PROGETTO ED ECONOMIA CIRCOLARE - Architetture che rigenerano il tessuto costruito
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 ARCHITECTURE ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/962021 ESSAYS & VIEWPOINT PROGETTO ED ECONOMIA CIRCOLARE Architetture che rigenerano il tessuto costruito DESIGN AND CIRCULAR ECONOMY Architectures that regenerate the built fabric Gerardo Semprebon, Kevin Santus, Stefano Sartorio, Arianna Luisa Nicoletta Scaioli ABSTRACT Nonostante negli ultimi anni l’economia circolare abbia occupato un posto cruciale nelle agende di sviluppo dei Paesi industrializzati, il settore delle costruzioni sembra ancora lontano da una matura comprensione della dimensione culturale riferita alla nozione di circolarità, poiché l’attenzione è stata concentrata principalmente sul perfezionamento di soluzioni tecnologiche. Tuttavia, l’economia circolare apre un nuovo orizzonte opera- tivo che va ben oltre la scala del dettaglio costruttivo e abbraccia ambiti sociali e cultu- rali più complessi che mettono in discussione il mutevole rapporto tra uomo e spazio abitato. In questa prospettiva il contributo esamina le possibili implicazioni sugli assetti spaziali di logiche circolari a scale più ampie che generano ricadute sulle forme insediati- ve, proponendo il confronto critico tra due casi studio con tessuti di diversa densità: la ri- generazione del quartiere Ilot de l’Arc de Triomphe (alta densità e compattezza) e la tra- sformazione di Contrada Bricconi (densità pulviscolare e rarefazione). Entrambe le espe- rienze garantiscono una seconda vita a manufatti e suoli abitati. Although the circular economy has occupied a crucial place in the development agen- das of industrialized countries in recent years, the construction sector still seems far from a mature understanding of the cultural dimensions related to the notion of circu- larity since, until now, its focus has been mainly on improving technological solutions. However, the circular economy opens up new operational frontiers beyond the scale of the construction detail. It embraces more complex social and cultural fields that ulti- mately question the changing relationship between man and inhabited space. The arti- cle assumes this perspective and examines the possible implications of circular logics’ spatial organizations at larger scales that have a great impact on settlement forms, proposing a critical comparison between two case studies characterized by two built fabrics with different densities. The first one is the regeneration of the Ilot de l’Arc de Triomphe district (high density and compactness), and the second one is the transfor- mation of Contrada Bricconi (low density and rarefaction). The two design experiences ensure a second life to inhabited artifacts and soils. KEYWORDS rigenerazione, economia circolare, progetto multiscalare, tessuto costruito, campo relazionale regeneration, circular economy, multi-scalar design, built fabric, relational field Gerardo Semprebon, Architect and PhD, is a Research Fellow at the Department of Architecture and Urban Studies of the Politecnico di Milano (Italy) investigating the pro- cesses of countryside development, with particular focuses on Chinese and Italian rural areas. E-mail: gerardo.semprebon@polimi.it Kevin Santus, Architect, is a PhD Candidate at the Department of Architecture and Urban Studies of the Politecnico di Milano (Italy) investigating mainly in the field of the circular economy and the climate change. E-mail: kevin.santus@polimi.it Stefano Sartorio, Architect, participates in research activities on reuse and sustain- ability at the Politecnico di Milano (Italy). E-mail: stefano.sartorio.1995@gmail.com Arianna Luisa Nicoletta Scaioli, Architect, investigates territorial and social fragility at the Politecnico di Milano (Italy). E-mail: ariannaluisa.scaioli@mail.polimi.it 62
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 L’attività edilizia è uno dei principali fattori gli ultimi anni l’economia circolare sia diventato trasversale che, a partire da un’analisi dei ca- che incidono negativamente sull’ambiente. Im- un argomento di dominio pubblico, il settore ratteri morfologici, dei processi trasformativi e patta per circa un terzo del totale sui consumi delle costruzioni sembra ancora lontano da delle dinamiche sociali cerca di definire un energetici globali e per circa il 40% sulle emis- una matura comprensione della dimensione quadro di riferimento per la progettazione cir- sioni di gas serra, compromettendo ecosistemi culturale riferita alla nozione di circolarità. colare. Consideriamo il tessuto non come un e incrementando gli effetti del cambiamento cli- L’originalità del presente contributo consi- dato a priori ma come l’esito di diversi processi matico (European Environment Agency, 2019). ste nel suggerire come l’economia circolare che hanno definito, attraverso cancellazioni, Spinte da economie capitaliste, l’urbanizzazio- possa aprire un nuovo orizzonte operativo che riusi, adattamenti e riscritture (Corboz, 1985), ne dei territori e la globalizzazione dei mercati vada oltre l’adozione di particolari soluzioni la sua attuale conformazione. In questo senso, hanno consolidato negli ultimi decenni un mo- tecnologiche e comprenda ambiti più com- indagare la forma fisica del tessuto che si dello lineare di sfruttamento delle risorse natu- plessi che trovano una sintesi nel rapporto tra esplicita attraverso le sue componenti costituti- rali, sostenuto dal diffondersi di un benessere, architettura e società. All’interno di questo qua- ve di base, come lo spazio costruito e lo spa- sempre più alla portata di tutti, che sta produ- dro culturale, il contributo ha l’obiettivo di ri- zio aperto, le trame e i tracciati, le permanenze cendo una quantità crescente di residui difficil- chiamare alcune strategie progettuali di rigene- e modificazioni, significa comprendere, svelare mente re-assimilabili dalla società contempora- razione del tessuto costruito, per estrapolare e mettere in relazione brani, parti e figure nello nea (Berger, 2006). Ad oggi, le discipline del alcune possibili linee metodologiche. Al fine di spazio (Figg. 1, 2). Queste ultime si costituisco- progetto hanno spesso giocato un ruolo attivo indagare le relazioni che intercorrono tra logi- no come frammenti – tessere di un mosaico – nel consumo di materia prime (Scalisi and Spo- che circolari e forme insediative si è assunta la connotanti la dimensione fisica dello spazio sito, 2020) e di spazi dell’abitare. Tuttavia, una dimensione tra l’edificio e l’insediamento come abitato la quale, grazie al sistema di relazioni nuova sensibilità ambientale sta generando campo d’osservazione privilegiato: a questa morfologiche che instaurano, mantiene carat- nuove prospettive di ricerca, sia teorica che ap- scala intermedia, infatti, il progetto mostra la tere di unitarietà attraverso la costruzione di re- plicata, impegnate a riflettere e ad attuare mo- possibilità di interagire attivamente sulle forme ti e flussi sia materiali sia immateriali. dalità circolari di concepire, progettare e gesti- e sul metabolismo del territorio, agendo tra- Il progetto di trasformazione di un tessuto re lo spazio abitato (Fabian and Munarin, 2017; sversalmente sulle relazioni spaziali, sociali e costruito si pone quindi in tensione fra unità e Zanotto, 2020; Sposito and Scalisi, 2020; Mon- ambientali. Il contributo è strutturato con una insieme, in un’associazione fra singola costru- tacchini, Tedesco and Di Prima, 2021). prima ricognizione bibliografica sullo stato zione e il loro formare un’unità di scala superio- L’economia circolare (Ellen McArthur Foun- dell’arte seguita dal confronto critico tra due re. Il tessuto integra diverse scale dal manufat- dation, 2013) è quindi il quadro concettuale en- casi studio caratterizzati da tessuti costruiti to al territorio, diversi usi tra permanenze e adat- tro il quale è urgente riposizionare l’azione tra- con densità diverse: la rigenerazione del quar- tamenti, diversi gradi di coesione tra parti fram- sformativa sui territori che apre un nuovo spa- tiere Ilot de l’Arc de Triomphe dello studio BNR mentate e parti omogenee, diverse ‘grane’ tra zio d’azione per la progettazione architettonica (alta densità e compattezza) e la trasformazio- maglie strette e maglie larghe, diverse densità (Shaw, Colley and Connell, 2007). Per parteci- ne di Contrada Bricconi a firma dello studio tra concentrazioni e rarefazioni. Proprio il tema pare attivamente alla transizione verso un mo- LABF3 (densità pulviscolare e rarefazione). della densità risulta, in questo senso, centrale dello di sviluppo circolare, il progetto di archi- nell’affrontare la lettura dei due casi studio che tettura deve cogliere e agire sulle filiere presen- Metodologia | L’approccio metodologico si saranno presentati nei paragrafi successivi, pro- ti o attivabili sul territorio che permettono di so- fonda su uno stato dell’arte riferito all’imple- ponendo un confronto fra un tessuto a più alta stituire la triade Take-Make-Dispose, tipica dei mentazione di paradigmi circolari nell’ambito di densità nella città di Saintes e uno quasi pulvi- processi lineari, con i concetti di Reduce-Reuse- modalità di sviluppo del territorio e sulla com- scolare – più rado e composto dai segni più Recycle, considerando la possibilità insita nei parazione e discussione di due casi studio minuti delle trame agricole – nel progetto per la propri strumenti disciplinari di proporre, ove au- esemplari. L’architettura come ambito di riferi- Contrada Bricconi. spicabile, una ri-determinazione formale degli mento è qui richiamata come vettore per deci- Si osserva un rapporto di congruenza fra le assetti insediativi (Cheshire, 2017). Nell’ambito frare processi complessi, multidisciplinari e tipologie edilizie e le forme di aggregazione dei disciplinare della progettazione architettoni- multiscalari, al fine di leggere e interpretare le tessuti, all’interno delle quali gli spazi aperti e i ca, un momento chiave nel dibattito contem- ricadute sugli assetti spaziali. Vengono osser- tracciati giocano ruoli costitutivi nel metaboli- poraneo si è verificato durante la Biennale di vate criticamente le caratteristiche tipo-morfo- smo urbano. Questi caratteri insediativi sono Architettura di Venezia del 2016, quando il cu- logiche e socio-culturali dei due progetti che stati determinati e influenzati dall’evolversi delle ratore Alejandro Aravena allestisce le sale di in- hanno con successo innescato un processo di modalità di uso dello spazio nel tempo. Usi e gresso ai Giardini e all’Arsenale con i materiali rigenerazione, ritenuti significativi nella misura forme insediative hanno plasmato, e ancora pla- di scarto provenienti dalla precedente espo- in cui costruiscono relazioni spaziali indissolu- smano, identità locali (Semprebon, 2017) e me- sizione (La Biennale di Venezia, 2016): lo scar- bili con i propri contesti insediativi. Si è scelto morie collettive (Choay, 2004; Marini, 2010), le to diventa sia elemento in grado di connotare di considerare due casi appartenenti ad ambiti cui espressioni possono essere intese come uno spazio in senso estetico sia provocazio- territoriali diversi, urbano e rurale, per testimo- volontà di una comunità in un certo momento ne intellettuale atta a suscitare una riflessio- niare come l’applicazione di logiche progettuali storico, come richiamato nei concetti di Kunst- ne sul ciclo di vita degli oggetti (McDonough circolari possa favorire fenomeni di riattivazione wollen (Riegl, 1901), Zeitgeist (Hegel, 1807) e and Braungart, 2002). a prescindere dai contesti di riferimento. Genius Loci (Norberg-Schulz, 1979). Ci riferia- Da un punto di vista socioeconomico, la cre- I progetti presentati rivelano una colta sen- mo quindi a una nozione di tessuto come og- scente consapevolezza da parte dei consuma- sibilità verso le risorse del territorio, sensibilità getto costruito (Corboz, 1985) all’interno di un tori e l’attenzione politica nell’incentivare le fi- che si manifesta pienamente alla scala inter- rapporto co-evolutivo e assimilativo fra natura, liere corte stanno spingendo un numero sem- media la quale permette di leggere il tessuto architettura e storia delle civilizzazioni. pre maggiore di comunità ad adottare model- costruito, punto di flesso tra Piano e Progetto Un’esemplificazione del simbiotico rappor- li circolari, talvolta autosufficienti, come evi- (Gregotti, 1993), tra intero insediamento e sin- to tra uomo e ambiente abitato dall’uomo ap- denziato nei casi delle ‘self-reliant communities’ goli manufatti. La presentazione e la lettura cri- pare evidente nei contesti rurali, dove la cura (Galtung, O’Brien and Preiswerk, 1980; Shuman, tica dei due casi studio sono precedute da una dei campi, dei boschi e dei corsi d’acqua si con- 2000). Contestualmente, le posizioni emergenti riflessione sul concetto di tessuto costruito, in- figura come azione necessaria allo sviluppo e nel dibattito promosso in Italia all’interno della teso come unità semantica in grado di fissare alla sopravvivenza di una comunità, oltre che Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI, 2014), le caratteristiche principali degli insediamenti. alla possibilità di riconoscersi in questi elementi alla vigilia del suo rilancio per il 2021, confer- e costruire un senso di appartenenza (Heideg- mano la necessità di impostare forme di svilup- Tessuto costruito: matrice relazionale del- ger, 1976; Emery, 2007). Più recentemente, scri- po attente a riassorbire gli scarti materiali e cul- l’insediamento | La lettura delle logiche inse- ve Pandakovic che «[…] la costanza e la pre- turali inevitabilmente prodotti dall’evolversi di diative alla scala intermedia del tessuto costrui- senza umana ai margini delle foreste e il con- stili di vita individuali e collettivi. Nonostante ne- to si configura come un itinerario conoscitivo tatto tra attività agricolo-pastorali e naturalità 63
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 Fig. 1 | Quarter of S. Bartolomeo in the City of Venice, in 11-12th, 14th, 16th century, and 1950 (source: Muratori, 1960). dei boschi hanno portato alla loro trasforma- nessione trasversale. La rinnovata partitura ur- operazioni puntuali con una visione più ampia zione, a una sorta di addomesticamento, di rein- bana vede quindi una rimisurazione dello spazio di rigenerazione socio-spaziale. terpretazione botanica e architettonica [e che] (Figg. 3, 4) che, attraverso questi elementi li- segni e tracce non condizionati da cause natu- neari, produce un tessuto permeabile rispet- Contrada Bricconi: la produzione come ra- rali ma frutto di decisioni umane, risultato di to alla città esterna (Fig. 5). La definizione dei gione fondante di un nuovo abitare rurale | Il rapporti giuridici e convenzionali, anche espres- percorsi diviene così non solo mezzo di rela- secondo caso preso in esame, situato nelle Al- sioni della cultura di un popolo» (Pandakovic zione ma anche occasione per la perimetra- pi Orobie, è il progetto, a firma di LABF3, di tra- and Dal Sasso, 2013, pp. 2, 3). zione degli spazi privati delle abitazioni e delle sformazione della Contrada Bricconi, antico in- Il senso di appartenenza rispetto a un luo- aree vegetali (Fig. 6). sediamento rurale che giace a poco meno di go nasce da azioni volte a prendersene cura e La sistematizzazione degli interventi pun- 1.000 metri di altezza nel Comune di Oltres- partecipa attivamente al suo processo storico tuali ha prodotto una nuova conformazione spa- senda Alta, in Valzurio (Bergamo). Il nucleo co- e identitario. Identità collettiva e spaziale quindi ziale tale da garantire una maggiore salubrità struito è composto da alcuni edifici che si tro- si fondono e plasmano anche una coscienza dell’ambiente costruito, nonché un incremento vano sull’antico tragitto tra il villaggio verso val- del luogo, inteso come un soggetto corale (Be- dei suoli drenanti necessari a fronte della cre- le e gli alpeggi d’alta quota. In passato, tale po- cattini, 2015). Il tessuto costruito, inteso come scente esposizione al rischio idrogeologico. In sizione era risultata strategica per un’occupa- fatto urbano e in ultima analisi anche architetto- aggiunta, il progetto si caratterizza per un ap- zione stagionale legata all’attività d’allevamen- nico (Rossi, 1966), assume quell’unità semanti- proccio di tipo circolare, tecnico ed economi- to, grazie anche alla particolare condizione ca che identifica precisi campi relazionali, cam- co, grazie alla gestione degli sfabbricidi pro- morfologica e di soleggiamento del luogo. La ne- pi che vanno interpretati oltre i confini dei set- venienti dalle demolizioni che diventano occa- cessità espressa dai committenti, due giovani tori disciplinari per non costruire un discorso sione per un reimpiego dei materiali lapidei, par- agricoltori che hanno deciso di avviare un’a- avulso dalla società e dai bisogni che essa espri- te integrante del progetto di rigenerazione, sia zienda agricola nella contrada abbandonata, ha me concretamente (Becattini, 2015). per le nuove costruzioni sia per i percorsi tra- costituito l’innesco di un processo di recupero sversali presenti all’interno del quartiere (Fig. dei manufatti ormai abbandonati e di costruzio- Saintes: caso di ricomposizione urbana | Il 7). Unitamente ai diradamenti e alle nuove co- ne di nuovi edifici da utilizzare per la produzio- progetto promuove un ripensamento del quar- struzioni, lo studio individua una serie di edifici ne casearia, affiancando alle tecnologie tradi- tiere di Arc de Triomphe all’interno del centro posti perimetralmente al quartiere di Saintes zionali l’utilizzo di quelle innovative (Fig. 8). storico della cittadina francese di Saintes e ope- nei quali il riuso dei manufatti introduce nuovi La ri-progettazione della filiera produttiva ha ra una ricomposizione del tessuto pre-esisten- spazi commerciali con l’obiettivo di incremen- quindi incluso due importanti novità. Da una te. L’intervento, a firma del gruppo di architetti tare il mix funzionale dell’area. Attraverso le parte, l’opportunità di sfruttare la comunicazio- Babled-Nouvet-Reynaud, si inserisce nell’am- azioni presentate, il progetto costruisce una ne digitale per inserirsi in settori più ampi di mer- bito di rinnovamento urbano volto a contrasta- narrativa capace di instaurare un dialogo tra la cato, in grado di superare la scala locale; dal- re lo sprawl della fine degli anni ’90, nonché a scala urbana e quella architettonica, legando le l’altra, la possibilità di coniugare usi agricoli con riattivare un’area depressa del Paese. La por- attività ricettive, didattiche e divulgative, con- zione di insediamento, che presentava un dif- centrate nei fabbricati antichi, per arricchire tan- fuso stato di abbandono con insalubrità e avan- to l’offerta agrituristica quanto le possibilità oc- zato stato di degrado delle abitazioni, contri- cupazionali. Sia nel caso di azioni sugli edifici buiva ad accentuare una serie di fragilità am- esistenti sia di costruzioni ex novo, i criteri pro- bientali legate alla morfologia del territorio. Il gettuali hanno portato a una chiara riconoscibi- quartiere, in tal senso, si trovava a essere par- lità degli interventi che permettono di cogliere ticolarmente esposto a fenomeni di allagamen- le stratificazioni storiche sedimentate nel corso to, dovuti sia alla prossimità del fiume Charen- del tempo, preservando il carattere di originalità te sia alla scarsa presenza di spazi drenanti. La dell’insediamento e garantendo una piena com- rigenerazione del sito prende il via nel 1994 prensione delle relazioni tra gli assetti morfolo- con una serie di demolizioni puntuali nella por- gici e sociali del luogo (Figg. 9, 10). zione interna del quartiere necessarie a cau- Di particolare interesse ai fini di questo scrit- sa dello stato di forte precarietà delle struttu- to risultano i principi insediativi dei due corpi re presenti. I vuoti urbani così originati diven- Fig. 2 | Roman Padania: representation of the dual realizzati negli ultimi anni. Il maggiore, dedicato gono potenzialità per l’innesto di nuove unità structure of the territory: the human traces (centuria- alla produzione, si dispone su un’area libera e abitative, poste in relazione a percorsi di con- tions) and the natural system (source: Ravagnati, 2012). sfrutta la pendenza del terreno per mantenere 64
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 contenute le dimensioni fuori terra del nuovo progetto presenta una declinazione del con- bana, il progetto francese si inserisce all’interno volume; tale soluzione ha permesso di aumen- cetto di ‘urban mining’, ovvero assume il sito di quel filone di ricerca che vede nella giovan- tare gli spazi interni, dando agio ai percorsi e stesso come cava di materiali da reinserire in noniana teoria del ‘diradamento’ la necessità di alle aree di stoccaggio e, simultaneamente, di un nuovo ciclo di vita. Il reimpiego dei materiali riqualificare i tessuti urbani, soprattutto dal pun- inserirsi armonicamente nel tessuto costruito lapidei diviene scelta tecnica nella costruzione to di vista igienico sanitario, rifiutando l’idea di (grazie anche all’articolazione delle altezze) sen- ed elemento di relazione storico-culturale tra ricorrere a estese demolizioni e ricostruzioni. za compromettere i rapporti spaziali in essere passato e futuro del sito. L’approccio degli ar- Gustavo Giovannoni (1931) aveva riconosciuto da secoli nella contrada. L’edificio minore, che chitetti mostra una sensibilità verso i materiali l’importanza del carattere storico insito nei bra- ospita spazi per la lavorazione dei prodotti ca- della demolizione, necessaria alla rigenerazio- ni costruiti delle città europee ed era convinto seari, carne e frutta e un magazzino, è stato ne del quartiere per far fronte alle fragilità del che lo sviluppo urbano dovesse procedere at- concepito con le stesse proporzioni dell’edifi- luogo, che vengono reimpiegati come risorse. I traverso azioni puntuali sulle parti di città, da at- cio a cui si affianca, instaurando un interessan- progettisti hanno così cercato non solo di riatti- tuare in un arco temporale esteso ed evitando te dialogo materico tra vecchio e nuovo. Le sud- vare una porzione negletta della città di Saintes la saturazione dei vuoti (Fig. 13). Anche nel pro- dette scelte, nate da ragioni produttive, offrono ma anche di ripensare il rapporto tra città e getto per Saintes, si procede con una logica di la possibilità di recuperare la spazialità e l’aura quartiere, interpretando il progetto secondo una sfoltimento finalizzato a fare spazio agli elementi antica della contrada che, oltre a conservare concatenazione di azioni che mostrano la cir- del tessuto costruito di cui viene riconosciuto l’esperienza evocativa dello spazio, proteggo- colarità in un’ottica contemporaneamente tec- un valore storico-culturale da recuperare e ripro- no e tramandano le strutture morfologiche al- nologica e compositiva. porre in chiave contemporanea, secondo una la base di questo insediamento agricolo, un ve- Il processo di rigenerazione dei due casi logica ricompositiva (Piroddi, 2000). ro e proprio ‘tessuto’ fatto di componenti co- esposti ha quindi impiegato il riuso e il riciclo L’importanza di leggere e individuare il cam- struite, superfici aperte e condizioni orografi- come veri strumenti di riattivazione del tessuto po relazionale insito nei territori, come condi- che che rappresentano il tratto identitario del costruito, attraverso una serie di innesti funzio- zione specifica e trasversale propria dell’archi- luogo (Figg. 11, 12). nali (Zucchi, 2014), legati a una logica di ‘co- tettura, viene efficacemente illustrata da Gon- struire nel costruito’, o interpretando criticamen- zalo Byrne, secondo il quale esso «[…] è lega- Risultati ed elementi utili a un confronto criti- te la relazione tra permanenza e trasformazio- to anche al fattore dell’uso dello spazio e alla co | Un aspetto che emerge dal confronto dei ne (Gregotti, 2011). Tuttavia, i due progetti pre- sensibilità di chi lo abita esso è anche alla base due casi studio è la capacità dei progettisti di sentano anche alcune criticità. Nello specifico, della specificità disciplinare dell’architettura che leggere criticamente gli assetti spaziali del conte- l’arco temporale dei meccanismi di finanzia- contiene elementi di tecnologia, di sociologia e sto che diventano occasione di relazione per im- mento è risultato relativamente esteso, così co- di antropologia» (Cozza and Toscani, 2016, p. postare una strategia di recupero locale. In en- me il coinvolgimento degli utenti, nel caso di 14). Più recentemente, la nozione di un abita- trambi i casi, il progetto reinterpreta una precisa Saintes, ha richiesto complicate negoziazioni. re metro-montano (Dematteis, 2018; Cucinel- condizione insediativa, generata dalle rispettive Inoltre, i due casi considerati, pur appartenen- la, 2018), come nozione smisuratamente dila- vicende storiche, con cui si pone in un rapporto do ad ambiti territoriali diversi, urbano e rurale, tata del concetto di campo relazionale, è emer- di continuità, in senso morfo-tipologico: l’edificio non esauriscono lo spettro delle strategie di sa con vigore nel dibattito contemporaneo, produttivo nella Contrada Bricconi e le azioni di rigenerazione del tessuto costruito percorribili specialmente negli ambienti attenti allo svilup- demolizione e innesto nell’isolato di Saintes. Tale dal progetto di architettura. Nonostante que- po delle aree interne. Fondata sull’interdipen- modalità si è rivelata armonicamente inserita (e sto, i casi esaminati si stanno rivelando virtuosi denza e la cooperazione dei diversi sistemi ter- allo stesso tempo chiaramente riconoscibile) al- e appaiono significativi nel costruire rapporti di ritoriali, una visione metro-montana è stata l’interno del tessuto costruito, consentendone necessità tra assetti spaziali e logiche proget- proposta come nodo centrale e condizione ne- una trasformazione graduale nel tempo. tuali circolari con impatti migliorativi sui territori cessaria per un rilancio inclusivo del territorio Per quanto riguarda lo sviluppo di un nuo- in cui operano. (De Rossi, 2018). vo ciclo di vita dei manufatti e delle risorse del territorio, nel caso di Contrada Bricconi, la mag- Discussione sugli elementi di continuità nel- Conclusioni | L’attuale periodo di transizione gior parte degli edifici è stata oggetto di opera- la cultura architettonica contemporanea | I pone le discipline del progetto di fronte a sfide zioni di riuso adattivo. Gli spazi sono stati ade- risultati emersi dal confronto tra i due casi pre- strutturali inevitabili affinché mantengano un guati alla nuova utenza, permanente (il perso- sentano diverse affinità, tra i quali si richiama ruolo attivo e critico nell’impostare le trasfor- nale) e temporanea (i visitatori). Di particolare in- l’importanza di un approccio trans-scalare, ca- mazioni del territorio, richieste dalla società con- teresse risulta l’equilibrio tra il permanere dei pace di trascendere i singoli manufatti per in- temporanea. Tra queste, la circolarità dei pro- caratteri tradizionali e l’introduzione di nuovi ma- cludere porzioni di territorio più ampie (van Tim- cessi appare come condizione necessaria da nufatti, realizzati con tecnologie contempora- meren, 2012). Analogamente ai processi di ago- recuperare se si intende rigenerare materiali e nee, commistione che ha dato vita a un dialo- puntura urbana (Casagrande, 2015) o alle tat- risorse già esistenti che faticano, oggi, a trova- go tra passato e presente destinato a perdura- tiche ascrivibili allo slogan ‘small scale, big re senso economico e culturale. Il contributo re anche nelle fasi di trasformazione che si ve- change’ (Lepik, 2010), la manipolazione archi- tratteggia così un panorama in evoluzione che rificheranno successivamente. Nel caso di Con- tettonica applicata a un tessuto costruito esi- apre a nuovi orizzonti di ricerca la cui esplora- trada Bricconi, il rilancio dell’insediamento – il stente produce non solo alterazioni fisiche ma zione appare un passaggio obbligato per com- cui graduale percorso di trasformazione è an- agisce anche su quella dimensione semantica prendere la possibilità del progetto dello spazio cora in atto – è stato promosso su importanti che plasma la coscienza collettiva propria di un abitato di giocare un ruolo costitutivo nella so- riviste di settore (Favero, Franco and Frigerio, luogo, sia esso una comunità rurale o un quar- cietà contemporanea. 2018, 2019; Bolzoni 2019); le radici del pro- tiere urbano (Turri, 2001). Entrambi i progetti Rispetto all’ambito urbano, l’articolo ha con- getto si basano su una strategia di rivitalizza- affrontano il tema della sostenibilità proponen- siderato il recupero di un quartiere nella città di zione che ben articola l’orizzonte culturale di ri- do un modello di sviluppo incrementale basato Saintes: la rigenerazione del comparto urbano ferimento e testimonia la profondità di un ap- su singole azioni architettoniche che puntano (Fig. 14), che presentava condizioni di forte cri- proccio pragmatico e intelligente orientato allo sia alla valorizzazione delle risorse locali sia alla ticità, è impostata su azioni di progetto puntuali sviluppo locale che «[…] affronta il problema reinvenzione di nuovi cicli di vita per manufatti di riuso, sostituzioni, e ridefinizione del tessuto partendo dalla grande scala dei segni territoria- e suoli. In entrambi i casi, si materializza una vi- costruito. In contesto rurale, si è ripercorsa la li, a livello di grandi percorrenze e rapporti tra sione sistemica dell’intervento trasformativo, in rigenerazione della contrada Bricconi: questa gli insediamenti, fino a confrontarsi direttamen- cui la declinazione ‘circolare’ si basa su un’at- esperienza testimonia come la riattivazione di te con gli edifici, con i rapporti tra loro esistenti tenzione multi-scalare alle criticità e potenzia- una filiera produttiva locale possa generare nonché tra questi e gli spazi aperti» (Frigerio, lità espresse dal territorio. una seconda vita per i manufatti e i suoli, favo- Favero and Franco, 2013, p. 6). Da un punto di vista disciplinare, per quan- rendo fenomeni demografici di ritorno verso Per quanto concerne il caso di Saintes, il to attiene alla progettazione architettonica e ur- territori che sono stati teatro di abbandoni e di- 65
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 mente basate su forme diverse di capitalismo, Shuman, 2000). Simultaneously, positions that che variano da quelle di mercato (Stati Uniti d’A- emerged within the Italian National Strategy for merica) a quelle di Stato (Repubblica Popolare Inner Areas (SNAI, 2014) endorse the necessity Cinese). In questo scritto, si è tentato di esa- to establish development models targeted at minare come il progetto possa diventare stru- recycling waste materials created by by individ- mento di rigenerazione e cura del territorio, ra- ual and collective lifestyle evolution. dicato nel contesto e legato a un’idea di dura- This article’s originality comes from its sug- ta aperta a nuovi cicli di vita, riusi e trasforma- gestions for how the circular economy can open zioni secondo ottiche circolari. I casi studio up new operational frontiers. Beyond the adop- discussi rivelano quindi due possibili vie di svi- tion of merely technological solutions, it includes luppo territoriale dove la manipolazione della more complex fields synthesized in the rela- forma fine a sé stessa cede spazio alla defi- tionship between architecture and society. With- nizione di modificazioni graduali e incremen- in this cultural framework, this article aims to tali che rimettono al centro del dibattito il tanto recall design strategies for the regeneration of mutevole quanto necessario rapporto tra ar- the built fabric to extrapolate possible method- chitettura e società. ological guidelines. We assume the dimension between the building and the settlement as a privileged observational field to reveal the rela- tionship between circular logics and settlement The building sector has an immense impact forms. At this intermediate scale, the project on the environment. It affects about one-third shows the possibility of actively interacting on ter- of all global energy consumption and about ritorial forms and metabolisms, acting transver- 40% of greenhouse gas emissions, compro- sally on spatial, social, and environmental re- mising ecosystems and increasing climate lations. The paper starts with a literature re- change consequences (European Environment view on the state of the art. We then propose Agency, 2019). Moved by capitalist incentives, a critical comparison between two case stud- territorial urban sprawl and global markets ies characterized by fabrics with different den- have consolidated a linear model for raw ma- sities. These are the regeneration of the Ilot de terial use. Increasing economic growth sus- l’Arc de Triomphe neighbourhood of the BNR tained this model, leading to an immense studio (high-density and compactness), and the amount of unrecyclable waste (Berger, 2006). transformation of Contrada Bricconi signed by More recently, design disciplines have played the LABF3 study (low-density and rarefaction). an active role in raw material (Scalisi and Sposi- to, 2020) and living space consumption. How- Methodology | The methodological approach ever, a new eco-friendly sensitivity is gener- is based on an interpretation of the literature re- ating new frontiers in theoretical and applied view and refers to the implementation of circu- research fields. It reflects on how to apply cir- lar paradigms on land development methods by Fig. 3 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: design con- cular approaches in conceiving, designing, and comparing and discussing two exemplary case cept (credit: BNR studio). managing the human environment (Fabian and studies. The domain of architecture is consid- Fig. 4 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: part of plan Munarin, 2017; Zanotto, 2020; Sposito and Sca- ered a vector for deciphering complex, multi- where it is visible the relation within project and the ur- lisi, 2020; Montacchini, Tedesco and Di Prima, disciplinary and multi-scalar processes to read ban fabric (credit: BNR studio). 2021). and interpret effects on spatial assets. We ob- We argue that territorial transformation should served the typo-morphological and socio-cul- be conceived within the conceptual framework tural characteristics of the two projects, which smissioni. Contrada Bricconi dimostra come le of the circular economy (Ellen McArthur Foun- have successfully triggered a regeneration pro- sinergie tra attori locali possano favorire nuovi dation, 2013), opening new directions for archi- cess. These design experiences are significant modi di abitare lo spazio rurale, agendo come tectural design (Shaw, Colley and Connell, 2007). insofar as they build indissoluble spatial rela- catalizzatori di uno sviluppo territoriale resilien- It is the authors’ opinion that architectural de- tionships with their settlement contexts. We have te e in grado di intercettare le aspirazioni e le sign has to relate with territorial supply chains chosen to consider two cases belonging to dif- necessità delle comunità (Fig. 15). to facilitate the circular transition, allowing the ferent territorial areas, urban and rural, to show- Osservare il progetto come momento di ri- shift from the linear Take-Make-Dispose to case how circular design logics can favor reac- pensamento delle forze locali in gioco, e di co- the circular Reduce-Reuse-Recycle approach tivation phenomena. me costituiscano relazioni spaziali, rappresenta (Cheschire, 2017). Within the discipline of archi- The projects presented reveal a refined sen- un elemento chiave rispetto alla crescente fra- tecture, the 2016 Venice Biennale has been a sitivity toward the territory’s resources, which is gilità dei territori dovuta alla convergenza di fat- key moment in the contemporary debate about fully manifested at the intermediate scale. This tori di rischio, degrado e spopolamento, a cui these topics. Alejandro Aravena, the Biennale scale allows us to read the built fabric, the in- l’azione trasformativa è chiamata a rispondere curator, set up both the Giardini’s and Arsena- flection point between the Plan and the Project con visioni di opportunità, sviluppo e presidio. le’s entrances using waste materials from the (Gregotti, 1993), between the entire settlement Lungi dall’attribuire alla sola progettazione ar- previous exhibition (La Biennale di Venezia, and individual artifacts. We begin by reflecting chitettonica l’onere, e la capacità, di affrontare 2016). On this occasion, waste became an ele- on the concept of built fabric, understood as a i complessi problemi legati alla rigenerazione ment that gave both aesthetic connotations to semantic unit capable of establishing the main del territorio, questo studio tenta di avviare un space and an intellectual provocation to reflect characteristics of the settlements; thereafter, we dialogo multidisciplinare, avvicinando il concet- upon the objects’ life cycle (McDonough and present a critical reading of the two case studies. to di economia circolare alle pratiche virtuose Braungart, 2002). di sviluppo locale. From the socio-economic perspective, con- Built fabric: settlement’s relational matrix | Futuri studi sul rapporto che lega questi due sumers’ growing awareness of, and policy in- The interpretation of the settlement patterns at aspetti potranno evidenziare nuove alleanze di- terests in, short supply chains have led an in- an intermediate scale can be considered a sciplinari o linee metodologiche capaci di inter- creasing number of communities towards cir- transversal cognitive itinerary. It seeks to define pretare la necessità di pensare circolare in un cular model approaches, though seldomly self- a reference framework for a circular design ap- contesto dominato da logiche di consumo, det- sufficient ones, as shown by ‘self-reliant com- proach, starting from analyzing morphological tate da agende economiche globali sostanzial- munities’ (Galtung, O’Brien and Preiswerk, 1980; characters, transformative processes, and so- 66
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 cial dynamics. We consider the built fabric not ticipating in its historical and identity-making few buildings located midway on the old path an ‘a-priori’ datum but the outcome of different process. Therefore, collective and spatial iden- connecting the valley floor and the alpine pas- processes that have defined its current confor- tity merge and shape the ‘site consciousness’, tures. This position proved strategic in the past mation through cancelation, reuse, adaptation, meant as a choral subject (Becattini, 2015). for a seasonal breeding-related occupation, giv- and rewriting (Corboz, 1985). Investigating the The built fabric, recognized as an urban and, en the particular and convenient conditions of ter- fabric’s physical form, constituted by its essen- ultimately, architectural fact (Rossi, 1966) as- rain morphology and solar radiation. The clients, tial components, means to understand, to re- sumes the semantic unity that identifies specif- two young farmers, decided to set up a home- veal, and to put in relation urban parts (Figg. 1, ic relational fields. These fields should be inter- stead in the abandoned hamlet. Expressing their 2). These last are fragments – pieces of a mo- preted beyond the boundaries of disciplinary functional necessities, they triggered a recov- saic connoting the physical dimension of the domains to play an active role in addressing the ery process of the vacant structures and the inhabited fabric – that establish a system of challenges and needs of contemporary society realization of new buildings dedicated to dairy pro- morphological relationships that keep a unitary (Becattini, 2015). duction, combining traditional technologies with character through the construction of material innovative ones (Fig. 8). and immaterial networks flows. Saintes: a case of urban recomposition | The The redesigning of the production chain in- Therefore, the transformation project of the project recomposes the Arc de Triomphe dis- built fabric establishes a dialectical relationship trict’s built fabric within the French town of between the unit and the whole, an association Saintes. The intervention, by the group of ar- between the single construction and the forma- chitects Babled-Nouvet-Reynaud, is part of an tion of a larger scale aggregation. The built fab- urban renewal program aimed to contrast the ric integrates different scales, from the architec- sprawl of the late 1990s and to reactivate a tural artifact to the territory; different uses, be- depressed area of the country. The chosen por- tween permanency and adaptation; different de- tion of the settlement consisted of widespread grees of cohesion, between fragmented and housing in a state of degradation. This diffused homogeneous parts; different grains, between unhealthiness is accentuated by a series of en- tight and large meshes; and different densities, vironmental weaknesses linked to the mor- between concentrations and rarefactions. In phology of the territory. Moreover, the neigh- this sense, the notion of density is central in bourhood was particularly exposed to floods due addressing the reading of the two case stud- to both its proximity to the Charente River and ies presented in the following paragraphs. We the scarcity of draining spaces. The site regen- propose a comparison between a high-density eration began in 1994 with a series of precise fabric in the city of Saintes and a low-density demolitions in the internal part of the neighbour- one in the Contrada Bricconi. hood, given the precarious state of the present We observed a coherent relationship be- structures. Thus, the resulting urban voids de- tween the building typologies and the aggregate veloped a potentiality for grafting new dwellings forms of the built fabrics, where open spaces connected by the transversal paths. The re- and streets play a constitutive role in urban newed urban core displayed a ‘remeasurement metabolism. These settlement features have of the space’ (Figg. 3, 4) which defined physi- been determined and influenced by evolution- cal permeability with the surroundings (Fig. 5). ary spatial uses over time. Uses and settle- In this perspective, the paths became more than ment forms have shaped, and still shape, local a relational element, delineating the perimeter of identities (Semperbon, 2017) and collective mem- the houses’ private space and increasing green ories (Choay, 2004; Marini, 2010). Their expres- areas (Fig. 6). sion can be understood as the will of a com- The precise interventions produced a new munity at a specific historical moment, as recalled spatial configuration, ensuring a healthier built in the concepts of Kunstwollen (Riegl, 1901), environment, and increased drainage soils, mit- Zeitgeist (Hegel, 1807), and Genius Loci (Nor- igating hydrogeological risks. The management berg-Schulz, 1979). We, therefore, refer to the of debris from demolitions became an oppor- notion of fabric as a constructed object (Corboz, tunity to reuse stone materials, setting up a cir- 1985) within a co-evolutionary and assimilative cular, technical, and economical approach. This relationship among nature, architecture, and aspect is an integral part of the regeneration civilization’s history. project, both for constructing new buildings An example of the man-environment symbi- and transversal paths within the neighbour- otic relationship appears in rural contexts. Here, hood (Fig. 7). The intervention features three the care of fields, woods, and waterways be- main actions: thinning the built fabric, building comes a necessary action for the development new volumes, and reusing buildings situated and survival of a community and contributes to along the perimeter. In particular, the reuse in- shaping a sense of belonging (Heidegger, 1976; troduced new commercial spaces that in- Emery, 2007). More recently, Pandakovic writes creased the functional mix of the area. The that the constancy and human presence at the project establishes a dialogue between the ur- edges of the forests and the contact between ban and architectural scale, linking the punctual agricultural-pastoral activities and the natural- operations with a broader vision of socio-spatial ness of the woods have led to their transforma- regeneration. tion, to a sort of domestication, botanical and architectural reinterpretation and that signs and Contrada Bricconi: production as the fun- traces are not conditioned by natural causes damental reason for a new rural living | The but the fruit of human decisions, the result of le- second case considered is located in the Oro- Fig. 5 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: maquette of gal and conventional relationships, also expres- bie Alps. It is the project by LAB3F for the trans- the intervention (credit: BNR studio). sions of the culture of a people (Pandakovic and formation of Contrada Bricconi, an ancient rural Fig. 6 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: view from Dal Sasso, 2013, pp. 2, 3). hamlet situated at almost 1.000 meters above above of new green areas (credit: BNR studio). This sense of belonging arises from actions sea level, in Oltressanda Alta, a village of Val- Fig. 7 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: view of path aimed at taking care of a place and actively par- zurio (Bergamo). The settlement is composed of walls made with reused stones (credit: BNR studio). 67
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 Fig. 8 | Contrada Bricconi: conceptual design schemes (credit: F. Favero, C. Franco, A. Frigerio | LABF3 studio; English texts added by authors). Fig. 9 | Contrada Bricconi: Hamlet’s general plan (credit: F. Favero, C. Franco, A. Frigerio | LABF3 studio). Fig. 10 | Contrada Bricconi: Hamlet’s section (credit: F. Favero, C. Franco, A. Frigerio | LABF3 studio). cluded two relevant novelties. On one side, dig- is made of built artifacts, open lands, and oro- the problem by starting from the territorial signs’ ital communication offered the opportunity of graphic conditions encompassing the site’s large scale, at the level of distant journeys and meeting broader sectors of the market, over- distinctiveness (Figg. 11, 12). settlements’ relationships, and ends by com- coming the narrow local scale. On the other paring buildings directly with rapports existing side, conjugating agricultural uses with accom- Results and elements for a critic compari- among them and between these ones and open modation, didactic, and outreach facilities – the son | One aspect emerging from comparing the spaces (Frigerio, Favero and Franco, 2013, p. 6). latter hosted in the existing renovated buildings two case studies is the designers’ capacity to Regarding the case of Saintes, the project – opened up opportunities for improving the read the context’s spatial settings critically. showcases a declination of the concept of ‘ur- agri-touristic possibilities and the occupational These features become opportunities of rela- ban mining’, or thinking of the area as a ‘quar- rate. The design criteria led to recognizable in- tion for defining a local development strategy. ry’ of raw materials to reinsert in a new life cy- terventions, both in the actions on existing build- In both cases, the project reinterprets a precise cle. The reuse of stone materials becomes a ings and the new constructions. This approach settlement’s condition, generated from the re- technical choice for the construction as well as shows the historical layerings sedimented over spective historical events, and builds a relation- an element of socio-historic relations between time, preserving original settlement characters, ship of continuity in morpho-typological terms, the site’s past and future. The architects’ ap- and ensured a complete understanding of the which is the productive building in Contrada Bric- proach reveals a sensibility toward the demoli- relationships between local morphological set- coni and the actions of demolitions and grafting tion materials: partial destructions are necessary tings and social fabrics (Figg. 9, 10). in Saintes’ plot. This strategy proved to be har- for the neighbourhood regeneration to face lo- The settlement principles of the two recent- moniously embedded (and at the same time cal fragilities. In this way, buildings’ wastes be- ly realized buildings present insightful features. recognizable) within the built fabric, ensuring a came construction resources reused in the pro- The bigger one, hosting production, occupies gradual transformation over time. ject’s realization. Beyond reactivating a neglect- a free area and uses the slope to balance and In Contrada Bricconi, most of the buildings ed urban area, the designers reimagined the re- reduce the volume’s dimensions. This strategy have been the object of adaptive reuse actions lationship between the city and the block. They augmented internal space and optimized cir- regarding the generation of a new life cycle for interpreted the project as a concatenation of culation and storage areas. At the same time, artifacts and territorial resources. The spaces actions, encompassing circularity in both techno- it contributed to achieving harmony in the built have been retrofitted for the new permanent logical and compositive perspectives. fabric (also thanks to the volumetric articula- users, the staff, and temporary users (the visi- The two cases’ regeneration processes em- tion) without compromising the hamlet’s spatial tors). The persistence of traditional characters ployed reuse and recycling as concrete tools for proportions inherited from history. The smaller and the introduction of new structures realized reactivating the built fabric via a series of func- building, which hosts the processing of dairy with contemporary technologies achieve a mean- tional graftings (Zucchi, 2014). These precise products, meat, and fruits, together with a ware- ingful, balanced result. This mix sustains a dia- actions can be placed in a logic of ‘building on house, was designed with the same propor- logue between past and present destined to the built’ and critically interpret the relationship tions as the side building, fuelling an interesting continue in future transformations. In Contrada between permanence and transformation (Gre- material dialogue between old and new. These Bricconi, the settlement’s reactivation – whose gotti, 2011). Nevertheless, the two projects al- choices, born from productive motivations, of- gradual modification is still ongoing – has been so present some limits. Specifically, the financ- fer the possibility of recovering the hamlet’s carefully observed in the literature (Favero, Fran- ing mechanisms resulted in a relatively exten- spatiality and the historic aura. Beyond preserv- co and Frigerio, 2018, 2019; Bolzoni 2019). The sive temporal arch, and the users’ involve- ing the evocative space’s experience, they pro- project is based on a revitalization strategy that ment required complex negotiations in the case tect and convey the morphological structures proves the profundity of a pragmatic and intel- of Saintes. Besides, though they belong to at the basis of this rural settlement. This fabric ligent approach to local development. It faces different territorial contexts, urban and rural, 68
Semprebon G., Santus K., Sartorio S., Scaioli A. L. N. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 62-71 they do not complete the spectrum of regen- soils. In both cases, a systemic vision of trans- thropological elements (Cozza and Toscani, eration strategies applicable by architectural formative intervention frames the ‘circularity’ with 2016, p. 14). More recently, the notion of ‘metro- design. Notwithstanding, they have proven to multi-scalar attention to the weak and potential mountain’ (Dematteis, 2018; Cucinella, 2018), be effective and virtuous. They appear to be aspects of the territory. as an expanded concept of the relational field, significant examples that intertwine spatial set- From the architectural and urban design dis- has emerged in the contemporary debate, es- tings and circular design logics with positive ciplinary perspective, the French project finds pecially among stakeholders focusing on in- impacts on local territories. pioneering studies in Giovannoni’s theory of ner areas’ development. Based on the interde- ‘thinning’, or selective wrecking. From a sani- pendence and cooperation of the different ter- Discussion on the elements of continuity in tary point of view, the need to redevelop urban ritorial systems, the ‘metro-mountain’ vision contemporary architectural culture | The re- fabrics rejects the idea of extensive demolitions arose as a core concept and a necessary con- sults that emerged from the comparison be- and reconstructions. Gustavo Giovannoni (1931) dition for an inclusive territorial rejuvenation (De tween the two cases show several similarities. had recognized the importance of the historical Rossi, 2018). Among the others, we underline the importance character inherent in the built fabric of Euro- of a trans-scalar approach, capable of transcend- pean cities and endorsed urban development Conclusions | In the current age of transition, ing individual artifacts to include broader por- through specific actions on urban parts, over design disciplines face structuring challenges tions of the territory (van Timmeren, 2012). Ap- extended periods, and avoiding the saturation that are inescapable to maintain an active role plying architectural manipulations to an existing of voids (Fig. 13). In Saintes too, the thinning in territorial transformations. Circular process- built fabric produces physical alterations and, at logic provided more open space within the es appear as needed conditions for those re- the same time, acts on the semantics dimen- built fabric. According to a recomposing ratio- sources currently struggling to find econom- sion shaping the collective consciousness of a nale, the urban texture’s historical-cultural val- ic and cultural meaning. The paper portrays a place, both in a rural community and urban neigh- ue could be recovered and re-proposed in a panorama in evolution, opening new research bourhood (Turri, 2001). These design actions contemporary perspective (Piroddi, 2000). frontiers whose exploration is necessary to un- show similarities with urban acupuncture pro- Gonçalo Byrne expresses the importance derstand the role of design in our contempo- cesses (Casagrande, 2015) and tactics of ‘small of reading and identifying the relational field of rary society. scale, big change’ (Lepik, 2010). The two pro- territories as a specific and transversal condi- In the urban context, the paper considers jects address the issue of sustainability by tion of architecture. According to him it is also the renovation project for a neighbourhood in proposing an incremental development model linked to the factor of the use of space and the Saintes. The urban regeneration of a sector, based on individual architectural actions. These sensitivity of those who live there, it is the basis showing phenomena of fragility, was based on aim to enhance the usage of local resources of the disciplinary specificity of architecture punctual actions of reuse, substitution, and built and activate new life cycles for buildings and which contains technological, social and an- fabric redefinition (Fig. 14). In the rural context, Fig. 11 | Contrada Bricconi: view from the street crossing the Hamlet (credit: F. Favero, C. Franco, A. Frigerio | LABF3 studio). Fig. 12 | Contrada Bricconi: view on the valley showing the integration between old and new architectures (credit: F. Favero, C. Franco, A. Frigerio | LABF3 studio). Fig. 13 | Proposal of requalification for Via dei Coronari and its surroundings, 1911 (source: Giovannoni, 1931). Fig. 14 | Ilot de l’Arc de Triomphe in Saintes: view from above of the general intervention (credit: BNR studio). 69
Puoi anche leggere