Wes Anderson, quasi per caso - Il Saggiatore
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Wally Koval Wes Anderson, quasi per caso Vecchi fari a strisce rosse e bianche, casinò in legno ai piedi del Monte Bianco, hotel dai colori pastello, stazioni ferro- viarie attraversate da treni a vapore, binocoli a gettone sul molo di un lago: abbiamo imparato che l’arte imita la realtà, ma in ogni angolo del pianeta appaiono edifici che sembra- no usciti quasi per caso da un film di Wes Anderson. Que- sto libro è una raccolta di storie e luoghi «andersoniani» davvero esistenti e visitabili in tutta la loro simmetrica bel- lezza. Un invito alla scoperta e allo smarrimento, a guardare il mondo dal punto di vista del più romantico e agrodolce dei registi contemporanei. DAL LIBRO Ora capisco cosa significa essere quasi per caso se stessi. In libreria dal 4 novembre Grazie. Non ho ancora le idee chiare su cosa significhi esse- re deliberatamente me stesso, ammesso che io sia proprio questo, ma non importa. A tutto il gruppo esprimo profon- da simpatia e tanta gratitudine per aver scoperto e condivi- € 49,00 | pp. 368 so queste scene singolari e affascinanti. Prefazione di Wes Anderson Wes Anderson Traduzione di Andrea Libero Carbone Wally Koval ha creato il profilo Instagram @acci- dentallywesanderson nel 2017, e ora conta più di un milione di follower. Crea e pubblica contenuti ogni giorno con l'aiuto della moglie, Amanda, e il loro cane, Dexter, a Brooklyn, New York.
Allan Bay con Paola Salvatori Nuova cucina italiana 1400 ricette fra tradizione e innovazione Quanto è italiana una tortilla? E un hamburger di trota con panna acida alla Worcester? Vi sembra una bestemmia in- serire nel canone delle ricette nazionali un poke di riso o un borsch? Il mondo evolve, si allarga, si apre ogni giorno alle trasformazioni, e il cibo, che del mondo è una delle ani- me, si trasforma con lui. Oggi c’è una nuova cucina italiana, che convive serenamente con la tradizione, innovandola e ampliandola. Allan Bay ci guida alla scoperta dei cambiamenti che hanno attraversato il patrimonio culinario nazionale negli ultimi anni, dalla grande fusion che ha fatto diventare la maggior parte dei piatti regionali proposte nazionali, condivise dalle In libreria dal 4 novembre Alpi alla Sicilia, fino alla più recente rivoluzione portata dal web e dai social, che hanno permesso a chiunque di accede- re a ricette da tutto il mondo. Uno scambio dinamico e sem- pre in qualche modo traditore, perché qualunque novità si € 25,00 | pp. 1032 adatta ai gusti locali, generando proposte originali e deli- ziose, qui presentate con chiarezza e dovizia di particolari: Allan Bay è un critico, scrittore e giornalista eno- da antipasti come la bamia in agrodolce o i blini con caviale gastronomico. Ha collaborato a lungo con il Cor- a primi piatti quali gli gnocchi d’ortica in salsa al porto o riere della Sera e oggi è responsabile per la Lom- l’orzo risottato con mele. Paola Salvatori, a completamento bardia e membro del comitato di direzione della dell’opera, ci aiuta a scoprire e capire la storia di alcune delle Guida de L’Espresso. Tra le sue numerose opere ricordiamo Cuochi si diventa (Feltrinelli, 2003), più classiche ricette italiane. la Garzantina della Cucina (Garzanti, 2010), Cosa Nuova cucina italiana, edizione aggiornata del preceden- mangiamo (con Nicola Sorrentino; Electa, 2011), te volume sulla «cucina nazionale italiana», è insieme uno Le ricette degli altri (Feltrinelli, 2011), Basta una straordinario strumento per conoscere come si è evoluto e pentola (Gribaudo, 2019) e Il libro completo dei arricchito in poco tempo il nostro modo di mangiare e uno sughi, delle salse e dei ragù (Giunti, 2020). sconfinato ricettario pieno di consigli pratici alla portata di Paola Salvatori è una storica della cucina ita- qualunque tipo di cuoco, che sia esperto o alle prime armi. liana. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Nove- Un’autobiografia collettiva attraverso il palato per capire chi cento in cucina (Pendragon, 2014). siamo stati, chi siamo oggi e chi saremo domani.
Jenny Jägerfeld Mats Strandberg Mostri in terapia Notti gelide a Stoccolma, notti da menti malate. Una psi- cologa scompare all’improvviso. Nel suo studio, vengono ritrovate registrazioni, mail e appunti su quattro casi parti- colarmente interessanti: un dottore con una doppia perso- nalità, una creatura mostruosa messa al mondo da un genio della medicina, un bellissimo dandy che sembra non invec- chiare mai e una vampira psicotica. A sedersi sul lettino della psicologa, è evidente, sono stati quattro dei più noti personaggi della letteratura dell’orrore: dottor Jekyll, Frankenstein, Dorian Gray e Carmilla. Co- s’hanno rivelato, durante le loro sedute? Quali demoni alber- gano nella mente di questi «mostri»? Da dove provengono le loro ossessioni e i loro delitti? Leggendo queste interviste impossibili, scopriamo quanto i loro dilemmi siano eterni, quanto anche oggi sia doloroso accettare la parte più oscura In libreria dal 4 novembre di sé, quanto sia importante non odiare se stessi anche se il mondo ci respinge, quanto sia difficile invecchiare in una società ossessionata dalla giovinezza, quanto sia complicato esplorare la propria sessualità. € 23,00 | pp. 304 Il libro di Mats Strandberg e Jenny Jägerfeld mescola psico- Traduzione di Valeria Gorla logia e letteratura, scienza e cultura popolare, ci fa scoprire e Samanta K. Milton Knowles i più intimi pensieri dei mostri più famosi della letteratura. E ci aiuta a conoscere e curare altri mostri: quelli che, fuori Jenny Jägerfeld e Mats Strandberg: lei è una dalle pagine, ci portiamo dentro ogni giorno. psicologa e psicoterapeuta, autrice di numero- si libri per bambini, lui è uno dei più apprezza- DAL LIBRO ti scrittori horror e fantasy della Svezia. Hanno Esimia dottoressa, avuto l’idea per questo libro dopo aver visto uno spettacolo teatrale su Frankenstein e aver l’orario da voi proposto va benissimo. Se si presenta un certo realizzato che tutta la vicenda si sarebbe risolta Sig. Hyde non lasciatelo entrare; vi spiegherò meglio duran- in fretta se solo i protagonisti ne avessero parla- te la nostra seduta. to con uno psicologo. Con stima, dott. Henry Jekyll
Paul Mason Come fermare il nuovo fascismo Storia, ideologia, resistenza Facciamo un’ipotesi fantascientifica: i nazisti riescono a in- ventare una macchina del tempo e nelle ultime settimane della Seconda guerra mondiale inviano una squadra nel fu- turo per creare il Quarto Reich. La squadra arriva nell’Eu- ropa di oggi. Dapprima si scandalizza per l’ultraliberismo della nostra società, per la nostra musica e la cultura de- generata. Poi vede partiti di estrema destra inondare i me- dia e fare bottino di voti con una retorica violenta contro femministe e migranti. La squadra impara a usare internet e si rende conto che tutte le sue idee circolano a livello glo- bale sui canali Discord e sui gruppi WhatsApp tra milioni di persone arrabbiate. Guarda i segni premonitori di una guerra civile negli Stati Uniti manifestarsi sotto l’occhio be- nevolo dello stesso presidente. Capisce che la sua missione In libreria dal 4 novembre è superflua: i fascismi non sono affatto stati sconfitti, anzi godono di ottima salute e si preparano al trionfo. Questa non è fantascienza. In Come fermare il nuovo fa- € 25,00 | pp. 360 scismo Paul Mason racconta come il futuro della nostra de- mocrazia sia minacciato dall’ascesa di movimenti autoritari Traduzione di Marina Astrologo che hanno incanalato la rabbia di chi si sente lasciato in- e Bruna Tortorella dietro dalla società, l’amarezza di chi ha creduto nelle pro- messe infrante del neoliberismo e, soprattutto, la parados- Paul Mason (Leigh, 1960), giornalista economi- sale paura della libertà e delle conquiste della democrazia. co, ha lavorato per la Bbc e l’emittente Channel Mason traccia inquietanti parallelismi tra l’ascesa di Hitler 4. Tra i suoi libri ricordiamo Live Working or Die e Mussolini e quello che sta accadendo sotto i nostri occhi Fighting (2008), La fine dell’età dell’ingordigia con il tacito consenso di parte della politica. (Bruno Mondadori, 2009) e Why It’s Kicking off Everywhere (2011). Il Saggiatore ha pubblicato Perché l’antifascismo non è un distintivo alla moda, ma il so- Postcapitalismo (2016) e Il futuro migliore (2019). lo e unico antidoto al ritorno dei tempi più bui dell’umanità.
Sabina Minardi Il grande libro del vintage Drive-in, Polaroid, la Vespa. Le borse all’uncinetto, i pantaloni a vita alta, le Vans. Frien- ds, Mazinga Z, Dune. La voce di Orietta Berti che fuoriesce da una cassa bluetooth mentre un barman in gilet e baffi a manubrio serve un Old Fashioned in uno speakeasy inau- gurato da poco. Che cos’è questa confusione di immagini e oggetti di epoche diverse, stili di vita dimenticati e musica retrò? Che cos’è questa nostalgia nell’aria? La risposta sta tutta in una parola: vintage. Sabina Minardi ci conduce in un colorato viaggio nel cuore di uno dei grandi cortocir- cuiti del contemporaneo: tra moda e costume, storia e ten- denze giovanili, Il grande libro del vintage spalanca le por- te di questa indefinibile Wunderkammer di destini che si riavvolgono e gusto dell’usato. Un’opera fondamentale per comprendere perché più ci proiettiamo nel futuro più sia- mo affascinati dal passato; per ritrovarci nei panni appena smessi, che rivestiremo domani. In libreria dall’11 novembre € 29,00 | pp. 272 Sabina Minardi (Catania, 1970), giornalista, è responsabile delle pagine culturali dell’Espres- so. Cura la rubrica di libri «Bookmarks» e ha ide- ato e condotto la serie video per ragazzi «Bo- okZ». Ha pubblicato il romanzo Caterina della notte (Piemme, 2017).
Giorgio Strehler Lettere agli italiani «Credo che oggi si debba avere fiducia non tanto nella so- cietà, quanto piuttosto nell’essere umano. Nell’individuo. Deve esserci un modo per vivere un po’ meglio.» Per tutta la vita Giorgio Strehler ha alternato alla carriera artistica l’impegno politico, con pari passione e ardore: oltre a essere stato un faro per la scena teatrale nazionale, infatti, per qua- si mezzo secolo ha pubblicato articoli sui principali quoti- diani italiani e ha militato nei partiti della sinistra, fino a essere eletto prima al Parlamento europeo e quindi al Sena- to, sempre intrecciando ai grandi eventi storici del secondo Novecento le proprie riflessioni e i propri vissuti. Le Lettere agli italiani raccolgono il fiore di questa lunga esperienza da intellettuale pubblico, il suo pensiero sull’ere- dità della Resistenza, sull’emergere del razzismo, sulla fine dell’Unione Sovietica, sulla necessità di unire culturalmente l’Europa in «un nuovo Umanesimo europeo» ancor prima che a livello di istituzioni, su Tangentopoli e sul crollo della In libreria dall’11 novembre Prima Repubblica, sul bisogno di giustizia e sugli eccessi del giustizialismo. Quelle di Strehler sono considerazioni mai banali e sempre espresse con coraggio, esponendosi in pri- € 18,00 | pp. 168 ma persona nelle assemblee e sulla carta stampata, all’inter- no delle quali trovano spazio inediti e intimi ritratti di luo- Prefazione di Ferruccio de Bortoli ghi e personaggi: dalla Trieste dell’infanzia alla tanto amata A cura di Giovanni Soresi Milano, da Sandro Pertini a Norberto Bobbio, senza dimen- ticare il compagno di strada Paolo Grassi, con cui fondò il Piccolo Teatro. Giorgio Strehler (Trieste, 1921 - Lugano, 1997), maestro del teatro del Novecento, ha diretto Queste pagine – arricchite dalla prefazione di Ferruccio de oltre duecento spettacoli di prosa e lirica, pre- Bortoli – rappresentano una testimonianza unica di impe- diligendo autori come Goldoni, Shakespeare e gno civile e delle possibilità che ha l’arte di «agire tra le stra- Brecht e compositori quali Verdi e Mozart. Nel de del mondo». Un invito che dal cuore del turbolento xx 1947, con Paolo Grassi e Nina Vinchi, ha fondato secolo giunge intatto sino a noi: perché il palcoscenico del il Piccolo Teatro di Milano. Nei primi anni novanta presente torni a essere un luogo in cui la voce e le speranze a Parigi ha dato vita all’Unione dei Teatri d’Euro- degli uomini possano risuonare. pa. È stato parlamentare europeo per il Psi (1983- 1984) e senatore nelle file della Sinistra Indipen- dente (1987-1992).
Johannes Itten Teoria della raffigurazione e della forma Nell’autunno del 1919 Walter Gropius invita Johannes It- ten a fare parte del corpo insegnante del neonato Bauhaus a Weimar. La celebre scuola non ha ancora un programma definito e Itten propone di inserire in un corso preliminare tutti gli studenti che mostrano un interesse di tipo artistico. Al pittore viene lasciata la più totale libertà riguardo ai temi e alla struttura delle lezioni: è l’inizio di uno dei corsi più innovativi della scuola e l’occasione per ribaltare il concetto tradizionale di insegnamento artistico basato sulla ripeti- zione di modelli consolidati. Il corso ha lo scopo di impratichire gli studenti con le più diverse modalità di raffigurazione – pittura, scultura, foto- grafia, uso del colore, del ritmo e dei contrasti di forme e to- nalità – al fine di trovare quella più consona alle inclinazioni individuali e produrre opere ispirate non da modelli teorici, In libreria dall’11 novembre ma da un’emozione. Le lezioni di Itten sono introdotte da esercizi di respirazione che eliminino rigidità e tensioni dal corpo, e proseguono sfidando la creatività degli allievi nei modi più vari: si scompongono i capolavori di Goya e Giot- € 23,00 | pp. 160 to in sezioni di luce e ombra; si sperimenta con tessuti, legni Traduzione di Silvia Verdiani e metalli, toccandoli, plasmandoli e assemblandoli; si cerca il modo più spontaneo di riprodurre a memoria la corteccia di un albero o di tracciare con poche linee istintive l’essenza Johannes Itten (Südernlinden, 1888 - Zurigo, 1967) ha insegnato dal 1919 al 1923 al Bauhaus di una tigre o di un cavallo al galoppo. di Weimar e successivamente a Berlino, Krefeld Teoria della raffigurazione e della forma, che raccoglie le e Zurigo, dove ha diretto il museo Rietberg fino indicazioni creative di Johannes Itten per il suo insegna- al 1956. Nel 2010 il Saggiatore ha pubblicato Ar- mento al Bauhaus e le riproduzioni dei lavori degli allievi, te del colore. è una fonte inesauribile di idee e intuizioni e, oggi come allora, il manifesto di una concezione rivoluzionaria dell’ar- te: un’arte che nasce non dall’imitazione del passato ma da un’emozione profonda e personale.
J.B. MacKinnon Il giorno in cui il mondo smette di comprare I primi ad accorgersi che qualcosa è cambiato sono i com- messi dei negozi: quel giorno stanno clamorosamente man- cando gli obiettivi di vendita. Poche ore dopo i responsabili di zona mandano resoconti preoccupati ai loro capi. Il gior- no successivo gli addetti ai magazzini dei maggiori siti di shopping online vedono i loro ritmi frenetici rallentare. Nel giro di pochi giorni il colore del cielo cambia con il calare delle emissioni di anidride carbonica. Il mondo ha smesso di comprare: non è l’inizio di un romanzo distopico; è l’uni- ca cosa che può salvare noi e la Terra. Parliamoci chiaro: è lo stile di vita basato su un consumo costante la causa principale del collasso ecologico. Siamo disposti ad avviare trasformazioni radicali su scala globale per rendere più verde e sostenibile il nostro stile di vita, ma non a diminuire i nostri acquisti, quello no, è l’ultimo tabù. In libreria dall’11 novembre Se smettiamo di comprare, dicono politici ed economisti, sarà una catastrofe, la fine della nostra società e di milioni di posti di lavoro. Ma è davvero così? Per rispondere a questa domanda, J.B. MacKinnon ha attra- € 22,00 | pp. 384 versato il pianeta parlando con gli ultimi cacciatori-raccogli- Traduzione di Giorgio Basso tori africani, con dirigenti dell’industria della moda e con chi lavora negli stabilimenti tessili in Bangladesh, con pubblici- tari più o meno pentiti e membri di comunità autosufficienti, J.B. MacKinnon (Sheffield, 1970), giornalista, at- tualmente collabora con The New Yorker e tie- con chi produce oggetti usa e getta e chi li cura come prodotti ne un corso di scrittura presso la University of artigianali. Ha visitato gli ultimi luoghi degli Stati Uniti in British Columbia. I suoi articoli sono stati pub- cui i negozi sono chiusi la domenica; ha attraversato città in blicati su National Geographic e The Atlantic. Ha cui, avendo tagliato l’illuminazione artificiale, si è tornati ad pubblicato The 100-Mile Diet (2007; con Alisa ammirare le stelle; ha scoperto insospettabili sacche di resi- Smith), Dead Man in Paradise (2007) e The Once stenza al consumo nel cuore del Giappone ipertecnologico. and Future World (2013). Ridurre i nostri consumi non è un processo indolore, ma è possibile, necessario e non rimandabile se vogliamo inter- rompere la spirale distruttiva che sta devastando le nostre vite e la Terra.
Bere come un vero scrittore 100 ricette per ricreare i drink che hanno ispirato i giganti della letteratura Lettori, aspiranti scrittori, appassionati del buon bere e bar- tender dilettanti, questo libro è per voi: troverete ricette, do- si, consigli, aneddoti per preparare e gustare i drink bevuti e raccontati dai più grandi scrittori e poeti di tutte le epoche. Trascorrete il pomeriggio sorseggiando assenzio alla Close- rie des Lilas in compagnia di Charles Baudelaire, Paul Ver- laine e Oscar Wilde. Prima di cena dissetatevi con il Gin Rickey di Francis Scott Fitzgerald, il Manhattan di Dashiell Hammett, il Black Velvet di Donna Tartt o il Vesper Martini (agitato) di Ian Fleming. Riscaldate la vostra serata con il Negus di Jane Austen, il Gin Twist di Walter Scott o l’Hot Toddy speciale di Gustave Flaubert. Lavorate tutta la notte alla macchina da scrivere buttando giù Singapore Sling (con mescal e birra a parte) In libreria dal 18 novembre come Hunter S. Thompson. Tirate fino al mattino nella White Horse Tavern in compagnia di James Baldwin e Nor- man Mailer, ma non sfidate il record di diciotto whisky di fila di Dylan Thomas. Se questo tour de force alcolico e let- € 00,00 | pp. 296 terario vi ha lasciati provati, non temete: l’Horse’s Neck di Traduzione di Camilla Pieretti Noël Coward o il Bloody Mary da colazione di Raymond Carver vi rimetteranno in sesto per nuove ricette e letture. Testi a cura di Margaret Kaplan Illustrazioni di Jessica Fimbel Willis
Arthur Rimbaud Una stagione all’inferno Arthur Rimbaud è un mito nero e eterno: passato, presente e futuro del mondo a rovescio. A diciott’anni ha trascorso Una stagione all’inferno, nel ba- ratro del proprio essere, nell’abisso dell’esistenza, dove nes- suno mai ha osato tanto. In lui sono la follia e il genio del maledetto, del punk, di tutto ciò che la norma rifiutava ieri, calpesta oggi e disprez- za domani; in lui si è riconosciuta una rivoluzionaria come Patti Smith, che qui introduce la Stagione e ne porta alla luce la forza negli anni mai sopita, mostrando quanto l’ar- te sia sempre stata, e sempre sarà, qualcosa che scuote dal- le profondità della terra la pace posticcia della superficie. Edgardo Franzosini traduce ex novo il testo, scrivendo una versione conclusiva che ci invita a cercare Rimbaud non in cielo con gli occhi puntati verso l’alto, ma giù, nel fango, dove scavando con le unghie possiamo rinvenire la gemma ardente della sua poesia. In libreria dal 18 novembre DAL LIBRO Un tempo, se ricordo bene, la mia vita era un festino dove € 15,00 | pp. 104 tutti i cuori si aprivano, tutti i vini scorrevano. Introduzione di Patti Smith Una sera, ho fatto sedere la Bellezza sulle mie ginocchia. Postfazione e traduzione – E l’ho trovata amara. – E l’ho insultata. di Edgardo Franzosini Mi sono armato contro la giustizia. Sono fuggito. Oh streghe, oh miseria, oh odio, a voi è stato affidato il mio tesoro! Arthur Rimbaud è nato a Charleville nel 1854 ed Riuscii a cancellare dal mio spirito ogni speranza umana. è morto a Marsiglia nel 1891. Su ogni gioia per strangolarla ho fatto il balzo sordo Patti Smith (Chicago, 1946) è cantautrice e poe- della bestia feroce. tessa. Il suo Horses (1975) è stato inserito da Rol- Ho invocato i carnefici per addentare, morendo, il calcio ling Stone al ventiseiesimo posto nella classifica dei loro fucili. Ho invocato i flagelli, per soffocarmi dei cinquecento migliori album di tutti i tempi. con la sabbia, con il sangue. La sciagura è stata il mio Dio. Edgardo Franzosini (La Valletta Brianza, 1952), Mi sono disteso nel fango. Mi sono asciugato al vento del scrittore, vive a Milano. Con il Saggiatore ha delitto. E ho giocato qualche brutto tiro alla follia. pubblicato nel 2021 Sul Monte Verità.
Giulia Carla Bassani Sognavo le stelle Manuale per giovani viaggiatori spaziali Notte d’estate, il buio illuminato dalle stelle sopra di noi. Quante volte abbiamo alzato gli occhi al cielo in cerca di quei puntini luminosi nell’oscurità, aspettando magari che uno di essi la attraversasse per farci esprimere un desiderio, o che un disco volante vi scivolasse in mezzo? Quante volte abbiamo immaginato come possa essere la vista da lassù, quali mondi abitati da chissà quali creature possano esistere al confine di una galassia lontana lontana? E quante volte, magari ispira- ti dalla leggendaria passeggiata di Armstrong sulla Luna o solleticati da film e serie tv, abbiamo sperato di volteggiare anche noi un giorno nello spazio, un puntino tra i puntini? La giovanissima Giulia Carla Bassani quel sogno ha scelto di prenderlo sul serio e di raccontare in che modo sia possi- bile cercare di realizzarlo. Il suo è un appassionante viaggio scientifico nell’Universo attorno a noi, in cui la storia dell’e- In libreria dal 18 novembre splorazione del cosmo – dalla corsa allo spazio tra Usa e Urss alle collaborazioni internazionali per arrivare su Mar- te, dai primi tentativi di comunicazione con forme di vita extraterrestre alla scoperta degli esopianeti – si alterna ai € 15,00 | pp. 192 consigli sui passi da compiere per diventare veri astronauti e alla descrizione di quello che ci si troverà ad affrontare Giulia Carla Bassani (Torino, 1999), ha studiato una volta giunti sul Pianeta Rosso. Ingegneria aerospaziale e si sta specializzando Guidato da una scrittura chiara e vivace, Sognavo le stelle si in Sistemi spaziali al Politecnico di Torino. Svol- muove tra passato e presente, tra conquiste collettive e per- ge attività di ricerca presso il Blue Marble Space corso personale, tra Jurij Gagarin e Samantha Cristoforetti, Institute of Science sui metodi di schermatura alla ricerca di storie che possano farci guardare con ancora delle radiazioni cosmiche in ambiente marziano maggiore intensità allo spazio e ai suoi misteri. Un’esortazio- e sulla sostenibilità delle missioni umane nello spazio. Dal 2019 al 2020 è stata coordinatrice ne a coltivare ogni giorno la nostra curiosità, fino a quando nazionale della Moon Village Association, un’as- ci farà sollevare da terra: sempre più in alto, sempre più su. sociazione internazionale con l’obiettivo di pro- muovere la realizzazione di un villaggio lunare e le missioni lunari umane. È autrice – assieme a Francesco Maio – di Elon Musk e SpaceX. Obietti- vo: Marte (Kenness Publishing, 2021).
Anthony Aveni I racconti della creazione I miti della genesi fra paesaggio naturale e immaginazione umana Come nasce il mondo è un segreto, un segreto da tramanda- re nel tempo. All’origine di tutto era un uovo. Oppure il buio, o un corvo imbroglione, un pescatore di isole, una donna danzante, un concilio di dei intorno a un fuoco sacrificale. Uno stato informe in cui tutto era nel contempo in costante trasformazione e nella più totale assenza di movimento. Poi, d’improvviso, qualcosa si è spezzato: il verbo si è fatto luce, da un albero di mango è sgorgato il mare, un pesce gigante è stato fatto a pezzi e i suoi resti sono stati abitati dagli esseri umani; il cielo è stato strappato dalla terra, e ciò che sarebbe potuto essere è stato diviso per sempre da ciò che è. Anthony Aveni indaga le storie della creazione del cosmo secondo varie culture ed epoche per comprendere che cosa le accomuni e dove la scienza di oggi sfiori la mitologia del In libreria dal 25 novembre passato. Il suo è un viaggio tra montagne magiche e cor- si d’acqua sacri, tra profonde caverne buie e isole scese dal cielo, dai maya agli aborigeni, dall’America Latina al Polo € 24,00 | pp. 288 Nord, dalla Bibbia al Nihongi: una riflessione sul modo in cui abbiamo provato a spiegarci l’imperscrutabile passag- Traduzione di Laura Majocchi gio dal nulla all’esistenza, e abbiamo trovato risposte nel paesaggio che ci circondava. Come la violenta battaglia tra Anthony Aveni (New Haven, 1938) è professo- Marduk e la madre Tiamat raccontata nel babilonese Enu- re emerito di Astronomia, Antropologia e Studi ma Elish, che rispecchia le trasformazioni climatiche e ge- dei popoli indigeni d’America alla Colgate Uni- ografiche del territorio; o come le distruzioni (e successive versity di Hamilton, New York. È considerato il rinascite) dell’azteco racconto dei Cinque soli, che mimano fondatore dell’archeoastronomia e dell’astro- i frequenti terremoti e le eruzioni del Popocatépetl. nomia culturale. Tra le sue opere pubblicate in I racconti della creazione è un’opera che si muove tra arche- Italia ricordiamo Gli imperi del tempo (Dedalo, 1993) e Conversando con i pianeti (Dedalo, 1994). tipo e fenomeno, tra simbolo e svelamento, tra superstizio- Con il Saggiatore ha pubblicato nel 2020 Stelle. Il ne e razionalità. Un mosaico di immagini, miti, frammenti grande racconto delle costellazioni. e visioni, a ricordarci l’esistenza di una storia, sepolta nei nostri sogni più profondi, che contiene in sé tutto l’esistente; ma che può essere narrata solo attraverso la molteplicità.
Italo Svevo Lettere Chi è Italo Svevo? In quale misura la sua esistenza da Etto- re Schmitz, ottimo commerciante e industriale, si è riversa- ta nella scrittura dei suoi romanzi? Quanto Schmitz c’è in Svevo e quanto Svevo in Schmitz? Queste domande hanno assillato Eugenio Montale e Bobi Bazlen sin dai momenti immediatamente successivi alla sua morte. Le riprende Fe- derico Bertoni nel suo saggio introduttivo a questa nuova edizione delle Lettere: «Quali sono gli snodi, i compromes- si, le intercapedini tra l’uomo e l’opera, tra l’esperienza vis- suta e l’invenzione letteraria?». Nulla come un epistolario può aiutare a sciogliere i grovigli di una vita intera, illuminare gli angoli remoti e difficilmen- te raggiungibili di una personalità. Quella di Svevo emer- ge nei suoi lati più privati – l’ipocondriaco, l’innamorato, il marito, il padre – e più tardi in quelli pubblici – l’autore affermato, l’intellettuale ormai riconosciuto – attraverso i dialoghi con i grandi del suo tempo: Montale, Prezzolini, In libreria dal 25 novembre Comisso e soprattutto l’amico James Joyce. Il carteggio trat- teggia i lineamenti di uno scrittore tra i più originali del panorama letterario del nostro paese. La sua prosa mul- € 65,00 | pp. 1192 tiforme, che attinge dal dialetto, dai gerghi tecnici e dalle lingue straniere, è un grande esempio, visibile in maniera A cura di Simone Ticciati evidente anche nelle Lettere, di espressionismo e ibridismo Con un saggio di Federico Bertoni letterario, fatto di contrasti e accumulazioni, di splendido e istintivo disordine, di sprezzo per il bello stile che ancora dominava il canone letterario del suo tempo. Italo Svevo è nato a Trieste nel 1861 ed è morto a Motta di Livenza nel 1928. Il volume di Lettere qui presentato raccoglie tutte le ultime scoperte, nonché quattro missive fino a oggi inedite desti- nate a Joyce, ed è dunque la più completa edizione dell’e- pistolario sveviano finora mai pubblicata, curata scientifi- camente da Simone Ticciati. Sullo sfondo di una Trieste in fermento, cogliamo tutte le sfumature dell’uomo Schmitz, dell’autore Svevo, di uno dei più grandi prosatori del Nove- cento italiano.
Carol Coricelli Sofia Erica Rossi Guida per cervelli affamati Perché da bambini odiamo le verdure e altri misteri neurogastronomici che ci rendono umani Fish and chips è più buono se mentre ci unge le mani ascol- tiamo i Beatles. Un’insalata è più gustosa se servita con un impiattamento ispirato a Kandinskij. Il calice di vino a 45 euro ci sembra migliore dello stesso vino pagato 5 euro. E sappiamo tutti benissimo quanto ci attrae di più una bella fragola rossa rispetto a un cavolo viola. Mangiamo perché dobbiamo nutrirci, ma non solo: il cibo più che di pancia è una questione di cervello. Le neuroscienze se ne sono accorte e si sono messe a studia- re la nostra percezione del cibo, trovando che mangiare ri- sponde non solo al primitivo, indispensabile bisogno di sa- In libreria dal 25 novembre zietà, ma soprattutto al bisogno di gustare; dalla scelta di un alimento al suo assaggio, mangiare mette in moto una serie di meccanismi cognitivi – ancestrali o nuovissimi – che im- € 22,00 | pp. 312 pegna ogni lembo del nostro organo più misterioso. Gui- da per cervelli affamati ci racconta il rapporto tra i nostri neuroni e quello che abbiamo nel piatto, sondato grazie a Carol Coricelli (Milano, 1987) è ricercatrice in caschetti che identificano in tempo reale l’oggetto del nostro Neuroscienze cognitive presso la Western Uni- versity of London in Canada e docente pres- desiderio culinario, misuratori che rilevano la dilatazione so l’Università di Scienze Gastronomiche di delle nostre pupille davanti a un piatto e scanner che foto- Pollenzo. grafano l’attività del nostro cervello mentre lo assaporiamo. Sofia Erica Rossi (Milano, 1992), filosofa e neu- Carol Coricelli e Sofia Erica Rossi ci spiegano perché man- roscienziata di formazione, si occupa di comu- giamo quel che mangiamo e come ci siamo evoluti dalla nicazione della scienza e public engagement raccolta delle bacche ai piatti molecolari, perché il suono presso l’Ospedale San Raffaele di Milano. che fanno le patatine sotto i nostri denti ci dà un piacere tanto intenso e la paura degli insetti ci fa provare disgusto di fronte a uno stufato di cavallette. E soprattutto come mai, anche se la pancia è piena, c’è sempre posto per il dolce.
Puoi anche leggere