Sano come un pesce Viaggio alla scoperta dei pesci d'acqua dolce della Lombardia - Irealp
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Guida informativa Sano come un pesce Viaggio alla scoperta dei pesci d'acqua dolce della Lombardia FAUNA
La pesca appassiona in Lombardia oltre Collana 100.000 pescatori che amano passare il loro Apriscatola tempo libero nelle acque dei fiumi e dei laghi e nello stesso tempo costituisce la principale fonte di reddito per oltre 200 pescatori di pro- fessione che esercitano il loro lavoro sui grandi laghi lombardi. L’attività della pesca consente di vivere a con- tatto con la natura, scoprire nuovi ambienti e Sano come approfondire le nostre conoscenze sugli habi- tat fluviali o lacustri e le specie ittiche. un pesce Viaggio alla scoperta In questi anni, con il mio assessorato, mi sono dei pesci d’acqua dolce impegnata a sostenere il settore della pesca della Lombardia per una sua crescita sostenibile, sia in campo professionale sia in acquacoltura, attraverso gli strumenti di finanziamento previsti dalla programmazione Comunitaria, Nazionale e Regionale, con l’obiettivo di svilupparne tutte le potenzialità, oltre che di valorizzare i prodotti del pescato e l’antico mestiere dei pescatori. Questa iniziativa per le scuole è parte di un ampio programma di promozione che Regione Lombardia sta attuando con Irealp, e che mira a sensibilizzare i bambini e le famiglie non solo verso gli aspetti tecnici e tradizionali della pesca, ma anche verso quelli ambientali oggi sempre più importanti. Con l’auspicio che il kit “Sano come un pesce” possa trova- re adeguato spazio nei programmi formativi della scuola, desidero porgere, a tutti voi, i miei migliori saluti. Viviana Beccalossi Vice Presidente Regione Lombardia Assessore all’Agricoltura
“Sano come un pesce - Viaggio alla scoperta dei La guida è destinata all'insegnante e fornisce pesci d'acqua dolce della Lombardia” è stato rea- informazioni sul sistema lacustre lombardo, sui pesci d'acqua dolce più diffusi in Lombardia, sulle modali-tà di pesca, sulle attività dei pescatori pro- lizzato con più obiettivi: contribuire a una mag- fessionisti e sulle tecniche di acquacoltura maggior- giore conoscenza da parte dei più giovani del valore mente utilizzate. Contiene inoltre informazioni sugli nutrizionale dei prodotti ittici d'acqua dolce, in aspetti nutrizionali del pesce e sull'importanza del particolare lombardi; contribuire a diffondere una suo consumo in una sana e corretta alimentazione, cultura di valorizzazione e salvaguardia degli ambi- oltre a spunti per la sua preparazione in cucina. Un in-serto centrale contiene le istruzioni per il gioco. Ai ragazzi e alle relative famiglie è dedicato invece il pieghevole che trovate in 25 copie nella scatola kit. Questo strumento riporta interessanti informazi- oni su tutti i pesci d'acqua dolce presi in esame: i pesci persici l'alborella, il cavedano, il pigo, la tinca, il lavarello, l'agone, il luccio, la bottatrice, il pesce persico, l'anguilla, lo storione, la trota. E tante gustose rice- tte a base di pesce da preparare! enti d'acqua dolce, anche attraverso la conoscenza della gastronomia tradizionale legata a questi ter- le alborelle ritori. Obiettivi che cerca di raggiungere fornendo da un lato utili informazioni e dall'altro mettendo i ragazzi in condizione di conoscere e imparare divertendosi. Il kit fa parte della Collana Apriscatola di Carthusia Edizioni e contiene strumenti editoriali informativi e didattici, ma anche ludici e accattivanti, rivolti alla classe, all'insegnante, ai bambini e alle loro fami- glie. i cigni La scatola illustrata, una Un kit-gioco interat- volta aperta, si trasforma tivo e divertente per aiutare nella plancia di un gioco i bambini a conoscere i pesci per la classe: si gioca divi- che vivono nei laghi lombardi e si in gruppi, con un mazzo l'attività dei pescatori, per valorizzare di carte e i segnaposto l'ambiente lago, importante risorsa allegati. della regione Lombardia anche per la sua valenza gastronomica. Presentazione 2 3 Presentazione
La nostra regione è ricca di risorse idriche, corsi hanno lasciato sul territorio materiali detritici, d'acqua naturali come ruscelli, torrenti e fiumi che detti morene, che hanno formato colline, anfiteatri e sbarramenti. Qui si sono invasate le acque che formano i grandi laghi lombardi, i laghi di Varese, si originano da Alpi e Prealpi, ma anche canali arti- Comabbio, Monate e, sul confine fra Brianza e ficiali e numerosi laghi. Questa varietà d'ambienti, triangolo lariano, i laghetti di Pusiano, Annone, collegati fra loro da un'articolata rete di canali arti- Alserio e Montorfano. ficiali, si traduce in una grande ricchezza di specie ittiche d'acqua dolce. In particolare in Lombardia si trovano i laghi più estesi e profondi d'Italia: da soli rappresentano il 40% della superficie lacustre nazionale e il 60% del volume d'acqua. I principali si trovano nei territori della fascia prealpina e sono il lago Maggiore, il lago di Como, il lago d'Iseo, il lago d'Idro e il lago di Garda. Sono alimentati dai più importanti fiumi lombardi, rispettivamente il Ticino, l'Adda, l'Oglio, il Chiese e il Mincio, che si originano sulle Alpi. I fiumi della nostra regione si carat- terizzano per il partico- lare andamento longitu- dinale dovuto al fatto che il territorio degrada len- tamente da nord-ovest a sud-est. I fiumi scorrono lago di Comabbio quindi tutti più o meno fra loro paralleli in que- sta direzione, attraver- sando la pianura Padana per raggiungere il Po. Nei laghi c’è una grande vita. Un corpo in evoluzione. lago di Garda, Rocca di Sirmione I maggiori laghi lombardi presentano una forma Ogni lago è un vero e proprio ecosistema, popolato allungata e pareti litoranee molto ripide, caratteri da specie animali e vegetali che interagiscono tra tipici delle conche di origine glaciale. loro e con l'ambiente in cui vivono. I bacini lacustri sono, infatti, stati scavati dalle • Alla base della catena alimentare vi sono alghe lingue dei ghiacciai che, nel corso dell'ultima gla- e piante acquatiche, i produttori, capaci di compiere ciazione (15-10 mila anni fa), si sono spinte verso la fotosintesi clorofilliana e di produrre sostanza la pianura, fino alle porte di Milano, allargando e organica sfruttando sali minerali, anidride carbo- conferendo un tipico profilo ad U alle valli in pre- nica e luce. La presenza di vegetali è fondamentale cedenza scavate dai fiumi. Al loro ritiro i ghiacciai anche per l'ossigenazione delle acque, necessaria Laghi di Lombardia 4 5 Laghi di Lombardia
alla vita dei pesci. • Zona pelagica: è la regione che non subisce le • Piante acquatiche e alghe influenze dirette del litorale, comprende anche (fitoplancton) costituiscono una zona afotica dove la luce non è più in grado di i pesci della zona litorale alimento per i consumato- penetrare ed è presente soltanto in laghi piuttosto ri primari, rappresentati da profondi. invertebrati e pesci erbivori (in ambiente litorale) e da Nei grandi laghi prealpini, le sponde risultano zooplancton (in ambiente pe- molto ripide e la regione litorale è poco estesa e lagico). Lo zooplancton viene nettamente distinta dalla regione pelagica, che mangiato dai pesci zooplanc- spesso comprende quasi la totalità della massa tofagi (agone, alborella, lava- d'acqua lacustre. rello). Pesci erbivori (tinca, carpa) e pesci zooplanctofagi sono a loro volta ali- mento dei pesci predatori (luccio, persico, trota) che la tinca stanno al vertice della catena alimentare. Ai pesci erbivori e predatori si aggiungono i pesci onnivori. Ne è un esempio il cavedano che si nutre di larve e invertebrati del fondo, insetti, erbe, frutti, ma anche girini, tritoni e uova. • Il ciclo si chiude con la presenza dei decomposi- tori, batteri, muffe e funghi che utilizzano i prodotti di rifiuto e le spoglie di organismi morti, trasfor- mando nuovamente la sostanza organica in sostan- ze minerali riutilizzabili dai vegetali. Vicini o lontani dalla riva. All'interno del lago s'identificano due zone principali: • Zona litorale: è la porzione di lago che si estende dalla riva fino alla profondità dove arriva luce suf- ficiente alla crescita dei vegetali (zona eufotica). Le piante acquatiche producono ossigeno e sostanza organica e svolgono un'importante funzione di om- breggiamento, costituendo punti di riparo per la fauna ittica. Qui si possono verificare rilevanti oscil- lazioni del livello dell'acqua e delle temperature sia durante il giorno sia nel corso dell'anno. Questa zona è caratterizzata da un'estrema variabilità delle caratteristiche morfologiche e chimico-fisiche, per cui presenta una notevole ricchezza faunistica, con svariate specie di crostacei, molluschi, vermi e nu- merosi insetti. Laghi di Lombardia 6 7 Laghi di Lombardia
I pesci si distribuiscono nelle acque lacustri secon- Nel periodo della riproduzione alcuni pesci pelagici do specifiche esigenze di ossigeno, di temperatura migrano verso acque più calme per deporre le uova sulla ghiaia. Purtroppo le variazioni del livello del lago possono porre le uova in asciutta mettendole a le alborelle dell'acqua e di tipo di substrato presente. rischio di disidratazione e impedendone la schiusa. Nella zona litorale vivono essenzialmente ciprinidi, Per limitare i danni dovuti a questo fenomeno, le pesci che tollerano bene temperature più elevate Amministrazioni provinciali provvedono alla semina dell'acqua. Fra di essi il cavedano, la scardola e il di giovani avannotti delle specie danneggiate. triotto. Nelle zone ricche di vegetazione si trovano carpa e tinca; in prevalenza di roccia, sono presenti pigo e savetta. Insieme a queste specie vivono alcuni predatori come luccio e persico. Sono animali dotati di una livrea estremamente mimetica che permette loro di nascondersi fra la vegetazione, tendendo agguati alle prede. Luccio e persico sono anche specie prelibate, oggetto d'attenzione dei pescatori pro- fessionisti che adottano, per la loro cattura, speciali reti da fondo. Il pesce persico, in particolare, è un prodotto di notevole interesse commerciale ed è pescato in tutti i maggiori laghi lombardi, dato il carattere saporito delle sue carni. Muoversi nell’acqua. In acqua i pesci si muovono e si orientano utilizzando organi esclusivi, propri di questa classe faunistica. Innanzitutto sono dotati di pinne che fungono da organo di propulsione, di direzione e di equilibrio. Hanno poi la “linea laterale”, organo sensoriale costituito da una serie di minuscoli forellini disposti lungo la linea mediana del fianco in collegamento con terminazioni nervose, che consente loro di percepire i movimenti dell'acqua e di avvertire l'av- vicinarsi di altri animali, anche in assenza di luce e nel silenzio più assoluto. Nella regione pelagica si trovano pesci zooplan- Altro fondamentale organo è la vescica natatoria ctofagi quali l'agone, il lavarello e l'alborella e che permette al pesce di variare la profondità di il pesce persico predatori come la trota lacustre. Sono i pesci più immersione in acqua. La vescica natatoria è com- pescati, su cui spesso si fonda gran parte del pro- posta di una piccola sacca che viene riempita o fitto del pescatore. Lavarello e agone coprono da svuotata d'aria in modo da alleggerire o appesanti- soli circa l'80% dei quantitativi di pesca. re il peso specifico. Pesci lacustri 8 9 Pesci lacustri
L'esigenza di prolungare la disponibilità di pesce • La bottarga. Quella d'acqua dolce nasce in tempi lungo il corso dell'anno sia come riserva di cibo per molto recenti, per iniziativa di alcuni pescatori che hanno preso spunto dal tradizionale prodotto ottenuto dalle ovaie di pesci di mare come il tonno il pescatore sia per la vendita del prodotto anche nei e il muggine. La bottarga d'acqua dolce viene pre- periodi meno pescosi, ha portato allo sviluppo, fin parata soprattutto con uova di lavarello, ma si dai tempi più remoti, di vari metodi di conservazione possono impiegare anche uova di luccio, di trota e del pesce, come l'essiccazione, la salatura e il car- di alcuni ciprinidi come il pigo e il gardon. A secon- pione. Alcune lavorazioni tipiche sono ancora oggi da della specie ittica utilizzata e delle modalità di in uso: lavorazione, il prodotto può essere utilizzato come • L'affumicatura. Questa tecnica di conservazione condimento per primi piatti o come accompagna- ha origini preistoriche, nata probabilmente da una mento di alcuni antipasti. scoperta accidentale, quando alcuni pesci appesi ad essiccare furono affumicati dal fuoco acceso per riscaldare l'uomo. Una volta capito che il fumo poteva migliorare il sapore del pesce, ma soprat- tutto prolungarne la durata, l'affumicatura si svi- luppò come metodo di conservazione. Le moderne tecniche di conservazione permettono oggi di usare il fumo non solo per le sue proprietà conservanti, ma soprattutto per migliorare il gusto del pesce ed esaltarne le proprietà organolettiche. • La carpionatura. Il nome “carpione” deriva da un pesce pelagico endemico del lago di Garda ormai pressoché scomparso. Il carpione ha carni delica- tissime, cosicché si usava prolungarne la conser- vabilità cuocendolo e aggiungendo poi una salsa di aceto e verdure. Il termine di carpione è quindi trasmigrato alla preparazione che, ancora oggi, è molto apprezzata e si applica ad altre specie come l'agone coregone, agone, cavadeno, pigo, gardon, tinca e alborella. • Il missoltino. La lavorazione degli agoni per l'essiccazione dei missoltini ottenere i missoltini è una pratica antichissima, nata lungo le sponde del Lario. Il missoltino veniva preparato con agoni lasciati essiccare per 2-3 giorni al sole, infilati su uno spago; i pesci venivano quindi sfilati, salati, posti in contenitori di latta e pressati con torchi per 4-5 mesi. Il nome deriva da una pietra grossa e tonda, detta missolta, messa anticamente sui barili come pressa. Oggi le norme igieniche vo- gliono che i missoltini si preparino utilizzando spe- ciali essiccatoi. Pesci lacustri 10 15 Pesci lacustri
La pesca professionale si basa, ancora oggi, sulla sono ancora riprodotti. Per questo motivo ogni rete profonda conoscenza che ogni pescatore ha delle ha maglie di una precisa misura, utile a selezionare la dimensione degli individui da pescare. la rete bertovello acque e delle abitudini dei pesci, un sapere prezioso Le reti da pesca in acque dolci sono definite “passi- che si tramanda di padre in figlio, unico modo per ve”: non sono, infatti, le reti a muoversi ma i pesci sperare nella continuità di questo antico mestiere. che, spostandosi, rimangono intrappolati nelle loro Gli strumenti, rimasti essenzialmente gli stessi, si maglie. Vengono calate poco prima del tramonto sono evoluti nei materiali: le reti che in passato e salpate di notte o al mattino presto, secondo le erano confezionate in cotone o seta, tessuti pesanti esigenze della specie pescata. Sono segnalate da che richiedevano una certa manutenzione, oggi sono prodotte in nylon, sottile e leggero, ma tenace e robu- sto. Inoltre se un tempo erano recuperate manual- i pescatori salpano le reti mente, con grande sforzo fisico, oggi molti pesca- tori usano mezzi meccanici chiamati “salpareti”. Anche i mezzi di navigazione sono cambiati: dalle barche a remi, in legno, si è passati a imbarcazioni a motore costruite con resine e plastiche, quindi più leggere, veloci e stabili: questo ha permesso di aumentare la produttività, benché il numero di pescatori professionisti sia diminuito. galleggianti luminosi e da un numero che identifica il pescatore che le ha calate. Il periodo più pescoso va da maggio a ottobre, quando una buona giornata di pesca frutta circa 50-60 kg di pesce. In vacanza con il pescatore. Negli ultimi anni il mondo ittico sta sperimentando nuove attività che, in futuro, potrebbero diventare fonte d'integrazione di reddito per i pescatori. • Il pescaturismo, che dà al pescatore professioni- sta la possibilità di accogliere i turisti sulle proprie imbarcazioni, avvicinandoli alle principali tecniche di pesca, e trasmettendo loro usi e costumi di que- Pescare: come, dove, quando. sto mestiere. Ogni lago presenta un proprio regolamento di pesca • L'ittiturismo, che consente al pescatore profes- che definisce, specie per specie, gli strumenti utiliz- sionista di ospitare i turisti presso la propria abita- zabili, le dimensioni e le quantità pescabili, i periodi zione, rendendoli partecipi della giornata tipica del e gli orari di pesca. Ciò serve a tutelare le poten- pescatore. zialità riproduttive dei pesci, vietando il prelievo nei periodi riproduttivi e degli esemplari che non si Pesca professionale 16 17 Pesca professionale
In Lombardia sono presenti oltre 70 impianti d'alle- Storione. È un pesce in via d'estinzione protetto vamento ittico che producono più di 5 mila tonnel- dalla normativa nazionale e internazionale e la sua pesca in natura è vietata. Gli storioni presenti sul lo storione mercato provengono esclusivamente da allevamen- ti. La Lombardia, leader in questo settore, da sola produce il 95% del pesce destinato al consumo e il late di pesce l'anno, in particolare trote, anguille e 100% del caviale italiano. storioni. Anguilla. L'allevamento si effettua in vasche di terra e produce esemplari di 250-500 g destinati in parte al consumo diretto, in parte all'affumicatura. È reso complicato dall'impossibilità di far riprodur- re l'anguilla in cattività (questa specie si riproduce esclusivamente nel mar dei Sargassi). Gli alle-vato- l'anguilla ri devono quindi acquistare da produttori francesi o inglesi le giovani e piccole anguille (dette cieche o ràgani, in base alla loro grandezza). In Lombardia sono inoltre presenti gli unici centri autorizzati di riproduzione degli storioni, dove si effettua il prelievo delle uova e la fecondazione in quantità tale da soddisfare le richieste nazionali ed esportarne una certa quota all'estero. Gli allevamenti ittici garantiscono prodotti sicuri e controllati. Le ASL effettuano periodici controlli sul-la qualità delle acque, sui pesci prodotti e sui mangimi. Questi sono composti in altissima per- centuale (sino all'80%) di farina e olio di pesce, che Trota. È un pesce molto esigente in fatto di tempe- derivano da individui freschi, uniti a farine di soia e ratura (12-14°C) e qualità dell'acqua. Il suo alleva- amidi del frumento. la trota mento ha quindi luogo in canali con acque fresche, Esistono due tipologie di allevamento: limpide, ben ossigenate e in movimento. • L'acquacoltura estensiva, che si basa sull'uso delle risorse naturali: l'allevatore non somministra alimenti ma interviene solo controllando il flusso delle acque. Il suo limite è costituito dalle rese piut- tosto basse. • L'acquacoltura intensiva, la più praticata, in cui i pesci sono allevati in vasche o canali di terra o cemento e vengono alimentati con diete apposita- mente calibrate. Le strutture richiedono specifici meccanismi d'aerazione e ossigenazione e un con- tinuo ricambio d'acqua; si trovano quindi in zone con elevata disponibilità idrica. Acquacoltura 18 19 Acquacoltura
La carne del pesce è ricca di proteine a elevato valo- Il pesce di acquacoltura apporta proteine nella re biologico, formate cioè da aminoacidi essenziali stessa quantità e della stessa elevata qualità del pesce di cattura. Nei prodotti da allevamento inten- sivo, accresciuti con diete appositamente calibra- il luccio di cui l'organismo ha bisogno ma che non è in grado te, la quantità di grasso può essere leggermente di fabbricare. Il contenuto proteico varia, secondo la superiore rispetto alla stessa specie presente in specie, dal 15 al 20% ed è leggermente inferiore a natura, ma in generale la qualità è paragonabile a quella del pescato. Per ridurre il tenore di grassi è comunque possibile scegliere un metodo di pre- parazione idoneo, come la cottura alla griglia o al vapore, che limitano l'apporto di condimenti. I prodotti di acquacoltura hanno il vantaggio di essere prelevati nelle quantità richieste dal mer- cato e arrivano al consumo poche ore dopo essere stati pescati. Si trovano quindi sui mercati con le stesse caratteristiche di freschezza e qualità orga- nolettiche del pesce pescato. Dall’acqua al piatto. quello della carne, ma sicuramente più digeribile per la scarsa presenza di tessuto connettivo. Il pesce contiene una percentuale molto ridotta di colesterolo e costituisce invece una buona riserva di selenio, fluoro, iodio e fosforo. È una discreta fonte di vitamine idrosolubili del complesso B e, nelle carni più grasse come quelle dell'anguilla, di vitamina A. Nei pesci sono assenti i carboidrati; si trovano in-vece i grassi, ma la loro percentuale è general- mente molto bassa. Si tratta, inoltre, di grassi più simili a quelli vegetali, ricchi di composti insaturi Per non perdere le sostanze nutritive di cui il pesce come gli acidi grassi della serie Omega 3, fonda- è ricco, è necessario consumarlo in breve tempo, mentali per il buon funzionamento del sistema nel giro di 2-3 giorni dall'acquisto. cardio-circolatorio. Tuttavia gli Omega 3 non sono Nel frattempo va conservato in frigorifero o nel presenti in uguali quantità in tutti i pesci: è da congelatore, possibilmente dopo averlo squamato e segna-lare l'agone tra le specie che ne sono parti- aver eliminato viscere, testa, pinne e coda. colarmente ricche. Aspetti Aspetti nutrizionali 20 21 nutrizionali
Per essere certi di aver acquistato un prodotto fre- In Lombardia il mercato dei pesci di lago è piuttosto sco, basta osservare che il pesce abbia: omogeneo; le specie più vendute sono il lavarello, - una pelle lucida e brillante, con squame aderenti al corpo e il muco che ricopre il corpo trasparente; - l'occhio grande, trasparente, lucido e sporgente; l'agone e il persico. Lungo le sponde dei vari laghi è - le branchie di colore rosso vivo, mai sbiadite; comunque possibile gustare il pesce secondo anti- - le interiora pulite, brillanti e lisce; che e diverse tradizioni culinarie. - la carne soda ed elastica: premendo con un dito e rilasciando il corpo del pesce, non deve rima- Già descritti nelle pagine precedenti e tipici del nerne l'impronta. comasco sono i missoltini, agoni che vengono salati, messi a essiccare in speciali contenitori per 4-5 mesi, insieme a foglie di alloro. Si consumano appena caldi, spruzzati con un po' d'aceto e prezzemolo. Si possono accompagnare anche alla polenta abbru- stolita. Dalle riviere comasche questa ricetta si è poi diffusa anche sui laghi di Garda e d'Iseo. Classici piatti lariani sono anche il risotto coi filetti di pesce persico e gli squartoni, filetti di pigo e cavedano salati, essiccati e pressati in scatola alla maniera dei missoltini. Pesce povero ma ricco. Nel lessico comune si parla di “pesce povero” in riferimento a cavedano, pigo e gardon. Questo termine non riguarda però una limitata capacità nutritiva bensì il loro basso costo; sono infatti pieni di lische e richiedono quindi una lavo- razione più lunga. Il gardon, ad esempio, ancora poco conosciuto, presenta una carne saporita del tutto simile al persico ma con un costo decisamente inferiore. Originarie del Garda sono le àole de mura, alborelle essiccate al sole e conservate sotto sale. Per anni sono state il cibo quotidiano e la fonte di reddito della popolazione rivierasca; lo testimonia una radi- cata tradizione culinaria che sopravvive ancora oggi, nonostante le alborelle si siano fatte più rare: Aspetti nutrizionali 22 23 Il pesce in cucina
tipico piatto sono, infatti, i bìgoli al torchio, conditi SANO COME UN PESCE con alborelle in salamoia. Viaggio alla scoperta dei pesci d'acqua dolce della Lombardia Altro tradizionale modo di gustare le alborelle è il sisàm, ricetta d'origine medievale con àole secche, Collana Apriscatola tanta cipolla e abbondante aceto. Questa salsa può Realizzato dalla Regione Lombardia - Direzione Generale accompagnare la Agricoltura con Irealp polenta oppure es- Finanziato con la misura 4.3 “Promozione” dello Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca (SFOP 2000-2006) sere gustata su una fetta di pane. Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura Oggi l'alborella è A cura dell'Unità Organizzativa Sviluppo e Tutela del Territorio Rurale e Montano molto utilizzata anche per le fritture. Struttura Valorizzazione del Territorio Rurale e dell'Ittiofauna Dirigente dell'Unità Organizzativa: Paolo Lassini Nel lago di Garda vive un pesce endemico, il carpio- Dirigente della Struttura: Stefano Agostoni ne. Purtroppo è divenuto raro e risulta difficile Funzionario: Giuseppina Colombo trovarlo sulle tavole dei ristoranti. Ai tempi della Segreteria: Elena Mandarini Serenissima lo si esportava fritto e spruzzato d'ace- Via Pola 12/14 - 20124 Milano Tel. 02.67652552 - Fax 02.67652738 to: il termine “in carpione” ha origine proprio da pesca@regione.lombardia.it questo modo di conservare l'omonimo pesce. IREALP Istituto di Ricerca per l'Ecologia e l'Economia Applicate alle Aree Alpine Coordinamento del progetto: Luisa Monti Sviluppo del progetto: Martina Nessi Via Melchiorre Gioia 72 - 20125 Milano Tel. 02.6797161 - Fax 02.679716200 info@irealp.it - www.irealp.it Ha collaborato Corrado Toscani - APAT Associazione Pescatori Allevatori e Trasformatori di Pesce della Lombardia Si ringrazia Giovanni Arlati, ERSAF Progetto editoriale: Carthusia Edizioni Direzione editoriale: Patrizia Zerbi Monti Coordinamento editoriale: Elena Colombo Art Direction: Mariagrazia Rocchetti Impaginazione: Francesca Marcon Testi: Manuela Busnelli Illustrazioni naturalistiche: Giulia Re Sempre sul Garda il cavedano lo si cucina in guaz- Altre illustrazioni: Laura Francesca Filippucci, Erika Luppi zetto coi piselli, oppure fritto a rocchi o preparato in polpette. Il persico invece si gusta in filetti roso- © 2006 Carthusia Edizioni lati nel burro. Via Caradosso 10, Milano www.carthusiaedizioni.it Sul lago d'Iseo regina della tavola è la tinca, soprat- Tutti i diritti riservati tutto cotta al forno ripiena e servita con la polenta. I edizione Si possono anche assaporare gli scaradei, pesci Tiratura fuori commercio essiccati e conservati sott'olio, dal gusto piccante, e Finito di stampare Novembre 2006 le àole in carpione o con le cipolle. presso Arti Grafiche Maspero Fontana & C., Cermenate (CO) Il pesce in cucina 24
Per informazioni sulla distribuzione del kit “Sano come un pesce” IREALP, tel. 02.6797161 www.pescinlombardia.it Allegato al kit Apriscatola “Sano come un pesce”
Puoi anche leggere