Bilancio sostenibilità comparto chimico toscano

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Bilancio sostenibilità comparto chimico toscano
19 Dicembre 2021 -

Bilancio sostenibilità comparto
chimico toscano

FIRENZE – Confindustria Toscana ha presentato il Bilancio di Sostenibilità
del Comparto Chimico Toscano. Producono e mantengono sul territorio grande
parte della ricchezza economica generata; investono in ricerca e sviluppo di
soluzioni innovative per ridurre il loro impatto sull’ambiente: sono le
ventiquattro imprese di tutte le Confindustria della Toscana aderenti al
Comparto Chimico Toscano che ogni anno – a ulteriore testimonianza del loro

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impegno per il territorio – rendicontano volontariamente i dati sociali,
ambientali ed economici della loro attività, nel Bilancio di Sostenibilità
del Comparto Chimico Toscano.

“E’ un asset strategico del nostro territorio – sottolinea il presidente di
Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi – perché il settore è alla base della
nostra industria di trasformazione. Nella nostra regione il settore della
chimica dà lavoro a circa ottomila addetti e contribuisce per il 6% al
fatturato nazionale di settore e per oltre il 5% all’export nazionale del
comparto”.

Presentato ieri a Firenze, il Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico
Toscano mette in evidenza come nonostante gli effetti pandemia abbiano
gravato anche sulle imprese del Comparto Chimico Toscano, nel 2020 il valore
economico distribuito dalle aziende ai propri stakeholder è di circa 1,8
miliardi di euro.
Se si sommano, invece, le spese sostenute direttamente dalle imprese del
Comparto a beneficio di persone e soggetti del territorio regionale, emerge
come nel 2020 tale valore sia di 297 milioni di euro. Ed hanno contribuito
significativamente alla spesa pubblica, versando agli enti locali e allo
Stato imposte e tasse per un valore di 23,5 milioni di euro.
L’impegno diretto a favore della collettività, erogando contributi economici
e sponsorizzazioni per iniziative territoriali, è stato di circa 2,1 milioni
di euro, quasi il doppio rispetto al 2019.

Il 90% dei dipendenti delle imprese del Comparto Chimico Toscano è residente
nella regione il 59% è presente in azienda da più di 10 anni. Gli addetti
totali sono 3.654, di cui di cui 2.220 dipendenti diretti; 89 collaboratori e
somministrati e un indotto di 1.345 addetti.
Nel corso del 2020 le aziende del Comparto hanno corrisposto alle imprese
terze più di 133 milioni di euro.

Dal Bilancio, inoltre, emerge chiaramente quanto per le imprese del Comparto
sia fondamentale puntare sulla sicurezza, la salute, la tutela dei
lavoratori: nel 2020 sono stati investiti dalle imprese 12,1 milioni di euro
per migliorare il livello di salute e sicurezza nei propri stabilimenti ed
effettuate 42.665 ore di formazione sulla sicurezza (sulle 58.980 ore totali
di formazione ai dipendenti).
Delle imprese che hanno partecipato alla stesura del Bilancio, inoltre,15

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hanno raggiunto nel 2020 l’obiettivo “Zero infortuni”. Otto gli infortuni che
si sono verificati nel 2020, di cui 4 durante lo svolgimento delle attività
lavorative e 4 in itinere (6 infortuni totali in meno rispetto al 2019).

Il rispetto ambientale è uno dei pilastri delle strategie per la
sostenibilità delle imprese del Comparto, che si pongono fra i loro
obbiettivi primari la riduzione continua dell’impatto sull’ambiente e la
ricerca di soluzioni innovative per migliorare l’uso di risorse.
Gli stabilimenti delle imprese del Comparto, come attestato dai controlli
delle autorità preposte, rispettano ampiamente i limiti di legge per le
emissioni sia in acqua che in atmosfera.
Nel 2020, le imprese hanno speso oltre 12,8 milioni di euro per il
trattamento dei liquidi; per le attività di smaltimento dei rifiuti, le
imprese hanno sostenuto costi per circa 10,8 milioni di euro; mentre i costi
sostenuti per l’approvvigionamento energetico sono ammontati a 117,8 milioni
di euro. L’energia elettrica autoprodotta e consumata è stata circa il 60%
del fabbisogno energetico totale.

Al Bilancio di Sostenibilità del Comparto Chimico Toscano hanno aderito 24
imprese (12 di Livorno, 5 di Pisa, 2 di Firenze, 2 di Grosseto, 2 di Siena e
1 di Prato).
Le aziende che hanno partecipato sono: Altair Chimica; Colgom; Costiero Gas
Livorno; Depositi Costieri del Tirreno; DIESSE Diagnostica Senese; Elletipi;
Eni EE-GTR&M Raffineria di Livorno; Gruppo Biokimica (Biokimica; Bio-
Finleather; Bio Company); ICAP-SIRA Chemicals and Polymers; Ineos
Manufacturing Italia; IP Valdarno International; Laviosa Chimica Mineraria;
Masol Continental Biofuel; NERI Depositi Costieri; Nuova Solmine; Prysmian
Cavi e Sistemi Italia; SOL Gas Primari; Solvay Solutions Italia; Termisol
Termica; Toscochimica; Toscopetrol; Venator Italy.

Il bilancio sociale del comparto chimico può essere letto su
www.bilanciochimicotoscano.it

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A Fercam il premio “Il logistico
dell’anno 2021″

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BOLZANO – A Fercam, l’azienda altoatesina di trasporti e logistica il
prestigioso riconoscimento istituito da Assologistica, “Il logistico
dell’anno 2021”.

Ad essere premiato il progetto di logistica sostenibile, sviluppato su misura
per le esigenze specifiche del cliente Agrieuro, azienda leader in Europa
nell’e-commerce di macchine per il giardinaggio e l’agricoltura.

La cerimonia di premiazione è avvenuta in versione ibrida, parte in streaming
e parte in presenza presso l’Auditorium Gio Ponti di Assolombarda, a Milano.
A ritirare il premio Roberto Arduini, process engineer e responsabile del
progetto, e l’imprenditrice Alessandra Settimi per Agrieuro, particolarmente
soddisfatti per avere ottenuto anche da una giuria altamente qualificata
conferma della validità del proprio impegno nell’individuazione di soluzioni
innovative e flessibili in un’ottica di vera ed efficiente logistica green.

“Il premio assegnatoci ‘Per la realizzazione di una linea di imballaggio
innovativa ed eco-sostenibile’, come recita la targa di riconoscimento, oltre
all’innovazione premia anche la collaborazione, consolidatasi negli anni, con
il nostro cliente e basata sulla reciproca fiducia e competenza. Lo sviluppo
di un simile processo infatti richiede massima disponibilità alle parti
coinvolte e un impegno congiunto per il raggiungimento di un obiettivo
comune, che nel nostro progetto oltre all’efficienza e alla flessibilità
riguarda in particolare anche la sostenibilità del processo” commenta
Arduini.
Il perchè di affidarsi e collaborare con Fercam lo spiega la stessa
Alessandra Settimi: “In seguito alla pandemia e ai lockdown sono cambiate
notevolmente le abitudini della popolazione, innanzitutto per gli acquisti
online e in seconda battuta facendo scoprire a molti la passione per
giardinaggio e bricolage; questo sviluppo, favorevole per la nostra attività,
ci ha indotto a potenziare la nostra logistica con la contestuale
individuazione di soluzioni logistiche sostenibili e più confacenti alle
esigenze di una clientela in massima parte privata.”

La sostenibilità del progetto premiato è data dalla completa assenza di
materiale plastico nell’imballaggio, pur migliorandone la qualità.
I cartoni utilizzati provengono per l’80% da carta riciclata, mentre la
completa sigillatura viene effettuata esclusivamente con colla e nastro di
carta, senza plastica e punti metallici, rinunciando anche all’utilizzo della

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reggiatura plastificata.
Ogni singolo collo è autospedibile, senza pallet tramite l’applicazione a
colla di “zoccoli” di cartone, che consentono una movimentazione dei medesimi
direttamente con carrelli elevatori e transpallet elettrici.
A destino, trattandosi di prodotti in massima parte destinati al cliente
privato, lo smaltimento ovvero riciclaggio dell’imballo, è reso più semplice
grazie alla presenza di un unico materiale: la carta.

Check-Up Mezzogiorno: migliorano le
condizioni

ROMA – Secondo il Check-Up Mezzogiorno presentato da Confindustria e SRM
(Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) l’economia meridionale,
nel 2021, risulta in netto miglioramento rispetto allo scorso anno.

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Il Sud, nonostante il colpo dato dalla pandemia sembra aver ripreso un
sentiero di crescita sostenuta, che dovrà però essere consolidata cogliendo
tutte le opportunità offerte dai numerosi strumenti e misure di rilancio, in
particolare dal Pnrr, che prevede una effettiva e significativa attenzione al
Sud. Al contempo, occorre avviare senza indugio il nuovo ciclo di
programmazione dei Fondi Strutturali 2021-27.

Gli investimenti e le nuove imprese hanno superato il dato registrato prima
della pandemia, evidenziando una vitalità imprenditoriale che ha saputo
reagire alla crisi, mentre le previsioni sul Pil confermano un andamento
sostenuto nel 2021 pari a +5%, a fronte del +6,3% a livello nazionale e del
+6,8% al Centro-Nord.

Il prossimo anno si presume una riduzione del delta di crescita tra le
macroaree del Paese, con +4,4% per il Sud contro +4,6% per il Centro-Nord. Un
dato questo, su cui occorre riflettere, perché potrebbe rappresentare la base
di partenza per avviare un processo di reale convergenza.

A crescere, secondo i dati del rapporto è anche l’export meridionale,
registrando un +16,6%, rispetto al +20,2% del Centro-Nord e che traina la
ripresa economica in atto.

Negli appalti di opere pubbliche si registra un’inversione di tendenza
rispetto a quanto rilevato nei primi 10 mesi del 2020, con una riduzione di
importi e un aumento dei bandi. Questo significa che l’impatto del Piano
nazionale non è ancora percepibile e che riemergono gli effetti delle misure
straordinarie di semplificazione degli appalti di minore entità.

Il Check-Up Mezzogiorno pone poi attenzione sul dato relativo all’occupazione
rilevando un consolidamento rispetto al 2020, con un andamento negativo
complessivamente contenuto, sia a livello nazionale che nel Mezzogiorno. In
controtendenza rispetto al dato complessivo, l’occupazione nelle costruzioni
nel Mezzogiorno mostra un andamento positivo migliore di quello nazionale e
delle altre aree territoriali, grazie alla forte spinta alle ristrutturazioni
edilizie.

Ma oltre alle risorse messe in campo per i prossimi anni, è fondamentale per
il Sud accelerare la spesa delle risorse già da tempo disponibili, come
quella dei Fondi Strutturali 2014-2020, ancora in ritardo, seppur con cifre

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diverse, sia nel Mezzogiorno che nel Centro-Nord, e quella del Fondo sviluppo
e coesione (Fsc), che conferma il sensibile ritardo attuativo che
strutturalmente caratterizza i suoi molteplici impieghi.
Molte aspettative sono riposte nell’avvio dei Piani sviluppo e coesione (Psc)
nazionali e regionali, il cui processo di razionalizzazione in piani unitari
delle risorse del Fsc dovrebbe finalmente invertire una incapacità attuativa
divenuta strutturale, anche per utilizzare gli oltre 73 miliardi di
rifinanziamento disposti dalla legge di bilancio 2021 e 2022. Infine, l’avvio
del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi Strutturali 2021-27 si fa quanto
mai urgente e non più procrastinabile.

Gruppo Antonini aderisce al “Miglio
Blu”

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LA SPEZIA – Anche il Gruppo Antonini Spa aderisce al “Il Miglio Blu – La
Spezia per la Nautica”, il protocollo d’intesa siglato l’8 Giugno 2020 dal
sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, dal presidente della Regione
Giovanni Toti e dai rappresentanti dei cantieri navali Baglietto, Cantieri
navali La Spezia, Cantieri Riva, Ferretti Group Fincantieri, Cantiere navale
Michelini, Perini navi, Porto Lotti e Sanlorenzo Yacht.

Nella Sala giunta del Comune della Spezia hanno firmato l’adesione al
protocollo il sindaco Peracchini e Simone Antonini, Ceo dell’omonimo gruppo.
Alla firma erano presenti anche l’assessore Genziana Giacomelli e Aldo Manna
– Partner & Sales Director.

“L’ingresso di Antonini nel Miglio Blu è un segnale importante per tutto il

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nostro territorio e testimonia la bontà del progetto che l’Amministrazione
sta portando avanti – dichiara Peracchini – Allarghiamo sempre di più la
partecipazione dei cantieri con la nuova adesione, in un progetto di
altissimo livello perché La Spezia diventi ancora di più Capitale della
Nautica.”

L’obiettivo del protocollo è quello di creare un nuovo distretto produttivo
dedicato alla nautica di rilevanza internazionale, a partire dalla vocazione
storica e dalla forte leadership della città nel settore della nautica da
diporto.

In poco più di un miglio marino, in un’area compresa tra il Molo Pagliari e
il Muggiano alla Spezia, sono concentrate le maggiori eccellenze della
nautica mondiali. In questa zona producono yacht e mega yacht i più
prestigiosi brand della cantieristica da diporto. La Spezia, secondo i dati
pubblicati da Unioncamere nel “IX Rapporto sull’Economia del Mare”, 2021 si
caratterizza per essere la prima Provincia in Italia per incidenza delle
imprese dell’Economia del Mare sul totale delle imprese attive (14% nel
2019).

Miglio Blu

Il progetto del Miglio Blu, nato all’interno del Laboratorio dello sviluppo
economico è stato sviluppato con l’elaborazione di un documento di indirizzo
strategico e operativo per lo sviluppo futuro del progetto a cui hanno
partecipato oltre i cantieri anche le principali istituzioni del territorio.

Sono stati costituiti nove gruppi di lavoro su tematiche fondamentali per lo
sviluppo di un distretto della nautica, quali: il tema delle infrastrutture,
la formazione e la creazione di un sistema riconoscibile a livello nazionale
e internazionale sfruttando anche il know how esistente. Un progetto che si
potrà realizzare anche grazie alla Regione Liguria e al supporto dei
cantieri.

Il Miglio Blu – La Spezia per la Nautica, oltre ad essere un intervento
infrastrutturale volto alla caratterizzazione della tratta stradale,
ricompresa tra la nuova Darsena di Fossamastra e il confine con il Comune di
Lerici, è prima di tutto una rete che collega tutti gli operatori, un sistema
virtuoso di riconoscimento all’interno di un sistema complesso dove coabitano

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formazione, ricerca e industria. Le attività e gli interventi connessi al
Miglio Blu saranno sviluppati anche in ottica inclusiva delle realtà
produttive connesse a La Spezia, ma localizzate al di fuori del sopracitato
tratto stradale.

Gruppo Antonini

Antonini Navi, parte del Gruppo Antonini, ha sede nel cantiere di Pertusola,
nel Golfo di La Spezia. Acquisito dal fondatore Walter Antonini nel 1977,
negli anni si è specializzato nell’assemblaggio di grandi strutture e quindi
nella la costruzione di progetti di notevoli dimensioni. Grazie a questa
fortunata combinazione è seguita una crescita industriale rapida e
importante. Oggi è uno degli stabilimenti più importanti che si affacciano
sul Golfo di La Spezia con oltre 10.000 mq di aree coperte e all’aperto e
spazi per ormeggi di barche fino a 70 metri.

Antonini Navi opera nel settore nautico e nella costruzione di yacht custom
con un unico obiettivo: creare imbarcazioni che riflettano la personalità dei
loro armatori, le specifiche esigenze degli stessi e il loro modo di vivere
il mare. Il cantiere si avvale di un team composto dai maggiori esperti e
professionisti del settore e di maestranze di grande esperienza e capacità,
ingredienti che permettono ad Antonini Navi di offrire un’ampia gamma di
servizi: dalla costruzione di yacht custom fino a 70 metri di lunghezza in
acciaio e alluminio, ai servizi di refitting, di post-vendita, di ormeggio
per superyacht e di produzione per conto terzi.

La BEI finanzia FS Italiane

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ROMA – La BEI finanzia FS Italiane per l’acquisto di convogli moderni ad alta
velocità da parte di Trenitalia, controllata di Ferrovie dello Stato Italiane
SpA, sottoscrivendo in private placement un green bond emesso da FS per 350
milioni di euro, di cui Trenitalia beneficerà attraverso intercompany loan.
Il progetto rinforza l’espansione dell’alta velocità e del trasporto sulla
rete transeuropea di trasporto (Ten-T) in Italia e Spagna, promuovendo un
mercato ferroviario unico e il trasferimento del traffico stradale e aereo a
quello ferroviario, in linea con il 4th Railway Package dell’Unione europea.
È questo l’obbiettivo del finanziamento della Banca dell’UE annunciato oggi
dalla vicepresidente della Banca Europea per gli Investimenti, Gelsomina
Vigliotti, e dall’amministratore delegato di FS Italiane, Luigi Ferraris.

Sul totale di 550 milioni di euro approvati per l’intero progetto che prevede
l’acquisto di 34 convogli, la prima tranche di 350 milioni è stata

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perfezionata oggi attraverso la sottoscrizione di un green bond a valere sul
Programma EMTN della Holding FS, che conferma l’impegno del Gruppo FS
nell’ambito della finanza sostenibile.

La BEI finanzierà il 50% dell’acquisto di 34 convogli ad alta velocità da
parte di Trenitalia, 20 dei quali saranno dati in leasing alla controllata
spagnola ILSA e verranno utilizzati sulle linee spagnole ad Alta Velocità
(AV) Madrid-Siviglia-Malaga, Madrid-Barcellona e Madrid-Valencia-Alicante. I
restanti 14 convogli saranno gestiti da Trenitalia e saranno operativi sulle
linee ferroviarie Torino-Trieste e Milano – Napoli – Salerno-Reggio Calabria.
Il progetto permetterà a Trenitalia di modernizzare la flotta esistente per
le linee italiane e, allo stesso tempo, di aumentare la competitività e
l’espansione del gruppo italiano nell’alta velocità fuori dall’Italia.

Si tratta della prima sottoscrizione di un green bond da parte della BEI, e
pertanto la prima operazione nell’ambito del Green Bond Purchase Program,
approvato dal Gruppo BEI a fine maggio 2021 e allineato alle best practices e
alla tassonomia europea, per cui la Holding FS ha ricevuto anche una opinion
da Sustainalytics che ha certificato la greenness e per la prima volta la
compliance degli Eligible Green Projects rispetto alle linee guida della EU,
confermando ancora FS come emittente green virtuoso sul mercato europeo.
Inoltre, anche per questa operazione è confermata la certificazione dalla
Climate Bonds Initiative, organizzazione no profit che promuove a livello
mondiale la finanza sostenibile come strumento per contrastare i cambiamenti
climatici, in linea con l’obiettivo del Gruppo FS.

Ancora una volta l’Italia si conferma principale beneficiario dei prodotti
BEI con il Gruppo FS quale prima società europea a usufruire dello strumento,
a conferma dell’impegno condiviso da parte di FS e BEI verso la finanza
sostenibile e verde. Inoltre, si prevede che i finanziamenti del prestito BEI
saranno destinati alle emissioni dei Climate Awareness Bonds della Banca
stessa, a conferma forte del ruolo di leadership consolidato in quasi 15 anni
di emissioni di green bonds sui mercati finanziari per oltre 40 miliardi di
euro.

Gelsomina Vigliotti ha commentato: “Rafforzare il mercato unico,
intensificando gli sforzi e gli investimenti per completare la rete
transeuropea di trasporto e sostenere la trasformazione della mobilità verso
un futuro a basse emissioni di carbonio è uno degli obbiettivi chiave della

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BEI. Grazie a questa operazione, FS potrà modernizzazione le flotte esistenti
in Italia e espandere la propria attività in Spagna, aumentando la
competitività nel settore dell’alta velocita e del trasporto sostenibile.”

“Sono molto soddisfatto di questa ulteriore emissione di Green Bond
finalizzata a potenziare la flotta dei treni ad alta velocità in Italia e in
Europa – così l’AD di FS Italiane, Luigi Ferraris che ha poi proseguito – È
motivo di orgoglio per il Gruppo FS essere i primi a beneficiare del
finanziamento della BEI che, sottoscrivendo questa tranche, ha sottolineato
il nostro impegno verso una mobilità sempre più sostenibile”.

Marco Bertorello eletto presidente
Angopi

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ROMA – Marco Bertorello è il nuovo presidente Angopi. In forte continuità
rispetto al passato, l’Assemblea dell’Associazione Nazionale Gruppi
Ormeggiatori e barcaioli dei Porti Italiani (Angopi), riunita in questi
giorni a Pomezia, ha rinnovato gli organi sociali, eleggendo l’ex presidente
/ capogruppo del Gruppo ormeggiatori di Genova, Marco Bertorello, alla carica
di presidente.

Bertorello, ringraziando per l’ampissima maggioranza che ha sostenuto la sua
elezione, ha manifestato il suo preciso intendimento a muoversi nel solco del
passato, a difesa dell’unitarietà della categoria e di un modello
organizzativo, che, in linea con la disciplina unionale, ha dimostrato di

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essere idoneo a garantire l’efficacia e l’efficienza del servizio di ormeggio
e battellagio nei porti italiani.

La continuità rispetto alla passata politica associativa è anche assicurata
dalla sostanziale riconferma degli Organi apicali, nell’ambito dei quali
Paolo Potestà, Marco Gorin e Giovanni D’Angelo, rispettivamente
Presidenti/Capi Gruppo nei porti di Livorno, Venezia e Palermo sono stati
chiamati a ricoprire la carica di vice presidente.

L’Assemblea ha anche rivolto un caloroso ringraziamento a Cesare Guidi per la
passione, la lungimiranza e le non comuni doti umane e professionali con le
quali ha guidato la categoria per 19 anni.

Guidi mantiene la carica di presidente dell’Ente Bilaterale e del Fondo di
accompagno all’esodo, continuando a partecipare, anche in questo caso con un
amplissimo consenso dell’Assemblea, alla vita degli Organi associativi.

Parte l’ampliamento dell’aeroporto
genovese

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GENOVA – Dopo l’approvazione dell’Enac nell’estate 2020 del progetto, si
avviano i lavori di ampliamento del terminal passeggeri dell’Aeroporto di
Genova che dovrebbero andare avanti per i prossimi due anni.

Secondo quanto previsto, sarà realizzato un nuovo fabbricato di circa 5.500
metri quadri, su tre livelli, a cui verrà associato il restyling
dell’edificio esistente concentrato in particolare sull’area accettazione e
imbarchi.
L’aeroporto comunque garantirà i propri servizi con disagi ridotti al minimo
per i passeggeri, mentre le nuove aree saranno progressivamente rilasciate a
mano a mano che saranno completate.

Una volta ultimati i lavori, fra circa un anno, il nuovo fabbricato vedrà
raddoppiato il numero dei varchi dei controlli di sicurezza e l’apertura di
nuove zone commerciali e di ristorazione.

Il rinnovamento dell’aeroporto ha già visto la realizzazione del nuovo
impianto di controllo e smistamento bagagli, entrato in funzione a inizio

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anno. La nuova infrastruttura potrà inoltre beneficiare del futuro
collegamento intermodale aeroporto-ferrovia-Erzelli.

I lavori del “Cristoforo Colombo” sono calcolati in circa 20 milioni di euro,
di cui 11,3 milioni stanziati dall’Autorità di Sistema portuale del mar
Ligure occidentale nel quadro del Programma straordinario d’investimenti.
Altri 5 milioni sono stati stanziati da Regione Liguria, che sosterrà la
realizzazione di questa e di altre importanti opere con risorse del Fondo
strategico regionale destinate all’Autorità di Sistema portuale.

Oltre all’ampliamento e ammodernamento del terminal, un altro importante
intervento riguarderà la pista di volo, lunga 3 chilometri, su cui si
interverrà a Marzo per prolungare la vita utile della pista, prevenendone il
deterioramento delle caratteristiche tecniche.
L’intervento, che segue il rifacimento integrale completato nel 2001 in
occasione del G8, sarà realizzato tramite alcune chiusure notturne
dell’infrastruttura e 8 giorni di chiusura totale delle operazioni,
programmati tra l’11 ed il 20 Marzo 2022.

In concomitanza alla presentazione dei lavori, svelato anche il nuovo marchio
dell’Aeroporto di Genova, realizzato dall’agenzia di comunicazione Meloria:
la bandiera genovese e lo slogan “Genova City Airport”: un modo per
evidenziare il rapporto tra lo scalo e la sua città, ma anche la proiezione
internazionale dell’aeroporto. La croce di San Giorgio si trasforma nella
sagoma di un aereo, rendendola sinonimo di viaggio, cosmopolitismo e scambio
tanto culturale quanto economico.
Un accostamento che vuole anche rivendicare la centralità dell’aeroporto nel
panorama infrastrutturale cittadino e regionale quale punto di transito
privilegiato per i viaggiatori, soprattutto per quelli da e per l’estero.

“L’ampliamento dell’Aeroporto di Genova è un ulteriore esempio del ‘modello
Genova’ -dice il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti- e grazie
alla sinergia e collaborazione fra tutte le Istituzioni è stato possibile
raggiungere un altro risultato che cambierà il volto della città e della
Liguria. Genova, anche con il suo nuovo Aeroporto, si farà trovare pronta per
la ripartenza”.

“Le infrastrutture all’avanguardia sono uno dei fattori fondamentali per la
crescita della città e per attirare sempre più persone sia in ambito

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turistico che lavorativo” dice il sindaco Marco Bucci.

“Il crollo del Ponte ha evidenziato la difficile accessibilità al nodo
logistico portuale di Genova” sottolinea Paolo Emilio Signorini, presidente
dell’Autorità di Sistema portuale del mar Ligure occidentale.
“A distanza di 3 anni dal crollo, stiamo aggredendo le principali criticità
relative a tutte le forme di accessibilità: marittima, con la nuova Diga,
stradale con la nuova viabilità a Sampierdarena e Prà, ferroviaria con il
secondo binario e lo spostamento del viadotto di Prà e i lavori nella
Galleria di Molo Nuovo e aerea con i lavori di ampiamento del Terminal
passeggeri che oggi inauguriamo. Non avremo più saturazione di capacità nei
momenti di maggiore traffico, avremo più voli, offriremo più servizi e di
migliore qualità”.

Espo: bene la revisione rete Ten-T

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                                   2021 -
19 Dicembre 2021 -

BRUXELLES – L’European Sea Ports Organisation (ESPO) accoglie con favore la
proposta della Commissione Ue che definisce i nuovi orientamenti per la Rete
transeuropea dei trasporti (Ten-T). La proposta, pubblicata il 14 Dicembre,
sottolinea l’importanza della dimensione marittima e del ruolo dei porti nel
quadro della politica europea Ten-T. Definisce i porti marittimi come i punti
di ingresso e di uscita per l’infrastruttura terrestre della rete
transeuropea dei trasporti e, per la prima volta, riconosce esplicitamente il
loro ruolo di nodi multimodali transfrontalieri che fungono non solo da snodi
di trasporto, ma anche da gateway per il commercio, i cluster industriali e
gli hub energetici.

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                                   2021 -
19 Dicembre 2021 -

“Sulla base di una prima lettura della proposta, vorremmo congratularci con
la Commissione per questa proposta, che riconosce e riflette l’importante
ruolo che i porti marittimi stanno svolgendo nella rete di trasporto europea.
ESPO e i suoi membri sono sempre stati forti sostenitori della politica
europea Ten-T e l’attuale proposta conferisce alla dimensione marittima della
Ten-T il posto che merita come parte integrante e altrettanto importante
delle infrastrutture di trasporto europee, con i porti marittimi come punti
di collegamento”, afferma il segretario generale di ESPO, Isabelle Ryckbost,
in una prima reazione alla proposta.

Pur garantendo la stabilità della rete attuale, la proposta riesce ad
aggiungere alla rete alcune importanti connessioni e nodi mancanti. I porti
europei accolgono con particolare favore l’inclusione di tutti i collegamenti
marittimi nella dimensione dello spazio marittimo europeo (ex autostrade del
mare). Rafforzando i collegamenti marittimi con l’Irlanda ed espandendo un
corridoio attraverso i Balcani occidentali, la proposta riflette le attuali
esigenze di connettività dell’Europa. Anche l’allineamento dei corridoi
ferroviario per il trasporto merci e Ten-T rappresenta un importante passo
avanti.

I porti marittimi europei accolgono inoltre con favore la nuova attenzione
alla resilienza della rete. Non solo la resilienza climatica svolge un ruolo
cruciale per rendere le infrastrutture portuali a prova di futuro, anche la
sicurezza informatica e le linee diversive nell’entroterra sono una delle
principali priorità dei porti. Come infrastrutture critiche, i porti europei
notano con interesse anche le diverse proposte per rafforzare gli strumenti
per valutare eventuali rischi per la sicurezza o l’ordine pubblico.

Su una nota più critica, ESPO si rammarica che i gasdotti non siano stati
considerati come parte dell’infrastruttura di trasporto europea. I gasdotti
svolgeranno sempre più un ruolo essenziale nell’attuazione dell’agenda
europea di decarbonizzazione e saranno un mezzo di trasporto necessario per
le nuove energie.

“Esamineremo ora ulteriormente i dettagli della proposta, gli allegati e le
mappe sul tavolo, ma consideriamo la proposta come una base solida e buona su
cui lavorare con la Commissione, il Parlamento e il Consiglio”,
conclude Isabelle Ryckbost.

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19 Dicembre 2021 -

La proposta Ten-T della Commissione e gli allegati sono disponibili qui.

Di Majo sull’inserimento di
Civitavecchia nella rete Core

ROMA – Ricevuta la notizia dell’inserimento del porto di Civitavecchia nella

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rete Core, il past president dell’AdSp del mar Tirreno centro settentrionale
Francesco Maria Di Majo invia una nota.

“Ad esattamente un anno dalla fine del mio mandato di presidente
dell’Autorità di Sistema dei porti del Lazio -scrive- mi unisco alle parole
di soddisfazione all’annuncio della Commissaria Ue ai Trasporti
dell’inserimento del porto di Civitavecchia nella rete “core” Ten-t.
Oltre a rappresentare un importante risultato per poter accedere alla parte
più consistente dei fondi europei del programma CEF (Connecting Europe
Facility), lo status di porto “core” va a colmare una lacuna legata al fatto
che il porto di Civitavecchia era rimasto l’unico (insieme ora a quello di
Messina) sede di un’Autorità di Sistema portuale italiana, nonché porto di
una capitale di uno Stato membro e primo porto crocieristico d’Italia (e
secondo d’Europa), a non avere ancora siffatto status.

Ho potuto constatare, con altrettanta soddisfazione -si legge proseguendo la
nota- che il conseguimento di tale obiettivo è rimasto sempre una priorità
per tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi anni, tanto da essere
addirittura menzionato nell’Allegato Infrastrutture al DEF 2020, come è
rimasto naturalmente una priorità per l’AdSp.

Ciò a dimostrazione che le istanze italiane a Bruxelles possono ottenere
successo tutte le volte in cui vi è una unione di intenti e un efficace
coordinamento tra politica ed amministrazione nel perseguimento di un
obiettivo comune nell’ambito di complessi e pluriennali negoziati come quello
relativo alla nuova programmazione delle reti Ten-t.
Pur non avendo lo status di porto “core”, l’Autorità di Sistema portuale dei
porti del Lazio è riuscita comunque ad ottenere negli ultimi anni consistenti
e significativi contributi a fondo perduto dall’Ue a valere sul Programma
CEF, partecipando ai bandi dell’Ue sul potenziamento delle Autostrade del
Mare in gemellaggio con porti “core” come Barcellona (es. progetto “BCLink:
MoS for the project future” del 2017; peraltro già portato a termine), oppure
presentando progetti perfettamente aderenti ai programmi dell’Ue per lo
sviluppo dell’intermodalità, come in particolare il progetto “First track to
the Sea” del 2019, volto alla riorganizzazione e potenziamento dell’ultimo
miglio ferroviario.

Questi risultati sono stati raggiunti grazie al grande lavoro di squadra
all’interno dell’ente (in particolare tra l’Ufficio Progetti europei e l’Area

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19 Dicembre 2021 -

Tecnica) e grazie anche all’efficace coordinamento tra l’AdSp e il Mims, la
Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue e la Regione Lazio.
Mi auguro -dice Di Majo andando verso la conclusione- che questo ultimo
importante riconoscimento per il porto di Civitavecchia possa essere di buon
auspicio per la ripresa economica ed occupazionale, anche dell’intera Regione
Lazio, nella misura in cui attraverso il suo ulteriore sviluppo
infrastrutturale il porto di Civitavecchia potrà meglio sfruttare il suo
posizionamento strategico al centro della penisola e del Mediterraneo e
servire pienamente la capitale e le aree circostanti che rappresentano il
secondo bacino per consumi a livello nazionale ed il quinto a livello
europeo”.

Cerimonia conclusiva progetto RECOVI-
EW

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19 Dicembre 2021 -

ROMA – Nella sede di Confitarma, con il sostegno dell’Ambasciata Usa in
Italia e patrocinato da W20 Italia, si è tenuta ieri la cerimonia conclusiva
dell’evento “Recoview, Restarting the economy after COVID-19 through women’s
empowerment“, progetto vincitore degli Usa Alumni Small Grant program,
supportato dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

Accolti dal presidente Mario Mattioli e dal direttore generale Luca Sisto,
hanno partecipato alla cerimonia: Christina Tomlinson, Ministro Consigliere
per gli Affari Pubblici, Ambasciata USA in Italia, Katrina Fotova, Senior
Official, Secretary’s Office of Global Women’s Issues – U.S. Department of
State, Pasquale Tridico, presidente Inps, Serenella Molendini, consigliera
nazionale di Parità, Cecilia Piccioni, vice direttrice generale/direttrice
centrale per la promozione della lingua e della cultura italiana Direzione
Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAECI, Brenda Behan,

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19 Dicembre 2021 -

direttrice del Gender Office – World Food Programme e Linda Laura Sabbadini,
Women 20 Italy / Istat.

Al centro dell’evento, il progetto RECOVI-EW, giunto a conclusione dopo aver
toccato quattro città italiane (Napoli, Siena, Bari e Roma) ove
rappresentanti di istituzioni, associazioni, aziende e singole persone si
sono confrontate per individuare proposte innovative per il mondo del lavoro
nell’impresa e dell’empowerment delle donne, per il confronto tra
multiculturalismo e identità locale, per lo sviluppo territoriale, per la
sicurezza alimentare, per l’impresa tra sostenibilità ed innovazione.
Tutti questi temi sono stati condivisi dai relatori odierni che hanno
unanimemente sostenuto l’obiettivo principale di RECOVI-EW: individuare e
promuovere iniziative per superare la crisi economica e sociale post Covid in
Italia, valorizzando il contributo imprescindibile delle donne per la
ripresa, nonostante, proprio le donne, siano state le più colpite nelle fasi
di lockdown a causa dell’aumentato carico di lavoro domestico, di cura, di
lavoro sottopagato o non riconosciuto e il rischio delle violenze domestiche.
Le disparità che la pandemia ha evidenziato rendono urgenti e necessarie
risposte innovative e sostenibili per superare le criticità attuali e se le
donne saranno coinvolte nella progettazione potranno essere il motore della
ripartenza italiana.
Luca Sisto, direttore di Confitarma, nel suo welcome address all’evento, ha
sottolineato che “Confitarma sostiene da tempo l’incremento della presenza
femminile sia a bordo delle nostre navi che a terra e registriamo un piccolo
ma costante incremento dell’occupazione femminile nelle compagnie di
navigazione che ormai capiscono che la diversità è uno strumento per
aumentare la competitività”.
Concludendo la cerimonia, il presidente Mattioli ha affermato “Il tema delle
pari opportunità potrebbe essere l’occasione per stimolare e concretizzare la
creazione di un forte cluster rappresentativo di tutta la Blue Economy, che
amplifichi la voce di tutte le Associazioni presso le Istituzioni, portando
risultati tangibili alle imprese del settore”.
ll progetto RECOVI-EW è stato coordinato da: avv. Pierfrancesco Torrisi,
prof.ssa Giuliana Cacciapuoti, dott.ssa Martina Improta, prof. ssa Raffaella
Patimo e prof.ssa Rita Vignani.

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