Scuola, nessuna riapertura a maggio: tutti promossi
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Scuola, nessuna riapertura a maggio: tutti promossi A scuola non si torna perché ci sono ancora troppi rischi. Questo il pensiero della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un’intervista sul Corriere della sera in cui fa presente che si “allontana sempre di più la possibilità di riaprire a maggio” e che “il governo prenderà a giorni una decisione”. La ministra sottolinea che anche se ci sarà per tutti la promozione, le pagelle saranno “vere”, con i 4 e i 5. E per le famiglie ci sarà un aiuto con “un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter”. Per la Maturità “sarebbe auspicabile” l’esame a scuola.
Palermo, omicidio di Mercurio Nepa: custodia cautelare in carcere per 4 pregiudicati PALERMO – I Carabinieri della Compagnia di Carini hanno dato esecuzione, su disposizione della Procura di Palermo, ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palermo nei confronti di 4 soggetti, di età compresa tra i 27 ed i 35 anni, tutti pregiudicati, domiciliati tra Terrasini e Carini. Il G.I.P., sulla base delle risultanze investigative raccolte, ha ritenuto sussistere a carico dei quattro gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di omicidio e rapina, aggravati e in concorso. I fatti contestati nel provvedimento cautelare risalgono al 9 settembre 2019, a Terrasini, allorquando l’84enne Mercurio Nepa, detto Mike, ex imprenditore che per decenni aveva vissuto negli USA, venne trovato cadavere all’interno della
propria abitazione, con la porta aperta, l’appartamento a soqquadro e parzialmente immobilizzato con delle legature sul corpo e sulle gambe. La morte dell’anziano aveva suscitato molta preoccupazione nella comunità di Terrasini e fin da subito gli investigatori avevano ipotizzato una rapina in abitazione finita in modo tragico. Le indagini hanno portato ad avvalorare sempre più tale ipotesi – anche grazie all’esito degli esami sui campioni biologici, analizzati dal Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Messina, alle risultanze dell’esame autoptico e all’attività investigativa condotta anche attraverso attività tecnica di intercettazione dai Carabinieri di Carini: i presunti autori dell’omicidio, tutti con precedenti specifici, si sarebbero introdotti nella notte tra l’8 e il 9 settembre 2019 nell’abitazione del Nepa al fine di impossessarsi di contanti e preziosi che l’anziano era solito nascondere in casa, avrebbero legato mani e piedi a scopo di rapina l’anziana vittima, già affetta da patologie pregresse, e ne avrebbero così provocato la morte per la violenza dell’azione. Anguillara Sabazia, lotteria delle requisizioni dei loculi: un argomento tabù per tutti
ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Pubblicazione di dati sensibili in barba alla Privacy ad Anguillara Sabazia quelli diffusi attraverso l’elenco allegato all’ordinanza dirigenziale firmata dal responsabile dott. Eugenio Maria Giovanni De Rose, contenente i nominativi dei cittadini in possesso di concessioni cimiteriali le cui sepolture risultano ancora non utilizzate ai quali saranno requisiti temporaneamente i loculi del cimitero comunale per via dell’emergenza sepolture. Una storia, purtroppo, già vissuta nel 2018 personalmente da chi scrive Una storia che ormai non desta più alcuna meraviglia se non la consapevolezza di trovarsi sempre di fronte alle solite pratiche pasticcione che neanche il passare del tempo riesce a cambiare. Pratiche, quelle relative la diffusione di dati che il Garante della Privacy considera come riservati e appartenenti alla sfera degli assetti privatistici, che sono state puntualmente contestate nel 2018 tanto che lo stesso ufficio cimiteriale di Anguillara Sabazia prendendo atto del proprio errore si guardò
bene dal ripubblicare i nominativi in chiaro in un successivo atto. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum Il 26 settembre 2018 apparve la prima Ordinanza Dirigenziale n. 117 sempre a firma del Responsabile Eugenio Maria Giovanni De Rose, che metteva online i nominativi in chiaro di soli 10 concessionari di loculi da requisire, tra cui il nominativo di chi scrive. Il 1 ottobre 2018 chi scrive inoltrava richiesta al Comune, con lettera protocollo n. 00031655, chiedendo la pubblicazione sull’Albo Pretorio online dell’elenco di TUTTI i concessionari intestatari di 2 loculi presso il Cimitero comunale di Anguillara Sabazia, con relativa data di nascita per ogni concessionario. Così il 31 ottobre 2018, a seguito della richiesta, viene pubblicata una nuova Ordinanza, la nr.136 – ad integrazione e sostituzione della precedente 117/2018 – con allegato un nuovo elenco, dove non vengono indicati i nominativi ma solo le date di nascita e il numero dei rispettivi loculi, completo di TUTTI i concessionari intestatari di 2 loculi, definito come ESAUSTIVO dal dr. De Rose. Nell’elenco del 2018 definito esaustivo non vengono inclusi alcuni nominativi Sull’elenco allegato all’ordinanza dirigenziale dello scorso 14 aprile 2020 appaiono dei nominativi di concessionari intestatari di 2 loculi. Nominativi, quest’ultimi, che nel 2018 non erano stati menzionati. Perché questi nominativi furono omessi nell’elenco del 2018 nonostante il dr. De Rose definì come ESAUSTIVO l’elenco pubblicato con ordinanza 136/2018?
Sull’allegato elenco alla delibera del 14 aprile 2020 non viene indicata la data di nascita per alcuni nominativi La Delibera del Commissario Prefettizio del 2 febbraio 2020, ha stabilito un ordine di requisizione dei loculi suddetti è cioè: “in via prioritaria a coloro che sono in possesso di più concessioni e successivamente in ordine di data di nascita.” Scorrendo attentamente l’elenco allegato alla delibera dirigenziale del 14 aprile 2020, (che non pubblichiamo per non incorrere in violazioni della Privacy ma che è reperibile sull’albo Pretorio online del Comune di Anguillara Sabazia) si può evincere che a diversi nominativi manca la data di nascita. Senza indicazione della data di nascita quali parametri saranno seguiti per le requisizioni? Ma allora come si intende procedere con la requisizione dei loculi questa volta? A nominativo? In ordine alfabetico? Tirando a sorte? Un tale operato non può certamente rassicurare alcuno e tanto meno chi scrive, soprattutto dopo tanta allegra amministrazione. Le incongruenze non finiscono qui Il 28 gennaio, riguardo i loculi già requisiti “temporaneamente” e sempre tramite lettera protocollata al n.00003017 chi scrive segnalava agli uffici competenti del Comune una manifesta irregolarità relativa il loculo cimiteriale n.2°, 3° fila, blocco B5. Ebbene il loculo in questione veniva requisito e occupato dalla salma del signor GB.P con tanto di muratura e rifinitura con stuccatura a calce. E dopo appena un mese, l’apertura del loculo veniva rivestita con una lapide di marmo, personalizzata con
l’incisione di nome e cognome, data di nascita e del decesso, corredata con lampada votiva accesa e tanto di foto del de cuius impressa nel marmo. Alla faccia della requisizione temporanea! L’ordine di rimozione della lapide in marmo entro 5 giorni (sul loculo requisito temporaneamente)… poi il ripensamento In prima istanza il Responsabile Area Economica- Finanziaria ordinava, con ogni riserva di legge, ai congiunti dell’occupante “provvisorio” del loculo requisito, la rimozione entro il termine perentorio di 5 giorni della lapide e qualsivoglia altro manufatto. Poi il 13 febbraio 2020 il Capo Area ci ripensa e alla richiesta di accesso agli atti da parte di chi scrive, per conoscere che misure si stavano prendendo per definire la “manifesta irregolarità”, il Dr. De Rose risponde: “Pertanto, potrà non essere rimossa – la lapide ndr. – nei limiti temporali e nella vigenza dell’autorizzazione provvisoria”. Cosa sarà mai successo in quell’arco temporale che va dall’ordine perentorio ai congiunti del defunto “provvisorio” di 5 giorni per rimuovere la lapide e la successiva modifica comunale che la lapide non poteva essere rimossa nei limiti e bla, bla, e bla. Cosa ha fatto cambiare giudizio al Dr. De Rose? A cosa è dovuto il suo ripensamento, ad una incauta consapevolezza o ad una particolare forma mentis? Un giudizio gratuito e personale? Ad Anguillara Sabazia parlare di loculi è contagioso, peggio del Covid-19 C’è poco altro da dire e da fare. Questi i fatti. Così anche altri li potranno conoscere. Parlare di loculi ad Anguillara
Sabazia è tabù e sulle tombe si chiudono le bocche come sulla compra/vendita dei loculi nel silenzio della città. Quello che sconcerta è che non si è mai alzata nessuna voce, a parte quella di questo quotidiano. Parlare di loculi è contagioso, peggio del Covid-19. Allora, perché lo facciamo? La speranza, l’ultima e l’unica, che l’interim del Commissario Prefettizio riesca a raddrizzare le storture, restaurare la giustizia e rendere Anguillara Sabazia una cittadina a prova di ogni sistema feudale. Ci sono momenti in cui, per andare avanti, le nostre sole azioni sembrano non bastare e dobbiamo aggrapparci con tutte le nostre forze alla speranza. Roma, Atac: i grillini bocciano l’integrazione degli stipendi ai dipendenti in solidarietà
ROMA – I lavoratori di Atac SpA in cassa integrazione possono aspettare. Martedì pomeriggio, 14 aprile, l’Assemblea Capitolina ha respinto a maggioranza, 24 voti contrari e 14 favorevoli, la mozione 79/2020 a firma della consigliera Svetlana Celli. Che impegnava l’Amministrazione a «trovare le risorse necessarie a integrare l’assegno previsto dal Fondo Bilaterale» e rendere meno gravosa la vita degli autoferrotranvieri. Determinante la chiusura a riccio dei Cinque Stelle. «E questi sarebbero gli amici dei lavoratori, non scherziamo», chiosa un dipendente della controllata Atac, «dal 2016, anno del loro insediamento in Campidoglio, siamo passati dalle 37 alle 39 ore settimanali, subito il concordato preventivo e ora la solidarietà. Verificatori e sosta sono in cassa integrazione al 100 per cento e percepiscono l’80 per cento dello stipendio base. Come fanno ad andare avanti? Questa crisi non la possiamo pagare solo noi, l’Amministrazione
avrebbe dovuto attivarsi in tempo, invece vota contro». «Stiamo vivendo un vero dramma», si sfoga una di quelle lavoratrici a casa dal 23 marzo scorso, «ci hanno lasciato con 800 euro al mese, una cifra che in tempi normali glieli riportano con 5 ore di lavoro al giorno». Duro il commento di Claudio De Francesco, Segretario della Faisa-Cisel: «Bocciare un atto del genere, che aiuta i lavoratori in difficoltà economiche, è da incapaci. Non ci sono più parole, solo parolacce per questa maggioranza. Ma tanto manca paco al voto, meno di anno e poi libereremo Roma». La mozione poneva l’accento «sulla condizione economica di tutti i lavoratori che, stanti le necessarie misure restrittive adottate con D.P.C.M. hanno dovuto interrompere, ridurre o modificare la propria attività lavorativa», ricordava che Atac ha «attivato il Fondo Bilaterale di Solidarietà per 9 settimane e per circa 3000 unità» e, infine, evidenziava che l’assegno erogato «è drasticamente ridotto rispetto al normale stipendio, nonostante questi lavoratori siano stati enormemente esposti al rischio di contagio, anche più di altri lavoratori di altri settori produttivi». Considerato inoltre che «in data 24 marzo la Regione Lazio ha approvato la DGR di trasferimento ad Atac della quota prevista dal Fondo Nazionale», circa 240milioni di euro, e che «l’Amministrazione possa e debba prevedere delle misure straordinarie di intervento e regolamentazione e di sostegno», il documento impegnava Sindaca e Giunta «a ricercare le risorse necessarie ad integrare l’assegno previsto dal Fondo Bilaterale di Solidarietà in modo da rendere meno gravosa la ripercussione economica sugli autoferrotranvieri dipendenti da Atac Spa». D’accordo il PD: «Roma Capitale deve mettere in campo azioni su queste aziende», ha dichiarato il capogruppo Giulio Pelonzi durante l’intervento in Consiglio, «azioni che finora sono andate troppo a rilento, perse dietro a tematiche
burocratiche». «Esprimo voto favorevole», aggiunge il consigliere Francesco Figliomeni di Fratelli d’Italia, «è un contributo sicuramente utile. Atac sta vivendo un momento di grande criticità e i lavoratori hanno dovuto vedere anche la cassa integrazione, disposta in maniera unilaterale, senza una minima discussione di nessun tipo, con addirittura la latitanza dell’Amministrazione». Nonostante questo, e le oggettive difficoltà, la maggioranza grillina ha pensato bene di tirare dritto e di votare contro questa mozione, senza dare una spiegazione plausibile. «Nei giorni scorsi», evidenzia, infine, la consigliera Celli, «era circolata l’ipotesi di utilizzare i 240 milioni di euro della Regione per colmare il gap che c’è tra l’assegno previsto dal fondo e lo stipendio base dei lavoratori. Ma finora non sono stati prodotti i necessari atti attuativi dall’Amministrazione». Con buona pace dei dipendenti. Milano, Al via #ITALIAKIAMA, la spesa online con consegna a domicilio gratuita per anziani e persone fragili
MILANO – Da una collaborazione con Kia Motors, Young Digitals, Supermercato24, CSV Milano, nasce il servizio online per la spesa a domicilio dedicato alle persone più fragili segnalate dal Comune di Milano. Kia Motors ha messo a disposizione una flotta di 16 auto Niro e XCeed, affidandole agli operatori di CSV Milano, il Centro di Servizio per il Volontariato – Città Metropolitana di Milano che collabora con le associazioni del territorio che operano nelle consegne grazie ai loro volontari. Hanno già aderito alla proposta Fondazione Progetto Arca Onlus, Uildm sezione di Milano e la rete di Associazioni che sostengono il progetto AiutArci di Milano con Arci Milano come capofila. Le richieste arrivano al centralino di Milano Aiuta, il servizio attivato dal Comune per supportare gli over 65 e le persone più fragili e a rischio in caso di contagio da Coronavirus. Chiamando il contact center 02.02.02 si potrà ottenere un link dal quale accedere al servizio dedicato
offerto sulla piattaforma Supermercato24. Gli utenti potranno fare la spesa online e poi verranno richiamati da un volontario che li assisterà per la finalizzazione dell’ordine. Completata l’operazione, gli shopper volontari procederanno a fare la spesa e a consegnarla a domicilio. “Si tratta – commenta l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – di un ulteriore tassello che si aggiunge alla macchina di Milano Aiuta e allo sforzo che tutta la città sta facendo. Uno sforzo teso, da un lato, a resistere mettendo in atto tutte le azioni possibili per fermare il contagio e, dall’altro, a prendersi cura di chi si trova nel bisogno. Fondamentale, soprattutto in un momento come questo, è la collaborazione tra le istituzioni, le aziende private che si sono fatte avanti per dare una mano e i volontari che si sono offerti di aiutare le persone più in difficoltà. A loro, ancora una volta, il nostro grazie”. “Ancora una volta il poliedrico mondo del Volontariato ha dimostrato di saper rispondere con coraggio e responsabilità alle sfide dei nostri territori. Vediamo insieme, pronte a dare il 100%, fianco a fianco, le grosse realtà del sociale, capaci di un notevole volume solidaristico, tanto quanto le piccole associazioni radicate nei quartieri, fino ad arrivare al volontariato informale che conosce nome, cognome e volto di tutte le fragilità del proprio condominio – dichiara Ivan Nissoli, presidente di CSV Milano -. Se poi questa gemma di impegno civico, come per il progetto #ITALIAKIAMA , la innestiamo in un gioco di squadra con altri mondi, magari più vicini, come quelli della Pubblica Amministrazione, o più lontani, come quello dei grandi brand profit, facendoli sedere tutti, paritetici, allo stesso tavolo… ecco nascere la possibilità di cogliere inediti frutti di collaborazione e di cura del Bene Comune. Un modello da replicare ogni giorno dell’anno!”. Il nuovo sistema messo in campo, che parte nel Comune di Milano con l’obiettivo di essere esteso in altre città
italiane, è pensato per evitare che chi è rimasto senza contanti debba uscire a prelevare e possa pagare con la carta di credito usufruendo, se sprovvisto di competenze digitali, di un’assistenza per orientarsi online. Inoltre i figli potranno fare la spesa per i loro genitori anziani senza lasciare la loro casa o metterli in pericolo andandoli a trovare. Il servizio di consegna gratuita sarà attivo dal lunedì al sabato, con una capacità di consegna di 40 spese al giorno, grazie all’impegno di circa 30 volontari attivi su turni. Bologna, il Comune annulla il canone di occupazione del suolo pubblico per le attività sospese dalle misure di contenimento
BOLOGNA – Il Comune di Bologna non richiederà il pagamento del canone per le concessioni di occupazioni di suolo pubblico (Cosap) nel periodo dall’11 marzo al 3 maggio 2020 alle attività di somministrazione di alimenti e bevande in dehors annessi a pubblici esercizi, alle attività di somministrazione di alimenti e bevande/laboratori in chiosco, e a quelle di commercio su aree pubbliche, tutte sospese dalle misure di contenimento della diffusione del coronavirus. Lo ha deciso nella seduta di oggi la Giunta guidata dal Sindaco Virginio Merola. Il provvedimento prevede anche il rimborso del canone versato nel periodo dal 12 marzo 2020 al 3 maggio 2020 per le occupazioni di suolo pubblico concesse per lo svolgimento delle attività sospese dai provvedimenti contro la diffusione del coronavirus. Le agevolazioni deliberate saranno automaticamente prorogate se il Governo farà slittare il lockdown oltre il 3 maggio.
Visto il periodo di notevole difficoltà economica dovuta all’emergenza sanitaria, la decisione assunta dalla Giunta ha l’obiettivo di agevolare le attività sospese che abbiano in corso concessioni di suolo pubblico emanate dal Comune prima dell’entrata in vigore dei Dpcm, e che dunque sono impossibilitate a svolgere la loro attività lavorativa. Polizia Locale Roma, Covid 19: gli agenti dello S.P.E. organizzano esami sierologici volontari
Ugl: plauso a questi lavoratori che hanno a cuore la sicurezza della cittadinanza ROMA – In attesa degli esami previsti dalle normative Regionali, i caschi bianchi del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, hanno organizzato, in forma volontaria e fuori dall’orario di servizio, un esame sierologico di controllo di eventuale positività al COVID 19. A renderlo noto la UGL Polizia Locale, che in una nota del Coordinatore Romano Marco Milani esprime il proprio apprezzamento all’iniziativa :” Un plauso ai colleghi dello S.P.E. ed al loro senso civico. L’iniziativa, assolutamente non sindacalizzata e totalmente avulsa da qualsivoglia connotazione politica é stata posta in essere non solo a tutela dei lavoratori ma dell’intera cittadinanza, con cui gli agenti di uno dei gruppi piú operativi del Corpo di Polizia di
Roma Capitale, si trova quotidianamente a dover interagire. Da oggi sappiamo, che oltre a non temere per la nostra stessa salute, possiamo garantire di non essere inconsapevoli veicoli di contagio per la collettivitá che ci onoriamo di servire”. Rocca di Papa, direttore del San Raffaele diffidato: non ha titolo di specializzazione. Avvisato ordine dei medici Colpo di scena nella situazione del focolaio al San Raffaele perché è stato diffidato il legale rappresentante della casa
di cura San Raffaele di Rocca di Papa perché il direttore sanitario che sta gestendo dal 1° marzo tutta questa fase risulta sprovvisto di titolo di specializzazione. Dal sito regionale dure critiche: “E’ un fatto grave che la gestione sanitaria di un presidio così importante sia stata affidata ad un medico sprovvisto del titolo di specializzazione la diffida è stata anche notificata all’Ordine dei Medici di Roma e inviata ai Carabinieri dei NAS. Dai primi rilievi dell’audit clinico che sta svolgendo la Asl Roma 6, in accordo con il SERESMI (servizio regionale sorveglianza malattie infettive – Spallanzani) emerge che le misure di prevenzione finora adottate non risultano efficaci e che non sono state rispettate le disposizioni impartite dalla Regione sin dal febbraio scorso. La documentazione verrà messa a disposizione delle autorità competenti. Tutte le indicazioni e le prescrizioni devono essere pedissequamente rispettate per la corretta gestione clinica dei pazienti. La Asl Roma 6 verificherà puntualmente il rispetto di queste misure ed ha distaccato uno specifico tecnico della prevenzione che è in loco a coordinare le azioni di monitoraggio e verifica”. Albano Laziale, Lega e Italia Viva si incontrano sul rilancio delle botteghe storiche
ALBANO LAZIALE (RM) – “Rilancio dell’economia locale attraverso il sostegno e la promozione delle botteghe storiche e dei piccoli esercizi commerciali”. Questa la necessità secondo la Lega di Albano Laziale per risollevare l’economia locale. “Questa convinzione non può che rafforzarsi di fronte alla crisi socio-economica che incombe a causa dell’emergenza coronavirus”. Così Giovanni Cascella, coordinatore locale del partito di Salvini, ha fatto sapere di accogliere con soddisfazione la presa di posizione di Luca Andreassi, esponente di Italia Viva, che pochi giorni fa aveva auspicato il recupero delle botteghe di vicinanza. Cascella ed Andreassi sembrano dunque tirarsi l’assist su quello che di fatto è un punto di convergenza a livello locale tra le due forze politiche. “Un auspicio – ha detto ancora Cascella – in linea anche con la proposta della lista civica “La Città” per la riapertura dei negozi dopo il lockdown imposto dal Governo Conte”. Cascella ha quindi richiamato allo spirito di collaborazione tra le forze politiche locali, pur nel rispetto di identità e vedute differenti riguardo “la situazione senza precedenti che la nostra città, così come tutta Italia, sta vivendo”. Il coordinatore leghista ha quindi parlato di come il “buon senso resta la principale bussola che muove la nostra attività
politica ed accogliamo senza pregiudizi e preclusioni le idee costruttive avanzate da altri partiti o movimenti, specialmente se si incontrano con proposte di cui ci facciamo promotori da anni. In questo momento, – ha concluso Cascella – l’interesse primario della politica deve essere, senza se e senza ma, la difesa dei nostri commercianti e la tutela del tessuto produttivo della nostra città. Solo creando le condizioni affinché sia evitato il tracollo economico dei nostri esercizi commerciali potremo dire davvero che #andràtuttobene”. Le suore Oblate di Gesù e Maria donano mascherine da loro realizzate agli Ospedali di Iglesias e Carbonia
In questo interminabile momento di emergenza epidemiologica legata al Covid-19, in Italia come nel resto del mondo, uno dei problemi maggiormente riscontrati è la mancanza di dispositivi personali di sicurezza.
L’operosità e la sensibilità delle Suore Oblate di Gesù e Maria a Gonnesa, in provincia di Carbonia-Iglesias, non si sono fatte attendere. Immediatamente le Suore Oblate Di Gonnesa, facendo proprie le difficoltà delle strutture sanitarie ospedaliere del territorio, sono scese in campo per convertire le loro abituali attività di educatrici della scuola dell’infanzia paritaria, in un piccolo laboratorio di cucito per la realizzazione di mascherine. Suor Emanuela Guarini, madre generale dell’istituto Suore Oblate di Albano Laziale che si era recata nei giorni precedenti all’emergenza covid-19 in Sardegna, non potendo rientrare presso la struttura di Albano a causa del lockdown, si è immediatamente profusa in questa lodevole iniziativa insieme a tutta la comunità di Gonnesa. Le Suore si sono subito messe a lavoro utilizzando tessuti di cotone a due strati o “tessuto non tessuto-TNT” ed hanno iniziato a produrre mascherine realizzandole alternando i loro momenti di preghiera e di condivisione comunitaria.
Tutte le mascherine prodotte, anche grazie al sostegno del comune di Gonnesa che ha messo a disposizione parte del tessuto, nel giro di una settimana sono state donate agli ospedali di Carbonia e Iglesias. Suor Emanuela dichiara “Siamo state sostenute soprattuto dalle parole del Santo Padre -Nessuno può ritenersi così povero da non poter dare qualcosa agli altri- rivolgo un saluto e un grande abbraccio a Papa Francesco, il più fedele e tenace alleato di Dio e dell’umanità. Spiritualità e solidarietà, in particolare per i più poveri, caratterizzano il suo Magistero, al suo sguardo vigile e compassionevole sono presenti le più svariate categorie umane. Papa Francesco vive e realizza con passione e determinazione ciò che pensa e sente, raccomandando di non rimandare a domani la risposta concreta all’oggi di Dio”. Infine Suor Emanuela rivolge un appello a tutti i Cristiani “ Lasciamoci scuotere da Cristo Risorto, facciamoci attenti ai minimi indizi di vita nuova e nel suo nome, senza perderci in discussione, mettiamoci in cammino, dandoci al meglio della vita e Tutto andrà bene!” Covid-19, al via procedura per “test nazionale” immunizzati
Parte la procedura per i test sierologici che dovrebbero consentire di individuare i potenziali ‘immunizzati’ dal coronavirus. Il commissario Domenico Arcuri, secondo quanto si apprende, ha avuto dal governo l’incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test, che dovranno rispondere ad una serie di caratteristiche individuate dal ministero della Salute. Il test, a quanto risulta, sarà somministrato ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale e suddivise per profilo lavorativo, genere e 6 fasce di età. L’obiettivo “è avere un unico test nazionale”, ha spiegato il vicedirettore dell’Oms e membro del Comitato tecnico scientifico Ranieri Guerra sottolineando che “se andiamo ad usare diversi test con diverse performance rischiamo di avere una difficile comparazione”. Guerra ha poi spiegato che il test che verrà selezionato dovrà garantire “standard minimi di qualità” – tra cui avere un’attendibilità superiore al 95% – e sarà tra quelli che prevedono un prelievo da “sangue venoso” perché “quelli da sangue periferico non sono accettabili”.
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