MANUALE PRATICO DI MONTATURE - Centro Studi Salmoiraghi ...

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M A N U A L E   P R A T I C O   D I   M O N T A T U R E

 DI MONTATURE
MANUALE PRATICO
MANUALE PRATICO DI MONTATURE - Centro Studi Salmoiraghi ...
Manuale Pratico di Montature

Autori

Mario Casini
Presidente AIO, Associazione Professionale Italiana Ottici
Direttore della rivista “L’Ottico”

Isabella Patti
Professore a contratto presso il corso di laurea in disegno Industriale
presso la Facoltà di Architettura di Firenze

Andrea C. Piantanida
Medico Chirurgo, Specialista in Oftalmologia
Centro Oculistico Lariano di Cernobbio (Co).

Si ringrazia il Dott. Mario Casini per l'autorizzazione all'utilizzo
delle immagini tratte dal libro “I materiali dell’Ottica: Le montature”
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Manuale Pratico di Montature

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Piazza Guido Rossa 8 R
17100 Savona

Stampa: Litografia Valli
Via Pavia 100
Induno Olona (VA)

Pubblicazioni precedenti:
Manuale Pratico di Contattologia
Manuale Pratico di Lenti Oftalmiche

Finito di stampare: febbraio 2015

ISBN: 9788898320097

Copyright: 2015
Il contenuto della presente pubblicazione non è riproducibile in tutto o in parte
ed è di proprietà esclusiva del Centro Studi S&V che ne effettuerà utilizzi
di attività divulgativa e formativa senza perseguire alcun scopo di lucro.
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Manuale pratico di lenti oftalmiche

Presentazione

Gentile Dottore,
le pubblicazioni del Centro Studi Salmoiraghi & Viganò presentano una novità costituita da un manuale
pratico dedicato alle Montature. Si è ritenuto opportuno affrontare una tematica così particolare perché
in questi ultimi anni la moda ha contribuito non poco a svuotare il prodotto “montatura” del suo
significato tipicamente tecnico.

Tuttavia è molto importante evidenziare che un occhiale deve seguire prima di tutto determinate regole
tecniche che non sempre possono andare d’accordo con scelte dettate da motivazioni meramente estetiche.

La montatura infatti deve assolvere il suo compito di struttura portante delle lenti nel miglior modo
possibile, dando luogo ad un occhiale finito, comodo, confortevole ma soprattutto tecnicamente corretto.

Il ruolo dell’Ottico al riguardo, nell’assoluto rispetto della prescrizione, è di saper consigliare la migliore
soluzione tecnica, così da perseguire la massima soddisfazione del paziente del medico oculista,
concentrandosi soprattutto sulla forma e dimensione dell’occhiale perché siano idonee per le lenti che
dovranno poi essere inserite nella montatura.

Appare pertanto un errore purtroppo molto comune quello di considerare la montatura soltanto o
prevalentemente da un punto di vista estetico, legandola unicamente alla moda, al design, alla
compatibilità estetica con il volto o alle caratteristiche morfologiche del portatore.

L’esperienza pratica dimostra sempre più spesso come la montatura diviene responsabile di stati di
disagio o per gli appoggi errati o per una dimensione o tipologia non confacente all’uso od alle
abitudini dell’individuo e che sia quindi fondamentale offrire al paziente del Medico Oculista un vero
e proprio servizio di consulenza finalizzato all'individuazione della migliore soluzione visiva nel pieno
rispetto della prescrizione medica.

                                                                    Il Centro Studi Salmoiraghi & Viganò

                                                                                                           3
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Indice

1. Dalla mano agli occhi: breve storia degli occhiali                  Pag. 7

2. La Montatura                                                       Pag. 11
   • Definizioni
   • Parti fondamentali della Montatura
   • Sistemi di misura

3. Montature in materiale di sintesi                                  Pag. 17
   • Definizioni
   • Materiali di sintesi
   • Metodi di costruzione di una Montatura in materiale di sintesi

4. Montature in metallo                                               Pag. 27
   • Classificazione
   • Parti fondamentali della Montatura in metallo
   • I metalli e le leghe
   • Metodi di costruzione di una Montatura in metallo

5. Montature nel soggetto pediatrico                                  Pag. 38

6. La Montatura per Lenti Progressive                                 Pag. 40

7. Normativa Comunitaria                                              Pag. 42

Bibliografia                                                          Pag. 46

Appendice                                                             Pag. 47
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1. Dalla mano agli occhi: breve storia degli occhiali

Sulla storia delle lenti e degli occhiali esiste
un’approfondita bibliografia che, ricostruendo secoli
di scoperte, invenzioni e progressi tecnici, ci restituisce
con grande dovizia di particolari l’evolversi nel tempo
di questa piccola protesi, di questo oggetto ormai così
familiare all’uomo contemporaneo. Oggi l’esistenza
dell’occhiale si dà per scontata, così come si dà
per scontato che una certa percentuale del genere
umano non possa farne a meno. Di conseguenza, gli
occhiali costituiscono non solo un rimedio “tecnico” ai
problemi della vista ma, in evidente e stretto legame
con il nostro corpo e con il nostro io più profondo,
condizionano fortemente e prepotentemente l’immagine
che abbiamo di noi e quella che rimandiamo, di noi,
agli altri.
Proprio in relazione al fatto che li usiamo come
propaggine del nostro corpo verso l’esterno
(letteralmente ci servono per “vedere” il mondo che           design, dal mondo creativo dell’arte a quello patinato
ci circonda), lo studioso che si occupa della storia          della moda, alla complessa dinamica del vivere sociale.
degli occhiali, la deve necessariamente collocare             La storia dell’occhiale evidenzia un momento
nella dinamica complessa della vita sociale e delle           straordinariamente proficuo nonché un punto di
sue modificazioni attraverso i secoli, senza cadere           svolta tra il XIII e il XV secolo quando, di pari passo
nell’errore di considerare gli occhiali quali mero            con i progressi scientifici nel campo dell’ottica, gli
strumento oculistico. Diremo, cioè, che la storia             occhiali passano in un arco di tempo relativamente
dell’occhiale si racconta soltanto confrontando               breve dall’essere un ausilio all’uomo per potenziare
l’evoluzione di questo ritrovato tecnico sofisticato e        le capacità visive (ingrandimento) a strumento medico-
correttivo, con quella dell’occhiale “accessorio”, oggetto    correttivo capace di curare i deficit, le patologie e i
indossato, sfoggiato e legato ai processi della moda.         difetti della vista, soprattutto quelli che si acquisiscono
Più di altri prodotti della nostra cultura materiale, gli     con l’invecchiamento. L’Umanesimo esalta l’uomo e
occhiali sono stati testimoni d’innumerevoli quantità         la sua dignità, facendosi portatore anche a livello
di suggestioni, richiami e rimandi che spaziano dalle         materiale di esigenze riferite a quella che noi oggi
innovazioni tecnico-scientifiche alla progettazione e al      chiamiamo qualità della vita.

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Riprendendo la suggestiva riflessione di Raimonda Riccini,      essenza stessa di quella specifica attività lavorativa.
questo passaggio viene a coincidere con la riuscita dei         Il passaggio medievale da oggetto per la mano a
tentativi medievali di trasformare l’occhiale da oggetto        oggetto per il naso, vede gli occhiali presentarsi in
“per la mano” a oggetto “per il naso”: tentativi andati         una veste iniziale del tutto simile a quella dei modelli
a segno, che consentiranno nel XVIII secolo il successivo       precedenti: gli occhiali medievali sostituiscono alle
passaggio dell’occhiale da oggetto “per il naso” a              tradizionali lenti a snodo centrale, una struttura ad
strumento “per gli occhi”.                                      arco realizzata in materiali più leggeri come il fanone
I primissimi occhiali, infatti, per come saranno concepiti      di balena, l’osso, il cuoio, il rame, o più resistenti
sino alle soglie del medioevo (e per come già utilizzati        come il corno e la tartaruga. La struttura ad arco
dagli antichi greci, dai romani, dagli arabi e dai cinesi)      andava a migliorare l’appoggio sul naso, ma l’utilizzo
erano oggetti “per la mano”: si trattava sostanzialmente        dell’occhiale resta per lo più lo stesso e cioè quale
di lenti d’ingrandimento, più o meno sofisticate, con           lente d’ingrandimento. Nell’intervallo di tempo che va
una impugnatura piazzata al centro delle lenti e fissata        dalla metà del Quattrocento alla fine del XVIII secolo,
tramite un perno. Queste lenti venivano utilizzate              gli occhiali verranno via via corredati di cordicelle da
per osservare meglio i particolari o per verificare             legare intorno alla nuca, poi di astine stringi tempia e
l’esecuzione di un dettaglio. Erano sostenute con la            infine di asticelle da poggiare sulle orecchie, per arrivare,
mano, accostandole al bisogno a uno o a entrambi gli            finalmente, a essere dei veri e proprio strumenti “per
occhi, per vedere meglio da vicino; più che “meglio”,           gli occhi”, realizzati cioè in modo da essere indossati
sarebbe più corretto dire “per ingrandire maggiormente”,        disinvoltamente e saldamente sul viso senza doverli
visto che non era ancora stata elaborata una teoria             trattenere con la mano o con il naso.
ottica della visione umana e dei suoi difetti. Una volta        Alla base di questo passaggio epocale, non vi è solo
adoperati, questi occhiali venivano nuovamente poggiati         la ricerca funzionale per rendere comodo l’appoggio
sul tavolo da lavoro (o, si ipotizza, appesi alla cintura) in   dell’occhiale sul viso, ma anche la nascita di una vera
attesa di averne nuovamente bisogno. Si trattava, quindi,       e propria “cultura del vedere” che riconosce nell’occhio
di occhiali utilizzati da chi svolgeva una professione per      il suo strumento principale. Gli occhiali, infatti, entrano
la quale si rendeva necessario ingrandire un particolare        nella riprogettazione di un intero sistema di oggetti
o vederlo da molto vicino. Da tutti quei lavoratori, che        e strumenti legata alla nuova visione dell’universo e
Tomas Maldonado, nel suo illuminante saggio dedicato            dell’uomo stesso che, a partire dalla fine del Seicento,
alla storia degli occhiali medievali, chiama uomini di          trova nel “vedere” la realizzazione della conoscenza
serra: dai monaci miniaturisti, amanuensi e copisti,            del mondo naturale attraverso le scienze sperimentali
raffigurati più e più volte dalla ritrattistica coeva (e        e la regolazione del mondo percettivo tramite la
da quella immediatamente successiva) con in mano                visualizzazione artistica. Ecco che i molti dotti e
un paio di lenti di tal fatta, ai notai, giudici, calligrafi,   sapienti della comunità intellettuale dell’epoca (per lo
contabili che per professione passavano gran parte della        più provenienti dall’area dei Paesi Bassi), rivelano un
giornata a scrivere e a leggere caratteri piccolissimi,         sistematico interesse, soprattutto in ambito scientifico,
fino agli ebanisti, calzolai, ricamatori, falegnami, sarti,     filosofico e artistico, verso il corpo umano e la sua
e poi gli orafi e tutti quegli artigiani per i quali la cura    rappresentazione: affrontata da diverse angolazioni,
dei particolari era presupposto di qualità produttiva ed        la conoscenza dell’occhio e del meccanismo della vista

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diventerà una delle tematiche centrali nella storia del         o di un accessorio alla moda, entrano a pieno diritto
pensiero settecentesco.                                         nella vita sociale, penetrando lentamente in nuovi
Gli occhiali, insieme ai cannocchiali, alle lenti e ai          settori professionali: nelle attività lavorative (occhiali
binocoli sono interessati da una vera e propria impennata       antinfortunistici), nelle dotazioni belliche per militari e
tecnica: l’accostamento di una lente concava a una              piloti, nel cinema, nei laboratori scientifici e nell’esteso
convessa rivela la capacità moltiplicatrice delle lenti,        mondo dello sport e del turismo che darà poi via
non più intese come oggetti empirici atti a ingrandire,         all’ininterrotto successo degli occhiali da sole.
ma come strumenti tecnici e medico-oculistici efficaci          Nel restituire gli occhiali alla loro storia, anche se
nella cura e nella correzione dei deficit visivi. È questa      brevemente come in questo articolo, i quattro passaggi
la fondamentale trasformazione che renderà gli occhiali         istituiti dalla Riccini a cui abbiamo fatto riferimento,
strumenti “per gli occhi” e non più oggetti “per il naso”.      riescono mirabilmente a far transitare gli occhiali lungo
Il passaggio successivo, l’ultimo, avverrà nei primi            almeno venti secoli di storia, dagli antichi Greci ai giorni
decenni del XIX secolo, e vedrà gli occhiali trasformarsi       nostri. L’occhiale come oggetto da mano e da naso,
in strumenti “per la persona”: alla funzione correttiva si      concepito essenzialmente come lente d’ingrandimento
legherà anche un valore sociale condiviso, quello che li        fa da spartiacque, infatti, allo strumento per gli occhi e
identifica come accessori di lusso, o quantomeno oggetti        per la persona che s’impone come vero e proprio occhiale
in grado di esprimere e significare il gusto e lo status        correttivo dalla seconda metà del XV secolo in poi.
sociale del possessore.                                         Ma chi ha inventato gli occhiali?
Insieme all’ascesa della grande borghesia ottocentesca,         La domanda non è di poco conto, soprattutto quando
infatti, gli occhiali (e con loro anche i cannocchiali          si affronta la storia dell’occhiale come strumento
corti, i binocoli, i fassamani e i monocoli) entrano di         appartenente alla grande famiglia degli oggetti di
gran carriera come accessori ricercati nel guardaroba           Design, quando cioè si è fortemente interessati a
degli esponenti della moderna società urbana, borghesi          trovare il modello zero di un artefatto, lo standard,
o aristocratici che fossero. Tutti i rituali connessi al        l’oggetto primo. Esiste quindi un inventore degli
“guardarsi” stanno alla base delle relazioni che si             occhiali? L’estesa saggistica al riguardo mostra come il
stabiliscono all’interno della vita mondana: a teatro,          passaggio dall’occhiale lente d’ingrandimento all’occhiale
nei salotti più esclusivi, in carrozza, ai concerti e ovunque   quale strumento correttivo sia stato così risolutivo e
vi sia la possibilità di sfoggiare e sedurre, gli occhiali si   rivoluzionario per questa categoria di oggetti, da
trasformano in gioielli preziosi, tenuti indifferentemente      richiedere “a gran voce” il nome dell’inventore. In
da mani femminili o maschili, dietro i quali celare             altri termini, sembrava scontato che un oggetto così
abilmente uno sguardo malizioso o un’occhiata schiva.           straordinariamente utile fosse stato concepito da una
Ecco che come strumento “per la persona”, l’occhiale            mente eccelsa (piuttosto che essere il frutto delle
riesce a significare anche l’esatto contrario di se stesso:     scoperte scientifiche nel campo dell’ottica, avvenute
alcuni modelli ottocenteschi, addirittura, erano realizzati     di pari passo con gli straordinari progressi tecnici degli
esclusivamente per una finalità “comunicativa”, senza           artigiani europei nel tagliare le lenti).
che ci fosse alcuna finalità correttiva.                        E così per secoli il tentativo degli studiosi di dare
Da questo momento in poi gli occhiali, intesi come              all’inventore dell’occhiale il volto di un personaggio
oggetto personale al pari di un capo d’abbigliamento            realmente esistito, ha dato spunto a una peregrina

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controversia tra Firenze, che rivendicava la paternità      modestia intorno ad un’invenzione così importante: che
con Salvino degli Armati, oscuro personaggio morto          bisogno c’era di nascondere il nome dell’inventore? La
intorno al 1305, Pisa, che la reclamava per il frate        teoria che non si potesse rivelare è confermata anche
domenicano Alessandro della Spina (pressoché coetaneo       dall’inserimento di Ruggero Bacone nel novero degli
di Salvino degli Armati) e infine Venezia, che sosteneva    ipotetici padri dell’occhiale. Lui, il primo intellettuale
che gli occhiali fossero stati inventati nel XIII secolo    europeo a darci notizia delle lenti nel suo Opus Maius
da un ignoto vetraio o cristallaio di Murano. Ciò che       del 1267. Il frate francescano era riuscito a fornire, sì,
stupisce veramente non è tanto la disputa, quanto           la prima prova scientifica che la scrittura con caratteri
il fatto che le tre paternità rivendicate fossero tutte     di piccole dimensioni potesse essere ingrandita tramite
avvolte nel mistero, come se il nome del fortunato          lenti di vetro specificamente tagliate. Ma Bacone, con il
inventore non potesse essere rivelato.                      suo predicare l’osservazione diretta e libera del reale, lo
Salvino degli Armati, per esempio, era citato come          studio diretto delle lingue e la rilettura non dogmatica
“inventor deg. ochiali” in una misteriosa epigrafe          delle sacre scritture, l’aver posto la matematica a
che si diceva essere stata rinvenuta all’interno della      guida suprema della ragione, si era attirato l’accusa di
Chiesa di Santa Maria Maggiore in Firenze, poi perduta      eresia e di stregoneria fino a essere condannato alla
nei restauri quattrocenteschi e ricordata soltanto da       carcerazione, diventando così un personaggio scomodo
Ferdinando Leopoldo Del Migliore nel suo libro Firenze      anche come padre delle montature!
città nobilissima illustrata del 1684. L’epigrafe si è      Per risolvere la questione, ci piace concludere con l’idea
rivelata un falso storico pensato dallo stesso Del          proposta da Omar Calabrese, che inquadra gli occhiali
Migliore, così come inattendibile è la ricostruzione        tra i frutti delle cosiddette invenzioni “popolari”: “nel
riferita al frate pisano Alessandro della Spina, basata     mondo musulmano un pò tutte le invenzioni e in
sulla falsificazione di un altro documento, il Chronica     genere la creatività sono un fatto artigiano, popolare, e
Antiqua, rinvenuto nel convento di Santa Caterina           la loro eventuale bellezza risiede in un ornato ripetibile
a Pisa. Questa scrittura attribuirebbe al bravo frate       e manuale, persino ricercato se si vuole, ma nulla di
non tanto l’originaria invenzione degli occhiali, quanto    più. Ora, gli occhiali delle origini, sono per l’appunto
l’averne colto la valenza innovativa: essendo egli          un fenomeno di questo tipo”. Seguendo la teoria di
“modesto e buono, il quale quello che fatto vedeva          Calabrese, non esiste un inventore degli occhiali, ma
sapeva egli rifare. Gli occhiali (ocularia) che altri per   essi sono il frutto di tante mani e tante menti, popolari
primo aveva fatto e non voleva comunicarne il segreto,      e non, che li hanno indossati, e proprio inforcandoli
fece egli ed a tutti comunicò lieto e volenteroso”. Il      ne hanno via via plasmato forma e funzione.
testo, in pratica, sembrava sostenere che Alessandro
non fosse l’inventore del meraviglioso marchingegno,
ma solo il responsabile della sua divulgazione, poiché
l’autentico inventore intendeva rimanere misterioso e
non far conoscere il proprio nome.
Sono stati pochi gli studiosi ai quali, almeno fino
alla metà del secolo scorso, non sia parsa strana
questa eccessiva ricerca di riservatezza o di falsa

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2. La Montatura

Prima di iniziare un qualsivoglia studio riguardante                    Occhiale: l’insieme della montatura e di un filtro
la “montatura” è opportuno definire l’oggetto della                     solare o una lente oftalmica.
ricerca tenendo ben presente il settore specifico in                    Occhiale da vista: Montatura + lente oftalmica.
cui il suo impiego è prevalente: l’ottica oftalmica.                    In questo caso la montatura ha lo scopo di
Nel parlare comune, la parola occhiale viene                            tenere a una precisa distanza, in posizione fissa
usata indifferentemente al posto di montatura,                          e predeterminata davanti all’occhio, nel tempo,
anche se i termini indicano due oggetti ben                             la lente oftalmica.
distinti con usi completamente diversi. Occhiale
quindi non è sinonimo di montatura.                                     Occhiale da sole: montatura + filtro solare.
                                                                        In questo caso la montatura serve a tenere
Definizioni                                                             stabilmente davanti all’occhio il filtro solare
Montatura: ha la funzione di supportare davanti                         (lente da sole) che svolge una duplice funzione:
all’occhio, in modo stabile nel tempo, una lente                        1. proteggere l’organo della visione dalle
oftalmica, un filtro solare, strumenti tecnologici. La                     radiazioni nocive (UV, IR)
montatura è oramai considerata una parte fondamentale                   2. ottimizzare la visione in ambienti di spiccata
dell’aspetto di ogni persona che, indossando questo                        luminanza
accessorio, comunica la personalità del portatore durante               3. utilizzare lenti graduate ed al tempo stesso
il suo svolgere la vita di relazione.                                     per la protezione di raggi flessibili.

                                                                        Marcatura CE: marcatura apposta sull’asta della
                                                                        montatura; è lo strumento attraverso il quale il
                                                                        fabbricante comunica al compratore la sicurezza
                                                                        dell’uso del prodotto acquistato.
                                                                        La sicurezza del prodotto è certificata da un
                                                                        istituto terzo che sottopone il prodotto a tutta
                                                                        una serie di prove richieste dalla Normativa di
                                                                        riferimento e specificate dalle Norme attinenti
                                                                        al prodotto in questione.

                                                                        Parti fondamentali della Montatura
Fig. 1 Descrizione delle parti fondamentali di una montatura (Adriana
                                                                        Le parti fondamentali di una montatura sono
Fiorentini, Occhi e Occhiali, Giunti Barbera, 1967)                     illustrate nella figura 1. È oramai estremamente

                                                                                                                      11
Manuale Pratico di Montature

difficile classificare e descrivere correttamente ed      piano del frontale (piano mediano).
esaurientemente la loro varietà dato, fra l’altro,        Nelle montature di metallo o con anelli
il numero illimitato di materiali offerti dalla           metallici, le placchette sono rivestite in
tecnologia moderna per la loro realizzazione.             materiale plastico e sono sostenute da un
Ci limiteremo a dare una descrizione generale ma          piccolo braccio di metallo saldato all’anello. Il
puntuale dei singoli componenti sopra elencati:           materiale a contatto con la pelle deve essere
                                                          anallergico: attualmente le placchette sono
• Il Frontale è la par te anteriore della                 realizzate in materiale siliconico.
  montatura. È composto da due anelli entro               A seconda del modo in cui le placchette sono
  i quali sono inserite le lenti oftalmiche o i           collegate al cerchio prendono il nome di fisse,
  filtri solari. Per poter effettuare correttamente       semimobili o mobili.
  questa operazione, gli anelli presentano             • Le Aste sono due lunghi rettangoli sagomati in
  una scanalatura interna nella quale viene               varie maniere e collegate al frontale in modo
  inserito l’orlo della lente molata a forma              tale da mantenerlo in posizione fissa davanti
  di cuneo (bisello). A seconda della forma               agli occhi. Da ciò consegue la formazione di
  della montatura, due alette situate nel lato            una serie di angoli che influenzano il potere
  interno degli anelli permettono l’appoggio              correttivo della lente oftalmica. Hanno il
  della montatura sul naso. Praticamente la               compito di avvolgere l’orecchio in modo
  montatura ha un triplice appoggio: sul naso             anatomico per tenere fisso l’occhiale.
  e sulle orecchie.                                    • La Cerniera è la “minuteria” con cui si unisce
• La forma degli Anelli detti anche Cerchi                l’asta al cerchio. Generalmente sono costituite
  costituisce uno degli aspetti essenziali del            con un'inclinazione di 0-6 gradi. Questo valore
  progetto formale dell’occhiale. Se l’occhiale           viene definito dal fabbricante. La scelta di
  è da vista, alcuni vincoli sono imposti dal             questa minuteria condiziona, insieme alla
  tipo di lente che si deve montare.                      meniscatura, gli angoli della montatura.
• Il Ponte o Naso è quella parte del frontale che        Permettono inoltre alle aste, quando l’occhiale
  unisce i due anelli: esso non ha la funzione           non è in uso, di piegarsi verso l’interno,
  di supportare la montatura perché questo               riducendo lo spazio occupato dalla montatura.
  complete alle placchette.                              Il corretto sovrapporsi reciproco delle aste nella
• Le Placchette o Nasello o Alette sono i                posizione sopra descritta prende il nome di
  veri appoggi della montatura sul naso. Nelle           “battuta” ed è indice di corretto assetto
  montature in plastica, spesso esse sono                dell’occhiale.
  ricavate dai cerchi. L’appoggio sul naso deve
  essere stabile affinché la montatura non scivoli
  di lato neppure di pochi millimetri. Per questo
  motivo le placchette sono inclinate sia rispetto
  al piano del frontale sia rispetto al piano di
  simmetria della montatura, perpendicolare al

12
Manuale Pratico di Montature

Sistemi di misura                                          Rappresentato il frontale della montatura in
                                                           modo completo, dopo aver tracciato le opportune
Frontale                                                   tangenti e stabilito il centro geometrico del
La valutazione quantitativa dei parametri di una           “quadrato” e disegnato la linea boxing del
montatura si esegue con la misura lineare dei              sistema, la linea che passa per i due centri è
vari elementi costituenti l’oggetto in questione.          parallela alle due tangenti superiore e inferiore,
Dalla rilevazione di questi dati si ricava:                possiamo definite ulteriori parametri:
1. valutazione della corrispondenza della montatura
   scelta alle ossa del cranio dell’ametrope;              Calibro è la distanza tra le due tangenti verticali,
2. nel caso si debba confezionare un occhiale da vista     mentre la distanza tra le tangenti orizzontali si
   si può scegliere correttamente i diametro della lente   indica come “altezza del calibro”;
   oftalmica da impiegare per ottenere un perfetto         Centro geometrico: il punto in cui si intersecano
   centraggio.                                             le diagonali del quadrato formato dalle tangenti
                                                           alle lenti;
Nel 1961 l’American Optical Manufacturer                   Scartamento è la distanza tra due centri
Association mise a punto un sistema per la                 geometrici delle due lenti, chiamata anche
misura dei parametri del frontale denominato               distanza interpupillare, oppure si considera la
“Sistema quadro o Boxing”.                                 somma algebrica della misura del calibro e del
                                                           ponte.
Nel 1991 tale sistema venne accettato anche                Se facciamo riferimento alla figura, si percepisce
in Inghilterra e recepito nei British Standard col         che il disegno rappresenta il frontale di una
numero 3521 facendo di fatto cessare l’uso                 montatura “indossata” da un ametropie che si
del sistema Datum. Attualmente il sistema                  sta osservando. Questo evidenzia che alla sinistra
è universalmente accettato dai costruttori di              di chi guarda il disegno si trova la lente destra,
montature e di lenti di tutto il mondo e viene             mentre alla destra sempre per chi osserva, si
visivamente indicato specificatamente sull’asta,           trova la lente sinistra.
dove fisicamente possibile, con un quadratino:             Questa considerazione è importante perché alcuni

Fig. 2 Tabella riassuntiva del sistema Quadro

                                                                                                          13
Manuale Pratico di Montature

tipi di lenti progressive sono costruite proprio su                                   TABO, si espresse favorevolmente a quanto
misura delle necessità visive dei singoli occhi.                                      stabilito dalla Commissione nel 1904. Il sistema
Per quanto riguarda le lenti astigmatiche c’è la                                      fu definitivamente adottato nel 1921 dalla British
necessità di un sistema di riferimento in modo                                        Ophthalmological Society.
che si possa orientare in modo univoco l’asse del                                     Il Sistema Internazionale fu proposto nel 1909
cilindro. Anche se i sistemi a cui si fa riferimento                                  durante il Congresso internazionale di Oftalmologia
sono due: il sistema internazionale e il TABO, è                                      che si teneva a Napoli. Attualmente viene usato
oramai universalmente accettato l’uso del TABO.                                       sempre meno nella pratica quotidiana.
Nel 1973, Paolo Seminara, capovolge una
tradizione consolidata di mercato che prevedeva                                       Estremamente importanti infine,per un corretto
la costruzione di un tipo di montatura con un                                         approntamento di un occhiale da vista sono
numero elevato di calibri, riducendo quest’ultimi                                     l’angolo pantoscopico e l’angolo di avvolgimento
solo a tre. La conseguenza fu l’irruzione nei                                         di una montatura.
campionari di un numero elevato di montature
colorate nelle più disparate tonalità con solo tre                                    Angolo pantoscopico
calibri, semplificando notevolmente la produzione.                                    Si definisce “angolo pantoscopico” quello formato
                                                                                      dal piano del frontale e il piano perpendicolare
Sistemi di riferimento                                                                dell’asta (Fig. 3).
L’astigmatismo di un occhio è definito quando si                                      Nel caso in cui la parte bassa del frontale sia
conosca il suo valore e la posizione delle sezioni
principali fra di loro perpendicolari. Per definire
questa posizione ci si serve di un semicerchio
graduato. I sistemi che indicano la posizione dello
zero sono due.
La notazione standard è stata introdotta per uso
internazionale dalla Optical Society Committee
nel 1904. Successivamente una commissione
tedesca, Technischer Ausschuss für Brillenoptik,                                      Fig. 3 Rappresentazione grafica dell’angolo pantoscopico

Fig. 4 Possibili posizione del frontale rispetto al piano dell’asta. Nel secondo caso, il frontale si allontana dal viso dell’ametrope l’angolo è detto “retroscopico”

 14
Manuale Pratico di Montature

inclinata verso l’ametrope, l’inclinazione si dice        presenti sul mercato. L’ottico può intervenire
pantoscopica, mentre se si allontana dal volto            sulla montatura in materiale di sintesi (forzando
del portatore l’inclinazione è detta retroscopica         la cerniera), sugli occhiali montati a giorno,
(Fig. 4).                                                 cambiando l’inserimento dei fori. Non può
                                                          modificare alcunché nelle montature in titanio
Al fine di ottimizzare la visione, l’asse ottico della    o acciaio.
lente deve passare attraverso il centro di rotazione      Le considerazioni sopra riportate ci portano
dell’occhio. Se così è, l’asse visivo coinciderà con      a formulare una semplice regola: durante il
l’asse ottico. Una lente fornisce una visione ottimale    montaggio conviene posizionare il centro ottico
se il centro ottico si trova leggermente spostato         da 3 a 4 mm. sotto la pupilla.
sotto la pupilla dell’occhio perché generalmente si       Nel caso in cui l’asse ottico della lente non
guarda un pò verso il basso con un piccolo valore         intersechi il centro di rotazione dell’occhio,
di inclinazione naturale.                                 l’inclinazione della lente introduce un valore di
                                                          astigmatismo, variando così l’effetto correttivo
Un piccolo valore di tale angolo permette un'accurata     della lente. Questo valore di astigmatismo
corrispondenza alla struttura anatomica del testa         indotto causa due effetti che sono direttamente
dell’ametrope. Nella realtà il rapporto frontale -        proporzionali al valore della lente:
asta è stabilito dal costruttore che sceglie il tipo di   1. aumento dell’effetto correttivo della sfera;
cerniera, ovvero il tipo di unione frontale - centro.     2. potere del cilindro indotto, di segno uguale
Per quanto riguarda le montature in materiale di              a quello della sfera (+/-) sull’asse a 180.
sintesi, queste sono costruite generalmente con
un'inclinazione di 0 - 6, mentre per gli occhiali in      Angolo di avvolgimento
metallo a cerchio chiuso è funzione della posizione       Si definisce “angolo di avvolgimento” l’angolo che
del tubetto. Nelle montature tre pezzi è sempre           misura la curvatura del frontale della montatura.
il fabbricante che indica il metodo di montaggio          Esso è funzione del valore della meniscatura
e quindi l’inclinazione delle aste.                       (Fig. 5).
“0 - 6” sono i valori di angolo pantoscopico              Generalmente non è opportuno superare i
comuni alla maggior parte delle montature                 15/18 gradi. Come abbiamo visto per l’angolo

Fig. 5 Angolo di avvolgimento

                                                                                                       15
Manuale Pratico di Montature

pantoscopico anche per l’angolo di avvolgimento
la non coincidenza dell’asse visivo con il centro
di rotazione dell’occhio, introduce un valore di
cilindro indesiderato ma a 90 gradi.

Caratteristiche dall’angolo di avvolgimento:
1. indica l’inclinazione del bordo temporale di ogni
   lente in riferimento alla faccia dell’ametrope
2. assicura che il frontale della montatura scelta
   segua la curva naturale delle ossa facciali
   della fronte
3. avvicina la zona periferica della lente più
   vicino all’occhio e aumenta il campo di visione
   nella zona per lontano della lente.

16
Manuale Pratico di Montature

3. Montature in materiale                                             la forma degli anelli può essere ricondotta a 4 forme
                                                                      canoniche:
di sintesi                                                              a                              c

Definizioni
Le differenze esistenti tra una montatura realizzata in
materiale di sintesi e quelle in metallo, sono molte, diverse
e presentano caratteristiche di realizzazione ben precise.

Frontale
                                                                        b                              d
È la parte centrale della montatura: ha il compito di
alloggiare le lenti per la correzione del vizio rifrattivo            a.            rotonda             c.           perimetrica
o il filtro solare. Esso è composto da due cerchi di varia            b.            pantos              d.           mefisto
forma uniti tra di loro da un ponte, mentre la funzione               Al fine di tenere saldamente la lente oftalmica o il filtro solare
di far poggiare saldamente e comodamente l’occhiale sul               ben fissa nella posizione voluta, il cerchio ha al suo interno
naso è affidata alle alette; l’appoggio sulle orecchie è              un canalino che assolve perfettamente allo scopo in quanto la
assicurato dalla parte terminale delle aste che forniscono            lente viene modellata al bordo con una forma uguale e contraria
la stabilità della distanza della parte posteriore della              del canalino, bisello, nel quale va perfettamente a inserirsi.
lente oftalmica dall’apice corneale.                                  Le aste vengono unite al frontale tramite il muso con l’uso
                                                                      di una cerniera, che permette anche alle aste di chiudersi
           A                                                          sul retro fornendo un risparmio notevole di spazio quando
                                                                      non in uso.
                                                      A
                  D           F          C                            Ponte
                                                                      Due sono i tipi canonici: ponte a sella e ponte a chiave
                  G                                                   (Fig 2).
                 E
Fig. 1 Parti fondamentali di una montatura in materiale di sintesi:
A=asta; B=occhio; C=muso D=ponte; E=frontale; F=cerchio; G=alette
                                                                             A

Cerchi
Questa parte della montatura è la più soggetta a                             B
variazioni di forma essendo condizionata dalle scelte
dei designers che nel tempo hanno elaborato una serie
infinita di forme stimolati dalla moda. Nonostante ciò                Fig. 2 A = ponte a sella; B = ponte a chiave

 17
Manuale Pratico di Montature

                                                                                                  G
Ponte a sella (A): la superficie di contatto di questa
parte della montatura che poggia interamente sul naso
assicura il massimo comfort; esteticamente fa sembrare
                                                                                                           H
il naso più corto;
Ponte a chiave (B): questa forma classica copre buona
parte della base del naso, facendolo sembrare più corto
e in evidenza.                                                        Fig. 4 Elementi morfologici dell’asta. G lunghezza nominale; H
                                                                      lunghezza totale

Muso                                                                  Materiali di sintesi
È quella parte della montatura in cui l’asta si unisce al frontale.
Cinque sono i modi di unione:                                         I polimeri sono sostanze ottenute per sintesi di monomeri
      1. muso dritto;                                                 e caratterizzate da un'elevata struttura macromolecolare
      2. muso a battente;                                             che, in determinate condizioni di temperatura e pressione,
      3. muso piegato;                                                possono subire variazioni più o meno permanenti di forma.
      4. muso curvato;                                                Esse si dividono in termoplastiche, termoindurenti ed
      5. muso applicato.                                              elastomeriche (gomme).
                                                                      • Termoplasti sono materie che sono altamente
Aste                                                                     lavorabili, cioè rammolliscono, sotto l’azione del
Hanno il compito di ancorare il frontale di fronte agli occhi            calore; in questa fase, esse possono essere modellate
in una precisa posizione che deve rimanere inalterata                    o formate in oggetti finiti per mezzo di stampi e,
nel tempo. In fig. 3 sono riportate le forme canoniche                   per raffreddamento, tornano ad essere rigide. Almeno
mentre in fig. 4 la morfologia.                                          teoricamente, esse sono reversibili perché il processo
                                                                         può essere ripetuto più volte in base alle loro qualità
                                                                         e dei plastificanti impiegati.
                     Semplice                                         • Termoindurenti I polimeri termoindurenti hanno bassi
                                                                         pesi molecolari a temperatura ambiente, mentre a
                                                                         temperature più alte si formano tra le catene veri
                     Curvata
                                                                         e propri legami chimici che producono un aumento
                                                                         esponenziale dei valori del peso molecolare. Tale
                     Diplo                                               processo è detto di reticolazione. A causa delle
                                                                         loro caratteristiche fisiche molto diverse i polimeri
                                                                         termoplastici e termoindurenti devono essere lavorati
                     Golf
                                                                         diversamente e vengono impiegati in applicazioni
                                                                         molto diverse.
                                                                      • Elastomeri sono sostanze di sintesi le cui caratteristiche
                                                                         principali sono una grande elasticità e deformabilità;
                                                                         esse possono essere sia del tipo termoplastico che
Fig. 3 Forme delle aste più diffuse                                      termoindurente.

18
Manuale Pratico di Montature

In generale si può comunque dire che le materie plastiche sono         originariamente trasparente, grazie all’uso di pigmenti e
costituite da catene, anche molto lunghe, di molecole base             a seguito di lavorazioni particolari, si potevano ottenere
(monomeri) in seguito ad un processo detto di polimerizzazione.        succedanei molto simili ai principali materiali naturali in via di
Si parla di “omopolimeri” se il monomero di partenza è unico;          estinzione (tartaruga, avorio, corno, ecc.) oltreché, ovviamente,
di “copolimeri” se essi sono ottenuti da due o più monomeri            una grande quantità di decori particolarmente originali.
diversi e di “leghe polimeriche” se il materiale ottenuto è il         Ancora oggi l’acetato di cellulosa, detto familiarmente
risultato della miscelazione di monomeri che polimerizzano             “acetato”, è il materiale termoplastico più usato nella
senza però combinarsi chimicamente. Attualmente si calcola che         realizzazione (sostanzialmente per fresatura di lastre)
la produzione di montature in materiale di sintesi rappresenti         di montature per occhiali.
circa il 70% di quella totale.                                         Rhodoid è il nome brevettato di un prodotto commerciale
                                                                       originariamente di proprietà della francese Rhône-Poulenc
Nitrato di cellulosa, celluloide                                       con il quale oggi viene venduto l’acetato prodotto da
Il primissimo polimero sintetico fu ottenuto da uno scienziato         un’azienda italiana (la Mazzucchelli che ne ha acquisito
(Alexander Parkes) che fece reagire la cellulosa pura (il              il brevetto) in un’infinita varietà di colori e di textures
frutto del fiocco di cotone) con l’acido nitrico. Come si sa,          ottenute grazie all’impiego di un’alta tecnologia coniugata
la cellulosa è uno dei tanti polimeri presenti in natura;              con straordinarie utilità artigiane nel formulare i differenti
legno, carta e cotone ne contengono percentuali più o                  modelli ornamentali e nel produrli.
meno elevate fino quasi al 100%. La cellulosa è costituita
                                                                           Caratteristiche                       Vantaggi
da unità ripetute del monomero di glucosio, uno zucchero.
Il nitrato di cellulosa è un termoplastico facile da produrre                    Ottima                    Facilità nel registro
                                                                               adattabilità                  della montatura
ma pericoloso da lavorare perché fortemente infiammabile.                                                   e nell’inserimento
Vale la pena di ricordare che il nitrato di cellulosa è stato                                                    delle lenti
anche utilizzato per realizzare uno dei primi “materiali                   Lucentezza del                       Possibilità
compositi”: il vetro di sicurezza. Si trattava di un sandwich             materiale e ampie                     di ottenere
                                                                            possibilità di                    tutti i modelli
composto da due strati di vetro con interposto un film di               combinazioni di colori
nitrato di cellulosa. Quando il vetro si rompeva, il film di                     Buona                    L’occhiale mantiene
nitrato di cellulosa teneva insieme i vetri e le schegge. Per            resistenza meccanica              nel tempo le sue
il settore automobilistico si trattò di una grande scoperta.                   e chimica                 caratteristiche sia di
                                                                                                       forma che chimico fisiche
                                                                            Unico materiale                     Minimizza
Acetato (di cellulosa)                                                    plastico ricavato da                 il fenomeno
Per molti versi, questo materiale è stato inventato per                   una fibra vegetale                   di eventuali
                                                                                 (cotone)                         allergie
sopperire ai difetti presentati dalla celluloide: soprattutto
alla sua pericolosa infiammabilità. Si tratta di un
termoplastico ottenuto dalla reazione fra la cellulosa e               Poliammidi
l’acido acetico invece che l’acido nitrico.                            Agli inizi degli anni ’30 i chimici della E. I. DuPoint de
A partire dalla fine dell’800, tanto con la celluloide che con         Nemour & Company iniziarono una ricerca fondamentale
l’acetato sono stati prodotti gli oggetti più diversi e, fra questi,   sulle reazioni degli acidi dicarbossilici con la diammina
le montature considerando che, trattandosi di un materiale             per formare poliammidi. Nel 1934 essi sintetizzarono

                                                                                                                                   19
Manuale Pratico di Montature

la prima fibra completamente di sintesi, il nylon 66,            I polimeri della famiglia dei Trogamid sono sintetizzati
così chiamato perché viene sintetizzato da due differenti        usando dei polimeri base e dei polimeri che si distinguono
monomeri ciascuno contenente sei atomi di carbonio.              per la loro ottima trasparenza e l’alta resistenza agli
                                                                 agenti chimici.
                                                                 Le poliammidi impiegate in occhialeria sono individuate
                                                                 dalla sigla CX seguita da quattro numeri che stanno
                                                                 ad indicare il valore della viscosità della composizione.
                                                                 Esempio:

                                                                  Trogamid ISO 1874                 Monomeri
                                                                           nomenclatura
Questo polimero è il capostipite di tutti quei materiali che
in occhialeria vanno sotto il nome di nylon. I più importanti     CX gradi      PAPACM12            Diaminacicloalifatica
                                                                                                    e acido
sono SPX, la famiglia del Trogamid CX e Grillamid TR. Va                                            dodeconedioico
da sè che i polimeri sono coperti da segreto industriale.
                                                                 In occhialeria si usa la poliammide con la sigla CX7323.
MXP7                                                             È una poliammide trasparente e di media viscosità
Questo materiale è una miscela di nylon ed è impiegato           particolarmente indicata per la produzione di montature
nel processo di iniezione. È un materiale resistente, leggero,   da occhiali sia per iniezione e stampaggio, che per
e mantiene la sua forma a meno che non si riscaldi.              estrusione. Generalmente questo particolare polimero
                                                                 può essere colorato facilmente.
SPX                                                              Questo è un polimero in cui sono stati sostituiti i
È una poliammide, polimero che permette di creare un             componenti aromatici con monomeri alifatici per aumentare
design multifunzionale e conferisce alla montatura comfort       la stabilità delle poliammidi trasparenti quando sottoposto
notevole. È stato sviluppato da Micheal Selcott e le tre         all’azione dei raggi UV. Esso si ottiene usando per la
lettere della sigla stanno per S=Silhouette, P=Polymer,          sintesi monomeri specifici fino a ottenere una poliammide
X=I vari impieghi dell’azienda.                                  cristallina e trasparente. I cristalli sono però infinitesimi
                                                                 per cui la luce non viene diffusa dal polimero.
Trogamid CX
Trogamid CX è una poliammide microcristallina trasparente        Le principali caratteristiche di questo polimero sono:
che racchiude in sè le caratteristiche chimico fisiche delle     1. Polimero cristallino trasparente
poliammidi amorfe insieme ad una elevata resistenza              2. Alta trasmissibilità della radiazione ottica
alla rottura e agli agenti chimici, caratteristiche tipiche      3. Elevata resistenza alla radiazione UV
dei polimeri microcristallini. È inoltre particolarmente         4. Basso assorbimento di acqua con riferimento a molte
resistente all’azione della radiazione UV, possiede un              poliammidi
ridotto assorbimento di umidità. Facilità di colorazione.        5. Alta stabilità dimensionale
Si possono infatti ottenere colori molto brillanti e marcatura   6. Alta resistenza agli urti anche a basse temperature
con il laser. Queste proprietà rendono il polimero adatto        7. Elevata resistenza ai graffi
alla produzione di montature e lenti.                            8. Facile da lavorare.

20
Manuale Pratico di Montature

Grilamid TR                                                       Optyl
Con questo nome commerciale si indicano una serie di              L'Optyl è un materiale brevettato da Carrera e attualmente
poliammidi amorfe e trasparenti. Questi prodotti possono essere   prodotto e utilizzato in esclusiva dal Gruppo Safilo.
lavorati usando metodologie termoplastiche e che traggono         È commercializzato dal 1964.
la loro base su monomeri aromatici e cicloalifatici ottenendo     È un materiale plastico termoindurente della famiglia
così polimeri che hanno una grande quantità di proprietà.         delle resine epossidiche che, oltre ad avere eccezionali
La famiglia di polimeri che va sotto questa sigla appartiene      qualità fisico-chimiche, garantisce un'ottima finitura
ad un gruppo di omo poliammidi e polimeri amorfi.                 della superficie ed una resistenza superiore a quella dei
Rispetto alle poliammidi semi cristalline, in questo              convenzionali materiali termoplastici (acetato, propionato,
polimero si previene scegliendo opportuni monomeri in             ecc.). Gli occhiali con questo materiale si producono per
fase di sintesi, ottenendo così un polimero amorfo che            iniezione.
origina un prodotto di elevata trasparenza.
                                                                   Caratteristiche              Vantaggi
Questa famiglia di polimeri ha la peculiarità di combinare
                                                                   Peso ridotto (20% in       Leggerezza e comfort
le proprietà delle poliammidi semicristalline con quelle           meno rispetto ai materiali
dei polimeri amorfi.                                               termoplastici)
In occhialeria vengono impiegati i seguenti polimeri di            Flessibilità                 Comfort, adattabilità alla forma
questa famiglia:                                                                                del viso
TR 55 LX, TR 55 LY, TR 90/90 LS, TR 90 LXS, TR 90 NZ.              Resistenza al calore e agli Indeformabilità: la forma
Nella tabella le proprietà di questi polimeri:                     sforzi meccanici            originale dell'occhiale viene
                                                                                               mantenuta in qualsiasi
                                                                                               situazione
 Polimero          Applicazioni
 TR 55 LX          Dove si richiedono prodotti trasparenti         Effetto memoria              Scaldato a 80-120°C,
                   come montature per occhiali                                                  l'Optyl può essere adottato
                                                                                                all'anatomia facciale e il
 TR 55 LY          Costruzione di parti per iniezione e                                         successivo raffreddamento
                   stampaggio in cui si richiede particolare                                    comporta che la forma
                   durezza e resistenza alle piegature                                          modificata rimanga nel tempo.
 TR 90             Costruzione di montature particolarmente                                     Riscaldato nuovamente fino
 TR 90 LS          resistenti                                                                   alla "temperatura di memoria"
                                                                                                riprende la sua forma originale
 TR 90 UV          Particolarmente adatto a prodotti usati
                   all’aria aperta                                 Resistenza alla corrosione   Resistenza al sudore e ai
 TR 90 LXS         Prodotti che richiedono una buona                                            prodotti cosmetici
                   resistenza alla piegatura come occhiali
                                                                   Non contiene plastificanti   Ipoallergenico e non irritante
                   da vista
 TR 90 NZ          Particolarmente stabile e resistente agli       Ottenuto attraverso la      Design tridimensionale ed effetti
                   urti. Indicato per gli occhiali protettivi      tecnologia di fusione sotto di colore unici
                                                                   vuoto
 TR 55/90 LX Ha elevata stabilità e resistenza nel tempo
                                                                  Nato da una speciale combinazione di sostanze, è
La famiglia TX 55, ha le proprietà sopra descritte                un materiale plastico termoindurente, leggerissimo ed
distribuite in modo omogeneo, mentre TR 90, è un                  estremamente confortevole in quanto adattabile a ogni
composto cicloalifatico.                                          volto. Resistente nel tempo, risulta essere anallergico in

                                                                                                                               21
Manuale Pratico di Montature

quanto privo di plastificanti ed è trattato con uno speciale       Polimetilmetacrilato, PMMA
rivestimento della superficie che permette di non rovinarsi        Questo materiale, presente sul mercato con molti nomi
con sudore e prodotti cosmetici.                                   commerciali (come perspex, plexiglass, vedril, ecc.), è
Una caratteristica dell’Optyl è l’ “effetto-memoria”. Scaldato a   chiamato familiarmente metacrilato e la sua introduzione
80-120°C, questo materiale può essere adattato all'anatomia        nel mondo dell’ottica è legata specialmente al mondo
facciale e il successivo raffreddamento comporta che la forma      delle lenti a contatto.
modificata rimanga nel tempo. Riscaldato poi nuovamente            Nell’occhialeria viene usato per la sua resistenza e per
fino alla “temperatura di memoria” riprende la sua forma           la possibilità di ricevere decorazioni.
originale. Di conseguenza la forma originale dell'occhiale
viene mantenuta in qualsiasi situazione.                           Megol
L’Optyl garantisce un’ottima finitura della superficie ed          La grande famiglia dei Megol rappresenta il perfetto
una resistenza superiore agli sforzi meccanici rispetto a          connubio tra l’elasticità, la morbidezza e l’aspetto
quella dei normali termoplastici (acetato, propinato, ecc),        degli elastomeri e l’economicità di trasformazione dei
ottenuto attraverso la tecnologia di ‘colata sotto vuoto’.         materiali termoplastici. La matrice dominante di questi
Le montature sono ottenute per stampaggio in colata a              compounds elastomerici è l’SEBS (Stirene - Etilene -
stella o per iniezione. Permette un design tridimensionale         Butilene - Stirene). L’assenza di doppi legami nella
con effetti di colori unici, lucidi e finemente sabbiati.          struttura polimerica dell’SEBS è l’origine delle ottime
Queste caratteristiche lo rendono un prodotto unico ed             resistenze all’invecchiamento dei compounds che ne
innovativo.                                                        derivano. La versatilità formulativa di questo polimero
                                                                   permette di realizzare prodotti di una gamma molto
Qualità dell’Optyl:                                                estesa di durezze, adatti a molteplici applicazioni in
• grande resistenza e stabilità                                    vari settori.
• molto elastiche e praticamente indeformabili                     Morbida gomma anallergica usata per aste e naselli;
• resistente agli agenti atmosferici                               offre un elevato grado di elasticità per il massimo
• 1/3 più leggero dell’acetato                                     comfort. I megol rappresentano un’ottima combinazione
• resistono ad alte temperature (250° - 300°)                      tra elasticità, morbidezza e aspetto delle gomme e
Non si possono saldare con solventi, ma solo incollare             l’economicità di trasformazione dei materiali termoplastici.
con collanti di tipo epossidico a due componenti, a caldo.         La sua versatilità formulativa permette di realizzare
Per il montaggio occorre superare gli 80°, il raffreddamento       prodotti di una gamma molto estesa di durezze, adatti a
fissa le eventuali modifiche, ma per un effetto “memory”           molteplici applicazioni. Idonei per stampaggio ad iniezione
un nuovo riscaldamento oltre gli 80° fa ritornare la               ed estrusione, sono disponibili anche in gradi atossici e/o
montatura alla forma originale.                                    conformi al contatto alimentare. La matrice dominante di
                                                                   questi compounds elastomerici è rappresentata dai copolimeri
Poliuretano elastomerico (Kuramiron)                               termoplastici a blocchi appartenenti a diverse famiglie
È il nome commerciale di un elastomero termoplastico della         polimeriche. Tipicamente i Megol appartengono alla classe
famiglia dei poliuretani e viene usato insieme alla Grilamid.      dei copolimeri a blocchi di natura stirenica (SEBS, SEPS),
Viene inserito all’interno della montatura conferendo una          che presentano midblock idrogenati.
maggiore resistenza e una piacevole sensazione sulla pelle.        Esistono tuttavia versioni del prodotto che si basano su

22
Manuale Pratico di Montature

blocchi polimeri di altra natura. L’idrogenazione conferisce       Il percorso per cui da questo componente base si possa ottenere
alla struttura del materiale l’assenza dei doppi legami e          il componente per costruire le montature, ovvero il materiale
questa è l’origine delle ottime prestazioni dei compounds,         fra i più usati nell’industria dell’occhialeria, in gergo indicato
quali l’eccellente resistenza alla luce UV e all’invecchiamento.   come “cello” (acetato di cellulosa), è il seguente:
Particolarmente adatti al sovra-stampaggio ed all'estrusione
presentano al substrato rigido apprezzate proprietà di soft-       Fase 1: la lavorazione inizia selezionando polpe di
touch ed un pregevole aspetto estetico gommoso.                    legno adatto o dei batuffoli (linters) di cotone. Dopo aver
                                                                   sottoposto questi componenti al processo di sbiancatura
Metodi di costruzione di una montatura                             e successive purificazioni per filtrazione (il processo è
in materiale di sintesi                                            simile a quello di produzione della carta) si ottiene la
                                                                   cellulosa pura sotto forma di fine polvere bianca.
La costruzione di una montatura in materiale di sintesi
prevede l’impiego dei seguenti processi:                           Fase 2: acetilazione; la polvere di cellulosa così
                                                                   ottenuta viene fatta reagire con l’anidride acetica. Si
 1. Processo di Pantografatura                                     ottiene così l’acetato di cellulosa.
 1.a Produzione di lastre con processo a blocco
                                                                   Fase 3 : inizio del processo così detto “a blocco”
 1.b Produzione di lastre col processo di estrusione
                                                                   che porterà alla realizzazione di lastre colorate di
       o profilazione
                                                                   straordinaria bellezza colorate “su misura”, ovvero su
 1.c Costruzione della montatura per pantografatura                indicazione del committente, vedi figura 3.
      delle lastre
 2. Processo di stampaggio per iniezione                           Processo a blocco
                                                                   1. Si omogeneizza la polvere con appositi solventi e plastificanti
1.a Produzione di lastre con processo a blocco                        fino ad ottenere una massa omogenea e plasmabile
                                                                   2. Acquisizione della materia prima proveniente da polpa
Gran parte degli occhiali realizzati in materiale di sintesi          di legno selezionata o da balle di batuffoli di cotone
(polimeri) ha come elemento base la pianta del Cotone.                che sono costituiti da cellulosa quasi pura
                                                                   3. Sbiancatura e purificazione per filtrazione analogamente
                                                                      ai processi per produrre la carta; alla fine di questa
                                                                      operazione si ottiene una polvere bianca
                                                                   4. La pasta viene lasciata incolore o viene colorata (con
                                                                      pigmenti di vario tipo - sintetici, vegetali, minerali -
                                                                      in funzione del disegno da realizzare) su calandre
                                                                      e successivamente compattata in presse riscaldate
                                                                   5. In questo modo si ottengono blocchi di acetato
                                                                      monocolore dello spessore desiderato
                                                                   6. Monoblocchi di colori diversi, vengono tagliati e
Fig. 1 Tipico foglio di cotone                                        ricomposti

                                                                                                                               23
Manuale Pratico di Montature

7. Singoli fogli o frammenti di essi combinati tra di loro                    solventi: questa fase è molto delicata e richiede
    vengono pressati entro un nuovo stampo in modo da                         un controllo accurato della loro evaporazione. Per
    ottenere un blocco con un nuovo disegno la cui massa                      ottenere lastre adatte alla costruzione di montature
    è organizzata secondo la ricetta cromatica voluta                         il tempo di essiccamento varia dalle due alle quattro
8. Se occorre, per ottenere un decoro particolarmente                         settimane ed è funzione dello spessore della lastra.
    complesso, il blocco così ottenuto viene nuovamente                       Una cattiva essiccazione delle lastre potrebbe
    tagliato in lastre o frammenti e il processo continua                     determinare la formazione di bolle o di crepe nella
    fino a quando si ottiene un blocco con il disegno                         lastra stessa e la tendenza a imbarcarsi.
    voluto (generalmente i passaggi non superano i cinque)
9. Il blocco viene tagliato in lastre sottili di spessore                 Il processo descritto consente di ottenere effetti cromatici
    costante                                                              e tridimensionali sorprendenti, non riscontrabili con altre
10. Si procede all’essiccazione per eliminazione dei                      tecniche.

Fig. 2 Alcune fasi della lavorazione delle lastre col processo a blocco

24
Manuale Pratico di Montature

                                            PRODUCTION PROCESS
  WOOD OR
   COTTON                                                                             MONOCOlOUR
                                           COLOURING                                    BLOCK
    FLAKES
                       DOUGH
                                                             CALENDERING
  SOLVENTS

                                         BLOCK PRESSING       CUTTING

               BLOCK PRESSING                    FINAL BLOCK                      FINISHED SHEET
Fig. 3 Processo di produzione a blocco

1.b Produzione di lastre col processo di                     1.c Costruzione della montatura per pantogra-
estrusione o profilazione                                    fatura delle lastre

L’estrusione è un processo di produzione industriale         La realizzazione delle montature da lastra in acetato o di
di trasformazione della plastica che consente di             altro materiale prevede una serie di passaggi che richiedono
produrre pezzi a sezione costante. L’estrusione consiste     tecnologie estremamente sofisticate e necessitano di una
essenzialmente nel forzare per compressione il materiale     mano d’opera particolarmente qualificata. Lo schema
allo stato pastoso a passare attraverso una sagoma           generale è riportato nello schema 1.
che riproduce la forma esterna del pezzo che si vuole        Fase 1
ottenere.                                                    Il primo passaggio consiste nel taglio della lastra scelta
Nel caso delle materie plastiche il materiale viene          in rettangoli corrispondenti alle dimensioni del frontale e
introdotto sotto forma di granuli o polvere; con il calore   delle aste della montatura. Il rettangolo da cui si ricava
prodotto dall’attrito con le pareti dell’estrusore o con     il frontale si chiama “mattonella”
resistenze elettriche si ottiene la fusione.                 Fase 2
Nel caso di una montatura, si ottiene una lastra uniforme    Si procede quindi alla fase di curvatura della lastra
del colore voluto, colore uniforme.                          Fase 3
                                                             Dopo le fasi di piegatura si passa alla realizzazione
Ottenuta il tipo di lastra desiderato si passa alla          della geometria del modello mediante la fresatura della
costruzione.                                                 mattonella in due fasi principali. La prima consiste nella

                                                                                                                    25
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