RAPPORTO ORIGINI E GARANZIE MATERIE PRIME AGRICOLE - Coop ...

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RAPPORTO ORIGINI E GARANZIE MATERIE PRIME AGRICOLE - Coop ...
RAPPORTO
ORIGINI E
GARANZIE
MATERIE PRIME
AGRICOLE
RAPPORTO ORIGINI E GARANZIE MATERIE PRIME AGRICOLE - Coop ...
Hanno collaborato alla stesura:

Prof. Marco Zuppiroli		                  Professore Associato di Economia Agroalimentare
					                                    Dipartimento di Economia - Università degli Studi di Parma

Prof.ssa Alessandra Castellini           Professore Associato di Economia e Estimo Rurale
					                                    Università degli Studi di Bologna

Prof. Alessandro Ragazzoni		             Professore Associato di Economia e Estimo Rurale
					                                    Università degli Studi di Bologna

Prof. Lanfranco Conte		                  Professore di Chimica degli Alimenti
					                                    Università di Udine

Ing. Massimo Marino		                    Studio LCE

Il rapporto è stato realizzato da COOP ITALIA con il coordinamento di:

Claudio Mazzini

Maurizio Zucchi

Gianmario Peretti

Vittorio Ramazza

Per maggiori approfondimenti vai su www.cooporigini.it e consulta i materiali della campagna.

Impaginazione Infocoop - servizi digitali per la comunicazione Coop Italia.
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INDICE
L’IMPEGNO DI COOP                                                                      4

1. INTRODUZIONE                                                                        6

2. LO SCENARIO MONDIALE                                                                8

3. PREZZI E FILIERE AGROALIMENTARI NELLO SCENARIO INTERNAZIONALE                      10
a cura di Marco Zuppiroli
		            3.1 LA CONGIUNTURA INTERNAZIONALE DELLE MATERIE PRIME:
		            INFLAZIONE E VOLATILITÀ                                                 10
		            3.2 UN INDICATORE DELLA CONGIUNTURA DELLE MATERIE PRIME:
		            GLI STOCK                                                               14

4. GLI SCAMBI CON L’ESTERO DEL SISTEMA AGROALIMENTARE ITALIANO                        18
a cura di Marco Zuppiroli
		            4.1 L’AGROALIMENTARE ITALIANO: UN SISTEMA APERTO ED ESPOSTO ALLA
		            CONCORRENZA MONDIALE                                                    18
		            4.2 LA BILANCIA DEL COMMERCIO AGROALIMENTARE ITALIANO                   19
		            4.3 I BILANCI DI APPROVVIGIONAMENTO E LA PROVENIENZA DEI PRODOTTI
		            AGROALIMENTARI ITALIANI                                                 24
		            4.4 ALCUNE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE                                    31

5. LA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA E LE MATERIE PRIME AGRICOLE                       32
a cura di Alessandra Castellini e Alessandro Ragazzoni
		 5.1 LA NUOVA PAC                                                                   33
		 5.2 LA SPESA DELLA PAC                                                             35
		 5.3 LE ORGANIZZAZIONI COMUNI DI MERCATO (OCM)                                      36
		 5.4 LA PAC E ALCUNE FILIERE DELLE MATERIE PRIME AD USO ALIMENTARE                  36
			        - Frumento tenero e duro                                                   36
			        - Zucchero                                                                 39
			        - Latte bovino (e prodotti della prima trasformazione)                     40
			        - Carne bovina                                                             42
			        - Carne suina                                                              43
			        - Carne avicola                                                            43
		 5.5 LE QUOTE DI PRODUZIONE                                                         44

6. CONTROLLI E GARANZIE SUI PRODOTTI - a cura di Lanfranco Conte                      46
		            6.1 RASFF                                                               46
		            6.2 MISURE DI SALVAGUARDIA E CONTROLLI RAFFORZATI ALL’IMPORTAZIONE      49
		            6.3 IL SISTEMA DI CONTROLLO NAZIONALE                                   49
		            6.4 GLI OBBLIGHI DI CONTROLLO PER LE AZIENDE                            51

7. L’INDICAZIONE D’ORIGINE DELLE MATERIE PRIME IN ETICHETTA                           52

8. IL DIBATTITO FRA AGRICOLTURA E INDUSTRIA                                           54

9. GLI IMPATTI AMBIENTALI DELLA FILIERA DI PRODUZIONE DELLE MATERIE PRIME             56
a cura di Massimo Marino e Claudio Mazzini
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L’IMPEGNO DI COOP

L’informazione ai consumatori è        nali sia nella sua politica di ac-      tore, con delle eccellenze nella
un impegno storico di Coop ed è        quisti, sia nello sviluppo del pro-     prima trasformazione, come ad
uno dei valori fondamentali della      dotto a marchio.                        esempio la pasta, le conserve:
nostra missione aziendale.             Per la realizzazione dei prodotti a     esportiamo prodotto finito che
Il controllo delle materie prime       marchio, infatti, Coop si avvale        proviene anche da materie prime
che compongono i prodotti a mar-       per il 90% di fornitori italiani.       estere (proprio perché l’Italia non
chio Coop, il presidio della filiera   Tuttavia, non sempre è possibile        è in grado di produrre le quantità
produttiva, la trasparenza nelle       utilizzare esclusivamente prodot-       di grano necessarie). In questo
informazioni sono fin dagli anni       ti e produttori nazionali ed è giu-     caso, il valore aggiunto rimane in
’80 elementi distintivi della no-      sto ricordare che, come sistema         Italia e l’indicazione dell’origine
stra politica.                         Italia, siamo purtroppo deficitari      delle materie prime è un atto di
Siamo stati i primi fin dall’inizio    in diversi settori di primaria im-      trasparenza.
degli anni 2000 a certificare l’ori-   portanza, cito a solo titolo di
gine e la tracciabilità degli oli,     esempio il latte, il grano, le carni.   Questa è una informazione im-
delle conserve di pomodoro, delle      In questi casi, senza significative     portante ma non sufficiente, per-
uova, del latte.                       importazioni dall’estero, non sa-       ché ancora più importanti sono le
Inoltre Coop da sempre, a parità       remmo in grado di garantire gli         garanzie sulle modalità produtti-
di sicurezza, qualità e convenien-     attuali livelli di consumo. Inoltre,    ve, sui controlli, sulle caratteristi-
za per il consumatore, privilegia      non va dimenticato che l’Italia è       che di sicurezza e qualità dei pro-
il rapporto con i fornitori nazio-     storicamente un Paese trasforma-        dotti.
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Con questo Rapporto, Coop inten-         chette: dall’evidenziazione delle      un sito dedicato dove il consuma-
de fare un quadro, naturalmente          caratteristiche nutrizionali per       tore, digitando il nome del pro-
non esaustivo, delle principali va-      porzione (calorie, zucchero, sale,     dotto o il codice a barre che ogni
riabili che regolano lo scenario         ecc…) a indicazioni specifiche per     prodotto reca sulla confezione,
agricolo del nostro paese, i flussi      il corretto smaltimento degli im-      avrà disponibili le provenienze
delle materie prime e, di conse-         balli per incentivare la raccolta      almeno delle prime 2 materie pri-
guenza, le produzioni agroali-           differenziata.                         me di quello specifico prodotto.
mentari nel loro complesso, non-         Si tratta solo di alcuni piccoli       Il web perché le dimensioni delle
ché il sistema dei controlli.            esempi, ma sempre fondamentali,        etichette, e le complessità e i costi
Viviamo infatti in un mondo glo-         a testimonianza di questo impe-        legati alla modifica – gestione
balizzato nel quale la libera cir-       gno.                                   delle stesse, non ci permettereb-
colazione delle merci e l’incre-                                                bero di essere tempestivi ed effi-
mento esponenziale delle fonti di                                               caci nel fornire queste informa-
approvvigionamento delle mate-                                                  zioni, ma il web anche perché è
rie prime può lecitamente preoc-         COSA FAREMO                            uno strumento che ci permetterà
cupare il consumatore per quanto                                                di approfondire temi e dettagli
riguarda la sicurezza, i controlli,      Abbiamo avviato un’importante          che riguardano una materia così
la qualità.                              campagna di comunicazione e in-        nuova e complessa come quella
                                         formazione mirata proprio a dare       delle origini delle materie prime
                                         il giusto risalto a questa nuova       dei prodotti che arrivano sulla
                                         iniziativa di Coop. È un lavoro di     nostra tavola.
COSA STIAMO FACENDO                      informazione che ha toccato il no-
                                         stro assortimento di prodotti          Crediamo che Coop anche in que-
Pur in un contesto particolarmen-        Coop.                                  sto caso sia all’avanguardia sul
te difficile per l’agricoltura italia-   Indicheremo la provenienza delle       fronte della trasparenza verso i
na, Coop ha continuato a svilup-         materie prime che caratterizzano       nostri clienti, crediamo sia un
pare politiche di filiera nazionali:     i nostri prodotti, in genere i primi   servizio ulteriore per loro ma pos-
oltre ai già citati produttori a         due ingredienti che appaiono in        sa essere ancora una volta uno
marchio Coop, il 60% delle mate-         etichetta o comunque quelli che        stimolo per tutto il mercato Ita-
rie prime impiegate nei prodotti a       più ne definiscono le caratteristi-    liano ad andare oltre, verso un’in-
marchio Coop sono italiane.              che qualitative e che nella gran       formazione diffusa e completa
Il 94% delle carni e l’80% dell’or-      parte dei prodotti lo caratterizza-    che permetta al cittadino, quan-
tofrutta acquistate da Coop pro-         no.                                    do diventa consumatore, di sce-
vengono da fornitori italiani, così      Dicendo in modo trasparente da         gliere al meglio i propri acquisti.
come tutto il latte fresco ad alta       dove vengono le materie prime          Siamo inoltre convinti che al pro-
qualità e parzialmente scremato,         impiegate per la formulazione dei      dotto Coop dire di più, piuttosto
nonché il microfiltrato di filiera e     prodotti Coop, si scoprirà che,        che dire di meno, non possa che
biologico.                               dove possibile, privilegiamo la        giovare aggiungendo valore ai
Infine, proprio con lo scopo di far      produzione e la provenienza ita-       contenuti che lo caratterizzano.
sì che anche le piccole, spesso pic-     liana; dove non è possibile si ap-
colissime, produzioni d’eccellen-        plica un analogo modo di operare
za vengano valorizzate, attraver-        in termini di garanzie e controlli.
so le relazioni locali delle Coope-      Ciò metterà il consumatore nelle
rative nei territori.                    condizioni di apprezzare le azioni
Coop sui temi informazione e tra-        di Coop.
sparenza ha negli anni introdotto        Un’altra grande novità sarà il
importanti innovazioni per i con-        mezzo di comunicazione che uti-                          Maura Latini
sumatori, pensiamo alle informa-         lizzeremo: il web sarà l’asse por-           Direttore Generale Gestione
zioni già presenti nelle nostre eti-     tante dell’iniziativa. Sarà creato                           Coop Italia
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1. INTRODUZIONE

Il documento che segue ha avuto         alcune decine di prodotti agricoli,     in questi anni hanno dibattuto
un percorso piuttosto articolato        dettagliate informazioni fra cui il     sul tema dell’origine dei prodotti
sia in termini di tempo, sia rela-      grado di auto approvvigionamen-         agricoli; fra questi abbiamo sele-
tivamente all’origine delle infor-      to, cioè la quantità che è disponi-     zionato i pareri di alcune impor-
mazioni in esso riportate.              bile grazie alla produzione nazio-      tanti organizzazioni di agricoltori
E l’approvazione della Legge 3          nale.                                   e rappresentanti dell’industria
febbraio 2011, n° 4 “Disposizio-        Emerge quindi, in base a questi         alimentare. In conclusione ripor-
ni in materia di etichettatura e di     dati, che per alcuni importanti         tiamo un breve capitolo sugli im-
qualità dei prodotti alimentari”,       prodotti l’Italia è un paese “tra-      patti ambientali delle filiere dei
non è che uno dei passaggi che si       sformatore”.                            prodotti agricoli, a testimonianza
sono succeduti su questo tema,          Ma non può essere dimenticata           del fatto che una corretta anali-
legati ad un processo ormai ini-        anche la Politica Agricola Comu-        si va condotta sull’intero ciclo di
ziato parecchio tempo fa.               nitaria che, nel tempo, contribu-       vita dei prodotti stessi e non solo
É stato innanzitutto preso in con-      isce a modificare gli scenari pro-      su alcune parti.
siderazione lo scenario della po-       duttivi nell’Unione Europea su un       Coop vuole quindi dare, con que-
polazione e delle risorse agricole      territorio molto ampio e riguar-        sto rapporto, un significativo
disponibili a livello mondiale,         dante alcune centinaia di milioni       contributo su questo argomento,
per poi passare ad una dettagliata      di consumatori.                         nell’ottica di fornire un’informa-
analisi della situazione delle prin-    Questi aspetti sono ampiamente          zione più completa e chiara possi-
cipali filiere agroalimentari italia-   trattati nel rapporto, con alcuni       bile su un tema che resta, comun-
ne che contribuiscono ad approv-        capitoli interessanti sui principa-     que, complesso.
vigionare il nostro paese delle più     li prodotti realizzati nella UE (fru-
importanti derrate alimentari.          mento, zucchero, latte bovino,
Si è poi provveduto ad analizzare       carni). Non poteva mancare an-
l’ampio ed interessante capitolo        che la trattazione (seppure breve)
degli scambi con l’estero, solo in      del sistema di controllo a garan-
minima parte a conoscenza dei           zia dei prodotti agricoli, sia quelli
lettori non strettamente “addetti       sul fronte interno, sia per quanto
ai lavori”. Questa parte è correda-     riguarda le attività di importazio-
ta da una tabella che riporta, per      ne. Sono numerosi i soggetti che
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2. LO SCENARIO MONDIALE

    La popolazione mondiale
    continua a crescere: nel 2050
    saremo oltre 9 miliardi.
    La domanda di cibo raddoppierà.
    Il controllo delle materie prime
    diventerà sempre più strategico
    nell’economia globalizzata.
    Le filiere nazionali assumono
    importanza e vanno valorizzate.

Negli ultimi anni, il settore agri-                    ritrovato un certo equilibrio, grazie                  prossimi dieci anni rispetto al de-
colo ha subito pesanti variazioni                      all’aumento della produzione, che                      cennio precedente, ma in assenza
dovute a diversi fattori come gli                      ha riguadagnato i suoi livelli sto-                    di shock imprevisti, si prevede un
aumenti record dei prezzi del greg-                    rici, e alla ripresa della domanda.                    persistere della crescita e un au-
gio, l’impennata dei prezzi delle                      Ciononostante, molti Paesi temo-                       mento della produzione agricola
materie prime, le preoccupazioni                       no il riprodursi di variazioni signifi-                mondiale di circa il 70% entro il
legate alla sicurezza alimentare e                     cative di alcuni fattori chiave come                   20502.
le conseguenti restrizioni commer-                     i prezzi energetici, i tassi di cambio                 La crescita pro capite della produ-
ciali, per non parlare della più gra-                  e/o le prestazioni macroeconomi-                       zione alimentare nei paesi meno
ve crisi economica mondiale mai                        che di Paesi o regioni importanti, e                   industrializzati fa fatica a tenere il
conosciuta dal 1930.                                   dalle conseguenze di tali variazioni                   passo con la rapida crescita demo-
Il settore agricolo ha retto meglio                    sulla volatilità del mercato.                          grafica.
di altri la crisi, soprattutto nell’area               Il sostegno ai prezzi agricoli genera                  La popolazione mondiale è prevista
Ocse1. L’offerta si è mantenuta su                     costi strutturali sempre più eleva-                    in forte aumento: 6,5 miliardi nel
livelli alti nonostante il rincaro dei                 ti, in particolare nelle regioni che                   2005, 7,7 nel 2020 e 9,6 nel 2050. A
prezzi, e anche durante la crisi la                    fanno un uso intensivo dei fattori                     livello globale, la crescita settoriale
domanda è continuata a crescere,                       produttivi energetici. La produzio-                    sarà guidata dai paesi dell’Ameri-
pur registrando un lieve rallenta-                     ne agricola mondiale dovrebbe re-                      ca Latina e dell’Europa dell’Est, e
mento. Nel 2010, i mercati hanno                       gistrare una crescita più lenta nei                    in minor misura, da alcuni paesi

1
  L’Ocse (o Oecd) è l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Di essa fanno attualmente parte 34 Paesi: tutti quelli dell’Europa occidentale,
alcuni dell’Europa orientale (Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Slovenia), Svizzera, Turchia, Canada, Stati Uniti, Messico, Cile, Giappo-
ne, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud e Israele.
2
  Oecd-Fao Agricultural Outlook 2010 - ISBN 978-92-64-083752 © OECD 2010.
RAPPORTO ORIGINI E GARANZIE MATERIE PRIME AGRICOLE - Coop ...
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asiatici. Per tutte le materie prime,                 frontiere e numerose altre variabi-      mercio) e Pac (la politica agricola
si prospetta che la crescita delle                    li. La domanda mondiale di cibo          comunitaria), pur con sostanziali
importazioni e delle esportazioni                     raddoppierà, sia a causa del citato      differenze strutturali, sono il clas-
dei Paesi in via di sviluppo supere-                  incremento della popolazione, sia        sico esempio di impianti normati-
rà quella dei Paesi dell’Ocse. Solo                   come conseguenza del mutamento           vi direttamente o indirettamente
le esportazioni di alimenti protei-                   delle abitudini alimentari, frutto       vincolanti l’una o l’altra produzio-
ci cresceranno più rapidamente                        di una progressivamente maggiore         ne. In ogni caso, appare evidente
in questi ultimi entro il 2019. La                    disponibilità economica. Secondo         quanto sia e sarà strategico il con-
maggiore presenza di Paesi in via                     uno studio dell’International Food       trollo delle materie prime.
di sviluppo negli scambi commer-                      Policy Research Institute il prezzo      Le materie prime diventano così le
ciali è attestata dall’espandersi                     del grano da qui al 2050 potrebbe        fondamenta delle politiche di svi-
degli scambi Sud-Sud, oltre che                       salire del 170%, quello del mais del     luppo e valorizzazione delle filiere
dagli scambi Nord-Sud. Saranno                        150% e quello del riso del 120%.         nazionali. Vanno rimarcati casi vir-
tuttavia i Paesi Ocse a dominare le                   Si tratta dunque di migliorare le        tuosi come quelli dell’ortofrutta,
esportazioni nel 2019 (vedi quote                     rese – cosa fattibile, ma non così       delle carni e anche del latte fresco.
fra parentesi), di frumento (52%),                    semplice – incrementare le super-        Ma per diversi altri comparti il gra-
mais (59%), carne suina (80%), bur-                   fici agricole in produzione – pochi      do di autoapprovvigionamento è
ro (80%), formaggio (63%), latte                      Paesi, forse solo la Russia, posso-      ben lontano e non appare nemme-
intero in polvere (66%) e latte scre-                 no permettersi un significativo au-      no raggiungibile. Cereali, semi ole-
mato in polvere (74%). I Paesi in via                 mento degli ettari coltivati, senza      osi, carne suina, pesce, oggi anche
di sviluppo registreranno nel 2019                    incidere su un ambiente fin troppo       lo zucchero: tutte materie prime
quote più elevate di esportazioni ri-                 sfruttato – trovare rivoluzionarie       di cui l’Italia è carente e, dunque,
guardo a prodotti come: riso (88%),                   innovazioni, frutto di tecnologie        da importare. Nonostante le tante
semi oleosi (56%), cibi proteici                      spesso poco accettate o ancora non       paure dei consumatori e scandali
(80%), oli vegetali (91%), zucchero                   del tutto sicure.                        alimentari più o meno ricorrenti –
(90%), carne bovina (57%) e polla-                    A ciò si aggiunge il fatto che le pro-   per la verità il più delle volte partiti
me (63%)3.                                            duzioni e gli scambi commerciali         da lidi non nostrani - l’Italia vanta
É quindi evidente che ci troviamo a                   devono avvenire nel rispetto delle       un sistema nazionale di controllo
operare in un mercato fortemente                      regole imposte da legislazioni co-       di buon livello. Al quale se ne ag-
globalizzato, regolato da scambi                      munitarie e mondiali. Wto (l’or-         giungono altri di spessore analogo,
internazionali, abbattimento delle                    ganizzazione mondiale del com-           se non migliore.

3
    Oecd-Fao Agricultural Outlook 2010 - ISBN 978-92-64-083752 © OECD 2010.
RAPPORTO ORIGINI E GARANZIE MATERIE PRIME AGRICOLE - Coop ...
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3. PREZZI E FILIERE
   AGROALIMENTARI NELLO
   SCENARIO ITERNAZIONALE
                                                                                       a cura di Marco Zuppiroli

3.1 LA CONGIUNTURA                      del secolo scorso.                      rare la pressione su un trend di
    INTERNAZIONALE                      In questo contesto il sistema agro-     prezzi già crescente.
    DELLE MATERIE PRIME:                alimentare italiano corre il rischio    Come si vede dal Graf. 1, il prezzo
    INFLAZIONE E                        di un ridimensionamento produt-         del frumento, ma anche del greg-
    VOLATILITÀ                          tivo dovendosi confrontare non          gio, sembra ormai essersi stabiliz-
                                        solo con un generale aumento nel        zato su livelli nettamente superio-
La dinamica del mercato inter-          livello dei prezzi, ma anche con        ri al periodo precedente la crisi.
nazionale influenza sempre più          più ampie fluttuazioni degli stessi.    Il fenomeno è macroscopico per
il settore agricolo ed il complesso     Infatti la crisi finanziaria globale    quanto riguarda il petrolio, ma è
agro - industriale nel suo comples-     scoppiata nel 2007 è stata accom-       decisamente evidente anche per il
so. I condizionamenti dettati dallo     pagnata e seguita da pesanti con-       frumento. Per quest’ultimo si os-
scenario internazionale sono va-        seguenze per l’economia reale. In       servi la progressione registrata dai
riegati: le variazioni del prezzo del   primo luogo ha coinciso con una         prezzi minimi: nel corso del 2009
greggio, l’impennata delle quota-       crisi alimentare che ha portato i       erano rientrati su valori non troppo
zioni delle materie prime, le per-      prezzi delle merci a livelli elevati,   diversi da quelli pre-crisi, ma nel
sistenti preoccupazioni legate alla     assolutamente inattesi. Questi au-      2011 non sono più riusciti a scen-
sicurezza alimentare e, infine, il      menti hanno attratto verso i mer-       dere, in Europa, sotto i 200 euro per
prolungarsi degli effetti della più     cati delle materie prime alimentari     tonnellata. I mercati agricoli mon-
grave crisi economica mondiale          operatori e investitori finanziari      diali, dopo la fiammata dei prezzi
mai conosciuta dagli anni Trenta        che hanno contribuito ad esaspe-        del biennio 2007-2008, stentano a
11

ritrovare un assetto stabile ed anzi,                     della crisi si conferma anche se ci                   li. Nel passato, quando lo sviluppo
nel corso del 2010 e del 2012, han-                       si pone in un’ottica di food securi-                  era trainato dall’Occidente, i prezzi
no registrato nuovi fenomeni di                           ty: le valutazioni della FAO stimano                  delle materie prime si risollevava-
iperinflazione con livelli di prezzo                      che, per i Paesi deficitari, la varia-                no quando la sua economia, an-
nettamente superiori a quelli del                         zione dei prezzi dell’ultimo perio-                   cora centrale, ripartiva e generava
periodo pre-crisi.                                        do abbia nuovamente aumentato                         una maggiore richiesta; oggi lo sfa-
Il Graf. 1 evidenzia che il decennio                      il costo delle importazioni e degli                   samento tra lo sviluppo dei BRIC e
precedente il 2007 aveva registrato                       approvvigionamenti alimentari ri-                     la crescita dell’Occidente, rischia
prezzi stabili. Poiché nel frattem-                       portandolo ai livelli del 2008.                       di penalizzare la timida ripresa
po i costi di produzione erano co-                        Ci si chiede pertanto se sia iniziata                 della nostra economia, costringen-
munque aumentati, la costanza,                            per le commodity agroalimentari                       dola a subire una crescita dei prez-
fino alla crisi, dei prezzi nominali                      una nuova fase di instabilità. Il pen-                zi delle materie prime che peraltro
di vendita aveva implicato una di-                        siero torna al triennio 1973-1975 in                  non concorre a determinare.
minuzione dei redditi per i produt-                       cui si verificò l’ultimo cambiamen-                   Come si è già accennato, non è rile-
tori.                                                     to strutturale nel sistema dei prezzi                 vante solo il livello del prezzo, ma
Gli indici che la FAO calcola sull’an-                    mondiali che, dopo quel periodo,                      anche l’ampiezza delle sue fluttua-
damento dei prezzi dei prodotti ali-                      si riposizionarono su livelli di prez-                zioni.
mentari e dei singoli gruppi di ali-                      zi nominali stabilmente superiori a                   La volatilità dei prezzi è il fenome-
menti (Graf. 2 e 3), documentano                          quelli registrati nei trent’anni pre-                 no che ha maggiormente inciso sul
che il comparto lattiero-caseario                         cedenti. Per il momento, quanto è                     manifestarsi della crisi agricola
e quello degli oli si sono mossi in                       avvenuto nell’ultimo quinquennio                      mondiale e che è stato percepito
perfetta sintonia con la dinami-                          non è detto che rappresenti l’inizio                  in maniera inaspettatamente in-
ca dei cereali. Invece i prezzi delle                     di una nuova fase per i prezzi inter-                 tensa anche nel mercato europeo2.
carni hanno manifestato una vo-                           nazionali e potrebbe ancora costi-                    Quando la fluttuazione risulta così
latilità assai minore rispetto agli                       tuire un valore anomalo tra tutte le                  ampia, da poter azzerare i margi-
altri gruppi e, solo a partire dalla                      osservazioni che appartengono al                      ni delle attività di produzione e di
metà del 2009, hanno registrato                           trend avviatosi con l’anno 1976.                      trasformazione alimentare, è evi-
un incremento che si è mantenuto                          Lo scenario mondiale descritto,                       dente che gli operatori entrano in
fino alla fine del periodo osservato                      qualora si confermasse come un                        una situazione di incertezza cui
(agosto 2013). Al contrario il set-                       cambiamento strutturale, pone                         rispondono con scelte e decisioni
tore dello zucchero si è mosso se-                        un problema di aumento dei prez-                      a corto raggio, adeguate per la con-
guendo una dinamica sua propria,                          zi internazionali delle commodity                     giuntura del momento, ma non c’è
completamente diversa da quella                           generalizzato a tutte le economie                     la fiducia per affrontare in modo
dei comparti citati. Quest’ultimo                         del pianeta. L’inflazione dei prez-                   strategico ed innovativo il futuro.
comparto si caratterizza non solo                         zi agricoli è stata alimentata dalla
per una variabilità dei prezzi (= vo-                     domanda dei Paesi BRIC1, carat-                       È ancora oggetto di discussione se
latilità) più accentuata rispetto agli                    terizzati da una costante crescita.                   la volatilità elevata potrà mante-
altri, ma anche perché i picchi si                        Questi Paesi, eufemisticamente                        nersi tale anche nel prossimo fu-
verificano dall’inizio del periodo                        ancora definiti emergenti, con la                     turo. Pur constatando l’aumento
osservato (gennaio 1990) e non si                         domanda che possono esercitare,                       negli anni recenti della volatilità
limitano al periodo successivo alla                       contribuiscono direttamente allo                      delle maggiori materie prime ali-
crisi finanziaria del 2007. Pertan-                       scenario internazionale di aumen-                     mentari, c’è chi rileva che, anche
to l’inflazione dei prezzi agricoli,                      to dei prezzi delle materie prime.                    nel passato, ci sono stati periodi
anche negli anni più recenti (2011                        Questo contesto determina, in un                      di volatilità elevata, ma non sono
e 2012), si è dimostrata generaliz-                       Paese ancora in crisi come il no-                     stati duraturi3. È pertanto possibile
zata a più gruppi di materie pri-                         stro, il rischio di importare infla-                  (e auspicabile) che la volatilità dei
me alimentari e profonda quanto                           zione ed è certamente poco propi-                     prezzi di prodotti così indispensa-
quella del biennio critico (2007-                         zio per una ripresa generalizzata                     bili possa abbassarsi, nei prossimi
2008). Questa perdurante gravità                          delle economie europee più debo-                      anni, ritornando ai livelli storici.
1
    BRIC è l’acronimo coniato per indicare: Brasile, Russia, India e Cina.
2
    INEA, Rapporto sullo stato dell’agricoltura italiana, Roma, 2010.
3
    Gilbert, C.L. e Morgan C.W. (2010): Has food price volatility risen ? Università di Trento, Dipartimento di Economia, Working Paper n.2010.2.
12

Graf. 1 – Prezzi del frumento tenero e del petrolio (in € / tonn.).

     800

     700

     600

     500

     400

     300

     200

     100

       0
      dic -97 dic - 98 dic - 99 dic - 00 dic - 01 dic - 02 dic - 03 dic - 04 dic - 05 dic - 06 dic - 07 dic - 08 dic - 09 dic -10 dic - 11 dic - 12

              Frumento n. 3                   Frumento                               Frumento                                   Petrolio brent
              Fino                            future front month                     future front month
              AGER Bologna                    EURONEXT Parigi                        CME CBOT Chicago

     Nota : Per la conversione in tonnellata metrica del prezzo del petrolio greggio, riferito al barile, è stato utilizzato un peso specifico di 0,849 .

Graf. 2 – FAO Food price index per cereali, oli e prodotti lattiero-caseari (base 2002-2004=100).

350,0

300,0

250,0

200,0

150,0

100,0

  50,0

                         dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02
     0,0
          m to 0
         ot rzo 90
        m bre 91
        ce io 1

           lu e - 2
       fe gli 92
        tte aio 93
              br 94
        ve rile 94
         gi bre 95
       ge gn 95
         ag aio 96
          m to 7
         ot rzo 97
        m bre 98
        ce io 8

           lu e - 9
       fe gli 99
        tte aio 00
              br 01
        ve rile 01
         gi bre 02
       ge gn 02
         ag aio 03
          m to 4
         ot rzo 04
        m bre 05
        ce io 5

           lu e - 6
       fe gli 06
        tte aio 07
              br 08
        ve rile 08
         gi bre 09
       ge gn 09
         ag aio 10
          m to 1
         ot rzo 11
        m bre 12
              gi 12

                     3
             os - 9

      di agg - 9
              br 9

             os - 9

      di agg - 9
              br 9

             os - 0

      di agg - 0
              br 0

             os - 1

                  -1
             a -
           to -

           m -

     se bbr o -
           m -
     no ap e -
           m -
            u -
           nn o -

             a -
           to -

           m -

     se bbr o -
           m -
     no ap e -
           m -
            u -
           nn o -

             a -
           to -

           m -

     se bbr o -
           m -
     no ap e -
           m -
            u -
           nn o -

             a -
           to -
           ag -
         ag aio

                o
           nn
 ge

              Dairy Price                     Cereals Price                          Oils Price
              Index                           Index                                  Index

Fonte : http://www.fao.org/worldfoodsituation/foodpricesindex/en/
ge
                                                                                        nn

                                                                                                                                                                                                                              50,0
                                                                                                                                                                                                                                     100,0
                                                                                                                                                                                                                                             150,0
                                                                                                                                                                                                                                                     200,0
                                                                                                                                                                                                                                                             250,0
                                                                                                                                                                                                                                                                     300,0
                                                                                                                                                                                                                                                                             350,0

                                                                                                      0,0
                                                                                      ag aio
                                                                                          os - 9
                                                                                       m to 0
                                                                                          a -
                                                                                      ot rzo 90
                                                                                        to -
                                                                                     m bre 91

                                                                    Index
                                                                                   di agg - 9
                                                                                     ce io 1
                                                                                        m -
                                                                                           br 9

                                                                    Food Price
                                                                                        lu e - 2
                                                                                    fe gli 92
                                                                                  se bbr o -
                                                                                     tte aio 93
                                                                                        m -
                                                                                           br 94
                                                                                  no ap e -
                                                                                     ve rile 94
                                                                                        m -
                                                                                      gi bre 95
                                                                                         u -
                                                                                    ge gn 95
                                                                                        nn o -
                                                                                      ag aio 96

                                                                    Index
                                                                                          os - 9
                                                                                       m to 7
                                                                                          a -

                                                                    Meat Price
                                                                                      ot rzo 97
                                                                                        to -
                                                                                     m bre 98
                                                                                   di agg - 9
                                                                                     ce io 8
                                                                                        m -
                                                                                           br 9
                                                                                        lu e - 9
                                                                                    fe gli 99
                                                                                  se bbr o -
                                                                                     tte aio 00
                                                                                        m -
                                                                                           br 01
                                                                                  no ap e -

Fonte : http://www.fao.org/worldfoodsituation/foodpricesindex/en/
                                                                                     ve rile 01
                                                                                        m -
                                                                                      gi bre 02
                                                                                         u -
                                                                                    ge gn 02

                                                                    Index
                                                                                        nn o -
                                                                                      ag aio 03
                                                                                          os - 0
                                                                                       m to 4

                                                                    Sugar Price
                                                                                          a -
                                                                                      ot rzo 04
                                                                                        to -
                                                                                                                                                                                                                                                                                     Graf. 3 – FAO Food price index generale e per carni e zucchero (base 2002-2004=100).

                                                                                     m bre 05
                                                                                   di agg - 0
                                                                                     ce io 5
                                                                                        m -
                                                                                           br 0
                                                                                        lu e - 6
                                                                                    fe gli 06
                                                                                  se bbr o -
                                                                                     tte aio 07
                                                                                        m -
                                                                                           br 08
                                                                                  no ap e -
                                                                                     ve rile 08
                                                                                        m -
                                                                                      gi bre 09
                                                                                         u -
                                                                                    ge gn 09
                                                                                        nn o -
                                                                                      ag aio 10
                                                                                          os - 1
                                                                                       m to 1
                                                                                          a -
                                                                                      ot rzo 11
                                                                                        to -
                                                                                                       dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02 dic - 02

                                                                                     m bre 12
                                                                                        ag -
                                                                                           gi 12
                                                                                             o
                                                                                               -1
                                                                                                  3
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                            13
14

3.2 UN INDICATORE                                  bile alla sola produzione raccolta,                 ali foraggeri nel loro complesso
    DELLA CONGIUNTURA                              ma comprende anche le importa-                      (mais, orzo ed altri minori come
    DELLE MATERIE PRIME:                           zioni.                                              avena, segale e sorgo), il riso, lo
    GLI STOCK                                      Nel caso delle materie prime con-                   zucchero4 ed il seme di soia (che
                                                   servabili (come sono i cereali, i                   è il principale tra i semi oleosi uti-
L’esposizione alla concorrenza in-                 semi oleosi e lo zucchero), concor-                 lizzati nel mondo).
ternazionale impone un monito-                     rono all’offerta disponibile non                    L’andamento delle giacenze finali
raggio degli indicatori della con-                 solo la produzione interna e le im-                 di queste materie prime agroali-
giuntura sui mercati mondiali.                     portazioni, ma anche le giacenze                    mentari – che sono tutte conser-
Nella fase attuale il perdurante                   (o stock) iniziali, rimaste dal pe-                 vabili con relativa facilità – è posto
movimento dei prezzi (al rialzo ed                 riodo precedente.                                   in relazione con il corrispondente
al ribasso) dipende da diversi fat-                                                                    prezzo internazionale di riferi-
tori tra cui, quello più rilevante,                In un periodo dato, se gli impieghi                 mento (espresso in dollari USA).
è legato alle attese di produzione                 per consumi, utilizzi industriali e
nei principali Paesi produttori                    per export eccedono la produzio-
delle materie prime di interesse.                  ne interna e le importazioni, si
Quando la produzione corrente                      genera una riduzione delle scorte
non riesce a soddisfare il consu-                  che si tradurrà in stock finali infe-
mo alimentare ed industriale, per                  riori a quelli iniziali.
sopperire alla domanda interna                     Quindi, a seconda dell’andamen-
ed internazionale, si ricorre alle                 to economico, si potrà verificare
giacenze di prodotto accumulate                    un aumento o una riduzione de-
negli esercizi precedenti (stock).                 gli stock: pertanto la loro dinami-
                                                   ca funziona come un termome-
L’andamento del prezzo viene, di                   tro della legge della domanda e
norma, messo in relazione con                      dell’offerta e registra l’esubero o
la presenza di un eccesso o di un                  la carenza relativa di materia pri-
deficit dell’offerta rispetto alla do-             ma disponibile.
manda (la cosiddetta legge della                   Ne consegue che ogni variazione
domanda e dell’offerta).                           degli stock ha un legame con il
Queste grandezze, che rappresen-                   prezzo. Così, se un aumento degli
tano i cosiddetti fondamentali del                 stock è un segnale “ribassista”, la
mercato, oltre che per interpre-                   prospettiva di una loro diminuzio-
tare il passato vengono utilizzate                 ne è, di norma, uno stimolo per
anche per formulare le previsioni                  l’aumento del prezzo.
sull’evoluzione dei prezzi nel me-
dio termine.                                       Va osservato che stock e prezzo
Le nozioni di domanda e di offerta                 si muovono in direzione opposta
sono più articolate di quanto ven-                 (relazione inversa): quando i pri-
ga di norma considerato perché                     mi aumentano, il prezzo di norma
sono costituite da una pluralità di                diminuisce e viceversa.
grandezze.                                         Nel Graf. 4 è presentata l’evoluzio-
In particolare la domanda non                      ne recente degli stock finali delle
contempla solo il consumo ali-                     principali materie prime agroali-
mentare umano, ma anche le                         mentari che sono originarie delle
esportazioni e gli altri utilizzi                  zone temperate ed hanno un mer-
eventuali, ad esempio di natura                    cato internazionale.
industriale.                                       Sono stati considerati il frumen-
L’offerta, a sua volta, non è riduci-              to (tenero e duro insieme), i cere-

4
 Come noto lo zucchero ed il riso non sono commodity che provengono esclusivamente dalle zone temperate, ma sono largamente prodotte anche nelle aree
tropicali.
15

Graf. 4 – Prezzo internazionale e stock finali per alcune commodity agroalimentari.

                                                                               Frumento
                               350                                                                                                                  250

                               300
                                                                                                                                                    200

                               250
       Milioni di tonnellate

                                                                                                                                                    150
                               200

                                                                                                                                                          Prezzo
                               150
                                                                                                                                                    100

                               100

                                                                                                                                                    50
                               50

                                0                                                                                                                   00
                                     2005     2006           2007              2008           2009           2010           2011             2012

                                                Stock mondiali frumento               Wheat, US No.2 SRW (Fob Golfo) - US Dollar/ton

                                                                      Cereali foraggeri
                               350                                                                                                                  250

                               300
                                                                                                                                                    200

                               250
       Milioni di tonnellate

                                                                                                                                                    150
                               200
                                                                                                                                                          Prezzo

                               150
                                                                                                                                                    100

                               100

                                                                                                                                                    50
                                50

                                 0                                                                                                                  00
                                     2005     2006           2007              2008            2009          2010           2011             2012

                                            Stock mondiali cereali foraggeri            Maize, US No.2 Yellow (Fob Golfo) - US Dollar/ton.
16

Graf. 4 – Prezzo internazionale e stock finali per alcune commodity agroalimentari.

                                                                                     Riso
                                600                                                                                                              180

                                                                                                                                                 160
                                500
                                                                                                                                                 140

                                400                                                                                                              120
      Milioni di tonnellate

                                                                                                                                                 100

                                                                                                                                                          Prezzo
                                300
                                                                                                                                                 80

                                200                                                                                                              60

                                                                                                                                                 40
                                100
                                                                                                                                                 20

                                  0                                                                                                              00
                                      2005      2006           2007           2008          2009          2010           2011             2012

                                             Stock mondiali riso         White Broken Rice, Thai A1 Super (Fob Bangkok) - US Dollar/ton

                                                                              Zucchero
                                30                                                                                                               90

                                                                                                                                                 80
                                25
                                                                                                                                                 70

                                20                                                                                                               60
        Milioni di tonnellate

                                                                                                                                                 50
                                                                                                                                                       Prezzo

                                15
                                                                                                                                                 40

                                10                                                                                                               30

                                                                                                                                                 20
                                 5
                                                                                                                                                 10

                                 0                                                                                                               00
                                      2005     2006           2007           2008          2009           2010          2011              2012

                                                               Stock mondiali zucchero       Sugar ISA - US cent/lb.
17

                                                                               Seme di soia
                                    600                                                                                                         80

                                                                                                                                                70
                                    500

                                                                                                                                                60

                                    400
            Milioni di tonnellate

                                                                                                                                                50

                                                                                                                                                     Prezzo
                                    300                                                                                                         40

                                                                                                                                                30
                                    200

                                                                                                                                                20

                                    100
                                                                                                                                                10

                                      0                                                                                                         00
                                          2005       2006              2007         2008             2009               2010             2011

                                                 Stock mondiali semi di soia      Soybeans, US No.1 Yellow (Fob Golfo) - US Dollar/ton

Fonte : Ns. elaborazioni su dati FAO [per cereali e zucchero] ed USDA [per i semi oleosi].

Le figure riportate presentano con                               nell’arco di quattro campagne                      •     l’aumento degli impieghi di oli
evidenza la relazione inversa che                                commerciali consecutive.                                 vegetali5 legato all’industrializ-
sussiste tra prezzo e livello degli                              La dinamica congiunturale che ha                         zazione delle diete alimentari;
stock.                                                           caratterizzato gli stock dal 2005 in
Si intuisce inoltre che, se la con-                              poi, va comunque interpretata alla                 •     la domanda di biocarburanti
trazione degli stock si verifica per                             luce dei fondamentali del mercato                        (bioetanolo e biodiesel) utiliz-
due anni consecutivi, lo stress per                              e, in particolare, va notata la pro-                     zabili nell’autotrazione come
il sistema è amplificato e si tradu-                             gressiva incapacità dell’offerta a                       alternativa alle fonti non rinno-
ce in un rialzo superiore alla som-                              crescere ad un tasso coerente con                        vabili (es. petrolio).
ma degli effetti di due riduzioni                                la domanda.
delle giacenze separate e diluite
nel tempo.                                                       Il maggiore dinamismo della do-
Il caso dello zucchero è una dimo-                               manda è spiegato da tre fattori
strazione abbastanza evidente di                                 nuovi che sono stati diffusamente
quanto affermato.                                                esposti da diversi commentatori:

Nel periodo considerato ha regi-                                 •     il crescente consumo di protei-
strato una significativa contrazio-                                    ne di origine animale (carni e
ne degli stock e, puntualmente,                                        derivati lattiero-caseari) eserci-
il prezzo ha iniziato a crescere                                       tato dai Paesi emergenti;
raddoppiando il proprio livello

5
    Il consumo di oli vegetali tra il 1995 ed il 2009 è passato da 72 milioni di t. a 138 con un incremento del +92%.
18

4. GLI SCAMBI CON
   L’ESTERO DEL SISTEMA
   AGROALIMENTARE ITALIANO
                                                                                      a cura di Marco Zuppiroli

4.1 L’AGROALIMENTARE                  trazione commerciale dei prodot-         spettiva di questa natura, se non
    ITALIANO: UN SISTEMA              ti provenienti dai Paesi Terzi. E        adeguatamente gestita, può aprire
    APERTO ED ESPOSTO                 questa penetrazione commerciale          uno scenario nel quale i rischi sono
    ALLA CONCORRENZA                  implica non solo una convergenza         non solo economici e nemmeno
    MONDIALE                          del mercato interno con quello in-       circoscrivibili alla sola agricoltu-
                                      ternazionale, ma anche una mag-          ra. L’impoverimento di certi baci-
L’agricoltura italiana e le filiere   giore instabilità dei prezzi. Infatti,   ni produttivi potrebbe alimentare
agroalimentari sono oggi, rispetto    insieme alle merci, si importa an-       sempre meno le attività di trasfor-
al passato, un sistema aperto che,    che quella volatilità del mercato        mazione presenti sul territorio; in
proprio perché tale, è esposto alla   mondiale che i meccanismi della          queste condizioni le attuali loca-
concorrenza internazionale. La        vecchia PAC (prezzo di intervento e      lizzazioni degli impianti di trasfor-
causa principale della sopravve-      prelievi variabili all’importazione)     mazione potrebbero risultare non
nuta apertura internazionale del      erano capaci di sterilizzare.            più adeguate né convenienti.
sistema agroalimentare europeo        Pertanto è divenuta concreta la
ed italiano è la riforma intervenu-   possibilità di un forte ridimensio-
ta nella Politica Agricola Comuni-    namento dei segmenti produttivi
taria. L’azzeramento dei mecca-       meno competitivi; sorgono così
nismi di protezione preesistenti      interrogativi sulle conseguenze per
si è tradotto nella esposizione del   l’ambiente, le economie locali e le
mercato comunitario alla pene-        attività di trasformazione. Una pro-
19

4.2 LA BILANCIA                                                                                                   Calcolata in valore, la quota                                          della quota italiana nell’export
    DEL COMMERCIO                                                                                                 dell’Italia sulle esportazioni mon-                                    mondiale di prodotti alimentari,
    AGROALIMENTARE                                                                                                diali è scesa dal 5 al 3 per cento tra                                 bevande e tabacco.
    ITALIANO                                                                                                      il 1990 e il 2010.                                                     Se pure il sistema agroalimentare
                                                                                                                  La perdita di quota rispetto alle                                      italiano registra, sul versante del-
Si è già detto che il sistema agroa-                                                                              esportazioni mondiali riflette in                                      le esportazioni, una performance
limentare italiano è oggi più sen-                                                                                misura notevole anche l’ascesa                                         positiva, non si deve tuttavia di-
sibile alla congiuntura dei prezzi                                                                                dei Paesi emergenti e in particola-                                    menticare che, in termini genera-
internazionali di quanto non fos-                                                                                 re della Cina.                                                         li, il peso della componente agro-
se nel recente passato.                                                                                           Le esportazioni italiane risulta-                                      alimentare sugli scambi di merci
L’analisi dei risultati della bilan-                                                                              no particolarmente sensibili alla                                      dell’Italia è oggettivamente con-
cia commerciale consente di valu-                                                                                 pressione competitiva di quelle                                        tenuto e, infatti, costituisce il 9%
tare se e come il nostro sistema di                                                                               cinesi nei mercati ad alto reddito                                     delle importazioni ed il 7% delle
imprese abbia saputo reagire alla                                                                                 ed in quelli emergenti.                                                esportazioni.
nuova situazione.                                                                                                 Tuttavia, il pur difficile contesto
In complesso, nel 2009 l’Italia si                                                                                descritto, non ha penalizzato l’ex-
posiziona al settimo posto tra i                                                                                  port agroalimentare nazionale.
Paesi esportatori di merce a livel-                                                                               Infatti, nel periodo 2005-2009,
lo mondiale e all’ottavo tra i Paesi                                                                              come si evince dal Graf. 5, si è co-
importatori6.                                                                                                     munque verificato un aumento

Graf. 5 – Quote dell’Italia sulle esportazioni mondiali per settore (a prezzi correnti).

 Quote di mercato                                                                       16
                                                                                                                               3,6
    dell’Italia sulle                                                                                                                          Articoli farmaceutici,
      esportazioni                                                                      14                                                 chimico-medicinali e botanici

      mondiali per                                                                                      Altri mezzi di trasporto
                                                                                        12
             settore
                                  Variazione media annua delle esportazioni mondiali,

                                                                                                   Coke e prodotti
  a prezzi correnti                                                                     10        petroliferi raffinati
                                                                                                                                             Prodotti alimentari,
                                                                                                                                             bevande e tabacco

                                                                                         8       Sostanze e                                            Metalli di base
                                             in dollari, tra il 2006 e il 2009.

                                                                                             prodotti chimici                                          e prodotti in metallo

                                                                                         6                                                                        Apparecchi elettrici

                                                                                                                                                                                                                         3,8
                                                                                         4
                                                                                                                                                                                                           Mobili              Articoli in pelle
                                                                                         2                                                                                        Macchinari e
                                                                                                                                                                                  apparecchi n.c.a.

                                                                                         0
                                                                                                    1             2        3         4         5          6             7         8         9         10    11      12          13          14
                                                                                        -2   Computer, apparecchi                    Legno e prodotti in legno;
                                                                                                elettronici e ottici                     carta stampata
                                                                                                                                                                            Prodotti tessili
                                                                                        -4             Autoveicoli,                                                         e dell’abbigliamento
                                                                                                 rimorchi e semirimorchi

                                                                                        -6
                                                                                                                                      Quota di mercato delle esportazioni italiane (media 2005-2009)

                                    La dimensione dei cerchi rappresenta il peso medio del settore sulle esportazioni mondiali nel periodo 2005-2009; cerchi di colore
                                    rosso (verde) individuano settori in cui la quota dell’italia è diminuita (aumentata) tra il 2005 e il 2009.

 Fonte: elaborazioni ICE su dati Eurosat e Istituti nazionali di statistica.

 L’Italia nell’economia internazionale” - Sintesi del Rapporto ICE 2009-20102.
6“
20

Graf. 6 – Bilancia commerciale agroalimentare italiana (1970-2011).

                                 45.000                                                                                                                -0

                                 40.000
                                                                                                                                                       -2.000
                                 35.000

                                                                                                                                                                 (Milioni di €)
                                 30.000                                                                                                                -4.000
Import e Export (Milioni di €)

                                 25.000

                                                                                                                                                                 Saldo commerciale
                                                                                                                                                       -6.000
                                 20.000

                                 15.000                                                                                                                -8.000

                                 10.000
                                                                                                                                                       -10.000
                                  5.000

                                     0                                                                                                                 -12.000
                                     70

                                            72

                                                 74

                                                      76

                                                           78

                                                                 80

                                                                       82

                                                                            84

                                                                                 86

                                                                                       88

                                                                                            90

                                                                                                 92

                                                                                                      94

                                                                                                            96

                                                                                                                  98

                                                                                                                        00

                                                                                                                             02

                                                                                                                                  04

                                                                                                                                       06

                                                                                                                                            08

                                                                                                                                                  10
                                    19

                                          19

                                               19

                                                    19

                                                         19

                                                                19

                                                                      19

                                                                           19

                                                                                19

                                                                                      19

                                                                                           19

                                                                                                19

                                                                                                     19

                                                                                                           19

                                                                                                                 19

                                                                                                                       20

                                                                                                                            20

                                                                                                                                 20

                                                                                                                                      20

                                                                                                                                           20

                                                                                                                                                 20

                                          Esportazioni Agro-alimentari      Importazioni Agro-alimentari         Saldo commerciale

Fonte: Ns. elaborazioni su INEA – Annuario dell’agricoltura italiana, varie annate.

Il Graf. 6 presenta l’andamento                                             specifico, per gli scambi agroali-              progressivo, nel corso degli anni
delle esportazioni e delle impor-                                           mentari, una flessione come quel-               ’90 si è sostanzialmente stabiliz-
tazioni agroalimentari italiane                                             la registrata nel 2009 rappresenta              zato e, a partire dagli anni 1997-
dal 1970 al 2011.                                                           una novità, sicuramente derivante               1998, ha iniziato a ridursi.
La linea tratteggiata descrive in-                                          dal crollo particolarmente netto
vece il saldo commerciale e cioè                                            ed improvviso dell’attività econo-              Fino ai primi anni ’90 il deficit del
la differenza Export-Import.                                                mica.                                           commercio agroalimentare ita-
                                                                            Negli anni successivi il ritmo del-             liano aveva ricevuto una grande
Il grafico mostra come nel tempo                                            le esportazioni è ripreso e il dato             attenzione per la sua consistenza
l’export e l’import agroalimenta-                                           del 2011 pare ormai assestato sul               ed era considerato frutto di una
re siano sempre aumentati: l’uni-                                           trend storico.                                  scarsa competitività del sistema
ca eccezione è rappresentata pro-                                           Più rilevante è segnalare come gli              agroalimentare italiano e/o di un
prio dall’anno 2009, che è stato                                            scambi italiani mostrino che il                 suo sviluppo distorto.
condizionato pesantemente dalla                                             deficit del saldo commerciale del
crisi.                                                                      comparto agroalimentare è un fe-                Insieme al deficit energetico era
È normale che nei periodi di re-                                            nomeno strutturale che, peraltro,               una delle principali cause dello
cessione gli scambi di beni e di                                            ha manifestato un andamento va-                 sbilancio commerciale italiano ed
servizi tendano a diminuire più                                             riegato: fino alla fine degli anni              era ritenuto un vincolo per la cre-
del prodotto, ma per l’Italia, e, in                                        ’80 ha subito un peggioramento                  scita della nostra economia.
21

Le cause principali erano ricon-                       in riferimento alle esportazioni, export dell’industria in questo
dotte alle seguenti:                                   che l’80% delle nostre consegne segmento rispetto ai 4,1 di prove-
                                                       è costituito da prodotti dell’indu- nienza agricola (nell’anno 2011).
1. l’impennata dei consumi ali-                        stria.
   mentari aveva provocato una                                                                 Mentre nel tempo l’export agroali-
   ingente crescita delle importa-                     I due gruppi di esportazioni sono mentare ha saputo, oltre che cre-
   zioni, soprattutto delle merci                      poi ulteriormente classificati ap- scere, anche diversificarsi, le im-
   non producibili in Italia e dei                     plicando il criterio della destina- portazioni agroalimentari italia-
   prodotti di origine animale;                        zione che discrimina i prodotti ne (Tab. 2) hanno mantenuto nel
                                                       secondo la tipologia di clienti cui tempo una composizione stabile,
2. il funzionamento e la gestione                      sono diretti.                           caratterizzata dalla preponderan-
   della Politica Agricola Comu-                       Così ci sono prodotti (siano essi te presenza dei cosiddetti prodotti
   nitaria, privilegiando i prodot-                    agricoli o industriali) che sono già di base.
   ti “continentali”, ne avevano                       pronti per il consumo finale, men- Si tratta delle materie prime da uti-
   favorito un aumento dei prez-                       tre altri sono destinati ad essere lizzare come input o per l’agricol-
   zi all’importazione;                                utilizzati come fattori di produ- tura, soprattutto a destinazione
                                                       zione per l’agricoltura o per l’in- zootecnica (mangimi, animali vivi
3. la scarsa performance com-                          dustria alimentare.                     da allevamento), o per l’industria
   merciale dei settori di tradi-                                                              di trasformazione. Tra le importa-
   zionale esportazione per l’Ita-                     Nel corso degli ultimi 25 anni, la zioni, i prodotti finiti destinabili
   lia (esempio l’ortofrutta).                         domanda internazionale di pro- al consumo finale raggiungono il
                                                       dotti agroalimentari si è orientata 50-51% del totale. La presenza di
Con il tempo questi fenomeni                           sempre più verso prodotti elabo- prodotti elaborati tra le merci di
sono stati, in parte, superati e la                    rati e differenziati, che sono an- importazione7 è concentrata nei
conferma viene dal progressivo                         che le merci che possono garan- prodotti degli allevamenti (carni
miglioramento del saldo com-                           tire a chi le produce un maggiore fresche e congelate, prodotti lat-
merciale degli scambi agricoli ed                      margine e quindi anche maggiore tiero-caseari) ed anche nei prodot-
alimentari.                                            valore aggiunto alla filiera corri- ti ittici lavorati.
I progressi che il nostro sistema                      spondente.
agroalimentare ha registrato nei                       La Tab. 1 documenta che, in que- Invece una componente non com-
rapporti con l’estero sono dovuti                      sto sforzo di aggiustamento, il si- primibile delle importazioni agro-
alla sua crescente capacità di ade-                    stema agroalimentare italiano ha alimentari è costituita da quei
guarsi alle richieste.                                 operato con successo riuscendo a prodotti agricoli, scarsamente so-
Gli ultimi anni, se pure con flut-                     fare in modo che l’85% delle pro- stituibili, che non sono producibi-
tuazioni sempre più ampie, con-                        prie esportazioni fosse costituito li in Italia e che vengono indicati
fermano questa tendenza.                               da prodotti già pronti per il con- come merci “a bilancia rigida”.
Le tabelle 1 e 2 riportano il valore                   sumatore finale.
ed il peso percentuale dei gruppi                      Dalla tabella si evince che la per- Gli acquisti di input per l’indu-
che compongono le esportazioni                         centuale dell’85% è rimasta stabi- stria alimentare rappresentano
e le importazioni agroalimentari                       le nei due anni considerati senza quasi 1/3 delle importazioni agro-
italiane.                                              risentire degli effetti della crisi fi- alimentari italiane (il 13,8% costi-
Il criterio che è stato scelto per                     nanziaria prima e della recessione tuito da materie prime agricole e
l’aggregazione delle voci elemen-                      poi.                                    il 15,7% da prodotti trasformati
tari è quello dell’origine e della                     Si può notare, infine, che l’indu- da reimpiegare come semilavorati
destinazione dei flussi commer-                        stria contribuisce in proporzione nell’industria alimentare).
ciali. Innanzitutto, in base all’ori-                  di gran lunga maggiore, rispetto Quindi un secondo tratto distinti-
gine, vengono distinti i prodotti                      all’agricoltura, all’export di pro- vo del sistema agroalimentare ita-
dell’agricoltura da quelli dell’in-                    dotti per il consumo alimenta- liano consiste nel suo essere de-
dustria alimentare e si può vedere,                    re diretto: 21,1 sono i miliardi di ficitario sia di input per industria

7
 Con il termine di “prodotto elaborato”, in contrapposizione al “prodotto di base”, si indicano merci già pronte per il consumo finale, che non richiedono ulte-
riori trasformazioni industriali.
22

Tab. 1 – Composizione per origine e destinazione delle esportazioni italiane (2005 e 2011).

                                                                                         2005                          2011
                                                                              Milioni di €          in %      Milioni di €    in %
Prodotti del settore primario per il consumo alimentare diretto                     3.123,0           15,2%         4.114,3    13,7%
Prodotti del settore primario per l'industria alimentare                              106,5            0,5%           357,1     1,2%
Prodotti del settore primario da reimpiegare                                          494,6            2,4%           759,6     2,5%
Altri prodotti del settore primario                                                   477,6            2,3%           603,0     2,0%
Totale prodotti settore primario                                                    4.201,7           20,4%         5.834,0    19,4%

Prodotti dell'industria alimentare per il consumo alimentare diretto               14.452,3           70,3%        21.154,7    70,5%
Prodotti dell'industria alimentare da reimpiegare                                   1.371,0            6,7%         1.933,6     6,4%
Prodotti dell'industria alimentare per il settore primario                            154,4            0,8%           336,4     1,1%
Altri prodotti dell'industria alimentare                                              393,3            1,9%           754,6     2,5%
Totale prodotti dell'industria alimentare                                          16.371,0           79,6%        24.179,2    80,6%

Totale bilancia agro-alimentare                                                    20.572,7          100,0%        30.013,2   100,0%

Fonte: INEA, Il commercio estero dei prodotti agroalimentari, varie annate.

Tab. 2 – Composizione per origine e destinazione delle importazioni italiane (2005 e 2011).

                                                                                             2005                      2011
                                                                                Milioni di €        in %      Milioni di €    in %
 Prodotti del settore primario per il consumo alimentare diretto                       3.279,1       11,5%          3.978,6    10,2%
 Prodotti del settore primario per l'industria alimentare                              2.794,7         9,8%         5.374,1    13,8%
 Prodotti del settore primario da reimpiegare                                          1.495,3         5,2%         1.626,8     4,2%
 Altri prodotti del settore primario                                                   1.797,6         6,3%         2.028,2     5,2%
 Totale prodotti settore primario                                                      9.366,7       32,8%        13.007,8     33,4%

 Prodotti dell'industria alimentare per il consumo alimentare diretto                11.747,4        41,2%        15.719,4     40,4%
 Prodotti dell'industria alimentare da reimpiegare                                     4.964,3       17,4%          6.096,7    15,7%
 Prodotti dell'industria alimentare per il settore primario                             881,4          3,1%         1.333,0     3,4%
 Altri prodotti dell'industria alimentare                                              1.587,4         5,6%         2.743,2     7,1%
 Totale prodotti dell'industria alimentare                                           19.180,6        67,2%        25.892,2     66,6%

 Totale bilancia agro-alimentare                                                     28.547,3       100,0%        38.900,0    100,0%

Fonte: INEA, Il commercio estero dei prodotti agroalimentari, varie annate.
23

alimentare sia di mezzi tecnici per                     ciale agricola, mentre la Francia e                     siva. In generale la dimensione
il settore primario.                                    la Spagna, che hanno una pressio-                       media è di 7,93 ettari di SAU con
Anche se il saldo commerciale                           ne demografica pari alla metà di                        differenze sostanziali tra Nord
agroalimentare è in fase di len-                        quella italiana, sono notoriamen-                       (11,5 ettari) e Sud (6,3 ettari).
to miglioramento, la differenza                         te eccedentari per le produzioni                        La parcellizzazione della struttura
nel tasso di crescita dell’export e                     primarie.                                               produttiva si riflette sulla reddi-
dell’import, che pure esiste, non                       Il secondo vincolo che penalizza                        tività delle imprese agricole e, a
può comunque illudere che il                            l’agricoltura italiana è rappresen-                     sua volta, ne condiziona lo slancio
comparto possa diventare, in fu-                        tato dalla sua struttura azienda-                       produttivo.
turo, un esportatore netto8.                            le. Il nostro sistema produttivo si                     Tra il 1999 ed il 2011, la branca
E comunque il deficit agroali-                          fonda su aziende di piccole e me-                       agricoltura non è riuscita a gene-
mentare italiano non è causato                          die dimensioni.                                         rare un significativo aumento in
da un’inefficienza dell’industria                       Dai risultati del 6° Censimento Ge-                     termini reali del Valore Aggiunto.
di trasformazione alimentare, ma                        nerale dell’Agricoltura (24 ottobre                     L’andamento di questo parame-
ha origine nella carenza interna                        2010) emerse che in Italia esiste-                      tro oscilla tra i 25 ed i 30 milioni di
di materie prime che l’agricoltura                      vano circa 1.6 milioni di aziende                       euro senza manifestare una chia-
non riesce a realizzare nella quan-                     agricole, zootecniche e forestali:                      ra tendenza; una stasi che peraltro
tità necessaria9.                                       il 76% delle aziende è localizzato                      trova conferma anche nei dati re-
Questo dato di fatto deriva soprat-                     nelle regioni centro-meridionali,                       lativi alle grandi ripartizioni geo-
tutto dai vincoli in cui opera il set-                  dove ricade una percentuale di                          grafiche.
tore agricolo italiano e, primo fra                     SAU pari al 63% di quella comples-
tutti, la disponibilità di terra.
Negli ultimi 40 anni, la Superficie
Agricola Utilizzata (SAU) dell’Ita-                                                Tab. 3 – Pressione demografica sulla superficie agricola (2009).
lia è passata dai 18 milioni di et-
tari degli anni ’70 ai 13 milioni di                                                Paese                                     AB / ULA             AB /SUP
ettari dei nostri giorni.
Questo soprattutto a causa della
competizione degli usi non agri-                                                    Argentina                                         27,48                  1,20
coli del suolo (urbanizzazione)
e dell’abbandono delle terre più                                                    Australia                                         46,96                  0,46
marginali (buona parte dei prati e
                                                                                    Brasile                                           15,95                  2,77
dei pascoli sono diventate superfi-
ci forestali).                                                                      Francia                                           93,50                  3,17
La pressione demografica è molto
elevata se si considera che su ogni                                                 Germania                                         109,34                  6,81
ettaro di superficie agricola insi-
                                                                                    Italia                                            62,55                  6,05
stono poco più di 6 residenti.
La Tab. 3 dimostra che solo la Ger-                                                 Spagna                                            39,32                  2,53
mania e, soprattutto, il Regno Uni-
to, tra i grandi Paesi europei, pre-                                                Regno Unito                                      124,50                10,01
sentano una pressione demografi-
                                                                                    USA                                              113,03                  1,78
ca superiore a quella in cui si trova
ad operare l’agricoltura italiana.                                                 Fonte: Nostre elaborazioni su dati FAOSTAT
                                                                                   Note:
È significativo constatare che i tre                                               AB = popolazione residente
Paesi citati sono accomunati da                                                    ULA = popolazione attiva in agricoltura
un deficit della bilancia commer-                                                  SUP = superfici arabili ed a coltivazioni permanenti.

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 A proposito della dinamica del saldo del commercio agroalimentare va peraltro rimarcato che era migliorato anche nel corso del 2009, nonostante la contrazio-
ne dell’import e dell’export.
9
 Il settore agricolo italiano non ha mai avuto la capacità produttiva sufficiente a consentire una esportazione generalizzata di prodotti agricoli di base. Infatti
anche le poche tipologie di produzioni agricole tradizionalmente esportate dall’Italia (come gli ortaggi e, soprattutto, la frutta fresca) tendono a perdere terreno.
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4.3 I BILANCI DI                                      riso lavorato, frutta trasformata,                    duzioni vegetali e dei loro derivati
    APPROVVIGIONAMENTO                                derivati del pomodoro), sia di quel-                  (Tab. 4) presenta luci ed ombre:
    E LA PROVENIENZA                                  lo cosiddetto “di nicchia” che ha                     a fronte di filiere o di segmenti
    DEI PRODOTTI                                      come target commerciale fasce di                      deficitari ne esistono alcuni for-
    AGROALIMENTARI                                    consumatori più evolute e più ab-                     temente eccedentari. Invece, nel
    ITALIANI                                          bienti (prodotti da forno e dolcia-                   settore delle produzioni di origine
                                                      ri, vini, preparazioni a base di car-                 animale (Tab. 5), il panorama è più
                                                      ni suine e formaggi a pasta dura).                    omogeneo ed è improntato ad una
Il bilancio di approvvigionamento                     Viceversa siamo in equilibrio nel                     dipendenza, quasi generalizzata,
è un prospetto, riferito ad un am-                    settore degli ortaggi freschi, del ri-                dell’ordine del 20% - 30% del CI.
bito territoriale e ad un periodo de-                 sone, della carne di pollame, delle                   Come detto, rispetto a quanto si
terminato, che evidenzia come si                      uova ed anche nei derivati dell’in-                   riscontra per i prodotti di origine
è originata la disponibilità di una                   dustria molitoria (farine e semole).                  vegetale, nel caso dei prodotti di
merce e come questa è stata utiliz-                   Nonostante le apparenze questi                        origine animale si evidenzia una
zata. Le tabelle 4 e 5 presentano                     comparti produttivi non sono com-                     difficoltà generalizzata a coprire
i bilanci di approvvigionamento                       pletamente autosufficienti per-                       il fabbisogno con la produzione
dell’Italia per diverse categorie di                  ché, nella maggioranza dei casi,                      interna. Nelle carni suine si ha un
prodotti agricoli e dei loro princi-                  si caratterizzano per la carenza,                     grado di autoapprovvigionamento
pali derivati destinati al consumo                    talora rilevante, nell’approvvigio-                   vicino al 60% e comunque, anche le
alimentare10. L’obiettivo per cui                     namento della materia prima di                        altre carni, non superano la soglia
sono stati calcolati questi bilan-                    riferimento. Così, ad esempio, se si                  dell’80%. Solo le uova e la carne di
ci di approvvigionamento è stato,                     considera la filiera della pasta si os-               pollame raggiungono una sostan-
innanzitutto, determinare il con-                     serva una carenza rilevante nell’ap-                  ziale autosufficienza.
sumo interno apparente (= CI) dei                     provvigionamento della materia                        Inoltre, per quanto riguarda tutti i
diversi prodotti agroalimentari.                      prima, che sembra stonare con la                      derivati zootecnici, bisogna segna-
Il CI è definito apparente perché                     eccedenza che invece contraddi-                       lare che pesa ed è molto significa-
costituisce una stima, in termini di                  stingue la produzione dei derivati.                   tiva la dipendenza dall’estero per
quantità, degli utilizzi ed è ottenu-                 In altre parole, se si fa il bilancio                 le materie prime che entrano nelle
to come differenza tra la produzio-                   della pasta, si constata che la pa-                   preparazioni mangimistiche: i ce-
ne interna raccolta (= P) ed il saldo                 sta prodotta in Italia è il doppio del                reali foraggeri (convenzionalmen-
commerciale (esportazioni meno                        nostro consumo interno; se però si                    te orzo e mais) e, in misura ancora
importazioni).                                        passa a considerare la materia pri-                   maggiore, le farine di estrazione ed
La capacità del Paese di soddisfa-                    ma occorrente, risulta che, in Ita-                   i panelli.
re il CI con la produzione interna                    lia, si riesce a produrre solo il 65%                 I dati illustrati vanno interpretati
viene poi misurata con il grado di                    di tutto il frumento duro che occor-                  in una ottica che non può essere di
autoapprovvigionamento (= % GA),                      re all’industria pastaria presente                    stampo autarchico. Il nostro Paese
che si esprime come percentuale                       sul nostro territorio.                                è da tempo inserito in un mercato
di P su CI.                                                                                                 unico con gli altri Paesi europei e
Osservando il grado di autoap-                        Se si valutano in questa ottica le                    vanno viceversa sottolineati i van-
provvigionamento si constata che,                     diverse filiere rappresentate nelle                   taggi impliciti nello scambio e nel-
nella maggioranza dei comparti,                       tabelle 4 e 5 emerge che le uniche                    la presenza, in Italia, di un settore
il nostro Paese non riesce a copri-                   filiere “autosufficienti” sono quel-                  agroalimentare fortemente orien-
re, con la propria produzione, il                     le del riso, della frutta fresca e tra-               tato alla trasformazione.
fabbisogno interno della sua po-                      sformata, del pomodoro e dei suoi                     La specializzazione nei prodotti fi-
polazione e della sua industria.                      derivati e, infine, quella del vino.                  niti, pronti per il consumo finale,
Le eccezioni sono rappresentate                       Nel resto dei casi la soglia dell’au-                 è assai più redditizia della produ-
dai prodotti che caratterizzano il                    tosufficienza non è raggiungibile.                    zione delle materie prime di base,
“made in Italy”, sia di quello desti-                 Pertanto il grado di auto approvvi-                   poiché assicura al nostro Paese il
nato al largo consumo (come pasta,                    gionamento nel settore delle pro-                     valore aggiunto, di norma maggio-

 Nell’elaborazione dei diversi bilanci di approvvigionamento sono state trascurate le giacenze che, se pure presenti per alcune materie prime, non subiscono,
10

di norma, variazioni così rilevanti da inficiare il risultato dei calcoli.
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