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LA VIOLENZA NELLA VITA DI RAGAZZI E RAGAZZE: QUALI MODELLI DI RELAZIONE PER LE NUOVE GENERAZIONI? Conoscenze e pratiche per la prevenzione e l’intervento a scuola Dott.ssa Lucia Beltramini Università degli Studi di Trieste Vittorio Veneto, 09.11.2018
OBIETTIVI DELLA GIORNATA • Esplorare le esperienze di violenza nella vita di ragazze e ragazzi, con un approccio sensibile al genere • Evidenziare l’impatto della violenza su salute, comportamenti, relazioni • Osservare quali modelli di relazione, ma anche di maschile e femminile, vengono proposti a ragazzi/e, in ciascun contesto di vita • Analizzare il ruolo di insegnanti e scuola nella prevenzione della violenza di genere • Fornire indicazioni pratiche per l’intervento (trasversale ai diversi obiettivi)
ADOLESCENTI: POTENZIALITA’ E COMPLESSITA’ Crescita Integrazione Interessi Rischi Opportunità Divertimento Esplorazione Interdipendenza Relazioni Famiglia Scuola Amore Immagine dal film “Inside out” (2015, Pixar)
LA VIOLENZA NELLA VITA DI RAGAZZI E RAGAZZE Violenze intrafamiliari Violenze extra-familiari Violenze nei “media” • Fisiche • Da compagni/e • Sessualizzazione delle • Psicologiche • Da altri adulti (amici bambine e delle • Sessuali di famiglia, insegnanti, ragazze • Assistite preti, allenatori…) • Violenza contro le • Trascuratezza grave • Dal partner donne e le ragazze nei • Raramente da media sconosciuti
LA RICHIESTA DI AIUTO • Adolescenti: restii a chiedere aiuto —> più consapevoli dei bambini, ma con maggiori difficoltà a confidarsi —> Spesso quando un ragazzo/a chiede aiuto, lo fa con un amico/a • Non sempre riconoscono la violenza, né il legame con il malessere • Storia che emerge “un pezzo per volta” —> Più difficile parlarne se coinvolgimento con l’aggressore (“l’ho provocato, assecondato”, ..) • Possono manifestare un aperto disagio oppure non presentare alcun segno • Scelgono modi indiretti per chiedere aiuto (un bigliettino scritto ad un’insegnante; la richiesta di un consiglio per una presunta amica in difficoltà …) • Alcune violenze vengono ricordate o rivelate per la prima volta in adolescenza
RAGAZZI E RAGAZZE: RAPPORTI DI GENERE, ESPERIENZE E PERCEZIONI DI VIOLENZA Una ricerca in Friuli Venezia Giulia (Romito, Paci, Beltramini, 2007)
UNA RICERCA SUI GIOVANI (Romito, Paci, Beltramini, 2007) • Parte quantitativa: 726 questionari anonimi autosomministrati a ragazze (396) e ragazzi (330) della Regione —> Studenti/esse di 5° superiore • Per indagare esperienze di violenza (in famiglia, nella coppia, sessuali) e salute • Parte qualitativa: 10 focus group con ragazze/i di 2°-3° superiore della Regione • Per analizzare le opinioni sul rapporto tra i generi, le credenze e pregiudizi sulla violenza, i modelli culturali maschili e femminili di riferimento •
VIOLENZE IN FAMIGLIA (Romito, Paci, Beltramini, 2007) • “Ti capita o ti è capitato di subire violenze psicologiche (es.: essere insultato, denigrato, minacciato ripetutamente, controllato continuamente, chiuso in casa o fuori casa) in famiglia?” • “Ti capita o ti è capitato di subire violenze fisiche (es.: essere preso ripetutamente e violentemente a schiaffi, a pugni, a calci, colpito con un oggetto o altre aggressioni fisiche) in famiglia?” • L’8% dei ragazzi/e ha assistito a violenze fisiche del padre sulla madre • Il18% ha assistito a maltrattamenti psicologici del padre sulla madre • L’8% degli intervistati/e riporta di aver subito violenza fisica dal padre QUALI MODELLI PER IL FUTURO?
VIOLENZA NELLE COPPIE DI GIOVANI • Teen dating violence: “Aggressioni fisiche o atti che causano un danno e che includono l’abuso psicologico o emotivo, verbale e non, e che si verificano in situazioni private o sociali che differiscono dalla violenza domestica principalmente per il fatto che la coppia non è legata da vincoli di sangue o dalla legge” [Ely, 2002] • Stare insieme in adolescenza: molti tipi di relazione • Diverse occasioni di incontro (scuola, gruppo di amici) • Adulti possono minimizzare • Rischio di trasferire un determinato modello relazionale anche nella vita adulta Comportamenti di Violenza psicologica controllo Violenza fisica Violenza sessuale
VIOLENZE NELLA COPPIA (Romito, Paci, Beltramini, 2007) Comportamenti di controllo Violenza psicologica • Controllare • Insultare • Impedire di fare delle cose • Umiliare • Isolare dagli altri • Denigrare • Usare la gelosia per giustificarsi • Minacciare Violenza fisica Violenza sessuale • Fare scenate violente • Fare pressioni, minacce, ricatti per • Danneggiare le cose dell’altro/a avere rapporti • Alzare le mani, dare spintoni o • Imporre di usare/non usare un certo schiaffi tipo di contraccettivo • Dare pugni, calci, colpire con oggetti • Stupro o tentato stupro
VIOLENZE SULLE RAGAZZE (Romito, Paci, Beltramini, 2007) Comportamenti di Violenza psicologica controllo Violenza fisica Violenza sessuale • 1 ragazza su 6 (16%) ha vissuto gravi violenze psicologiche o comportamenti di controllo dal partner • Più di 1 ragazza su 10 (13%) ha subito violenze fisiche in coppia • Più di 1 ragazza su 10 (14%) ha subito pressioni, molestie e violenze sessuali dal partner • Più di 1 ragazza su 5 (22%) vittima di molestie/violenze sessuali da autori diversi dal partner
RAPPORTI TRA RAGAZZI E RAGAZZE (Romito, Paci, Beltramini, 2007) • Ragazzi e ragazze sembrano vivere due realtà distinte, nelle quali è forte l’adesione a modelli di femminilità e mascolinità tradizionali • Ai maschi viene chiesto di mostrarsi sempre forti, decisi, di non avere fragilità né debolezze: I = “Ma non succede qualche volta che uno non ha voglia di essere sempre forte?” S = “Sì, sì, di solito in quei momenti si sta a casa” • Alle ragazze, di adeguarsi a quanto maschi e femmine si aspettano da loro, pena l’esclusione sociale e una cattiva reputazione: “Con i ragazzi cerco sempre di mostrare il lato migliore, cioè quello perfetto. Vogliono sempre una ragazza al 100%” (…)“Anche se si è tra amiche comunque c’è una specie non dico di lotta, però tu devi essere quella che spicca tra le altre”
SESSUALITA’ PER RAGAZZI E RAGAZZE (Romito, Paci, Beltramini, 2007) • Sessualità per i ragazzi —> Modello univoco: essere virile, fare la prima mossa, conquistare più ragazze possibili —> Bisogno costante di dimostrare qualcosa agli altri maschi • I = “Secondo voi com’è per i ragazzi, la prima volta ... come la vivono i ragazzi secondo voi ... quando è per loro la prima volta?” • R4 = “Una specie di trionfo, una conquista” • R3 = “Anche per magari, tra virgolette, per vantarsi con gli altri amici” • Sessualità per le ragazze —> Mass-media e cultura di riferimento propongono modelli contraddittori —> Femminilità seduttiva vs ritorno a valori tradizionali • Sessualità vissuta in funzione dei desideri dei ragazzi: se si è innamorate si accetta tutto: “Lei ha detto “Sì guarda non me la sento” … e lui insisteva, ha detto “Bon se non lo facciamo io ti mollo””
QUALI MODELLI PER RAGAZZI E RAGAZZE?
CONTESTI DI VITA [Bronfenbrenner, 1975] Società Comunità Relazioni Persona
MODELLI TEORICI PER CAPIRE • Per analizzare l’impatto che i modelli possono avere sulle persone, il loro benessere, le relazioni, le comunità, le società: • Modello ecologico (Bronfenbrenner, 1975) • Teoria socio-cognitiva dell’apprendimento sociale (Bandura, 1977)/ Teorie della socializzazione —> Si apprende osservando modelli • Teoria della “coltivazione” (Gerbner et al. 1994)/ Teorie socioculturali —> Si adotta una visione del mondo che coincide con quella proposta dai media • Teoria dell’oggettivazione (Friedrickson et al., 1998) —> Donne vivono in una società che le giudica costantemente per il loro corpo. Col passare del tempo si può interiorizzare questo “sguardo dell’altro” (auto-oggettivazione) •
QUALI MODELLI DI RELAZIONE? In famiglia Tra coetanei Nei “media” LA VIOLENZA ASSISTITA
LA VIOLENZA ASSISTITA [CISMAI, COORDINAMENTO ITALIANO DEI SERVIZI CONTRO IL MALTRATTAMENTO E L’ABUSO ALL’INFANZIA, 2017] • Violenza assistita intrafamiliare: l’esperire da parte del bambino/a o adolescente qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica e atti persecutori su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative, adulte o minorenni • Il bambino/a-ragazzo/a può farne esperienza direttamente o indirettamente, e/o percependone gli effetti acuti e cronici, fisici e psicologici • La violenza assistita include l’assistere a violenze su altri membri della famiglia e ad abbandoni e maltrattamenti ai danni degli animali domestici. La forma di violenza assistita più frequente è assistere alla violenza esercitata dal padre sulla madre • Le dinamiche della violenza domestica interferiscono sulla relazione con i figli, alterando l’espressione delle funzioni genitoriali della madre e del padre maltrattante e i modelli di attaccamento
VIOLENZA CONTRO LE DONNE • La violenza nei confronti delle donne è “una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica, che nella vita privata” [Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, 2011] Nel mondo, ne è vittima 1 donna su 3 (OMs, 2013) Non è un’emergenza di questi ultimi anni, ma un grave problema politico, sociale, culturale e di salute pubblica sempre esistito ma in passato NON VISTO —> Le radici della violenza sono sociali, politiche e culturali, ma le conseguenze sono sanitarie
VIOLENZA NEL CICLO DI VITA • Aborti selettivi • Infanticidio delle bambine, trascuratezza selettiva nelle cure • Violenze sessuali nella prima infanzia • Matrimoni di bambine • Mutilazioni sessuali femminili • Violenze sessuali intra-familiari (incesto) ed extra-familiari • Pornografia e prostituzione infantile • Violenze da “corteggiamento”: “date rape”, “acidificazione” • Violenza “domestica”, da partner o ex/relazioni di intimità • Uccisione delle mogli, morte “da dote” • Delitti “d’onore” • Stupro • Molestie sessuali sul luogo di lavoro • Tratta e prostituzione • Femminicidio
VIOLENZA “DOMESTICA” • Forma più frequente di violenza sulle donne • La violenza domestica “designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima” [Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, 2011] • In Italia ne è vittima 1 donna su 5 (FRA, 2014) • 1 femminicidio ogni 2/3 giorni [Casa delle donne di Bologna, 2014; Eures, 2013; Ministero della Giustizia, 2017]
VIOLENZA SULLE DONNE E VIOLENZA SUI MINORI • I minori sono sempre coinvolti nella violenza domestica • Violenza assistita: In Italia, nelle coppie in cui la donna è vittima di violenza e ha figli, il 65% dei bambini/e assiste [Istat, 2014]. Talvolta indotti a partecipare —> “In Italia si stima che 427.000 minori, in soli cinque anni, abbiano vissuto la violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro mamme, nella quasi totalità dei casi compiute per mano dell’uomo” [Save the Children, 2018] • Orfani di femminicidio: in Italia, nel triennio 2012-2014, 417 figli/e hanno subito l’assassinio della madre da parte del padre, 52 hanno assistito, 18 sono stati uccisi insieme alla madre [Ferrara et al, 2015] —> 1600 orfani speciali [2000-2014; Baldry, 2017] • Violenza diretta: tra il 40 e il 60% degli uomini che sono violenti con le partner lo sono anche con i figli/e [UNICEF, 2006] • Violenza sulla donna in gravidanza: Stress materno prenatale può portare a morte in gravidanza, aborti, nascite premature • Danno alla relazione di attaccamento e alle competenze genitoriali materne • Apprendimento di modelli di relazione disfunzionali per il futuro
CONSEGUENZE SU SALUTE E SVILUPPO • Rischio di depressione, ansia, inquietudine, fobie, difficoltà nel comportamento alimentare, comportamenti autolesivi, uso di alcol, alterazioni del ritmo sonno/veglia, incubi ed enuresi notturna, comportamenti regressivi, scarse abilità motorie, sbalzi d’umore, iperattività, ipereattività • Immaturità, ipermaturità, minori competenze sociali e prosociali, livelli più bassi di interazioni affettive con altri bambini, atteggiamenti da bulli • Scarse abilità verbali e visivo-spaziali dovute alla carenza di stimoli nel contesto familiare; diminuzione del gioco spontaneo e creativo, riproduzione della violenza in giochi o disegni • Frequenti assenze da scuola ma anche investimento eccessivo sui risultati scolastici (perfezionismo) • Aggressività, crudeltà verso gli animali
PREVENZIONI INTEGRATE “Identificare (una situazione di violenza) e intervenire a favore della donna può costituire uno dei modi più efficaci di prevenire l’abuso e il maltrattamento sui minori” [American Academy of Pediatrics, 1998] Contrastare la violenza sui minori può aiutare a prevenire la violenza contro le donne Programmi che promuovono una sana genitorialità possono prevenire la violenza in età adulta: un bambino che riceve cure più adeguate ha maggiore probabilità di diventare un adulto equilibrato [Fulu et al. 2014; Heise, 2011; OMS, 2010]
FATTORI DI PROTEZIONE • Risorse personali del bambino/a: capacità, talenti, interessi, punti di forza • Relazioni positive e protettive con insegnanti, educatori/ trici o altri familiari • Capacità protettive della madre che trova il coraggio di proteggersi e proteggerli • Percorsi di aiuto al padre, che migliorino le sue competenze genitoriali e sollecitino l’assunzione di responsabilità sulla violenza e il riconoscimento dei danni che essa provoca sui figli • Resilienza, di madre e bambino/a
QUALI MODELLI DI RELAZIONE? In famiglia Tra coetanei Nei “media” MODELLI DISFUNZIONALI
IL GRUPPO MASCHILE • “[Ai ragazzi] generalmente non si insegna ad essere attraenti, ma, piuttosto, ad apparire forti e dominanti, indipendentemente dal fatto che si sentano o meno tali (…) I ragazzi e gli adulti che si discostano dalle definizioni dominanti della maschilità (…) diventano spesso oggetto di offese di carattere verbale e discriminazioni, se non addirittura di violenza” [Connell, 1987] • Un gruppo di pari e coetanei, in particolare modo in adolescenza, che supporta la violenza e un ideale di mascolinità aggressivo costituisce un importante fattore di rischio per la violenza contro le donne —> Diversi studi hanno evidenziato che la probabilità che un uomo o un ragazzo eserciti violenza sessuale varia al variare dell’accettazione della violenza nel gruppo di coetanei
QUALI MODELLI DI RELAZIONE? In famiglia Tra coetanei Nei “media” SESSISMO, SESSUALIZZAZIONE E VIOLENZA
MODELLI DI FEMMINILE Tra ritradizionalizzazione …
SESSISMO OSTILE E BENEVOLO Sessismo ambivalente (Glick & Fiske, 1996) • Sessismo ostile • Atteggiamento palesemente ostile e negativo verso le donne
SESSISMO OSTILE E BENEVOLO Sessismo ambivalente (Glick & Fiske, 1996) • Sessismo benevolo • Atteggiamenti che sono sessisti perché stereotipizzano le donne, ma sono positivi nel tono • Donne come fiori delicati, naturalmente predisposte alla cura, soggetti fragili e da proteggere
STEREOTIPI SUI RUOLI DI GENERE • Generalizzazioni semplicistiche, credenze rigide ma ampiamente condivise, di quello che significa essere uomini e donne in una società — > I media non li creano ma contribuiscono a rafforzarli • Qualche esempio .. • Le donne sono emotive, gli uomini razionali • I bambini sono aggressivi, le bambine tranquille • Le donne sono più brave nei lavori domestici, gli uomini nei lavori di manutenzione • Le donne vogliono l’amore, gli uomini la carriera
FIN DALL’INFANZIA …
I GIOCATTOLI … PER LEI … PER LUI … • Cucinare • Costruire • Prendersi cura • Combattere • Truccarsi • Guidare/Lavorare
SOVVERSIVI! :)
SOVVERSIVI DA GRANDI! LO STEREOTIPO … https://www.youtube.com/watch?v=rZCy3- uYOkE&fbclid=IwAR1d5LgyjYG6limiMw0QuII6dx6DMiEZxBV62V3rNpm9cuQ2rbZIPvHLL_w http://occhioallospot.altervista.org/kinder-pingui-sessismo-sacrificio-felicita/? fbclid=IwAR1Cy0KjNeV1YBsn6PAR26alrq2Bv-apmHVjAB2ttZQVvZ9RdabDv2vVfS SEGNALI DI CAMBIAMENTO! https://www.youtube.com/watch? v=6bLRF279iGE&feature=youtu.be&fbclid=IwAR26lUhglyh_O1xxi6ZFonitlGTRCiuK1LPhdTik u2xfTjU_VYIF8TZk2TI https://www.youtube.com/watch? v=xV_6oPjYWZ4&fbclid=IwAR2YV6uZHTZPFrrR1P4jysawGmuACkH_nUvPL7kCzx63Bjth_P6 3kVCV5I4&app=desktop
I TESTI SCOLASTICI • Linguaggio e narrazioni possono essere veicoli di stereotipi di genere (Gianini Belotti, 1978; Sabbadini,1986; 1987; Pace, 1986) • Analisi dei libri di lettura per la 4° elementare di 10 importanti case editrici (Biemmi, 2006) • Protagonisti maschili nel 59% delle storie (vs 37% femminili) —> Nei racconti di avventura: 72% maschi vs 20% femmine • Maggiore discriminazione: nel lavoro —> Su 70 protagonisti maschi, 49 lavorano (70%); su 32 femmine, le lavoratrici sono solo 18 (56%)
MESTIERI “DA DONNE” (15) MESTIERI “DA UOMINI” (50) • Maestra (8) • Re (5), cavaliere (4) • Strega (3), maga (2), fata, • Mago (3) indovina, Befana • Maestro (3) • Scrittrice, pittrice • Scudiero (2) • Nobile, principessa, castellana • Scrittore (2), pittore • Nutrice • Dottore (2) • Casalinga • Poeta (2) • Bibliotecaria • Pescatore, pirata, paggio, mozzo, medico di bordo di una nave, meccanico, ombrellaio, nobile, navigatore, scultore, alunno, scienziato, valletto, taglialegna, studioso, sceicco, viaggiatore, presidente di una squadra di calcio, profeta, riparatore di sedie, venditore, barbiere, Babbo Natale, artista, bibliotecario, cantante, boscaiolo, architetto, artigiano, arrotino, giornalista, giocatore, marinaio, geologo, contadino, comandante, capitano di una nave, crociato, ferroviere, esploratore, esattore delle tasse
STEREOTIPI SUI RUOLI DI GENERE: un bel problema • Come riporta il Parlamento Europeo con la sua Risoluzione del 12 marzo 2013 sull’Eliminazione degli stereotipi di genere nell’Unione Europea, i ruoli e gli stereotipi tradizionali associati al genere continuano a esercitare una forte influenza sulla suddivisione dei ruoli tra donne e uomini in casa, sul lavoro e nella società in generale. Secondo lo stereotipo le donne sono rappresentate come coloro che si occupano della casa e dei figli mentre gli uomini sono considerati i responsabili del sostentamento e della protezione della famiglia. • In generale quindi gli stereotipi di genere tendono a perpetuare lo status quo degli ostacoli ereditati dal passato che impediscono di raggiungere la parità di genere e a limitare il ventaglio di scelte occupazionali e lo sviluppo personale delle donne, impedendo loro di realizzare appieno il proprio potenziale in quanto individui e attori economici, e rappresentano pertanto forti ostacoli al conseguimento della parità tra donne e uomini.
Inoltre, sempre dalla Risoluzione … • E’ ormai noto che: • nei mezzi di informazione, nella comunicazione e nella pubblicità la discriminazione di genere continua a essere diffusa e favorisce la trasmissione degli stereotipi di genere • i bambini entrano in contatto con gli stereotipi di genere molto precocemente attraverso i modelli promossi da serie e programmi televisivi, dibattiti, giochi, videogiochi e pubblicità, materiali didattici e programmi di istruzione nonché atteggiamenti osservati a scuola, in famiglia e nella società, che influenzano la loro percezione del modo in cui dovrebbero comportarsi gli uomini e le donne, con ripercussioni sul resto della loro vita e sulle loro aspirazioni future • sebbene i mezzi di informazione possano svolgere un ruolo educativo positivo, essi propongono diffusamente stereotipi sulle bambine – anche attraverso la pubblicità e i programmi per bambini – e spesso tendono a consolidare gli atteggiamenti e i comportamenti tradizionali
• Studio multimetodo condotto in 15 Paesi del mondo con ragazze/i 10-14 anni e caregiver [Journal of Adolescent Health, 2017] —> Evidenzia che norme di genere stereotipate sono presenti ovunque nel mondo, si cristallizzano nella prima adolescenza, sono rinforzate in famiglia e nel gruppo dei pari ed impattano: • Sulla salute delle ragazze, sulle loro scelte professionali, sul rischio di violenze quando non si conformano al ruolo di genere prescritto • Sui ragazzi, con rischio di malattie, abuso di droghe e alcol, violenza e criminalità (e chi non si adegua al modello, rischio di emarginazione/ bullismo/violenze)
MODELLI DI FEMMINILE Tra ritradizionalizzazione … … e Sessualizzazione su donne, ragazze e bambine
IMPATTO SU BAMBINE E RAGAZZE • Funzionamento cognitivo: minori risorse cognitive “libere” • Insoddisfazione corporea, vigilanza ossessiva sul corpo e “ansia di apparire”: aumentano guardando riviste o trasmissioni che propongono corpi di donne perfette (Monro, 2005) • Disgusto per il corpo: paura costante di essere giudicate —> Esperimento: Ragazze che indossano un costume vs ragazze che indossano un maglione (Friedrickson, 1998) • Salute mentale e fisica: sessualizzazione legata a: • Disturbi alimentari (Studio sulle isole Fiji; Becker, 2004) • Bassa autostima • Depressione/Umore depresso • Adesione a ruoli sessuali stereotipati • Auto-sessualizzazione: Il concentrarsi sugli aspetti fisici della propria persona e il continuo confronto tra il proprio corpo e le immagini di bellezza trasmesse dai media distolgono l’attenzione da compiti, esperienze e scopi importanti —> Bambine e ragazze imparano che l’essere seduttive e attraenti è qualcosa che gli altri approvano e incoraggiano
IMPATTO SU … Donne Uomini Società • Ideale della • Donne e ragazze viste • Aumenta il livello di giovinezza come solo come oggetti accettazione della unico momento felice sessuali violenza su donne, • Vergogna per il corpo • Aspettative ragazze, bambine • Bassa autostima irrealistiche
MODELLO DI MASCHILE Messaggi rivolti agli uomini nelle riviste [Vokey et al, 2013]: • Il pericolo è eccitante —> Comportamenti a rischio • La durezza è una forma di autocontrollo emotivo —> Scarsa salute maschile • La violenza è virile —> Più a rischio di esercitare violenza • E’ giusto essere brutali e insensibili con le donne e nella sessualità —> Maggiormente tolleranti di fronte alla violenza
LA BANALIZZAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE NEI MEDIA
VIOLENZA CONTRO LE DONNE [Pubblicità] 1. Si sfrutta la violenza sulle donne per vendere dei prodotti …
VIOLENZA CONTRO LE DONNE [Moda] 2. La violenza diventa “glamour”: la morte ti fa bella
[Moda e Pubblicità] Campagna pubblicitaria per sponsorizzare la linea cosmetica della MAC. Nomi dei prodotti: Factory, Ghost Town, Juàrez … … Ciudad Juàrez, città del Messico in cui dal 1993 centinaia di giovani donne sono state stuprate, torturate, sgozzate, rapite, uccise
VIOLENZA CONTRO LE DONNE [Videogiochi]
VIOLENZA CONTRO LE DONNE [Testi di canzoni] “Eri stata avvertita ricordi quegli scleri / Io te lo avevo detto avevo dei problemi seri / E ora hai paura perché tutti quei brutti pensieri / Da qualche giorno hanno iniziato a diventare veri / E adesso guido verso casa tua che vivi a Monza / Pieno di cattive idee dettate da un sbronza / Volevo abbassare le armi ora dovrò spararti / Non mi dire di calmarmi è tardi stronza / F****** il senso di colpa non ci saranno sbocchi / Voglio vedere la vita fuggire dai tuoi occhi / Io c’ho provato e tu mi hai detto no / E ora con quella tua testa ti ci strozzerò” [3 messaggi in segreteria – Emis Killa]
VIOLENZA CONTRO LE DONNE [Pornografia violenta] (Romito & Beltramini, 2015) Ragazzi Ragazze Non guarda pornografia 11% 61% Pornografia non violenta 44,5% 20% Pornografia violenta 44,5% 19% • Perle ragazze, associazione tra il guardare pornografia violenta e tutte le forme di violenza subita (coppia, famiglia, sessuale) • Peri ragazzi: pornografia sembra porsi quale “norma di mascolinità” —> Rischioso: quale modello di relazione con le ragazze/donne? Quale visione del femminile?
PERCHÉ È UN PROBLEMA? • Media ripropongono le norme e le aspettative della società —> Descrivere la violenza contro le donne come normale, o addirittura positiva o glamour, contribuisce ad una banalizzazione e legittimazione del fenomeno • Essere esposti alla violenza: desensibilizzazione (Krahè, 2011); in alcuni casi aumento del divertimento nel guardare (Fanti, 2009) —> Incrementa l’accettazione della violenza contro le donne da parte degli uomini e, soprattutto se l’immagine riguarda la violenza sessuale, l’adesione ai pregiudizi sulla violenza sessuale • Analisi su molti media, tra cui video giochi (Beck et al. 2012; Dill et al., 2008), TV (Kahlor and Eastin 2011), e film (Linz, Donnerstein, & Penrod 1984; Malamuth & Briere 1986). • Immagini che, nelle donne, aumentano il senso di mancanza di potere (“dis- empowerment”) (Reid & Finchilescu, 1995)
CHE FARE? La prevenzione primaria a scuola • Sviluppare SENSO CRITICO • Non pensare che certi messaggi siano NEUTRI • Cercare ESEMPI POSITIVI
L’INTERVENTO “ECOLOGICO” [Bronfenbrenner, 1975] • Nessun fattore da solo è in grado di spiegare perché alcuni individui si comportino in modo violento nei confronti di altri o perché la violenza sia prevalente in alcune comunità ma non in altre. La violenza è il risultato di un’interazione complessa di fattori individuali, di relazione, sociali, culturali e ambientali. Comprendere il modo in cui questi fattori sono collegati alla violenza rappresenta uno dei passi importanti nell’approccio di salute pubblica per prevenire la violenza stessa” [OMS, 2010] Società Comunità Relazioni Persona
Dalla CONVENZIONE DI ISTANBUL [Consiglio d’Europa, 2011] Capitolo III – Prevenzione • Articolo 12 – Obblighi generali. Le Parti adottano le misure necessarie per promuovere i cambiamenti nei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull'idea dell'inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini. • Articolo 14 – Educazione. Le Parti intraprendono, se del caso, le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all'integrità personale, appropriati al livello cognitivo degli allievi. • Articolo 17 - Partecipazione del settore privato e dei mass media (…) Le Parti sviluppano e promuovono, in collaborazione con i soggetti del settore privato, la capacità dei bambini, dei genitori e degli insegnanti di affrontare un contesto dell'informazione e della comunicazione che permette l’accesso a contenuti degradanti potenzialmente nocivi a carattere sessuale o violento.
PREVENZIONE 3 Livelli di prevenzione [Caplan, 1964] • Primaria: Rivolta a tutti; agire prima che una problematica si verifichi • Prevenzione secondo il senso comune —> Ad es. interventi a scuola rivolti a tutti i ragazzi/e • Noi oggi qui situiamo qui Ma esistono anche le prevenzioni… • Secondaria: Con persone a rischio —> Ad es. interventi con bambini/e che hanno assistito a violenza intra-familiare • Terziaria: Per chi ha già un problema, per prevenire le recidive, ridurre il rischio e il danno —> Ad es. centri antiviolenza per le donne o centri per uomini maltrattanti per gli uomini
L’INTERVENTO A SCUOLA Con ragazzi/e Con insegnanti • Analisi di media, stereotipi, sessismo —> • Affrontare le stesse tematiche iniziando Basi culturali della violenza con un lavoro preliminare di presa di • Lavorare su emozioni, empatia e rispetto consapevolezza sui propri pregiudizi • Favorire la presa di consapevolezza sui sul tema meccanismi della violenza • Fornire loro le corrette indicazioni • Mettere in discussione i comportamenti sull’ascolto del minore e sugli di dominazione e controllo; discutere obblighi dell’insegnante in caso di su “dov’è il limite” reati perseguibili d’ufficio • Sfatare i pregiudizi sulla violenza • Scuola e insegnanti: osservatorio • Fornire indicazioni sui servizi a cui privilegiato ma anche modelli di chiedere aiuto comportamento • Attenzione alla comunicazione sui • Insegnanti formati/e possono portare media avanti autonomamente progetti di approfondimento
COSA PUO’ FARE L’ADULTO? • Educare al rispetto 1. Premessa: bambini/e e ragazzi/e hanno bisogno di sentirsi al sicuro e amati 2. Genitori - ma anche insegnanti, allenatori, educatori etc - come modelli (volenti o nolenti!). Mostrare esempi positivi: essere coerenti con le regole, gli insegnamenti e i comportamenti che proponiamo —> E’ inutile insegnare agli altri ad essere rispettosi se siamo i primi a fare il contrario 3. Riflettere sul proprio sistema di credenze: riconosco e condanno la violenza? Sono critico rispetto agli stereotipi? 4. Condannare la violenza, la sessualizzazione delle bambine, i discorsi sessisti o omofobici 5. Far capire che la violenza non è mai il modo corretto per affrontare o risolvere una questione 6. Con i maschi, non promuovere certi comportamenti, non considerarli educativi, utili per creare il gruppo o per far diventare “veri uomini” 7. Con le ragazze, non rinforzare solo gli aspetti legati alla bellezza o all’apparire
COSA PUO’ FARE L’ADULTO? • Tutelare 1. Comunicare chiaramente che se qualcuno ci ferisce abbiamo il diritto di stare male e chiedere aiuto 2. Offrire la disponibilità all’ascolto anche sui temi della violenza, senza forzare ma lasciando aperta la porta del dialogo 3. Chiedere cosa provano i figli (o gli studenti) quando sentono parlare di questi temi 4. Riconoscere la violenza, non minimizzare né banalizzare 5. Gestire la propria tensione nel caso si sospetti una violenza 6. Non avere il timore di dire “Non so cosa fare” —> Chiedere aiuto • Per quanto riguarda i media … • Discutere con i figli (o gli studenti) in merito ai messaggi e alle immagini trasmesse dai vari media • Ridurre l’esposizione a media violenti; parlarne se li vedono • Cercare media alternativi • Confrontarsi con altri genitori/insegnanti/educatori etc
LA PIRAMIDE DELLA VIOLENZA Una guida per la prevenzione ( ,, ( ) , , , ) ) )) )) (
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80 anni di sessismo Attenzione ai modelli http://video.d.repubblica.it/lifestyle/80-anni- di-sessismo-riassunti-in-2-minuti-48-donne- raccontano-le-offese-quotidiane/4011/4148 https://www.youtube.com/watch?v=E2W_jGnw0JY
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ESEMPI POSITIVI DI PUBBLICITA’ • Video: “Come una ragazza” https://www.youtube.com/watch?v=4tvlE78xJvE • • Video: “Inspiring the future” https://www.youtube.com/watch?v=qv8VZVP5csA
MODELLI POSITIVI NELLA SOCIETA’ Discorso di Emma Watson alle Nazioni Unite [21.09.2014] “Non si parla molto spesso di come gli uomini siano imprigionati negli stereotipi di genere che li riguardano, ma vedo che lo sono. E quando se ne saranno liberati, le cose di conseguenza cambieranno anche per le donne. Se gli uomini non devono essere aggressivi per essere accettati, le donne non si sentiranno in dovere di essere sottomesse. Se gli uomini non devono avere il controllo per sentirsi tali, le donne non dovranno essere controllate. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi libere di essere sensibili. Sia gli uomini che le donne devono sentirsi liberi di essere forti”
MODELLI OVUNQUE!
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UN SITO PER LA PREVENZIONE “NO ALLA VIOLENZA!” (Beltramini, Paci, Pomicino, Romito, 2011) www.units.it/noallaviolenza/
CAMPAGNA “FIVE MEN” https://www.youtube.com/watch?v=apmcfqxkuG4
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LAVORO SULLA STAMPA
UNA RISORSA PER I NUOVI MEDIA www.generazioniconnesse.it/
UN TESTO PER LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI • “La violenza c’è, occorre vederla” • Hanno contribuito: • Operatori socio-sanitari • Ricercatori • Insegnanti • Operatrici dei Centri anti-violenza • Forze dell’ordine • Magistrati, avvocati • Un linguaggio comune per un lavoro di rete
IN CONCLUSIONE … “Gli adolescenti completano il loro viaggio fisico, emotivo e psicologico verso l’età adulta in un mondo in cambiamento che contiene sia opportunità che pericoli” [OMS, 2002] Obiettivo: intervenire e prevenire per incrementare le opportunità, promuovere il benessere, potenziare la consapevolezza, limitare i pericoli
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