QUANDO RICORRERE ALLA CHIRURGIA NELLA CURA DEI TUMORI
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periodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Betania n. 36 luglio 2021 PRIMO PIANO QUANDO RICORRERE ALLA CHIRURGIA NELLA CURA DEI TUMORI Intervista al dott. Vincenzo Bottino pag. 4 EDITORIALE Il cambio di passo imposto dalla pandemia CORDELIA VITIELLO pag. 1 RUBRICA Un nuovo Sistema Informativo Ospedaliero g LUCIANO CIRICA or ia. COMITATO SCIENTIFICO pag. 16 an Dalla ricerca applicata un software et leb per la pianificazione del blocco operatorio da pe os pag. 13 w. ww
36 / luglio 2021 editoriale Cordelia Vitiello Presidente Fondazione Evangelica Betania IL CAMBIO DI PASSO IMPOSTO DALLA PANDEMIA L a pandemia, che purtroppo ancora non ci siamo lasciati alle spalle, ha messo ognuno di noi, ma anche il LA PANDEMIA nostro Ospedale, davanti alla sfida HA AUMENTATO più impegnativa degli ultimi anni: quella NOTEVOLMENTE ANCHE del cambiamento. La forte accelerazione LA COMPLESSITÀ DELLE sull’uso delle tecnologie e del digitale, le nuove competenze sanitarie richieste agli operatori, NOSTRE ORGANIZZAZIONI la necessità di ripensare tempi e modi dell’as- CHIAMANDOCI E sistenza, ci chiedono un cambio di passo. Sin CHIAMANDO I NOSTRI dai primi giorni dell’emergenza sanitaria MANAGER E DIRIGENTI AD abbiamo capito che eravamo di fronte ad UN GRANDE SFORZO DI una svolta: forse la più grande dalla fon- dazione dell’Ospedale, anche di quella REINGEGNERIZZAZIONE DI dell’ampliamento. Dal marzo del 2020, con SPAZI, MODI E TEMPI la prima drammatica emergenza sanitaria e il DELL’IMPRESA-OSPEDALE lockdown, che nessuno avrebbe mai immagi- nato prima, ma soprattutto nei mesi successivi, abbiamo sentito ripetere infinitamente che dimensione relazionale che si sta delineando, l’impresa-ospedale. Il punto di ri-partenza è niente sarebbe stato più come prima, nelle no- in cui il digitale gioca e giocherà sempre di più rappresentato dai nostri valori, la nostra stre vite personali, in famiglia, nelle nostre città, un ruolo fondamentale. Non eravamo visione, la nostra storia ma soprattutto la nei luoghi di lavoro. Così è stato: oggi stiamo pronti e non siamo ancora pronti a que- nostra fede. È quello che ha consentito a toccando con mano il cambiamento prodotto sto cambiamento che ha letteralmente Teofilo Santi e coloro che hanno raccolto e dalla pandemia. Questa situazione ci ob- sconquassato le nostre attività quoti- proseguito la sua missione di andare avanti e bliga a metterci in discussione soprattutto diane. In Ospedale abbiamo cercato di reagire affrontare difficoltà e ostacoli che non sono nei luoghi della socialità: in casa e in famiglia, al cambiamento imposto dalla pandemia con mancati. Il cambiamento che ci aspetta che innanzitutto, dove la didattica a distanza e lo tutto il nostro impegno e le nostre risorse, non deve farci paura perché è un tratto smartworking ci hanno spinto a ripensare umane ed economiche e siamo ancora qua, caratterizzante il nostro essere cristiani, spazi, tempi e modi di relazionarci; nelle città e ma adesso è giunto il momento di ripensarci evangelici, richiede però ad ognuno di noi nei luoghi pubblici, nelle imprese e più in ge- e di ripensare il nostro modello socio-assisten- di mettersi in gioco. Tutto il Vangelo è co- nerale nei luoghi di lavoro, nelle nostre Chiese. ziale. La pandemia ha aumentato notevol- struito sull’invito alla conversione, alla capacità Mentre scrivo, dopo un periodo di speranza e mente anche la complessità delle nostre di cambiare direzione nella nostra vita perso- fiducia legato ai primi effetti positivi delle vac- organizzazioni chiamandoci e chiamando i no- nale ma anche in quella sociale, lavorativa, ec- cinazioni, i nuovi dati sull’aumento dei contagi stri manager e dirigenti ad un grande sforzo di clesiale. La pandemia ha imposto a tutti noi un ci obbligano a riflettere seriamente sulla nuova reingegnerizzazione di spazi, modi e tempi del- cambiamento che non si può più rinviare. 1
36 / luglio 2021 “ Con il Babywearing puntiamo a promuovere la genitorialità a contatto, nel rispetto delle famiglie e della sicurezza” Maria Minichino Periodico di informazione dell’Ospedale Evangelico Betania pubblicazione gratuita Proprietario e editore: Fondazione Evangelica Betania 80147 Napoli,Via Argine, 604 mail: betaniainforma@ospedalebetania.org Direttore: Luciano Cirica Consulenza editoriale e redazionale: BRANDMAKER Sommario Progetto grafico e impaginazione: LOIRALAB Napoli 3. Cappellania 10. TIN Stampa: La pandemia ci ha aiutato Abbracciamoci. Il progetto babywearing Effegi srl - Portici a riscoprire il valore della gratuità in Terapia Intensiva Neonatale per promuovere la genitorialità di contatto Ospedale Evangelico Betania 4. Primo Piano Consiglio Direttivo Quando serve la chirurgia 11. Focus PRESIDENTE Cordelia Vitiello nella cura dei tumori Come si pratica VICE PRESIDENTE Domenico Vincenzi la Kangaroo Mother Care SEGRETARIO Gioele Murittu CONSIGLIERI Velia Cocca, Anna Maria Pinto Guaragna 5 Focus Il percorso del paziente oncologico 13. Attività scientifica Collegio dei Revisori dalla diagnosi alla dimissione Dalla ricerca scientifica un software per PRESIDENTE Nicola Treves la pianificazione del blocco operatorio MEMBRI EFFETTIVI Daniele Di Dio 6. Primo Piano Pastore Vincenzo Cicchetto Il “metodo Betania”: centralità 14. Epatologia e rispetto della persona a 360° Con il progetto Combo si rafforza Direzione DIREZIONE GENERALE Luciano Cirica il programma di screening dell’epatite C DIREZIONE SANITARIA Antonio Sciambra 9. Piede Diabetico DIREZIONE AMMINISTRATIVA Paolo Morra Da settembre al via l’ambulatorio del 16. Management sanitario piede diabetico e trattamenti chirurgici Un nuovo Sistema Chiese Fondatrici Chiesa Avventista del Settimo Giorno Informativo Ospedaliero Chiesa Cristiana Evangelica Battista Chiesa del Vomero in Napoli Chiesa Evangelica Valdese Chiesa Apostolica di Napoli Comunità Evangelica Metodista in Napoli Comunità Evangelica Metodista in Portici Chiesa Evangelica Luterana Cristo Salvatore Comunità Evangelica Luterana Esercito della Salvezza (Corpo di Napoli)
Mandate grida di gioia al Signore, abitanti di tutta la terra! Servite il Signore con letizia, presentatevi gioiosi a lui! Riconoscete che il Signore è Dio; è lui che ci ha fatti, e noi siamo suoi; siamo suo popolo e gregge di cui egli ha cura. Entrate nelle sue porte con ringraziamento, nei suoi cortili con lode; celebratelo, benedite il suo nome. Poiché il Signore è buono; la sua bontà dura in eterno, la sua fedeltà per ogni generazione. (Salmo 100) servizio di cappellania La pandemia ci ha aiutato a riscoprire il valore della gratuità di Vincenzo Polverino Cappellano a pandemia in corso dal gennaio Merito della Repubblica Italiana. Gli insigniti omaggio ad un’altra categoria di “eroi” L 2020 ha reso a giusta ragione eroiche alcune categorie di operatori pubblici. Una in particolare è quella degli addetti alla sanità e salute pubblica che sin dall'inizio della pandemia sono impiegati con professioni diverse e provenienze geografiche diverse, ma tutti distintisi nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus. La pandemia, nella sua malignità, ha - come spesso passata quasi inosservata, sebbene presentissima per vocazione e spirito di servizio in situazioni luttuose come quella vissuta durante la pandemia. Mi riferisco alla nutrita schiera dei pastori, hanno coraggiosamente ed instancabilmente accade - indiscutibilmente permesso di preti, suore, cappellani, diaconi, soccorso coloro che riflettere e far di nuovo emergere alcuni missionari, rabbini e imam, alcuni dei erano colpiti dal Covid- valori umani fondamentali come quali deceduti in questi due anni di 19, vuoi che si l’altruismo, la solidarietà, la generosità; ministero fedele a Dio e al prossimo. trovassero in ospedali, ma anche l’importanza dello Stato, della sanità Non so quanti siano i religiosi che sono case di riposo, RSA, pubblica e universale, del rispetto deceduti a causa della pandemia, ma una cosa carceri etc. Alcuni di dell’ambiente, dell’inalienabile anelito alla è certa, che in ogni angolo della terra è questi luoghi sono libertà, del destino comune dell’umanità. Dio presente il popolo di Dio, una schiera di divenuti veri e propri ci aiuti affinché - quando tutto ciò sarà donne e uomini servi degli ultimi, anche a lazzaretti d’infezione e definitivamente superato - non finisca anche questi giunga il nostro ringraziamento: morte, un flagello la nostra gratitudine verso chi ha Quelli che seminano con lacrime, abbattutosi su pazienti, personalmente pagato e a caro prezzo mieteranno con canti di gioia. personale medico, l’essersi trovato coinvolti in questa sciagura, la (Salmo 126). paramedico e memoria dei benefici di una società solidale, e ineluttabilmente anche l’importanza della “normalità” quotidiana. A tutte e tutti, buone vacanze. sui relativi familiari. A questo dobbiamo affiancare l’importanza Dovremo del senso di responsabilità di chi ha fatto rammentare quanto proprie le corrette indicazioni per il contrasto hanno compiuto da al virus, come l’utilizzo di mascherine, il La pandemia, questi che non vogliono essere chiamati eroi, ma riconosciuti come professionisti. Ciò distanziamento personale, l’uso responsabile dei trasporti, etc. Adeguate sono state le nella sua malignità, è stato piacevolmente confermato dalla decisioni assunte dai governi in materia ha permesso di far straordinaria iniziativa del Presidente della sanitaria, in primis, il piano vaccinale che dopo di nuovo emergere Repubblica Sergio Mattarella, che il 3 giugno alcune comprensibili difficoltà iniziali sembra alcuni valori umani aver preso il giusto corso e orientamento. scorso ha insignito 56 cittadini dell’onorificenza di Cavaliere dell'Ordine al Oltre a ciò, vorrei rendere un sentito fondamentali come l’altruismo, la solidarietà, 3 la generosità
36 / luglio 2021 primo piano Quando serve la chirurgia nella cura dei tumori L’OSPEDALE EVANGELICO BETANIA INSERITO NELLA RETE ONCOLOGICA REGIONALE “ L’Ospedale Evangelico Betania negli ultimi anni si è affermato come un centro di eccellenza nella chirurgia oncologica in particolar modo del colon retto e dello stomaco. Un risultato costruito nel tempo Eseguiamo interventi in dall’equipe guidata dal dott. Vincenzo Bottino che si fonda su due aspetti: video-laparoscopia con elevate competenze e innovazione, tecnologica ma anche clinica. Oggi l’Unità tecnologie avanzatissime di chirurgia oncologica è integrata nella Rete oncologica regionale (ROC) ed che consentono di è affiliata al Gruppo Oncologico Multidisciplinare dell’Università di Napoli “Federico II”. Ne abbiamo parlato con il dott. Bottino, Direttore dell’UOC di evitare la metodologia Chirurgia Generale e del Centro di Chirurgia Oncologica e Laparoscopica tradizionale e ridurre al avanzata dell’Ospedale Evangelico Betania e Vicepresidente Nazionale minimo il trauma per il dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani. paziente Q ual è l’aspetto che caratterizza la chirurgia oncologica dell’Ospedale Evangelico Betania? Negli anni ci siamo specializzati e oggi privilegiamo l’approccio chirurgico mini- invasivo anche con metodica 3D. Eseguiamo interventi in video-laparoscopia con tecnologie avanzatissime che consentono di evitare la metodologia tradizionale e ridurre al minimo il trauma per il paziente, il ricovero e favorire un rapido recupero post-operatorio. È molto diffuso il cancro al colon-retto? Purtroppo si. Il cancro del colon-retto è il secondo più diffuso tra le patologie tumorali. Nel 2020 ha colpito 43.700 persone, peraltro questa neoplasia rappresenta anche la seconda causa di morte dovuta al cancro a livello nazionale, preceduta solo dal tumore del polmone. È fondamentale la diagnosi e se si interviene tempestivamente si può guarire. Dr. Vincenzo Bottino Quello del colon-retto è un tumore che, purtroppo, colpisce sempre di più i giovani ma epatici e delle metastasi epatiche anche con Ci può descrivere in cosa consiste? per cui l’intervento chirurgico è spesso tecniche quali la termoablazione con La colangio-pancreatografia endoscopica risolutivo. metodica laparoscopica. Praticamente, in retrograda (ERCP) serve a capire che cosa Oltre a questa patologia, quali altre questo caso, offriamo il percorso completo: ostruisce il normale deflusso della bile e del trattate? dalla diagnosi al trattamento chirurgico per i succo pancreatico nell’intestino e allo stesso Da anni siamo un punto di riferimento anche casi più gravi. Nel reparto di chirurgia tempo intervenire per eliminare calcoli o altri nel trattamento chirurgico dell’apparato abbiamo istituito anche la diagnostica ERCP ostacoli di origine infiammatoria o tumorale gastro-intestinale. Avendo nell’ospedale un (colangiografia retrograda per via dalle vie biliari. centro di epatologia di eccellenza stiamo endoscopica) tale metodica diagnostica ed Qual è il vostro punto di forza? ragionando se proporci anche come rete operativa completa l’offerta assistenziale del Il nostro punto di forza, ciò che ci ha fatto oncologica per il trattamento dei tumori reparto di chirurgia. raggiungere risultati importanti, diventare un 4
36 / luglio 2021 focus Il percorso del paziente oncologico dalla diagnosi alla dimissione di Anna Maria Pessina punto di riferimento sul territorio ed entrare n aspetto importante che ha nel reparto di chirurgia si sta provvedendo nella Rete oncologica regionale, è l’elevata qualificazione e professionalità dei nostri operatori: medici, infermieri, OSS. Negli anni abbiamo raggiunto un’altissima specializzazione professionale. Il U fatto la differenza negli ultimi anni nella chirurgia oncologica del nostro ospedale è il percorso del paziente verso l’intervento. Percorso che comincia con l’avvicinamento alla anche ad istituire un percorso di psico-oncologia in modo da dare assistenza psicologica ai pazienti malati di cancro ed ai loro familiari. Altro aspetto non secondario nella gestione pre e post operatoria dei pazienti oncologici riconoscimento più grande viene dai pazienti struttura che comincia in diversi modi: dal riguarda lo stato nutrizionale e la e dalle loro famiglie che apprezzano molto Pronto Soccorso, dagli ambulatori ma anche alimentazione, per questo motivo ci anche l’umanizzazione nelle cure e dalla rete dei medici di famiglia che avvaliamo dei più moderni protocolli ERAS nell’assistenza che è il nostro tratto distintivo indirizzano al nostro ospedale. Nell’ultimo (Enhanced Recovery After Surgery) e dell’aiuto da sempre e il follow-up, cioè come seguiamo decennio in particolare abbiamo del nostro nutrizionista. Purtroppo con il Covid i pazienti dopo l’intervento. lavorato molto perché in ogni passaggio abbiamo dovuto rinunciare al supporto delle Però, da quando c’è l’emergenza Covid i del percorso, il paziente oncologico famiglie, almeno nella fase di preospedalizzazione, familiari non possono entrare in fosse attenzionato e seguito intervento e decorso post operatorio. Abbiamo ospedale! adeguatamente. La cura del cancro non è cercato di sopperire a queste figure strategiche Si, è vero. Purtroppo questa è una criticità una terapia come un’altra e c’è bisogno di mettendo in campo, ognuno secondo le proprie relativa che ancora persiste e ha pesato molto grande interazione con il paziente e la possibilità, tutto il nostro tempo e le nostre sul percorso di cura. La vicinanza di un famiglia. Il percorso comincia con la presa in risorse per supportare e aiutare i pazienti nel familiare in un momento difficile e a volte carico del paziente che generalmente arriva dialogo e nel rapporto con le famiglie, anche per drammatico con la diagnosi di tumore e un dopo la diagnosi. La prima tappa è la lo scambio di indumenti e materiali. La nostra è intervento chirurgico è fondamentale. Da preospedalizzazione in cui si definisce tutto una missione prima di essere un lavoro e questo punto di vista devo ringraziare i nostri il percorso che entro 30 giorni deve portare l’umanizzazione è un tratto caratterizzante operatori che si sono fatti carico del lavoro all’intervento. Nel nostro ospedale, del nostro ospedale fin dalla sua extra di fare da tramite con i familiari, nonostante le numerose richieste, i tempi di fondazione. aiutando, soprattutto i pazienti più anziani a attesa sono minimi e comunque rientrano in mantenersi frequentemente in contatto con quelli previsti dalla normativa. Durante i loro attraverso chiamate e video-chiamate giorni che separano dall’intervento così come nell’assistenza materiale nei vengono definite le altre tappe del rapporti con le famiglie. percorso che prevedono gli esami Lo scorso anno, nonostante le difficoltà diagnostici specifici che richiede il caso; gli imposte dalla pandemia avete avviato esami di routine come i prelievi, anche un nuovo progetto. l’elettrocardiogramma e il monitoraggio di Si, a settembre 2020 è partito l’ambulatorio altri indicatori; la visita con l’anestesista e la per la gestione del piede diabetico e delle visita oncologica. Il percorso oncologico ulcere cutanee in pazienti affetti da del singolo paziente è sottoposto in via arteriopatie croniche ostruttive periferiche. È preliminare alla valutazione una grande novità che ci consente di offrire multidisciplinare del GOM (Gruppo un servizio importante in questo territorio Oncologico Multidisciplinare) dove tutti gli cosi vasto. Quando il piede diabetico non specialisti (chirurgo, anestesista, oncologo, viene curato bisogna ricorrere alla chirurgia e radiologo, radioterapista, endoscopista, nei casi più gravi all’amputazione. Oggi con anatomo-patologo e case manager) valutano questo ambulatorio, affidato alla dott.ssa l’appropriatezza e discutono sull’iter Groger, abbiamo attivato un presidio diagnostico e terapeutico del paziente. Ogni permanente che ci consente di fare anche paziente viene inserito successivamente prevenzione. nel registro oncologico regionale. Inoltre Anna Maria Pessina 5
36 / luglio 2021 primo piano Il “metodo Betania”: centralità e rispetto della persona a 360° Le diverse figure professionali che compongono l’equipe, sono in grado di spiegare l’utilità degli esami strumentali, gli effetti della chemioterapia-radioterapia sull’organismo, la necessità dell’intervento e sanno anche consigliare il paziente su questioni come alimentazione, igiene, infezioni, nuovo stile di vita da adottare. di Vincenzo Bottino Direttore dell’UOC di Chirurgia Generale e del Centro di Chirurgia Oncologica e Laparoscopica avanzata e Elvira Baiano Coordinatrice infermieristica U.O.C. Chirurgia a complessità assistenziale del paziente coadiuvano entrambe le figure in molte delle Il ringraziamento “speciale” L oncologico è ben nota a tutti ormai. Dalla scelta dell’utente della U.O.C. Chrirugia dell’Ospedale Evangelico Betania, all’inizio del percorso diagnostico passando attraverso le cure terapeutiche e attività quotidiane, nonché partecipare all’individuazione dei bisogni primari della persona. Fino qui nulla di nuovo. È l’aspetto pratico che a nostro avviso ci differenzia da tante altre realtà. I medici, gli di un paziente operato nel nostro ospedale Riproponiamo la testimonianza di un l’intervento chirurgico per arrivare al follow- infermieri e gli OSS della U.O.C. paziente, Antonio Romano, operato nel up, medici, infermieri ed OSS risultano Chirurgia dell’OEB hanno una priorità nostro ospedale dalla equipe del dott. Vincenzo Bottino, inserita nel suo libro “Ho essere sempre più una risorsa preziosa assoluta: la centralità ed il rispetto della suonato con i Pink Floyd” (foto in basso) che, con la propria professionalità e persona a 360°. Il tipo di cura ed assistenza a conoscenze, possono e devono fare la cui miriamo è concentrata su tutto quello differenza, “accompagnando” l’utente con ogni elencato in precedenza ma soprattutto sul «Questo libro era incompleto quando sono entrato in ospedale per una delicata doppia mezzo tecnico, teorico e pratico a loro riequilibrio della persona nella sfera familiare, operazione chirurgica e ne parlai con il disposizione. In questi anni siamo stati in quella della società, del lavoro, di quella Dottore Vincenzo Bottino, che mi ha ridato la testimoni di innovazioni tecnologiche che religiosa, ecc. A noi piace definire il tipo di vita in modo brillantissimo. Mi disse non si ci aiutano nella diagnosi, di quelle assistenza erogato come “mano nella mano”. preoccupi, ne scriverà anche un quarto, di libro. farmacologiche che rendono le cure sempre Nel momento di maggiore fragilità quale E così è stato, tutto è andato per il meglio. E più tollerate e mirate e di integrazioni possa essere l’insorgere di una malattia pensare che un anno fa al più importante lavorative a supporto delle attività e degli oncologica, vogliamo che i nostri utenti non si nosocomio del Sud Italia mi fu detto: “Signor obiettivi come l’adesione al protocollo ERAS. sentano mai soli. Vogliamo essere e siamo Romano, ccà nisicuno ve mette ‘e mmane Le varie figure professionali che lì, al loro fianco, trovando tra i mille ‘ncuollo”, invece il Dottore Bottino, primario compongono l’equipe, sono in grado di impegni che caratterizzano la nostra della chirurgia generale dell’ospedale evangelico spiegare l’utilità degli esami strumentali, giornata di lavoro, il tempo per sederci Villa Betania le mani “’ncuollo” me le ha messe gli effetti della chemioterapia - insieme e condividere paure, incertezze e brillantemente. E Villa Betania è stata per me radioterapia sull’organismo, la necessità preoccupazioni. Vogliamo essere e siamo lì, una bella sorpresa anche per il trattamento che ho ricevuto da tutto il personale medico- dell’intervento e sanno anche consigliare al loro fianco, a confortare, conoscersi e infermieristico, che in tempi difficili e con le l’utente su questioni come alimentazione, condividere. Vogliamo essere e siamo lì, al loro limitazioni dovute al Covid-19 ha fatto quello igiene, infezioni, nuovo stile di vita da fianco e al fianco dei loro cari, anche per che poteva ed anche di più. Mi rimarranno nel adottare. Nello specifico, i medici aiutano donare un semplice sorriso quando le parole cuore la Caposala, i Medici ed il Dottore nella decisione per il percorso terapeutico e non hanno espressività. Un sorriso….un Bottino. Ricorderò con affetto alcuni infermieri chirurgico (tipo di chemio/radioterapia, tipo di gesto semplice ma efficace, un gesto che su tutti Carmen, la dolcissima “russulella”, poi intervento ecc), l’infermiere nella scelta dei doniamo quotidianamente con il cuore, un l’altra Carmen, Monica, Sara, Mena, Teresa, dispositivi medici da utilizzare (catetere Port, gesto che potrebbe tranquillamente Costantino e Marco. Picc, Midline, Hickmann, Groshong) tenendo rappresentare tutti i dirigenti medici, gli E allora, mi riposo un po’, poi metto mano al conto di quale sia più adatto a soddisfare i infermieri e gli OSS della U.O.C. Chirurgia mio quarto lavoro, nel quale parlerò solo di bisogni specifici di ogni utente e gli OSS che dell’OEB. musica, quella degli anni ’70». Antonio Romano Ho suonato con i Pink Floyd (edizioni mea) 2021
36 / luglio 2021 piede diabetico Da settembre al via l’ambulatorio del piede diabetico e trattamenti chirurgici di Angela Groger L a salute dei piedi è un importante indicatore di quella più generale della nostra persona per capire problemi più grandi come il diabete. Molte persone, infatti, sottovalutano piccole ulcere o degenerazioni cutanee che invece rappresentano un campanello d’allarme e se curate per tempo possono evitare soluzioni estreme, ma non rare, come l’amputazione del piede. Da settembre 2020 l’Ospedale Evan- gelico Betania, nell’ambito dell’Unità Operativa di Chirur- gia, mette a disposizione un ambulatorio gratuito per il trattamento di ulcere in pazienti affetti da Diabete mellito - piede diabetico, ACOP - arteriopatia cronica ostruttiva periferica, Morbo di Burger, Morbo di Raynaud, Sclerodermia con fenomeni di Morbo di Raynaud e Ulcere linfoflebostatiche. Quella del piede diabetico è una patologia in forte crescita in Campania che se non adeguatamente curata può degenerare. Sia l’ambulatorio che eventuali trattamenti chirurgici sa- ranno effettuati in convenzione con il Servizio Sanitario Na- zionale. L’attività sarà portata avanti da un equipe secondo un approccio muldisciplinare costituita da diabetologi, chirurghi, or- topedici, infermieri specializzati, che attraverso nuove tecniche sono in grado di prevenire e di trattare l’ulcerazione cutanea e “ quindi potrà contribuire a ridurre il numero delle amputazioni, grande piaga sociale e sanitaria del nostro paese e della nostra Dal 2017 su regione. La struttura, ove necessario, offrirà, in convenzione con il SSN, ri- covero per Debridement chirurgico dell’ulcera; Innesto cutaneo autologo o lembo cutaneo libero per copertura della lesione; In- fusione con prostacicline ad alto dosaggio in pompa per 96h; Ri- 5200 VISITE AMBULATORIALI vascolarizzazione endovascolare; VAC therapy; trattamento con l’equipe del dipartimento cellule staminali. ha avviato al ricovero circa Dal 2017, su oltre 5.200 visite ambulatoriali, sono stati avviati al ricovero circa 2.000 pazienti senza che si sia praticata alcuna am- putazione maggiore (gamba o coscia). La nostra rete assistenziale, creata intorno al paziente, pre- vede un percorso dedicato che comprende la visita cardiologica, 2000 PAZIENTI senza praticare alcuna imputazione maggiore quella nefrologica e ovviamente quella ortopedica e poi, per casi particolarmente complessi la visita infettivologica in collaborazione con il presidio Ospedaliero “Cotugno” e successivamente all’inter- vento la visita con il chirurgo plastico. È inoltre disponibile un ser- vizio di Ecocolordoppler e la possibilità di una visita reumatologica L’ospedale ove necessario, offrirà, in convenzione con il SSN, il ricovero per: e immunologica. a. Debridement chirurgico dell’ulcera, L’attività dell’ambulatorio è portata avanti da un equipe b. Innesto cutaneo autologo o lembo cutaneo libero per copertura della le- muldisciplinare costituita da diabetologi, chirurghi, ortopedici, in- sione, fermieri specializzati, che attraverso nuove tecniche sono in grado c. Infusione con prostacicline ad alto dosaggio in pompa per 96h, di prevenire e di trattare l’ulcerazione cutanea e quindi potrà con- d. Rivascolarizzazione endovascolare, tribuire a ridurre il numero delle amputazioni, grande piaga sociale e. VAC therapy, e sanitaria del nostro paese e della nostra regione. f. Trattamento con cellule staminali. - L’ambulatorio sarà attivo tutti i giovedi ore 9.30 / 12.00. - I pazienti saranno ammessi a visita e, nei casi necessari, avviati al ricovero. - Per contatti chiamare il CUP al numero 081/5912159 9
36 / luglio 2021 TIN Abbracciamoci! Il progetto babywearing in Terapia Intensiva Neonatale per promuovere la genitorialità di contatto. di Maria Minichino dott.ssa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Insegnante di massaggio infantile, Responsabile Regionale A.I.M.I. e Consulente del portare facilitatrici del “buon portare” venendo D a alcuni mesi nel reparto di legame interrotto bruscamente tra i Terapia Intensiva Neonatale genitori e i neonati ricoverati, fornire loro incontro alle esigenze di tutti coloro che dell’Ospedale è partito il progetto autonomia, aumento delle competenze scelgono di abbracciare una forma di babywearing finalizzato a genitoriali e strumenti di accudimento utili al genitorialità a contatto nel rispetto della promuovere una nuova cultura del contatto back to home. Negli ultimi anni il fisiologia ed ergonomia dei coinvolti. tra il neonato e le mamme e più in generale i babywearing (letteralmente “indossare i Secondo una recente indagine del genitori. Il progetto sostenuto dalla bambini”) si sta diffondendo sempre di Neonatal Network della Società Italiana Fondazione Evangelica Betania e più come pratica di accudimento scelta di Neonatologia relativa agli ultimi anni, i dall’Associazione Pulcini Combattenti dai genitori. Questo consolidarsi della neonati di età gestazionale inferiore alle Onlus attraverso la sua Responsabile pratica è permesso anche grazie alla presenza 37 settimane rappresentano circa il 10 % Scientifica, dott.ssa Faiella, mira a di “Consulenti del Portare” formatesi nelle della nascite, quelli sotto le 32 settimane trasmettere contenuti e competenze del varie scuole di babywearing presenti in Italia circa l’1%. Questa categoria di neonati, più babywearing agli operatori coinvolti dal 2008 ad oggi, che si occupano della fragili, presenta una percentuale elevata di nell’assistenza ai neonati ricoverati nei reparti diffusione di una pratica culturale volta ad una rischio di gravi esiti a distanza, cioè nel tempo, di Terapia Intensiva Neonatale e patologia genitorialità a contatto, nel rispetto delle e richiede un importante impegno di risorse neonatale. Parallelamente si occupa di famiglie e della sicurezza. Le “Consulenti del sia nel corso della degenza ospedaliera che promuovere la ricostruzione di un Portare” operano sul territorio in qualità di dopo la dimissione. 10
36 / luglio 2021 Gran parte dei centri ospedalieri, quando il neonato si presenta stabile, per favorire il contatto con la madre attua la Kangaroo Mother Care (KMC). Seppur per alcuni questa pratica sia talmente consolidata da esser considerata un background, per molti altri viene utilizzata in tempi non idonei per ottenerne i benefici. In letteratura viene riportato più volte che per essere efficace, la focus KMC andrebbe effettuata per un tempo superiore ai 60’ (meglio 90’) e più volte nell’arco della giornata. Questa buona COME SI PRATICA pratica/processo terapeutico, spesso si perde nel passaggio del neonato dalla Terapia Intensiva Neonatale all’unità di patologia LA KANGAROO MOTHER CARE neonatale e non viene considerata nelle informazioni che vengono fornite ai genitori La Kangaroo Mother Care è un modo di prendersi cura fin da subito dei neonati rispetto al back to home, il ritorno a casa. La prematuri o di basso peso. La separazione precoce del neonato dalla madre è fonte di grande fascia lunga elastica utilizzata per attuare la stress: proprio per questo l’avvio immediato della KMC riduce i danni associati allo stress. KMC potrebbe diventare uno strumento Nel nostro ospedale la Kangaroo Mother Care è sempre stata presente ma nell’ultimo idoneo per contenere/portare i neonati con anno l’inserimento del babywearing, che significa letteralmente‚ indossare il proprio bambino, una riduzione del cortisolo, un aumento ha portato i genitori a sentirsi più sicuri e forti nella loro nuova esperienza. L’obiettivo è quello di dell’ossitocina, un miglioramento degli esiti in avvolgere e sostenere il peso del corpo del piccolo in queste morbide fasce di maglina, ricreando termini di salute, una dimissione precoce, una il confort intrauterino di calore, amore e senso di appartenenza. riduzione dei costi di degenza, maggior Si utilizza una legatura specifica per il piccolo che, al contatto con la pelle della mamma, si sentirà soddisfazione per l’utenza e un minor al sicuro, facendo sì che gli ormoni del cortisolo o dello stress si abbassino e gli ormoni numero di ri-ammissioni. La formazione del dell’ossitocina o del benessere aumentino. Il personale infermieristico presente in reparto personale sull’utilizzo della fascia comprende aiuterà i genitori in questa fantastica esperienza di “skin to skin”, in modo che la diade due legature diverse, la prima è dedicata al impari a familiarizzare rendendo meno dolorosa l’ospedalizzazione. piccolo pretermine e la seconda legatura al bambino con un peso dai 2 kili in su che verrà utilizzata per la dimissione e al proprio domicilio. L’introduzione di informazioni relative alle buone pratiche di babywearing fin dal ricovero ospedaliero, creano una base per una forma di accudimento nel back to home in grado di aumentare le competenze genitoriali. Le Infermiere formate potranno seguire la dimissione del piccolo e proseguire questo percorso presso il domicilio in collaborazione con la consulente del portare. In questo modo si aumenta il concetto di Family Centered Care dell’unità operativa di riferimento e i genitori non vengono “lasciati soli”. 11
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attività scientifica Dalla ricerca scientifica un software per la pianificazione del blocco operatorio D a alcuni mesi l’Ospedale Solving) cura il settore Logistics for Health. Evangelico Betania, grazie ad un Il progetto dell’utilizzo di un software progetto di ricerca nell’ambito per la pianificazione del blocco delle attività del Comitato operatorio nasce da una serie di analisi Scientifico, diretto dal dott. Francesco sull’attività operatoria condotte tra Messina, ha avviato la sperimentazione di settembre 2019 e gennaio 2020 presso un modello di ottimizzazione per la l’Ospedale Evangelico Betania, tra i due gruppi pianificazione degli interventi nel Blocco di lavoro, della Fondazione Evangelica Betania Operatorio. e OPSLab. La necessità di ottimizzare la L’iniziativa è nata dalla necessità di ottimizzare pianificazione degli interventi e l’uso del l’utilizzo del Blocco operatorio dell’Ospedale Blocco operatorio è scaturita, invece, dove, nelle 4 sale operatorie, ogni anno dall’analisi dei dati dal 2015 dell’attività vengono eseguiti più di 1300 interventi chirurgica a partire dai dati forniti dal settore chirurgici (1.323 nel 2020, nonostante le amministrativo della Fondazione Evangelica limitazioni imposte dall'emergenza sanitaria). Betania con il prezioso contributo dell’ing. Francesco Messina Mara Morra poi lavorati dalla tesista Ing. Il progetto nasce, grazie ad un protocollo Roberta Ferriero. Per ogni sala e per ogni d’intesa tra la Fondazione Evangelica giorno sono state analizzate la specialità Gruppo di Lavoro FEB: Betania, ed il Dipartimento di Ingegneria chirurgica e la percentuale di utilizzo sulle ore Elettrica e Tecnologie dell’Informazione programmate e per ogni intervento la Dott. Francesco Messina (DIETI) dell’Università degli Studi di tipologia, il numero di infermieri presenti, Ing. Mara Morra Napoli “Federico II”. Tale accordo è stato quello dell’anestesista e del chirurgo. promosso per favorire la collaborazione nel In seguito a tutte le analisi sviluppate si è Gruppo di Lavoro RO-DIETI: settore dell’Healthcare, del DIETI, convenuto, in accordo con la Direzione Prof. Antonio Sforza individuando come partner scientifico Generale ed Amministrativa di proseguire il l’Ospedale Evangelico Betania. lavoro al fine di integrare e migliorare il Prof. Maurizio Boccia Inoltre l’Università “Federico II”, con la software di ottimizzazione per tenere conto Prof. Claudio Sterle creazione del dottorato ICTH (Information delle specificità del blocco operatorio Ing. Adriano Masone Communication Technology for Health), ha presente, ma anche delle future esigenze confermato la collaborazione con la FEB della nuova Ala del Ospedale in fase di Tesista proseguendo e rafforzando il progetto di avanzata progettazione. Attualmente il ricerca. In quest’ambito il Gruppo di Ricerca software è in fase di test attraverso Ing. Roberta Ferriero Operativa del DIETI attivo presso OPSLab simulazioni realistiche che serviranno a (Laboratorio di Ottimizzazione e Problem definirne l’operatività. 13
36 / luglio 2021 epatologia CON IL PROGETTO COMBO SI RAFFORZA IL PROGRAMMA DI SCREENING DELL’EPATITE C N el mese di giugno ha avuto inizio il “progetto Combo” che prevede un programma di screening gratuiti per il virus da HCV (epatite C) attraverso il test rapido capillare. Un’iniziativa di importante impatto sanitario e sociale, promossa dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Evangelico Betania e dalla U.O. di Epatologia. Il progetto “Combo - Screening HCV” - reso possibile dal supporto incondizionato di AbbVie, testimonia, ancora una volta, l’attenzione che la Regione Campania pone al tema della prevenzione dell’epatite C e si inquadra in un contesto coerente con il Piano nazionale di eradicazione dell’HCV. L’iniziativa si aggiunge alle tante già realizzate dal Network Epatologico dell’ASL NA1 Centro e nasce dall’esigenza di rintracciare un sommerso, in Italia, di circa 300mila persone affette, a loro insaputa, da epatite C, di cui fino a 60mila in Regione Campania. In data 8 luglio 2021 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto per Esecuzione dello screening nazionale, finalizzato ad intercettare l’ HCV tra i nati nel periodo 1969-1989, oltre ad alcune categorie “speciali”, e sostenuto da un “ apposito fondo. In Italia circa «È fondamentale, in questo momento storico, - Ernesto Claar spiega il dott. Ernesto Claar, direttore dell’Unità operativa di Epatologia - adottare strategie per la diagnosi di quei troppi pazienti positivi che il nostro sistema sanitario non riesce, «È FONDAMENTALE, IN QUESTO MOMENTO STORICO, ADOTTARE 300 MILA PERSONE per tanti motivi, a intercettare. Dal punto di vista STRATEGIE PER LA DIAGNOSI sono affette da Epatite C a terapeutico, negli ultimi anni, sono stati registrati DI QUEI TROPPI PAZIENTI loro insaputa progressi enormi. Oggi sono disponibili farmaci POSITIVI CHE IL NOSTRO antivirali che garantiscono la cura definitiva dell’ infezione, in tempi rapidissimi e senza effetti collaterali. Le attuali terapie garantiscono una percentuale di guarigione che oscilla tra il 97 e il SISTEMA SANITARIO NON RIESCE, PER TANTI MOTIVI, A INTERCETTARE. 60 MILA CIRCA RISIEDONO IN REGIONE CAMPANIA 99% , anche in appena 8 settimane». «Sono soddisfatto del lavoro fino ad oggi svolto dal mio gruppo che ha già garantito la cura a saranno indirizzati all’ Unità Operativa di prestare la massima attenzione e che può circa 2000 pazienti e sono convinto Epatologia dove il gruppo di lavoro diretto dal essere individuato attraverso un semplice test. A dell’importanza dell’iniziativa a cui tutti, nell’ dott. Ernesto Claar eseguirà i necessari causa della pandemia da COVID-19, che tutt’ora Ospedale Betania, ci approcceremo con approfondimenti clinici per l’eventuale successivo imperversa nel Paese, le previste attività di entusiasmo e convinzione». avvio alle cure». screening per l’anno 2020 non si sono potute L’attività, così com’è stata ideata, rappresenta L’Epatite C è una malattia subdola che, realizzare; siamo convinti che questa iniziativa, un’assoluta opportunità di cui potrà beneficiare per molti anni, può albergare oltre al risvolto clinico, potrà dare impulso anche su base volontaria, prestando apposito consenso nell’organismo in forma soltanto latente all’ attività di informazione e sensibilizzazione informato, l’utenza afferente al Pronto Soccorso per poi, però, progredire fino a gravi forme sull’ Epatite C e sulle opportunità di diagnosi e dell’Ospedale, da sempre attento ai bisogni di tumorali e di cirrosi epatica: «È un “nemico” - cura. La prevenzione è la strada, l’unica, per cura in ambito epatologico. sottolinea il dott. Antonio Sciambra, sconfiggere in maniera definitiva questo terribile I pazienti che risulteramno positivi al test Direttore Sanitario dell’ Ospedale Betania - cui virus». 14
36 / luglio 2021 UN NUOVO SISTEMA INFORMATIVO RUBRICA MANAGEMENT SANITARIO OSPEDALIERO Luciano Cirica Direttore Generale P Il Direttore Generale presenta la trasformazione er la Sanità italiana esiste ormai un prima e un dopo il Covid-19. E anche il nostro Ospedale, che ha digitale avviata dall’ospedale che punta a facilitare le subìto una dura contrazione pro- duttiva, oggi è impegnato in una fase stra- relazioni con i pazienti anche attraverso servizi di ordinaria di ripartenza. Uno dei punti strategici di questa ripartenza sarà quello della telemedicina. progettazione e realizzazione di un nuovo si- stema informativo ospedaliero. Stiamo infatti- da tempo - riflettendo - con la società Ta- lete WEB - su tutti i processi informatici attualmente in uso, per valutare migliora- menti, cambiamenti e innovazioni radicali, in relazione al fatto che l’esperienza Covid ha accelerato la necessità di introdurre modelli dif- fusi ed integrati di sanità digitale negli ospedali, a cominciare dall’ospedale “di prossimità “ e con la telemedicina. L’implementazione di un moderno sistema informativo ospedaliero, nel supportare le normali attività dell’Ospedale e le attività di programmazione e controllo, dovrà avere un ruolo determinante per il miglio- ramento dell’appropriatezza dei processi di cura e della qualità generale dei servizi of- ferti. Per conseguire tale obiettivo, si intende perse- guire un modello imperniato sulla centra- lità del paziente, assicurando il pieno rispetto delle norme di legge nel settore sanitario. Si ri- tiene infatti che solo un simile approccio possa consentire l’individuazione accurata dei bisogni del paziente e dei percorsi di cura adatti alle sue necessità, portando a un miglioramento dell’outcome atteso dalle attività di cura e con- prevede anche un innovativo processo di tele- La dettagliata analisi iniziale dovrà coinvol- tribuendo a ridurre il costo delle stesse e i costi medicina volto all’empowerment del paziente gere tutti i processi aziendali che dovranno dovuti alle cure inappropriate. In particolare si con la possibilità di televisite e teleconsuti, te- essere supportati o che comunque impattano lerefertazione ecc. sul funzionamento del nuovo SIO. Sulla base del progetto dello stato futuro, la parte conclusiva del progetto sarà la definizione METODOLOGIA DI LAVORO dei gap da colmare.Verranno definiti dei requi- siti dettagliati per consentire la scelta della mi- Stiamo riflettendo con La metodologia di redazione del progetto del gliore soluzione software da adottare. la società Talete WEB nuovo sistema informativo ospedaliero (SIO) è basata sulla metodica del Business Process A1. Analisi dello stato esistente su tutti i processi Reengineering (BPR). Partendo da una det- informatici attualmente tagliata dello stato attuale (“as is”) e da una de- finizione dei requisiti e dell’architettura del L’individuazione e la verifica dello stato corrente è il primo passo di tutti i processi in uso, per valutare nuovo SIO (“to be”), verrà definito cosa fare di reingegnerizzazione finalizzati all’imple- miglioramenti, per passare dalla situazione attuale a quella de- siderata (“gap analysis”). mentazione di nuovi sistemi informativi ed informatici. cambiamenti e innovazioni radicali 16
Luciano Cirica L’IMPLEMENTAZIONE DI UN MODERNO SISTEMA INFORMATIVO OSPEDALIERO, DOVRÀ AVERE UN RUOLO DETERMINANTE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’APPROPRIATEZZA DEI PROCESSI DI CURA E DELLA QUALITÀ GENERALE DEI SERVIZI OFFERTI A4. Piano di implementazione REQUISITI DEL NUOVO SIO del nuovo SIO Il nuovo Sistema Informativo Ospedaliero Verranno redatti i capitolati tecnici con la dovrà avere una capacità di integrazione e definizione analitica dei requisiti (funziona- interoperabilità e quindi comunicare con lità e casi d’uso) dei diversi applicativi in cui si sistemi di terze parti tramite standard di articolerà il SIO; riferimento per la cooperazione applica- Verrà redatto un piano di sostenibilità eco- tiva in ambito sanitario, quali HL7 o web nomico/finanziario dell’investimento; service. L’obiettivo della fase di analisi iniziale sarà Verrà redatta una proposta di cronopro- Dovrà poi essere compatibile con i principali l’identificazione dello stato corrente, che gramma per l’implementazione del nuovo SIO. browser (Chrome, Firefox, Safari, Edge) se- permetterà di avere un quadro dettagliato condo gli stadard W3C, senza richiedere plugin della situazione attuale dei processi azien- proprietari, nonché consentire l’autenticazione dali e dei software utilizzati. Per questo mo- COMPONENTI DEL SISTEMA centralizzata utilizzando l’Active Directory tivo occorre acquisire una conoscenza aziendale approfondita delle modalità e degli strumenti Il progetto riguarderà tutte le componenti del Dovrà infine rispondere ai più avanzati sistemi con cui vengono gestiti i diversi processi ospe- sistema informativo sanitario di sicurezza, in termini di sicurezza del trasporto, dalieri oggetto di informatizzazione. degli audit log e della privacy secondo i requisti L’attività, che partirà dal lavoro già svolto 2.1 Moduli del sistema informativo sanitario GDPR (Informative e consensi, in questi anni, si concluderà con la reda- 2.1.1 Dossier sanitario Accesso e oscuramento, Conservazione dei zione di una mappatura completa del soft- 2.1.2 Prenotazioni (CUP) dati, Riservatezza dei dati, etc.) ware in uso, inclusi i dettagli tecnici che 2.1.3 Ricoveri, trasferimenti e dimissioni consentono di definire in maniera approfondita dei pazienti le interazioni tra i sistemi. 2.1.4 Pronto soccorso REQUISITI DEL DOSSIER SANITARIO 2.1.5 Cartella clinica elettronica A2. Definizione dello stato futuro 2.1.6 Gestionale di sala operatoria Attenzione particolare sarà rivolta al dossier sa- 2.1.7 Laboratorio analisi (LIS) nitario elettronico ,struttura logica, trasversale La successiva fase è quella della definizione dello 2.1.8 Diagnostica per immagini (RIS), in ai processi di cura, volta a documentare la storia stato futuro. Fanno parte della definizione dello stretta correlazione con l’archivio clinica del paziente attraverso l’aggregazione dei stato futuro: delle immagini radiologiche (PACS). documenti elettronici inerenti il suo stato di sa- • Il progetto dell’architettura generale del 2.1.9 Magazzino sanitario (Magazzino di lute e tutti gli eventi clinici presenti e trascorsi nuovo SIO; farmaci, parafarmaci, presidi, disposi- (es. referti, documentazione relativa a ricoveri, • Una proposta di requisiti per un nuovo Si- tivi medici,nutrizioni/idratazioni). accessi al Pronto Soccorso), secondo le norma- stema Informativo Ospedaliero, integrato e 2.1.10 Telemedicina (da creare con telere- tive e linee guida più aggiornate in tema di Fa- completo; fertazione,televisita,teleconsulti,etc. ) scicolo Sanitario Elettronico (FSE) e di Dossier • La raccolta delle esigenze funzionali da sanitario. parte dei componenti del gruppo di lavoro. 2.2 Moduli di governo clinico 2.2. 1 Rischio clinico A3. Gap analysis 2.2. 1.1 TaleteWeb Rischio clinico 2.2. 1.2 TaleteWeb Contenzioso e sinistri Per ogni requisito funzionale definito nello stato futuro, verrà definito cosa è coperto 2.3 Moduli non sanitari che vanno integrati dagli applicativi e dall’architettura in uso, con SIO e cosa richiede invece una modifica dell’ar- 2.3.1 Contabilità chitettura o l’acquisizione di nuovi soft- 2.3.1.1 ACG di TeamSystem ware. 2.3.1.2 Personale 2.3.1.3 HR Paghe e Stipendi 2.3.1.4 Magazzino 2.3.1.5Gestione magazzino SoTeI su AS/400 2.4 URP 2.4.1.1 TaleteWeb URP 17
Ospedale Generale di Zona p.s.a. classificato con D.p.G.R.C. n° 3802 del 6/4/1993 80147 Napoli - Via argine, 604 tel. + 39 081 5912159 informazioni@ospedalebetania.org www.ospedalebetania.org adv_loiralab STIAMO COSTRUENDO IL FUTURO AIUTACI CON IL TUO 5XMILLE firma anche tu 06408500632 * Donare il tuo 5 x Mille alla nostra Fondazione è una scelta che non comporta maggiori imposte da pagare // Per noi è un aiuto prezioso e sostieni i progetti dell'ospedale
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