Star Wars: l'ascesa di Skywalker - recensione con spoiler dell'ultimo episodio di una saga ormai avvolta dal mito - Il Discorso
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Star Wars: l’ascesa di Skywalker – recensione con spoiler dell’ultimo episodio di una saga ormai avvolta dal mito Che dire. Fare meglio del precedente, meno che mediocre, Gli Ultimi Jedi non sarebbe stato difficile, ma J. J. Abrams doveva chiudere l’intera saga di Star Wars. Confrontarsi con un mito è un compito improbo. Tra l’altro, vista la quantità di personaggi e di intrecci narrativi messi in scena nei precedenti episodi, bisognava rispondere a troppe domande nel tempo concesso a una singola pellicola. In effetti seguire questo film, senza avere bene presente in mente tutti quelli precedenti, è una sfida persa in partenza. A meno che lo spettatore non abbia un manuale di pronta consultazione sotto mano. Sempre che uno non decida di spegnere la parte raziocinante del cervello e di lasciarsi trasportare dal flusso narrativo in modalità brain off. Perché gli effetti visivi sono molto coinvolgenti (e ci mancherebbe altro che non lo siano) e il ritmo della storia è molto sostenuto, vista la quantità di capitoli da chiudere. Cosa che magari va bene per chi va al cinema per distrarsi e basta, ma forse non è entusiasmante per chi invece vuole immergersi in una storia, e non in un videogioco. Come sempre, è una questione di punti di vista. Star Wars: l’ascesa di Skywalker – un film per i fans della saga Se uno non conoscesse nulla degli episodi precedenti, probabilmente di questa pellicola capirebbe poco o nulla, dal
punto di vista narrativo. La quantità di personaggi messi in scena è notevole, orizzontarsi in mezzo all’incalzare degli eventi non è facile. La velocità con la quale si succedono le inquadrature non agevola certo l’introspezione psicologica, l’indugiare sui particolari o il fare mente locale su quanto successo dieci secondi prima. In ogni caso il nucleo della storia rimane legato all’eterna lotta tra il bene contro il male, in Star Wars rappresentata dallo scontro dei Jedi contro i Sith. Con tutte le contraddizioni, le ambiguità e i mescolamenti familiari a cui gli episodi precedenti ci avevano abituati. Così ritroviamo Rey che sta terminando il suo addestramento, sotto la materna guida del generale Leia Organa, mentre Kylo Ren, nuovo Leader Supremo, raggiunge sul pianeta Exegol l’imperatore Palpatine, tenuto in uno stato di non-morte dal lato oscura della Forza e da un complesso macchinario tecnologico. Questi ordina a Kylo Ren di uccidere Rey, e di utilizzare la nuova flotta stellare per soggiogare la galassia, mettendo in moto il meccanismo narrativo. In realtà Kylo ha altri progetti. Vorrebbe impalmare la bella Rey, uccidere Palpatine e godersi l’impero. Ovviamente il bene trionferà, dopo alterne vicende e varie morti e resurrezioni, che in questo film non si contano, inflazionando un espediente narrativo che dovrebbe essere usato con il contagocce, perché quando diventa un’abitudine rende scontate e quasi risibili molte scene dove invece bisognerebbe essere travolti dall’emozione. Alla fine chi ci lascerà definitivamente le penne sarà il vecchio Palpatine e il giovane Kylo Ren, che tuttavia non riuscirà mai a consumare la sua passione per la bella Rey, nelle cui braccia morirà definitivamente, dopo un casto abbraccio, unica ricompensa concessagli per avere abbandonato il lato oscuro della Forza.
Ovviamente all’ultimo minuto, non si capisce bene perché, tutta la galassia accorrerà in difesa dei buoni, spazzando via le residue forze imperiali, già messe in seria crisi dall’improbabile attacco delle raffazzonate e picaresche forze della Resistenza, dove si viene nominati generali grazie a un bel sorriso e a una pacca sulla spalla. Alla fine Rey ritorna su Tatooine, dove tutto ebbe inizio nel primo film della saga, nella vecchia fattoria degli Skywalker, dove seppellisce le spade Jedi di Anakin e Leia, facendole inghiottire nella sabbia. Quindi, rispondendo alla domanda di una vecchia, dopo avere visto dei fantasmi di Jedi nel deserto, decide che il suo cognome è Skywalker. Subito dopo si gira a guardare il tramonto, con il suo fido androide accanto. Il bene trionfa, ma a che prezzo. Lacrimuccia. Titoli di coda. Rey e Kylo Ren: il mito di Romeo e Giulietta in chiave fantascientifica In Star Wars: l’ascesa di Skywalker il rapporto tra Rey e Kylo Ren raggiunge un nuovo livello. La bilancia tra attrazione e repulsione pende decisamente verso il primo polo. I due costituiscono una diade nella Forza, cosa che conferisce loro poteri incredibili, che il perfido Palpatine vorrebbe utilizzare per regalarsi una nuova vita, ma ne sarà alla fine travolto. Come in Romeo e Giulietta, i due sono ineluttabilmente legati tra loro, ma l’appartenenza a due diverse famiglie, i Jedi e i Sith, rende impossibile una loro unione. Anche se si salveranno reciprocamente la vita, anche a costo della propria, alla fine sarà una pensosa Rey a sopravvivere, in triste compagnia di un piccolo droide, contemplando il tramonto su Tatooine. Ovviamente nessuno si aspettava una scena di sesso in un film di Star Wars, fatto per di più dalla Disney, ma il film poteva concedere qualcosa di più all’evoluzione di questo connubio.
Probabilmente la fretta di raccontare troppe cose in un solo film ha bruciato anche questa opportunità. Peccato. Nota a margine: nel film le figure dominanti sono quelle femminili. La Resistenza trionfa grazie alla determinazione di Rey, circondata da numerosi personaggi maschili, che tuttavia hanno una funzione ancillare. Alla fine sarà lei a sopravvivere e a sotterrare le spade Jedi, con un gesto carico di significati simbolici: il mondo femminile mette fine alla guerra galattica, che era tenuta in vita da un rappresentante di quello maschile, l’infame Palpatine. Nell’ultima inquadratura Rey non ha un uomo al suo fianco, ma un piccolo droide con il quale condivide la visione di un romantico tramonto. In attesa del prossimo sequel, prequel o spin-off della saga di Star Wars Ma forse Rey e Kylo Ren avranno altre opportunità. Essendo già morto e tornato in vita, magari Kylo farà il bis in un prossimo episodio, dando ulteriore concretezza fisica alla diade nella Forza. Il finale di questo film lascia la porta aperta a questa evenienza. Del resto rimane un altro interrogativo senza risposta. Finn più volte dichiara che vuole dire a Rey, e solo a lei, un segreto, di natura imprecisata, che non viene mai rivelato allo spettatore. Scelta curiosa per un film che dovrebbe essere l’epilogo della saga. Insomma ci sono diversi elementi per pensare che non sia finita qui. Ma forse non vale la pena lambiccarsi troppo nell’esegesi dei nove film della saga per arrivare a questa conclusione. Perché Star Wars è una macchina per fare soldi, ed è difficile pensare che la Disney, che ne ha comprato i diritti, rinunci alla possibilità di continuare a lucrarci sopra. Basta pensare a questa pellicola, che nonostante la sua
mediocrità sta facendo, e farà, incassi stellari al botteghino. Un film che narrasse con le stesse modalità una storia analoga, senza però utilizzare l’immaginario ormai avvolto dal mito di Star Wars, probabilmente sarebbe un fiasco commerciale e verrebbe maciullato dalla critica. Perché mai la Disney dovrebbe rinunciare a questa gallina dalle uova d’oro? Prepariamoci quindi ai futuri sequel, prequel, spin off, senza aspettarci molta qualità, effetti speciali a parte. Alessandro Marotta A Simone Tempestini e Masina Palitta il 21° Prealpi Master Show Il podio (FOTOSPORT)
Tempestini – Palitta (credit Dario Furlan) Bresolin (FOTOSPORT) Sono Simone Tempestini e Masina Palitta (Hyundai i20 R5) i trionfatori del 21° Prealpi Master Show, seconda prova del trofeo Raceday Rally Terra. La vittoria è arrivata dopo che il pilota di origini trevigiane ha vinto tre delle quattro prove speciali, quella di sabato sera e due di quelle della domenica. Al termine di una gara magistrale, condotta dal primo all’ultimo metro, il suo è stato un commento entusiasta: . Dietro di lui, staccati di 13”7, Edoardo Bresolin e Pietro Elia Ometto (Ford Fiesta Wrc). Il
fondo bagnatissimo ha in parte penalizzato la potenza superiore della sua Fiesta, soprattutto durante il primo passaggio sulla prova “Master Show”, quella di domenica. Bresolin (credit Dario Furlan) Bettega – Cargnelutti (FOTOSPORT) Terzo posto dolceamaro per Alessandro Bettega e Paolo Cargnelutti (Skoda Fabia R5), che restano a 15”1 dalla prima piazza ma possono recriminare per un testacoda decisivo durante la PS3:
abbiamo perso una decina di secondi>, ha dichiarato Bettega, vincitore della classifica Raceday Rally Terra. Bettega – Cargnelutti (credit Dario Furlan) Quarti assoluti Giacomo Scattolon e Matteo Nobili (Hyundai i20 R5), che stavano stampando un tempo di tutto rispetto prima di andare dritti a un bivio a meno da un chilometro dallo stop della PS4, errore costato 10” e la medaglia di bronzo. Quinti Mauro Trentin e Alice De Marco (Fabia R5), protagonisti di una gara in rimonta. Lo stesso si può dire di Marco Signor e Patrick Bernardi (Fiesta Wrc), sesti assoluti anche se attardati nel finale da qualche problema alla pompa della benzina. Simone Romagna e Luca Addondi portano al settimo posto assoluto la loro nuovissima Ford Fiesta MKII R5: senza una penalità di 10” per partenza anticipata in PS2 sarebbe stato quarto. Dietro di loro Leonardo Cesaro e Simone Gaio (Fabia R5), ottavi assoluti e costanti nella top 10, e Andriano e Gianmarco Lovisetto, padre e figlio (Fabia R5). Decimi assoluti e secondi di Raceday Rally Terra dietro a Bettega sono Christian Marchioro e Silvia Dall’Olmo (Fabia
R5), fortemente rallentati nella prova di sabato sera dai tergicristalli rotti e dalla fanaliera poco efficace. Colpo di scena nella PS4 per la vittoria della classifica delle due ruote motrici. Nicolò Marchioro e Marco Marchetti (Peugeot 208 R2B), assoluti dominatori della classe dalla prima alla terza prova speciale, si sono ritirati nell’ultimo tratto cronometrato per la rottura di un cerchio. La vittoria va allora ad Alex Raschi e Cristiano Galante (208 R2B), bravi a resistere all’assalto finale di Fabrizio Martinis e Valentina Voi (208 R2B). L’allegria non è mancata al Prealpi Master Show nonostante le bizze del meteo (credit Dario Furlan) Vincitrice della classifica per le scuderie è la Vimotorsport ASD: la somma dei tempi dei suoi piloti è stata di quasi un minuto inferiore di quella fatta segnare Hawk Racing Club e La Superba.
Comunicato stampa 21° Prealpi Master Show. Sinéad O’Connor ritorna in Italia con tre date, il 16 gennaio sarà al Capitol di Pordenone. Sinéad O’Connor ritorna finalmente in Italia, la controversa cantautrice irlandese sarà al Capitol Event Hall di Pordenone giovedì 16 gennaio nella prima delle sole tre date italiane del tour che la sta portando in giro per l’Europa e che la vedrà poi calcare i palcoscenici degli States dove tutti gli spettacoli in programma sono praticamente sold out. L’aggettivo “controversa” utilizzato nel descrivere la cantautrice non è stato impiegato a caso, Sinéad O’Connor ha dato modo di far parlare di se in diverse occasioni nel corso degli anni, sia per quanto riguarda il suo look (capelli rasati) che per alcune sue intemperanze a volte non gradite dai suoi collaboratori e anche da una parte del pubblico; spesso controcorrente, la O’ Connor è vista come un personaggio scomodo ma la sua voce strepitosa fa dimenticare i suoi eccessi e la scontrosità del suo carattere per godere della buona musica alla quale ci ha abituati. L’artista irlandese è conosciuta dal grande pubblico per la bellissima interpretazione di “Nothing Compares 2 U” (scritta
da Prince) ma il suo primo album da solista risale al 1987 quando pubblica “The Lion e The Cobra”, un lavoro innovativo per l’epoca che le fa ottenere il disco di platino. L’esordio vero e proprio avviene però alcuni anni prima quando ancora giovanissima si unisce alla band irlandese In Tua Nua – molto in voga all’epoca – per la quale scrive il pezzo Take my hand, per poi proseguire con la carriera solista dopo una parentesi con un altro gruppo irlandese. Una decina gli album pubblicati nel corso della sua carriera, l’ultimo – I’m Not Bossy, I’m the Boss – risale al 2014, è seguito poi il periodo della conversione all’Islam con il conseguente cambio di nome (ora si fa chiamare Shuhada’ Davitt, ndr) ed il ritorno alle scene nella sua Irlanda lo scorso mese di settembre. Non rimane quindi che attendere gennaio per godere della sua splendida voce e dei suoi brani indimenticabili che hanno caratterizzato gli anni ’80 e ’90, appuntamento al Capitol Event Hall di Pordenone il 16 gennaio 2020. Informazioni al link http://www.musicclub.eu/locali/capitol-event-hall-pordenone e biglietti sul circuito ufficiale Ticketone. Dario Furlan CAPODANNO “eXeS on Fire”A MONFALCONE CON IL DJ ALEX
BINI E LA BAND DEGLI eXeS A Monfalcone il Capodanno si festeggia in piazza della Repubblica (dalle 22.00) con la musica di Alex Bini e degli eXeS, il Dj e Vocalist colonna storica di Radio Company e la band friuliana che ha suonato nei palchi più prestigiosi d’Italia, dall’Alcatraz di Milano, all’Arena Mendrisio o il Phenomenon di Novara. Per Alex Bini, il dj che fece grande la discoteca Hippodrome di Monfalcone, impegnato in moltissimi programmi televisivi per giovani negli anni ’90 (tra cui il noto Jukebox e la famosa trasmissione HippdromeDays), il 31 dicembre sarà un ritorno a casa e per Monfalcone certamente un Capodanno straordinario, promosso dall’Amministrazione comunale nell’ambito dei tanti eventi programmati per queste festività. Ritorna invece per il secondo anno consecutivo il Concerto degli eXeS per il Capodanno di Monfalcone nella produzione della Full Agency Grandi Eventi, Agenzia con venti anni di attività, e nota per l’organizzazione e la produzione di concerti ed eventi. La band friulana è nata nel 2006 dalla fusione di cinque musicisti e, oltre ad aver suonato in location prestigiose e nei Casinò più noti della Slovenia, è stata protagonista delle Convention di Volkswagen e delle Feste della Birra più importanti d’Italia. Oltre 500 concerti e numerosi concorsi di scouting vinti, fra tutti il PopRockContest 2007 grazie al quale è iniziata la collaborare con Massimo Varini (Nek, Mina, Pausini) per la produzione di pezzi inediti. Dal 2012 il live si evolve nello show “eXeS on Fire” e si arricchisce con il tema artistico del fuoco, che diventa protagonista, fondendosi con le più note cover di ogni tempo. Un live in cui il pubblico, attirato dalla magia pirotecnica, diventa il vero attore della serata, uno show unico nel suo genere fatto di effetti speciali sbalorditivi. Due ore in cui
la musica, le fiamme e gli effetti sono parte viva di un’esibizione che va “vista” e “vissuta” oltre che sentita. Verso un Nuovo Anno che sarà all’insegna del nuovo progetto della band con l’evento “Febbre degli Anni 80” prodotto dalla Full Agency Grandi Eventi insieme a storici Artisti anni 80 italiani e stranieri. REPUBBLICA_Natale in casa Faiello_Galleria Toledo - NAPOLI – 26 dicembre 2019 NATALE IN CASA FAIELLO a’ tombulella 1 31 45 50 16! di e con Antonio Faiello e Umberto Liberti e con la partecipazione dei musicisti Mario Menna [voce e fisarmonica] Francesco Aliperta [tammorra] Rosario Serpico [voce e ciaramella] Marco Marano [voce] e i ballerini Carlo Marino Anna Cortese Priscilla Ribera Rosa Fidato
Quando un gioco antico incontra la musica popolare… Tombolatammurriat :Il gioco e il suono della tradizione! Tra un ambo ed un terno ci saranno i “Cunti”, le citazioni dal Pentamerone di G.B. Basile, si seguiranno le orme d’antica memoria ritrovate dal maestro De Simone, si percepirà la poesia dei vicoli dei Quartieri Spagnoli, luogo magico della città, dove un tempo, al giovedì, la recita dei numeri diventava il gioco amato dalle donne… Tra una tammurriata ed una pizzica, tra ricchi premi e cotillons, è certo che sarà una serata esilarante…E dopo lo spettacolo ci saluteremo brindando con un buon calice, accompagnato dall’immancabile panettone! I premi in palio gentilmente offerti da: Pizzeria 400gradi di Ciro&Salvio Rapuano Multicinema Modernissimo Ennò Wine and Music La Campagnola via Tribunali Antica Farmacia Augusteo Chd Cerella Hair & Beauty Store
Antica Taverna a Chiaia Biglietteria: posto unico: 15 euro [2 cartelle incluse] bambini fino a 10 anni: 10 euro [2 cartelle incluse] 2 cartelle aggiuntive: 5 euro PRENOTAZIONE CONSIGLIATA! Christmas Party For Africa per il Gruppo Laringe al Gabbiano di BACOLI (NA) Solidarietà, cultura, vino e alta cucina protagonisti della quinta edizione del Christmas Party del Gruppo Laringe, che ha festeggiato al Gabbiano di Bacoli con oltre 500 amici. Al via inoltre, “Campi Flegrei in Progress”, un grande progetto promosso dal Gruppo, che mira a rilanciare il territorio attraverso il coinvolgimento e la ricerca dell’eccellenza in ogni settore: impresa, sociale, ambiente, turismo, enogastronomia. Per l’occasione ai fornelli c’erano tutti i grandi Chef delle strutture del Gruppo, che hanno preparato uno speciale menù con finger food d’autore, primi a base di pesce e dolci. In cucina: Antonio Lubrano Lavadera Il Gabbiano, Angelo Carannante Caracol, Vincenzo Di Giovanni Cala Moresca, Giovanni Marotta Kora, Ciro Russo Villa Eubea e Alma Eventi, i Pastry Chef Ciro Ambrosio e Felice Pagliola.
Per tutti gli ospiti un panettone gourmet e poi un brindisi al progetto per l’Africa, che ha visto l’apertura di una scuola nel Bénin inaugurata dal Presidente di Federalberghi Campi Flegrei Roberto Laringe, che ha accolto gli ospiti con i fratelli Gianni, Ciro, Alessandro e Alfredo Gisonno e le rispettive mogli Alessandra Calabrese, Antonella Cosentino, Rosita Gargiulo, Francesca Cozzolino ed Eugenia Golia. Ospiti speciali il Prefetto del Dipartimento dell’Atacora della Repubblica del Bénin Madame Lydie Déré Chabi ‘Nah con lo Chef sloveno Thomaz Kavcic, Guido Ferraro, Flavia Furios, Nino Lucisano, Nicola Marrazzo, Giuseppe Gambardella, Josi Gerardo Della Ragione, Roberto Gerundo, Paolo e Gennaro Ismeno, Domenico Parisi, Giorgia Sicardi, Luca Trapanese, Marco Caianiello, Roberto Gerundo, Roberto Pennisi, Enrico Di Spirito, Filippo Monaco, Luigi De Vita, Manuela D’Amico, Dario Cincotti, Massimo Smaldone, Giampiero Fiengo, Generoso Falciano, Maria De Vivo, Ugo Camerino, Alessandra Libonati, Alessandro Falconio, Laura Gambacorta, Assunta Di Razza, Annamaria Beneduce, Nando Dalò, Mary Iacomino, Pasquale Militare, Rosita La Ragione, Emanuela Capuano, Maria Ciniglio, Alessandra Nespoli, Daniela Ferrante, Gigi
Carnevale, Maria Cristallino, Pino Ferrara, Paola Gambardella, Paolo Lubrano, Guido Cristoforo, Salvatore Sorbino, Paola Massa, Mauro Carfor, Mariacarla Mormile, Ferdinando Arcucci, Antonio Frattulillo, Federica Fiandra, Pietro Del Vaglio, Rosario Mattera. “La nostra attenzione e il nostro impegno – ha spiegato Roberto Laringe – si sono concentrati ancora una volta verso l’Africa, in particolare nel Bénin, attraverso la costruzione di una scuola, perchè crediamo con la massima fermezza che non può esserci una rivoluzione economica senza prima una rivoluzione culturale”. La scuola è stata intitolata ad Antonio Laringe e va ad aggiungersi a tanti altri progetti realizzati negli ultimi anni nei Campi Flegrei dal Gruppo Laringe, in linea con la green economy e la salvaguardia dell’ambiente, come l’e-bike sharing, i prodotti turistici eco-friendly e la mobilità sostenibile. PORDENONE: MUSICA, DOMANI GRAN FINALE DEL FESTIVAL DI MUSICA SACRA Cantare insieme, Vivere insieme. Domenica 22 dicembre gran finale del Festival di Musica sacra 2019 con il concerto di Natale: alle 16 alla Chiesa del Seminario Diocesano, il Coro Sing’In, diretto da Dewis Antonel, proporrà un repertorio di brani in lingua friulana, francese, inglese e spagnola. Il Concerto sarà impreziosito da alcune letture di Saba, Trilussa, Marcolini, Ungaretti, Betori, Van Gogh, Hanh e Osho, che hanno dedicato alla Natività versi di profonda bellezza e intima riflessione. Già da quattro anni il Coro Polifonico “Città di Pordenone” ha
dato vita al Coro degli Studenti di Pordenone, cui i giovani coristi hanno voluto dare il nome Singin’Pordenone. Il Coro Giovanile “Singin’Pordenone” nasce dalla collaborazione con il Liceo Scientifico “M. Grigoletti” con la formazione, già dal 2005, del coro del liceo, un laboratorio che negli anni si è allargato permettendo la nascita del coro degli studenti di Pordenone. Il gruppo è composto da ragazze e ragazzi delle scuole superiori e giovani universitari pordenonesi ma anche da professori di alcune scuole superiori della città ed è diretto dai maestri Dewis Antonel e Ambra Tubello. Il concerto di domenica 22 dicebre è l’ultimo appuntamento del cartellone del Festival Internazionale di Musica Sacra dedicato alla “Sacralità del profano”, è promosso da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone con la Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese, Diocesi Concordia- Pordenone, Comune di Pordenone, Electrolux. Nel 2006, grazie ad un sodalizio culturale tra il Coro Polifonico Città di Pordenone e il Liceo Scientifico Statale «M. Grigoletti”, è cominciata l’esperienza del Coro “Studenti Liceo Grigoletti” che ha saputo affrontare in breve tempo repertori molto diversi per genere, dalla polifonia del ‘500 (J. Dowland) alle più moderne vocalità spiritual (trad. “Kumba Ya”) e pop (Abba, Simon & Garfunkel), senza tralasciare i classici (Ph. Rameau). Dal 2011 questa realtà corale giovanile, importantissima per il contesto culturale e sociale in cui viviamo, ha assunto nuova identità e nome, estendendo la sua proposta musicale a tutti gli studenti e docenti delle scuole di II grado della città, volendo così sfidare i tempi e proporsi come seria integrazione della formazione personale, umana e artistica, di ciascuno studente. Il neo Coro giovanile Studentesco “SingIN’ Pordenone”, sostenuto dal Coro Polifonico “Città di Pordenone” e dall’USCI Pordenone, si è più volte esibito in concerti dedicati al 150°
dell’Unità d’Italia (Circolo della Cultura e delle Arti di Pordenone), con repertorio natalizio e in occasione della rassegna corale giovanile “Audite Pueri” (Sacile, maggio 2012, USCI Pordenone). Nel 2013 il Coro ha preso parte al concerto “Shalom ANCora” organizzato dal Comune di Pordenone per la “Giornata della Memoria” presso il Teatro Comunale “G. Verdi” con un repertorio in tema con la manifestazione e riscuotendo notevoli consensi sia tra gli addetti ai lavori che tra il pubblico presente; in aprile ha partecipato alla rassegna “Concerti di primavera” presso la chiesa parrocchiale S. Martino Vescovo di Zoppola (Pn); ha cantato in occasione del concerto “AfriCANTA” sui temi della solidarietà e dei diritti, per la raccolta fondi a favore di un progetto del gruppo “Yes We Kenya”; a giugno ha preso parte, come unico rappresentante della provincia di Pordenone, a “FestinCoro 2013” organizzata dall’USCI Gorizia e svoltasi a Gradisca d’Isonzo; nello scorso settembre si è esibito in occasione della manifestazione “Cori in festa” a Spilimbergo (organizzata dall’USCI Pordenone).Nel 2014 vengono realizzati tre concerti dal tema “Pregar Cantando“, caratterizzati da un programma musicale che percorre un viaggio immaginario tra l’Africa ed il Nord America, scoprendone i canti tradizionali, spiritual e gospel.Il Coro intende ora consolidare il repertorio acquisito e allargarlo senza pregiudizi ad altri generi; è attualmente formato da circa 40 studenti provenienti da diversi istituti pordenonesi; è preparato e diretto da Ambra Tubello e Dewis Antonel. Dewis Antonel, diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale “G. Frescobaldi” di Ferrara sotto la guida della prof.ssa Christine Meyr. Coltiva la passione per gli studi di composizione iniziati con il M° Dario Regattin, unendo la musica al teatro e collaborando a realizzazioni teatrali e multimediali come consulente musicale e autore di commenti sonori. La sua formazione classica gli permette di affrontare
altri generi dove la “contaminazione” dei linguaggi musicali si fa più evidente. Tra il ’97 e il ’98 è con la formazione “Rondo’ Veneziano” presso l’EPCOT Center- Walt Disney World (Orlando- USA). È insegnante di Musica presso la scuola secondaria di I° grado dell’Istituto “E. Vendramini” di Pordenone ed insegna pianoforte presso l’Associazione Musicale “V. Ruffo” di Sacile. Da diversi anni segue inoltre l’attività concertistica del “Coro Polifonico Città di Pordenone” sia in veste di corista che di accompagnatore e, dal 2012, ne è vicedirettore. Dal 2000 è pianista accompagnatore anche del Coro femminile “Primo Vere” di Porcia. C.L. GIORGIO PANARIELLO “La favola mia” 14 aprile 2020 UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine Il 2020 sarà un anno speciale per Giorgio Panariello che compie 60 anni e festeggia i 20 anni di carriera dal grandissimo successo di “Torno sabato”! …E non poteva che scegliere il palco per celebrare questi importanti traguardi con un nuovo imperdibile tour che da marzo lo vedrà protagonista nei teatri italiani. Dopo aver conquistato le platee di tutta Italia accanto agli amici di sempre Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, il comico toscano si prepara infatti a tornare con “La favola mia”, un one man show unico in pieno stile “Panariello”. L’unica data in Friuli Venezia
Giulia è in programma il prossimo 14 aprile (inizio alle 21.00) al Teatro Nuovo Giovanni da Udine. I biglietti per lo spettacolo, organizzato da Zenit srl, in collaborazione con PromoTurismo FVG, Comune di Udine e Friends and Partners, saranno in vendita online su Ticketone.it dalle 16.00 di venerdì 20 dicembre e disponibili in tutti i punti vendita dalle 11.00 di lunedì 30 dicembre. Tutte le info e i punti autorizzati su www.azalea.it Tante risate, un pizzico di irriverenza, attualità e grandi classici del suo repertorio: saranno questi gli ingredienti di questo nuovo spettacolo in cui Panariello racconta e si racconta ripercorrendo in una veste inedita e attuale i 20 anni che lo hanno visto protagonista tra teatro, cinema e televisione. Nato a Firenze ma versiliese di adozione, Giorgio Panariello inizia la sua carriera nelle tv private toscane a fianco di Carlo Conti. Nel 1997 Maurizio Costanzo fa debuttare Giorgio al Teatro Parioli di Roma con il one-man show “Boati di silenzio”, con cui ottiene uno straordinario successo di pubblico e di critica. Contestualmente iniziano anche le sue prime esperienze cinematografiche in “Finalmente soli” e “Bagnomaria”. Nel 2000 esce “Al momento giusto”, il film scritto dallo stesso Panariello. Nello stesso anno al comico toscano viene affidato “Torno Sabato”, varietà in prima serata su Raiuno per il quale si aggiudica, come personaggio
dell’anno, sia il Telegatto che l’Oscar Tv. Successo confermato nel 2002 con ben tre premi Oscar Tv e il Telegatto per il “Varietà dell’anno”. A grande richiesta, nel marzo dello stesso anno, torna nei principali teatri italiani con la ripresa dello spettacolo “Panariello…chi?” che registra il sold out in tutte e 31 le date. Il 2006 è per Panariello l’anno del Festival di Sanremo. Dopo aver portato una ventata di novità e valorizzato il “Made in Italy” nella più importante manifestazione canora italiana, torna nei teatri con “Faccio del Mio Meglio”, 75 repliche che lo impegnano fino alla primavera del 2007. Nel 2007 escono nelle sale due film di cui Giorgio è protagonista: a febbraio “Notte prima degli esami – oggi”, vincitore del Telegatto come “Migliore film dell’anno”, e a ottobre “Sms Sotto Mentite Spoglie”, diretto da Vincenzo Salemme e campione di incassi. Il 14 luglio del 2008 debutta all’Arena di Verona con il tour “Del mio meglio”, nel quale ha scelto di riprendere alcune parti dello spettacolo invernale inserendo però nuovi monologhi, personaggi e musiche. Gli anni a venire sono costellati di molti altri grandi successi televisivi, teatrali, cinematografici e editoriali fino all’ultimo tour durato ben due anni con gli amici di sempre Conti e Pieraccioni e al nuovo progetto teatrale “La favola mia” che ha visto oggi il annuncio ufficiale. Biglietti in vendita online su Ticketone.it dalle 16.00 di venerdì 20 dicembre e in tutti i punti autorizzati dalle 11.00 di lunedì 30 dicembre. Info e punti vendita su www.azalea.it
Napoli 13, 14 e 15 dicembre 2019, un rifugio antiatomico e qualche “apostolo”. Supponiamo di trovarci in un anno X molto avanti nel tempo o nell’anno Y più vicino di quanto immaginiamo, oppure pensiamo di trovarci in un mondo parallelo. “Love Bombing” è la riscrittura distopica del genocidio dei Mujahideen che eliminano il Papa per invadere l’Italia. I costumi di Giovanna Napolitano e le scene di Carmine Guarino e Dino Balzano, ci convincono e rassicurano, non promettono alcuna data, ma solo il dato di fatto che siamo al Teatro Nest di San Giovanni a Teduccio per lo spettacolo di Miale di Mauro. Il pubblico si è accomodato in sala dopo un sereno aperitivo, fra le foto curate da Carmine Luino e Giovanna Napolitano e fra i vivi ricordi del compleanno artistico e di “militanza culturale” della decennale Compagnia Nest. Ma la vita “è una storia raccontata da un idiota piena di amore e di furia che non significa niente” e, pian piano, ci accorgiamo che i personaggi che abbiamo di fronte si chiamano proprio Pietro, Giovanni, Luca, Davide e Matteo, ognuno con caratteri ben
studiati . Adriano Pantaleo è fragile e delicato, l’innocenza che cattura il pubblico con talento puro. Giovanni Serratore è il giuda, il convertito col nemico per il quale occorre scegliere se avere o non avere umanità. Una regia fresca, moderna, dinamica, per un testo attuale e contaminato di stili teatrali. Dal classico in dizione a quello di Gennaro Di Colandrea, quale attore di stampo “borrelliano”, portatore sano di un teatro che spiega le viscere di una Napoli che sa essere allo stesso tempo vittima e carnefice. Il baricentro è sicuramente Stefano Jotti, intento a conciliare le decisioni della banda, poiché il saggio “don Pietro” è l’unico consapevole che “la Jihād è solo un pretesto, perché non si uccide in nome di nessun Dio.” Grande squadra quella di Giuseppe Miale di Mauro , con i non ultimi, Gennaro Di Colandrea e Andrea Vellotti, assistiamo ad una apocalisse verosimile, ad una possibilità storica che impone attenzione al pubblico attento e coinvolto. Si sorride, si riflette, ci si commuove, si spera ed infine, catarticamente, si applaude. Anita Laudando
Giandomenico Basso apripista al 21° Prealpi Master Show Giandomenico Basso sarà apripista al 21° Prealpi Master Show “A Sernaglia c’è un meraviglioso senso di famiglia” Sarà il campione italiano Giandomenico Basso ad aprire la strada ai 172 equipaggi iscritti al 21° Prealpi Master Show, seconda gara del trofeo Raceday Rally Terra che si corre sabato 21 e domenica 22 dicembre attorno a Sernaglia della Battaglia. Basso avrà sulle portiere il numero 0 e accanto Luigi Pirollo, navigatore vicecampione del mondo 1989. Dopo di lui partirà la Toyota Celica ST165 di Jari-Matti Latvala, quindi i concorrenti. Giandomenico Basso, come sarà per lei incontrare nuovamente Pirollo dentro un abitacolo? “Gigi mi ha insegnato moltissimo nei miei primi anni di carriera, quelli del Mondiale Junior. È stato fondamentale per me. In quelle gare complesse, anche grazie a lui ho imparato a gestire le corse senza dover sempre dare il massimo”. Come mai ha accettato l’invito del Motoring a fare da apripista quest’anno? “Per affetto nei confronti degli organizzatori, del Motoring e di Gabriele Favero: lui e mio papà Piero sono grandi amici. E poi il Motoring se lo merita: la gara fa sempre grandi numeri, tanto che le 41 vetture R5 presenti credo siano un record
senza precedenti per qualunque gara sterrata. Il Motoring ha sempre lavorato con grande passione, e questi sono i risultati: a Sernaglia si sente un forte senso di famiglia. Il nuovo gruppo vuole portare avanti lo splendido lavoro di Gabriele”. Lei le ha provate quasi tutte: quale vettura R5 si confà meglio alle caratteristiche molto peculiari della prova del Master? “Le R5 si equivalgono molto, non vedo una Casa particolarmente favorita”. Comunicato stampa Prealpi Master Show
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