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TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ITALIA PRESIDENTE EMDR EUROPE ASSOCIATION
PIANO D'AZIONE PER LA SALUTE MENTALE 2013-2020 ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ • L'esposizione ad eventi stressanti in giovane età è un fattore di rischio consolidato per l’insorgere di disturbi mentali che può essere prevenibile. • I gruppi vulnerabili possono includere: i membri di famiglie che vivono in povertà, le persone con malattie croniche, i neonati ed i bambini esposti a maltrattamenti e trascuratezza, gli adolescenti esposti all'uso di sostanze, i gruppi di minoranza, gli anziani, le persone che vivono la discriminazione e le violazioni dei diritti umani, lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, i detenuti e le persone esposte a conflitti, disastri naturali o altre emergenze umanitarie.
Il ruolo del trauma DSM 5 in ambito relazionale con le figure di attaccamento, dello stress traumatico e dello stress estremo sono evidenti nelle varie categorie diagnostiche del DSM 5
I costi dei disturbi mentali in Europa sono altissimi. Le statistiche più recenti sulla psicopatologia, indicano che in Europa si spendono (in miliardi di euro) : per i disturbi dell’umore 113.4; disturbi psicotici 93.9; dipendenze 65.7; disturbi d’ansia 74.4; disturbi di personalità 27.3; disturbi somatoformi 21.2; e disturbi alimentari 0.8 (Olesen et al., 2012).
DEPRESSIONE Lo stress e i suoi correlati neurobiologici sono fattori significativi per lo sviluppo di una depressione: stressors cronici e acuti contribuiscono in modo evidente a questo disturbo e possono precipitare l’insorgenza di una depressione (Helm e Nemeroff, 2001; Mc Farlane,2010) Spesso il primo esordio di una depressione è più legato a stressor psicosociali specifici dalle ricadute successive.
È importante rilevare che 80% dei casi di PTSD hanno comorbidità con la depressione. La depressione migliora in modo significativo se il PTSD è trattato per prima, senza fare un trattamento specifico per la depressione
Episodi di umiliazione svalutanti della persona, perdite e separazioni erano fortemente legati a episodi depressivi (Kendler et al. 2003), oltre a episodi traumatici con la «T»
L’IMPORTANZA DELL’IMPATTO DELLE AVVERSITÀ DURANTE L’INFANZIA NELL’ESORDIO DI DISTURBI PSICHIATRICI Le avversità vissute durante l’infanzia sono i fattori di rischio maggiormente documentati nei disturbi psichiatrici
PREVALENZA DI EVENTI TRAUMATICI NEI DISTURBI MENTALI
Le avversità nell’infanzia sono comuni, spesso concomitanti e fortemente associati all’esordio di un disturbo psichiatrico negli adolescenti negli USA
ABUSO E MALTRATTAMENTO, SVILUPPO DEL CERVELLO E PSICOPATOLOGIA STRESS PRECOCI INFLUENZANO LO SVILUPPO DEL CERVELLO LO SVILUPPO DEL CERVELLO E’ DIRETTO DA GENI CHE VENGONO SCOLPITI IN BASE ALL’ESPERIENZA, SOPRATTUTTO DURANTE PERIODI PRECOCI SENSIBILI O CRITICI
•IL CERVELLO E’ MODELLATO DA ESPERIENZE CHE AVVENGONO DURANTE I PRIMI ANNI DI VITA
• MALTRATTAMENTO IN ETA’ INFANTILE →STRESSOR FINO A: →CASCATA DELLA RISPOSTA FISIOLOGICA E NEURO-ORMONALE FINO A: →TRAIETTORIE DELLO SVILUPPO DEL CERVELLO FINO A: →INSORGENZA DI DISTURBI PSICOLOGICI
ABUSO INFANTILE: → disturbo del controllo degli impulsi → abuso di alcool e sostanze → disturbo di personalità antisociale → fobia generalizzata → depressione maggiore → disturbo bipolare di personalità → stress post-traumatico → disturbo borderline di personalità → disturbo dissociativo di identità →disturbi psicotici Teicher, 2018
AVVERSITA’ PRECOCI • 50% ABUSO DI SOSTANZE • 54% DEPRESSIONE RICORRENTE • 65% ALCOLISMO • 67% TENTATI SUICIDI
IL RUOLO DEL TRAUMA E DELLO STRESS TRAUMATICO NEI DISTURBI MENTALI Le esperienze infantili sfavorevoli («childhood adversities») sono associate al 44% delle psicopatologie durante lo sviluppo e il 30% negli adulti (Archives of Psychiatry, 2010) e sono le cause più frequenti di disturbi psicologici a tutte le età. Soprattutto in età dello sviluppo può avere un effetto significativo nella successiva regolazione emotiva e sul coping e comportamenti disfunzionali.
CHE COSA SI INTENDE PER ADVERSE CHILDHOOD EXPERIENCES (ACE)? Qualsiasi delle seguenti esperienze vissute all’interno del contesto famigliare prima dei 18 anni: 1. Abuso fisico ricorrente 2. Abuso psicologico ricorrente 3. Abuso sessuale 4. Presenza di un una persona dipendente da alcol o da sostanze all’interno del nucleo famigliare 5. Presenza di una persone incriminata per un reato all’interno della famiglia 6. Un membro della famiglia gravemente depresso, con disturbi mentali conclamati, istituzionalizzato o suicidario 7. Presenza di una madre che viene trattata in modo violento 8. Presenza di un solo o nessun genitore 9. Trascuratezza fisica 10. Trascuratezza emotiva
Lo studio sugli ACE conferma altre ricerche precedenti che avevano trovato una relazione altamente significativa tra esperienze sfavorevoli in età infantile e depressione, tentativi di suicidio, alcolismo, abuso di sostanze, promiscuità sessuale, violenza domestica, ecc. Inoltre, più esperienze sfavorevoli nell’infanzia erano presenti, più le persone erano a rischio di sviluppare disturbi cardiaci, tumori, diabete, disturbi del fegato, ecc. Felitti VJ, Anda RF, Nordernberg D, et al. Relationship of childhood abuse to many of the leading causes of death in adults: the adverse childhood experiences (ACE) study. Am J Prev Med. 1998; 14(4): 245-258.
CONSEGUENZE DEL MALTRATTAMENTO INFANTILE SULLA SALUTE FISICA Individui con ≥6 di 10 ACE → riduzione della vita quasi di 20 anni
Non sempre il PTSD e i suoi sintomi identificano gli adattamenti complessi e lunghi al neglect e abuso interpersonale cronico (Briere) e che portano a sviluppare un senso inadeguato del sé, schemi disfunzionali, deficit nella regolazione delle emozioni e del controllo degli impulsi e problemi nel formare e mantenere attaccamenti sani e sicuri nella età adulta.
• GLI STRESS PRECOCI PROGRAMMANO IL NOSTRO SISTEMA DEGLI ORMONI AD INIZIARE AD AVERE RISPOSTE PIU’ ESAGERATE E PROLUNGATE IN SEGUITO A STRESSOR • L’IMPATTO DEGLI STRESS PRECOCI SULLO SVILUPPO DEL CERVELLO DIPENDONO DAL MOMENTO IN CUI AVVENGONO, DALLA VULNERABILITA’ DELLE SPECIFICHE REGIONI DEL CERVELLO E DAI FATTORI GENETICI
VANTAGGI DI UNA DENSITA’ SINAPTICA ELEVATA • ELEVATA FLESSIBILITA’: IL CERVELLO VIENE MODELLATO PER ADATTARSI ALLE ESPERIENZE/ ANTICIPARE L’AMBIENTE • CAPACITA’ DI ACQUISIRE RAPIDAMENTE NUOVE ASSOCIAZIONI DI NEURONI (BASE PER L’APPRENDIMENTO E LA MEMORIA) • FORTE IMMAGAZZINAMENTO E RADICAMENTO DEI RICORDI (PERMANENZA)
PRUNING • IL PRUNING E’ LA MASSICCIA ELIMINAZIONE PROGRAMMATA DEL 40% DELLE SINAPSI DEL CERVELLO, CHE AVVIENE TRA LA PUBERTA’ E LA PRIMA ETA’ ADULTA
L’esposizione a stress precoci genera effetti molecolari e neurobiologici che possono alterare lo sviluppo neurale in una maniera adattiva in modo da preparare il cervello a sopravvivere
POSSIBILITA’ TRA FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE • GENI • TIMING: STADIO DELLO SVILUPPO IN CUI AVVIENE L’ABUSO • TIPO DI ESPERIENZE DI ABUSO • FATTORI PROTETTIVI
L’ESPOSIZIONE ALLO STRESS GUIDA ALL’IPERTROFIA NEURONALE PERSISTENTE E AI SINTOMI D’ANSIA • NON TORNA INDIETRO COL TEMPO • NON SI RISOLVE CON LO SVILUPPO CORTICALE PREFRONTALE
ESPERIENZE TRAUMATICHE CRONICHE IN ETA’ EVOLUTIVA PROVOCA • UNA MINORE MIELINIZZAZIONE • UNA RIDUZIONE DELL’AREA DI INTEGRAZIONE DEL CORPO CALLOSO • UNA MINORE INTEGRAZIONE DELL’EMISFERO DESTRO-SINISTRO • CAMBIAMENTI NEL VOLUME DELL’AMIGDALA
• IL VOLUME DELL’AMIGDALA SINISTRA, DIVERSAMENTE DA QUELLA DI DESTRA, E’ SENSIBILE ALLA QUALITA’ DELLE CURE NELL’INFANZIA (MAGGIORMENTE A 18 MESI) • RIFIUTO/NEGLET-AMIGDALA SINISTRA-INFANZIA • ABUSO-AMIGDALA DESTRA-PREADOLESCENZA
MALTRATTAMENTO INFANTILE E AMIGDALA Riduzione del volume Adulti con disturbo borderline di personalità con disturbo dissociativo di personalità (a volte esposti ad abusi gravi e ripetuti) Aumento del volume Bambini con un basso livello di attenzione a bambini con madri cronicamente depresse (a volte deprivati dell’attenzione e trascurati psicologicamente e affettivamente)
DUE MINACCE CRITICHE PER LO SVILUPPO 1. Rifiuto/neglect – amigdala sinistra – infanzia – approccio 2. Abuso – amigdala destra – preadolescenza - ritiro
IPPOCAMPO • COINVOLTO IN MANIERA CRITICA NELLA FORMAZIONE E NEL RECUPERO DI MEMORIE ESPLICITE CHE INCLUDONO LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA • «ALTERAZIONI» SONO STATE RIPORTATE IN PTSD, NELLA DEPRESSIONE MAGGIORE, NELLA SCHIZOFRENIA, NEI DISTURBI BIPOLARI E DISTURBO BORDERLINE • LO STRESS NELL’IPPOCAMPO SOPPRIME LA NEUROGENESI DEL GIRO DENTALE, EFFETTI CHE POSSONO ESSERE REVERSIBILI NEL TEMPO
•INDIVIDUI CON LA STESSA DIAGNOSI DA DSM-5 SONO CLINICAMENTE, NEUROBIOLOGICAMENTE E GENETICAMENTE DIVERSI TRA LORO TEICHER, 2013 QUINDI, GLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE ALL’ABUSO E AL NEGLET SONO COMPLESSI E POSSONO VARIARE IN MANIERA MARCATA DA INDIVIDUO AD INDIVIDUO
ANORMALITA’ RIPORTATE IN SOGGETTI MALTRATTATI SENZA UNA PSICOPATOLOGIA • Volume del cingolato anteriore • Volume corpo calloso • Volume della corteccia Subgenual • Alterazioni corona radiale • Volume dorsolaterale prefrontale • Volume della corteccia mediale prefrontale • Alterazioni fascicolo frontale • Corteccia prefrontale rostrale occipitaleinferiore • Volume della corteccia orbito/frontale • Alterazioni fascicolo longitudinale superiore • Corteccia sensoriale • Volume dell’insula • Alterazioni fascio cingolato • Volume ippocampale • Risposta dell’amigdala alle minacce • Volume del caudate • Volume ventrale striato • Reazioni disfunzionali alla • Volume cerebellare ricompensa/rinforzi • Deattivazione di default delle reti
•EFFETTI RITARDATI- PERIODO SILENTE, EQUILIBRIO OMEOSTATICO (DSM-5) •C’E’ UN SALTO DI 9 ANNI CIRCA TRA L’ESPOSIZIONE AD ABUSI SESSUALI NELL’INFANZIA E L’EMERSIONE DELLA DEPRESSIONE O DEL PTSD
• A CAUSA DEI PERIODI SILENTI SI PUO’ PENSARE CHE UN BAMBINO ABUSATO O TRASCURATO NON HA AVUTO CONSEGUENZE, SOPRATTUTTO SE AL MOMENTO NON E’ SINTOMATICO • LIVELLI BASSI DI STRESS DURANTE LA PRIMA INFANZIA PUO’ ESSERE UN FATTORE PROTETTIVO, PUO’ MIGLIORARE LA RESILIENZA RISPETTO A STRESSOR FUTURI • L’ABUSO SPEGNE I CAMBIAMENTI ORMONALI. QUESTO PREDISPONE IL BAMBINO AD AVERE UNA BASE BIOLOGICA ALLA PAURA, AD ESSERE PIU’ IRRITABILE, IMPULSIVO, IPERVIGILANTE, SOSPETTOSO/PARANOICO E CON REAZIONE DI FIGHT-FLIGHT CHE LA MENTE RAZIONALE NON E’ IN GRADO DI CONTROLLARE
• GLI STRESS O I TRAUMI IN ETA’ INFANTILE NON SONO QUALCOSA SU CUI «SI PUO’ ANDARE OLTRE» • L’ESPOSIZIONE AD ABUSO INFANTILE E NEGLECT HANNO UN IMPATTO NELLO SVILUPPO DEL CERVELLO E NELLA SALUTE FISICA E MENTALE
• Oggi sappiamo che le esperienze possono continuare ad avere un impatto sulle strutture cerebrali nel corso della nostra intera esistenza, modificando le connessioni che si stabiliscono nelle reti neuronali. Il modo in cui le esperienze traumatiche possono rimanere nella memoria non è un fatto mentale, ma è fisico, il ricordo rimane immagazzinato in una rete neurale non elaborato, perché la capacità di elaborare l’informazione traumatica rimane interrotta. • Le esperienze con emozioni intense creano circuiti di memoria implicita nel sistema limbico che possono durare una vita, una volta che il consolidamento complesso di queste tracce di memoria viene completato. • Questi circuiti consolidati sono chiusi in sinapsi durevoli e speciali. Per questo i ricordi emotivi sono tenaci. «L’abuso è finito a 12 anni, la vergogna, la rabbia e la paura sono rimaste per tutta la vita»
IL TEMPO NON GUARISCE TUTTE LE FERITE…… …...anzi se l’evento traumatico non viene adeguatamente rielaborato, lo scorrere del tempo ne “congela” il ricordo nel cervello generando reazioni croniche di disagio e sofferenza. Questo lo sa bene chi dopo molti anni, continua a provare la stessa rabbia, dolore o rancore, come se il tempo non fosse mai passato.
Le esperienze sono tradotte in ricordi fisici immagazzinati. Quello che crea disagio nel PTSD, non è l’esperienza in sè ma il suo ricordo (van der Kolk, 2000)
QUESTO SPIEGA PERCHÉ È IMPORTANTE CHE UNA TERAPIA SUL TRAUMA POSSA ARRIVARE A RISOLVERE EFFICACEMENTE TRAUMI PRECOCI LAVORANDO IN MODO MIRATO SUL RICORDO.
COME INTERVENIRE SUI RICORDI TRAUMATICI? L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico evidence based che è stato originalmente rivolto ad alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici (Shapiro, 1989), ha un supporto clinico abbondante e un crescente supporto empirico.
LA BASE DELL’EMDR: I MOVIMENTI OCULARI E LA STIMOLAZIONE BILATERALE ALTERNATA L’uso contemporaneo della: immagine traumatica cognizione negativa emozioni disturbanti sensazioni fisiche + stimolazione bilaterale Doppia focalizzazione (dual focus)
• La forza dell’EMDR consiste nell’evocare dapprima il ricordo traumatico in tutte le sue componenti (visiva, emotiva, cognitiva e fisica, vale a dire attraverso le sensazioni del corpo), poi nello stimolare il sistema adattivo di elaborazione dell’informazione che fino a quel momento non era ancora riuscito a digerire l’impronta non funzionale. • I movimenti oculari, paragonabili a quelli che si verificano spontaneamente durante il sonno REM, possano stimolare il sistema naturale di guarigione del cervello perché completi quello che non era riuscito a fare da solo.
Nel nostro cervello esiste un meccanismo innato capace di elaborare le esperienze negative, stressanti o traumatiche. In alcuni casi questo meccanismo si blocca e il ruolo dell’EMDR è di fornire uno stimolo affinché nel cervello si possa riattivare questo naturale processo di guarigione. L’obiettivo è la riorganizzazione del ricordo nella memoria in modo che venga immagazzinato in modo funzionale, cioè in modo da non causare più disturbo o sofferenza.
TERAPIA EMDR • Rivivere il trauma in sicurezza data dal setting terapeutico. • Desensibilizzazione nei confronti del ricordo. • Cambiamento della prospettiva cognitiva. • Narrativa. • Ricollocazione dell’evento nel passato. • Assimilazione e integrazione dell’esperienza
E’ una forma di terapia che attiva il naturale sistema di elaborazione dell’informazione. Si basa sul naturale processo di guarigione della mente e del cervello. L’elaborazione con l’EMDR delle emozioni, facilitata dalla stimolazione bilaterale, sembra determinare cambiamenti a livello neurobiologico rivelando una guarigione profonda del trauma psicologico (Levin, Lazrove e van der Kolk 1999; Stickgold 2002)
• Diversi studi in questo campo hanno dimostrato l’impatto dell’EMDR sulle regioni cerebrali corticali e sub-corticali coinvolti nel Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) attraverso una netta associazione tra la scomparsa dei sintomi e la normalizzazione delle funzioni corticali (Lamprecht et al. 2004, Lansing et al. 2005, Oh and Choi 2007, Pagani et al. 2007, Harper et al. 2009, Ohtani et al.2009, Nardo et al. 20100, Pagani et al. 2012). •
• La ricerca ha coinvolto dieci soggetti con grave trauma psichico e 10 controlli sani non traumatizzati. Con la tecnica della neuroimmagine funzionale si è dimostrato che esiste un cambiamento significativo nell’attivazione delle aree cerebrali dopo la terapia con EMDR, da regioni limbiche con una valenza emotiva elevata a regioni corticali con una valenza associativa. In pratica, l’EMDR trasforma l’esperienza da emotiva in cognitiva, in cui diverse regioni cerebrali partecipano all’elaborazione dell’esperienza. Pagani et al. Plos One, 2015
• L’OBIETTIVO DELL’EMDR E’ DI FAVORIRE LA (RI)CONNESSIONE TRA LE STRUTTURE CORTICALI E SOTTOCORTICALI • L’EMDR RIATTIVA LE RETI NEURALI E SPOSTA IL RICORDO INTRAPPOLATO , TOGLIENDO LA VIVIDITA’ E L’IMPATTO EMOTIVO E CONTESTUALIZZA L’EVENTO NELLA MEMORIA EPISODICA • I POSSIBILI MECCANISMI D’AZIONE RISCONTRATI FINORA VANNO DALLA BIOLOGIA MOLECULARE A EVIDENZA NEUROFISIOLOGICHE, PSICOLOGICHE E CLINICHE
BRAINS THAT LEARN NOT TO FEAR Holmes, NATURE, 2019 www.nature.com/articles/s41586-019-0931-y Studio sulle vie neuronali guidate dal superior colliculus (SC) che è il mediatore della riduzione della paura. Attraverso la stimolazione bilaterale alternata, in uno studio sui topi, si è raggiunto la riduzione della paura. La stimolazione bilaterale alternata ha avuto l’effetto più forte nel ridurre la paura e ha portato ad aumentare l’attività nel SC e nel talamo mediodorsale. La stimolazione bilaterale ha eliminato l’attività delle cellule che codificano la paura e ha stabilizato la neurotrasmissione inibitoria nell’amigdala basolaterale, attraverso un circuito inibitorio del talamo mediodorsale. Insieme, questi risultati hanno rivelato un circuito neurale alla base di una strategia efficace per attenuare i ricordi traumatici.
COGNITIVE BEHAVIORAL THERAPY VS. EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING FOR TREATING PANIC DISORDER: A RANDOMIZED CONTROLLED TRIAL Ferdinand Horst et al. Objective: Cognitive Behavioral Therapy (CBT) is an effective intervention for patients with panic disorder (PD). From a theoretical perspective, Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) therapy could also be useful in the treatment of PD because: (1) panic attacks can be experienced as life threatening; (2) panic memories specific to PD resemble traumatic memories as seen in posttraumatic stress disorder (PTSD); and (3) PD often develops following a distressing life event. Methods: Two-arm (CBT and EMDR) parallel RCT in patients with PD (N = 84). Patients were randomly assigned to 13 weekly 60-min sessions of CBT (N = 42) or EMDR therapy (N = 42). Results: The severity of PD variables ACQ and BSQ showed non-inferiority of EMDR to CBT, while MI was inconclusive (adjusted analyses). Overall QOL and general health, Psychological health, Social relationships, and Environment showed non-inferiority of EMDR to CBT, while Physical health was inconclusive. Conclusion: EMDR therapy proved to be as effective as CBT for treating PD patients. Frontiers in Psychology, 2018
EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING VERSUS TREATMENT AS USUAL IN THE TREATMENT OF DEPRESSION: A RANDOMIZED-CONTROLLED TRIAL Michael Hase et al. • The present study is part of a multicenter randomized-controlled trial, the EDEN study, in which a homogenous group of 30 patients was treated to test whether EMDR plus treatment as usual (TAU) would achieve superior results compared to TAU only. • In the EMDR + TAU group, seven out of 14 patients improved below nine points on the BDI-II, which is considered to be a full remission, while four out of 16 in the TAU group did so. These findings confirm earlier suggestions that EMDR therapy may provide additional benefit in the treatment of depression. The present study strengthens the previous literature on EMDR therapy in the treatment of depression due to the randomized-controlled design of the EDEN study. Frontiers in Psychology, 2018
Original Research ARTICLE Front. Psychol., 13 February 2018 | https://doi.org/10.3389/fpsyg.2018.00074 Comparison of Eye Movement Desensitization Reprocessing and Cognitive Behavioral Therapy as Adjunctive Treatments for Recurrent Depression: The European Depression EMDR Network (EDEN) Randomized Controlled Trial - Luca Ostacoli et al. . • Background: Treatment of recurrent depressive disorders is currently only moderately successful. Increasing evidence suggests a significant relationship between adverse childhood experiences and recurrent depressive disorders, suggesting that trauma-based interventions could be useful for these patients. • Objectives: To investigate the efficacy of Eye Movement Desensitization and Reprocessing therapy (EMDR) in addition to antidepressant medication (ADM) in treating recurrent depression. • Conclusion: Although these results can be considered preliminary only, this study suggests that EMDR could be a viable and effective treatment for reducing depressive symptoms and improving the quality of life of patients with recurrent depression. Frontiers in Psychology, 2018
EMDR IN SUBSYNDROMAL BIPOLAR PATIENTS WITH A HISTORY OF TRAUMATIC EVENTS. A RANDOMIZED CONTROLLED STUDY NOVO ET AL. •I pazienti del gruppo sperimentale (14-18 sedute di EMDR) hanno avuto un miglioramento statisticamente significativo nei sintomi depressivi ed ipomaniacali e sui sintomi post-traumatici, rispetto al trattamento di routine. • I risultati si sono mantenuti ad un follow up di 24 settimane Psychiatry Research, 2014
PSICOSI, TRAUMA ED EMDR - Trauma, psychosis, post-traumatic stress disorder and EMDR Van der Vleuglel . Rivista di Psichiatria, 2012 - Treating trauma in psychosis with EMDR: A pilot study van der Berg and van der Gaag Journal of Behaviour therapy and experimental psychiatry, 2012 - Treating PTSD in patients with psychosis. Examining efficacy and safety with Evidence based protocols De Bont et al. Behaviour Therapy, 2013 - Long term outcomes of trauma focused treatments in psychosis Van der Berg et al. The British Journal of Psychiatry, 2018
LINEE GUIDA PER LA PRATICA CLINICA • American Psychological Association • International Society for Traumatic Stress Studies (ISTSS) • Veterans Health Affairs e Ministero della Difesa U.S.A. • American Psychiatric Association • National Institute for Clinical Excellence (NICE), UK • Federal Sustance abuse and Mental Health Administration USA • World Health Organization (2013) • ISTSS (2018)
EVIDENZE CLINICHE DELLA TERAPIA EMDR COMMENTI CONCLUSIVI La rielaborazione del ricordo di queste esperienze traumatiche con l’EMDR non solo toglie dei fattori di rischio ma diventa un fattore di protezione per ulteriori eventi di vita che possono presentarsi
EVIDENZE CLINICHE DELLA TERAPIA EMDR PASSATO-PRESENTE-FUTURO • Dal 1989 abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un metodo che ci ha permesso di vedere questi processi ripetutamente con ogni paziente, qualunque fosse la sua diagnosi o la sua storia. Stiamo assistendo ad una rivoluzione lavorando in questo modo perché osserviamo in diretta come il cervello è capace di riorganizzarsi, riconsolidando i ricordi nelle reti, facendolo naturalmente, sviluppando la capacità innata del paziente di guarire. •È sempre più entusiasmante vedere i percorsi di elaborazione che fanno i pazienti in ogni seduta di EMDR.
Ricominciare in modo sereno e libero è possibile……. Grazie per l’attenzione
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