Rinascimento europeo - Il Saggiatore
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Gianni Cuperlo Rinascimento europeo Il libro dell’Europa che siamo stati, che siamo e che dobbiamo diventare Che cos’è l’Europa? È un sogno nato durante la prigionia su un’isola, in un momento in cui nessuna speranza sembrava possibile. È un muro abbattuto da una folla festante che si scioglie in un abbraccio atteso da trent’anni. È una genera- zione di giovani attivisti che riempie le piazze animata dal desiderio di dare un futuro al pianeta. Ma l’Europa è anche il voto della Brexit. È l’affermazione di movimenti guidati da valori opposti all’idea di comunione pacifica nata dalle ma- cerie del conflitto. È la costruzione di barriere là dove non ce n’erano da decenni. È il corpo di un bambino morto in mare mentre cercava di raggiungere le nostre sponde. Gianni Cuperlo si fa strada in questo intrico in cerca di una visione diversa, vitale dell’Europa: il suo è un raccon- to appassionato che parte dalle radici della nostra storia In libreria dal 3 marzo condivisa e, attraverso Carlo Magno, Erasmo, Machiavelli, Montesquieu, Mazzini e altri grandi pensatori, arriva a in- dividuare una prospettiva per il prossimo futuro, un oriz- zonte costruttivo; un nuovo Rinascimento europeo. Quella € 22,00 | pp. 256 di Cuperlo è una narrazione di ampio respiro, che costrui- sce pagina dopo pagina ponti e confronti tra il presente e Gianni Cuperlo (Trieste, 1961) è un politico ita- il passato, tra i momenti di coesione e le pagine più nere: liano. È stato deputato dal 2006 al 2018 con il l’accordo di Maastricht e la crisi greca, gli incontri a Trieste Partito democratico, per il quale ha ricoperto tra Svevo e Joyce e il rapporto tra Brecht e Strehler, il pessi- la carica di presidente. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Basta zercar (Fazi, 2009), Sinistra, e mismo di Hobbes e la battaglia di Greta Thunberg. poi (Donzelli, 2017), In viaggio (Donzelli, 2018) e Rinascimento europeo è un libro di pensiero e di azione. Una Un’anima (Donzelli, 2019). ponderata riflessione sulla natura e sul percorso dell’Euro- pa unita che vuole essere anche un intervento: un invito rivolto in primis alla sinistra perché riprenda in mano le redini di questa entusiasmante e contraddittoria avventura per condurla verso un domani di accoglienza, progresso e uguaglianza.
Nicola Nurra Plasticene L’epoca che riscrive la nostra storia sulla Terra Pensate a un acquario domestico ricco di decine di specie che avete curato per mesi. Poi un giorno iniziate a introdurre nell’acquario specie nuove, che si alimentano di quelle pre- senti e non hanno nessuno che le predi. In più manomette- te la pompa dell’acqua, facendo calare il livello di ossigeno e modificando il pH. Infine decidete di riempire quell’acquario di sporcizie, buste e imballaggi, fino a quando dei pesci pre- senti all’inizio non saranno sopravvissuti che due o tre. Ecco, per quanto folle possa sembrare, questo è ciò che abbiamo fatto alla flora e alla fauna marina e terrestre nell’arco di poco più di un secolo. Eppure non è troppo tardi per rimediare. Nicola Nurra ci conduce nel Plasticene: la nostra epoca. Un momento storico senza precedenti, in cui un prodotto ine- sistente fino alla sua introduzione da parte dell'uomo – la In libreria dal 3 marzo plastica –, si è imposto in pochissimo tempo come una tra le più pericolose minacce per la sopravvivenza di specie ani- mali, piante ed ecosistemi. A partire dalla sua esperienza di biologo marino e dagli incontri fatti con scienziati che in- € 22,00 | pp. 320 dagano lo scioglimento dei ghiacci polari e la diminuzione della corrente del Golfo, le isole di plastica galleggianti e lo Nicola Nurra (Portoferraio, 1971) È un natu- sbiancamento delle barriere coralline, Nurra ci introduce ai ralista, biologo marino e operatore scientifico preoccupanti scenari climatici di domani; a ciò che irrime- subacqueo. Insegna Biologia marina presso diabilmente succederà se non interveniamo subito. Ma il suo l’Università di Torino e ha pubblicato su diverse riviste scientifiche del settore. Collabora con il è anche il racconto di chi a questo «irrimediabile» si oppone: CNR – Istituto delle Scienze Marine di Venezia di chi da anni fa informazione sul tema; di chi progetta si- ed è presidente e fondatore di Pelagosphera, stemi di analisi della biosfera sempre più precisi; di chi lotta una cooperativa di monitoraggio ambientale politicamente per intervenire sulle emissioni inquinanti. marino. Plasticene è una narrazione scientifica allo stesso tempo in- quietante e affascinante, . Un campanello d’allarme cui però possiamo ancora dare risposta, riuscendo a salvare, insieme al pianeta, anche quella bizzarraspecie di mammiferi bipedi e onnivori che lo abita da qualche centinaio di migliaia di anni.
Pierre Bourdieu Le regole dell’arte Genesi e struttura del campo letterario Un esordiente è sempre un eretico poichè introduce un ele- mento di novità in un campo che ha le sue regole e tradizio- ni. Per la letteratura occidentale, il XIX secolo ha segnato il momento in cui questa dinamica si è resa più evidente, perché è allora che essa ha assunto quella conformazione di «campo di produzione» autonomo che si è mantenuta sta- bile fino ai giorni nostri: l’idea che non esistano enti esterni che dettino di che cosa si debba scrivere e che, invece, il rico- noscimento e la consacrazione di un artista letterario siano materie esclusivamente di dibattito interno, appannaggio di critici, intellettuali e editori. Da lì in avanti la letteratura è di- ventata un gioco chiuso in se stesso, comprensibile davvero solo a chi vi partecipa. In Le regole dell’arte, Pierre Bourdieu sistematizza e mette in pratica due dei suoi più noti strumenti metodologici per in- In libreria dal 10 marzo dagare i rapporti tra arte e uomo: quello di «campo», inteso come principio di organizzazione sociale, e quello di «habi- tus», ovvero l’insieme delle disposizioni e pratiche rappre- sentative di un gruppo. Partendo dalla pittura del Quattro- € 24,00 | pp. 512 cento e procedendo poi con un’approfondita analisi della Introduzione di Anna Boschetti letteratura francese dell’Ottocento, Bourdieu mostra come non sia sufficiente conoscere le origini sociali e le disposi- Traduzione di Anna Boschetti zioni individuali di un autore per poterne comprendere le e Emanuele Bottaro scelte artistiche, ma che ogni artista si muove sempre all’in- terno delle possibilità espressive del proprio campo. Pierre Bourdieu (Denguin, 1930 - Parigi, 2002), In quest’opera seminale, Bourdieu mette in discussione in filosofo e sociologo, è stato uno degli intellet- modo nuovo la concezione sacrale di una cultura che si tuali più rilevanti del XX secolo. Tra le sue opere vuole raccontare come pura, ed evidenzia le norme sociali più importanti ricordiamo: Meditazioni pasca- implicite che regolano i modi in cui essa viene prodotta e ri- liane (Feltrinelli, 1998), La distinzione (il Mulino, 2001), Il senso pratico (Armando, 2003) e Il domi- cevuta. Il suo è il tentativo di descrivere in modo definitivo nio maschile (Feltrinelli, 2014). il complesso rapporto tra arte e società e il ruolo dello stu- dioso in esso: un obiettivo ambizioso che, fra le sue pagine, si fa rivoluzionario.
Ferruccio Parazzoli Elefanti bianchi Un uomo girovaga notte e giorno nei dintorni di piazzale Loreto inseguendo le storie della variegata umanità che li abita. Un medico, stanco della vita e dei suoi dolori, è os- sessionato dal dubbio se Cechov si preparasse da solo le marmellate. Un bambino diventa amico di un vecchio pro- fessore che ha perso la cattedra per non avere abiurato la fede fascista ereditata da un padre podestà. Un papa afri- cano reazionario si trova d’improvviso a confronto con il suo anziano predecessore creduto morto. Fellini, Pasolini, De Filippo, Magnani, Sordi e Ingrassia si riuniscono a cena per parlare della realizzazione di un film immaginifico dal titolo Il Terrorista. Odisseo ricorda la sua vita dopo la mor- te, dialogando con figli, moglie e amanti sui fatti che hanno seguito il ritorno a Itaca. Questi sono solo alcuni dei bizzarri, ironici, introversi Ele- fanti bianchi di Ferruccio Parazzoli, eterogeneo mosaico di racconti, romanzi, saggi narrativi, prose di viaggio, sceneg- In libreria dal 17 marzo giature teatrali e frammenti di varia natura. Un insieme di testi inediti all’interno dei quali si alterna una sinfonia di personaggi memorabili e luoghi letterari – dalla Milano di € 25,00 | pp. 712 corso Buenos Aires e del Pio Albergo Trivulzio alla Roma sede del papato e di cinematografiche trattorie popolari – Prefazione di Helena Janeczek che attraversa l’intero spettro dell’immaginario di Parazzo- li: la riflessione sulla scrittura e sul ruolo dello scrittore a Ferruccio Parazzoli (1935) autore di numerosi confronto di volta in volta con la perdita dell’ispirazione e romanzi, racconti e saggi, tra i quali ricordiamo il fallimento o con il successo e la noia, la patina grottesca Trilogia di piazzale Loreto (Mondadori, 2011), che ricopre ogni tragedia, il declino dei corpi e delle anime, Amici addio (Sem, 2018), Il grande peccatore le infinite maschere abitate dal potere, il nichilismo dosto- (Bompiani, 2019) e Happy Hour (Rizzoli, 2020). evskijano di chi vorrebbe credere e non riesce più. Per il Saggiatore sono usciti Altare della Patria (2011), Eclisse del Dio Unico (2012), Il fantasma di Coronata dalla prefazione di Helena Janeczek, quest’opera Dio (2013) Nessuno muore (2014) e Teatro Italia è uno scavo nelle possibilità polifoniche della scrittura che (2020). oltrepassa i confini del realismo e della mimesi. Una serie di originali e difformi narrazioni che, al pari di una man- dria di elefanti, avanzano impetuose e armoniche come un corpo solo.
Priya Basil Come diventare femminista Questo non è un mondo per donne. Ogni spazio che ti cir- conda, ogni strada su cui guidi, ogni libro di anatomia su cui il tuo medico ha studiato, perfino la temperatura media nell’ufficio in cui lavori sono stati pensati in base alle esi- genze del corpo maschile. Se sei donna verrai pagata meno di un uomo, riceverai più molestie di un uomo, verrai cre- duta meno di un uomo raccontando di aver subito una vio- lenza. È un mondo in cui alle donne è lasciata solo la libertà di lottare per perdere. E a volte neanche quella. Priya Basil ha sentito questa verità ribadita di continuo nel corso della sua vita: nel segreto familiare cui nonna Mumji alludeva con gli occhi bassi, nello sguardo giudicante di sua madre, che racchiudeva tutti gli sguardi – di biasimo, desi- derio, disprezzo – a sua volta ricevuti, nella sua stessa espe- rienza quotidiana. È da qui, molto prima che dalla lettura di Hannah Arendt e Judith Butler, che è nato il suo femmini- smo: dalla sensazione di vivere sin dall’infanzia, al pari delle In libreria dal 17 marzo altre donne che ha conosciuto, in una gabbia senza sbarre creata dagli altri. Come diventare femminista è un invito ad aprire gli occhi € 19,00 | pp. 208 sulla società che ci circonda e a prendere consapevolezza delle infinite limitazioni cui continua tuttora a essere sot- Traduzione di Alessandra Castellazzi toposto il genere femminile: perché solo rendendoci conto di quanto la discriminazione sia endemica attorno a noi – Priya Basil (Londra, 1977) scrive per il Guardian basti pensare che una persona su cinque in Europa ritiene e altre testate. Con il suo primo romanzo, Profu- che le donne inventino spesso accuse di abusi o di stupro mo di spezie proibite (Piemme, 2011), nel 2007 – potremo fare a pezzi questo mondo e ricostruirne uno a è stata candidata al Dylan Thomas Prize e al misura di tutte e tutti. Commonwealth Writers’ Prize; i successivi, The Quello di Priya Basil è un pamphlet intimo, diretto ed Obscure Logic of the Heart (2010) e Strangers on the 16:02 (2011), sono stati tradotti in otto lin- esplosivo. Un’opera che ci porta a riconsiderare le nostre gue. Il Saggiatore ha pubblicato nel 2021 Elogio stesse scelte e azioni, il modo in cui ci parliamo e ci ascol- dell’ospitalità. tiamo tra noi, come ci raccontiamo e come immaginiamo il futuro: perché la parola «femminista» non rimanga solo uno slogan su una maglietta alla moda, ma diventi il nome di una rivoluzione.
Louise Glück Ricette per l’inverno dal collettivo Inverno. Il sole è un dono raro e apprezzato, la notte arriva troppo presto, il cibo ha un sapore più amaro. Sospesi in questo grigiore guardiamo indietro o avanti, ciò che è stato e che forse ci aspetta: colori più caldi riempiono le nostre estati di coperte stese tra gli aranci, di viaggi in macchina tra campi sconfinati che scorrono via in un finestrino. Ma ciò che il sole bacia proietta allo stesso tempo, dietro di sé, un’ombra più scura, ed è lì che l’inverno si annida: in una speranza o nel ricordo di una persona che abbiamo perso; in una gioia minuta, più duramente guadagnata, e dunque cento volte più preziosa. In Ricette per l’inverno dal collettivo le parole di Louise Glück ci rinfrancano come un camino acceso quando fuo- ri, dalla finestra, vediamo la neve tingere di bianco l’erba. I suoi versi, nella loro meravigliosa e cruda semplicità, ci In libreria dal 24 marzo svelano memorie, suoni, voci e sensazioni che avevamo di- menticato, che sono suoi ma irrimediabilmente € 14,00 | pp. 96 DAL LIBRO Traduzione di Massimo Bacigalupo «In certi anni un vecchio non tornava dai boschi, e allora la moglie Louise Glück è autrice di dodici libri di poesie e doveva trovare due raccolte di saggi. Ha vinto il Premio Nobel una nuova vita, come aiutoinfermiera, o supervisionando per la Letteratura nel 2020 «per la sua incon- i giovani che facevano i lavori pesanti, o vendendo fondibile voce poetica che con austera bellezza i panini nel mercato all’aria aperta mentre cadeva la neve, rende universale l’esistenza dell’individuo». Tra avvolti gli altri premi ricordiamo la National Humani- in tela cerata – Il libro contiene ties Medal, il premio Pulitzer, il National Book solo ricette per l’inverno, quando la vita è dura. In Award, il premio Bollingen, il Wallace Stevens Award conferito dall’Academy of American Po- primavera, ets e la Gold Medal for Poetry dell’American chiunque può preparare una buona colazione. Academy of Arts and Letters. Insegna a Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusetts.
Nicole Perlroth Così mi hanno detto che finirà il mondo La corsa agli armamenti cibernetici e il futuro dell’umanità Questa storia inizia da due semplici numeri, ma potrebbe concludersi con la prossima guerra mondiale. È il racconto di come ogni giorno l’equilibrio politico di interi stati sia deciso da una sequenza di zero e uno combinati in un codi- ce. Di come dietro gli stessi dispositivi che usiamo per lavo- rare o connetterci in rete si combattano battaglie in grado di mettere fuori uso agenzie governative, ferrovie, bancomat e persino distributori di benzina. Di come, mentre scorriamo tranquillamente la nostra homepage, eserciti di hacker mer- cenari stiano creando virus capaci di causare danni parago- nabili all’11 settembre. E questo nel silenzio più assoluto. Nicole Perlroth ha passato sette anni in giro per il mondo a In libreria dal 24 marzo investigare gli abissi del mercato delle armi digitali: è volata in Ucraina mentre i programmatori russi lanciavano vio- lenti attacchi via web per destabilizzare la situazione politi- ca interna; ha esaminato gli hard disk con i dati trafugati da € 28,00 | pp. 640 Edward Snowden alla National Security Agency; ha incon- Traduzione di Valentina Muccichini trato i cacciatori di bug che inseguono le ricche ricompense pagate da Google per scoprire le proprie falle interne prima di eventuali nemici esterni; ha viaggiato tra il Messico e gli Nicole Perlroth (San Francisco, 1982) gior- Emirati Arabi, l’Argentina e Israele, intervistando funziona- nalista per il New York Times, per cui scrive di cybersicurezza e spionaggio digitale. ri governativi e dissidenti politici, esperti di sicurezza infor- matica e cybercriminali. Così mi hanno detto che finirà il mondo è un’appassionante narrazione in presa diretta degli invisibili combattimenti in atto attorno a noi per il controllo della nostra vita digitale, dei nostri consumi e perfino delle nostre istituzioni. Un’o- pera che ci svela come anche una guerra senza morti possa essere devastante, se combattuta dentro il buio senza fondo di uno schermo nero.
Eduardo Halfon Lutto Una famiglia costretta a una fuga senza fine, dall’Europa dei campi di concentramento e poi dal Guatemala. Un mistero che circonda un annegamento. Segreti che prendono for- ma nella malia delle acque di un lago. Lutto è l’opera più significativa di uno dei massimi scrittori di lingua spagnola: un’immersione letteraria nell’infanzia, nella memoria, nella perdita e nel silenzio, che ci spinge sulla soglia di una rive- lazione: che il senso del nostro presente abiti nel dolore del passato. Il protagonista Eduardo Halfon (come l'autore stesso) torna al suo paese natale per scoprire la verità su Salomón, fratel- lo di suo padre annegato da piccolo nel lago vicino alla loro casa d’infanzia. La sua famiglia ha deciso di non parlarne mai, di far scomparire quella vicenda e quel dolore dalla propria vita: la ricerca del protagonista si snoderà invece nei luoghi e nei tempi, a ricostruire la storia di una famiglia vissuta e fuggita ovunque nel mondo (Guatemala, Miami, In libreria dal 31 marzo Polonia, Berlino, New York), per poi ritrovarsi intorno a quel lago, luogo magico e scuro. DAL LIBRO € 19,00 | pp. 112 «Si chiamava Salomón. Morì quando aveva cinque anni, Traduzione di Ilide Carmignani annegato nel lago di Amatitlán. Così mi dicevano da bam- bino, in Guatemala. Che il fratello maggiore di mio padre, il figlio primogenito dei miei nonni, quello che sarebbe stato Eduardo Halfon è uno dei più celebrati autori mio zio Salomón, era morto annegato nel lago di Amatit- ispanofoni contemporanei. Nel 2011 ha ricevu- lán, per un incidente, quando aveva la mia età, e che il suo to la borsa di studio Guggenheim e nel 2015 gli è stato consegnato in Francia il prestigioso corpo non era mai stato ritrovato. Noi passavamo tutti i fi- Premio Roger Caillois di Letteratura Latinoame- ne settimana nella villetta dei nonni ad Amatitlán, sulla ri- ricana. Con Lutto ha ricevuto il Premio Nazio- va del lago, e io non potevo posare gli occhi sul lago senza nale di Letteratura in Guatemala. Attualmente immaginare che all’improvviso sarebbe spuntato il corpo è titolare di una borsa di studio della Columbia senza vita del piccolo Salomón. Me lo immaginavo sempre University e vive a Parigi. pallido e nudo, a fior d’acqua, sempre a faccia in giù, vicino al vecchio molo di legno. Non conoscevo i dettagli dell’inci- dente, e neanche mi azzardavo a chiederli. Nessuno in fa- miglia parlava di Salomón. Nessuno ne pronunciava mai nemmeno il nome.»
Miranda Rose Hall Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione 3-27 marzo 2022 Regia Lisa Ferlazzo Natoli Piccolo Teatro Studio Melato La prima volta che Noemi ha sentito parlare di estinzione è stata all’asilo, quando la maestra le spiegò che Dorothy, il suo dinosauro giocattolo verde, apparteneva a una specie scomparsa in un’era geologica precedente, durante la Quin- ta Estinzione di massa. Una storia che si ritroverà a raccon- tare su un palco quasi trent’anni dopo, in lacrime, a un pub- blico di sconosciuti. Noemi piange. Piange per l’imminente sparizione del vespertilio bruno – un pipistrello del Norda- merica; per la morte e risurrezione dell’alga zostera e per la propria madre che, bambina, trovò la nonna distesa senza vita in cucina; piange per tutti noi, che spariremo in silenzio mentre la Terra rimarrà a osservare. In libreria dal 10 marzo Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione è assieme un urlo di terrore e un inno alla vita. Un monologo che la voce impacciata, confusa e spezzata della sua giovane protagoni- sta trasforma in un rito collettivo: un lamento che ci ricorda € 13,00 | pp. 96 come la morte di uno equivalga alla morte di tutti. Il raccon- Traduzione di Margherita Mauro to di Noemi comincia dalla nascita della vita sulla Terra per proseguire attraverso la lunga sequenza delle specie che sono Prefazione di Telmo Pievani state cancellate dalla storia, fino a mostrare come negli ulti- mi duecento anni gli esseri umani abbiano prodotto cambia- Miranda Rose Hall è una drammaturga e sce- menti talmente decisivi nell’ecosistema da condurli sull’orlo neggiatrice americana. I suoi testi sono stati della più grande estinzione di massa della storia; o, più preci- messi in scena negli Stati Uniti, in Canada e in samente, abbiano lasciato che alcuni di loro – europei, bian- Europa. È fondatrice e leader artistico di Lub- chi, ricchi – colonizzassero il globo ai danni dell’ambiente e Dub TheatreCo, compagnia di teatro fisico con dei loro stessi simili di diversa provenienza etnica o sociale. sede a New York. Uno spettacolo per chi vive in tempi di estinzione è stato finalista al Susan Miranda Rose Hall scrive un testo commovente e sincero Smith Blackburn Award nel 2021. che unisce l’arte del monologo al coinvolgimento del letto- re/spettatore come partecipante di una narrazione condivi- sa. Introdotta dalla prefazione di Telmo Pievani, quest’ope- ra è un’occasione per fermarci a riflettere su cosa significhi davvero «scomparire»; e per capire come riuscire a pren- derci ancora cura l’uno dell’altro, quali alberi di una stessa grande foresta.
Abbecedario per il mondo nuovo Ogni alfabeto contiene innumerevoli storie. Alla A possiamo incontrare una nuova Antigone, segretaria convinta che la vi- ta non si possa ridurre al solo lavoro. La B è una betulla in cui si cela il segreto della vita dopo la morte, e che va annaffiata con amore. Nel cuore della C si aprono una dopo l’altra delle crepe: una donna fuggita dalla sua famiglia si guarda indie- tro per la prima volta, mentre un’altra che è sempre rimasta fedele inizia a chiedersi che senso abbia restare. La bellezza dell’alfabeto è che non richiede un ordine di lettura, possia- mo perderci dentro la vocale di un amore e ritrovarci nella consonante di un viaggio, per poi perderci ancora e ancora. Comporre un Abbecedario per il mondo nuovo: questa la sfi- da lanciata dal Piccolo Teatro di Milano ai finalisti e vinci- tori del premio Hystrio – Scritture di Scena e del premio Riccione – Pier Vittorio Tondelli. Ventisei drammaturghi entro i trentacinque anni, uno per ogni lettera dell’alfabeto, che hanno scelto ciascuno una parola che avesse un valo- In libreria dal 17 marzo re simbolico e fondativo dell’immaginario futuro, e su essa hanno costruito una propria creazione narrativa. Il risultato sono ventisei testi teatrali sperimentali, da un dialogo sul- € 24,00 | pp. 408 la letteratura tra amici cresciuti con Harry Potter a un mo- nologo notturno sulle note della Rapsodia ungherese n.2 di Prefazione di Gerardo Guccini Franz Liszt, da un’intervista allo Yeti dopo la fine del mon- do a una conversazione tra due marinai su una barca che, Antigone di Valentina Gamna, Betulla di Michele forse, non ha neanche un capitano. Ruol, Crepe di Francesco Toscani, Deserto di Riccardo Arricchito dalla prefazione di Gerardo Guccini, Abbeceda- Favaro, EEE di Greta Cappelletti, Fumatore di Valeria rio per il mondo nuovo un’antologia di voci e storie uniche, Patota, Garbo di Tobia Rossi, Hollywood di Tommaso Fermariello, Isola di Rosalinda Conti, Justine di Tatja- nella quale si riflettono le inquietudini di una generazione na Motta, Kat basis di Marco Morana, Letteratura di trovatasi a varcare le soglie di un cambio d’epoca dai con- Fabrizio Sinisi, Marinai di Carlo Guasconi, Nibbio di torni come mai prima confusi: un labirinto di contraddi- Luca Tazzari, Omissis di Martina Ruggeri, Industria zioni e trasformazioni che il teatro può ancora riuscire a indipendente, Pn gos di Margarita Egorova, Quasi di Stefano Fortin, Rovesciato di Maria Teresa Berardelli, raccontare; cui, soprattutto, può ancora offrire le parole per Simultaneit di Christian di Furia, Tu di Pier Lorenzo il suo disvelamento. Pisano, Unni di Michelangelo Zeno/Diego Zanoni, Vuoto di Francesco Bianchi, Wireless di Ian Bertolini, Xabaras di Pablo Solari, Y.E.T.I. di Niccol Matcovich, Zitta di Fabio Pisano
Laura Curino Big Data B&B Milano, giorni nostri. Una ricca signora gestisce un gra- zioso bed & breakfast dove alloggiano solo professionisti del mondo della rete: professori di informatica, ricercatori, analisti, commercianti di dati, ma anche filosofi, antropo- logi e avvocati. La donna, esperta di tisane e infusi, di me- tadati e digitale non sa quasi nulla – o almeno così vuole far credere –, perciò di quasi tutto si occupa Fabrizia, una giovane brillante ma arresasi, dopo anni di studio e titoli in- fruttuosi, a vivacchiare. Di Fabrizia si innamoreranno uno dopo l’altro pressoché tutti gli ospiti del bed & breakfast, ignari del fatto che, mentre si stanno lanciando in impro- babili tentativi di seduzione, l’anziana signora frughi tra i loro file, indaghi sulle loro vite e sui loro progetti. Con esiti imprevedibili. Laura Curino dà vita a un divertente atto unico che affron- ta alcune delle questioni centrali del nostro rapporto con la tecnologia, nel lavoro e nel privato. Grazie a una scrittura In libreria dal 24 marzo leggera e precisa, la vita al Big Data B&B si mostra, scena do- po scena, uno specchio rivelatore di comportamenti e ten- denze preoccupanti del nostro contemporaneo: dal data mi- € 16,00 | pp. 80 ning portato avanti in modo silenzioso e implacabile dalle grandi aziende – la specialità di Mr Count – alle sempre più Prefazione di Roberta Carpani frequenti violazioni della privacy in nome di una supposta maggior sicurezza – di cui farà le spese Joe Cavalier, il russo- Laura Curino (Torino, 1956) è un’attrice, regista americano spiato da telecamere fin dentro il suo bagno. e drammaturga. È direttrice artistica del Teatro Arricchita dalla prefazione di Roberta Carpani, Big Data Giacosa di Ivrea, insegna Scrittura teatrale all’U- B&B è una commedia domestica dalle molte sfaccettature, niversità Cattolica di Milano e ha collaborato scritta con il contributo dei docenti del META, network del con numerosi teatri nazionali, tra cui lo Stabile Politecnico di Milano che si occupa delle istanze etico-filo- di Torino e il Piccolo Teatro di Milano. sofiche correlate all’innovazione tecnica e scientifica. Un’o- pera che racconta come gli algoritmi siano diventati i reali padroni del grande ostello che è la nostra società e che rivol- ge a tutti noi una domanda inquietante: di chi è la responsa- bilità di un errore, quando sono i numeri a sbagliare?
Sergio Blanco Zoo 26 marzo – 5 maggio 2022 Scritto e diretto da Sergio Blanco Piccolo Teatro Studio Grassi Regia Lisa Ferlazzo Natoli Un uomo e un gorilla si scrutano a vicenda, unendo i palmi delle proprie mani attraverso un vetro sottile. Una distanza di nove milioni di anni li separa l’uno dall’altro: il tempo in cui una minuscola e accidentale variazione nel genoma di un grande primate ha permesso ad alcuni discendenti di comporre sinfonie, dipingere opere d’arte e camminare sulla Luna, mentre altri diventavano più grossi e muscolosi e venivano braccati fin quasi all’estinzio- ne. Ora, uno davanti all’altro nel vecchio padiglione di un giardino zoologico, ogni differenza tra loro sembra svanita, in un dialogo muto al di fuori della storia. Zoo è il racconto dell’incontro tra un drammaturgo, un gorilla e una veterinaria, e dei sorprendenti incroci tra le loro tre esistenze. Arrivato allo zoo per scrivere un testo In libreria dal 31 marzo sulle scimmie, Sergio – alter ego dell’autore – si imbatte in Tanzdo e ne resta affascinato. Guidato dalla dottoressa Rozental, che studia il gorilla da quando è arrivato dopo € 15,00 | pp. 168 essere stato salvato da un’epidemia, Sergio tenterà da quel momento di costruire con l’animale un legame attraverso le Traduzione di Angelo Savelli arti, riuscendo infine a farlo appassionare a Stendhal, Schu- Prefazione di Roberto Marchesini bert, Fellini e Bacon. Ciò che per la dottoressa è un risultato strabiliante sarà però solo l’inizio di un inaspettato ribalta- mento: a mano a mano che il rapporto tra i due si intensifi- Sergio Blanco (Montevideo, 1971) è un dram- maturgo e regista franco-uruguaiano. Nel corso ca, infatti, Sergio riconoscerà sempre più in Tanzdo un suo della sua carriera ha vinto numerosi premi in simile, fino a provare per lui una passione inedita e travol- America Latina e in Europa. Le sue opere sono gente, in un’evoluzione narrativa che metterà in discussione state tradotte, pubblicate e messe in scena in ogni certezza e distinzione tra umano e animale, civiltà e trenta paesi. mondo selvaggio. Sergio Blanco scrive un’opera visionaria sull’incontro tra arte e natura, scienza e finzione, qui presentata con la pre- fazione dell’etologo Roberto Marchesini. Un testo che invita a proiettarci oltre le colonne d’Ercole della nostra raziona- lità per raggiungere una verità più vera, anche solo per un istante; come riuscire a toccare un’altra parte di sé, a lungo dimenticata, attraverso un vetro trasparente.
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