Di Martedì 13 novembre 2018
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Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica Cronache Ance 08:57 RAITRE 13/11/2018 AGORA' (Ora: 08:57:18 Min: 2:17) 4 1 LA REPUBBLICA 13/11/2018 PRIMA PAGINA DI MARTEDI' 13 NOVEMBRE 2018 5 1 LA REPUBBLICA 13/11/2018 INVESTIMENTI IMMAGINARI (S.Rizzo) 6 1 IL MESSAGGERO 13/11/2018 PENSIONI, I TAGLI CON QUOTA 100 (L.Cifoni) 7 1 IL MATTINO 13/11/2018 QUOTA 100, I TAGLI ALLE PENSIONI (L.Cifoni) 9 1 EDILIZIAETERRITORIO.I 13/11/2018 BUIA (ANCE): «IN MANOVRA +15% INVESTIMENTI, OBIETTIVO 11 LSOLE24ORE.COM (WEB) IRREALISTICO SENZA SEMPLIFICAZIONI» 5 GAZZETTA DI PARMA 13/11/2018 SE RIPARTE L'EDILIZIA, +0,5% DEL PIL 13 1 IL GAZZETTINO 13/11/2018 LA MANOVRA PENSIONI, TAGLI FINO AL 30% CON QUOTA 100 14 (L.Cifoni) AFFARITALIANI.IT 12/11/2018 MANOVRA: ANCE, CON RIPRESA COSTRUZIONI APPORTO A PIL +0,5% 16 ANNO AFFARITALIANI.IT 12/11/2018 MANOVRA: ANCE, OBIETTIVI INVESTIMENTI IRREALIZZABILI, 17 MODIFICARE PROCEDURE ANSA.IT 12/11/2018 MANOVRA: ANCE, CON RIPRESA COSTRUZIONI +0,5% PIL L'ANNO 18 ITALIAOGGI.IT (WEB) 12/11/2018 INVESTIMENTI, ANCE: "NELLA MANOVRA OBIETTIVI 19 IRRAGGIUNGIBILI" ILDUBBIO.NEWS 12/11/2018 MANOVRA: ANCE, OBIETTIVI INVESTIMENTI IRREALIZZABILI, 21 MODIFICARE PROCEDURE 32 ITALIA OGGI 13/11/2018 BREVI - IL SICILIANO TOMMASO 22 3 QUOTIDIANO DI SICILIA 13/11/2018 ANCI GIOVANI: SCIARA VICEPRESIDENTE NAZIONALE 23 Rubrica Opere pubbliche 1+8 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 Int. a D. Toninelli: "IO VIA? NON CREDO PROPRIO" (E. Buzzi) 24 1 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 TAV, BANDI CONGELATI 2 MESI. VERSO LO SBLOCCO LE ALTRE 26 OPERE (B.Fiammeri/G.Santilli) 8 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 LA FRANCIA INCALZA TONINELLI SULLA TAV: VALUTATE MA NON 28 PERDIAMO I FONDI UE (I.Caizzi) 1 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 TRE MESI FA IL CROLLO DEL PONTE MORANDI: LA CITTA' STA 29 ANCORA ASPETTANDO UN PROGETTO 1 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 GENOVA HA IL DIRITTO DI SAPERE (G.Stella) 31 2 LA REPUBBLICA 13/11/2018 PIU' DANNI O VANTAGGI? IL PROF PROMETTE: LO DICO A NATALE 33 (M.Giacosa) 18 LA REPUBBLICA 13/11/2018 PONTE, ECCO IL PIANO-DEMOLIZIONE ESPLOSIVO SOLO SUGLI 34 APPARTAMENTI (M.Pucciarelli) 2/3 LA STAMPA 13/11/2018 E SALVINI PENSA A UNO SCAMBIO CON PEDEMONTANA E TERZO 36 VALICO (A.La mattina) 1 IL FATTO QUOTIDIANO 13/11/2018 CONFINDUSTRIA&B. DIETRO I 25 MILA (M.Novelli) 38 7 IL MESSAGGERO 13/11/2018 I RITARDI SULL'AVVIO DEGLI APPALTI COSTERANNO 75 MILIONI AL 39 MESE (U.Mancini) 22 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 TUTTO LO SVILUPPO CHE VERRA' DALL'AMBIENTE (A.Bonomi) 41 1 IL GAZZETTINO 13/11/2018 MONTAGNE VENETE, PIANO DA UN MILIARDO (Al.va.) 42 1 EDILIZIAETERRITORIO.I 13/11/2018 IL CONSIGLIO DI STATO METTE IN FUORI GIOCO L’ANAC: 44 LSOLE24ORE.COM (WEB) SANZIONI NULLE SE NON COMMINATE ENTRO 180 GIORNI 1 EDILIZIAETERRITORIO.I 13/11/2018 IMPRESE, A CMC NON BASTANO I 50 MILIONI ANAS. IN ITALIA 46 LSOLE24ORE.COM (WEB) CANTIERI A RISCHIO PER 1,2 MILIARDI 1 EDILIZIAETERRITORIO.I 13/11/2018 IMPRESE/2. PIACENTINI, NEL BILANCIO 2017 CROLLO DI RICAVI E 49 LSOLE24ORE.COM (WEB) REDDITIVITÀ PRIMA DEL NO DELLE BANCHE 18 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 IL COMITATO BOND ASTALDI ASSOLDA LEGANCE (My.l.) 50 26 LA REPUBBLICA 13/11/2018 CMC, IL MATTONE DELLE COOP RISCHIA IL CROLLO A COLPI DI 51 BOND (E.Livini)
Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Data Titolo Pag. Rubrica Opere pubbliche 1 MF - MILANO FINANZA 13/11/2018 ROTHSCHILD SONDA FONDI STRANIERI PER IL PRESTITO-PONTE DI 53 ASTALDI (M.Follis) Rubrica Edilizia e immobiliare 1 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 MUTUI, TASSI IN CRESCITA PER COLPA DELLO SPREAD SALITO A 54 QUOTA 300 (V.Lops) 31 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 IN BREVE - CONVEGNO A MILANO SULLA RIQUALIFICAZIONE 57 Rubrica Legalità e sicurezza 19 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 "L'EX SOTTOSEGRETARIO ERA ASSERVITO ALLA 58 'NDRANGHETA" (C.Macri') Rubrica Urbanistica e ambiente 8 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 Int. a C.Ratti: RAPPORTI - "COSI' AIUTO IL MONDO A MUTARE, IN 59 MEGLIO" (A.Larizza) Rubrica Economia e fisco 1 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 ISTAT "CON QUESTE MISURE MENO TASSE PER IL 7% DELLE 60 IMPRESE, MA UN TERZO PAGHERA' DI PIU'" (D.Colombo/M.Rogari) 1 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 MANOVRA, TENSIONE SULLE MODIFICHE. BOCCIA: INSUFFICIENTE 62 PER LA CRESCITA (M.Perrone/G.Trovati) 36 ITALIA OGGI 13/11/2018 FONDI, PEREQUAZIONE DA RIFARE (F.Cerisano) 64 2 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 BOCCIA: MANOVRA INSUFFICIENTE A CENTRARE GLI OBIETTIVI DI 65 CRESCITA (N.Picchio) 1 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 Int. a C.Robiglio: RAPPORTI - "DAL GOVERNO ASPETTIAMO RISPOSTE 66 CONCRETE PER LO SVILUPPO" (N.Picchio) 22 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 CONTI IN ORDINE E INVESTIMENTI, COSI' SI RIPARTE (R.Bocciarelli) 68 1 LA STAMPA 13/11/2018 LA MANOVRA CHE DIMENTICA LE RIFORME (C.Cottarelli) 69 3 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 PMI, BONOMI: CAMBIO DI ROTTA PER EVITARE IL CREDIT CRUNCH 70 (L.Orlando) 1 CORRIERE DELLA SERA 13/11/2018 LA FASE DEBOLE E IL RISCHIO DELLA RECESSIONE (D.Di vico) 71 3 IL MESSAGGERO 13/11/2018 SCONTRO SUL PIL RIVISTO AL RIBASSO SI' ALLA CLAUSOLA "SALVA 72 DEFICIT" (A.Gentili) 17 IL SOLE 24 ORE 13/11/2018 CON LO SPREAD A 300 IL SISTEMA NON REGE UNA CRISI BANCARIA 74 (A.Graziani) Rubrica Politica 1 IL MESSAGGERO 13/11/2018 TENSIONE DI MAIO-SALVINI, SALTA IL VERTICE "COSI' NON E' 75 LEALE". "NON CONTROLLA IL PARTITO" (A.Gentili) Rubrica Ance dal territorio 23 IL MATTINO Ed. Benevento/Sannio 13/11/2018 ALTA CAPACITA', SIGLATO PATTO PER FAVORIRE LO SVILUPPO 77 5 IL SANNIO 13/11/2018 ANCE PUNTA SULLA FILIERA LOCALE 79 4 NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA - 13/11/2018 LE STORICHE INCOMPIUTE E I GRANDI DOSSIER: COSI' LA PUGLIA 81 LECCE RISCHIA DI NON DECOLLARE 4/5 NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA - 13/11/2018 OPERE E INVESTIMENTI FERMI? ANCE: "PER LA 275 E NON SOLO IN 82 LECCE PIAZZA COME A TORINO" 10 IL QUOTIDIANO DELLA 13/11/2018 ANCE CRITICA "RIPERCUSSIONI PESANTI SUL TRAFFICO" 84 CALABRIA 22 LA NUOVA -NUOVA SARDEGNA 13/11/2018 IMMOBILI REGIONALI, ACCORDO PER I LAVORI DI MANUTENZIONE 85 15 LA NUOVA DEL SUD 13/11/2018 "UN'OCCASIONE PER ACCRESCERE LA SICUREZZA DELLE PROPRIE 86 ABITAZIONI DAL RISCHIO" 33 LA PIAZZA GRANDE 13/11/2018 FERMARE IL CONSUMO DEL SUOLO: COSA PREVEDE LA LEGGE 88 REGIONALE
13 Nov 2018 Buia (Ance): «In manovra +15% investimenti, obiettivo irrealistico senza semplificazioni» A.A. Nella manovra di finanza pubblica presentata dal governo sono previsti 15 miliardi di euro di investimenti pubblici aggiuntivi nei prossimi tre anni, dei quali 3,5 miliardi già nel 2019; sommandosi ai quasi 2 miliardi di maggiori investimenti già previsti a legislazione vigente si arriverebbe a un totale di oltre 5 miliardi di investimenti aggiuntivi nel 2019 rispetto al 2018. Lo ha spiegato in audizione alla Camera il presidente dell'Ance Gabriele Buia, che aggiunge: «Se questa attesa venisse confermata, il 2019 registrerebbe una vera e propria inversione di tendenza; +15% di investimenti pubblici, dopo il -5% del 2017 e il -2% del 2018». Eppure, aggiunge Buia, «allo stato attuale questi obiettivi sono irrealizzabili», perché senza semplificazioni procedurali forti e immediate i consueti tempi lunghi di attuazione dei programmi dei lavori pubblici in Italia - prevede l'Ance - renderanno queste previsioni (come sempre avvenuto i questi anni) ottimistiche e irrealizzabili. «Le risorse stanziate - ha commentato Buia - indispensabili per il nostro Paese, sono destinate a rimanere mere postazioni contabili e non produrranno alcun effetto in termini di spesa effettiva perché si scontreranno con procedure che bloccano la realizzazione di qualsiasi iniziativa, seppur finanziata». «È la conseguenza - aggiunge - di anni di stratificazioni e incrostazioni normative e procedurali che occorre superare con un'incisiva azione di semplificazione e accelerazione. Per raggiungere l'obiettivo, è allora assolutamente necessario inserire nella Legge di bilancio misure di forte impatto, che consentano, fin dai primi mesi del 2019, di trasformare le risorse in cantieri sul territorio». L'Ance ha dunque suggerito un pacchetto di proposte, sul modello del Plan E lanciato dalla Spagna nel 2008 per il rilancio dell'economia tramite lavori pubblici, che ha permesso in un anno investimenti aggiuntivi per 8 miliardi di euro. L'Ance suggerisce immediate semplificazioni procedurali, in attesa che le pur positive iniziative organizzative del governo entrino a regime (cabina di regia e task force per gli investimenti pubblici, centrale per la progettazione): 1) sottoporre al Cipe (che ha tempi lunghi) solo i programmi di investimento, e non più i singoli progetti: 2) meno progetti con parere obbligatorio del Consiglio superiore dei Lavori pubblici (alzare da 50 a 200 milioni la soglia minima); 3) eliminare le duplicazioni procedurali tra i Ministeri. E poi ancora: 4) sfoltire l'attività di controllo della Corte dei Conti, concentrandolo sui programmi e poi su controlli complessivi sull'operato delle amministrazioni, piuttosto che sui singoli provvedimenti; 5) per l'aggiudicazione degli appalti, utilizzare strumenti trasparenti e rapidi, come l'esclusione automatica delle offerte anomale fino alla soglia comunitaria e laddove non vi sia complessità tecnologica;
6) limitare l'utilizzo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, ritornando in parte al massimo ribasso (sempre, per lavori sotto i due milioni, e ove si tratti di progetti non complessi tra 2 e 5,48 milioni); 7) ritorno all'appalto integrato (affidamento congiunto di progettazione esecutiva e lavori, al posto delle gare sempre su progetto esecutivo imposte ora dal Codice appalti). «Senza queste semplificazioni - ha detto Buia - la pur importante iniezione di risorse prevista nel DDL di bilancio lascia poco spazio a valutazioni ottimistiche. Allo stesso modo, le fondamentali misure di finanza pubblica per gli Enti territoriali, che offrono una maggiore capacità di spesa, rischiano di non produrre effetti se non verranno indirizzate e concretamente utilizzate alle opere pubbliche necessarie ai territori». Buia è tornato a insistere, tra le altre cose, sui pesanti problemi di liquidità causati dallo split payment: «Oltre al rilancio degli investimenti pubblici, nella manovra deve trovare spazio l'eliminazione dello split payment, un meccanismo perverso che colpisce le imprese di costruzioni. L'aumento esponenziale del credito IVA che ne deriva impone, alle imprese del settore, una pesante perdita di liquidità, stimata in 2,4 miliardi l'anno, e che, con l'obbligo della fatturazione elettronica, perde la sua ragion d'essere ai fini di un adeguato contrasto all'evasione Iva». P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
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13 Nov 2018 Il Consiglio di Stato mette in fuori gioco l’Anac: sanzioni nulle se non comminate entro 180 giorni Pietro Verna Il termine di 180 giorni fissato dall' articolo 29 del regolamento dell'Anac in materia di esercizio del potere sanzionatorio è perentorio, pena l'annullabilità dei provvedimenti eventualmente adottati (Consiglio di Stato, Sez. IV, 3 ottobre 2018, n. 5695). Con questa decisione, il massimo organo di giustizia amministrativo ha confermato la sentenza con la quale il Tar Lazio- Roma aveva accolto il ricorso contro un provvedimento sanzionatorio adottato dall' Anac ad oltre un anno dall'avvio del procedimento. Lasso di tempo che i giudici amministrativi capitolini hanno ritenuto incompatibile con le previsioni dell' art. 29 in questione ( « il procedimento sanzionatorio inizia con la comunicazione di avvio nella quale sono indicati: a) l'oggetto del procedimento e le sanzioni comminabili […]; b) il termine, non superiore a 180 giorni, per la conclusione del procedimento, decorrente dalla ricezione della comunicazione di avvio, fermi restando i casi di sospensione. Il termine di conclusione del procedimento è sospeso […] per le produzioni istruttorie [e] per il periodo necessario allo svolgimento dell'audizione delle parti»), in quanto il il provvedimento era stato avviato il 15 ottobre 2014, deliberato dall'Anac il 9 settembre 2015 ed infine comunicato all'operatore economico il 4 novembre 2015. Cornice normativa La materia è disciplinata dal regolamento del 26 febbraio 2014 approvato dall' allora Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (Avcp), ai sensi dell' all'art 8, comma 4, del D.Lgs. n. 163 del 2006 ed in forza quale il potere sanzionatorio è esercitato « nel rispetto dei principi della tempestiva comunicazione dell'apertura dell'istruttoria, della contestazione degli addebiti, del termine a difesa, del contraddittorio, della motivazione, proporzionalità e adeguatezza della sanzione, della comunicazione tempestiva con forme idonee ad assicurare la data certa della piena conoscenza del provvedimento, del rispetto degli obblighi di riservatezza». La vicenda processuale L'Anac aveva impugnato la sentenza del giudice di prime cure eccependo che il termine di 180 giorni previsto dal citato art. 29 sarebbe stato ordinatorio «per la carenza di una espressa previsione di perentorietà », e che tale articolo non avrebbe disposto alcuna decadenza per inutile decorrenza del termine, né consumato il potere dell'Autorità di provvedere. Ragion per cui il provvedimento sanzionatorio impugnato ( iscrizione nel casellario informatico, sospensione per un mese dalle procedure di gara pubblica e sanzione pecuniaria pari a euro 1.500) non sarebbe stato illegittimo, atteso che la violazione del termine ordinatorio « non determina […] la consumazione del potere dell'amministrazione del potere di provvedere». Tesi che il Consiglio di Stato ha ritenuto priva di pregio muovendo dal presupposto che il provvedimento sanzionatorio, sebbene in assenza di una espressa previsione di perentorietà, non possa protrarsi sine die, fermo restando che l'art. 29 « porta a ritenere che il provvedimento impugnato […] sia stato adottato in violazione [dell'] art. 8, comma 4, del D.Lgs. n. 163 del 2006, che afferma espressamente il
principio di tempestività sia nella fase di avvio, che in quella di conclusione del procedimento sanzionatorio». Norma, questa, che assicura la certezza dei tempi del procedimento sanzionatorio, a tutto vantaggio degli operatori economici coinvolti in procedimenti sanzionatori ( in senso conforme, Consiglio di Stato, Sez. IV, 23 luglio 2018, n. 4427). Aspetti applicativi Il regolamento approvato dall'Avcp resta operante nelle more della riformulazione prevista dall'art. 213, comma 13, del codice dei contratti pubblici, come modificato dall'art. 125, comma 1, lettera b), del D. Lgs. n. 56 del 2017. Il che dovrà avvenire nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge 24 novembre 1981, n. 689 e, in particolare, dall'art. 28 della stessa legge, in base alla quale: (i) il diritto a riscuotere le sanzioni si prescrive entro cinque anni dal giorno dalla violazione; (ii) l'interruzione della prescrizione è regolata dalle norme del codice civile. Nel frattempo un primo adeguamento alla legge n.689 del 1981 è avvenuto con la modifica l'art. 6 del regolamento (delibera Anac n. 949 del 13 settembre 2017,n. 949), secondo cui il soggetto responsabile della violazione, nei casi in cui non ricorra in astratto l'ipotesi per l'applicazione di misure interdittive dalla partecipazione alle gare, ha la facoltà di aderire al pagamento in misura ridotta previsto dall'art.16 della legge 689/81. Il tutto accompagnato dalla precisazione che « l'intervenuto pagamento, entro 60 giorni dalla contestazione degli addebiti, estingue il procedimento». P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
13 Nov 2018 Imprese, a Cmc non bastano i 50 milioni Anas. In Italia cantieri a rischio per 1,2 miliardi Alessandro Arona Sono 21, dalla Sicilia alla provincia di Bolzano, i cantieri aperti in Italia da Cmc, la coop di Ravenna numero 4 tra i gruppi italiani di costruzione (con un fatturato di 1.119 milioni di euro nel 2017) che venerdì 9 novembre ha annunciato la decisione di non pagare la cedola di interessi in scadenza giovedì 15 novembre per il prestito obbligazionario da 325 milioni di euro collocato nel novembre 2017 con scadenza 15 febbraio 2023 e cedole semestrali dal 3% di interessi (6% annuo). Ieri fra l’altro i i valori dei due bond di Cmc Ravenna sono crollati sul mercato secondario. Il bond da 250 milioni con scadenza ad agosto 2022 e quello da 325 milioni con scadenza nel febbraio del 2023 stanno perdendo circa il 55% del loro valore, ridottosi ormai a soli 17 centesimi per ogni euro di valore nominale. Mediobanca, nominato pochi giorni prima dalla coop advisor finanziario (insieme a Studio Trombone dottori commmercialisti) ha imposto in sostanza un congelamento dei flussi finanziari della società, in attesa degli «approfondimenti in corso» sui conti della società e la situazione di cassa. Dunque niente pagamenti, comprese le cedole, per almeno 15 giorni, tempo che il consiglio di ammistrazione si è dato per «valutare gli esiti» della due diligence in corso, gestita da Mediobanca. Sembra per il momento esclusa ogni ipotesi di richiesta di concordato preventivo, e lo stesso pagamento della cedola potrebbe essere solo rinviato, escludendo l’ipotesi anche solo parziale di default. Resta comunque il fatto che Cmc ha affidato ai due advisor finanziari (e ai due legali: lo studio del prof. Andrea Zoppini e l'avv. Fabrizio Corsini) il compito di «individuare, nel più breve tempo possibile, le misure necessarie al superamento in continuità aziendale della attuale situazione di difficoltà, per poi negoziare una complessiva manovra di riorganizzazione della propria esposizione finanziaria». Il Consiglio ha dunque «deliberato di riconvocarsi quanto prima, e comunque non oltre quindici giorni dalla data odierna, per valutare gli esiti degli approfondimenti in corso con l'ausilio degli advisors e assumere le conseguenti determinazioni». Dunque: 1) due diligence fatta dagli advisor; 2) entro 15 giorni nuovo Cda per valutare; 3) complessiva manovra di riorganizzazione del debito, da negoziare con le banche. LA CEDOLA E I 50 MILIONI DALL’ANAS Il pagamento Anas per Sal e contenziosi, per un valore di 50 milioni di euro, comunicato dalla società strade nei giorni scorsi, è effettivamente pervenuto a Cmc. Ma si tratta di circa la metà di quanto richiesto dalla società, e comunque i cantieri in Sicilia per la Agrigento-Caltanissetta (società di scopo Empedocle 1 e 2) si sono fermati nei mesi scorsi per il contenzioso tra Cmc e Anas, e il riavvio dei fornitori e subappaltatori
impiegherà un po’ di tempo per andare a regime. Resta però qualche dubbio.... La cedola semestrale sul bond in scadenza (bond numero XS1717576141, 6% annuo) vale 975mila euro, non una cifra “monstre” tenendo conto che tre giorni prima sono entrati in cassa 50 milioni. Mediobanca ha in sostanza imposto la moratoria alla cassa, almeno per un paio di settimane, in attesa di capire e pronunciarsi. Poi a decidere sarà il Cda di Cmc. LA SITUAZIONE DI CMC Il 15 ottobre la società ha comunicato i mancati incassi per 108 milioni di euro avvenuti nel corso del 2018, relativi a mancati pagamenti Anas per due opere in Sicilia (per la superstrada Agrigento-Caltanissetta), due lavori in Kenya per opere idriche (circa 60 milioni di euro di mancati incassi), un'altra opera idrica in Nepal (circa 10 milioni). Mancati incassi che hanno portato a un peggioramento della posizione finanziaria netta rettificata della società (debiti meno disponibilità liquide) dai 670 milioni di fine 2017 fino a 825 miloni, portando nella semestrale al 30 giugno 2018 il rapporto Pfn/Ebitda, già alto nel 2017 (3,84), vicino alla soglia di rischio considerata dagli analisi finanziari intorno a quattro, al valore “da allarme” di 5,84. Poi però, il 22 ottobre, il direttore generale Paolo Porcelli ha spiegato a «Edilizia e Territorio» che «non si tratta di pagamenti saltati, sono solo di slittamenti, e nelle ultime settimane le cause del ritardo sono tutte state rimosse, e i pagamenti arriveranno entro l'anno». Così è stato in effetti per Anas, ma pochi giorni fa la società - probabilmente pressata dalle banche - ha deciso di affidarsi a Mediobanca per una due diligence in tempi rapidi. I CANTIERI CON ANAS Cmc ha in corso con Anas cinque grossi lavori, per un valore delle opere di 1,6 miliardi di euro, ma si tratta di cantieri in fase avanzata di realizzazione, importanti soprattutto per il contenzioso su Sal non pagati e riserve per extracosti (110 milioni di “petitum” di cui 50 pagati), piuttosto che per la quota residua da realizzare, che vale solo 136 milioni di euro. Due contratti sono per la superstrada Agrigento-Caltanissetta, e su questi si sono registrate le maggiori tensioni con Anas per il riconoscimento dei Sal e il relativo pagamento: il lotto Empedocle 1 è praticamente finito, al 99,9% di avanzamento, con valore contrattuale per Cmc di 354 milioni (0,4 milioni residui), il lotto Empedocle 2 è al 90% e vale 669 milioni per Cmc (66,2 milioni residui). Sempre in Sicilia la Palermo-Lercara Friddi, 231 milioni per la coop e avanzamento 72% (valore residuo per Cmc 65,8 milioni). Poi un lotto del Quadrilatero Umbria Marche, che vale per Cmc 336 milioni ed è al 98,9% (valore resido 3,7 mln) . Infine un lotto della nuova Aurelia, tratta Savona-Albissola, 88,7 milioni per Cmc, al 93% (valore residuo 6,2 milioni). ALTRI LAVORI IN ITALIA Il fatturato in Italia è stato nell’ultimo bilancio circa il 43% per Cmc, e nel primo semestre 2018 solo il 29,5%. Il portafoglio ordini, cresciuto da 3.728 milioni di fine 2017 a 4.660 milioni al 30 giugno scorso, è per il 73,5% all’estero, e solo il 26,5% in Italia. Nel nostro paese Cmc ha comunque in corso cantieri che valgono
1,2 miliardi di euro di quota residua da realizzare. I principali lavori in corso in Italia sono la tangenziale nord-ovest di Merano (Bz), valore 63,7 milioni per Cmc, in avvio, i metrò leggeri di Seregno (Bg, 94,7 milioni residui, appena avviato), di Cosenza (85,1 mln residuo, anch’esso appena avviato) e di Catania (lotto Stesicoro-Catania, 29,4 mln residui). Poi un lavoro idrico a Trento (21,4 milioni residui), l’ospedale di Camerano (32,6 mln residui), più una serie di piccoli e medi cantieri per edilizia pubblica o privata (commesse con valore residuo tra due e 20 milioni). LAVORI ALL’ESTERO Sono all’estero i lavori più importanti, per un valore residuo da 3,4 miliardi di euro. Per la lista completa si veda la tabella, ma val la pena di segnalare la strada in Zambia da 200 milioni (lavoro da avviare) e l’appalto per manutenzione e gestione di strade in Kuwait, per 242 milioni di euro residui. Poi c’è il corposo pacchetto nel settore idrico, con una quindicina di opere: tra questi i 4 progetti in Kenya per 152 milioni residui (diga di Itare, in corso), 123 milioni (da avviare, Khitino Multipurpose Water project), 111 milioni (diga, lavoro in corso), 92,mln (diga, in corso). Poi condutture idriche in Argentina per 167 milioni residui e un progetto idroelettrico in Nepal da 50 milioni di euro (residuo). Poi i due megaprogetti in Sud Africa (ricostruzione del porto di Durban, 255 milioni, da avviare) e Zambia (miniera sotterranea, 288,6 milioni residui). P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved
13 Nov 2018 Imprese/2. Piacentini, nel bilancio 2017 crollo di ricavi e redditività prima del no delle banche Alessandro Arona La pubblicazione del bilancio 2017 presso la Camera di Commercio di Modena, avvenuta nei giorni scorsi, permette di ricostruire meglio la crisi di Piacentini, che a fine ottobre ha chiesto il concordato preventivo in bianco (si veda il servizio). L’esercizio 2017, dopo quella che nel 2016 sembrava una parziale ripresa, si è chiuso con una «forte contrazione della produzione» (i virgolettati sono dalla relazione al bilancio), passata da 46 a 33 milioni di euro, con redditività che va in rosso già con il margine operativo netto (Ebitda - ammortamenti), per 3,087 milioni, e poi ancora peggio per il risultato operativo, sotto di 5,22 milioni, un risultato ante imposte a -7,6 e un risultato netto a -6,895 milioni. Pesante è stata poi la «soccombenza nella procedura di arbitrato internazionale intentata da Bosch- Rexroth», sentenza del Tribunale di Bologna nel lodo arbitrale che è costata con esecuzione immediata tre milioni di euro a Piacentini, «a seguito del quale è arrivato il relativo pignoramento presso le due banche nostre finanziatrici». Sempre nel 2017 le banche avevano cominciato a non rinnovare gli affidamenti bancari, con paradossale riduzione del debito e dunque miglioraento della posizione finanziaria netta, da 41,88 a 28 milioni. In modo più che proporzionale al mancato rinnovo dei vecchi si sono ridotti i nuovi affidamenti bancari, e dunque la società è entrata in un circolo vizioso. A inizio 2018 la società ha dunque deciso di «attivare una procedura di ristrutturazione finanziaria ex art. 67 L.F., nominando gli advisor finanziari, legali e contabili che hanno chiesto l’opportuno “stand still” al ceto bancario». Il piano industriale è stato presentato alle banche il 24 luglio 2018, ma pochi mesi dopo respinto, arrivando così alla richiesta di concordato in bianco al Tribunale, il 23 ottobre. Nei giorni scorsi è stato depositato in Camera di commercio il bilancio 2017, ma con la bocciatura da parte del Collegio sindacale (i revisori contabili interni): «Il bilancio - scrivono - non fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società al 31/12/2017, e del risultato economico e dei flussi di cassa per l’esercizio chiuso». I revisori indicano «l’esistenza di un’incertezza rilevante che può far sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare a operare come un’entità in funzionamento», e inoltre si contesta l’utilizzo di benefici fiscali futuri, senza i quali il risultato netto sarebbe stato anche peggiore in bilancio.
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