Petrarca – prosegue Caputo – non ci sarebbe stato
Shakespeare coi suoi Sonetti, non ci sarebbero
state le poesie di Ronsard o Gòngora. Da cui Veteribus nova
permisce a mescolare l’antico col moderno, le cose vecchie con
quelle nuove e da questa sintesi Petrarca è in grado di
rendere appunto la grande arte poetica che tutti gli
riconosciamo. Proprio questo sarà presentato a Tivoli assieme
a un collegamento ineliminabile con Dante che appartiene a una
generazione precedente di cui Petrarca è figlio. A partire da
questi rapporti sarà presentata una piccola antologia
significativa dei componimenti d’amore di Dante e di
Petrarca”.
“Il progetto proposto da La Terzina su Petrarca – spiega Irene
Timperi, consigliera del sindaco di Tivoli per la
valorizzazione degli eventi, della tradizione e del folklore –
rientra pienamente nel contesto di aggregatore culturale del
Settembre Tiburtino. Il sindaco è estremamente felice di
ospitare l’evento, sperando anche in una futura collaborazione
con tutti gli attori protagonisti di questo importante lavoro.
In tal senso ringraziamo il maestro Mario Alberti, il
professor Caputo per i loro interventi a Rocca Pia con
l’auspicio sincero di poterli ospitare di nuovo prossimamente,
quando speriamo ci sarà la possibilità di allargare l’invito a
più persone e avere una platea ancora più ampia”.

Prima mostra virtuale in 3d
sull’Italia ritrovata a cura
di Enit

È la prima volta che viene collegato un archivio ad uno spazio
espositivo digitale in 3D senza la collocazione fisica di una
mostra. Lo fa Enit-Agenzia Nazionale del Turismo aprendo
virtualmente le porte del proprio archivio storico con
migliaia di ritrovamenti in un’esposizione globale totalmente
digitale e anche in inglese intitolata “Enit e l’Italia. Una
gran bella storia“.

Ad aprirla Alberto Angela che ricorda come “l’Italia abbia la
maggiore biodiversità culturale presente sul Pianeta, 3mila
anni di civiltà ininterrotti, cosa che gli altri Paesi non
hanno. Ed è nostro dovere conservare questo patrimonio
affinché arrivi integro alle generazioni future, ancora non
nate e che potranno sentirsi stimolate da questi collegamenti
storici. Custodire questo patrimonio vuol dire anche mettere
in luce le meraviglie che lo costituiscono. Attraverso le
opere del passato riceviamo valori che ci aiutano a vivere il
presente per indirizzare il futuro. La missione di Enit è
fondamentale per rimanere sulla stessa lunghezza d’onda delle
generazioni passate“.

“La forgia dell’ospitalità italiana passa da Enit. Il turismo
oggi muove l’economia ed è un’attività scientifica,
settorializzata e segmentata, diventando un prodotto che
coinvolge non solo fattori materiali, tangibili (trasporti,
ristoranti, ecc.), ma che comprende e valorizza anche fattori
immateriali, come le tradizioni, la cultura locale, il senso
di appartenenza, le emozioni. Fattori che esaltando l’unicità
delle località turistiche hanno un ruolo determinante sulle
scelte dei viaggiatori” aggiungeilPresidente Enit Giorgio
Palmucci.

 “L’industria dell’accoglienza segue una linea tendenziale
ascendente: in 100 anni il movimento turistico è esploso da
900mila visitatori nel 1911 a quasi 64 milioni di arrivi
odierni. L’apporto al sistema economico dal 1924 ad oggi è
passato da 2 miliardi e mezzo di lire a quasi 42 miliardi di
euro. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’Enit entrò nel mondo
del cinema per produrre cortometraggi di promozione turistica
e inoltre lanciò i notiziari di settore nella Radio Nazionale
sin dal 1927. Esisteva un consorzio di vendita di pacchetti
turistici negli anni ’20 tra Enit e Ferrovie ad esempio”.
Così il Direttore Enit Giovanni Bastianelli ricordando anche
il primo presidente Enit Luigi Rava, Ministro delle Finanze e
dell’Istruzione che già al tempo esaltava           il   ruolo
dell’ambiente e dei beni culturali.

“Enit rimise in circolo la cultura: per l’ente lavorarono
grafici e pittori di fama diversa e provenienti da ambienti
diversi. Le pellicole dell’Enit, presentate alle maggiori
rassegne del settore e realizzate con la volontà di
trascendere i documentari sull’Italia allora disponibili,
furono affidate ad autori d’eccezione. raccontano, tra gli
altri, nel loro saluto ad Enit, gli ambasciatori
internazionali che organizzeranno eventi dedicati alla mostra
Enit nelle sedi delle ambasciate in giro per il mondo”
dichiarala Maria Elena Rossi.

A ricordare l’importanza di Enit le ambasciate italiane
all’estero intervenute per la presentazione del lancio della
mostra dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Tra gli altri, a
ricordare il contributo di Enit alla promozione dell’Italia
l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano secondo
il quale “il ruolo di Enit emerge anche all’interno della
Federazione Russa. L’Agenzia è presente con un ufficio di
rappresentanza fino dal 1997 poco dopo il crollo dell’Unione
Sovietica. E ha sempre compreso le potenzialità di una
popolazione di 150 milioni di abitanti tutti appassionati a
quanto l’Italia può offrire. E grazie all’intensa attività
Enit, che fa leva sul tradizionale amore che lega le nostre
culture, è riuscita a far diventare la Penisola una delle
prime tre nazioni preferite dai viaggiatori russi. Già nel
1921 Enit aveva intuito la possibilità di influenzare i flussi
turistici dall’estero attraverso campagne”. Una strategia
vincente e lo è ancora, sostiene l’ambasciatrice italiana in
Francia Teresa Castaldo mentre, per l’ambasciatrice italiana
in Belgio Elena Basile, “Enit è protagonistain Belgio insieme
alla rete estera del Ministero degli Esteri, svolge un lavoro
encomiabile per la produzione istituzionale economico
culturale e turistica. Il Belgio ama l’Italia e una comunità
di 500mila italiani”. Plauso ad Enit anche dall’ambasciatore
italiano in Brasile Francesco Azzarello: “Enit è la nostra
stella, la nostra bandiera per il turismo e confidiamo di
riprendere presto i rapporti con enormi flussi dal Brasile
all’Italia“. L’ambasciatore italiano a Tokyo Giorgio Starace
rammenta che le “straordinarie bellezze del nostre Paese
vengono celebrate attraverso il lancio della mostra virtuale
Enit in Italia. Ci sono dati incoraggianti, solo nel 2019 sono
stati oltre 2 milioni e mezzo i turisti giapponesi che hanno
visitato l’Italia nel 2019 e la Penisola è stata la prima
destinazione europea per i turisti giapponesi l’anno scorso“.
L’ambasciatore italiano a Vienna Sergio Barbanti: “Enit ha un
compito difficile che assolve con pazienza e tenacia e infatti
l’Italia è per gli austriaci la prima meta delle vacanze“.
Anche l’ambasciatrice in Australia Francesca Tardioli elogia
“Enit e Italia, una storia che ha superato il secolo. Il
turismo verso l’Italia ha portato nel 2019 quasi un milione e
mezzo di viaggiatori australiani e neozelandesi. Le
restrizioni ci fanno sentire ancora di più la voglia di
Italia, sperando di poterla raggiungere il prima possibile”.

La mostra è un unicum perché è il risultato di un progetto di
innovazione digitale dove un archivio storico dialoga
direttamente con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit
di avere uno spazio virtuale di proprietà – come se realmente
fosse un luogo espositivo – dove organizzare e allestire
infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio
culturale. La valorizzazione del patrimonio acquisisce così
una dimensione interattiva, tecnologica e globale mai
raggiunta prima.

Ci si potrà muovere a 360 gradi e lanciare approfondimenti in
audio guida e utilizzare materiali multimediali che
interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e
l’evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo
sviluppo turistico. Tra le opere che si incontreranno anche i
manifesti storici e le foto con estratti dei lavori
documentaristici cinematografici commissionati da Enit al
celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontavano le
bellezze dell’Italia attraverso lo narrazioni dei sentimenti.
E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer
degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l’Italia verso
la ripresa post bellica e ora post Covid e siglato alleanze
strategiche con importanti enti statali del comparto
turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per
documentare lo stato d’essere delle risorse italiane. La
mostra       è       visibile        sulla       piattaforma
www.mostrevirtuali.enit.it. L’evento celebra anche l’ente più
antico d’Italia con il ruolo fondamentale svolto in oltre
cento anni di storia di promozione turistica. Fondato nel 1919
con il compito di far conoscere e appassionare l’estero
all’Italia come destinazione turistica d’eccellenza, Enit
continua a lavorare per elevare la quantità e la qualità dei
flussi di visita nel nostro Paese e raccontarne e influenzarne
la storia. La mostra si strutturata in quattro sezioni
tematiche con sei stanze in un viaggio virtuale lungo l’Italia
e una panoramica fotografica tratta dall’Archivio che
ripercorre la Penisola dal Nord a Sud.

Enit ha avviato inoltre la digitalizzazione di oltre 30mila
reperti ad oggi, su un patrimonio di 100mila ritrovamenti di
inestimabile valore storico e artistico, una parte di quali
sono contenuti nel libro “Promuovere la Bellezza” il libro-
evento con cui Enit ha festeggiato i 100 anni e curato dal
ricercatore Manuel Barrese, frutto di oltre un anno di
ricerche storiografiche e di analisi di migliaia di
diapositive, manifesti e vetrini che hanno ricostruito di uno
spaccato dell’Italia dai tratti inediti ed eterogenei e
riportato alla luce i manifesti storici di artisti
contemporanei: Dudovich, Cambellotti, Boccasile, Retrosi, Mino
Delle Stile. Tutto il materiale confluirà in un archivio
storico digitale che insieme all’Open Library con il materiale
fotografico delle Regioni Italiane costituirà il più
qualificato patrimonio sul turismo italiano.
La mostra e’ disponibile sul sito

www.mostrevirtuali.enit.it

Cremona,           Pianolink
International       Amateurs
Competition: ecco i vincitori
del   prestigioso   concorso
internazionale

CREMONA – Sono stati resi noti a Cremona i nomi dei vincitori
del    concorso    Pianolink     International      Amateurs
Competition: Michael Cheung (Canada), Carl Di Casoli (Florida
USA), Joowon Kim (South Korea), Irene Longacre Whiteside
(Texas USA), Zachary Weiner (California USA). Il primo premio
assoluto PianoLink Grand Prize è andato a Zachary Weiner.

I vincitori sono stati selezionati tra i 10 finalisti in gara,
dei quali 4 hanno sostenuto la prova da remoto, da 4 nazioni
diverse (California, Texas, Florida, Grecia)            e con
altrettanti fusi orari diversi. Gli altri 6 hanno sostenuto la
prova a Cremona presso Palazzo Affaitati.
Tutti i momenti della giornata sono stati trasmessi in diretta
in live-streaming, contemporaneamente sulle pagine Facebook di
PianoLink, Yamaha Pianos, Bösendorfer Italia, Cremona Fiere e
Cremona Musica e sul canale YouTube PianoLink International
Amateurs Competition. Hanno preso parte alla competizione
tutti i pianisti amatori di ogni nazionalità suddivisi in due
categorie, diplomati e non diplomati. La giura era presieduta
dal pianista americano Jeffrey Swann e composta inoltre da
Bruno Monsaingeon (FRA), Eric Schoones (NLD), Alberto Nosè
(ITA) e Alexander Romanovsky (UKR).

 I cinque vincitori del Concorso si aggiudicano: Recital dei
Vincitori a Milano all’interno del MiAmOr Music Festival 2021,
Recital dei Vincitori a San Pietroburgo, Recensione scritta e
autografata dalla giuria, Intervista su Pianist Magazine.
Il Primo Premio Assoluto vinto da Zachary Weiner consiste in
un’iscrizione al Workshop di Pianoforte e Orchestra PianoLink
edizione 2020/2021 con la frequenza delle lezioni e prove con
orchestra a Milano, e Concerto Finale con Orchestra Sinfonica,
dal valore €4.000, messo a disposizione da Yamaha Music Europe
Branch Italy. Il Premio CremonaMusica, del valore di 1.000
euro, andrà al video che avrà registrato il maggior numero di
like e voti espressi dal pubblico presente in sala durante il
MiAmOr Music Festival, si potrà votare fino a maggio 2021.

Roma, un fine settimana di
concerti per pianoforte al
Bioparco
ROMA – Sabato 3 e domenica 4 ottobre il Bioparco di Roma
ospita la manifestazione ‘Villa Borghese piano days’, maratona
di concerti per pianoforte gratuiti presso la Sala dei Lecci
(ingresso dedicato da Viale Aldrovandi incrocio con Viale
Rossini) dalle ore 11.00 alle 21.00. Per l’intera giornata si
alterneranno performance dalla classica al jazz alla musica da
camera, insieme a momenti dedicati a bambini e famiglie.

L’alto livello artistico delle esibizioni è curato dalla
Direzione Artistica di Gaia Vazzoler e Massimo Spada, con
giovani talenti del pianismo italiano, ma anche grandi
pianisti affermati nel panorama internazionale. In omaggio al
250° anniversario dalla nascita di Beethoven, i programmi dei
concerti delle due giornate prevedranno almeno un brano del
genio di Bonn, mentre sabato sera Gaia Vazzoler condurrà il
pubblico in un affascinante “salotto musicale” raccontando la
musica di Beethoven con le esecuzioni al pianoforte di Massimo
Spada.

A chiudere il weekend di musica e natura, “Il carnevale degli
animali” che introdurrà il premio “PIANO LIFE”, destinato a
chi ha dedicato la propria vita al pianoforte. Sarà l’ing.
Paolo Fazioli, che ai pianoforti dona proprio la vita, a
riceverlo domenica sera.

All’ingresso monumentale del Bioparco sarà inoltre presente lo
spazio ‘play me’ con un pianoforte (dalle 11.00 alle 14.00)
dove si esibiranno alcuni ‘pianisti in erba’. Per l’occasione
i bambini dedicheranno le musiche all’iniziativa di
sensibilizzazione sui cambiamenti climatici ‘Plant for the
planet’ che consiste nel piantare alberi per bilanciare gli
effetti dannosi dell’anidride carbonica, esaltando così lo
spirito green dell’evento. Al termine delle brevi esibizioni,
tutti i bambini presenti avranno la possibilità di suonare il
pianoforte.

La manifestazione, giunta alla quarta edizione e sostenuta da
Coop e Ciampi Pianoforti, sarà aperta sabato 3 ottobre alle
9.45 da un momento straordinario che si potrà seguire online
sui canali social dell’evento: il “concerto per Sofia”.
L’elefantessa del Bioparco sarà infatti spettatrice di un
omaggio musicale dedicato a lei, con un pianoforte a coda
posizionato sulla terrazza che affaccia proprio sul suo
exhibit.
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