TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...

Pagina creata da Samuele De Martino
 
CONTINUA A LEGGERE
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO
DEL TRAUMA
DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ
CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA
PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ITALIA
PRESIDENTE EMDR EUROPE ASSOCIATION
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
PIANO D'AZIONE PER LA SALUTE MENTALE 2013-2020
   ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
• L'esposizione ad eventi stressanti in giovane età è un fattore di rischio
 consolidato per l’insorgere di disturbi mentali che può essere prevenibile.
• I gruppi vulnerabili possono includere: i membri di famiglie che vivono in
 povertà, le persone con malattie croniche, i neonati ed i bambini esposti a
 maltrattamenti e trascuratezza, gli adolescenti esposti all'uso di sostanze, i
 gruppi di minoranza, gli anziani, le persone che vivono la discriminazione e
 le violazioni dei diritti umani, lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, i
 detenuti e le persone esposte a conflitti, disastri naturali o altre emergenze
 umanitarie.
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
IL RUOLO
   DELLO
 STRESS E
DEL TRAUMA
 NEL DSM 5
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
Il ruolo del trauma
DSM 5
              in ambito relazionale
      con le figure di attaccamento, dello
     stress traumatico                     e
               dello stress estremo
       sono evidenti nelle varie categorie
             diagnostiche del DSM 5
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
I costi dei disturbi mentali in Europa sono
   altissimi. Le statistiche più recenti sulla
 psicopatologia, indicano che in Europa si
    spendono (in miliardi di euro) : per i
disturbi dell’umore 113.4; disturbi psicotici
  93.9; dipendenze 65.7; disturbi d’ansia
     74.4; disturbi di personalità 27.3;
         disturbi somatoformi 21.2; e
             disturbi alimentari 0.8
             (Olesen et al., 2012).
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
DEPRESSIONE
   Lo stress e i suoi correlati neurobiologici sono fattori
 significativi per lo sviluppo di una depressione: stressors
      cronici e acuti contribuiscono in modo evidente
 a questo disturbo e possono precipitare l’insorgenza di
una depressione (Helm e Nemeroff, 2001; Mc Farlane,2010)
Spesso il primo esordio di una depressione è più legato
a stressor psicosociali specifici dalle ricadute successive.
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
È importante rilevare che 80%
dei casi di PTSD hanno comorbidità
         con la depressione.
 La depressione migliora in modo
 significativo se il PTSD è trattato
      per prima, senza fare un
    trattamento specifico per la
             depressione
TERAPIA EMDR NEL TRATTAMENTO DEL TRAUMA - DOTT.SSA ISABEL FERNANDEZ CENTRO RICERCHE E STUDI IN PSICOTRAUMATOLOGIA PRESIDENTE ASSOCIAZIONE EMDR ...
Episodi di umiliazione svalutanti della
    persona, perdite e separazioni
  erano fortemente legati a episodi
    depressivi (Kendler et al. 2003),
 oltre a episodi traumatici con la «T»
L’IMPORTANZA DELL’IMPATTO DELLE AVVERSITÀ DURANTE L’INFANZIA
   NELL’ESORDIO DI DISTURBI PSICHIATRICI

Le avversità vissute durante l’infanzia sono i fattori di rischio maggiormente documentati nei disturbi
psichiatrici
PREVALENZA DI EVENTI TRAUMATICI
NEI DISTURBI MENTALI
Le avversità nell’infanzia sono comuni, spesso concomitanti e fortemente
associati all’esordio di un disturbo psichiatrico negli adolescenti negli USA
ABUSO E MALTRATTAMENTO,
SVILUPPO DEL CERVELLO E
PSICOPATOLOGIA
STRESS PRECOCI INFLUENZANO LO SVILUPPO DEL CERVELLO
LO SVILUPPO DEL CERVELLO E’ DIRETTO DA GENI CHE VENGONO SCOLPITI IN
BASE ALL’ESPERIENZA, SOPRATTUTTO DURANTE PERIODI PRECOCI SENSIBILI O
CRITICI
•IL CERVELLO E’ MODELLATO DA
ESPERIENZE CHE AVVENGONO DURANTE
         I PRIMI ANNI DI VITA
• MALTRATTAMENTO IN ETA’ INFANTILE
→STRESSOR
FINO A:
→CASCATA DELLA RISPOSTA FISIOLOGICA E NEURO-ORMONALE
FINO A:
→TRAIETTORIE DELLO SVILUPPO DEL CERVELLO
FINO A:
→INSORGENZA    DI DISTURBI PSICOLOGICI
ABUSO INFANTILE: → disturbo del controllo degli impulsi
                       → abuso di alcool e sostanze
                       → disturbo di personalità antisociale
                       → fobia generalizzata
                       → depressione maggiore
                       → disturbo bipolare di personalità
                       → stress post-traumatico
                       → disturbo borderline di personalità
                       → disturbo dissociativo di identità
                       →disturbi psicotici
                                                        Teicher, 2018
AVVERSITA’ PRECOCI

• 50% ABUSO DI SOSTANZE
• 54% DEPRESSIONE RICORRENTE
• 65% ALCOLISMO
• 67% TENTATI SUICIDI
IL RUOLO DEL TRAUMA E DELLO STRESS
            TRAUMATICO NEI DISTURBI MENTALI

Le esperienze infantili sfavorevoli («childhood adversities») sono
associate al 44% delle psicopatologie durante lo sviluppo e il 30%
negli adulti (Archives of Psychiatry, 2010) e sono le cause più
frequenti di disturbi psicologici a tutte le età.
Soprattutto in età dello sviluppo può avere un effetto significativo
nella successiva regolazione emotiva e sul coping e comportamenti
disfunzionali.
CHE COSA SI INTENDE PER ADVERSE
 CHILDHOOD EXPERIENCES (ACE)?
 Qualsiasi delle seguenti esperienze vissute all’interno del contesto famigliare prima dei 18 anni:
1. Abuso fisico ricorrente
2. Abuso psicologico ricorrente
3. Abuso sessuale
4. Presenza di un una persona dipendente da alcol o da sostanze all’interno del nucleo famigliare
5. Presenza di una persone incriminata per un reato all’interno della famiglia
6. Un membro della famiglia gravemente depresso, con disturbi mentali conclamati, istituzionalizzato o
    suicidario
7. Presenza di una madre che viene trattata in modo violento
8. Presenza di un solo o nessun genitore
9. Trascuratezza fisica
10. Trascuratezza emotiva
Lo studio sugli ACE conferma altre ricerche precedenti che avevano
trovato una relazione altamente significativa tra esperienze
sfavorevoli in età infantile e depressione, tentativi di suicidio,
alcolismo, abuso di sostanze, promiscuità sessuale, violenza
domestica, ecc. Inoltre, più esperienze sfavorevoli nell’infanzia
erano presenti, più le persone erano a rischio di sviluppare disturbi
cardiaci, tumori, diabete, disturbi del fegato, ecc.

Felitti VJ, Anda RF, Nordernberg D, et al. Relationship of childhood abuse to many of the leading causes of death in adults: the adverse
childhood experiences (ACE) study. Am J Prev Med. 1998; 14(4): 245-258.
CONSEGUENZE DEL MALTRATTAMENTO INFANTILE
          SULLA SALUTE FISICA

Individui con ≥6 di 10 ACE → riduzione
della vita quasi di 20 anni
Non sempre il PTSD e i suoi sintomi identificano gli
adattamenti complessi e lunghi al neglect e abuso
interpersonale cronico (Briere) e che portano a sviluppare un
senso inadeguato del sé, schemi disfunzionali, deficit nella
regolazione delle emozioni e del controllo degli impulsi e
problemi nel formare e mantenere attaccamenti sani e sicuri
nella età adulta.
• GLI STRESS PRECOCI PROGRAMMANO IL     NOSTRO SISTEMA DEGLI ORMONI AD
 INIZIARE AD AVERE RISPOSTE PIU’ ESAGERATE E PROLUNGATE IN SEGUITO A
 STRESSOR
• L’IMPATTO DEGLI STRESS PRECOCI SULLO SVILUPPO DEL CERVELLO DIPENDONO
 DAL MOMENTO IN CUI AVVENGONO, DALLA VULNERABILITA’ DELLE SPECIFICHE
 REGIONI DEL CERVELLO E DAI FATTORI GENETICI
VANTAGGI DI UNA DENSITA’ SINAPTICA ELEVATA

• ELEVATA FLESSIBILITA’: IL CERVELLO VIENE MODELLATO PER ADATTARSI ALLE
 ESPERIENZE/ ANTICIPARE L’AMBIENTE
• CAPACITA’ DI ACQUISIRE RAPIDAMENTE NUOVE ASSOCIAZIONI DI NEURONI
 (BASE PER L’APPRENDIMENTO E LA MEMORIA)
• FORTE IMMAGAZZINAMENTO E RADICAMENTO DEI RICORDI (PERMANENZA)
PRUNING

• IL PRUNING E’ LA MASSICCIA ELIMINAZIONE
 PROGRAMMATA DEL 40% DELLE SINAPSI DEL
 CERVELLO, CHE AVVIENE TRA LA PUBERTA’ E LA
 PRIMA ETA’ ADULTA
L’esposizione a stress precoci genera effetti
molecolari e neurobiologici che possono
alterare lo sviluppo neurale in una maniera
adattiva in modo da preparare il cervello
a sopravvivere
POSSIBILITA’ TRA FATTORI DI RISCHIO E DI
PROTEZIONE
• GENI
• TIMING: STADIO DELLO SVILUPPO IN CUI AVVIENE L’ABUSO
• TIPO DI ESPERIENZE DI ABUSO
• FATTORI PROTETTIVI
L’ESPOSIZIONE ALLO STRESS GUIDA ALL’IPERTROFIA NEURONALE PERSISTENTE
E AI SINTOMI D’ANSIA
• NON TORNA INDIETRO COL TEMPO
• NON SI RISOLVE CON LO SVILUPPO CORTICALE PREFRONTALE
ESPERIENZE TRAUMATICHE CRONICHE IN ETA’
EVOLUTIVA PROVOCA
• UNA MINORE MIELINIZZAZIONE
• UNA RIDUZIONE DELL’AREA DI INTEGRAZIONE DEL CORPO CALLOSO
• UNA MINORE INTEGRAZIONE DELL’EMISFERO DESTRO-SINISTRO
• CAMBIAMENTI NEL VOLUME DELL’AMIGDALA
• IL    VOLUME     DELL’AMIGDALA     SINISTRA,
 DIVERSAMENTE DA QUELLA DI DESTRA, E’
 SENSIBILE   ALLA    QUALITA’   DELLE    CURE
 NELL’INFANZIA (MAGGIORMENTE A 18 MESI)
• RIFIUTO/NEGLET-AMIGDALA SINISTRA-INFANZIA
• ABUSO-AMIGDALA DESTRA-PREADOLESCENZA
MALTRATTAMENTO INFANTILE E AMIGDALA

                                Riduzione del volume
 Adulti con disturbo borderline di personalità con disturbo dissociativo di personalità
                       (a volte esposti ad abusi gravi e ripetuti)
                                 Aumento del volume
Bambini con un basso livello di attenzione a bambini con madri cronicamente depresse
  (a volte deprivati dell’attenzione e trascurati psicologicamente e affettivamente)
DUE MINACCE CRITICHE PER LO SVILUPPO

1.   Rifiuto/neglect – amigdala sinistra – infanzia – approccio
2.   Abuso – amigdala destra – preadolescenza - ritiro
IPPOCAMPO

• COINVOLTO IN MANIERA CRITICA NELLA FORMAZIONE E NEL RECUPERO DI
 MEMORIE ESPLICITE CHE INCLUDONO LA MEMORIA AUTOBIOGRAFICA
• «ALTERAZIONI» SONO STATE RIPORTATE IN PTSD, NELLA DEPRESSIONE
 MAGGIORE, NELLA SCHIZOFRENIA, NEI DISTURBI BIPOLARI E DISTURBO
 BORDERLINE
• LO STRESS NELL’IPPOCAMPO SOPPRIME LA NEUROGENESI DEL GIRO
 DENTALE, EFFETTI CHE POSSONO ESSERE REVERSIBILI NEL TEMPO
•INDIVIDUI  CON LA STESSA DIAGNOSI DA
 DSM-5         SONO       CLINICAMENTE,
 NEUROBIOLOGICAMENTE E GENETICAMENTE
 DIVERSI TRA LORO
                                    TEICHER, 2013
QUINDI, GLI EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE ALL’ABUSO E AL NEGLET
SONO COMPLESSI E POSSONO VARIARE IN MANIERA MARCATA
DA INDIVIDUO AD INDIVIDUO
ANORMALITA’ RIPORTATE IN SOGGETTI MALTRATTATI SENZA
      UNA PSICOPATOLOGIA
•   Volume del cingolato anteriore               • Volume corpo calloso
•   Volume della corteccia Subgenual
                                                 • Alterazioni corona radiale
•   Volume dorsolaterale prefrontale
•   Volume della corteccia mediale prefrontale   • Alterazioni fascicolo frontale
•   Corteccia prefrontale rostrale                 occipitaleinferiore
•   Volume della corteccia orbito/frontale       • Alterazioni fascicolo longitudinale superiore
•   Corteccia sensoriale
•   Volume dell’insula
                                                 • Alterazioni fascio cingolato
•   Volume ippocampale                           • Risposta dell’amigdala alle minacce
•   Volume del caudate
•   Volume ventrale striato
                                                 • Reazioni disfunzionali alla
•   Volume cerebellare
                                                   ricompensa/rinforzi
                                                 • Deattivazione di default delle reti
•EFFETTI RITARDATI- PERIODO SILENTE,
EQUILIBRIO OMEOSTATICO (DSM-5)
•C’E’ UN SALTO DI 9 ANNI CIRCA TRA
L’ESPOSIZIONE AD ABUSI SESSUALI
NELL’INFANZIA E L’EMERSIONE DELLA
DEPRESSIONE O DEL PTSD
•   A CAUSA DEI PERIODI SILENTI SI PUO’ PENSARE CHE UN BAMBINO ABUSATO O
    TRASCURATO NON HA AVUTO CONSEGUENZE, SOPRATTUTTO SE AL MOMENTO
    NON E’ SINTOMATICO
•   LIVELLI BASSI DI STRESS DURANTE LA PRIMA INFANZIA PUO’ ESSERE UN FATTORE
    PROTETTIVO, PUO’ MIGLIORARE LA RESILIENZA RISPETTO A STRESSOR FUTURI
•   L’ABUSO SPEGNE I CAMBIAMENTI ORMONALI. QUESTO PREDISPONE IL BAMBINO
    AD AVERE UNA BASE BIOLOGICA ALLA PAURA, AD ESSERE PIU’ IRRITABILE,
    IMPULSIVO, IPERVIGILANTE, SOSPETTOSO/PARANOICO E CON REAZIONE DI
    FIGHT-FLIGHT CHE LA MENTE RAZIONALE NON E’ IN GRADO DI CONTROLLARE
• GLI STRESS O I TRAUMI IN ETA’ INFANTILE NON SONO QUALCOSA SU CUI
 «SI PUO’ ANDARE OLTRE»
• L’ESPOSIZIONE AD ABUSO INFANTILE E NEGLECT HANNO UN IMPATTO
 NELLO SVILUPPO DEL CERVELLO E NELLA SALUTE FISICA E MENTALE
•   Oggi sappiamo che le esperienze possono continuare ad avere un impatto sulle
    strutture cerebrali nel corso della nostra intera esistenza, modificando le connessioni
    che si stabiliscono nelle reti neuronali. Il modo in cui le esperienze traumatiche
    possono rimanere nella memoria non è un fatto mentale, ma è fisico, il ricordo rimane
    immagazzinato in una rete neurale non elaborato, perché la capacità di elaborare
    l’informazione traumatica rimane interrotta.
•   Le esperienze con emozioni intense creano circuiti di memoria implicita nel sistema limbico che
    possono durare una vita, una volta che il consolidamento complesso di queste tracce di
    memoria viene completato.
•   Questi circuiti consolidati sono chiusi in sinapsi durevoli e speciali. Per questo i ricordi
    emotivi sono tenaci.
                       «L’abuso è finito a 12 anni, la vergogna, la rabbia e la
                              paura sono rimaste per tutta la vita»
IL TEMPO NON GUARISCE TUTTE LE FERITE……

…...anzi se l’evento traumatico non
viene adeguatamente rielaborato, lo
scorrere del tempo ne “congela” il
ricordo nel cervello generando
reazioni croniche
di disagio e sofferenza.

Questo lo sa bene chi dopo molti anni, continua a provare la
stessa rabbia, dolore o rancore, come se il tempo non fosse
mai passato.
Le esperienze sono tradotte in ricordi fisici
immagazzinati. Quello che crea disagio nel PTSD,
    non è l’esperienza in sè ma il suo ricordo
                    (van der Kolk, 2000)
QUESTO SPIEGA PERCHÉ È
IMPORTANTE CHE UNA TERAPIA SUL
    TRAUMA POSSA ARRIVARE A
 RISOLVERE EFFICACEMENTE TRAUMI
  PRECOCI LAVORANDO IN MODO
      MIRATO SUL RICORDO.
COME INTERVENIRE SUI RICORDI TRAUMATICI?

   L’EMDR è un trattamento psicoterapeutico evidence
   based che è stato originalmente rivolto ad alleviare
     lo stress associato ai ricordi traumatici (Shapiro,
      1989), ha un supporto clinico abbondante e un
                crescente supporto empirico.
LA BASE DELL’EMDR: I MOVIMENTI OCULARI E
LA STIMOLAZIONE BILATERALE ALTERNATA
    L’uso contemporaneo della:

                        immagine traumatica
                          cognizione negativa
                         emozioni disturbanti
                           sensazioni fisiche
                                   +
                       stimolazione bilaterale

                        Doppia focalizzazione
                            (dual focus)
• La forza dell’EMDR consiste nell’evocare dapprima il
 ricordo traumatico in tutte le sue componenti (visiva,
 emotiva, cognitiva e fisica, vale a dire attraverso le
 sensazioni del corpo), poi nello stimolare il sistema
 adattivo di elaborazione dell’informazione che fino a
 quel momento non era ancora riuscito a digerire
 l’impronta non funzionale.
• I movimenti oculari, paragonabili a quelli che si
 verificano spontaneamente durante il sonno REM,
 possano stimolare il sistema naturale di guarigione del
 cervello perché completi quello che non era riuscito a
 fare da solo.
Nel nostro cervello esiste un
meccanismo innato capace di
elaborare le esperienze negative,
stressanti o traumatiche.
     In alcuni casi questo meccanismo si blocca e
      il ruolo dell’EMDR è di fornire uno stimolo
         affinché nel cervello si possa riattivare
         questo naturale processo di guarigione.
L’obiettivo è la riorganizzazione del ricordo nella
  memoria in modo che venga immagazzinato in
         modo funzionale, cioè in modo da
     non causare più disturbo o sofferenza.
TERAPIA EMDR
• Rivivere il trauma in sicurezza data dal setting terapeutico.
• Desensibilizzazione nei confronti del ricordo.
• Cambiamento della prospettiva cognitiva.
• Narrativa.
• Ricollocazione dell’evento nel passato.
• Assimilazione e integrazione dell’esperienza
E’ una forma di terapia che attiva il naturale
sistema di elaborazione dell’informazione. Si
basa sul naturale processo di guarigione della
            mente e del cervello.

  L’elaborazione con l’EMDR delle emozioni,
facilitata dalla stimolazione bilaterale, sembra
       determinare cambiamenti a livello
   neurobiologico rivelando una guarigione
        profonda del trauma psicologico
       (Levin, Lazrove e van der Kolk 1999; Stickgold 2002)
• Diversi    studi in questo campo hanno dimostrato l’impatto
    dell’EMDR sulle regioni cerebrali corticali e sub-corticali
    coinvolti nel Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD)
    attraverso una netta associazione tra la scomparsa dei sintomi
    e la normalizzazione delle funzioni corticali (Lamprecht et al.
    2004, Lansing et al. 2005, Oh and Choi 2007, Pagani et al.
    2007, Harper et al. 2009, Ohtani et al.2009, Nardo et al.
    20100, Pagani et al. 2012).
•
• La ricerca ha coinvolto dieci soggetti con grave trauma psichico e 10
 controlli sani non traumatizzati. Con la tecnica della neuroimmagine
 funzionale si è dimostrato che esiste un cambiamento significativo
 nell’attivazione delle aree cerebrali dopo la terapia con EMDR, da
 regioni limbiche con una valenza emotiva elevata a regioni corticali con
 una valenza associativa. In pratica, l’EMDR trasforma l’esperienza da
 emotiva in cognitiva, in cui diverse regioni cerebrali partecipano
 all’elaborazione dell’esperienza.

                                              Pagani et al. Plos One, 2015
•   L’OBIETTIVO DELL’EMDR E’ DI FAVORIRE LA (RI)CONNESSIONE TRA LE STRUTTURE
    CORTICALI E SOTTOCORTICALI
•   L’EMDR RIATTIVA LE RETI NEURALI E SPOSTA IL RICORDO INTRAPPOLATO ,
    TOGLIENDO LA VIVIDITA’ E L’IMPATTO EMOTIVO E CONTESTUALIZZA L’EVENTO
    NELLA MEMORIA EPISODICA
•   I POSSIBILI MECCANISMI D’AZIONE RISCONTRATI FINORA VANNO DALLA
    BIOLOGIA MOLECULARE A EVIDENZA NEUROFISIOLOGICHE, PSICOLOGICHE E
    CLINICHE
BRAINS THAT LEARN NOT TO FEAR
                                  Holmes, NATURE, 2019
            www.nature.com/articles/s41586-019-0931-y

Studio sulle vie neuronali guidate dal superior colliculus (SC) che è il mediatore
della riduzione della paura.
Attraverso la stimolazione bilaterale alternata, in uno studio sui topi, si è
raggiunto la riduzione della paura.
La stimolazione bilaterale alternata ha avuto l’effetto più forte nel ridurre la
paura e ha portato ad aumentare l’attività nel SC e nel talamo mediodorsale.

La stimolazione bilaterale ha eliminato l’attività delle cellule che codificano la
paura e ha stabilizato la neurotrasmissione inibitoria nell’amigdala
basolaterale, attraverso un circuito inibitorio del talamo mediodorsale.
Insieme, questi risultati hanno rivelato un circuito neurale alla base di una
strategia efficace per attenuare i ricordi traumatici.
COGNITIVE BEHAVIORAL THERAPY VS. EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND
     REPROCESSING FOR TREATING PANIC DISORDER: A RANDOMIZED CONTROLLED
     TRIAL
      Ferdinand Horst et al.
Objective: Cognitive Behavioral Therapy (CBT) is an effective intervention for patients with panic disorder
(PD). From a theoretical perspective, Eye Movement Desensitization and Reprocessing (EMDR) therapy
could also be useful in the treatment of PD because: (1) panic attacks can be experienced as life
threatening; (2) panic memories specific to PD resemble traumatic memories as seen in posttraumatic
stress disorder (PTSD); and (3) PD often develops following a distressing life event.
Methods: Two-arm (CBT and EMDR) parallel RCT in patients with PD (N = 84). Patients were randomly
assigned to 13 weekly 60-min sessions of CBT (N = 42) or EMDR therapy (N = 42).
Results: The severity of PD variables ACQ and BSQ showed non-inferiority of EMDR to CBT, while MI was inconclusive
(adjusted analyses). Overall QOL and general health, Psychological health, Social relationships, and Environment
showed non-inferiority of EMDR to CBT, while Physical health was inconclusive.

Conclusion: EMDR therapy proved to be as effective as CBT for treating PD patients.
                                                                                      Frontiers in Psychology, 2018
EYE MOVEMENT DESENSITIZATION AND REPROCESSING VERSUS TREATMENT AS USUAL IN THE
TREATMENT OF DEPRESSION: A RANDOMIZED-CONTROLLED TRIAL
   Michael Hase et al.

•   The present study is part of a multicenter randomized-controlled trial, the EDEN
    study, in which a homogenous group of 30 patients was treated to test whether EMDR
    plus treatment as usual (TAU) would achieve superior results compared to TAU only.
•   In the EMDR + TAU group, seven out of 14 patients improved below nine points on
    the BDI-II, which is considered to be a full remission, while four out of 16 in the TAU
    group did so. These findings confirm earlier suggestions that EMDR therapy may
    provide additional benefit in the treatment of depression. The present study strengthens
    the previous literature on EMDR therapy in the treatment of depression due to the
    randomized-controlled design of the EDEN study.
                                                  Frontiers in Psychology, 2018
Original Research ARTICLE
     Front. Psychol., 13 February 2018 |   https://doi.org/10.3389/fpsyg.2018.00074

     Comparison of Eye Movement Desensitization Reprocessing and Cognitive Behavioral Therapy as
     Adjunctive Treatments for Recurrent Depression: The European Depression EMDR Network (EDEN)
     Randomized Controlled Trial -   Luca Ostacoli et al. .

•   Background: Treatment of recurrent depressive disorders is currently only moderately successful.
    Increasing evidence suggests a significant relationship between adverse childhood experiences
    and recurrent depressive disorders, suggesting that trauma-based interventions could be useful
    for these patients.
•   Objectives: To investigate the efficacy of Eye Movement Desensitization and Reprocessing
    therapy (EMDR) in addition to antidepressant medication (ADM) in treating recurrent depression.
•   Conclusion: Although these results can be considered preliminary only, this study suggests that
    EMDR could be a viable and effective treatment for reducing depressive symptoms and improving the
    quality of life of patients with recurrent depression.
                                                                     Frontiers in Psychology, 2018
EMDR IN SUBSYNDROMAL BIPOLAR PATIENTS WITH A
HISTORY OF TRAUMATIC EVENTS. A RANDOMIZED
CONTROLLED STUDY
NOVO ET AL.

•I pazienti del gruppo sperimentale (14-18 sedute di EMDR) hanno avuto un
 miglioramento statisticamente significativo nei sintomi depressivi ed
 ipomaniacali e sui sintomi post-traumatici, rispetto al trattamento di routine.
• I risultati si sono mantenuti ad un follow up di 24 settimane

                                     Psychiatry Research, 2014
PSICOSI, TRAUMA ED EMDR
- Trauma, psychosis, post-traumatic stress disorder and EMDR
                             Van der Vleuglel . Rivista di Psichiatria, 2012
- Treating trauma in psychosis with EMDR: A pilot study
                              van der Berg and van der Gaag
         Journal of Behaviour therapy and experimental psychiatry, 2012
- Treating PTSD in patients with psychosis. Examining efficacy and safety with Evidence based
protocols
                                         De Bont et al. Behaviour Therapy, 2013
- Long term outcomes of trauma focused treatments in psychosis
                   Van der Berg et al. The British Journal of Psychiatry, 2018
LINEE GUIDA PER LA PRATICA
         CLINICA
• American Psychological Association
• International Society for Traumatic Stress Studies (ISTSS)
• Veterans Health Affairs e Ministero della Difesa U.S.A.
• American Psychiatric Association
• National Institute for Clinical Excellence (NICE), UK
• Federal Sustance abuse and Mental Health Administration USA
• World Health Organization (2013)
• ISTSS (2018)
EVIDENZE CLINICHE DELLA TERAPIA EMDR
        COMMENTI CONCLUSIVI

     La rielaborazione del ricordo di queste
 esperienze traumatiche con l’EMDR non solo
    toglie dei fattori di rischio ma diventa
un fattore di protezione per ulteriori eventi di
          vita che possono presentarsi
EVIDENZE CLINICHE DELLA TERAPIA EMDR
PASSATO-PRESENTE-FUTURO
• Dal 1989 abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un metodo che ci ha
 permesso di vedere questi processi ripetutamente con ogni paziente, qualunque
 fosse la sua diagnosi o la sua storia. Stiamo assistendo ad una rivoluzione
 lavorando in questo modo perché osserviamo in diretta come il cervello è
 capace di riorganizzarsi, riconsolidando i ricordi nelle reti, facendolo
 naturalmente, sviluppando la capacità innata del paziente di guarire.
•È sempre più entusiasmante vedere i percorsi di elaborazione che fanno i
 pazienti in ogni seduta di EMDR.
Ricominciare in modo sereno e
    libero è possibile…….
     Grazie per l’attenzione
Puoi anche leggere