Cultura, Palazzo Primavera sarà teatro della mostra di Andy Warhol - Oggi Notizie
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Cultura, Palazzo Primavera sarà teatro della mostra di Andy Warhol Terni ospiterà la mostra del principale rappresentante della pop art nelle sale espositive del Palazzo Primavera a partire dal 7 marzo. La Giunta comunale, su proposta dell’assessorato alla cultura, ha deliberato di mettere a disposizione le sale espositive di Palazzo Primavera di via Giordano Bruno per la mostra di Andy Warhol, artistica iconico del ‘900 e principale protagonista della pop art mondiale. La delibera di Giunta prende in considerazione l’importanza della mostra, organizzata dalla Pubbliwork Eventi, in collaborazione con l’associazione nazionale “New Factory Art”, per la promozione culturale e turistica della città. La mostra infatti si terrà dal 7 marzo al 3 maggio e la presenza di circa 130 opere di un’artista così importante contribuirà a far conoscere meglio anche il patrimonio artistico pubblico conservato nei musei cittadini e quello
dell’arte pubblica disseminato per la città. L’assessorato alla cultura, con i dipendenti dell’Ufficio Cultura, ha lavorato al fianco degli organizzatori della mostra, per la realizzazione di un evento importante non solo squisitamente artistico, ma anche di costume e di promozione per la città, con una funzione di catalizzatore per possibili eventi collaterali. Anche Terni per la prima volta potrà dare il suo contributo di pubblico e di apprezzamento alla mostra “Andy Warhol …in the city”, con il consenso e il patrocinio della Regione Umbria, della Provincia di Terni e del Comune di Terni. In via di definizione l’idea di coinvolgere altri ambiti della città, attraverso la creazione di alcuni eventi collaterali, con il coinvolgimento del comitato “Terni al Centro” e gli esercizi commerciali associati. Allo studio dibattiti, serate a tema, proiezioni di film e una grande festa in piazza, dedicata appunto alla Pop Art. L’Oman secondo quattro fotografi italiani
La mostra “YOUNG – a new Omani generation” sarà visitabile gratuitamente fino al 14 febbraio. Le immagini di quattro fotografi italiani – Umberto Coa, Nicolò Panzeri, Vanessa Vettorello e Serena Vittorini – illustrano il Sultanato dell’Oman in occasione della mostra “YOUNG – a new Omani generation”, patrocinata dal Comune di Milano e visitabile gratuitamente dal 5 al 14 febbraio, dalle 11:30 alle 18:30, nella Sala delle Colonne della Fabbrica del Vapore. Le immagini scattate dai fotografi di Parallelozero mostrano un lato inedito dell’Oman, catturato durante un viaggio fotografico durato due settimane: tremila i chilometri di strade percorsi e decine gli incontri grazie all’aiuto delle guide di Al Koor Tourism. Il risultato è un ritratto giovane e autentico dell’Oman attraverso i sorrisi, gli sguardi aperti e fieri, l’abbraccio dei giovani sportivi, degli artisti e degli chef, degli insegnanti, dei designer e dei musicisti omaniti. Concepito dal Ministero del Turismo dell’Oman insieme all’agenzia fotografica Parallelozero e presentato in anteprima, a novembre, presso cinque prestigiose scuole fotografiche (IED di Torino e di Milano, Officine Fotografiche di Milano, l’IFSCI di Roma e la Fondazione Studio Marangoni di Firenze) il progetto “YOUNG – a new Omani generation” offre una lettura inedita della cultura, dell’economia, dello sport e della natura del Sultanato. L’inaugurazione è prevista per questa sera, alle ore 18:30, alla presenza di un rappresentante dell’Amministrazione. Per
accreditarsi, inviare una mail agli indirizzi s.cusma@aigo.it e mediadesk3@aigo.it. L’Umbria si prepara a celebrare Raffaello A cinquecento anni dalla morte di un artista che in Umbria ha lasciato tracce importanti, la Regione organizza una serie di mostre per celebrarlo. Anche l’Umbria si avvia a celebrare il quinto centenario dalla morte di Raffaello Sanzio, l’illustre pittore di Urbino, che nella regione ha vissuto il suo periodo di formazione, e con esso le opere e i luoghi in cui ha operato. Tutto il territorio regionale è interessato da eventi e iniziative dedicate al grande maestro e il Comitato organizzativo regionale sta coordinando le diverse proposte, individuando i principali appuntamenti che danno conto della presenza di Raffaello e della sua eredità prolungata nei
secoli in buona parte dei comuni umbri, con fulcro a Città di Castello e Perugia, dove sono presenti due opere originali del maestro. Nel capoluogo le iniziative, che sono racchiuse nel progetto “Perugia celebra Raffaello”, saranno incentrate, in particolare sulla fortuna dell’artista nell’arte di tutti i secoli. “L’Umbria contribuisce a questa importante celebrazione con una proposta estremamente ricca di eventi che dà lustro al grande patrimonio di questa regione, una risorsa decisiva. Una proposta che è il frutto della collaborazione di più soggetti ed istituzioni, a conferma di come la sinergia e la collaborazione sotto una regia condivisa siano la giusta strada da percorrere” commenta l’assessore regionale alla cultura e al turismo, Paola Agabiti. Tre le mostre che hanno ottenuto il riconoscimento da parte del Comitato nazionale, alle quali non si esclude che se ne possano aggiungere altre: La fortuna della Deposizione Baglioni nelle copie perugine, che verrà inaugurata il 9 ottobre alla Galleria Nazionale dell’Umbria e ripercorrerà la storia della Deposizione, dipinta del 1507 per l’altare della famiglia Baglioni e poi fatta rubare da Scipione Borghese nel 1608, attraverso l’esposizione di 7 copie d’autore. Si concluderà il 10 gennaio 2021. Raffaello giovane a Città di Castello e il suo sguardo, in programma alla Pinacoteca comunale di Città di Castello da ottobre 2020 a gennaio 2021. Cuore della mostra sarà il Gonfalone della Santissima Trinità, l’unica opera rimasta in città. Lo stendardo verrà mostrato dopo la revisione dell’ultimo restauro del 2006. L’esposizione, inoltre, ospiterà altre opere originali, in prestito da musei italiani ed esteri.
Fortuna e mito di Raffaello in Umbria, da giugno a ottobre al Museo civico di Palazzo Penna a Perugia. L’esposizione affronterà principalmente il tema della fortuna e del mito di Raffaello che nasce quando l’artista è ancora in vita e si consolida nell’arco di pochi anni, tanto nell’arte quanto nella letteratura. A cura del Comune di Perugia. A questa mostra si collega l’esposizione Raffaello in Umbria e la sua eredità, prevista a Palazzo Baldeschi di Perugia da aprile a ottobre. Attraverso installazioni multimediali, documenti, disegni, incisioni e dipinti sarà documentata la formazione umbra del giovane artista e la ripresa del suo mito nell’Ottocento. A cura della fondazione CariPerugia Arte. Tra le mostre in programma, anche Dal lustro all’istoriato: Raffaello e la nuova maiolica, alle Logge dei Tiratori di Gubbio, da aprile a ottobre 2020. Si tratta di un allestimento di circa 50 opere e supporti multimediali per documentare l’evoluzione del lustro umbro, dalle origini ai primi decenni del XXI secolo, con particolare riferimento all’influenza di Sanzio sui cambiamenti della ceramica e all’affermazione dell’istoriato come tecnica prevalente a partire dalla prima metà del XVI secolo. Tutti gli appuntamenti in Umbria per il quinto centenario dalla morte di Raffaello Sanzio sono consultabili e in continuo aggiornamento sul sito internet www.raffaelloinumbria.it. Sul portale internet sarà possibile inoltrarsi in Percorsi Raffaelleschi, rivolti anche alle scuole, con approfondimenti e notizie utili a conoscere l’opera del maestro urbinate e il suo grande lascito al patrimonio artistico e culturale dell’Umbria.
Il Fvg ricorda Adriano Biasutti | VIDEO In occasione dei dieci anni dalla morte di Adriano Biasutti è stata allestita una mostra nel suo paese natale. Una figura emblematica e nel contempo carismatica quella del presidente della Regione Fvg Adriano Biasutti, che è stato ricordato, a dieci anni dalla scomparsa, nella sua Palazzolo dello Stella, dove il Comune gli ha intitolato il centro civico nel corso di una partecipata cerimonia. “Una figura – ha detto il vicegovernatore della Regione, Riccardo Riccardi – che tutt’oggi ci riesce a trasmettere valori e i contenuti di una politica attorno alla quale è cresciuto il Friuli Venezia Giulia”. A Palazzolo dello Stella il Comune, accanto al Centro civico, ha dedicato alla memoria del suo concittadino Biasutti anche una mostra che ne ripercorre il cammino politico. Un cammino ricordato anche in un video proiettato nella sala
convegni, che lo aveva portato a sedere nel Consiglio regionale dal 1973 e a divenire presidente della Regione dal 1988 al 1991, quindi parlamentare, per poi essere nominato dall’Amministrazione regionale in seno alla Commissione paritetica Stato-Regione. Una strada, ha ricordato Riccardi, non priva di difficoltà, ma lungo la quale Biasutti ci ha lasciato un’eredità di elementi concreti, che tutt’oggi fanno del Friuli Venezia Giulia una Regione moderna. Come ha precisato il vicegovernatore, sono stati ideati o completati nel periodo della presidenza Biasutti, tra l’altro, la ricostruzione del Friuli terremotato, il piano urbanistico regionale, un sistema della salute adeguato al territorio e i servizi socioassistenziali in capo ai Comuni, il decentramento di funzioni dalla Regione agli enti intermedi, l’istituzione degli strumenti di credito regionali, Friulia e Mediocredito. Sono conquiste, e traguardi, ha evidenziato Riccardi, “dai quali ancor oggi la comunità regionale trae giovamento”. “Si tratta di mete – ha aggiunto – e risultati che, seppure oggi ci paiono scontati, sono stati generati dalla capacità di visione generale sui problemi e le dinamiche della società e della comunità, accompagnata dalla grande capacità di sintesi che animava Adriano Biasutti”. “L’occasione odierna – ha concluso Riccardi – si è rivelata importante e un ringraziamento va all’ Amministrazione comunale, proprio perché ci ha consentito di riscoprire un personaggio cardine dello sviluppo, al quale si devono quella stima e credibilità delle quali gode la nostra Regione, tuttora, in Italia e nel mondo”.
Leonardo 500, apre l’atelier di Leonardo al Castello Sforzesco Sono arrivati i risultati di uno studio su alcuni disegni che sono stati confermati essere della bottega di Leonardo, e da oggi saranno esposti, per la prima volta al pubblico, al Casello Sforzesco. Da oggi, 24 gennaio, al 19 aprile 2020, la Sala dei Ducali del Castello Sforzesco di Milano accoglie la mostra “L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi”. Dallo scorso 16 maggio, più di 300mila visitatori hanno già preso parte alle iniziative legate al programma “Leonardo mai visto” al Castello Sforzesco di Milano, che oggi riserva una nuova scoperta. Recentemente, a seguito di uno studio, un foglio custodito presso il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e mai presentato al pubblico, è stato attribuito con certezza alla bottega di Leonardo.
L’esposizione, curata da Pietro C. Marani e Alessia Alberti, presenta al pubblico il foglio ri-scoperto, affiancandolo ad altre opere del Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco e ad importanti prestiti dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana. “Una piccola ma originale e stimolante mostra – afferma Pietro C. Marani, curatore della mostra – che evidenzia l’elaborazione del Salvator Mundi all’interno dell’atelier di Leonardo intorno al 1510-13 e le modalità di copia dei suoi disegni anatomici da parte degli allievi. Questa esposizione aggiungerà nuovi elementi alla fortuna cinquecentesca del Salvator Mundi in ambito lombardo grazie alla presenza di alcuni fogli inediti delle collezioni del Castello Sforzesco”. “Con l’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi – dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno – il palinsesto per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci si arricchisce di una nuova occasione per conoscere e apprezzare la straordinarietà dell’opera del genio vinciano e della sua cerchia. Siamo orgogliosi dell’enorme lavoro di ricerca e valorizzazione del patrimonio milanese di opere leonardesche che stiamo portando avanti e della risposta di pubblico che queste celebrazioni stanno riscuotendo”. “L’atelier di Leonardo e il Salvator Mundi” fa parte del palinsesto “Milano Leonardo 500”, promosso dal Comune di Milano | Cultura in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, e rientra nel programma ‘Leonardo mai visto’, che racchiude tutte le iniziative realizzate presso il Castello Sforzesco, realizzato con il sostegno di Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo, Huawei e Regione Lombardia in stretta connessione con il Comitato territoriale “Milano e l’eredità di Leonardo 1519 – 2019” e in collegamento con il Comitato Nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, ed è prodotto da Civita Mostre e Musei.
“Domenica al Museo”, 20mila visite ai musei civici di Milano La prima domenica di musei gratuiti a Milano del 2020 è stata un successo: in cima al podio il Museo di Storia Naturale. Circa 20mila persone hanno affollato nella prima “Domenica al Museo” del 2020 i musei civici milanesi. In testa con 4.853 visitatori il Museo di Storia Naturale che soprattutto durante le domeniche gratuite è meta dalle famiglie di ogni età alla scoperta, o riscoperta, delle meraviglie della scienza e della natura. Segue a ruota il Museo del Novecento che, grazie alla sua prestigiosa collezione, alla sua interessante attività espositiva e al suo affascinante affaccio su piazza Duomo, è sempre sul podio dei musei più visitati di Milano, oggi con oltre 4.300 presenze. Anche l’Acquario civico ha accolto nelle sue sale moltissimi visitatori (circa 3700), e oltre mille persone hanno visitato in GAM, la Galleria d’Arte Moderna di via Palestro, la mostra “Canova. I volti ideali” e le preziose collezioni del museo tra Ottocento e primo Novecento.
Al Castello Sforzesco la Sala delle Asse e il percorso multimediale (e contingentato) di “Leonardo mai visto”, cuore del palinsesto “Milano Leonardo 500”, sono stati ammirati da 2.161 persone e dal 16 maggio 2019, giorno della sua inaugurazione, i visitatori hanno superato il tetto dei 300mila (per la precisione sono stati 301.479), consentendo ai Musei del Castello di conteggiare nel 2019 circa 470mila presenze e al Castello nel suo complesso monumentale (comprese le mostre temporanee allestite extra Musei durante il 2019) di raggiungere la cifra record di 587.070. Milano, musei gratuiti e biglietti scontati per Leonardo e Canova domenica 5 gennaio Anche la prima domenica milanese di gennaio 2020 sarà dedicata alla cultura, con i musei civici gratuiti e prezzi ridotti per “Leonardo mai visto” al
Castello e “Canova. I volti ideali” alla GAM. Con oltre 293 mila visitatori dall’apertura il 16 maggio scorso, “Leonardo mai visto”, il programma di mostre e iniziative allestite al Castello Sforzesco per omaggiare il genio da Vinci nel cinquecentesimo della sua morte, conferma il proprio successo mantenendosi sul podio tra le esposizioni più visitate in Italia. Per consentire ai milanesi e ai sempre più numerosi turisti presenti in città di visitare la rassegna e le installazioni dedicate a Leonardo – come tutte le prime domeniche di ogni mese sino alla chiusura prevista il 19 aprile 2020 – l’orario di apertura sarà esteso fino alle 19.30 (chiusura biglietteria ore 18.30) con ingresso ridotto a 5 euro. Il biglietto ridotto a 5 euro garantisce l’ingresso anche a tutti i Musei del Castello, ma l’estensione dell’orario riguarda solo il Museo d’Arte Antica che ospita la rassegna “Leonardo mai visto”. Resta invariato l’orario di apertura al pubblico degli altri Musei, compreso il Museo della Pietà Rondanini, con ultima possibilità di accesso alle ore 17:00. Per maggiori informazioni milanocastello.it Alla GAM|Galleria d’Arte Moderna il biglietto (ridotto a 5 euro) consente di visitare, oltre alle collezioni permanenti, anche la mostra “Canova. I volti ideali” (dalle ore 9:00 alle ore 19:30, con chiusura biglietteria ore 18:30). Info su gam- milano.com. In occasione di “Domenica al Museo”, domenica 5 gennaio restano aperti e gratuiti anche tutti gli altri musei civici: Museo del Novecento, Museo Archeologico, Museo di Storia Naturale, Acquario Civico, Museo del Risorgimento, Palazzo Morando|Costume Moda Immagine, Casa Museo Boschi di Stefano e Studio Museo Francesco Messina. Il biglietto gratuito al Museo del Novecento permetterà di visitare, oltre alla collezione permanente del Museo, anche la mostra “L’intelligenza non ha sesso”, personale di Adriana Bisi Fabbri, allestita negli Archivi al quarto piano del Museo. Info su museodelnovecento.org
Il genio olandese di Escher in mostra a Trieste dal 18 dicembre A Trieste la grande mostra di Escher, il geniale artista olandese tra i più amati dal pubblico di tutto il mondo, allestita al Salone degli Incanti dal 18 dicembre 2019 al 7 giugno 2020. La grande mostra dedicata al geniale artista olandese Maurits Cornelis Escher arriva al Salone degli Incanti di Trieste dal 18 dicembre 2019 al 7 giugno 2020. Un allestimento con i lavori più rappresentativi dell’artista olandese – “amato dai matematici ma non solo”, ha sottolineato il curatore, Federico Giudiceandrea – a cui si aggiunge, in esposizione per la prima volta al mondo, una sezione dedicata a “I giorni della creazione”, un nucleo di sei xilografie realizzate tra il dicembre 1925 e il marzo 1926, che racconta i primi sei giorni della Creazione del mondo. In mostra, ancora, le opere più iconiche della sua produzione quali “Mano con sfera riflettente” (1935), “Vincolo d’unione” (1956), “Metamorfosi II” (1939), “Giorno e notte” (1938) e la serie degli “Emblemata”.
La mostra antologica, con 200 opere e tutti i suoi capolavori, – presentata dall’assessore comunale alla Cultura di Trieste Giorgio Rossi, dalla presidente di Arthemisia Iole Siena e Daniela Ara di Generali Valore Cultura, Guerrino Lanci di Federalberghi Trieste e Lucio Pioniero di PromoTurismoFvg – è promossa e organizzata dal Comune di Trieste, Assessorato alla Cultura e Gruppo Arthemisia con Generali Valore Cultura, in collaborazione con M. C. Escher Foundation, curata da Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – con il supporto di PromoTurismoFVG, special partner Ricola e Media coverage by Sky Arte. Milano, per la prima volta in
Italia un secolo di storia dell’alta gioielleria La mostra “Van Cleef & Arpels: il tempo, la natura, l’amore” espone al pubblico oltre 400 gioielli e oggetti preziosi realizzati dal 1906. Ha aperto oggi al pubblico la mostra “Van Cleef & Arpels: il tempo, la natura, l’amore”, allestita nelle sale dell’Appartamento dei principi e nelle Sale degli arazzi della reggia milanese. L’esposizione presenta, per la prima volta in Italia, l’universo della maison di alta gioielleria attraverso oltre 400 gioielli, orologi e oggetti preziosi realizzati fin dalla sua fondazione, nel 1906. Documenti d’archivio, disegni al tratto e a gouache testimoniano le origini della creazione artistica accompagnando i preziosi esemplari provenienti dalla collezione Van Cleef & Arpels e da prestiti privati. Promossa dal Comune di Milano Cultura e Palazzo Reale e prodotta da Van Cleef & Arpels in collaborazione con la Fondazione Cologni, la mostra è curata da Alba Cappellieri, professore ordinario di Design del gioiello e dell’accessorio al Politecnico di Milano e direttore del Museo del gioiello di Vicenza. La scenografia contemporanea, concepita dalla designer americana Johanna Grawunder, dialoga con le sale dell’Appartamento dei principi e le Sale degli arazzi della reggia milanese. La mostra si articola intorno a tre concetti: il tempo, la natura e l’amore, considerati come i valori più rappresentativi della maison. Per la curatrice, “il gioiello è sempre in bilico tra eternità ed effimero, tradizione e moda, amore e investimento, bellezza e concetto e il rapporto con il
tempo è controverso mentre qui vogliamo dimostrare la capacità della Maison francese di rappresentare pienamente sia il tempo frammentato del XX secolo che la capacità di incarnare gli eterni valori della bellezza e, allo stesso tempo, il potere effimero della seduzione.” Prendendo le mosse dall’opera di Italo Calvino “Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio”, Alba Cappellieri ha selezionato i concetti chiave attraverso i quali decodificare le creazioni di Van Cleef & Arpels e la loro relazione con il tempo. La sezione iniziale sul tempo si snoda in dieci sale: la prima è consacrata a Parigi, seguono l’esotismo e i cinque valori di Calvino: leggerezza, rapidità, visibilità, esattezza, molteplicità. Le ultime sale della sezione pongono l’accento sulle intersezioni con altre discipline quali la danza, la moda e l’architettura. Nel cuore dell’esposizione, la sezione sull’amore presenta creazioni – testimonianze e pegni d’amore – che sono stati l’espressione della forza dei sentimenti e che hanno accompagnato alcune grandi passioni del XX secolo ormai entrate nel mito. Le ultime tre sale della mostra sono infine dedicate alla natura con la botanica, la flora e la fauna. Esse svelano un mondo incantato in cui si fondono l’eccellenza artigianale di Van Cleef & Arpels e la sua ricerca di armonia.
Pordenone: inaugurata la mostra “Matite e Manette – La Polizia nel Fumetto” | VIDEO Promuovere i valori della legalità e della solidarietà attraverso l’arte del disegno è l’obiettivo della mostra inaugurata lunedì a Pordenone. Inaugurata ieri mattina, lunedì 25 novembre, nella sede del Palazzo Arti Fumetto Friuli “PAFF!”, a Pordenone, la mostra “Matite e Manette – La Polizia nel Fumetto”. Il capo della Polizia Franco Gabrielli è voluto essere presente, seppur solo ‘virtualmente’, inviando un video messaggio di ringraziamento. Alla cerimonia erano presenti il questore della provincia di Pordenone Marco Odorisio, il Sindaco Alessandro Ciriani e il presidente di “Sviluppo e Territorio” Alberto Marchiori e il direttore del Palazzo Arti Fumetto Friuli (PAFF) Giulio De Vita. L’iniziativa nasce da un’idea sviluppata tra la questura di Pordenone, il PAFF! e il Comune di Pordenone per promuovere i valori della legalità e della solidarietà attraverso l’arte del disegno. La mostra, che si concluderà il 2 febbraio del 2020, si sviluppa negli spazi del Palazzo del Fumetto, polo artistico, culturale, oltre che formativo-professionale, che dialoga con la scuola, l’università ed il mondo dell’impresa. Tra le tavole esposte sarà possibile ammirare anche i disegni originali di storici personaggi polizieschi come Dick Tracy, l’Ispettore Ginko ed altri investigatori ideati e raccontati da disegnatori di Paesi esteri. Nelle giornate della mostra ci saranno inoltre dei workshop tematici e si potrà assistere alla realizzazione dell’identikit e ai sopralluoghi sulla
scena del crimine insieme agli specialisti della Polizia Scientifica. All’evento espositivo non poteva mancare il “Commissario Mascherpa” il primo fumetto poliziesco della Polizia di Stato, nato per avvicinare i giovani alla legalità. Nel pomeriggio, nella Sala Consiliare del Comune di Pordenone, si è svolta la cerimonia di consegna alla Polizia di Stato di un attestato di riconoscimento da parte del Presidente dell’Associazione “Sviluppo e Territorio”. Successivamente il Sindaco di Pordenone ha consegnato le chiavi di tre appartamenti che l’Amministrazione cittadina ha concesso alla Polizia di Stato, in comodato gratuito di 6 anni ad uso “alloggi collettivi di servizio”, destinati ad ospitare i neo agenti che a breve saranno assegnati alla Questura. Il capo della Polizia Franco Gabrielli, nel suo messaggio, ha ringraziato l’Amministrazione comunale sottolineando che “Il nostro essere al servizio delle comunità si realizza nei territori laddove le comunità ripongono fiducia e aspettativa di sicurezza nei nostri confronti. Quindi grazie per questo attestato, grazie per aver reso possibile l’utilizzo di questi appartamenti. Noi continueremo a garantire a questo bel pezzo d’Italia quella sicurezza e quella tranquillità che merita”.
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