Silverio Sica: "I tribunali hanno risentito di questa schizofrenia derivante dal Covid"

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Silverio Sica: “I tribunali
hanno risentito di questa
schizofrenia derivante dal
Covid”
Trovandoci all’alba di un mondo portato agli estremi, in un
periodo storico contrassegnato da ricerche scientifiche e
mutamenti collettivi, l’epidemia globale ci ha portati a
riflettere sul significato della libertà individuale. Libertà
è davvero solo essere sospinti di qui e di la secondo il
volere dei media? Se i nostri antenati hanno vissuto il dramma
dell’infrazione della Legge, oggi l’angoscia è scaturita
dall’inconsistenza del divieto e di conseguenza della libertà.
La giustizia in questo caso prende un posto importante e
recupera il legame con la società liquida dandole nuova forma.
Oltre al quadro umorista che si crea quando è l’avvocato ad
essere   sottoposto    all’interrogatorio,      trovarsi    in
conversazione con una figura del calibro di Silverio Sica,
Presidente dell’Ordine degli avvocati di Salerno, è anche
un’occasione per tirare le somme del panorama storico
istituzionale. Ancora oggi il settore più antico tra tutti si
trova diviso tra chi contempla con dubbio e chi è alle prese
con un’inedita riorganizzazione delle strutture governative ai
tempi del Covid-19. Si sono verificate delle compressioni del
principio di legalità nella normazione avvenuta con atti
amministrativi ? “Non bisogna sentirsi defraudati di niente
perché si presuppone che la salute venga al primo posto. Può
essere lo Stato a pretendere delle restrizioni o è il
cittadino che autonomamente se le impone: fa lo stesso perchè
è l’unica condotta utile di fronte all’ignoto della pandemia.
La ‘compressione della libertà’ in uno stato emergenziale è
pienamente giustificata e purtroppo non c’è un’alternativa. Le
grandi    epidemie     della    peste    hanno    visto    gli
uomini rinchiudersi tra di loro e questo si è dimostrato il
sistema più efficace, anche se comporta necessariamente la
compromissione della libertà. Oltre ad essere un rimedio in
uso da sempre è anche l’unico che l’uomo conosce di fronte a
delle malattie che lo spaventano.” Come si è dimostrata la
condizione carceraria durante la quarantena? “È un dato di
fatto che i detenuti siano privati della loro libertà, ma non
per questo vengono interdetti dalla vita di tutti i giorni.
All’inizio c’è stato un allarme che era per molti aspetti
fondato. Lo svilupparsi della pandemia all’interno delle
carceri può essere una situazione molto grave e richiede degli
spazi che in Italia non ci sono. Inoltre, ci vorrebbero delle
strutture adeguate per garantire le terapie necessarie a tutti
i detenuti e allo stesso tempo assicurare che non se ne
scappino. Ad ogni modo, la burocrazia ha funzionato e
l’amministrazione penitenziaria è riuscita a fronteggiare lo
stato di emergenza. Abbiamo avuto poche notizie di pandemia
all’interno delle strutture carcerarie quando è stato
garantito un lasciapassare verso l’esterno.” Quali modalità
vengono impiegate oggi nei tribunali? Molto spesso siamo di
fronte ad una disorganizzazione e un’improvvisazione
governativa da saltimabanco. Lo spettacolo circense non vale
solo per i tribunali ma per tutti gli ambienti sociali, dalle
famiglie alla scuola. Purtroppo c’è bisogno di regole certe
che provengano dall’alto e che vengano fatte rispettare.
Questo governo ha preferito promulgare delle norme che
consentivano margini di interpretazione e soprattutto
addossavano la responsabilità a tutti i quadri periferici. È
facile pretendere da chi dirige una scuola o un tribunale di
garantire che non si verifichino assembramenti. È più
difficile ottenere degli interventi mirati che questa
situazione richiede e assicurare delle strutture che tutelino
le persone. Chi è a capo, ha promosso questo scarico di
responsabilità e continua ad operare in questo senso con le
norme che vengono emanate di continuo. È chiaro che anche i
tribunali hanno risentito di questa schizofrenia derivante
dalla situazione. Così a distanza di otto mesi dall’inizio
della pandemia si può ancora trovare il tribunale in cui si
entra liberamente e quello in cui si ha accesso solo con
previa verifica del grado febbrile, ma a pagarne le
conseguenze sono sempre i cittadini. A Salerno per fortuna
abbiamo trovato un po’ di buon senso nei capi di ufficio e
siamo riusciti ad ottenere dei pass per 60 persone che vengono
in seguito riconsegnati, sta di fatto che le regole non
possono essere lasciate ad una libera interpretazione. ” Come
trovare un accordo tra giustizia e fake news nell’industria
giornalistica? “La violenza della modernità è stata in grado
di uccidere l’unico ambito che aveva compreso la curiosità e
l’ingegno dell’essere umano: il giornalismo. Mi viene in mente
Travaglio e realizzo che ormai viene dato spazio a voci
dolciastre diffuse sui teleschermi che non possono essere più
spenti e l’ignoranza si fa sempre più autorità. La corruzione
delle informazioni è un morbo che non colpisce il corpo ma le
menti. Sicuramente i giornali di partito sono una realtà
mondiale non solo italiana ma nessuno più ha il coraggio di
approfondire le fonti e nel panorama storico è molto difficile
trovare notizie analizzate e verificate con cura, che operino
secondo l’arte dell’inchiesta. I grandi giornali americani,
hanno i loro padroni, ma conoscono il metodo dell’indagine e
continuano a sentire il richiamo della notizia, che viene
prima di tutto il resto. Confido in un ritorno del giornalismo
critico che non si annulli nella finzione e meno influenzato
dalla politica. Anche nel mio settore, che è la giustizia,
funziona così. Bisogna disporre di un filtro quando arrivano
notizie senza contorni ben definiti che provengono dalle
autorità o dal cliente e poi si correggono eventuali stonature
o errori di messa a fuoco.”

Andrea Orza
A   gennaio                  il         nome           del
candidato
di Erika Noschese

Continua il percorso di Davvero Diritti&Ecologia verso le
amministrative 2021 a Salerno. Il leader Michele Ragosta, in
queste settimane, sta tenendo una serie di incontri per far
luce sul percorso che gli aspiranti candidati intendono
intraprendere in vista della prossima importante scadenza
elettorale. In primavera, infatti, i cittadini saranno
chiamati alle urne per eleggere il nuovo consiglio comunale e
il nuovo sindaco di Salerno. Davvero ha già annunciato
l’intenzione di scendere in campo con una coalizione vasta nè
di destra nè di sinistra con un proprio candidato sindaco che
sarà scelto solo nel mese di gennaio quando si avrà un quadro
più chiaro della situazione. Ieri mattina, presso la sede
provinciale del partito si è tenuto un incontro “Salerno
cambia Salerno”, un percorso che avrebbe l’obiettivo di unire
e “archiviare un sistema di potere trentennale deve essere la
priorità, ripristinare le regole di partecipazione e di
collegialità”, come si evince dall’invito diffuso a tutti
coloro sono intenzionati a scendere in campo. Per Davvero
l’obiettivo è quello di recuperare il ruolo di una Salerno
città capoluogo, comprensorio e città metropolitana. In queste
settimane sono in programma altri incontri presso la sede di
via Raffaele Guariglia per provare a tracciare un punto di
partenza prima di stilare il programma elettorale e dare il
via ufficiale alla campagna elettorale. All’incontro di ieri
mattina avrebbero preso parte anche alcuni attuali consiglieri
di maggioranza, appartenenti ad altre liste civiche che
guarderebbero con interesse alla coalizione di Davvero.
Torquato chiude parchi e
ville.     Vietata  anche
l’attività fisica
C’è molta preoccupazione a Nocera Inferiore per il numero dei
contagi, che sono saliti a quota 82. E’ così scattata una
nuova stretta da parte del sindaco Manlio Torquato. Chiusi
parchi e ville comunali. Con l’ Ordinanza sindacale n°44 del
18 ottobre 2020 è stata disposta la sospensione delle attività
e la chiusura fisica di tutti i parchi giochi comunali, sia in
gestione pubblica che affidati a terzi (comprese le strutture
dedicate alle attività sportive in essi presenti), fino al 30
ottobre 2020. Inoltre con altro provvedimento è stata disposta
la chiusura al Pubblico delle sedi Comunali per la giornata di
oggi per consentire le operazioni di sanificazioni delle sedi
comunali e l’organizzazione dei lavoratori per lo smart
working. Saranno dunque chiuse al pubblico le sedi di Piazza
Diaz, via Guerritore, Via Libroia e Biblioteca Comunale.
Seguirà avviso per la regolamentazione degli accessi da
martedì 20 ottobre. Lunedì summit con i vertici del Tribunale:
«Preoccupa lo stato di isolamento in cui i Comuni sono
lasciati dinanzi all’emergenza».

Un       libro            da        Salvare              di
Federico PierMaria Sanguineti
“Il libro da salvare non
esiste”

tema

che libro salveresti?

svolgo

nel comunismo virtuale di internet

dove trovi ogni libro che ti pare

il libro da salvare non esiste

se non come metafora di libro

perché la nostalgia del manoscritto

oppur la nostalgia del libro a stampa

diventa nostalgia del camminare

a quattro zampe quando stai in piedi

e in piedi puoi andare dove vuoi

e puoi persino coricarti e in sogno
arrotolarti in libro metaforico

come quaderno della tua memoria

Federico PierMaria Sanguineti

Halloween     in    Campania:
tradizione, eventi e mistero
Il 2020 è l’anno in cui tutto cambia: un fine ottobre ricco di
tradizione avrebbe scaldato il cuore a tutti noi ma quest’anno
non si può! Per la prima volta nel DopoGuerra non si vedranno
maschere e mascherine, colori e voci animare i nostri vicoli.
Eppure ci piace scoprire le tradizioni locali e persino
sognare quando in rete tra un testo e l’altro incontriamo un
pezzo come quello presente sul Blog l’Insider che parla delle
tradizioni di Halloween. Prima o poi, appena possibile, un
viaggio a caccia di tradizioni lo faremo anche noi della
redazione!

La Campania si sa è terra di burloni e di amanti del mistero,
non possono certo mancare le tradizioni e gli eventi di questo
periodo dell’anno. Cosa certa è che per il 2020 tutto o quasi
tutto sarà virtuale e digitale un pò come i casinò online.

Halloween: il periodo dei morti in
Campania
Dalle nostre parti è cosa nota, con gli Stati Uniti abbiamo un
profondo legame, vuoi lo Sbarco o vuoi le migrazioni ma in
Campania ed in particolare tra Napoli e Salerno le tradizioni
americane piacciono da sempre ma prima del “dolcetto e
scherzetto” qui alle falde del Vesuvio Cicci muortI correva
già nei vicoli.

Proprio a fine di ottobre i nostri vicoli si animavano di
ragazzi e bimbi che, con o tavutiello, una cassetta di cartone
a forma di bara invocando un’antica filastrocca “Fate bene ai
Santi morti” “Famme bene, pe’ li muorte: dint’a ‘sta péttula
che ‘ce puórte? Passe e ficusecche ‘nce puórte e famme bene,
pe’ li muorte” chiedevano dolci e quanto altro. Insomma un
Halloween tutto campano che niente ha da invidiare con le
altre tradizioni del mondo.

Halloween,             periodo          dei       morti:
tradizioni
In questo periodo dell’anno i dolci sono qualcosa di
importante, un pò come a Natale o forse persino di più. Li
conoscete tutti? Ne abbiamo parlato con i nostri lettori più
anziani, quelli che ancora ricordano tutto per bene ed abbiamo
qualcosa da consigliarvi. Ovviamente in questo scorcio d’anno
non solo dolci ma tante delizie.

   1. Torrone dei morti: al cioccolato o pistacchio, alla
      nocciola o al gianduia è una delle ghiottonerie più
      amate. Non tutti sanno ma In passato, a Napoli e in
      Campania, i torroni erano chiamati “morticini”, infatti
     la loro forma particolare ricorda una cassa da morto, il
     torrone veniva portato alla fidanzata per addolcire le
     giornate del periodo triste. Il torrone dei morti o
     comunque il torroncino è uno dei dolci più amati
     dell’autunno/inverno indubbiamente tra i più venduti e
     quelli che ognuno vorrebbe ricevere in dono. Il
     torroncino, per la sua particolare ricchezza di gusto, è
     una delle delizie campane più consumate al mondo.
2. Pizza dei Morti, conosciuta solo a Ravello, ormai inizia
      ad essere apprezzata un pò ovunque. TIpicamente a
      Ravello, il giorno dei morti, si cucinavano piatti
      semplici, impasti di grano, salsa di pomodoro, aglio,
      origano, olio e acciughe. Una piatto povero diventato
      poi una vera e propria pizza e, non di rado anche a
      Salerno, nei giorni di Halloween è facile assaggiare una
      pizza semplice, di quelle che fuori dalla Campania,
      chiamano Napoli.

Tantissime sono le tradizioni locali a base di lumi di candela
e storie antiche di quelle che hanno animato i nostri vicoli.
In questo strano Halloween sarà bello confrontarsi con chi le
tradizioni ancora le ricorda a memoria e prepararsi al meglio
per l’ultimo week end di ottobre 2021.

Dillo      a      Cronache:
assembramento davanti alla
Sala Varese. Il video
Video girato pochi minuti fa

http://www.cronachesalerno.it/wp-content/uploads/2020/10/
WhatsApp-Video-2020-10-18-at-22.26.21.mp4
Gallozzi: “Il mare e le
barche, grande risorsa per
affrontare la crisi”
“La quarta edizione di Salerno Boat Show – dichiara Agostino
Gallozzi – si conclude con un bilancio doppiamente positivo.
Il primo aspetto riguarda il comportamento dei visitatori che
nei due ultimi fine settimana hanno scelto di venire al Marina
d’Arechi.

Un comportamento attento e responsabile, sempre pronto a
rispettare le disposizioni anti-Covid, favorendo il lavoro
degli addetti ai lavori e rendendo la manifestazione
pienamente fruibile e sicura per tutto il pubblico presente.
Il secondo aspetto concerne, invece, le caratteristiche più
strettamente nautiche dell’iniziativa.

Abbiamo ospitato imbarcazioni di vario genere, ma tutte di un
eccelso livello stilistico e tecnico, ricevendo la conferma
della grande attenzione che un pubblico sempre più vasto
rivolge al mare e al diporto.

Restiamo convinti che proprio questo esteso e variegato
settore – dalla produzione e manutenzione delle imbarcazioni
fino alle infrastrutture necessarie a cominciare dai porti
turistici – sia in grado di recitare un ruolo molto rilevante
per la ripresa e il consolidamento dell’economia meridionale.

Ma al di là di queste considerazioni il maggiore successo ha
riguardato l’atmosfera che si è respirata, sia tra gli
espositori che tra i visitatori: voglia di esserci, di
ottimismo, di partecipazione, voglia di fare squadra, nella
convinzione che assieme è possibile superare anche questi
momenti così difficili.”

I numeri di Salerno Boat Show.
Circa 90 gli espositori, di cui 43 provenienti da aree al di
fuori della provincia di Salerno. Complessivamente sono state
esposte 118 barche, così suddivise: 38 fino a 10 metri, 33
fino a 13 metri, 28 fino a 16 metri, 15 fino a 20 metri, 4
oltre i 20 metri.

“Pizza drive”, l’iniziativa
lanciata dal pizzaiolo Angelo
Graziano
di Erika Noschese

La nuova ordinanza del governatore della Regione Campania
Vincenzo De Luca “costringe” i titolari di attività
ristorative a correre ai ripari e reinventarsi. Lo sa bene
Angelo Graziano, titolare della Pizzeria L’Angelo e il Diavolo
di via Matteo Lecce a Sordina e di via Parlamento a Filetta di
San Cipriano Picentino che ha dato via al “Pizza drive”, la
nuova frontiera della pizza d’asporto. Nei giorni scorsi,
infatti, il presidente di Palazzo Santa Lucia ha firmato
l’ennesima ordinanza che vieta, a tutti gli esercizi di
ristorazione, la vendita d’asporto dopo le 21 mentre resta
consentito il delivery senza limiti di orari. “Pizza drive è
nata in seguito all’ultima ordinanza del presidente De Luca
perchè l’altro giorno ero in giro quando ho notato le persone
in attesa dinanzi al Mc Donald’s di Salerno e ho pensato di
fare lo stesso”, ha dichiarato Angelo Graziano, spiegando che
le persone potranno recarsi presso le due pizzerie di sua
proprietà anche dopo le 21 ma attendendo rigorosamente in
auto. “Ovviamente, non sarà come il Mc Donald’s ma saranno
rispettate tutte le norme anti contagio imposte dal governo
nazionale per fronteggiare l’emergenza Coronavirus – ha
dichiarato il noto pizzaiolo salernitano – I miei dipendenti,
indossando la mascherina e rispettando il distanziamento
sociale, si avvicineranno alle auto, prenderanno gli ordini e
consegneranno le pizze direttamente alle persone, all’interno
delle loro macchine così le persone non saranno costrette a
scendere dal veicolo e non dovranno entrare in pizzeria, nel
rispetto dell’ordinanza del presidente De Luca”. Sarà cura del
titolare individuare i luoghi di attesa, per non avere
ripercussioni sul traffico cittadino e soprattutto per non
creare disagi. “Per me è un’esperienza nuova che voglio
provare a mettere in atto per mandare avanti le mie pizzerie”,
ha dichiarato ancora Graziano, sottolineando che in questi
giorni numerose sono state le disdette, proprio in seguito
alle nuove norme imposte dalla Regione Campania. “Alla fine,
le persone sono spaventate e stanno ricominciando a rinunciare
anche ad un sabato sera in pizzeria, senza contare che il
maltempo non invoglia le persone ad uscire”,ha detto il
titolare de L’Angelo e il Diavolo che spiega come il pizza
Drive si sia reso necessario anche per ridurre i tempi
d’attesa: “Si accumulano le consegne e i nostri clienti
rischiano di attendere diverso tempo prima di ricevere la
pizza a casa mentre così tutto è semplificato e le persone
devono attendere in auto, cercando di accontentare tutti ma
soprattutto cercando di recuperare qualche incasso e non
perdere totalmente”. Come facilmente prevedibile, infatti, in
questi mesi di emergenza – soprattutto post lockdown – gli
introiti sono diminuiti nettamente ma, come ha spiegato lo
stesso Graziano, “ci sono le tasse da pagare, i dipendenti
devono avere il loro stipendio e io non posso licenziarli
perchè non sarebbe giusto”. Nonostante ciò, i titolari di
attività ristorative provano ad andare avanti anche se “i
maggiori guadagni si hanno proprio dai tavoli, non
dall’asporto
“Il grido dei                        bambini             di
Salerno Fateci                       tornare             in
classe”
di Monica De Santis

Mamme e papà, ma anche bambini, studenti liceali e
universitari, rappresentanti sindacali e di associazioni. Ieri
mattina in piazza Amendola erano in tanti a protestare contro
l’ordinanza di De Luca che impone la chiusura delle scuole ad
eccezione dei nidi e delle scuole materne. Una protesta
pacifica, colorata dai tanti cartelli tenuti in mano dai
bambini, che hanno vissuto questa giornata come i veri
protagonisti. Nessuna minaccia, nessun ultimatum, solo
richieste di far tornare a scuola i loro figli. E’ stato
questo il messaggio che le mamme e i papà hanno voluto
lanciare. Un diritto allo studio ma anche alla
socializzazione, che non può essere loro negato… “La scuola è
vita, è prorità in questo momento è l’unica certezza per i
nostri bambini per non farli vivere ulteriori bambini, certo
bisognerà cambiare qualcosa intorno alla scuola, ma comunque
va aperta” afferma Daniela Pastore, mamma di tre gemelli. A
lei le fa eco Silvia D’Arienzo della scuola Medaglie D’Oro…
“La nostra scuola è ben organizzata, abbiamo ingressi
differenziati, i bambini indossano la mascherina anche in
classe. Il livello di sicurezza è altissimo. De Luca ha
ragione i casi sono tanti ma il problema è esterno alle
scuole. Vanno chiuse le scuole superiori e le università ma
non può chiudere le elementari e le medie. Non si può far fare
ad un bambino di prima elementare la didattica a distanza”.
Alla manifestazione anche il professore in pensione Mariano
Iodice che commenta così… “I bambini sono stati sottoposti ad
una pressione psicologica e pedagogica che non si era mai
verificata prima. Eppure hanno risposto bene e si comportano
bene a scuola, ecco perchè non riesco a capire i motivi di
questa decisione di De Luca”. Simone Bisogno studente
universitario della facoltà studi diplomatici della sicurezza
globale spiega il danno che anche gli universitari stanno
subendo… “La didattica in presenza è importante, ci aiuta a
relazionarci con i professori, specie sugli argomenti più
difficili. E poi va detto che per noi di Fisciano l’università
non è solo un luogo di studio, ma ancche un luogo di incontro
e di scambi, di socializzazione, abbiamo perso tutto l’aspetto
sociale dell’università e non è giusto”. Almerico Ippoliti
presidente dell’Associazione dei rappresentanti d’Istituto
spega come nasce questa protesta… “Questa protesta nasce
dall’ordinanza di De Luca che ha chiuso per 15 giorni le
scuole aducendo un motivo inesistente, perchè le scuole non
sono focolaio di Covid, anzi è il posto più sicuro per i
ragazzi. Il problema vero sono i mezzi pubblici che sono
strapieni e che fanno diffondere il virus. Serve un nuovo
piano per i trasporti” Alessandro D’Auria del coordinamento
scuole aperte Salerno… “Il nostro è un movimento che nasce in
maniera spontanea, per chiedere che la scuola pubblica
continui, migliori e non chiuda. Abbiamo bisogno che i nostri
figli ricevino una formazione adeguata e questa non la possono
ricevere con la didattica a distanza, non è scuola questa”

“Allargarsi                    alla   società
civile   per                    arrivare   al
cittadino”
di Erika Noschese

“I   punti   fermi,   per   me,   devono   essere:   partire   dal
centrodestra, allargarsi alla società civile fino
all’inverosimile e, soprattutto, un nuovo linguaggio, più
semplice che vada direttamente al cittadino”. E’ questa, per
il parlamentare salernitano di Forza Italia Vincenzo Fasano,
la ricetta giusta per riportare la coalizione di centrodestra
agli “antichi splendori”, soprattutto dopo il flop alle
elezioni regionali e in vista delle prossime amministrative,
in programma nella primavera 2021. Onorevole, partiamo subito
dagli ultimi avvenimenti: la Regione Campania ha optato per la
chiusura delle scuole e, in questi giorni, si sprecano le
polemiche anche da parte dei genitori che vogliono la
riapertura degli istituti scolastici… “Io sono sgomento, sono
senza parole perchè ero convinto delle verità ufficiali che
leggevo, come tutti i cittadini, di una situazione sotto
controllo. Invece, sotto controllo non era. Sono sgomento, lo
ribadisco”. Ci sono nuove restrizioni imposte da De Luca e da
qui a breve potrebbe essere imposto il coprifuoco, soprattutto
nel week end di Halloween. Crede che queste che siano
necessarie per contenere il contagio? “Non lo so, credo che
tutto quello che può scongiurare il rischio di un aumento dei
contagi vada fatto ma, naturalmente, credo che siamo in
ritardo. E’ evidente che il governatore non controlla la
situazione, la regione è fuori controllo così come la gestione
dell’emergenza stessa. Mi pare evidente. Siamo fuori campagna
elettorale, possiamo parlare e dire, finalmente, quali erano i
nostri timori: i dati che leggevamo non erano quelli veri,
probabilmente c’è stata una sottovalutazione perchè c’era la
campagna elettorale ma finita la festa siamo in piena
emergenza. Non so che dire ma come cittadino io sono agli
ordini del presidente della Regione che non ho votato e non
voterò ma qualunque siano i decreti che emana io li osserverò,
come giusto che sia ma da uomo politico e cittadino di Salerno
sono sgomento”. Sono passate diverse settimane dalle elezioni
regionali che hanno visto la vittoria schiacciante del
governatore De Luca e un crollo netto del centrodestra e in
particolare Forza Italia. Si aspettava questo risultato?
“Certamente, con la paura che il Covid aveva eiaculato e con
la certezza che il governatore aveva dato di saper gestire
l’emergenza mi aspettavo questo risultato così negativo.
L’effetto mediatico del lanciafiamme avrà sicuramente fatto
effetto ma purtroppo abbiamo dovuto constatare che il
lanciafiamme non è servito a niente perchè perdere un’elezione
si può ma perdere la vita no. Mi preoccupo per la vita dei
cittadini, anche della mia, più che della propaganda e invece
molta propaganda e poca prevenzione e molte delle cose che si
stanno dicendo di mettere in campo andavano già fatto,
probabilmente per non allarmare. Io parlo di De Luca in quanto
a capo della Regione ma è chiaro che non tutto è in capo al
governatore. La sanità campana funziona così”. In casa Forza
Italia adesso la parola d’ordine sembra essere rinnovamento.
L’obiettivo, per molti esponenti, sembra essere quello di
riformare la classe dirigente. E’ la soluzione, secondo lei?
“Secondo me c’è bisogno di idee chiare. Il rinnovamento è una
proposta alla quale nessuno si oppone, è una cosa fisiologica
ed è da stupidi opporsi ad un eventuale ricambio. Le elezioni
servono a questo, anche a misurare. Il problema è chi invoca
il rinnovamento: se è un rinnovatore ben venga, se è parte del
gruppo dirigente, travestito da rinnovatore, allora non va
bene. Io credo che ci sarà tanto da mettere in campo, vedo una
Forza Italia – nonostante i risultati fortemente deludenti –
ancorata al centrodestra, in maniera indissolubile, distinta
per posizioni come ad esempio sul Mes in quanto noi siamo a
favore ma assolutamente in quel recinto, nemmeno un metro di
distanza tra noi e gli alleati di centrodestra e, insieme,
possiamo dare una svolta al Paese”. Nella primavera 2021, la
città di Salerno sarà chiamata al voto per le elezioni
amministrative. Secondo lei, Forza Italia deve essere in campo
da sola o in coalizione? “Dobbiamo fare due operazioni per le
comunali: unire il centrodestra, cosa che non è capitata in
altre occasioni, come già avvenuto anche in questa tornata
elettorale in quanto troppo spesso siamo andati un po’ sparsi,
con risultati sultati assolutamente deludenti. Io vedo
centrodestra ovunque, tenendo presente che bisogna fare i
conti con il territorio. Io vedo anche un’operazione di
allargamento, in questo senso posso raccogliere qualche
suggerimento che arriva anche da qualche esponente che ho
sentito rilasciare interviste in questi giorni: dare vita ad
uno schieramento largo che parte dal centrodestra e arrivi
ovunque, coinvolgendo la società civile, i grossi intermedi,
le categorie, che sia interprete vera dell’esigenza di
cambiamento, se sono vere le proteste di questi giorni che
sicuramente aumenteranno”. Di cosa ha bisogno, secondo lei, la
città di Salerno? Qual è la sua idea di programma elettorale?
“Il programma elettorale è una cosa che non si costruisce così
ma dobbiamo dare un segnale assoluto di discontinuità rispetto
alla gestione deluchiana. Non ce l’abbiamo fatta alla Regione
e ho spiegato il perchè con molta chiarezza. Probabilmente,
adesso ai cittadini è più chiaro che la propaganda non è buona
politica. Se riusciamo noi a far passare questo messaggio che
questi hanno fatto propaganda, non buona politica o buona
amministrazione allora è probabile che, con uno schieramento
largo, senza egoismi, senza persone che si sovrappongono,
senza personalismi, potremmo battere la corazzata. Dalle
sconfitte bisogna trarre profitto, capire che le cose sono
andate male, perchè e cambiare ciò che va cambiato, anche se
radicalmente. I punti fermi, per me, devono essere: partire
dal centrodestra, allargarsi alla società civile fino
all’inverosimile e, soprattutto, un nuovo linguaggio, più
semplice che vada direttamente al cittadino. Probabilmente,
questa volta i cittadini ci capiranno ma devono vederci uniti.
Naturalmente, sulla figura del sindaco non mi sbilancio perchè
qualunque nome faccio lo brucio ma sono per una personalità di
alto profilo, che sappia mantenere insieme i valori di un
centrodestra allargato e rappresentare anche le istanze dei
cittadini, non per forza di centrodestra ma delusi dalle
politiche di questi anni”. Amministrazione Napoli: promossa o
bocciata? “Enzo Napoli è un signore, un galantuomo ma
assolutamente da bocciare la sua esperienza. Poi, devo dire:
non è una bocciatura sua perchè di suo c’è veramente poco”.
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