Cultura, Palazzo Primavera sarà teatro della mostra di Andy Warhol - Oggi Notizie

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Cultura, Palazzo Primavera
sarà teatro della mostra di
Andy Warhol

Terni ospiterà la mostra del principale
rappresentante della pop art nelle sale
espositive del Palazzo Primavera a
partire dal 7 marzo.

La Giunta comunale, su proposta dell’assessorato alla cultura,
ha deliberato di mettere a disposizione le sale espositive di
Palazzo Primavera di via Giordano Bruno per la mostra di Andy
Warhol, artistica iconico del ‘900 e principale protagonista
della pop art mondiale. La delibera di Giunta prende in
considerazione l’importanza della mostra, organizzata dalla
Pubbliwork Eventi, in collaborazione con l’associazione
nazionale “New Factory Art”, per la promozione culturale e
turistica della città.

La mostra infatti si terrà dal 7 marzo al 3 maggio e la
presenza di circa 130 opere di un’artista così importante
contribuirà a far conoscere meglio anche il patrimonio
artistico pubblico conservato nei musei cittadini e quello
dell’arte pubblica disseminato per la città. L’assessorato
alla cultura, con i dipendenti dell’Ufficio Cultura, ha
lavorato al fianco degli organizzatori della mostra, per la
realizzazione di un evento importante non solo squisitamente
artistico, ma anche di costume e di promozione per la città,
con una funzione di catalizzatore per possibili eventi
collaterali.

Anche Terni per la prima volta potrà dare il suo contributo di
pubblico e di apprezzamento alla mostra “Andy Warhol …in the
city”, con il consenso e il patrocinio della Regione Umbria,
della Provincia di Terni e del Comune di Terni. In via di
definizione l’idea di coinvolgere altri ambiti della città,
attraverso la creazione di alcuni eventi collaterali, con il
coinvolgimento del comitato “Terni al Centro” e gli esercizi
commerciali associati. Allo studio dibattiti, serate a tema,
proiezioni di film e una grande festa in piazza, dedicata
appunto alla Pop Art.

L’Oman    secondo                            quattro
fotografi italiani
La   mostra   “YOUNG   –  a   new  Omani
generation” sarà visitabile gratuitamente
fino al 14 febbraio.

Le immagini di quattro fotografi italiani – Umberto Coa,
Nicolò Panzeri, Vanessa Vettorello e Serena Vittorini –
illustrano il Sultanato dell’Oman in occasione della mostra
“YOUNG – a new Omani generation”, patrocinata dal Comune di
Milano e visitabile gratuitamente dal 5 al 14 febbraio, dalle
11:30 alle 18:30, nella Sala delle Colonne della Fabbrica del
Vapore.

Le immagini scattate dai fotografi di Parallelozero mostrano
un lato inedito dell’Oman, catturato durante un viaggio
fotografico durato due settimane: tremila i chilometri di
strade percorsi e decine gli incontri grazie all’aiuto delle
guide di Al Koor Tourism. Il risultato è un ritratto giovane e
autentico dell’Oman attraverso i sorrisi, gli sguardi aperti e
fieri, l’abbraccio dei giovani sportivi, degli artisti e degli
chef, degli insegnanti, dei designer e dei musicisti omaniti.

Concepito dal Ministero del Turismo dell’Oman insieme
all’agenzia fotografica Parallelozero e presentato in
anteprima, a novembre, presso cinque prestigiose scuole
fotografiche (IED di Torino e di Milano, Officine Fotografiche
di Milano, l’IFSCI di Roma e la Fondazione Studio Marangoni di
Firenze) il progetto “YOUNG – a new Omani generation” offre
una lettura inedita della cultura, dell’economia, dello sport
e della natura del Sultanato.

L’inaugurazione è prevista per questa sera, alle ore 18:30,
alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione. Per
accreditarsi,       inviare     una      mail            agli
indirizzi s.cusma@aigo.it e mediadesk3@aigo.it.

L’Umbria   si   prepara                                    a
celebrare Raffaello

A cinquecento anni dalla morte di un
artista che in Umbria ha lasciato tracce
importanti, la Regione organizza una
serie di mostre per celebrarlo.

Anche l’Umbria si avvia a celebrare il quinto centenario dalla
morte di Raffaello Sanzio, l’illustre pittore di Urbino, che
nella regione ha vissuto il suo periodo di formazione, e con
esso le opere e i luoghi in cui ha operato.

Tutto il territorio regionale è interessato da eventi e
iniziative dedicate al grande maestro e il Comitato
organizzativo regionale sta coordinando le diverse proposte,
individuando i principali appuntamenti che danno conto della
presenza di Raffaello e della sua eredità prolungata nei
secoli in buona parte dei comuni umbri, con fulcro a Città di
Castello e Perugia, dove sono presenti due opere originali del
maestro. Nel capoluogo le iniziative, che sono racchiuse nel
progetto “Perugia celebra Raffaello”, saranno incentrate, in
particolare sulla fortuna dell’artista nell’arte di tutti i
secoli.

“L’Umbria contribuisce a questa importante celebrazione con
una proposta estremamente ricca di eventi che dà lustro al
grande patrimonio di questa regione, una risorsa decisiva. Una
proposta che è il frutto della collaborazione di più soggetti
ed istituzioni, a conferma di come la sinergia e la
collaborazione sotto una regia condivisa siano la giusta
strada da percorrere” commenta l’assessore regionale alla
cultura e al turismo, Paola Agabiti. Tre le mostre che hanno
ottenuto il riconoscimento da parte del Comitato nazionale,
alle quali non si esclude che se ne possano aggiungere altre:

La fortuna della Deposizione Baglioni nelle copie perugine,
che verrà inaugurata il 9 ottobre alla Galleria Nazionale
dell’Umbria e ripercorrerà la storia della Deposizione,
dipinta del 1507 per l’altare della famiglia Baglioni e poi
fatta rubare da Scipione Borghese nel 1608, attraverso
l’esposizione di 7 copie d’autore. Si concluderà il 10 gennaio
2021.

Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo, in
programma alla Pinacoteca comunale di Città di Castello da
ottobre 2020 a gennaio 2021. Cuore della mostra sarà il
Gonfalone della Santissima Trinità, l’unica opera rimasta in
città.    Lo stendardo verrà mostrato dopo la revisione
dell’ultimo restauro del 2006. L’esposizione, inoltre,
ospiterà altre opere originali, in prestito da musei italiani
ed esteri.
Fortuna e mito di Raffaello in Umbria, da giugno a ottobre al
Museo civico di Palazzo Penna a Perugia. L’esposizione
affronterà principalmente il tema della fortuna e del mito di
Raffaello che nasce quando l’artista è ancora in vita e si
consolida nell’arco di pochi anni, tanto nell’arte quanto
nella letteratura. A cura del Comune di Perugia. A questa
mostra si collega l’esposizione Raffaello in Umbria e la sua
eredità, prevista a Palazzo Baldeschi di Perugia da aprile a
ottobre. Attraverso installazioni multimediali, documenti,
disegni, incisioni e dipinti sarà documentata la formazione
umbra del giovane artista e la ripresa del suo mito
nell’Ottocento. A cura della fondazione CariPerugia Arte.

Tra le mostre in programma, anche Dal lustro all’istoriato:
Raffaello e la nuova maiolica, alle Logge dei Tiratori di
Gubbio, da aprile a ottobre 2020.       Si tratta di un
allestimento di circa 50 opere e supporti multimediali per
documentare l’evoluzione del lustro umbro, dalle origini ai
primi decenni del XXI secolo, con particolare riferimento
all’influenza di Sanzio sui cambiamenti della ceramica e
all’affermazione dell’istoriato come tecnica prevalente a
partire dalla prima metà del XVI secolo.

Tutti gli appuntamenti in Umbria per il quinto centenario
dalla morte di Raffaello Sanzio sono consultabili e in
continuo           aggiornamento             sul        sito
internet www.raffaelloinumbria.it. Sul portale internet sarà
possibile inoltrarsi in Percorsi Raffaelleschi, rivolti anche
alle scuole, con approfondimenti e notizie utili a conoscere
l’opera del maestro urbinate e il suo grande lascito al
patrimonio artistico e culturale dell’Umbria.
Il   Fvg  ricorda                            Adriano
Biasutti | VIDEO

In occasione dei dieci anni dalla morte
di Adriano Biasutti è stata allestita una
mostra nel suo paese natale.

Una figura emblematica e nel contempo carismatica quella del
presidente della Regione Fvg Adriano Biasutti, che è stato
ricordato, a dieci anni dalla scomparsa, nella sua Palazzolo
dello Stella, dove il Comune gli ha intitolato il centro
civico nel corso di una partecipata cerimonia.

“Una figura – ha detto il vicegovernatore della Regione,
Riccardo Riccardi – che tutt’oggi ci riesce a trasmettere
valori e i contenuti di una politica attorno alla quale è
cresciuto il Friuli Venezia Giulia”. A Palazzolo dello Stella
il Comune, accanto al Centro civico, ha dedicato alla memoria
del suo concittadino Biasutti anche una mostra che ne
ripercorre il cammino politico.

Un cammino ricordato anche in un video proiettato nella sala
convegni, che lo aveva portato a sedere nel Consiglio
regionale dal 1973 e a divenire presidente della Regione dal
1988 al 1991, quindi parlamentare, per poi essere nominato
dall’Amministrazione regionale in seno alla Commissione
paritetica Stato-Regione. Una strada, ha ricordato Riccardi,
non priva di difficoltà, ma lungo la quale Biasutti ci ha
lasciato un’eredità di elementi concreti, che tutt’oggi fanno
del Friuli Venezia Giulia una Regione moderna.

Come ha precisato il vicegovernatore, sono stati ideati o
completati nel periodo della presidenza Biasutti, tra l’altro,
la ricostruzione del Friuli terremotato, il piano urbanistico
regionale, un sistema della salute adeguato al territorio e i
servizi socioassistenziali in capo ai Comuni, il decentramento
di funzioni dalla Regione agli enti intermedi, l’istituzione
degli strumenti di credito regionali, Friulia e Mediocredito.

Sono conquiste, e traguardi, ha evidenziato Riccardi, “dai
quali ancor oggi la comunità regionale trae giovamento”. “Si
tratta di mete – ha aggiunto – e risultati che, seppure oggi
ci paiono scontati, sono stati generati dalla capacità di
visione generale sui problemi e le dinamiche della società e
della comunità, accompagnata dalla grande capacità di sintesi
che animava Adriano Biasutti”.

“L’occasione odierna – ha concluso Riccardi – si è rivelata
importante e un ringraziamento va all’ Amministrazione
comunale, proprio perché ci ha consentito di riscoprire un
personaggio cardine dello sviluppo, al quale si devono quella
stima e credibilità delle quali gode la nostra Regione,
tuttora, in Italia e nel mondo”.
Leonardo 500, apre l’atelier
di   Leonardo  al  Castello
Sforzesco

Sono arrivati i risultati di uno studio
su alcuni disegni che sono stati
confermati essere della bottega di
Leonardo, e da oggi saranno esposti, per
la prima volta al pubblico, al Casello
Sforzesco.

Da oggi, 24 gennaio, al 19 aprile 2020, la Sala dei Ducali del
Castello Sforzesco di Milano accoglie la mostra “L’atelier di
Leonardo e il Salvator Mundi”. Dallo scorso 16 maggio, più di
300mila visitatori hanno già preso parte alle iniziative
legate al programma “Leonardo mai visto” al Castello Sforzesco
di Milano, che oggi riserva una nuova scoperta. Recentemente,
a seguito di uno studio, un foglio custodito presso il
Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e mai presentato
al pubblico, è stato attribuito con certezza alla bottega di
Leonardo.
L’esposizione, curata da Pietro C. Marani e Alessia Alberti,
presenta al pubblico il foglio ri-scoperto, affiancandolo ad
altre opere del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e
ad importanti prestiti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana.
“Una piccola ma originale e stimolante mostra – afferma Pietro
C. Marani, curatore della mostra – che evidenzia
l’elaborazione del Salvator Mundi all’interno dell’atelier di
Leonardo intorno al 1510-13 e le modalità di copia dei suoi
disegni anatomici da parte degli allievi. Questa esposizione
aggiungerà nuovi elementi alla fortuna cinquecentesca del
Salvator Mundi in ambito lombardo grazie alla presenza di
alcuni fogli inediti delle collezioni del Castello Sforzesco”.

“Con l’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi – dichiara
l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – il palinsesto per
le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo
da Vinci si arricchisce di una nuova occasione per conoscere e
apprezzare la straordinarietà dell’opera del genio vinciano e
della sua cerchia. Siamo orgogliosi dell’enorme lavoro di
ricerca e valorizzazione del patrimonio milanese di opere
leonardesche che stiamo portando avanti e della risposta di
pubblico che queste celebrazioni stanno riscuotendo”.

“L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi” fa parte del
palinsesto “Milano Leonardo 500”, promosso dal Comune di
Milano | Cultura in occasione dei 500 anni dalla morte di
Leonardo da Vinci, e rientra nel programma ‘Leonardo mai
visto’, che racchiude tutte le iniziative realizzate presso il
Castello Sforzesco, realizzato con il sostegno di Fondazione
Cariplo, Intesa Sanpaolo, Huawei e Regione Lombardia in
stretta connessione con il Comitato territoriale “Milano e
l’eredità di Leonardo 1519 – 2019” e in collegamento con il
Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla
morte di Leonardo da Vinci, ed è prodotto da Civita Mostre e
Musei.
“Domenica al Museo”, 20mila
visite ai musei civici di
Milano

La prima domenica di musei gratuiti a
Milano del 2020 è stata un successo: in
cima al podio il Museo di Storia
Naturale.
Circa 20mila persone hanno affollato nella prima “Domenica al
Museo” del 2020 i musei civici milanesi. In testa con 4.853
visitatori il Museo di Storia Naturale che soprattutto durante
le domeniche gratuite è meta dalle famiglie di ogni età alla
scoperta, o riscoperta, delle meraviglie della scienza e della
natura. Segue a ruota il Museo del Novecento che, grazie alla
sua prestigiosa collezione, alla sua interessante attività
espositiva e al suo affascinante affaccio su piazza Duomo, è
sempre sul podio dei musei più visitati di Milano, oggi con
oltre 4.300 presenze. Anche l’Acquario civico ha accolto nelle
sue sale moltissimi visitatori (circa 3700), e oltre mille
persone hanno visitato in GAM, la Galleria d’Arte Moderna di
via Palestro, la mostra “Canova. I volti ideali” e le preziose
collezioni del museo tra Ottocento e primo Novecento.
Al Castello Sforzesco la Sala delle Asse e il percorso
multimediale (e contingentato) di “Leonardo mai visto”, cuore
del palinsesto “Milano Leonardo 500”, sono stati ammirati da
2.161 persone e dal 16 maggio 2019, giorno della sua
inaugurazione, i visitatori hanno superato il tetto dei
300mila (per la precisione sono stati 301.479), consentendo ai
Musei del Castello di conteggiare nel 2019 circa 470mila
presenze e al Castello nel suo complesso monumentale (comprese
le mostre temporanee allestite extra Musei durante il 2019) di
raggiungere la cifra record di 587.070.

Milano, musei gratuiti e
biglietti    scontati    per
Leonardo e Canova domenica 5
gennaio

Anche la prima domenica milanese di
gennaio 2020 sarà dedicata alla cultura,
con i musei civici gratuiti e prezzi
ridotti per “Leonardo mai visto” al
Castello e “Canova. I volti ideali” alla
GAM.
Con oltre 293 mila visitatori dall’apertura il 16 maggio
scorso, “Leonardo mai visto”, il programma di mostre e
iniziative allestite al Castello Sforzesco per omaggiare il
genio da Vinci nel cinquecentesimo della sua morte, conferma
il proprio successo mantenendosi sul podio tra le esposizioni
più visitate in Italia. Per consentire ai milanesi e ai sempre
più numerosi turisti presenti in città di visitare la rassegna
e le installazioni dedicate a Leonardo – come tutte le prime
domeniche di ogni mese sino alla chiusura prevista il 19
aprile 2020 – l’orario di apertura sarà esteso fino alle 19.30
(chiusura biglietteria ore 18.30) con ingresso ridotto a 5
euro. Il biglietto ridotto a 5 euro garantisce l’ingresso
anche a tutti i Musei del Castello, ma l’estensione
dell’orario riguarda solo il Museo d’Arte Antica che ospita la
rassegna “Leonardo mai visto”. Resta invariato l’orario di
apertura al pubblico degli altri Musei, compreso il Museo
della Pietà Rondanini, con ultima possibilità di accesso alle
ore 17:00. Per maggiori informazioni milanocastello.it

Alla GAM|Galleria d’Arte Moderna il biglietto (ridotto a 5
euro) consente di visitare, oltre alle collezioni permanenti,
anche la mostra “Canova. I volti ideali” (dalle ore 9:00 alle
ore 19:30, con chiusura biglietteria ore 18:30). Info su gam-
milano.com. In occasione di “Domenica al Museo”, domenica 5
gennaio restano aperti e gratuiti anche tutti gli altri musei
civici: Museo del Novecento, Museo Archeologico, Museo di
Storia Naturale, Acquario Civico, Museo del Risorgimento,
Palazzo Morando|Costume Moda Immagine, Casa Museo Boschi di
Stefano e Studio Museo Francesco Messina. Il biglietto
gratuito al Museo del Novecento permetterà di visitare, oltre
alla collezione permanente del Museo, anche la mostra
“L’intelligenza non ha sesso”, personale di Adriana Bisi
Fabbri, allestita negli Archivi al quarto piano del Museo.
Info su museodelnovecento.org
Il genio olandese di Escher
in mostra a Trieste dal 18
dicembre

A Trieste la grande mostra di Escher, il
geniale artista olandese tra i più amati
dal pubblico di tutto il mondo, allestita
al Salone degli Incanti dal 18 dicembre
2019 al 7 giugno 2020.
La grande mostra dedicata al geniale artista olandese Maurits
Cornelis Escher arriva al Salone degli Incanti di Trieste dal
18 dicembre 2019 al 7 giugno 2020. Un allestimento con i
lavori più rappresentativi dell’artista olandese – “amato dai
matematici ma non solo”, ha sottolineato il curatore, Federico
Giudiceandrea – a cui si aggiunge, in esposizione per la prima
volta al mondo, una sezione dedicata a “I giorni della
creazione”, un nucleo di sei xilografie realizzate tra il
dicembre 1925 e il marzo 1926, che racconta i primi sei giorni
della Creazione del mondo. In mostra, ancora, le opere più
iconiche della sua produzione quali “Mano con sfera
riflettente” (1935), “Vincolo d’unione” (1956), “Metamorfosi
II” (1939), “Giorno e notte” (1938) e la serie degli
“Emblemata”.
La mostra antologica, con 200 opere e tutti i suoi capolavori,
– presentata dall’assessore comunale alla Cultura di Trieste
Giorgio Rossi, dalla presidente di Arthemisia Iole Siena e
Daniela Ara di Generali Valore Cultura, Guerrino Lanci di
Federalberghi Trieste e Lucio Pioniero di PromoTurismoFvg – è
promossa e organizzata dal Comune di Trieste, Assessorato alla
Cultura e Gruppo Arthemisia con Generali Valore Cultura, in
collaborazione con M. C. Escher Foundation, curata da Federico
Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al
mondo – con il supporto di PromoTurismoFVG, special partner
Ricola e Media coverage by Sky Arte.

Milano, per la prima volta in
Italia un secolo di storia
dell’alta gioielleria

La mostra “Van Cleef & Arpels: il tempo,
la natura, l’amore” espone al pubblico
oltre 400 gioielli e oggetti preziosi
realizzati dal 1906.
Ha aperto oggi al pubblico la mostra “Van Cleef & Arpels: il
tempo, la natura, l’amore”, allestita nelle sale
dell’Appartamento dei principi e nelle Sale degli arazzi della
reggia milanese. L’esposizione presenta, per la prima volta in
Italia, l’universo della maison di alta gioielleria attraverso
oltre 400 gioielli, orologi e oggetti preziosi realizzati fin
dalla sua fondazione, nel 1906. Documenti d’archivio, disegni
al tratto e a gouache testimoniano le origini della creazione
artistica accompagnando i preziosi esemplari provenienti dalla
collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati.

Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e
prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la
Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri,
professore ordinario di Design del gioiello e dell’accessorio
al Politecnico di Milano e direttore del Museo del gioiello di
Vicenza. La scenografia contemporanea, concepita dalla
designer americana Johanna Grawunder, dialoga con le sale
dell’Appartamento dei principi e le Sale degli arazzi della
reggia milanese.

La mostra si articola intorno a tre concetti: il tempo, la
natura e l’amore, considerati come i valori più
rappresentativi della maison. Per la curatrice, “il gioiello è
sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda,
amore e investimento, bellezza e concetto e il rapporto con il
tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità
della Maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo
frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli
eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere
effimero della seduzione.”

Prendendo le mosse dall’opera di Italo Calvino “Lezioni
americane. Sei proposte per il prossimo millennio”, Alba
Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i
quali decodificare le creazioni di Van Cleef & Arpels e la
loro relazione con il tempo. La sezione iniziale sul tempo si
snoda in dieci sale: la prima è consacrata a Parigi, seguono
l’esotismo e i cinque valori di Calvino: leggerezza, rapidità,
visibilità, esattezza, molteplicità. Le ultime sale della
sezione pongono l’accento sulle intersezioni con        altre
discipline quali la danza, la moda e l’architettura.

Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’amore presenta
creazioni – testimonianze e pegni d’amore – che sono stati
l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno
accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai
entrate nel mito. Le ultime tre sale della mostra sono infine
dedicate alla natura con la botanica, la flora e la fauna.
Esse svelano un mondo incantato in cui si fondono l’eccellenza
artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia.
Pordenone:    inaugurata   la
mostra “Matite e Manette – La
Polizia nel Fumetto” | VIDEO

Promuovere i valori della legalità e
della solidarietà attraverso l’arte del
disegno è l’obiettivo della mostra
inaugurata lunedì a Pordenone.
Inaugurata ieri mattina, lunedì 25 novembre, nella sede del
Palazzo Arti Fumetto Friuli “PAFF!”, a Pordenone, la mostra
“Matite e Manette – La Polizia nel Fumetto”. Il capo della
Polizia Franco Gabrielli è voluto essere presente, seppur solo
‘virtualmente’,      inviando    un   video   messaggio     di
ringraziamento. Alla cerimonia erano presenti il questore
della provincia di Pordenone Marco Odorisio, il Sindaco
Alessandro Ciriani e il presidente di “Sviluppo e Territorio”
Alberto Marchiori e il direttore del Palazzo Arti Fumetto
Friuli (PAFF) Giulio De Vita. L’iniziativa nasce da un’idea
sviluppata tra la questura di Pordenone, il PAFF! e il Comune
di Pordenone per promuovere i valori della legalità e della
solidarietà attraverso l’arte del disegno.

La mostra, che si concluderà il 2 febbraio del 2020, si
sviluppa negli spazi del Palazzo del Fumetto, polo artistico,
culturale, oltre che formativo-professionale, che dialoga con
la scuola, l’università ed il mondo dell’impresa. Tra le
tavole esposte sarà possibile ammirare anche i disegni
originali di storici personaggi polizieschi come Dick Tracy,
l’Ispettore Ginko ed altri investigatori ideati e raccontati
da disegnatori di Paesi esteri. Nelle giornate della mostra ci
saranno inoltre dei workshop tematici e si potrà assistere
alla realizzazione dell’identikit e ai sopralluoghi sulla
scena del crimine insieme agli specialisti della Polizia
Scientifica.

All’evento espositivo non poteva mancare il “Commissario
Mascherpa” il primo fumetto poliziesco della Polizia di Stato,
nato per avvicinare i giovani alla legalità. Nel pomeriggio,
nella Sala Consiliare del Comune di Pordenone, si è svolta la
cerimonia di consegna alla Polizia di Stato di un attestato di
riconoscimento da parte del Presidente dell’Associazione
“Sviluppo e Territorio”. Successivamente il Sindaco di
Pordenone ha consegnato le chiavi di tre appartamenti che
l’Amministrazione cittadina ha concesso alla Polizia di Stato,
in comodato gratuito di 6 anni ad uso “alloggi collettivi di
servizio”, destinati ad ospitare i neo agenti che a breve
saranno assegnati alla Questura.

Il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel suo messaggio, ha
ringraziato l’Amministrazione comunale sottolineando che “Il
nostro essere al servizio delle comunità si realizza nei
territori laddove le comunità ripongono fiducia e aspettativa
di sicurezza nei nostri confronti. Quindi grazie per questo
attestato, grazie per aver reso possibile l’utilizzo di questi
appartamenti. Noi continueremo a garantire a questo bel pezzo
d’Italia quella sicurezza e quella tranquillità che merita”.
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