Melotte 15 by Paul Mortfield and Stefano Cancelli 16" RCOS @ f8.9 and and Apogee UM16 apod.nasa.gov - Psichiatra Vincenzo Manna
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La depressione nell’anziano: prospettive attuali di gestione nel territorio Importanza e validità farmacologica per il neurologo ambulatoriale: eventi avversi vs efficacia clinica delle terapie. Vincenzo Manna Medico, Specialista in Neurologia, Specialista in Psichiatria, Psicoterapeuta Docente Corso di Laurea in Logopedia e Fisioterapia Università degli Studi “Sapienza” di Roma ASL Roma 6 Frascati ROMA
Depressione: dati epidemiologici Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità: il 5.8 per cento degli uomini il 9.5 per cento delle donne presenta nel corso di un anno un episodio depressivo. Nel 2020 la depressione maggiore sarà la seconda causa di disabilità sul pianeta. WHO ANNUAL REPORT 2001 Battaglia A et al. Int Clin Psychopharmacol 2004 May; 19(3): 135-42. Cassano GB et al. Lo spettro dell'umore. Psicopatologia e clinica, Volume 7. Elsevier Masson 2008. Manna 2012 Galenberg AJ. J Clin Psychiatry 2010; 71(3): e06.
La depressione I disturbi depressivi in neuropsichiatria costituiscono nelle donne il 41,9% della disabilità e il 29,3% negli uomini. I tassi di prevalenza della depressione nelle donne sono da due a tre volte superiori a quelli degli uomini. Il tasso di maggiore prevalenza della depressione nella donna rispetto all’uomo si rileva in crescita dalla prima adolescenza. I principali problemi di salute mentale dell’anziano sono la depressione, le sindromi organiche e le demenze. Uno studio su un campione di comunità italiana riporta un dato di prevalenza per il Disturbo Depressivo Maggiore pari al 10,8% della popolazione. Di questi soggetti, è stato stimato che più del 60% non ha ricevuto una visita medica per i sintomi della depressione e che, tra coloro che sono stati oggetto di una visita medica, circa il 34% non ha ricevuto alcun trattamento specifico. WHO ANNUAL REPORT 2004 Battaglia A et al. Int Clin Psychopharmacol 2004 May; 19(3): 135-42. Cassano GB et al. Lo spettro dell'umore. Psicopatologia e clinica, Volume 7. Elsevier Masson 2008. Manna 2012 Galenberg AJ. J Clin Psychiatry 2010; 71(3): e06.
Depressione: dati epidemiologici Tasso di ricovero specifico per età e per tipo di depressione per 100.000 abitanti nel Veneto. Anno 2005 Epidemiologia del suicidio in Italia Suicidi nella fascia 15-24 anni: 3- 4 (M) e 2 (F) per 100.000; 8% dei suicidi totali ECM Suicidi nella fascia oltre 65 anni: 21(M) e 5 (F) per 100.000; 34% dei suicidi totali Qual’è la ratio maschi: femmine? 3:1 circa WHO ANNUAL REPORT 2001 Battaglia A et al. Int Clin Psychopharmacol 2004 May; 19(3): 135-42. Cassano GB et al. Lo spettro dell'umore. Psicopatologia e clinica, Volume 7. Elsevier Masson 2008. Manna 2012 Galenberg AJ. J Clin Psychiatry 2010; 71(3): e06.
Eziologia Fattori condizioni predisponenti di base della (geneticamente genetici determinate) depressione Fattori evolutivi condizioni relative alle fasi Tratti di carattere più importanti dello e stili di vita sviluppo (0-3 anni, attaccamento e reciprocità, vissuti di perdita e abbandono) Life Events eventi di vita Malattie stressanti/supporto affettivo fisiche diminuzione di neurotrasmettitori (serotonina, noradrenalina, Episodio dopamina) in specifiche aree cortico-cerebrali Depressivo Manna 2012
Threshold model Threshold for mood disorder Stress Vulnerability Low Vulnerability High Vulnerability Manna 2012
Deficit cognitivo lieve Riduzione Disturbi capacità lavorative funzionali multipli DEPRESSIONE Maggiore richiesta SOTTOSOGLIA di cure e assistenza Sintomi fisici inesplicabili Maggiore utilizzo dei servizi sanitari Sindromi algiche croniche malessere psicofisico Manna 2012
Congresso AINAT Roma 2012 Gestione della depressione sul territorio: prospettive attuali Recenti acquisizioni sulla patogenesi della depressione: è un patologia neurodegenerativa reversibile ? Manna 2012
Patogenesi della depressione ECM Neurotrasmettitoriale 5HT - NE- DA Ormonale HPA - HPT Immunologica NK - IL Neurotrofica BDNF - NGF Manna 2012
Soggetti sani NA/5HT Ridotta Vulnerabilità Glia Glu Glu Glu GABA Fattori trofici Malati psichiatrici BDNF Neurogenesi Alta Vulnerabilità GABA Glu DA/ACh Glia Glu Glu Glu Glu Glu GABA Glu Glu Modificata da TINS, 2004. Manna 2012
Plasticità neuronale + + BDNF Neurogenesi Espressione genica di fattori trofici Manna 2012
Neurogenesi nell’ippocampo adulto Stress Glucorticoidi Età Droghe Glutammato Depressione Ambiente arricchito Esercizio fisico Apprendimento Memoria Trauma – Ischemia Antipsicotici atipici Steroidi Litio - Antidepressivi Cameron HA et al, 2006. Manna 2012
La desensibilizzazione dei recettori per il cortisolo induce disturbi nella trasmissione noradrenergica e serotoninergica Corteccia Ippocampo + Amigdala Neurotrasmettitori Ipersecrezione di CRF Ipotalamo - CRF + + Feedback negativo Pituitaria Neuropeptidi alterato dal cortisolo - + AVP Immuno- Cortisolo + trasmettitori Ipertrofia surrenale ACTH Desensibilizzazione Corteccia Sistema dei recettori per il surrenale immune cortisolo, aumentata Eccesso di attività dei macrofagi cortisolo e aumentato rilascio + di citochine pro- rilasciato Cortisolo - Cortisolo - infiammatorie Feedback negativo Circolazione alterato dal cortisolo Manna 2012
Fattori fisiologici Citokine pro-infiammatorie NO/PGE2 HPA Iperattività CHR attivazione IDO induzione Deplezione di IFNa triptofano Ridotta sintesi di 5HT Variazioni neuro trasmettitoriali IFNa interferon alpha Sintomi Depressivi IDO indolamine 2,3 deoxygenase Manna 2012
Depressione ed immunità Manna 2012
Decorso della malattia, volume e funzione ippocampale nella depressione maggiore Primo Multipli episodio episodi Variabile depressivo Controlli depressivi Controlli n 20 20 17 17 Stadio Depressione molto 6.0 6.0 passata iniziale Volume 2,793 2,784 2,392 2,692 ippocampo 303.8 342.2 256.7* 190.1 destro (mm3) Volume 2,738 2,761 2,381 2,703 ippocampo 301.1 368.4 273.5* 249.0 destro (mm3) Manna 2012 MacQueen GM et al., PNAS 2003; 100:1387.
Ruolo dell’ippocampo nella patofisiologia della depressione maggiore A B Ippocampo Ippocampo normotrofico ipotrofico Soggetto di controllo Paziente con depressione ricorrente Campbell S et al., Psychiatry Neurosci, 2004; 29:417-426. Manna 2012
Studi di neuro-imaging della depressione CINGOLO ANTERIORE CORTECCIA (DLPFC) ATTIVAZIONE IN TUTTI GLI PREFRONTALE DORSALE SFORZI COGNITIVI ELABORAZIONE DI INFORMAZIONE “FREDDA” Aree primarie (calcolo, previsione, decisione) corticali PIANIFICAZIONE COGNITIVA motorie e sensoriali Nuclei della base striato e talamo Lobo Temporale CORTECCIA (OFC) Mediale ed PREFRONTALE VENTRALE Amigdala ELABORAZIONE DI Ippocampo attivazione motoria INFORMAZIONI “CALDE” Elaborazione “emotiva” (vissuti) cognitiva ed PIANIFICAZIONE EMOTIVA emotiva delle Manna 2012 memorie
Studi di neuro-imaging della depressione La letteratura scientifica con studi di RM evidenzia: nella depressione unipolare e bipolare diminuzioni volumetriche cerebrali specifiche, dell’ippocampo e delle aree prefrontali (cingolato anteriore, corteccia orbito-frontale e corteccia dorso-laterale); nella depressione bipolare ed in pazienti tendenti alla suicidalità aumento dell’amigdala. ECM Ci sono evidenze che queste alterazioni peggiorano con la cronicità della malattia, in particolare per la corteccia dorso-latero-frontale e per l’ippocampo. Manna 2012
Studi di neuro-imaging della depressione L’ippocampo, inoltre, sarebbe particolarmente ridotto in soggetti con depressioni pregresse e protratte esperienze avverse di vita, potendo questo rappresentare un endofenotipo condiviso da patologie psichiatriche stress correlate. Questo suggerisce che meccanismi neuroplastici disfunzionali e neurodegenerativi possono partecipare alla fisiopatologia della malattia durante la ECM cronicizzazione. Manna 2012
Studi di neuro-imaging della depressione In conclusione: 1. Il compartimento limbico-ventrale (ippocampo, giro cingolato, corteccia fronto-orbitale) sembra principalmente alterato nella depressione unipolare. ECM 2. Il compartimento limbico-dorsale (circuito talamo-cortico-amigdaloideo e corteccia prefrontale dorso-laterale) e la comunicazione inter ed intraemisferica sembrerebbero alterati in particolare nella depressione bipolare. Manna 2012
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Disturbi dell'Umore, Fibromialgia (FM) e dolore neuropatico (NP), possono avere in comune condizioni patogenetiche sistemiche. Compromissione delle funzioni omeostatiche dei circuiti prefrontali e cortico-limbici nella MDD ed effetti sul sistema nervoso autonomo, neuroendocrino e neuroimmune. PVN = paraventricolar nucleus of hypothalamus IL = interleukin TNF - Alpha = Tumor Necrosis Factor alpha Ach = acetylcholine V Maletic, C L Raison Neurobiology of depression, fibromyalgia and Manna 2012 neuropathic pain. Frontiers in Bioscience 14, 5291-5338, June 1, 2009
Congresso AINAT Roma 2012 Gestione della depressione sul territorio: prospettive attuali Depressioni associate o secondarie ad altre condizioni patologiche Manna 2012
depressione maggiore manifestazioni cliniche versante psichico versante somatico • umore depresso • disturbi muscolari • rallentamento • astenia • anedonia • disturbi •“tedium vitae” cardio-circolatori • ansia • disturbi • agitazione gastro-intestinali • ritiro sociale • disturbi sessuali • idee deliranti congrue all’umore • disturbi endocrini • idee deliranti incongrue • cefalea • allucinazioni • sintomatologia dolorosa • iporessia/iperfagia • disturbi del sonno Sarteschi e Maggini 1982; Tratt. It. Psich. 1999; Kaplan e Sadok 2001 Manna 2012
disturbi depressivi: versante psichico + frequente e/o grave depressione maggiore distimia/ ep. singolo atipica in remissione ciclotimia ++ molto frequente e/o molto grave ricorrente parziale umore depresso ++ + + + rallentamento ++ + anedonia ++ + + + “tedium vitae” + + ansia + + + + agitazione + ++ + idee deliranti + + allucinazioni + + ritiro sociale + + + + disturbi alimentazione iporessia + + iperfagia ++ + Sarteschi e Maggini 1982; Tratt. It. Psich. 1999; Kaplan e Sadok 2001 Manna 2012
disturbi depressivi: versante somatico depressione maggiore + frequente e/o grave distimia/ ep. singolo atipica in remissione ciclotimia ++ molto frequente e/o molto grave ricorrente parziale Algie muscolari + + + ++ Astenia – Fatica ++ + + ++ Cefalea tensiva + + + ++ Paralisi plumbea ++ disturbi sessuali: impotenza ++ + frigidità ++ + disturbi endocrini: ritmo cortisolico + + ciclo mestruale + + alterazioni tiroidee + + disturbi gastrointestinali + + + ++ disturbi cardiocircolatori + + + + disturbi del sonno insonnia ++ + + ipersonnia ++ + Manna 2012 Sarteschi e Maggini 1982; Tratt. It. Psich. 1999; Kaplan e Sadok 2001
Patologie e condizioni che possono causare sintomi di depressione negli anziani • Disturbi metabolici • Diabete mellito • Disturbi dell’alimentazione e dell’apporto nutrizionale • Sindromi carenziali • Anemie • Disordini endocrini • Effetti collaterali dei farmaci • Neoplasie • Deficit cognitivi iniziali • etc. Manna 2012
MALATTIE ORGANICHE COMUNEMENTE ASSOCIATE AD UNA SINDROME DEPRESSIVA MALATTIE SNC M. di Parkinson, Demenze, Ictus, Epilessia temporale, M. Huntington,Traumi cranici, Emorragia subaracnoidea MALATTIE ENDOCRINE Ipotiroidismo, Diabete, M. di Addison, M. di Cushing, Iperparatiroidismo NEOPLASIE Cerebrali, polmonari, renali ALTRE MALATTIE Lupus eritematoso, Fibromialgia, Artrite reumatoide, Infezioni virali Manna 2012
TASSI DI PREVALENZA DELLA DEPRESSIONE RIPORTATI IN PAZIENTI CON MALATTIE ORGANICHE Diabete Artrite reumatoide Infarto miocardico Morbo di Alzheimer Tumori Morbo di Parkinson Ictus cerebrale 0 10 20 30 40 50 60 Pazienti depressi (%) Manna 2012 Evans et al, 1999
Farmaci che possono causare sintomi di depressione • Ormoni steroidei ed • Clonidina anabolizzanti • Beta-interferone e farmaci • Farmaci antiaritmici che agiscono sulle (amiodarone, etc.) citochine (IL-2) • Preparazioni a base di • Farmaci anticonvulsivanti digitale preparations • Barbiturici • Glucocorticoidi • Benzodiazepine (prednisone) • Carbidopa or levodopa • Bloccanti H2 • Alcuni antagonisti beta- • Metoclopramide adrenergici (propranolo) • Oppioidi D. Rogers et. al. General Drug Associated with Depression. Psychiatry. 5, Dec. 2008. 28-41. Sidhuk et. al. Watch for Psychotropics Causing Psychiatric Side Effects. Current Psychiatry. August 2009. 61-74. Manna 2012
Test di laboratorio utili nella diagnosi differenziale • Esami ematochimici (elettroliti, creatininemia, Ca++, glucosio, etc.) • Esami ematologici (emocromo con formula, etc.) • Dosaggio serico dei farmaci (anticonvulsivanti, antidepressivi, digossina, teofillina etc.) • Funzione tiroidea (T3, T4, TSH) • ECG con studio QTc • Livello dei folati • 25 OH Vit. D • Vitamina B12 Manna 2012
Relazione tra malattie cardio- vascolari e tono dell’umore • La depressione è comune nella fase post infartuale, presentandosi in circa il 25-30% dei pazienti.1 • Le malattie cardiache, come altre malattie mediche, si associano a un aumentato rischio di depressione. • La depressione, di per sè, aumenta il rischio di malattia cardio- vascolare. • Il trattamento della depressione post-infarto miocardico con sertralina (studio SADHART) è sicuro ma i benefici rispetto al placebo sono modesti.2 Lo studio SADHART ha incluso pazienti da 5 a 30 giorni dopo l’infarto acuto miocardico e non ha evidenziato nessun effetto significativo del farmaco sulla pressione arteriosa e sulla frequenza cardiaca. • In genere i triciclici vanno evitati nei tre mesi successivi ad un infarto miocardico. • Particolare attenzione va riservato agli effetti degli SSRI sul tratto QTc (torsione di punta). 1Aben et al. J Neurol Neurosurg Psychiatry 2003 74:581-5 Manna 2012 2Glassman et al. JAMA 2002 288:701-9
Effetti della depressione sul decorso clinico post infartuale • L’insorgere di una depressione post-infartuale ha effetti prognostici negativi quoad vitam • Le persone anziane con depressione post-infartuale hanno più probabilità di morire entro quattro mesi dall’infarto e di presentare scarsa compliance terapeutica (beta bloccanti, statine, etc.) Romanelli et al. J Am Geriatr Soc 2002; 50:569-70. Manna 2012
Depressione post-ictus • Un episodio depressivo che insorge entro 6-12 mesi dopo un ictus è molto frequente. • Si stima che disturbo dell’umore si verifichi in circa il 30% dei sopravvissuti, anche se esiste una notevole variabilità fra studio e studio, legata a problematiche diagnostico-metodologiche. • I fattori di rischio per l’insorgenza della depressione post-ictale includono l’estensione della lesione, la presenza di afasia, lo scarso supporto sociale, la pregressa storia di depressione. • La sede di lesione sembra essere meno importante di quanto si pensasse una volta. • Formulare una diagnosi di depressione post-ictus richiede attenzione, in quanto esiste un elevato rischio di sovrastima o sottostima diagnostica, in parte attribuibile alla presenza di sintomi somatici ed in parte alle differenti modalità di approccio degli esaminatori. Manna 2012
Depressione post-ictus • L’eziopatogenesi della depressione post-ictus è multi-fattoriale. • Disturbi neuro-psicologici quali afasia, aprassia, agnosia, anosognosia, neglect e deterioramento cognitivo possono influire sia sulle possibilità di comunicazione sia sull’attendibilità delle risposte dei pazienti con depressione post-ictus. • I pazienti con depressione post ictus presentano, rispetto ai pazienti depressi, minore melanconia ma più segni fisici (astenia, disturbi del sonno, disturbi dell’appetito, deficit di concentrazione, etc.) • Lamentano molti più sintomi somatici dei pazienti con postumi di ictus non depressi. • L’insorgenza dei sintomi depressivi dopo un ictus non è significativamente dissimile da quella che si osserva dopo infarto miocardico. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano I disturbi affettivi sono patologie psichiatriche comuni e invalidanti, piuttosto frequenti negli anziani. I disturbi depressivi, compresa la depressione maggiore, la distimia e la depressione subsindromica si verificano in circa il 40% dei residenti in comunità per persone anziane. Copeland et al. World Psychiatry 2004; 3:45–49. Costa et. Al. Am J Geriatr Psychiatry 2007; 15:17–27. Il disturbo bipolare negli anziani è molto meno comune di quanto la depressione ed è valutato per interessare 0,5-1% di la popolazione anziana. Ihara et al. Environ Health Prev Med 1998; 3:44–49. Sajatovic M, Chen P. Geriatric bipolar disorder. Psychiatr Clin North Am 2011; 34:319–333. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Gli episodi affettivi non trattati si associano a conseguenze negative a breve e lungo termine negli anziani: • una maggiore prevalenza di comorbidità mediche, • una più alta mortalità, • un aumentato rischio di suicidio, • un peggioramento della qualità della vita, • la perdita di produttività, • il deficit cognitivo, • il declino funzionale e cambiamenti strutturali del cervello. Blay et al. Am J Geriatr Psychiatry 2007; 15:790–799. Bell-McGinty et al. Am J Psychiatry 2002; 159:1424–1427. Butters et al. Arch Gen Psychiatry 2004; 61:587–595. Grabovich et al. Am J Geriatr Psychiatry 2010; 18:227–235. La maggior parte di queste deleterie conseguenze può essere evitata con successo trattando l'episodio affettivo. Lavretsky et al. J Clin Psychiatry 2005; 66:964–967. Butters et al. Am J Psychiatry 2000; 157:1949–1954. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano I principali obiettivi del trattamento antidepressivo sono: 1. ottenere la remissione dei sintomi depressivi, 2. prevenire le ricadute e le recidive degli episodi depressivi, 3. permettere il recupero funzionale. Gli esiti del trattamento si basano su diversi fattori, compresa una valutazione diagnostica appropriata che comprende l'identificazione e la gestione delle comorbidità e dei sottostanti fattori psicosociali, che hanno un impatto sulla corretta scelta delle risorse disponibili e delle opzioni di trattamento. Baldwin et al. Psychol Med 2004; 34:125–136. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Negli ultimi anni, nuovi studi si sono concentrati sullo sviluppo di strategie per aumentare la percentuale di remissione durante la fase acuta di trattamento, nonché per mantenere la risposta antidepressiva nella fase di mantenimento. Inoltre, alcuni studi hanno mirato a identificare i predittori di risposta antidepressiva. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) restano la prima scelta per il trattamento farmacologico della depressione maggiore negli anziani. Questi farmaci sono efficaci quanto gli antidepressivi triciclici, ma sono più sicuri e più tollerabili. Roose & Schatzberg. J Clin Psychopharmacol 2005; 25:S1–7. Forlenza et al. Int Psychogeriatr 2001; 13:75–84. Pinquart et al. Am J Psychiatry 2006; 163:1493–1501. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Una grande percentuale di pazienti anziani presenta una risposta parziale al trattamento antidepressivo e solo pochi (
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Effetto combinato dei trattamenti In uno studio clinico randomizzato, Reynolds et al. hanno valutato se l’aggiunta di una Psicoterapia Interpersonale (IPT) o della Depression Care Management (DCM), oltre al trattamento con escitalopram potesse aumentare i tassi di remissione in soggetti anziani depressi in fase acuta. Dopo 6 settimane con 10 mg di escitalopram, il 29% dei pazienti aveva risposto adeguatamente al trattamento antidepressivo. I pazienti che hanno risposto parzialmente o che erano non respondent sono stati randomizzati per ricevere in associazione IPT o DCM. Le percentuali di remissione sono stati 58% e 45%, rispettivamente. Queste strategie non farmacologiche sono efficaci per migliorare i tassi di remissione nei pazienti anziani e dovrebbero essere considerate nei pazienti che non raggiungono la remissione completa con antidepressivi da soli. Reynolds et al. Int J Geriatr Psychiatry 2010; 25:1134–1141. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano La depressione con sintomi psicotici è comune tra i pazienti anziani e rappresenta una grande sfida terapeutica. E 'ampiamente accettato che il trattamento dovrebbe includere l'associazione di antidepressivi e antipsicotici per migliorare l'efficacia del trattamento. Tuttavia, pochi studi hanno valutato l'efficacia antidepressiva in pazienti anziani con episodio psicotico depressivo. Lam et al. J Affect Disord 2009; 117 (Suppl 1):S26–43. In uno studio clinico randomizzato di 12 settimane, Meyers et al. hanno valutato l'efficacia della monoterapia con sertralina o olanzapina vs olanzapina combinata con la sertralina in un gruppo di pazienti anziani con depressione psicotica. Il trattamento combinato era superiore ad olanzapina solo nella remissione (odds ratio = 1.34, P = 0.01). Meyers et al. Arch Gen Psychiatry 2009; 66:838–847. Manna 2012
Diagnosi Differenziale DEPRESSIONE DEMENZA Esordio subdolo Esordio subdolo Riconoscimento familiare precoce Riconoscimento familiare tardivo Progressione rapida Progressione lenta Inabilità instabile nel tempo Inabilità consistente, graduale, lenta, Il paziente ammette i deficit progressiva Appare depresso ed Il paziente nega o sottostima i deficit anedonico Non appare depresso Euedonico Pensiero astratto usualmente conservato Pensiero astratto assente o “Non so” come risposta alle deficitario domande Errori nelle risposte alle domande Paziente spesso indifferente Tenta di nascondere il deficit Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Il deficit cognitivo è un'altra caratteristica comune della depressione negli anziani. Butters et al. Arch Gen Psychiatry 2004; 61:587–595. Gli studi hanno associato la presenza di deficit cognitivi, in particolare con disfunzione esecutiva, con una peggiore risposta al trattamento antidepressivo. Baldwin et al. Psychol Med 2004; 34:125–136. Le strategie terapeutiche mirate al potenziamento cognitivo possono essere utili nel breve e nel lungo termine in associazione al trattamento antidepressivo. In uno studio clinico randomizzato, l'inibitore della colinesterasi donepezil, 10 mg al giorno, è stato aggiunto al trattamento antidepressivo (la maggior parte dei pazienti era trattata con sertralina). I pazienti che sono stati randomizzati a ricevere donepezil hanno mostrato un miglioramento lieve, ma significativo, in termini di prestazioni della funzione mnesica rispetto a quelli trattati con placebo. Pelton et al. Int J Geriatr Psychiatry 2008; 23:670–676. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Il trattamento farmacologico della depressione maggiore Le conseguenze della depressione negli anziani richiedono seria attenzione a causa del rischio sproporzionato di suicidio. Per l'anno 2000, il 13% della popolazione degli Stati Uniti aveva più di 65 anni e il tasso di suicidio in questa fascia di popolazione rappresentava il 18% di tutti i suicidi. Geriatric Nursing (26)3: 2005 http://www.cdc.gov/ncipc/wisqars/default.htm Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Il trattamento farmacologico della depressione maggiore Obiettivi della terapia: migliorare l'umore, il funzionamento e la qualità della vita. Obiettivi del trattamento di un episodio depressivo acuto sono: il raggiungimento del recupero funzionale la prevenzione di futuri episodi di depressione. Il risultato dovrebbe indurre una completa risoluzione dei sintomi, non solo una riduzione dei sintomi depressivi. Per raggiungere questi obiettivi sono generalmente richieste tra fasi di trattamento. Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Il trattamento farmacologico della depressione maggiore Fase acuta (contrastare l’episodio corrente) Durata: circa 3 mesi. Obiettivo è il recupero completo di segni e sintomi dell’episodio acuto Fase di mantenimento 1 (prevenire una ricaduta) Durata: 4-6 mesi. Obiettivo è quello di prevenire le ricadute con sintomi che continuano a diminuire e con miglioramento funzionale. Fase di mantenimento 2 (evitare il ripetersi di episodi in futuro) Durata: 3 mesi o più. Obiettivo è quello di prevenire il ripetersi di un nuovo episodio depressivo Manna 2012
Attuali approcci farmacologici e prospettive nel trattamento dei disturbi dell'umore nell’anziano Il trattamento farmacologico della depressione maggiore I pazienti devono essere monitorati per la risposta al trattamento: • Osservazione della risoluzione di segni e sintomi della depressione • Documentazione del miglioramento nei punteggi degli strumenti di screening • Miglioramento della partecipazione alle attività abituali • Miglioramento della qualità e quantità di sonno • Monitoraggio attento dei pazienti riguardo gli effetti collaterali e le interazioni con altri farmaci Manna 2012
Farmacodinamica e farmacocinetica: effetto delle malattie e dell’età • La malnutrizione e l’infiammazione cronica inducono una ridotta sintesi delle proteine plasmatiche con conseguente maggiore quota di farmaci liberi. • Malattie croniche del fegato alterano la cinetica dei farmaci. • Ridotto GFR induce una riduzione della clearance del litio. • Sistema cardiovascolare - diminuita risposta dei barocettori - aumentata ipotensione posturale. • Variazioni nella motilità intestinale predispongono alla stitichezza ed alla occlusione. • Prostatismo predispone alla ritenzione. • Demenza - predispone al delirio ed agli effetti collaterali motori. • Alterazioni funzionali del sistema extrapiramidale e vestibolare predispongono ad effetti collaterali come atassia e disturbi dell'andatura. Manna 2012
Congresso AINAT Roma 2012 Gestione della depressione sul territorio: prospettive attuali Evidence Based Medicine (EBM): utilità clinica e limiti nell’approccio alla psicofarmacologia in età senile. Manna 2012
Linee Guida e Raccomandazioni Revisione sistematica della Letteratura Livello di evidenza tipo di studio + Insieme degli studi validati di evidenza clinica qualità della valutazione Grado di evidenza Giudizio di una Commissione • Consistenza dell’evidenza multidisciplinare per la • Generalizzabilità dei risultati stesura di Linee Guida • Impatto clinico • Implicazione di risorse Grado di raccomandazione Manna 2012
Livelli di Evidenza Livelli Descrizione Meta-analisi di alta qualità, revisione sistematica di RCT con un rischio molto 1++ basso di bias. Meta-analisi ben condotta, revisione sistemica di RCT con un basso rischio di 1+ bias. 1- Meta-analisi, revisione sistemica di RCT con un alto rischio di bias. Revisione sistematica di alta qualità di studi caso-controllo o di studi di coorte. 2++ Studi caso-controllo o di coorte di alta qualità con un rischio molto basso di bias. Studi caso-controllo o di coorte di buona qualità con un rischio basso di bias. 2+ Studi caso-controllo o di coorte di scarsa qualità con un elevato rischio di bias. 2- 3 Studi non-analitici: case report, case series. 4 Opinione degli esperti (Esperienza personale) Manna 2012 SIGN 2001
Grado di raccomandazione Grado Descrizione • Almeno una meta-analisi, revisione sistematica, o RCT classificato come 1 + +, e direttamente applicabile alla popolazione target. A • Una revisione sistematica di RCT o un insieme di elementi di prova consistenti principalmente di studi valutati come 1 +, direttamente applicabili alla popolazione target, che dimostrano la coerenza complessiva dei risultati. • Un insieme di prove tra cui studi valutati come 2 + +, direttamente applicabili alla popolazione target e che dimostrano coerenza complessiva dei risultati. B • Evidenza estrapolata da studi classificati come 1 + + o 1 +. • Un insieme di prove tra cui studi valutati come 2 +, direttamente applicabili alla popolazione target e che dimostrano coerenza complessiva dei risultati. C • Evidenza estrapolata da studi classificati come 2 + +. • Evidenza di livello 3 or 4. D • Estrapolazione dell’evidenza da studi valutati come 2+. Manna 2012 SIGN 2001
Problemi e limiti della psicofarmacologia ‘evidence-based’ negli anziani • In molte aree della psicofarmacologia geriatrica, le prove di livello 1 mancano. • Le “evidenze” possono non essere applicabili in modo estensivo: ad esempio i trials sull’uso di antipsicotici atipici nella demenza hanno utilizzato: dosi fisse per 6-12 settimane; popolazioni in casa di riposo > 80; esclusi pazienti più anziani, incluso pazienti anziani atipici. • Linee guida a volte sono basate su prove scarse e non sufficientemente controllate. • Good Old Boys Sat At Table (GOBSAT) = Linee Guida basate sulla saggezza percepita piuttosto che sulle attuali evidenze scientifiche. • Può essere viziata da conflitti di interessi non dichiarati. Manna 2012
Cochrane systematic review • Diciassette studi hanno fornito dati per le analisi di confronto sull'efficacia del trattamento antidepressivo contro placebo. • Le analisi di efficacia si sono basate su 245 pazienti trattati con TCA (223 con placebo), i pazienti trattati con SSRI 365 (372 con placebo) e 58 pazienti trattati con IMAO (63 con placebo). • Le dimensioni dell'effetto standardizzato per i tre gruppi sono state rispettivamente: TCA; OR: 0.32 (0.21,0.47), SSRI, OR, 0.51 (0.36,0.72), IMAO: 0,17 (0.07,0.39). • TCA, SSRI e IMAO sono efficaci nel trattamento di pazienti anziani e dei pazienti ricoverati in comunità che possono avere una grave malattia fisica (1A). • Almeno sei settimane di trattamento antidepressivo è consigliato per ottenere effetti terapeutici ottimali. • Ci sono poche prove riguardo l'efficacia del trattamento a basse dosi TCA. Wilson K, Mottram P, Sivanranthan A, Nightingale A.. Antidepressants versus placebo for the depressed elderly (Cochrane Review). In: Manna 2012 The Cochrane Library, Issue 4, 2003. Chichester, UK: John Wiley & Sons, Ltd
Linee guida basate sull’evidenza nella farmacoterapia della depressione negli anziani • La revisione di letteratura basata sulle evidenze dimostra che gli antidepressivi sono superiori al placebo nel trattamento della depressione nelle persone anziane. • SSRI, TCA ed eterociclici sono efficaci. • Livello di evidenza 1A esiste per alcuni SSRI (fluoxetina, paroxetina, sertralina, citalopram). Manna 2012
Raccommandazioni per il trattamento farmacologico della depressione negli anziani • SSRIs o SNRI: farmaci di prima linea per la depressione maggiore. • TCA: farmaci di seconda linea – possono essere più efficaci nella depressione melanconica – preferibili i derivati con amine secondarie come lofepramine e nortriptilina. Manna 2012
Risposta al trattamento Monoterapia non riesce nel Responsivi alla • Il 40% dei casi di farmacoterapia depressione 35-45% iniziale maggiore non risponde alla 40% farmacoterapia iniziale entro sei mesi • Un’ulteriore percentuale (15% al 25%) raggiunge la remissione con la Responsivi al trattamento continuo continuazione del trattamento 15-25% GRS, 2006 Manna 2012
Risposta al trattamento L'errore più comune nella prescrizione è legato al mancato aumento della dose al livello raccomandato entro le prime 2 settimane di trattamento Quando la monoterapia fallisce: - considera il passaggio ad un’altra classe di farmaci - integra folati (il 5-metil-tetraidrofolato MTHF aumenta la sintesi di tetraidropterina BH4 che è cofattore essenziale per la velocità di sintesi delle monoamine), omega 3 - associa carbonato di litio, triiodotironina, ormoni sessuali (modulatori tri-monaminergici) - associa ipnotico Z (zolpidem, zaleplon, zopiclone) modulatori allosterici positivi (PAM) dei recettori GABA-A - associa antipsicotici atipici (quetiapina, aripiprazolo, etc.) - aggiunge psicoterapia, fototerapia, VNS (stimolazione del nervo vago), TMS (stimolazione magnetica transcranica), DBS (stimolazione cerebrale profonda) - consulta un internista ? ! ? ! ? Manna 2012
Risposta al trattamento Motivi per la risposta parziale o per il fallimento del trattamento 1. La demenza che si confonde con la depressione o accompagna la depressione in tarda età 2. Psicosi concomitante (interferisce con la diagnosi e il trattamento della depressione) 3. La compliance terapeutica è spesso insufficiente tra i pazienti depressi www.medscape.com/viewarticle/41887 Manna 2012
Stabilizzatori dell’umore negli anziani • Litio: la contrazione relativa dei volumi idrici di distribuzione induce una maggiore concentrazione nei tessuti. • Livelli terapeutici più bassi (0.2 - 0.6 mmol / l). • Effetti collaterali precoci e importanti, anche a livelli terapeutici, possono essere legati alla neurotossicità del litio: diminuzione della memoria, disorientamento, EPS, discinesia, andatura impacciata, disartria, perdita della coordinazione motoria. • Può verificarsi una disfunzione del nodo del seno (bradicardia). • Valproato e carbamazepina sono valide alternative, ma meno studiate nei pazienti anziani. Manna 2012
Trattamento della depressione resistente • Quando un paziente non risponde a due trattamenti antidepressivi con diversi principi attivi assunti a dose adeguata per un adeguato periodo di tempo, è considerato resistente al trattamento • Assicurarsi che la diagnosi sia corretta • Assicurarsi circa l’assunzione dei farmaci prescritti • Assicurarsi che il dosaggio sia adeguato per il tempo necessario cioè almeno di 6 settimane • Possono complicare la risposta: i disturbi di personalità, altri problemi di salute, l’abuso di droghe, fattori psicosociali • Il passaggio da un SSRI ad un altro in grado di offrire la risposta migliore • La commutazione tra TCA è di dubbio beneficio • Strategie di augmentation in particolare l’associazione di litio può provocare la conversione da non-responder a responder nel 50% dei casi Manna 2012
Trattamento della resistenza: problemi con i farmaci • Il trattamento della resistenza negli anziani può essere problematico in termini di gestione se ci sono condizioni di comorbidità come: insufficienza cardio-circolatoria;cardiopatia ischemica ed insufficienza renale. • Antidepressivi come i triciclici, che possono causare ipotensione ortostatica e tachicardia riflessa devono essere usati con cautela nei pazienti con angina ed insufficienza cardiaca. • L’uso di triciclici può essere problematico nei pazienti con blocco di branca o con disturbi della conduzione AV, potendo indurre un arresto cardiaco. • Il litio deve essere usato con cautela nei soggetti che assumono diuretici, che hanno disfunzione renale o che assumono cronicamente farmaci antinfiammatori non steroidei. Manna 2012
SSRI e iponatremia • La maggior parte dei casi di iponatriemia sintomatica indotta da SSRI si è verificata in persone anziane (79%) e di sesso femminile (74%). • La maggior parte dei casi si verifica entro il primo mese di trattamento. • I fattori di rischio comprendono:l’età avanzata, il sesso femminile, la storia precedente e l'uso di farmaci concomitanti che possono abbassare il sodio, in particolare i diuretici. Manna 2012 Movig et al. Br J Psychopharmacol 2002, 53:363-9
Psicofarmaci e QTc • Il rischio di un prolungamento del QTc espone alla Torsione di Punta (TP) potenzialmente letale • QTc > 500msec si associa ad un aumentato rischio di TP • I farmaci prolungano il tratto QTc bloccando i canali del potassio • Tioridazina, pimozide e droperidol hanno un ‘Black Box’ warning • Il sertindolo è stato sospeso dalla prescrivibilità per un prolungamento del tratto QTc • Può essere indotto anche dall’aloperidolo ed altri neurolettici ed antipsicotici atipici • L’interazione con inibitori del CYP3A4 può aumentare il rischio di prolungamento del QTc. Glassman & Bigger Am J Psychiatry 2001 158:1774-1782 Manna 2012
Effect of psychotropics on QTc* Very low effect Low effect Moderate High effect Unknown effect effect Olanzapine Clozapine Chlorpromazine IV antipsychotic Flupenthixol Amisulpiride Haloperidol Quetiapine Thioridazine Loxapine Sulpiride Risperidone Ziprasidone Pimozide Trifluperazine Aripiprazole Citalopram Zotepine Sertindole SSRIs (except Venlafaxine TCAs citalopram) Trazodone Reboxetine Lithium Nefazodone Mirtazapine MAOIs Carbamazepine Gabapentin Lamotrigine Valproate Benzodiazepines *Maudesley Prescribing Guidelines 7th Edition Low=severe prolongation after OD or small average increases 10msec Manna 2012 High=clinical doses seen to prolong QTc by >20 msec and/or ECG monitoring mandated
Antidepressants Cardiac effects Acute MI* Angina Heart failure Other comments Increased heart rate, orthostatic May be best avoided due to May be best avoided due Nortriptyline is less likely to Tricyclics hypotension, slowing of cardiac Contra- potential for hypotension cause postural hypotension. resulting in rebound to potential for Lofepramine has a relative conduction, type 1A antiarrhytmic activity indicated tachycardia hypotension lack of anticholinergic side effects Limited data to date would suggest that Sertraline studied in SSRI s SSRIs are relatively safe but consider acute MI and has no U.K. hyponatraemia and bradycardia licensed restriction post MI Limited data to date would Buproprion suggest that it is relatively safe Decreased heart rate, orthostatic May be best avoided due May be best avoided due to May be best avoided due to Interactions – always MAOI s hypotension, risk of hypertensive to range of potential range of potential cardiac range of potential cardiac carry MAOI card crisis, may cause arrhythmias and cardiac effects effects reduced left ventricular function. effects Limited data to date would Moclobemide suggest that it is relatively safe Limited data to date would Risk of bone marrow Mianserine depression – blood tests suggest that it is relatively recommended every 4 safe weeks during first 3 months and in those who develop infection Limited data to date would Rarely blood Mirtazepine suggest that it is relatively safe dyscrasias Limited data to date would suggest that Very limited data but need Very limited data but need to Nefazadone it is relatively safe but consider to consider potential impact consider potential impact of postural hypotension of important cardiac effects important cardiac effects listed in 1st listed in 1st column column Increased heart rate, orthostatic Reboxetine hypotension at higher doses, rhythm abnormalities and ectopic beats may occur Can cause significant postural Very limited data but need Very limited data but need to Trazodone hypotension and may be to consider potential impact consider potential impact of arrhythmogenic in those with co- of important cardiac effects important cardiac effects listed in 1st morbid heart disease listed in 1st column column Limited data to date would suggest that Can cause hypertension Venlafaxine it is relatively safe but need to monitor which may have a negative BP [especially at higher doses]. Reports of hyponatraemia. effect Manna 2012 *Lawlor & Swanwick in Vascular Diseases and Afffective Disorders Chiu, Ames & Katona Dunitz 2002
Trattamento della depressione post-ictus • E’ opportuno ricercare la possibile presenza di depressione post-ictus già in fase acuta, prima di iniziare la riabilitazione e comunque durante il primo anno dall’evento, allo scopo di ridurre la disabilità del soggetto, il carico sul caregiver ed i costi della malattia. • La depressione post-stroke è tuttora un disturbo largamente non trattato, anche se esistono evidenze che i farmaci antidepressivi possono essere utili. • Un trattamento antidepressivo può influenzare positivamente il recupero funzionale, ma non annullare l’impatto sfavorevole della depressione sullo stesso recupero. Manna 2012
Evidence base for post-stroke depression Study Patient No Criteria Drug / dose Effect population Reding et al. 1986 Stroke 27 Zung score Trazodone 200mg Improvement rehabilitation in Barthel Index Lipsey et al. 1984 Outpatient 34 DSMIII Nortriptyline 100mg Improvement rehabilitation in HAM-D Wiart et al. 2000 Rehabilitation 31 ICD Fluoxetine 20mg Improvement unit in MADRS Anderson et al. Inpatients and 66 HAM-D Citalopram 10- Improvement 1994 outpatients 40mg in HAM-D Grade et al. 1998 Community 21 HAM-D Methylphenidate Improvement based 30mg in HAM-D rehabilitation unit Robinson et al. Rehabilitation 104 DSM IV Nortriptyline Nortriptyline 2000 unit major and 100mg/fluoxetine better than minor 40mg vs placebo fluoxetine & placebo Manna 2012 Vataja et al. pp 216 in Vascular Disease and Affective disorders (eds) Chiu, Ames and Katona, Martin Dunitz, London 2002
Trattamento della depressione post-ictus • Non ci sono studi RCT di ampie dimensioni sulla depressione post stroke. • L’evidenza clinica viene da studi su piccola scala contro placebo. • Gli studi sulla depressione post stroke sono stati svolti su campioni numericamente esigui e con durata di trattamento limitata. • Per il trattamento farmacologico della depressione post-stroke è indicato l’uso dei farmaci SSRI per il loro migliore profilo di tollerabilità. • In passato Nortriptilina (25 mg /die) ma i triciclici sono controindicati per gli effetti anticolinergici, cardiotossici e ipotensivanti. • Evidenza per Sertralina (50 mg/die) Paroxetina (10-20 mg/die) Venlafaxina (75-150 mg / die). • Utile il Trazodone (75-150 mg /die) per il trattamento di quadri depressivi con agitazione, aggressività ed insonnia, con attenzione agli effetti alfa-litici del farmaco (ipotensione ortostatica). • Il trattamento va proseguito per almeno quattro-sei mesi. Manna 2012
Sintesi conclusiva 1 Negli anziani la depressione è: – Comune, specialmente come depressione “minore” o “subsindromica”; – Associata a comorbidità; – Difficile da diagnosticare per la presentazione atipica, più somatica, che si sovrappone ai sintomi di patologie concomitanti; – La diagnosi differenziale deve includere altre patologie psichiatriche, malattie fisiche, demenza e lutto. Manna 2012
Sintesi conclusiva 2 Il suicidio rappresenta un rischio serio nei pazienti anziani soprattutto tra i maschi. Il trattamento (acuto o preventivo) deve essere individualizzato (tailored = tagliato su misura). La scelta dell’antidepressivo deve essere basata sull’evidenza, sull’efficacia, sulla sensibilità specifica del paziente, sulle comorbidità, sugli effetti collaterali, sulle interazioni tra farmaci. Manna 2012
Sulle soglie dell’eternità Nel 1890, Vincent van Gogh dipinse questo quadro visto da molti critici come espressione della sua disperazione. Van Gogh che soffriva di depressione si suicidò in quello stesso anno. Manna 2012
Grazie per l’attenzione ! V. Manna 2012
sombrero_spitzer_960 apod. nasa. gov
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