Sviluppo delle smart cities in Europa e in Italia - Smart Communities e Sviluppo Locale: le città del domani - Gruppo Hera
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Smart Communities e Sviluppo Locale: le città del domani Sviluppo delle smart cities in Europa e in Italia Gianluigi Gorla Bologna, 26 marzo
Perché “smartness” piace? La Prima Legge Fondamentale della stupidità umana asserisce senza ambiguità di sorta che: Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione (C.M. Cipolla, 1988, p. 45) La smartness è una risorsa scarsa Terza (ed aurea) Legge Fondamentale Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita. (ibid. p. 58) Smart Communities e Sviluppo Locale: 2 le città del domani
Perché “smartness” piace? La Prima Legge Fondamentale della La smartness stupidità umana asserisce senza è una risorsa scarsa ambiguità di sorta che: Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione (C.M. Cipolla, 1988, p. 45) Terza (ed aurea) Legge Fondamentale Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita. (ibid. p. 58) Smart Communities e Sviluppo Locale: 3 le città del domani
Perché “smartness” piace? La smartness è una risorsa scarsa 24/03/2014 Dove va collocato? 8,3 cm 20,3 cm Smart Communities e Sviluppo Locale: 4 le città del domani
Perché “smartness” piace? La rivoluzione verde Il primo atto “smart” su vasta scala Smart ci corrisponde Peculiarità, in questo contesto: ha dato luogo ai primi insediamenti stabili tanto quanto Domesticazione per fronteggiare -Abscissione -Germinazione scalare sciocco o stupido “Selezione genetica” sulla base di “prove (insensato, stolto, scriteriato, sperimentali”, di tipo “trial and error” dissennato, …) - Necessità di cura delle varietà invece no selezionate coltivazione Domesticazione+coltivazione=agricoltura 10 mila anni fa Smart Communities e Sviluppo Locale: 5 le città del domani
RISO Sequenza completa del gene qSH1 (ca 17mila lettere) Il DNA del riso ha circa 50mila geni (300 milioni di lettere) Smart Communities e Sviluppo Locale: 6 le città del domani
I principali centri di domesticazione delle piante coltivate Fonte: Euresis, 2013, Naturale, artificiale, coltivato. Frimedia Smart Communities e Sviluppo Locale: 7 le città del domani
Perché “smartness” piace? Un fatto pre-culturale, specifico dell’Homo Sapiens e poi anche un fatto culturale, non esclusivo, ma distintivo della cultura occidentale che ha sviluppato un primato scientifico e tecnologico (ma non è questa la sede per trattare oltre l’argomento) Smart Communities e Sviluppo Locale: 8 le città del domani
Smart-er cities “Will the Real Smart City Please Stand Non esiste una definizione codificata Up? Holland, 2008 - Indizio 1: è generalmente riconosciuto in modo esplicito (ed in alcuni casi anche trattato: vd BP SCSL §1.6-1.7) - Indizio 2: ogni studio propone una propria definizione - Indizio 3: categorie di ricercatori afferenti a “mondi” diversi, accolgono o enfatizzano criteri diversi: ICT & Innov vs ambiti soc/eco/amb (ma “doppio movimento”) - Indizio 4: si rilevano difficoltà a delimitare e ben specificare gli obiettivi delle strategie di SC Il focus è normalmente su “smart”, ma anche su “city” qualche approfondimento è / sarebbe utile È un problema*? È un limite? E una “ricchezza”? Fino a quale punto occorre specificare? * molti termini in uso presentano questioni definitorie: per esempio green economy, terzo settore, competitività territoriale, risultato, creatività, ecc. Smart Communities e Sviluppo Locale: 9 le città del domani
Ancora su smart … (dai ns BP) Smart è un contenitore semantico (iperonimo di un capo semantico GG) Ha una funzione evocativa (richiamare alla mente, descrivere non in forma diretta, ma per suggestione della memoria: diz. Treccani) È usato/declinato in senso - positivo - normativo: debole (la necessità di), non in senso prescrittivo forte (GG) Attiene “oggetti, stili di vita, progetti, strategie, processi istituzionali, metodi di analisi, strumenti di valutazione e altro ancora …” Ha carattere multidimensionale Smart si associa non solo all’attributo “intelligente”, ma anche al termine “trasformazione”: Smart Communities e Sviluppo Locale: 10 le città del domani
… e smart city (dai ns BP) Cardini nella visione degli esperti (SCSL p. 12) 1. Forte multidisciplinarità dei problemi da affrontare e risolvere • “Risolvere un problema” non è semplicemente risolvere un problema, ma mettere in atto una trasformazione (implica learning) • Le tecnologie, in particolare ICT, consentono forme nuove per affrontare e risolvere problemi 2. Ruolo cruciale delle persone come attori consapevoli del processo di trasformazione e nel ruolo critico dell’innovazione • Non avviene cioè “spontaneamente” senza particolari problemi di coordinamento • Occorrono figure particolari 3. Ruolo centrale attribuito alla qualità dei servizi forniti ai cittadini e alle capacità di governo e governance richieste ai vari livelli di governo al fine di poterli erogare Smart Communities e Sviluppo Locale: 11 le città del domani
Cardini nella visione delle istituzioni (UE) (da Giffinger, 2007, in poi) Le 6 caratteristiche (dimensioni, criteri, domini, ambiti …) delle smart cities A Smart City is a city well performing in a forward-looking way in these six characteristics, built on the “smart” combination of endowments and activities of self-decisive, independent and aware citizens (p. 11) Smart Communities e Sviluppo Locale: 12 le città del domani
A Smart City is a city well performing in a forward- looking way in these six characteristics, built on the “smart” combination of endowments and activities of self-decisive, independent and aware citizens (p. 11) Fonte: Giffinger, 2007 Smart Communities e Sviluppo Locale: 13 le città del domani
Conoscenza, città … • Cosa intendiamo quando pensiamo a città – Densità, prossimità, vicinanza, relazionalità • Il cambiamento tecnologico aumenta i ritorni, cioè il rendimento della conoscenza – Si fa maggior uso della conoscenza: “nuova centralità dell’informazione e della conoscenza nei processi produttivi” – Ciò porta a riconoscere un maggior valore alla conoscenza (non è fungibile) – Diventa importante conoscere e produrre nuova conoscenza – Diventa importante apprendere: cioè saper accedere, rielaborare, creare nuova conoscenza • La prossimità ha un importante ruolo nel favorire l’apprendimento “informale” – Le idee sono geograficamente localizzate – La circolazione delle idee avviene per canali informali diversi: sono beni di club (non congestionabili) – Coesistono modelli diffusivi diversi, basati sostanzialmente su reti relazionali (più o meno ampie): sono reti di prossimità geografica, ma anche culturale ed istituzionale – Possono esistere barriere, non solo legali e non solo tecniche, che rallentano la circolazione delle conoscenze – Le “varietà” locali arricchiscono e forniscono quindi una leva in più – Ultimamente, la conoscenza diventa un processo cumulativo di interscambio fra nodi di una rete e fra reti, – configurando quindi un processo di apprendimento collettivo Smart Communities e Sviluppo Locale: 14 le città del domani
Conoscenza, città, skilled people … • I contesti di prossimità ricchi di conoscenza – Sono ricchi di persone di talento, abili ed esperte (skilled people) – Producendo attraverso i sistemi formativi un pool di skilled people • Anche attraendo dall’esterno studenti nelle proprie istituzioni formative e poi stabilizzandoli sul territorio – Attirando skilled people – Favorendo la connessione tra loro aumentano le loro skills – Rendono possibile un più elevato turn-over (vs. cul de sac) • I contesti ricchi di conoscenza e di skilled people – Si arricchiscono in qualità • “Amenities” di natura privata (bar, ristoranti, entertainment …) • Prodotte da azione collettiva: qualità spazi urbani, sicurezza, cultura … • Qualità scuole, servizi … – Tendono a divenire luoghi ad elevata qualità della vita • Consumer cities • Mete privilegiate di visitatori (shopping, cultura, divertimento …) Smart Communities e Sviluppo Locale: 15 le città del domani
Conoscenza, città, skilled people, crescita e competitività • Inoltre, I contesti ricchi di conoscenza e di skilled people, favoriscono imprenditorialità e crescita – Essendo luoghi favorevoli all’innovazione e alla tecnologia – Sono luoghi favorevoli all’imprenditorialità • Ma attenzione alla struttura produttiva: concentrazione e settori • E quindi alle catene (più o meno lunghe) di innovatori interconnessi – Sono luoghi favorevoli agli investimenti e quindi alla crescita economica (aumenta la competitività) e dell’occupazione • Inclusa la maggior resilienza (effetto imprenditorialità) – Lo sviluppo delle nuove attività è “cointegrato” con lo sviluppo degli skilled people • Presenta elementi di path dependency , non lock-in, ma windows of opportunity: è evolutivo – I percorsi possono anche differenziarsi integrando elementi distintivi del patrimonio naturale e del patrimonio storico-artistico-culturale locale • Tra le questioni aperte: questi luoghi – In quale misura diventano anche più sostenibili dal pdv ambientale? – In quale misura controllano la polarizzazione sociale? (forse non tanto nel senso della T di genere , ma di status socioeconomico) : – in particolare, lo sviluppo delle attività high-skilled (settori e professioni) in quale misura favorirà anche lo sviluppo delle attività low-skilled? I differenziali retributivi cresceranno? (attenzione al costo della vita) Smart Communities e Sviluppo Locale: 16 le città del domani
NB. ICT e città – Le ICTs sono sostituti dei contatti diretti nelle attività a basso contenuto informativo, routinarie … -> backoffice … basse paghe – Le ICTs non sono sostituti dei contatti diretti di qualità, ma sono complementari • Effetto Jevons -> cresce il fabbisogno di contatti diretti • Quindi operano a favore della concentrazione nelle città delle attività skilled – Infrastrutture • costose, economie di scala e forte polarizzazione (nodi di una rete mondiale) • “poco” costose, minori eco scala, distribuite • economie di scopo possono ridurre il costo e favorire la diffusione Smart Communities e Sviluppo Locale: 17 le città del domani
Una città (ritornando a Giffinger ) • … è tanto più smart quanto più “elevati” sono i valori (attesi ?) delle caratteristiche, dei fattori e degli indicatori sottostanti • … diviene più smart al crescere nel tempo del valore dei fattori e degli Fonte: Giffinger, 2007 indicatori Classici problemi di completezza, rappresentatività, aggiornamento; e poi, per la costruzione di indici, i problemi di aggregazione , robustezza dei metodi e stabilità delle classificazioni; indicatori soggettivi e indicatori oggettivi, grado di controllo Smart Communities e Sviluppo Locale: 18 le città del domani
Fonte: Giffinger, 2007 Smart Communities e Sviluppo Locale: 19 le città del domani
I problemi di aggregazione non sono (innanzitutto) problemi statistici Sostituibilità Ponderazione • Aggregare in forma lineare, • Autocorrelazione fra indicatori per esempio con semplici • Preferenze locali medie aritmetiche, significa – Problema comparabilità perfetta fungibilità • Il grado di fungibilità si riduce se si usano forme moltiplicative (es. media • Soprattutto: esistono key geometrica e fdp CD) drivers? Il nesso con lo sviluppo locale e con • Finanche azzerarsi (es. una rappresentazione logica dei maximin, fdp à la Leontief) processi di crescita Smart Communities e Sviluppo Locale: 20 le città del domani
Smart specialisation? Il nesso con lo sviluppo locale e con una visione, teoricamente fondata, dei processi di crescita: che cosa realmente guida la crescita? (crescita differenz.) • Fattori hard e soft • beni pubblici e privati • … il capitale territoriale • Imprenditorialità e sistema delle imprese • organizzazione territoriale e ruolo della città nello sviluppo regionale In attesa … tre analisi su performance economica delle SCs Smart Communities e Sviluppo Locale: 21 le città del domani
Impatto: rari studi quantitativi UE 1 di 3 Caragliu, Del Bo, Nijkamp (2009) Basato su indici di correlazione lineare parziale fra il prodotto pro-capite (2004) e indicatori di smartness per N città europee (fonte: Urban Audit survey, 2003) a. Classe creativa (à la Florida), in particolare il “super-creative core”: quota di addetti nei settori della cultura e dell’intrattenimento (CPNS: Correlazione Positiva ma Non Significativa: p-value=0,1258) b. Accessibilità multimodale (indicatore sintetico di accessibilità) (CPS) c. Accessibilità locale con sistemi di tsp collettivo: estensione della rete di tpl (normalizzata sull’area) (CPS) d. E-government: n. moduli presentabili per via elettronica (CPNS) e. Capitale umano: quota lavoratori con istruzione secondaria e pre-terziaria (ISCED 3 e 4) (CNNS, ma correlazione quadratica significativa; difficile da spiegare) Smart Communities e Sviluppo Locale: 22 le città del domani
Impatto: rari studi quantitativi UE 2 di 3 Caragliu, Del Bo (2012) Modello regressione log-log prodotto pro-capite con set indicatori, inclusa smartness (coerenza col precedente paper); ols e poi spatial autoregr. OLS 1 2 3 4 5 6 7 8 Con modello autoregressivo, gli impatti di smartness si rivelano Smartness + + + + + +° +° differenziati spazialmente (p. 108) (1) First, cities located in the periphery of Europe HK + + + + + + -° apparently present higher returns on investment in smart urban characteristics. However, Portuguese and Densità - - - - - Spanish cities represent two major exceptions to this statement. KIS + + + + + (2) Second, some of the cities in the core countries, while already well positioned in terms of urban Amenities + + + + smartness, also display high returns on urban smartness. Attrattività +° +° + (3) Third, cities with both good standards of urban smartness and high levels of wealth may also benefit time country from further investment in smart urban attributes, thus Effetti fissi partially contradicting the standard neoclassical view ° sign 10%, altrimenti 1% o 5% on the diminishing marginal returns to capital. Smart Communities e Sviluppo Locale: 23 le città del domani
Impatto: rari studi quantitativi UE 3 di 3 Auci, Mundula (2012) Basato su “classica” frontiera stocastica della produttività (Y/L), spiega la distanza (inefficienza) sulla base di indicatori di smartness (le 6 caratteristiche di Giffinger, 2007), per 54 e 39 città europee di medie dimensioni (fonte: Urban Audit survey, 2003) Risultati (su 4 specificazioni, 2 includono controllo effetto paesi) a. Smart economy: correlata positivamente con inefficienza (sic!): in due specificazioni, la stima è significativa b. Smart people: correlata negativamente, stima significativa in 2 su 4 c. Smart governance: correlata positivamente in 3 su 4: stima significativa 1 su 4 d. Smart mobility: correlata positivamente: in stima significativa 2 su 4 e. Smart environment: no stime significative f. Smart living: correlata positivamente in 3 su 4: stima significativa 1 su 4 NB. Interessante più per l’intuizione che per i risultati, deboli e problematici Smart Communities e Sviluppo Locale: 24 le città del domani
SC UE 2014: Mapping Smart Cities in the UE As a result, this study’s working definition of a Smart City is ‘a city seeking to address public issues via ICT-based solutions on the basis of a multistakeholder, municipally based partnership’. (p. 24) Successful cities: having meaningful objectives (aligned with Europe 2020 and actual outcomes) covering a mix of policy targets and characteristics; having a balanced portfolio of initiatives; attaining maturity (on our scale); actively joining in Smart City networks. (p. 20) At its core, the idea of Smart Cities is rooted in the creation and connection of human capital, social capital and information and communication technology (ICT) infrastructure in order to generate greater and more sustainable economic development and a better quality of life. (p. 18) Smart Communities e Sviluppo Locale: 25 le città del domani
… multistakeholder, municipally based partnership: shift dai “criteri” alle “architetture” (in attesa dell’impatto) • Strategie esplicita di SC (inclusa label) – Possibilmente raccordata a Europa 2020 – Focus su iniziative e su maturity • Protagonismo degli attori – Ruolo dei leader e dei facilitatori – Bilanciamento pubblico e “privato” – Ruolo delle sistema delle imprese un po’ sbiadito • Necessità di governance adeguata – Incentivi allineati: ma quali incentivi? – Attenzione agli attori e al loro radicamento: c’è stakeholder e stakeholder Smart Communities e Sviluppo Locale: 26 le città del domani
Alcuni risultati (mapping) • Nel 2011: 248 (51%) di 468 città EU con almeno 100mila ab., avevano almeno una caratteristica di SC e potevano quindi così essere classificate • L’incidenza delle SC aumenta all’aumentare della popolazione della città (da 43% a 88%) • Il numero delle caratteristiche aumenta con la popolazione (da 1,9 a 3,5; media 2,5) • Maggior frequenza di SC con iniziative in campo ambientale (80%) e trasporti (50%), minimi per Smart People (21%) e Smart Economy (27%) • NB. Lo studio è molto più ampio e tocca temi di valutazione Smart Communities e Sviluppo Locale: 27 le città del domani
Classe Numero Popolazione ITALIA 2011 % % cum dimensionale comuni residente >500 6 6,937,409 11.7% 11.7% Città di diverse dimensioni (qui città amministrative) 250-500 6 1,853,133 3.1% 14.8% 100-250 34 4,877,881 8.2% 23.0% Programmi da dimensionarsi coerentemente 80-100 19 1,684,221 2.8% 25.8% 65-80 25 1,783,466 3.0% 28.8% Al calare delle dimensioni, 50-65 51 2,850,539 4.8% 33.6% calano a. La probabilità di 40-50 56 2,525,991 4.3% 37.9% programmi per SC 30-40 110 3,815,796 6.4% 44.3% b. La copertura delle 20-30 200 4,808,600 8.1% 52.4% caratteristiche c. Le risorse disponibili in 15-20 217 3,728,623 6.3% 58.7% valore assoluto (se ci sono 10-15 480 5,853,140 9.8% 68.5% indivisibilità …)
Scaling by Smart Cities cooperating Stakeholders Platform Mappa. Fonte: DGIP, 2014 Smart Communities e Sviluppo Locale: 29 le città del domani
Alcune modeste questioni (aperte?) In generale: sarebbe desiderabile una maggiore focalizzazione • sui meccanismi (non certo deterministici, non certo magici) della crescita economica e il loro raccordo con le strategie SCs • sulla dimensione organizzativa della crescita nello spazio geografico: la crescita si legge città per città? Le regioni non contano? • sugli effetti spaziali: le strategie di SCs di successo portano alla polarizzazione? Oppure alla diffusione? Sono neutrali? È un bene? • Sono controllabili gli effetti spaziali? 30
Alcune modeste questioni (aperte?) Nello specifico italiano (ma non solo italiano) • Declinare SCs per centri di dimensioni assai diverse? • La replicabilità (con adattamenti) è realisticamente alla portata dei piccoli centri? • Ha senso pensare strategie di SCs per piccoli centri, ciascuno a sé stante? Anziché una strategia coordinata? Qual è lo spazio di azioni top-down? • Le specificità italiane comportano sistemi locali non polarizzati su una città, per es. i distretti: come si declina la smartness per queste realtà? • I sistemi specializzati sono spesso di media tecnologia, le aziende operano in mercati maturi. Esiste una declinazione specifica? • Una parte del paese con gravi arretratezze diffuse. Strategie (non semplici iniziative sporadiche) di SCs, quindi ad elevato contenuto di discontinuità, sono precluse? • Il grave stato delle finanze pubbliche locali non rischia un bias a favore di iniziative in grado di produrre ritorni economici alle aziende direttamente interessate alla realizzazione dei programmi? E/o di iniziative più finanziate da canali pubblici nazionali e comunitari, magari a più forte impatto diretto a breve e meno a lungo? • Nelle procedure di elaborazione dei programmi di SCs, sono presenti metodologie di valutazione capaci di rendere ragione della convenienza economica dell’uso delle risorse per la realizzazione delle iniziative? 31
Grazie g.gorla@univda.it Smart valley, smartland 32
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