Trento, al cinema Astra la cinematografica
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Trento, al cinema Astra la rassegna cinematografica “Ultima Visione” Un’occasione per riflettere sul tema del fine vita, dell’accompagnamento e dell’elaborazione del lutto TRENTO – Torna anche quest’anno “Ultima visione”, la rassegna cinematografica che attraverso tre pellicole d’autore mira a sensibilizzare il pubblico sulla questione dell’accompagnamento dei malati terminali e dell’elaborazione del lutto. L’evento, giunto ormai alla sua 4° edizione, ha l’obiettivo di mettere in dialogo amministrazione e società civile e di costituire un momento di formazione per il cittadino e gli addetti del settore rispetto al delicato tema del rapporto individuale e collettivo con la morte. Promossa grazie alla collaborazione del Comune di Trento, Servizi Funerari e Servizio Attività sociali, assieme alla
Fondazione Hospice Trentino onlus, l’Associazione AMA, il Gruppo Spes e il Cinema Astra l’iniziativa rientra nelle attività avviate da qualche anno dai Servizi Funerari per valorizzare il patrimonio storico-artistico e culturale presente nel cimitero monumentale di Trento. Con l’intento di superare atteggiamenti di inconscio rifiuto che impediscono la frequentazione del cimitero fuori dai momenti canonici (partecipazione a un funerale o visita a un defunto). In ragione dell’attuale fase emergenziale, per evitare assembramenti i film in programma il 21 ottobre, il 28 ottobre e il 4 novembre, saranno proiettati al cinema Astra in due orari distinti per ogni giornata: alle 18 e alle 21. I film in programma sono: Mercoledì 21 ottobre: Al Dio ignoto di Rodolfo Bisatti. Italia 2020. Mercoledì 28 ottobre: Una bugia buona di Lulu Wang. Usa,Cina 2019. Mercoledì 4 novembre: Il meglio deve ancora venire di Alexandre de La Patelliere. Francia 2019. Confermando una consolidata tradizione, a ogni proiezione seguirà un significativo momento per condividere, assieme ad operatori del settore e volontari, qualche riflessione su una tematica delicata che al giorno d’oggi è stata quasi del tutto rimossa dalla vita quotidiana. L’iniziativa è a costo zero per l’amministrazione, il Cinema Astra si autofinanzierà con il biglietto d’ingresso.
Gaeta, tutto pronto per la 9° edizione di “Visioni Corte International Short Film Festival” Dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020 sia
online che in presenza al Cinema Teatro Ariston GAETA (LT) – Sono in totale 107 i cortometraggi selezionati per la 9^ edizione di Visioni Corte International Short Film Festival, organizzato dall’Associazione Culturale “Il Sogno di Ulisse”, che si terrà a Gaeta dal 26 Novembre al 5 Dicembre 2020. L’edizione di quest’anno avrà la particolarità di svolgersi sia in presenza, presso il Cinema Teatro Ariston, rispettando le norme di sicurezza previste dal Governo per contrastare l’emergenza Covid-19, che online, per mezzo di una piattaforma attiva sul sito ufficiale del festival.
Altra grande novità riguarda la presenza di tre sezioni non competitive che affiancheranno la selezione ufficiale del concorso che prevede le sezioni di animazione, documentario,
fiction internazionale e italiana. Accanto ai 55 cortometraggi in concorso, dunque, compaiono ben 52 opere fuori concorso che sono state selezionate per le sezioni non competitive. Si tratta di “Germogli di Cinema”, composta da cortometraggi considerati innovativi e meritevoli di interesse ed estremamente particolari; “Kiddos – Kids of the World”, dedicata prettamente a bambini e adolescenti protagonisti con storie tutte diverse tra loro e spesso difficili; “Meridiani”, un focus che ogni anno sarà dedicato a cortometraggi provenienti da un singolo Stato, quest’anno sarà dedicato agli USA. La nona edizione di Visioni Corte International Short Film Festival, con la direzione artistica di Gisella Calabrese, vede 40 Nazioni rappresentate e figurano ben 47 registe donne, un vero record di presenze femminili dietro la macchina da presa. Inoltre, tanto spazio ai generi cinematografici – quest’anno, in particolar modo, la fantascienza la fa da padrone – ma anche tanta commedia e un’attenzione particolare a tematiche attuali come i diritti umani, identità sessuale, diritto all’infanzia, rapporti familiari e la guerra. Purtroppo per quest’anno, a causa del Coronavirus, la sezione CortoVirtual, dedicata ai cortometraggi in realtà virtuale che tanto successo aveva riscosso nella scorsa edizione, non si potrà svolgere ed è quindi rimandata al 2021. Visioni Corte International Short Film Festival è realizzato con il contributo della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact e della Regione Lazio, gode dell’Alto patrocinio del Parlamento Europeo, e dei patrocini di Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, Provincia di Latina e Comune di Gaeta e fa parte di AFIC – Associazione Festival Italiani di Cinema, FEDIC – Federazione Italiana Cineclub e Coordinamento Festival Cinematografici Campania.
Festival del Cinema di Roma: la Polizia di Stato presente con il documentario “La misura del Tempo” La Polizia di Stato ha presentato, nella giornata di apertura della 15° edizione della Festa del Cinema di Roma, presso la sala Deluxe della Casa del Cinema, il documentario “La misura del Tempo”, realizzato dal regista Stefano Ribaldi. La proiezione è stata preceduta dall’indirizzo di saluto di Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma
e del regista che ha spiegato come il documentario sia nato una sera di 6 anni fa nella Questura di Palermo dove, aspettando uno degli uomini della mobile di Ninni Cassarà, per la realizzazione di un altro documentario “vidi passare un mondo, una umanità che non sarebbe bastata tutta la montagna incantata di Mann per raccontarla. E pensai che forse oltre le fiction con gli attori di successo doveva essere nostro compito narrare quanto lavoro, quanta professionalità, quanta dedizione c’è nell’affrontare certe situazioni, certe frontiere della nostra società”. Il cortometraggio è un omaggio al quotidiano lavoro discreto e silenzioso delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, al loro “esserci sempre” al servizio dei cittadini.
Storie di vita di poliziotti come quella di Nicola Barbato che, costretto su una sua sedia a rotelle a seguito di un attentato, confida la sua preoccupazione per il dilagare dei baby camorristi, o come Luca Iobbi, accorso fra i primi ad Amatrice, per scavare con coraggio tra le macerie. Ci sono poi i poliziotti della Questura di Bergamo che hanno aiutato gli operatori sanitari nei soccorsi ai malati di Covid. Queste sono solo alcune delle storie che il film ha raccontato con l’intento di far conoscere il volto umano che c’è dietro ad un’uniforme. Presente anche la Signora Teresa Turazza, madre di Davide e Massimiliano Turazza, i due poliziotti uccisi in due conflitti a fuoco a Verona. Al termine della proiezione la giornalista Myrta Merlino ha condotto un dibattito commentando la proiezione con il Capo della Polizia- Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli e Walter Veltroni.
Il Capo della Polizia Franco Gabrielli nell’esprimere la sua preoccupazione per l’aumento dei contagi e sottolineando la sua attenzione sulle conseguenze che tale situazione possa avere sul versante dell’ordine pubblico vista la complessa situazione economica ha ribadito “ io chiedo alle mie donne e ai miei uomini in questo momento di essere empatici, di intercettare le sofferenze di chi hanno davanti”. Roma, “Obiettivo Globale”: svelata a Palazzo Merulana l’opera di Marco Tamburro dedicata al premio Oscar Vittorio Storaro
Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar – per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, per Reds di Warren Beatty e per L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci ROMA – La fisionomia del globo terrestre impressa sull’obiettivo di una macchina fotografica che, a sua volta, ‘inquadra’ lo skyline di una città nordamericana: si chiama “Obiettivo Globale” ed è l’opera su tela realizzata dall’artista contemporaneo Marco Tamburro dedicata al direttore della fotografia Vittorio Storaro. E’ stata svelata sabato sera (10 ottobre) alla presenza di Storaro e di Tamburro, nell’ambito di “Vittorio Storaro: Scrivere con la Luce”, la mostra foto-cinematografica (fino al 1 novembre a Palazzo Merulana, via Merulana 121) che racconta, attraverso la fotografia, il lavoro di ricerca figurativa
compiuto nei primi 50 anni di carriera di Vittorio Storaro, tre volte Premio Oscar – per Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, per Reds di Warren Beatty e per L’ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci-.
Da oggi, dunque, di fianco alle 70 installazioni presenti a Palazzo Merulana – tra “cavalletti luminosi”, cine-fotografie originali e dipinti che hanno ispirato la ricerca figurativo- cinematografica – ci sarà anche l’omaggio che l’artista romano Tamburro ha voluto dedicare a Vittorio Storaro. “Quello che ho
voluto raffigurare è una lente sul mondo, un’opera che imprime su tela la carriera straordinaria del Maestro Vittorio Storaro”, ha spiegato Tamburro a margine della presentazione. “Ho voluto omaggiare Storaro e il suo lavoro perché sono un grande appassionato di cinema (io stesso ho scritto la sceneggiatura e il soggetto di un Film, “Alcol”) e di fotografia: il Maestro incarna entrambe le mie passioni”, ha concluso. Vendemmia di Roma 2020: c’è anche il Frascati Doc Avrà anche il sapore del Frascati Doc la Vendemmia di Roma 2020, l’evento che porta il vino nei prestigiosi spazi di Piazza di Spagna. Torna la Vendemmia di Roma, uno degli eventi più prestigiosi della Capitale dedicati al mondo vitivinicolo, e quest’anno avrà anche il sapore del Frascati Doc e Docg. Nella prestigiosa sede di Palazzo Patrizi a Roma, martedì 13 ottobre 2020 alle 17, si terrà una degustazione dei migliori vini della Doc Frascati e della Doc Roma, davanti ad un
parterre di giornalisti, di esperti e di addetti al settore. In totale le aziende presenti saranno circa 12 e faranno degustare le loro referenze migliori, raccontando il territorio e la crescita qualitativa che il Frascati ha fatto segnare negli ultimi dieci anni. L’evento è patrocinato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane. «Si tratta di un’operazione di marketing molto importante che il Consorzio ha voluto promuovere ad ogni costo – dichiara il Presidente del Consorzio Felice Gasperini -. Il parterre della Vendemmia di Roma è di assoluta eccellenza e accoglie i vini delle migliori cantine italiane e internazionali, quindi non potevano assolutamente mancare i Frascati Doc e Docg, che grazie al lavoro degli enologi, dei produttori e delle aziende vinicole stanno dimostrando il potenziale del nostro territorio e la qualità raggiunta». Matteo Garrone, “A Rai Storia il mio omaggio a papà”
Si capisce subito che la cosa a cui tiene di più è ‘L’altro teatro’, un documentario firmato dal padre, Nico Garrone, insieme a Giuseppe Bartolucci e Maria Bosio. Un omaggio al papà critico di Repubblica scomparso 11 anni fa. “Ho suggerito io di metterlo in palinsesto”, dice Matteo Garrone raggiunto telefonicamente dall’ANSA. Il palinsesto a cui fa riferimento è quello di “Domenica con” il programma di Rai Storia firmato da Enrico Salvatori e Giovanni Paolo Fontana che domenica 11 ottobre il regista di Dogman dirigerà dalle 14 alle 24 con le sue personali scelte. “Ci tengo molto a quel documentario dedicato al teatro sperimentale a Roma tra gli anni ’60 e i primi anni ’80 che racconta da Piero Panza, pioniere del teatro di avanguardia, fino ai “teatri di cantina”. È stato un momento culturale molto bello con personaggi straordinari come Renato Nicolini e Simone Carella. Un documentario da cui, tra l’altro – aggiunge Garrone -, ho preso spunto per il mio ‘Estate romana’ dove racconto ancora quel mondo, ma venti anni dopo”. Tra i film scelti dal regista per la sua domenica: ‘Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini del 1972 (“un lavoro a cui sono molto legato come ero affezionato allo stesso Comencini a cui, tra l’altro, ho fatto due ritratti quando ancora dipingevo”) e il suo ‘Reality’ film del 2012 con protagonista un uomo semplice che sogna di partecipare al Grande Fratello. “Avrei messo anche
Gomorra nel palinsesto – dice – se non ne avessi appena fatta un’altra versione che devo ancora presentare. In realtà mio figlio Nicola di 15 anni mi ha fatto notare che alcune cose non erano troppo chiare e così ho rimontato tutto, ho tagliato sei minuti e aggiunto anche alcune nuove sequenze e scritte esplicative. Questa nuova versione, sicuramente più fluida e comprensibile da qualsiasi spettatore di qualsiasi paese del mondo, dopo un passaggio tv dovrebbe approdare in sala”. Garrone piuttosto schivo verso la tv (“non ci vado davvero mai”) ha accettato di fare il direttore creativo per un giorno “solo per gratitudine verso Rai Storia di cui sono da sempre un utente affezionato e che mi fatto scoprire tante cose”. Il regista che dopo il corto ‘Le Mythe Dior’ che celebra la bellezza degli abiti della maison con un’ambientazione da favola mitologica non ha ancora progetti. “Sono come un pescatore che aspetta che il pesce abbocchi, ma non è ancora accaduto. Dico così perché spesso vado con Nicola a pesca nei laghetti più sperduti e mi diverto anche molto. Eppure durante il Lockdown ho letto molto e visto tanti film, ma per ora niente”, dice. Sviluppare l’ambientazione davvero da favola di Le Mythe Dior? “A volte ci ho pensato che forse ci potrei tornare su”. Vincent Van Gogh a Padova, un viaggio nel tempo attraverso i colori e i suoi personaggi
Al via l’attesissima esposizione “Van Gogh, I colori della vita” a Padova nel Centro Culturale/San Gaetano visitabile fino all’11 aprile 2021. L’exhibition ospita ben oltre 90 opere dell’artista olandese ed è una narrazione della vita del pittore incompreso, la curatela è di Marco Goldin in collaborazione con l’associazione “Linea d’ombra”. L’exposition space “Van Gogh, I colori della vita” si trova nel cuore della città veneta, ed è stata possibile grazie a prestiti internazionali di importanti poli museali, tra questi il Kroller-Muller Museum ed il Van Gogh Museum. La mostra offre ai fruitori di vivere l’epoca dell’artista attraverso il percorso espositivo, un viaggio verso la fine del diciannovesimo secolo attraverso le pennellate e i colori forti, ma al tempo stesso tenue. Il percorso offre una chiara lettura dei conflitti interiori attraverso gli occhi dei suoi autoritratti ed i suoi personaggi e capire meglio noi stessi e il mondo com’era nell’Ottocento. Padova e il significato dell’esposizione dopo il lockdown.
La città veneta chiamata anche Ars Antiqua ha un’importante offerta museale per “viaggiatori” che vogliono vivere un’esperienza culturale notevole, tra i beni si possono visitare gli affreschi di Giotto della Cappella degli Scrovegni del 1303 – 05 e per la grande Basilica di Sant’Antonio del XII sec. “Van Gogh, I colori della vita” è stata fortemente voluta dopo i mesi drammatici dell’emergenza dovuta al Covid-19. Gli organizzatori scommettono molto sulla mostra dell’artista che vuole essere ad alto valore simbolico oltre dell’importanza culturale. Van Gogh, la vita, le opere e il valore finanziario. Vincent Willem Van Gogh è molto identificato per le opere “I girasoli” e “La Notte stellata” e dopo la sua morte, la reputazione di Van Gogh è cresciuta notevolmente, attualmente sui social è una vera star, un tweet ogni 5 minuti, infatti è ritenuto fra gli artisti più Pop a livello mondiale. Le sue opere, realizzate tra l’arte moderna e il Post Impressionismo, hanno ispirato le correnti dei Fauves e degli espressionisti tedeschi e tra gli altri stili d’avanguardia. Ma nel corso della sua vita Vincent Willem Van Gogh la sua arte di non fu ben accolta e compresa, tanto da ricorrere all’affidamento finanziario di suo fratello Theo. Nel mondo gli appassionati delle opere dell’artista incompreso possono fruire oltre al Van Gogh Museum di Amsterdam, al Yale University Art Gallery, New Haven, Connecticut al Albright- Knox Art Gallery, a Buffalo, New York; il Museo Statale di Belle Arti Pushki, Mosca ed infine il Museum of Modern Art di New York, che ospita l’opera “Notte stellata” del 1889, un anno prima del suo decesso, una delle immagini più riconoscibili dell’artista e di tutta la storia dell’arte. La performance all’asta di Van Gogh nella Casa d’Asta
Sotheby’s di New York nel 1987 ha fatto scalpore sin dalla vendita dell’opera chiamata “Iris”, per 53,9 milioni di dollari, rappresentando un cambio di paradigma nel mercato dell’arte; Iris è ora nella collezione del J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Attualmente le quotazioni delle opere dell’artista olandese restano forti e la domanda è elevata. Secondo il Professore Mei Moses di Sotheby’s, tra i più importanti riguardanti gli studi dell’arte, il rendimento medio annuo composto per Vincent van Gogh rivenduto all’asta tra il 2003 e il 2017 è stato del 10,1% con il 93,6% di 47 opere di questo tipo in aumento. Tivoli, Petrarca va in scena tra antico e moderno: Rino Caputo e Mario Alberti tra musiche e parole Sabato 10 ottobre 2020 alle ore 18 a Rocca Pia, Tivoli si
confronta con la figura di Francesco Petrarca, una delle tre corone della storia delle letteratura nostrana e padre della lingua italiana.
“Veteribus nova permisce, Petrarca a Tivoli” è il titolo dell’evento a cura dell’associazione La Terzina che grazie alla collaborazione con la Pro Loco e il patrocinio del Comune di Tivoli è stato inserito nel cartellone di eventi del Settembre Tiburtino. Ne parlerà Il professor Rino Caputo, presidente del Centro Studi Ars Nova Italiana di Certaldo, già Ordinario di Letteratura Italiana della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. Accompagneranno il dialogo, le note dei musicisti Mario Alberti ai flauti, Franco Menichelli al liuto e alla chitarra a dieci corde con la partecipazione dell’attrice Daniela Sistopaolo che reciterà versi petrarcheschi. “Petrarca è uomo di ogni tempo, in grado di scrivere delle lettere a Cicerone e Virgilio come se fossero suoi contemporanei e al tempo stesso di prevedere persino noi come suoi coevi” spiega il professor Rino Caputo introducendo l’incontro in programma a Tivoli. “Nell’interessante attacco della sua Lettera ai posteri dice proprio: “Avrai forse inteso dire alcuna cosa di me…” dando per scontato che lui avrebbe resistito ai secoli, arrivando fino al nostro tempo, a noi che oggi guardiamo alla sua poesia. Da questo nasce il titolo scelto per l’evento di Tivoli. In latino ma molto fresco. Petrarca, infatti, a differenza di Dante che esalta il volgare, pensa e scrive in latino. Con Petrarca il volgare diventa quasi un’ esperienza sofisticata, raffinata. Basti pensare, appunto, al Canzoniere che infatti ha un titolo in latino Rerum vulgarium fragmenta ma poi è tutto in italiano: la lingua del petrarchismo, arrivata fino a noi che con il suo modello ha influenzato il modo di fare poesia in tutta Europa e dura per quasi tre secoli”. “Senza Petrarca – prosegue Caputo – non ci sarebbe stato Shakespeare coi suoi Sonetti, non ci sarebbero state le poesie di Ronsard o Gòngora. Da cui Veteribus nova permisce a mescolare l’antico col moderno, le cose vecchie con quelle nuove e da questa sintesi Petrarca è in grado di
rendere appunto la grande arte poetica che tutti gli riconosciamo. Proprio questo sarà presentato a Tivoli assieme a un collegamento ineliminabile con Dante che appartiene a una generazione precedente di cui Petrarca è figlio. A partire da questi rapporti sarà presentata una piccola antologia significativa dei componimenti d’amore di Dante e di Petrarca”. “Il progetto proposto da La Terzina su Petrarca – spiega Irene Timperi, consigliera del sindaco di Tivoli per la valorizzazione degli eventi, della tradizione e del folklore – rientra pienamente nel contesto di aggregatore culturale del Settembre Tiburtino. Il sindaco è estremamente felice di ospitare l’evento, sperando anche in una futura collaborazione con tutti gli attori protagonisti di questo importante lavoro. In tal senso ringraziamo il maestro Mario Alberti, il professor Caputo per i loro interventi a Rocca Pia con l’auspicio sincero di poterli ospitare di nuovo prossimamente, quando speriamo ci sarà la possibilità di allargare l’invito a più persone e avere una platea ancora più ampia”. Prima mostra virtuale in 3d sull’Italia ritrovata a cura di Enit È la prima volta che viene collegato un archivio ad uno spazio espositivo digitale in 3D senza la collocazione fisica di una mostra. Lo fa Enit-Agenzia Nazionale del Turismo aprendo virtualmente le porte del proprio archivio storico con migliaia di ritrovamenti in un’esposizione globale totalmente digitale e anche in inglese intitolata “Enit e l’Italia. Una
gran bella storia“. Ad aprirla Alberto Angela che ricorda come “l’Italia abbia la maggiore biodiversità culturale presente sul Pianeta, 3mila anni di civiltà ininterrotti, cosa che gli altri Paesi non hanno. Ed è nostro dovere conservare questo patrimonio affinché arrivi integro alle generazioni future, ancora non nate e che potranno sentirsi stimolate da questi collegamenti storici. Custodire questo patrimonio vuol dire anche mettere in luce le meraviglie che lo costituiscono. Attraverso le opere del passato riceviamo valori che ci aiutano a vivere il presente per indirizzare il futuro. La missione di Enit è fondamentale per rimanere sulla stessa lunghezza d’onda delle generazioni passate“. “La forgia dell’ospitalità italiana passa da Enit. Il turismo oggi muove l’economia ed è un’attività scientifica, settorializzata e segmentata, diventando un prodotto che coinvolge non solo fattori materiali, tangibili (trasporti, ristoranti, ecc.), ma che comprende e valorizza anche fattori immateriali, come le tradizioni, la cultura locale, il senso di appartenenza, le emozioni. Fattori che esaltando l’unicità delle località turistiche hanno un ruolo determinante sulle scelte dei viaggiatori” aggiungeilPresidente Enit Giorgio Palmucci. “L’industria dell’accoglienza segue una linea tendenziale ascendente: in 100 anni il movimento turistico è esploso da 900mila visitatori nel 1911 a quasi 64 milioni di arrivi odierni. L’apporto al sistema economico dal 1924 ad oggi è passato da 2 miliardi e mezzo di lire a quasi 42 miliardi di euro. Negli anni Cinquanta e Sessanta l’Enit entrò nel mondo del cinema per produrre cortometraggi di promozione turistica e inoltre lanciò i notiziari di settore nella Radio Nazionale sin dal 1927. Esisteva un consorzio di vendita di pacchetti turistici negli anni ’20 tra Enit e Ferrovie ad esempio”. Così il Direttore Enit Giovanni Bastianelli ricordando anche il primo presidente Enit Luigi Rava, Ministro delle Finanze e
dell’Istruzione che già al tempo esaltava il ruolo dell’ambiente e dei beni culturali. “Enit rimise in circolo la cultura: per l’ente lavorarono grafici e pittori di fama diversa e provenienti da ambienti diversi. Le pellicole dell’Enit, presentate alle maggiori rassegne del settore e realizzate con la volontà di trascendere i documentari sull’Italia allora disponibili, furono affidate ad autori d’eccezione. raccontano, tra gli altri, nel loro saluto ad Enit, gli ambasciatori internazionali che organizzeranno eventi dedicati alla mostra Enit nelle sedi delle ambasciate in giro per il mondo” dichiarala Maria Elena Rossi. A ricordare l’importanza di Enit le ambasciate italiane all’estero intervenute per la presentazione del lancio della mostra dell’Agenzia Nazionale del Turismo. Tra gli altri, a ricordare il contributo di Enit alla promozione dell’Italia l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano secondo il quale “il ruolo di Enit emerge anche all’interno della Federazione Russa. L’Agenzia è presente con un ufficio di rappresentanza fino dal 1997 poco dopo il crollo dell’Unione Sovietica. E ha sempre compreso le potenzialità di una popolazione di 150 milioni di abitanti tutti appassionati a quanto l’Italia può offrire. E grazie all’intensa attività Enit, che fa leva sul tradizionale amore che lega le nostre culture, è riuscita a far diventare la Penisola una delle prime tre nazioni preferite dai viaggiatori russi. Già nel 1921 Enit aveva intuito la possibilità di influenzare i flussi turistici dall’estero attraverso campagne”. Una strategia vincente e lo è ancora, sostiene l’ambasciatrice italiana in Francia Teresa Castaldo mentre, per l’ambasciatrice italiana in Belgio Elena Basile, “Enit è protagonistain Belgio insieme alla rete estera del Ministero degli Esteri, svolge un lavoro encomiabile per la produzione istituzionale economico culturale e turistica. Il Belgio ama l’Italia e una comunità di 500mila italiani”. Plauso ad Enit anche dall’ambasciatore
italiano in Brasile Francesco Azzarello: “Enit è la nostra stella, la nostra bandiera per il turismo e confidiamo di riprendere presto i rapporti con enormi flussi dal Brasile all’Italia“. L’ambasciatore italiano a Tokyo Giorgio Starace rammenta che le “straordinarie bellezze del nostre Paese vengono celebrate attraverso il lancio della mostra virtuale Enit in Italia. Ci sono dati incoraggianti, solo nel 2019 sono stati oltre 2 milioni e mezzo i turisti giapponesi che hanno visitato l’Italia nel 2019 e la Penisola è stata la prima destinazione europea per i turisti giapponesi l’anno scorso“. L’ambasciatore italiano a Vienna Sergio Barbanti: “Enit ha un compito difficile che assolve con pazienza e tenacia e infatti l’Italia è per gli austriaci la prima meta delle vacanze“. Anche l’ambasciatrice in Australia Francesca Tardioli elogia “Enit e Italia, una storia che ha superato il secolo. Il turismo verso l’Italia ha portato nel 2019 quasi un milione e mezzo di viaggiatori australiani e neozelandesi. Le restrizioni ci fanno sentire ancora di più la voglia di Italia, sperando di poterla raggiungere il prima possibile”. La mostra è un unicum perché è il risultato di un progetto di innovazione digitale dove un archivio storico dialoga direttamente con una piattaforma 3D. Questo permette ad Enit di avere uno spazio virtuale di proprietà – come se realmente fosse un luogo espositivo – dove organizzare e allestire infinite mostre attingendo direttamente dal proprio patrimonio culturale. La valorizzazione del patrimonio acquisisce così una dimensione interattiva, tecnologica e globale mai raggiunta prima. Ci si potrà muovere a 360 gradi e lanciare approfondimenti in audio guida e utilizzare materiali multimediali che interagiscono tra loro a celebrare il genio italiano e l’evoluzione sociale della Penisola, influenzata dallo sviluppo turistico. Tra le opere che si incontreranno anche i manifesti storici e le foto con estratti dei lavori documentaristici cinematografici commissionati da Enit al
celebre regista italiano Luciano Emmer, che raccontavano le bellezze dell’Italia attraverso lo narrazioni dei sentimenti. E poi le campagne pubblicitarie firmate dai migliori designer degli anni ’30-’40-’50, che hanno indirizzato l’Italia verso la ripresa post bellica e ora post Covid e siglato alleanze strategiche con importanti enti statali del comparto turistico, promosso concorsi e campagne fotografiche per documentare lo stato d’essere delle risorse italiane. La mostra è visibile sulla piattaforma www.mostrevirtuali.enit.it. L’evento celebra anche l’ente più antico d’Italia con il ruolo fondamentale svolto in oltre cento anni di storia di promozione turistica. Fondato nel 1919 con il compito di far conoscere e appassionare l’estero all’Italia come destinazione turistica d’eccellenza, Enit continua a lavorare per elevare la quantità e la qualità dei flussi di visita nel nostro Paese e raccontarne e influenzarne la storia. La mostra si strutturata in quattro sezioni tematiche con sei stanze in un viaggio virtuale lungo l’Italia e una panoramica fotografica tratta dall’Archivio che ripercorre la Penisola dal Nord a Sud. Enit ha avviato inoltre la digitalizzazione di oltre 30mila reperti ad oggi, su un patrimonio di 100mila ritrovamenti di inestimabile valore storico e artistico, una parte di quali sono contenuti nel libro “Promuovere la Bellezza” il libro- evento con cui Enit ha festeggiato i 100 anni e curato dal ricercatore Manuel Barrese, frutto di oltre un anno di ricerche storiografiche e di analisi di migliaia di diapositive, manifesti e vetrini che hanno ricostruito di uno spaccato dell’Italia dai tratti inediti ed eterogenei e riportato alla luce i manifesti storici di artisti contemporanei: Dudovich, Cambellotti, Boccasile, Retrosi, Mino Delle Stile. Tutto il materiale confluirà in un archivio storico digitale che insieme all’Open Library con il materiale fotografico delle Regioni Italiane costituirà il più qualificato patrimonio sul turismo italiano.
La mostra e’ disponibile sul sito www.mostrevirtuali.enit.it Cremona, Pianolink International Amateurs Competition: ecco i vincitori del prestigioso concorso internazionale CREMONA – Sono stati resi noti a Cremona i nomi dei vincitori del concorso Pianolink International Amateurs Competition: Michael Cheung (Canada), Carl Di Casoli (Florida
USA), Joowon Kim (South Korea), Irene Longacre Whiteside (Texas USA), Zachary Weiner (California USA). Il primo premio assoluto PianoLink Grand Prize è andato a Zachary Weiner. I vincitori sono stati selezionati tra i 10 finalisti in gara, dei quali 4 hanno sostenuto la prova da remoto, da 4 nazioni diverse (California, Texas, Florida, Grecia) e con altrettanti fusi orari diversi. Gli altri 6 hanno sostenuto la prova a Cremona presso Palazzo Affaitati.
Tutti i momenti della giornata sono stati trasmessi in diretta in live-streaming, contemporaneamente sulle pagine Facebook di PianoLink, Yamaha Pianos, Bösendorfer Italia, Cremona Fiere e Cremona Musica e sul canale YouTube PianoLink International Amateurs Competition. Hanno preso parte alla competizione
tutti i pianisti amatori di ogni nazionalità suddivisi in due categorie, diplomati e non diplomati. La giura era presieduta dal pianista americano Jeffrey Swann e composta inoltre da Bruno Monsaingeon (FRA), Eric Schoones (NLD), Alberto Nosè (ITA) e Alexander Romanovsky (UKR). I cinque vincitori del Concorso si aggiudicano: Recital dei Vincitori a Milano all’interno del MiAmOr Music Festival 2021, Recital dei Vincitori a San Pietroburgo, Recensione scritta e autografata dalla giuria, Intervista su Pianist Magazine. Il Primo Premio Assoluto vinto da Zachary Weiner consiste in un’iscrizione al Workshop di Pianoforte e Orchestra PianoLink edizione 2020/2021 con la frequenza delle lezioni e prove con orchestra a Milano, e Concerto Finale con Orchestra Sinfonica, dal valore €4.000, messo a disposizione da Yamaha Music Europe Branch Italy. Il Premio CremonaMusica, del valore di 1.000 euro, andrà al video che avrà registrato il maggior numero di like e voti espressi dal pubblico presente in sala durante il MiAmOr Music Festival, si potrà votare fino a maggio 2021. Roma, un fine settimana di concerti per pianoforte al Bioparco
ROMA – Sabato 3 e domenica 4 ottobre il Bioparco di Roma ospita la manifestazione ‘Villa Borghese piano days’, maratona di concerti per pianoforte gratuiti presso la Sala dei Lecci (ingresso dedicato da Viale Aldrovandi incrocio con Viale Rossini) dalle ore 11.00 alle 21.00. Per l’intera giornata si alterneranno performance dalla classica al jazz alla musica da camera, insieme a momenti dedicati a bambini e famiglie. L’alto livello artistico delle esibizioni è curato dalla Direzione Artistica di Gaia Vazzoler e Massimo Spada, con giovani talenti del pianismo italiano, ma anche grandi pianisti affermati nel panorama internazionale. In omaggio al 250° anniversario dalla nascita di Beethoven, i programmi dei concerti delle due giornate prevedranno almeno un brano del genio di Bonn, mentre sabato sera Gaia Vazzoler condurrà il pubblico in un affascinante “salotto musicale” raccontando la musica di Beethoven con le esecuzioni al pianoforte di Massimo Spada. A chiudere il weekend di musica e natura, “Il carnevale degli animali” che introdurrà il premio “PIANO LIFE”, destinato a
chi ha dedicato la propria vita al pianoforte. Sarà l’ing. Paolo Fazioli, che ai pianoforti dona proprio la vita, a riceverlo domenica sera. All’ingresso monumentale del Bioparco sarà inoltre presente lo spazio ‘play me’ con un pianoforte (dalle 11.00 alle 14.00) dove si esibiranno alcuni ‘pianisti in erba’. Per l’occasione i bambini dedicheranno le musiche all’iniziativa di sensibilizzazione sui cambiamenti climatici ‘Plant for the planet’ che consiste nel piantare alberi per bilanciare gli effetti dannosi dell’anidride carbonica, esaltando così lo spirito green dell’evento. Al termine delle brevi esibizioni, tutti i bambini presenti avranno la possibilità di suonare il pianoforte. La manifestazione, giunta alla quarta edizione e sostenuta da Coop e Ciampi Pianoforti, sarà aperta sabato 3 ottobre alle 9.45 da un momento straordinario che si potrà seguire online sui canali social dell’evento: il “concerto per Sofia”. L’elefantessa del Bioparco sarà infatti spettatrice di un omaggio musicale dedicato a lei, con un pianoforte a coda posizionato sulla terrazza che affaccia proprio sul suo exhibit.
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