PROTOCOLLO DI SICUREZZA ANTI-CONTAGIO
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Prot. n. 0021159 del 14/05/2020 - PROTOCOLLO DI SICUREZZA ANTI-CONTAGIO Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID 19 negli ambienti di lavoro Università IUAV di Venezia Santa Croce 191 Tolentini 30135 Venezia Approvata e verificata dal Servizio di Prevenzione e Protezione: Datore di lavoro RSPP Medico Competente RLS Leda Falena Rett. Alberto Ferlenga Arch. Francesca Peltrera Dott. Pasqualino Falcucci Monica Perissinotto Rebecca Ronzitti
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Indice: 1. Premessa ....................................................................................................................................................... 4 2. Riferimenti normativi .................................................................................................................................... 4 2. Introduzione .................................................................................................................................................. 4 3. Coronavirus e Prevenzione dal rischio di contagio........................................................................................ 5 4. Valutazione del rischio................................................................................................................................... 5 4.1 Metodologia ................................................................................................................................................ 6 4.1 Analisi .......................................................................................................................................................... 7 4.2 Interventi generali volti a contenere il rischio di contagio ...................................................................... 8 4.2.1. Creazione di una task force ............................................................................................................. 8 4.2.2. Informazione dei lavoratori ............................................................................................................. 8 4.2.3. Riduzione del numero di persone ................................................................................................... 9 4.2.4. Organizzazione delle aree di lavoro................................................................................................. 9 4.2.5. Organizzazione del lavoro................................................................................................................ 9 4.2.6 Modalità di ingresso in sede ........................................................................................................... 10 4.2.7 Sanificazione ambiente di lavoro ................................................................................................... 10 4.2.8 Gestione delle consegne................................................................................................................. 10 4.2.9 Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e collettiva ed altri sistemi fissi di prevenzione . 10 4.2.10 Gestione sorveglianza sanitaria .................................................................................................... 12 4.3 Interventi specifici volti a contenere il rischio di contagio per le aree a maggior rischio ..................... 12 4.3.1. Biblioteca ...................................................................................................................................... 12 4.3.2. Laboratori ..................................................................................................................................... 13 4.3.3. Servizi a contatto con utenza ....................................................................................................... 13 4.3.4. Aule didattiche.............................................................................................................................. 14 5. Verifica delle misure adottate ..................................................................................................................... 14 6. Messa conoscenza della procedura alle parti interessate .......................................................................... 14 Pag. 2 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO ALLEGATI: N. NOME ALLEGATO I Informativa COVID-19 II Gestione di condizioni di particolare fragilità III Istruzioni operative per i processi di pulizia e sanificazione IV Procedura di gestione dei casi sospetti e dei casi di positività al test V Istruzioni: come lavarsi le mani VI Istruzioni: uso corretto della mascherina chirurgica VII Istruzioni operative per rimuovere i guanti VIII Check list di verifica delle misure adottate Pag. 3 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO 1. Premessa Il presente documento intende fornire indicazioni sulle procedure da seguire per il rientro nelle strutture di Ateneo in modo da preservare la salute dei lavoratori e contenere il rischio di contagio da SARS- CoV-2 secondo quanto indicato dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020. Le indicazioni del suddetto Protocollo sono da completarsi con ulteriori integrazioni previste da altri provvedimenti, quali ordinanze regionali e DPCM. Successive revisioni del documento saranno redatte in seguito all’emanazione di nuove disposizioni in materia di emergenza Covid-19. Le disposizioni contenute nel presente Protocollo si applicano a chiunque abbia accesso a vario titolo alle strutture universitarie, tali informazioni verranno comunicate e dovranno essere recepite anche dai fornitori, dalle imprese affidatarie, esecutrici e dai lavoratori autonomi come aggiuntive a quanto contenuto nei singoli Documenti Unici di Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI). Il Protocollo non si applica all’attività didattica frontale, perché in questa fase non è prevista la presenza di studenti in Ateneo per lo svolgimento di questa tipologia di attività. 2. Riferimenti normativi Decreto legge 17 marzo 2020, n. 18 Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro - 14 marzo 2020 DPCM 11 marzo 2020 Decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6 DPCM 10 aprile 2020 DPCM 26 aprile 2020 con nuovo protocollo condiviso del 24 aprile 2020 Ordinanza del Presidente della Giunta regionale n. 40-42-43 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da virus COVID-19. Ulteriori disposizioni” 2. Introduzione In un momento di particolare emergenza, dettato dall’elevata rapidità di sviluppo del contagio, l’Ateneo ha deciso di adottare misure specifiche volte a: prevenire il rischio di contagio per i lavoratori; intervenire tempestivamente su eventuali casi di infezione. Si ricorda che l’attività svolta da Università IUAV di Venezia è espletata all’interno delle seguenti sedi: Tolentini - Santa Croce 191 Palazzo Badoer - San Polo 2468 Campo della lana - Santa Croce 601 Casa del gondolier - San Polo 2468/B Ca’ Tron - Santa Croce 1957 Cotonificio veneziano - Dorsoduro 2196 Magazzino 7 - Dorsoduro 1827 Magazzino 6 - Dorsoduro 1827 Pag. 4 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Masieri - Dorsoduro 3900 Terese - Dorsoduro 2206 Mestre - via Torino 153/A 3. Coronavirus e Prevenzione dal rischio di contagio I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS). Il virus che causa l'attuale epidemia di coronavirus è stato chiamato "Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2" (SARS-CoV-2). La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata). I sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. La maggior parte delle persone (circa l'80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali. Circa 1 persona su 6 con COVID-19 si ammala gravemente e sviluppa difficoltà respiratorie. Le persone più suscettibili alle forme gravi sono gli anziani e quelle con malattie preesistenti, quali diabete e malattie cardiache. Il nuovo Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto stretto con una persona malata. La via primaria sono le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: - la saliva, tossendo, starnutendo o semplicemente parlando; - contatti diretti personali; - le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. Studi sono in corso per comprendere meglio le modalità di trasmissione del virus. In base alla specifica attività svolta, il contagio dei lavoratori può verificarsi in questi modi: 1. Presenza di lavoratori che hanno contratto la malattia all’esterno dell’ambiente di lavoro; 2. Accesso di fornitori, appaltatori tra i quali possono essere presenti persone contagiate; 3. Accesso di utenti, quali studenti, contrattisti e ricercatori che potrebbero essere malati; 4. Lavoro in presenza di persone che possono essere potenzialmente infette o a contatto con materiale che potrebbe portare infezione (es: aule didattiche, locale bar, biblioteche) Poiché il Coronavirus può essere presente in assenza di sintomi o in presenza di sintomi lievi, le misure di prevenzione e protezione possono non risultare sufficienti. 4. Valutazione del rischio Non essendo un virus la cui presenza è identificabile in una determinata attività lavorativa, ma essendo il lavoro una condizione per la quale potenzialmente si può venire a contatto con altre persone, il Datore di Lavoro applica quanto possibile in relazione al Titolo X del D. Lgs. 81/08: - misure tecniche, organizzative, procedurali; - misure igieniche; - informazione e formazione. In linea con quanto indicato all’interno del documento “Indicazioni operative per la tutela della salute negli ambienti di lavoro non sanitari” pubblicato dalla Regione Veneto il 11/04/2020 in cui si esplicita che non si Pag. 5 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO ritiene giustificato l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi in relazione al rischio associato all’infezione da SARS-CoV-2, si è proceduto a redigere un piano di intervento. Vista la complessità dell’ateneo e la compresenza di aree a diverso rischio, si è ritenuto opportuno analizzare l’esposizione, la prossimità e l’aggregazione degli ambienti a diversa destinazione d’uso cosi come indicato dalla proposta di valutazione del rischio integrata esposta all’interno del “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione” pubblicato da INAIL. Sono infatti state applicate delle misure generali di prevenzione in ogni ambiente di lavoro, e nelle aree di lavoro identificabili come a medio e alto rischio sono stati attuati degli interventi mirati di tutela dei lavoratori e dell’utenza. 4.1 Metodologia Il rischio da contagio da SARS-CoV-2 in occasione di lavoro può essere classificato secondo tre variabili: 1. Esposizione: la probabilità di venire in contatto con fonti di contagio nello svolgimento delle specifiche attività lavorative 0 = probabilità bassa (es. lavoratore agricolo); 1 = probabilità medio-bassa; 2 = probabilità media; 3 = probabilità medio-alta; 4 = probabilità alta (es. operatore sanitario). 2. Prossimità: le caratteristiche intrinseche di svolgimento del lavoro che non permettono un sufficiente distanziamento sociale 0 = lavoro effettuato da solo per la quasi totalità del tempo; 1 = lavoro con altri ma non in prossimità (es. ufficio privato); 2 = lavoro con altri in spazi condivisi ma con adeguato distanziamento (es. ufficio condiviso); 3 = lavoro che prevede compiti condivisi in prossimità con altri per parte non predominante del tempo (es. catena di montaggio); 4 = lavoro effettuato in stretta prossimità con altri per la maggior parte del tempo (es. studio dentistico). 3. Aggregazione: la tipologia di lavoro che prevede il contatto con altri soggetti oltre ai lavoratori dell’ateneo Il punteggio risultante dalla combinazione eposizione-prossimità viene corretto con un fattore che tiene conto della terza scala: 1.00= presenza di terzi limitata o nulla (es. settori manifatturiero, industria, uffici non aperti al pubblico); 1.15 (+15%) = presenza intrinseca di terzi ma controllabile organizzativamente (es. commercio al dettaglio, servizi alla persona, uffici aperti al pubblico, bar,ristoranti); 1.30 (+30%) = aggregazioni controllabili con procedure (es. sanità, scuole, carceri, forze armate, trasporti pubblici); 1.50 (+50%) = aggregazioni intrinseche controllabili con procedure in maniera molto limitata (es. spettacoli, manifestazioni di massa). Pag. 6 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Il risultato finale determina l’attribuzione del livello di rischio con relativo codice colore all’interno della matrice seguente. 4.1 Analisi La seguente tabella identifica il rischio per i diversi ambienti presenti all’interno dell’Università IUAV di Venezia: DESTINAZIONE D’USO E P tot A tot RISCHIO UFFICIO SINGOLO senza contatto con utenza 0 1 0 1 0 BASSO UFFICIO SINGOLO con contatto con utenza 1 1 1 1.15 1,15 BASSO UFFICIO CONDIVISO senza contatto con utenza 1 2 2 1 2 BASSO UFFICIO CONDIVISO con contatto con utenza 1 2 2 1.15 2,30 MEDIO-BASSO LABORATORI senza contatto con utenza 1 2 2 1 2 BASSO LABORATORI con contatto con utenza *Il termine utenza in questo caso viene limitato al solo 1 2 2 1.15 2,30 MEDIO-BASSO personale dedito alla ricerca oltre ai tecnici di laboratorio. E’ da escludersi in questa fase la presenza di studenti. BIBLIOTECA senza contatto con utenza 1 2 2 1 2 BASSO BIBLIOTECA 2 1 2 1.15 2,30 MEDIO-BASSO con utenza ad accesso controllato e distanziamento BIBLIOTECA 2 2 4 1.30 5,2 MEDIO-ALTO con utenza con distanziamento BAR con utenza con accesso controllato 2 2 4 1.15 4,60 MEDIO-ALTO con possibilità di distanziamento tra colleghi/clienti BAR 2 3 6 1.15 5,75 MEDIO-ALTO con utenza con accesso controllato Pag. 7 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO senza possibilità di distanziamento tra colleghi/clienti AULE DIDATTICHE con distanziamento 2 2 4 1.30 5,2 MEDIO-ALTO Tale valutazione suppone la chiusura degli impianti di condizionamento ad aria canalizzata. 4.2 Interventi generali volti a contenere il rischio di contagio 4.2.1. Creazione di una task force La task force, composta da: - Rett. Prof. Alberto Ferlenga - Direttore Generale Dott. Alberto Domenicali - Prof.ssa Valeria Tatano Delegato del Rettore per l'edilizia e il patrimonio immobiliare - Dirigente area Tecnica Ing. Ciro Palermo - Dirigente area Finanza e Risorse Umane Dott. Corrado Angeletti - Dirigente area Ricerca, Sistema Bibliotecario e Documentale Dott.ssa Laura Casagrande - Dirigente area Didattica e Servizi agli studenti Dott.ssa Lucia Basile - Responsabile Divisione Sistema Bibliotecario e Documentale Dott.ssa Monica Martignon - Responsabile Risorse Umane e Organizzazione Dott.ssa Monica Gallina - Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione RSPP Arch. Francesca Peltrera - Medico competente Dott. Pasqualino Falcucci - Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza RLS Dott.ssa Leda Falena, Monica Perissinotto, Rebecca Ronzitti analizza l’evoluzione della situazione e valuta le misure da mettere in atto. Redige, aggiorna e approva il presente documento e tutti gli allegati. In data 28/04/2020 è stata inoltre nominata una commissione di ateneo per la definizione dei piani volti alla ripresa delle attività didattiche nelle fasi post-isolamento da COVID-19. 4.2.2. Informazione dei lavoratori Seguendo quanto previsto dalle disposizioni nazionali, si decide di farsi promotori dell’informazione attraverso: 1. Diffusione delle informazioni provenienti dalle istituzioni e inerenti all’individuazione di sintomi. Questo avviene mediante distribuzione di opuscoli o materiale informativo; 2. Riferimenti da contattare in presenza di condizioni di rischio. Questo avviene mediante distribuzione di opuscoli e indicazioni su cartelli esposti; 3. Norme igieniche volte a ridurre il rischio di diffusione, in particolare, all’interno di tutti i servizi igienici, mediante affissione dell’infografica presente negli allegati; 4. Contenuti del presente protocollo anti contagio tramite pubblicazione su pagina web. L’informazione riguarda anche tutti gli esterni che, a qualsiasi titolo, accedono alle strutture IUAV. L’ateneo, sempre nell’ottica della corretta comunicazione e informazione, mette a disposizione di tutti la mail dell’incaricato Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Arch. Francesca Peltrera che si è reso disponibile per rispondere ad eventuali dubbi e domande in merito all’organizzazione scelta per contenere il rischio. La mail di riferimento è la seguente: rspp@iuav.it Pag. 8 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Il numero di telefono è il seguente: 041 2571191. 4.2.3. Riduzione del numero di persone L’ateneo, per quanto possibile, adotta le seguenti misure volta a ridurre al minimo la presenza di persone in sede tramite: 1. Utilizzo del lavoro agile per tutte le attività dove questo sia possibile dal punto di vista operativo e tecnologico. Attualmente le sole attività concesse in sede sono quelle ritenute essenziali. Ogni settimana i Responsabili e i Dirigenti forniscono al datore di lavoro i nominativi delle persone che accedono nelle sedi IUAV con un progressivo ampliamento del numero nel tempo (da valutarsi anche in base alla situazione epidemiologica). 2. Incentivazione all’uso di ferie e permessi retribuiti; 3. Sospensione, anche parziale, delle attività dove questo è possibile senza inficiare sullo svolgimento dell’attività di Ateneo. 4. Implementazione di sistemi di comunicazione e di scambio documenti con l’utenza in via telematica (mail, pec, fax o altri sistemi di comunicazione a distanza) in modo da ridurre il numero di accessi agli uffici da parte dei utenti. 5. In caso di necessità da parte degli utenti di accedere ai locali, si predilige la modalità di accesso concordato tramite appuntamento. 6. Nei locali ad uso comune quali area break e servizi igienici si prevede un accesso contingentato, ovvero un accesso limitato e in alternanza da parte dei lavoratori. L'affollamento nelle aree comuni verrà ridotto tramite idonea segnaletica indicante il numero massimo di persone che potranno accedervi. 4.2.4. Organizzazione delle aree di lavoro Il Rettore, in accordo con i Dirigenti, definisce i flussi di ingresso, uscita e fruizione dei locali, al fine di ridurre il contatto fra i lavoratori. a) Si accede e si esce dai locali uno alla volta, rispettando la distanza di almeno 1 metro; b) Si limita la presenza in sede al numero di persone strettamente necessarie all’espletamento dei servizi. 4.2.5. Organizzazione del lavoro Vengono adottati anche i seguenti interventi: Sospensione ed annullamento tutte le trasferte/viaggi di lavoro (nazionali e internazionali), anche se già concordate o organizzate; Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati (è applicabile solo la formazione a distanza); Non sono consentite le riunioni in presenza; Si devono evitare gli accessi agli uffici e ai posti di lavoro degli altri colleghi privilegiando le comunicazioni telefoniche. Qualora ciò non fosse possibile, si deve comunque rispettare la distanza di 1 metro; Regolare la disposizione delle postazioni di lavoro per evitare il lavoro a distanza inferiore a 1 metro; Prevedere dei bidoni porta rifiuti chiusi dove buttare i fazzoletti di carta usa e getta, salviette di carta, mascherine usate, guanti; Pag. 9 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Svolgimento dei lavori di pulizie, manutenzione mezzi di estinzione e manutenzioni in genere nei momenti di chiusura dell’attività lavorativa. Ampliamento dei posti auto disponibili per ridurre l’utilizzo di mezzi pubblici. 4.2.6 Modalità di ingresso in sede • Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea (la rilevazione avverrà ai sensi della disciplina vigente sulla privacy con sottoscrizione di apposita informativa da parte dei lavoratori) con termometro a distanza e con il supporto di un addetto formato e dotato di adeguati DPI (visiera, guanti, maschera). Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate, fornite di mascherine e verranno invitate a contattare nel più breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. • Attualmente il controllo della temperatura è attivo per la sede dei Tolentini e dovranno obbligatoriamente sottoporsi a tale misura tutti coloro che a vario titolo, lavoratori, utenti biblioteca, fornitori o altri soggetti autorizzati, vorranno accedere alla sede. Il servizio verrà svolto dagli addetti alla portineria dotati degli adeguati DPI e informati sulla procedura. La segnaletica all’ingresso informerà sull’obbligo di indossare gli idonei DPI e igienizzare le mani. • La sopra descritta misura verrà gradualmente estesa alle sedi di ateneo con priorità agli edifici ospitanti servizi autorizzati al ricevimento dell’utenza. • Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, sia a conoscenza di aver avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS; 4.2.7 Sanificazione ambiente di lavoro Al fine di ridurre il rischio di contagio, si definisce un protocollo di sanificazione dei locali di lavoro (si veda ALLEGATO III). 4.2.8 Gestione delle consegne Al fine di ridurre il rischio di contagio, da e verso corrieri e fornitori, si decide di adottare le seguenti misure: a. I corrieri depositano i pacchi ed i documenti di trasporto presso le portinerie. Non vengono apposte firme che prevedano il contatto con oggetti e/o dispositivi a uso promiscuo. I pacchi vanno toccati con i guanti e, prima di essere consegnati ai vari uffici, vanno obbligatoriamente detersi con il prodotto detergente. Dopo aver toccato i pacchi, rimuovere i guanti e lavarsi le mani. I pacchi potranno essere aperti e maneggiati dopo un paio d’ore da queste operazioni, sempre avendo cura di lavarsi le mani dopo la movimentazione. b. Si dovrà limitare al minimo l’ingresso di fornitori all’interno delle sedi, e, ove questo non fosse possibile, le consegne dovranno avvenire mantenendo il distanziamento sociale e con l’obbligo di indossare le mascherine. Le istruzioni ai corrieri vengono trasmesse mediante cartellonistica apposta all’ingresso. 4.2.9 Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e collettiva ed altri sistemi fissi di prevenzione Pag. 10 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO Per Dispositivi di Protezione Individuale, ai sensi dell’art. 74, comma 1, D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., si intende "qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo". Tra i vari obblighi prescritti dall’art. 77 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i., il Datore di Lavoro, a seguito della valutazione dei rischi, deve individuare i rischi che non possono essere ridotti con altri mezzi e, in questo caso, deve individuare i DPI idonei a ridurli, tenendo in considerazione anche le eventuali fonti di rischio che i DPI stessi possono rappresentare per i lavoratori. I lavoratori a loro volta, ai sensi degli artt. 20 e 78 del D.Lgs. 81/08 s.m.i., avranno l’obbligo di: utilizzare correttamente i DPI, rispettando le istruzioni impartite dai preposti; aver cura dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) forniti; non apportare modifiche ai DPI forniti; segnalare immediatamente ai preposti qualsiasi difetto o inconveniente rilevato nei DPI messi a disposizione; verificare prima di ogni utilizzo l’integrità e la funzionalità del DPI; seguire eventuali procedure per la riconsegna/smaltimento dei DPI al termine dell’utilizzo. Le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. a) data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria. b) qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative è comunque necessario l’uso delle mascherine e guanti. c) Nel caso di contatti con l’utenza è comunque necessario l’uso di mascherine e guanti monouso. I DPI previsti sono: Guanti in vinile/nitrile monouso; Mascherina chirurgica monouso; Si specifica che le mascherine vanno indossate obbligatoriamente: per l’ingresso a tutte le sedi IUAV da parte dell’intera utenza; in caso di ricezione dell’utenza da parte del personale IUAV; per l’ingresso del personale ad ambienti comuni in cui possa sussistere una situazione di potenziale contatto con colleghi e/o utenti, come ad esempio corridoi, aree ristoro, scale, accessi alle sedi ec- ec; in caso di impossibilità di rispettare la distanza interpersonale di sicurezza (almeno 1 metro); su esplicita richiesta degli RLS si pone l’obbligo aggiuntivo di indossare la mascherina per l’intero turno di lavoro per tutti coloro che lavorano all’interno di spazi/uffici condivisi. Tale misura potrà essere rivista in caso di evoluzioni nelle modalità organizzative per lo svolgimento delle prestazioni lavorative (ad esempio turnazioni e suddivisione degli spazi) e evoluzioni normative relative agli obblighi di legge per l’utilizzo di DPI. Oltre ai sopra indicati dispositivi di protezione viene garantita la presenza di erogatori di gel igienizzante per le mani nei punti di maggior transito quali accessi alle sedi, accessi ai servizi igienici, accessi agli spazi comuni. Pag. 11 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO 4.2.10 Gestione sorveglianza sanitaria • La sorveglianza sanitaria deve proseguire rispettando le misure igieniche contenute nelle indicazioni del Ministero della Salute; • vanno privilegiate, in questo periodo, le visite preventive, le visite a richiesta e le visite da rientro da malattia; • la sorveglianza sanitaria periodica non va interrotta, perché rappresenta una ulteriore misura di prevenzione di carattere generale: sia perché può intercettare possibili casi e sintomi sospetti del contagio, sia per l’informazione e la formazione che il medico competente può fornire ai lavoratori per evitare la diffusione del contagio; • nell’integrare e proporre tutte le misure di regolamentazione legate al COVID-19 il medico competente collabora con il datore di lavoro e le RLS/RLST; • L’Ateneo provvede ad informare i lavoratori sulla gestione di situazioni di particolare fragilità e dell'iter da seguire per la loro adeguata tutela (Allegato II). Per il reintegro progressivo dei lavoratori dopo l’infezione da COVID-19, il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro al fine di verificare l’idoneità alla mansione. Va effettuata una attenta e puntuale valutazione delle eventuali ulteriori azioni da mettere in atto per lavoratori appartenenti a fasce di popolazione sensibili rispetto al rischio (lavoratori oltre i 60 anni, lavoratori con nota immunodeficienza o che la dichiarino per la prima volta, avvalorandola con atti). Rientrino nella categoria delle fasce sensibili anche le donne in stato di gravidanza. 4.3 Interventi specifici volti a contenere il rischio di contagio per le aree a maggior rischio Le precedenti indicazioni di base andranno declinate da ciascuna struttura, nell’ambito delle azioni previste dal presente Protocollo, attraverso una regolamentazione specifica che ne definirà con maggiore dettaglio la modalità applicativa, in relazione alle caratteristiche logistiche e organizzative. A mero titolo esemplificato si riportano le principali misure da adottare per gli ambienti classificabili come a medio-basso e a medio-alto rischio. 4.3.1. Biblioteca La riapertura della biblioteca avverrà secondo le seguenti fasi: - Prima fase_Riorganizzazione degli spazi. - Seconda fase_Apertura all’utenza per prestito e restituzione volumi tramite prenotazione telematica e senza permanenza nei locali. - Terza fase: Apertura all’utenza per prestito, restituzione volumi e riproduzione di documenti tramite prenotazione telematica e senza permanenza nei locali. - Quarta fase_Permanenza nei locali per attività di studio e consultazione dei testi mediante prenotazione telematica. Oltre ai dispositivi di protezione individuale sono da adottarsi anche altri dispositivi di prevenzione e protezione in vista della ripresa del servizio, di seguito elencati: - Sono posizionati pannelli in plexiglass di protezione sul banco di accettazione in ingresso, che verrà utilizzato per la ricezione/consegna dei libri; Pag. 12 di 37
COVID-19: PROTOCOLLO DI SICUREZZA Rev. 03 del 14.05.2020 ANTI-CONTAGIO - E’ assicurata adeguata segnaletica in prossimità dei desk di accettazione e ricezione/consegna libri, per garantire il distanziamento di almeno 1 metro tra l’operatore e l’utente. - Sono ottimizzati i sistemi informatici per la richiesta di prestito e restituzione dei libri affinché l’accesso alla biblioteca avvenga su prenotazione e in base alle fasce orarie disponibili; - I libri vengono preservati all’interno della biblioteca almeno tre giorni dalla data di riconsegna prima di un nuovo prestito; - E’ fatto obbligo per gli addetti di maneggiare i libri con guanti di protezione monouso; - All’ingresso vengono posizionati gel igienizzanti per l’utenza e il personale; - Sono posizionati appositi bidoni per la raccolta di fazzoletti di carta, mascherine e guanti utilizzati; - Sono disattivati gli impianti di climatizzazione e assicurata la ventilazione naturale mediante apertura delle finestre; - Viene impedito l’accesso agli utenti alle aree della biblioteca con scaffalature tramite opportuna segnaletica e vigilanza da parte degli operatori; - Le porte di accesso alla biblioteca vengono mantenute aperte al fine di limitare il contatto degli utenti con maniglie e superfici varie; - Vengono dati in dotazione agli operatori mascherine, guanti, soluzioni igienizzanti per mani e superfici; - Al riavvio del servizio di consultazione dei testi (su prenotazione) verrà adeguatamente riorganizzata una sala studio in modo da garantire un numero ridotto di presenti, la distanza interpersonale di almeno un metro, la sanificazione delle postazioni e dei servizi igienici al cambio degli utenti. - Tutti coloro che vorranno accedere alla sede dovranno obbligatoriamente sottoporsi al controllo della temperatura (nel rispetto della normativa privacy). La segnaletica all’ingresso informerà sull’obbligo di indossare gli idonei DPI e igienizzare le mani. - La sopra descritta misura verrà gradualmente estesa alle sedi di ateneo con priorità agli edifici ospitanti servizi autorizzati al ricevimento dell’utenza. 4.3.2. Laboratori E’ necessario garantire e osservare sempre la distanza interpersonale di almeno 1 metro, nella ricezione degli utenti dovrà essere indossata la mascherina chirurgica ed evitata ogni forma di assembramento. In questa prima fase di riavvio del servizio l’accesso ai laboratori è consentito a docenti, ricercatori, borsisti, dottorandi, assegnisti, specializzandi, contrattisti e laureandi per lo svolgimento delle attività di ricerca. 4.3.3. Servizi a contatto con utenza Attualmente l’attività a contatto con l’utenza (quali: ufficio protocollo, firma dei contratti ec-ec) è sospesa. Al riavvio del servizio si dovranno prevedere: - Ulteriore implementazione di sistemi di comunicazione e di scambio documenti con l’utenza in via telematica (mail, pec, fax, firma digitale per l’autentificazione dei documenti o altri sistemi di comunicazione a distanza) in modo da ridurre il numero di accessi all’ufficio da parte dei utenti. - Ove possibile istituire degli spazi appositi per la ricezione degli utenti dotati di barriere in plexiglass. Gli spazi condivisi di ricezione andranno igienizzati dal lavoratore all’inizio e al termine dell’uso con soluzioni igienizzanti. E’ da prevedere inoltre un sistema informatico per la prenotazione di tali spazi. - E’ assolutamente vietato condividere la cancelleria (es: penne) con l’utenza. - E’ obbligatorio indossare mascherine di protezione per lavoratore e utente. Pag. 13 di 37
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ALLEGATO I INFORMATIVA COVID_19 I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome). In data 11 febbraio l'OMS ha chiamato la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus COVID-19. La nuova sigla è la sintesi dei termini CO-rona VI-rus D-isease e dell'anno d'identificazione, 2019. Sintomi I sintomi più comuni di un’infezione da coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. I sintomi “sospetti” sono: - naso che cola - mal di testa - tosse - gola infiammata - febbre - Perdita del gusto - Perdita dell'olfatto - Dissenteria - Mialgie - Astenia - Congiuntivite - una sensazione generale di malessere. Trasmissione COVID-19 è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette ad esempio tramite: • la saliva, tossendo, starnutendo o semplicemente parlando; • contatti diretti personali; • le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. In rari casi il contagio può avvenire attraverso contaminazione fecale. Normalmente le malattie respiratorie non si tramettono con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando le buone pratiche igieniche. Secondo i dati attualmente disponibili, le persone asintomatiche sono la causa più frequente di diffusione del virus. Il limite massimo di incubazione del virus è di 14 giorni. Le vie di trasmissione da temere sono quelle inalatorie e mediante contatto con superfici contaminate e successivo contatto con le mucose nasali, oculari e del cavo orale. Trattamento Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata dal nuovo coronavirus e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus. Il trattamento è basato sui sintomi del paziente e la terapia di supporto può essere molto efficace. Terapie specifiche sono in fase di studio. Prevenzione
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo sé stessi e gli altri, seguendo alcuni semplici accorgimenti: Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzione alcolica; In caso di infezione respiratoria coprirsi naso e bocca quando si tossisce e/o starnutisce (gomito interno/fazzoletto); Lavarsi le mani dopo aver tossito/starnutito. Evitare situazioni di aggregazione, sia sul lavoro (macchinetta del caffè o altre situazioni di pausa collettiva) sia fuori dal lavoro almeno fino a quando l’emergenza in Italia non sarà rientrata. Se presenti sintomi sospetti durante l’orario di lavoro in sede, informare immediatamente il proprio responsabile. Utilizzare la mascherina chirurgica in caso di contatto con l’utenza; Utilizzare la mascherina chirurgica in tutti gli ambienti in cui possa sussistere una situazione di potenziale contatto con colleghi, come ad esempio corridoi, aree ristoro, scale, accessi alle sedi ec- ec; su esplicita richiesta degli RLS si pone l’obbligo aggiuntivo di indossare la mascherina per l’intero turno di lavoro per tutti coloro che lavorano all’interno di spazi/uffici condivisi. Tale misura potrà essere rivista in caso di evoluzioni nelle modalità organizzative per lo svolgimento delle prestazioni lavorative (ad esempio turnazioni e suddivisione degli spazi) e evoluzioni normative relative agli obblighi di legge per l’utilizzo di DPI. Mantenere la distanza di almeno 1 metro con colleghi e utenti; Gettare mascherine, guanti e fazzoletti nei bidoni appositamente costituiti; Igienizzare quotidianamente la propria postazione di lavoro e ad ogni utilizzo le postazioni/attrezzature comuni; Evitare l’uso promiscuo di cancelleria e attrezzature. Garantire l’areazione degli ambienti mediante apertura di finestre. Pag. 16 di 37
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ALLEGATO II GESTIONE DI CONDIZIONI DI PARTICOLARE FRAGILITA’ Riferimenti normativi L’articolo 3, comma 1, lettera b) del DPCM 8 marzo 2020 recita: “[…] è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”. L’articolo 26, comma 2 del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020 recita: “[…] ai lavoratori dipendenti pubblici e privati in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n.104, nonché ai lavoratori in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico legali, attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo svolgimento di relative terapie salvavita, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, della medesima legge n.104 del 1992, il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle competenti autorità sanitarie, è equiparato al ricovero ospedaliero di cui all’articolo 19, comma 1, del decreto legge 2 marzo 2020, n.9”. Mentre per l’articolo 26 sembrerebbe acclarato che la certificazione spetti ai Medici di Medicina Generale, permane grande confusione su quali siano i Sanitari che possano/debbano attestare il c.d. stato di fragilità ed eventualmente certificare la malattia all’INPS, con ciò mettendo in grave difficoltà i lavoratori che, pur avendone diritto in quanto ipersuscettibili e vulnerabili, non sanno poi come coprire l’eventuale periodo di assenza. Lavoratori interessati La raccomandazione è rivolta direttamente alla persona “fragile” ed è quindi questi che si deve fare parte attiva. Le Associazioni scientifiche riportano elenchi con le principali patologie che possono costituire un rischio particolare in caso di infezione da COVID-19, del tipo: condizioni di immunodepressione e/o immunodeficienza primarie (malattie congenite ereditarie) o secondarie a altre patologie (tumori maligni, in particolare leucemie e linfomi, Aplasie midollari, infezione da HIV (AIDS) o a terapie (Cortisonici, Chemioterapici, altri Immunosoppressori nelle malattie autoimmuni); patologie oncologiche (tumori maligni); patologie cardiache (ischemiche tipo infarto, angina e altre coronaropatie, ipertensione arteriosa grave e scompensata, insufficienza cardiaca, gravi aritmie, portatori di dispositivi medici tipo pacemaker e defibrillatore); patologie broncopolmonari croniche (Broncopneumopatie corniche ostruttive, Asma Bronchiale grave, Cuore Polmonare Cronico, Enfisema Polmonare, Bronchiettasie, Fibrosi Polmonari, Sarcoidosi, Embolia polmonare); diabete mellito Insulino dipendente, specie se scompensato; insufficienza renale cronica; insufficienza surrenale cronica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie (aplasie midollari, gravi anemie); malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; reumopatie sistemiche (Artrite reumatoide, Lupus Eritematosus Sistemicus, collagenopatie e connettiviti sistemiche croniche); epatopatie croniche gravi (cirrosi epatica e simili). Pag. 20 di 37
L’elenco è solo indicativo, non certo esaustivo, ed ogni caso va valutato a sé. Altro importante fattore è la presenza di più patologie (comorbilità). Inoltre la “fragilità” è in genere dovuta a situazioni cliniche non correlabili all’attività professionale e di cui non sempre il MC è a conoscenza oppure non è aggiornato. Pag. 21 di 37
ALLEGATO III ISTRUZIONI OPERATIVE PER I PROCESSI DI PULIZIA/SANIFICAZIONE Modalità operative Viene prevista la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica e straordinaria dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni secondo le seguenti modalità: Le operazioni di pulizia e sanificazione delle postazioni di lavoro e delle attrezzature vanno condotte dagli stessi lavoratori che le impiegano dopo l’uso o alla fine del turno di lavoro. I lavoratori sono quindi invitati a collaborare, per quanto di loro competenza, alla sanificazione giornaliera delle parti di uso comune, delle attrezzature e delle postazioni di lavoro con i detergenti pronti all’uso messi a disposizione dall’Ateneo. Nelle aree break deve essere garantita la pulizia/sanificazione periodica da parte dell’impresa di pulizie e una pulizia/sanificazione giornaliera delle tastiere dei distributori con appositi detergenti compatibilmente con la tipologia di materiali. Le pulizie quotidiane degli ambienti, devono riguardare le superfici toccate più di frequente Di seguito si riporta una lista non omnicomprensiva delle superfici da sottoporre a trattamento: Scrivanie Muri Tavoli Telefoni Telecomandi Porte Schermi Maniglie Pulsantiere Interruttori Sedie Finestre Tastiere Altro Particolare attenzione viene posta alla pulizia dei servizi igienici e delle aree comuni, dove saranno effettuate tutti i giorni (3 volte al giorno) pulizie specifiche con prodotti adeguati. Si specifica che, al fine di limitare il rischio contagio, i servizi igienici destinati agli utenti sono distinti da quelli dedicati al personale (con apposita cartellonistica). Il personale preposto ad eseguire le operazioni di pulizia utilizzerà panni in microfibra inumiditi con acqua e sapone e/o con alcool etilico al 75% e successivamente con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,5% di cloro attivo per i servizi igienici e allo 0,1% di cloro attivo per tutti le altre superfici, tenendo in considerazione il tipo di materiale, l’uso e l’ambiente (o altri detergenti professionali equivalenti). Per la pulizia e la sanificazione nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali sarà attuata una procedura specifica come da indicazioni del Ministero della Salute, rif. Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020. Disinfettare le superfici La disinfezione delle superfici risulta un elemento di prevenzione basilare della trasmissione di un agente biologico (in questo caso sono le mani che entrano in contatto con le superfici il veicolo che potrebbe portare il contagio alle mucose quali occhi, naso e bocca). Si fa presente che un processo di disinfezione è efficace solo su una superficie pulita quindi è basilare l’attività di disincrostazione, detersione e risciacquo prima dell’attività di disinfezione vera e propria. Secondo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’ISS può essere effettuata con prodotti a base di soluzioni di ipoclorito di sodio con concentrazioni 0,1-1 % a seconda dei casi (candeggina diluita opportunamente in acqua). Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro. La disinfezione è efficace quando sono rispettati dosaggi, quantità e tempo di contatto (un disinfettante affinché possa svolgere la sua azione necessita di un tempo minimo di alcuni minuti almeno in quanto non Pag. 22 di 37
esiste un effetto “immediato”). Per i disinfettanti questi elementi sono rilevabili dalla scheda tecnica del prodotto impiegato. Regole di sicurezza chimica Il personale preposto alle operazioni di pulizia dovrà: indossare i DPI; garantire una adeguata ventilazione dei locali durante l’utilizzo dei detergenti e al termine dei trattamenti; operare nel rispetto delle indicazioni di sicurezza relative ai detergenti riportate all’interno delle schede di sicurezza e schede tecniche; non miscelare mai prodotti diversi se non espressamente previsto da una procedura o da una scheda tecnica, in quanto in molte occasioni questi sono incompatibili tra loro e possono dar luogo a pericolose reazioni chimiche. In caso di accertata presenza di un soggetto positivo COVID-19, la normale pulizia, sanificazione e misure di sicurezza non sono applicabili e quindi si procederà all’immediata chiusura della sede o dell’area e successiva pulizia specializzata che avverrà secondo le seguenti linee guida: a causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da SARS-CoV-2 devono essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere nuovamente utilizzati. Per la decontaminazione, si raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio 0.1% dopo pulizia. Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro. Durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti. Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale provvisto di DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe, e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI). Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto; quelli riutilizzabili vanno invece sanificati. Vanno pulite con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali superfici di muri, porte e finestre, superfici dei servizi igienici e sanitari. Eventuali materiali di tessuto devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio. Gli impianti di climatizzazione e diffusione di aria devono esser sanificati periodicamente da parte di personale specializzato dotato di appositi DPI. Pag. 23 di 37
ALLEGATO IV PROCEDURA DI GESTIONE DEI CASI SOSPETTI E DEI CASI DI POSITIVITA’ AI TEST La procedura prevista dalle istituzioni, richiede che il singolo cittadino che presenti sintomi o che sia stato esposto a possibile contagio, debba comunicarlo al proprio medico di famiglia o al numero 1500, o al numero verde regionale 800462340, o al numero verde 800-938811 dell'Azienda ULSS 3 Serenissima. Questi, in base alle procedure applicate, decideranno se sottoporre la persona a tampone o meno o a provvedimento di quarantena cautelare. Nel caso in cui venga comunicata la positività di un proprio operatore, si procederà applicando i seguenti punti. Individuazione di casi sospetti in sedi IUAV Nel caso in cui una persona presente in sede IUAV sviluppi febbre e sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, lo deve dichiarare immediatamente al proprio responsabile. Il soggetto verrà isolato all’interno del proprio ufficio (se non condiviso) o in un’area apposita definita, gli saranno consegnati guanti monouso e mascherina chirurgica (in dotazione presso ogni portineria), e gli verrà richiesto di contattare il medico curante che valuterà ed indicherà le azioni da farsi. Restano comunque disponibili i numeri utili nazionali e regionali sotto indicati. Attuazione delle misure indicate dalle autorità L’Ateneo collabora con le Autorità sanitarie per la definizione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente in ateneo che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, IUAV potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente la sede, secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria. Qualora l’Ateneo ricevesse notizia di un caso, anche solo potenzialmente, positivo, lo stesso contatterà l’ufficio competente per mettersi a disposizione e per fornire le necessarie informazioni e la collaborazione alla messa in atto di quanto richiesto. In questa fase viene fornito il nominativo e le modalità di contatto con il Medico Competente. Le autorità, una volta rilevato il contagio di una persona, indagano per definire i possibili rapporti intercorsi con altre persone, sia per motivi lavorativi che personali. A seguito di questo, l’autorità contatterà IUAV, eventualmente anche tramite il medico competente, per definire le misure quali l’indagine circa eventuali altri lavoratori contagiati, sospensione dell’attività, sanificazione straordinaria ecc. IUAV provvederà a adottare tempestivamente le misure indicate dall’autorità. Misure immediate di intervento Fatto salvo quanto previsto ai punti precedenti l’ateneo adotta i seguenti interventi precauzionali: Immediata richiesta cautelativa, a tutti i lavoratori che hanno lavorato negli ultimi 15 giorni in postazioni immediatamente adiacenti al lavoratore risultato positivo, di rimanere a casa; Interdizione, fino all’avvenuta igienizzazione, dei locali, fatto salvo le aree di transito; Immediata sanificazione di (in questo ordine cronologico): a) Delle zone di passaggio comuni quali scale, con particolare attenzione al corrimano, corridoi, porte, servizi igienici, ascensori; Pag. 24 di 37
b) Postazione/i di lavoro del lavoratore e di tutti i lavoratori della medesima area di lavoro, comprese le attrezzature di lavoro; c) Area break utilizzata dal lavoratore, comprese le attrezzature presenti (distributori automatici ecc.). Pag. 25 di 37
ALLEGATO V ISTRUZIONI: COME LAVARSI LE MANI Pag. 26 di 37
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ALLEGATO VI ISTRUZIONI: USO CORRETTO DELLA MASCHERINA CHIRURGICA Pag. 28 di 37
ALLEGATO VII ISTRUZIONI OPERATIVE PER RIMUOVERE I GUANTI Pag. 29 di 37
ALLEGATO VIII CHECK LIST DI VERIFICA DELLE MISURE ADOTTATE Pag. 30 di 37
EMERGENZA CORONAVIRUS 2020 CHECK LIST DI VERIFICA SEDE/AREA _______________________________________ NON Rif. Punti Protocollo REQUISITI DA VERIFICARE/DOMANDE POSSIBILI SI NO NOTE APPLICABILE 1 - INFORMAZIONE SPECIFICHE DEL PROTOCOLLO ANTI-CONTAGIO L’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre L’ateneo, attraverso le 37,5°C) o altri sintomi influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia modalità più idonee ed e l’autorità sanitaria. efficaci, informa tutti i La consapevolezza e l’accettazione del fatto di non poter fare ingresso o di lavoratori e chiunque poter permanere in sede IUAV e di doverlo dichiarare tempestivamente entri in sedi IUAV circa laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di le disposizioni delle pericolo (sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio Autorità, consegnando o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, ecc.) in cui e/o affiggendo i provvedimenti dell’Autorità impongono di informare il medico di famiglia e all’ingresso e nei luoghi l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio. maggiormente visibili L’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di dei locali, appositi lavoro nel fare accesso in sede IUAV (in particolare, mantenere la distanza depliants informativi. di sicurezza, osservare le regole di igiene delle mani e tenere In particolare, le comportamenti corretti sul piano dell’igiene). informazioni L’impegno a informare tempestivamente e responsabilmente il datore di riguardano: lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti. 2 – MODALITA’ DI SPECIFICHE DEL PROTOCOLLO ANTI-CONTAGIO INGRESSO Misurazione Temperatura Misurazione Temperatura Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione - nel rispetto delle indicazioni riportate in nota –
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