In equilibrio tra testa e cuore - Chiesa di Napoli

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teologica
In equilibrio

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tra testa e cuore
Vito D'Ambrosio

I    l titolo scelto dal MEIC per la sua ultima Settimana teologica, "Il cuore intelligente
e la sapienza del discernimento", va letto, e approfondito, in tutta la sua ambivalenza,
per costruire su basi solide. Infatti concentrare il focus soltanto sul discernimento
sapiente porta a mettere in ombra il ruolo, altrettanto valido, del "cuore intelligente",         Intelligenza
                                                                                                  di cuore e
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mentre invece i due termini vanno tenuti presenti congiuntamente.
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Per usare termini diffusi di altre tradizioni, che però possono talvolta fornirci suggeri-        sapienza sono               s
menti assai utili, il nostro compito è quello di "fare sosta" contemporaneamente, nel             i due pilastri
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chakra del cuore e in quello della testa, non a caso, (quasi) equiparati nella tradizione         indispensabili
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religiosa orientale. Ed io voglio appunto provare a mettere in luce i punti di contatto, i        per esercitare
                                                                                                                              e

passaggi necessari tra questi due pilastri, seguendo questa scelta di mescolare i tradi-          quel dono
                                                                                                                              n

zionali caratteri distintivi dei due principi ispiratori, attribuendo al cuore l'intelligenza e
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                                                                                                  di Dio che è il
al discernimento la sapienza, intesa in senso più ampio di quello corrente.
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                                                                                                  discernimento,
Forse il primo passo del nostro cammino dovrebbe cominciare dal famoso frammento
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                                                                                                                          27
di Pascal che vorrei citare per intero, per comprenderlo meglio. Si tratta del pensiero
n. 146: «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce: lo si osserva in mille           dimensione
cose. Io sostengo che il cuore ama naturalmente l'Essere universale, e naturalmente se            pubblica,
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medesimo, secondo che si volge verso di lui o verso di sé; e che s'indurisce contro l'uno         politica
                                                                                                                           °

o contro l'altro per propria elezione. Voi avete respinto l'uno e conservato l'altro:             e sociale,
                                                                                                                           2

amate forse voi stessi per ragione?».                                                             quanto nella
                                                                                                                           0

Non vorrei mai che il cuore cui si riferisce Pascal, sia inteso come una specie di vago
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sentimentalismo. È, invece, osservazione, più intuizione, più condivisione, che fornisce          spirituale ed
alla ragione gli "strumenti e i materiali" su cui lavorare.
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Io, ovviamente, non oso neppure un paragone con Pascal, però proverò a tenere insie-
me cuore e testa, passando dall'uno all'altra in alcuni passaggi esemplificativi.

IL LIVELLO DEFINITORIO
Discernimento: «Facoltà della mente di giudicare, valutare, distinguere nettamente», dal
Dizionario Etimologico della Lingua Italiana (e, aggiungerei, distinguere le cose buone da
quelle cattive, nonché valutare per orientare la propria condotta di vita). Questa capa-
cità è umana, ma esiste anche un discernimento spirituale, che viene operato dal cre-
dente, secondo criteri suggeriti dallo Spirito, e di questo abbiamo parlato in questi gior-
ni.
Qui voglio riflettere sulla "traduzione" del discernimento spirituale in quello umano,            Vito
così che il secondo non sia una piatta applicazione del primo - per questo ci sono i              D'Ambrosio,
Testimoni di Geova - ma tragga ispirazione dal primo, ne sia quasi un riflesso, mante-            sostituto procuratore
nendo però la distinzione netta tra il piano trascendente e quello contingente.                   generale presso la
Questa distinzione, tuttavia, valida sul piano filosofico e logico, perde il suo significato      Corte di Cassazio-
astratto se trasportata sul piano antropologico.                                                  ne, vicepresidente
Per fare subito un esempio, che ci porta nell'occhio del tifone, il discernimento umano           nazionale del MEIC
teologica

                       deve guidare il nostro impegno politico in         svolgere i lavori più faticosi, ormai rifiutati
                       generale, ma, se ci collochiamo sul piano          dagli italiani; ringiovanimento della società,
                       partitico, non si può sostenere che la nostra      grazie alle nuove nascite degli immigrati, e
      settimana

                       bussola sia il discernimento spirituale. In ter-   quindi apertura al futuro, respinta invece da
                       mini ancora più chiari, ho sempre sostenuto        una società invecchiata ed arroccata nelle
                       che io non voto uno schieramento politico          proprie comodità; sfruttamento del lavoro
                       perché i suoi programmi concordano con il          dipendente, pagato mediamente di meno,
                       Vangelo, ma, aggiungo oggi, voto perché            quando non addirittura in nero; capacità
                       accetto, o concordo, o comunque giudico            aumentata per la sostenibilità del sistema
                       positivamente, il progetto politico di una         attuale di welfare, posto a serio rischio dal
                       parte (partito), con tutte le mia facoltà e        decremento dei soggetti che lavorano
                       caratteristiche, compresa la scelta religiosa.     (anche) per pagare la pensione a quelli che
                       Ma forse oggi non è più sufficiente neppure        non lavorano più.
                       questa riflessione, come vedremo più avanti.       Il discernimento religioso invece, si appoggia,
                       Quindi, per tornare al punto di partenza, la       anzi deve appoggiarsi, sulle posizioni di papa
C                      mia responsabilità di laico credente cristia-      Francesco, il quale proclama con forza che i
o                      no, è quella di usare il mio discernimento         migranti sono nostri fratelli svantaggiati e la
s                      per leggere la realtà nella quale vivo, e, per     Chiesa si occupa soprattutto di questi, ultimi
c
                       fare questo al meglio, non uso soltanto l'uno      nel mondo (cfr. le ripetute affermazioni in tal
                       o l'altro tipo di discernimento (quello umano      senso nell'enciclica di Francesco Laudato si',
i
                       e quello spirituale), ma mi servo di entrambi.     alla quale farò spesso riferimento).
e
                       È dunque opportuno definire il rapporto tra        La spinta del Papa è a tutto campo, da sem-
n
                       discernimento umano e discernimento reli-          pre: il suo primo viaggio è stato a Lampedu-
z

                       gioso, rapporto non sempre facile, perché a        sa, dove criticò duramente l'indifferenza, che
a

                       volte è di contrapposizione, altre volte di        si andava globalizzando; ha proseguito con i
                       "mutuo adiutorio"; come cartina di tornaso-        discorsi durante i suoi due viaggi in America
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                       le molto significativa possiamo prendere la        Latina; è arrivato infine a dire, di recente,
                       questione dei migranti: come primo approc-         che il respingimento degli immigrai è «un
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                       cio si può rilevare un accordo molto ampio         atto di guerra» (ricordando la sua fulminante
 °
                       sulla necessità di accoglimento, o almeno di       profezia su una terza guerra mondiale attual-
 2
                       non respingimento, ma risorge un contrasto         mente in svolgimento "graduale"). E su que-
 0
                       duro sui limiti all'accoglimento, perché acco-     sto punto specifico è bene intendersi subito,
 1

                       glierli tutti non sembra possibile (anche se       data la incredibile violenza delle critiche sca-
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                       sul punto si dovrà tornare), però si potrebbe      gliate contro papa Francesco: quando Fran-
                       cominciare ad impegnarsi tutti, ognuno nei         cesco ha usato quelle parole, ci trovavamo
                       limiti massimi della propria capacità, e poi si    (e purtroppo continuiamo a trovarci) in una
                       vedrà. Ancora, approfondendo il problema,          situazione nella quale respingere qualcuno
                       si nota che anche l'ampio consenso sull'acco-      dei migranti verso il paese di provenienza
                       glimento si incrina quando si vuole distingue-     avrebbe significato condannarlo a morte
                       re tra i richiedenti asilo - da accogliere - e     quasi certa, o per ragioni belliche, o per la
                       quelli che scappano da situazioni di povertà       miseria assoluta delle zone del mondo dalle
                       assoluta, che invece non andrebbero accolti.       quali provengono. E, qualche giorno prima,
                       Se questa soluzione restrittiva fosse stata        aveva definito un «attentato alla vita» lasciar
                       adottata anche nel passato non remoto,             morire la gente sui barconi. Il filo conduttore
                       milioni di nostri emigrati sarebbero rimasti a     del ragionamento è sempre lo stesso: respin-
                       morire di fame in Italia e non avrebbero           gere chi ha rischiato la vita per fuggire è, in
                       arricchito l'America del Nord e del Sud.           fondo, permettere, o comunque non oppor-
                       Restando nel tema, il discernimento umano,         si, che muoia chi viene respinto. E la situazio-
                       di fronte a chi rimesta nel fango della paura      ne è proprio questa, se non si vuole fare
                       immotivata "a prescindere", può/deve foto-         come le tre scimmiette famose, che non
                       grafare i vantaggi dell'accoglimento allargato:    vedono, non parlano, non sentono e in più,
                       più introiti per lo Stato (dal lavoro dei          in questo caso, respingono. Né si può pensa-
                       migranti lo Stato incassa quasi 7 miliardi di      re, come sostiene qualcuno, che in questo
                       euro all'anno); disponibilità degli immigrati a    modo si torna alla categoria dei valori non
d'ambrosio

negoziabili, di non felice memoria; allora si trat-      formalmente, il governo del Nord Italia), il crite-
tava di una serie di valori teologicamente defini-       rio di qualificazione si sposta e muta, cambiando
ti, qui si tratta del valore della vita, che non è       il livello per cercare i parametri di riferimento
negoziabile per definizione, nemmeno secondo             (non è più prestare servizio militare la condotta
la morale laica non credente. Né, infine, si può         da giudicare, ma è necessario muoversi nel
accusare il Papa di invasione del campo della            campo delle motivazioni, dei valori), e allora
politica, di competenza dei laici, costringendo,         saranno le ragioni per cui si presta o non si pre-
con la gravità di questa affermazione i laici cre-       sta servizio militare, nonché la consapevolezza
denti a non tentare nemmeno una possibilità di           personale di queste ragioni a incasellare il caso
compromesso, perché anche la pena di morte è             concreato nella categoria del bene, o del male.
assolutamente contraria all'etica cristiana, e la        Ma il discernimento laico entra in crisi anche in
Chiesa continua a proclamarlo, ma certo con              situazioni meno drammatiche della guerra: pen-
questa affermazione solenne non si invitano i            siamo, ad esempio, al caso dell'Ilva di Taranto,
credenti a rifiutare, soltanto per questo motivo,        emblematico. Qui non c'è una contrapposizione
i sistemi di governo che la ammettono. Io sono           bene-male, ma un contrasto quasi insanabile tra
convinto che il Papa abbia usato un termine              due beni, due valori, quello del lavoro e quello         C
estremo, per contrapporre con la massima deci-           della tutela della salute, entrambi enunciati e          o
sione l'atteggiamento che i seguaci di Cristo            difesi dalla nostra Costituzione (rispettivamente        s
dovrebbero tenere a quello che invece molti              agli articoli 1 e 32).                                   c
governanti, e parecchi politici, assumono in con-        In questi casi il discernimento, come strumento
                                                                                                                  i
creto, per una volgare ricerca di consenso,              oggettivo, va in tilt, perché la scelta, e quindi le
                                                                                                                  e
senza limiti morali, come ha chiarito senza              preferenze tra l'uno e l'altro tipo di bene, non è
                                                                                                                  n
incertezze il segretario generale della Cei,             legata all'acutezza intellettuale, ma, molto più,
                                                                                                                  z

Galantino, sicuramente in accordo con il Papa.           alle preferenze personali di chi alla fine deve
                                                                                                                  a

                                                         scegliere.
IL DISCERNIMENTO E I SUOI LIMITI                         Dove, poi, per tornare su un piano che tiene
                                                                                                                  29
Il discernimento, specie quello umano, non è             insieme astratto e concreto, il discernimento
affatto uno strumento oggettivo, neutro, né i            può servire soltanto come completezza dell'esa-
                                                                                                                  4-5
suoi risultati sono validi una volta per tutte, e        me delle questioni preliminari, è quando si trova
                                                                                                                   °
ancor meno è uno strumento di scelta.                    di fronte al bivio weberiano tra etica dei valori
                                                                                                                   2

In realtà la qualifica di bene e di male è abbastan-     ed etica della responsabilità.
                                                                                                                   0

za costante in astratto, ma nel concreto muta
                                                                                                                   1

spesso, specie in situazioni peculiari. La più tipi-     ETICA DEI VALORI
                                                                                                                   5

ca, forse, di queste situazioni è quella bellica. In     ED ETICA DELLA RESPONSABILITÀ
guerra non è facile individuare il nemico, o             Max Weber, uno dei più lucidi sociologi in asso-
meglio il nemico può variare, e basti l'esempio          luto, nel 1916, scrivendo "tra due leggi" mette in
dell'Italia, dopo l'8 settembre del 1943, quando         scena il principio, in parte non originale, del
gli alleati divennero nemici, e i nemici alleati, ma     "politeismo dei valori", che nell'etica si biforca;
non per tutti.                                           infatti in etica dei valori, o delle intenzioni, ed
Questa situazione si è ulteriormente complicata          etica della responsabilità: La prima la si può rap-
nei tempi attuali, quando la guerra si trasforma         presentare con la famosa frase kantiana – nella
in guerriglia, cioè in uno scontro tra organizza-        Critica della Ragion Pratica - «Fa' quel che devi,
zioni che non sono più, o non sono solo più,             accada quel che può»; è l'etica, scrive Weber,
eserciti regolari, e davvero la comparsa sul ter-        del religioso, del rivoluzionario o del sindacali-
reno di nuovi attori complica incredibilmente            sta, di chi, cioè, (a prescindere dalla correttezza
l'individuazione di amici e nemici, che spesso           e dall'esaustività dell'elenco di un secolo fa), ispi-
rientrano contemporaneamente in entrambe le              ra la sua condotta, le sue azioni, a principi asso-
categorie (un esempio chiarissimo, nella sua tra-        luti, la coerenza ai quali è fondamentale, qualun-
gicità, è il panorama bellico attuale in Africa e        que siano le conseguenze. L'etica della responsa-
Medio Oriente). In questi casi, nei quali condot-        bilità, invece, si fa sempre carico delle conse-
te ritenute una volta buone si trasformano in            guenze, delle situazioni che scaturiscono dalle
cattive (anche qui, si pensi al servizio militare        azioni, per un rapporto mezzi-fini che, necessa-
prestato dal 1943 alla fine della guerra nelle file      riamente, rifiuta il concetto di valori assoluti.
dell'esercito della Repubblica di Salò, che era,         Quindi, conclude Weber, altrove (Politica come
teologica

                       professione) l'etica dei principi è un'etica apo-   ANTINOMIE NELLA CLASSICITÀ
                       litica, come nel caso del cristiano che agisce      Situazioni di vere e proprie antinomie invece
                       in coerenza con i suoi principi, senza chie-        ci presenta la classicità, e mi limiterò a
                       dersi se ciò può trasformare il mondo, men-         richiamare due esempi famosi. Il primo è una
      settimana

                       tre l'etica della responsabilità è connessa         tragedia, l'Antigone di Sofocle, e il secondo è
                       indissolubilmente alla politica, che è "l'arte      tratto dal Critone, uno dei dialoghi di Platone
                       del possibile" (la definizione si deve ad Otto      sulla morte di Socrate.
                       von Bismark, il famoso cancelliere di ferro         La tragedia di Sofocle mette in scena il con-
                       prussiano, al quale si deve la riunificazione       trasto tra la protagonista e Creonte, il re di
                       degli stati tedeschi sotto la Prussia, per la       Tebe, che aveva vietato la sepoltura di Poli-
                       costituzione dell'Impero).                          nice, fratello di Antigone, per aver portato
                       La scelta tra queste due etiche, irreversibil-      guerra contro Tebe, venendo sconfitto dai
                       mente contrapposte, non può essere affidata         tebani, guidati da suo fratello Eteocle, al
                       al discernimento laico, che riesce, o può riu-      quale aveva dato e dal quale aveva ricevuto
                       scire, soltanto a qualificare le condotte da        la morte in battaglia.
C                      assegnare all'una o all'altra etica, mentre la      Antigone, sorella di Polinice e di Eteocle,
o                      decisione ispiratrice dell'agire concreto           sepolto invece con tutti gli onori, infrange il
s                      dipende solo dalle preferenze di chi agisce, e      comando del re e dà sepoltura al fratello, atto
c
                       non dall'applicazione delle qualifiche bene-        dal quale deriva il suo imprigionamento e con-
                       male. Dipende, cioè dalla scelte del cuore          seguente suicidio, seguito da quello della
i
                       intelligente, inteso alla Pascal.                   moglie e del figlio di Creonte, suo promesso
e
                       Non ci troviamo di fronte, in questo caso, a        sposo. Prima di essere imprigionata, ammette
n
                       vere e proprie antinomie, cioè a principi in        l'infrazione del comando del re, che critica
z

                       contrasto tra loro, fenomeno conosciuto             aspramente perché contrario alla legge degli
a

                       principalmente nella logica e nel diritto, ma       dei, la quale impone di seppellire i morti. Tra-
                       situazioni del tipo descritto prima sono dei        lasciando il resto della storia, che pure è un
30
                       veri e propri aut-aut, scelte inconciliabili non    potentissimo affresco, che non si chiude con
4-5
                       tanto logicamente o giuridicamente, ma nel-         un giudizio esplicito (anche se mi sembra
                       l'agire quotidiano.                                 indubbia una preferenza dell'autore verso la
 °
 2
 0
 1
 5
d'ambrosio

sua eroina) il nocciolo della tragedia è proprio nel       fare resistenza» anche se riconosce la pericolo-
contrasto tra le leggi degli uomini e quelle degli         sità di questa situazione (J. Locke, Due trattati sul
dei, che nel secondo dopoguerra fu interpretato            governo, Utet, pp. 410-413).
come contrapposizione insanabile ai regimi auto-           Si spinge ancora più avanti Tocqueville, che, nel
ritari e totalitari (cfr. la riscrittura di Brecht, di     celebre saggio sulla democrazia in America, ha
Anouilh e altri).                                          scritto «Per me, quando sento la mano del pote-
Nel Critone, invece, Platone rappresenta Socrate           re appesantirsi sulla mia fronte, poco m'importa
che, in risposta all'invito dell'amico di fuggire          di sapere chi mi opprime, e non sono maggior-
prima che venga eseguita la sua condanna a                 mente disposto ad infilare la testa sotto il giogo,
morte, palesemente ingiusta, riferisce un discor-          solo perché un milione di braccia me lo porge».
so immaginario che le leggi di Atene gli avrebbe-          Quindi anche il fondamento della democrazia,
ro rivolto, chiedendogli, in fondo, di obbedire ad         che è il governo della maggioranza, va tempera-
esse, anche quando sembravano ingiuste, perché             to con il rifiuto di una tirannia, anche se è con-
aveva usufruito di tutti i vantaggi che quelle leggi       divisa dalla maggioranza.
gli avevano procurato, e non aveva svolto alcuna           In questo difficile passaggio dall'accettazione del
attività per cambiarle, se non gli parevano giuste.        principio di maggioranza all'opposizione alla              C
Ma leggiamo il testo di Platone: «Credi possa              tirannide della maggioranza, vi è tutta la possibi-        o
vivere tuttavia e non essere sovvertita da cima a          lità, anzi il dovere, di fare un uso oculato ma non        s
fondo quella città in cui le sentenze pronunciate          timido del discernimento laico.                            c
non hanno valore, ed anzi, da privati cittadini
                                                                                                                      i
sono fatte vane e distrutte?... Molte (parole) si          L'obiezione di coscienza
                                                                                                                      e
potrebbero dire… in difesa di questa legge… la             Questione simile, ma per certi aspetti diversa, è
                                                                                                                      n
quale esige che le sentenze una volta pronuncia-           quella dell'obiezione di coscienza. In questo caso
                                                                                                                      z

te abbiano esecuzione… Bisogna sottostare alle             non c'è un uso tirannico del potere da parte
                                                                                                                      a

sentenze, quali esse siano, che la città pronun-           della maggioranza, ma ci troviamo di fronte ad
cia» (e non raccolgo alcuno degli spunti applica-          una specie di autolimitazione, (il self restraint
                                                                                                                      31
bili anche alle esperienze attuali).                       degli anglosassoni) della maggioranza stessa che,
Nell'una e nell'altra situazione, anche se, per            su alcuni temi, attinenti in genere a principi e
                                                                                                                      4-5
verità, nella seconda più che nella prima, non è           questioni di coscienza, ammette, per alcuni cit-
                                                                                                                       °
facile discernere, cioè individuare nitidamente la         tadini e in genere con alcune specifiche moda-
                                                                                                                       2

scelta buona, cioè giusta. Antigone, infatti, sce-         lità, la possibilità di non applicare la legge, o
                                                                                                                       0

gliendo di obbedire alle leggi degli dei, e non            meglio di sottrarsi all'applicazione della legge.
                                                                                                                       1

degli uomini, mette in discussione e nega la legit-        Le moderne democrazie hanno esplicitamente
                                                                                                                       5

timità di regole poste dal legittimo re, secondo           riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza,
le legittime procedure.                                    ma si sono trovate, e si trovano, di fronte a pro-
                                                           blemi complessi, dalla cui soluzione dipende a
Contro la tirannide, anche della maggioranza               volte addirittura la prestazione di servizi essen-
La motivazione di Antigone è il filo rosso che             ziali (sul punto, rinvio al recente volume, L'obie-
percorre un famoso testo, di John Locke Contro             zione di coscienza di Davide Paris, nella collana di
la tirannide nel quale il filosofo inglese non solo        Astrid, ed. Passigli; sempre classiche e affasci-
afferma chiaramente «contro la tirannide è sem-            nanti le pagine sull'argomento di don Lorenzo
pre e comunque giusto ribellarsi», ma definisce            Milani, a cominciare dalla famosa lettera L'obbe-
con precisione «la tirannide, cioè l'esercizio del         dienza non è più una virtù ai cappellani militari e
potere oltre il diritto». E di fronte alla domanda         ai giudici, che gli costò processo e condanna;
ovvia su come si possa riconoscere la tirannide            queste pagine sono ora raccolte nel volume A
alla quale è giusto opporsi, Locke risponde                che serve avere la mani pulite se si tengono in tasca,
testualmente: «La forza deve essere opposta                pubblicato da Chiarelettere).
soltanto alla forza ingiusta e illegale», ma, nell'e-      Tornando ai Greci, a più precisamente a Socrate
semplificare, riapre grandi spazi alla valutazione         attraverso Platone, il discernimento laico viene
discrezionale dei cittadini: «Se questi (i cittadini)      messo a dura prova: qui, infatti, non c'è contrap-
sono persuasi nella loro coscienza che le leggi e          posizione tra leggi analoghe, ma, potremmo
con esse le loro proprietà, libertà e vite sono in         dire, tra leggi scritte (che avevano portato alla
pericolo, e forse lo è perfino la loro religione,          condanna a morte di Socrate) e leggi non scritte,
non saprei dire come si possa impedir loro di              morali: si discute, infatti, circa la liceità della fuga
teologica

                       di fronte alla condanna ingiusta, o, al contra-        Una cartina di tornasole: l'elemosina
                       rio, l'illiceità della fuga, anche dopo una con-       Passo, per dimostrare la mia affermazione,
                       danna ingiusta, per il possibile contraccolpo          ad un altro esempio, molto più diffuso ed
      settimana

                       negativo sulla stabilità dell'ordinamento.             assai più ostico: quanti di noi hanno incon-
                       Anche in questo caso, quindi il discernimen-           trato, negli ultimi tempi, qualcuno o qualcuna
                       to laico serve nella fase preliminare della            che ha chiesto l'elemosina? E come abbiamo
                       scelta, per individuare con esattezza tutti gli        risposto? Ci siamo ricordati della parabola di
                       elementi a favore e contro l'una e l'altra tesi,       Gesù sul giudizio finale «Ebbi fame, e mi
                       ma non può giocare alcun ruolo nel momen-              deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da
                       to della decisione, che risponde a criteri di          bere» (Mt 25,31-46)? O abbiamo adottato
                       valore pre-esistenti.                                  l'atteggiamento più razionale (secondo la
                                                                              ragione umana) : se dessi una moneta a tutti
                       ALCUNE CARATTERISTICHE                                 quelli che me la chiedono, non mi bastereb-
                       DEL DISCERNIMENTO LAICO                                be lo stipendio?
                       Il suo ruolo prima della scelta, cioè nell'introspe-   Non voglio una risposta, ognuno se la darà
C                      zione                                                  da solo, ma voglio raccontarvi due episodi,
o                      Cominciamo, quindi, ad individuare, a dis-cer-         sempre riguardanti me, che mi hanno visto
s                      nere il discernimento stesso: è come una               interpretare ruoli opposti.
c                      segnaletica stradale che, se è ben disposta, illu-     Siccome vivo ad Ancona e lavoro a Roma, da
                       minata e ben visibile, fornisce un aiuto potente       pendolare mi capita spesso di frequentare la
i
                       per segnalare la strada che conduce alla nostra        Stazione Termini a Roma. Alla stazione è mia
e
                       meta, ma ci dice ben poco sulle caratteristiche        abitudine una sosta presso un chiosco per la
n
                       della meta stessa. Venendo qui, per esempio,           più classica delle consumazioni, caffè e cor-
z
                       sono stato attento a non perdere nessuno dei           netto. Qualche mese fa, mentre stavo man-
a

                       segnali che indicavano il percorso, ma da nes-         giando il cornetto, mi si avvicinò un uomo
                       suno di questi è arrivata alcuna indicazione sui       malmesso che mi disse: «Mi dai qualcosa? Ho
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                       motivi per i quali volevo arrivare a Camaldoli.        fame». Io allora ordinai un cornetto e un
4-5                    Io avevo già scelto Camaldoli prima di metter-         cappuccino anche per lui; dopo i ringrazia-
                       mi in viaggio, perché volevo partecipare alla          menti, azzardò: «Ho due figli e non so che
 °
                       Settimana teologica del MEIC, una scelta che           cosa dargli da mangiare"; feci preparare un
 2
                       ha sacrificato la possibilità di trascorrere anco-     robusto pacchetto di panini e coca cola e
 0
                       ra qualche giorno al mare, con mia figlia e i          glielo consegnai. Mentre mi allontanavo
 1
                       miei nipoti. E il dis-cernimento non mi ha for-        venne una donna, anche lei malmessa, ed
 5

                       nito alcun aiuto nella scelta, anche se ha gioca-      anche a lei pagai cappuccino e cornetto. A
                       to un ruolo importante nell'illustrare i motivi        quel punto la signora del chiosco sbottò «Se
                       della scelta prima della scelta. E qui il discorso     continua così, in dieci minuti sarà circondato
                       si complica, perché si snoda, tutto, sul piano         da tutti gli scrocconi di Termini». Dopo una
                       del rapporto di noi con noi stessi, cioè dell'in-      risposta pepatina, mi allontanai di corsa per
                       trospezione. Non c'è bisogno di far ricorso al         non perdere il treno. Seduto in carrozza, mi
                       sempre classico Freud per ricordarsi quanto            rallegrai con me stesso per la mia generosità,
                       siamo bravi e capaci nell'ingannare noi stessi;        e meno male che non me ne vantai davanti al
                       che si tratti di lapsus (freudiani, appunto), o di     Signore, come il fariseo, contrapposto al
                       altre deviazioni, più o meno astute, tutto si          pubblicano (Lc 19,9-14).
                       riduce ad un racconto autoingannatorio, in             Per non far sospettare sui miei auto-incensa-
                       tutto o in parte. Chiarito lealmente con me            menti, racconto subito il rovescio della
                       stesso che in questo caso non esistono ragioni         medaglia.
                       "nascoste" della mia scelta, rimangono i motivi        Lavoro a Roma, come ho detto, nel cosid-
                       espliciti, ed anche qui il discernimento gioca un      detto Palazzaccio, la sede della Cassazione, a
                       ruolo assai importante, nella scansione, onesta        piazza Cavour; spesso, negli intervalli per il
                       e completa, dei pro e dei contro sia per               pranzo, mi accompagno con qualche collega,
                       Camaldoli, sia per Senigallia (il mare di mia          per tentare, spesso inutilmente, di ingentilire
                       figlia).                                               la pausa con discorsi diversi da quelli di lavo-
                       Ma non tutte le scelte sono così semplici, in          ro. Un giorno ero rimasto con un collega e
                       fondo.                                                 amico, e, tornando in ufficio, siamo passati
d'ambrosio

davanti alla Chiesa valdese, che occupa un lato           Allora mi ricordai di una specie di diatriba tra
della piazza; quando ci vide, si alzò dai gradini sui     me e Giuliana, mia moglie, su questo tema.
quali sedeva, un uomo, che allungò la mano;               Giuliana aveva l'abitudine di riempire il portaog-
Antonio, l'amico, continuando a parlare, prese il         getti della sua utilitaria con monete spicciole,
portamonete e ne tirò fuori una moneta per il             che distribuiva a chiunque gliele chiedesse, che
mendicante, mentre io, un secondo prima,                  le pulisse il parabrezza o mostrasse uno di quei
avevo fatto un gesto brusco di rifiuto. Antonio           cartoni, che riportavano le peggiori situazioni
tacque ed io cercai di giustificarmi, accampando,         possibili, o si limitasse a guardarla con occhi sup-
come motivo della mia condotta, la presenza               plicanti. Un giorno, vedendola dare una moneta
costante in quel luogo di quell'uomo, che sicura-         a un ragazzo all'apparenza sano e nel fiore degli
mente aveva trasformato la questua in mestiere.           anni, provai ad obiettare che mi sembrava uno
Antonio rispose «Mettiamo pure che faccia il              spreco senza ragione. Giuliana mi rispose con
mendicante come professione; quanto guada-                una frase di papa Giovanni: «Il superfluo si misu-
gnerà lui e quanto infinitamente di più guada-            ra dal bisogno degli altri», aggiungendo che non
gniamo noi? Allora, dandogli qualche spicciolo,           si sentiva autorizzata a chiedere la natura e la
per un po' non mi vergogno della mia situazione           ragione del bisogno che aveva spinto quel ragaz-       C
di privilegio incredibile, anche se, a volere esse-       zo a tendere la mano.                                  o
re sinceri, rimane sempre su di me la colpa di            Ecco quindi un caso nel quale vediamo raggiun-         s
aver fatto troppo poco, o addirittura niente,             gere lo stesso risultato una volta sotto la spinta     c
perché si risolva la situazione generale di ingiu-        del discernimento laico e un'altra di quello reli-
                                                                                                                 i
stizia e diseguaglianza, che oggi ci ha fatto incon-      gioso. Non è un caso raro, per fortuna, ma ci
                                                                                                                 e
trare». Antonio è risolutamente e dichiarata-             tornerò più avanti.
                                                                                                                 n
mente non credente, nonché mio amico since-
                                                                                                                 z

ro, per cui la sua dichiarazione non voleva affat-        IL DISCERNIMENTO IN POLITICA
                                                                                                                 a

to criticare la mia mancanza di generosità, ma            Il pentalogo del cittadino per il voto
soltanto offrirmi il suo punto di vista.                  Vorrei chiudere il paragrafo con una specie di
                                                                                                                 33
                                                                                                                 4-5
                                                                                                                  °
                                                                                                                  2
                                                                                                                  0
                                                                                                                  1
                                                                                                                  5
teologica

                     nota a piè di pagina, affrontando il tema del       distinguere l'una dagli altri, e, possibilmente,
                     prolungamento del discernimento. È vero,            non farsi convincere da chi ha la battuta
                     infatti, che il discernimento è la facoltà di       migliore e più pronta, se solo quello è il suo
    settimana

                     distinguere i contorni delle cose, principal-       programma.
                     mente le buone, da perseguire, e le cattive,        3. Cercare la "storia" di ogni candidato, o del
                     da evitare, ma anche la scelta sul che fare è       maggior numero possibile di candidati, per
                     tutt'altro che semplice, A me capita spesso,        capire quanta coerenza ci sia stata nella sua
                     specialmente quando affronto i problemi             esperienza, se già c'è stata un'esperienza.
                     dell'etica politica con gli studenti, di dover      4 Non votare "solo" in base a schieramenti
                     rispondere alla domanda: ma io che posso            ideologici perché la vera faccia, dietro le
                     fare? Come posso oppormi alle scelte catti-         maschere, costituisce spesso una sorpresa, e
                     ve e incoraggiare quelle buone? la risposta         non votare neppure per i propri personali
                     non è semplice, ma ormai ho avuto modo di           interessi, perché non si sa mai quali saranno
                     rifletterci a lungo e qualche indicazione           gli interessi più forti.
                     penso di poterla dare, anche qui, perché            5. Non ritenere tutto esaurito con il voto,
C                    quella domanda la sento serpeggiare anche           ma continuare a controllare la condotta di
o                    qui                                                 chi abbiamo e di chi non abbiamo votato,
s                    Premesso che in una democrazia, categoria           non solo per orientarsi in vista del prossimo
c
                     nella quale ancora rientra il nostro sistema        voto, ma anche per impegnarsi, se necessa-
                     politico, il momento più solenne, quello            rio, in un'opera di sensibilizzazione pro o
i
                     principale, nel quale i cittadini scelgono, è       contro, fidando sull'efficacia di un impegno
e
                     quello del voto, non mi sento di rispondere,        convinto.
n
                     semplicemente, votate per chi ritenete por-
z

                     tatore di un programma migliore. Non me la          Il compito del cittadino, al di là del voto (non
a

                     sento perché in una società complessa come          stringere più certe mani)
                     la nostra anche la scelta del voto non è sem-       Quest'ultimo punto mi fa ritornare alla situa-
34
                     plice, ed infatti la percentuale dei votanti è      zione di partenza, cioè alla risposta da dare a
                     crollata intorno al 50%, e qualche volta è          chi non può ancora votare. Ai ragazzi sugge-
4-5
                     rimasta addirittura sotto, dal 70% che si sfio-     risco di fare uso delle loro conoscenze infor-
 °
                     rava o si raggiungeva solo pochi anni fa. E         matico-tecnologiche per diffondere notizie e
 2
                     allora vorrei provare a stendere un breve           organizzare collegamenti, sia per "mobilita-
 0
                     "protocollo" sul "ruolo" del cittadino in un        re" gli adulti, sia per creare veri e propri
 1

                     regime democratico.                                 "gruppi di pressione", che interpellino e con-
 5

                     1. Non rinunciare mai al voto. Per quanto il        trollino i cosiddetti "detentori del potere", i
                     panorama dei candidati possa essere deso-           quali sanno bene che chi non vota oggi
                     lante, bisogna votare per non delegare ad           voterà domani.
                     altri sconosciuti, i votanti, la scelte concrete    Infine ripeto qui una mia, e non solo mia,
                     che influiranno anche sulla mia vita.               radicata convinzione: occorre creare, intor-
                     2. Non affidarsi solo alla propaganda per farsi     no ai troppo furbi, ai corrotti, ai prevaricato-
                     un'opinione, da tradurre in voto. In una sede       ri, agli approfittatori, insomma a tutte le per-
                     di cosiddetti "intellettuali" posso abbreviare      sone "non per bene" un clima sociale di
                     la trattazione di questo punto, partendo dal-       profonda riprovazione, di non violenta ma
                     l'affermazione che ben prima di votare è            fortemente determinata etichettatura nega-
                     necessario fare il massimo sforzo per docu-         tiva, anche prima, in certi casi, che venga
                     mentarsi. Non è un'occupazione allettante,          accertata una responsabilità penale. Il gioco
                     specie per chi ha altro da fare, ma scegliere       truffaldino di identificare la responsabilità
                     qualche fonte di cui fidarsi - giornali, trasmis-   politica con quella penale, gioco cui abbiamo
                     sioni mirate di radio e tv, alcuni amici, ades-     assistito anche troppo, deve finire, almeno
                     so anche la rete - si può e si deve, per non        per chi si sente cittadino qualunque, ma
                     cadere vittime della propaganda che vende i         "persona per bene".
                     candidati come i detersivi e le automobili.         Bisogna, in poche parole, smettere di strin-
                     Specie in quest'epoca, in cui la politica si        gere certe mani, anche pubblicamente. So
                     attacca sempre più all'immagine e si stacca         che alcuni, o molti, non saranno d'accordo,
                     sempre più dai contenuti, bisogna cercare di        ma io insisto, e aggiungo che proprio in
d'ambrosio

situazioni come queste è necessario un ricorso          cede) e l'utilità di individuare le linee portanti
massiccio alla facoltà di discernimento, laico          della "politica" della Santa Sede verso il mondo
innanzitutto.                                           politico italiano
                                                        Sul primo binario metterei l'ampia e condivisibi-
IL DISCERNIMENTO SPIRITUALE                             le riflessione dogmatico-definitoria di Giovanni
Il peccato sociale                                      Paolo II: «Come rottura con Dio, il peccato è
Di discernimento in ambito religioso, o spiritua-       l'atto di disobbedienza d'una creatura… Così
le, abbiamo sentito parlare per tre giorni e quin-      lacerato, l'uomo causa in modo quasi inevitabile
di mi guardo bene dall'entrare in ambiti non di         una lacerazione nella trama delle sue relazioni
mia competenza ed inoltre abbondantemente               con gli altri uomini e il mondo creato… Il miste-
illustrati.                                             ro del peccato contiene questa doppia ferita che
Io, assai più modestamente, vorrei esporvi qual-        il peccatore procura a se stesso ad anche nella
che mia riflessione, non più solo mia, sotto due        sue relazioni con il suo prossimo. Per questo si
punti di vista, che poi si tengono strettamente:        può parlare di peccato personale e sociale: qual-
vedrò, quindi, come il discernimento può agire          siasi peccato è personale, secondo un certo
nell'ambito del peccato sociale, e, di conseguen-       punto di vista, ma è anche vero che qualsiasi           C
za, nell'ambito della vita quotidiana, a contatto       peccato è anche sociale in se stesso, perché ha         o
con gli ambiti socio-politico-culturali della           anche conseguenze sociali» (Esortazione apo-            s
nostra società, secondo il titolo del tema affida-      stolica Reconciliatio et poenitentia, 1984, nn. 15-     c
tomi.                                                   16). Subito dopo metterei la martellante campa-
                                                                                                                i
"Il discernimento nella società civile e politica"      gna di Francesco contro la corruzione. In poco
                                                                                                                e
non è un discernimento "altro", una specie di           più di un anno, Francesco chiude, con la sua inci-
                                                                                                                n
versione semplificata del discernimento vero e          siva definizione naif che la corruzione "spussa"
                                                                                                                z

proprio; non stiamo parlando, infatti, di un            pronunciata durante la sua visita a Napoli, una
                                                                                                                a

discernimento minore rispetto ad uno maggio-            lunga serie di interventi, a cominciate dall'invito
re. È il discernimento, visto come dono di Dio,         rivolto ai vescovi italiani a «non essere timidi o
                                                                                                                35
che non si applica agli spiriti, come scrive San        irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere
Paolo, ma al mondo terreno.                             una diffusa mentalità pubblica e privata, che è
                                                                                                                4-5
Prima di procedere, però, sento doverosa e              riuscita ad impoverire, senza alcuna vergogna,
                                                                                                                 °
necessaria una premessa: tutta la mia riflessione       famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità
                                                                                                                 2

si ispirerà, anzi si appoggerà, agli innumerevoli       cristiane, scartando i giovani». E, alla Messa per
                                                                                                                 0

messaggi provenienti in questi due anni e più di        i politici, arriva addirittura ad affermare che i
                                                                                                                 1

pontificato da papa Francesco. Gli scritti ed i         corrotti hanno abbandonato la strada di Dio,
                                                                                                                 5

discorsi del Vescovo di Roma non sono soltanto          insistendo, in una omelia del 19 giugno 2015,
espressione di una linea teologica astratta -           che «la corruzione è la ruggine che ci corrode».
ammesso che sia possibile una teologia astratta         Infine una sistemazione più ampia e meditata,
- ma contengono anche una serie robusta ed              inquadrando il tema in una cornice più allargata
esplicita di "istruzioni per l'uso", redatte con        nella sua enciclica Laudato sì: «Di fatto il deterio-
quella franchezza tipica di questo papa "venuto         ramento dell'ambiente e quello della società col-
dalla fine del mondo", E aggiungo, come mia             piscono in modo speciale i più deboli del piane-
convinzione personale, proprio l'elezione di            ta» (n. 48).
Francesco, a dispetto di previsioni tanto autore-       Ovviamente sia il testo di Giovanni Paolo II, sia
voli quanto infondate (si ricordi la gaffe clamo-       quello di Francesco vanno interpretati: così il
rosa del messaggio prematuro di felicitazioni           peccato sociale di Giovanni Paolo è visto in con-
della CEI al candidato dato per favorito e non          trasto con il peccato personale, però il testo
eletto) è prova ulteriore dell'esistenza dello Spi-     non può ritenersi limitato alla categoria ristretta
rito di Dio e del suo soffiare, a volte, nel corpo      citata, ma deve intendersi come riferibile a tutti
della Chiesa.                                           i peccati contro la società, in modo da aggiun-
Vorrei partire da due affermazioni: la necessità        gersi al peccato classico, che riguarda specifica-
di riscoprire la categoria del peccato sociale          mente i rapporti della creatura con il Creatore.
nella dottrina della Chiesa (ricordando che tra i       Più semplice è l'interpretazione in senso analogo
quattro peccati che gridano verso Dio, il cate-         dei testi di Francesco, che parla espressamente
chismo di Pio X inserisce l'oppressione dei             solo di corruzione, ma poi specifica che è diffici-
poveri e il defraudare agli operai la giusta mer-       le essere politici onesti, per concludere con una
teologica

                       dura stigmatizzazione di tutte le condotte           più efficaci, Entrambe queste azioni, però,
                       che producono ingiustizie e disuguaglianze.          del discernimento spirituale debbono
                       Quindi, per scendere nel concreto, è indub-          discendere da un impegno serio di "disincro-
      settimana

                       bio che, oltre alla corruzione, sono peccati         stazione ideologica", che si svolga sia sul
                       anche l'evasione fiscale, il riciclaggio, l'inqui-   piano della famosa frase evangelica sulla
                       namento e tutti quei peccati che sono al             pagliuzza e la trave, sia su quello della "dia-
                       confine con alcune categorie di reati, quali la      gnosi differenziata" (chiedo perdono ai medi-
                       diffamazione, l'ingiuria, la falsa testimonianza,    ci per l'invasione di campo), in relazione alle
                       il falso giuramento, nonché la azioni contro         proprie reazioni- decisioni. In altre parole, e
                       la persona, dall'omicidio allo stupro, alla          per entrare nel vivo, i nostri atteggiamenti
                       rapine e via elencando (non commettendo              nei confronti delle posizioni del papa in
                       l'errore di affidare la compilazione dell'elen-      materia di sessualità e famiglia sono del tutto
                       co solo ai giuristi).                                scevri di paura del nuovo solo perché
                                                                            nuovo? E in materia di politica socio-econo-
                       Il ruolo del discernimento                           mica non scatta in noi il riflesso, condiziona-
C                      In tema di peccato sociale, però, secondo            to e condizionante, delle nostre vicende
o                      me la funzione del discernimento spirituale è        politiche interne? Siamo capaci di compren-
s                      un po' diversa da quella tradizionale: mi sem-       dere la posizione di Francesco, il quale, sulla
c
                       bra, cioè, che il discernimento abbia un             scia di Giovanni Paolo II, si pone come il più
                       duplice compito da assolvere. Il primo è un          deciso e convinto e razionale critico del
i
                       esame oggettivo e sincero, al limite della           modello socio-culturale che sta invadendo il
e
                       spietatezza, per individuare eventuali tracce        mondo globalizzato, puntando ad un capitali-
n
                       di questi peccati nella nostra condotta, per         smo senza regole, fidando nella inesistente
z

                       quanto ben camuffate. Il secondo è, anche            capacità autoregolatrice di un mercato senza
a

36                     qui, la scelta degli atteggiamenti di contrasto      "lacci e lacciuoli": «Le previsioni catastrofi-

4-5
 °
 2
 0
 1
 5
d'ambrosio

che ormai non si possono più guardare con                orfani e le vedove attuali, la cui difesa era com-
disprezzo e ironia… Il ritmo di consumo, di              pito del Signore fin dall'epoca dei Salmi?
spreco e di alterazione dell'ambiente ha supera-         Per rispondere a questa domande, per capire
to le possibilità del pianeta, in maniera tale che       fino in fondo il significato socio-politico della
lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può     posizione di "neutralità" della Chiesa di oggi in
sfociare solamente in catastrofi… Non perdia-            Italia verso l'Italia, per cui i governi si giudicano
moci a immaginare i poveri del futuro, è suffi-          non dalle etichette, ma dall'agire concreto, per
ciente che ricordiamo i poveri di oggi, che              decidere se si vuole continuare ad essere di Dio,
hanno pochi anni da vivere su questa terra e non         e non di Mammona, un Mammona magari trave-
possono continuare ad aspettare. Perciò, oltre           stito e aggiornato, occorre un discernimento
alla leale solidarietà intergenerazionale, occorre       spirituale attento, vigile e, soprattutto, pieno
reiterare l'urgente necessità morale di una rin-         d'amore.
novata solidarietà intragenerazionale» (Laudato
sì, nn. 161-162). Questa operazione di chiarifica-       SPUNTI DI CONCLUSIONE
zione è fondamentale perché, alla fine, ragione-         E quello stesso discernimento deve guidarci
remo sulle motivazioni reali del nostro posizio-         nella scelta non solo del cammino, ma anche dei         C
namento, senza nasconderci dietro nobili, ma             compagni del cammino.                                   o
false, parole.                                           Se la nostra fede ci fa ritenere salvati anche          s
E, alla fine ed al fondo, quale idea di Chiesa ci si     quelli che non hanno neppure sentito il "buon           c
pone come stella polare della nostra bussola             messaggio", perché il Dio d'amore salva e solle-
                                                                                                                 i
interiore?                                               va accanto a sé tutti gli uomini (così leggo il pas-
                                                                                                                 e
                                                         saggio dagli "uomini di buona volontà" di Gio-
                                                                                                                 n
IL MODELLO DI CHIESA                                     vanni XXIII agli "uomini che Dio ama" delle invo-
                                                                                                                 z

Scegliamo una Chiesa che, saldamente installata          cazioni più attuali) se, ripeto, la nostra è una
                                                                                                                 a

nei palazzi curiali, tuttavia si ricorda ogni tanto      fede "inclusiva", davvero "cattolica", cioè univer-
delle folle di disgraziati che stentano la vita nel      sale, allora non solo possiamo, ma dobbiamo
                                                                                                                 37
mondo, però senza muovere troppo le acque,               camminare insieme a tutti quelli che vogliono
badando di ben sistemarsi nel gioco dei quattro          fare la nostra stessa strada, per arrivare alla
                                                                                                                 4-5
cantoni del potere (è la immagine di Chiesa che          nostra stessa meta, anche se chiamano la strada
                                                                                                                  °
emerge, agghiacciante, dalla parole di autoasso-         e la meta con nomi diversi dai nostri.
                                                                                                                  2

luzione del prete romano che ha celebrato i              Gesù (Mt 25,31-46) parlando del giudizio finale,
                                                                                                                  0

funerali, al limite del sacrilego, di Vittorio Casa-     per individuare i salvati non chiede etichette, e
                                                                                                                  1

monica, e si è difeso sostenendo di non sapere           neppure parole, ma opere, tutte ispirate dall'a-
                                                                                                                  5

nulla, ispirandosi, forse, al modello delle istitu-      more (Mt 22,37-40) e dirette al bene.
zioni civili, che non si sono comportate meglio)?        Per questo ci è stato dato il discernimento, per
Oppure vogliamo una Chiesa, Popolo di Dio,               questo dobbiamo utilizzarlo al meglio, ricordan-
saldamente incamminata dietro il suo Pastore di          do che è dono di Dio.
oggi, che la porta nel mondo, ad affiancare gli
                                                                                                         C
alla sorgente
Discernimento,
esperienza di libertà
Don Attilio Mazzoni

Q        uando usiamo il termine “discernimento” a che cosa alludiamo? A una operazione
di comprensione e di decisione che si presenta particolarmente complessa, perché non
può essere soltanto il risultato di una deduzione da ciò che è già noto, come una legge
generale, o una regola di condotta che ci deriva dal passato, ma richiede una “invenzione”            Discernere
                                                                                                      è l’atto
                                                                                                                      C
che traduce la nostra identità più singolare o rende evidente il kairos, il profilo assoluta-                         o
mente specifico di una congiuntura storica. Dunque “discernimento” è molto più che una                fondamentale cs
determinazione in vista del bene in astratto; è invece un atto che mette in gioco e impegna           con cui
la propria individualità e perciò la costituisce e la esprime, così come, sul piano comuni-           la persona
                                                                                                                      i
tario, costituisce ed esprime la vocazione storica di una collettività.                               pone se stessa n
                                                                                                                      e

In questo orizzonte si intuisce meglio come l’oggetto del discernimento possa essere la               nella sua
decisione di vita di una persona, la sua “vocazione”, non soltanto in termini cristiani, ma
                                                                                                                      z
                                                                                                      verità:
come quell’appello ad essere se stessi che viene dall’esistenza, quell’istanza a trovare la pro-
                                                                                                                      a

pria figura all’interno delle condizioni che la propria vicenda biografica propone. Allo stesso       è incontrare
modo, il discernimento è il metodo attraverso il quale una comunità di persone comprende              Dio
                                                                                                                     55
e determina il suo porsi originale nella storia, in risposta alle sollecitazioni che vengono dal      nella storia
presente.
                                                                                                                     4-5
                                                                                                                                   °

L’APERTURA AL MISTERO, DI DIO E DELL’UOMO
                                                                                                                                   2

L’esercizio del discernimento non può essere condotto come se si trattasse di un sicuro sil-
                                                                                                                                   0
                                                                                                                                   1
logismo che cerca di applicare al caso concreto delle indicazioni essenziali disponibili a                                         5
monte della decisione, ma si presenta avvolto dal carattere di rischiosità, di novità e di
libertà che l’esistenza storica di una persona o di una comunità porta con se quando si pone
la domanda circa la propria realizzazione più originale. Il discernimento è un’esperienza di
libertà perché in essa si custodisce il mistero di una persona, che nella sua singolarità non è
mai soltanto un caso dell’universale. In coloro che usano il termine discernimento non c'è
sempre la consapevolezza di questo profilo preciso di significato, con il quale si viene in
realtà rinviati alla verità più profonda dell’esistenza storica di una persona o di una comu-
nità.
All’interno di queste coordinate si pone anche la questione del discernimento di Dio, del-
l’incontro con Lui in ciò che egli ha di più proprio, della scoperta della sua volontà sulla sin-
gola persona, che è sempre al di là delle leggi morali o religiose che sono espressione di
determinazioni essenziali. «Il discernimento – scrive il gesuita Marko Ivan Rupnik – è dunque
l’arte della vita spirituale in cui io comprendo come Dio si comunica a me, come Dio – il
che è lo stesso – mi salva, come si attua in me la redenzione in Gesù Cristo, che lo Spirito
Santo rende salvezza per me. Il discernimento è quell’arte in cui io sperimento la libera ade-
sione a un Dio che liberamente si è affidato nelle mie mani in Gesù Cristo, un’arte pertanto         Don Attilio
in cui le realtà in me, nel creato, nelle persone intorno a me, nella storia mia personale e in      Mazzoni,
quella più generale smettono di essere mute per cominciare a comunicarmi l’amore di Dio.             assistente del gruppo
Non solo. Il discernimento è anche quell’arte spirituale in cui riesco ad evitare l’inganno, l’il-   MEIC di Lodi
testimoni

                  lusione, e a decifrare e leggere le realtà in        mento è una “illuminazione” che comunica il
                  modo vero, vincendo i miraggi che esse posso-        mistero più profondo di Dio, che per gli altri
                  no presentare per me»1.                              rimane coperto dalle tenebre e tuttavia non
                  Su questo significato del discernimento, non di      può darsi senza una operazione umana di
                  semplice comprensione del bene, ma di impli-         conoscenza di sé, di decisione per il bene e di
                  cazione della verità singolare e libera della per-   purificazione. Verità di se stessi e verità di Dio
                  sona o di una comunità, in risposta al libero        non sono una esterna all’altra, ma sono rag-
                  comunicarsi di Dio, convergono le tradizioni         giunte in quella operazione unitaria del sogget-
                  spirituali della fede, tanto la radice monastica     to credente che è il discernimento.
                  quanto quella gesuitica.                             Per quanto riguarda la tradizione gesuitica, è
                  Per la tradizione monastica è già esemplare          interessante l’interpretazione che il teologo
                  questa definizione di Giovanni Climaco nella         Karl Rahner ha dato della dottrina ignaziana del
                  Scala del Paradiso: «Il discernimento nei princi-    discernimento. Per Rahner, Sant’Ignazio negli
                  pianti è una conoscenza autentica di se stessi;      Esercizi spirituali avrebbe previsto l’oggetto pro-
                  in coloro che sono a metà del cammino è un           prio del discernimento nella volontà di Dio
                  senso spirituale che distingue infallibilmente il    riservata e perciò esclusiva indirizzata al singo-
                  bene autentico da quello naturale e dal suo          lo. Questo discernimento della volontà specia-
C

                                                                       lissima di Dio viene chiamata elezione. «Secon-
o
                  contrario; nei perfetti è una scienza infusa per
                                                                       do Ignazio però tale elezione, nella sua essenza
s
                  divina illuminazione, che è in grado di illumina-
                                                                       autentica e originale, non si realizza semplice-
c
i                 re con il proprio lume anche ciò che negli altri
e                 rimane coperto dalle tenebre. Forse, più in          mente applicando norme umane, cristiane ed
n                 generale si definisce ed è discernimento la          ecclesiali universali a un caso particolare che –
z                 comprensione sicura della volontà di Dio, in         per quanto forse assai complesso – concretiz-
a
                  ogni tempo, luogo e circostanza, che è presen-       zerebbe solo e sempre l’universale. Quella che
                  te solo in chi è puro nel cuore, nel corpo e         a lui interessa è piuttosto l’elezione di ciò che
56                nella parola»2. Giovanni Climaco ammette             è voluto da Dio e a lui riservato in maniera
                  diverse forme di discernimento, in relazione         unica, al di là di tutte le norme. La volontà di
                  alla maturità dei soggetti nel cammino di fede,      Dio non viene trasmessa unicamente e sempli-
                  ma nella sua forma piena, la terza, il discerni-     cemente attraverso le strutture oggettive del
4-5
 °
 2
 0
 1
 5
mazzoni

mondo e della chiesa. Il soggetto, spingendosi al di           documento dello spirito dell’epoca moderna anche
là di ciò che è universalmente valido, con la sua ele-         se non rinnegano affatto l’eredità del passato cri-
zione cerca la propria verità ogni volta unica nella           stiano ed ecclesiale, ma intendono conservarla in
distanza (detta indifferenza) da ogni soggetto con-            maniera positiva. Ma essi la conservano appunto
cretamente preesistente»3.                                     partendo da quell’istanza specifica dell’epoca
Nella profonda interpretazione di Rahner, il                   moderna che è la soggettività trascendentale la
discernimento ignaziano, ma più in generale ogni               quale – come noi dobbiamo aggiungere – è elevata
autentica forma di discernimento, diventa un atto              e radicalizzata dalla grazia (e qui grazia non va con-
di libertà del soggetto che accede alla verità su se           cepita come qualcosa di semplicemente universale,
stesso, rispondendo ad un atto altrettanto - e                 bensì come la vicinanza immediata a Dio del sog-
sovranamente - libero di Dio che si comunica a lui             getto sempre unico e irripetibile). Con gli Esercizi,
dischiudendogli la sua volontà «a lui riservata in             nel cristianesimo e nella chiesa questo soggetto
maniera unica, al di là di tutte le norme». “Discer-           compare come qualcosa di realmente nuovo e
nimento”, in senso proprio, è questo atto radicale,            contribuisce a plasmare l’epoca moderna della
che coinvolge tanto la libertà di Dio quanto quella            chiesa stessa»6.
dell’uomo. «Naturalmente, accanto a questo even-               Se viene compreso così, il discernimento appare
to dell’elezione fondamentale - scrive ancora Rah-             come l’atto distintivo di una vita cristiana libera e
                                                                                                                        C

ner -, Ignazio conosce anche un’elezione fatta in              adulta, che cerca e trova Dio nell’ “appello dell’o-
                                                                                                                        o

base a una riflessione razionale che appare in                 ra” e nel darsi storico di Dio; una vita cristiana che
                                                                                                                        s

primo piano, vale a dire un’elezione quale punto di            non si sottrae alla responsabilità storica e anche al
                                                                                                                        c
                                                                                                                        i
incontro di norme semplicemente umane, cristia-                grado di rischiosità che comporta; una fede che          e
ne ed ecclesiali universali. Nondimeno secondo lui             non scambia l’incontro tra la libertà dell’uomo e        n
questo è solo un modo derivato e secondario di                 quella di Dio con l’adesione a norme che possano         z
scegliere, se e nella misura in cui l’elezione fonda-          immunizzare il “dramma” di questo incontro. «Il          a
mentale non è possibile o non riesce. In tal modo              discernimento – scrive ancora Rupnik – fa parte
egli riconosce ancora una volta quella soggettività            dunque della relazione vissuta tra Dio e l’uomo,         57
libera in cui il soggetto riceve se stesso diretta-            anzi è proprio uno spazio in cui l’uomo sperimenta
mente dal fondamento e dal garante della propria               il rapporto con Dio come esperienza di libertà,
libertà radicale, cioè direttamente da Dio»4.                  addirittura come possibilità di crearsi. Nel discer-
                                                                                                                        4-5

                                                               nimento l’uomo sperimenta la sua identità come
                                                                                                                         °

L’EREDITÀ DI S. IGNAZIO                                        creatore della propria persona. In questo senso, è
                                                                                                                         2

NELL’INTERPRETAZIONE DI KARL RAHNER
                                                                                                                         0
                                                               l’arte in cui l’uomo dischiude se stesso nella crea-      1
Siamo in presenza di una straordinaria riflessione             tività della storia e crea la storia creando se stes-     5
sulla libertà della persona che si realizza proprio            so»7. Nell’esercizio del discernimento, nella libertà
nell’apertura alla volontà singolare e unica di Dio            e nel rischio che esso comporta, i credenti posso-
su di lei. Il soggetto trova e compie se stesso quan-          no offrire al mondo di oggi la testimonianza che la
do si apre a questo incontro tra la sua libertà e la           fede assume in pienezza ciò che rende degna la vita
libertà di Dio. Il discernimento rinvia a questo               e ne costituisce la verità profonda.
mistero e costruisce la storia dell’identità più
profonda della persona, in dialogo e in risposta al            DISCERNERE,
mistero di Dio così come a lei si manifesta. Il                CIOÈ INCONTRARE         DIO NELLA STORIA
discernimento mira a verificare se ciò che appare              Se il discernimento è l’atto fondamentale attraver-
come da farsi o da non farsi è “sintetizzabile”, è             so il quale la persona pone se stessa nella sua
componibile con questo incontro con Dio che                    verità, esso si presenta però sempre nella forma di
viene cercato per se stesso5. Il discernimento però            una distensione temporale.
richiede tempo ed esperimento, per poter stabilire             Dio si dà nella storia e per realizzare il discerni-
la convergenza tra orientamento personale a Dio                mento del suo mistero occorre entrare nelle
e decisione di cui farsi carico. In questo senso il            forme della sua rivelazione storica che culmina in
discernimento è un processo che si distende nella              Gesù. Per il discernimento credente occorre
storia, che assume anche la forma di un “provare”              lasciarsi istruire dalla Parola di Dio, non soltanto
e di un “tentare” per trovare la verità di se stessi           attraverso un’interpretazione sempre più rispetto-
nell’apertura alla verità di Dio.                              sa del testo, ma attraverso un’appropriazione vita-
Il discernimento ignaziano, nota ancora Rahner,                le, che comprende in sé e oltrepassa il momento
viene incontro all’istanza della soggettività propria          dell’intelligenza per realizzarsi nelle forme della
dell’epoca moderna: «Gli Esercizi sono concausa e              vita. La “sintesi” tra il mistero dell’incontro con
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