In equilibrio tra testa e cuore - Chiesa di Napoli
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teologica In equilibrio settimana tra testa e cuore Vito D'Ambrosio I l titolo scelto dal MEIC per la sua ultima Settimana teologica, "Il cuore intelligente e la sapienza del discernimento", va letto, e approfondito, in tutta la sua ambivalenza, per costruire su basi solide. Infatti concentrare il focus soltanto sul discernimento sapiente porta a mettere in ombra il ruolo, altrettanto valido, del "cuore intelligente", Intelligenza di cuore e C mentre invece i due termini vanno tenuti presenti congiuntamente. o Per usare termini diffusi di altre tradizioni, che però possono talvolta fornirci suggeri- sapienza sono s menti assai utili, il nostro compito è quello di "fare sosta" contemporaneamente, nel i due pilastri c chakra del cuore e in quello della testa, non a caso, (quasi) equiparati nella tradizione indispensabili i religiosa orientale. Ed io voglio appunto provare a mettere in luce i punti di contatto, i per esercitare e passaggi necessari tra questi due pilastri, seguendo questa scelta di mescolare i tradi- quel dono n zionali caratteri distintivi dei due principi ispiratori, attribuendo al cuore l'intelligenza e z di Dio che è il al discernimento la sapienza, intesa in senso più ampio di quello corrente. a discernimento, Forse il primo passo del nostro cammino dovrebbe cominciare dal famoso frammento tanto nella 27 di Pascal che vorrei citare per intero, per comprenderlo meglio. Si tratta del pensiero n. 146: «Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce: lo si osserva in mille dimensione cose. Io sostengo che il cuore ama naturalmente l'Essere universale, e naturalmente se pubblica, 4-5 medesimo, secondo che si volge verso di lui o verso di sé; e che s'indurisce contro l'uno politica ° o contro l'altro per propria elezione. Voi avete respinto l'uno e conservato l'altro: e sociale, 2 amate forse voi stessi per ragione?». quanto nella 0 Non vorrei mai che il cuore cui si riferisce Pascal, sia inteso come una specie di vago 1 dimensione 5 sentimentalismo. È, invece, osservazione, più intuizione, più condivisione, che fornisce spirituale ed alla ragione gli "strumenti e i materiali" su cui lavorare. ecclesiale Io, ovviamente, non oso neppure un paragone con Pascal, però proverò a tenere insie- me cuore e testa, passando dall'uno all'altra in alcuni passaggi esemplificativi. IL LIVELLO DEFINITORIO Discernimento: «Facoltà della mente di giudicare, valutare, distinguere nettamente», dal Dizionario Etimologico della Lingua Italiana (e, aggiungerei, distinguere le cose buone da quelle cattive, nonché valutare per orientare la propria condotta di vita). Questa capa- cità è umana, ma esiste anche un discernimento spirituale, che viene operato dal cre- dente, secondo criteri suggeriti dallo Spirito, e di questo abbiamo parlato in questi gior- ni. Qui voglio riflettere sulla "traduzione" del discernimento spirituale in quello umano, Vito così che il secondo non sia una piatta applicazione del primo - per questo ci sono i D'Ambrosio, Testimoni di Geova - ma tragga ispirazione dal primo, ne sia quasi un riflesso, mante- sostituto procuratore nendo però la distinzione netta tra il piano trascendente e quello contingente. generale presso la Questa distinzione, tuttavia, valida sul piano filosofico e logico, perde il suo significato Corte di Cassazio- astratto se trasportata sul piano antropologico. ne, vicepresidente Per fare subito un esempio, che ci porta nell'occhio del tifone, il discernimento umano nazionale del MEIC
teologica deve guidare il nostro impegno politico in svolgere i lavori più faticosi, ormai rifiutati generale, ma, se ci collochiamo sul piano dagli italiani; ringiovanimento della società, partitico, non si può sostenere che la nostra grazie alle nuove nascite degli immigrati, e settimana bussola sia il discernimento spirituale. In ter- quindi apertura al futuro, respinta invece da mini ancora più chiari, ho sempre sostenuto una società invecchiata ed arroccata nelle che io non voto uno schieramento politico proprie comodità; sfruttamento del lavoro perché i suoi programmi concordano con il dipendente, pagato mediamente di meno, Vangelo, ma, aggiungo oggi, voto perché quando non addirittura in nero; capacità accetto, o concordo, o comunque giudico aumentata per la sostenibilità del sistema positivamente, il progetto politico di una attuale di welfare, posto a serio rischio dal parte (partito), con tutte le mia facoltà e decremento dei soggetti che lavorano caratteristiche, compresa la scelta religiosa. (anche) per pagare la pensione a quelli che Ma forse oggi non è più sufficiente neppure non lavorano più. questa riflessione, come vedremo più avanti. Il discernimento religioso invece, si appoggia, Quindi, per tornare al punto di partenza, la anzi deve appoggiarsi, sulle posizioni di papa C mia responsabilità di laico credente cristia- Francesco, il quale proclama con forza che i o no, è quella di usare il mio discernimento migranti sono nostri fratelli svantaggiati e la s per leggere la realtà nella quale vivo, e, per Chiesa si occupa soprattutto di questi, ultimi c fare questo al meglio, non uso soltanto l'uno nel mondo (cfr. le ripetute affermazioni in tal o l'altro tipo di discernimento (quello umano senso nell'enciclica di Francesco Laudato si', i e quello spirituale), ma mi servo di entrambi. alla quale farò spesso riferimento). e È dunque opportuno definire il rapporto tra La spinta del Papa è a tutto campo, da sem- n discernimento umano e discernimento reli- pre: il suo primo viaggio è stato a Lampedu- z gioso, rapporto non sempre facile, perché a sa, dove criticò duramente l'indifferenza, che a volte è di contrapposizione, altre volte di si andava globalizzando; ha proseguito con i "mutuo adiutorio"; come cartina di tornaso- discorsi durante i suoi due viaggi in America 28 le molto significativa possiamo prendere la Latina; è arrivato infine a dire, di recente, questione dei migranti: come primo approc- che il respingimento degli immigrai è «un 4-5 cio si può rilevare un accordo molto ampio atto di guerra» (ricordando la sua fulminante ° sulla necessità di accoglimento, o almeno di profezia su una terza guerra mondiale attual- 2 non respingimento, ma risorge un contrasto mente in svolgimento "graduale"). E su que- 0 duro sui limiti all'accoglimento, perché acco- sto punto specifico è bene intendersi subito, 1 glierli tutti non sembra possibile (anche se data la incredibile violenza delle critiche sca- 5 sul punto si dovrà tornare), però si potrebbe gliate contro papa Francesco: quando Fran- cominciare ad impegnarsi tutti, ognuno nei cesco ha usato quelle parole, ci trovavamo limiti massimi della propria capacità, e poi si (e purtroppo continuiamo a trovarci) in una vedrà. Ancora, approfondendo il problema, situazione nella quale respingere qualcuno si nota che anche l'ampio consenso sull'acco- dei migranti verso il paese di provenienza glimento si incrina quando si vuole distingue- avrebbe significato condannarlo a morte re tra i richiedenti asilo - da accogliere - e quasi certa, o per ragioni belliche, o per la quelli che scappano da situazioni di povertà miseria assoluta delle zone del mondo dalle assoluta, che invece non andrebbero accolti. quali provengono. E, qualche giorno prima, Se questa soluzione restrittiva fosse stata aveva definito un «attentato alla vita» lasciar adottata anche nel passato non remoto, morire la gente sui barconi. Il filo conduttore milioni di nostri emigrati sarebbero rimasti a del ragionamento è sempre lo stesso: respin- morire di fame in Italia e non avrebbero gere chi ha rischiato la vita per fuggire è, in arricchito l'America del Nord e del Sud. fondo, permettere, o comunque non oppor- Restando nel tema, il discernimento umano, si, che muoia chi viene respinto. E la situazio- di fronte a chi rimesta nel fango della paura ne è proprio questa, se non si vuole fare immotivata "a prescindere", può/deve foto- come le tre scimmiette famose, che non grafare i vantaggi dell'accoglimento allargato: vedono, non parlano, non sentono e in più, più introiti per lo Stato (dal lavoro dei in questo caso, respingono. Né si può pensa- migranti lo Stato incassa quasi 7 miliardi di re, come sostiene qualcuno, che in questo euro all'anno); disponibilità degli immigrati a modo si torna alla categoria dei valori non
d'ambrosio negoziabili, di non felice memoria; allora si trat- formalmente, il governo del Nord Italia), il crite- tava di una serie di valori teologicamente defini- rio di qualificazione si sposta e muta, cambiando ti, qui si tratta del valore della vita, che non è il livello per cercare i parametri di riferimento negoziabile per definizione, nemmeno secondo (non è più prestare servizio militare la condotta la morale laica non credente. Né, infine, si può da giudicare, ma è necessario muoversi nel accusare il Papa di invasione del campo della campo delle motivazioni, dei valori), e allora politica, di competenza dei laici, costringendo, saranno le ragioni per cui si presta o non si pre- con la gravità di questa affermazione i laici cre- sta servizio militare, nonché la consapevolezza denti a non tentare nemmeno una possibilità di personale di queste ragioni a incasellare il caso compromesso, perché anche la pena di morte è concreato nella categoria del bene, o del male. assolutamente contraria all'etica cristiana, e la Ma il discernimento laico entra in crisi anche in Chiesa continua a proclamarlo, ma certo con situazioni meno drammatiche della guerra: pen- questa affermazione solenne non si invitano i siamo, ad esempio, al caso dell'Ilva di Taranto, credenti a rifiutare, soltanto per questo motivo, emblematico. Qui non c'è una contrapposizione i sistemi di governo che la ammettono. Io sono bene-male, ma un contrasto quasi insanabile tra convinto che il Papa abbia usato un termine due beni, due valori, quello del lavoro e quello C estremo, per contrapporre con la massima deci- della tutela della salute, entrambi enunciati e o sione l'atteggiamento che i seguaci di Cristo difesi dalla nostra Costituzione (rispettivamente s dovrebbero tenere a quello che invece molti agli articoli 1 e 32). c governanti, e parecchi politici, assumono in con- In questi casi il discernimento, come strumento i creto, per una volgare ricerca di consenso, oggettivo, va in tilt, perché la scelta, e quindi le e senza limiti morali, come ha chiarito senza preferenze tra l'uno e l'altro tipo di bene, non è n incertezze il segretario generale della Cei, legata all'acutezza intellettuale, ma, molto più, z Galantino, sicuramente in accordo con il Papa. alle preferenze personali di chi alla fine deve a scegliere. IL DISCERNIMENTO E I SUOI LIMITI Dove, poi, per tornare su un piano che tiene 29 Il discernimento, specie quello umano, non è insieme astratto e concreto, il discernimento affatto uno strumento oggettivo, neutro, né i può servire soltanto come completezza dell'esa- 4-5 suoi risultati sono validi una volta per tutte, e me delle questioni preliminari, è quando si trova ° ancor meno è uno strumento di scelta. di fronte al bivio weberiano tra etica dei valori 2 In realtà la qualifica di bene e di male è abbastan- ed etica della responsabilità. 0 za costante in astratto, ma nel concreto muta 1 spesso, specie in situazioni peculiari. La più tipi- ETICA DEI VALORI 5 ca, forse, di queste situazioni è quella bellica. In ED ETICA DELLA RESPONSABILITÀ guerra non è facile individuare il nemico, o Max Weber, uno dei più lucidi sociologi in asso- meglio il nemico può variare, e basti l'esempio luto, nel 1916, scrivendo "tra due leggi" mette in dell'Italia, dopo l'8 settembre del 1943, quando scena il principio, in parte non originale, del gli alleati divennero nemici, e i nemici alleati, ma "politeismo dei valori", che nell'etica si biforca; non per tutti. infatti in etica dei valori, o delle intenzioni, ed Questa situazione si è ulteriormente complicata etica della responsabilità: La prima la si può rap- nei tempi attuali, quando la guerra si trasforma presentare con la famosa frase kantiana – nella in guerriglia, cioè in uno scontro tra organizza- Critica della Ragion Pratica - «Fa' quel che devi, zioni che non sono più, o non sono solo più, accada quel che può»; è l'etica, scrive Weber, eserciti regolari, e davvero la comparsa sul ter- del religioso, del rivoluzionario o del sindacali- reno di nuovi attori complica incredibilmente sta, di chi, cioè, (a prescindere dalla correttezza l'individuazione di amici e nemici, che spesso e dall'esaustività dell'elenco di un secolo fa), ispi- rientrano contemporaneamente in entrambe le ra la sua condotta, le sue azioni, a principi asso- categorie (un esempio chiarissimo, nella sua tra- luti, la coerenza ai quali è fondamentale, qualun- gicità, è il panorama bellico attuale in Africa e que siano le conseguenze. L'etica della responsa- Medio Oriente). In questi casi, nei quali condot- bilità, invece, si fa sempre carico delle conse- te ritenute una volta buone si trasformano in guenze, delle situazioni che scaturiscono dalle cattive (anche qui, si pensi al servizio militare azioni, per un rapporto mezzi-fini che, necessa- prestato dal 1943 alla fine della guerra nelle file riamente, rifiuta il concetto di valori assoluti. dell'esercito della Repubblica di Salò, che era, Quindi, conclude Weber, altrove (Politica come
teologica professione) l'etica dei principi è un'etica apo- ANTINOMIE NELLA CLASSICITÀ litica, come nel caso del cristiano che agisce Situazioni di vere e proprie antinomie invece in coerenza con i suoi principi, senza chie- ci presenta la classicità, e mi limiterò a dersi se ciò può trasformare il mondo, men- richiamare due esempi famosi. Il primo è una settimana tre l'etica della responsabilità è connessa tragedia, l'Antigone di Sofocle, e il secondo è indissolubilmente alla politica, che è "l'arte tratto dal Critone, uno dei dialoghi di Platone del possibile" (la definizione si deve ad Otto sulla morte di Socrate. von Bismark, il famoso cancelliere di ferro La tragedia di Sofocle mette in scena il con- prussiano, al quale si deve la riunificazione trasto tra la protagonista e Creonte, il re di degli stati tedeschi sotto la Prussia, per la Tebe, che aveva vietato la sepoltura di Poli- costituzione dell'Impero). nice, fratello di Antigone, per aver portato La scelta tra queste due etiche, irreversibil- guerra contro Tebe, venendo sconfitto dai mente contrapposte, non può essere affidata tebani, guidati da suo fratello Eteocle, al al discernimento laico, che riesce, o può riu- quale aveva dato e dal quale aveva ricevuto scire, soltanto a qualificare le condotte da la morte in battaglia. C assegnare all'una o all'altra etica, mentre la Antigone, sorella di Polinice e di Eteocle, o decisione ispiratrice dell'agire concreto sepolto invece con tutti gli onori, infrange il s dipende solo dalle preferenze di chi agisce, e comando del re e dà sepoltura al fratello, atto c non dall'applicazione delle qualifiche bene- dal quale deriva il suo imprigionamento e con- male. Dipende, cioè dalla scelte del cuore seguente suicidio, seguito da quello della i intelligente, inteso alla Pascal. moglie e del figlio di Creonte, suo promesso e Non ci troviamo di fronte, in questo caso, a sposo. Prima di essere imprigionata, ammette n vere e proprie antinomie, cioè a principi in l'infrazione del comando del re, che critica z contrasto tra loro, fenomeno conosciuto aspramente perché contrario alla legge degli a principalmente nella logica e nel diritto, ma dei, la quale impone di seppellire i morti. Tra- situazioni del tipo descritto prima sono dei lasciando il resto della storia, che pure è un 30 veri e propri aut-aut, scelte inconciliabili non potentissimo affresco, che non si chiude con 4-5 tanto logicamente o giuridicamente, ma nel- un giudizio esplicito (anche se mi sembra l'agire quotidiano. indubbia una preferenza dell'autore verso la ° 2 0 1 5
d'ambrosio sua eroina) il nocciolo della tragedia è proprio nel fare resistenza» anche se riconosce la pericolo- contrasto tra le leggi degli uomini e quelle degli sità di questa situazione (J. Locke, Due trattati sul dei, che nel secondo dopoguerra fu interpretato governo, Utet, pp. 410-413). come contrapposizione insanabile ai regimi auto- Si spinge ancora più avanti Tocqueville, che, nel ritari e totalitari (cfr. la riscrittura di Brecht, di celebre saggio sulla democrazia in America, ha Anouilh e altri). scritto «Per me, quando sento la mano del pote- Nel Critone, invece, Platone rappresenta Socrate re appesantirsi sulla mia fronte, poco m'importa che, in risposta all'invito dell'amico di fuggire di sapere chi mi opprime, e non sono maggior- prima che venga eseguita la sua condanna a mente disposto ad infilare la testa sotto il giogo, morte, palesemente ingiusta, riferisce un discor- solo perché un milione di braccia me lo porge». so immaginario che le leggi di Atene gli avrebbe- Quindi anche il fondamento della democrazia, ro rivolto, chiedendogli, in fondo, di obbedire ad che è il governo della maggioranza, va tempera- esse, anche quando sembravano ingiuste, perché to con il rifiuto di una tirannia, anche se è con- aveva usufruito di tutti i vantaggi che quelle leggi divisa dalla maggioranza. gli avevano procurato, e non aveva svolto alcuna In questo difficile passaggio dall'accettazione del attività per cambiarle, se non gli parevano giuste. principio di maggioranza all'opposizione alla C Ma leggiamo il testo di Platone: «Credi possa tirannide della maggioranza, vi è tutta la possibi- o vivere tuttavia e non essere sovvertita da cima a lità, anzi il dovere, di fare un uso oculato ma non s fondo quella città in cui le sentenze pronunciate timido del discernimento laico. c non hanno valore, ed anzi, da privati cittadini i sono fatte vane e distrutte?... Molte (parole) si L'obiezione di coscienza e potrebbero dire… in difesa di questa legge… la Questione simile, ma per certi aspetti diversa, è n quale esige che le sentenze una volta pronuncia- quella dell'obiezione di coscienza. In questo caso z te abbiano esecuzione… Bisogna sottostare alle non c'è un uso tirannico del potere da parte a sentenze, quali esse siano, che la città pronun- della maggioranza, ma ci troviamo di fronte ad cia» (e non raccolgo alcuno degli spunti applica- una specie di autolimitazione, (il self restraint 31 bili anche alle esperienze attuali). degli anglosassoni) della maggioranza stessa che, Nell'una e nell'altra situazione, anche se, per su alcuni temi, attinenti in genere a principi e 4-5 verità, nella seconda più che nella prima, non è questioni di coscienza, ammette, per alcuni cit- ° facile discernere, cioè individuare nitidamente la tadini e in genere con alcune specifiche moda- 2 scelta buona, cioè giusta. Antigone, infatti, sce- lità, la possibilità di non applicare la legge, o 0 gliendo di obbedire alle leggi degli dei, e non meglio di sottrarsi all'applicazione della legge. 1 degli uomini, mette in discussione e nega la legit- Le moderne democrazie hanno esplicitamente 5 timità di regole poste dal legittimo re, secondo riconosciuto il diritto all'obiezione di coscienza, le legittime procedure. ma si sono trovate, e si trovano, di fronte a pro- blemi complessi, dalla cui soluzione dipende a Contro la tirannide, anche della maggioranza volte addirittura la prestazione di servizi essen- La motivazione di Antigone è il filo rosso che ziali (sul punto, rinvio al recente volume, L'obie- percorre un famoso testo, di John Locke Contro zione di coscienza di Davide Paris, nella collana di la tirannide nel quale il filosofo inglese non solo Astrid, ed. Passigli; sempre classiche e affasci- afferma chiaramente «contro la tirannide è sem- nanti le pagine sull'argomento di don Lorenzo pre e comunque giusto ribellarsi», ma definisce Milani, a cominciare dalla famosa lettera L'obbe- con precisione «la tirannide, cioè l'esercizio del dienza non è più una virtù ai cappellani militari e potere oltre il diritto». E di fronte alla domanda ai giudici, che gli costò processo e condanna; ovvia su come si possa riconoscere la tirannide queste pagine sono ora raccolte nel volume A alla quale è giusto opporsi, Locke risponde che serve avere la mani pulite se si tengono in tasca, testualmente: «La forza deve essere opposta pubblicato da Chiarelettere). soltanto alla forza ingiusta e illegale», ma, nell'e- Tornando ai Greci, a più precisamente a Socrate semplificare, riapre grandi spazi alla valutazione attraverso Platone, il discernimento laico viene discrezionale dei cittadini: «Se questi (i cittadini) messo a dura prova: qui, infatti, non c'è contrap- sono persuasi nella loro coscienza che le leggi e posizione tra leggi analoghe, ma, potremmo con esse le loro proprietà, libertà e vite sono in dire, tra leggi scritte (che avevano portato alla pericolo, e forse lo è perfino la loro religione, condanna a morte di Socrate) e leggi non scritte, non saprei dire come si possa impedir loro di morali: si discute, infatti, circa la liceità della fuga
teologica di fronte alla condanna ingiusta, o, al contra- Una cartina di tornasole: l'elemosina rio, l'illiceità della fuga, anche dopo una con- Passo, per dimostrare la mia affermazione, danna ingiusta, per il possibile contraccolpo ad un altro esempio, molto più diffuso ed settimana negativo sulla stabilità dell'ordinamento. assai più ostico: quanti di noi hanno incon- Anche in questo caso, quindi il discernimen- trato, negli ultimi tempi, qualcuno o qualcuna to laico serve nella fase preliminare della che ha chiesto l'elemosina? E come abbiamo scelta, per individuare con esattezza tutti gli risposto? Ci siamo ricordati della parabola di elementi a favore e contro l'una e l'altra tesi, Gesù sul giudizio finale «Ebbi fame, e mi ma non può giocare alcun ruolo nel momen- deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da to della decisione, che risponde a criteri di bere» (Mt 25,31-46)? O abbiamo adottato valore pre-esistenti. l'atteggiamento più razionale (secondo la ragione umana) : se dessi una moneta a tutti ALCUNE CARATTERISTICHE quelli che me la chiedono, non mi bastereb- DEL DISCERNIMENTO LAICO be lo stipendio? Il suo ruolo prima della scelta, cioè nell'introspe- Non voglio una risposta, ognuno se la darà C zione da solo, ma voglio raccontarvi due episodi, o Cominciamo, quindi, ad individuare, a dis-cer- sempre riguardanti me, che mi hanno visto s nere il discernimento stesso: è come una interpretare ruoli opposti. c segnaletica stradale che, se è ben disposta, illu- Siccome vivo ad Ancona e lavoro a Roma, da minata e ben visibile, fornisce un aiuto potente pendolare mi capita spesso di frequentare la i per segnalare la strada che conduce alla nostra Stazione Termini a Roma. Alla stazione è mia e meta, ma ci dice ben poco sulle caratteristiche abitudine una sosta presso un chiosco per la n della meta stessa. Venendo qui, per esempio, più classica delle consumazioni, caffè e cor- z sono stato attento a non perdere nessuno dei netto. Qualche mese fa, mentre stavo man- a segnali che indicavano il percorso, ma da nes- giando il cornetto, mi si avvicinò un uomo suno di questi è arrivata alcuna indicazione sui malmesso che mi disse: «Mi dai qualcosa? Ho 32 motivi per i quali volevo arrivare a Camaldoli. fame». Io allora ordinai un cornetto e un 4-5 Io avevo già scelto Camaldoli prima di metter- cappuccino anche per lui; dopo i ringrazia- mi in viaggio, perché volevo partecipare alla menti, azzardò: «Ho due figli e non so che ° Settimana teologica del MEIC, una scelta che cosa dargli da mangiare"; feci preparare un 2 ha sacrificato la possibilità di trascorrere anco- robusto pacchetto di panini e coca cola e 0 ra qualche giorno al mare, con mia figlia e i glielo consegnai. Mentre mi allontanavo 1 miei nipoti. E il dis-cernimento non mi ha for- venne una donna, anche lei malmessa, ed 5 nito alcun aiuto nella scelta, anche se ha gioca- anche a lei pagai cappuccino e cornetto. A to un ruolo importante nell'illustrare i motivi quel punto la signora del chiosco sbottò «Se della scelta prima della scelta. E qui il discorso continua così, in dieci minuti sarà circondato si complica, perché si snoda, tutto, sul piano da tutti gli scrocconi di Termini». Dopo una del rapporto di noi con noi stessi, cioè dell'in- risposta pepatina, mi allontanai di corsa per trospezione. Non c'è bisogno di far ricorso al non perdere il treno. Seduto in carrozza, mi sempre classico Freud per ricordarsi quanto rallegrai con me stesso per la mia generosità, siamo bravi e capaci nell'ingannare noi stessi; e meno male che non me ne vantai davanti al che si tratti di lapsus (freudiani, appunto), o di Signore, come il fariseo, contrapposto al altre deviazioni, più o meno astute, tutto si pubblicano (Lc 19,9-14). riduce ad un racconto autoingannatorio, in Per non far sospettare sui miei auto-incensa- tutto o in parte. Chiarito lealmente con me menti, racconto subito il rovescio della stesso che in questo caso non esistono ragioni medaglia. "nascoste" della mia scelta, rimangono i motivi Lavoro a Roma, come ho detto, nel cosid- espliciti, ed anche qui il discernimento gioca un detto Palazzaccio, la sede della Cassazione, a ruolo assai importante, nella scansione, onesta piazza Cavour; spesso, negli intervalli per il e completa, dei pro e dei contro sia per pranzo, mi accompagno con qualche collega, Camaldoli, sia per Senigallia (il mare di mia per tentare, spesso inutilmente, di ingentilire figlia). la pausa con discorsi diversi da quelli di lavo- Ma non tutte le scelte sono così semplici, in ro. Un giorno ero rimasto con un collega e fondo. amico, e, tornando in ufficio, siamo passati
d'ambrosio davanti alla Chiesa valdese, che occupa un lato Allora mi ricordai di una specie di diatriba tra della piazza; quando ci vide, si alzò dai gradini sui me e Giuliana, mia moglie, su questo tema. quali sedeva, un uomo, che allungò la mano; Giuliana aveva l'abitudine di riempire il portaog- Antonio, l'amico, continuando a parlare, prese il getti della sua utilitaria con monete spicciole, portamonete e ne tirò fuori una moneta per il che distribuiva a chiunque gliele chiedesse, che mendicante, mentre io, un secondo prima, le pulisse il parabrezza o mostrasse uno di quei avevo fatto un gesto brusco di rifiuto. Antonio cartoni, che riportavano le peggiori situazioni tacque ed io cercai di giustificarmi, accampando, possibili, o si limitasse a guardarla con occhi sup- come motivo della mia condotta, la presenza plicanti. Un giorno, vedendola dare una moneta costante in quel luogo di quell'uomo, che sicura- a un ragazzo all'apparenza sano e nel fiore degli mente aveva trasformato la questua in mestiere. anni, provai ad obiettare che mi sembrava uno Antonio rispose «Mettiamo pure che faccia il spreco senza ragione. Giuliana mi rispose con mendicante come professione; quanto guada- una frase di papa Giovanni: «Il superfluo si misu- gnerà lui e quanto infinitamente di più guada- ra dal bisogno degli altri», aggiungendo che non gniamo noi? Allora, dandogli qualche spicciolo, si sentiva autorizzata a chiedere la natura e la per un po' non mi vergogno della mia situazione ragione del bisogno che aveva spinto quel ragaz- C di privilegio incredibile, anche se, a volere esse- zo a tendere la mano. o re sinceri, rimane sempre su di me la colpa di Ecco quindi un caso nel quale vediamo raggiun- s aver fatto troppo poco, o addirittura niente, gere lo stesso risultato una volta sotto la spinta c perché si risolva la situazione generale di ingiu- del discernimento laico e un'altra di quello reli- i stizia e diseguaglianza, che oggi ci ha fatto incon- gioso. Non è un caso raro, per fortuna, ma ci e trare». Antonio è risolutamente e dichiarata- tornerò più avanti. n mente non credente, nonché mio amico since- z ro, per cui la sua dichiarazione non voleva affat- IL DISCERNIMENTO IN POLITICA a to criticare la mia mancanza di generosità, ma Il pentalogo del cittadino per il voto soltanto offrirmi il suo punto di vista. Vorrei chiudere il paragrafo con una specie di 33 4-5 ° 2 0 1 5
teologica nota a piè di pagina, affrontando il tema del distinguere l'una dagli altri, e, possibilmente, prolungamento del discernimento. È vero, non farsi convincere da chi ha la battuta infatti, che il discernimento è la facoltà di migliore e più pronta, se solo quello è il suo settimana distinguere i contorni delle cose, principal- programma. mente le buone, da perseguire, e le cattive, 3. Cercare la "storia" di ogni candidato, o del da evitare, ma anche la scelta sul che fare è maggior numero possibile di candidati, per tutt'altro che semplice, A me capita spesso, capire quanta coerenza ci sia stata nella sua specialmente quando affronto i problemi esperienza, se già c'è stata un'esperienza. dell'etica politica con gli studenti, di dover 4 Non votare "solo" in base a schieramenti rispondere alla domanda: ma io che posso ideologici perché la vera faccia, dietro le fare? Come posso oppormi alle scelte catti- maschere, costituisce spesso una sorpresa, e ve e incoraggiare quelle buone? la risposta non votare neppure per i propri personali non è semplice, ma ormai ho avuto modo di interessi, perché non si sa mai quali saranno rifletterci a lungo e qualche indicazione gli interessi più forti. penso di poterla dare, anche qui, perché 5. Non ritenere tutto esaurito con il voto, C quella domanda la sento serpeggiare anche ma continuare a controllare la condotta di o qui chi abbiamo e di chi non abbiamo votato, s Premesso che in una democrazia, categoria non solo per orientarsi in vista del prossimo c nella quale ancora rientra il nostro sistema voto, ma anche per impegnarsi, se necessa- politico, il momento più solenne, quello rio, in un'opera di sensibilizzazione pro o i principale, nel quale i cittadini scelgono, è contro, fidando sull'efficacia di un impegno e quello del voto, non mi sento di rispondere, convinto. n semplicemente, votate per chi ritenete por- z tatore di un programma migliore. Non me la Il compito del cittadino, al di là del voto (non a sento perché in una società complessa come stringere più certe mani) la nostra anche la scelta del voto non è sem- Quest'ultimo punto mi fa ritornare alla situa- 34 plice, ed infatti la percentuale dei votanti è zione di partenza, cioè alla risposta da dare a crollata intorno al 50%, e qualche volta è chi non può ancora votare. Ai ragazzi sugge- 4-5 rimasta addirittura sotto, dal 70% che si sfio- risco di fare uso delle loro conoscenze infor- ° rava o si raggiungeva solo pochi anni fa. E matico-tecnologiche per diffondere notizie e 2 allora vorrei provare a stendere un breve organizzare collegamenti, sia per "mobilita- 0 "protocollo" sul "ruolo" del cittadino in un re" gli adulti, sia per creare veri e propri 1 regime democratico. "gruppi di pressione", che interpellino e con- 5 1. Non rinunciare mai al voto. Per quanto il trollino i cosiddetti "detentori del potere", i panorama dei candidati possa essere deso- quali sanno bene che chi non vota oggi lante, bisogna votare per non delegare ad voterà domani. altri sconosciuti, i votanti, la scelte concrete Infine ripeto qui una mia, e non solo mia, che influiranno anche sulla mia vita. radicata convinzione: occorre creare, intor- 2. Non affidarsi solo alla propaganda per farsi no ai troppo furbi, ai corrotti, ai prevaricato- un'opinione, da tradurre in voto. In una sede ri, agli approfittatori, insomma a tutte le per- di cosiddetti "intellettuali" posso abbreviare sone "non per bene" un clima sociale di la trattazione di questo punto, partendo dal- profonda riprovazione, di non violenta ma l'affermazione che ben prima di votare è fortemente determinata etichettatura nega- necessario fare il massimo sforzo per docu- tiva, anche prima, in certi casi, che venga mentarsi. Non è un'occupazione allettante, accertata una responsabilità penale. Il gioco specie per chi ha altro da fare, ma scegliere truffaldino di identificare la responsabilità qualche fonte di cui fidarsi - giornali, trasmis- politica con quella penale, gioco cui abbiamo sioni mirate di radio e tv, alcuni amici, ades- assistito anche troppo, deve finire, almeno so anche la rete - si può e si deve, per non per chi si sente cittadino qualunque, ma cadere vittime della propaganda che vende i "persona per bene". candidati come i detersivi e le automobili. Bisogna, in poche parole, smettere di strin- Specie in quest'epoca, in cui la politica si gere certe mani, anche pubblicamente. So attacca sempre più all'immagine e si stacca che alcuni, o molti, non saranno d'accordo, sempre più dai contenuti, bisogna cercare di ma io insisto, e aggiungo che proprio in
d'ambrosio situazioni come queste è necessario un ricorso cede) e l'utilità di individuare le linee portanti massiccio alla facoltà di discernimento, laico della "politica" della Santa Sede verso il mondo innanzitutto. politico italiano Sul primo binario metterei l'ampia e condivisibi- IL DISCERNIMENTO SPIRITUALE le riflessione dogmatico-definitoria di Giovanni Il peccato sociale Paolo II: «Come rottura con Dio, il peccato è Di discernimento in ambito religioso, o spiritua- l'atto di disobbedienza d'una creatura… Così le, abbiamo sentito parlare per tre giorni e quin- lacerato, l'uomo causa in modo quasi inevitabile di mi guardo bene dall'entrare in ambiti non di una lacerazione nella trama delle sue relazioni mia competenza ed inoltre abbondantemente con gli altri uomini e il mondo creato… Il miste- illustrati. ro del peccato contiene questa doppia ferita che Io, assai più modestamente, vorrei esporvi qual- il peccatore procura a se stesso ad anche nella che mia riflessione, non più solo mia, sotto due sue relazioni con il suo prossimo. Per questo si punti di vista, che poi si tengono strettamente: può parlare di peccato personale e sociale: qual- vedrò, quindi, come il discernimento può agire siasi peccato è personale, secondo un certo nell'ambito del peccato sociale, e, di conseguen- punto di vista, ma è anche vero che qualsiasi C za, nell'ambito della vita quotidiana, a contatto peccato è anche sociale in se stesso, perché ha o con gli ambiti socio-politico-culturali della anche conseguenze sociali» (Esortazione apo- s nostra società, secondo il titolo del tema affida- stolica Reconciliatio et poenitentia, 1984, nn. 15- c tomi. 16). Subito dopo metterei la martellante campa- i "Il discernimento nella società civile e politica" gna di Francesco contro la corruzione. In poco e non è un discernimento "altro", una specie di più di un anno, Francesco chiude, con la sua inci- n versione semplificata del discernimento vero e siva definizione naif che la corruzione "spussa" z proprio; non stiamo parlando, infatti, di un pronunciata durante la sua visita a Napoli, una a discernimento minore rispetto ad uno maggio- lunga serie di interventi, a cominciate dall'invito re. È il discernimento, visto come dono di Dio, rivolto ai vescovi italiani a «non essere timidi o 35 che non si applica agli spiriti, come scrive San irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere Paolo, ma al mondo terreno. una diffusa mentalità pubblica e privata, che è 4-5 Prima di procedere, però, sento doverosa e riuscita ad impoverire, senza alcuna vergogna, ° necessaria una premessa: tutta la mia riflessione famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità 2 si ispirerà, anzi si appoggerà, agli innumerevoli cristiane, scartando i giovani». E, alla Messa per 0 messaggi provenienti in questi due anni e più di i politici, arriva addirittura ad affermare che i 1 pontificato da papa Francesco. Gli scritti ed i corrotti hanno abbandonato la strada di Dio, 5 discorsi del Vescovo di Roma non sono soltanto insistendo, in una omelia del 19 giugno 2015, espressione di una linea teologica astratta - che «la corruzione è la ruggine che ci corrode». ammesso che sia possibile una teologia astratta Infine una sistemazione più ampia e meditata, - ma contengono anche una serie robusta ed inquadrando il tema in una cornice più allargata esplicita di "istruzioni per l'uso", redatte con nella sua enciclica Laudato sì: «Di fatto il deterio- quella franchezza tipica di questo papa "venuto ramento dell'ambiente e quello della società col- dalla fine del mondo", E aggiungo, come mia piscono in modo speciale i più deboli del piane- convinzione personale, proprio l'elezione di ta» (n. 48). Francesco, a dispetto di previsioni tanto autore- Ovviamente sia il testo di Giovanni Paolo II, sia voli quanto infondate (si ricordi la gaffe clamo- quello di Francesco vanno interpretati: così il rosa del messaggio prematuro di felicitazioni peccato sociale di Giovanni Paolo è visto in con- della CEI al candidato dato per favorito e non trasto con il peccato personale, però il testo eletto) è prova ulteriore dell'esistenza dello Spi- non può ritenersi limitato alla categoria ristretta rito di Dio e del suo soffiare, a volte, nel corpo citata, ma deve intendersi come riferibile a tutti della Chiesa. i peccati contro la società, in modo da aggiun- Vorrei partire da due affermazioni: la necessità gersi al peccato classico, che riguarda specifica- di riscoprire la categoria del peccato sociale mente i rapporti della creatura con il Creatore. nella dottrina della Chiesa (ricordando che tra i Più semplice è l'interpretazione in senso analogo quattro peccati che gridano verso Dio, il cate- dei testi di Francesco, che parla espressamente chismo di Pio X inserisce l'oppressione dei solo di corruzione, ma poi specifica che è diffici- poveri e il defraudare agli operai la giusta mer- le essere politici onesti, per concludere con una
teologica dura stigmatizzazione di tutte le condotte più efficaci, Entrambe queste azioni, però, che producono ingiustizie e disuguaglianze. del discernimento spirituale debbono Quindi, per scendere nel concreto, è indub- discendere da un impegno serio di "disincro- settimana bio che, oltre alla corruzione, sono peccati stazione ideologica", che si svolga sia sul anche l'evasione fiscale, il riciclaggio, l'inqui- piano della famosa frase evangelica sulla namento e tutti quei peccati che sono al pagliuzza e la trave, sia su quello della "dia- confine con alcune categorie di reati, quali la gnosi differenziata" (chiedo perdono ai medi- diffamazione, l'ingiuria, la falsa testimonianza, ci per l'invasione di campo), in relazione alle il falso giuramento, nonché la azioni contro proprie reazioni- decisioni. In altre parole, e la persona, dall'omicidio allo stupro, alla per entrare nel vivo, i nostri atteggiamenti rapine e via elencando (non commettendo nei confronti delle posizioni del papa in l'errore di affidare la compilazione dell'elen- materia di sessualità e famiglia sono del tutto co solo ai giuristi). scevri di paura del nuovo solo perché nuovo? E in materia di politica socio-econo- Il ruolo del discernimento mica non scatta in noi il riflesso, condiziona- C In tema di peccato sociale, però, secondo to e condizionante, delle nostre vicende o me la funzione del discernimento spirituale è politiche interne? Siamo capaci di compren- s un po' diversa da quella tradizionale: mi sem- dere la posizione di Francesco, il quale, sulla c bra, cioè, che il discernimento abbia un scia di Giovanni Paolo II, si pone come il più duplice compito da assolvere. Il primo è un deciso e convinto e razionale critico del i esame oggettivo e sincero, al limite della modello socio-culturale che sta invadendo il e spietatezza, per individuare eventuali tracce mondo globalizzato, puntando ad un capitali- n di questi peccati nella nostra condotta, per smo senza regole, fidando nella inesistente z quanto ben camuffate. Il secondo è, anche capacità autoregolatrice di un mercato senza a 36 qui, la scelta degli atteggiamenti di contrasto "lacci e lacciuoli": «Le previsioni catastrofi- 4-5 ° 2 0 1 5
d'ambrosio che ormai non si possono più guardare con orfani e le vedove attuali, la cui difesa era com- disprezzo e ironia… Il ritmo di consumo, di pito del Signore fin dall'epoca dei Salmi? spreco e di alterazione dell'ambiente ha supera- Per rispondere a questa domande, per capire to le possibilità del pianeta, in maniera tale che fino in fondo il significato socio-politico della lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può posizione di "neutralità" della Chiesa di oggi in sfociare solamente in catastrofi… Non perdia- Italia verso l'Italia, per cui i governi si giudicano moci a immaginare i poveri del futuro, è suffi- non dalle etichette, ma dall'agire concreto, per ciente che ricordiamo i poveri di oggi, che decidere se si vuole continuare ad essere di Dio, hanno pochi anni da vivere su questa terra e non e non di Mammona, un Mammona magari trave- possono continuare ad aspettare. Perciò, oltre stito e aggiornato, occorre un discernimento alla leale solidarietà intergenerazionale, occorre spirituale attento, vigile e, soprattutto, pieno reiterare l'urgente necessità morale di una rin- d'amore. novata solidarietà intragenerazionale» (Laudato sì, nn. 161-162). Questa operazione di chiarifica- SPUNTI DI CONCLUSIONE zione è fondamentale perché, alla fine, ragione- E quello stesso discernimento deve guidarci remo sulle motivazioni reali del nostro posizio- nella scelta non solo del cammino, ma anche dei C namento, senza nasconderci dietro nobili, ma compagni del cammino. o false, parole. Se la nostra fede ci fa ritenere salvati anche s E, alla fine ed al fondo, quale idea di Chiesa ci si quelli che non hanno neppure sentito il "buon c pone come stella polare della nostra bussola messaggio", perché il Dio d'amore salva e solle- i interiore? va accanto a sé tutti gli uomini (così leggo il pas- e saggio dagli "uomini di buona volontà" di Gio- n IL MODELLO DI CHIESA vanni XXIII agli "uomini che Dio ama" delle invo- z Scegliamo una Chiesa che, saldamente installata cazioni più attuali) se, ripeto, la nostra è una a nei palazzi curiali, tuttavia si ricorda ogni tanto fede "inclusiva", davvero "cattolica", cioè univer- delle folle di disgraziati che stentano la vita nel sale, allora non solo possiamo, ma dobbiamo 37 mondo, però senza muovere troppo le acque, camminare insieme a tutti quelli che vogliono badando di ben sistemarsi nel gioco dei quattro fare la nostra stessa strada, per arrivare alla 4-5 cantoni del potere (è la immagine di Chiesa che nostra stessa meta, anche se chiamano la strada ° emerge, agghiacciante, dalla parole di autoasso- e la meta con nomi diversi dai nostri. 2 luzione del prete romano che ha celebrato i Gesù (Mt 25,31-46) parlando del giudizio finale, 0 funerali, al limite del sacrilego, di Vittorio Casa- per individuare i salvati non chiede etichette, e 1 monica, e si è difeso sostenendo di non sapere neppure parole, ma opere, tutte ispirate dall'a- 5 nulla, ispirandosi, forse, al modello delle istitu- more (Mt 22,37-40) e dirette al bene. zioni civili, che non si sono comportate meglio)? Per questo ci è stato dato il discernimento, per Oppure vogliamo una Chiesa, Popolo di Dio, questo dobbiamo utilizzarlo al meglio, ricordan- saldamente incamminata dietro il suo Pastore di do che è dono di Dio. oggi, che la porta nel mondo, ad affiancare gli C
alla sorgente Discernimento, esperienza di libertà Don Attilio Mazzoni Q uando usiamo il termine “discernimento” a che cosa alludiamo? A una operazione di comprensione e di decisione che si presenta particolarmente complessa, perché non può essere soltanto il risultato di una deduzione da ciò che è già noto, come una legge generale, o una regola di condotta che ci deriva dal passato, ma richiede una “invenzione” Discernere è l’atto C che traduce la nostra identità più singolare o rende evidente il kairos, il profilo assoluta- o mente specifico di una congiuntura storica. Dunque “discernimento” è molto più che una fondamentale cs determinazione in vista del bene in astratto; è invece un atto che mette in gioco e impegna con cui la propria individualità e perciò la costituisce e la esprime, così come, sul piano comuni- la persona i tario, costituisce ed esprime la vocazione storica di una collettività. pone se stessa n e In questo orizzonte si intuisce meglio come l’oggetto del discernimento possa essere la nella sua decisione di vita di una persona, la sua “vocazione”, non soltanto in termini cristiani, ma z verità: come quell’appello ad essere se stessi che viene dall’esistenza, quell’istanza a trovare la pro- a pria figura all’interno delle condizioni che la propria vicenda biografica propone. Allo stesso è incontrare modo, il discernimento è il metodo attraverso il quale una comunità di persone comprende Dio 55 e determina il suo porsi originale nella storia, in risposta alle sollecitazioni che vengono dal nella storia presente. 4-5 ° L’APERTURA AL MISTERO, DI DIO E DELL’UOMO 2 L’esercizio del discernimento non può essere condotto come se si trattasse di un sicuro sil- 0 1 logismo che cerca di applicare al caso concreto delle indicazioni essenziali disponibili a 5 monte della decisione, ma si presenta avvolto dal carattere di rischiosità, di novità e di libertà che l’esistenza storica di una persona o di una comunità porta con se quando si pone la domanda circa la propria realizzazione più originale. Il discernimento è un’esperienza di libertà perché in essa si custodisce il mistero di una persona, che nella sua singolarità non è mai soltanto un caso dell’universale. In coloro che usano il termine discernimento non c'è sempre la consapevolezza di questo profilo preciso di significato, con il quale si viene in realtà rinviati alla verità più profonda dell’esistenza storica di una persona o di una comu- nità. All’interno di queste coordinate si pone anche la questione del discernimento di Dio, del- l’incontro con Lui in ciò che egli ha di più proprio, della scoperta della sua volontà sulla sin- gola persona, che è sempre al di là delle leggi morali o religiose che sono espressione di determinazioni essenziali. «Il discernimento – scrive il gesuita Marko Ivan Rupnik – è dunque l’arte della vita spirituale in cui io comprendo come Dio si comunica a me, come Dio – il che è lo stesso – mi salva, come si attua in me la redenzione in Gesù Cristo, che lo Spirito Santo rende salvezza per me. Il discernimento è quell’arte in cui io sperimento la libera ade- sione a un Dio che liberamente si è affidato nelle mie mani in Gesù Cristo, un’arte pertanto Don Attilio in cui le realtà in me, nel creato, nelle persone intorno a me, nella storia mia personale e in Mazzoni, quella più generale smettono di essere mute per cominciare a comunicarmi l’amore di Dio. assistente del gruppo Non solo. Il discernimento è anche quell’arte spirituale in cui riesco ad evitare l’inganno, l’il- MEIC di Lodi
testimoni lusione, e a decifrare e leggere le realtà in mento è una “illuminazione” che comunica il modo vero, vincendo i miraggi che esse posso- mistero più profondo di Dio, che per gli altri no presentare per me»1. rimane coperto dalle tenebre e tuttavia non Su questo significato del discernimento, non di può darsi senza una operazione umana di semplice comprensione del bene, ma di impli- conoscenza di sé, di decisione per il bene e di cazione della verità singolare e libera della per- purificazione. Verità di se stessi e verità di Dio sona o di una comunità, in risposta al libero non sono una esterna all’altra, ma sono rag- comunicarsi di Dio, convergono le tradizioni giunte in quella operazione unitaria del sogget- spirituali della fede, tanto la radice monastica to credente che è il discernimento. quanto quella gesuitica. Per quanto riguarda la tradizione gesuitica, è Per la tradizione monastica è già esemplare interessante l’interpretazione che il teologo questa definizione di Giovanni Climaco nella Karl Rahner ha dato della dottrina ignaziana del Scala del Paradiso: «Il discernimento nei princi- discernimento. Per Rahner, Sant’Ignazio negli pianti è una conoscenza autentica di se stessi; Esercizi spirituali avrebbe previsto l’oggetto pro- in coloro che sono a metà del cammino è un prio del discernimento nella volontà di Dio senso spirituale che distingue infallibilmente il riservata e perciò esclusiva indirizzata al singo- bene autentico da quello naturale e dal suo lo. Questo discernimento della volontà specia- C lissima di Dio viene chiamata elezione. «Secon- o contrario; nei perfetti è una scienza infusa per do Ignazio però tale elezione, nella sua essenza s divina illuminazione, che è in grado di illumina- autentica e originale, non si realizza semplice- c i re con il proprio lume anche ciò che negli altri e rimane coperto dalle tenebre. Forse, più in mente applicando norme umane, cristiane ed n generale si definisce ed è discernimento la ecclesiali universali a un caso particolare che – z comprensione sicura della volontà di Dio, in per quanto forse assai complesso – concretiz- a ogni tempo, luogo e circostanza, che è presen- zerebbe solo e sempre l’universale. Quella che te solo in chi è puro nel cuore, nel corpo e a lui interessa è piuttosto l’elezione di ciò che 56 nella parola»2. Giovanni Climaco ammette è voluto da Dio e a lui riservato in maniera diverse forme di discernimento, in relazione unica, al di là di tutte le norme. La volontà di alla maturità dei soggetti nel cammino di fede, Dio non viene trasmessa unicamente e sempli- ma nella sua forma piena, la terza, il discerni- cemente attraverso le strutture oggettive del 4-5 ° 2 0 1 5
mazzoni mondo e della chiesa. Il soggetto, spingendosi al di documento dello spirito dell’epoca moderna anche là di ciò che è universalmente valido, con la sua ele- se non rinnegano affatto l’eredità del passato cri- zione cerca la propria verità ogni volta unica nella stiano ed ecclesiale, ma intendono conservarla in distanza (detta indifferenza) da ogni soggetto con- maniera positiva. Ma essi la conservano appunto cretamente preesistente»3. partendo da quell’istanza specifica dell’epoca Nella profonda interpretazione di Rahner, il moderna che è la soggettività trascendentale la discernimento ignaziano, ma più in generale ogni quale – come noi dobbiamo aggiungere – è elevata autentica forma di discernimento, diventa un atto e radicalizzata dalla grazia (e qui grazia non va con- di libertà del soggetto che accede alla verità su se cepita come qualcosa di semplicemente universale, stesso, rispondendo ad un atto altrettanto - e bensì come la vicinanza immediata a Dio del sog- sovranamente - libero di Dio che si comunica a lui getto sempre unico e irripetibile). Con gli Esercizi, dischiudendogli la sua volontà «a lui riservata in nel cristianesimo e nella chiesa questo soggetto maniera unica, al di là di tutte le norme». “Discer- compare come qualcosa di realmente nuovo e nimento”, in senso proprio, è questo atto radicale, contribuisce a plasmare l’epoca moderna della che coinvolge tanto la libertà di Dio quanto quella chiesa stessa»6. dell’uomo. «Naturalmente, accanto a questo even- Se viene compreso così, il discernimento appare to dell’elezione fondamentale - scrive ancora Rah- come l’atto distintivo di una vita cristiana libera e C ner -, Ignazio conosce anche un’elezione fatta in adulta, che cerca e trova Dio nell’ “appello dell’o- o base a una riflessione razionale che appare in ra” e nel darsi storico di Dio; una vita cristiana che s primo piano, vale a dire un’elezione quale punto di non si sottrae alla responsabilità storica e anche al c i incontro di norme semplicemente umane, cristia- grado di rischiosità che comporta; una fede che e ne ed ecclesiali universali. Nondimeno secondo lui non scambia l’incontro tra la libertà dell’uomo e n questo è solo un modo derivato e secondario di quella di Dio con l’adesione a norme che possano z scegliere, se e nella misura in cui l’elezione fonda- immunizzare il “dramma” di questo incontro. «Il a mentale non è possibile o non riesce. In tal modo discernimento – scrive ancora Rupnik – fa parte egli riconosce ancora una volta quella soggettività dunque della relazione vissuta tra Dio e l’uomo, 57 libera in cui il soggetto riceve se stesso diretta- anzi è proprio uno spazio in cui l’uomo sperimenta mente dal fondamento e dal garante della propria il rapporto con Dio come esperienza di libertà, libertà radicale, cioè direttamente da Dio»4. addirittura come possibilità di crearsi. Nel discer- 4-5 nimento l’uomo sperimenta la sua identità come ° L’EREDITÀ DI S. IGNAZIO creatore della propria persona. In questo senso, è 2 NELL’INTERPRETAZIONE DI KARL RAHNER 0 l’arte in cui l’uomo dischiude se stesso nella crea- 1 Siamo in presenza di una straordinaria riflessione tività della storia e crea la storia creando se stes- 5 sulla libertà della persona che si realizza proprio so»7. Nell’esercizio del discernimento, nella libertà nell’apertura alla volontà singolare e unica di Dio e nel rischio che esso comporta, i credenti posso- su di lei. Il soggetto trova e compie se stesso quan- no offrire al mondo di oggi la testimonianza che la do si apre a questo incontro tra la sua libertà e la fede assume in pienezza ciò che rende degna la vita libertà di Dio. Il discernimento rinvia a questo e ne costituisce la verità profonda. mistero e costruisce la storia dell’identità più profonda della persona, in dialogo e in risposta al DISCERNERE, mistero di Dio così come a lei si manifesta. Il CIOÈ INCONTRARE DIO NELLA STORIA discernimento mira a verificare se ciò che appare Se il discernimento è l’atto fondamentale attraver- come da farsi o da non farsi è “sintetizzabile”, è so il quale la persona pone se stessa nella sua componibile con questo incontro con Dio che verità, esso si presenta però sempre nella forma di viene cercato per se stesso5. Il discernimento però una distensione temporale. richiede tempo ed esperimento, per poter stabilire Dio si dà nella storia e per realizzare il discerni- la convergenza tra orientamento personale a Dio mento del suo mistero occorre entrare nelle e decisione di cui farsi carico. In questo senso il forme della sua rivelazione storica che culmina in discernimento è un processo che si distende nella Gesù. Per il discernimento credente occorre storia, che assume anche la forma di un “provare” lasciarsi istruire dalla Parola di Dio, non soltanto e di un “tentare” per trovare la verità di se stessi attraverso un’interpretazione sempre più rispetto- nell’apertura alla verità di Dio. sa del testo, ma attraverso un’appropriazione vita- Il discernimento ignaziano, nota ancora Rahner, le, che comprende in sé e oltrepassa il momento viene incontro all’istanza della soggettività propria dell’intelligenza per realizzarsi nelle forme della dell’epoca moderna: «Gli Esercizi sono concausa e vita. La “sintesi” tra il mistero dell’incontro con
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