Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013

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Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
… Scoprendo Vittorio Veneto
tra arte, storia e gastronomia…

                   A CURA DELLA CLASSE 1^F
                            A.S. 2012-2013
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
GENNAIO
1    MAR
     Primo dell’anno                                     Palazzo Minuccio Minucci
2    MER
     S.S Nome del Signore

3    GIO
     S. Genoveffa

4    VEN
     S. Tito

5    SAB
     S. Amelia

6    DOM
     Epifania

7    LUN
     S. Raimondo.

8    MAR
     S. Severino

9    MER
     S. Giuliano Martire
                               Grande complesso realizzato per volontà di Minuccio Minucci tra il XVI e il XVII secolo, Palazzo Mi-
10   GIO                       nucci De Carlo si compone di un corpo centrale su tre livelli con ai lati due ali simmetriche di due
     S. Aldo                   piani e a sinistra una cappella privata dedicata a Santa Croce.
     VEN                       Nel suo insieme, la grande facciata sulla Cal Granda si mostra sostenuta da nove arconi a tutto se-
11                             sto, bugnati e con mascherone in chiave di volta, con il sottoportico coperto da volte a crociera, do-
     S. Iginio Papa
                               ve si aprono le porte del piano terra e le finestre del mezzanino. Al primo piano, al centro di una fila
12   SAB
     S. Modesto
                               di monofore a tutto sesto in cornice lapidea, si pone una grande quadrifora con parapetto. Al secon-
                               do piano, di altezza inferiore, vi sono otto aperture quadrate alle quali corrispondono, sotto lo spes-
13   DOM                       so cornicione dentellato, otto oculi. Il secondo nome del palazzo si deve al fatto che Giuseppe De
     Battesimo del Signore     Carlo lo acquistò dai Minucci a metà del XIX secolo; a suo nipote Giacomo Camillo si deve la mo-
14   LUN                       dernizzazione degli interni con oggetti, mobili, porcellane, tappeti provenienti dai suoi lunghi viaggi
     S. Felice                 o meglio “missioni da spia volante”.
15   MAR
     S. Mauro

16   MER                                                             Radici e Fasoi
     San Tiziano
     GIO
                               Gli ingredienti sono: 400gr di radicchio di Chioggia o di Castelfranco , 200gr di fagioli, sale qb, pepe
17                             qb, aceto qb .
     S. Antonio abate
                               Mettere a bagno i legumi almeno 12 ore prima. Il giorno dopo scolarli e cuocerli in acqua; quando
18   VEN
                               saranno cotti schiacciarli con un mestolo di legno per ottenere un po’ di purea e insaporirli con un
     S. Liberata
                               poco di cipolla e due foglie di salvia. Nel frattempo lavare il radicchio e disporlo in una insalatiera.
19   SAB                       Una volta cotti, disporre i fagioli sopra il radicchio condito; salare, pepare, aggiungere un po’ di olio
     S. Mario                  e aceto se serve.
20   DOM
     S. Sebastiano

21   LUN
     S. Agnese

22   MAR
     S. Vincenzo

23   MER
     S. Emerenziana

24   GIO
     S. Francesco di Sales
     VEN
                                                                   Merlot del Piave
25
     Conversione di S. Paolo
                               Provenienza: Dalle colline del Montello
26   SAB                       Cantina: Tezze di Piave
     S.S. Tito e Timoteo
                               Esame organolettico: ottimo vino rosso, da abbinare a base
27   DOM                       di carni rosse e formaggi di media stagionatura, è un vino dal
     S. Angelica Merici        profumo intenso ed elegante con sentori di ciliegia e di frutti di
28   LUN                       bosco. Dal Gusto persistente, delicato e allo stesso tempo vi-
     S. Tommaso d’Aquino       vace
29   MAR
     S. Costanzo

30   MER
     S. Martina

31   GIO
     S. Giovanni Bosco
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FEBBRAIO
1    VEN
     S.Veridiana
                                                                 IL GIARDINO SEGRETO
2    SAB
     Presentazione del Signore                                               Recintato da mura, il parco si estende su 2.000 metri quadrati
                                                                             ai margini sud ovest dell’abitato storico di Serravalle. Due gli
3    DOM                                                                     accessi: uno a sud, nei pressi della torre dell’orologio,e uno a
     S.Biaggio                                                               nord-ovest su via Piai. Sull’area, un tempo adibitia ad orto, il
                                                                             vincolo della sovrintendenza ha imposto il recupero delle es-
4    LUN                                                                     senze arboree. Sono stati inoltre inseriti dei giochi per bambini
     S.Gilberto                                                              realizzati ad hoc per questo spazio, oltre a delle panchine, un
                                                                             gazebo e a una fontana. Non si trovano i cestini per le immondi-
5    MAR                                                                     zie, uno stimolo per capire che si possono avere comunque dei
     S.Agata                                                                 comportamenti rispettosi verso l’ambiente. Il nome del parco è
                                                                             stato scelto tra le numerose proposte arrivate dai bambini. Per
6    MER                                                                     chi farà tappa nel nuovo parco, sarà possibile, oltre che rilas-
     S. Paolo Miki                                                           sarsi, anche ammirare i tetti di Serravalle da un particolare pun-
                                                                             to di vista.
7    GIO
     S. Teodoro Martire

     VEN
                                                                                     CROSTOLI
8                                Ingredienti
     S. Girolamo
                                  Farina 500g, tuorli 5, burro 25g, zucchero 90g, grappa bianca 2 cucchiai, olio per friggere (meglio se di
     SAB                         arachidi) 1 litro, zucchero a velo qb, un pizzico di sale, limone
9                                grattugiato, una bustina di vanillina.
     S. Apollonia
                                 Procedimento
     DOM                         Fate fondere il burro in un pentolino.
10                               Versate la farina sulla spianatoia, ammucchiatela, fate un buco
     S. Arnaldo
                                 nel mezzo e versatevi le uova, la grappa, il burro fuso, lo zuc-
     LUN                         chero, la vanillina, la buccia di limone grattata, un pizzico di sa-
11                               le. Amalgamate sino a ottenere un composto omogeneo.
     B.V. di Loudes
                                 Formate con la pasta una palla, avvolgetela con la pellicola ali-
     MAR                         mentare e lasciatela riposare per circa 1 ora.
12                               Trascorso questo tempo, con l’aiuto di un matterello o dell’ap-
     S. Eulalia
                                 posita macchinetta, stendete una sfoglia sottile e ritagliatela con
     MER                         la rotella in rettangoli irregolari.
13                               Versate l’olio in una padella dai bordi alti, fatelo riscaldare;
     Sacre Ceneri
                                 quando è caldo tuffatevi i crostoli e fateli friggere fino a che risulteranno dorati e avranno formato in super-
     GIO                         ficie alcune bollicine (tipiche dei crostoli).
14                               Prelevate i crostoli con una schiumarola, sgocciolateli, sistemateli su un foglio di carta assorbente per far
     S. Valentino
                                 loro perdere il grasso in eccesso.
     VEN                         Spolverate i crostoli abbondantemente con lo zucchero a velo e serviteli caldi o freddi.
15
     S. Faustino

16   SAB
     S. Giuliana                                                             FRITTELLE
                                                                           Ingredienti:
17   DOM
                                                                           500 gr. di farina, 150 gr. di zucchero, 4 uova, 200 ml. di latte, 1
     1 di Quaresima
                                                                           bustina di lievito per dolci,1 limone,1 bicchierino di liquore all’ani-
                                                                           ce, zucchero a velo q.b., olio di semi di arachide q.b..
18   LUN
                                                                           Preparazione:
     S. Simone
                                                                           In una terrina sbattete le uova energicamente aiutandovi con la
                                                                           frusta, incorporatevi lo zucchero e continuate a montare fino ad
19   MAR
                                                                           ottenere un composto chiaro e spumoso. Aggiungete quindi la
     S. Mansueto
                                                                           scorza di un limone, il latte, un pizzico di sale e il liquore all’anice.
                                                                           Continuate a mescolare l’impasto e, quando sarà omogeneo, in-
20   MER
                                                                           corporatevi a poco a poco tutta la farina setacciata e alla fine la
     S. Eleuterio
                                                                           bustina di lievito.
21   GIO
     S. Eleonora                 Quando il composto sarà vellutato, lasciatelo riposare qualche minuto nella terrina e intanto mettete a
                                 scaldare l’olio in un tegame con i bordi alti.
     VEN                         Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura di 180°C circa, con un cucchiaio prendete un po’ di impasto e
22                               immergetelo nell’olio bollente. Fate friggere le palline di pasta rigirandole di tanto in tanto, fin quando non
     S. Margherita
                                 saranno dorate su tutta la superficie.
     SAB                         Scolate le frittelle su della carta assorbente e disponetele su un piatto
23                               da portata. Spolverizzatele con lo zucchero a velo e servite.
     S. Renzo

24   DOM
     2 di Quaresima
                                                      IL TORCHIATO DI FREGONA
25   LUN                         Torchiato di Fregona è un vino "passito" dalla storia molto singolare.
     S. Cesario                  Il luogo di nascita e la ritualità della produzione ne fanno un prezioso
                                 monumento alla ricchezza della nostra biodiversità enologica.
26   MAR
                                 Il Torchiato possiede una successione di sapori, dal dolce al secco, che
     S. Romeo
                                 affascinano e incantano.
                                 Vi apparirà brillante e trasparente, di un bel color giallo, con sfumature
27   MER
                                 che vanno dall'oro all'ambra, eppure intenso, all’olfatto. Ne rimarrete
     S. Leandro
                                 colpiti per il tocco fruttato e le sfumature di miele, d'acacia e tiglio. De-
                                 gustatelo..Ottimo con piatti a base di foie gras, con formaggi invecchiati
28   GIO
                                 ed erborinati, con dolci in genere soprattutto a pasta secca.
     S. Romano Abate
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MARZOVEN
1
     S. Albino
                                                       CHIESA DI S. LORENZO DEI BATTUTI
2    SAB
     S. Basileo Martire                                                          Posta adiacente alla Porta di San Lorenzo
3    DOM                                                                         (Torre dell'Orologio), si tratta di una costru-
     3° di quaresima                                                             zione medievale in stile gotico ad una sola
     LUN                                                                         navata, innalzata dalla Confraternita dei Bat-
4                                                                                tuti. La data della sua erezione è ignota, ma
     S. Lucio
                                                                                 va collocata attorno al 1430.
5    MAR
     S. Adriano
                                                                                 Nel 1797 le truppe francesi del generale Mas-
                                                                                 sena, durante la sosta a Serravalle, la adibi-
6    MER                                                                         rono a cucina.
     S. Giordano                                                                 Gli affreschi che la decorano vennero così
7    GIO                                                                         gravemente danneggiati ed anneriti. Il restau-
     S. Felicita                                                                 ro venne curato dalla Soprintendenza ai Mo-
     VEN                                                                         numenti di Venezia negli anni 1954 - '55.
8                                                                                Contiene un pregevole ciclo di affreschi con
     S. Giovanni di Dio
                                  episodi della vita di San Lorenzo e San Marco attribuiti da alcuni a Vitulino e Bernardo da
9    SAB
     S. Francesca
                                  Serravalle, da altri a Jacobello Del Fiore.
                                  Magistrale una tempera rappresentante San Girolamo, Santa Lucia e Sant'Agata, probabile
10   DOM                          opera di Marco Basaiti.
     4° di quaresima

11   LUN                                              BREGANZE BIANCO
     S. Costantino
     MAR                                                            Provenienza: la denominazione di
12                                                                  origine controllata “Breganze” bianco
     S. Massimiliano
                                                                    è riservata al vino ottenuto dalle uve
13   MER
     S. Arrigo                                                      della varietà del vitigno Tocai friula-
                                                                    no, presente nei vigneti fino ad un
14   GIO                                                            massimo del 100%.
     S. Matilde
     VEN                                                            Cantina: Area DOC Breganze.
15                                                                  Breganze località Mirabella
     S. Luisa

16   SAB                                                           Esame organolettico - Il vino Bre-
     S. Eriberto                 ganze Bianco Doc si caratterizza per alcuni aspetti che sono comuni a tutti i vini bianchi: il colo-
17   DOM                         re che esteriormente si mostra giallo in tonalità che variano dall'ambrato al verdolino, dal dorato
     5° di quaresima             al paglierino; il profumo che per grandi linee assume i toni del floreale o del fruttato; il sapore,
     LUN
                                 tradizionalmente meno corposo rispetto a quello dei vini rossi, che si distingue per le lievi sfu-
18                               mature di liquirizia, cannella e tabacco biondo. Ha un grado alcolico dell’ 11%.
     S. Salvatore
                                 Va abbinato con il baccalà mantecato
19   MAR
     S. Giuseppe

20   MER
     S. Alessandra
                                   BACCALA' MANTECATO CON
                                     CROSTINI DI POLENTA
21   GIO
     S. Benedetto
                                 Ingredienti:
22   VEN                         Baccalà bagnato, 1 kg
     S. Lea                      latte, 1 litro
23   SAB                         prezzemolo tritato, 2 cucchiai
     S. Vittoriano               acciughe, 3 filetti
     DOM                         1/2 spicchio d’aglio – tritato -
24                               olio di oliva, 500 ml
     Le palme
                                 sale e pepe q.b.
25   LUN
     Annunciazione del Signore

26   MAR
     S. Emanuele                 Asciugare bene il baccalà. In una pentola capiente riscaldare il latte, aggiungere il pesce e fare
27   MER                         cuocere a fuoco basso e pentola coperta per almeno 20 minuti.
     S. Augusto                  Con il mestolo bucato, trasferire il pesce in uno scolapasta e lasciarlo scolare fino a quando non
     GIO                         si sarà asciugato bene.
28
     S. Sisto
     VEN                         Tenere da parte il latte. Mettere nel mixer il pesce, aggiungere il prezzemolo, le acciughe, l’aglio
29                               e frullare bene fino a quando gli ingredienti si sono ben amalgamati. Continuare a frullare ag-
     S. Secondo
                                 giungendo l’olio a filo e mescolare fino a quando il composto non si sarà completamente sfibra-
30   SAB
     S. Amedeo                   to, diventando bianco e spumoso come una crema. Salare e pepare e versare tanto latte (quello
                                 tenuto da parte) quanto si ritiene occorra per dare una consistenza cremosa.
31   DOM
     Pasqua
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
APRILE
     LUN
1
     Dell’Angelo

     MAR
                                                                 Piazza Flaminio
2
     S. Urbano

3    MER
     S. Riccardo

4    GIO
     S. Isidoro

5    VEN
     S. Vincenzo

6    SAB                          Piazza Marcantonio Flaminio, dedicata al celebre umanista di Serravalle, è il risultato
     S. Diogene
                                  di una pregevole risistemazione cinquecentesca e di ulteriori rimaneggiamenti otto-
     DOM                          centeschi. A pianta rettangolare, con pavimentazione in pietra d’Istria, fu rifatta nel
7                                 1521, nell’ambito di lavori di ristrutturazione seguiti ad un’inondazione del borgo delle
     S. Giovanni Battista
                                  acque del fiume Meschio. La piazza è circondata da palazzi di epoca rinascimentale
8    LUN
     S. Walter
                                  ed è chiusa a nord-ovest dal Palazzo della Comunità (o Loggia di Serravalle), antica
                                  sede del governo cittadino ricostruito tra il 1462 e il 1476, attualmente ospitante il Mu-
9    MAR                          seo del Cenedese. Nell’edificio sono esposti reperti di età romana e medievale, stem-
     S. Maria Cleope              mi podestarili e una collezione di opere d'arte.
10   MER
     S.Terrenzio

     GIO
                                                                     Uova e asparagi
11
     S.Stanislao
                                                                    .Prima operazione tagliate agli asparagi la parte più le-
12   VEN                                                            gnosa, facendo in modo che le punte cuociano a vapo-
     S. Zenone                                                      re senza che risultino coperte dall'acqua salata. Il tem-
13   SAB                                                            po di cottura varia molto in relazione allo spessore degli
     S. Martino                   asparagi, quindi dopo 15 minuti assaggiate. Mentre cuociono gli asparagi, mettete a
     DOM
                                  rassodare le uova, immergetele in acqua fredda e bloccate la cottura dopo 10 minuti
14                                dal bollore. Fate intiepidire gli asparagi, sgusciate le uova, e cominciate a montare il
     S. Abbondio
                                  piatto.
15   LUN
     S. Massimo

16   MAR                                               Incrocio Manzoni Bianco
     S. Lamberto

     MER
                                                                6.0.13
17
     S. Aniceto Papa              Manzoni Bianco 6.0.13, conosciuto anche come Incrocio Manzoni, è il clone più famo-
     GIO                          so tra quelli ideati e messi a punto dal prof. Luigi Manzoni, preside della Scuola Enolo-
18                                gica di Conegliano durante una serie di esperimenti condotti negli Anni 30 sul migliora-
     S. Galdino
                                  mento genetico della vite mediante incrocio ed ibridazione.
19   VEN
     S. Emma
                                  Il Manzoni Bianco 6.0.13, vitigno autoctono della provincia di Treviso, nasce dall’incro-
                                  cio tra Riesling Renano e Pinot Bianco, è oggi coltivato
20   SAB                          su quasi tutto il territorio nazionale e rientra negli uvaggi
     S. Adalgisa                  di alcuni disciplinari di produzione della Doc..
21   DOM
     S. Anselmo                                                                 La Storia
                                  La nascita del vitigno Manzoni Bianco, o Incrocio Man-
22   LUN
     S. Leonida                   zoni 6.0.13, è stata favorita dal costante interesse che si
                                  sviluppò in Europa a partire dalla seconda metà dell’Ot-
23   MAR                          tocento per il miglioramento genetico della vite mediante
     S. Giorgio
                                  incrocio ed ibridazione, come possibile soluzione alle
24   MER                          numerose malattie che in quel periodo alimentarono una
     S. Fedele                    profonda crisi per la viticoltura di tutta Europa dovuta
     GIO                          all’infestazione di parassiti sconosciuti.
25                                                                     Supportati anche dalle nuove scoperte di Mendel sul-
     Ann. Liberazione- S. Marco
                                                                       le potenzialità della genetica, gli esperimenti, median-
26   VEN
     S. Marcellino
                                                                       te incroci di diversi vitigni, furono inizialmente finaliz-
                                                                       zati all’ottenimento di uve da tavola ed in un secondo
27   SAB                                                               momento indirizzati anche alle uve da vino. Il pionere
     S. Zitta                                                          fu il Prof. Muller che, proprio tramite incrocio tra Rie-
28   DOM                                                               sling e Silvaner, ottenne il famoso Muller Thurgau.
     S. Valeria                                                        Le caratteristiche organolettiche
                                  Il Manzoni Bianco 6.0.13 o Incrocio Manzoni, per le sue doti di finezza ed elegan-
29   LUN
     S. Caterina                  za, discreta gradazione ed acidità, viene utilizzato per la produzione di vini di notevole
                                  qualità: dalla sua vinificazione si ottiene un vino fine e delicato, ma di buon corpo e
30   MAR                          splendidamente equilibrato.
     S. Pio
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
MAGGIO
     MER
1    Festa Del Lavoro                                                                   La Chiesa di Sant’Andrea
     GIO                                                                     E’ la più antica della città di Vittorio Veneto. Gli storici pro-
2    S. Cesare                                                               pendono a far risalire la sua origine al IV o V secolo. La
     VEN
                                                                             Chiesa attuale, almeno nelle sue strutture principali, risale
3    S. Giacomo                                                              al 1300 e fu consacrata il 7 luglio 1303. E’ stata ripristinata
                                                                             come parrocchia il 12 dicembre 1947. La sua struttura sem-
     SAB
4    S. Ciriaco
                                                                             plice, a unica navata, fu ricostruita in stile romanico- gotico
                                                                             nel XIV secolo e al suo interno si possono ammirare ben 25
     DOM                                                                     affreschi risalenti al Quattrocento e al Cinquecento, 15 tele
5    S. Pellegrino                                                           e un pregiato arredamento sacro. Pregevole è il ciclo di af-
                                                                             freschi rappresentante la vita di Sant’Andrea sito nella cap-
     LUN
6    S. Giuditta
                                                                             pella dei Battuti. Opere di Francesco da Milano, Francesco
                                    Frigimelica, Antonello da Serravalle, Palma il Giovane sono esposte lungo le pareti della navata.
     MAR                            Ci sono inoltre una scultura di Santa Caterina d’Alessandria e due crocefissi del XIV e del XV se-
7    S. Flavia                      colo. Caratteristici sono gli archi che sono gotici, le due cappelle esterne che sono sorrette da
                                    due colonne doriche e la lunetta che sovrasta il portone. Essa è sormontata a sua volta da un ro-
     MER
8    S. Vittore
                                    sone a cinque lobi. Da non dimenticare inoltre il cornicione in alto costituito da archetti pensili.

     GIO                            Faraona in Peverada
9    Giornata Europa– S. Geronzio   Per la salsa peverada              Procedimento per la salsa:
     VEN                            -Fegati di pollo: 300 g            Mettere a bagno la mollica del pani-
10   S. Antonino                    -Soppressa veneta: 200 g           no nell’acqua e aceto.
                                    -Filetti di acciuga sott’olio: 3   Tritare molto finemente i fegatini, la
     SAB
11   S. Fabio
                                    pezzi.                             soppressa, le acciughe, l’aglio, la
                                    -Parmigiano grattugiato: 20 g      scorza di limone e mettere il trito a
     DOM                            -Scorza di ½ limone non trat-      rosolare a fuoco vivace nell’olio.
12   Ascens. Del Signore            tato privato del bianco e grat-    Quando è rosolato, unire il prezze-
                                    tugiato                            molo, il parmigiano, il pane ammol-
     LUN
13   Madonna di Fatima
                                    -La mollica di un panino raf-      lato nell’acqua, aceto e pepe. Por-
                                    fermo ammollata in ½ bicchie-      tare a cottura (in un paio di minuti)
     MAR                            re di acqua e aceto bianco in      regolando il sale e aggiustando la
14   S. Mattia                      parti uguali.                      morbidezza con l’eventuale aggiun-
                                    -Aglio: due spicchi                ta di qualche goccio d’acqua.
     MER
15   S. Torquato                    -Prezzemolo: 50 g                  Procedimento per la faraona:
                                    -Abbondante pepe nero di           Pulire la faraona e fiammeggiarla
     GIO                            mulinello                          Salarla con moderazione all’interno
16   S. Ubaldo                      Sale                               e all’esterno.
     VEN                            Per la faraona                     Rosolarla in un tegame
17   S.Pasquale                     -Faraona: una intera                con un filo di olio d’oliva insieme
                                    -Bicchiere di vino bianco sec-     agli aromi.
     SAB
18   S. Venazio
                                    co veneto: una bottiglia           Quando è ben dorata, bagnarla con
                                    -EVO (olio extra vergine di        il vino e aspettare che questo eva-
     DOM                            oliva)                             pori.
19   Pentecoste                     -Rosmarino: un rametto             Quindi passarla assieme al suo in-
                                    -Salvia: un rametto                tingolo al forno e completare la cot-
     LUN
20   S. Bernardino da Siena
                                    -Sale                              tura a 200 °C.
                                                                       Servirla con la pervada.
     MAR
21   S. Vittorio
     MER
22   S. Rita da Cascia                                                        Patate arrosto
     GIO                                                                      -Aglio: 2 spicchi
23   S. Desiderio                                                             -Olio: EVO (extra vergine d’oliva)
                                                                              -Patate: 1 kg
     VEN
24   B.V. Maria Ausiliatrice
                                                                              -Rosmarino: 4 rametti
                                                                              -Sale: q.b.
     SAB
25   S. Beda
     DOM
26   SS. Trinità
     LUN                            D.O.C.: Lison-Pramaggiore
27   S. Agostino                    ZONA DI PRODUZIONE
                                    Comune di Annone Veneto e Lison Pramaggiore
     MAR
28   S. Emilio
                                    TIPOLOGIA DI RACCOLTA E VENDEMMIA
                                    Manuale, fine di ottobre
     MER                            VINIFICAZIONE
29   S. Massimo                     In assenza di bucce con debourdage dei mosti.
                                    CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
     GIO
30   S. Ferdinando
                                    Vino dal colore rosso intenso. Di ampia struttura. Particolarmente vino-
                                    so con un'elegante nota erbacea e lieve sentore di frutti di lampone.
31   VEN                            ABBINAMENTI GASTRONOMICI
     S. Vitale                      Si accompagna a piatti di carne rossa e di selvaggina.
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
GIUGNO
     SAB
1
     S. Giustino
                                                                        MUSEO DEL CENEDESE
2    DOM
     Festa delle Repubblica
                                                                           Il museo è ospitato nell’antica Loggia della Comunità di
3    LUN                                                                   Serravalle, elegante esempio di architettura veneziana di
     S. Carlo                                                              terraferma, costruito fra il 1462 e il 1476 dai Podestà Ga-
     MAR                                                                   briele e Domenico Venier.
4                                                                          Recenti restauri hanno messo in luce, sulla facciata del
     S. Quirino
                                                                           campanile, un quadrante d’orologio che dovrebbe essere
5    MER
     S. Bonifacio
                                                                           uno dei più antichi d’Italia e d’Europa e di cui si era perduta
                                                                           notizia dal 1487. Questi restauri hanno riportato alla luce gli
6    GIO                                                                   affreschi quattrocenteschi che si estendono sull’intera fac-
     S. Norberto                                                           ciata del palazzo, opera di Dario da Treviso e della sua
     VEN                                                                   scuola.
7
     S. Roberto                                                            Il museo, inaugurato il 2 novembre 1938, venne così deno-
                                                                           minato dal suo fondatore, Francesco Troyer. All’interno del-
8    SAB
     S. Medardo                                                            la loggia, nel primo ambiente che si visita, si conservano,
                                   sulla parete sud e su quella nord, due grandi affreschi di Francesco da Milano.
9    DOM                           La parete ovest è aperta da tre arconi, dietro cui si trova la scala che dà accesso al piano su-
     S. Efrem
                                   periore: si tratta di una scala in stile neogotico. Il piano superiore è occupato dalla Sala del
10   LUN                           Consiglio, anch’essa decorata da affreschi di Francesco da Milano, in particolare Leone di San
     S. Diana                      Marco tra i santi Sebastiano e Andrea. Infine vi sono due sculture di Guido Giusti, La Benefi-
     MAR                           cienza e Amplexus in aere. La Sala dei Comuzzi custodisce invece una preziosa opera sculto-
11                                 rea in cartapesta di Jacopo Sansovino, rappresentante Madonna col bambino.
     S. Barnaba

12   MER
     S. Guido                                                            LE SARDE IN SAOR
13   GIO
     S. Antonio da Padova
                                   Ingredienti per 4 persone:                 Preparazione:
14   VEN                           - 600 gr. di sarde:                        - Pulire le sarde ed infarinarle.
     S. Eliseo                     - 2 cucchiai di olio extra vergine         - Sciacquare l'uvetta con acqua tiepida e metterla a
     SAB                            di oliva                                  bagno nel vino bianco.
15                                 - 50 grammi di pinoli                      - Friggere le sarde in una padella antiaderente con ab-
     S. Germana
                                   - 1 bicchiere di vino bianco               bondante olio di semi, poi metterle su carta assorbente
16   DOM
     S. Aureliano
                                   - 300 gr. di aceto bianco                  per togliere l'olio in eccesso.
                                   - 50 gr. di uva sultanina                  - Tagliare molto sottili le cipolle e farle appassire in
17   LUN                           - sale e pepe in grani                     due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva.
     S. Raniero                    - 2 cipolle bianche                        - Quando saranno trasparenti e cominceranno a pren-
     MAR                           - 2 foglie di alloro                       dere colore, bagnarle con l'aceto ed unirvi il pepe, il
18
     S. Marina                     - 1 cucchiaino di semi di                  coriandolo e le foglie di alloro. Far bollire per due o tre
                                     coriandolo                               minuti e spegnere la fiamma.
19   MER
     S. Romualdo                   - olio per friggere                        - In una piccola terrina fare uno strato di sarde, coprirle
                                   - farina per infarinare                    con parte delle cipolle, (tenendo da parte il sughetto),
20   GIO                                                                      aggiungere qualche pinolo e un po’ di uvetta sgoccio-
     S. Ettore
                                                                              lata ed asciugata.
21   VEN                                                                      - Continuare a formare gli strati fino ad esaurimento
     S. Luigi Gonzaga                                                         degli ingredienti e terminare con uno strato di cipolle.
     SAB                                                                      - Versare su tutto la salsa di aceto quindi coprire la ter-
22                                                                            rina con pellicola trasparente e fare riposare la prepa-
     S. Paolino da Nola
                                                                              razione per almeno 24 ore prima di consumarla.
23   DOM                                                                      - Conservarla nella parte meno fredda del frigorifero,
     S. Lanfranco
                                                                              togliendola qualche ora prima di servirla.
24   LUN
     Nativ. di S. Giov. Battista

25   MAR
     S. Guglielmo

26   MER
     S. Vigilio
                                                             SOAVE
27   GIO
     S. Cirillo                     Il Soave è un vino bianco DOC prodotto nella provincia
     VEN
                                    di Verona. La zona di produzione è situata nella parte
28                                  orientale dell'arco collinare della provincia. Essa com-
     S. Attilio
                                    prende territori dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpo-
29   SAB                            ne, San Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane di
     SS. Pietro e Paola
                                    Sotto, Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi, Cazzano di
30   DOM                            Tramigna, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni
     SS. Primi Martiri              Ilarione e San Bonifacio.
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
LUGLIO
1    LUN
     S. Ester                                                                              IL MESCHIO
2    MAR                                                              Il Meschio è un fiume della pedemontana veneta, lungo
     S. Ottone                                                        circa ventiquattro chilometri. Nasce sotto le pendici del
     MER                                                              Col Visentin nel comune di Vittorio Veneto, località Sa-
3                                                                     vassa, e snoda il suo corso tra i comuni della Sinistra
     S. Tommaso Apostolo
                                                                      Piave, attraversando Colle Umberto e Cordignano. Si
4    GIO
                                                                      getta infine nel Livenza che segna il confine con il Friuli
     S. Rossella
                                                                      Venezia Giulia, poco lontano da Sacile.
5    VEN                                                              L’acqua ha la caratteristica di mantenere la sua tempera-
     S. Antonio M.Z.                                                  tura di 12° C costante in ogni stagione.
     SAB                                                              A Serravalle gli argini sono rinforzati da delle costruzioni,
6                                                                     chiamate “Meschietti”, vere e proprie opere idrauliche
     S. Maria Goretti
                                                                      costruite dai Serravallesi per contenere il fiume: infatti il
7    DOM                                                              16 ottobre del 1521, a causa di una frana che fece
     S. Claudio                                                       scomparire il laghetto di Forcal, il Meschio straripò e,
8    LUN                                                              uscendo dagli argini, allagò completamente Serravalle.
     S. Priscilla                                                     In seguito a questa calamità ancor oggi alcuni edifici,
                              costruiti prima del 1521, presentano le colonne interrate.
9    MAR
                              Sul Meschio è sorto il centro storico di Serravalle.
     S. Letizia

10   MER                                                   CROSTATA CON LE FRAGOLE
     S. Silvana

11   GIO
     S. Benedetto             Ingredienti per 4 persone
     VEN
                              450 gr di pasta frolla
12                            500 gr di fragole
     S. Fortunato
                              200 ml di acqua
13   SAB                      50 ml di sciroppo di fragole
     S. Enrico
                              1 bustina per preparato di gelatina
14   DOM                      ½ succo di limone
     S. Camillo
                              Procedimento
15   LUN                      Foderate uno stampo per crostate di 24 cm di diametro con la pasta frolla precedentemente
     S. Bonaventura           stesa in una sfoglia sottile.
     MAR                      Bucherellate la frolla con i rebbi di una forchetta e ricopritela con un foglio di carta forno. Riem-
16                            pite lo stampo con del riso o dei fagioli secchi ed infornate a 200°C per circa 20-25 minuti .
     N.S. del Carmelo
                              A cottura ultimata, lasciate raffreddare e rimuovete la carta forno con tutti i fagioli.
17   MER                      Cospargete la base di frolla con poco zucchero e ricopritela con le fragole disposte in modo
     S. Alessio
                              concentrico.
18   GIO                      Preparate la gelatina da disporre sulle fragole, ponendo 200 ml di acqua sul fuoco e aggiun-
     S. Federico              gendo 50 ml di sciroppo di fragola (assaggiate per stabilire il grado di dolcezza desiderato), il
     VEN
                              succo di ½ limone filtrato e la polvere di preparato pe r gelatina.
19                            Mescolate bene gli ingredienti tra loro, poi portate ad ebollizione e quindi abbassate il fuoco;
     S. Simmaco
                              fate bollire per due minuti e quindi spegnete.
20   SAB                      Lasciate intiepidire la gelatina mescolando di tanto in tanto e poi, servendovi di un cucchiaio,
     S. Elia                  ricoprite con il composto ottenuto l’intera crostata .
     DOM                      Mettete la crostata di fragole a raffreddare nel frigorifero per almeno un’ora.
21
     S. Lorenzo da Brindisi

22   LUN                                                       REFRONTOLO PASSITO
     S. Maria Maddalena

23   MAR                      Descrizione: Il Marzemino di Refrontolo è un vino da dessert. Ha un bel colore rosso
     S. Brigida                             rubino con orli violacei, amabile, sapido, frizzante, ricco di profumi con nota
     MER                                    di mora, di rovo e di morasca.
24
     S. Cristina                            Cenni storici: a Refrontolo la produzione del Marzemino Passito è una tradizione
     GIO                                    che si ritrova ancora nel 1400.
25                                          Il Marzemino Passito di Refrontolo ha impressionato e ispirato anche Mozart, che
     S. Giacomo Apostolo
                                            lo ha persino menzionato come "Eccellente Marzemino" nel suo Don Giovanni.
26   VEN
     SS. Anna e Gioacchino                  Origine e tradizione: Il Marzemino di Refrontolo, oggi Refrontolo Passito, quasi si
                                            nasconde nel grande mare dei vigneti della zona tipica di produzione del Prosec-
27   SAB
     S. Liliana                             co. Le origini del Marzemino si perdono nel tempo, sono nebulose e controverse.
                                            Si ritiene che l'omonimo vitigno si sia diffuso, per opera dei coloni romani, in Ca-
28   DOM                                    rinzia prendendo il nome da Marzimin, villaggio di detta regione, e che da questa
     S. Nazario                             zona la coltivazione si sia estesa nelle regioni venete.
29   LUN                                    Zona di produzione: podere Colvendrame ubicato sulle colline di Refrontolo, tra
     S. Marta                               Conegliano e Valdobbiadene. Colvendrame è il nome del colle in cui sono situati
30   MAR                                    questi vigneti, i quali godono di un’esposizione e di un clima molto favorevoli.
     S. Pietro Crisologo
                                            Abbinamento gastronomico: perfetto abbinamento con cioccolato, crostate di frut-
31   MER                                    ta, formaggi stagionati o fuori pasto come vino da meditazione.
     S. Ignazio
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
AGOSTO
     GIO
1    S. Alfonso
                                                                         SANT’AUGUSTA
     VEN
2    S. Eusebio                                                             Sant’Augusta di Serravalle fu una Santa vissuta nella prima
     SAB                                                                    metà del V secolo dopo Cristo. In una collina nei pressi di Vit-
3    S. Lidia                                                               torio Veneto sorge un santuario a lei dedicato. L’itinerario per
     DOM
                                                                            raggiungerlo è molto noto tra i vittoriesi, è invece poco cono-
4    S. Nicodemo                                                            sciuto nel restante territorio trevigiano. Il percorso inizia die-
                                                                            tro il duomo di Vittorio Veneto, salendo la caratteristica scala
     LUN
5    Madonna della neve                                                     monumentale dominata dalla statua di Santa Augusta. Da qui
                                                                            un itinerario un po’ ripido conduce in mezz’ora alla meta,
     MAR                                                                    dov’è presente anche un ristorante. Si passa accanto a diverse
6    Trasfigurazione di N:S
                                                                            cappelle sette-ottocentesche e si attraversa, verso la fine della
     MER                                                                    passeggiata, una torre che introduce all’ultima fatica, una
7    S. Gaetano
                                                                            grande scalinata sulla cui sommità è collocato il Santuario.
     GIO                                                                    L’interno della chiesa conserva affreschi del XV secolo, nella
8    S. Domenico                                                            parte più antica sono collocate le reliquie della Santa. All'e-
     VEN                                                                    sterno sono presenti un alto campanile e un portico in stile go-
9    S. Romano                                                              tico con, nel mezzo, un pozzo.
     SAB
10   S. Lorenzo                                     GARGANELLI ALLE VERDURE PRIMAVERILI
     DOM
11   S. Chiara                                                              I garganelli sono un tipo di pasta all'uovo (rigata) ottenuta ri-
                                                                            piegando delle piccole losanghe di pasta, riconosciuti prodotto
     LUN                                                                    tipico della regione Emilia-Romagna. L'aspetto è simile alle
12   S. Ercolano                                                            "penne" se si esclude che nel punto di sovrapposizione dei due
                                                                            lembi di pasta il garganello ha una diversa consistenza.
     MAR
13   S. Ippolito                                                            I condimenti più usati sono comunemente rappresentati dal
                                                                            prosciutto, dai piselli e da abbondante parmigiano reggiano,
     MER
14   S. Alfredo
                                                                            oppure da un ragù realizzato utilizzando la pasta della salsiccia
                                                                            o dalle verdure primaverili.
     GIO
15   Assunzione di Maria vergine
                                                                            Ingredienti per 4 persone
     VEN                           Garganelli 400 g
16   S. Rocco                      Asparagi 1 mazzo
     SAB                           Zucchine 2
17   S. Giacinto                   Cipollotti 2
     DOM                           Basilico
18   S. Elena                      Olio d'oliva 5 cucchiai
                                   Sale q.b.
     LUN
19   S. Mariano                    Pepe q.b.
                                   Preparazione
     MA R
20   S. Bernardo Abate
                                   Togliete la parte dura agli asparagi, lavateli e tagliateli a listerelle. Spuntate le zucchine, lavatele e
                                   tagliatele a listerelle.
     MER                           Pulite i cipollotti, tagliateli e fateli appassire nell’olio, unite le listerelle di zucchine e di asparagi,
21   S. Pio decimo
                                   salate, pepate e portate a cottura, mescolando di tanto in tanto; a fine cottura unite il basilico spez-
     GIO                           zettato.
22   S. Augusta                    Cuocete in abbondante acqua salata la pasta, scolatela al dente e conditela con il sugo alle verdure,
     VEN                           spolverizzate di parmigiano, mescolate e servite.
23   S. rosa

     SAB                                                                         PINOT BIANCO
24   S. Bartolomeo

     DOM                                                       Prodotto nelle province di Venezia, Treviso, Vicenza, Padova e Verona.
25   S. Ludovico                                               La produzione massima ammessa è di 120-130 quintali in un ettaro in coltu-
                                                               ra specializzata. La resa massima non deve essere superiore al 70% e la gra-
     LUN
26   S. Alessandro                                             dazione naturale complessiva massima non deve essere inferiore 10-10,5
                                                               gradi.
     MAR
27   S. Monica
                                                               La zona di produzione: le uve migliori provengono dalla zona collinare dei
                                                               Comuni di Lonigo, Sarego e Meledo.
     MER                                                       Colori e caratteri alla degustazione: il colore è bianco paglierino; il profumo
28   S. Agostino
                                                               è delicatamente intenso, fruttato con sentori di pera e mela. Al palato è ar-
     GIO                                                       monico, pieno e vellutato.
29   S. Sabina                                                 La vinificazione e l'affinamento: le uve selezionate vengono pigiate e pres-
     VEN                                                       sate molto dolcemente ed il mosto ottenuto, dopo aver decantato, viene fatto
30   S. Tecla                                                  fermentare a bassa temperatura.Gradazione alcolica: 12% vol.
     SAB                           Abbinamento gastronomico e Temperatura di servizio: ideale con il pesce, molluschi e crostacei, ma
31   S. Aristide                   anche con tutti i piatti a base di verdure. Si serve fresco a 10-12° C.
Scoprendo Vittorio Veneto tra arte, storia e gastronomia - A CURA DELLA CLASSE 1 F A.S. 2012-2013
SETTEMBRE
1    DOM                           CHIESA SANTA GIUSTINA
     S. Egidio
     LUN                                                            Si affaccia sulla piazza omonima in quello che era il Borgo
2    S. Elpidio                                                     Superiore, cioè l'estremità settentrionale della cittadina.
                                                                    Fu costruita nel 1227 per volontà di Gabriele da Camino e fu
     MAR                                                            dipendenza dell'Abbazia di Follina, ma già nel 1228 veniva
3    S. Gregorio Magno                                              ceduta ai benedettini di Padova che vi insediavano un prio-
     MER                                                            rato. Tuttavia rimase legata ai Caminesi che, arricchendola
4    S. Rosalia                                                     con varie donazioni, l'avevano resa di fatto la loro cappella
                                                                    privata. Passata poi alle benedettine e alle agostiniane, dopo
     GIO                                                            le soppressioni di Napoleone, divenne succursale del duo-
5    B. Maria Teresa di Calcutta                                    mo. Solo dal 10 dicembre 1947 è stata elevata a parroc-
     VEN                                                            chiale. L'edificio, monumento nazionale, fu quasi completa-
6    S. Umberto                                                     mente rifatto a fine Cinquecento. All'interno si trova il prege-
                                                                    vole sepolcro di Rizzardo VI (ultimo signore di Serravalle pri-
     SAB
7    S. Regina
                                                                    ma dell'arrivo dei Veneziani), realizzato fra il 1336 e il 1340.
                                                                    Interessante l'organo De Lorenzi.
     DOM                                                            Inoltre, sulla parete destra entrando dalla porta principale, si
8    Natività di B.V. Maria                                         trova il monumento funebre del poeta Guido Casoni.
     LUN
9    S. Sergio                                                                           SCHIZ AI FINFERLI
     MAR
10   S. Pulcheria                                                            Pulire 300 g. di finferli (cantharellus cibarius) e cuo-
                                                                             cerli a fuoco moderato in un recipiente con il burro e
     MER
11   S. Diomede
                                                                             il sale.

     GIO                                                                     Quando i funghi sono cotti, preparare 200 g. di Schiz
12   SS. Nome di Maria                                                       tagliato a fette e saltarlo in una padella già calda con
                                                                             burro fuso, aggiungere poca panna fresca, ed insa-
     VEN
13   S.Maurilio                                                              porire con sale e pepe.

     SAB
14   Esaltazione S. Croce          POLENTA E SOPPRESSA
     DOM
15   B.V. Addolorata
                                   Ingredienti:
                                   Acqua: 1 lt; Farina di mais bramata: 250 g; Olio extravergine di oliva: 1 cucchiaio; Sale
     LUN                            grosso: 1 cucchiaio raso
16   S. Cornelio                   Descrizione Per preparare la polenta, iniziate metten-
     MAR
                                   do su fuoco vivo una pentola con l'acqua salata e por-
17   S. Roberto                    tatela ad ebollizione.
                                   Aggiungete quindi un cucchiaio raso di sale grosso, un
     MER                           cucchiaio di olio extravergine di oliva e la farina gialla
18   S.Sofia                       un po’ alla volta, molto lentamente per non provocare
     GIO                           la formazione di quei fastidiosi grumetti chiamati in ger-
19   S. Gennaio                    go tecnico "fraticelli", e iniziate a mescolare il tutto con
                                   un mestolo di legno. Continuate a mescolare sempre
     VEN
20   S. Eustachio
                                   nello stesso verso, miscelando lo strato più profondo
                                   con quello più superficiale fino ad amalgamare il com-
     SAB                           posto per bene. Se la polenta comincia a diventare
21   S. Matteo                     troppo dura e compatta, allora aggiungete un mestolo d'acqua calda. Dopo circa 40 minuti,
                                   durante i quali avrete continuato a girare la polenta, questa inizierà a staccarsi dai bordi
     DOM
22   S. Maurizio
                                   della pentola e potrebbe già essere servita in tavola, ma la polenta più si cuoce più viene
                                   buona, quindi continuate la cottura per altri 20 minuti. Al termine versatela sul tradizionale
     LUN                           tagliere in legno e portatela in tavola calda, già tagliata a fette. Confezionate il piatto dispo-
23   S. Pio da Pietralcina         nendo in modo armonioso la polentina, lo schiz, la soppressa e per ultimi i funghi.
     MAR
24   S. Panificio                  BARDOLINO CHIARETTO
     MER                           Il Bardolino Chiaretto è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Vero-
25   S. Aurelia                    na. Zona di Produzione: Bardolino, Cantina Alpino Piona
     GIO
26   S. Damiano                    Caratteristiche organolettiche
                                   - colore: rosa che con l'invecchiamento tende al granato
     VEN
27   S. Vincenzo
                                   - odore: vinoso con leggero profumo delicato, profumo fra-
                                   grante con sentore di rosa e ciliegia
     SAB                           - sapore: asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armo-
28   S. Venceslao                  nico, sottile, talvolta leggermente frizzante.
                                   Da abbinare con sushi e cucina giapponese in genere.
     DOM
29   S. Michele
                                   Molto adatto ai crostacei e ai fritti di pesce si può accostare
                                   a carni anche rosse ed agli insaccati se il vino presenta
     LUN                           buona struttura e sapidità.
30   S. Girolamo                   Gradazione alcolica: 12% - Durata: da 1 a 2 anni.
                                   Si serve fresco a 10-12°C.
OTTOBRE
1    MAR
     S. Teresa del B.G
                                                                 CASTRUM DI SERRAVALE
2    MER
     SS. Angeli Custodi
                                                                  L’attuale castrum fu costruito dalla famiglia da Camino nel
3    GIO                                                          Xll secolo, sulle vestigia dell’insediamento romano del l se-
     S. Gerardo                                                   colo a.C. . Fin dall’epoca romana il castrum ha rivestito un
                                                                  ruolo di rilevanza strategica, occupando una posizione chia-
4    VEN
     S. Francesco d‘ Assisi                                       ve sulla via di comunicazione con il Cadore e l’Alemagna. Il
                                                                  borgo rimase sotto la Serenissima (Venezia), un fondamen-
5    SAB                                                          tale punto difensivo dell’entroterra. Nel tempo infatti Serra-
     S. Placido
                                                                  valle diventò uno dei comuni di maggior importanza per la
6    DOM                                                          vivace attività commerciale e per la produzione di spade ri-
     S. Bruno                                                     nomate a livello internazionale.
7    LUN                                                          Il Castrum rimase per tutto il medioevo il fulcro principale at-
     N. S. del Rosario        torno al quale si sviluppò il centro urbano di Serravalle sotto la Repubblica di Venezia.
     MAR                      Divenne poi il luogo di residenza del Podestà fino alla fine del ‘700 e dunque alla fine del go-
8
     S. Pelagia               verno veneziano.
9    MER
     S. Dionigi

10   GIO                                                   RADICCHIO FRITTO IN PASTELLA
     S. Daniele

11   VEN
     S. Firmino
                              INGREDIENTI
12   SAB
     S. Serafino              Radicchio di Treviso
                              - 150 g di farina
13   DOM                      - 2 dl di birra chiara
     S. Edoardo               - 1 uovo
14   LUN                      - olio di semi
     S. Callisto              - sale

15   MAR
     S. Teresa d‘ Avila
     MER                      PREPARAZIONE
16
     S. Edvige
                              Mettete in una ciotola capiente la farina, inserite il tuorlo d’uovo ed impastate aggiungendo la birra po-
17   GIO                      co alla volta, fino ad ottenere una pastella liscia e senza grumi. Lasciate riposare il composto per circa
     S. Ignazio               30 minuti coperto con una pellicola trasparente. Nel frattempo pulite il radicchio, lavatelo con cura, fa-
     VEN                      telo sgocciolare e dividete i cespi in spicchi.Trascorsi i trenta minuti montate a neve l’albume e aggiun-
18                            getelo alla pastella. Preparate la padella di frittura quindi immergete il radicchio nella pastella e tuffate-
     S. Luca
                              lo nell’olio. A cottura ultimata, disponete la frittura su fogli di carta assorbente per eliminare l’eccesso
19   SAB                      di olio, salate e servite
     S. Laura

20   DOM
     S. Irene
                                              PROSECCO DI VALDOBBIADENE E DI CONEGLIANO
21   LUN
     S. Orsola

22   MAR
     B. Giovanni Palo Il                                 Il Prosecco prodotto a Conegliano e a Valdobbiadene è inimitabile perché è
                                                         l'unico che unisce due valori: cultura e natura.
23   MER
     S. Romano
                                                         La cultura è rappresentata dalla Città di Conegliano, dove nel 1876 nacque la
                                                         prima Scuola Enologica d'Italia e nel 1923 il primo Istituto Sperimentale per la
24   GIO                                                 Viticoltura.
     S. Raffaele                                         La vocazione naturale trova invece la massima espressione a Valdobbiadene,
     VEN                                                 dove vi è la maggiore concentrazione di vigneti di alta collina, talvolta coltivati
25                                                       in condizioni estreme, con pendenze molto elevate, che costringono a esegui-
     S. Crispino
                                                         re manualmente ogni operazione colturale. Per raggiungere il risultato miglio-
26   SAB                                                 re, cultura e natura devono essere guidate dall'uomo. Queste componenti ren-
     S. Evaristo                                         dono il Prosecco a Conegliano e Valdobbiadene INIMITABILE.
27   DOM                                                 Per esprimere l'unicità, nella DOCG al nome Prosecco sarà affiancato l'agget-
     S. Fiorenzo                                         tivo Superiore. Cerca il Superiore, troverai l'Inimitabile!
                                                         La nuova realtà del Prosecco .
28   LUN
     S. Simone
                              Dal 1 agosto 2009 il mondo del Prosecco è cambiato. La parola Prosecco non indica più un vitigno,
                              ma un vino a denominazione di origine controllata (doc), sottoposto a regole precise. Il nuovo Prosec-
29   MAR                      co Doc identifica la produzione di un territorio ampio, composto da 9 province e due regioni: Veneto e
     S. Ermelinda             Friuli Venezia Giulia. Conegliano, Valdobbiadene, aree storiche di produzione che si fregiano della
     MER                      doc dal 1969, diventano DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), conquistando
30                            così il vertice della piramide qualitativa dei vini italiani.
     S. Germano
                              DOCG sono, infatti, solo 44 denominazioni contro le 318 doc. Il nome del vino prodotto in queste colli-
31   GIO                      ne sarà Conegliano Valdobbiadene DOCG e offrirà garanzie ancora maggiori al consumatore.
     S. Lucilla
NOVEMBRE
1    VEN
     Ognissanti                                                               Foro Boario
2    SAB
     Commemorazione dei defunti

3    DOM
     S.Silvia

4    LUN
     Unità Nazionale-S.Carlo Borromeo

5    MAR                                            Piazza Foro Boario era in origine chiamata “Prato di San Marco” e poi
     S.Zaccaria                                     “Piazza del mercato” perché per secoli fu sede di un fiorente mercato,
6    MER                                  soprattutto di bestiame, “fuori delle mura” di Serravalle (sul muro che chiude il versante
     S.Leonardo                           meridionale della piazza sono ancora visibili i ganci ai quali venivano legati gli animali).
     GIO
                                         Nel 1674 venne qui eretto il cippo monumentale che ricorda l’istituzione o il ripristino nel
7                                        1666 del “libero mercato” da parte del podestà veneziano Giacomo Contarini, cippo che
     S.Ernesto
                                                ora si trova sul lato orientale della piazza, in prossimità del fiume Meschio.
8    VEN
                                                  Il complesso di costruzioni che costeggiano il versante nord della piazza
     S.Goffredo
                                            viene tuttora comunemente chiamato “Ospedale Vecchio” perché ospitava appunto
9    SAB                                l’ospedale civile fino al suo trasferimento, avvenuto nel 1977. Il lato ovest del complesso,
     S.Oreste                              verso la “Torre dell’Orologio”, è Stato, nel 1985, ulteriormente ristrutturato su progetto
                                                     dell’architetto Toni Follina, per potervi ospitare un istituto scolastico.
10   DOM
     S.Leone Magno
                                                             Lungo il lato orientale della piazza scorre il Meschio.

11   LUN
     S.Martino
                                                                           Risotto di zucca e funghi e taleggio
12   MAR                                                               Il risotto di zucca, funghi e taleggio è un primo piatto adatto
     S.Renato                                                         principalmente alla stagione autunnale. Il risotto viene mante-
     MER                                                              cato con del saporitissimo taleggio che, oltre a legare meglio
13                                                                    insieme tutti gli ingredienti, conferisce al piatto una cremosità
     S.Diego
                                                                      ed un sapore particolare. Il risotto di zucca funghi e taleggio è
14   GIO
     S.Giocondo
                                                                      una ricetta facile e sfiziosa che vi consentirà di soddisfare i
                                                                      gusti di tutti i commensali con semplicità.
15   VEN
     S.Alberto                          Ingredienti: 1 spicchio d’aglio, 40 gr di burro, 1 cipolla, Funghi Champignon 400 gr, una
                                        grattugiata di noce moscata, 3 cucchiai d’olio, Pepe macinato q.b, Riso carnaroli 320 gr,
16   SAB                                Sale q.b, 200 gr di taleggio, un bicchiere di vino bianco.
     S.Margherita di Scozia
                                        Procedimento: tagliate la zucca a fettine, sbucciatela e riducetela a cubetti quindi mette-
17   DOM
     S.Elisabetta                       tela a lessare in un litro di acqua salata. Eliminate la terra attaccata alle estremità dei
                                        gambi, poi pulite i funghi con una pezza umida, tagliateli a fettine e metteteli in una padel-
18   LUN                                la con tre cucchiai d’olio ed uno spicchio d’aglio tritato, finché saranno cotti ma ancora
     S.Oddone
                                        croccanti. Al termine della cottura unite ai funghi e un pizzico di sale. Quando la zucca
19   MAR                                sarà cotta scolatela per bene, conservate l’acqua di cottura che servirà per bagnare il ri-
     S.Fausto                           sotto e riducetela ad una purea con il mixer. Mettete in un tegame la cipolla tritata ed il
     MER                                burro e lasciate rosolare per qualche minuto; versate il riso, sfumate con il vino bianco e
20
     S.Benigno                          lasciate cuocere finché questo non sarà evaporato. Aggiungete quindi un mestolo di liqui-
                                        do di cottura della zucca e, successivamente, la purea di zucca; continuate la cottura del
21   GIO
     Madonna della Salute               riso e a cinque minuti prima del termine, versate i funghi nel tegame del riso; a fine cottu-
                                        ra unite 4 cucchiai di parmigiano grattugiato e il taleggio tagliato a tocchetti che andrete
22   VEN                                ad aggiungere nel risotto in modo da mantecarlo. Prima di servire il risotto alla zucca,
     S.Cecilia
                                        funghi e taleggio, date una leggera spolverata di pepe nero e noce moscata.
23   SAB
     S.Clemente

24   DOM
     Cristo Re
                                                                                       Bianco di Custoza
25   LUN
     S.Caterina
                                                             La zona di produzione del "Bianco di Custoza D.O.C." coincide con
                                                             la parte meridionale di quella delimitata per il "Bardolino D.O.C." e
26   MAR                                                     comprende, tutto o in parte, il territorio dei comuni di Sommacampa-
     S.Corrado
                                                             gna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda,
27   MER                                                     Castelnuovo Veronese, Sona, Bussolengo, Pastrengo, Lazise.
     S.Virgilio                                              Il terreno è prevalentemente morenico con tipici depositi sassosi ben
     GIO                                                     levigati.
28                                                           Il clima è mite e di media piovosità.
     S.Giacomo
                                                             Custoza, frazione di Sommacampagna, dà il suo nome al celebre vi-
29   VEN
     S.Saturnino                                             no bianco della zona; era un'antica "stazione di guardia e custodia"
                                                             che controllava dall'alto delle sue colline i passaggi nella "via Postu-
30   SAB                                                     mia".
     S.Andrea
DICEMBRE
1    DOM
     1° D’Avvento                                                             Duomo di Serravalle
2    LUN
     S. Viviana                                                       Il Duomo di Serravalle è dedicato a Santa Maria Nova, è situato nel cuore
                                                                      di Serravalle di Vittorio Veneto ed è affacciato sul fiume Meschio che lo
3    MAR                                                              divide da Piazza Flaminio.
     S. Francesco Saverio                                             Nato da un edificio sacro preesistente forse già dal XIV secolo, epoca del
     MER                                                              sopravvissuto campanile, il Duomo di Serravalle raggiunge le attuali forme
4
     S. Barbara                                                       nel 1779, ad opera dell'architetto di Tolmezzo Domenico Schiavi.
                                                                      L’interno della chiesa si compone di un’unica grande navata con gli angoli
5    GIO
                                                                      arrotondati. Sul soffitto si ammira una grandiosa Natività di Maria Vergine
     S. Giulio
                                                                      di GianBattista Canal
6    VEN                                                              Nel Rinascimento si è arricchito del lavoro dei maggiori artisti locali, le
     S. Nicola                                                        opere dei quali sono ancora presenti negli altari dell'attuale chiesa.
     SAB
                                                                      Degna di nota è senza dubbio la pala del Tiziano, collocata sull’Altar Mag-
7                                                                     giore, all’interno di una ricca cornice dorata. Rappresenta la Madonna col
     S. Ambrogio
                                                                      Bambino in gloria e i Santi Andrea e Pietro; nello sfondo la pesca degli
8    DOM                                                              Apostoli.
     2° D’Avv.-Immacolata Concezione     La facciata del Duomo di Serravalle è a capanna, aperta solo dall’oculo in luogo del rosone e dal por-
     LUN                                 tale d'ingresso timpanato.
9                                        Il campanile si colloca in posizione autonoma davanti alla facciata, sulla riva del Meschio.
     S. Sirio

10   MAR
     N. S. di Loreto
                                                                                    La Fregolotta
     MER                                Tipico dolce della Marca Trevigiana, somiglia alla torta sbrisolona di Mantova e il suo nome deriva da
11                                      fregola (briciola).
     S. Damaso
                                        La ricetta attuale appartiene, fin dai primi anni del '900, all'antica trattoria "Zizzola" di Salvarosa di Ca-
12   GIO                                stelfranco Veneto (Treviso) e all'attuale omonima industria dolciaria.
     S. Giovanna

13   VEN                                Ingredienti (per 6 persone)
     S. Lucia
                                        - 300 gr. di farina
14   SAB                                - 200 gr. di zucchero
     S. Pompeo                          - 300 gr. di mandorle
                                        - 1 tuorlo
15   DOM
                                        - 200 g di burro
     3° D’Avvento
                                        - un pizzico di sale
16   LUN                                - una bustina di vanillina.
     S. Albina

17   MAR                                 Preparazione
     S. Lazzaro                          - Mettere a bollire un uovo da fare sodo.
     MER                                 - Pelare le mandorle, sbollentandole in acqua bollente; tostarle in forno non molto caldo; macinarle
18                                       finemente.
     S. Graziano
                                         - Pelare l'uovo sodo e passare al setaccio solo il tuorlo.
19   GIO                                 - In una terrina capace, mettere la farina, poi lo zucchero, le mandorle, la vanillina, un pizzico di sale e
     S. Fausto                           mescolare accuratamente.
     VEN                               - Unire quindi il tuorlo passato al setaccio e il burro, lavorando il tutto velocemente, finché si otterrà una
20                                     palla omogenea.
     S. Liberato
                                       - Avvolgerla in un foglio di pellicola trasparente, appiattirla e poi lasciarla riposare in frigo per circa un'o-
21   SAB                               ra.
     S. Severino
                                       - Imburrare poi una terrina di circa 26 Ø cm e stendervi l'impasto con la punta delle dita, spolverare con
22   DOM                               zucchero semolato.
     4° D’Avvento                      - Cuocere in forno a 160° (già caldo) per 30 minuti, fino a quando risulta essere dorato e croccante.
                                       - Togliere la fregolotta dalla tortiera solo quando è fredda e servirla su un frangino di stoffa.
23   LUN
     S. Vittoria
                                       - Va portata in tavola intera e rotta col cucchiaio davanti ai commensali.

24   MAR
     S. Delfino
                                                                                                 Gambellara Vin Santo
25   MER
     Santo Natale                                                            È un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di
     GIO                                                                     Vicenza.
26
     S. Stefano
                                                                             Caratteristiche organolettiche
27   VEN                                                                     - colore: giallo ambrato carico.
     S. Giovanni Apostolo
                                                                             - odore: profumo intenso, caratteristico di passito.
28   SAB                                                                     - sapore: dolce, armonico, vellutato.
     SS. Inocenti Martiri
                                                                             Informazioni Aggiuntive
29   DOM
     S. Davide                                                               Gradazione alcolica :14%
                                                                             Abbinamento: È da servire a fine pasto con frolle o dolci al cuc-
30   LUN                                                                     chiaio.
     S. Eugenio                                                              Servizio: servire a 12-14 °C in piccoli calici
31   MAR
     S. Silvestro
AUTORI        …

      Yvette Mariotto & Aicha Grayni    Copertina

 Michele Gottardi & Micheal De Zanet    Gennaio

                         Filippo Ghin   Febbraio

Thomas Battiston & Morgan Palmitessa    Marzo

          Marta Roma & Aicha Grayni     Aprile

    Giusi Marletta & Houda Ezzamouk     Maggio

   Fatoumata Dieme & Siham Belfatmi     Giugno

        Rinaldo Cenaj & Luca Fantinel   Luglio

           Jorida Kadiu & Elisa Corso   Agosto

  Leonardo Dal Bianco & Danil Tarasov   Settembre

       Chen Shaolong & Davide Rebuli    Ottobre

                        Marco Citron    Novembre

Manuel Precone & Andrea Bertini         Dicembre

  Yvette Mariotto & Houda Ezzamouk      Ultima pagina
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