MANUALE PRATICO DI MONTATURE - Centro Studi Salmoiraghi ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Manuale Pratico di Montature Autori Mario Casini Presidente AIO, Associazione Professionale Italiana Ottici Direttore della rivista “L’Ottico” Isabella Patti Professore a contratto presso il corso di laurea in disegno Industriale presso la Facoltà di Architettura di Firenze Andrea C. Piantanida Medico Chirurgo, Specialista in Oftalmologia Centro Oculistico Lariano di Cernobbio (Co). Si ringrazia il Dott. Mario Casini per l'autorizzazione all'utilizzo delle immagini tratte dal libro “I materiali dell’Ottica: Le montature”
Manuale Pratico di Montature Publicomm Srl Piazza Guido Rossa 8 R 17100 Savona Stampa: Litografia Valli Via Pavia 100 Induno Olona (VA) Pubblicazioni precedenti: Manuale Pratico di Contattologia Manuale Pratico di Lenti Oftalmiche Finito di stampare: febbraio 2015 ISBN: 9788898320097 Copyright: 2015 Il contenuto della presente pubblicazione non è riproducibile in tutto o in parte ed è di proprietà esclusiva del Centro Studi S&V che ne effettuerà utilizzi di attività divulgativa e formativa senza perseguire alcun scopo di lucro.
Manuale pratico di lenti oftalmiche Presentazione Gentile Dottore, le pubblicazioni del Centro Studi Salmoiraghi & Viganò presentano una novità costituita da un manuale pratico dedicato alle Montature. Si è ritenuto opportuno affrontare una tematica così particolare perché in questi ultimi anni la moda ha contribuito non poco a svuotare il prodotto “montatura” del suo significato tipicamente tecnico. Tuttavia è molto importante evidenziare che un occhiale deve seguire prima di tutto determinate regole tecniche che non sempre possono andare d’accordo con scelte dettate da motivazioni meramente estetiche. La montatura infatti deve assolvere il suo compito di struttura portante delle lenti nel miglior modo possibile, dando luogo ad un occhiale finito, comodo, confortevole ma soprattutto tecnicamente corretto. Il ruolo dell’Ottico al riguardo, nell’assoluto rispetto della prescrizione, è di saper consigliare la migliore soluzione tecnica, così da perseguire la massima soddisfazione del paziente del medico oculista, concentrandosi soprattutto sulla forma e dimensione dell’occhiale perché siano idonee per le lenti che dovranno poi essere inserite nella montatura. Appare pertanto un errore purtroppo molto comune quello di considerare la montatura soltanto o prevalentemente da un punto di vista estetico, legandola unicamente alla moda, al design, alla compatibilità estetica con il volto o alle caratteristiche morfologiche del portatore. L’esperienza pratica dimostra sempre più spesso come la montatura diviene responsabile di stati di disagio o per gli appoggi errati o per una dimensione o tipologia non confacente all’uso od alle abitudini dell’individuo e che sia quindi fondamentale offrire al paziente del Medico Oculista un vero e proprio servizio di consulenza finalizzato all'individuazione della migliore soluzione visiva nel pieno rispetto della prescrizione medica. Il Centro Studi Salmoiraghi & Viganò 3
Indice 1. Dalla mano agli occhi: breve storia degli occhiali Pag. 7 2. La Montatura Pag. 11 • Definizioni • Parti fondamentali della Montatura • Sistemi di misura 3. Montature in materiale di sintesi Pag. 17 • Definizioni • Materiali di sintesi • Metodi di costruzione di una Montatura in materiale di sintesi 4. Montature in metallo Pag. 27 • Classificazione • Parti fondamentali della Montatura in metallo • I metalli e le leghe • Metodi di costruzione di una Montatura in metallo 5. Montature nel soggetto pediatrico Pag. 38 6. La Montatura per Lenti Progressive Pag. 40 7. Normativa Comunitaria Pag. 42 Bibliografia Pag. 46 Appendice Pag. 47
Manuale Pratico di Montature 1. Dalla mano agli occhi: breve storia degli occhiali Sulla storia delle lenti e degli occhiali esiste un’approfondita bibliografia che, ricostruendo secoli di scoperte, invenzioni e progressi tecnici, ci restituisce con grande dovizia di particolari l’evolversi nel tempo di questa piccola protesi, di questo oggetto ormai così familiare all’uomo contemporaneo. Oggi l’esistenza dell’occhiale si dà per scontata, così come si dà per scontato che una certa percentuale del genere umano non possa farne a meno. Di conseguenza, gli occhiali costituiscono non solo un rimedio “tecnico” ai problemi della vista ma, in evidente e stretto legame con il nostro corpo e con il nostro io più profondo, condizionano fortemente e prepotentemente l’immagine che abbiamo di noi e quella che rimandiamo, di noi, agli altri. Proprio in relazione al fatto che li usiamo come propaggine del nostro corpo verso l’esterno (letteralmente ci servono per “vedere” il mondo che design, dal mondo creativo dell’arte a quello patinato ci circonda), lo studioso che si occupa della storia della moda, alla complessa dinamica del vivere sociale. degli occhiali, la deve necessariamente collocare La storia dell’occhiale evidenzia un momento nella dinamica complessa della vita sociale e delle straordinariamente proficuo nonché un punto di sue modificazioni attraverso i secoli, senza cadere svolta tra il XIII e il XV secolo quando, di pari passo nell’errore di considerare gli occhiali quali mero con i progressi scientifici nel campo dell’ottica, gli strumento oculistico. Diremo, cioè, che la storia occhiali passano in un arco di tempo relativamente dell’occhiale si racconta soltanto confrontando breve dall’essere un ausilio all’uomo per potenziare l’evoluzione di questo ritrovato tecnico sofisticato e le capacità visive (ingrandimento) a strumento medico- correttivo, con quella dell’occhiale “accessorio”, oggetto correttivo capace di curare i deficit, le patologie e i indossato, sfoggiato e legato ai processi della moda. difetti della vista, soprattutto quelli che si acquisiscono Più di altri prodotti della nostra cultura materiale, gli con l’invecchiamento. L’Umanesimo esalta l’uomo e occhiali sono stati testimoni d’innumerevoli quantità la sua dignità, facendosi portatore anche a livello di suggestioni, richiami e rimandi che spaziano dalle materiale di esigenze riferite a quella che noi oggi innovazioni tecnico-scientifiche alla progettazione e al chiamiamo qualità della vita. 7
Manuale Pratico di Montature Riprendendo la suggestiva riflessione di Raimonda Riccini, essenza stessa di quella specifica attività lavorativa. questo passaggio viene a coincidere con la riuscita dei Il passaggio medievale da oggetto per la mano a tentativi medievali di trasformare l’occhiale da oggetto oggetto per il naso, vede gli occhiali presentarsi in “per la mano” a oggetto “per il naso”: tentativi andati una veste iniziale del tutto simile a quella dei modelli a segno, che consentiranno nel XVIII secolo il successivo precedenti: gli occhiali medievali sostituiscono alle passaggio dell’occhiale da oggetto “per il naso” a tradizionali lenti a snodo centrale, una struttura ad strumento “per gli occhi”. arco realizzata in materiali più leggeri come il fanone I primissimi occhiali, infatti, per come saranno concepiti di balena, l’osso, il cuoio, il rame, o più resistenti sino alle soglie del medioevo (e per come già utilizzati come il corno e la tartaruga. La struttura ad arco dagli antichi greci, dai romani, dagli arabi e dai cinesi) andava a migliorare l’appoggio sul naso, ma l’utilizzo erano oggetti “per la mano”: si trattava sostanzialmente dell’occhiale resta per lo più lo stesso e cioè quale di lenti d’ingrandimento, più o meno sofisticate, con lente d’ingrandimento. Nell’intervallo di tempo che va una impugnatura piazzata al centro delle lenti e fissata dalla metà del Quattrocento alla fine del XVIII secolo, tramite un perno. Queste lenti venivano utilizzate gli occhiali verranno via via corredati di cordicelle da per osservare meglio i particolari o per verificare legare intorno alla nuca, poi di astine stringi tempia e l’esecuzione di un dettaglio. Erano sostenute con la infine di asticelle da poggiare sulle orecchie, per arrivare, mano, accostandole al bisogno a uno o a entrambi gli finalmente, a essere dei veri e proprio strumenti “per occhi, per vedere meglio da vicino; più che “meglio”, gli occhi”, realizzati cioè in modo da essere indossati sarebbe più corretto dire “per ingrandire maggiormente”, disinvoltamente e saldamente sul viso senza doverli visto che non era ancora stata elaborata una teoria trattenere con la mano o con il naso. ottica della visione umana e dei suoi difetti. Una volta Alla base di questo passaggio epocale, non vi è solo adoperati, questi occhiali venivano nuovamente poggiati la ricerca funzionale per rendere comodo l’appoggio sul tavolo da lavoro (o, si ipotizza, appesi alla cintura) in dell’occhiale sul viso, ma anche la nascita di una vera attesa di averne nuovamente bisogno. Si trattava, quindi, e propria “cultura del vedere” che riconosce nell’occhio di occhiali utilizzati da chi svolgeva una professione per il suo strumento principale. Gli occhiali, infatti, entrano la quale si rendeva necessario ingrandire un particolare nella riprogettazione di un intero sistema di oggetti o vederlo da molto vicino. Da tutti quei lavoratori, che e strumenti legata alla nuova visione dell’universo e Tomas Maldonado, nel suo illuminante saggio dedicato dell’uomo stesso che, a partire dalla fine del Seicento, alla storia degli occhiali medievali, chiama uomini di trova nel “vedere” la realizzazione della conoscenza serra: dai monaci miniaturisti, amanuensi e copisti, del mondo naturale attraverso le scienze sperimentali raffigurati più e più volte dalla ritrattistica coeva (e e la regolazione del mondo percettivo tramite la da quella immediatamente successiva) con in mano visualizzazione artistica. Ecco che i molti dotti e un paio di lenti di tal fatta, ai notai, giudici, calligrafi, sapienti della comunità intellettuale dell’epoca (per lo contabili che per professione passavano gran parte della più provenienti dall’area dei Paesi Bassi), rivelano un giornata a scrivere e a leggere caratteri piccolissimi, sistematico interesse, soprattutto in ambito scientifico, fino agli ebanisti, calzolai, ricamatori, falegnami, sarti, filosofico e artistico, verso il corpo umano e la sua e poi gli orafi e tutti quegli artigiani per i quali la cura rappresentazione: affrontata da diverse angolazioni, dei particolari era presupposto di qualità produttiva ed la conoscenza dell’occhio e del meccanismo della vista 8
Manuale Pratico di Montature diventerà una delle tematiche centrali nella storia del o di un accessorio alla moda, entrano a pieno diritto pensiero settecentesco. nella vita sociale, penetrando lentamente in nuovi Gli occhiali, insieme ai cannocchiali, alle lenti e ai settori professionali: nelle attività lavorative (occhiali binocoli sono interessati da una vera e propria impennata antinfortunistici), nelle dotazioni belliche per militari e tecnica: l’accostamento di una lente concava a una piloti, nel cinema, nei laboratori scientifici e nell’esteso convessa rivela la capacità moltiplicatrice delle lenti, mondo dello sport e del turismo che darà poi via non più intese come oggetti empirici atti a ingrandire, all’ininterrotto successo degli occhiali da sole. ma come strumenti tecnici e medico-oculistici efficaci Nel restituire gli occhiali alla loro storia, anche se nella cura e nella correzione dei deficit visivi. È questa brevemente come in questo articolo, i quattro passaggi la fondamentale trasformazione che renderà gli occhiali istituiti dalla Riccini a cui abbiamo fatto riferimento, strumenti “per gli occhi” e non più oggetti “per il naso”. riescono mirabilmente a far transitare gli occhiali lungo Il passaggio successivo, l’ultimo, avverrà nei primi almeno venti secoli di storia, dagli antichi Greci ai giorni decenni del XIX secolo, e vedrà gli occhiali trasformarsi nostri. L’occhiale come oggetto da mano e da naso, in strumenti “per la persona”: alla funzione correttiva si concepito essenzialmente come lente d’ingrandimento legherà anche un valore sociale condiviso, quello che li fa da spartiacque, infatti, allo strumento per gli occhi e identifica come accessori di lusso, o quantomeno oggetti per la persona che s’impone come vero e proprio occhiale in grado di esprimere e significare il gusto e lo status correttivo dalla seconda metà del XV secolo in poi. sociale del possessore. Ma chi ha inventato gli occhiali? Insieme all’ascesa della grande borghesia ottocentesca, La domanda non è di poco conto, soprattutto quando infatti, gli occhiali (e con loro anche i cannocchiali si affronta la storia dell’occhiale come strumento corti, i binocoli, i fassamani e i monocoli) entrano di appartenente alla grande famiglia degli oggetti di gran carriera come accessori ricercati nel guardaroba Design, quando cioè si è fortemente interessati a degli esponenti della moderna società urbana, borghesi trovare il modello zero di un artefatto, lo standard, o aristocratici che fossero. Tutti i rituali connessi al l’oggetto primo. Esiste quindi un inventore degli “guardarsi” stanno alla base delle relazioni che si occhiali? L’estesa saggistica al riguardo mostra come il stabiliscono all’interno della vita mondana: a teatro, passaggio dall’occhiale lente d’ingrandimento all’occhiale nei salotti più esclusivi, in carrozza, ai concerti e ovunque quale strumento correttivo sia stato così risolutivo e vi sia la possibilità di sfoggiare e sedurre, gli occhiali si rivoluzionario per questa categoria di oggetti, da trasformano in gioielli preziosi, tenuti indifferentemente richiedere “a gran voce” il nome dell’inventore. In da mani femminili o maschili, dietro i quali celare altri termini, sembrava scontato che un oggetto così abilmente uno sguardo malizioso o un’occhiata schiva. straordinariamente utile fosse stato concepito da una Ecco che come strumento “per la persona”, l’occhiale mente eccelsa (piuttosto che essere il frutto delle riesce a significare anche l’esatto contrario di se stesso: scoperte scientifiche nel campo dell’ottica, avvenute alcuni modelli ottocenteschi, addirittura, erano realizzati di pari passo con gli straordinari progressi tecnici degli esclusivamente per una finalità “comunicativa”, senza artigiani europei nel tagliare le lenti). che ci fosse alcuna finalità correttiva. E così per secoli il tentativo degli studiosi di dare Da questo momento in poi gli occhiali, intesi come all’inventore dell’occhiale il volto di un personaggio oggetto personale al pari di un capo d’abbigliamento realmente esistito, ha dato spunto a una peregrina 9
Manuale Pratico di Montature controversia tra Firenze, che rivendicava la paternità modestia intorno ad un’invenzione così importante: che con Salvino degli Armati, oscuro personaggio morto bisogno c’era di nascondere il nome dell’inventore? La intorno al 1305, Pisa, che la reclamava per il frate teoria che non si potesse rivelare è confermata anche domenicano Alessandro della Spina (pressoché coetaneo dall’inserimento di Ruggero Bacone nel novero degli di Salvino degli Armati) e infine Venezia, che sosteneva ipotetici padri dell’occhiale. Lui, il primo intellettuale che gli occhiali fossero stati inventati nel XIII secolo europeo a darci notizia delle lenti nel suo Opus Maius da un ignoto vetraio o cristallaio di Murano. Ciò che del 1267. Il frate francescano era riuscito a fornire, sì, stupisce veramente non è tanto la disputa, quanto la prima prova scientifica che la scrittura con caratteri il fatto che le tre paternità rivendicate fossero tutte di piccole dimensioni potesse essere ingrandita tramite avvolte nel mistero, come se il nome del fortunato lenti di vetro specificamente tagliate. Ma Bacone, con il inventore non potesse essere rivelato. suo predicare l’osservazione diretta e libera del reale, lo Salvino degli Armati, per esempio, era citato come studio diretto delle lingue e la rilettura non dogmatica “inventor deg. ochiali” in una misteriosa epigrafe delle sacre scritture, l’aver posto la matematica a che si diceva essere stata rinvenuta all’interno della guida suprema della ragione, si era attirato l’accusa di Chiesa di Santa Maria Maggiore in Firenze, poi perduta eresia e di stregoneria fino a essere condannato alla nei restauri quattrocenteschi e ricordata soltanto da carcerazione, diventando così un personaggio scomodo Ferdinando Leopoldo Del Migliore nel suo libro Firenze anche come padre delle montature! città nobilissima illustrata del 1684. L’epigrafe si è Per risolvere la questione, ci piace concludere con l’idea rivelata un falso storico pensato dallo stesso Del proposta da Omar Calabrese, che inquadra gli occhiali Migliore, così come inattendibile è la ricostruzione tra i frutti delle cosiddette invenzioni “popolari”: “nel riferita al frate pisano Alessandro della Spina, basata mondo musulmano un pò tutte le invenzioni e in sulla falsificazione di un altro documento, il Chronica genere la creatività sono un fatto artigiano, popolare, e Antiqua, rinvenuto nel convento di Santa Caterina la loro eventuale bellezza risiede in un ornato ripetibile a Pisa. Questa scrittura attribuirebbe al bravo frate e manuale, persino ricercato se si vuole, ma nulla di non tanto l’originaria invenzione degli occhiali, quanto più. Ora, gli occhiali delle origini, sono per l’appunto l’averne colto la valenza innovativa: essendo egli un fenomeno di questo tipo”. Seguendo la teoria di “modesto e buono, il quale quello che fatto vedeva Calabrese, non esiste un inventore degli occhiali, ma sapeva egli rifare. Gli occhiali (ocularia) che altri per essi sono il frutto di tante mani e tante menti, popolari primo aveva fatto e non voleva comunicarne il segreto, e non, che li hanno indossati, e proprio inforcandoli fece egli ed a tutti comunicò lieto e volenteroso”. Il ne hanno via via plasmato forma e funzione. testo, in pratica, sembrava sostenere che Alessandro non fosse l’inventore del meraviglioso marchingegno, ma solo il responsabile della sua divulgazione, poiché l’autentico inventore intendeva rimanere misterioso e non far conoscere il proprio nome. Sono stati pochi gli studiosi ai quali, almeno fino alla metà del secolo scorso, non sia parsa strana questa eccessiva ricerca di riservatezza o di falsa 10
Manuale Pratico di Montature 2. La Montatura Prima di iniziare un qualsivoglia studio riguardante Occhiale: l’insieme della montatura e di un filtro la “montatura” è opportuno definire l’oggetto della solare o una lente oftalmica. ricerca tenendo ben presente il settore specifico in Occhiale da vista: Montatura + lente oftalmica. cui il suo impiego è prevalente: l’ottica oftalmica. In questo caso la montatura ha lo scopo di Nel parlare comune, la parola occhiale viene tenere a una precisa distanza, in posizione fissa usata indifferentemente al posto di montatura, e predeterminata davanti all’occhio, nel tempo, anche se i termini indicano due oggetti ben la lente oftalmica. distinti con usi completamente diversi. Occhiale quindi non è sinonimo di montatura. Occhiale da sole: montatura + filtro solare. In questo caso la montatura serve a tenere Definizioni stabilmente davanti all’occhio il filtro solare Montatura: ha la funzione di supportare davanti (lente da sole) che svolge una duplice funzione: all’occhio, in modo stabile nel tempo, una lente 1. proteggere l’organo della visione dalle oftalmica, un filtro solare, strumenti tecnologici. La radiazioni nocive (UV, IR) montatura è oramai considerata una parte fondamentale 2. ottimizzare la visione in ambienti di spiccata dell’aspetto di ogni persona che, indossando questo luminanza accessorio, comunica la personalità del portatore durante 3. utilizzare lenti graduate ed al tempo stesso il suo svolgere la vita di relazione. per la protezione di raggi flessibili. Marcatura CE: marcatura apposta sull’asta della montatura; è lo strumento attraverso il quale il fabbricante comunica al compratore la sicurezza dell’uso del prodotto acquistato. La sicurezza del prodotto è certificata da un istituto terzo che sottopone il prodotto a tutta una serie di prove richieste dalla Normativa di riferimento e specificate dalle Norme attinenti al prodotto in questione. Parti fondamentali della Montatura Fig. 1 Descrizione delle parti fondamentali di una montatura (Adriana Le parti fondamentali di una montatura sono Fiorentini, Occhi e Occhiali, Giunti Barbera, 1967) illustrate nella figura 1. È oramai estremamente 11
Manuale Pratico di Montature difficile classificare e descrivere correttamente ed piano del frontale (piano mediano). esaurientemente la loro varietà dato, fra l’altro, Nelle montature di metallo o con anelli il numero illimitato di materiali offerti dalla metallici, le placchette sono rivestite in tecnologia moderna per la loro realizzazione. materiale plastico e sono sostenute da un Ci limiteremo a dare una descrizione generale ma piccolo braccio di metallo saldato all’anello. Il puntuale dei singoli componenti sopra elencati: materiale a contatto con la pelle deve essere anallergico: attualmente le placchette sono • Il Frontale è la par te anteriore della realizzate in materiale siliconico. montatura. È composto da due anelli entro A seconda del modo in cui le placchette sono i quali sono inserite le lenti oftalmiche o i collegate al cerchio prendono il nome di fisse, filtri solari. Per poter effettuare correttamente semimobili o mobili. questa operazione, gli anelli presentano • Le Aste sono due lunghi rettangoli sagomati in una scanalatura interna nella quale viene varie maniere e collegate al frontale in modo inserito l’orlo della lente molata a forma tale da mantenerlo in posizione fissa davanti di cuneo (bisello). A seconda della forma agli occhi. Da ciò consegue la formazione di della montatura, due alette situate nel lato una serie di angoli che influenzano il potere interno degli anelli permettono l’appoggio correttivo della lente oftalmica. Hanno il della montatura sul naso. Praticamente la compito di avvolgere l’orecchio in modo montatura ha un triplice appoggio: sul naso anatomico per tenere fisso l’occhiale. e sulle orecchie. • La Cerniera è la “minuteria” con cui si unisce • La forma degli Anelli detti anche Cerchi l’asta al cerchio. Generalmente sono costituite costituisce uno degli aspetti essenziali del con un'inclinazione di 0-6 gradi. Questo valore progetto formale dell’occhiale. Se l’occhiale viene definito dal fabbricante. La scelta di è da vista, alcuni vincoli sono imposti dal questa minuteria condiziona, insieme alla tipo di lente che si deve montare. meniscatura, gli angoli della montatura. • Il Ponte o Naso è quella parte del frontale che Permettono inoltre alle aste, quando l’occhiale unisce i due anelli: esso non ha la funzione non è in uso, di piegarsi verso l’interno, di supportare la montatura perché questo riducendo lo spazio occupato dalla montatura. complete alle placchette. Il corretto sovrapporsi reciproco delle aste nella • Le Placchette o Nasello o Alette sono i posizione sopra descritta prende il nome di veri appoggi della montatura sul naso. Nelle “battuta” ed è indice di corretto assetto montature in plastica, spesso esse sono dell’occhiale. ricavate dai cerchi. L’appoggio sul naso deve essere stabile affinché la montatura non scivoli di lato neppure di pochi millimetri. Per questo motivo le placchette sono inclinate sia rispetto al piano del frontale sia rispetto al piano di simmetria della montatura, perpendicolare al 12
Manuale Pratico di Montature Sistemi di misura Rappresentato il frontale della montatura in modo completo, dopo aver tracciato le opportune Frontale tangenti e stabilito il centro geometrico del La valutazione quantitativa dei parametri di una “quadrato” e disegnato la linea boxing del montatura si esegue con la misura lineare dei sistema, la linea che passa per i due centri è vari elementi costituenti l’oggetto in questione. parallela alle due tangenti superiore e inferiore, Dalla rilevazione di questi dati si ricava: possiamo definite ulteriori parametri: 1. valutazione della corrispondenza della montatura scelta alle ossa del cranio dell’ametrope; Calibro è la distanza tra le due tangenti verticali, 2. nel caso si debba confezionare un occhiale da vista mentre la distanza tra le tangenti orizzontali si si può scegliere correttamente i diametro della lente indica come “altezza del calibro”; oftalmica da impiegare per ottenere un perfetto Centro geometrico: il punto in cui si intersecano centraggio. le diagonali del quadrato formato dalle tangenti alle lenti; Nel 1961 l’American Optical Manufacturer Scartamento è la distanza tra due centri Association mise a punto un sistema per la geometrici delle due lenti, chiamata anche misura dei parametri del frontale denominato distanza interpupillare, oppure si considera la “Sistema quadro o Boxing”. somma algebrica della misura del calibro e del ponte. Nel 1991 tale sistema venne accettato anche Se facciamo riferimento alla figura, si percepisce in Inghilterra e recepito nei British Standard col che il disegno rappresenta il frontale di una numero 3521 facendo di fatto cessare l’uso montatura “indossata” da un ametropie che si del sistema Datum. Attualmente il sistema sta osservando. Questo evidenzia che alla sinistra è universalmente accettato dai costruttori di di chi guarda il disegno si trova la lente destra, montature e di lenti di tutto il mondo e viene mentre alla destra sempre per chi osserva, si visivamente indicato specificatamente sull’asta, trova la lente sinistra. dove fisicamente possibile, con un quadratino: Questa considerazione è importante perché alcuni Fig. 2 Tabella riassuntiva del sistema Quadro 13
Manuale Pratico di Montature tipi di lenti progressive sono costruite proprio su TABO, si espresse favorevolmente a quanto misura delle necessità visive dei singoli occhi. stabilito dalla Commissione nel 1904. Il sistema Per quanto riguarda le lenti astigmatiche c’è la fu definitivamente adottato nel 1921 dalla British necessità di un sistema di riferimento in modo Ophthalmological Society. che si possa orientare in modo univoco l’asse del Il Sistema Internazionale fu proposto nel 1909 cilindro. Anche se i sistemi a cui si fa riferimento durante il Congresso internazionale di Oftalmologia sono due: il sistema internazionale e il TABO, è che si teneva a Napoli. Attualmente viene usato oramai universalmente accettato l’uso del TABO. sempre meno nella pratica quotidiana. Nel 1973, Paolo Seminara, capovolge una tradizione consolidata di mercato che prevedeva Estremamente importanti infine,per un corretto la costruzione di un tipo di montatura con un approntamento di un occhiale da vista sono numero elevato di calibri, riducendo quest’ultimi l’angolo pantoscopico e l’angolo di avvolgimento solo a tre. La conseguenza fu l’irruzione nei di una montatura. campionari di un numero elevato di montature colorate nelle più disparate tonalità con solo tre Angolo pantoscopico calibri, semplificando notevolmente la produzione. Si definisce “angolo pantoscopico” quello formato dal piano del frontale e il piano perpendicolare Sistemi di riferimento dell’asta (Fig. 3). L’astigmatismo di un occhio è definito quando si Nel caso in cui la parte bassa del frontale sia conosca il suo valore e la posizione delle sezioni principali fra di loro perpendicolari. Per definire questa posizione ci si serve di un semicerchio graduato. I sistemi che indicano la posizione dello zero sono due. La notazione standard è stata introdotta per uso internazionale dalla Optical Society Committee nel 1904. Successivamente una commissione tedesca, Technischer Ausschuss für Brillenoptik, Fig. 3 Rappresentazione grafica dell’angolo pantoscopico Fig. 4 Possibili posizione del frontale rispetto al piano dell’asta. Nel secondo caso, il frontale si allontana dal viso dell’ametrope l’angolo è detto “retroscopico” 14
Manuale Pratico di Montature inclinata verso l’ametrope, l’inclinazione si dice presenti sul mercato. L’ottico può intervenire pantoscopica, mentre se si allontana dal volto sulla montatura in materiale di sintesi (forzando del portatore l’inclinazione è detta retroscopica la cerniera), sugli occhiali montati a giorno, (Fig. 4). cambiando l’inserimento dei fori. Non può modificare alcunché nelle montature in titanio Al fine di ottimizzare la visione, l’asse ottico della o acciaio. lente deve passare attraverso il centro di rotazione Le considerazioni sopra riportate ci portano dell’occhio. Se così è, l’asse visivo coinciderà con a formulare una semplice regola: durante il l’asse ottico. Una lente fornisce una visione ottimale montaggio conviene posizionare il centro ottico se il centro ottico si trova leggermente spostato da 3 a 4 mm. sotto la pupilla. sotto la pupilla dell’occhio perché generalmente si Nel caso in cui l’asse ottico della lente non guarda un pò verso il basso con un piccolo valore intersechi il centro di rotazione dell’occhio, di inclinazione naturale. l’inclinazione della lente introduce un valore di astigmatismo, variando così l’effetto correttivo Un piccolo valore di tale angolo permette un'accurata della lente. Questo valore di astigmatismo corrispondenza alla struttura anatomica del testa indotto causa due effetti che sono direttamente dell’ametrope. Nella realtà il rapporto frontale - proporzionali al valore della lente: asta è stabilito dal costruttore che sceglie il tipo di 1. aumento dell’effetto correttivo della sfera; cerniera, ovvero il tipo di unione frontale - centro. 2. potere del cilindro indotto, di segno uguale Per quanto riguarda le montature in materiale di a quello della sfera (+/-) sull’asse a 180. sintesi, queste sono costruite generalmente con un'inclinazione di 0 - 6, mentre per gli occhiali in Angolo di avvolgimento metallo a cerchio chiuso è funzione della posizione Si definisce “angolo di avvolgimento” l’angolo che del tubetto. Nelle montature tre pezzi è sempre misura la curvatura del frontale della montatura. il fabbricante che indica il metodo di montaggio Esso è funzione del valore della meniscatura e quindi l’inclinazione delle aste. (Fig. 5). “0 - 6” sono i valori di angolo pantoscopico Generalmente non è opportuno superare i comuni alla maggior parte delle montature 15/18 gradi. Come abbiamo visto per l’angolo Fig. 5 Angolo di avvolgimento 15
Manuale Pratico di Montature pantoscopico anche per l’angolo di avvolgimento la non coincidenza dell’asse visivo con il centro di rotazione dell’occhio, introduce un valore di cilindro indesiderato ma a 90 gradi. Caratteristiche dall’angolo di avvolgimento: 1. indica l’inclinazione del bordo temporale di ogni lente in riferimento alla faccia dell’ametrope 2. assicura che il frontale della montatura scelta segua la curva naturale delle ossa facciali della fronte 3. avvicina la zona periferica della lente più vicino all’occhio e aumenta il campo di visione nella zona per lontano della lente. 16
Manuale Pratico di Montature 3. Montature in materiale la forma degli anelli può essere ricondotta a 4 forme canoniche: di sintesi a c Definizioni Le differenze esistenti tra una montatura realizzata in materiale di sintesi e quelle in metallo, sono molte, diverse e presentano caratteristiche di realizzazione ben precise. Frontale b d È la parte centrale della montatura: ha il compito di alloggiare le lenti per la correzione del vizio rifrattivo a. rotonda c. perimetrica o il filtro solare. Esso è composto da due cerchi di varia b. pantos d. mefisto forma uniti tra di loro da un ponte, mentre la funzione Al fine di tenere saldamente la lente oftalmica o il filtro solare di far poggiare saldamente e comodamente l’occhiale sul ben fissa nella posizione voluta, il cerchio ha al suo interno naso è affidata alle alette; l’appoggio sulle orecchie è un canalino che assolve perfettamente allo scopo in quanto la assicurato dalla parte terminale delle aste che forniscono lente viene modellata al bordo con una forma uguale e contraria la stabilità della distanza della parte posteriore della del canalino, bisello, nel quale va perfettamente a inserirsi. lente oftalmica dall’apice corneale. Le aste vengono unite al frontale tramite il muso con l’uso di una cerniera, che permette anche alle aste di chiudersi A sul retro fornendo un risparmio notevole di spazio quando non in uso. A D F C Ponte Due sono i tipi canonici: ponte a sella e ponte a chiave G (Fig 2). E Fig. 1 Parti fondamentali di una montatura in materiale di sintesi: A=asta; B=occhio; C=muso D=ponte; E=frontale; F=cerchio; G=alette A Cerchi Questa parte della montatura è la più soggetta a B variazioni di forma essendo condizionata dalle scelte dei designers che nel tempo hanno elaborato una serie infinita di forme stimolati dalla moda. Nonostante ciò Fig. 2 A = ponte a sella; B = ponte a chiave 17
Manuale Pratico di Montature G Ponte a sella (A): la superficie di contatto di questa parte della montatura che poggia interamente sul naso assicura il massimo comfort; esteticamente fa sembrare H il naso più corto; Ponte a chiave (B): questa forma classica copre buona parte della base del naso, facendolo sembrare più corto e in evidenza. Fig. 4 Elementi morfologici dell’asta. G lunghezza nominale; H lunghezza totale Muso Materiali di sintesi È quella parte della montatura in cui l’asta si unisce al frontale. Cinque sono i modi di unione: I polimeri sono sostanze ottenute per sintesi di monomeri 1. muso dritto; e caratterizzate da un'elevata struttura macromolecolare 2. muso a battente; che, in determinate condizioni di temperatura e pressione, 3. muso piegato; possono subire variazioni più o meno permanenti di forma. 4. muso curvato; Esse si dividono in termoplastiche, termoindurenti ed 5. muso applicato. elastomeriche (gomme). • Termoplasti sono materie che sono altamente Aste lavorabili, cioè rammolliscono, sotto l’azione del Hanno il compito di ancorare il frontale di fronte agli occhi calore; in questa fase, esse possono essere modellate in una precisa posizione che deve rimanere inalterata o formate in oggetti finiti per mezzo di stampi e, nel tempo. In fig. 3 sono riportate le forme canoniche per raffreddamento, tornano ad essere rigide. Almeno mentre in fig. 4 la morfologia. teoricamente, esse sono reversibili perché il processo può essere ripetuto più volte in base alle loro qualità e dei plastificanti impiegati. Semplice • Termoindurenti I polimeri termoindurenti hanno bassi pesi molecolari a temperatura ambiente, mentre a temperature più alte si formano tra le catene veri Curvata e propri legami chimici che producono un aumento esponenziale dei valori del peso molecolare. Tale Diplo processo è detto di reticolazione. A causa delle loro caratteristiche fisiche molto diverse i polimeri termoplastici e termoindurenti devono essere lavorati Golf diversamente e vengono impiegati in applicazioni molto diverse. • Elastomeri sono sostanze di sintesi le cui caratteristiche principali sono una grande elasticità e deformabilità; esse possono essere sia del tipo termoplastico che Fig. 3 Forme delle aste più diffuse termoindurente. 18
Manuale Pratico di Montature In generale si può comunque dire che le materie plastiche sono originariamente trasparente, grazie all’uso di pigmenti e costituite da catene, anche molto lunghe, di molecole base a seguito di lavorazioni particolari, si potevano ottenere (monomeri) in seguito ad un processo detto di polimerizzazione. succedanei molto simili ai principali materiali naturali in via di Si parla di “omopolimeri” se il monomero di partenza è unico; estinzione (tartaruga, avorio, corno, ecc.) oltreché, ovviamente, di “copolimeri” se essi sono ottenuti da due o più monomeri una grande quantità di decori particolarmente originali. diversi e di “leghe polimeriche” se il materiale ottenuto è il Ancora oggi l’acetato di cellulosa, detto familiarmente risultato della miscelazione di monomeri che polimerizzano “acetato”, è il materiale termoplastico più usato nella senza però combinarsi chimicamente. Attualmente si calcola che realizzazione (sostanzialmente per fresatura di lastre) la produzione di montature in materiale di sintesi rappresenti di montature per occhiali. circa il 70% di quella totale. Rhodoid è il nome brevettato di un prodotto commerciale originariamente di proprietà della francese Rhône-Poulenc Nitrato di cellulosa, celluloide con il quale oggi viene venduto l’acetato prodotto da Il primissimo polimero sintetico fu ottenuto da uno scienziato un’azienda italiana (la Mazzucchelli che ne ha acquisito (Alexander Parkes) che fece reagire la cellulosa pura (il il brevetto) in un’infinita varietà di colori e di textures frutto del fiocco di cotone) con l’acido nitrico. Come si sa, ottenute grazie all’impiego di un’alta tecnologia coniugata la cellulosa è uno dei tanti polimeri presenti in natura; con straordinarie utilità artigiane nel formulare i differenti legno, carta e cotone ne contengono percentuali più o modelli ornamentali e nel produrli. meno elevate fino quasi al 100%. La cellulosa è costituita Caratteristiche Vantaggi da unità ripetute del monomero di glucosio, uno zucchero. Il nitrato di cellulosa è un termoplastico facile da produrre Ottima Facilità nel registro adattabilità della montatura ma pericoloso da lavorare perché fortemente infiammabile. e nell’inserimento Vale la pena di ricordare che il nitrato di cellulosa è stato delle lenti anche utilizzato per realizzare uno dei primi “materiali Lucentezza del Possibilità compositi”: il vetro di sicurezza. Si trattava di un sandwich materiale e ampie di ottenere possibilità di tutti i modelli composto da due strati di vetro con interposto un film di combinazioni di colori nitrato di cellulosa. Quando il vetro si rompeva, il film di Buona L’occhiale mantiene nitrato di cellulosa teneva insieme i vetri e le schegge. Per resistenza meccanica nel tempo le sue il settore automobilistico si trattò di una grande scoperta. e chimica caratteristiche sia di forma che chimico fisiche Unico materiale Minimizza Acetato (di cellulosa) plastico ricavato da il fenomeno Per molti versi, questo materiale è stato inventato per una fibra vegetale di eventuali (cotone) allergie sopperire ai difetti presentati dalla celluloide: soprattutto alla sua pericolosa infiammabilità. Si tratta di un termoplastico ottenuto dalla reazione fra la cellulosa e Poliammidi l’acido acetico invece che l’acido nitrico. Agli inizi degli anni ’30 i chimici della E. I. DuPoint de A partire dalla fine dell’800, tanto con la celluloide che con Nemour & Company iniziarono una ricerca fondamentale l’acetato sono stati prodotti gli oggetti più diversi e, fra questi, sulle reazioni degli acidi dicarbossilici con la diammina le montature considerando che, trattandosi di un materiale per formare poliammidi. Nel 1934 essi sintetizzarono 19
Manuale Pratico di Montature la prima fibra completamente di sintesi, il nylon 66, I polimeri della famiglia dei Trogamid sono sintetizzati così chiamato perché viene sintetizzato da due differenti usando dei polimeri base e dei polimeri che si distinguono monomeri ciascuno contenente sei atomi di carbonio. per la loro ottima trasparenza e l’alta resistenza agli agenti chimici. Le poliammidi impiegate in occhialeria sono individuate dalla sigla CX seguita da quattro numeri che stanno ad indicare il valore della viscosità della composizione. Esempio: Trogamid ISO 1874 Monomeri nomenclatura Questo polimero è il capostipite di tutti quei materiali che in occhialeria vanno sotto il nome di nylon. I più importanti CX gradi PAPACM12 Diaminacicloalifatica e acido sono SPX, la famiglia del Trogamid CX e Grillamid TR. Va dodeconedioico da sè che i polimeri sono coperti da segreto industriale. In occhialeria si usa la poliammide con la sigla CX7323. MXP7 È una poliammide trasparente e di media viscosità Questo materiale è una miscela di nylon ed è impiegato particolarmente indicata per la produzione di montature nel processo di iniezione. È un materiale resistente, leggero, da occhiali sia per iniezione e stampaggio, che per e mantiene la sua forma a meno che non si riscaldi. estrusione. Generalmente questo particolare polimero può essere colorato facilmente. SPX Questo è un polimero in cui sono stati sostituiti i È una poliammide, polimero che permette di creare un componenti aromatici con monomeri alifatici per aumentare design multifunzionale e conferisce alla montatura comfort la stabilità delle poliammidi trasparenti quando sottoposto notevole. È stato sviluppato da Micheal Selcott e le tre all’azione dei raggi UV. Esso si ottiene usando per la lettere della sigla stanno per S=Silhouette, P=Polymer, sintesi monomeri specifici fino a ottenere una poliammide X=I vari impieghi dell’azienda. cristallina e trasparente. I cristalli sono però infinitesimi per cui la luce non viene diffusa dal polimero. Trogamid CX Trogamid CX è una poliammide microcristallina trasparente Le principali caratteristiche di questo polimero sono: che racchiude in sè le caratteristiche chimico fisiche delle 1. Polimero cristallino trasparente poliammidi amorfe insieme ad una elevata resistenza 2. Alta trasmissibilità della radiazione ottica alla rottura e agli agenti chimici, caratteristiche tipiche 3. Elevata resistenza alla radiazione UV dei polimeri microcristallini. È inoltre particolarmente 4. Basso assorbimento di acqua con riferimento a molte resistente all’azione della radiazione UV, possiede un poliammidi ridotto assorbimento di umidità. Facilità di colorazione. 5. Alta stabilità dimensionale Si possono infatti ottenere colori molto brillanti e marcatura 6. Alta resistenza agli urti anche a basse temperature con il laser. Queste proprietà rendono il polimero adatto 7. Elevata resistenza ai graffi alla produzione di montature e lenti. 8. Facile da lavorare. 20
Manuale Pratico di Montature Grilamid TR Optyl Con questo nome commerciale si indicano una serie di L'Optyl è un materiale brevettato da Carrera e attualmente poliammidi amorfe e trasparenti. Questi prodotti possono essere prodotto e utilizzato in esclusiva dal Gruppo Safilo. lavorati usando metodologie termoplastiche e che traggono È commercializzato dal 1964. la loro base su monomeri aromatici e cicloalifatici ottenendo È un materiale plastico termoindurente della famiglia così polimeri che hanno una grande quantità di proprietà. delle resine epossidiche che, oltre ad avere eccezionali La famiglia di polimeri che va sotto questa sigla appartiene qualità fisico-chimiche, garantisce un'ottima finitura ad un gruppo di omo poliammidi e polimeri amorfi. della superficie ed una resistenza superiore a quella dei Rispetto alle poliammidi semi cristalline, in questo convenzionali materiali termoplastici (acetato, propionato, polimero si previene scegliendo opportuni monomeri in ecc.). Gli occhiali con questo materiale si producono per fase di sintesi, ottenendo così un polimero amorfo che iniezione. origina un prodotto di elevata trasparenza. Caratteristiche Vantaggi Questa famiglia di polimeri ha la peculiarità di combinare Peso ridotto (20% in Leggerezza e comfort le proprietà delle poliammidi semicristalline con quelle meno rispetto ai materiali dei polimeri amorfi. termoplastici) In occhialeria vengono impiegati i seguenti polimeri di Flessibilità Comfort, adattabilità alla forma questa famiglia: del viso TR 55 LX, TR 55 LY, TR 90/90 LS, TR 90 LXS, TR 90 NZ. Resistenza al calore e agli Indeformabilità: la forma Nella tabella le proprietà di questi polimeri: sforzi meccanici originale dell'occhiale viene mantenuta in qualsiasi situazione Polimero Applicazioni TR 55 LX Dove si richiedono prodotti trasparenti Effetto memoria Scaldato a 80-120°C, come montature per occhiali l'Optyl può essere adottato all'anatomia facciale e il TR 55 LY Costruzione di parti per iniezione e successivo raffreddamento stampaggio in cui si richiede particolare comporta che la forma durezza e resistenza alle piegature modificata rimanga nel tempo. TR 90 Costruzione di montature particolarmente Riscaldato nuovamente fino TR 90 LS resistenti alla "temperatura di memoria" riprende la sua forma originale TR 90 UV Particolarmente adatto a prodotti usati all’aria aperta Resistenza alla corrosione Resistenza al sudore e ai TR 90 LXS Prodotti che richiedono una buona prodotti cosmetici resistenza alla piegatura come occhiali Non contiene plastificanti Ipoallergenico e non irritante da vista TR 90 NZ Particolarmente stabile e resistente agli Ottenuto attraverso la Design tridimensionale ed effetti urti. Indicato per gli occhiali protettivi tecnologia di fusione sotto di colore unici vuoto TR 55/90 LX Ha elevata stabilità e resistenza nel tempo Nato da una speciale combinazione di sostanze, è La famiglia TX 55, ha le proprietà sopra descritte un materiale plastico termoindurente, leggerissimo ed distribuite in modo omogeneo, mentre TR 90, è un estremamente confortevole in quanto adattabile a ogni composto cicloalifatico. volto. Resistente nel tempo, risulta essere anallergico in 21
Manuale Pratico di Montature quanto privo di plastificanti ed è trattato con uno speciale Polimetilmetacrilato, PMMA rivestimento della superficie che permette di non rovinarsi Questo materiale, presente sul mercato con molti nomi con sudore e prodotti cosmetici. commerciali (come perspex, plexiglass, vedril, ecc.), è Una caratteristica dell’Optyl è l’ “effetto-memoria”. Scaldato a chiamato familiarmente metacrilato e la sua introduzione 80-120°C, questo materiale può essere adattato all'anatomia nel mondo dell’ottica è legata specialmente al mondo facciale e il successivo raffreddamento comporta che la forma delle lenti a contatto. modificata rimanga nel tempo. Riscaldato poi nuovamente Nell’occhialeria viene usato per la sua resistenza e per fino alla “temperatura di memoria” riprende la sua forma la possibilità di ricevere decorazioni. originale. Di conseguenza la forma originale dell'occhiale viene mantenuta in qualsiasi situazione. Megol L’Optyl garantisce un’ottima finitura della superficie ed La grande famiglia dei Megol rappresenta il perfetto una resistenza superiore agli sforzi meccanici rispetto a connubio tra l’elasticità, la morbidezza e l’aspetto quella dei normali termoplastici (acetato, propinato, ecc), degli elastomeri e l’economicità di trasformazione dei ottenuto attraverso la tecnologia di ‘colata sotto vuoto’. materiali termoplastici. La matrice dominante di questi Le montature sono ottenute per stampaggio in colata a compounds elastomerici è l’SEBS (Stirene - Etilene - stella o per iniezione. Permette un design tridimensionale Butilene - Stirene). L’assenza di doppi legami nella con effetti di colori unici, lucidi e finemente sabbiati. struttura polimerica dell’SEBS è l’origine delle ottime Queste caratteristiche lo rendono un prodotto unico ed resistenze all’invecchiamento dei compounds che ne innovativo. derivano. La versatilità formulativa di questo polimero permette di realizzare prodotti di una gamma molto Qualità dell’Optyl: estesa di durezze, adatti a molteplici applicazioni in • grande resistenza e stabilità vari settori. • molto elastiche e praticamente indeformabili Morbida gomma anallergica usata per aste e naselli; • resistente agli agenti atmosferici offre un elevato grado di elasticità per il massimo • 1/3 più leggero dell’acetato comfort. I megol rappresentano un’ottima combinazione • resistono ad alte temperature (250° - 300°) tra elasticità, morbidezza e aspetto delle gomme e Non si possono saldare con solventi, ma solo incollare l’economicità di trasformazione dei materiali termoplastici. con collanti di tipo epossidico a due componenti, a caldo. La sua versatilità formulativa permette di realizzare Per il montaggio occorre superare gli 80°, il raffreddamento prodotti di una gamma molto estesa di durezze, adatti a fissa le eventuali modifiche, ma per un effetto “memory” molteplici applicazioni. Idonei per stampaggio ad iniezione un nuovo riscaldamento oltre gli 80° fa ritornare la ed estrusione, sono disponibili anche in gradi atossici e/o montatura alla forma originale. conformi al contatto alimentare. La matrice dominante di questi compounds elastomerici è rappresentata dai copolimeri Poliuretano elastomerico (Kuramiron) termoplastici a blocchi appartenenti a diverse famiglie È il nome commerciale di un elastomero termoplastico della polimeriche. Tipicamente i Megol appartengono alla classe famiglia dei poliuretani e viene usato insieme alla Grilamid. dei copolimeri a blocchi di natura stirenica (SEBS, SEPS), Viene inserito all’interno della montatura conferendo una che presentano midblock idrogenati. maggiore resistenza e una piacevole sensazione sulla pelle. Esistono tuttavia versioni del prodotto che si basano su 22
Manuale Pratico di Montature blocchi polimeri di altra natura. L’idrogenazione conferisce Il percorso per cui da questo componente base si possa ottenere alla struttura del materiale l’assenza dei doppi legami e il componente per costruire le montature, ovvero il materiale questa è l’origine delle ottime prestazioni dei compounds, fra i più usati nell’industria dell’occhialeria, in gergo indicato quali l’eccellente resistenza alla luce UV e all’invecchiamento. come “cello” (acetato di cellulosa), è il seguente: Particolarmente adatti al sovra-stampaggio ed all'estrusione presentano al substrato rigido apprezzate proprietà di soft- Fase 1: la lavorazione inizia selezionando polpe di touch ed un pregevole aspetto estetico gommoso. legno adatto o dei batuffoli (linters) di cotone. Dopo aver sottoposto questi componenti al processo di sbiancatura Metodi di costruzione di una montatura e successive purificazioni per filtrazione (il processo è in materiale di sintesi simile a quello di produzione della carta) si ottiene la cellulosa pura sotto forma di fine polvere bianca. La costruzione di una montatura in materiale di sintesi prevede l’impiego dei seguenti processi: Fase 2: acetilazione; la polvere di cellulosa così ottenuta viene fatta reagire con l’anidride acetica. Si 1. Processo di Pantografatura ottiene così l’acetato di cellulosa. 1.a Produzione di lastre con processo a blocco Fase 3 : inizio del processo così detto “a blocco” 1.b Produzione di lastre col processo di estrusione che porterà alla realizzazione di lastre colorate di o profilazione straordinaria bellezza colorate “su misura”, ovvero su 1.c Costruzione della montatura per pantografatura indicazione del committente, vedi figura 3. delle lastre 2. Processo di stampaggio per iniezione Processo a blocco 1. Si omogeneizza la polvere con appositi solventi e plastificanti 1.a Produzione di lastre con processo a blocco fino ad ottenere una massa omogenea e plasmabile 2. Acquisizione della materia prima proveniente da polpa Gran parte degli occhiali realizzati in materiale di sintesi di legno selezionata o da balle di batuffoli di cotone (polimeri) ha come elemento base la pianta del Cotone. che sono costituiti da cellulosa quasi pura 3. Sbiancatura e purificazione per filtrazione analogamente ai processi per produrre la carta; alla fine di questa operazione si ottiene una polvere bianca 4. La pasta viene lasciata incolore o viene colorata (con pigmenti di vario tipo - sintetici, vegetali, minerali - in funzione del disegno da realizzare) su calandre e successivamente compattata in presse riscaldate 5. In questo modo si ottengono blocchi di acetato monocolore dello spessore desiderato 6. Monoblocchi di colori diversi, vengono tagliati e Fig. 1 Tipico foglio di cotone ricomposti 23
Manuale Pratico di Montature 7. Singoli fogli o frammenti di essi combinati tra di loro solventi: questa fase è molto delicata e richiede vengono pressati entro un nuovo stampo in modo da un controllo accurato della loro evaporazione. Per ottenere un blocco con un nuovo disegno la cui massa ottenere lastre adatte alla costruzione di montature è organizzata secondo la ricetta cromatica voluta il tempo di essiccamento varia dalle due alle quattro 8. Se occorre, per ottenere un decoro particolarmente settimane ed è funzione dello spessore della lastra. complesso, il blocco così ottenuto viene nuovamente Una cattiva essiccazione delle lastre potrebbe tagliato in lastre o frammenti e il processo continua determinare la formazione di bolle o di crepe nella fino a quando si ottiene un blocco con il disegno lastra stessa e la tendenza a imbarcarsi. voluto (generalmente i passaggi non superano i cinque) 9. Il blocco viene tagliato in lastre sottili di spessore Il processo descritto consente di ottenere effetti cromatici costante e tridimensionali sorprendenti, non riscontrabili con altre 10. Si procede all’essiccazione per eliminazione dei tecniche. Fig. 2 Alcune fasi della lavorazione delle lastre col processo a blocco 24
Manuale Pratico di Montature PRODUCTION PROCESS WOOD OR COTTON MONOCOlOUR COLOURING BLOCK FLAKES DOUGH CALENDERING SOLVENTS BLOCK PRESSING CUTTING BLOCK PRESSING FINAL BLOCK FINISHED SHEET Fig. 3 Processo di produzione a blocco 1.b Produzione di lastre col processo di 1.c Costruzione della montatura per pantogra- estrusione o profilazione fatura delle lastre L’estrusione è un processo di produzione industriale La realizzazione delle montature da lastra in acetato o di di trasformazione della plastica che consente di altro materiale prevede una serie di passaggi che richiedono produrre pezzi a sezione costante. L’estrusione consiste tecnologie estremamente sofisticate e necessitano di una essenzialmente nel forzare per compressione il materiale mano d’opera particolarmente qualificata. Lo schema allo stato pastoso a passare attraverso una sagoma generale è riportato nello schema 1. che riproduce la forma esterna del pezzo che si vuole Fase 1 ottenere. Il primo passaggio consiste nel taglio della lastra scelta Nel caso delle materie plastiche il materiale viene in rettangoli corrispondenti alle dimensioni del frontale e introdotto sotto forma di granuli o polvere; con il calore delle aste della montatura. Il rettangolo da cui si ricava prodotto dall’attrito con le pareti dell’estrusore o con il frontale si chiama “mattonella” resistenze elettriche si ottiene la fusione. Fase 2 Nel caso di una montatura, si ottiene una lastra uniforme Si procede quindi alla fase di curvatura della lastra del colore voluto, colore uniforme. Fase 3 Dopo le fasi di piegatura si passa alla realizzazione Ottenuta il tipo di lastra desiderato si passa alla della geometria del modello mediante la fresatura della costruzione. mattonella in due fasi principali. La prima consiste nella 25
Puoi anche leggere