TRANSIZIONE GREEN Nuovo studio di Euler Hermes e Format Research sul tema della

Pagina creata da Giuseppe Di Maio
 
CONTINUA A LEGGERE
TRANSIZIONE GREEN Nuovo studio di Euler Hermes e Format Research sul tema della
•   TRANSIZIONE GREEN

Mercoledì 9 febbraio 2022 - 13:11

       Nuovo studio di Euler Hermes e
       Format Research sul tema della
              Green Transition
Destinata a cambiare il volto delle imprese

Roma, 9 feb. (askanews) – Il futuro è nelle mani dello sviluppo sostenibile e la crisi
mondiale innescata dalla diffusione del Covid-19 è divenuta l’occasione per ripensare
un nuovo modello di crescita. Sfruttare lo stop imposto dalla pandemia per scrivere
nuove regole condivise, centrate proprio sulla sostenibilità intesa in senso più ampio,
dalla tutela dell’ambiente a quella dei lavoratori, dall’attenzione verso i giovani al
riconoscimento professionale delle donne.
TRANSIZIONE GREEN Nuovo studio di Euler Hermes e Format Research sul tema della
Su questo tema, informa una nota, Euler Hermes (Gruppo Allianz), in collaborazione
con Format Research, ha realizzato uno studio, attraverso un’indagine condotta su di
un campione statisticamente rappresentativo delle imprese italiane extra-agricole e
non finanziarie, con un fatturato di almeno 2,5 milioni di euro.
L’ESG (Environmental, Social and Corporate Governance) è il parametro ufficiale per
valutare le imprese sulla base di fattori sociali e ambientali e i suoi principi sono
condivisi a livello mondiale. La strada è tracciata dalle principali istituzioni
internazionali. L’Unione Europea ha costruito il suo Next Generation EU proprio sulla
transizione energetica e sullo sviluppo di progetti sostenibili. Le imprese che
intendono competere su questi mercati, e vincere la sfida, devono aderire a questi
principi, farli propri e rimodulare i propri modelli produttivi guardando al futuro e al
benessere delle persone.

Gli asset della transizione verso un’economia sostenibile Sono quattro i pilastri
intorno ai quali la maggioranza delle imprese ha confermato l’intenzione di diventare
protagonista di un nuovo modello di sviluppo.
Un cambiamento destinato ad avere un impatto positivo sul business; Mettersi al
riparo dagli effetti nefasti dei cambiamenti climatici; Investire nella sostenibilità per
cambiare i modelli produttivi; Un’occasione per riformare i modelli di business;

I risultati dello Studio: il cambiamento avrà un impatto positivo sul business Il 50%
delle imprese italiane sono convinte che il processo di transizione verso un’economia
sostenibile avrà un impatto favorevole sulla propria attività; questo spiega la
decisione di tantissime aziende di aderire ai principi ESG, sviluppando i modelli di
business sostenibili. In particolare, sono le aziende di dimensioni maggiori (il 71,9%
del totale) ad aver compreso l’importanza di modificare il loro rapporto con
l’ambiente e con l’essere umano. Tra queste, spiccano le imprese manifatturiere che
operano nel Nord Italia, le grandi imprese della ricezione turistica e alberghiera,
molte di queste presenti anche nel Mezzogiorno.
Il dato più significativo, per comprendere la portata del cambiamento, riguarda le
aziende non convinte: infatti, solo il 4% delle imprese ritiene che lo sviluppo
sostenibile possa essere un freno alla crescita.

Investire nella sostenibilità per cambiare i modelli produttivi Le imprese camminano
lungo la frontiera del cambiamento anche per avere un vantaggio competitivo sugli
altri. Il 37,8% delle aziende italiane ha infatti già avviato investimenti in tema di
sostenibilità ambientale. Il 27,8% aveva iniziato prima del 2020, il 10% si è accodato
nel corso del biennio 2020-2021, mentre il 7,7% lo farà entro il 2023.

Tutte vogliono salire sul treno della sostenibilità perché sono ormai consapevoli che
questo possa davvero rappresentare un acceleratore per il business. Ad oggi le
imprese più avanzate in tema di stanziamenti sono quelle manifatturiere, del turismo
e dei servizi alle imprese. A livello territoriale, sono ad oggi in fase avanzata le aziende
del Nord Est, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e delle Province
autonome di Trento e Bolzano.

Significativo è anche capire perché le aziende stanno indirizzando una parte
considerevole dei loro investimenti proprio sul green. La maggior parte (il 69,3%) lo fa
per adeguarsi alle normative italiane e internazionali, ma anche perché investire nel
settore migliora l’efficienza operativa, riduce i conti, e contribuisce ad aumentare il
fatturato. Un’impresa su tre in Italia è convinta che investire nel green sia un vero e
proprio acceleratore del business, oltre che un ottimo passe-partout per accedere ai
finanziamenti degli istituti di credito.

Basta la cronaca per capire quanto i cambiamenti climatici incidano sullo sviluppo
delle imprese. Nubifragi, frane, terremoti, inondazioni: sono fenomeni ormai molto
comuni anche sul territorio italiano, capaci di creare danni enormi alle persone ma
anche alle imprese. Dal turismo di Venezia alle attività industriali nell’area Sud di
Roma, gli eventi climatici hanno creato negli ultimi anni danni considerevoli. E infatti
il 32,8% delle imprese teme di essere colpito da fenomeni che hanno a che fare con il
cambiamento climatico, il degrado ambientale o qualunque genere di calamità
naturale. Colpisce poi che proprio le imprese di dimensioni minori (quelle che non
raggiungono i 10 milioni di fatturato) siano le più esposte ai cambiamenti climatici.
Una ragione in più per investire in uno sviluppo che tuteli l’ambiente e per sostenere
le politiche governative di contrasto ai cambiamenti climatici.

Imboccare la strada della sostenibilità diventa quindi la soluzione più efficace per
riformare i modelli di business. L’82% delle imprese è infatti convinto che lo sforzo
green stia comportando modifiche molto significative ai modelli di business, con il
passaggio a processi produttivi a bassi consumi e l’apertura verso un’economia
circolare. Investire nella sostenibilità significa quindi per un’azienda modificare al
proprio interno il modello organizzativo e il modo di approcciarsi al mercato. Utile in
questo senso anche la spinta delle politiche pubbliche. Tanto l’Unione Europea
quanto il Governo Italiano stanno spingendo affinché le aziende accelerino i loro
processi di sviluppo green, un percorso necessario per incoraggiare le imprese a
investire sulla strada del cambiamento.

Anche Euler Hermes Italia ha sposato i principi dell’ESG, convinta che proprio la
sostenibilità debba diventare un parametro su cui calcolare la solvibilità di
un’azienda e la durevolezza e affidabilità di un business.

Luca Burrafato, Responsabile Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa Euler Hermes
ha spiegato: “Euler Hermes è profondamente impegnata nella transizione “green” e
più in generale nel rispettare i parametri ESG attraverso una strategia globale
allineata a quella di Allianz. Tra le attività concrete che vengono svolte
quotidianamente, il tema della sostenibilità è centrale rispetto ai processi di
valutazione e sottoscrizione del rischio di credito. Si analizza con estrema attenzione
il comportamento delle aziende clienti e il loro impatto sociale e ambientale e infine
si promuove la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio nelle
operazioni di business. Sul fronte prodotti, da circa un anno è stato lanciato
“Green2Green Single Risk”, un prodotto pionieristico che contribuisce alla transizione
ambientale assicurando transazioni verdi e investendo premi in obbligazioni green.
Siamo solo all’inizio di un lungo viaggio verso la sostenibilità. Continueremo a far
evolvere la nostra organizzazione e le nostre attività operative quotidiane
adattandoci alle nuove necessità, in modo da dare forma al nostro mondo negli anni
a venire”.
https://www.askanews.it/economia/2022/02/09/nuovo-studio-di-euler-hermes-e-format-research-sul-tema-della-green-transition-pn_20220209_00114/
Imprese italiane e green
       transition: il 38% ha già fatto
          investimenti sostenibili

Si trovano soprattutto nel nord Italia e sono attive
nel settore manifatturiero, turistico e alberghiero

di Caterina Maconi 09 FEBBRAIO 2022 In
                                   Italia un’impresa su due è convinta che il
processo di transizione verso un’economia più sostenibile avrà un impatto
positivo sulla propria attività, e ha quindi deciso di intraprendere azioni green
concrete. Soprattutto facendo investimenti guidati dai criteri
Esg(Environmental, social and corporate governance), e quindi su asset che
permettano nuovi modelli produttivi rispettosi e un’attenzione maggiore ai temi
del cambiamento climatico e della sostenibilità in tutte le sue declinazioni e fasi
della filiera. Solo il 4% delle imprese ritiene che lo sviluppo sostenibile possa
essere un freno alla crescita. È quanto evidenza uno studio condotto da Euler
Hermes con Format Research che ha sondato che cosa ne pensano e che cosa
stanno facendo a tal proposito le imprese italiane extra-agricole e non finanziarie
con un fatturato di almeno 2,5 milioni di euro.

Il report spiega come il 37,8% delle aziende italiane ha già avviato investimenti
green, il 27,8% aveva iniziato prima del 2020, il 10% si è accodato nel corso del
biennio 2020-2021, mentre il 7,7% lo farà entro il 2023. Sono prevalentemente
le aziende di grandi dimensioni (71,9%) ad aver cominciato ad agire, in
particolar modo le manifatturiere che operano nel nord Italia e le imprese della
ricezione turistica e alberghiera, molte delle quali presenti al sud. Più in generale
hanno compreso come questa possa essere una leva competitiva e un
acceleratore per crescere le aziende del nord-est, Emilia-Romagna, Veneto,
Friuli-Venezia Giulia e delle Province autonome di Trento e Bolzano. Un’impresa
su tre è convinta che investire nel green sia inoltre un buon modo per accedere ai
finanziamenti degli istituti di credito.

“La sostenibilità non solo si sta dimostrando un booster della crescita, ma un
volano di sviluppo – spiega Pierluigi Ascani, presidente di Format Research –, le
imprese acquisiscono nuovo business dimostrando di essere sostenibili ai propri
clienti e allo stesso tempo chiedono ai fornitori di praticare adeguate politiche
per la sostenibilità, con un effetto positivo circolare e a cascata sull’intero tessuto
delle imprese italiane in filiera”.

La maggior parte (69,3%) lo fa per adeguarsi alle normative italiane e
internazionali, ma anche perché investire nel settore migliora l’efficienza
operativa, riduce i conti, e contribuisce ad aumentare il fatturato. Senza contare
che il 32,8% teme di essere colpito da fenomeni che hanno a che fare con il
cambiamento climatico e il degrado ambientale.

Le ragioni per cui intraprendere scelte sostenibili sono dunque di diverso tipo,
ma quasi tutti (82%) sono convinti che lo sforzo green stia comportando
modifiche molto significative, con il passaggio concreto a processi produttivi a
bassi consumi e l’apertura verso un’economia circolare.
HTTPS://WWW.REPUBBLICA.IT/ECONOMIA/RAPPORTI/ENERGITALIA/SOSTENIBILITA/2022/02/09/NEWS/IMPRESE_ITALIANE_E_GREEN_TRANSITION_IL_38_HA_GIA_FATTO_INVESTIMENTI_SOSTENIBILI-337114429/
Puoi anche leggere