TRASPORTI AEREI PARTE A - Insegnamento di TECNICA DEI TRASPORTI FERROVIARI, MARITTIMI E AEREI - Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
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Università di Pisa - Polo Sistemi Logistici di Livorno – Corso di Laurea in Economia e Legislazione dei Sistemi Logistici Anno Accademico: 2019/20 Insegnamento di TECNICA DEI TRASPORTI FERROVIARI, MARITTIMI E AEREI Docenti: Marino Lupi, Alessandro Farina TRASPORTI AEREI PARTE A
E’ il sistema di trasporto che negli ultimi decenni ha avuto il tasso di crescita più elevato. Fondamentalmente per 3 cause: - Sviluppo tecnologico, soprattutto per quanto riguarda i motori. Questo sviluppo si è però un po’ arrestato negli ultimi anni. - Liberalizzazione dei servizi. Il mercato del trasporto aereo è stato liberalizzato secondo un processo che è iniziato nel 1978 (in USA), ma che è tuttora in corso. Il prodotto più significativo della liberalizzazione è dato dalla nascita e sviluppo delle compagnie low-cost: queste hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione nel trasporto aereo: sia dal punto più strettamente trasportistico, sia, soprattutto, da quello economico e sociale. - Progresso economico: sono aumentati gli spostamenti di persone per motivo “affari” e gli spostamenti delle persone per motivo turistico (“non affari”), questi ultimi sono aumentati maggiormente. Sono inoltre aumentati gli scambi delle merci per via aerea.
1945 1955 1965 1975 1985 1995 1997 Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Passeggeri (imbarcati + sbarcati) in miliardi Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Tassi di crescita Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
2019- 2038 Fonte: Boeing, Current Market Outlook 2019-20378pag.1 20378pag.1 (https://www.boeing.com/resources/boeingdotcom/commercial/market/commercial-market- (https://www.boeing.com/resources/boeingdotcom/commercial/market/commercial outlook/assets/downloads/cmo-sept-2019-report-final.pdf final.pdf
Un problema del trasporto aereo è che il margine di profitto delle compagnie aeree è basso. Anche durante gli anni più “profittevoli” il profitto netto (espresso in percentuale dei ricavi) è risultato basso: 2,5-3% . Fonte:CAPA, Airlines in Transition, 2013, https://centreforaviation.com/analysis/reports/airlines-in-transition-part-3-how-full-service-airlines- are-reshaping-models-to-be-more-competitive-105757
EBIT (Earnings Before Interest and Taxes) “Profitto prima di interessi e imposte”). L’EBIT margin si ottiene dal rapporto tra l'EBIT di un’azienda e il relativo fatturato (Fonte: https://www.ionos.it/startupguide/gestione/ebit-margin/) Negli ultimi anni la situazione era cambiata Il margine di profitto si è alzato. Fonte: https://elliottwave-forecast.com/stock-market/prosperity-period-airline-sector (accesso novembre 2019) .
Naturalmente la situazione negli “ultimi tempi” è ulteriormente cambiata Fonte: IATA , Financial Air Monitor,Februrary-March 2020, https://www.iata.org/en/iata-repository/publications/economic-reports/airlines- financial-monitor---march-2020/ Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Fonte: Doganis R.,”Flying off Course”, Routledge, 2002. ≈ 10,8 Evoluzione degli aerei commerciali nel tempo: principali caratteristiche. M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10
M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Lupi Fac.M. e Farina ,A.Università Ingegneria "TrasportidiFerr., Pisa -Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20 A.A. 2009/10
Sviluppo tecnologico Il primo vero e proprio aereo dell’aviazione commerciale (cioè prodotto in larga serie) è stato il DC 3 Velocità di crociera: 282 km/h. Motori a pistoni: consumi molto alti, poca autonomia. Massimo carico pagante: 2,7 t, passeggeri paganti: ≈ 21. Produttività oraria: 0,5 t-km/h (migliaia). Produttività oraria= max carico pagante x velocità di blocco (velocità di blocco concetto simile alla velocità commerciale) Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
spazio Velocità di blocco= tempo di blocco Tempo di blocco: tempo che intercorre fra l’accensione dei motori (chiusura del portello) alla partenza e spegnimento dei motori (apertura del portello) all’arrivo. Tempo di blocco comprende: A: start-up and taxi out. B: decollo ed arrivo a 1500 ft. C: da 1500 ft all’altezza di crociera (dove in pratica l’aereo va alla massima velocità). D: tempo di volo alla velocità di crociera. E: discesa fino a 1500 ft. F: approccio ed atterraggio. G: taxi in. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
“Aliquote” del tempo di blocco M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10
Tappe principali dello sviluppo tecnologico degli aerei commerciali: Quadrimotori a pistoni, per esempio Lockeed Super Constellation, (oppure: DC4, DC6, DC7). Produttività oraria: ≈ 3,8 t x km/h (migliaia). Turboelica. Per esempio Britannia 310 del 1956. Velocità di crociera: 571 km/h. Massimo carico pagante: 15,6 t. Produttività oraria: 6,2 t x km/h (migliaia). Turbojet Rappresenta la “rivoluzione” tecnologica di maggiore successo a tutt’oggi, insieme allo sviluppo del motore turbofan che, comunque, è una evoluzione del turbogetto “puro”. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Esempio di quadrimotore a pistoni: Douglas DC 4 Fonte:http://aircraft.wikia.com/wiki/File:Douglas-dc4.jpg Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Il “Blocco di Berlino”: sua importanza nello sviluppo Douglas C-54 Skymaster, (derivato dal del trasporto aereo Douglas DC4) Il Blocco di Berlino durò dal giugno 1948 al maggio 1949. E’ uno dei momenti di maggiore acume della Guerra Fredda. L’ Unione Sovietica bloccò le autostrade e le ferrovie di accesso alla parte Ovest di Berlino che era un “enclave”, sotto controllo alleato (americano, britannico e francese), nella Germania Orientale che invece era controllata dai sovietici. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Gli alleati risposero con un ponte aereo per rifornire, di viveri, medicine, carbone …… , una città di 2 milione e mezzo di abitanti I rifornimenti passarono dalle 4000 tonnellate/giorno iniziali alle 8000 tonnellate/giorno dell’ultimo periodo del blocco: questa ultima era la quantità di merce trasportata normalmente dai mezzi stradali e ferroviari. In media furono trasportate più di circa 5000 t per giorno. Il mezzo di trasporto aereo aveva dimostrato di potere competere, anche dal punto di vista della quantità di merce trasportata, con gli altri sistemi di trasporto. L’utilizzo delle piste degli aeroporti berlinesi, in particolare Tempelhof, raggiunse valori limiti, considerati ancora oggi come tali; cadenza minima di atterraggi e decolli: una operazione ogni minuto e mezzo circa (però con strumentazione di ausilio al decollo e all’atterraggio ben differente da quella odierna). Nelle operazioni di decollo e di atterraggio morirono 39 piloti britannici e 31 piloti americani. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Esempio di quadrimotore a Fonte:www.machtres.com/ pistoni Lockheed Constellation (1943-1958) Esempio di turboelica http://www.wikipedia.com Bristol Britannia 310 del 1956
Il primo aereo commerciale equipaggiato con turbogetto “puro” è stato l’inglese Comet. Ebbe un successo iniziale enorme: soprattutto per i voli intercontinentali. Quando entrò in servizio praticamente dimezzò i tempi di blocco sui voli intercontinentali, assicurando un confort notevole: in quanto più silenzioso (per i passeggeri). Il successo ebbe però un brusco arresto, ne caddero, in un breve arco di tempo, ben 4 (non c’è niente di simile nella storia dello sviluppo dell’aviazione commerciale) . Non si conoscevano i problemi a fatica dei materiali: problemi di cedimenti che si presentano nel tempo (non immediatamente) . Inoltre fu abbandonata la soluzione dei motori nelle ali in quanto rendeva difficile la manutenzione (peraltro questa soluzione era molto bella esteticamente). Gli aerei furono messi a terra e le ordinazione delle compagnie aeree ritirate. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
The De Havilland Comet was the worldïs first jet airliner. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Nel frattempo entrarono in servizio il Boeing 707 ed il DC8 che decretarono il successo dell’aviazione commerciale statunitense (dei costruttori statunitensi). Si affermarono in tutto il mondo anche grazie alla decisiva presenza dell’enorme mercato interno del trasporto aereo americano. Boeing 720 (riportato nella tabella) era il Boeing 707 per le linee interne americane. Produttività oraria: 11,6 t x km/h (migliaia) Velocità di crociera: 883 km/h Massimo carico pagante: 18,7 t Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Boeing 707. Entrato in servizio nel 1958 Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Evoluzione, nel tempo, delle velocità degli aerei commerciali (in pratica, con l’eccezione del Concorde, si è arrestata al valore della fine degli anni 60) Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Turbo fan (Turbo Ventola): si tratta di un motore che è sostanzialmente a “metà” fra un turbojet puro ed un turboelica Boeing 747 100 nel 1969 V massima di crociera: ≈ 908 km/h Produttività oraria: 31,5 t x km/h (migliaia) Passeggeri paganti: 430 Il turbofan: permette forti spinte: e perciò grosse dimensioni dell’aereo Consuma meno (quindi alta autonomia e soprattutto minori costi e migliore impatto ambientale, ma il trasporto aereo …) ed è meno rumoroso rispetto al turbojet: non consente però velocità supersoniche. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Concorde (supersonico) 1976 Rivoluzione della velocità supersonica: è fallita (e dato il costo del carburante e la sempre maggiore importanza del problema ambientale sembra accantonata). V crociera: 2236 km/h (impressionante!) Definito un “gioiello tecnologico”, ma un “disastro” commerciale. M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10
Consumava tantissimo. Rumore elevatissimo (equipaggiato con turbogetto puro) Disastro commerciale: cattiva pianificazione non è stata studiata la domanda di trasporto: non c’era una domanda disposta a pagare così tanto per un risparmio di tempo relativo (almeno allora), inoltre aveva grossi problemi di impatto ambientale (in particolare per il rumore). Però è stato un gioiello tecnologico ed ha permesso alla industria aeronautica europea di avanzare nel campo della ricerca. Quindi, probabilmente (idea mia), il disastro non c’è stato: notevole sviluppo dell’industria aeronautica commerciale europea con Airbus (in cui noi non ci siamo!!!). Max carico pagante: 12,7 t Passeggeri paganti: 110 (numero molto basso rispetto ai concorrenti intercontinentali di allora) Produttività oraria: 19,3 t x km/h (migliaia) “discreta” grazie alla velocità
•Airbus A380 Interior Fonte:http://newspaper.li/air Fonte:Stahlkocher bus-a380/
Funzionamento, schematico, dei motori per gli aerei commerciali Fonte: Barnard R.H. Philpott D.R.,”Aircraft Flight”, Turboeleica: prende una Longman Scientific and Technical,, 1989. massa maggiore di aria (rispetto al turbojet) e gli fa fare un salto di velocità minore (rispetto al turbojet). Viene compressa e va nella Aria entra camera di combustione Esce il getto che alimenta la turbina che fa girare l’elica e il compressore. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Turbogetto (turbojet): Fonte: Barnard R.H. Philpott D.R.,”Aircraft Flight”, prende una massa Longman Scientific and Technical,, 1989. minore (rispetto al turboelica) e gli fa fare un salto di velocità maggiore. Il getto, per il principio di azione e reazione, spinge l’aereo in avanti I Compressore: bassa pressione; II Compressore: alta pressione Due turbine: una per il compressore ad alta pressione ed una per quello a bassa pressione . Nel turbojet “puro” tutta l’aria accelerata passa dalla camera di combustione. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Turbofan : attualmente Fonte: Barnard R.H. Philpott D.R.,”Aircraft Flight”, Longman Scientific and Technical,, praticamente equipaggia tutti gli aerei commerciali a medio e lungo raggio. Nella camera di combustione passa solo 1989. una parte del getto, il cosiddetto “getto caldo” , il primo stadio del compressore diventa una grossa ventola (simile ad una elica) . Un grossa parte dell’aria, il cosiddetto “getto freddo”, viene accelerata dalla sola ventola e non passa dalla camera di combustione. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Il turbofan - consuma meno (rispetto al turbogetto puro): perché il salto di velocità della gran parte della massa di aria è più basso. (consumo di energia ∝ 1 Μv 2 ) 2 - permette un’alta spinta: perché accelera una quantità notevole di aria. - ha più basso rumore: perché l’aria fredda, accelerata dalla ventola, circonda l’aria calda uscente dalla camera di combustione ( il rumore è proporzionale all’ottava potenza della velocità del getto relativa all’aria che lo circonda). - è il punto di incontro (ha i pregi) del turboelica e del turbogetto: però non permette all’aereo di andare a velocità supersoniche. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Turbogetto “puro” - può permettere velocità supersoniche. - ha un maggiore consumo (accelera una minore quantità di aria ad una maggiore velocità) (consumo di energia ∝ 1 Μv 2 ) 2 - ha un elevato rumore per la forte differenza di velocità fra aria ambiente e aria calda (quella che esce dalla camera di combustione). Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Nel caso di aerei di grosse dimensioni arrivo ad un rapporto di bypass = getto freddo = ≈8−9 Fonte: Barnard R.H. Philpott D.R.,”Aircraft Flight”, Longman getto caldo (ed anche superiore) Scientific and Technical,, 1989. Bypass ratio= 5 M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10 (Utilizzato per il Boeing 757)
Fonte: http://rustanez.com/Engines.html Rolls-Royce Trent 900 Bypass ratio = 8,5-8,7 (Utilizzato per l’Airbus A380) Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
General Eletric GE90 Bypass ratio=9 (Utilizzato per il Boeing 777) Fonte: http://www.geae.com/engines/commercial/ge90/index.html Fonte: http://nextbigfuture.com/2008/11/ten-times- improvement-in-affordable-jet.html Rolls-Royce Trent 1000 Bypass ratio = 11 (Utilizzato per il Boeing 787)
Liberalizzazione dei servizi 1978 Deregulation Act (Jimmy Carter): dà il via al processo di liberalizzazione e deregolamentazione dei servizi di trasporto aereo. Nel 1944, a Chicago, si svolge il I Congresso Mondiale per una regolamentazione, mondiale, del trasporto aereo. Gli Usa spingevano per una regolamentazione molto liberale perché erano in una posizione di forza: aviazione civile intatta uscita dalla guerra. I paesi europei avevano un atteggiamento più protezionistico (aviazione civile distrutta dalla guerra), però alcuni paesi, come l’Olanda e la Svezia, spingevano per una regolamentazione più liberale per sviluppare il proprio traffico su scala internazionale. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
The Chicago Conference ran from November 1 to December 7, 1944 and was attended by 700 delegates from 52 States.
The Chicago Convention was signed on December 7, 1944. (entrò in vigore il 4 Aprile 1947. Ed ha subito modifiche nel: 1959, 1963,1969,1975,1980,1997,2000 e 2006). Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Non venne raggiunto un accordo globale. Il trasporto aereo mondiale, da allora, è stato regolato (ancora oggi lo è ) da rapporti bilaterali fra i singoli paesi. Per giungere ad un accordo multilaterale bisogna arrivare alla liberalizzazione del mercato interno europeo nel 1993 (che in ogni caso è avvenuta per gradi) . La liberalizzazione del mercato mondiale è ancora in corso. A Chicago nel 1944 vengono raggiunti però alcuni importanti risultati: viene fondata l’ICAO (International Civil Aviation Organization), l’organismo internazionale che stabilisce le norme di sicurezza e tecniche per il trasporto aereo (in USA hanno la FAA, “Federal Aviation Administration”, che fa delle proprie norme) . Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Nel 1944 ci fu un accordo sulle prime due, cosiddette, libertà dell’aria: I libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere sorvolare un paese B. II libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere fare scalo tecnico in un paese B ( per esempio per caricare carburante): però non può imbarcare passeggeri paganti (in mancanza di altri accordi). Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
III libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere trasportare carico pagante da A al paese partner (nel trattato) B. Compagnia di A B A IV libertà dell’aria Compagnia di A B A Il diritto di una compagnia di un paese A di potere trasportare carico pagante dal paese partner B al proprio paese A. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
V libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere trasportare carico pagante fra due paesi B e C con un volo che inizia o finisce in A. Compagnia di A Compagnia di A A C B C però deve Compagnia di A Compagnia di A essere d’accordo. ICAO characterizes all "freedoms" beyond the Fifth as "so- called" because only the first five "freedoms" have been officially recognized as such by international treaty. (Fonte ICAO/Freedoms of the Air, https://www.icao.int/Pages/freedomsAir.aspx, Source: Manual on the Regulation of International Air Transport (Doc 9626, Part 4))
VI libertà dell’aria Utilizzo di una coppia di III e IV libertà da parte di una compagnia A per trasportare carico pagante fra due paesi terzi B e C. IV III III IV USA Olanda Estremo Oriente Generalmente non è esplicitamente prevista, negli accordi bilaterali, ma è tollerata. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
VII libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere trasportare carico pagante tra due paesi terzi B e C. Compagnia di A C B VIII libertà dell’aria Il diritto di una compagnia di un paese A di potere trasportare carico pagante fra due punti di un paese B (traffico di cabotaggio). Compagnia di A B B Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Altre volte si è più precisi e si distingue fra una VIII e IX libertà dell’aria Eighth Freedom of The Air - the right or privilege, in respect of scheduled international air services, of transporting cabotage traffic between two points in the territory of the granting State on a service which originates or terminates in the home country of the foreign carrier or (in connection with the so-called Seventh Freedom of the Air) outside the territory of the granting State (also known as a Eighth Freedom Right or "consecutive cabotage"). Ninth Freedom of The Air - the right or privilege of transporting cabotage traffic of the granting State on a service performed entirely within the territory of the granting State (also known as a Ninth Freedom Right or "stand alone"cabotage). (Fonte ICAO/Freedoms of the Air, https://www.icao.int/Pages/freedomsAir.aspx, Source: Manual on the Regulation of International Air Transport (Doc 9626, Part 4)) Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Liberalizzazione I fase dal 1978 al 1991 detta degli “open markets” II fase dal 1991 ad oggi detta degli “open skies”. Alcuni autori parlano ora di una fase successiva, che dovrebbe realizzare la completa liberalizzazione del mercato del trasporto aereo (ancora nella sua gran parte regolamentato attraverso accordi bilaterali), come fase detta dei “clear skies”, ma la maggior parte continua a parlare di “open skies”. Lo sviluppo del trasporto aereo nel dopoguerra avviene con gli accordi bilaterali cosiddetti “predeterminati” (dal 1944 al 1978). Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Caratteristiche principali degli accordi bilaterali “tradizionali” per il servizio aereo Fonte: Doganis R.,”Flying off Course”, Routledge, 2002. M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10
Osserviamo gli accordi bilaterali predeterminati sotto 4 punti di vista. (Queste osservazioni ci permettono di capire in quale “ambiente” si sono sviluppate alcune compagnie che allora erano definite “di bandiera”) “Market access” Solo i voli in III e IV libertà possono essere fatti e da punti predeterminati (praticamente le due capitali); la V libertà non è prevista generalmente. Da sottolineare che il traffico charter era fuori dell’accordo. “Designation” Solo certe compagnie possono eseguire il servizio, in pratica quelle cosiddette “di bandiera”, in III e IV libertà . In ogni caso le compagnie devono essere sotto il controllo di cittadini dello stato che fa l’accordo (gli USA su questo non vogliono “mollare” nemmeno oggi. P.S. e forse hanno ragione …) . Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
“Capacity” La capacità della linea generalmente è divisa, al 50 e 50 , fra le due compagnie di bandiera dei paesi A e B che fanno il trattato. Poi se una compagnia va male, l’altra, se va bene, deve dare una parte del guadagno a quella che va male (questo era previsto in alcuni accordi bilaterali). Tariffa Tariffa= costo + profitto Il profitto considerato era il cosiddetto “normale profitto” per fare rimanere l’imprenditore nel mercato. In sostanza in questo modo una compagnia di bandiera non poteva fallire. La tariffa doveva essere concordata dai due paesi insieme. E se possibile seguire le regole della IATA (International Air Transport Association) che è, in pratica, un “cartello” di compagnie aeree. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Assieme a questo tipo di accordo bilaterale (definito predeterminato in tabella) se ne presenta, sin dall’inizio, uno di tipo più liberale detto di tipo “Bermuda” dal luogo dove fu firmato l’accordo fra gli Stati uniti e la Gran Bretagna che, appunto, fu fin dall’inizio di tipo più liberale. In particolare con riguardo all’aspetto “capacity” le due compagnie si potevano fare concorrenza. A livello mondiale (negli anni 70) questo tipo di regolamentazione va in crisi per diversi motivi. Le compagnie charter ( i traffici di tipo charter erano esclusi dagli accordi) arrivano ad avere sul Nord Atlantico, la rotta intercontinentale più importante di allora, il 30% del mercato. Inoltre “rompono il cartello” le nuove compagnie asiatiche che non aderiscono alla IATA. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Ma soprattutto negli Stati Uniti c’è un forte attacco alla tipologia della regolamentazione del mercato del trasporto aereo: troppo rigido rispetto agli altri mercati economici . C’è un forte dibattito culturale in cui si parla di “normalizzare” (non tanto di liberalizzare) il mercato del trasporto aereo: ossia di rendere il mercato del trasporto aereo simile agli altri mercati. Le associazioni di consumatori sostengono che le tariffe sono alte perché le compagnie aeree sono protette, spesso hanno alti profitti, inoltre spesso sono inefficienti. Nel 1977 Diventa presidente Jimmy Carter che aveva promesso, in campagna elettorale, di difendere i diritti dei consumatori. Nel 1978 viene promulgato il “Deregulation Act” , che liberalizza il trasporto aereo interno statunitense: in particolare viene soppresso il CAB (Civil Aeronautic Board) che era l’ente regolatore. L’approvazione del “Deregulation Act” rappresenta, convenzionalmente, l’inizio del processo, mondiale, di liberalizzazione del trasporto aereo.
Nel trasporto aereo interno statunitense, allora di gran lunga il mercato più importante a livello mondiale, c’è una diminuzione molto forte delle tariffe e si sviluppano, per la prima volta, i voli di tipo low-cost . Qualsiasi compagnia aerea può entrare nel mercato basta che rispetti i requisiti di sicurezza. Entrano nel mercato nuove compagnie che però, generalmente, falliscono e vengono assorbite dalle vecchie compagnie. Uno dei modi in cui le vecchie compagnie si difendono dalle nuove entranti è attraverso lo sviluppo dei servizi “hub-and- spoke” di cui parleremo estesamente in seguito. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
In ogni caso le tariffe diminuiscono fortemente, aumenta l’offerta, cresce fortemente la domanda. E non ci sono i tanto temuti effetti della liberalizzazione riguardo alla sicurezza del trasporto e alla forte perdita di servizi aerei per determinate comunità (più debole delle altre da un punto di vista della domanda di trasporto). Anzi, da alcune parti viene fatto notare che la sicurezza del sistema globale dei trasporti viene aumentata: in quanto si “passa” domanda da un sistema di trasporto non sicuro, quello stradale, a un sistema di trasporto più sicuro, quello aereo. Si tratta di un grosso successo. Anche nel resto del mondo, ed in particolare in Europa, si guarda agli Stati Uniti come ad un esempio. Vengono stabiliti nuovi accordi bilaterali Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Caratteristiche principali degli accordi di tipo “open skies”. Fonte: Doganis R.,”Flying off Course”, Routledge, 2002. M.Lupi: "Tecnica ed Economia dei Trasporti " - Fac. Ingegneria , Università di Pisa - A.A. 2009/10
Si possono a questo proposito distinguere due fasi quella degli “open market”, dal 1978 al 1991, e quella dei “open skies” da l991 ad oggi. Vediamo gli aspetti principali degli accordi di tipo “open skies”: dai punti di vista secondo i quali erano stati esaminati gli accordi bilaterali predeterminati. Market Access I punti di partenza sono plurimi. Designation Multipla, però rimane il vincolo che la compagnia deve essere controllata da cittadini degli stati A e B che stipulano il trattato. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Capacità La capacità offerta sulla linea è libera Tariffe La tariffa è libera Il traffico domestico non è permesso. La VII libertà non è prevista. Spesso in questo tipo di accordi è stata prevista la V libertà che però è stata raramente, di fatto, utilizzata. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
In Europa si parte dopo, ma in un certo senso si va più avanti (se si considera l’Europa un insieme di stati distinti). Il traffico interno europeo viene interamente liberalizzato (comunque per gradi) e diventa un unico mercato simile a quello interno statunitense. Tre “pacchetti (di norme europee): 1987, 1990, 1992. Si ammettono la VII libertà (ma solo fra paesi europei) e successivamente, e gradualmente, la VIII liberta, all’interno dei paesi europei. Unico vincolo è che la compagnia sia a maggioranza europea. Però i singoli Stati europei continuavano ad avere un trasporto aereo regolato secondo accordi bilaterali con stati non europei. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
A questa situazione si è opposta la Commissione Europea. Prima ha ricorso alla corte europea di giustizia: questa ha stabilito che i singoli Stati Nazionali possono concludere accordi bilaterali con paesi non europei, ma in questi trattati non ci possono essere discriminazione fra compagnie europee (per esempio Air France per un volo dalla Germania al Giappone). La Commissione è quindi riuscita a stabilire un nuovo accordo generale con gli Stati Uniti di tipo bilaterale (nel senso che c’è tutta l’Europa “da una parte” e gli Stati Uniti “dall’altra”) che ha sostituito gli accordi bilaterali tra i singoli stati membri e gli Stati Uniti, accordi in cui vi erano restrizioni basate sulla nazionalità. Questo accordo è entrato in vigore nel marzo del 2008. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
Secondo l’accordo tutte le compagnie aeree dell'UE e tutte quelle americane possono effettuare voli diretti da ogni punto in Europa (non solo dal proprio territorio nazionale) ad ogni punto negli Stati Uniti. Per esempio, una compagnia francese può fare un servizio da qualsiasi punto dell’Italia verso un qualsiasi punto degli Stati Uniti. In pratica l’Europa è considerata come un unico stato nazionale per questo aspetto. L’accordo prevede la quinta libertà sia per le compagnie americane, sia per quelle europee. Di conseguenza l’accordo prevede che le compagnie statunitensi possono operare fra destinazioni europee. Le compagnie europee invece non possono operare fra destinazioni degli Stati Uniti, ma comunque possono operare fra gli Stati Uniti e destinazioni non europee in quinta libertà . Il trasporto cargo è invece stato liberalizzato anche in settima libertà. Lupi M. e Farina A. "Trasporti Ferr., Maritt. e Aerei", Univ. di Pisa, Polo Sistemi Logistici, A.A. 2019-20
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