Da Diderot a Wikipedia: una rivoluzione epistemologica? Padova, 16 ottobre 2009
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1 Da Diderot a Wikipedia: una rivoluzione epistemologica? Padova, 16 ottobre 2009 Francesco Bailo ABSTRACT wikimediafoundation.org/wiki/About_Wiki- Non c’è dubbio che l’irruzione sul Web di media) di cui Wikimedia Italia è espressione iniziative di grande successo come Wikipedia (http://www.wikimedia.it/index.php/Progetti_ abbia messo in crisi l’approccio epistemologico WMF), Giulia ha poi esposto i principi basilari tradizionale alla conoscenza. Il confronto del concetto di “enciclopedia libera” (http:// mediatico tra ‘l’enciclopedia libera online’ e www.wikimedia.it/index.php/10_cose_da_sa- le più famose enciclopedie cartacee, come la pere) citando i cosiddetti ‘5 pilastri’ (http:// Britannica e in casa nostra la Treccani, ne it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Cinque_pila- confermano l’attualità e l’importanza: il tema stri) delle linee-guida di Wikipedia, insisten- del rapporto conflittuale tra i saperi codificati do sul fatto che l’enciclopedia non è una fonte secondo il paradigma enciclopedico basato sul primaria ma piuttosto uno strumento di divul- principio di autorità e i sempre più incalzanti gazione secondaria; non è un dizionario né un nuovi ‘sistemi’ della conoscenza offerti dal web palco per comizi, né un giornale; non è nean- trova da tempo ampi spazi di riflessione sia a che un luogo dove fare autopromozione; ha un livello accademico che sociale. Il convegno or- punto di vista neutrale: nessun punto di vista ganizzato dalla Facoltà di Scienze della For- deve essere riportato come “la migliore teoria” mazione dell’Università di Padova dall’accat- o come “la verità”, ma deve essere il più possibi- tivante titolo “Da Diderot a Wikipedia: una le supportato da fonti attendibili, specialmente rivoluzione epistemologica?” si è focalizzato nelle voci relative ad argomenti generalmente proprio sugli aspetti filosofici, sociali e didat- controversi; le voci dell’enciclopedia possono tico-formativi dei vecchi e nuovi saperi “enci- essere modificate da chiunque e non sono sotto clopedici”. Di seguito, il report degli interventi. il controllo di un singolo; di conseguenza cia- scuna voce aggiunta o modificata può essere a sua volta modificata liberamente e ridistribuita Giulia Clonfero, la prima relatrice del dalla e alla comunità. Riguardo alle polemiche convegno, con il suo intervento “Che cos’è sull’affidabilità delle voci, la relatrice ha detto Wikipedia: mito e realtà”, ha posto l’attenzio- che l’affidabilità è un punto di arrivo della co- ne sull’attività della associazione Wikimedia munità dei wikipediani, sta a loro controllare ed Italia (http://www.wikimedia.it/index.php/ eventualmente correggere (o cancellare) le voci Pagina_principale) associazione senza fini di che presentano imperfezioni e/o mancanze. lucro di cui è segretaria, che si pone l’obietti- vo di contribuire attivamente alla diffusione, Maurizio Codogno, amministratore di al miglioramento e all’avanzamento del sapere Wikipedia e socio fondatore di Wikimedia Ita- e della cultura promuovendo la produzione, lia, nel suo intervento “Wikipedia, i Pòkemon raccolta e diffusione gratuita di contenuti li- e la teoria della complessità nei sistemi emer- beri (Open Content) per incentivare le possi- genti” paragona l’enciclopedia di Diderot a bilità di accesso di tutti alla conoscenza e alla Wikipedia, trovando delle somiglianze nel fat- formazione. to che entrambe rappresentano due rotture di Parlando dei vari progetti della Wikimedia paradigma: la prima voleva creare una alterna- Foundation, la fondazione americana (http:// tiva alla dominante cultura cattolica, la secon-
2 da vuole offrire un’alternativa alla cultura delle li (tedesco, francese, italiano, romancio). Ad enciclopedie, senza creare nulla di nuovo ma ogni modo il sito www.wikipedia.ch esiste ed organizzando ciò che già esiste. In pratica, Wi- è un metamotore di ricerca sulle enciclopedie kipedia non esisterebbe senza le enciclopedie wiki in lingua nazionale. Pone inoltre l’accento precedenti. Con un pizzico di ironia si pone sul fatto che ciò che è ‘enciclopedico’ per un alcune domande alle quali risponde con altret- italiano può non esserlo per una persona di tanta ironia (“Perché un’enciclopedia? -perché altra lingua. Esiste anche una Wikimedia sviz- siamo umani! Perché i Pokemon? -è la gente zera (http://www.wikimedia.ch/Main_Page/ che decide cosa è più o meno importante. Me- it) associazione no-profit con le stesse finalità glio un autore noto o una massa di autori ano- di quella italiana già citata. nima? Ogni approccio ha i suoi punti di forza e di debolezza”), e afferma che si sta arrivando Letizia Melina, Dirigente del Servizio Ri- a un punto in cui Wikipedia sta assumendo lo cerche e responsabile del dipartimento inno- stesso status dei grandi media: l’accettazione vazione tecnologica nella scuola del MIUR, acritica dei suoi contenuti è il punto nodale presenta “Il progetto ‘Innovascuola’” e il re- del problema affidabilità. A questo punto in- lativo portale http://www.innovascuola.gov. terviene il matematico che dimora nel Codo- it/ attraverso il quale le comunità scolastiche gno uomo e viene dimostrata attraverso una (docenti, studenti, famiglie) possono scoprire formula matematica il successo di Wikipedia: nuovi modi di conoscere e di apprendere: vi si maggiore è il controllo sulle voci, minore la trova una Libreria Digitale Aperta per scarica- possibilità che la voce stessa sia scorretta. Il re centinaia di contenuti didattici (http://www. problema di Wikipedia, secondo Maurizio, innovascuola.gov.it/opencms/opencms/inno- non è tanto l’affidabilità in sé, quanto invece vascuola/LDA); è in preparazione un social l’eventuale uso acritico che gli utenti ne fanno. network perché tutti possano collaborare nelle community (http://www.innovascuola.gov.it/ Fabio Grigenti, del dipartimento di Fi- opencms/opencms/innovascuola/myinnova); losofia, imposta la sua relazione sul concetto sono presenti dei canali tematici e numero- di “Enciclopedia come ‘macchina del sapere’” se pagine di approfondimento (http://www. e passando in rassegna le enciclopedie che si innovascuola.gov.it/opencms/opencms/inno- sono succedute a quella di Diderot-D’Alem- vascuola/pillole_formative), nonché nume- bert (macchina in sé distruttiva perché mette rose pagine riservate alle iniziative realizzate la filosofia e la ragione -non la religione- alla dalle scuole (http://www.innovascuola.gov.it/ base della scienza) arriva a Wikipedia conside- opencms/opencms/innovascuola/esperienze). randola come una macchina produttiva di sa- In più, come successivamente spiegato anche pere che assembla parecchi dispositivi presen- da Massimo Bray, si può accedere alle pagine ti nelle precedenti enciclopedie, il cui aspetto dell’ Enciclopedia Treccani Online: (http:// essenziale è la distruzione della gerarchia au- www.innovascuola.gov.it/opencms/opencms/ tore/lettore: il fruitore è anche collaboratore e innovascuola/LDA/glossari/index.html). In quindi a sua volta costruttore di conoscenza. questo modo il motore di ricerca può diventa- re all’interno del sito uno strumento per l’inse- Ilario Valdelli, del direttivo di Wikimedia gnamento, l’apprendimento o per la semplice Svizzera, parla dello strano caso della “Wiki- curiosità personale. pedia che non c’è”: sarebbe un paradosso par- lare di una Wikipedia svizzera, dato che in Massimo Bray, Direttore Editoriale quello Stato si parlano quattro lingue ufficia- dell’Enciclopedia Treccani, nel suo interven-
3 to dal titolo “La Treccani e Wikipedia: una si: la curiosità dell’uomo è il piacere di pasco- coesistenza fruttuosa”, parte dal presupposto lare nella molteplicità degli enti, e questo è alla fondamentale della ‘scientificità’ di un’enci- base della filosofia enciclopedica. A sua volta clopedia in formato cartaceo (cui si aggiunge la molteplicità chiede di essere conosciuta at- la fatica di una redazione che deve assicura- traverso validi strumenti di classificazione e re uno stile omogeneo e sintetico) e afferma catalogazione. La metafora della ‘navigazione’ di non considerare Wikipedia una concor- come scoperta ha origine al momento in cui il rente, ma una risorsa: una sorta di passaggio mondo della conoscenza subisce un’esplosione obbligato da Wikipedia alla Treccani per un a causa della massa enorme di dati pervenuta maggiore approfondimento e completezza di grazie alle scoperte geografiche del ‘400-500. informazione. Comunque, conclude, anche la La crescita esponenziale del sapere ha portato Treccani ha fatto i conti con la tecnologia e il alla sua parcellizzazione e ora come ora è ne- portale in rete lo dimostra: www.treccani.it. cessario imparare a raccogliere le informazio- ni attraverso una conoscenza capace ancora di Piero Gaffuri, direttore di RAI Nuovi Me- ‘navigare’. dia, parla della presenza della Rai nella Rete e insiste sul nuovo paradigma di condivisione Vittorio Midoro dell’Istituto Tecnologie dei contenuti on-line, avviato dopo l’accordo Didattiche - CNR di Genova titola il suo inter- con Youtube dell’anno scorso (http://www. vento “Sapere enciclopedico e Digital Litera- repubblica.it/2008/10/sezioni/scienza_e_tec- cy”. Partendo dall’idea fondante dell’enciclope- nologia/youtube-world/youtube-world/you- dia di Diderot (un’opera che un giorno dovrà tube-world.html), accordo mirato a rendere contenere tutte le conoscenze dell’uomo) af- disponibile una selezione della propria vasta ferma che oggi le conoscenze sono costituite produzione attraverso la comunità online più dagli ‘artefatti’ degli uomini, i prodotti delle popolare del mondo. La strategia editoriale varie ‘comunità’ che si riconoscono in inte- della consociata RaiNet prevede inoltre la pos- ressi comuni. All’interno di queste comunità sibilità di fruire gratuitamente dei video pub- si attua la trasmissione della conoscenza e i blicati dalla RAI “nel tempo e nello spazio” veri contenitori sono proprio le varie ‘comu- grazie ai più moderni device (cellulari di ulti- nità di pratica’ presenti in Rete. Internet può ma generazione, I-Phone) e alle reti Wireless essere considerato “grosso modo” il contenito- presenti nelle città: sarà possibile, per esempio, re auspicato da Diderot: contiene molto -non quando ci si trova di fronte ad un monumento tutta- della conoscenza umana, i cui contenuti famoso, scaricare sul proprio cellulare i video però non possono essere scritti. Sono infatti a esso relativi (e questo grazie anche ai progetti ‘documenti digitali’ caratterizzati dal fatto che del MIT: http://locast.mit.edu/). la loro produzione, immagazzinamento, ricer- ca, fruizione sono su un unico oggetto; sono L’intervento di Alberto Peratoner, della ipermediali, multimediali, riproducibili, tra- Facoltà Teologica del Triveneto, è estremamen- smissibili e accessibili nel tempo e nello spa- te profondo e interessante fin dal titolo: “Tra zio, sono dinamici, modificabili e processabili; metafisica del sapere e tassonomia dell’esisten- sono computabili e interattivi. Nella società te. Linee evolutive e aspirazioni dell’enciclo- della conoscenza occorre conoscere e saper pedismo moderno”. Il punto di vista è quello usare questi documenti digitali, comprender- teoretico-fondativo che vede l’enciclopedismo ne la caratteristiche e saper scegliere e usare come un organismo del sapere che potrebbe le giuste applicazioni in relazione al compito essere in teoria un piccolo organismo di sinte- da svolgere. Sempre nella società della cono-
4 scenza bisogna essere in grado di creare e con- riflettere su nuovi criteri di valore cui può es- dividere conoscenza, saper risolvere problemi sere difficile abituarsi: credibilità, affidabilità, riguardanti la ricerca di informazioni, ma an- confronto con le fonti. che di condividerle in ambienti tecnologici, bisogna essere capaci di partecipare alla vita L’intervento conclusivo è di Corrado Pe- di comunità di pratica. Per partecipare alla trucco, del Dipartimento di Scienze dell’Edu- costruzione della conoscenza occorre infine cazione dell’Università di Padova e organizza- rendere tutti capaci di accedere, condividere e tore del convegno. La sua relazione “Wikipedia sviluppare conoscenze. E questo non è ancora a scuola? Qualcuno vola sul nido del cuculo” del tutto scontato. parte dal presupposto che esistono due am- bienti di apprendimento non necessariamente Massimiliano Carrara, del Dipartimen- incompatibili fra loro: le Enciclopedie, cioè i to di Filosofia dell’Università di Padova, ha castelli del sapere scientifico-storico-lettera- svolto le sue riflessioni dal punto di vista della rio, e i Villaggi, i luoghi dei discorsi e del sape- logica: “La verità secondo Wikipedia. Alcune re quotidiano. Wikipedia nasce all’interno di riflessioni filosofiche a margine” e ha voluto un mondo di social software e diventa a sua dimostrare che Wikipedia in quanto a giusti- volta ambiente di apprendimento in quanto ficazione/verificabilità delle sue voci navighe- propone una conoscenza costruita dalle per- rebbe in brutte acque, arrivando a mettere in sona attraverso una complessa rete di interre- dubbio, secondo appunto i sillogismi della lo- lazioni sociali supportate da software specifi- gica, la stessa sua ‘verità’. Ha quindi manifesta- ci. La reazione dei docenti all’uso didattico di to il suo scetticismo sulla funzione ‘informati- Wikipedia e spesso eccessiva, ma giustificata va’ dell’enciclopedia online. La discussione che in parte dallo spregiudicato ‘copia e incolla’ ne è seguita non ha appianato le divisioni fra degli studenti e dalla semplificazione (o ad- gli ‘entusiasti’ e gli ‘scettici’. dirittura falsità) delle voci in essa riportate. Dato che lo scopo di un’enciclopedia è quello Mino Conte, del Dipartimento di Scien- di “disseminare la conoscenza esistente attra- ze dell’Educazione dell’Università di Padova, verso la epistemologia della testimonianza” e nella sua relazione “Diderot ordinateur: trac- che l’enciclopedia è considerata come luogo di ce wikipediane nell’Enciclopédie (e vicever- verità, si deve prendere atto che Wikipedia è sa)” trova opportune concordanze tra le due un luogo di anti-intellettualismo (non c’è ‘pre- enciclopedie (etimologicamente “cultura in mio’ di visibilità per chi contribuisce), è un circolo”) quali la collaborazione, l’autonomia, luogo di economia cognitiva (la consultazione l’anonimato. Per quanto riguarda gli aspetti è semplice, veloce, appagante, ed è dimostrato educativi, questi indubbiamente sono molto che la facilità di accesso fa chiudere un occhio più presenti nell’opera di Diderot (già nell’in- sull’eventuale scarsa qualità), è infine un orga- tento, per esempio, ma anche nella ricerca di nizzatore anticipato come tutte le enciclope- un linguaggio comune, chiaro certo e “lumi- die (“pre-search tool”). Come bisogna quindi noso” attraverso il quale eliminare le distanze gestire le nuove modalità di accesso all’infor- culturali), ma anche in Wikipedia ne possia- mazione da parte degli studenti? Le ipotesi mo trovare alcuni: i wikipediani oggi portano possibili sono due: il rigetto o l’integrazione. a compimento l’ideale illuminista in quanto il Se si rigetta, nasce il problema di una perce- loro è un progetto di pedagogia attiva riassu- zione di disallineamento tra scuola e mondo mibile nell’affermazione “Tutto a tutti da tutti”. extra-scuola; se invece si cerca di integrarla, Questo però pone alcuni problemi: ci invita a si può pensare a una prospettiva di educazio-
5 ne al senso critico ma anche alla possibilità di contribuire attivamente a Wikipedia. È quello che è stato fatto in Trentino, con il progetto “DIDADUEZERO – Lo sviluppo delle com- petenze digitali nella scuola e nel territorio: le opportunità degli ambienti 2.0”, sostenuto in collaborazione da IPRASE del Trentino e Università di Padova: alunni delle ultime clas- si della scuola primaria hanno editato alcune voci di Wikipedia, ad esempio sulla voce del loro paese (cfr.“Cles”: http://it.wikipedia.org/ wiki/Cles). Gli scenari futuri possono essere quelli di un’integrazione dei social software nel curricolo scolastico e di una progressi- va rivalutazione del ruolo del docente come “mediatore di processi culturali”: le tre com- petenze essenziali che compongono la “social literacy” sono infatti la ‘partecipation literacy’ (partecipazione attiva alle comunità di rete), la ‘information literacy’ (capacità di individuare l’autorevolezza nelle fonti), la ‘ethical literacy’ (il rispetto di un’etica e la assunzione di re- sponsabilità nella gestione dell’informazione online). In questa direzione, quindi, anche e soprattutto all’interno degli istituti scolastici è opportuno lavorare e sperimentare. Novembre 2009
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