S. E. MONS. MARIO DELPINI - Nuovo Arcivescovo di Milano - ANNO XLIX - N 4 - SETTEMBRE 2017 - Parrocchia Canegrate
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 - SETTEMBRE 2017 IN QUESTO NUMERO: 1 Editoriale: Ai fedeli della Parrocchia Santa Maria assunta CANEGRATE - Arcivescovo Mario 3 Delpini L’esortazione Apostolica “Amoris Laetitia” - n° 5 - di don Massimo Frigerio 4 Essere animatori in Oratorio - di Caterina Vismara 5 Campeggio 2017 Ceresole Reale - di Francesca Scordamaglia 6 Fiaccolata 2017 da Saint Nicolas - I diversamente giovani della fiaccolata 7 Fiaccolata 2017 da Saint Nicolas - di Franco Marino 8 Caro quartiere Zen sei meraviglioso - di Sara Vignati 9 Caro quartiere Zen sei meraviglioso - di Francesco Fusi 10 Riflessioni e pensieri Castelvetrano 2017 - Beatrice Giorgia Roberta Luca Federico 12 Giovani in Perù con Don Andrea 13 Trafiletto: Missionari in Perù - dal sito www.missionidonbosco.org 14 Volantino: Il Manifesto della comunicazione non ostile 15 Punti di vista sul mondo che cambia n°1 - di Danilo Zardin 17 Canegratesi nel modo - Lettra di don Mario Magnaghi 19 Concorso per i più piccoli 20 Offerte da metà giugno a metà settembre 2017 Redazione: Innocente Campesato, Mascia Capponi, Emanuela Incicco, Giuseppino Pigaiani e i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela e Giovanni Incicco. Diffusione e Abbonamenti: Addetti Buona Stampa. E-mail: canegrate@chiesadimilano.it Sito Internet: www.parrocchiacanegrate.it/pc (“Comunità” scaricabile in Pdf) ( … in copertina) Varesino, prete dal 1975 e Vescovo dal 2007, ha esercitato il suo ministero in diversi ruoli sempre nell’ambito della Diocesi di Milano. Mario Delpini nasce a Gallarate il 29 luglio 1951 da Antonio e Rosa Delpini, terzo di sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia San Giorgio di Jerago, frequentando le scuole del paese fino alla quinta elementare. Frequenta le scuole medie e i due anni del ginnasio nella scuola statale di Arona, risiedendo nel Collegio De Filippi. Entra nel Seminario di Milano, nella sede di Venegono Inferiore (Varese), nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. In Seminario completa il percorso ordinario di preparazione e discernimento fino all’ammissione all’ordinazione presbiterale. Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Colombo. Dal 1975 al 1987 insegna nel Seminario minore della diocesi di Milano, prima a Seveso e poi a Venegono Inferiore. In questi anni consegue la laurea in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la licenza in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, con sede in Milano, il diploma in Scienze Teologiche e Patristiche presso l’Istituto Augustinianum con sede in Roma. Nel 1989 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina rettore del Seminario Minore e nel 1993 rettore del Quadriennio Teologico. Nel 2000 è nominato Rettore maggiore dei Seminari di Milano. Contemporaneamente insegna Patrologia in Seminario, che è sezione parallela della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Nel 2006 è nominato Vicario episcopale della Zona Pastorale VI di Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in Seminario. Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Stefaniaco (Albania), riceve l’ordinazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Il suo motto è Plena est terra gloria eius. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Lombarda ha ricoperto dal 2007 al 2016 l’incarico di segretario. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata. Nel luglio 2012 diventa Vicario generale del cardinale Angelo Scola. Il 21 settembre 2014 il cardinale Scola lo nomina Vicario episcopale per la formazione permanente del clero.
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 Carissimi, in questo numero di “Comunità”, all’inizio del nuovo anno pastorale lasciamo l’editoriale al nuovo arcivescovo. Mons. Delpini l’abbiamo avuto tra noi lo scorso 25 maggio (allora era vicario generale della Diocesi) e ci ha la- sciato con il suo intervento “alcune priorità da condividere”, dopo la visita pastorale, per il cammino futuro. Già noi abbiamo avuto l’occasione di meditarle durante i recentissimi “Esercizi spirituali – Quarantore” di set- tembre. Ora riportiamo qui la lettera che lui ci ha consegnato in quell’incontro. 1
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 Il capitolo V° dell’”Amoris Laetitia” sviluppa, in 33 articoli, l’insegnamento sulla fecon- dità della famiglia. Una fecondità che parte dalla realtà dei figli e toc- ca quei rapporti umani che allargano la capacità di trasmettere la vita: così la famiglia diventa la cellula della società. I valori cristiani del Vangelo irradiano una vita nuova piena di gioia. Una nuova vita. I figli non sono mai uno sbaglio, ma sempre un dono da accogliere e custodire, un dono destinato alla vita eterna. I figli numerosi sono una gioia, ma non devono essere frutto di su- perficialità, contro il buon senso. La gravidanza è un momento cietà e portano aiuto a tutta la comu- nità, raggiungono i più poveri e di- sagiati. La fecondità dei genitori si eser- cita fino in fondo quando si trasmet- te nella famiglia il senso di essere figli che sperimentano la vita come un dono e sentono il quarto coman- damento come un dovere sacro. Quando l’attenzione verso gli anzia- ni qualifica una famiglia come “famiglia cristiana”, che ricorda chi è venuto prima e ci ha preceduto nella storia. L’esperienza di essere fratelli in famiglia rende capaci di compren- dere e vivere i legami e le responsa- bilità di una società sana e solidale. Da questa società si può vivere l’a- micizia e far progredire i legami di pieno di sogni e di trepidazione da complementare e in collaborazione solidarietà e di cura dei più deboli. vivere con entusiasmo, meditando il intrecciata. I padri non devono esse- La pastorale della famiglia deve mistero della vita. re lontani. promuovere un’educazione volta a I genitori sono cooperatori La fecondità non è solo biologi- far comprendere e accompagnare la dell’amore di Dio, che continua ad ca: quando si dona la vita si tra- grande vocazione di coloro che si amare e creare vita attraverso l’ope- smette il proprio sangue.. sentono chiamati ad una vera fecon- ra dei genitori. Ci sono anche le forme dell’ado- dità, con la preparazione, con l’ac- L’opera dei genitori deve conti- zione e dell’affido, mediante le qua- compagnamento e con il sostegno nuare dopo la nascita con una cura e li si sostiene la vita e si allarga la nei momenti critici. un accompagnamento prezioso: co- paternità e la maternità. Il sostegno me padre e come madre in modo e la generosità raggiungono la so- Don Massimo 3
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 capire come potere portare il diver- timento nella propria parrocchia. L’ultimo giorno è quello in cui ognuno condivide qualcosa dell’e- sperienza che ha vissuto e nel po- meriggio si tiene uno spettacolino dove tutti vengono coinvolti a fare qualcosa, come ad esempio una sce- netta o un gioco scherzo. L’obiettivo principale è quello di apprendere tutte le tecniche, i modi e l’energia che vengono sprigionate e poi riuscire a trasmetterle a tutti i bambini. Può anche essere un modo per C ome ogni anno animatori della parrocchia si tre recano a seguire un corso per vivere al meglio l’oratorio esti- vo e migliorarsi nel trasmettere gioia ai più piccoli. Capizzone è un luogo davvero sugge- stivo, immerso nella vegetazione, il che da un senso di pace. È qui che si tiene il cor- so per ragazzi e si trat- ta di tre giorni molto intensi, in cui tutte le attività sono concen- trate sull’essere animatore. Il tema gliorarsi e scoprirsi attraverso l’ora- aiutare gli altri animatori stessi a dell’anno che è stato precedente- torio estivo, per questo i ragazzi perfezionarsi in alcuni atteggiamenti mente scelto dalla FOM sono divisi in squadre per i giochi e e comportamenti, perché se ci si (fondazione oratori milanesi) è l’e- per favorire la socializzazione e la aiuta a vicenda e si può dar vita a picentro sul quale si basano le atti- collaborazione. cambiamenti significativi. vità e le riflessioni e fin da subito si Si mettono in pratica diversi Crediamo che questa esperienza viene accolti e portati dentro questo aspetti del fare l’animatore tra cui la sia stimolante, innovativa e dia la turbine di cose con molta energia. progettazione, il gioco, carica necessaria per impegnarsi e Gli educatori sono un vero soste- l’animazione, la spiritualità e la fare bene l’oratorio e sia servita an- gno in questi giorni e ciò permette creatività. che per una crescita personale. ai ragazzi di entrare meglio nel cli- Si apprendono le cose sperimen- ma di apprendimento, ma nello stes- tandole in prima persona: si è chia- so tempo di divertimento. Si condi- mati a mettersi in gioco, provando a Caterina Vismara vidono questi giorni di viaggio con divertirsi come farebbe un bambino, altri animatori che desiderano mi- ma allo stesso tempo cercando di 4
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 M ontagna significa Ceresole Reale e questo paese non può altro che voler dire campeggio. Out” mentre per il terzo “I cavalieri della tavola rotonda”. Il pomeriggio veniva dedicato a giochi, risate e e nuove conoscenze risultava più leggera e soddisfacente. La notte però oltre al cielo stellato riservava Anche quest'anno la sua valle ci ha anche un po’ di rammarico per chi gioconi all'aperto tra le montagne e ospitato per quattro settimane tra non arrivava sul podio. La messa rapide corse per arrivare al primo tende e un clima piacevolmente fre- giornaliera celebrata dai don presen- posto. I nuovi rapporti istaurati, la sco. I turni per come si conoscono, i ti in questa avventura, don Gino per gioia che si rifletteva negli occhi di primi due per i bambini dalla quarta il primo turno, don Andrea per il chiunque presente e la vera voglia elementare alla seconda media e il secondo e il terzo e don Antonio nel di condividere un'esperienza che ha terzo per terza media e animatori, quarto, ricordava quotidianamente sempre riservato grandi lezioni e hanno visto l'aggiunta di un quarto la presenza del Signore in mezzo a insegnamenti. Il campeggio, anche turno; quello delle famiglie! noi. E la sera era tempo di docce ed se sembrerà banale, deve essere vis- La dolce brezza mattutina veniva un pasto caldo che i cuochi prepara- suta per poter apprendere a pieno la riservata a riflessioni di gruppo sui vano per noi e che tanto bramavamo vita di comunione ad alta quota. temi scelti dagli animatori impegna- soprattutto se la giornata l'avevano ti nell'organizzazione dei primi tre passata in gita cercando di scalare Francesca Scordamaglia turni; questi erano per il primo turno quel insormontabile montagna che “Il Re Leone”, il secondo “Inside una volta superata a fianco di amici 5
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 Q ualche mese fa, quando pen- savamo alla fiaccolata, ave- Così abbiamo scelto un paesino della Valle d’Aosta, Saint Nicolas. del nostro campeggio, passando da Ceresole Reale, e siamo poi scesi vamo tutti la faccia di chi non gli Con don Andrea abbiamo acceso la fino alla pianura. Non era finita: le viene in mente niente: come quelli fiaccola nella chiesetta dedicata alla ultime ore sono state un po’ umide. che son lì con la mano sul barbello e Madonna delle Nevi, e abbiamo Ma la pioggia della sera non ci ha il gomito sul tavolo. “Ma dove vuoi potuto gustare la bellezza semplice fermato, e al nostro arrivo l’Orato- che andiamo?!” Dopo essere andati di questo luogo. È stato proprio un rio di Castano Primo era già pieno a Roma ed aver visto il Papa, non bel momento, perché in fondo nei delle famiglie dei ragazzi e di tanti avevamo proprio idee. Poi un sabato gesti che facciamo nella nostra vita amici. mattina, su una panchina dell’orato- cristiana non conta l’eccezionalità rio, si è accesa una lampadina …. dell’evento, ma il cuore che ci si E così anche quest’anno la lan- mette. terna è arrivata sull’altare della no- Siamo partiti da una chiesetta stra chiesa, alla Messa delle dieci. sconosciuta, in mezzo a un bosco in Quest’anno le nostre bici hanno cima alla montagna. Un posto fuo- fatto miracoli, tra lunghe ding ova- Ci sono infine due persone che ri mano, senza neanche i cartelli che tion per il gruppo 2002!). vogliamo ringraziare: Il Sindaco di ti indicano come arrivarci, senza Saint Nicolas (Davide) e Aurelio, niente intorno, solo prato e abeti: Il percorso di quest’anno era par- che si sono resi subito disponibili, si una chiesetta che se tu vai lì a pre- ticolarmente “alpino”: da Saint Ni- sono dati da fare per accoglierci gare non lo sa nessuno. colas una bella discesa ci ha portato bene, con tanta generosità anche se È stata questa la lampadina che a Saint Pierre, per poi risalire la fino ad allora eravamo persone sco- si è accesa: è stato “grande” l’incon- Valsavarenche fino a Pont. Da lì la nosciute. tro con il Papa dell’anno scorso, strada è diventata un sentiero, che questa volta andiamo in un discese, abbiamo percorso a piedi per quasi salite impegnative, bei panorami, tre ore, fino a raggiungere il rifugio Ciao, alla prossima fiaccolata piste lungo i fiumi … Ma soprattut- Savoia al colle del Nivolet. to chi c’era seduto sopra, quest’an- La mattina del sabato si è I diversamente giovani no ha dato il meglio: dai vecchi del “aperta” sotto le nuvole, che ci han- della fiaccolata mestiere fino alle ragazze più giova- no tolto il panorama ma non l’entu- ni (una stanposto “piccolo”. siasmo. Abbiamo salutato il campo 6
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 C arissimi letto- ri, scrivo queste po- Eglise de Saint Nicolas che righe per raccon- tare la splendida 4 giorni di fiaccolata del 2017 tra il 7 ed il 10 Settembre. Il tema è sempre quello di “diffondere la luce” che può esse- re inteso principal- mente come amore di Gesù, della vita, della pace di noi esseri umani. La gita nasce in un pomeriggio di un cal- do fine estate quando in un mix tra entusia- smo, passione, felicità e tanta voglia di vita, un gruppo di 50 per- sone tra ragazzi, geni- tori organizzatori, ca- pitanati dal mitico Don Andrea Citterio una specie di piccolissima (capienza di sole 16 La sensazione finale si è poi avu- nouvelle Don Camillo dotato di persone) con uno splendido piccolo ta nell’ultimo strappo prima di arri- smartphone partono per Saint Nico- campanile ancora utilizzabile, gra- vare al culmine della fiaccolata cioè las, piccolo paesino della provincia zie ad un altare costituito natural- quando da Castano Primo si è partiti di Aosta, dove arrivati verso le 21, mente da un tronco d’albero con alla volta della messa delle 10 nella siamo stati accolti da un piccolo radici, in questo luogo ameno e Chiesa centrale di Canegrate, origi- signore molto gentile e disponibile molto ecclesiastico il Don Andrea ne della partenza, quando 8 impavi- di nome Aurelio che ha 69 anni ma ha tenuto una breve messa di aper- di ragazzi/e hanno deciso sotto un che ne dimostra qualcuno in più tura della fiaccolata 2017. cielo che piangeva immensamente fisicamente dato i tanti lavori che Al termine di questo breve ma quasi ha salutare con dolore la fine durante il giro in paese ci racconta intenso “mistero della fede” abbia- di questa splendida avventura, di cosa ha fatto in vita sua, ci ha fatto mo dato finalmente il VIA. SI PAR- fare l’ultima tappa di arrivo per por- visitare diversi luoghi del paese TE! tare quella Luce di Credo, Amore, stesso, dal locale sotto l’aula comu- Diverse tappe in 2 giorni che ci Speranza che la gente di questo nale concessaci gentilmente e amo- hanno portato dalla splendida al mondo vorrebbe e dovrebbe avere e revolmente dal Sindaco del paese meraviglioso paesaggio della Valle vivere e che era ed è la meta del sig. Davide Sapinet dove poi abbia- Canavese attraverso la Valasavaran- nostro viaggiare. mo dormito tutti, alle vecchie panet- che, il Col di Nivolet i 2 splendidi L’ingresso in chiesa delle 8 bici- terie di S. Nicolas fino alle case rifugi “Savoie” e “Città di Chivas- clette che hanno faticato con NOI dell’epoca e al museo di S. Nicolas so” dove le montagne toccano il cavalcate da questi destrieri grandi dove in mezzo ad un trionfo di mo- cielo con un dito a 2.600 mt di al- ed infiniti e scortate da tutti i parte- bilia realizzata ed intarsiata in noce, tezza immersi nella panna delle nu- cipanti alla fiaccolata ha sancito la si racconta la storia d’origine di vole che costituivano a 3 gradi una fine di una bella pagina della Vita di questo piccolo borgo, con una sorta di nebbia ovattata che ti isola- tutti noi e speriamo di tutti. splendida ma migliorabile biblioteca va dal mondo intero. Come detto in occasione di ulti- dove impera un pozzo di libri, mol- L’arrivo e la fatica di circa 300 me riflessioni fatte a margine dell’e- tissimi che spiegano ed insegnano il km di strada in bicicletta tra sole, sperienza, abbiamo visto e sentito Patois la lingua dialettale della Val- nebbia, pioggia e diluvio con diver- nel cuore la bellezza dei paesaggi, le, un po’ come il Fiammingo sta ai se tappe che ci hanno portato poi dell’unione ed amicizia, della voglia Belgi. dalla Valle Canavese passando tra le di stare insieme e fare gruppo, la La mattina presto di buona lena varie per Ivrea, Biella e Gattinara si forza il coraggio la voglia di non alle 8 abbiamo lasciato questo dol- è concluso sabato sera all’oratorio mollare, i genitori tornare ragazzi e i cissimo paese per salire a circa di Castano Primo dove il parroco ragazzi scoprire e divertirsi con i 1700/1800 mt di quota per raggiun- del paese ci ha gentilmente conces- genitori ma soprattutto è stato bel- gere la splendida chiesetta di “Santa so una bella struttura per dormire in lo…vedere ed esserci….. Maria della Neve” proprio nel gior- gruppo e poter fare una sentita no della Vergine Maria, in una posi- “cena conviviale” con la presenza OSL 2017 zione che dominava sulla Valle di anche dei famigliari ed altri compo- Aosta. nenti dell’oratorio dei nostri due Franco Marino In questa meravigliosa struttura, paesi San Giorgio e Canegrate. 7
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 " un calcio. Ciao io sono Sara, come ti chia- mi?" ...dito medio, Rifacciamo: "Ciao, come ti chiami?" ... "Marianna" Ecco, cosi è iniziata la mia avventura al quartiere zen ed ecco come Marianna, la bam- bina che mi era stata affidata, iniziava a togliere la sua co- razza. Ed ecco scoperto, dopo solo un giorno trascorso in- sieme, che Marianna sa gio- care a pallavolo, segue in tut- to e per tutto il fratello Anto- nino, non sa nuotare e perciò è entusiasta di fronte a chi ben sa farlo, costruisce castel- li di sabbia per poi distrug- gerli e ride tantissimo sotto la doccia dell'acqua fredda. Non è molto ma credo di 8
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 averla conosciuta ameno in parte; credo di aver conosciuto lo zen al- meno in parte. Sono bambini sfortunati, ingiu- stamente cresciuti, con famiglie di- sinteressate e con occhi che ti tra- sportano nelle loro storie, nei loro problemi. In questo senso è stato rivelante l’incontro con la psicologa e diret- trice dell’associazione Lievito con cui collaboravamo, Giusi, che con estrema concretezza e semplicità ci ha spiegato le dinamiche e i proble- mi sociali che gravano sul quartiere. Si tratta di una periferia di Paler- mo abitata da persone povere e con una mentalità sbagliata: basta pen- sare a quanto sia assurdo il fatto che una mamma possa essere felice del- la disabilita della figlia perché fonte di sostentamento; come può un bambino di otto anni accudire i figli in qualche modo loro possano rovi- bastati pochi pennarelli e qualche del fratello agli arresti domiciliari? narlo; è sbagliato pensare di poter palla per divertirci insieme come se Ma in mezzo a tutta questa cene- fare a meno dei loro colori solo per- ci conoscessimo da sempre. Sono re si nasconde una bellezza strabi- ché "sono solo un periferia"; è sba- infatti bastati tre pomeriggi insieme liante: quella dei nostri bambini. gliato pensare che "siano tutti delin- per affezionarci tantissimo gli uni Ed ecco il quartiere Z.E.N "zona quenti". agli altri. elementi nocivi" trasformarsi in Bisognerebbe al contrario, ed è Questa esperienza, senza dubbio "zona energia nuova" proprio grazie ciò che abbiamo fatto noi in quella molte forte, mi ha insegnato che a loro. settimana, immergersi nella loro non esistono muri che non si possa- Noi crediamo in loro, nel loro realtà e spogliarsi di ogni pregiudi- no abbattere e che i problemi non entusiasmo, nella loro voglia di zio per imparare ad accogliere l’al- vanno taciuti ma fatti propri e af- cambiamento; crediamo che la luce tro. frontati. che hanno dentro un giorno troverà Perché è cosi: giocando con loro Grazie quartiere Zen, sei più me- un posto nel grande mosaico del ti accorgi che sotto la corazza si raviglioso di quanto credi. mondo. trova tanta energia, tanta tenerezza e Ed è sbagliato pensare che il mo- quella voglia di giocare tipica dei Sara Vignati saico con loro sia meno bello, o che bambini della loro età. Sono infatti Cari lettori, Sono mesi che or- mai manco tra le pagine di questo giornale (o quello che ognuno di voi crede che sia), e spero francamente di esservi mancato. Questa volta non ho intenzione di tediarvi con noiose descrizioni di quadri o banali resoconti estivi; o meglio, prenderò spunto da un or- mai tradizionale appuntamento esti- vo della nostra parrocchia per par- larvi di altro. Come educatore dei 18-19 enni ho passato una settimana allo zen di Palermo. Confesso che, se non avessi subito pressione ester- ne di alto grado, non ci sarei mai andato. Ma perché allora sono parti- to? Perché era mio compito farlo in quanto educatore, voi direte, e certa- mente questa risposta non sarebbe da biasimare; ma non solo. Amo, amo follemente la Sicilia, il suo ci- bo, il suo mare, le colline e il canto si di opere arabe, normanne, bizanti- bano ci fa vedere ormai da anni sui dello scacciapensieri, il profumo ne a barocche. Ma questa Sicilia, palinsesti dell'amata Rai, o che pos- delle zagare e l'inebriante susseguir- quel fantastico paradiso che Montal- siamo fantasticare leggendo il gatto- 9
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 pardo e le storie di don Fabrizio loro, a loro volta vivono in un sel- sare di tutto questo? Probabilmente Salina non sono quello di cui abbia- vaggio contesto di violenta e usur- aveva ragione chi diceva che la ma- mo potuto godere. pazione. Allo Zen non regna la ma- fia è una montagna di merda (anzi, è Noi siamo stati allo zen, e lo zen fia, perché non ce n'è bisogno; lo l'Everest della merda), ma questi non è Palermo, non è Italia e non è spazio fisico con cui è stato sapien- 33.000 abitanti sono stati dimentica- Europa, è uno stato Franco, qualco- temente costruito lo Zen ha fatto si ti anche da noi, dallo stato, dalla sa d'altro, indecifrabile se non vi si che la gente, per sopravvivere, na- civiltà italiana. hanno i codici per accedervi e per sca già con una mentalità mafiosa, Suppongo si siano creati interes- capirlo. Io sono partito soprattutto senza nemmeno sapere chi siano si troppo forti tra i due Stati perché per vedere coi miei occhi questa stati Borsellino, Badalamenti, Fal- uno soccombesse in favore dell'altro realtà. Allo zen c'è una piccola cone o Tano D'Amico. I bambini (o almeno io credo), ma nel frattem- scuola, che ovviamente non funzio- dello Zen sono però la cosa più bel- po in Italia, membra fondatrice na, c'è una caserma con due poveri la che ho visto al mondo perché non dell'Unione europea, paese facente carabinieri che non possono uscire; hanno niente, e vivono di passioni, parte del g8, nel 2017, la gente vive non c'è lavoro, se non spaccio di desideri e gioie che noi lombardi, in una condizione denigrante, degra- droga; non ci sono negozi, se non tronfi sui nostri divani, ci siamo data, denigratoria e in un clima abusivi. Non ci sono regole; o me- dimenticati. I bambini dello Zen completamente incivile e infame. glio, regole ci sono, ma sono regole difficilmente sanno leggere, scrive- Fino a che punto si dovrà abusare che i 33.000 abitanti dello Zen han- re, pochi hanno una coordinazione della loro innocente pazienza? Fino no dovuto creare ad hoc. Allo Zen fisica accettabile, alcuni non riesco- a quando non si interverrà seriamen- molte famiglie mangiano solo una no neanche a disegnare, ma hanno i te per riqualificare uno spazio im- volta al giorno perché c'è una pover- sorrisi più belli che ci siano. Proba- menso e ridare dignità a persone che tà disarmante. Allo Zen i bambini bilmente per salvarli ci vorrebbe un ormai non la hanno più (e che non scommettono su lotte clandestine di esercito, di maestre però. sanno probabilmente cosa sia)? cani (pitbull, per la precisione), per E io, dopo aver visto tutto questo portare qualche soldo a casa. Allo degrado (e ho tralasciato di descri- Francesco Fusi Zen i bambini ti picchiano, perché vere cose peggiori) cosa posso pen- Ho capito una cosa molto importante grazie a questa esperienza… Basta fare mente locale su come a priori giudichiamo chi ha sbaglia- to, o chi viene accusato, o chi ci viene detto colpevole da una notizia in televisione, o pensare a quelle che vengono etichettate come “disgraziate” a bordo di una strada, ad aspettare qualcuno che si fermi. Tutte queste cose vanno gettate via, và detto che prima stiamo parlando di uomini e donne e non di prostitu- te e carcerati. Sotto gli sguardi e pensieri in- creduli di persone che mi dicevano “ma cosa stai facendo?” “ma tu sei matta, cosa ci vai a fare in carcere?” ho voluto mettermi in discussione… di più. del carcere, e delle ragazze di stra- provare ad avere poche certezze, Riscoprire il lato umano senza da? Probabilmente molto poco, e rendermi conto dei problemi reali, pregiudizi, conoscere in modo sin- tanto per sentito dire, perché non mi di gente reale. Scoprire altre realtà, cero, senza barriere e senza aver sono neanche mai informata… forse problematiche più vere e più paura di far emergere le mie fragili- appunto, mi mancava sapere real- “grandi”. Scegliere il confronto con tà. Imparare a convivere con poche mente cosa ci sta dietro, cosa prova- loro non solo per dare a loro qualco- cose, e con sentimenti e valori veri. no queste persone. Una frase de “Il sa, ma anche per ricevere, crescere Cosa sapevo prima del mondo Piccolo Principe” che mi piace mol- 10
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 sone, amici, conoscenti, allora mi sono detta che anche io forse posso riuscire a lasciare un segno, essere in qualche modo di aiuto, come gli altri hanno fatto con me. L’incontro con l’altro, che molto spesso ci frena e ci spaventa, magari solo perché non parla la nostra lin- gua. Torno a casa ricca, di questa esperienza, anche di quello che ab- biamo potuto fare con le ragazze di strada nigeriane.. è stato più difficile perché ci sono problematiche, logi- stiche a me estranee, molto spesso mi sentivo e mi sento impotente… non so cosa posso fare veramente per loro…. E allora ho deciso di fare quello che mi è più spontaneo, essere a completa disposizione, sen- za barriere, lasciarmi coinvolgere e lanciarmi anche in cose che non ho to è “ la vera realtà è quella invisibi- dizione, in qualsiasi caso. All’inizio mai fatto. le agli occhi”… questo è stato un qualcuno dei detenuti era un po’ Penso di aver visto il Signore in po’ il “motore” con il quale sono dubbioso, scontroso…. Ma la “scia ognuno dei loro sguardi, sia delle partita. del bene” li ha coinvolti, ho proprio donne, che degli uomini detenuti… Cos’ho trovato appena arrivata? visto il cambiamento di comporta- forse anche solo per un attimo.. Non posso dire di aver trovato un mento e atteggiamento in loro… la Spero tanto che possano riuscire ambiente uguale a Legnano e din- voglia di volersi veramente incon- a trovarlo anche loro, senza nascon- torni! A partire dal paesaggio, dalle trare. Questo mi ha riempito di dersi dietro a una maschera che persone, dai modo di essere e fare. gioia, mi ha fatto capire che è pro- realmente non ci appartiene. Mo- Mi sono sentita subito a casa, grazie prio vero, amore, carità, solidarietà strarsi, in modo incondizionato e all’accoglienza delle suore, che si sono sentimenti veri, invisibili agli senza filtri, postporre il bene, l’amo- sono rivelate sin da subito fantasti- occhi, ma in questo caso visibili nel re, la solidarietà, la carità. che. loro cambiamento. Un grazie infinite a due cavalieri La realtà del carcere al primo I momenti di formazione, in que- che nel buio ci hanno saputo dirige- impatto mi ha lasciato un attimo di sto senso, sono stati importanti per re, guidandoci in questo mondo che vuoto… come se durante una sinfo- farci entrare nell’ottica giusta, per piano piano abbiamo iniziato a co- nia ci fosse un’improvvisa pausa… farci riflettere e porci delle doman- noscere… e scoprendo che in realtà prima di entrare non pensavo pro- de… ho capito come realizzare, è uguale al nostro, solo che è visto prio a niente, volevo essere pronta mettere in pratica le parole di carità, da un’altra prospettiva. solo ad accoglierli. È stato importa- fede, che Gesù ci trasmette tramite Vi devo molto, è indescrivibile te non avere noi per primi, delle il Vangelo. I momenti di riflessione tutto quello che mi avete dato e tra- barriere con loro. Dare amore sem- e preghiera hanno alternato i mo- smesso, Suor Cinzia e Suor Luisa! pre e comunque, questa è una cosa menti in cui dovevamo veramente certa che di sicuro ora, tra una setti- metterci alla prova… concretizzare Con affetto mana o tra un anno lascerà la scia la parabola del buon samaritano. Beatrice, Giorgia, Roberta, nelle loro menti e nei loro cuori. Mi sono resa conto che molte Luca e Federico Essere pronti a donare, ad ogni con- volte ho ricevuto aiuto da altre per- 11
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 12
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 M P I salesiani sono una congregazione religiosa. I principali destinatari della loro missione sono i giovani, con un'at- tenzione particolare verso coloro che, a causa della povertà economica, sociale e culturale, non hanno la possibilità di costruire le basi per il loro futuro. Con il lavoro missionario, elemento fondamentale della Congregazione, i destinatari diventano i giovani di tutto il mondo. Esiste uno "stile missionario sa- lesiano" che caratterizza l'azione dei Missionari di Don Bosco. Uno stile e una presenza improntati alla compren- sione e alla valorizzazione delle realtà culturali, sociali e religiose con le quali i padri vengono a contatto. Il missionario salesiano rivolge la sua attenzione all'uomo intero. Cerca di dare una risposta non solo ai suoi bisogni materiali, ma anche alle sue aspirazioni morali e spirituali. Solo camminando insieme alle popo- lazioni locali si può agire sul piano mo- rale, spirituale, culturale, professionale, portando l'individuo e la comunità al raggiungimento di una piena e totale autonomia. 13
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 1 Virtuale è reale Dico o scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona. 2. Si è ciò che si comunica Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano. 3. Le parole danno forma al pensiero Mi prendo tutto Il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso. 4. Prima di parlare bisogna ascoltare Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura. 5. Le parole sono un ponte Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri. 6. Le parole hanno conseguenze So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi. 7. Condividere è una responsabilità Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi. 8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare. 9. Gli insulti non sono argomenti Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi. 10. Anche il silenzio comunica Quando la scelta migliore è tacere, taccio. 14
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 Diversi, in una storia comune. Noi e il “meticciato” dell’Italia multietnica È una esperienza ormai larga- mente comune: basta viag- giare a due passi da casa, muoversi per le vie delle città, o immergersi nella folla di un grande centro com- merciale per accorgerci di quanto stiamo cambiando. Dovunque in- contriamo i volti di persone dai li- neamenti diversi dai nostri. Il colore della pelle, i vestiti strani, l’accento delle parole che si intrecciano in linguaggi spesso per noi completa- mente incomprensibili: sono i se- gnali che stiamo andando sempre di più verso una società “plurale”, af- follata di gente che viene da luoghi e tradizioni molto distanti da quelli in cui siamo cresciuti noi “italiani” assistiamo. Chi reagisce in modo che altrimenti si sarebbero già dira- di nascita. È il mondo che il cardi- istintivamente emotivo alla crescita dati in modo impressionante. In nale Scola, già molti anni prima di del meticciato, influenzato magari vent’anni, dal 1993 al 2014, sono diventare arcivescovo di Milano, ci dalla propaganda di gruppi e partiti stati 971mila i bambini nati da geni- ha abituato a definire come quello che vedono solo il lato problematico tori stranieri. Nel 2015 la loro per- del moderno “meticciato”, costruito delle novità che stanno emergendo, centuale ha raggiunto il 15% delle sul mosaico di tante mescolanze che ha l’incubo di essere messo di fron- nascite complessive e pare che ulti- si incontrano e cominciano a fon- te a una sorta di invasione di stra- mamente, nella fascia che va dalla dersi in una storia condivisa. Molti nieri che ci stanno sommergendo scuola dell’infanzia alla scuola su- possono storcere il naso e avvertire come una marea destinata a spazza- periore, gli studenti stranieri siano un disagio profondo. Non mancano re via l’edificio della casa costruita arrivati alla soglia di 815.000, che i problemi e gli ostacoli che impedi- dalle generazioni che ci hanno pre- equivale a poco più del 9% della scono di intendersi veramente. Si ceduto. Prima di esasperare inutil- popolazione scolastica complessiva. generano frizioni e incidenti che la mente le cose, bisogna però impara- Sono cifre nell’insieme molto signi- cronaca spietata dei mezzi di comu- re a ragionare con freddezza, par- ficative, certamente, ma che dise- nicazione – cominciando dalla ma- tendo dai dati concreti. Sappiamo, gnano una realtà ancora largamente cabra cronaca nera dei telegiornali – per esempio, che tra il 2014 e il minoritaria: una realtà che impres- non manca di enfatizzare senza dare 2016 sono stati più di 500mila gli siona e attira l’attenzione, segnata prova di rispettoso equilibrio. Ma la immigrati sbarcati clandestinamente da vistose fragilità, da tante cose realtà dei nostri giorni, volenti o nelle isole e sulle coste meridionali che non funzionano per niente bene, nolenti, porta in questa direzione. Ci dell’Italia; 83mila nei primi sei mesi ma che non ci proietta di sicuro si può anche rifiutare di guardarla in del 2017. Non tutti loro rimangono nell’anticamera di una rivoluzione faccia, la realtà. Ma poi la realtà qui tranquilli nel nostro paese, che demografica disastrosa, a un passo diventa un muro nel quale si va per la maggior parte dei nuovi arri- dall’apocalisse che dovrebbe portare sbattere. vati è solo un ponte di transito per alla distruzione della nostra civiltà La confluenza di gente di ogni passare a mete più sicure nella fa- di tradizione occidentale, fondata (o tipo che comincia a convivere, fian- scia più a nord dell’Europa. Più sen- almeno una volta era così) sulla fe- co a fianco, nei più diversi ambiti sibile è l’influsso della crescita delle de cristiana. Se la civiltà si indeboli- della nostra vita sociale – la scuola, presenze di origine straniera sulle sce e l’edificio cristiano mostra cre- il lavoro, i luoghi di commercio, lo fasce più giovani di popolazione. In pe vistose, comunque è più per le svago… – è un dato che ci costringe una società che invecchia sempre di sue malattie interne, non per la crisi a riflettere. Possiamo mettere a fuo- più e dove si mettono al mondo provocata da fattori di concorrenza co almeno tre punti essenziali per sempre meno figli (nel 2016 la me- esterna. arrivare a capire meglio quello che dia è stata di 1,34 nuovi nati per Il secondo punto da sottolineare sta succedendo sotto i nostri occhi. donna, decisamente al di sotto della è che la tendenza alla crescita della Il primo elemento decisivo è co- soglia di sopravvivenza), sono so- mobilità dei popoli e quindi del ri- gliere le dimensioni reali del feno- prattutto i figli di immigrati ad ali- mescolamento demografico è una meno dei flussi migratori a cui oggi mentare i ranghi di più tenera età, tendenza inarrestabile del mondo in 15
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 ui viviamo. Può provocarci qualche travaso di bile, non pochi disorien- tamenti. Ma la “globalizzazione” del mondo contemporaneo sping esattamente in questa direzione. Una parte consistente dei flussi mi- gratori, poi, non èeanche frutto di scelte volontarie: è una patologia disordinata ingigantita dalle storture con cui il mondo occidentale euro- americano e le altre nazioni più ric- che della Terra hanno legato e su- bordinato a sé le parti più povere e meno attrezzate dell’umanità, deva- standole anche con intromissioni pesanti nella loro vita interna, che hanno finito con l’alimentare scontri venta, così, un punto di attrazione per colo- nie di stranieri prove- nienti anche da con- trade lontane. Fin dalle origini più re- mote della storia, la nostra penisola è stata una calamita potente e un ponte di collega- mento che ha messo insieme e fuso in una realtà nuova uomini e popoli di lingua, et- nia, tradizioni e fede diverse. È stata una lunga storia segnata da tante lacerazioni e conflitti, bagnata dal sangue versato. Ma il meticciato non è frut- to dei barconi che affondano nel canale di Sicilia: lo troviamo inscritto da sempre nel DNA del tessuto di fazioni, guerre civili, lotte sangui- mo di guardarla in faccia, è che non che ci costituisce. Dai tempi dei nose ed esplosioni di terrorismo di siamo assolutamente di fronte a una greci, degli etruschi e dei romani, cui stiamo pagando un caro prezzo. sconvolgente novità totale. Soprat- dei celti e dei popoli barbarici, dei Non si può evitare di fare i conti tutto questo dovrebbe tranquillizzar- conquistatori arabi venuti dal sud e anche con questi lati meno piacevoli ci e aiutarci a ragionare in modo dei normanni calati dalle terre fred- e luminosi della realtà scaturita dal serio e pacato su come gestire un’e- de del nord, fino ai francesi, agli progresso moderno. Noi stessi por- mergenza delicata, ma tutt’altro che spagnoli e agli austriaci che hanno tiamo la responsabilità delle soffe- distruttiva come un terremoto, per dominato a lungo porzioni consi- renze che costringono non solo i controllarne meglio i risvolti caotici stenti del nostro territorio, l’Italia è miserabili coperti di stracci, ma an- più pericolosi e piegare a un esito sempre stata uno spazio di incontro/ che giovani diplomati e laureati, positivo i drammi che produce: per scontro in cui si sono amalgamate gente sposata con famiglie e figli viverla, insomma, come un’occasio- lingue, parentele e culture portatori sulle proprie spalle, lavoratori e pro- ne che ci costringe a ripensare cosa dei germi di una molteplicità spetta- fessionisti incapaci di trovare sboc- vuol confrontarsi con chi è diverso colare. L’Italia, come la conosciamo co adeguato nei luoghi di origine ad da noi, come si può essere quello oggi, è il frutto storico di questa abbandonare la loro vita di prima e che siamo senza respingere nessuno instancabile capacità di includere a tentare nuove strade, anche a costo a priori, aprendo la nostra identità, l’altro senza mai ridurlo a una sem- di pagare prezzi altissimi, dopo es- la nostra intelligenza e il nostro cuo- plice pedina dei propri giochi per sersi aperto un varco nel recinto del re a chi ci ha fin qui ignorato e ma- l’affermazione di un bene egoistico, nostro benessere garantito alla stra- gari persino ci disprezza. Non è solo su di sé. grande maggioranza di chi ci vive. da oggi che la nostra terra italiana si L’ultimo aspetto che la realtà ci trova investita dagli spostamenti di Danilo Zardin (1) costringe a riconoscere, se accettia- gruppi consistenti di uomini e di- 16
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 C arissimi amici di Canegra- te, ho saputo dal Dott. Zar- din che avete avuto qualche notizia rienze che ho vissuto e mi sembra bello che anche voi conosciate, per- ché possiate avere una maggior con- mia prendendola dal periodico del- sapevolezza che il cammino della la Comunità Pastorale di Fagnano vita cristiana davvero si sta com- Olona. Avevo indicato questo modo piendo con modalità diverse ma in per avere informazioni su di me sintonia profonda in tutto il mondo. perché non riuscivo a prevedere Siamo parte di una Chiesa che, oltre una disponibilità di tempo a questo ad essere "Cristiana" è sul serio scopo. Ora riesco a mandarvi alcu- "Cattolica", cioè "Universale". ne righe scritte solo per voi. Le esperienze che vi comunico riguardano proprio la fede e la fra- Innanzitutto sto bene e sto inco- ternità. minciando ad usare il portoghese della sua Cappella (le foto la mo- brasiliano con una capacità che mi L . strano in costruzione) dedicata a consente non solo di parlarlo ma La Parrocchia di Arame, dove "Sao Josè Operario". anche di comprendere quello che la sto, ha un'estensione di quasi 4.000 Si sono dati molto da fare per gente mi dice, pur se devo pregare kmq ed è articolata in una "città" di ricuperare i fondi necessari all'ac- di "parlare lentamente". circa 15.000 abitanti, a sua volta quisto del terreno e alla costruzione, suddivisa in "bairros" (quartieri) con le "barraquinhe", bancherelle poiché è molto "allargata sul territo- dove mettevano in vendita cibi con- rio, quasi tutte le abitazioni sono di fezionati da loro; hanno poi avuto un piano solo (quelle su due si pos- un piccolo contributo dalla Parroc- sono contare sulle dita di una ma- chia di Fagnano. no). In tutte le Comunità ci si trova Il resto del territorio è occupato ogni settimane al Sabato sera per il da "povoados" (nuclei abitati), alcu- "Culto", guidato dal "Responsabile ni molto distanti dalla città (anche della Comunità". 70 km). I testi per il Culto sono predispo- Gli abitanti di tutto il territorio sti dalla Diocesi e sono intonati alla della Parrocchia sono tra i 35 e i Liturgia Domenicale, con alcune 38.000. variazioni. Teniamo presente che la Comu- nità Cattolica, pur assolutamente Il momento religioso "proprio" maggioritaria, ha accanto a sé co- di ogni Comunità, oltre ai periodi munità "Evangeliche" di vario "forti" e alle feste comuni, come orientamento (noi diciamo Avvento-Natale e Quaresima- "protestanti"); l'ateismo invece Pasqua, è il "Festejo", nove giorni nell'America Latina non ha consi- di "Culto serale" che concludono stenza. con la festa del Santo Patrono. Ogni Il Latino-Americano è sempre, anno, variando i temi del percorso in qualche modo, un "credente". di lettura dei testi biblici, riflessio- Infatti, mentre comprendo tutto Tanto i quartieri cittadini che i ne, preghiera, è offerto un cammino quel che dicono ad esempio coloro nuclei extraurbani sono animati da di ravvivamento e maturazione nella che parlano alla televisione, faccio Comunità cristiane di varie dimen- fede. fatica a capire la gente quando parla sioni, da qualche centinaio a mille e In alcune serate ho partecipato per comunicare con gli amici: in- più abitanti. (la guida rimaneva completamente flessioni particolari, abbreviazioni Le Comunità cittadine (o appena ai membri della Comunità, io ero che per loro sono normali per me fuori) sono 11, quelle sparse nell' presente come fedele laico) al mo- diventano degli ostacoli. "Interior" (che è il grande spazio mento di preghiera comunitario, che Spero poi che nella carissima intorno alla città) sono 38. dura orientativamente un'ora. Comunità di Canegrate il cammino Ogni Comunità ha una Cappella Ho ascoltato le riflessioni offerte sia sempre vivo nella fede e nella con un salone per il Catechismo: la ai presenti dai Responsabili. Anche fraternità. Comunità del quartiere intorno alla a Cajazeira, un povoado dell'Inte- Vorrei comunicarvi alcune espe- via S. Giuseppe si è da poco dotata rior, ho sentito il Responsabile, un 17
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 uomo non ancora 40enne, sposato e purtroppo già ve- dovo con una figlia piccola, che è un "lavoratore della terra". Devo dire che trovai la sua "omelia", con riflessio- ni sulla Parola di Dio del giorno, veramente ottima. Mentre partecipavo pensavo a queste Comunità, nate dal Battesimo amministrato dai frati Cappuccini nel girare tra i piccoli abitati dei boschi, continuate con una presenza molto saltuaria del Prete (due-tre volte l'anno; ne- gli ultimi 8 anni il mio confratello era solo e la pre- senza era una volta l'anno), che hanno conservato la fede e la gioia di essere cristiani così. E pensavo alle nostre Comunità, alla chiamata alla corresponsabilità di tutti i fedeli fatta esplicitamente nel Concilio Vaticano II ormai più di 50 anni or sono. Pensavo alle difficoltà che si incontrano nel costituire le "Comunità Pastorali" perché ogni Parrocchia vuole il "suo" Prete e senza di lui non va avanti la vita co- munitaria, di fede, di preghiera e ascolto della Parola. Come sarebbe necessario crescere nel Popolo di Dio in modo tale che tutti, come credenti fratelli, si aiutino a camminare nella fede comune, assumendosi anche, in comunione con il Ministero Ordinato che garantisce la successione apostolica, la responsabilità di questa costruzione comunitaria nella fedeltà al pro- getto del Signore ... L . La esprimono in molti modi: nei canti, con abbrac- ci, ma la fraternità si "tocca con mano" quando uno "dà gratuitamente qualcosa di suo per chi sa che ha bisogno, fraternamente". Monsignor Mario Delpini in visita alla Parrocchia di È una Comunità molto povera, ma ormai quatto Arame, con Don Mario, altri sacerdoti, le suore e un volte l'anno (avevano iniziato con due) ognuno è invi- gruppo di chierichetti. tato a portare qualcosa di suo per costituire delle "ceste basiche" (si chiamano così: è un sacco che con- tiene riso, olio, scatolame etc. che permette alla fami- glia un respiro economico) a favore dei più poveri. E devo dire che la risposta è davvero notevole. Con un'integrazione (ma non grande) dai fondi parrocchia- li si riesce a soccorrere ogni volta 200 famiglie nella città. Questo mi ricorda molto ciò che avveniva - e pen- so avvenga ancora - a Canegrate con la "Caritas". Le modalità sono un po' diverse ma il contenuto, come lo ricordo, è uguale. Ed è un ricordo gioioso. La differenza sta nella situazione economica gene- rale, che a Canegrate è di un certo benessere, qui inve- ce è davvero di povertà; sono famiglie povere che aiu- tano altre più povere. Con la gioia di poter dare un sostegno e di vivere quella condivisione che Gesù ci insegna. Vi saluto con riconoscenza per il grande aiuto che mi avete dato a crescere nella fede, per l'amicizia con cui mi avete accompagnato mentre ero tra voi e dopo. Saluto e ricordo in modo particolare, in comunione di preghiera, d. Gino e d. Andrea. Vi chiedo di accompagnarmi ancora con le vostre orazioni. Il Signore vi benedica tutti. da Arame - Maranhao - Brasile, p. Mario. 18
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 Bਁਚਅਅਔਔਅ: Oh mamma, ti prego, non farmi andare a scuola oggi… la odio! Devi per forza andarci, figlio mio. Pri- ma di tutto hai quarantasei anni… e poi sei il preside! Pierino: Diciamo sempre le preghiere prima di mangiare. Maestra: Che bello vedere un bambino così devoto! Pierino: Veramente no! Il fatto è che nostra madre è una cuoca terribile! Pietro: Papà, sono sicuro di essere sim- patico alla mia maestra. Papà: Che cosa te lo fa pensare? Pietro: Guarda, mette sempre bacini a crocette vicino alle mie addizioni! Pierino va dalla mamma e le fa "Mamma mamma ho una notizia buona e una cattiva..." "Inizia da quella buo- na, caro!" "Allora quella buona è che ho preso dieci in classe!" "Bravissimo!!! E quella cattiva?" "Quella cattiva è che non è vero!!!" Un rapinatore sale su un autobus a Na- poli e grida: "Fermi, questa è una rapi- na!". Un signore si alza e dice: "Maronn' mia, che spavento, pensavo fosse 'o controllore!". Un carabiniere va dall'edicolaio e dice "È uscito Diabolik?" e lui "No" allora il carabiniere urla "Circondate l'edico- la!!" Pierino si precipita verso un automobi- lista che sta per fermarsi accanto al marciapiede : presto, signore, presto!gli grida datemi un poco di benzina per favore! la mia scuola sta bruciando!!!! 19
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 SETTEMBRE 2017 OFFERTE DA METÀ GIUGNO A METÀ SETTEMBRE 2017 BATTESIMI € 690,00 MATRIMONI € 900,00 FUNERALI € 1.310,00 PROVENIENTI DA: Visita ai malati € 895,00 Cassetta S. Colomba € 531,21 A FAVORE DI: Parrocchia in genere € 1.210,00 S. Colomba (N. N.) € 100,00 Seminario € 1.000,00 Carità del Papa € 760,00 Fondo famiglia e lavoro € 100,00 S. Pietro € 1.000,00 S. Pietro (Rinnovamento nello Spirito) € 100,00 S. Antonio € 500,00 IN OCCASIONE DI: Festa di S. Colomba € 1.846,00 20
COMUNITʵ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLIX N° 4 - SETTEMBRE 2017 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Giugno - Luglio - Agosto) N D C Roncari Noah - Lecco - 7 Novembre 2016 Gatti Lavinia - Milano - 30 Settembre 2016 Zanzottera Alicya - Rho - 26 Gennaio 2017 Teoldi Matilde - Milano - 27 Agosto 2017 Banfi Raniero - Legnano - 23 Febbraio 2017 Bollati Leonardo - Magenta - 2 Dicembre 2016 Scerbo Edoardo - Milano - 20 Settembre 2016 Iacobacci Manuel - Magenta - 30 Giugno 2016 Pomaro Lara - Magenta - 20 Dicembre 2016 Menegazzi Beatrice Sofia - Busto A. - 10 Febbraio 2017 Gambini Letizia - Rho - 15 Novembre 2016 Ometto Eleonora - Legnano - 20 Settembre 2016 Sabatino Andrea - Legnano - 23 Aprile 2017 Orette Michelle Okeoghene - Legnano - 22 Maggio 2016 N Curigliano Andrea con Assoni Vera Nori Magliulo Raffaele con Durante Maristella Russo Domenico con Musso Aurora Introini Matteo con Creuso Serena Giani Michel con Nupieri Francesca Spotti Andrea Eugenio con Frenati Erica Travaini Emanuele con Guerra Francesca I Casiraghi Franca, di anni 85; Rambotti Maria, di anni 89; Grindati Luigi, di anni 85; Carenzio Anna di anni 88; Sardella Mauro, di anni 46; Zanzottera Cesare, di anni 94; Masotina Massimo, di anni ; Macchi Pietro, di anni 82; Brizzi Salvatore, di anni 67; Coltella Elena, di anni 61; Ruzza Martinai, di anni 87; Favalli Lucia, di anni 71; Padoan Gino, di anni 93; Settimi Luigi, di anni 94; Gaio Edda, di anni 91; Ghirotto Silvano, di anni 89.
NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “CANEGRATE” Sante Messe domenicali e festive Sante Messe feriali Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 8.30 ore 10.00 8.30 Chiesa Parrocchiale ore 11.30 Lunedì 20.30 Chiesa Antica (Plurintenzionale) ore 18.00 8.30 Chiesa Parrocchiale Numeri telefonici Martedì 18.30 S. Colomba (Plurintenzionale) Parroco: don Gino Mariani 0331 411803 Coadiutore: don Andrea Citterio 0331 403907 8.30 Chiesa Parrocchiale 338 7874881 Mercoledì Residente: don Massimo Frigerio 0331 411510 16.00 S. Antonio Suore: 346 6951735 8.30 Chiesa Parrocchiale Giovedì 18.00 S. Pietro (Plurintenzionale) Sante Confessioni Venerdì 8.30 Chiesa Parrocchiale 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Sabato Ore 15.00 – 17.30 Sabato 8.30 Chiesa Parroc.(Plurintenzionale) La SEGRETERIA PARROCCHIALE è aperta nei seguenti giorni Lunedì - Mercoledì - Venerdì 18.00 – 19.30 0331 – 403462 Sabato 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni: Domenica 10.00 – 12.00 0331 – 410641 Lunedì e Mercoledì 15.00 – 17.00 NOTIZIE UTILI E ORARI DELLE CELEBRAZIONI PARROCCHIA di “SAN GIORGIO SU LEGNANO” Sante Messe domenicali e festive Sante Messe feriali Vigiliare: ore 17.30 Nel giorno: ore 8.00 Lunedì 8.30 Chiesa Parrocchiale ore 10.30 ore 17.30 Martedì 8.30 Chiesa Parrocchiale NB - La S. Messa delle 17.30 dalla prima domenica di 8.30 Chiesa Parrocchiale Mercoledì Maggio all’ultima di settembre alla Chiesa del 20.30 Chiesa Parrocchiale CROCEFISSO alle ore 18.30. Giovedì 8.30 Chiesa Parrocchiale Numeri telefonici 8.30 Chiesa Parrocchiale Parroco: don Antonio Ferrario 0331 401051 Venerdì 18.30 Chiesa Parrocchiale Suor Irma 3892467528 Sante Confessioni Sabato 15.30 – 17.30 IL PROSSIMO NUMERO USCIRÁ IL 26 NOVEMBRE 2017
Puoi anche leggere