Francia Nota di settore Agro-alimentare - Agenzia ICE

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Francia

                                  Nota di settore

                            Agro-alimentare

ICE – Agenzia Ufficio di Parigi
Marzo 2018
INDICE

L’ANDAMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI PRODOTTI ALIMENTARI......................................................... 3
   Una visione di insieme ....................................................................................................................... 3
   Focus sulle prime 30 categorie di prodotti importati ....................................................................... 6

LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA - GDO ............................................................................... 8
   I protagonisti della GDO in Francia .................................................................................................... 9
   Gli Hard Discount.............................................................................................................................. 11

L’ANDAMENTO DEI CONSUMI ALIMENTARI ........................................................................................ 12

LE NUOVE TENDENZE ............................................................................................................................ 12
   Il Drive ............................................................................................................................................... 12
   L’e-commerce e l’m-commerce ........................................................................................................ 13
   I piatti pronti..................................................................................................................................... 13
   Lo snacking ....................................................................................................................................... 15

L’ETICHETTA “NUTRI-SCORE” ............................................................................................................... 16

NORMATIVE E PROCEDURE .................................................................................................................. 18

RISCHI E OPPORTUNITÀ PER I PRODOTTI MADE IN ITALY..................................................................... 19

CONTATTI UTILI ..................................................................................................................................... 21
   Saloni specializzati ............................................................................................................................ 21
   Riviste professionali specializzate ................................................................................................... 21
   Federazioni ....................................................................................................................................... 21

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                                                 2
Marzo 2018
L’ANDAMENTO DELLE IMPORTAZIONI DI PRODOTTI ALIMENTARI

Una visione di insieme
In base ai dati ufficiali forniti da Global Trade Atlants1 sull’import-export nel settore alimentare, la
Francia rappresenta per l’Italia la seconda destinazione per l’esportazione (preceduta dalla Germania)
e il terzo paese per l’importazione.
Dal punto di vista francese, invece, l’Italia è il quinto paese sia per l’export che per l’import.

                             Import                                                   Export
    Italia        Francia = 3° paese di origine            Italia      Francia = 2° paese di destinazione
    Francia       Italia = 5° paese di origine             Francia     Italia = 5° paese di destinazione
Analizzando più nel dettaglio i dati sull’importazione francese di beni alimentari, si può innanzitutto
notare che il valore complessivo dell’import alimentare francese ha superato, nel 2017, i 47 miliardi di
euro, facendo registrare un aumento del 2,42% rispetto al 2016.
In questo contesto la Spagna si conferma essere il primo importatore (quota di mercato pari al 13,21%),
nonostante una leggera flessione del valore economico complessivo (-0,79%). Al secondo posto si
collocano i Paesi Bassi che, grazie ad un aumento del 6,75% del valore delle loro importazioni, hanno
superato, nel 2017, il Belgio, detenendo una quota di mercato pari al 13,08%. In terza e quarta
posizione si trovano, rispettivamente, il Belgio (12,60% e +2,90%) e la Germania (11,51% e +1,38%).

L’Italia ha, nel 2017, consolidato la sua quinta posizione nell’import alimentare francese (quota di
mercato pari all’8,38%), grazie ad un valore economico delle importazioni che si è attestato a quaisi
quattro miliardi di euro, corrispondente ad un aumento del 6,63% rispetto all’anno precedente e a
quasi il triplo rispetto al trend francese dell’intero settore (+2,42%).

                                       Francia (Dogane) Statistiche d’importazione
                                                   Prodotti: 4A_Alimentare
                                                  2017 (Gennaio - Dicembre)
                                                                                  %
       Paese                                Euro                                              % Quota di mercato
                                                                              variazione
      partner
                         2015               2016                2017          2017/2016     2015     2016     2017
    Mondo            44 848 327 592     45 899 487 901       47 008 109 958          2,42   100,00   100,00   100,00
    Spagna             6 072 403 081     6 258 079 732        6 208 781 408        - 0,79    13,54    13,63    13,21
    Paesi Bassi        5 220 328 200     5 761 725 352        6 150 426 264          6,75    11,64    12,55    13,08
    Belgio             5 434 322 268     5 755 154 304        5 922 333 159          2,90    12,12    12,54    12,60
    Germania           5 382 412 483     5 339 348 468        5 412 802 855          1,38    12,00    11,63    11,51
    Italia             3 558 961 149     3 695 371 446        3 940 266 276          6,63     7,94     8,05     8,38
    Regno Unito        2 134 348 447     2 101 879 707        2 052 019 882        - 2,37     4,76     4,58     4,37
    Svizzera           1 567 112 854     1 549 537 997        1 750 700 825        12,98      3,49     3,38     3,72
    Polonia            1 354 284 695     1 144 191 294        1 221 284 193          6,74     3,02     2,49     2,60
    Brasile            1 243 164 118     1 066 778 482        1 021 964 593        - 4,20     2,77     2,32     2,17
    Marocco            907 752 715          969 448 964   1 017 539 413              4,96     2,02     2,11     2,16
    Fonte: Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur -DNSCE

1
 https://www.gtis.com/gta/secure/udgcty_wta.cfm
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Marzo 2018
Le importazioni italiane sono costituite principalmente da preparazioni a base di cereali (prodotti di
     panetteria e pasticceria, pasta secca e fresca), formaggi, cacao, caffè, bevande (in particolare vino),
     uova, riso, olio di oliva e preparazioni a base di ortaggi e legumi (in particolare, conserve e lavorati
     del pomodoro).
     La tabella sottostante mostra l’andamento delle vendite delle singole categorie di prodotti (codice
     doganale a 6 cifre, con una quota di mercato superiore/uguale allo 0,40%).
     Si può notare come il 2017 sia stato caratterizzato da una crescita generalizzata delle principali
     categorie di prodotti. Su 53 categorie di prodotti, 23 hanno infatti registrato un aumento del valore di
     importazione superiore al 10% rispetto all’anno precedente. 13, al contrario, hanno fatto registrare
     una diminuzione (di cui 3 minore/uguale all’1% e 5 maggiore del 5%)

                                       Francia (Dogane) Statistiche d’importazione da Italia
                                                      Prodotti: 4A_Alimentare
                                                   Anno 2017 (Gennaio - Dicembre)

                                                                       Euro                    % variazione   % Quota di mercato
Prodotti                 Descrizione
                                                            2016                2017           2016 / 2017     2016       2017
4A_Alim.                                                  3 695 371 446       3 940 266 276            6,63        100      100
190590     Prodotti di panetteria e pasticceria            197 352 192          219 973 943           11,46       5,34      5,58
040610     Formaggi freschi non fermentati                 174 900 511          194 013 604           10,93       4,73      4,92
           Cioccolata e altre bevande a base di
180690     cioccolato                                      200 384 519          190 921 601           -4,72       5,42      4,85
190219     Paste alimentari non cotte né farcite           177 528 244          183 035 398             3,1         4,8     4,65
040690     Formaggi (escl. formaggi freschi)               130 906 840          148 915 989           13,76       3,54      3,78
080610     Uve fresche                                     123 606 355          135 869 155            9,92       3,34      3,45
090121     Caffè torrefatto, non decaffeinizzato           127 731 940          135 866 326            6,37       3,46      3,45
190532     Cialde e Cialdine                                56 580 453          111 460 329           96,99       1,53      2,83
021019     Carni di Sudi secche o affettate                102 816 138          110 053 234            7,04       2,78      2,79
           Formaggi grattugiati o in polvere di
040620     tutti i tipi                                     80 177 652           93 196 587           16,24       2,17      2,37
           Olio di oliva vergine ottenuto
150910     esclusivamente da olive                          89 520 061           86 945 452           -2,88       2,42      2,21
100630     Riso semilavorato o lavorato                     85 289 142           86 639 245            1,58       2,31       2,2
220110     Acque minerali o gassate                         78 463 117           80 485 251            2,58       2,12      2,04
           Paste alimentari farcite con carne o
190220     altre sostanze                                   69 660 095           78 480 401           12,66       1,89      1,99
220421     Vini di uve freschi
Preparazioni per salse, salse
210390   preparate e condimenti                       46 678 852        46 207 132    -1,01   1,26   1,17
220870   Liquori                                      38 207 073        41 708 865    9,17    1,03   1,06
         Nocciole "Corylus Spp." fresche o
080222   secche, sgusciate                            28 228 245        39 780 884   40,93    0,76   1,01
         Confetture, gelatine, marmellate e
200799   puree                                        38 631 889        34 810 878    -9,89   1,05   0,88
220410   Vini Spumanti di uve fresche                 28 012 023        32 992 222   17,78    0,76   0,84
         Preparazioni e conserve di prosciutti
160241   e loro pezzi                                 28 773 533        32 968 820   14,58    0,78   0,84
210500   Gelati, anche al cacao                       34 596 954        32 286 343    -6,68   0,94   0,82
         Siero di latte, modificato o non,
040410   anche concentrato                            23 058 492        30 978 871   34,35    0,62   0,79
220429   Vini uve fresche >10l.                       26 896 958        30 397 885   13,02    0,73   0,77
         Formaggi a pasta erborinata (escl.
040640   grattugiati)                                 28 019 868        30 216 812    7,84    0,76   0,77
081050   Kiwi freschi                                 21 355 270        29 880 185   39,92    0,58   0,76
         Cioccolata e altre preparazioni
180631   alimentari al cacao ripiene                  18 514 340        27 423 777   48,12     0,5    0,7
230910   Alimenti per cani e gatti                    23 572 263        26 603 387   12,86    0,64   0,68
190531   Biscotti con aggiunta di dolcificanti        23 041 680        25 586 362   11,04    0,62   0,65
190211   Paste alimentari non cotte né farcite        24 290 128        25 115 929      3,4   0,66   0,64
080810   Mele fresche                                 19 892 826        24 346 819   22,39    0,54   0,62
         Vermut e altri vini preparazioni con
220510   piante o sostanze aromatiche                 24 233 055        24 191 758    -0,17   0,66   0,61
200931   Succhi di altri agrumi non fermentati        22 166 597        23 755 765    7,17     0,6    0,6
         Cioccolata e altre preparazioni
180632   alimentari al cacao (escl. Ripiene)          18 455 618        21 494 784   16,47     0,5   0,55
         Aceti commestibili e loro succedanei
220900   commestibili                                 21 400 319        20 956 363    -2,07   0,58   0,53
         Succhi e estratti vegetali (escl. quelli
130219   di liquori)                                  22 130 446        20 746 747    -6,25    0,6   0,53
         Prodotti a base di zucchero, non
170490   contenenti cacao                             16 258 276        20 282 968   24,75    0,44   0,51
         Glucosio allo stato solido e sciroppo
170230   di glucosio                                  17 017 707        20 253 930   19,02    0,46   0,51
080212   Mandorle fresche o secche, sgusciate         17 746 213        19 783 036   11,48    0,48    0,5
         Prosciutti, spalle e loro pezzi, di suidi,
021011   non disossati                                21 083 604        18 942 563   -10,16   0,57   0,48
         Olio di palma anche raffinato (escl.
151190   grezzo)                                      18 911 634        18 463 916    -2,37   0,51   0,47
190230   Paste alimentari cotte (escl. farcite)       16 747 485        17 541 077    4,74    0,45   0,45
200819   Frutta a guscio e altri semi                 11 953 677        16 398 419   37,18    0,32   0,42
         Carni di bovini disossate, fresche o
020130   refrigerate                                  17 908 221        15 847 008   -11,51   0,48    0,4
190240   Cuscus anche preparato                       13 596 367        15 732 736   15,71    0,37    0,4
         Ortaggi e legumi preparati o
200599   conservati                                   14 449 983        15 657 453    8,36    0,39    0,4
020230   Carni di bovini disossate e congelate        14 900 075        15 619 128    4,83     0,4    0,4
    Fonte: Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur -DNSCE

    ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                       5
    Marzo 2018
Focus sulle prime 30 categorie di prodotti importati
Analizzando con maggiore attenzione le prime 30 categorie di prodotti, selezionate in base al valore
complessivo delle importazioni in Francia (tabella alla pagina seguente), si può notare che 22 categorie
hanno beneficiato di un aumento rispetto al 2016, 2 sono rimaste stabili e 6 hanno fatto registrare un
segno negativo.
Tra le 22 categorie di prodotti in crescita, 12 hanno conseguito un aumento maggiore del 10% del
valore di importazione in Francia, e di esse 3 maggiore del 30%:
     cialde (+97%, equivalente ad un aumento, rispetto al 2016, di oltre 56 milioni di euro, per un
        valore totale di 111 milioni ed una quota di mercato, nel 2017, pari al 2,83%);
     nocciole fresche o secche (+40%, equivalente ad un aumento di oltre 11 milioni e mezzo di
        euro, per un valore totale di 40 milioni ed una quota di mercato pari all’1,01%);
     siero di latte (+34%, equivalente ad un aumento di circa 11 milioni di euro, per un valore totale
        di 31 milioni ed una quota di mercato del 0,79%).
Le altre categorie con segno positivo sono:
     vini spumanti (+17,78% vs 2016 e un valore totale, nel 2017, di 33 milioni di euro);
     piante vive (+17,13% e 64 milioni);
     formaggi grattugiati (+16,24% e 93 milioni);
     preparazioni e conserve di prosciutti (+14,58 e 33 milioni);
     formaggi esclusi quelli freschi (+13,76% e 149 milioni);
     vini esclusi ii vini spumanti (+13% e 30 milioni)
     paste alimentari farcite (+12,66 e 78 milioni);
     salsicce e salami (+12,30% e 43 milioni);
     prodotti di panetteria e pasticceria (+11,46% e 219 milioni) e
     formaggi freschi non fermentati (+10,93% e 194 milioni).
Le categorie di prodotti che invece hanno registrato un andamento stabile rispetto al 2016 sono:
     pomodori preparati interi o a pezzi (+0,19% rispetto al 2016 e valore totale, nel 2017, di 56
        milioni di euro) e
     ketchup ed altre salve di pomodoro (-0,20% e 51 milioni).
Infine, le principali categorie di prodotti che hanno fatto registrare, nel 2017, una riduzione del loro
valore di importazione in Francia rispetto all’anno precedente sono:
      Confetture, gelatine e marmellate: -9,89% rispetto al 2016 e più del doppio rispetto al trend
         nazionale (pari a -3,76%). L’Italia, che detiene il 21,55% di quote di mercato (pari a 35 milioni
         di euro), ha perso la leadership del settore a vantaggio dei Paesi Bassi (22,13% e +5,37%);
      Gelati: -6,68% vs 2016 e più del quintuplo del trend nazionale del (pari a -1,17%). L’Italia si
         colloca al 3° posto per quote di mercato (15,84% per un valore di 32 milioni di euro) dietro a
         Germania (24,60% e 50 M€) e Belgio (19,23% e 32 M€);
      Cioccolata: -4,72% vs 2016 e in controtendenza rispetto al trend nazionale (pari allo +0,25%).
         L’Italia si colloca al secondo posto (22,6% per un valore di 191 M€), dietro al Belgio (28%);
      Pomodori preparati esclusi quelli interi o a pezzi: -3,28%, vs 2016 e in controtendenza rispetto
         al trend nazionale (pari allo +3,60%). L’Italia resta comunque il leader del settore con il 62% di
         quote di mercato per un valore complessivo di 62 M€);
      Olio di oliva vergine: -2,88% vs 2016 e in controtendenza rispetto al trend nazionale (pari al
         +7,7%). L’Italia si colloca al secondo posto (18,58% di quote di mercato per un valore
         complessivo di 87 milioni) dietro la Spagna (64,7% e +12,08%);
      Preparati per salse e condimenti: -1,01%, vs 2016 e in controtendenza rispetto al trend
         nazionale (pari al +1,55%). L’Italia si colloca al terzo posto (12,65% di quote di mercato per un
         valore complessivo di 46 M€) dietro il Belgio (25,5%) e la Germania (20,7%).

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                       6
Marzo 2018
Francia (Dogane) Statistiche d’importazione da Italia
                                             Prodotti: 4A_Alimentare
                                          Anno 2017 (Gennaio - Dicembre)
                                                                                         %        Quota di
                                                                     Euro
 Prodotti                  Descrizione                                               variazione   Mercato
                                                            2016           2017        17/16    2016   2017
 4A_Alim.                                                3 695 371 446 3 940 266 276       6,63    100 100
 190590 Prodotti di panetteria e pasticceria               197 352 192 219 973 943        11,46   5,34 5,58
 040610 Formaggi freschi non fermentati                    174 900 511 194 013 604        10,93   4,73 4,92
          Cioccolata e altre bevande a base di
 180690                                                    200 384 519      190 921 601   -4,72   5,42   4,85
          cioccolato
          Paste alimentari farcite con carne o altre
 190219                                                    177 528 244      183 035 398     3,1    4,8   4,65
          sostanze
 040690 Formaggi (esclusi formaggi freschi)                130 906 840      148 915 989   13,76   3,54   3,78
 080610 Uve fresche                                        123 606 355      135 869 155    9,92   3,34   3,45
 090121 Caffè torrefatto, non decaffeinizzato              127 731 940      135 866 326    6,37   3,46   3,45
 190532 Cialde e cialdine                                   56 580 453      111 460 329   96,99   1,53   2,83
 021019 Carni di suidi secche o affettate                  102 816 138      110 053 234    7,04   2,78   2,79
          Formaggi grattugiati o in polvere di tutti i
 040620                                                       80 177 652     93 196 587   16,24   2,17   2,37
          tipi
          Olio di oliva vergine e sue frazioni
 150910                                                       89 520 061     86 945 452   -2,88   2,42   2,21
          ottenuti esclusivamente da olive
 100630 Riso semilavorato o lavorato                          85 289 142     86 639 245    1,58   2,31    2,2
 220110 Acque minerali e acque gassate                        78 463 117     80 485 251    2,58   2,12   2,04
          Paste alimentari farcite con carne o altre
 190220                                                       69 660 095     78 480 401   12,66   1,89   1,99
          sostanze
 220421 Vini di uve fresche 10l                              26 896 958     30 397 885   13,02   0,73   0,77
Fonte: Direction Nationale des Statistiques du Commerce Extérieur – DNSCE

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                         7
Marzo 2018
LA GRANDE DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA - GDO

La grande distribuzione organizzata (GDO) ha un peso preponderante nel mercato francese ed è da
sempre il partner fondamentale dell’industria agro-alimentare nazionale.
La GDO è competitiva anche a livello di offerta, essendosi lanciata ormai da diversi anni nella
commercializzazione di prodotti realizzati per proprio conto da terzi. I prodotti “a marchio del
distributore” (MDD) sono ormai paragonabili a quelli delle grandi marche sia in termini di qualità
(qualità, freschezza, aspetto) che di immagine (packaging e comunicazione).
In Francia la grande distribuzione commercializza circa i 2/3 dei prodotti alimentari venduti (contro il
50% ca. dell’Italia), mentre i negozi alimentari specializzati (punti vendita con superfici piccole o medie,
salumerie, drogherie e macellerie) si dividono il 18% del mercato. Il restante 18% è ad appannaggio di
altri punti vendita come, ad esempio, i negozi specializzati nei prodotti surgelati.

                          Quote di mercato della GDO nella distribuzione alimentare

                                   Struttura distributiva                                 2015           2016
                                            GDO
                                            di cui:
                                        Supermercati                                      27,9%          28%
                                         Ipermercati                                      36,8%          36%
                               Negozi alimentari specializzati                            18,3%          18%
                                              Altri                                       17%            18%
Fonte: Tableaux Economie Française – INSEE 2017 – www.insee.fr
        Les grandes surfaces alimentaires, Xerfi janvier 2018

                                                 La struttura della GDO
                                                   (numero di punti vendita)
 7000
                                                    6183
 6000                                       5578

 5000                                                                                                    4343
                                                                           3907
 4000                                                                             3516            3325          2006
 3000
                        2225                                                                                    2017
 2000           1394
 1000

     0
                 Ipermercati               Supermercati                Hard Discount                Drive*

                Dimensione                  Dimensione                      Dimensione
               media 5.259 m2              media 1.257 m2                  media 823 m2
* Per i Drive, l’anno storico di riferimento è il 2015 e non il 2006
Fonte: Linéaires Distribook 2018

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                                      8
Marzo 2018
I protagonisti della GDO in Francia

La GDO, che gestisce le vendite della maggior parte dei prodotti alimentari in Francia con una quota di
mercato, nel 2017, pari al 64%, è caratterizzata da un elevato grado di concentrazione. I primi 5
operatori detengono circa l’80% dell’intero mercato.
Nel 2017, il peso in valore dell’alimentare nel fatturato della GDO è stato negli ipermercati del 78,9%
(58,9 Mrd€, stabile vs 2016) e nei supermercati del 91,3% (42,2 Mrd€, -1,3% vs 2016).
I principali gruppi francesi del mercato sono:

                              Carrefour (Carrefour, Carrefour Market, Carrefour City,
                              Carrefour Contact, Carrefour Express, 8 à Huit, Carrefour Bio,
                              Carrefour Montagne, Carrefour Bon App, Carrefour Drive,
                              Market Drive, ooshop.com, courses Carrefour.fr, Contact Drive)
                              - www.carrefour.com

                              Leclerc (Hyper, Super E. Leclerc, Super E. Leclerc Bio & Italien,
                              E. Leclerc Express, E. Leclerc Drive, E. Leclerc Drive piéton
                              leclercdrive.fr) - www.e-leclerc.com

                              Les Mousquetaires-Intermarché (Intermarché Hyper e Super,
                              Intermarché Contact, Express, Le relais des Mousquetaires,
                              Netto, drive.intermarche.com) - www.mousquetaires.com

                              Groupe Casino (Géant Casino, Casino e Hyper Casino, Leader
                              Price, Petit Casino, Vival, Spar, Casino Drive, Franprix, Casino
                              Shop, Leader Price Express, Chez Jean, cdiscount.com
                              ,mescoursescasino.fr, casinodrive.fr) - www.groupe-casino.fr
                              Monoprix (Monoprix, Monop’, Naturalia) - www.monoprix.fr

                              Groupe Auchan (Auchan, Auchan City, Les Halles d’Auchan,
                              Simply Market, Simply City, Simply Market,Gourmand, Atac,
                              Galeries Gourmandes, Coeur de Nature, Partisans du Gout,
                              Auchan Drive, Chronodrive, auchandirect.fr,)
                              www.auchan.com
                              U (Hyper U, Super U, U Express, Marché U, Utile, Drive
                              coursesu.com) – www.magasins-u.com

                              Cora (Cora, Match, Record, Cora Drive, houra.fr, coradrive.fr) -
                              www.cora.fr

Tra i protagonisti esteri si segnaliano i marchi tedeschi LiDL, Aldi, e Norma, lo svizzero Migros, il belga
Colruyt e l’inglese Costco. A questi si è aggiunto nel 2012 l’inglese Marks & Spencer che però nel 2017
ha chiuso, i 7 punti vendita gestiti in proprio ed ha lasciato aperti solamente i 13 M&S Food gestiti in
franchising.

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                       9
Marzo 2018
Gruppi GDO per fatturato (Mrd€), 2017

    Carrefour                                                                                         88,8
                                                             40,1
      Auchan                                                              53,9
                                   17,6
       Leclerc                                                     46,7
                                                                  45
 Intermarché                                                 41
                                                 30,5                                              Mondo
      Groupe                                            37,8                                       di cui Francia
      Casino                         20,9
         Cora                                           37,8
                       5,8
   Systeme U                              24,1
                                          24,1

                 0              20                      40                 60               80               100

Fonte: Linéaires Planogramme 2018

                     Quote di mercato per Insegna (%), 2017

                      002% 002%                                                  Groupe Carrefour (-0,3%)
                                                                                 Leclerc (+0,4%)
      003%           005%                 010%
                                                                                 Intermarché (+0,2%)
         008%                                                                    Systeme u (+0,2%)
                                                               21%               Groupe Auchan (-0,3%)
             10%
                                                                                 Groupe Casino (stabile)
                               014%
                                                                                 LiDL (+0,2%)
                                                                                 Cora (stabile)
                                                                                 Aldi (stabile)

Fonte: Linéaires Distribook 2018

Per completare il panorama della GDO francese vanno inoltre segnalate le catene specializzate quali:
                                  Tipologia                                 Punti vendita                     Fatturato (M€)
 Picard                     prodotti surgelati                                  988                                1.414
 Biocoop                    prodotti biologici                                  458                                 950
 Grand Frais                prodotti freschi                                    188                                1.500
Fonte: Linéaires Planogramme 2017

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                                          10
Marzo 2018
Gli Hard Discount
La tipologia distributiva dell’Hard Discount (HD) si è affermata in Francia negli anni ’90 ed in origine si
caratterizzava per la presenza di punti vendita alimentare a libero servizio con personale ridotto,
superfici non estese, presentazione elementare dei prodotti esposti, assortimento limitato ai prodotti
base, prezzi bassi e prodotti con marchio del distributore o senza marca. Negli anni, i punti vendita
degli Hard Discount hanno subito una progressiva trasformazione sia in termini di immagine, che di
prodotti offerti (introduzione del fresco), tanto che oggi si è passati dal concetto di hard discount allo
Smart o Soft Discount.
In effetti, a seguito dell’offensiva condotta dalla GDO sul terreno dei prezzi (praticamente tutti i
principali distributori della GDO hanno creato la loro propria rete di negozi a basso costo), le principali
insegne HD stanno effettuando una mutazione strutturale per risalire nella gamma grazie al restyling
dei punti vendita, la valorizzazione degli assortimenti e campagne pubblicitarie più attrattive. Dopo un
periodo di boom, in cui la quota di mercato degli HD aveva raggiunto il 14% (2009), la crisi economica
ha pesato anche su questo circuito della GDO, che oggi occupa il 10,8% del mercato della grande
distribuzione.

                                     I Principali Attori Hard Discount in Francia
        Insegna                    Fatturato 2016     Fatturato 2017          Numero di punti vendita
   (quota di mercato)                   (M€)               (M€)                (superfice media in m²)
          LiDL France                                                                   1.485
                                       8.800               9.500
             (5,3%)                                                                   (850 m²)
          Aldi France                                                                    889
             (2,2%)
                                       3.500               3.500
                                                                                      (760 m²)
        Leader Price -                                                                   777
                                        n.d.                n.d.
        Casino (2,5%)                                                                 (850 m²)
               Netto -                                                                   295
                                        n.d.                n.d.
           Intermarché                                                                (800 m²)
               (0,7%)
                Norma                                                                     70
                                        266                 n.d.
                 (n.d.)                                                               (670 m²)
Fonte: Linéaires Distribook 2018

Il leader del settore, LiDL, ha iniziato quattro anni fa un piano di riconversione dei suoi punti vendita
francesi aumentando la qualità dei prodotti offerti ed introducendo banchi di panetteria, reparti di
ortofrutta e prodotti freschi, oltre ad una selezione di vini. Sebbene il numero medio di referenze
rimane inferiore a quello della GDO (1.700 rispetto a 5.000), LiDL ha ampliato la sua gamma di offerta,
introducendo i marchi Private Label “Deluxe” e “Italiamo” (prodotti italiani) destinati ad una clientela
più esigente.
Anche Aldi, secondo maggiore operatore del comparto HD, ha lanciato negli ultimi anni un’operazione
di restyling dei propri punti vendita ed ha ampliato l’offerta di frutta e ortaggi, freschi e surgelati. Aldi
ha inoltre incominciato ad inserire alcuni prodotti di marca (come ad esempio, Coca Cola e Ferrero) e
si dirige sempre di più verso un modello di Soft Discount.

ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                            11
Marzo 2018
L’ANDAMENTO DEI CONSUMI ALIMENTARI
Dal 1960 le famiglie francesi dedicano all’alimentazione una parte sempre minore delle loro risorse: si
è, infatti, passati dal 43,8% nel 1960 a meno del 38% nel 2016. Ciò nonostante, negli ultimi
cinquant’anni, i consumi alimentari pro capite sono aumentati in volume, sebbene con un ritmo di
crescita inferiore rispetto ad altre categorie di consumo.
Questi cambiamenti sono dovuti ad un insieme di fattori, tra cui: l’aumento del potere d’acquisto delle
famiglie, l’evoluzione dei prezzi dei diversi prodotti e la diminuzione del tempo dedicato alla cucina. Di
conseguenza, la spesa sostenuta dalle famiglie per la ristorazione fuori domicilio è aumentata molto
più rapidamente rispetto a quella dedicata all’alimentazione domestica.
Tutto ciò ha comportato, inevitabilmente, il cambiamento anche della composizione del paniere
alimentare: carne, frutta e ortaggi, pane, cereali e bevande alcoliche stanno, progressivamente,
lasciando il posto – in termini di costi sostenuti dalle famiglie– ad altre categorie di prodotti alimentari
come, ad esempio, i prodotti trasformati e i piatti pronti.
Infine, i ripetuti scandali che hanno caratterizzato l’ultimo decennio (polli alla diossina, mucca pazza,
influenza aviaria), hanno fatto diminuire la fiducia nell’industria alimentare ed oggi i consumatori sono
più attenti alla qualità dei prodotti consumati, come testimonia la crescita dello “slow food”, “mangiare
bio”, “mangiare locale” e “fatto – in casa”.

                                          LE NUOVE TENDENZE
Il Drive
Apparso in Francia nel 2000, il Drive o Click & Collect ha registrato un vero e proprio boom nel 2010,
occupando, nel 2017, il 5,8% (+0,4 vs 2016) del mercato per un fatturato di 6 miliardi di euro (+11% vs
2016). Questa modalità di acquisto, che consiste nel fare i propri acquisti on-line e ritirarli in auto
– in alcuni casi a piedi – sta avendo sempre più successo in Francia conquistando oltre 4 milioni di
consumatori.
In base ai dati forniti dall’istituto Nielsen2, il numero di Drive in Francia ha largamente superato a fine
2017, il numero degli ipermercati (2.225) e degli hard discount (3.516) raggiungendo 4.343 punti
vendita (+389 unità vs 2016)
Oggi le principali catene si sono posizionate su questo nuovo segmento (Drive e spedizione a domicilio)
sono:
        Intermarché: 1.279 punti vendita;
        Courses U: 733 punti vendita;
        Leclerc: 635 punti vendita;
        Carrefour: 628 punti vendita;
        Casino e Monoprix: 398 punti vendita;
        Leader Drive: 153 punti vendita;
        Auchan (Auchan Drive e Auchan Chronodrive): 106 punti vendita;
        Cora: 61 punti vendita.
Tutti le insegne hanno aumentato il numero dei punti vendita che offrono il servizio Drive e spedizione
a domicilio ad eccezione di Leader Drive che ha registrato una riduzione di tre unità.
Fonte:

2
 Linéaires Distribook 2018.
ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                       12
Marzo 2018
L’e-commerce e l’m-commerce
A fianco dei Drive, le principali catene della GDO continuano a sviluppare la loro offerta di servizi
e-commerce segmento in cui sono fortemente presenti Auchan con Auchan direct e Carrefour con
Ooshop, a cui si è aggiunto, negli ultimi anni l’m-commerce, ossia lo sviluppo degli acquisti tramite
telefonia mobile.
Secondo uno studio effettato da Retail Centre for Retail Research e RetailMeNot3, in Europa le vendite
on-line, nel 2017, hanno raggiunto la cifra di 267 miliardi di euro. La Francia è il terzo mercato europeo
per quanto riguarda l’e-commerce preceduta dal Regno Unito e Germania
Come accennato l’m-commerce è una sottocategoria dell’e-commerce che raggruppa tutti gli acquisti
effettuati on-line tramite tablet o smartphone (telefonia mobile). Lo studio precedentemente citato
ha dimostrato che in Europa ogni 100 persone ci siano ben 125 abbonamenti di telefonia mobile. A
questo dato, si deve aggiungere che la vendita di tablet ha superato quella dei computer e che il 64%
degli europei possiede un tablet.
Tenendo in considerazione i dati della vendita on-line nel suo complesso (e-commerce e
m-commerce) nel 2016 il 59% dei francesi ha dichiarato di aver fatto almeno un acquisto on-line nel
corso dell’anno (Francia 5° paese in Europa), spendendo, in media, nel 2017, 1.176 euro annui, per un
totale di 48,5 milioni di euro (+14% rispetto al 2016).
In base a questo quadro, risulta facile comprendere l’importanza della vendita on-line nell’insieme
delle vendite Retail e l’importanza per i principali player della GDO di adeguarsi alle nuove richieste del
mercato.
Passando ad un’analisi più dettagliata dell’m-commerce, lo studio sostiene che esso rappresenti, in
Francia, il 27 % dell’a totalità delle vendite on-line e il 10% di tutte le vendite Retail. Si tratta, infatti, di
un circuito in piena espansione, la cui quota di mercato, nel 2017, ha superato i 7 miliardi di euro.
La Francia è stata, sempre nel 2017, il 3° paese in Europa per numero di acquirenti (18 milioni) e per
spesa media annua (759 €). Inoltre, nel medesimo anno, il 36% della popolazione francese ha
dichiarato di aver fatto almeno un acquisto attraverso tablet (+60% vs 2016) o tramite smartphone
(+11% vs 2016).

I piatti pronti
Una nuova tendenza che si sta affermando nelle abitudini alimentari dei francesi è il consumo di “piatti
pronti”, ossia di quelle pietanze, dolci o salate, precotte che per essere consumate devono
necessariamente finire di cuocere (o comunque essere riscaldate). Le ragioni di questa nuova abitudine
si devono ricercare nella cd. “individualizzazione” della consumazione, nella riduzione del tempo
dedicato ai pasti e nella moltiplicazione delle attività programmate nel tempo libero.
Il fatturato dei piatti pronti ha fatto registrare un forte aumento nel 2016 (+3,9%, pari a 4.102 milioni
di euro) ed ha mantenuto un trend positivo nel 2017 (+2,6% pari a 4.253 milioni di euro) con previsioni
sempre positive – sebbene il leggero calo – anche nel 2018 (+1,5%, pari a 4338 milioni di euro).
Nella grande distribuzione, la vendita dei patti pronti ha fatto registrare un aumento dell’1% nel 2017
con una previsione di crescita del 2% nel 2018.
I principali attori della distribuzione di piatti pronti sono:
      LDC;
      Financière Turenne Lafayette;

3
 http://www.retailmenot.fr/derniers-contenus/rmn-online-retailing-in-europe-and-north-america-2016-17-fr
ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                     13
Marzo 2018
   Cofigeo;
       Fleury Michon;
       Ebro Foods;
       Sedebo;
       Pierre Martinet;
       Tipiak;
       Nomad Foods; e
       Nestle
Secondo uno studio Xerfi sulla grande distribuzione francese4:
    il 35,3% dei piatti pronti venduti è a base di carne (pari a 1.781 milioni di euro);
    il 13,7% è composto da paste alimentari farcite e quiche (693,3 M€);
    il 10,9% è a base di pesce, crostacei o molluschi (551,4 M€);
    10,5% è formato da paste alimentari non farcite (530,2 M€);
    Il 3,8% è costituito da paste alimentari secche o surgelate (191,8 M€);
    l’1,7% è a base di verdure (83,5 M€).
    Il 24% rimanete è composto da altri prodotti tra cui pizze surgelate (1.211 M€).
I piatti pronti venduti in grande distribuzione possono essere classificati inoltre in:
      freschi: 46,8% delle vendite (1.949,1 M€ +5% vs 2015);
      surgelati: 30% (1.248 M€);
      appertizzati: 20,6% (898 M€);
      disidratati: 2,6% (114,3 M€; +14,5% vs 2015).
Fin dal 2014, la Francia si è affermata come leader europeo nella produzione di piatti pronti con un
fatturato di 4.704,7 milioni di euro e 1.510 imprese operanti nel settore.

          Paese                     Fatturato            Variazione vs 2015         Numero di imprese

          Francia                  4.701,7 M€                   +3,1%                     1.510

        Germania                   3.070,1 M€                   +9,4%                     327

          Spagna                   14.90,1 M€                   +8,4%                     178

           Italia                   1.3656 M€                   1,3%                      2.085

          Belgio                     571 M€                     3,1%                        80

Nel 2016 lo studio Xerfi menzionato ha contato 506 stabilimenti di produzione (+2,2% vs 2015) e 20.125
impiegati (+1,6%).

4
 Les grandes surfaces alimentaires, Xerfi, 2018
ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                       14
Marzo 2018
Lo snacking
A differenza dei patti pronti i prodotti snacking si caratterizzano per essere consumati
immediatamente, senza passaggi ulteriori. Rientrano quindi nella categoria i classici snack (arachidi,
chips, etc.), i sandwich ma anche le verdure lavate ed imbustate e qualsiasi altro prodotto pronto per
il consumo.
Le ragioni della sempre maggiore richiesta di questi prodotti sono comuni a quelle dei piatti pronti:
sempre minore tempo dedicato ai pasti e sempre più attività programmate nella cd. “pausa pranzo”.
Secondo lo studio condotto dalla rivista specializzata LSA5, nel 2016 il fatturato complessivo dello
snacking, all’interno dei punti vendita della grande distribuzione e della prossimità, ha raggiunto 740
milioni di euro, con un incremento del 9% rispetto all’anno precedente.
I sandwich sono i prodotti che vengono maggiormente consumati, per un totale di 332 M€, nel 2016,
corrispondente al 45% di tutto il settore snacking. Il leader di questa categoria è Dunat (31,4%) seguito
da Sodebo (30,3%), che nel 2016 ha fatto registrare un aumento del 9% rispetto all’anno precedente.
La seconda categoria di prodotti maggiormente consumati è quella delle insalate, con un fatturato, nel
2016, di 332 M€ corrispondente al 32% di quote di mercato del settore (+11% vs 2015). Il successo di
questa crescita a due cifre è da ricercare nel rapido riscontro che il segmento “insalate” riesce ad
assicurare al cambiamento dei gusti dei consumatori. Fin dal 2016, infatti, l’offerta prevede sia insalate
preconfezionate sia la possibilità di comporre in loco l’insalata che si preferisce, scegliendo
personalmente gli ingredienti. Il leader di questo segmento è Sodebo, con il 45% di quote di mercato.
La terza categoria di prodotti è definita, nel gergo francese “box” e comprende tutti i piatti pronti e
confezionati pronti al consumo (proprio l’immediato consumo, senza una necessaria cottura, è la
differenza con la categoria piatti pronti del paragrafo precedente). L’offerta varia da piatti a base di
pasta (i prevalenti) a piatti a base di carne, piatti a base di verdure e a ricette asiatiche o giapponesi
(sushi). Il leader di questo settore è Sodebo che detiene il 57% di quote di mercato e che, nel 2016, ha
visto aumenatre le prorie vendite del 21%, seguito da Lusturcru (17%) e da Fleury Michon (12%; -11%
vs 2015) che però, in generale, non è molto presente nello snacking.
In fondo alla classifica per fatturato, ma con un interesse sempre maggiore del consumatore, si colloca
la categoria dei prodotti “Bio” che si sta rapidamente diffondendo anche in questo settore. Il leader è
Jardin Bio con 6 M€ di fatturato. La catena Monoprix ha puntato in modo particolare sullo snacking
“Bio” proponendo dei prodotti realizzati, in esclusiva, da l’Atelier Blini (del gruppo Labeyrie Fine Foods)
che detiene il 27% della settore insalate ed è il primo nel settore dolci monoporzione.
Un’ulteriore tendenza dello snacking, che si sta affermando anche in Francia dopo essersi diffusa nel
Regno Unito, è quella dei cd. “prodotti freschi”, ossia i prodotti che non subiscono alcuna alterazione
termica per aumentarne la conservazione.
A testimoniare l’importanza che questo settore del mercato alimentare ricopre nelle abitudini
alimentari, tutti i principali gruppi di distribuzione di prossimità, hanno adeguato la maggior parte dei
loro punti vendita con la possibilità di consumare direttamente in loco i prodotti snacking venduti nel
negozio, mentre alcuni hanno sviluppato delle insegne interamente dedicate allo snacking. Il pioniere
è stato Carefour con la rete di negozi “Bon app!” seguito da Monoprix con “Monop ‘Daily”. Le
“Mandarine” di Francprix e “Monop’” di Monoprix sono invece degli ibridi tra piccola distribuzione e
snacking.

5
 https://www.lsa-conso.fr/snacking-aux-distributeurs-de-jouer,255558
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Marzo 2018
L’ETICHETTA “NUTRI-SCORE”

Con l’arrêté 31 ottobre 2017 l’amministrazione francese ha introdotto la possibilità di applicare sui
prodotti alimentari trasformati un’ulteriore segnaletica nutrizionale, che si va ad aggiungere al già
obbligatorio sistema di etichette previsto a livello comunitario. Si tratta del cosiddetto “Nutri-score”6,
in base al quale i prodotti sono ripartiti in cinque classi differenti in relazione al loro valore nutrizionale.
Ad ogni ingrediente viene attribuito un punteggio e la combinazione di singoli punti permette di
determinare la classe all’interno della quale il prodotto viene inserito.
Come detto, non si tratta di un obbligo di legge quanto piuttosto un suggerimento rivolto dalla
amministrazione francese alle imprese produttrici e alle catene di distribuzione, al fine limitare il
fenomeno dell’obesità e della cattiva alimentazione che in Francia, secondo uno studio recentemente
condotto, è in rapido aumento sia tra la popolazione adulta sia in quella infantile.
Il sistema “Nutri-score” si basa sulla classificazione alfa-cromatica dei prodotti alimentari trasformati
composta da cinque livelli differenti. Si passa dall’indicatore verde scuro “A” per identificare i prodotti
con la “migliore capacità nutrizionale” all’indicatore rosso “E” per identificare quelli con la “meno
buona capacità nutrizionale”7.
Il metodo di calcolo del punteggio si basa su 100 grammi di prodotto. Gli ingredienti sono suddivisi tra
quelli sani (proteine, fibre, quantità di frutta, verdura e legumi contenute) e quelli “la cui consumazione
eccessiva nuoce alla salute” (sale, zuccheri ed acidi grassi saturi).
Non rientrano invece nel metodo di classificazione “Nutri-score” tutti i prodotti alimentari non
trasformati che sono composti da un solo ingrediente o da una sola categoria di ingredienti (frutta e
verdura fresche, carne cruda tagliata, miele, etc.), le acque oligominerali e tutti i prodotti alimentari
infantili, destinati ai bambini tra gli 0 e i 3 anni.
Le imprese che decidono di partecipare al progetto sono obbligate ad utilizzare il logo “Nutri-score”
per l’insieme delle referenze immesse sul mercato per ognuno dei propri marchi.
Secondo quanto pubblicato sul sito del Ministero della Salute francese8, ad oggi, sono 33 le insegne
che hanno deciso di aderire volontariamente al progetto “Nutri-score”, tra cui:
            Auchan;
            Intermarché;
            Leclerc;
            Fleury Michon;
            Mc Cain;
            Danone.
Queste imprese hanno dunque un massimo di 24 mesi per applicare, su tutti i prodotti agroalimentari
trasformati e prodotti dai loro marchi, l’etichetta “Nutri-score”.
Allo stato attuale, sembrerebbe che solamente Auchan abbia iniziato ad etichettare alcuni dei propri
prodotti private label (e non dunque la totalità dei prodotti distribuiti) in base al metodo “Nutri-score”.

6
  https://www.santepubliquefrance.fr/Sante-publique-France/Nutri-Score
7
  http://solidarites-sante.gouv.fr/IMG/pdf/dossier_de_presse_nutriscore.docx.pdf
8
  https://www.santepubliquefrance.fr/Actualites/Nutri-Score-R-33-entreprises-de-l-agro-alimentaire-et-de-la-
grande-distribution-s-engagent-a-apposer-le-logo-sur-leurs-produits
ICE – Agenzia – Ufficio di Parigi                        16
Marzo 2018
Alcuni produttori hanno invece comunicato ufficialmente di non voler applicare il metodo “Nutri-
score” in quanto risulterebbe eccessivamente distorsivo del mercato, pregiudicando alcuni dei loro
prodotti che in base a questo metodo rientrerebbero nella categoria dei prodotti nutrizionalmente
peggiori (E rossa) e che invece sono considerati di ottima qualità e spesso protetti da denominazioni
specifiche.
Tra queste imprese rientrano alcune multinazionali come ad esempio Coca-Cola, Nestlé, Unilever,
Mars, Mondelez e Pepsi Co. Le stesse hanno però comunicato di essere favorevoli allo sviluppo di
metodi alternativi di etichettatura partendo dal cosiddetto “sistema a semaforo” adottato nel Regno
Unito, fin dal 2013. Quest’ultimo utilizza, infatti, differenti criteri di valutazione, tra cui il concetto di
porzione in luogo di una determinata quantità di peso, l’analisi delle sole sostanze negative (grassi,
grassi saturi, sale, zuccheri) e l’attribuzione di una classe (3 colori differenti: verde, giallo, rosso) per
ognuno dei 4 nutrienti analizzati.

               LE CONDIZIONI SINE QUA NON PER ENTRARE NEL MERCATO FRANCESE

Come più volte affermato, il mercato francese della grande distribuzione alimentare è caratterizzato
da una certa impermeabilità ai produttori esteri. Ciò nonostante numerosi sono i prodotti sia a marchio
del produttore sia a marchio del distributore (MDD), di origine italiana che si trovano nei loro punti
vendita.
Se dunque si vuole entrare nel mercato della distribuzione alimentare francese alcune condizioni
devono essere necessariamente rispettate:
     Conoscenza della GDO francese. Sembrerà banale, ma prima di decidere di investire nella
      diffusione dei propri prodotti nel mercato francese, è indispensabile avere una buona
      conoscenza delle regole che sono alla base della GDO francese e che spesso sono differenti
      rispetto a quelle che regolano la distribuzione italiana o quella di altri paesi europei. In alcuni
      casi la GDO non è necessariamente il miglior canale;
     Qualità, prezzo e rapporto qualità/prezzo. I prodotti devono essere tutti di primissima qualità
      e i prezzi devono essere concorrenziali. Alcuni distributori (specialmente quelli legati alla GDO)
      sono più attenti al fattore prezzo, altri (più legati ai circuiti dei ristoranti e delle “épiceries
      fines”) sono, al contrario, più sensibili alla qualità del prodotto e alla sua provenienza
      territoriale. In ambedue i casi, il rapporto qualità/prezzo resta un fattore determinante;
     Chiarezza dell’etichettatura. Le etichette dei prodotti devono riportare oltre alle menzioni
      abituali anche informazioni dettagliate sull'origine del prodotto;
     Servizi sempre più completi e un’efficiente organizzazione logistica. Al fine di garantire la
      freschezza dei prodotti, in considerazione soprattutto della deperibilità dei prodotti alimentari,
      è indispensabile disporre di un’ottima organizzazione logistica. Molte delle critiche sollevate
      dai distributori francesi riguardano infatti i tempi di consegna, la puntualità degli ordini, la
      coerenza nelle forniture e la certezza delle quantità;
     Sforzo promozionale. Al fine di un efficace inserimento dei prodotti italiani nella GDO francese
      è indispensabile garantire un’adeguata promozione dei prodotti stessi, sia diretta (attraverso
      eventi commerciali, campagne di informazione, corner dedicati, etc.) sia indiretta (attraverso
      organismi e enti che fungano da intermediari tra produzione e mercato facilitando l’export).

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ALLEGATO n 1

                                            NORMATIVE E PROCEDURE

In Francia, una delle principali economie mondiali, non esistono ostacoli alla libera circolazione delle
merci rispetto agli altri Paesi europei in quanto facente parte della UE.
La Francia rientra nella media dei paesi europei quanto all’applicazione delle normative derivanti dagli
obblighi internazionali previsti da accordi multilaterali. A titolo di esempio, la Francia ha ratificato circa
il 45% delle Convenzioni internazionali elaborate in ambito ONU in materia di commercio
internazionale. Per quanto riguarda l’Unione Europea, la Francia ha tuttavia qualche ritardo
nell’applicazione di alcune direttive, soprattutto in materia di libera concorrenza nei settori energetico
e delle telecomunicazioni.
La Francia è uno dei Paesi più all’avanguardia nelle politiche di attrazione degli investimenti esteri e di
facilitazione per il radicamento di imprese estere.
I principi generali della legislazione alimentare in vigore in Francia sono quelli previsti dalla
regolamentazione europea (Regolamento CE n° 178/2002), tra i quali vanno citati il principio di
precauzione9, di trasparenza e di protezione degli interessi dei consumatori. Il Regolamento CE
istituisce tra l’altro le procedure relative alla sicurezza degli alimenti al fine di gestire al meglio le crisi
alimentari (presentazione, controllo, tracciabilità, etc.).
Obblighi di conformità: tutti i prodotti importati sul mercato francese devono essere conformi alla
regolamentazione applicabile (comunitaria e nazionale) che comprende i testi relativi alla
composizione del prodotto (conformità degli ingredienti e/o additivi), all’imballaggio (imballaggio
destinato a prodotti alimentari), alla presentazione (etichettatura, pubblicità, condizioni di utilizzo) e
ai documenti di accompagnamento (Codice del consumo – art. L 212/1).
Per quanto riguarda i prodotti alimentari messi in vendita sul territorio francese, l’utilizzo della lingua
francese è obbligatorio nella presentazione (offerta, condizioni di utilizzo e garanzia, fatture,
pubblicità, etc.) anche se non esclusivo.
In base agli accordi dell’OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio) le indicazioni geografiche che
permettono l’identificazione dei prodotti come originari del territorio di uno Stato membro sono
protette, cosi come le denominazioni di origine controllata (AOC in francese). Queste ultime sono
oggetto di una speciale convenzione tra Italia e Francia (Roma 28 aprile 1964 e Parigi 6 maggio 1969 e
13 febbraio 1970).

9
  Strategia di gestione del rischio in casi in cui si evidenziano indicazioni di effetti negativi sull’ambiente e sulla
salute umana, degli animali e delle piante ma i dati disponibili non consentono una valutazione completa del
rischio stesso.
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ALLEGATO n 2

Si riporta qui di seguito un estratto dello Studio "GD e E-Commerce in Francia” realizzato nel 2015 da
KPMG per il Comitato Leonardo di ICE - Agenzia10.

                        RISCHI E OPPORTUNITÀ PER I PRODOTTI MADE IN ITALY
I prodotti tipici italiani hanno una forte attrattiva per il consumatore francese e in genere consentono
un posizionamento di qualità e più remunerativo per il prodotto, sia nella distribuzione specializzata
che nel canale della GDO.
Fattori determinanti per il successo nel mercato francese da parte dei produttori italiani sono
un’approfondita conoscenza del mercato e delle abitudini di consumo di determinati prodotti.

Food
Per quanto riguarda il settore alimentare, in Francia i prodotti agro-alimentari in genere, registrano
crescite costanti dei consumi, in particolare i prodotti della dieta mediterranea e i prodotti salutari e
bio. Questi ultimi, seppur di nicchia, rappresentano un comparto in crescente sviluppo, con un
consumatore francese su due che ha già acquistato prodotti biologici.
Fattore indispensabile per l’inserimento all’interno del mercato è lo svolgimento da parte degli
esportatori italiani di azioni di marketing, data la concorrenza sempre più forte, in particolare della
Spagna, diretta concorrente dell’Italia. Per le produzioni tipiche, che fanno da traino per l’insieme del
Made in Italy alimentare, risulta pertanto indispensabile svolgere azioni promozionali che trasmettano
l’immagine e la tradizione della gastronomia italiana, la qualità dei prodotti italiani ma anche un buon
rapporto qualità/prezzo e capacità d’innovazione, soprattutto a livello di presentazione del prodotto
(ad es. packaging, etichetta nel caso del vino). Le specialità rappresentano, infatti, un mondo a parte
in cui il canale della GDO riveste un peso importante e crescente ma non esclusivo, e in cui il prodotto
deve disporre e comunicare chiaramente i fattori di differenziazione e di distinzione.
Gli esportatori dovranno puntare ad un posizionamento di nicchia basato su qualità e tipicità che
comporta scelte precise sia sul prodotto che sulla distribuzione. Oltre ai negozi privilegiati e agli
importatori locali specializzati, la Grande distribuzione organizzata rappresenta un canale importante
di penetrazione e di sostegno per i prodotti italiani di qualità, dal momento che circa il 70 per cento
dei prodotti alimentari acquistati in Francia passa attraverso tale canale. Data la forte pressione sui
prezzi e la presenza, seppur in diminuzione, delle private label, i produttori italiani dovranno, però,
agire su qualità e tipicità dei prodotti, con concreti margini di qualificazione e puntare sui corner
gourmet nella GDO.
La GDO costituisce un partner di indubbia rilevanza. La presenza di alcuni prodotti di largo consumo
come la pasta, alcuni tipi di formaggi e di salumi, è sempre più importante. Alcuni prodotti nuovi
vengono inseriti nel mercato tramite le degustazioni e le “settimane di animazione” organizzate dalla
GDO ma, solitamente, un prodotto non ancora conosciuto dal consumatore francese verrà piuttosto
introdotto tramite la ristorazione (HoReCa) o attraverso il canale tradizionale dei negozi specializzati.
Molti prodotti del Made in Italy sono entrati progressivamente a far parte dell’universo culinario
francese, alcuni con un utilizzo saltuario, altri con una frequenza quasi quotidiana. Il successo
dell’integrazione dei prodotti italiani nella cucina francese risiede nel fatto che Il consumatore locale è
estremamente sensibile al valore d’uso ed evocativo del prodotto (uso festivo, ludico, pratico, valore

10
     La Grande Distribuzione in Francia - KPMG – Comitato Leonardo, 2015
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tradizione, innovazione). Si evidenzia pertanto una duplice esigenza: da una parte l’educazione dei
consumatori francesi all’uso dei prodotti italiani, dall’altra l’adattamento di alcuni prodotti tipici
all’utilizzo specifico francese. Il Made in Italy rappresenta di per sé un elemento trainante nei Paesi
con una cultura gastronomica meno raffinata di Italia e Francia. Al fine di assicurare una
complementarietà dei prodotti italiani con quelli francesi e di andare oltre un utilizzo saltuario e
occasionale delle eccellenze italiane, risulta necessario uno sforzo da parte dei nostri produttori per
comunicare ai consumatori francesi le corrette modalità di fruizione dei prodotti, proponendo valori
che vadano al di là della “seduzione” esercitata dal prodotto “Made in Italy”.
La politica commerciale e la strategia di comunicazione realizzati intorno ai prodotti, sono spesso
giudicate insufficienti, come anche la mancanza di eventi promozionali ricorrenti organizzati da
Consorzi, Regioni e/o produttori e rappresentanti, la scarsa aggressività nei confronti dei concorrenti,
la mancanza di materiale informativo e divulgativo per una migliore valorizzazione dell’immagine del
prodotto e il non rispetto dei tempi di consegna.

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ALLEGATO n 3

                                           CONTATTI UTILI
Saloni specializzati
M.A.D.E. – Salone dedicato all’universo delle Private Label
Prossima edizione: 20 e 21 marzo 2018 – Paris Porte de Versailles
www.mdd-expo.com
SIAL – Salone Internazionale dell’Alimentare
Prossima edizione: 21-25 ottobre 2018 - Paris Nord Villepinte
www.sial.com
SIRHA – Salone Internazionale della Ristorazione e l’Hôtellerie
www.sirha.com
Prossima edizione: gennaio 2019 - Lyon Eurexpo
VINEXPO - Salone Internazionale del Vino
Prossima edizione: giugno 2019 – Parc des expositions de Bordeaux
www.vinexpo.com
VINISUD - Salone Internazionale dei Vini del Mediterraneo
Prossima edizione : 18 – 20 febbraio 2018 – Parc des expositions de Montpellier
www.vinisud.com

Riviste professionali specializzate
MDD Infos
http://mdd-expo.com/magazine-made/
LSA
www.lsa-conso.fr
Linéaires
www.lineaires.com

Federazioni
FEEF – Fédération des Entreprises et des Entrepreneurs de France
www.feef.org
FEEF – Fédération du Commerce et de la Distribution
www.fcd.fr
FranceAgriMer – Office agricoles
www.franceagrimer.fr

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