RASSEGNA STAMPA - ACCOGLIENZA DEI 22 PROFUGHI DELL'UCRAINA NELLA MISSIONE DEL RNS IN MOLDAVIA (MARZO 2022)
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Accoglienza dei 22 profughi dell'Ucraina nella missione del RnS in Moldavia (marzo 2022) Rassegna Stampa
www.rinnovamento.org Nella missione di Chisinau, in Moldavia, in arrivo 20 rifugiati dall’Ucraina. Firmato il Protocollo d’intesa tra la Fondazione “Alleanza del RnS” e la “Fondazione Regina Pacis”. Ai nuclei familiari in fuga dal conflitto sarà garantita assistenza materiale e spirituale. 2 marzo 2022 Batte un pezzo di cuore italiano in Moldavia, minuscola ma salvifica terra di confine che, con il passare dei giorni, come noto rappresenta un approdo sicuro per le popolazioni dell’Ucraina in fuga dalla guerra. Da 20 anni (era il 14 marzo 2002) infatti, su esplicito mandato di san Giovanni Paolo II, nella capitale Chisinau è attiva la missione del Rinnovamento nello Spirito Santo che oggi, nel momento più drammatico di questo atroce conflitto che chiama in causa l’Occidente tutto, intende adoperarsi con un gesto di carità concreta verso i rifugiati ucraini. Secondo un apposito Protocollo stipulato tra la Fondazione “Alleanza del RnS” e la Fondazione “Regina Pacis” - presente e rappresentata da 25 anni nella Repubblica Moldova da don Cesare Lodeserto - verranno accolti in 20 posti letto donne e bambini ucraini, attesi per domani, giovedì 3 marzo 2022, nel Centro di accoglienza messo a disposizione a Chisinau dalla stessa Fondazione “Alleanza del RnS”.
Il documento appena siglato si pone, dunque, come obiettivo quello di ospitare nuclei familiari in assoluta emergenza, garantendo loro assistenza, materiale e spirituale, secondo lo spirito missionario che lega le due realtà. In questo delicato tessuto sociale, politico ed economico di grande disagio e povertà, il RnS, grazie alla collaborazione di laici, religiosi e consacrati, attua da tempo un’opera di evangelizzazione, di promozione umana e di edificazione della Chiesa moldava attraverso un “cantiere sempre aperto”, declinato in progetti rivolti: alle Famiglie (“Adotta una Famiglia” - Sostegno alla povertà), ai Sacerdoti (“Adotta un sacerdote” - Sostentamento e missione) e ai Bambini (Progetto del Centro Estivo socio-educativo “Punto di Contatto”). È lì che, in molte occasioni, dal 2002, legate alla Chiesa Moldova, ma anche a Progetti governativi succedutisi nel tempo nell’ambito dell’assistenza socio- sanitaria nazionale, si è personalmente recato Salvatore Martinez, Presidente Nazionale del RnS, già Rappresentante personale della Presidenza italiana in esercizio Osce 2018 con delega alla “Lotta al razzismo, xenofobia e discriminazione” e già Presidente dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto delle libertà religiose. «In questi 20 anni di presenza del Rinnovamento e della nostra Fondazione Alleanza del RnS in Moldova - afferma Martinez -, abbiamo toccato con mano le grandi emergenze umanitarie a cui il Paese è stato sottoposto, per la trascuratezza politica interna ed esterna, a partire dalla vicenda della Transinistria, passata nel silenzio colpevole di tutti. Ora, è incredibile immaginare come il Paese più povero d’Europa, la Moldova, possa far fronte da solo all’esodo di mamme e bambini ucraini. Sono già oltre 120.000 le persone che chiedono asilo, soprattutto nella capitale Chisinau. Qui disponiamo di un Centro missionario e sociale che lavora a sostegno delle famiglie e delle comunità cristiane che sono in tutto il Paese e che abbiamo deciso di mettere a disposizione per un piano mirato di accoglienza e di assistenza. D’intesa con la Fondazione Regina Pacis, che sarà primariamente impegnata nell’organizzazione, vogliamo fare di questa emergenza un’opportunità per dare corso alla carità giubilare, sensibilizzando tutti a essere spiritualmente impegnati a sostegno di questa missione di giustizia e di pace». Per ulteriori informazioni: https://rinnovamento.org/progetti/progetto-moldavia / https://www.fondazionealleanzaonlus.it/
www.rinnovamento.org Moldavia, storia e “volti” di una missione Il RnS, presente da 20 anni a Chisinau, in collaborazione con la Fondazione “Regina Pacis”, sta garantendo accoglienza a 22 rifugiati ucraini di Francesca Cipolloni «La Bibbia ci dice di prenderci cura dei rifugiati e degli estranei. Sia Dio attraverso le Leggi dell'Antico Testamento che la società odierna riconoscono i rifugiati come una delle categorie di persone più vulnerabili: in pericolo, deboli, indifese, sofferenti, nella disperazione. Oggi in Moldova stiamo facendo l'impossibile per ospitarli, con una carità da parte di tutto il popolo davvero commovente. Quando i poveri aiutano altri bisognosi, si rende visibile la misericordia di Dio e della Madonna». Le parole di Ludmila Militaru, presenza storica del Rinnovamento nello Spirito Santo a Chisinau, arrivano nitide e perforano il cuore a chi, dall'altra parte dell'Adriatico, si sente fortemente unito alla Chiesa che abita e cresce in terra moldava. È lì che da venti anni esatti - era infatti il 14 marzo 2002 -, su esplicito mandato di san Giovanni Paolo II, nella capitale è attiva la missione del RnS che oggi, nel segmento più disperato di questo atroce conflitto che chiama in causa l’Occidente tutto, si è immediatamente adoperata con un gesto di carità giubilare verso i rifugiati ucraini. Secondo un apposito Protocollo stipulato tra la Fondazione “Alleanza del RnS” e la Fondazione “Regina Pacis” - presente e rappresentata da 25 anni nella Repubblica Moldova da don Cesare Lodeserto - sono stati accolti in 22 posti letto donne e bambini ucraini, nel Centro di accoglienza di Chisinau messo a disposizione dalla stessa Fondazione “Alleanza del RnS” (clicca qui: https://rinnovamento.org/2022/03/02/nella- missione-di-chisinau-in-moldavia-in-arrivo-20-rifugiati-dallucraina/) . Un documento siglato nel segno di una prossimità costante nel tempo, e resa ancora più concreta in questo Anno in cui il Rinnovamento celebra i suoi cinquant'anni di cammino. A porlo ancor meglio in luce è il presidente
nazionale Salvatore Martinez, già Rappresentante personale della Presidenza italiana in esercizio Osce 2018 con delega alla “Lotta al razzismo, xenofobia e discriminazione” e già presidente dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto delle libertà religiose, profondo conoscitore di quel lembo di mondo così provato dal disagio sociale, in cui in più occasioni si è personalmente recato. «In questi anni - afferma -, abbiamo toccato con mano le grandi emergenze umanitarie a cui la Repubblica di Moldavia è stata sottoposta per la trascuratezza politica interna ed esterna, iniziando dalla vicenda della Transinistria, passata nel silenzio colpevole di tutti. Ora, è incredibile immaginare come il Paese più povero d’Europa, la Moldavia, possa far fronte all’esodo di mamme e bambini ucraini. Sono già centinaia di migliaia le persone che chiedono asilo, soprattutto nella capitale Chisinau. Qui, nel Centro missionario e sociale che lavora a sostegno delle famiglie e delle comunità cristiane di tutto il territorio, in collaborazione con la Fondazione “Regina Pacis”, abbiamo deciso di promuovere un piano mirato di accoglienza e di assistenza, facendo di questa crisi umanitaria un’opportunità per sensibilizzare quanti più fratelli possibili a essere spiritualmente coinvolti nel sostegno di questa azione di giustizia e di pace». Nel Paese più povero d'Europa, una Chiesa che si fa prossima Annessa dall’Unione Sovietica nel 1940, la Moldova venne trasformata in una Repubblica Socialista Sovietica. Dichiarò poi la sua indipendenza il 27 agosto 1991. Con i suoi 3 milioni e 700mila abitanti - fortemente affini, sia linguisticamente sia etnicamente, ai rumeni – il suo territorio è costituito dall'unica Diocesi di Chisinau, di Rito romano, suddivisa in 13 parrocchie e guidata dal suo sorgere dal vescovo Anton Cosa. La dimensione missionaria del RnS si colloca dunque in questo scenario abbastanza delicato, con il prioritario intento di partecipare, agli inizi del Duemila, alla nascita e allo sviluppo dell’implantatio ecclesiae, organizzando la vita catechistica della Diocesi stessa e assicurando un accompagnamento spirituale permanente ai suoi fedeli. Non meno rilievo, inoltre, assumeva l’intuizione di creare una comunità residenziale di laici che annunciassero il Vangelo, con la nascita di Gruppi di spiritualità carismatica. Molti sono stati i passi compiuti in tal senso: sono oltre 700, infatti, i missionari italiani che si sono alternati con presenza di breve e lunga permanenza, dando seguito ad una vera e propria “fioritura” ecclesiale, anche grazie all'annuncio che ha visto sorgere di Cenacoli e Gruppi di preghiera in quattro città della Nazione. Si sono poi svolti Seminari di Vita nuova, due Convocazioni nazionali del RnS moldavo, convegni di Cultura di Pentecoste; è stata favorita l'animazione culturale in ospedali e Centri riabilitativi per bambini con disabilità; si è investito, inoltre, i n catechesi e riflessioni kerigmatiche con momenti esperienziali negli ambienti parrocchiali, in campiscuola estivi per i ragazzi, nella formazione pastorale per i sacerdoti, nella creazione dell'Ufficio catechistico e nelle visite alle famiglie in difficoltà. Il tutto d'intesa con la Chiesa cattolica in Moldova che, in questo drammatico frangente, è ovviamente impegnata in prima linea. Lo precisa mons. Cesare Lodeserto, vicario generale della Diocesi e legale rappresentante della Fondazione “Regina Pacis”: «Come credenti, l’auspicio anzitutto è che si possa giungere al più presto ad una condizione di pace. Papa Francesco da tempo chiede questo, manifestando la sua preoccupazione e sofferenza. Altrettanto, il vescovo Cosa non ha mancato di esortare le comunità cattoliche in Moldavia a pregare per lo stesso motivo. È sincera la riconoscenza nei confronti dei moldavi per la generosità
manifestata, così come va sottolineata la dedizione da parte delle Autorità competenti, che chiaramente collaborano con varie Ong, Ambasciate ed organismi di volontariato, locali e internazionali. Si è creata una “rete” realmente virtuosa: oltre alla disponibilità delle mense cattoliche, presso le frontiere vengono erogati anche servizi di accompagnamento per e dalla Moldavia, è offerta un'assistenza psicologica e sanitaria; viene svolta una corretta informazione (affinchè i profughi possano sfuggire a forme di sfruttamento, traffico di essere umani e adescamento di minori o donne sole) e sono operativi canali di comunicazione con i familiari trattenuti in Ucraina e quelli presso i quali i profughi intendono recarsi. Non sappiamo quale sarà la durata degli scontri, ma il nostro messaggio - aggiunge Lodeserto - è che la Chiesa cattolica c'è e sarà presente finché l'ospitalità sarà un dovere verso queste famiglie». La solidarietà testimoniata in atti d'amore In queste ore così concitate e in preoccupante evoluzione, è ancora la testimonianza di Ludmila, che si fa 'portavoce' delle profughe e dei lori piccoli, a scuotere le coscienze. «La tragedia della guerra in Ucraina ha scosso l'umanità intera. Nel primo giorno dell'invasione da parte della Russia - racconta senza nascondere l'emozione -, anche qua abbiamo sentito le esplosioni. Ho pensato stesse succedendo qualcosa di tragico in Transnistria (occupata dai separatisti russi), che rappresenta una piaga dolorosa per la nostra storia. Prendeva corpo, invece, un'aggressione miserabile, una guerra vergognosa contro il popolo ucraino. Fin dalla mattina del 24 febbraio, è incessante il flusso dei profughi, soprattutto anziani, donne e bambini, ai confini tra Moldova e Ucraina. Questi esseri umani stanno scappando da una follia che non dovrebbe esistere. Attualmente sono già 120mila i rifugiati ucraini in Moldova, di cui 30mila sono bambini». Nella struttura messa a disposizione dal RnS, nel pieno rispetto delle normative previste dalle Autorità statali, al momento sono otto le famiglie a cui viene garantita assistenza materiale e spirituale: tra loro undici bambini, con le loro mamme e nonne. La maggior parte dei rifugiati viene da Odessa, sbocco geografico cruciale di questo orribile massacro. Colpisce, in particolare, la solidarietà scattata tra loro, anche nelle piccole azioni quotidiane: si consolano a vicenda, attendono dignitosamente il permesso di entrare in Europa, e mostrano un coraggio capace di affrontare prove inimmaginabili. «Alcuni di loro - prosegue la referente moldava del Rinnovamento - hanno fatto anche 8, 10 km a piedi e hanno aspettato giorni e giorni per entrare in Moldova. Tanto il dolore, tanta l'angoscia per i cari rimasti a casa. I mariti di alcune delle donne qui ospitate prestano servizio nell'esercito ucraino come militari di professione, ci sono tante storie di dolore e sofferenza nelle vite di queste persone, che però, pur con l'animo dilaniato, non smettono di aprirsi all'amore di Dio e degli altri, profondamente colpite dal bene e dall'accoglienza che vengono loro riservati». Comprensione e compassione, dunque: sono le 'cifre' della vicinanza verso questi nuclei familiari spezzati, che «hanno bisogno di essere incoraggiati, aiutati, ascoltati e, soprattutto, sostenuti nella preghiera, affinchè il Signore protegga loro e quanti stanno combattendo per la libertà della propria patria. Questo è il nostro compito, adesso: essere presenti, come il RnS fa da due decenni, con l'ausilio concreto, compiendo autentici atti d'amore». Atti che oggi trovano compiutezza anche nella donazione, prontamente avviata sul Web
d a l M o v i m e n t o g i à n e l l e p r i m e o r e d e l l ' e m e r g e n z a (clicca su: https://rinnovamento.org/2022/03/05/dona-adesso-per-la-missione-del-rns- a-chisinau-in-moldavia/). Ludmila Militaru, nel congedarsi, provata da settimane così piene di fatica e di speranza, ci consegna un ultimo 'attestato' di grata consapevolezza, di fiducia e di altruismo, frutti di un'esperienza personale in cui i benefici ricevuti si possono, si devono restituire. «Mai come oggi - conclude - sono stata così orgogliosa della nostra gente moldava. I valori di una società, io credo, si riflettono nell'atteggiamento che ha nei confronti di chi soffre. Il rifugiato non è un cittadino senza patria: al contrario, dovrebbe diventare un cittadino del mondo intero! Perciò, questa situazione riguarda tutti noi, riguarda tutta l'umanità. Ventitré anni fa sono emigrata in Italia affrontando la povertà per aiutare i miei figli a studiare. C'è grande differenza tra chi emigra, in cerca di un'esistenza migliore, e un rifugiato in fuga per la salvezza. Una cosa però hanno in comune: la bontà. Il mio “debito” di amore con il RnS, a cui appartengo dal 2002, nasce da lontano e devo a questa realtà il recupero della a mia dignità personale, oltre al lavoro che mi ha permesso di tornare qui in Repubblica Moldova per continuarne pienamente la missione». Resta sicuramente ancora molto da fare in questo quadro sociale e religioso reso ancora più incerto dal conflitto in corso. A partire dalle attività ordinarie, che anche a causa della pandemia si sono arrestate, e dai progetti di promozione umana e di edificazione della Chiesa moldava che vedono protagonisti e uniti laici e consacrati, attraverso un “cantiere sempre aperto”, orientato alle famiglie (“Adotta una Famiglia” - Sostegno alla povertà), ai sacerdoti (“Adotta un sacerdote” - Sostentamento e missione) e ai bambini (Progetto del Centro Estivo socio-educativo “Punto di Contatto”). È in questo dinamismo che, con convizione e gratuità, si declinano - e ci si augura possano declinarsi in futuro - quella evangelizzazione e quella missionarietà che, da sempre, attraverso diversi talenti e carismi, animano il Rinnovamento in Moldavia e che ora sono chiamati a moltiplicarsi ulteriormente in vera, universale fratellanza.
03/03/22, 18:40 Ucraina: Rns, 20 profughi ucraini verranno ospitati dal Centro di accoglienza in Moldavia | AgenSIR La solidarietà, in Moldavia, parla anche italiano, oggi ancor di più. In quella minuscola terra di confine che, con il passare dei giorni, nel drammatico conflitto appena scoppiato rappresenta un approdo sicuro per le popolazioni dell’Ucraina in fuga dai bombardamenti, da vent’anni (era il 14 marzo 2002) infatti, su esplicito mandato di san Giovanni Paolo II, è attiva – nella capitale Chisinau – la missione del Rinnovamento nello Spirito Santo (https://rinnovamento.org/progetti/progetto-moldavia/). Il Movimento, ora più che mai, “nel momento più drammatico di questo atroce conflitto che chiama in causa l’Occidente tutto, intende adoperarsi con un gesto di carità concreta verso i rifugiati ucraini”. Secondo un apposito Protocollo stipulato tra la Fondazione “Alleanza del RnS” e la Fondazione “Regina Pacis” verranno accolti in 20 posti letto donne e bambini ucraini, ospitati nel Centro di accoglienza messo a disposizione a Chisinau dalla stessa Fondazione “Alleanza del RnS” (https://www.fondazionealleanzaonlus.it)/. Obiettivo è quello di ospitare nuclei familiari in assoluta emergenza, garantendo loro assistenza, materiale e spirituale, secondo lo spirito missionario che lega le due Fondazioni. In questo delicato tessuto sociale, politico ed economico di grande disagio e povertà, il RnS, grazie alla collaborazione di laici, religiosi e consacrati, attua da tempo un’opera di evangelizzazione, di promozione umana e di edificazione della Chiesa moldava attraverso un “cantiere sempre aperto”, declinato in progetti rivolti: alle Famiglie (“Adotta una Famiglia” – Sostegno alla povertà), ai Sacerdoti (“Adotta un sacerdote” – Sostentamento e missione) e ai Bambini (Progetto del Centro Estivo socio-educativo “Punto di Contatto”). È lì che, in molte occasioni, dal 2002, legate alla Chiesa Moldova, ma anche a progetti governativi succedutisi nel tempo nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria nazionale, si è molte volte, personalmente recato Salvatore Martinez, presidente nazionale del RnS, già rappresentante personale della Presidenza italiana in esercizio Osce 2018 con delega alla “Lotta al razzismo, xenofobia e discriminazione” e già Presidente dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto delle libertà religiose. “In questi 20 anni di presenza del Rinnovamento e della nostra Fondazione Alleanza del RnS in Moldova – afferma Martinez -, abbiamo toccato con mano le grandi emergenze umanitarie a cui il Paese è stato sottoposto, per la trascuratezza politica interna ed esterna, a partire dalla vicenda della Transinistria, passata nel silenzio colpevole di tutti. Ora, è incredibile immaginare come il Paese più povero d’Europa, la Moldova, possa far fronte da solo all’esodo di mamme e bambini ucraini. Sono già oltre 120.000 le persone che chiedono asilo, soprattutto nella capitale Chisinau. Qui disponiamo di un Centro missionario e sociale che lavora a sostegno delle famiglie e delle comunità cristiane che sono in tutto il Paese e che abbiamo deciso di mettere a disposizione per un piano mirato di accoglienza e di assistenza. D’intesa con la Fondazione Regina Pacis, che sarà primariamente impegnata nell’organizzazione, vogliamo fare di questa emergenza un’opportunità per dare corso alla carità giubilare, sensibilizzando tutti a essere spiritualmente impegnati a sostegno di questa missione di giustizia e di pace”. Una missione evidenziata anche da don Cesare Lodeserto che, elogia i “profondi sentimenti di fede” che animano il Rinnovamento in questa iniziativa, “con l’auspicio che sorga al più presto un orizzonte di pace”. L’attività di assistenza nell’accoglienza, spiega ancora il sacerdote “sarà svolta dai volontari del Rinnovamento nello Spirito e dagli operatori della Fondazione ‘Regina Pacis’, quest’ultimi già impegnati nelle attività a beneficio dei profughi anche in altre strutture. La scelta che il movimento ha fatto di aprire le porte ai profughi, con particolare attenzione a donne e bambini, rientra nell’azione di carità che da anni viene già svolta in Moldavia”. https://www.agensir.it/quotidiano/2022/3/3/ucraina-rns-20-profughi-ucraini-verranno-ospitati-dal-centro-di-accoglienza-in-moldavia/ 1/2
11/03/22, 15:19 RnS in Moldavia, storie e volti di una missione. Mons. Lodeserto: "La Chiesa cattolica c'è e sarà presente finché l'ospitalità sarà un dovere ve… https://www.agensir.it/europa/2022/03/11/rns-in-moldavia-storie-e-volti-di-una-missione-mons-lodeserto-la-chiesa-cattolica-ce-e-sara-presente-finche-lospitalita… 1/4
11/03/22, 15:19 RnS in Moldavia, storie e volti di una missione. Mons. Lodeserto: "La Chiesa cattolica c'è e sarà presente finché l'ospitalità sarà un dovere ve… (Foto Diocesi di Chisinau) “La Bibbia ci dice di prenderci cura dei rifugiati e degli estranei. Sia Dio attraverso le Leggi dell’Antico Testamento che la società odierna riconoscono i rifugiati come una delle categorie di persone più vulnerabili: in pericolo, deboli, indifese, sofferenti, nella disperazione. Oggi in Moldova stiamo facendo l’impossibile per ospitarli, con una carità da parte di tutto il popolo davvero commovente. Le parole di Ludmila Militaru, presenza storica del Rinnovamento nello Spirito Santo a Chisinau, arrivano nitide e perforano il cuore a chi, dall’altra parte dell’Adriatico, si sente fortemente unito alla Chiesa che abita e cresce in terra moldava. È lì che da venti anni esatti – era infatti il 14 marzo 2002 -, su esplicito mandato di san Giovanni Paolo II, nella capitale è attiva la missione del RnS che oggi, nel segmento più disperato di questo atroce conflitto che chiama in causa l’Occidente tutto, si è immediatamente adoperata con un gesto di carità giubilare verso i rifugiati ucraini. Secondo un apposito protocollo stipulato tra la Fondazione “Alleanza del RnS” e la Fondazione “Regina Pacis” – presente e rappresentata da 25 anni nella Repubblica Moldova da don Cesare Lodeserto – sono stati accolti in 22 posti letto donne e bambini ucraini, nel Centro di accoglienza di Chisinau messo a disposizione dalla stessa Fondazione “ ”. Lo spiega il presidente Salvatore Martinez, già rappresentante personale della Presidenza italiana in esercizio Osce 2018 con delega alla “Lotta al razzismo, xenofobia e discriminazione” e già presidente dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto delle libertà religiose. “In questi anni – afferma -, abbiamo toccato con mano le grandi emergenze umanitarie a cui la Repubblica di Moldavia è stata sottoposta per la trascuratezza politica interna ed esterna, iniziando dalla vicenda della Transinistria, passata nel silenzio colpevole di tutti. Sono già centinaia di migliaia le persone che chiedono asilo, soprattutto nella capitale Chisinau. Qui, nel Centro missionario e sociale che lavora a sostegno delle famiglie e delle comunità cristiane di tutto il territorio, in collaborazione con la Fondazione “Regina Pacis”, abbiamo deciso di promuovere un piano mirato di accoglienza e di assistenza, facendo di questa crisi umanitaria un’opportunità per sensibilizzare quanti più fratelli possibili a essere spiritualmente coinvolti nel sostegno di questa azione di giustizia e di pace”. Lo precisa mons. Cesare Lodeserto, vicario generale della Diocesi e legale rappresentante della Fondazione “Regina Pacis”: “ https://www.agensir.it/europa/2022/03/11/rns-in-moldavia-storie-e-volti-di-una-missione-mons-lodeserto-la-chiesa-cattolica-ce-e-sara-presente-finche-lospitalita… 2/4
11/03/22, 15:19 RnS in Moldavia, storie e volti di una missione. Mons. Lodeserto: "La Chiesa cattolica c'è e sarà presente finché l'ospitalità sarà un dovere ve… Papa Francesco da tempo chiede questo, manifestando la sua preoccupazione e sofferenza. Altrettanto, il vescovo Cosa non ha mancato di esortare le comunità cattoliche in Moldavia a pregare per lo stesso motivo. È sincera la riconoscenza nei confronti dei moldavi per la generosità manifestata, così come va sottolineata la dedizione da parte delle Autorità competenti, che chiaramente collaborano con varie Ong, Ambasciate ed organismi di volontariato, locali e internazionali. oltre alla disponibilità delle mense cattoliche, presso le frontiere vengono erogati anche servizi di accompagnamento per e dalla Moldavia, è offerta un’assistenza psicologica e sanitaria; viene svolta una corretta informazione (affinché i profughi possano sfuggire a forme di sfruttamento, traffico di essere umani e adescamento di minori o donne sole) e sono operativi canali di comunicazione con i familiari trattenuti in Ucraina e quelli presso i quali i profughi intendono recarsi. Non sappiamo quale sarà la durata degli scontri, ma il nostro messaggio – aggiunge Lodeserto – è che In queste ore così concitate e in preoccupante evoluzione, è ancora la testimonianza di Ludmila, che si fa ‘portavoce’ delle profughe e dei lori piccoli, a scuotere le coscienze. “La tragedia della guerra in Ucraina ha scosso l’umanità intera. Nel primo giorno dell’invasione da parte della Russia anche qua abbiamo sentito le esplosioni. Ho pensato stesse succedendo qualcosa di tragico in Transnistria (occupata dai separatisti russi), che rappresenta una piaga dolorosa per la nostra storia. Prendeva corpo, invece, un’aggressione miserabile, una guerra vergognosa contro il popolo ucraino. Attualmente sono già 120mila i rifugiati ucraini in Moldova, di cui 30mila sono bambini”. Nella struttura messa a disposizione dal RnS, nel pieno rispetto delle normative previste dalle Autorità statali, al momento sono otto le famiglie a cui viene garantita assistenza materiale e spirituale: tra loro undici bambini, con le loro mamme e nonne. La maggior parte dei rifugiati viene da Odessa, sbocco geografico cruciale di questo orribile massacro. “Alcuni di loro – prosegue la referente moldava del Rinnovamento – hanno fatto anche 8, 10 km a piedi e hanno aspettato giorni e giorni per entrare in Moldova. Tanto il dolore, tanta l’angoscia per i cari rimasti a casa. I mariti di alcune delle donne qui ospitate prestano servizio nell’esercito ucraino come militari di professione, ci sono tante storie di dolore e sofferenza nelle vite di queste persone, che però, pur con l’animo dilaniato, non smettono di aprirsi all’amore di Dio e degli altri, profondamente colpite dal bene e dall’accoglienza che vengono loro riservati”. Comprensione e compassione, dunque: sono le ‘cifre’ della vicinanza verso questi nuclei familiari spezzati, che Questo è il nostro compito, adesso: essere presenti, come il RnS fa da due decenni, con l’ausilio concreto, compiendo autentici atti d’amore”. Atti che oggi trovano compiutezza anche nella donazione, dal Movimento già nelle prime ore dell’emergenza. Ludmila Militaru, nel congedarsi, provata da settimane così piene di fatica e di speranza, ci consegna un ultimo ‘attestato’ di grata consapevolezza, di fiducia e di altruismo, frutti di un’esperienza personale in cui i benefici ricevuti si possono, si devono restituire. “Mai come oggi – conclude – sono stata così orgogliosa della nostra gente moldava. Il rifugiato non è un cittadino senza patria: al contrario, dovrebbe diventare un cittadino del mondo intero! Perciò, questa situazione riguarda tutti noi, riguarda tutta l’umanità”. https://www.agensir.it/europa/2022/03/11/rns-in-moldavia-storie-e-volti-di-una-missione-mons-lodeserto-la-chiesa-cattolica-ce-e-sara-presente-finche-lospitalita… 3/4
11/03/22, 15:19 RnS in Moldavia, storie e volti di una missione. Mons. Lodeserto: "La Chiesa cattolica c'è e sarà presente finché l'ospitalità sarà un dovere ve… https://www.agensir.it/europa/2022/03/11/rns-in-moldavia-storie-e-volti-di-una-missione-mons-lodeserto-la-chiesa-cattolica-ce-e-sara-presente-finche-lospitalita… 4/4
Sabato 5 marzo 2022 ANNO LV n° 54 1,50 € Sant’Adriano di Cesarea martire Quotidiano di ispirazione cattolica w w w. a v v e n i r e . i t Quotidiano di ispirazione cattolica w w w. a v v e n i r e . i t IL FATTO Il presidente Zelensky: si è sfiorata la fine del Continente. L’Aiea: pericolo scampato. Putin: intesa solo se accettate le nostre richieste. Bloccati i fondi del Fmi alla Russia Terrore e «fake» nucleari Battaglia intorno alla mega-centrale atomica di Zaporizhzhia. Propaganda e rimpallo di responsabilità sul rischio di radiazioni Pugno di ferro di Mosca con bombardamenti a tappeto. «A Kharkiv 2mila morti (100 i bambini)». L’Occidente: crimini di guerra ■ Editoriale ■ I nostri temi La dura realtà, oltre ogni retorica IL COMMENTO / 1 OGNI GUERRA Ma esclusione SI FA AI POVERI e censura sono scelte da rifiutare ROBERTO ROSSINI L e sanzioni contro la Russia di FRANCESCO RICCARDI Vladimir Putin stanno facendo davvero male alla Russia. Si L’esclusione (dalle Para- ipotizza che la minore "liquidità" limpiadi), il rifiuto dell’al- causerà fallimenti per alcune imprese e tro, l’etichettatura di po- forte aumento dell’inflazione. In poli ed etnie non sono i va- parallelo le restrizioni verso gli oligarchi lori che ci appartengono. russi potrebbero essere un motivo serio per mettere in discussione la leadership A pagina 3 politica. E fin qui, potremmo dire, tutto bene. Le restrizioni ai magnati del gas non sono, però, paragonabili alle COMMENTO / 2 restrizioni imposte a chi è in condizioni di povertà. In Russia e non solo lì. Nuovo approccio Nella storia economica e politica non sono mancati Stati che hanno usato le Sui profughi sanzioni contro altri Stati. Ma il risultato ha regolarmente e spesso drasticamente un gran passo Ue peggiorato la vita dei poveri di entrambe Colpita nella notte una struttura riunione d’emergenza del Consi- le società. E paradossalmente ha fatto LA SINDACALISTA dell’impianto di Zaporizhzhia. glio di Sicurezza. Gli Stati Uniti: MAURIZIO AMBROSINI aumentare il consenso verso i "capi di regime", con la scusa (e la narrativa) del «Negli impianti basta un errore Zelensky accusa: «La Russia usa il terrore nucleare». E aggiunge: «Si «Immensa minaccia irresponsa- bile per il mondo». Anche per Attuare la direttiva 55 dell’Ue nemico esterno. Nella storia italiana, ricordiamo Mussolini sanzionato per provocare una catastrofe» è sfiorata la fine dell’Europa». Mo- sca ribatte: è una provocazione Francia e Gran Bretagna è un «at- to deliberato». L’ambasciatore per accogliere i profughi u- craini è una svolta epocale. internazionalmente per l’invasione Alfieri degli ucraini che hanno dato fuo- russo: sono menzogne. dell’Etiopia e la narrazione della «perfida a pagina 5 co a un centro di addestramento. A pagina 3 Albione». La realtà è che i Paesi "a bassa Su richiesta della Gran Bretagna, Primopiano alle pagine 4-12 democrazia" sono pronti a far soffrire i propri cittadini – anche se deboli – per IL POLITICO GRECO L’INTERVISTA REPORTAGE/ MENTRE IL PRESIDENTE SFUGGE A UN ATTENTATO raggiungere obiettivi strategici e militari. Varoufakis: «Ucraina neutrale Martinez: dico sì A Odessa che attende lo sbarco Le sanzioni economiche faranno male anche ai cittadini poveri in Italia e in Europa. Anzi, più male. Pure questo è un unica via per fermare lo scontro» alla preghiera effetto prevedibile. Il costo dell’energia in Italia è già cinque volte superiore a quello degli Usa e basterebbe questo per Fatigante a pagina 7 organizzando l’ultima resistenza E no alle armi capire che cosa accadrà per famiglie e NELLO SCAVO massacrando i civili e diffondendo ACCOGLIENZA E MANIFESTAZIONI RICCARDO MACCIONI imprese: redditi più bassi e minori posti Inviato ad Odessa false notizie sui suoi spostamenti, di lavoro, proprio nella fase della ripresa. All’aumento del costo del gas va già, e Bimbi ucraini nelle nostre scuole Lo cercano per ucciderlo. Ma i sicari in modo che esca allo scoperto. L’ul- tima versione lo indicava in Polo- Il presidente del Rinnova- mento nello Spirito Santo: andrà di più, aggiunto il rincaro del carburante, che incide su tutte le merci In piazza il popolo della pace della volpe di Mosca non sono riu- sciti ancora a consegnare a Vladimir nia. Ma Kiev smentisce. Hanno pro- vato anche con un missile... disarmare l’offensore. trasportate su gomma, e perfino del Averaimo, Fulvi, Guerrieri, Liverani e Negrotti Putin la testa del presidente ucrai- A pagina 10 grano e del mais. Il tutto porta al solito alle pagine 8 e 9 no Zelensky. Provano a stanarlo Primopiano a pagina 4 punto, il rialzo dell’inflazione che erode il valore d’acquisto dei salari e degli stipendi: soprattutto di quelli bassi. Dunque il collegamento tra sanzioni e povertà è chiaro, diretto, evidente. CANONIZZATO IL 15 MAGGIO Padre Brandsma ucciso DA CONTE E SALVINI Fine del Green pass: LA RIFLESSIONE Sfidò il consumismo Aggiungiamo che i meccanismi sanzionatori non sono sempre efficaci o dai nazisti sarà santo aumenta il pressing Pasolini, un profeta lo sono parzialmente, per effetto delle Liut e Maccioni a pagina 15 Servizi a pagina 12 Luigino Bruni a pagina 3 triangolazioni con Stati non oggetto di sanzioni. L’economia cerca sempre la via per uscire e trattare. Usare l’economia in modo esattamente opposto – per non Lunario ■ Agorà trattare – è rischioso. Ma è anche la Marina Corradi strada per rispondere in modo non- militare a un attacco militare, senza Ho cercato volte Chernobyl. Poi, dipende dal INTERVISTA provocare un’ulteriore escalation vento: se soffia verso Est, o verso Benasayag: «Usciamo militare. Se questa è la strada, servono però due attenzioni. La prima un rifugio Ovest - verso l’Europa. (Non può essere, non è possibile. Non dall’esilio, ritroviamo L attenzione è puntare molto decisamente e otto di sera, una trattoria possiamo reggere certi pensieri). I sulle sanzioni selettive, perché sono casalinga a Roma. Il locale è primi turisti sciamano per Roma nel sintonia con il vivente» efficaci. Si ricordano i casi contro pieno, la tv in un angolo è sole di marzo. All’Aventino dal Paliaga a pagina 17 Slobodan Milosevic e i membri del suo accesa. Guardo la sigla del Tg, giardino di una scuola elementare "cerchio". Le attuali sono anch’esse quando improvvisamente l’oste col vengono le voci dei bambini che MUSICA abbastanza selettive, stanno lasciando il telecomando gira su un telefilm. Lo giocano, felici - ma oggi fanno male segno e potrebbero avere qualche fisso meravigliata, lui indifferente al cuore. Cerco un rifugio. Basilica di Giovanni Guidi, successo soprattutto quelle finanziarie – riprende a servire tonnarelli cacio e Santa Sabina, meravigliosa, vuota e il mio Pasolini come ha analizzato ieri Roberto Petrini pepe. Il Tg no, l’Ucraina no, la deserta. In fondo, sulla sinistra, su su queste pagine – che si medita di guerra, le bombe no, non devono un altare spoglio c’è un Crocefisso “rivive” in jazz rafforzare ulteriormente. Le sanzioni, entrare nel tepore di questa sera antico. Restare qui, semplicemente Castellani a pagina 19 insomma, devono essere non solo romana. Negazionismo? Non è vera a guardarlo. Guardare i chiodi nelle rapide ma ben mirate: davvero neanche la guerra? O istinto di mani. Cosa hanno fatto a lui, PARALIMPIADI "intelligenti", capaci cioè di colpire chi difesa da ciò che ci è intollerabile? l’Agnello. Ogni uomo, ogni bambino effettivamente è decisore della guerra o Però la guerra avanza lo stesso. ucciso o ferito o abbandonato è un Pechino 2022, via ha a che fare con la guerra, e non chi è Quella grossa e vecchia centrale suo fratello. Restare qui nel primo ai Giochi invernali povero e ne subisce comunque i danni. nucleare toccata dai missili russi, e, venerdì di Quaresima del 2022, zitti: dicono, indenne, non ci pesa forse semplicemente ad ascoltare. tra tensione e paura continua a pagina 2 sul cuore come un macigno? Sei © RIPRODUZIONE RISERVATA Nicoliello a pagina 20
10 PRIMO PIANO Sabato 5 marzo 2022 La guerra in Europa Martinez: preghiera e prossimità Le armi non generano mai la pace RICCARDO MACCIONI alle famiglie. Non dimenti- bera del Parlamento all’invio polo. La sfida storica è sempre che si semina. Sono stato rap- nanzitutto per realizzare la INTERVISTA chiamo che i cattolici nel Pae- di armi e mezzi militari in U- una e la stessa: riuscire a di- presentante speciale del no- pace? P reghiera e carità con- se sono lo 0,5% di una popo- craina, interroga e divide, e- sarmare l’offensore più che stro Paese per i diritti umani Stiamo parlando di un con- creta. L’invocazione al lazione che rimane di tradi- videnziando che, se l’obietti- armare l’offeso, anche quan- in Osce nell’anno di presi- flitto nel cuore dell’Europa, Il presidente del Dio della pace e la pre- zione ortodossa. Dunque, la- vo della pace è comune a tut- do occorre riconoscere e so- denza Italiana, e ho avuto crocevia di culture che han- Rinnovamento sa in carico di chi è costretto voriamo a livello ecumenico ti, risultano diversi i modi stenere il diritto alla difesa di modo di constatare come, in no trovato nel Vangelo e nel- nello Spirito alla fuga da una guerra sem- da sempre, con progetti di “a- considerati necessari per un Paese oggettivamente de- Europa e negli Usa, non si sia- l’umanesimo cristiano la loro pre più violenta. Queste le dozione spirituale e materia- raggiungerlo. Lei come si po- stinato a soccombere. In no mai veramente e sincera- originalità identitaria e la so- Santo: la sfida due direttrici, ma a ben vede- le” delle tante povertà ancora ne? realtà, quasi sempre si ricor- mente ascoltate le ragioni del- la possibilità di esperimenta- è sempre quella re l’una si unisce strettamen- esistenti. Con il governo, ab- Da giovane sono stato obiet- re al sostegno militare quan- le parti oggi in conflitto, di- re unità nella complessità. I di disarmare te all’altra, che stanno orien- biamo realizzato protocolli u- tore di coscienza, rifiutando do la diplomazia scarseggia o sattendendo una vicenda a- credenti e i cittadini dell’Oc- tando l’azione del Rinnova- niversitari e sanitari rivolti al- la leva militare in luogo del fallisce. La mia impressione è tavica e dolorosa che ora e- cidente hanno, nella preghie- l’offensore più mento nello Spirito Santo la cura dei bambini, in spe- servizio civile. Non ritengo che non si sia creduto, da su- splode in tutta la sua com- ra e nella prossimità verso chi che di armare (RnS) in giorni tragicamente cial modo di quelli disabili che si possa risolvere un con- bito e senza mai smettere, nel plessità sotto i nostri occhi, soffre ingiustizia, la loro più l’offeso, anche bui e complessi. Fari puntati mentali, ultimi tra gli ultimi. flitto alimentandolo. Le armi potere del dialogo, della me- colpevoli di essere rimasti potente forza espressiva: non quando occorre in particolare su Chisinau, in All’interno del mondo catto- non hanno mai generato pa- diazione e dell’amicizia tra socchiusi. può mai mancare, non deve Moldavia, piccola terra di ri- lico italiano sono ore di ce e nessuna pace armata ha popoli e governanti. E, del re- Allora, in momento come mancare proprio ora! sostenere il paro dai venti dell’odio e del- profondo dibattito. Il via li- mai risolto il destino di un po- sto, si raccoglie sempre ciò questo, cosa si deve fare in- © RIPRODUZIONE RISERVATA diritto alla difesa la violenza. Qui, dove il RnS è presente dal 2002 con una sua missione, sta trovando IL GESTO accoglienza un gruppo di venti rifugiati. «Sono bambi- Norcia, domani fiaccolata ni e madri ucraine, che han- no oltrepassato il confine nel nome di san Benedetto moldavo senza i loro mariti, Ambientalisti rimasti al fronte a combatte- re – spiega Salvatore Marti- Una “fiaccolata per la pace”. È l’ini- ziativa promossa dall’arcivescovo di e pacifisti nez presidente nazionale del Spoleto-Norcia, monsignor Renato sardi: noi Rinnovamento, già rappre- Boccardo, per la giornata di domani. con il Papa sentante personale della pre- «La folle tragedia che insanguina l’U- sidenza italiana in esercizio craina, sconvolge l’Europa e costrin- Pacifisti e Osce 2018 con delega alla ge anziani, donne e bambini a cerca- ambientalisti sardi a “Lotta al razzi- re rifugio e pane – scrive il presule – in- Roma solidali col smo, xenofo- In Moldavia, nella sua terpella la nostra coscienza, richiede messaggio di pace di bia e discrimi- missione di Chisinau, ferma condanna di ogni guerra e im- papa Francesco. nazione”–. In il RnS sta accogliendo un pegno concreto e responsabile per la Domani le genere, ogni pace». Per questo dal territorio che cu- associazioni quattro, cin- gruppo di rifugiati ucraini: stodisce la memoria viva di san Bene- Sardegna Pulita e que gruppi fa- sono bambini e madri che detto, patrono d’Europa, messaggero Donne Ambiente miliari è pre- hanno passato il confine di pace e realizzatore di unione «si de- Sardegna saranno sente un uo- senza i mariti, rimasti ve elevare «un grido corale che dice alle 11,15 in piazza mo, una sorta convinta riprovazione di ogni forma di San Pietro per aderire di custode dei al fronte a combattere violenza e aggressione e invoca gior- idealmente al nuclei man- ni di pace per l’umanità inquieta». L’ap- messaggio canti della presenza maschi- Rifugiati puntamento è domani sera alle 21 nel- dell’enciclica “Fratelli le. Abbiamo visto emigrare ucraini. la ex area containers. All’iniziativa so- tutti”. «Non possiamo verso Chisinau persone di o- Sopra: no invitate le parrocchie, i comuni, le sottrarci alla gni età ed etnia, la maggior Salvatore Associazioni, insieme con tutti «gli uo- chiamata di parte delle quali si considera Martinez mini e le donne che vogliono la pace». fratellanza – dicono in transito verso altri Paesi / Ansa Angelo Cremone e dell’Unione Europea. E del re- Lidia Frailis – nei sto, chi, lasciando per neces- valori imprescindibili sità la propria terra, migra per LA CHIESA VICINO ALLA GENTE della pace con spirito «La cripta della chiesa, il nostro rifugio» risiedere in un Paese più po- cristiano. Un atto di vero di quello da cui è parti- testimonianza e di to? Non dimentichiamo che preghiera di noi, la Moldavia è la Repubblica piccoli uomini, armati più povera dell’Europa con- solo della fede e della tinentale. Pertanto, la spe- ranza è che le famiglie che Così sacerdoti e religiosi a Kiev vivono queste giornate drammatiche. E aiutano chi ha bisogno forza della nostra umanità. Ci stiamo accogliendo possano rivolgiamo all’autorità fare ritorno in Ucraina». Don Vadym ANDREA ZAGHI dicazione: «State tutti vicino cora don Vadym – abbiamo covero per una notte, chi è in morale della chiesa di Come si diceva, siete presen- alla gente, il più possibile». E deciso di spostare i documen- transito verso ovest». A colla- Roma, per un appello Rusalovskyi: L ti in Moldavia da vent’anni. e Messe, le Via Crucis, così si sta facendo nella Chie- ti della diocesi di Kiev in un borare con i religiosi, oltre al- a cattolici, ortodossi Normalmente, se di norma- «La sofferenza le confessioni, l’inizio sa ucraina. «Celebriamo – di- luogo più sicuro. Siamo parti- la gente comune, c’è la Caritas e protestanti, per un lità si può parlare, in cosa si affronta della Quaresima. I raz- ce –, qui come a Kiev più Mes- ti il giorno prima del conflitto dell’Ucraina e la Chiesa po- incontro per la pace a consiste il vostro servizio? meglio se non zi della Federazione Russa se al giorno dove è possibile io e il vescovo ausiliare Ole- lacca, «ma – precisa Vadym –, Kiev. Noi, che siamo Fu san Giovanni Paolo II a non scuotono più di tanto la nelle chiese, altrimenti negli sander Jazloveckyi». Poi c’è la ci stanno arrivando aiuti dav- testimoni di una chiederci di farci missionari ci si sente soli. Chiesa dell’Ucraina che, anzi, scantinati e nei rifugi. Certo, cura materiale delle persone. vero da tutto il mondo». Sardegna martoriata in Moldova. Prima del crollo E in guerra, intensifica la sua presenza ac- non viene molta gente, ma noi «Ci impegniamo anche – rac- «Un giorno Padre Pio disse dalle servitù militari e del muro di Berlino e della perché noi canto alla popolazione. «Con- offriamo comunque questo conta Vadym –, nei soccorsi ai nella preghiera pressappoco dalle esercitazioni scomposizione della Federa- siamo tinuiamo a fare quello che ab- conforto. Abbiamo iniziato civili e ai militari, organizzia- così: “Buon Dio, anche se mi a- che devastano il zione Russa, non esisteva la biamo sempre fatto» dice don anche la Quaresima». Ma non mo il trasporto degli alimenti, spetti in Paradiso, io non ci va- Creato e la nostra Chiesa cattolica nel territorio in guerra, Vadym Rusalovskyi, che rac- si tratta solo di rispettare i ri- dei farmaci, dei vestiti. Ci aiu- do senza le pecore che mi hai terra, dove sorge poi divenuto Repubblica di la solitudine conta la sua giornata tra al- ti. «Ci siamo resi conto della tano i civili che possono farlo, affidato”. Ecco io la penso allo anche la fabbrica di Moldavia. Dal 14 marzo del può davvero larmi aerei ed escursioni per necessità che le persone han- magari preparando i pasti che stesso modo», dice invece bombe Rwm». 2002 siamo a Chisinau e poi in uccidere» le strade di Zhytomyr (nella no di un sostegno spirituale poi distribuiamo nei rifugi op- Maksym Ryabukha, direttore altre 4 città del Paese, inclusa diocesi di Kiev) in cerca di vi- oltre che materiale. La soffe- pure a chi non ha davvero più della casa salesiana Maria Au- la dimenticata Transnistria, veri da convogliare a chi ne ha renza si affronta meglio se non nulla». La chiesa, poi, funzio- siliatrice di Kiev, che ha una per aiutare nella plantatio ec- più bisogno. ci si sente soli. E in guerra, per- na da punto di riferimento per voce allegra e serena mentre clesiae. Abbiamo promosso Don Vadym è uno dei più ché noi siamo in guerra, la so- chi scappa. «Accogliamo tutti dice: «Siamo sempre qui, an- Si mobilita attività di formazione spiri- tuale e di evangelizzazione a stretti collaboratori di Vitalii Kryvytskyi, vescovo salesiano litudine può davvero uccide- re». Presenza umana e spiri- – dice –, non ci interessa la fe- de delle persone. Noi acco- che se oggi ci sono molti più bombardamenti nelle vici- anche vantaggio di tutta la comunità di Kiev-Zhytomyr, che poche tuale, dunque. Accanto ad al- gliamo nelle nostre chiese, nanze». E poi in un messaggio Athletica ecclesiale nazionale, con par- ore prima dello scoppio del tro. «Sempre poco prima del- nelle parrocchie, nelle nostre affidato a Telegram scrive: «Se Vaticana ticolare attenzione al clero e conflitto ha dato una sola in- l’inizio della guerra – dice an- case chi ha bisogno di un ri- arriveranno i russi starò ac- canto ai nostri militari e ai ci- Anche Athletica vili dando loro supporto spiri- Vaticana si mobilita DA UDINE A FORLÌ TANTE LE INIZIATIVE tuale fino a quando il buon per la pace. In Veglie «giovani», camminate, offerte. Diocesi protagoniste Dio me lo permetterà. Loro Ucraina e ovunque sanno che siamo qui, e che nel mondo. Domani siamo la loro casa più sicura. in occasione della E il vedermi ogni giorno per- 47ª edizione della C ontinuano le iniziative di casa». piazza per la pace. Vediamo arti- dote ortodosso che segue i fedeli mette loro di non perdere il mezza maratona nelle diocesi italiane per Giovedì sera oltre duemila perso- giani di pace: voi che avete accol- romeni della zona pontina e per- sorriso che irradia da sempre Roma - Ostia, invocare il dono della pa- ne hanno accolto l’invito della dio- to l’invito della nostra chiesa lo- sone di nazionalità ucraina per va- dai loro volti». l’associazione ce in Ucraina. Stasera alle 21 nel- cesi di Albano e del vescovo Vin- cale a camminare insieme». ri motivi presenti a Latina. Vita scandita dalle sirene ol- polisportiva la Cattedrale di Udine si terrà una cenzo Viva a camminare insieme La guerra tra Russia e Ucraina Un invito a «continuare incessan- tre che dalle campane, quel- promuove un breve veglia di preghiera con protagoni- per la pace, ritrovandosi con i rap- «può andare avanti all’infinito nel- temente a rivolgere a Dio, nelle la dei religiosi di Kiev (circa momento di sti i giovani e che sarà presieduta presentanti di diverse religioni e la serie di ritorsioni che è in grado preghiere personali, un Padre no- 120 tra preti e suore). «Di gior- preghiera. dall’arcivescovo Andrea Bruno confessioni cristiane ad Aprilia per di provocare. Dobbiamo sperare stro per la pace ogni giorno; ad a- no e di notte – riprende L’appuntamento è Mazzocato. Come gesto quaresi- lanciare un appello alla pace, in U- che i tentativi di colloqui e di trat- derire o a promuovere preghiere Vadym –, se non siamo in gi- alle ore 8.30 in male di elemosina, chi parteciperà craina e in tutto il mondo. «Nella tative vadano a buon esito». Lo ha per la pace in famiglia e nelle co- ro per Zhytomyr, stiamo in Vaticano accanto alla alla veglia potrà lasciare un’offer- seconda guerra mondiale – ha det- affermato sempre giovedì sera il munità»: è quello che fa il vescovo canonica ma appena suona scultura di Arnaldo ta che sarà devoluta al fondo pro- to il vescovo Viva – Aprilia era chia- vescovo di Latina-Terracina- di Forlì-Bertinoro, Livio Corazza, l’allarme scendiamo nel no- Pomodoro. Tutto Ucraina della Caritas diocesana. «I mata dagli Alleati “the factory”, Sezze-Priverno, Mariano Crociata, in una lettera che verrà letta do- stro rifugio che è la cripta del- sarà all’insegna della giovani sono sensibili alla costru- perché sembra che qui il centro durante la veglia di preghiera per mani in tutte le chiese della diocesi la chiesa dove sono seppelli- massima semplicità: zione della pace – osserva il diret- fosse fatto di tante case di matto- la pace che ha presieduto nella romagnola. Corazza invita anche ti i vescovi della città. Oggi l’al- con la Preghiera del tore della Pastorale giovanile di U- ni rossi, che richiamavano in qual- cattedrale di San Marco. Al mo- alla solidarietà con le persone col- larme è già suonato 7-8 volte, maratoneta verrà dine, don Daniele Antonello – per che modo l’idea di una fabbrica. mento di preghiera e riflessione, pite dalla guerra supportando le i- la scorsa notte siamo scesi tre recitata una Ave la prima volta i nostri ragazzi si tro- Questa sera, però, non vediamo organizzato dalla Consulta dioce- niziative della Caritas diocesana. volte. E con noi tutti quelli che Maria per tutti coloro vano a fare i conti con una guerra mattoni rossi, ma pietre vive, che sana per le Aggregazioni laicali, (Red.Cath.) sono senza riparo». che stanno nel cuore dell’Europa, sulla porta siete tutti voi, per costruire una hanno partecipato anche il sacer- © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA soffrendo.
Avvenire - 09/03/2022 Pagina : A06 6 PRIMO PIANO Mercoledì 9 marzo 2022 La guerra in Europa Qui nella «Little Ucraina» di Chisinau NELLO SCAVO l’allarme russo incomincia a far paura persone. La risposta delle fa- donne e i bambini. Basta fa- vati fin qui. Implorano le possa funzionare. Ma niente. ra possibile trovare camere MOLDAVIA Chisinau (Moldavia) miglie moldave lascia a boc- re un giro dalle parti del po- guardie ucraine di lasciarli Qualcuno però riesce a otte- per 40 euro a notte. Adesso, ca aperta. Una rete familiare sto di frontiera di Palanka, per passare. «Ho una famiglia, nere il via libera. A condizio- negli stessi hotel, quando si G ià la chiamano «Lit- di solidarietà, dove singole fa- rendersene conto. Il 65% dei solo io lavoro, se mi am- ne che abbia almeno tre figli. libera un letto viene offerto a Non si erano tle Ucraina». E non ci miglie si sono rese disponibi- profughi, spiegano le autorità mazzano chi darà da man- In questo caso le guardie cifre cinque volte superiori. mai viste così vuole molto a rico- li per l’accoglienza. «Vengo- di Chisinau, sono donne sen- giare ai miei bambini?», di- chiudono un occhio. Molte donne ieri hanno tro- noscerla. Mai in Moldavia si no erogati anche servizi di ac- za marito. Il 25% sono bam- ce un uomo. La guardia è in- «Non si ha una chiara cono- vato ad attenderli un mazzo- tante auto con erano viste parcheggiate co- compagnamento all’arrivo in bini. Il resto sono anziani e flessibile: «C’è la legge mar- scenza dei tempi dell’acco- lino di fiori. La Giornata in- la sigla «UA» sì tante auto con la sigla «UA». Moldavia presso le frontiere disabili. La premier Natalia ziale , dovrei arrestarti per glienza e della durata del ternazionale della donna è u- Sono Sono i fuggiaschi del confine ed alla partenza per le desti- Gavrilita ha detto che un essere venuto fino a qui. Ab- conflitto, ma sia ben chiaro na sorta di festività naziona- accanto. Tracimati per man- nazioni da loro preferite», bambino su otto presente nel biamo bisogno anche di te che la Chiesa cattolica – ri- le. E a Chisinau gruppi di cit- i fuggiaschi del canza di alternative a Chisi- spiega don Cesare Lodeser- Paese è oggi un rifugiato. Se il per vincere la guerra. Torna petono dalla diocesi – con i tadini moldavi sono scesi in confine accanto nau. C’è chi aspetta che l’e- to, vicario della diocesi a cui conflitto si prolungasse, bi- indietro», gli intima mentre suoi organismi sarà presen- piazza per esprimere solida- Che il Paese, sercito russo se ne torni nel- il vescovo ha chiesto di fare sognerà pensare a inserirli la moglie e i due bambini si te finché l’emergenza acco- rietà alle ucraine. «Donne u- il più povero la foresta bielorussa; c’è chi da ponte tra ospitalità del nelle scuole e organizzare per allontanano in lacrime. glienza sarà un dovere ed an- craine siete eroine», si legge resta perché non ha i soldi mondo ecclesiale e istituzio- loro un sistema di inclusione C’è anche chi mette le mani che oltre per le famiglie che su un cartello dei manife- d’Europa, sufficienti per spingersi ver- ni nazionali e internazionali. a lungo termine. in tasca e tira fuori tutto quel- ne faranno richiesta». stanti. Ma anche le donne accoglie con so l’Ue. Le truppe di Mosca Da subito è stata creata una Alle dogane si assiste ogni lo che ha, sperando che l’a- Negli alberghi si registra il tut- moldave, in questo momen- generosità sono a 20 minuti di macchi- rete di psicologi che accom- minuto alla triste negozia- tavica corruzione di cui sof- to esaurito. Ma c’è chi ne ap- to, non sono da meno. na, nella Transnistria che Chi- pagnano specialmente le zione dei capifamiglia arri- fre l’Ucraina anche stavolta profitta. Prima della guerra e- © RIPRODUZIONE RISERVATA sinau non riconosce ma da cui sarebbero partiti missili contro l’Ucraina. E da cui po- Continua l’assalto ai treni da parte trebbero muovere via terra dei profughi a Chisinau in Moldavia per supportare l’imminente Sotto, un frame tratto da un video che assedio di Odessa. A quel mostra soldati russi fatti prigionieri «Tredici nei pressi di Snihurivka in Ucraina/ Ansa punto in Moldavia esplode- rebbe il panico: la prospetti- le soldatesse va sarebbe quella di fare la fi- uccise ne di Kiev. in guerra» Appena più grande della Lombardia, e con meno del- Sono almeno tredici la metà degli abitanti, la Mol- le donne soldato davia è il Paese più povero dell’Aeronautica d’Europa, ma nonostante le ucraina morte ristrettezze sta affrontando dall’inizio con generosità un’emergen- dell’invasione russa za umanitaria senza prece- ormai 14 giorni fa. È denti. Gli oltre 100mila pro- quanto emerge da fughi arrivati (a cui va ag- dati ufficiali diffusi giunta la permanenza di al- dalle autorità di Kiev cuni giorni per altre decine di e riportati migliaia in transito e diretti dall’agenzia tedesca verso Romania e Ungheria) Dpa, mentre non c’è sono uno tsunami. L’amba- un bollettino ufficiale sciatore italiano Lorenzo To- delle perdite massoni, parco di dichiara- complessive tra le fila zioni ma epicentro della NELLA TRANSCARPAZIA UCRAINA delle forze armate Mukacheve, la fragile «oasi» macchina italiana della soli- ucraine. Quasi 7.000 darietà, è dappertutto. Con i donne volontari di Emergency, vici- dell’Aeronautica no alle parrocchie trasforma- hanno passato la te in centro d’accoglienza. Il Vescovo Anton Cosa non ha mancato di esortare le co- munità cattoliche nel Paese a a pochi passi dalle vie di fuga Giornata internazionale della donna «non con i fiori, ma con le armi pregare darsi da fare. E con u- MAURO MONDELLO vuole partire – racconta Dmytro – c’è dentro la cattedrale di San Martino le automobili e interminabili file di in pugno», ha detto il na nota la diocesi di Chisinau Mukacheve (Ucraina) mia sorella a Cracovia, poteva anda- di Tours), provano ad aiutare le fa- bambini, anziani e donne che a- tenente generale, ha espresso «sincera gratitu- re lì, ma non c’è stato modo: vuole re- miglie nella ricerca di sistemazioni spettano dalle quindici alle venti o- Mykola Oleshchuk: L dine nei confronti del popo- a famiglia di Dmytro Lypovyy, stare con me, dice che non vuole che a medio e lungo termine. Mukache- re per poter proseguire a piedi il viag- «Al fianco dei colleghi lo moldavo per la generosità ingegnere ucraino di 35 anni, i bambini non vedano loro padre ve, d’altronde, è una città abituata al gio verso la Slovacchia. combattono per il e disponibilità che sta mani- è arrivata a Mukacheve, nella non si sa bene per quanto. Già da transito di migrazioni e di culture. I gruppi di volontari camminano a- futuro dei nostri festando nell’accoglienza e periferia occidentale dell’Ucraina, mesi parlavamo in casa dell’even- Prima della Seconda Guerra mon- vanti e indietro per distribuire pani- bambini e per il futuro vicinanza alle migliaia di pro- già alla metà di febbraio. Dmytro vi- tualità di una guerra e quando le co- diale era un villaggio ebreo, nel tem- ni, bevande calde e soprattutto co- della nostra Ucraina». fughi che giungono nel no- veva con la moglie e i tre figli nella se- se si sono messe male, conoscendo po è appartenuto all’Ungheria, poi perte. Il confine, infatti, rimane a- Secondo Oleshchuk, stro paese». In prima linea ci conda città del Paese, Kharkiv, oggi la determinazione di mia moglie a alla Cecoslovacchia, quindi all’U- perto 24 ore su 24 e le temperature, più di 1.500 donne sono Caritas Moldova, Fon- uno dei centri più colpiti dai bom- non andare, ho af- nione Sovietica e di notte, arrivano anche a -10 gradi. dell’Aeronautica dazione Regina Pacis, Fides, bardamenti dell’esercito russo. Per fittato un apparta- Continua l’esodo interno infine all’Ucraina, I militari lavorano senza sosta non hanno preso parte a Casa della provvidenza, Op- lui e la sua famiglia, così come per mento qui. C’è nella zona che si trova passaggi che sono soltanto per accelerare le procedure operazioni di tima fide, Fondazione don migliaia di ucraini spostatisi da ogni sempre l’eventua- rimasti nel tessuto d’uscita, ma anche per gestire pro- combattimento. Sul Bosco, Rinnovamento nello parte della nazione in questo picco- lità che mi chia- a una manciata di etnico della popo- dotti e persone in entrata. I docu- fronte opposto, Spirito, Cammino neocate- lo pezzo di Ucraina, nell’Oblast del- mino a combatte- chilometri dalle frontiere lazione locale, che menti degli stranieri e degli ucraini secondo Kiev, cumenale, parrocchie e co- la Transcarpazia, Mukacheve è or- re, come riservi- con Ungheria annovera, oltre a- di ritorno vengono controllati con e- sarebbero invece «12 munità religiose. Anche i Te- mai diventata una nuova oasi di nor- sta, ma almeno, gli ucraini, anche strema attenzione, alla ricerca di mila i russi morti i stimoni di Geova hanno a- malità, un’isola lontana da cui os- per ora, stiamo e Slovacchia. L’impegno russi, tedeschi, ro- possibili sabotatori, infiltrati russi battaglia». Dati, perto le loro case per i profu- servare il conflitto, ma senza il rischio tutti insieme». incessante dei volontari meni, slovacchi, che stanno creando non pochi pro- chiaramente, non ghi, terrorizzati dalla russifi- di rimanerci bloccati. L’esodo interno per assistere i profughi ungheresi. Le cose blemi, soprattutto nella capitale, al- verificabili. cazione dell’Ucraina, e me- Le due frontiere con l’Ungheria, verso le cittadine non sono molto la difesa ucraina. Quello fra Slovac- mori delle persecuzioni a lo- quella ferroviaria di Zahony e quel- della Transcarpazia ha completa- diverse nell’altro grande centro del- chia, Ungheria e i Transcarpazi u- ro riservate in quel di Mosca. la per i pedoni e le automobili di mente esaurito la disponibilità di al- la zona, Uzhgorod, quaranta chilo- craini si è ormai consolidato come Dal primo istante sono state Luzhanska, davanti al villaggio di Be- loggi, in tutta la regione. Per questo metri da Mukacheve, una città piaz- uno dei punti di passaggio più bat- organizzate strutture di ac- regsurányi, restano infatti a una a Mukacheve sono stati organizzati zata direttamente di fronte al confi- tuti sulla rotta di chi lascia, ma anche Un esercito coglienza in locali parroc- chiali e negli “appartamenti manciata di chilometri, così si ha la certezza, al massimo in venti minu- dall’amministrazione cittadina di- ne slovacco. Qui negli ultimi giorni è versi centri di accoglienza che, an- aumentata la pressione sul posto di di chi rientra. Una linea diretta con Budapest e Praga che è ora il secon- di disperati sociali” che assicurano un ti di macchina, di potersi mettere al- che con l’aiuto della diocesi locale frontiera di Vysne Nemecke, con co- do fronte della migrazione. alla ricerca tetto e il vitto per oltre 400 le spalle il conflitto. «Mia moglie non oltre a ricevere i profughi (persino de lunghe fino a sette chilometri per © RIPRODUZIONE RISERVATA di protezione SCARSEGGIANO I RIFORNIMENTI E MANCANO I MEZZI PER CONTROLLARE L’INTERO PAESE 2 milioni FRANCESCO PALMAS A 14 giorni dall’inizio della guerra, Vladimir Putin comincia a interrogarsi. Dalla Cecenia alla Le truppe russe sembrano frenare In questi primi giorni di guerra stanno perdendo 100-200 uomini al dì e contano centinaia di feriti gravi. Troppi per reggere a gli sfollati dall’Ucraina entrati, in due settimane Georgia, passando per la Crimea e il primo Donbass, per non dire della Siria, tutte le sue guerre erano state dei successi. Il 24 E il pericolo si chiama guerriglia lungo. Difficile che possano avventurarsi in altre campagne militari: i paesi baltici sono fuori portata, protetti dall’alleanza nel territorio della Ue febbraio scorso, ha tentato di replicare il modello, su scala infinitamente maggiore. Puntava a Kiev, combinando rapidità e negoziati. Per rimediarvi, i generali di Putin sono stati costretti ad aumentare lo sforzo. Per quanto tempo saranno in grado di protestano. La cosa impatta sul morale dell’occupante. Sarà in grado la guardia nazionale di gestire i disordini e il atlantica. Forse a sud, se Odessa capitolasse, i russi potrebbero tentare di ricongiungere la Transnistria moldava al corridoio 3 i civili dilaniati da sorpresa, per prenderla frontalmente. La alimentarlo? Di quali riserve dispongono? malcontento? Cominciamo a dubitarne. panrusso sul mar Nero. Ma la Moldavia è manovra non gli è riuscita, per molti Già emergono problemi organizzativi e di Tanto più che si sta plasmando un fronte di inarrivabile. L’Ucraina, che non era una mina a nord di Marzo fattori. 9, 2022 I russi 10:55disdegnando sono partiti am (GMT +1:00)comando. La morte al fronte di molti guerriglia partigiana foraggiata dalle Kiev: nemmeno una potenza regionale, sta già Powered by è la prima volta TECNAVIA l’artiglieria, loro arma prediletta. Hanno generali è sintomatica: i comandanti delle retrovie. In pochi giorni, la Nato ha dando troppi grattacapi, perfino nelle aree nel conflitto trascurato il potere aereo, rivelando grandi unità si stanno spostando in prima consegnato all’Ucraina che resiste più di a poca distanza dal confine. La difficoltà è
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