Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
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GENNAIO 1 MAR Primo dell’anno Palazzo Minuccio Minucci 2 MER S.S Nome del Signore 3 GIO S. Genoveffa 4 VEN S. Tito 5 SAB S. Amelia 6 DOM Epifania 7 LUN S. Raimondo. 8 MAR S. Severino 9 MER S. Giuliano Martire Grande complesso realizzato per volontà di Minuccio Minucci tra il XVI e il XVII secolo, Palazzo Mi- 10 GIO nucci De Carlo si compone di un corpo centrale su tre livelli con ai lati due ali simmetriche di due S. Aldo piani e a sinistra una cappella privata dedicata a Santa Croce. VEN Nel suo insieme, la grande facciata sulla Cal Granda si mostra sostenuta da nove arconi a tutto se- 11 sto, bugnati e con mascherone in chiave di volta, con il sottoportico coperto da volte a crociera, do- S. Iginio Papa ve si aprono le porte del piano terra e le finestre del mezzanino. Al primo piano, al centro di una fila 12 SAB S. Modesto di monofore a tutto sesto in cornice lapidea, si pone una grande quadrifora con parapetto. Al secon- do piano, di altezza inferiore, vi sono otto aperture quadrate alle quali corrispondono, sotto lo spes- 13 DOM so cornicione dentellato, otto oculi. Il secondo nome del palazzo si deve al fatto che Giuseppe De Battesimo del Signore Carlo lo acquistò dai Minucci a metà del XIX secolo; a suo nipote Giacomo Camillo si deve la mo- 14 LUN dernizzazione degli interni con oggetti, mobili, porcellane, tappeti provenienti dai suoi lunghi viaggi S. Felice o meglio “missioni da spia volante”. 15 MAR S. Mauro 16 MER Radici e Fasoi San Tiziano GIO Gli ingredienti sono: 400gr di radicchio di Chioggia o di Castelfranco , 200gr di fagioli, sale qb, pepe 17 qb, aceto qb . S. Antonio abate Mettere a bagno i legumi almeno 12 ore prima. Il giorno dopo scolarli e cuocerli in acqua; quando 18 VEN saranno cotti schiacciarli con un mestolo di legno per ottenere un po’ di purea e insaporirli con un S. Liberata poco di cipolla e due foglie di salvia. Nel frattempo lavare il radicchio e disporlo in una insalatiera. 19 SAB Una volta cotti, disporre i fagioli sopra il radicchio condito; salare, pepare, aggiungere un po’ di olio S. Mario e aceto se serve. 20 DOM S. Sebastiano 21 LUN S. Agnese 22 MAR S. Vincenzo 23 MER S. Emerenziana 24 GIO S. Francesco di Sales VEN Merlot del Piave 25 Conversione di S. Paolo Provenienza: Dalle colline del Montello 26 SAB Cantina: Tezze di Piave S.S. Tito e Timoteo Esame organolettico: ottimo vino rosso, da abbinare a base 27 DOM di carni rosse e formaggi di media stagionatura, è un vino dal S. Angelica Merici profumo intenso ed elegante con sentori di ciliegia e di frutti di 28 LUN bosco. Dal Gusto persistente, delicato e allo stesso tempo vi- S. Tommaso d’Aquino vace 29 MAR S. Costanzo 30 MER S. Martina 31 GIO S. Giovanni Bosco
FEBBRAIO 1 VEN S.Veridiana IL GIARDINO SEGRETO 2 SAB Presentazione del Signore Recintato da mura, il parco si estende su 2.000 metri quadrati ai margini sud ovest dell’abitato storico di Serravalle. Due gli 3 DOM accessi: uno a sud, nei pressi della torre dell’orologio,e uno a S.Biaggio nord-ovest su via Piai. Sull’area, un tempo adibitia ad orto, il vincolo della sovrintendenza ha imposto il recupero delle es- 4 LUN senze arboree. Sono stati inoltre inseriti dei giochi per bambini S.Gilberto realizzati ad hoc per questo spazio, oltre a delle panchine, un gazebo e a una fontana. Non si trovano i cestini per le immondi- 5 MAR zie, uno stimolo per capire che si possono avere comunque dei S.Agata comportamenti rispettosi verso l’ambiente. Il nome del parco è stato scelto tra le numerose proposte arrivate dai bambini. Per 6 MER chi farà tappa nel nuovo parco, sarà possibile, oltre che rilas- S. Paolo Miki sarsi, anche ammirare i tetti di Serravalle da un particolare pun- to di vista. 7 GIO S. Teodoro Martire VEN CROSTOLI 8 Ingredienti S. Girolamo Farina 500g, tuorli 5, burro 25g, zucchero 90g, grappa bianca 2 cucchiai, olio per friggere (meglio se di SAB arachidi) 1 litro, zucchero a velo qb, un pizzico di sale, limone 9 grattugiato, una bustina di vanillina. S. Apollonia Procedimento DOM Fate fondere il burro in un pentolino. 10 Versate la farina sulla spianatoia, ammucchiatela, fate un buco S. Arnaldo nel mezzo e versatevi le uova, la grappa, il burro fuso, lo zuc- LUN chero, la vanillina, la buccia di limone grattata, un pizzico di sa- 11 le. Amalgamate sino a ottenere un composto omogeneo. B.V. di Loudes Formate con la pasta una palla, avvolgetela con la pellicola ali- MAR mentare e lasciatela riposare per circa 1 ora. 12 Trascorso questo tempo, con l’aiuto di un matterello o dell’ap- S. Eulalia posita macchinetta, stendete una sfoglia sottile e ritagliatela con MER la rotella in rettangoli irregolari. 13 Versate l’olio in una padella dai bordi alti, fatelo riscaldare; Sacre Ceneri quando è caldo tuffatevi i crostoli e fateli friggere fino a che risulteranno dorati e avranno formato in super- GIO ficie alcune bollicine (tipiche dei crostoli). 14 Prelevate i crostoli con una schiumarola, sgocciolateli, sistemateli su un foglio di carta assorbente per far S. Valentino loro perdere il grasso in eccesso. VEN Spolverate i crostoli abbondantemente con lo zucchero a velo e serviteli caldi o freddi. 15 S. Faustino 16 SAB S. Giuliana FRITTELLE Ingredienti: 17 DOM 500 gr. di farina, 150 gr. di zucchero, 4 uova, 200 ml. di latte, 1 1 di Quaresima bustina di lievito per dolci,1 limone,1 bicchierino di liquore all’ani- ce, zucchero a velo q.b., olio di semi di arachide q.b.. 18 LUN Preparazione: S. Simone In una terrina sbattete le uova energicamente aiutandovi con la frusta, incorporatevi lo zucchero e continuate a montare fino ad 19 MAR ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete quindi la S. Mansueto scorza di un limone, il latte, un pizzico di sale e il liquore all’anice. Continuate a mescolare l’impasto e, quando sarà omogeneo, in- 20 MER corporatevi a poco a poco tutta la farina setacciata e alla fine la S. Eleuterio bustina di lievito. 21 GIO S. Eleonora Quando il composto sarà vellutato, lasciatelo riposare qualche minuto nella terrina e intanto mettete a scaldare l’olio in un tegame con i bordi alti. VEN Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura di 180°C circa, con un cucchiaio prendete un po’ di impasto e 22 immergetelo nell’olio bollente. Fate friggere le palline di pasta rigirandole di tanto in tanto, fin quando non S. Margherita saranno dorate su tutta la superficie. SAB Scolate le frittelle su della carta assorbente e disponetele su un piatto 23 da portata. Spolverizzatele con lo zucchero a velo e servite. S. Renzo 24 DOM 2 di Quaresima IL TORCHIATO DI FREGONA 25 LUN Torchiato di Fregona è un vino "passito" dalla storia molto singolare. S. Cesario Il luogo di nascita e la ritualità della produzione ne fanno un prezioso monumento alla ricchezza della nostra biodiversità enologica. 26 MAR Il Torchiato possiede una successione di sapori, dal dolce al secco, che S. Romeo affascinano e incantano. Vi apparirà brillante e trasparente, di un bel color giallo, con sfumature 27 MER che vanno dall'oro all'ambra, eppure intenso, all’olfatto. Ne rimarrete S. Leandro colpiti per il tocco fruttato e le sfumature di miele, d'acacia e tiglio. De- gustatelo..Ottimo con piatti a base di foie gras, con formaggi invecchiati 28 GIO ed erborinati, con dolci in genere soprattutto a pasta secca. S. Romano Abate
MARZOVEN 1 S. Albino CHIESA DI S. LORENZO DEI BATTUTI 2 SAB S. Basileo Martire Posta adiacente alla Porta di San Lorenzo 3 DOM (Torre dell'Orologio), si tratta di una costru- 3° di quaresima zione medievale in stile gotico ad una sola LUN navata, innalzata dalla Confraternita dei Bat- 4 tuti. La data della sua erezione è ignota, ma S. Lucio va collocata attorno al 1430. 5 MAR S. Adriano Nel 1797 le truppe francesi del generale Mas- sena, durante la sosta a Serravalle, la adibi- 6 MER rono a cucina. S. Giordano Gli affreschi che la decorano vennero così 7 GIO gravemente danneggiati ed anneriti. Il restau- S. Felicita ro venne curato dalla Soprintendenza ai Mo- VEN numenti di Venezia negli anni 1954 - '55. 8 Contiene un pregevole ciclo di affreschi con S. Giovanni di Dio episodi della vita di San Lorenzo e San Marco attribuiti da alcuni a Vitulino e Bernardo da 9 SAB S. Francesca Serravalle, da altri a Jacobello Del Fiore. Magistrale una tempera rappresentante San Girolamo, Santa Lucia e Sant'Agata, probabile 10 DOM opera di Marco Basaiti. 4° di quaresima 11 LUN BREGANZE BIANCO S. Costantino MAR Provenienza: la denominazione di 12 origine controllata “Breganze” bianco S. Massimiliano è riservata al vino ottenuto dalle uve 13 MER S. Arrigo della varietà del vitigno Tocai friula- no, presente nei vigneti fino ad un 14 GIO massimo del 100%. S. Matilde VEN Cantina: Area DOC Breganze. 15 Breganze località Mirabella S. Luisa 16 SAB Esame organolettico - Il vino Bre- S. Eriberto ganze Bianco Doc si caratterizza per alcuni aspetti che sono comuni a tutti i vini bianchi: il colo- 17 DOM re che esteriormente si mostra giallo in tonalità che variano dall'ambrato al verdolino, dal dorato 5° di quaresima al paglierino; il profumo che per grandi linee assume i toni del floreale o del fruttato; il sapore, LUN tradizionalmente meno corposo rispetto a quello dei vini rossi, che si distingue per le lievi sfu- 18 mature di liquirizia, cannella e tabacco biondo. Ha un grado alcolico dell’ 11%. S. Salvatore Va abbinato con il baccalà mantecato 19 MAR S. Giuseppe 20 MER S. Alessandra BACCALA' MANTECATO CON CROSTINI DI POLENTA 21 GIO S. Benedetto Ingredienti: 22 VEN Baccalà bagnato, 1 kg S. Lea latte, 1 litro 23 SAB prezzemolo tritato, 2 cucchiai S. Vittoriano acciughe, 3 filetti DOM 1/2 spicchio d’aglio – tritato - 24 olio di oliva, 500 ml Le palme sale e pepe q.b. 25 LUN Annunciazione del Signore 26 MAR S. Emanuele Asciugare bene il baccalà. In una pentola capiente riscaldare il latte, aggiungere il pesce e fare 27 MER cuocere a fuoco basso e pentola coperta per almeno 20 minuti. S. Augusto Con il mestolo bucato, trasferire il pesce in uno scolapasta e lasciarlo scolare fino a quando non GIO si sarà asciugato bene. 28 S. Sisto VEN Tenere da parte il latte. Mettere nel mixer il pesce, aggiungere il prezzemolo, le acciughe, l’aglio 29 e frullare bene fino a quando gli ingredienti si sono ben amalgamati. Continuare a frullare ag- S. Secondo giungendo l’olio a filo e mescolare fino a quando il composto non si sarà completamente sfibra- 30 SAB S. Amedeo to, diventando bianco e spumoso come una crema. Salare e pepare e versare tanto latte (quello tenuto da parte) quanto si ritiene occorra per dare una consistenza cremosa. 31 DOM Pasqua
APRILE LUN 1 Dell’Angelo MAR Piazza Flaminio 2 S. Urbano 3 MER S. Riccardo 4 GIO S. Isidoro 5 VEN S. Vincenzo 6 SAB Piazza Marcantonio Flaminio, dedicata al celebre umanista di Serravalle, è il risultato S. Diogene di una pregevole risistemazione cinquecentesca e di ulteriori rimaneggiamenti otto- DOM centeschi. A pianta rettangolare, con pavimentazione in pietra d’Istria, fu rifatta nel 7 1521, nell’ambito di lavori di ristrutturazione seguiti ad un’inondazione del borgo delle S. Giovanni Battista acque del fiume Meschio. La piazza è circondata da palazzi di epoca rinascimentale 8 LUN S. Walter ed è chiusa a nord-ovest dal Palazzo della Comunità (o Loggia di Serravalle), antica sede del governo cittadino ricostruito tra il 1462 e il 1476, attualmente ospitante il Mu- 9 MAR seo del Cenedese. Nell’edificio sono esposti reperti di età romana e medievale, stem- S. Maria Cleope mi podestarili e una collezione di opere d'arte. 10 MER S.Terrenzio GIO Uova e asparagi 11 S.Stanislao .Prima operazione tagliate agli asparagi la parte più le- 12 VEN gnosa, facendo in modo che le punte cuociano a vapo- S. Zenone re senza che risultino coperte dall'acqua salata. Il tem- 13 SAB po di cottura varia molto in relazione allo spessore degli S. Martino asparagi, quindi dopo 15 minuti assaggiate. Mentre cuociono gli asparagi, mettete a DOM rassodare le uova, immergetele in acqua fredda e bloccate la cottura dopo 10 minuti 14 dal bollore. Fate intiepidire gli asparagi, sgusciate le uova, e cominciate a montare il S. Abbondio piatto. 15 LUN S. Massimo 16 MAR Incrocio Manzoni Bianco S. Lamberto MER 6.0.13 17 S. Aniceto Papa Manzoni Bianco 6.0.13, conosciuto anche come Incrocio Manzoni, è il clone più famo- GIO so tra quelli ideati e messi a punto dal prof. Luigi Manzoni, preside della Scuola Enolo- 18 gica di Conegliano durante una serie di esperimenti condotti negli Anni 30 sul migliora- S. Galdino mento genetico della vite mediante incrocio ed ibridazione. 19 VEN S. Emma Il Manzoni Bianco 6.0.13, vitigno autoctono della provincia di Treviso, nasce dall’incro- cio tra Riesling Renano e Pinot Bianco, è oggi coltivato 20 SAB su quasi tutto il territorio nazionale e rientra negli uvaggi S. Adalgisa di alcuni disciplinari di produzione della Doc.. 21 DOM S. Anselmo La Storia La nascita del vitigno Manzoni Bianco, o Incrocio Man- 22 LUN S. Leonida zoni 6.0.13, è stata favorita dal costante interesse che si sviluppò in Europa a partire dalla seconda metà dell’Ot- 23 MAR tocento per il miglioramento genetico della vite mediante S. Giorgio incrocio ed ibridazione, come possibile soluzione alle 24 MER numerose malattie che in quel periodo alimentarono una S. Fedele profonda crisi per la viticoltura di tutta Europa dovuta GIO all’infestazione di parassiti sconosciuti. 25 Supportati anche dalle nuove scoperte di Mendel sul- Ann. Liberazione- S. Marco le potenzialità della genetica, gli esperimenti, median- 26 VEN S. Marcellino te incroci di diversi vitigni, furono inizialmente finaliz- zati all’ottenimento di uve da tavola ed in un secondo 27 SAB momento indirizzati anche alle uve da vino. Il pionere S. Zitta fu il Prof. Muller che, proprio tramite incrocio tra Rie- 28 DOM sling e Silvaner, ottenne il famoso Muller Thurgau. S. Valeria Le caratteristiche organolettiche Il Manzoni Bianco 6.0.13 o Incrocio Manzoni, per le sue doti di finezza ed elegan- 29 LUN S. Caterina za, discreta gradazione ed acidità, viene utilizzato per la produzione di vini di notevole qualità: dalla sua vinificazione si ottiene un vino fine e delicato, ma di buon corpo e 30 MAR splendidamente equilibrato. S. Pio
MAGGIO MER 1 Festa Del Lavoro La Chiesa di Sant’Andrea GIO E’ la più antica della città di Vittorio Veneto. Gli storici pro- 2 S. Cesare pendono a far risalire la sua origine al IV o V secolo. La VEN Chiesa attuale, almeno nelle sue strutture principali, risale 3 S. Giacomo al 1300 e fu consacrata il 7 luglio 1303. E’ stata ripristinata come parrocchia il 12 dicembre 1947. La sua struttura sem- SAB 4 S. Ciriaco plice, a unica navata, fu ricostruita in stile romanico- gotico nel XIV secolo e al suo interno si possono ammirare ben 25 DOM affreschi risalenti al Quattrocento e al Cinquecento, 15 tele 5 S. Pellegrino e un pregiato arredamento sacro. Pregevole è il ciclo di af- freschi rappresentante la vita di Sant’Andrea sito nella cap- LUN 6 S. Giuditta pella dei Battuti. Opere di Francesco da Milano, Francesco Frigimelica, Antonello da Serravalle, Palma il Giovane sono esposte lungo le pareti della navata. MAR Ci sono inoltre una scultura di Santa Caterina d’Alessandria e due crocefissi del XIV e del XV se- 7 S. Flavia colo. Caratteristici sono gli archi che sono gotici, le due cappelle esterne che sono sorrette da due colonne doriche e la lunetta che sovrasta il portone. Essa è sormontata a sua volta da un ro- MER 8 S. Vittore sone a cinque lobi. Da non dimenticare inoltre il cornicione in alto costituito da archetti pensili. GIO Faraona in Peverada 9 Giornata Europa– S. Geronzio Per la salsa peverada Procedimento per la salsa: VEN -Fegati di pollo: 300 g Mettere a bagno la mollica del pani- 10 S. Antonino -Soppressa veneta: 200 g no nell’acqua e aceto. -Filetti di acciuga sott’olio: 3 Tritare molto finemente i fegatini, la SAB 11 S. Fabio pezzi. soppressa, le acciughe, l’aglio, la -Parmigiano grattugiato: 20 g scorza di limone e mettere il trito a DOM -Scorza di ½ limone non trat- rosolare a fuoco vivace nell’olio. 12 Ascens. Del Signore tato privato del bianco e grat- Quando è rosolato, unire il prezze- tugiato molo, il parmigiano, il pane ammol- LUN 13 Madonna di Fatima -La mollica di un panino raf- lato nell’acqua, aceto e pepe. Por- fermo ammollata in ½ bicchie- tare a cottura (in un paio di minuti) MAR re di acqua e aceto bianco in regolando il sale e aggiustando la 14 S. Mattia parti uguali. morbidezza con l’eventuale aggiun- -Aglio: due spicchi ta di qualche goccio d’acqua. MER 15 S. Torquato -Prezzemolo: 50 g Procedimento per la faraona: -Abbondante pepe nero di Pulire la faraona e fiammeggiarla GIO mulinello Salarla con moderazione all’interno 16 S. Ubaldo Sale e all’esterno. VEN Per la faraona Rosolarla in un tegame 17 S.Pasquale -Faraona: una intera con un filo di olio d’oliva insieme -Bicchiere di vino bianco sec- agli aromi. SAB 18 S. Venazio co veneto: una bottiglia Quando è ben dorata, bagnarla con -EVO (olio extra vergine di il vino e aspettare che questo eva- DOM oliva) pori. 19 Pentecoste -Rosmarino: un rametto Quindi passarla assieme al suo in- -Salvia: un rametto tingolo al forno e completare la cot- LUN 20 S. Bernardino da Siena -Sale tura a 200 °C. Servirla con la pervada. MAR 21 S. Vittorio MER 22 S. Rita da Cascia Patate arrosto GIO -Aglio: 2 spicchi 23 S. Desiderio -Olio: EVO (extra vergine d’oliva) -Patate: 1 kg VEN 24 B.V. Maria Ausiliatrice -Rosmarino: 4 rametti -Sale: q.b. SAB 25 S. Beda DOM 26 SS. Trinità LUN D.O.C.: Lison-Pramaggiore 27 S. Agostino ZONA DI PRODUZIONE Comune di Annone Veneto e Lison Pramaggiore MAR 28 S. Emilio TIPOLOGIA DI RACCOLTA E VENDEMMIA Manuale, fine di ottobre MER VINIFICAZIONE 29 S. Massimo In assenza di bucce con debourdage dei mosti. CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE GIO 30 S. Ferdinando Vino dal colore rosso intenso. Di ampia struttura. Particolarmente vino- so con un'elegante nota erbacea e lieve sentore di frutti di lampone. 31 VEN ABBINAMENTI GASTRONOMICI S. Vitale Si accompagna a piatti di carne rossa e di selvaggina.
GIUGNO SAB 1 S. Giustino MUSEO DEL CENEDESE 2 DOM Festa delle Repubblica Il museo è ospitato nell’antica Loggia della Comunità di 3 LUN Serravalle, elegante esempio di architettura veneziana di S. Carlo terraferma, costruito fra il 1462 e il 1476 dai Podestà Ga- MAR briele e Domenico Venier. 4 Recenti restauri hanno messo in luce, sulla facciata del S. Quirino campanile, un quadrante d’orologio che dovrebbe essere 5 MER S. Bonifacio uno dei più antichi d’Italia e d’Europa e di cui si era perduta notizia dal 1487. Questi restauri hanno riportato alla luce gli 6 GIO affreschi quattrocenteschi che si estendono sull’intera fac- S. Norberto ciata del palazzo, opera di Dario da Treviso e della sua VEN scuola. 7 S. Roberto Il museo, inaugurato il 2 novembre 1938, venne così deno- minato dal suo fondatore, Francesco Troyer. All’interno del- 8 SAB S. Medardo la loggia, nel primo ambiente che si visita, si conservano, sulla parete sud e su quella nord, due grandi affreschi di Francesco da Milano. 9 DOM La parete ovest è aperta da tre arconi, dietro cui si trova la scala che dà accesso al piano su- S. Efrem periore: si tratta di una scala in stile neogotico. Il piano superiore è occupato dalla Sala del 10 LUN Consiglio, anch’essa decorata da affreschi di Francesco da Milano, in particolare Leone di San S. Diana Marco tra i santi Sebastiano e Andrea. Infine vi sono due sculture di Guido Giusti, La Benefi- MAR cienza e Amplexus in aere. La Sala dei Comuzzi custodisce invece una preziosa opera sculto- 11 rea in cartapesta di Jacopo Sansovino, rappresentante Madonna col bambino. S. Barnaba 12 MER S. Guido LE SARDE IN SAOR 13 GIO S. Antonio da Padova Ingredienti per 4 persone: Preparazione: 14 VEN - 600 gr. di sarde: - Pulire le sarde ed infarinarle. S. Eliseo - 2 cucchiai di olio extra vergine - Sciacquare l'uvetta con acqua tiepida e metterla a SAB di oliva bagno nel vino bianco. 15 - 50 grammi di pinoli - Friggere le sarde in una padella antiaderente con ab- S. Germana - 1 bicchiere di vino bianco bondante olio di semi, poi metterle su carta assorbente 16 DOM S. Aureliano - 300 gr. di aceto bianco per togliere l'olio in eccesso. - 50 gr. di uva sultanina - Tagliare molto sottili le cipolle e farle appassire in 17 LUN - sale e pepe in grani due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva. S. Raniero - 2 cipolle bianche - Quando saranno trasparenti e cominceranno a pren- MAR - 2 foglie di alloro dere colore, bagnarle con l'aceto ed unirvi il pepe, il 18 S. Marina - 1 cucchiaino di semi di coriandolo e le foglie di alloro. Far bollire per due o tre coriandolo minuti e spegnere la fiamma. 19 MER S. Romualdo - olio per friggere - In una piccola terrina fare uno strato di sarde, coprirle - farina per infarinare con parte delle cipolle, (tenendo da parte il sughetto), 20 GIO aggiungere qualche pinolo e un po’ di uvetta sgoccio- S. Ettore lata ed asciugata. 21 VEN - Continuare a formare gli strati fino ad esaurimento S. Luigi Gonzaga degli ingredienti e terminare con uno strato di cipolle. SAB - Versare su tutto la salsa di aceto quindi coprire la ter- 22 rina con pellicola trasparente e fare riposare la prepa- S. Paolino da Nola razione per almeno 24 ore prima di consumarla. 23 DOM - Conservarla nella parte meno fredda del frigorifero, S. Lanfranco togliendola qualche ora prima di servirla. 24 LUN Nativ. di S. Giov. Battista 25 MAR S. Guglielmo 26 MER S. Vigilio SOAVE 27 GIO S. Cirillo Il Soave è un vino bianco DOC prodotto nella provincia VEN di Verona. La zona di produzione è situata nella parte 28 orientale dell'arco collinare della provincia. Essa com- S. Attilio prende territori dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpo- 29 SAB ne, San Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane di SS. Pietro e Paola Sotto, Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi, Cazzano di 30 DOM Tramigna, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni SS. Primi Martiri Ilarione e San Bonifacio.
LUGLIO 1 LUN S. Ester IL MESCHIO 2 MAR Il Meschio è un fiume della pedemontana veneta, lungo S. Ottone circa ventiquattro chilometri. Nasce sotto le pendici del MER Col Visentin nel comune di Vittorio Veneto, località Sa- 3 vassa, e snoda il suo corso tra i comuni della Sinistra S. Tommaso Apostolo Piave, attraversando Colle Umberto e Cordignano. Si 4 GIO getta infine nel Livenza che segna il confine con il Friuli S. Rossella Venezia Giulia, poco lontano da Sacile. 5 VEN L’acqua ha la caratteristica di mantenere la sua tempera- S. Antonio M.Z. tura di 12° C costante in ogni stagione. SAB A Serravalle gli argini sono rinforzati da delle costruzioni, 6 chiamate “Meschietti”, vere e proprie opere idrauliche S. Maria Goretti costruite dai Serravallesi per contenere il fiume: infatti il 7 DOM 16 ottobre del 1521, a causa di una frana che fece S. Claudio scomparire il laghetto di Forcal, il Meschio straripò e, 8 LUN uscendo dagli argini, allagò completamente Serravalle. S. Priscilla In seguito a questa calamità ancor oggi alcuni edifici, costruiti prima del 1521, presentano le colonne interrate. 9 MAR Sul Meschio è sorto il centro storico di Serravalle. S. Letizia 10 MER CROSTATA CON LE FRAGOLE S. Silvana 11 GIO S. Benedetto Ingredienti per 4 persone VEN 450 gr di pasta frolla 12 500 gr di fragole S. Fortunato 200 ml di acqua 13 SAB 50 ml di sciroppo di fragole S. Enrico 1 bustina per preparato di gelatina 14 DOM ½ succo di limone S. Camillo Procedimento 15 LUN Foderate uno stampo per crostate di 24 cm di diametro con la pasta frolla precedentemente S. Bonaventura stesa in una sfoglia sottile. MAR Bucherellate la frolla con i rebbi di una forchetta e ricopritela con un foglio di carta forno. Riem- 16 pite lo stampo con del riso o dei fagioli secchi ed infornate a 200°C per circa 20-25 minuti . N.S. del Carmelo A cottura ultimata, lasciate raffreddare e rimuovete la carta forno con tutti i fagioli. 17 MER Cospargete la base di frolla con poco zucchero e ricopritela con le fragole disposte in modo S. Alessio concentrico. 18 GIO Preparate la gelatina da disporre sulle fragole, ponendo 200 ml di acqua sul fuoco e aggiun- S. Federico gendo 50 ml di sciroppo di fragola (assaggiate per stabilire il grado di dolcezza desiderato), il VEN succo di ½ limone filtrato e la polvere di preparato pe r gelatina. 19 Mescolate bene gli ingredienti tra loro, poi portate ad ebollizione e quindi abbassate il fuoco; S. Simmaco fate bollire per due minuti e quindi spegnete. 20 SAB Lasciate intiepidire la gelatina mescolando di tanto in tanto e poi, servendovi di un cucchiaio, S. Elia ricoprite con il composto ottenuto l’intera crostata . DOM Mettete la crostata di fragole a raffreddare nel frigorifero per almeno un’ora. 21 S. Lorenzo da Brindisi 22 LUN REFRONTOLO PASSITO S. Maria Maddalena 23 MAR Descrizione: Il Marzemino di Refrontolo è un vino da dessert. Ha un bel colore rosso S. Brigida rubino con orli violacei, amabile, sapido, frizzante, ricco di profumi con nota MER di mora, di rovo e di morasca. 24 S. Cristina Cenni storici: a Refrontolo la produzione del Marzemino Passito è una tradizione GIO che si ritrova ancora nel 1400. 25 Il Marzemino Passito di Refrontolo ha impressionato e ispirato anche Mozart, che S. Giacomo Apostolo lo ha persino menzionato come "Eccellente Marzemino" nel suo Don Giovanni. 26 VEN SS. Anna e Gioacchino Origine e tradizione: Il Marzemino di Refrontolo, oggi Refrontolo Passito, quasi si nasconde nel grande mare dei vigneti della zona tipica di produzione del Prosec- 27 SAB S. Liliana co. Le origini del Marzemino si perdono nel tempo, sono nebulose e controverse. Si ritiene che l'omonimo vitigno si sia diffuso, per opera dei coloni romani, in Ca- 28 DOM rinzia prendendo il nome da Marzimin, villaggio di detta regione, e che da questa S. Nazario zona la coltivazione si sia estesa nelle regioni venete. 29 LUN Zona di produzione: podere Colvendrame ubicato sulle colline di Refrontolo, tra S. Marta Conegliano e Valdobbiadene. Colvendrame è il nome del colle in cui sono situati 30 MAR questi vigneti, i quali godono di un’esposizione e di un clima molto favorevoli. S. Pietro Crisologo Abbinamento gastronomico: perfetto abbinamento con cioccolato, crostate di frut- 31 MER ta, formaggi stagionati o fuori pasto come vino da meditazione. S. Ignazio
AGOSTO GIO 1 S. Alfonso SANT’AUGUSTA VEN 2 S. Eusebio Sant’Augusta di Serravalle fu una Santa vissuta nella prima SAB metà del V secolo dopo Cristo. In una collina nei pressi di Vit- 3 S. Lidia torio Veneto sorge un santuario a lei dedicato. L’itinerario per DOM raggiungerlo è molto noto tra i vittoriesi, è invece poco cono- 4 S. Nicodemo sciuto nel restante territorio trevigiano. Il percorso inizia die- tro il duomo di Vittorio Veneto, salendo la caratteristica scala LUN 5 Madonna della neve monumentale dominata dalla statua di Santa Augusta. Da qui un itinerario un po’ ripido conduce in mezz’ora alla meta, MAR dov’è presente anche un ristorante. Si passa accanto a diverse 6 Trasfigurazione di N:S cappelle sette-ottocentesche e si attraversa, verso la fine della MER passeggiata, una torre che introduce all’ultima fatica, una 7 S. Gaetano grande scalinata sulla cui sommità è collocato il Santuario. GIO L’interno della chiesa conserva affreschi del XV secolo, nella 8 S. Domenico parte più antica sono collocate le reliquie della Santa. All'e- VEN sterno sono presenti un alto campanile e un portico in stile go- 9 S. Romano tico con, nel mezzo, un pozzo. SAB 10 S. Lorenzo GARGANELLI ALLE VERDURE PRIMAVERILI DOM 11 S. Chiara I garganelli sono un tipo di pasta all'uovo (rigata) ottenuta ri- piegando delle piccole losanghe di pasta, riconosciuti prodotto LUN tipico della regione Emilia-Romagna. L'aspetto è simile alle 12 S. Ercolano "penne" se si esclude che nel punto di sovrapposizione dei due lembi di pasta il garganello ha una diversa consistenza. MAR 13 S. Ippolito I condimenti più usati sono comunemente rappresentati dal prosciutto, dai piselli e da abbondante parmigiano reggiano, MER 14 S. Alfredo oppure da un ragù realizzato utilizzando la pasta della salsiccia o dalle verdure primaverili. GIO 15 Assunzione di Maria vergine Ingredienti per 4 persone VEN Garganelli 400 g 16 S. Rocco Asparagi 1 mazzo SAB Zucchine 2 17 S. Giacinto Cipollotti 2 DOM Basilico 18 S. Elena Olio d'oliva 5 cucchiai Sale q.b. LUN 19 S. Mariano Pepe q.b. Preparazione MA R 20 S. Bernardo Abate Togliete la parte dura agli asparagi, lavateli e tagliateli a listerelle. Spuntate le zucchine, lavatele e tagliatele a listerelle. MER Pulite i cipollotti, tagliateli e fateli appassire nell’olio, unite le listerelle di zucchine e di asparagi, 21 S. Pio decimo salate, pepate e portate a cottura, mescolando di tanto in tanto; a fine cottura unite il basilico spez- GIO zettato. 22 S. Augusta Cuocete in abbondante acqua salata la pasta, scolatela al dente e conditela con il sugo alle verdure, VEN spolverizzate di parmigiano, mescolate e servite. 23 S. rosa SAB PINOT BIANCO 24 S. Bartolomeo DOM Prodotto nelle province di Venezia, Treviso, Vicenza, Padova e Verona. 25 S. Ludovico La produzione massima ammessa è di 120-130 quintali in un ettaro in coltu- ra specializzata. La resa massima non deve essere superiore al 70% e la gra- LUN 26 S. Alessandro dazione naturale complessiva massima non deve essere inferiore 10-10,5 gradi. MAR 27 S. Monica La zona di produzione: le uve migliori provengono dalla zona collinare dei Comuni di Lonigo, Sarego e Meledo. MER Colori e caratteri alla degustazione: il colore è bianco paglierino; il profumo 28 S. Agostino è delicatamente intenso, fruttato con sentori di pera e mela. Al palato è ar- GIO monico, pieno e vellutato. 29 S. Sabina La vinificazione e l'affinamento: le uve selezionate vengono pigiate e pres- VEN sate molto dolcemente ed il mosto ottenuto, dopo aver decantato, viene fatto 30 S. Tecla fermentare a bassa temperatura.Gradazione alcolica: 12% vol. SAB Abbinamento gastronomico e Temperatura di servizio: ideale con il pesce, molluschi e crostacei, ma 31 S. Aristide anche con tutti i piatti a base di verdure. Si serve fresco a 10-12° C.
SETTEMBRE 1 DOM CHIESA SANTA GIUSTINA S. Egidio LUN Si affaccia sulla piazza omonima in quello che era il Borgo 2 S. Elpidio Superiore, cioè l'estremità settentrionale della cittadina. Fu costruita nel 1227 per volontà di Gabriele da Camino e fu MAR dipendenza dell'Abbazia di Follina, ma già nel 1228 veniva 3 S. Gregorio Magno ceduta ai benedettini di Padova che vi insediavano un prio- MER rato. Tuttavia rimase legata ai Caminesi che, arricchendola 4 S. Rosalia con varie donazioni, l'avevano resa di fatto la loro cappella privata. Passata poi alle benedettine e alle agostiniane, dopo GIO le soppressioni di Napoleone, divenne succursale del duo- 5 B. Maria Teresa di Calcutta mo. Solo dal 10 dicembre 1947 è stata elevata a parroc- VEN chiale. L'edificio, monumento nazionale, fu quasi completa- 6 S. Umberto mente rifatto a fine Cinquecento. All'interno si trova il prege- vole sepolcro di Rizzardo VI (ultimo signore di Serravalle pri- SAB 7 S. Regina ma dell'arrivo dei Veneziani), realizzato fra il 1336 e il 1340. Interessante l'organo De Lorenzi. DOM Inoltre, sulla parete destra entrando dalla porta principale, si 8 Natività di B.V. Maria trova il monumento funebre del poeta Guido Casoni. LUN 9 S. Sergio SCHIZ AI FINFERLI MAR 10 S. Pulcheria Pulire 300 g. di finferli (cantharellus cibarius) e cuo- cerli a fuoco moderato in un recipiente con il burro e MER 11 S. Diomede il sale. GIO Quando i funghi sono cotti, preparare 200 g. di Schiz 12 SS. Nome di Maria tagliato a fette e saltarlo in una padella già calda con burro fuso, aggiungere poca panna fresca, ed insa- VEN 13 S.Maurilio porire con sale e pepe. SAB 14 Esaltazione S. Croce POLENTA E SOPPRESSA DOM 15 B.V. Addolorata Ingredienti: Acqua: 1 lt; Farina di mais bramata: 250 g; Olio extravergine di oliva: 1 cucchiaio; Sale LUN grosso: 1 cucchiaio raso 16 S. Cornelio Descrizione Per preparare la polenta, iniziate metten- MAR do su fuoco vivo una pentola con l'acqua salata e por- 17 S. Roberto tatela ad ebollizione. Aggiungete quindi un cucchiaio raso di sale grosso, un MER cucchiaio di olio extravergine di oliva e la farina gialla 18 S.Sofia un po’ alla volta, molto lentamente per non provocare GIO la formazione di quei fastidiosi grumetti chiamati in ger- 19 S. Gennaio go tecnico "fraticelli", e iniziate a mescolare il tutto con un mestolo di legno. Continuate a mescolare sempre VEN 20 S. Eustachio nello stesso verso, miscelando lo strato più profondo con quello più superficiale fino ad amalgamare il com- SAB posto per bene. Se la polenta comincia a diventare 21 S. Matteo troppo dura e compatta, allora aggiungete un mestolo d'acqua calda. Dopo circa 40 minuti, durante i quali avrete continuato a girare la polenta, questa inizierà a staccarsi dai bordi DOM 22 S. Maurizio della pentola e potrebbe già essere servita in tavola, ma la polenta più si cuoce più viene buona, quindi continuate la cottura per altri 20 minuti. Al termine versatela sul tradizionale LUN tagliere in legno e portatela in tavola calda, già tagliata a fette. Confezionate il piatto dispo- 23 S. Pio da Pietralcina nendo in modo armonioso la polentina, lo schiz, la soppressa e per ultimi i funghi. MAR 24 S. Panificio BARDOLINO CHIARETTO MER Il Bardolino Chiaretto è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Vero- 25 S. Aurelia na. Zona di Produzione: Bardolino, Cantina Alpino Piona GIO 26 S. Damiano Caratteristiche organolettiche - colore: rosa che con l'invecchiamento tende al granato VEN 27 S. Vincenzo - odore: vinoso con leggero profumo delicato, profumo fra- grante con sentore di rosa e ciliegia SAB - sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armo- 28 S. Venceslao nico, sottile, talvolta leggermente frizzante. Da abbinare con sushi e cucina giapponese in genere. DOM 29 S. Michele Molto adatto ai crostacei e ai fritti di pesce si può accostare a carni anche rosse ed agli insaccati se il vino presenta LUN buona struttura e sapidità. 30 S. Girolamo Gradazione alcolica: 12% - Durata: da 1 a 2 anni. Si serve fresco a 10-12°C.
OTTOBRE 1 MAR S. Teresa del B.G CASTRUM DI SERRAVALE 2 MER SS. Angeli Custodi L’attuale castrum fu costruito dalla famiglia da Camino nel 3 GIO Xll secolo, sulle vestigia dell’insediamento romano del l se- S. Gerardo colo a.C. . Fin dall’epoca romana il castrum ha rivestito un ruolo di rilevanza strategica, occupando una posizione chia- 4 VEN S. Francesco d‘ Assisi ve sulla via di comunicazione con il Cadore e l’Alemagna. Il borgo rimase sotto la Serenissima (Venezia), un fondamen- 5 SAB tale punto difensivo dell’entroterra. Nel tempo infatti Serra- S. Placido valle diventò uno dei comuni di maggior importanza per la 6 DOM vivace attività commerciale e per la produzione di spade ri- S. Bruno nomate a livello internazionale. 7 LUN Il Castrum rimase per tutto il medioevo il fulcro principale at- N. S. del Rosario torno al quale si sviluppò il centro urbano di Serravalle sotto la Repubblica di Venezia. MAR Divenne poi il luogo di residenza del Podestà fino alla fine del ‘700 e dunque alla fine del go- 8 S. Pelagia verno veneziano. 9 MER S. Dionigi 10 GIO RADICCHIO FRITTO IN PASTELLA S. Daniele 11 VEN S. Firmino INGREDIENTI 12 SAB S. Serafino Radicchio di Treviso - 150 g di farina 13 DOM - 2 dl di birra chiara S. Edoardo - 1 uovo 14 LUN - olio di semi S. Callisto - sale 15 MAR S. Teresa d‘ Avila MER PREPARAZIONE 16 S. Edvige Mettete in una ciotola capiente la farina, inserite il tuorlo d’uovo ed impastate aggiungendo la birra po- 17 GIO co alla volta, fino ad ottenere una pastella liscia e senza grumi. Lasciate riposare il composto per circa S. Ignazio 30 minuti coperto con una pellicola trasparente. Nel frattempo pulite il radicchio, lavatelo con cura, fa- VEN telo sgocciolare e dividete i cespi in spicchi.Trascorsi i trenta minuti montate a neve l’albume e aggiun- 18 getelo alla pastella. Preparate la padella di frittura quindi immergete il radicchio nella pastella e tuffate- S. Luca lo nell’olio. A cottura ultimata, disponete la frittura su fogli di carta assorbente per eliminare l’eccesso 19 SAB di olio, salate e servite S. Laura 20 DOM S. Irene PROSECCO DI VALDOBBIADENE E DI CONEGLIANO 21 LUN S. Orsola 22 MAR B. Giovanni Palo Il Il Prosecco prodotto a Conegliano e a Valdobbiadene è inimitabile perché è l'unico che unisce due valori: cultura e natura. 23 MER S. Romano La cultura è rappresentata dalla Città di Conegliano, dove nel 1876 nacque la prima Scuola Enologica d'Italia e nel 1923 il primo Istituto Sperimentale per la 24 GIO Viticoltura. S. Raffaele La vocazione naturale trova invece la massima espressione a Valdobbiadene, VEN dove vi è la maggiore concentrazione di vigneti di alta collina, talvolta coltivati 25 in condizioni estreme, con pendenze molto elevate, che costringono a esegui- S. Crispino re manualmente ogni operazione colturale. Per raggiungere il risultato miglio- 26 SAB re, cultura e natura devono essere guidate dall'uomo. Queste componenti ren- S. Evaristo dono il Prosecco a Conegliano e Valdobbiadene INIMITABILE. 27 DOM Per esprimere l'unicità, nella DOCG al nome Prosecco sarà affiancato l'agget- S. Fiorenzo tivo Superiore. Cerca il Superiore, troverai l'Inimitabile! La nuova realtà del Prosecco . 28 LUN S. Simone Dal 1 agosto 2009 il mondo del Prosecco è cambiato. La parola Prosecco non indica più un vitigno, ma un vino a denominazione di origine controllata (doc), sottoposto a regole precise. Il nuovo Prosec- 29 MAR co Doc identifica la produzione di un territorio ampio, composto da 9 province e due regioni: Veneto e S. Ermelinda Friuli Venezia Giulia. Conegliano, Valdobbiadene, aree storiche di produzione che si fregiano della MER doc dal 1969, diventano DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), conquistando 30 così il vertice della piramide qualitativa dei vini italiani. S. Germano DOCG sono, infatti, solo 44 denominazioni contro le 318 doc. Il nome del vino prodotto in queste colli- 31 GIO ne sarà Conegliano Valdobbiadene DOCG e offrirà garanzie ancora maggiori al consumatore. S. Lucilla
NOVEMBRE 1 VEN Ognissanti Foro Boario 2 SAB Commemorazione dei defunti 3 DOM S.Silvia 4 LUN Unità Nazionale-S.Carlo Borromeo 5 MAR Piazza Foro Boario era in origine chiamata “Prato di San Marco” e poi S.Zaccaria “Piazza del mercato” perché per secoli fu sede di un fiorente mercato, 6 MER soprattutto di bestiame, “fuori delle mura” di Serravalle (sul muro che chiude il versante S.Leonardo meridionale della piazza sono ancora visibili i ganci ai quali venivano legati gli animali). GIO Nel 1674 venne qui eretto il cippo monumentale che ricorda l’istituzione o il ripristino nel 7 1666 del “libero mercato” da parte del podestà veneziano Giacomo Contarini, cippo che S.Ernesto ora si trova sul lato orientale della piazza, in prossimità del fiume Meschio. 8 VEN Il complesso di costruzioni che costeggiano il versante nord della piazza S.Goffredo viene tuttora comunemente chiamato “Ospedale Vecchio” perché ospitava appunto 9 SAB l’ospedale civile fino al suo trasferimento, avvenuto nel 1977. Il lato ovest del complesso, S.Oreste verso la “Torre dell’Orologio”, è Stato, nel 1985, ulteriormente ristrutturato su progetto dell’architetto Toni Follina, per potervi ospitare un istituto scolastico. 10 DOM S.Leone Magno Lungo il lato orientale della piazza scorre il Meschio. 11 LUN S.Martino Risotto di zucca e funghi e taleggio 12 MAR Il risotto di zucca, funghi e taleggio è un primo piatto adatto S.Renato principalmente alla stagione autunnale. Il risotto viene mante- MER cato con del saporitissimo taleggio che, oltre a legare meglio 13 insieme tutti gli ingredienti, conferisce al piatto una cremosità S.Diego ed un sapore particolare. Il risotto di zucca funghi e taleggio è 14 GIO S.Giocondo una ricetta facile e sfiziosa che vi consentirà di soddisfare i gusti di tutti i commensali con semplicità. 15 VEN S.Alberto Ingredienti: 1 spicchio d’aglio, 40 gr di burro, 1 cipolla, Funghi Champignon 400 gr, una grattugiata di noce moscata, 3 cucchiai d’olio, Pepe macinato q.b, Riso carnaroli 320 gr, 16 SAB Sale q.b, 200 gr di taleggio, un bicchiere di vino bianco. S.Margherita di Scozia Procedimento: tagliate la zucca a fettine, sbucciatela e riducetela a cubetti quindi mette- 17 DOM S.Elisabetta tela a lessare in un litro di acqua salata. Eliminate la terra attaccata alle estremità dei gambi, poi pulite i funghi con una pezza umida, tagliateli a fettine e metteteli in una padel- 18 LUN la con tre cucchiai d’olio ed uno spicchio d’aglio tritato, finché saranno cotti ma ancora S.Oddone croccanti. Al termine della cottura unite ai funghi e un pizzico di sale. Quando la zucca 19 MAR sarà cotta scolatela per bene, conservate l’acqua di cottura che servirà per bagnare il ri- S.Fausto sotto e riducetela ad una purea con il mixer. Mettete in un tegame la cipolla tritata ed il MER burro e lasciate rosolare per qualche minuto; versate il riso, sfumate con il vino bianco e 20 S.Benigno lasciate cuocere finché questo non sarà evaporato. Aggiungete quindi un mestolo di liqui- do di cottura della zucca e, successivamente, la purea di zucca; continuate la cottura del 21 GIO Madonna della Salute riso e a cinque minuti prima del termine, versate i funghi nel tegame del riso; a fine cottu- ra unite 4 cucchiai di parmigiano grattugiato e il taleggio tagliato a tocchetti che andrete 22 VEN ad aggiungere nel risotto in modo da mantecarlo. Prima di servire il risotto alla zucca, S.Cecilia funghi e taleggio, date una leggera spolverata di pepe nero e noce moscata. 23 SAB S.Clemente 24 DOM Cristo Re Bianco di Custoza 25 LUN S.Caterina La zona di produzione del "Bianco di Custoza D.O.C." coincide con la parte meridionale di quella delimitata per il "Bardolino D.O.C." e 26 MAR comprende, tutto o in parte, il territorio dei comuni di Sommacampa- S.Corrado gna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, 27 MER Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo, Pastrengo, Lazise. S.Virgilio Il terreno è prevalentemente morenico con tipici depositi sassosi ben GIO levigati. 28 Il clima è mite e di media piovosità. S.Giacomo Custoza, frazione di Sommacampagna, dà il suo nome al celebre vi- 29 VEN S.Saturnino no bianco della zona; era un'antica "stazione di guardia e custodia" che controllava dall'alto delle sue colline i passaggi nella "via Postu- 30 SAB mia". S.Andrea
DICEMBRE 1 DOM 1° D’Avvento Duomo di Serravalle 2 LUN S. Viviana Il Duomo di Serravalle è dedicato a Santa Maria Nova, è situato nel cuore di Serravalle di Vittorio Veneto ed è affacciato sul fiume Meschio che lo 3 MAR divide da Piazza Flaminio. S. Francesco Saverio Nato da un edificio sacro preesistente forse già dal XIV secolo, epoca del MER sopravvissuto campanile, il Duomo di Serravalle raggiunge le attuali forme 4 S. Barbara nel 1779, ad opera dell'architetto di Tolmezzo Domenico Schiavi. L’interno della chiesa si compone di un’unica grande navata con gli angoli 5 GIO arrotondati. Sul soffitto si ammira una grandiosa Natività di Maria Vergine S. Giulio di GianBattista Canal 6 VEN Nel Rinascimento si è arricchito del lavoro dei maggiori artisti locali, le S. Nicola opere dei quali sono ancora presenti negli altari dell'attuale chiesa. SAB Degna di nota è senza dubbio la pala del Tiziano, collocata sull’Altar Mag- 7 giore, all’interno di una ricca cornice dorata. Rappresenta la Madonna col S. Ambrogio Bambino in gloria e i Santi Andrea e Pietro; nello sfondo la pesca degli 8 DOM Apostoli. 2° D’Avv.-Immacolata Concezione La facciata del Duomo di Serravalle è a capanna, aperta solo dall’oculo in luogo del rosone e dal por- LUN tale d'ingresso timpanato. 9 Il campanile si colloca in posizione autonoma davanti alla facciata, sulla riva del Meschio. S. Sirio 10 MAR N. S. di Loreto La Fregolotta MER Tipico dolce della Marca Trevigiana, somiglia alla torta sbrisolona di Mantova e il suo nome deriva da 11 fregola (briciola). S. Damaso La ricetta attuale appartiene, fin dai primi anni del '900, all'antica trattoria "Zizzola" di Salvarosa di Ca- 12 GIO stelfranco Veneto (Treviso) e all'attuale omonima industria dolciaria. S. Giovanna 13 VEN Ingredienti (per 6 persone) S. Lucia - 300 gr. di farina 14 SAB - 200 gr. di zucchero S. Pompeo - 300 gr. di mandorle - 1 tuorlo 15 DOM - 200 g di burro 3° D’Avvento - un pizzico di sale 16 LUN - una bustina di vanillina. S. Albina 17 MAR Preparazione S. Lazzaro - Mettere a bollire un uovo da fare sodo. MER - Pelare le mandorle, sbollentandole in acqua bollente; tostarle in forno non molto caldo; macinarle 18 finemente. S. Graziano - Pelare l'uovo sodo e passare al setaccio solo il tuorlo. 19 GIO - In una terrina capace, mettere la farina, poi lo zucchero, le mandorle, la vanillina, un pizzico di sale e S. Fausto mescolare accuratamente. VEN - Unire quindi il tuorlo passato al setaccio e il burro, lavorando il tutto velocemente, finché si otterrà una 20 palla omogenea. S. Liberato - Avvolgerla in un foglio di pellicola trasparente, appiattirla e poi lasciarla riposare in frigo per circa un'o- 21 SAB ra. S. Severino - Imburrare poi una terrina di circa 26 Ø cm e stendervi l'impasto con la punta delle dita, spolverare con 22 DOM zucchero semolato. 4° D’Avvento - Cuocere in forno a 160° (già caldo) per 30 minuti, fino a quando risulta essere dorato e croccante. - Togliere la fregolotta dalla tortiera solo quando è fredda e servirla su un frangino di stoffa. 23 LUN S. Vittoria - Va portata in tavola intera e rotta col cucchiaio davanti ai commensali. 24 MAR S. Delfino Gambellara Vin Santo 25 MER Santo Natale È un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di GIO Vicenza. 26 S. Stefano Caratteristiche organolettiche 27 VEN - colore: giallo ambrato carico. S. Giovanni Apostolo - odore: profumo intenso, caratteristico di passito. 28 SAB - sapore: dolce, armonico, vellutato. SS. Inocenti Martiri Informazioni Aggiuntive 29 DOM S. Davide Gradazione alcolica :14% Abbinamento: È da servire a fine pasto con frolle o dolci al cuc- 30 LUN chiaio. S. Eugenio Servizio: servire a 12-14 °C in piccoli calici 31 MAR S. Silvestro
AUTORI … Yvette Mariotto & Aicha Grayni Copertina Michele Gottardi & Micheal De Zanet Gennaio Filippo Ghin Febbraio Thomas Battiston & Morgan Palmitessa Marzo Marta Roma & Aicha Grayni Aprile Giusi Marletta & Houda Ezzamouk Maggio Fatoumata Dieme & Siham Belfatmi Giugno Rinaldo Cenaj & Luca Fantinel Luglio Jorida Kadiu & Elisa Corso Agosto Leonardo Dal Bianco & Danil Tarasov Settembre Chen Shaolong & Davide Rebuli Ottobre Marco Citron Novembre Manuel Precone & Andrea Bertini Dicembre Yvette Mariotto & Houda Ezzamouk Ultima pagina
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